ereditarietà ernia discale - SIMG Trapani
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[Numero 21 - Articolo 2. Dicembre 2007] L’<strong>ereditarietà</strong> del mal<br />
di schiena lombare ed il ruolo della degenerazione <strong>discale</strong><br />
Titolo originale: "Heritability of low back pain and the role of disc degeneration"<br />
Rivista e Riferimenti di pubblicazione: Pain 2007 Oct 131 (3) : 272–280<br />
Recensione a cura di: Giuliano Piccoliori<br />
Indirizzo dell'articolo: Visita<br />
Parole chiave: Mal di schiena, Dolore Cronico non oncologico, Ereditarietà<br />
Introduzione<br />
Il mal di schiena, e la disabilità ad esso associata, rappresenta notoriamente un problema di<br />
salute endemico nella maggior parte dei paesi sviluppati. Ciò nonostante la patologia<br />
responsabile della forma comune continua ad essere per lo più sconosciuta, anche se la<br />
degenerazione del disco intervertebrale e le sequele ad essa associate sono in testa alla lista<br />
dei sospetti. Diversi studi effettuati nel decennio scorso su coorti di gemelli avevano suggerito<br />
che influssi familiari ed in particolare fattori genetici potessero essere largamente responsabili<br />
della variabilità inter-individuale negli adulti che si riscontra sia nella degenerazione <strong>discale</strong> che<br />
nella stessa patologia. Un nostro precedente studio su gemelli maschi monozigoti (MZ) aveva<br />
rivelato che l’aggregazione familiare (intesa come influssi di natura genetica e familiare)<br />
spiegava il 61% della variabilità nella degenerazione <strong>discale</strong> nella regione lombare superiore ed<br />
il 34% in quella inferiore. Se la degenerazione ed il collasso <strong>discale</strong> sono influenzati dai geni,<br />
ne segue che anche i sintomi del rachide possono essere determinati geneticamente, almeno in<br />
parte.<br />
Obiettivi<br />
Lo scopo dello studio era stimare l’importanza degli influssi genetici rispetto a quelli ambientali<br />
su vari tipi di problemi dovuti al mal di schiena comune tra i finlandesi maschi. La nostra<br />
speranza era quella di chiarire ulteriormente la presenza e la rilevanza di influssi genetici sulla<br />
lombalgia, considerato che i dati disponibili al riguardo sono discordanti. Inoltre abbiamo<br />
cercato di identificare gli effetti della degenerazione <strong>discale</strong> e delle esposizioni ambientali sui<br />
sintomi dorsali per comprendere meglio i percorsi attraverso i quali geni ed ambiente<br />
influenzano i problemi da mal di schiena comune nei maschi. Volevamo da una parte stimare<br />
l’<strong>ereditarietà</strong> della lombalgia nei maschi e dall’altra valutare se gli influssi genetici sul mal di<br />
schiena sono legati agli influssi genetici sulla degenerazione <strong>discale</strong>.<br />
Metodi<br />
Abbiamo eseguito un classico studio su gemelli con modelli di analisi genetica multivariata e<br />
quantitativa. Questo tipo di disegno consente di stimare l’importanza relativa di influssi<br />
genetici ed ambientali sul fenotipo di interesse, in questo caso una storia di lombalgia. La<br />
routine lavorativa, le sollecitazioni fisiche nel tempo libero e la degenerazione <strong>discale</strong> lombare<br />
sono stati elementi per noi di particolare interesse. Sono state selezionate coppie di gemelli<br />
maschi dalla Coorte di Gemelli Finlandese, che è costituita da tutti i gemelli nati in Finlandia<br />
prima del 1958 ed ancora viventi nel 1975, quando la coorte è stata formata. Inizialmente<br />
sono state selezionate 116 coppie di gemelli MZ basandosi solamente sulla discordanza tra co -<br />
gemelli per uno specifico e comune fattore comportamentale od ambientale (p.e. esercizio<br />
fisico o sedentarietà occupazionale, sollevare pesi o guidare). Poi è stato selezionato lo stesso<br />
numero di coppie di gemelli di - zigoti (DZ o eterozigoti) sulla base degli stessi criteri. La<br />
dimensione del campione è stata quindi accresciuta aggiungendo coppie MZ e DZ randomizzate<br />
per un totale di 147 coppie di gemelli maschi MZ e 153 DZ (età tra i 35 ed i 70 anni). Tutti i<br />
soggetti selezionati sono stati trasportati in una sede centrale in Finlandia dove sono stati<br />
sottoposti ad una intervista estensiva e strutturata per ottenere dati su esperienze recenti (nei<br />
12 mesi precedenti) e nel corso della vita di sintomi collegati al dolore lombare, come pure su<br />
esposizioni a fattori di rischio ambientali e comportamentali (storia lavorativa ed attività nel<br />
tempo libero). Su ogni soggetto è stata eseguita una valutazione clinica comprendente tra<br />
l’altro la risonanza magnetica del rachide lombare.
