Gli onori di casa (estratto) - Los Medios
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1<br />
Era terribile. Mi avvicinavo a poco a poco a quella bara aperta senza<br />
vedere chi ci fosse dentro. Era un feretro imponente, <strong>di</strong> legno lucido e<br />
sontuoso. Enormi ceri e svariate corone <strong>di</strong> fiori circondavano da ogni<br />
lato il defunto. Ma più mi avvicinavo, più il mio passo si faceva sieur°,<br />
e meno intenso il timore. Quand° arrivavo ai pie<strong>di</strong> del catafalco<br />
scoprivo, guardando dentro, la salma <strong>di</strong> un veechio, in un impeccabile<br />
abito nero, con una fascia tricolore e il petto coperto <strong>di</strong> medaglie e<br />
<strong>onori</strong>ficenze. Non lo avevo mai visto, non sapevo chi fosse, ma era <strong>di</strong><br />
certo una persona importante. A quel punto, con decisione, infilavo la<br />
mano nen borsetta e tiravo fuori un lungo coltello. E <strong>di</strong> colpo, corne se<br />
a guidare il mio braccio fosse un o<strong>di</strong>o che prorompeva impetuoso<br />
dentro <strong>di</strong> me corne un torrente, cominciavo a pugnalarlo, e a<br />
pugnalarlo, senza fermarmi. I colpi erano forti, decisi, e sarebbero stati<br />
tutti cruenti su un uomo vivo, ma da quel corpo non usciva nient'altro<br />
che segatura e vecchie carte. Quest° mi faceva infuriare ancora <strong>di</strong> più,<br />
spingendomi a un parossismo <strong>di</strong> pugni e coltellate, perché non potevo<br />
accettare che tutto si riducesse a un cumulo <strong>di</strong> cose mode sopra altra<br />
morte.<br />
Mi svegliai sudata, angosciata e tremante. Non soffro quasi mai <strong>di</strong><br />
incubi, e cosi, non appena riuscii a pensare con un minimo <strong>di</strong> luci<strong>di</strong>tà,<br />
mi interrogai sull'esperienza che avevo attraversato. Si trattava <strong>di</strong> un<br />
tipico sogno freu<strong>di</strong>ano con tanto <strong>di</strong> uccisione della figura paterna?<br />
Molto improbabile. Era forse un ritorno del sentiment° antifranchista,<br />
frustrato per il fatto che il <strong>di</strong>ttatore era mort° <strong>di</strong> vecchiaia dentro un<br />
letto? Troppo lambiccato. Smisi <strong>di</strong> azzardare ipotesi e andai a farmi un<br />
caffè. Sarebbero passati mesi prima che potessi riconoscere, contro<br />
ogni criterio ragionevole, che si era trattato <strong>di</strong> un sogno profetico<br />
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iguardante il mio lavoro.<br />
Ma cominciamo dai fatti e lasciamo da parte i sogni. Tra i compiti<br />
affidati alla Policia Nacional vi è quello <strong>di</strong> rivangare il passato. Sembra<br />
un'assur<strong>di</strong>tà, un paradosso, una semplice battuta. Tutti pensano che<br />
l'intervento della polizia debba essere rapido, tempestivo, risolutivo, e<br />
che il sangue versato, quanto prima si asciuga, meglio è. Vige la<br />
convinzione che un agente della Omici<strong>di</strong> sia un tizio armato e<br />
addestrato per entrare in azione quand° il cadavere è ancora fresco o,<br />
per meglio <strong>di</strong>re, ancora tiepi<strong>di</strong>no. E invece no. Capita che i presunti<br />
specialisti del tempo presente o, tutt'al più, del passato prossimo, si<br />
vedano rispe<strong>di</strong>ti verso il passato remoto per dare la caccia ad assassini<br />
ormai scomparsi, volatilizzati, <strong>di</strong>ssolti nell'aria. Curioso. Il passato non<br />
è territorio esclusivo <strong>di</strong> storici e poeti, ma appartiene anche a noi<br />
pie<strong>di</strong>piatti. Il crimine ha la sua archeologia.<br />
Questa attività va sotto il nome <strong>di</strong> «riapertura delle indagini»,<br />
espressione che richiama alla mente opportunità ine<strong>di</strong>te, folgoranti<br />
scoperte, nuovi inizi con rinnovate energie. Eppure, quasi mai è cosi.<br />
Un caso riaperto è una faccenda dannatamente complicata, perché,<br />
corne si sa, il tempo cancella ogni cosa. Ci sono fascicoli che si riaprono<br />
perché un presunto colpevole risulta innocente, magari dopo un test<br />
del DNA che ai tempi del delitto non esisteva. Altri, perché il vero<br />
colpevole, fuggito all'estero, è rispuntato da qualche parte. Comunque<br />
sia, un'indagine costa denaro dei contribuenfi, e i casi non vengono<br />
riaperti per capriccio.<br />
Il nostro, quello che venne affidato a GarzOn e a me, fu rispolverato<br />
su richiesta della vedova della vittima. La signora si era messa in<br />
contatto col giu<strong>di</strong>ce Juan Muro, un veterano che aveva fama <strong>di</strong><br />
perseguire fino in fondo la verità fino a stanarla, e lo aveva persuaso a<br />
riprendere in mano un caso che risaliva a ben cinque anni prima,<br />
quand° suo marito, <strong>di</strong> nome Adolfo Siguân, impren<strong>di</strong>tore tessile sulla<br />
settantina, aveva trovato la morte in circostanze scabrose. Il corpo era<br />
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stato rinvenuto in una <strong>casa</strong> <strong>di</strong> sua proprietà, dove si era recato in<br />
compagnia <strong>di</strong> una giovane prostituta <strong>di</strong> infimo livello. L'omici<strong>di</strong>o era<br />
stato attribuito all'uomo che sfruttava la ragazza, il quale perô era stato<br />
ucciso a Marbella due mesi dopo. Pur muovendosi su binari<br />
apparentemente sicuri, l'indagine si era chiusa con un nulla <strong>di</strong> fano: il<br />
presunto colpevole non poté mai <strong>di</strong>re la sua sull'accaduto. La ragazza<br />
era finita in carcere con una condanna per complicità in un delitto mai<br />
del tutto chiarito, dopo <strong>di</strong> che col passare dei mesi e degli anni la<br />
vicenda era sfumata nell'oblio. Fino al moment() in cui il viceispettore<br />
ed io ere<strong>di</strong>tammo quel modo grià sepolto e rassegnato in silenzio alla<br />
sua sorte.<br />
Nella sua insensatezza, il mio collega era già tutto content°,<br />
sosteneva che mai prima <strong>di</strong> allora si era occupato <strong>di</strong> un caso archiviato<br />
e poi riaperto, e che una nuova esperienza lavorativa sarebbe stata<br />
molto stimolante.<br />
— Anzi, le <strong>di</strong>rô, ispettore — tenne a spiegarmi, — lavorativa o privata,<br />
ogni esperienza nuova alla mia età è preziosa, corne un dono del ciel°.<br />
