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Imparare a vivere con la paura della paura ... - Depression.ch

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LA SVOLTA<br />

Informazioni sul<strong>la</strong> depressione e sui disturbi d’ansia I Edizione 9<br />

PAGINA 3 I DISTURBI DI PANICO<br />

<strong>Imparare</strong> a <strong>vivere</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>la</strong> <strong>paura</strong> del<strong>la</strong> <strong>paura</strong><br />

Rac<strong>con</strong>to di un’esperienza<br />

personale<br />

PAGINA 4 I DISTURBI DI PANICO<br />

Gli attac<strong>ch</strong>i di panico possono<br />

limitare fortemente <strong>la</strong> vita<br />

Intervista <strong>con</strong> il Prof. Dr. med. Gregor Hasler<br />

PAGINA 8 I TERAPIA COMPORTAMENTALE<br />

Modificare gli s<strong>ch</strong>emi mentali<br />

disfunzionali <strong>con</strong> <strong>la</strong> terapia<br />

comportamentale<br />

Colloquio <strong>con</strong> <strong>la</strong> Dr. med. Christine Poppe<br />

Lundbeck (S<strong>ch</strong>weiz) AG<br />

Dokument letztmals geprüft:<br />

27.12.2012


2<br />

EDITORIALE<br />

INDICE<br />

EDITORIALE 2<br />

DISTURBI DI PANICO 3<br />

«Ho imparato a <strong>con</strong><strong>vivere</strong> 3<br />

<strong>con</strong> <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia»<br />

Un rac<strong>con</strong>to in prima persona sul<strong>la</strong><br />

realtà degli attac<strong>ch</strong>i di panico<br />

La Sua opinione ci interessa 4<br />

Partecipi e vinca!<br />

Quando <strong>paura</strong> e panico 4<br />

s<strong>ch</strong>iacciano <strong>la</strong> vita<br />

Intervista <strong>con</strong> il<br />

Prof. Dr. Gregor Hasler<br />

Libro: 6<br />

L’ansia – Come affrontar<strong>la</strong><br />

come curar<strong>la</strong><br />

Trattamento farmacologico: 7<br />

compresse, gocce o infusione?<br />

TERAPIA COMPORTAMENTALE 8<br />

Terapia comportamentale – 8<br />

Aiuto all’autoaiuto<br />

Intervista <strong>con</strong> <strong>la</strong><br />

Dr. med. Christine Poppe<br />

Passo dopo passo, 10<br />

riprendere le fi<strong>la</strong> del<strong>la</strong> vita<br />

IN BREVE 12<br />

Centri di riferimento e link 12<br />

Colophon 12<br />

Gentili lettrici,<br />

Cari lettori,<br />

hi non <strong>con</strong>osce queste sensazioni? Nervosismo<br />

prima di un esame, eccitazione in vista di un bel<br />

viaggio, <strong>paura</strong> del<strong>la</strong> morte sono tutte emozioni<br />

naturali. Ma cosa succede quando <strong>la</strong> <strong>paura</strong> diventa<br />

panico, e all’improvviso sono gli attac<strong>ch</strong>i di panico a<br />

dominare <strong>la</strong> quotidianità? Simonetta M.*, 25 anni,<br />

sa bene cosa significa <strong>vivere</strong> costantemente nel<strong>la</strong><br />

«<strong>paura</strong> del<strong>la</strong> <strong>paura</strong>». Il suo primo attacco di panico è<br />

avvenuto quando aveva 16 anni. Ancora non immaginava<br />

<strong>ch</strong>e ne sarebbero seguiti altri. Nel 2006, durante una partita dei Mondiali di<br />

calcio in Germania, ha subito un attacco talmente violento <strong>ch</strong>e ha dovuto essere<br />

ricoverata d’urgenza in ospedale, da dove è stata poi indirizzata ad uno psi<strong>ch</strong>iatra.<br />

Leggete nell’intervista a pag. 3 come ha superato questo brutto momento ed ha<br />

imparato a <strong>con</strong><strong>vivere</strong> <strong>con</strong> <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia.<br />

Al Prof. Dr. med. Gregor Hasler, Professore di programmazione ed organizzazione dei<br />

servizi sanitari in campo psi<strong>ch</strong>iatrico e di sociopsi<strong>ch</strong>iatria presso l’università di Berna,<br />

abbiamo <strong>ch</strong>iesto <strong>ch</strong>e cosa si nas<strong>con</strong>de esattamente dietro l’espressione disturbi di<br />

panico. Nell’intervista a pag. 4 ci spiega quando viene superato il <strong>con</strong>fine fra ansia<br />

normale e ansia patologica, come si manifesta <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia e quali sono le cause e i<br />

fattori scatenanti dei disturbi di panico. Il Prof. Dr. med. Gregor Hasler illustra poi<br />

varie possibilità di trattamento in grado di aiutare i ma<strong>la</strong>ti a riprendere una vita normale.<br />

La terapia comportamentale è una possibilità di trattare i disturbi d’ansia e di panico.<br />

È di questo <strong>ch</strong>e si occupa a fondo ogni giorno nel proprio studio <strong>la</strong> Dr. med. Christine<br />

