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INTERVISTA AL MICROBIOLOGO FABRIZIO CAPPA “L'idea è nata ...

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NUMERO 2 – MESE DI GENNAIO<br />

INCONTRO CON LA SCIENZA: Batteri “anti-­‐smog” scoperti da due studiosi piacentini nei ghiacciai dello Stelvio<br />

<strong>INTERVISTA</strong> <strong>AL</strong> <strong>MICROBIOLOGO</strong> <strong>FABRIZIO</strong> <strong>CAPPA</strong><br />

“L’idea <strong>è</strong> <strong>nata</strong> per pura curiosità, torneremo su quelle montagne, speriamo di trovare i finanziamenti”<br />

“Nei ghiacciai dello Stelvio vive un batterio capace di degradare alcuni composti inquinanti. Lo hanno scoperto i<br />

microbiologi dell'Università Cattolica di Piacenza, che da tre anni studiano i microrganismi dei ghiacciai alpini.”<br />

Questa incredibile notizia, letta in classe, ha solleticato la nostra curiosità. Contattato lo scienziato Fabrizio<br />

Cappa dell’Università Cattolica di Piacenza, gli abbiamo rivolto alcune domande. Al termine dell’intervista, sotto<br />

riportata, abbiamo avuto in regalo “un'immagine ricordo” (come l’ha definita proprio lo scienziato Cappa) dei<br />

batteri trovati. A noi, non <strong>è</strong> rimasto che ringraziare per le esaurienti risposte e sperare di veder pubblicati, al più<br />

presto, tutti i dettagli di questa ricerca sulle migliori riviste scientifiche con tutti i dovuti riconoscimenti.<br />

Ci racconta in breve la scoperta e<br />

l’esperienza fatta con il collega Pier<br />

Sandro Cocconcelli, il come ed il<br />

perché?<br />

<strong>“L'idea</strong> della ricerca <strong>è</strong> <strong>nata</strong> per pura<br />