Se le <strong>di</strong>co che soltanto ieri ho assaggiato per la prima volta il pâté <strong>di</strong><br />
olive, e a momenti piangevo dall'emozione... Un caso riaperto è corne<br />
una sfida, ed è cosi che dovremo prendere tutte le complicazioni che<br />
presenterà.<br />
Io non ne ero cos i convinta. Sono più giovane <strong>di</strong> lui, eppure già da<br />
un pezzo le <strong>di</strong>fficoltà hanno smesso <strong>di</strong> apparirmi corne una sfida, per<br />
trasformarsi in quello che sono veramente: una grana in più. Non sono<br />
una donna fana per le sfide, la mia mente non si affina davanti aile<br />
<strong>di</strong>fficoltà, né il mio impeto raddoppia davanfi aile barriere. Non<br />
capisco la gente <strong>di</strong>e si prefigge mete sempre più elevate. Per me sono<br />
marziani gli alpinisti che scalano vette inarrivabili fino a ritrovarsi con<br />
i pie<strong>di</strong> congelati, e gli atleti che, raggiunto il traguardo, crollano a terra<br />
schiantati dalla fatica. Decisamente, la mia natura è meno passionale,<br />
a muovermi è un'intenzione che definirei scientifica, se cos i riesco a<br />
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farmi capire. <strong>Gli</strong> scienziati agiscono spinti dall'ansia <strong>di</strong> sapere, non da<br />
una cocciutaggine insensata che conduce sempre lungo la linea<br />
ascendente. Forse che Madame Curie scopri il ra<strong>di</strong>o a forza <strong>di</strong><br />
esclamare: «Il premio Nobel me lo devo guadagnare io, costi quello<br />
che costi»? No, per me, e immagino anche per Madame Curie, le cose<br />
si fanno per il desiderio <strong>di</strong> arrivare da qualche parte, per la necessità <strong>di</strong><br />
rendere più chiaro cià che si cela nell'oscurità. Peri), una volta giunti in<br />
porto, perché continuare a gareggiare con se stessi, perché uscire <strong>di</strong><br />
nuovo in mare alla ricerca <strong>di</strong> terre più lontane? No. Bisogna saper<br />
accettare i propri limifi, saperci convivere, tenerne conto ogni volta che<br />
si intraprende una nuova attività. Sarà che ormai i miei limiti li<br />
conosco, so bene il peso che hanno sulla mia vita, o sarà che<br />
semplicemente sono molto più conservatrice <strong>di</strong> quant° sia <strong>di</strong>sposta ad<br />
ammettere. Sta <strong>di</strong> fatto che l'idea del caso riscaldato non mi<br />
sconfinferava neanche un po'.<br />
E neppure il commissario Coronas faceva saki <strong>di</strong> grioia. A suo tempo<br />
era stata la nostra squadra a condurre le indagini sul caso Siguàn, e<br />
dover rimestare nelle stesse acque per tentare <strong>di</strong> far riaffiorare<br />
qualcosa gli pareva una penitenza che non credeva <strong>di</strong> meritare.<br />
— Non ci posso credere! — esclamô. — Con tutte le energie che<br />
abbiamo buttato in quella faccenda, adesso ci tocca ricominciare. Ma<br />
cosa crede quel giu<strong>di</strong>ce del cavolo, che dopo cinque anni la luminosa<br />
fiamma della verità potrà levarsi a rischiarare il sacro imper° della<br />
legge? <strong>Gli</strong> manca poco alla pensione e si comporta corne se fosse fresco<br />
<strong>di</strong> concorso. Lo sanno tutti che se non è saltato fuori nessun in<strong>di</strong>zio<br />
nuovo, indagare sul passato è una solenne fesseria.<br />
Ma non pote far altro che adattarsi, il griu<strong>di</strong>ce Muro era ben saldo<br />
nella sua decisione, e il corpo <strong>di</strong> Siguàn doveva risorgere<br />
metaforicamente dalla tomba. Una volta edotta su quanto poco il mio<br />
capo apprezzasse la riapertura <strong>di</strong> quel fascicolo, osai domandare:<br />
— Lei cosa <strong>di</strong>ce, commissario, dobbiamo darci da fare al massimo o<br />
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possiamo prendercela con calma?<br />
La sua faccia subi, a quelle parole, una metamorfosi singolare,<br />
acquistando ipso facto una gran somiglianza con il muso <strong>di</strong> un pitbull<br />
pronto all'attacco.<br />
— Corne? Corne ha detto, ispettore? Non capisco la domanda. È mai<br />
successo in questo commissariat°, e sotto i miei or<strong>di</strong>ni, che qualcuno si<br />
sia occupato <strong>di</strong> un caso «prendendosela con calma»? Perché, se cosi è<br />
stato, puà stare certa che io non l'ho saputo.<br />
— Era solo un modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re.<br />
— Allora cambi registro stilistico, ispettore. Qui le indagini si farm°<br />
sempre con impegno, con ardore, con de<strong>di</strong>zione, a testa bassa,<br />
sputando l'anima, sudando sangue, se necessario. Intesi? Voglio clic<br />
con tutte le vostre forze e la vostra perizia cerchiate <strong>di</strong> scoprire chi<br />
<strong>di</strong>avolo ha ammazzato il presunto assassin° <strong>di</strong> Adolfo Siguân. Ora più<br />
che mai è in gioco l'onore <strong>di</strong> questo commissariat°. A pochi è data la<br />
possibilità <strong>di</strong> rime<strong>di</strong>are agli errori del passato.<br />
— Sissignore, sarà fano, commissario! — risposi in un grido<br />
soldatesco.<br />
— E non mi risponda corne un sergente dei marines! Mi prende in<br />
giro, o cosa? Celle volte lei ha il dono <strong>di</strong> mettermi <strong>di</strong> cattivo umore,<br />
Petra Delicado.<br />
Puà darsi che avessi incrementato la sua irritazione, ma sono certa<br />
che Coronas era già <strong>di</strong> umore pessimo prima ancora <strong>di</strong> parlare con me.<br />
E in fond° non era <strong>di</strong>fficile capirlo: dover desfinare due persone a un<br />
servizio che non gli risolveva il normale carie° <strong>di</strong> lavoro, non era certo<br />
un piacere per lui; corne non lo era l'eventualità <strong>di</strong> riconoscere errori<br />
commessi in passato. Ma questo non mi riguardava, Garz6n ed io a<br />
quel tempo eravamo in altre faccende affaccendati, e certo non<br />
eravamo stati noi a metterlo in quel pasticcio.<br />
Se analizzavo la situazione con un minimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco e <strong>di</strong><br />
ottimismo, dovevo ammettere che occuparsi <strong>di</strong> un caso riaperto poteva<br />
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presentare i vantaggi <strong>di</strong> un'innegabile pulizia, dal punto <strong>di</strong> vista teorico<br />
