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Osservazione e previsione del<br />
Monsone dell’Africa Occidentale<br />
S. Melani 1,2<br />
, M. Gaetani 3<br />
, M. Pasqui 1,2<br />
, G .A. Dalu 3<br />
, A. Or<strong>to</strong>lani 1,2<br />
,<br />
M. Baldi 3<br />
G. Maracchi 1,2<br />
1<br />
Istitu<strong>to</strong> di Biometeorologia, CNR, Firenze, Italia<br />
2<br />
Labora<strong>to</strong>rio per la Meteorologia e Modellistica Ambientale, Firenze, Italia<br />
3<br />
Istitu<strong>to</strong> di Biometeorologia, Roma<br />
melani@lamma.rete.<strong>to</strong>scana.it<br />
SOMMARIO: La variabilità del monsone dell’Africa Occidentale è regolata, localmente, dal contenu<strong>to</strong> di<br />
energia degli strati bassi dell’atmosfera e, su scala globale, dalla temperatura superficiale degli oceani.<br />
Utilizzando il traspor<strong>to</strong> di calore latente negli strati bassi dell’atmosfera e la temperatura superficiale della<br />
fascia tropicale degli oceani Atlantico e Indiano, è sta<strong>to</strong> sviluppa<strong>to</strong> un sistema di diagnosi e previsione per<br />
l’inizio, la fine e l’intensità della stagione monsonica. Inoltre, l’approccio combina<strong>to</strong> delle osservazioni<br />
satellitari e della modellistica numerica a scala limitata, basa<strong>to</strong> sull’analisi di stime sistematiche di campi<br />
di pioggia da satellite alla risoluzione di pochi km e di simulazioni a scala regionale, è risulta<strong>to</strong> cruciale<br />
nella comprensione e nella ricostruzione delle dinamiche monsoniche.<br />
1 IL PROBLEMA SCIENTIFICO<br />
Il regime di precipitazione associa<strong>to</strong> al<br />
Monsone dell’Africa Occidentale (West<br />
African Monsoon, WAM) mostra tendenze a<br />
breve, medio e lungo termine, con spiccata<br />
variabilità intrastagionale, oltre a quella interannuale<br />
e interdecadale. Su scala intrastagionale,<br />
l’analisi delle frequenze caratteristiche<br />
della precipitazione ha mostra<strong>to</strong> delle quasiperiodicità<br />
a 5, 15 e 45 giorni (Janicot & Sultan<br />
2001).<br />
La complessa fenomenologia del WAM rende<br />
il compi<strong>to</strong> di realizzare previsioni affidabili una<br />
sfida mol<strong>to</strong> interessante, sia dal pun<strong>to</strong> di vista<br />
scientifico, che socio-economico. L’obiettivo<br />
di questa ricerca è quello di studiare ed analizzare<br />
la complessità delle dinamiche monsoniche,<br />
sia con strumenti satellitari che modellistici,<br />
e di realizzare un sistema di diagnosi e previsione<br />
del monsone, strumen<strong>to</strong> fondamentale<br />
dal pun<strong>to</strong> di vista operativo per un’adeguata<br />
pianificazione delle attività agricole.<br />
2 ATTIVITÀ DI RICERCA<br />
2.1 Osservazione e simulazione del WAM<br />
Le dinamiche e la fenomenologia associate al<br />
regime monsonico africano, in termini della<br />
variabilità intrastagionale, delle caratteristiche<br />
di propagazione (zonali e meridionali), nonché<br />
del ciclo giornaliero degli episodi di precipitazione,<br />
sono state studiate ed analizzate tramite<br />
i campi di precipitazione stimata forniti da una<br />
tecnica multispettrale satellitare (Turk et al.<br />
2000), implementata in maniera operativa<br />
presso il Labora<strong>to</strong>rio per la Meteorologia e<br />
Modellistica Ambientale (LaMMA), gesti<strong>to</strong><br />
dall’istitu<strong>to</strong> di Biometeorologia (IBIMET)<br />
(http://www.lamma.rete.<strong>to</strong>scana.it/previ/ita/rai<br />
n_msg.html). I dati satellitari utilizzati sono<br />
dell'ultima generazione di satelliti geostazionari<br />
(METEOSAT Second Generation, MSG),<br />
la quale ha porta<strong>to</strong> nuove opportunità nell’analisi<br />
e nell’identificazione di sistemi precipitanti,<br />
dovute ai nuovi canali spettrali, insieme<br />