Poppe, psi<strong>ch</strong>iatra FMH. Il colloquio di pag. 8 spiega le ragioni dei benefici <strong>ch</strong>e una<br />

terapia comportamentale può portare ai pazienti e per<strong>ch</strong>é viene <strong>con</strong>siderata una<br />

forma di autogestione, e infine quali sono le differenti tecni<strong>ch</strong>e. Tre esempi illustrano<br />

inoltre come altrettante persone hanno potuto, grazie ad una terapia comportamentale,<br />

riprendere passo dopo passo le fi<strong>la</strong> del<strong>la</strong> propria vita. Maggiori informazioni a<br />

pag. 10 e 11.<br />

Ci auguriamo <strong>ch</strong>e an<strong>ch</strong>e il nuovo numero testimoni il nostro impegno per trasmettere<br />

informazioni valide e utili sul<strong>la</strong> depressione e i disturbi d’ansia. Vi auguriamo<br />

perciò una lettura informativa.<br />

PD Dr. Rico Nil<br />

Medical Director<br />

Lundbeck (S<strong>ch</strong>weiz) AG<br />

* Nome cambiato<br />

C


A<br />

«Hoimparato<br />

a<br />

llora <strong>la</strong> studentessa, ora venticinquenne,<br />

non sapeva <strong>ch</strong>e sarebbero<br />

seguiti altri attac<strong>ch</strong>i. Non provocati da<br />

droghe o da altri eventi esterni, bensì –<br />

come ormai le è noto – «dal<strong>la</strong> <strong>paura</strong><br />

del<strong>la</strong> <strong>paura</strong>.» Il se<strong>con</strong>do attacco di panico<br />

assalì Simonetta M. durante le vacanze,<br />

mentre era in viaggio verso <strong>la</strong> Spagna<br />

<strong>con</strong> due compagne di studi. Dopo<br />

una festa avvertì di nuovo il batticuore.<br />

Non riuscì più a dormire e soffriva di<br />

inappetenza. Deve essere stato l’alcool,<br />

pensò, e al suo ritorno si rivolse ad un<br />

medico per un ECG <strong>ch</strong>e avrebbe dovuto<br />

determinare se aveva in cuore in ordine.<br />

Dall’esame non risultò nul<strong>la</strong> ed an<strong>ch</strong>e<br />

l’otorino <strong>la</strong> tranquillizzò. Per i quattro<br />

anni successivi non bevve più alcool.<br />

Poi Simonetta M. <strong>la</strong>sciò <strong>la</strong> casa dei genitori,<br />

cercò un alloggio nei pressi dell’università<br />

ed iniziò il corso di studi. Dopo<br />

un anno, all’avvicinarsi dei primi esami,<br />

si accorse di aver iniziato a studiare <strong>con</strong><br />

ritardo. Il viaggio in Germania <strong>con</strong> i<br />

DISTURBI DI PANICO<br />

<strong>con</strong><strong>vivere</strong> <strong>con</strong> <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia»<br />

SIMONETTA M.* RICORDA PERFETTAMENTE QUANDO HA AVUTO IL PRIMO ATTACCO DI PANICO: A 16 ANNI,<br />

MENTRE FUMAVA MARIJUANA INSIEME AD AMICI, È INIZIATO IL BATTICUORE, CHE È DURATO QUASI DUE ORE<br />

PRIMA DI PASSARE. UNA SENSAZIONE TERRIBILE CHE IMPUTÒ ALLA DROGA, GIURANDOSI DI NON RICASCARCI<br />

MAI PIÙ.<br />

genitori per assistere ai mondiali di calcio<br />

peggiorò <strong>la</strong> <strong>paura</strong> degli esami. Quando<br />

si verificò il successivo attacco di<br />

panico, i suoi genitori rimasero perplessi.<br />

Dopo <strong>la</strong> permanenza al pronto soccorso<br />

Simonetta M. passò «il momento peggiore»<br />

del<strong>la</strong> sua vita. «Avevo un’enorme<br />

angoscia, piangevo in <strong>con</strong>tinuazione.»<br />

Soffriva di difficoltà respiratorie e non<br />

voleva più <strong>vivere</strong>. Simonetta M. mancò<br />

gli esami.<br />

La dottoressa del pronto soccorso <strong>la</strong><br />

inviò ad uno psi<strong>ch</strong>iatra. Finalmente gli<br />

accessi di cui soffriva ebbero un nome:<br />

attac<strong>ch</strong>i di panico, una forma di disturbo<br />

d’ansia. Simonetta M. iniziò una terapia<br />

comportamentale, abbinata all’assunzione<br />

di medicamenti, recandosi dal proprio<br />

medico una volta a settimana.<br />

All’inizio del<strong>la</strong> terapia non aveva più il<br />

coraggio di stare fra <strong>la</strong> gente, evitava gli<br />

assembramenti. Dopo due settimane iniziò<br />

a stare meglio. All’inizio del semestre<br />

successivo riprese gli studi. Il suo ragaz-<br />

zo di allora, e soprattutto <strong>la</strong> mamma, <strong>la</strong><br />

aiutarono a ritrovare una vita quotidiana<br />

libera dal<strong>la</strong> <strong>paura</strong>. Poco a poco si rese<br />

<strong>con</strong>to <strong>ch</strong>e gli attac<strong>ch</strong>i di panico si presentavano<br />

sempre nell’imminenza di<br />

eventi partico<strong>la</strong>ri: un viaggio a New<br />

York, un soggiorno linguistico in Spagna.<br />

Prima dell’inizio di qualsiasi viaggio<br />

prova <strong>paura</strong>:<br />

«Non volevo<br />

più<br />

<strong>vivere</strong>»<br />

«Che succede se mi prende il panico in<br />

un luogo s<strong>con</strong>osciuto, all’estero, dove<br />

non <strong>con</strong>osco nessuno, senza l’aiuto delle<br />

persone a me vicine?»<br />

3


ura<br />

nico<br />

ano <strong>la</strong> vita<br />

pazzamente, inizio a tremare e sudo<br />

freddo, ho le vertigini e a volte an<strong>ch</strong>e <strong>la</strong><br />