corne da quello della prassi poliziesca. Almeno non piombavamo nel<br />
vortice dei fatti con l'urgenza imposta da un crimine appena<br />
commesso. Non rischiavamo che un tesfimone fosse drammaticamen-<br />
te soggetto alla stretta della paura o della passione. E neppure<br />
avremmo avuto la stampa aile calcagna... Per noi era un po' corne<br />
essere chiamafi a dare una lezione magistrale all'accademia <strong>di</strong> polizia,<br />
un'opportunità per applicare a freddo il puro ragionamento deduttivo.<br />
Ma corne in tutte le imprese importanti, il problema era partire bene.<br />
Detto in altre parole: da dove cominciare? Quand° sottoposi questo<br />
interrogativo metodologico a Garzôn, lui si grattô il ment° mal rasato<br />
per quasi cinque minuti, il che è quasi sempre un segnale eccellente, e<br />
alla fine <strong>di</strong>sse:<br />
— Io credo, ispettore, che dovremmo chiedere consiglio a qualcuno<br />
che ne sappia più <strong>di</strong> noi. Un collega che si sia grià occupato <strong>di</strong> casi<br />
riaperti, tant° per farsi un'idea. Se il suo orgoglio professionale glielo<br />
consente, è ovvio.<br />
— Il mio orgoglio generale è già finit° aile ortiche la prima volta che<br />
ho dovuto chiedere aiuto per cambiare una gomma.<br />
— Non l'ha fatto da sola? Mi meraviglio! Lei, una donna cosi<br />
in<strong>di</strong>pendente...<br />
— Non faccia il furbo, Fermin. Ho detto che ho rinunciato<br />
all'orgoglio, non alla cattiveria.<br />
— Chiarimento superflu°.<br />
— Potremmo concentrarci su quel che dobbiamo fare, una buona<br />
volta? La sua idea <strong>di</strong> chiedere lumi a un collega mi pare interessante.<br />
Le viene in mente qualcuno in particolare?<br />
— Bonilla. L'anno scorso l'ispettore Bonilla ha risolto un caso <strong>di</strong><br />
omici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tre anni prima. Una ragazza violentata e uccisa. Il fascicolo<br />
era stato archiviato per insufficienza <strong>di</strong> prove. I familiari della ragazza<br />
avevano sempre sospettato del fidanzato. Tanta hanno detto e tant°<br />
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hanno fatto che il giu<strong>di</strong>ce ha accettato <strong>di</strong> riaprire il proce<strong>di</strong>mento. Alla<br />
fine, il colpevole era proprio lui.<br />
— Ricorda corne è andata?<br />
— Certo. Qua° nel frattempo si era sposato, e Bonilla è andato a<br />
trovare la moglie. Parlando, lei ha finit° per raccontare che il marito<br />
ogni tanto faceva cose strane, aveva comportamenti violenti. L'hanno<br />
fermato, l'hanno torchiato per bene, e dopo qualche giorno ha<br />
confessato.<br />
— Non so se noi avremo qualcuno da mettere sotto torchio, perô da<br />
qualche parte bisognerà cominciare. Per il moment() torchiamo<br />
Bonifia, poi si vedrà.<br />
Daniel Bonilla era parecchio più griovane <strong>di</strong> me. Apparteneva<br />
all'ultima infornata, una nuova generazione <strong>di</strong> poliziotti<br />
preparatissimi, ragazzi brillanti che erano entrati nel corpo<br />
esclusivamente per vocazione. Non avevo mai veramente parlato con<br />
lui, ma mi piaceva la sua aria da volontario <strong>di</strong> una organizzazione<br />
umanitaria. Aveva fama, nel nostro commissariat°, <strong>di</strong> non<br />
preoccuparsi <strong>di</strong> fare carriera, ma solo <strong>di</strong> lavorare nel miglior modo<br />
possibile. Ci ricevette con entusiasmo, e tutti i consigli che ci <strong>di</strong>ede mi<br />
sembrano ancora oggi magnificamente sensati e intelligenti.<br />
— Non sono certo io il tipo che puà fare lezione a voi — cominciô. —<br />
Perà posso assicurarvi che un caso riaperto richiede un cambiamento<br />
ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong> mentalità. Niente fretta, fiente paura che l'assassin° scappi,<br />
perché l'assassin° è già scappato. Lentezza, quin<strong>di</strong>, e grande<br />
attenzione a ogni dettaglio. Bisogna leggere molto, all'inizio. Tutti gli<br />
atti del processo, tutti i verbali delle indagini. Guardare, riguardare,<br />
vagliare, analizzare... trasformare i dubbi in interrogativi precisi,<br />
in<strong>di</strong>viduare le lacune, mettere in dubbio le conclusioni che possono<br />
essere state dettate dalla fretta. Chi ha condotto il cas° la prima volta?<br />
— domandô.<br />
— Juan Àlvarez — rispose imme<strong>di</strong>atamente Garzôn. — Uno che poi ha<br />
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chiesto il trasferimento a Càceres perché sua moglie era originaria <strong>di</strong> li<br />
— concluse, sorprendendomi con la sua perfetta conoscenza dei<br />
retroscena umani del commissariat°.<br />
— Pue) darsi che la voglia <strong>di</strong> allontanarsi dallo scenario <strong>di</strong> un<br />
fallimento abbia avuto il suo peso. Sapete corne sono (peste cose. Ma<br />
non è necessario che parliate con lui. L'importante è tutto scritto.<br />
Abituatevi, questo si, a tenere l'intera documentazione a portata <strong>di</strong><br />
mano per poterla consultare in qualunque moment°. E anche se non<br />
c'è fretta, cercate <strong>di</strong> sentirvi corne se il crimine fosse appena stato<br />
commesso. Aiuta a liberarsi dalla sensazione <strong>di</strong> rovistare solo tra<br />
vecchie cade. Corne vedete, non riesco a <strong>di</strong>rvi altro che luoghi comuni,<br />
niente che possa darvi davvero una mano, ma potete contare su <strong>di</strong> me<br />
per qualunque cosa.<br />
Bene, quello era già un buon punto <strong>di</strong> partenza per una corsa nella<br />
più che correre, ci veniva consigliato <strong>di</strong> camminare.<br />
— Da lei o da me? — domandai al viceispettore.<br />
— Sta tentando <strong>di</strong> sedurmi dopo tutti questi anni?<br />
— Non pretenderà che leggiamo tutta quella montagna <strong>di</strong> faldoni<br />
ciascuno per conto proprio. Ci vorrà del tempo, e dubito che possiamo<br />
farcela in orario d'ufficio. Tocca fare i compiti a <strong>casa</strong>.<br />
— Cominciamo bene. Un giorno da lei, e uno da me. Che ne <strong>di</strong>ce?<br />
— Ottimo. E fiente birrette né altri generi <strong>di</strong> confort° alcolici.<br />
— Incartamenti a bocca asciutta.<br />
— Esatto.<br />
In <strong>casa</strong> mia non era <strong>di</strong>fficile trovare momenti tranquilli. Quella<br />