all’al<strong>to</strong> campionamen<strong>to</strong> temporale (15 minu-<br />
377
378<br />
Clima e cambiamenti climatici: le attività di ricerca del CNR<br />
ti), e spaziale (3km al nadir), rispet<strong>to</strong> alla precedente<br />
generazione.<br />
L’analisi della periodicità e fase degli eventi<br />
di convezione organizzata, è stata condotta,<br />
inoltre, anche tramite un modello numerico<br />
atmosferico regionale RAMS, forza<strong>to</strong> dalle<br />
rianalisi NCEP/NCAR. La migliore descrizione<br />
fisica del modello RAMS, rispet<strong>to</strong> al dataset<br />
delle rianalisi, unita alla migliore risoluzione<br />
spaziale (50km), forniscono un dataset<br />
atmosferico coerente ed affidabile, specialmente<br />
per quan<strong>to</strong> concerne le interazioni<br />
superficie-atmosfera, che governano la dinamica<br />
del monsone.<br />
2.2 Diagnosi e previsione del WAM<br />
La dinamica del WAM è regolata dal gradiente<br />
meridionale dell’energia (moist static<br />
energy, MSE, Eltahir & Gong 1996) contenuta<br />
nel Planetary Boundary Layer, PBL, combinazione<br />
lineare dell’energia potenziale, dell’entropia<br />
e del calore latente. La componente<br />
della MSE meglio correlata all’andamen<strong>to</strong><br />
stagionale della precipitazione è il calore<br />
latente, direttamente proporzionale all’umidità<br />
specifica, q.<br />
Utilizzando i dati delle rianalisi NCEP/DOE e<br />
seguendo la me<strong>to</strong>dologia sviluppata da<br />
Fasullo & Webster (2003) è sta<strong>to</strong> costrui<strong>to</strong> un<br />
indice basa<strong>to</strong> sul traspor<strong>to</strong> orizzontale dell’umidità,<br />
integra<strong>to</strong> verticalmente nel PBL (vertically<br />
integrated moisture transport, VIMT),<br />
in grado di individuare l’inizio e la fine della<br />
stagione monsonica.<br />
VIMT = VIMT<br />
Durante la fase iniziale del WAM, la penetrazione<br />
del monsone nel continente è associata<br />
ad un’intensa variazione del VIMT, con il vet<strong>to</strong>re<br />
orienta<strong>to</strong> verso il continente, nella direzione<br />
nord-est. Durante la fase finale del<br />
WAM, la variazione del VIMT accompagna il<br />
ritiro della fascia di precipitazione e il vet<strong>to</strong>re<br />
è orienta<strong>to</strong> verso l’oceano, nella direzione<br />
sud-ovest. Selezionando le zone dove la<br />
=<br />
∫<br />
PBL<br />
dp<br />
qv<br />
g<br />
.<br />
variazione del VIMT è più intensa quando il<br />
monsone è ormai forma<strong>to</strong> e quando è completamente<br />
ritira<strong>to</strong>, mediando il VIMT su queste<br />
zone, si definisce l’indice idrologico per l’inizio<br />
e il ritiro del monsone (hydrological onset<br />
and withdrawal index, HOWI):<br />
HOWI<br />
=<br />
⎡ VIMT − min VIMT ⎤<br />
= 2⎢ ⎥ −1,<br />
⎢max<br />
VIMT − min VIMT ⎥<br />
⎣<br />
⎦<br />
ove l’opera<strong>to</strong>re < > indica la media su un<br />
dominio orizzontale e la barra orizzontale la<br />
media clima<strong>to</strong>logica. La normalizzazione del<br />
VIMT tra -1 e 1 consente di identificare il<br />
momen<strong>to</strong> dell’inizio del monsone con il passaggio<br />
dell’HOWI da valori negativi a valori<br />
positivi e, viceversa, il momen<strong>to</strong> del ritiro del<br />
monsone con il passaggio da valori positivi a<br />
valori negativi.<br />
La variabilità interannuale del WAM è regolata<br />
dalle SST oceaniche (Giannini et al. 2003).<br />
Per la previsione dell’intensità della precipitazione<br />
del monsone africano, è sta<strong>to</strong> realizza<strong>to</strong><br />
un me<strong>to</strong>do statistico che utilizza come predit<strong>to</strong>ri<br />
le SST stimate dal satellite NOAA in<br />
alcune regioni scelte nella fascia tropicale<br />
degli oceani Atlantico e Indiano.<br />