nausea. Quello <strong>ch</strong>e mi cir<strong>con</strong>da sembra<br />

allontanarsi sempre più. Tutto ciò<br />

aumenta ancora <strong>la</strong> <strong>paura</strong>, penso <strong>ch</strong>e sto<br />

per perdere del tutto il <strong>con</strong>trollo, <strong>ch</strong>e sto<br />

impazzendo o <strong>ch</strong>e potrei morire di col<strong>la</strong>sso<br />

cardiaco. Dopo circa 10 minuti<br />

questo stato raggiunge il culmine, e poi,<br />

senza <strong>ch</strong>e io faccia niente, migliora.<br />

Quando subisco questi attac<strong>ch</strong>i penso<br />

spesso di dover scappare in qual<strong>ch</strong>e<br />

modo.» Con un disturbo di panico tuttavia<br />

non si soffre solo per gli attac<strong>ch</strong>i di<br />

panico ma an<strong>ch</strong>e per <strong>la</strong> costante <strong>paura</strong><br />

<strong>ch</strong>e ne possa insorgere uno in qualsiasi<br />

momento. Alcuni pazienti <strong>con</strong>siderano<br />

questa <strong>paura</strong> del<strong>la</strong> <strong>paura</strong> persino peggiore<br />

e più limitante degli attac<strong>ch</strong>i stessi.<br />

Qual è il <strong>con</strong>fine fra <strong>paura</strong> normale e<br />

<strong>paura</strong> patologica?<br />

La <strong>paura</strong>, ed an<strong>ch</strong>e il panico, sono sentimenti<br />

umani normali. La <strong>paura</strong> diventa<br />

patologica quando sottopone ad un<br />

forte carico di sofferenza e/o quando<br />

limita <strong>con</strong>siderevolmente <strong>la</strong> vita di <strong>ch</strong>i ne<br />

soffre.<br />

Quante persone ne sono colpite? Si<br />

tratta più di donne o di uomini?<br />

Fino ad un terzo del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione ha già<br />

vissuto un attacco di panico. Circa il 4<br />

PROFILO PERSONALE<br />

DISTURBI DI PANICO<br />

LA PAURA CI ACCOMPAGNA PER TUTTO IL CORSO DELLA VITA: PAURA DI ESAMI, MALATTIE, DIPENDENZA, PAURA DI<br />

FRONTE AI PERICOLI AMBIENTALI E ALLA MORTE. ED È NORMALE. QUANDO PERÒ LA PAURA DIVENTA PANICO E<br />

DOMINA LA VITA QUOTIDIANA SOTTO FORMA DI ATTACCHI, ALLORA DIVENTA UNA MALATTIA. GLI ATTACCHI DI<br />

PANICO INSORGONO DAL NULLA, APPARENTEMENTE SENZA CAUSA, E RAPPRESENTANO UN ENORME LIMITE PER CHI<br />

NE È COLPITO, MINACCIANDO DI SCHIACCIARNE LA VITA. NE PARLIAMO CON IL PROF. DR. MED. GREGOR HASLER.<br />

percento del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione subisce<br />

almeno una volta nel<strong>la</strong> vita un disturbo<br />

di panico <strong>con</strong> attac<strong>ch</strong>i ripetuti, <strong>ch</strong>e<br />

porta <strong>con</strong> sé una grande sofferenza. Le<br />

donne soffrono di disturbi di panico <strong>con</strong><br />

una frequenza doppia rispetto agli<br />

uomini.<br />

Dal 1° gennaio 2010 Il Prof. Dr. med. Gregor Hasler è professore straordinario<br />

di programmazione ed organizzazione dei servizi sanitari in campo psi<strong>ch</strong>iatrico<br />

e di sociopsi<strong>ch</strong>iatria presso l’Università di Berna. Gregor Hasler (41) è cresciuto<br />

a Lucerna ed ha studiato medicina all’Università di Zurigo, specializzandosi poi<br />

come psi<strong>ch</strong>iatra e psicoterapeuta FMH presso <strong>la</strong> Clinica Hohenegg a Meilen, il<br />

policlinico psi<strong>ch</strong>iatrico dell’Ospedale universitario di Zurigo e il National<br />

Institute of Mental Health a Bethesda, USA. Le sue pubblicazioni scientifi<strong>ch</strong>e<br />

hanno <strong>con</strong>seguito premi nazionali ed internazionali, come nel 2008 il premio di<br />

promozione del Lundbeck Institute per l’eccezionale <strong>la</strong>voro di ricerca nel<br />

campo del<strong>la</strong> psi<strong>ch</strong>iatria clinica.<br />

5


6<br />

DISTURBI DI PANICO<br />

LIBRO:<br />

L’ansia – Come affrontar<strong>la</strong> come curar<strong>la</strong><br />

Un <strong>la</strong>voro straordinario, capace di catturare <strong>ch</strong>iunque. Ta<strong>ch</strong>icardia, vertigini, senso<br />

d’instabilità, angoscia giorno e notte, <strong>paura</strong> del futuro e una va<strong>la</strong>nga di preoccupazioni<br />

per ogni problema: quante sfaccettature possiede l’ansia! Ipo<strong>con</strong>dria,<br />

ossessioni, panico, timori di fronte al<strong>la</strong> fol<strong>la</strong> e terrore di esporsi al pubblico sono<br />

all’ordine del giorno ma, da oggi, saranno più <strong>ch</strong>iari e faranno meno <strong>paura</strong>. Il<br />

volume spiega cos’è l’ansia, come si presenta, come si affronta e, soprattutto,<br />

come si cura.<br />

Da uno psi<strong>ch</strong>iatra esperto di psicoterapia e medicine naturali, un manuale ben<br />