settimana i figli <strong>di</strong> Marcos non sarebbero venuti, quin<strong>di</strong> il silenzio e la<br />
concentrazione erano assicurati. E nemmeno Marcos rappresentava<br />
un problema, bastava pregarlo <strong>di</strong> ritirarsi a leggere nel su° stu<strong>di</strong>o,<br />
invece che nel salone, e avremmo avuto la pace perfetta. Una mezz'ora<br />
prima preparai un piccolo buffet, minimo ma in<strong>di</strong>spensabile per la<br />
venuta <strong>di</strong> GarzOn: tramezzini leggeri e birra analcolica•<br />
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Aile nove in punto il mio collega era già sulla porta. Portava con sé<br />
solo la documentazione poliziesca, perché io avevo quella del giu<strong>di</strong>ce.<br />
Marcos mi aveva detto che ci teneva a salutarlo, quin<strong>di</strong> attesi che<br />
scendesse e si <strong>di</strong>lungassero in convenevoli. Quand° ebbero portato a<br />
termine il loro rito sociale, ci sistemammo nel soggiorno, dove avevo<br />
liberato il tavolo da pranzo e <strong>di</strong>sposto un portatile e la documentazione<br />
stampata. Il viceispettore portava orgogliosamente sottobraccio un<br />
nuovissimo tablet, regalo <strong>di</strong> Beatriz per il suo compleanno, che aveva<br />
imparato a maneggiare con sorprendente naturalezza. Ci sistemammo<br />
e concordammo un piano d'azione.<br />
— Ho comprato due bei quaderni nuovi, uno per lei e uno per me.<br />
Cosi, quand° ci capita sono gli occhi qualcosa che ci colpisce, ciascuno<br />
se lo segna sul suo quadernetto. Alla fine confrontiamo gli appunti e li<br />
commentiamo. Le va?<br />
— E se il comment° io lo voglio fare subito, ispettore?<br />
— È meglio che non ci siano interruzioni. Perô se crede che qualcosa<br />
menti un° scambio <strong>di</strong> pareri imme<strong>di</strong>ato... Ma la avverto che non sono<br />
ammesse battute o sciocchezze <strong>di</strong> sorta.<br />
Ci immergemmo nella lettura, ciascuno dei suoi documenti. Mentre<br />
affrontavo le considerazioni del giu<strong>di</strong>ce, mi accendevo <strong>di</strong> tanto in tant°<br />
una sigaretta. Sentivo Garzôn agitarsi sulla se<strong>di</strong>a a ogni scatto<br />
dell'accen<strong>di</strong>no. Dietro insistenze <strong>di</strong> sua moglie, che teneva alla sua<br />
salute, aveva smesso <strong>di</strong> fumare. Cercai <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare il suo<br />
nervosismo. Via via che avanzavo nello stu<strong>di</strong>o, il testo gettava nuova<br />
luce su quell'omici<strong>di</strong>o d'annata che ci toccava riportare a nuova vita.<br />
Adolfo Siguàn era un industriale del settore tessile che aveva saputo<br />
mettere a frutto l'ere<strong>di</strong>tà familiare modernizzando i suoi impianti e<br />
trovando sbocchi all'estero per i suoi prodotti. I suoi stabilimenti, che<br />
in origine producevano tessuti tra<strong>di</strong>zionali per il mercato della sartoria<br />
maschile, avevano subito cambiamenti sostanziali che avevano<br />
permesso all'azienda <strong>di</strong> sottrarsi alla crisi epocale del tessile catalan°.<br />
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Adeguandosi ai nuovi usi della moda, e ampliando la produzione a<br />
tessuti per l'abbigliamento femminile d'alta gamma, riforniva case <strong>di</strong><br />
mode importanti, non solo spagnole, ma anche francesi e italiane.<br />
Aveva saputo puntare su tessufi <strong>di</strong> qualità, lasciando da parte la<br />
produzione a basso prezzo, inevitabilmente soggetta alla concorrenza<br />
<strong>di</strong> ahri paesi. Sembrava che gli affari andassero a gonfle vele. Tuttavia,<br />
due anni prima della morte <strong>di</strong> Siguàn, l'azienda si era trovata ad<br />
affrontare serie <strong>di</strong>fficoltà finanziarie nel merito delle quali il giu<strong>di</strong>ce<br />
non si addentrava. Presi il mio quaderno, ancora immacolato, e scrissi:<br />
«1. Verificare le ragioni della crisi dell'azienda. 2. Vedere corne sono<br />
andati i conti in seguito alla morte <strong>di</strong> Siguàn». Garzôn mi vide<br />
prendere appunti. Dopo qualche allungamento <strong>di</strong> collo che tentai <strong>di</strong><br />
ignorare, non riusci più a star zitto e <strong>di</strong>sse:<br />
— Che cosa si è scritta, ispettore?<br />
— Avevamo detto che non bisognava interrompere.<br />
— Si, ma sono preoccupato, a me non viene in mente fiente.<br />
Lo fissai con severità. Benché avesse varcato da tempo la soglia<br />
dell'età matura, nel suo comportamento continuava a manifestarsi una<br />
sorprendente dose <strong>di</strong> infantilismo. Dovevo ammettere, perà, che la<br />
cosa mi <strong>di</strong>vertiva, quin<strong>di</strong> invece <strong>di</strong> mandarlo al <strong>di</strong>avolo risposi:<br />
— Ho scritto che bisognerebbe capire corne mai un'azienda che era<br />
riuscita cosi bene ad adattarsi ai tempi e ad espandere il suo volume<br />
d'affari, <strong>di</strong> colpo comincia ad andare male. E poi sarà il caso <strong>di</strong> vedere<br />
cos'è success° dopo che il padrone è stato assassinat°.<br />
— Lei ha una mente eccelsa, ispettore. Io non me lo sarei mai<br />
domandato.<br />
— Vuole lasciarmi lavorare in pace?<br />
Si rimise all'opera chinando esageratamente la testa sullo schermo<br />
corne un bambin° che vuole <strong>di</strong>mostrare a tutti i costi il suo interesse.<br />
Poco dopo lo vi<strong>di</strong> prendere la penna e pensai che per un po' mi avrebbe<br />
lasciata tranquilla. Siguàn aveva tre figlie, nate da un primo<br />
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matrimonio, e una seconda moglie, sposata dopa che la precedente era<br />
morta <strong>di</strong> canera Era stata questa seconda moglie, Rosalia Pifieiro, a<br />
insistere pressa il giu<strong>di</strong>ce affinché fossero riaperte le indagini.<br />
Scartabellai nel dossier fino a trovare qualche informazione su <strong>di</strong> lei.<br />
Ben poco, in realtà. Soltanto che aveva una trentina d'anni mena del<br />
marito, che non esercitava alcuna professione e che ai tempi del delitto<br />
era sposata con la vittima da sette anni. Nessuno dei membri della<br />
vecchia o della nuova famiglia era stato sospettato nel corso delle<br />
precedenti indagini. Tutti erano stati sentiti corne persane informate<br />
sui fatti, ma per nessuno <strong>di</strong> loro erano emersi in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> colpevolezza.<br />