L’insieme dei predit<strong>to</strong>ri utilizza<strong>to</strong> viene realizza<strong>to</strong><br />
selezionando le aree ed i trimestri nei<br />
quali risulta maggiore il valore del coefficiente<br />
di correlazione, ottenu<strong>to</strong> tra la precipitazione<br />
cumulata durante la stagione monsonica<br />
(luglio-settembre) e le anomalie di SST<br />
mediate nei trimestri precedenti il monsone. I<br />
predit<strong>to</strong>ri selezionati risultano così essere la<br />
SSTA nell’Atlantico Equa<strong>to</strong>riale nel trimestre<br />
ot<strong>to</strong>bre-dicembre, nel sud Atlantico nel trimestre<br />
novembre-gennaio, nel nord Indiano nel<br />
trimestre gennaio-marzo.<br />
La variabilità interannuale della pioggia monsonica<br />
viene quindi ricostruita utilizzando<br />
una regressione multilineare (multilinear<br />
regression, MLR). La correlazione tra l’andamen<strong>to</strong><br />
interannuale della pioggia osservata e<br />
l’andamen<strong>to</strong> della pioggia prevista è risulta<strong>to</strong>
essere uguale a r = 0,69, valore significativo<br />
al 99%.<br />
3 RISULTATI RILEVANTI<br />
3.1 Ciclo diurno degli eventi di convezione<br />
Come esempi di eventi di convezione coerenti,<br />
vengono mostrati i diagrammi di<br />
Hovmöller del ciclo giornaliero della precipitazione<br />
stimata da satellite (Fig. 1) e della<br />
velocità verticale del ven<strong>to</strong> modellata a<br />
300hPa da simulazioni RAMS, questa ultima<br />
Figura 1: Ciclo medio giornaliero della precipitazione<br />
stimata da satellite, per il mese di agos<strong>to</strong> 2005. La scala<br />
corrisponde al numero di giorni nei quali è presente la<br />
precipitazione ad una data coordinata longitudine-tempo<br />
(UTC).<br />
Figura 2: Ciclo medio giornaliero della velocità verticale<br />
simulata a 300hPa, per il mese di agos<strong>to</strong> 2005.<br />
come marca<strong>to</strong>re della convezione profonda<br />
(Fig. 2). I valori rappresentati nella scala corrispondono<br />
al numero di giorni nei quali è<br />
presente la precipitazione a quella coordinata<br />
(longitudine, ora UTC).<br />
Osservazioni da satellite, reti di misura e basi-dati sui cambiamenti climatici<br />
Le osservazioni satellitari, in termini di campi<br />
di precipitazione stimati tramite una tecnica<br />
multispettrale, hanno mostra<strong>to</strong> chiarissima<br />
evidenza di alcuni pattern coerenti di precipitazione,<br />
associati con lo sviluppo del regime<br />
monsonico. La me<strong>to</strong>dica ha correttamente<br />
rileva<strong>to</strong> e segui<strong>to</strong> l'evoluzione delle intense<br />
dinamiche di convezione, sot<strong>to</strong>forma di eventi<br />
organizzati con propagazione coerente nello<br />
spazio longitudine-tempo (latitudine-tempo),<br />
caratteristiche di quelle aree tropicali (Melani<br />
et al. 2006).<br />
A tal proposi<strong>to</strong>, la caratteristica di coerenza<br />
emersa dalle analisi svolte, ha consenti<strong>to</strong> di<br />
studiare la variabilità intrastagionale del regime<br />
monsonico, il ciclo giornaliero e la componente<br />
zonale e meridionale di propagazione.<br />
Questi risultati acquisiscono una rilevanza<br />
significativa nella comprensione globale<br />
delle dinamiche di genesi ed evoluzione della<br />
precipitazione e di come questa impatti nelle<br />
previsioni a lungo termine e sui cambiamenti<br />
climatici.<br />
La ricostruzione delle dinamiche monsoniche<br />
con un modello ad area limitata ha mostra<strong>to</strong><br />
buoni risultati nella rilevazione di alcuni comportamenti<br />
“phase-locked” tipici dei quei pattern<br />
di precipitazione, nell’ottica di una<br />
migliore comprensione e possibile previsione<br />
della fenomenologia considerata.<br />
3.2 Inizio, fine e intensità del WAM<br />