<strong>con</strong>gegnato <strong>ch</strong>e <strong>con</strong>sente al lettore d’appassionarsi come un bambino di fronte a<br />

un giocattolo. Il libro presenta domande e risposte, cruciverba da risolvere e test<br />

psicologici, prati<strong>ch</strong>e ricette omeopati<strong>ch</strong>e e naturali tratte dall’esperienza pluriennale<br />

dell’Autore a fianco del ma<strong>la</strong>to; un pratico programma terapeutico per sostituire<br />

i farmaci <strong>ch</strong>imici <strong>con</strong> rimedi naturali e disintossicarsi dagli psicofarmaci, e<br />

ancora tanti <strong>con</strong>sigli su omeopatia, sali di S<strong>ch</strong>üssler, fiori di Ba<strong>ch</strong>, fito e gemmoterapia,<br />

per affrontare <strong>con</strong> sicurezza ogni tipo di disturbo. In più una serie di<br />

esperienze di training mentale per guidare <strong>la</strong> mente fuori dall’incubo dell’ansia.<br />

Con un solo scopo: poter dire «Ce l’ho fatta, finalmente, sono guarito!»<br />

L’ansia – Come affrontar<strong>la</strong> come curar<strong>la</strong> di Roberto Pagnanelli, Armando Editore,<br />

brossura 224 pagine, ISBN: 978-88-6081-543-9<br />

Che ruolo hanno i fattori genetici?<br />

Con quale frequenza <strong>la</strong> causa è costituita<br />

da eventi traumatici?<br />

Circa il 30 percento dei fattori di ris<strong>ch</strong>io<br />

di un disturbo di panico sono di tipo<br />

genetico. Circa un terzo dei pazienti<br />

di<strong>ch</strong>iara <strong>ch</strong>e eventi traumatici hanno<br />

avuto un ruolo determinate nell’insorgenza<br />

del disturbo di panico. Asma,<br />

fumo, <strong>con</strong>sumo di caffeina e stress psicologico<br />

sono altri fattori importanti per<br />

lo sviluppo e il persistere dei disturbi di<br />

panico.<br />

I disturbi di panico sono <strong>con</strong>seguenza<br />

o parte integrante di altre ma<strong>la</strong>ttie<br />

come depressione, disturbi ossessivocompulsivi<br />

ecc, oppure insorgono<br />

an<strong>ch</strong>e iso<strong>la</strong>tamente?<br />

Circa il 70 percento delle persone <strong>ch</strong>e<br />

soffre di disturbi di panico presenta<br />

an<strong>ch</strong>e un’ulteriore ma<strong>la</strong>ttia psi<strong>ch</strong>ica, in<br />

prevalenza depressione o altro disturbo<br />

ossessivo-compulsivo. Se il disturbo di<br />

panico sia poi <strong>con</strong>seguenza od origine<br />

dell’altra patologia non è <strong>ch</strong>iaro: presumibilmente<br />

i vari disturbi hanno cause<br />

comuni e perciò insorgono in maniera<br />

<strong>con</strong>comitante. Nel<strong>la</strong> depressione l’insorgenza<br />

di attac<strong>ch</strong>i di panico è in genere<br />

un segno di risposta inadeguata del soggetto<br />

al<strong>la</strong> terapia standard. In questo<br />

caso è indispensabile rivolgersi ad uno<br />

specialista di psi<strong>ch</strong>iatria.<br />

«Fino ad unterzo<br />

del<strong>la</strong>popo<strong>la</strong>zione<br />

ha già vissuto un<br />

attacco di<br />

panico»<br />

Quali sintomi si manifestano in un<br />

attacco di panico? Sono sempre gli<br />

stessi oppure variano da caso a caso?<br />

I sintomi variano da un caso all’altro. In<br />

alcuni pazienti predominano i sintomi<br />

fisici, come affanno, batticuore, sudorazione<br />

etc. Per altri invece sono in primo<br />

piano i sintomi psicologici, come <strong>paura</strong><br />

di impazzire o di morire. I sintomi pos-


sono inoltre variare an<strong>ch</strong>e fra un attacco<br />

e l’altro. Dal punto di vista terapeutico<br />

l’importante è sapere se il paziente va in<br />

iperventi<strong>la</strong>zione, cioè se respira troppo<br />

velocemente e troppo a fondo. I pazienti<br />

di solito non ne sono <strong>con</strong>sapevoli. In<br />

caso di iperventi<strong>la</strong>zione, gli esercizi di<br />

respirazione hanno dimostrato di costituire<br />

misure psicoterapeuti<strong>ch</strong>e efficaci.<br />

«La fuga<br />

è una<br />

reazione<br />

atavica al<strong>la</strong><br />

<strong>paura</strong> ed<br />

alpericolo»<br />

La fuga è una delle reazioni ad un<br />

attacco di panico. Altre sono l’evitare<br />

i luoghi o le situazioni dove potrebbero<br />

insorgere tali disturbi di panico. I<br />

diretti interessati possono reagire da<br />

soli? Quando è necessaria un’assistenza<br />

medica?<br />

La fuga è una reazione atavica al<strong>la</strong> <strong>paura</strong><br />

ed al pericolo. Negli attac<strong>ch</strong>i di panico<br />

tuttavia questa reazione non ha alcun<br />

senso, per<strong>ch</strong>é mancano i fattori scatenanti<br />

esterni. I pazienti in effetti non<br />

evitano i luoghi dove potrebbero subire<br />

attac<strong>ch</strong>i di panico − <strong>ch</strong>e possono insorgere<br />