Siguân, corne si seppe dopo la sua morte, era salit° frequentare negli<br />
ultimi tempi una prostituta molto giovane <strong>di</strong> nome Julieta Lépez. Devo<br />
riconoscere che quel nome, con le sue risonanze shakespeariane, mi<br />
fece quasi sorridere. Julieta perô era ben lantana dall'essere una<br />
fanciulla <strong>di</strong> nobile famiglia. E neppure esercitava la sua antica<br />
professione in un albergo o in un club privé, ma batteva<br />
semplicemente il marciapiede nel Raval. La proteggeva una specie <strong>di</strong><br />
fidanzato. I due si erano inventati un'attività delittuosa che andava ben<br />
al <strong>di</strong> là della semplice prostituzione. Proprio in quel momento il mio<br />
collega mi interruppe.<br />
— Casa c'è, adesso, Garzôn? — chiesi came se fossi pronta a<br />
strangolarlo, il che non era cosi lantana dalla verità.<br />
— Mi scoccia sembrare un maleducato, ma se non è abusare della sua<br />
generosità, non ci sarebbe per caso qualcosa da sgranocchiare?<br />
Comincio a sentire un certo languorino, ed è provato che un calo <strong>di</strong><br />
zuccheri inibisce la concentrazione.<br />
— Lei sgranocchia più <strong>di</strong> un castor° del Canada, viceispettore. Non<br />
puà aspettare un momento? Sto per scoprire l'attività delittuosa <strong>di</strong><br />
Giulietta col sua Rome°.<br />
— <strong>Gli</strong>ela spiego io. Romeo si chiamava Abelardo Quifiones, che a<br />
griu<strong>di</strong>care dal nome era più agreste <strong>di</strong> uno spaventapasseri in mezzo a<br />
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un campo <strong>di</strong> girasol Dal canto suo, la dolce fanciulla si era<br />
specializzata in <strong>di</strong>enti anziani; più erano vecchi, meglio era. Quando,<br />
dopo un certo numero <strong>di</strong> incontri, riusciva a guadagnarsi la loro<br />
fiducia, li convinceva a portarla a <strong>casa</strong> loro. Una volta 11, si faceva<br />
offrire da bere, e appena il vecchio si <strong>di</strong>straeva un attimo, gli metteva<br />
del Roipnol ne! bicchiere. Quand° il tizio era cotto a puntino, entrava<br />
in scena il <strong>di</strong>abolico amante, che li aveva seguiti fino al luogo del<br />
convegno amoroso. Julieta lo avvertiva con uno squillo sul cellulare e<br />
gli apriva la porta, e insieme portavano via tutto quel che potevano:<br />
sol<strong>di</strong>, gioielli, computer... Poi se ne andavano tranquilli. E lo sa quante<br />
denunce si sono beccati in due anni <strong>di</strong> questo simpatico sport?<br />
Neanche una! Incre<strong>di</strong>bile, vero?<br />
Lo ascoltavo senza che un battit() <strong>di</strong> ciglia velasse i miei occhi,<br />
spalancafi dalla sorpresa. Mlora lui scoppiô in una risata sod<strong>di</strong>sfatta e<br />
continu ô:<br />
— Alla fine, è anche <strong>di</strong>vertente. Certi delitti <strong>di</strong>ventano possibili<br />
perché noi esseri umani siamo corne siamo. Mi <strong>di</strong>ca lei dove lo trova il<br />
vecchietto che si presenta in un commissariat° a raccontare che si è<br />
fatto prendere in griro da una ragazzina. Se li immagina i figli e i nipoti:<br />
«Il nonno è andato a farsi una trombatina e tra la puttana e il<br />
magnaccia gli hanno portato via perfino la dentiera»?<br />
Interruppi le sue risate con decisione:<br />
— Non c'è bisogno <strong>di</strong> essere cosi volgari, Fermin, e la prego <strong>di</strong><br />
abbassare la voce!<br />
— Ma mi aveva detto che i suoi figliastri non c'erano!<br />
— Io invece ci sono, e mi sembra <strong>di</strong> un gusto spaventoso che lei mi<br />
faccia la scenetta usando certe espressioni.<br />
Al viceispettore non importava un fico secco che io apprezzassi o<br />
meno il suo gusto, e continuô a ridersela sottovoce <strong>di</strong> una storia che<br />
per lui rappresentava il colmo della comicità. Io, perô, ero frastornata:<br />
il contrasto tra il gergo legale in cui erano redatte le pagine che stavo<br />
12/23
leggendo e le espressioni da barzelletta sconcia <strong>di</strong> Garzôn mi impe<strong>di</strong>va<br />
<strong>di</strong> cogliere il succo della questione.<br />
— Ma perché un industriale <strong>di</strong> quel livello dovrebbe ricorrere a una<br />
prostituta <strong>di</strong> strada? — domandai in tono quasi retorico.<br />
— Che <strong>di</strong>amine, ispettore, lei mi sembra una bambina dell'asilo!<br />
Esiste una cosa che si chiama perversione. C'è gente che più scende in<br />
basso, più ci prova gusto. Quello che gli piace è rotolarsi nel fang°. Non<br />
lo capisce?<br />
— Certo che lo capisco! — mi affrettai a esclamare, prima che me ne<br />
desse una colorita spiegazione. — Comunque questo non spiega perché<br />
l'abbiano ammazzato.<br />
— Io invece lo so, ma non intendo rivelarglielo se prima non tira fuori<br />
qualcosa da mangiare. Dovrà scoprirlo da sola leggendosi tutto il<br />
noiosissimo malloppo che ha davanti.<br />
Allora fui io a scoppiare a ridere. Mi alzai e andai a prendere i<br />
tramezzini e le birre analcoliche. Garzôn mi aspettava a braccia<br />
spalancate.<br />
— Finalmente qualcosa da mettere sotto i denti! — esclamô. Ma poi<br />
rimase a fissare il vassoio e mi chiese in tono <strong>di</strong> sospetto:<br />
— E questo cos'è?<br />
— Tramezzini al pomodoro, peperone, sedan° e formaggio fresco.<br />
Tutto molto leggero e salutare. Non voglio che la pesantezza <strong>di</strong><br />
stomaco ci impe<strong>di</strong>sca <strong>di</strong> rendere al cento per cent°.<br />
— No, io mi riferivo aile bottiglie. Birra analcolica? Non si offenda<br />
ispettore, ma questa roba è contro la mia religione. Piuttosto,<br />
preferisco bere acqua del rubinetto, pensi un po'! Mi rifiuto<br />
solennemente <strong>di</strong> prendere caffè senza caffeina, <strong>di</strong> assaggiare<br />
qualunque aliment° light, <strong>di</strong> fumare senza nicotina... È corne<br />
ammettere una <strong>di</strong>pendenza e insieme l'impossibilità <strong>di</strong> superarla. No,<br />
è una presa in giro e un'umiliazione attraverso la quale non voglio<br />
passare.<br />
13/23
— E va bene, non faccia cosi, adesso le porto una birra normale.<br />
— La ringrazio. E poi, da quand° le prendono questi attacchi<br />
d'integralismo? Abbiamo mai avuto delle défaillances lavorative per<br />