Risultati<br />
Nell’ambito di uno studio con questo disegno su gemelli cresciuti insieme è possibile formare 4<br />
parametri separati: un fattore genetico additivo (A), effetti dovuti alla dominanza (D), e fattori<br />
ambientali condivisi (C) e non condivisi (E). Il fattore genetico additivo (A) rappresenta<br />
differenze individuali nel fenotipo, p.e. dolore, causate dagli effetti indipendenti di alleli di loci<br />
genetici che si sommano a tutti i loci correlati. Al contrario gli effetti sul fenotipo dovuti alla<br />
dominanza (D) sono prodotti dagli effetti congiunti di alleli presenti nella condizione<br />
eterozigote, non responsabili degli effetti additivi. Fattori ambientali condivisi (C) sono quelli in<br />
comune ad entrambi i fratelli gemelli (e più in generale ai membri della famiglia come per<br />
esempio lo stato socioeconomico, la casa dell’infanzia, i valori e gli atteggiamenti dei genitori),<br />
mentre i fattori ambientali non condivisi (E) sono unici per uno dei fratelli gemelli (esperienze<br />
personali come incidenti o malattie, che hanno colpito solo uno dei due). La prevalenza delle<br />
variabili correlate al mal di schiena (frequenza, intensità, disabilità, allettamento,<br />
ospedalizzazione) e di altre caratteristiche esaminate (altezza spazio intersomatico, attività<br />
lavorativa, tempo libero) era simile nei gemelli MZ e DZ. Tuttavia i coefficienti di correlazione<br />
tra classi hanno dimostrato gradi di similitudine decisamente più elevanti tra coppie di gemelli<br />
MZ che di gemelli DZ per la frequenza del dolore, per l’intensità e la disabilità (interferenza con<br />
le attività quotidiane) nei 12 mesi precedenti così come per la durata del peggior episodio di<br />
lombalgia (Tab. 1). Questi dati hanno portato a stime di <strong>ereditarietà</strong> oscillanti fra il 30% ed il<br />
39% per varie definizioni di problemi dovuti al mal di schiena nell’anno precedente. La<br />
maggiore discordanza tra coppie MZ e DZ e quindi la maggior stima di <strong>ereditarietà</strong> è stata<br />
riscontrata con il 46% (95% CI 0.14-0.78) per l’ospedalizzazione pregressa dovuta a problemi<br />
di schiena. Le stime di <strong>ereditarietà</strong> sono rimaste praticamente le stesse dopo l’aggiustamento<br />
(la pesatura) per le covarianti misurate. Inoltre è emersa un’influenza genetica sulla selezione<br />
delle condizioni di carico fisico lavorativo. Le correlazioni genetiche più forti tra le varie variabili<br />
per il mal di schiena ed l’assottigliamento del disco intervertebrale sono risultate essere per la<br />
durata del peggior episodio ed ospedalizzazione associata (ra=0.46-0.49). Però meno di ¼<br />
della varianza delle variabili nel corso della vita è stata spiegata da influssi genetici comuni sia<br />
alle variabili del mal di schiena che all’assottigliamento del disco. L’unico fattore ambientale<br />
che spiega la discordanza nella maggior parte delle variabili da mal di schiena era correlato in<br />
misura insignificante o modesta alla componente ambientale che spiega l’altezza del disco, così<br />
come indicato dalle basse correlazioni dei fattori ambientali non condivisi.<br />
Tabella 1: Correlazioni (r) tra gemelli monozigoti (rMZ) e dizigoti (rDZ), ed <strong>ereditarietà</strong> stimate<br />
per varie definizioni di problemi dovuti al mal di schiena, per la degenerazione <strong>discale</strong> e per<br />