ovunque − ma evitano invece i<br />

luoghi dai quali non possono fuggire,<br />

oppure dove si vergognano dell’attacco<br />

di panico, e cioè i luoghi pubblici. Per<br />

certi pazienti è importante trovarsi nelle<br />

vicinanze di un pronto soccorso o di uno<br />

studio medico.<br />

Qual è <strong>la</strong> cura e quanto dura?<br />

La durata delle terapie varia, da un paio<br />

di settimane fino ad alcuni anni. La terapia<br />

si <strong>con</strong>clude di solito quando il<br />

paziente può affrontare meglio <strong>la</strong> <strong>paura</strong><br />

ed abbandona i comportamenti di autolimitazione<br />

o di evitamento. La completa<br />

scomparsa del<strong>la</strong> <strong>paura</strong> non è un<br />

obiettivo terapeutico realistico.<br />

Quando è opportuno un trattamento<br />

farmacologico e quando una terapia<br />

comportamentale, oppure una combinazione<br />

di entrambi?<br />

Questo dipende in modo determinante<br />

dal desiderio del paziente. Entrambi i<br />

metodi hanno dato buona prova e<br />

dimostrano un’efficacia analoga. Per il<br />

trattamento psicoterapeutico il paziente<br />

deve essere motivato e col<strong>la</strong>borare attivamente<br />

al<strong>la</strong> soluzione del proprio problema,<br />

in compenso i risultati sono<br />

spesso durevoli. Se qualcuno non mostra<br />

una risposta sufficiente all'uno o all'altro<br />

metodo, sarà opportuno abbinare al<strong>la</strong><br />

psicoterapia un trattamento farmacologico.<br />

Il trattamento farmacologico <strong>con</strong>siste<br />

di antidepressivi. Gli ansiolitici (tranquil<strong>la</strong>nti)<br />

sono indicati solo per <strong>la</strong> terapia<br />

di fase acuta e di rego<strong>la</strong> non vanno<br />

assunti per più di due settimane.<br />

Quale <strong>con</strong>tributo possono dare familiari,<br />

amici e <strong>con</strong>oscenti a <strong>ch</strong>i soffre di<br />

disturbi di panico?<br />

Dovrebbero incoraggiare il paziente a<br />

ricorrere ad un trattamento. In caso di<br />

comportamenti di evitamento possono<br />

aiutare il paziente a ri<strong>con</strong>quistare <strong>la</strong><br />

«Per il trattamento<br />

psico-<br />

terapeutico<br />

ilpaziente deve<br />

esseremotivato»<br />

libertà di movimento perduta, per esempio<br />

ad andare al cinema, in autobus o in<br />

treno, a trattenersi in luoghi pubblici.<br />

Dato <strong>ch</strong>e stress, fumo e <strong>con</strong>sumo di caffeina<br />

sono fattori di ris<strong>ch</strong>io, i familiari<br />

possono inoltre aiutare il paziente a<br />

abbassare il livello di stress, a smettere<br />

di fumare earidurre il <strong>con</strong>sumo di<br />

caffè.<br />

TRATTAMENTO<br />

FARMACOLOGICO:<br />

DISTURBI DI PANICO<br />

Compresse, gocce o infusione?<br />

Gli antidepressivi sono prescritti prevalentemente<br />

sotto forma di compresse,<br />

ma sono disponibili an<strong>ch</strong>e in<br />

gocce o infusioni. Quali sono i vantaggi<br />

e quali gli svantaggi?<br />

Compresse: <strong>la</strong> forma più comune.<br />

Più sono piccole, più è facile ingoiarle.<br />

Compresse e capsule si inghiottono<br />

normalmente <strong>con</strong> acqua. Per <strong>ch</strong>i<br />

ha difficoltà di deglutizione questa<br />

forma di somministrazione presenta<br />

svantaggi. Una soluzione è fornita<br />

dalle cosiddette compresse orodispersibili,<br />

<strong>ch</strong>e si sciolgono sul<strong>la</strong> lingua<br />

e vengono poi mandate giù <strong>con</strong><br />

<strong>la</strong> saliva.<br />

Gocce: in forma liquida gli antidepressivi<br />

sono più gradevoli da ingerire,<br />

e <strong>la</strong> dose può essere adattata al<br />

paziente <strong>con</strong> precisione.<br />

Infusioni: gli antidepressivi in infusione<br />

sono disponibili solo in casi<br />

iso<strong>la</strong>ti. Il loro uso è assai specifico.<br />

7


8<br />

TERAPIA COMPORTAMENTALE Terapiaco<br />

A<br />

all’autoaiu<br />

SI PUÒ IMPARARE COME GESTIRE EMOZIONI OPPRIMENTI, COME SPEZZARE SCHEMI DI COMPORTAMENTO E DI PENSIERO<br />

PROBLEMATICI E NEGATIVI. «LATERAPIA COMPORTAMENTALE È UNA FORMA DI AUTOGESTIONE», OSSERVA CHRISTINE<br />

POPPE, PRIMARIO DEL DAY HOSPITAL DELLA CASA DI CURA SANATORIUM KILCHBERG.<br />

Che cos’è <strong>la</strong> terapia comportamentale?<br />

La terapia comportamentale è un procedimento<br />

psicoterapeutico volto a spiegare,<br />

attingendo ai fondamenti scientifici e teorici<br />

del<strong>la</strong> psicologia e delle neuroscienze,<br />

l’insorgenza e <strong>la</strong> persistenza dei disturbi<br />

psi<strong>ch</strong>ici per derivarne adeguati approcci<br />

terapeutici. Il procedimento è finalizzato<br />

al superamento degli attuali problemi del<br />

paziente, tenendo <strong>con</strong>to dell’evoluzione<br />

del<strong>la</strong> sua biografia e delle circostanze <strong>ch</strong>e<br />

lo hanno p<strong>la</strong>smato. Il paziente viene esortato<br />

al<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione attiva, ad esempio<br />

provando nuovi s<strong>ch</strong>emi di comportamento<br />

o eseguendo compiti a casa. La terapia<br />

comportamentale deve essere un aiuto<br />

all’autoaiuto.<br />

Esistono varie forme di terapia comportamentale?<br />

La terapia comportamentale comprende<br />

varie tecni<strong>ch</strong>e, <strong>ch</strong>e possono essere opportunamente<br />

abbinate caso per caso. Per i<br />

pazienti depressi si tratta di metodi<br />

imperniati su esercizi, ad esempio integra-<br />

re in modo mirato attività piacevoli nel<br />

corso del<strong>la</strong> giornata, mentre per i pazienti<br />

<strong>con</strong> disturbi di ansia e panico si applicano<br />

le tecni<strong>ch</strong>e di esposizione, <strong>ch</strong>e prevedono il<br />