via dell'alcol?<br />
— Preferisco non ricordare.<br />
— Corne vuole. Perà deve sapere che io dopo il primo bicchiere sono<br />
corne Sherlock Holmes, e dopo il second() incorporo Watson nella<br />
squadra. Se poi continuo... non importa, <strong>di</strong>ciamo che l'alcol è uno<br />
sfimolante cerebrale <strong>di</strong> altissima potenza.<br />
Sorridendo, lo lasciai dare fond° alla sua filosofia e al suo appefito.<br />
Finalmente, quand° ebbe inghiottito anche le ultime briciole <strong>di</strong><br />
pancarré e vuotato il suo bicchiere, si decise a concludere:<br />
— Adolfo Siguàn è stato ucciso accidentalmente. Sembra che fosse<br />
molto resistente ai farmaci, e che il Roipnol non gli avesse fatto<br />
l'effetto sperato. Cosy quand° il Rome° è entrato in <strong>casa</strong>, e insieme alla<br />
sua Julieta stava frugando tasche e aprendo cassetti, il brav'uomo si è<br />
svegliato e si è messo a gridare corne un pazzo. I due piccioncini si<br />
sono spaventati e gli hanno dato una botta in testa. Fine della storia.<br />
— E poi, com'è mort° Abelardo Quifiones?<br />
— L'hanno trovato assassinato con un colpo <strong>di</strong> pistola due mesi<br />
dopo. Il bossolo era un calibro 9 parabellum; l'arma, quasi certamente<br />
acquistata sul mercato nero. Non è mai stata rintracciata. Owiamente<br />
il delitto è rimasto irrisolto. Ma i colleghi hanno ipotizzato, data la vita<br />
che faceva, che chiunque avesse potuto farlo fuori in un regolamento <strong>di</strong><br />
conti senza che questo c'entrasse con il caso Siguàn. Poteva trattarsi <strong>di</strong><br />
prostituzione, <strong>di</strong> ricettazione, <strong>di</strong> droga, va' a sapere!<br />
— E la ragazza?<br />
— Lei l'hanno presa quasi subito perché non si era mai allontanata<br />
da Barcellona. Una collega del Raval raccontô alla polizia il giochetto<br />
della coppia con i vecchi. Ci miser° meno <strong>di</strong> una settimana a beccarla.<br />
Ma non voile mai riconoscere che il Quifiones avesse assassinat°<br />
14/23
Siguàn. Se ne venne fuori con una storia strana: che quel giorno al<br />
posto del silo ragazzo era salit° nell'appartamento un italiano ehe lei<br />
non aveva mai visto, a quanto pare mandato da lui. Secondo questa<br />
versione, sarebbe stato l'italiano a dare una botta in testa al Siguân.<br />
Naturalmente nessuno ci ha creduto; un tentativo ri<strong>di</strong>colo <strong>di</strong><br />
proteggere il fidanzato.<br />
— E che ne è stato della ragazza?<br />
— Col mio trabiccolino leggo più veloce <strong>di</strong> lei, ma fin li non ci sono<br />
ancora arrivato.<br />
Cercai rapidamente sul computer, facendomi strada in una giungla<br />
<strong>di</strong> termini tecnici, e in una decina <strong>di</strong> minuti riuscii a scoprire il seguito<br />
della storia <strong>di</strong> Julieta, che lessi a voce alta al viceispettore:<br />
— «L'imputata Julieta Lépez Atienza fu condannata a quattro anni <strong>di</strong><br />
reclusione non essendo stata autrice materiale dell'omici<strong>di</strong>o (il colpo<br />
alla testa era stato troppo forte per essere stato assestato da mano<br />
femminile), non avendo avuto intenzione <strong>di</strong> uccidere ed essendo priva<br />
<strong>di</strong> precedenti penali. Scontô la pena nel carcere femminile <strong>di</strong> Wad-Ras,<br />
dal quale usci tre anni dopo grazie a uno sconto <strong>di</strong> pena per buona<br />
condotta. Si è ritenuto inoltre che avesse compiuto un buon percorso<br />
<strong>di</strong> recupero frequentando un corso professionale <strong>di</strong> decorazione<br />
d'interni fino al conseguimento del <strong>di</strong>ploma».<br />
Garzôn scoppiô in una fragorosa risata.<br />
— Decorazione d'interni? Non ci credo! Perfetto per una ragazza<br />
ra mata corne lei. Magari visitare le case dei clienti le aveva dato<br />
l'ispirazione. I poveri vecchietti avevano un gusto orrendo e lei si era<br />
proposta <strong>di</strong> porvi rime<strong>di</strong>o.<br />
— Faccia il favore <strong>di</strong> non ironizzare, per una volta che il carcere<br />
riesce ad aiutare qualcuno!<br />
— Ma certo, ispettore. Chissà cosa starà facendo Julieta adesso!<br />
Magari l'ha contattata la Casa Reale per rinnovare le stanze delle<br />
principes sine.<br />
15/23
— Vuole smetterla <strong>di</strong> <strong>di</strong>re sciocchezze?<br />
— È una sciocchezza voler credere che una poveraccia corne Julieta<br />
Lôpez cambi vita e mentalità dopo tre anni passati <strong>di</strong>etro le sbarre.<br />
— Lei ha poca fede nel genere umano.<br />
— Perché, lei ne ha <strong>di</strong> più?<br />
Rimasi zitta per un moment°, finii la mia birra, sospirai, e poi <strong>di</strong>ssi:<br />
— Non troppa, a essere sincera. Ma è ingiusto negare per partito<br />
preso ogni possibilità. Ci sono persone a cui la vita non ha dato nulla,<br />
persone senza speranza fin da quand° nascono. E se a un certo punto<br />
capiscono che c'è una via d'uscita, che si puô stu<strong>di</strong>are, si puô<br />
migliorare, e trovano qualcuno che concede loro un po' <strong>di</strong> fiducia...<br />
allora possono farcela, io ne sono convinta.<br />
Garzôn si strinse nelle spalle, sbuffô varie volte, ci pensô su e<br />
concluse:<br />
— Non <strong>di</strong>co <strong>di</strong> no.<br />
— Bisognerà rintracciare questa ragazza. Mi domando corne faremo.<br />
Nei documenti del giu<strong>di</strong>ce Mur° il su° domicilio attuale non compare.<br />
— Lo sapranno a Wad-Ras. Ci toccherà fare una gita laggiù.<br />
Riflettei guardandomi le mani, ricapitolai tutti gli elemenfi che<br />
avevo considerato, prima <strong>di</strong> riprendere a parlare.<br />
— Lo sa cosa le <strong>di</strong>co, viceispettore? Qui qualcosa c'è, eccome. Troppe<br />
questioni rimaste in sospeso.<br />
— Da quant° abbiamo visto fin qui, a me pare esattamente il<br />
contrario. Ci troviamo <strong>di</strong> fronte a due delinquenfi abituali. Un giorno<br />
commettono un errore e ci scappa il molto. Lei viene tra<strong>di</strong>ta dalle sue<br />
colleghe, e finisce dentro. Lui, che è l'autore materiale dell'omici<strong>di</strong>o, se<br />
la svigna sapendo che rischia grosso. Due mesi dopo si mette nei<br />
pasticci su una piazza che non conosce, dove forse pesta i pie<strong>di</strong> a<br />
