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Dalla macina al micro hydro.pdf - Ecomuseo e Agenda 21 Parabiago

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1. IL PARCO DEI MULINI<br />

1.1 Storia dell’area del Parco dei Mulini<br />

CAPITOLO 1: IL PARCO DEI MULINI<br />

Le testimonianze archeologiche mostrano, lungo il corso dell’Olona insediamenti stabili a<br />

partire d<strong>al</strong> III millennio a.C., ma solo nell’età del bronzo, nel XIII sec a.C., la presenza<br />

dell’uomo si fa più rilevante.<br />

In epoca celtica, a partire d<strong>al</strong> IV secolo a. C., la zona fu popolata con insediamenti stabili<br />

dagli Insubri.<br />

Gran parte della pianura Padana era coperta da densissime foreste, ritenute sacre dagli<br />

abitanti, interrotte soltanto lungo i corsi d’acqua e, qua e là da piccoli appezzamenti di<br />

terra dove veniva praticata l’attività agropastor<strong>al</strong>e con coltivazioni di frumento, orzo, vite e<br />

<strong>al</strong>levamento di bovini, caprini, ovini e suini.<br />

I romani ebbero un ruolo importantissimo nella modifica del paesaggio milanese<br />

probabilmente solo a partire d<strong>al</strong>l’età augustea. Nella zona, infatti, lo sviluppo della cultura<br />

romana a scapito di quella celtica fu molto lenta ma, nonostante ciò, ebbe conseguenze<br />

assai durature.<br />

A partire da questo periodo, <strong>al</strong>cuni storici ipotizzano un ruolo significativo degli<br />

insediamenti lungo il Fiume Olona, come Legnano e <strong>Parabiago</strong>, divenuti fiorenti empori<br />

artigian<strong>al</strong>i e commerci<strong>al</strong>i grazie anche <strong>al</strong>la loro posizione lungo la via fluvi<strong>al</strong>e e l’asse viario<br />

che collegava Milano <strong>al</strong>lo sc<strong>al</strong>o lacustre di Angera e che poi proseguiva per la G<strong>al</strong>lia<br />

attraverso i v<strong>al</strong>ichi <strong>al</strong>pini; queste vie erano dei tramiti tra l’area mediterranea e quella<br />

trans<strong>al</strong>pina.<br />

In base <strong>al</strong>le ricerche topografiche compiute, si può ipotizzare che parte del territorio a<br />

Ovest di Milano in età imperi<strong>al</strong>e subì profonde trasformazioni: in primo luogo vennero<br />

disboscate molte foreste per far spazio <strong>al</strong>le aree agricole, in secondo luogo le aree<br />

agricole vennero divise ai fini fisc<strong>al</strong>i. I segni di questa divisione sono ancora oggi evidenti e<br />

caratterizzano il disegno del paesaggio, t<strong>al</strong>ora anche quello urbano, dei centri abitati.<br />

Gli studi p<strong>al</strong>eobotanici indicano inoltre che le foreste rimaste subirono, a partire d<strong>al</strong> I<br />

secolo d. C., importanti cambiamenti consistenti nell’introduzione da parte dell’uomo del<br />

castagno il cui frutto, nella zona pre<strong>al</strong>pina, era utilizzato per la produzione di farina e come<br />

<strong>al</strong>imento per i suini, e degli <strong>al</strong>beri da frutto, prima scarsamente coltivati o del tutto<br />

sconosciuti come il pero e il melo.<br />

La decadenza ed il progressivo disfacimento della struttura stat<strong>al</strong>e ed economica romana<br />

(d<strong>al</strong> finire del III a tutto il V secolo d.C.) e poi l’arrivo dei Longobardi, determinarono in<br />

pianura Padana la riduzione della popolazione e degli scambi commerci<strong>al</strong>i.<br />

Boschi e pascoli ebbero una ripresa a scapito dei terreni seminativi ed <strong>al</strong>cuni v<strong>al</strong>ori propri<br />

della cultura celtica, dimenticati durante il periodo romano, vennero recuperati: i boschi,<br />

che progressivamente si espandevano, tornarono ad avere una notevole importanza<br />

<strong>al</strong>imentare e una forte v<strong>al</strong>enza simbolica e sacr<strong>al</strong>e, sapientemente rielaborata d<strong>al</strong><br />

cristianesimo, il qu<strong>al</strong>e iniziò a diffondersi nella zona a partire d<strong>al</strong> V secolo.<br />

La presenza del fiume Olona continuò ad essere fonte di ricchezza per la zona sia per la<br />

possibilità di irrigare i campi, sia per la possibilità di sfruttare l’energia dell’acqua per il<br />

funzionamento dei mulini, già attivi in zona attorno <strong>al</strong>l’anno mille.<br />

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