<strong>con</strong>fronto mirato <strong>con</strong> le situazioni scatenanti<br />

e l’apprendimento di nuove capacità<br />

di affrontarle. Sono importanti an<strong>ch</strong>e le<br />

tecni<strong>ch</strong>e cognitive, volte ad analizzare e<br />

modificare gli s<strong>ch</strong>emi mentali eiprincipi di<br />

vita svantaggiosi, ad esempio vedere tutto<br />

in bianco e nero oppure voler fare tutto<br />

al<strong>la</strong> perfezione. Infine vi sono complessi<br />

programmi di training per migliorare <strong>la</strong><br />

gestione dei sentimenti spiacevoli e degli<br />

stati di tensione, non<strong>ch</strong>é per rafforzare <strong>la</strong><br />

sicurezza di sé e le capacità comunicative.<br />

In questo <strong>con</strong>testo si ricorre an<strong>ch</strong>e a gio<strong>ch</strong>i<br />

di ruolo.<br />

Qual è l’obiettivo di una terapia comportamentale?<br />

All’inizio di una terapia comportamentale<br />

si tratta innanzitutto di stabilire una re<strong>la</strong>zione<br />

di fiducia <strong>con</strong> il paziente, di potenziare<br />

i suoi pi<strong>la</strong>stri di salute e di sviluppare<br />

insieme a lui <strong>la</strong> comprensione dei suoi<br />

problemi. Sul<strong>la</strong> base degli obiettivi perseguiti<br />

dal paziente si e<strong>la</strong>bora poi insieme a<br />

lui un programma terapeutico <strong>ch</strong>e mira a<br />

sviluppare una nuova prospettiva verso <strong>la</strong><br />

vita, sfruttando le sue risorse ed i suoi<br />

punti di forza. Alcuni obiettivi possono<br />

essere ad esempio gestire meglio i propri<br />

problemi psi<strong>ch</strong>ici e le circostanze difficili e<br />

superarli, <strong>ch</strong>iarire i <strong>con</strong>flitti irrisolti ed e<strong>la</strong>borare<br />

una prevenzione delle ricadute.<br />

Per quali disturbi psi<strong>ch</strong>ici trova impiego?<br />

In linea di massima le tecni<strong>ch</strong>e del<strong>la</strong> terapia<br />

comportamentale possono essere<br />

usate in una molteplicità di disturbi psi<strong>ch</strong>ici.<br />

Per i disturbi di ansia e i disturbi ossessivo-compulsivi,<br />

<strong>la</strong> depressione e i disturbi<br />

alimentari già esistono programmi terapeutici<br />

mirati e ben col<strong>la</strong>udati. Nei singoli<br />

casi il procedimento viene adattato alle<br />

esigenze del paziente, ed eventualmente<br />

integrato <strong>con</strong> altri approcci terapeutici.


10<br />

TERAPIA COMPORTAMENTALE<br />

Quando lo stress da prestazione scatena<br />

il panico<br />

Andrea M.* è un manager quarantenne<br />

di successo, sportivo e in buona salute.<br />

Eppure lotta da anni <strong>con</strong>tro attac<strong>ch</strong>i di<br />

ansia e panico, <strong>ch</strong>e lo assalgono in<br />

ascensori e gallerie, o durante lunghi<br />

voli.<br />

Finora queste sue paure non lo hanno<br />

limitato molto per<strong>ch</strong>é ha sempre cercato<br />

di evitare i fattori scatenanti, ad<br />

esempio usando le scale invece di prendere<br />

l’ascensore. Ora però, un cambiamento<br />

di <strong>la</strong>voro lo costringe afarelunghi<br />

viaggi in aereo. In volo verso l’Asia è<br />

assalito da un massiccio attacco di ansia,<br />

accompagnato da nervosismo, affanno,<br />

ta<strong>ch</strong>icardia, tremiti, sudorazione, disturbi<br />

gastrici e da una sensazione di irrealtà<br />

sfociante nell’angoscia di morte. Per<br />

<strong>la</strong> prima volta fa ricorso ai tranquil<strong>la</strong>nti.<br />