qualcuno o forse è considerato un intrus°, e viene tolto <strong>di</strong> mezzo. Si fa<br />
un'indagine a fondo, e non viene fuori niente. Un caso abortito, ma<br />
definitivamente chiuso. Punto e fine.<br />
16/23
— E Pitaliano <strong>di</strong> cui parlava Julieta?<br />
— Dio santo, ispettore, sono sorpreso della sua ingenuità!<br />
— Julieta finisce sotto processo e poi in prigione. Perché avrebbe<br />
dovuto proteggere il ragazzo che la sfruttava, anche quando ormai era<br />
modo?<br />
— Perché cambiare la prima versione dei fatti? Quest° ispira<br />
<strong>di</strong>ffidenza in un giu<strong>di</strong>ce. In fin dei conti lei non era accusata <strong>di</strong><br />
omici<strong>di</strong>o. E la storia dell'italiano caduto dal cielo che, da solo, fa tutto il<br />
lavoro spore°, poteva rimanere in pie<strong>di</strong>. Si ricor<strong>di</strong> che l'amore è<br />
sempre generoso.<br />
— Pue) darsi che abbia ragione. Ma bisognerà provarle, queste<br />
supposizioni, ammesso che ci riusciamo. Magari non c'è niente <strong>di</strong><br />
nuovo da scoprire, ma da lavorare si, e molto!<br />
— Il lavoro non mi ha mai spaventato, ispettore, purché serva a<br />
qualcosa.<br />
— Qualcuno le ha mai garantit° che tutti i passi che muoviamo in<br />
un'indagine servono a qualcosa?<br />
— No, mai, assolutamente, mai e poi mai!<br />
— Meno male, temevo non fossimo d'accord° neppure su questo!<br />
Decidemmo <strong>di</strong> togliere la seduta. Avevamo abbastanza chiaro il da<br />
farsi, ma non l'or<strong>di</strong>ne in cui andava fano. È sempre cosi. Alla fine<br />
pensammo che la cosa più logica fosse andare a trovare il giu<strong>di</strong>ce<br />
Muro. Qua° fu il nostro appuntamento per il giorno dopo.<br />
Salii a chiamare Marcos perché venisse a salutare Garzôn, e lui, ben<br />
lieto <strong>di</strong> riemergere dal suo stu<strong>di</strong>o, non trovô niente <strong>di</strong> meglio che<br />
invitarlo a fermarsi per un'altra birra, che fu prontamente accettata.<br />
Avrei dovuto aspettarmelo, e mettere alla porta il mio collega con<br />
<strong>di</strong>screzione <strong>di</strong>menticando i doyen i <strong>di</strong> cortesia. L'accoppiata <strong>di</strong> quei due<br />
in mia presenza mi costringeva a mescolare due aspetti fondamentali<br />
della mia vita che ho sempre preferito tenere separati. La cosa non mi<br />
garbava. Ho sempre ritenuto mio <strong>di</strong>ritto essere una persona <strong>di</strong>fferente<br />
17/23
corne moglie e corne poliziotto, quin<strong>di</strong> non mi va che chi appartiene a<br />
una delle mie sfere d'azione si infili <strong>di</strong> straforo nell'altra. Troppe<br />
testimonianze sulla mia personalità. Avevo parlato della questione con<br />
mi° marito, ma lui l'aveva liquidata corne una sciocchezza priva <strong>di</strong><br />
fondamento. Marcos era convint° che, per quant° ci illu<strong>di</strong>amo del<br />
contrario, tutti noi siamo un'unità inscin<strong>di</strong>bile. Second° lui è una<br />
storia quella delle <strong>di</strong>verse personalità. E la mia ostinazione nel voler<br />
portare avanti due vite parallele gli sembrava un'inufile forzatura della<br />
natura umana, e ad<strong>di</strong>rittura un pericolo per la stabilità emotiva. Io<br />
sostenevo invece che il mio lato professionale era cinico, duro e un<br />
tantino ossessivo, mentre nella vita privata emergeva la mia parte<br />
dolce, equilibrata, poco soggetta agli sbalzi d'umore. Ricordo anche la<br />
faccia che fece quand° me lo senti <strong>di</strong>re: un sorriso sarcastico <strong>di</strong> cui non<br />
voile dare spiegazioni. Si limitô a commentare: «Io non vedo tanta<br />
<strong>di</strong>fferenza», frase che si affrettô a completare aggiungendo: «Sono<br />
sicuro che anche in commissariat° sei dolcissima». Colsi<br />
perfettamente l'intenzione sarcastica <strong>di</strong> quella frase, e questo non fece<br />
che rafforzare il mio proposito <strong>di</strong> mantenere una faccia ben <strong>di</strong>sfinta<br />
per ciascuna delle mie due vite.<br />
Quella sera, tant° il mio collega quant° il mio coniuge parevano<br />
socialmente ispirati e proclivi alla conversazione amichevole. Li<br />
osservavo attentamente, nell'attesa che si manifestasse un ce<strong>di</strong>mento<br />
nel loro serrato scambio <strong>di</strong> banalità per inserirmi e dare per conclusa<br />
la serata. Ma era inutile: le botte e risposte <strong>di</strong> entrambi proliferavano<br />
corne insetti su una pozza, corne la muffa negli angoli bui. Per<br />
completare la mia inquietu<strong>di</strong>ne, Garzôn pensô bene <strong>di</strong> rendere edotto<br />
Marcos su alcuni particolari del caso. Mio marito faceva tant° d'occhi<br />
con incre<strong>di</strong>bile curiosità. Frugava nella memoria:<br />
— Cinque anni fa... No, non mi viene in mente <strong>di</strong> aver mai lett° o<br />
sentit° nulla <strong>di</strong> simile. Certo, io non bado troppo alla cronaca nera, e<br />
poi, sono cosi abitu<strong>di</strong>nario che non <strong>di</strong>stinguo un anno dall'altro.<br />
18/23
— Fa sempre le stesse cose ma con mogli <strong>di</strong>verse — mi lasciai sfuggire<br />
con inesplicabile cattiveria.<br />
— Complimenfi, ispettore, lei ha la lingua più svelta <strong>di</strong> <strong>di</strong> un<br />
camaleonte — <strong>di</strong>sse il mio collega ridendo, ma visibilmente allarmato<br />
all'idea <strong>di</strong> vedersi coinvolto in un battibecco coniugale. Ma Marcos non<br />
batté ciglio:<br />
— Si, a quei tempi ero sposato con Laura; ma questo non mi aiuta.<br />
Non commentavamo mai le notizie dei giornali.<br />
— Per rispetto nei confronti della famiglia, fu usata molta <strong>di</strong>screzione<br />
— fece notare il mio collega.<br />
— E forse certe questioni erano trattate con meno morbosità —<br />
aggiunsi.<br />
— Non capisco corne possiate scoprire qualcosa <strong>di</strong> nuovo su un fatto<br />
avvenuto cinque anni fa.<br />
Ebbi la chiara intuizione che quello fosse il moment° giusto per<br />
chiudere la chiacchierata:<br />
— Lasciamo stare le questioni <strong>di</strong> lavoro. Non vi pare sia venuta per<br />
tutti l'ora <strong>di</strong> andarcene a dormire? Domani dobbiamo alzarci presto.<br />
— Non preoccuparti, Marcos, io non sono ermetico corne l'ispettore<br />