Clima<strong>to</strong>logicamente, per il periodo 1979-<br />
2004, l’HOWI segnala l’inizio del WAM il 27<br />
giugno e il ritiro il 20 settembre (Tab. 1).<br />
Dalle date di inizio e fine del monsone si calcolano<br />
i valori clima<strong>to</strong>logici della durata della<br />
stagione e della pioggia cumulata. Risulta<br />
inoltre un’evidente anticorrelazione tra la data<br />
di inizio e la durata del monsone (r = -0,84,<br />
significativo al 99%) e una evidente correlazione<br />
tra la durata del monsone e la pioggia<br />
Tabella 1: Clima<strong>to</strong>logia del WAM.<br />
Inizio 27 Giugno (12 gg.)<br />
Fine 20 Settembre (12 gg.)<br />
Durata 86 giorni (23 gg.)<br />
Pioggia Cumulata 451 mm (107 mm)<br />
379
380<br />
Clima e cambiamenti climatici: le attività di ricerca del CNR<br />
Tabella 2: Prestazioni del me<strong>to</strong>do MLR.<br />
Correlazione osserva<strong>to</strong>-previs<strong>to</strong> 0,69<br />
Eventi umidi<br />
Successi 1,00<br />
Falsi allarmi 0,17<br />
Accuratezza del me<strong>to</strong>do 0,95<br />
Eventi secchi<br />
Successi 0,80<br />
Falsi allarmi 0,43<br />
Accuratezza del me<strong>to</strong>do 0,82<br />
cumulata (r = 0,82, significativo al 99%).<br />
Il me<strong>to</strong>do MLR risponde in maniera soddisfacente<br />
alla richiesta di prevedere una classe di<br />
eventi. In Tabella 2 sono riportati i risultati<br />
ottenuti dal me<strong>to</strong>do MLR nella previsione di<br />
eventi umidi e secchi.<br />
4 PROSPETTIVE FUTURE<br />
Le dinamiche associate al regime di precipitazione<br />
monsonico verranno ulteriormente indagate<br />
utilizzando strumenti di analisi quantitativa,<br />
che possano completare la clima<strong>to</strong>logia dei<br />
pattern coerenti di precipitazione, già evidenziati<br />
chiaramente dalle osservazioni satellitari.<br />
Dal pun<strong>to</strong> di vista della modellistica numerica,<br />
si intende indagare le varie componenti del<br />
monsone attraverso test di sensibilità ai vari<br />
fat<strong>to</strong>ri (aerosol, SST, ecc.) che ne possono<br />
influenzare le dinamiche.<br />
Infine, si sta attualmente affinando il sistema<br />
di previsione del monsone qui presenta<strong>to</strong> ed<br />
utilizza<strong>to</strong> operativamente dall’IBIMET<br />
(http://web.fi.ibimet.cnr.it/seasonal/), tramite<br />
dati a maggior risoluzione spaziale e temporale,<br />
più idonei a descrivere l’area dell’Africa<br />
Occidentale nella quale, entro poche centinaia<br />
di km, si passa dalla foresta pluviale al deser<strong>to</strong>.<br />
5 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />
Eltahir, E.A.B & Gong C. 1996. Dynamics of<br />
wet and dry years in West Africa. J.<br />
Climate: 9, 1030-1042.<br />
Fasullo, J. & Webster P.J. 2003. A hydro-logical<br />
definition of Indian monsoon onset<br />
and withdrawal. J. Climate: 16, 3200-<br />
3211.<br />
Giannini, A. & co-authors 2003. Ocean forcing<br />
of Sahel rainfall on interannual <strong>to</strong><br />
interdecadal time scales. Science: 302,<br />
1027-1030.<br />
Janicot, S. & Sultan B. 2001. Intraseasonal<br />
modualtion of <strong>the</strong> convection in <strong>the</strong> West<br />
African monsoon. Geophys. Res. Lett.: 28,<br />
523-526.<br />
Melani, S., M. Pasqui, A. An<strong>to</strong>nini, B.<br />
Gozzini, F. Guarnirei, e A. Or<strong>to</strong>lani 2006.<br />
Quantitative analysis of convective MSG<br />
rainfall estimates in <strong>the</strong> Sahelian area. 2 nd<br />
Int. Symp. on quant. Precip. forecasting<br />
and hydrology, 4-8 giugno, Boulder, CO.<br />
Turk, F. J., & co-authors 2000. Combining<br />
SSM/I, TRMM and infrared geostationary<br />
satellite data in a near-realtime fashion for<br />
rapid precipitation updates: advantages<br />
and limitations. Proc. 2000 EUMETSAT<br />
Meteorological Satellite Data Users'<br />
Conf., 452-459.