misure di carico fisico<br />
Conclusioni<br />
Nella letteratura scientifica le stime di <strong>ereditarietà</strong> per le varie definizioni di problemi dovuti<br />
alla lombalgia comune variano ampiamente da 0% a 57%. Nel nostro studio le stime di<br />
<strong>ereditarietà</strong> si collocano in genere nella metà superiore di tale range ma bisogna dire che sono<br />
circondate da ampi intervalli di confidenza dovuti alla grandezza limitata dei campioni. Le<br />
consistenti correlazioni genetiche trovate indicano la presenza di fattori genetici comuni sia alla<br />
degenerazione <strong>discale</strong> che al mal di schiena. Una consistente minoranza, fino ad ¼, degli<br />
influssi genetici sul dolore è dovuta agli stessi influssi genetici che riguardano la riduzione<br />
dell’altezza del disco intervertebrale, che è il reperto degenerativo più frequentemente<br />
associato con dolore lombare nel campione dello studio. Ciò supporta l’ipotesi che la<br />
degenerazione <strong>discale</strong> sia uno dei percorsi attraverso il quale i geni determinano l’insorgenza<br />
del mal di schiena. La maggior parte però degli altri percorsi e meccanismi rimane sconosciuta.<br />
I fattori ambientali sembrano avere un ruolo importante nella riduzione d’altezza del disco<br />
quanto quelli genetici.<br />
Rilevanza per la Medicina Generale<br />
La strategia gestionale del mal di schiena da parte del medico di medicina generale deve<br />
mirare soprattutto alla prevenzione della cronicizzazione. I cosiddetti yellow flags (bandiere<br />
gialle) rappresentano quei fattori di rischio psicosociale e culturale che predispongono alla<br />
cronicizzazione e che devono allertare il medico ed indurlo ad attuare un counselling più mirato
ed incisivo nei confronti del paziente. La rilevanza di un’anamnesi familiare positiva potrebbe<br />
supportare ulteriormente il medico nel riconoscere precocemente e valutare adeguatamente il<br />
profilo di rischio dei propri pazienti.<br />
Commento del revisore<br />
Questo studio così come altri che lo hanno preceduto di fatto non si occupa del mal di schiena<br />
acuto ma di quello ricorrente e cronico, che rappresenta la vera sfida per il paziente e per il<br />
medico. Nonostante i limiti metodologici di questo studio, dovuti alla relativa limitatezza del<br />
campione in esame (che si esprime in ampi intervalli di confidenza), appare ormai molto<br />
probabile che nella genesi dell’endemia “mal di schiena” ai fattori ambientali ed<br />
comportamentali si debbano aggiungere anche fattori genetici e che questi abbiano un peso<br />
simile ai primi. I meccanismi attraverso i quali essi si realizzano sono in gran parte ancora<br />
sconosciuti, ma la conoscenza della loro presenza attraverso un’anamnesi familiare mirata può<br />
aiutare il medico di medicina generale ad individuare tempestivamente quei pazienti che<br />
possono giovarsi di interventi educazionali, che li motivino ad adottare stili di vita utili a<br />
prevenire, per quanto possibile, l’insorgenza del problema od il suo aggravamento. Nella prima<br />
intervista ai propri assistiti e comunque in caso di un episodio di mal di schiena non dovrebbe<br />
quindi mai mancare anche la domanda relativa alla familiarità per mal di schiena.<br />
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