qui presente. Se ti interessa, ti terri) informato quand° ci saranno<br />
novità.<br />
Sentii un'esplosione <strong>di</strong> collera che mi saliva al viso:<br />
— Lei non farà proprio fiente del genere, Fermin! Questa inchiesta è<br />
confidenziale corne qualsiasi altra. L'unica cosa che deve fare, adesso, è<br />
andarsene a <strong>casa</strong>, domattina la voglio in commissariat° alle otto in<br />
punto.<br />
— Agli or<strong>di</strong>ni! — scattô Garzôn in tono giocoso, e non smise <strong>di</strong><br />
scherzare finché mio marito non lo accompagnô alla porta.<br />
— Ma corne hai potuto trattare a quel modo il povero Fermin? — fu il<br />
rimprovero che mi toccô ascoltare subito dopo.<br />
— Il povero Fermin ed io ci conosciamo perfettamente, e ciascuno <strong>di</strong><br />
1 9/23
noi sa fin dove puô arrivare.<br />
Ecco, proprio quello che mi aspettavo. Marcos continuô a farmi la<br />
ramanzina sulla mia scortesia finché non spegnemmo la luce.<br />
Quell'episo<strong>di</strong>o, inutile <strong>di</strong>rlo, mi confermô che facevo benissimo a voler<br />
mantenere separati l'ambito del lavoro e quello familiare. E inoltre mi<br />
<strong>di</strong>mostrô che un caso già chiuso e poi riaperto puô stuzzicare la<br />
curiosità della gente ancor più <strong>di</strong> un delitto commesso il giorno prima.<br />
20/23
2<br />
Il giu<strong>di</strong>ce mi aveva dato appuntamento nel suo ufficio aile nove.<br />
Devo ammettere che avevo una gran voglia <strong>di</strong> vedere la faccia<br />
dell'uomo che, con il tribunale pieno zeppo <strong>di</strong> cause in attesa <strong>di</strong><br />
giu<strong>di</strong>zio, si lasciava convincere a riaprire un'inchiesta ormai morta e<br />
sepolta. Sulla scorta <strong>di</strong> vaghe intuizioni, o forse dei pregiu<strong>di</strong>zi che<br />
sempre ci abitano, mi ero immaginata uno <strong>di</strong> quei vecchi magistrati<br />
pieu i <strong>di</strong> entusiasmo che malgrado i molli anni <strong>di</strong> servizio confinuano a<br />
vedere la Legge, con la elle maiuscola, corne un faro capace <strong>di</strong> gettare<br />
intorno a sé la luce della verità. Ma il mio intuito (corne qualche volta<br />
succede) e i miei pregiu<strong>di</strong>zi (corne succede immancabilmente), si<br />
<strong>di</strong>mostrarono clamorosamente errati non appena lo ebbi davanti. Juan<br />
Mur° era un uomo dall'aria stanca, con un atteggiamento<br />
filosoficamente rassegnato che era quant° <strong>di</strong> più lontano da ogni<br />
eccesso <strong>di</strong> entusiasmo o vitalità. Dopo avermi concesso un salut°<br />
parsimonioso, prese il faldone del caso Siguân e se lo mise davanti.<br />
— Vuole un caffè, ispettore Delicado? — mi domandô,<br />
inaspettatamente.<br />
— No, grazie, ho appena fatto colazione.<br />
— Ha fatto bene, il caffè <strong>di</strong> quelle macchine è infame. Eppure io mi<br />
rassegno a prenderlo. Da voi in commissariat° com'è? Buono?<br />
— Orrendo. Scappiamo tutti a prenderlo al bar.<br />
Mi guardô con un mezzo sorriso, corne se solo allora si accorgesse <strong>di</strong><br />
me. Poi inforcô gli occhiali con un gesto che solo un giu<strong>di</strong>ce puô fare, e<br />
si mise a sfogliare l'incartamento avanti e in<strong>di</strong>etro. Canticchiava una<br />
specie <strong>di</strong> filastrocca <strong>di</strong> frasi prive <strong>di</strong> un vero significato: «Ve<strong>di</strong>amo un<br />
po'... guarda che roba... questo va qua... quest'altro va prima...». Di<br />
colpo si rivolse a me, guardandomi da sopra le lenti, e mi <strong>di</strong>sse:<br />
21/23
— Lei lo sa quali sono i motivi per cui si riapre un'inchiesta,<br />
ispettore?<br />
— Be', qualche idea ce l'ho, anche se non ne so molto, in realtà.<br />
— Nemmeno io. Saranno mille anni che sono qui dentro e questa è la<br />
prima volta che autorizzo la riapertura <strong>di</strong> un'indagine. Insomma, i<br />
motivi soliti li puô immaginare: un poliziotto a cui è rimasta una pulce<br />
nell'orecchio, un parente che non ha mai accettato l'archiviazione,<br />
l'opinione pubblica, se il caso ha avuto risonanza... Ebbene, tutte<br />
queste eventualità hanno una cosa in comune: si fa pressione sul<br />
giu<strong>di</strong>ce. n poliziotto insiste, la famiglia insiste, i giornalisti e la gente<br />
gli rompono le scatole. Questa volta è stata la vedova, che si è rivolta a<br />
me più corne una penitente che corne una richiedente. Mi spiego: è<br />
venuta qui tutta addolorata, e in tono <strong>di</strong> confidenza mi ha detto che<br />
non si era mai sentita tranquilla per corne si era chiusa la faccenda.<br />
Purtroppo, quand° era stato ucciso suo marito aveva accenato un<br />
molo passivo e, <strong>di</strong>ciamolo pure, rassegnato. Ma adesso, cinque anni<br />
dopo, è convinta che se fin dall'inizio avesse preso posizione, le cose<br />
sarebbero andate in modo <strong>di</strong>verso. Si sente in colpa, e invece <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />
una preghierina tutte le sere o <strong>di</strong> andare dallo psicoanalista per<br />
liberarsi dalla fissa, ha pensato bene <strong>di</strong> venire a bussare alla mia porta.<br />
Lei riterrà che questo non basti neanche lontanamente a giustificare la<br />
mia decisione, e puô darsi che sia nel giusto. Ma devo <strong>di</strong>re che<br />
ascoltando parlare la signora, in tono sempre pacato e poco<br />
riven<strong>di</strong>cativo, ho provato un certo interesse. Ho ristu<strong>di</strong>ato a fondo gli<br />
atti e mi è pars° che davvero ci sia qualcosa che non torna. Corne mai<br />
Abelardo Quifiones, che second() la versione ufficiale avrebbe ucciso<br />
Adolfo Siguàn quasi per sbaglio, viene trovato a sua volta ucciso due<br />
mesi dopo? Perché la polizia chiude le indagini e prende per buono che<br />
questo second() omici<strong>di</strong>o non abbia niente a che fare con quello che lui<br />
ha commesso? E, ultima cosa, perché la sua complice Julieta Lépez<br />
continua a insistere che non è stato lui ad ammazzare Siguàn, bensi un<br />
22/23
italiano sconosciuto inspiegabilmente comparso sul luogo del delitto?<br />
Ricordo <strong>di</strong> averla interrogata in carcere, dopo il ritrovamento del corpo<br />
del suo amante, e la sua versione non era cambiata <strong>di</strong> una virgola.<br />
Perché tanta insistenza?<br />
23/23