Dopo questa esperienza gli sembra <strong>ch</strong>e<br />

<strong>la</strong> sua libertà di azione nel<strong>la</strong> vita quoti-<br />

diana si sia notevolmente ristretta, e ciò<br />

porta an<strong>ch</strong>e a <strong>con</strong>flitti all’interno del<strong>la</strong><br />

coppia.<br />

Desiderando riprendere una vita normale,<br />

si rivolge ad un ambu<strong>la</strong>torio per ma<strong>la</strong>ttie<br />

psi<strong>ch</strong>i<strong>ch</strong>e. Diagnosi: agorafobia. La dottoressa<br />

gli spiega <strong>ch</strong>e in <strong>con</strong>dizioni di stress<br />

possono insorgere attac<strong>ch</strong>i di ansia <strong>con</strong><br />

fantasie di terrore. Per tenere sotto <strong>con</strong>trollo<br />

l’agorafobia gli <strong>con</strong>siglia perciò una<br />

terapia comportamentale.<br />

In svariati colloqui viene analizzato il<br />

comportamento seguito fino a quel<br />

momento. Così Andrea M. si accorge di<br />

essersi assoggettato nel corso del<strong>la</strong> vita<br />

ad uno stress da prestazione sempre<br />

maggiore. Voleva riuscire in tutto perfettamente,<br />

essere apprezzato, trascurando<br />

in questo modo le proprie esigenze. Con<br />

l’aiuto di esercizi di ri<strong>la</strong>ssamento impara<br />

ora a prestare più ascolto ai segnali del<br />

proprio corpo ed a calmarsi <strong>con</strong> una<br />

respirazione <strong>con</strong>trol<strong>la</strong>ta.<br />

Passo dopop<br />

riprende<br />

lefi<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

STRESS DA PRESTAZIONE, SOVRACCARICO, SVENTURE – INNUMEREVOLI SONO LE CAUSE DEI DISTURBI DI PANICO E DI<br />

ANSIA, CHE COMPORTANO ENORMI RESTRIZIONI ALLA VITA QUOTIDIANA. QUESTI TRE ESEMPI ILLUSTRANO IN CHE<br />

MODO UNA TERAPIA COMPORTAMENTALE POSSA AIUTARE I COLPITI A RIPRENDERE PIEDE NELLA VITA.<br />

Tiene an<strong>ch</strong>e un protocollo partico<strong>la</strong>reggiato<br />

delle proprie paure. Ciò permette<br />

al<strong>la</strong> terapeuta di dimostrargli in <strong>ch</strong>e<br />

modo alleviarle, spiegandogli ad esempio<strong>la</strong>differenzafraiprodromidiun<br />

infarto e <strong>la</strong> ta<strong>ch</strong>icardia <strong>ch</strong>e segue ad un<br />

intenso sforzo fisico. In seguito sono<br />

previsti esercizi di esposizione, nei quali<br />

si visitano i luoghi finora evitati e si<br />

impara un nuovo modo di affrontare le<br />

paure. Andrea M. si accorge di essere in<br />

grado di sopportare queste situazioni<br />

malgrado le spiacevoli sensazioni fisi<strong>ch</strong>e,<br />

e <strong>ch</strong>e le reazioni di stress si calmano da<br />

sole senza <strong>ch</strong>e si verifi<strong>ch</strong>i <strong>la</strong> catastrofe<br />

temuta. All’inizio <strong>la</strong> <strong>paura</strong> è ancora grande,<br />

ma <strong>con</strong> il passare del tempo riesce<br />

ad usare gli ascensori senza terrore e<br />

perfino a pregustare il volo <strong>ch</strong>e lo porterà<br />

in vacanza. Nelle successive sedute di<br />

terapia cerca infine di capire per<strong>ch</strong>é si è<br />

esposto ad una pressione prestazionale<br />

sempre maggiore, e in <strong>ch</strong>e modo potrà<br />

avere più cura di sé stesso in futuro. Ora<br />

è fiero di godere di grande stima sul


sso,<br />

re<br />

vita<br />

nuovo posto di <strong>la</strong>voro senza doversi<br />

spingere fino ai propri limiti.<br />

Le disgrazie come fattori scatenanti<br />

Marisa B.*, cinquantenne, impiegata,<br />

viene inviata dal proprio medico di base<br />

in un day hospital psi<strong>ch</strong>iatrico a causa di<br />

ansia crescente ed umore depresso.<br />

L’anno passato l’ha messa a dura prova:<br />

ha subito un intervento, si è incaricata<br />

dell'assistenza al padre amma<strong>la</strong>to ed ha<br />

perso il posto di <strong>la</strong>voro. Dal suo partner<br />

non ha ricevuto praticamente alcun aiuto.<br />

Da sei mesi soffre di attac<strong>ch</strong>i di panico<br />

<strong>con</strong> vampate di calore, accessi di sudorazione,<br />

nausea, affanno, tremiti, irrigidimento<br />

interno e <strong>la</strong> sensazione di non<br />

saper più padroneggiare <strong>la</strong> vita quotidiana.<br />

Teme di svenire o di morire per un<br />

infarto improvviso. Si è iso<strong>la</strong>ta dal<strong>la</strong> propria<br />

cer<strong>ch</strong>ia di amici, non ha quasi più il<br />

coraggio di uscire di casa. Si preoccupa<br />

per il futuro, le mancano energia e gioia,<br />

ha un sonno irrequieto e perciò si sente<br />

stanca an<strong>ch</strong>e di giorno.<br />

Nel day hospital a Marisa B. viene diagnosticata<br />

un’agorafobia <strong>con</strong> disturbo di<br />

panico, insieme ad una leggera depressione.<br />

Per migliorare l’umore più rapidamente<br />

possibile ed aiutar<strong>la</strong> ad affrontare<br />

le sue paure riceve un antidepressivo,<br />

<strong>ch</strong>e già dopo tre settimane le rasserena<br />

l’umore. Nei colloqui <strong>con</strong> gli psicologi<br />

impara ad affrontare meglio le paure<br />

causate dal<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia. Inizia a <strong>con</strong>siderare<br />

<strong>la</strong> ta<strong>ch</strong>icardia e il tremito come<br />

normali reazioni del corpo allo stress,<br />

<strong>ch</strong>e si calmano da sole e non le precludono<br />

<strong>la</strong> partecipazione al<strong>la</strong> vita sociale.<br />

Ora, quando viene assalita dall’ansia,<br />

porta <strong>la</strong> <strong>con</strong>centrazione sul pavimento e<br />

<strong>con</strong>trol<strong>la</strong> <strong>la</strong> propria respirazione. Questo<br />

<strong>la</strong> aiuta a sopportare <strong>la</strong> situazione di<br />

stress.<br />

Durante i colloqui terapeutici emerge<br />

<strong>ch</strong>iaramente <strong>ch</strong>e finora Marisa B. ha<br />

<strong>con</strong>dotto una vita imperniata sul dovere,<br />

cedendo sempre il passo agli altri ma<br />

sentendosi per questo sempre relegata<br />

in se<strong>con</strong>do piano. Inizia a riflettere su<br />

come sviluppare maggiore autonomia<br />

ed affermarsi nei <strong>con</strong>fronti degli altri. In<br />

un corso per migliorare l’autostima<br />

impara ad esprimere desideri, bisogni e<br />

sentimenti. Il terapeuta <strong>la</strong> incoraggia a<br />

riprendere i passati hobby, come <strong>la</strong> raccolta<br />

dei funghi e le gite in bicicletta,<br />

non<strong>ch</strong>é a coltivare le amicizie. Nel corso<br />

dei colloqui di coppia riesce così a<br />

ri<strong>ch</strong>iedere al proprio partner un maggiore<br />

sostegno ed a riflettere insieme a lui<br />

quale forma intendono dare al proprio<br />

futuro. Al termine del trattamento,<br />

insieme al terapeuta, getta infine le basi<br />

per <strong>la</strong> ricerca di un nuovo <strong>la</strong>voro.<br />

Dopo tre mesi Marisa B. può <strong>la</strong>sciare il<br />

day hospital. Per <strong>con</strong>solidare i buoni<br />

risultati raggiunti ed essere ancora assistita<br />

nel<strong>la</strong> ricerca di un’attività, prosegue<br />

<strong>la</strong> terapia per alcuni mesi presso lo<br />

studio di uno psicologo.<br />

Alcool <strong>con</strong>tro l’ansia<br />

Heinz D.*, un giovane in buona salute<br />

fisica, venne mandato in clinica dal proprio<br />

medico di base. Una terapia farmacologica<br />

aveva avuto un certo successo,<br />

senza però eliminare completamente le<br />

sue ansie. Lo studente rac<strong>con</strong>tò di<br />

TERAPIA COMPORTAMENTALE<br />

in<strong>con</strong>trare grandi difficoltà ad avvicinare<br />

altre persone, temendo <strong>ch</strong>e lo potessero<br />

<strong>con</strong>siderare strano e noioso, criticarlo o<br />

persino respingerlo. Gli riusciva an<strong>ch</strong>e<br />

molto spiacevole essere il centro dell’attenzione,<br />

ad esempio arrivando in ritardo<br />

o entrando da solo in un bar. Da un <strong>la</strong>to<br />

si sforzava di lottare <strong>con</strong>tro queste ansie,<br />

ma dall’altro cercava an<strong>ch</strong>e di evitare le<br />

situazioni <strong>ch</strong>e potessero provocarle. Per<br />

farsi coraggio, prima di qual<strong>ch</strong>e in<strong>con</strong>tro<br />

beveva alcool. Nei colloqui <strong>con</strong> lo psicologo<br />

<strong>con</strong>fessò di essere stato insicuro già<br />

da bambino, ma <strong>ch</strong>e ormai queste ansie<br />

erano arrivate ad ostaco<strong>la</strong>re an<strong>ch</strong>e i suoi<br />

studi, impedendogli perfino di costruirsi<br />

una re<strong>la</strong>zione di coppia.<br />

Dal<strong>la</strong> diagnosi risultò <strong>ch</strong>e Heinz D. soffriva<br />

di fobia sociale. Decise di seguire una<br />

terapia ambu<strong>la</strong>toriale, singo<strong>la</strong> e di gruppo.<br />

Come spiegare <strong>la</strong> sua ma<strong>la</strong>ttia? Heinz<br />

D. è cresciuto in una famiglia <strong>con</strong> alti<br />

principi morali. Quando il padre si ammalò<br />

ed il nonno morì precocemente, gli<br />

venne a mancare il necessario supporto<br />

emotivo. Durante gli studi Heinz D. pretese<br />

moltissimo da sé stesso. Quando <strong>la</strong><br />

sua ragazza lo <strong>la</strong>sciò ciò aumentò <strong>la</strong> sua<br />

insicurezza. Durante <strong>la</strong> terapia si rese<br />

<strong>con</strong>to <strong>ch</strong>e le frasi negative come «Sono<br />

un tipo strano» avevano un’influenza<br />

sfavorevole sul suo comportamento, ed<br />

imparò invece <strong>ch</strong>e poteva ottenere maggiori<br />

risultati migliorando <strong>la</strong> propria<br />

motivazione <strong>con</strong> un atteggiamento positivo<br />

(«Intanto ci provo»). Nel gruppo di<br />

terapia si rese <strong>con</strong>to di essere apprezzato<br />

dagli altri partecipanti, cosa <strong>ch</strong>e ha rinforzato<br />

<strong>la</strong> sua autostima. A poco a poco<br />

si è riavvicinato sempre di più agli altri:<br />

le sue ansie si p<strong>la</strong>cavano se si <strong>con</strong>centrava<br />

sul dialogo e sull’interlocutore invece<br />

<strong>ch</strong>e sulle manifestazioni fisi<strong>ch</strong>e dell’ansia.<br />

Ha iniziato un semestre di studi<br />

all’estero. Facile non è di sicuro, ha<br />

rac<strong>con</strong>tato, ma si sente bene.<br />

* Tutti i nomi sono modificati<br />

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