curiosità di ricercatori. Noi lavoriamo da<br />

anni sulla microbiologia degli alimenti,<br />

ed il sottoscritto (Fabrizio Cappa) da un<br />

po’ di tempo, ha iniziato ad occuparsi<br />

anche di microbiologia ambientale.<br />

Abbiamo svolto diverse ricerche sui<br />

formaggi di malga in diverse aree<br />

dell'arco alpino e più volte quando<br />

eravamo agli alpeggi a campionare,<br />

guardando i ghiacciai ci siamo chiesti<br />

quale mondo microbico questi potessero<br />

racchiudere. La passione comune per la<br />

montagna e dell'alpinismo che pratico da<br />

anni, hanno dato la spinta a provare ad<br />

esplorare questo mondo "microbico "<br />

nuovo per noi.”<br />

Questa scoperta <strong>è</strong> stata casuale o la<br />

spedizione tra le nevi dello Stelvio <strong>è</strong><br />

stata organizzata proprio con questo<br />

scopo?<br />

“La spedizione <strong>è</strong> stata organizzata<br />

esattamente per prelevare campioni di<br />

ghiaccio e studiare i microrganismi<br />

eventualmente presenti nel ghiacciaio.<br />

Esiste già un'ampia bibliografia sulle<br />

popolazioni microbiche del mondo<br />

glaciale di altre zone del pianeta quali<br />

Artico, Antartide, Himalaya.<br />

Lo Stelvio <strong>è</strong> stato scelto perché facilmente<br />

raggiungibile e facile da organizzare da<br />

un punto di vista logistico. I risultati che<br />

stiamo ottenendo sono molto interessanti<br />

ed alcuni possiamo dire un po’ inattesi,<br />

ma non del tutto.<br />

Mi spiego meglio: quando ci siamo trovati<br />

sul ghiacciaio ci siamo resi conto che<br />

l'area non era propriamente un'oasi di<br />

"wilderness", era invece un'area che<br />

risentiva palesemente della presenza<br />

antropica dovuta agli impianti di sci<br />

estivo. Da questa osservazione sul campo<br />

<strong>è</strong> <strong>nata</strong> anche l'idea di verificare nel<br />

ghiaccio la presenza di molecole<br />

inquinanti e provare in laboratorio se i<br />

microrganismi che vivono in quel<br />

ghiacciaio sono in grado di nutrirsi delle<br />

In matematica, cos’<strong>è</strong> l’infinito? Per<br />

spiegare meglio questo argomento<br />

userò un esempio pratico: "Un<br />

uomo, occupato a contare 10 ore al<br />

giorno per 50 anni della sua vita -­‐<br />

osservava il matematico e filosofo<br />

Federigo Enriques -­‐ arriverebbe<br />

pressappoco a un miliardo". Ciò <strong>è</strong><br />

ben poco, in quanto la nostra mente<br />

può facilmente concepire numeri<br />

molto più grandi. Del resto,<br />

nell'idea stessa del contare <strong>è</strong> insita<br />

la possibilità di enunciare una<br />

sequenza infinita di numeri, basta<br />

aggiungere "più uno" a qualunque<br />

numero per ottenerne uno<br />

maggiore. In altre parole, non esiste<br />

un ultimo elemento e proprio in<br />

questo risiede il concetto d’infinito<br />

Giornale dell’IPSIA Leonardo Da Vinci di Piacenza – Esente da Autorizzazione (C.M.P. 242 del 2-­‐9-­‐1988)<br />

molecole che abbiamo trovato<br />

largamente presenti nel ghiacciaio.”<br />

Quali tra le specie microbiche<br />

menzionate <strong>è</strong> quella che si nutre delle<br />

sostanze inquinanti?<br />

“Abbiamo trovato molte specie che sono<br />

affini o "parenti stretti" di specie già<br />

isolate nell'Artico ed in Antartide dove da<br />

molti più anni si portano avanti ricerche<br />

inerenti all'ambiente glaciale. Non posso<br />

al momento dare troppi risultati nel<br />

particolare perché non ancora pubblicati,<br />

comunque microrganismi quali<br />

Pseudomonas, Rhodopseudomonas,<br />

Actinobacteria, Arthrobacter, ecc.<br />

E' difficile fare una descrizione in<br />

generale di tutte queste specie<br />

microbiche. Sicuramente ciò che appare<br />

subito evidente, caratteristica che le<br />

accomuna, <strong>è</strong> l'incredibile capacità di<br />

vivere e moltiplicarsi a 2-­‐4°C sopra lo<br />

zero termico. Questa attività vitale e<br />

cellulare richiede però i suoi tempi. Per<br />

coltivare molte di queste specie talvolta<br />

sono necessarie anche 5-­‐6 settimane di<br />

incubazione.”<br />

Come fanno questi batteri a<br />

"mangiare" lo smog?<br />

“Purtroppo questi microrganismi non<br />

mangiano lo smog! Questa imprecisione <strong>è</strong><br />

dovuta alla libera iniziativa del<br />

giornalista. E' vero però che alcuni di<br />

questi sono in grado di degradare alcune<br />

delle molecole inquinanti che abbiamo<br />

trovato nel ghiacciaio.<br />

Tra queste, in particolare, dopo analisi<br />

chimica dell'acqua di fusione, abbiamo<br />

trovato alte quantità di fenantrene, un<br />

composto derivato del petrolio e dei PCBs.<br />

La loro presenza nel ghiacciaio può<br />

essere dovuto sia all'inquinamento<br />

atmosferico che alla presenza degli<br />

impianti di risalita e dei mezzi per la<br />

pratica dello sci estivo. I microrganismi<br />

sono in grado di degradare queste<br />

molecole perché si nutrono di esse.<br />

In particolare posseggono delle vie<br />

metaboliche specifiche legate all'enzima<br />

monossigenasi e diossigenasi che<br />

permettono la loro degradazione ed<br />

utilizzo al microrganismo per scomporre<br />

la molecola inquinante e nutrirsi di essa.”<br />

Quali esami di laboratorio sono stati<br />

effettuati per verificarlo?<br />

“Sono state effettuate delle prove a bassa<br />

temperature, facendo crescere i<br />

microrganismi isolati dal ghiaccio in un<br />

terreno colturale minimo in cui l'unica<br />

fonte di carbonio disponibile <strong>è</strong> la<br />

molecola inquinante. La soluzione <strong>è</strong> poi<br />

stata analizzata tramite tecnica<br />

cromatografica per controllare se la<br />

quantità di inquinante rimaneva costante<br />

o diminuiva nel tempo.<br />

Al termine della prova il fenantrene<br />

veniva completamente degradato.”<br />

Sopra i 3000 metri di quota si pensa<br />

di respirare aria pura, come mai a<br />

tale altezza sono state trovate<br />

sostanze inquinanti?<br />

“Come ho risposto sopra,, su questo<br />

ghiacciaio sono presenti impianti e mezzi<br />

per lo sci estivo.<br />

Queste molecole, però, potrebbero essere<br />

benissimo presenti perché trasportate<br />

per azione eolica e con le precipitazioni<br />

da aree industrializzate ad alto<br />

inquinamento atmosferico quali la<br />

pianura padana. Il ghiaccio poi fa il resto<br />

perché diviene un perfetto sistema di<br />

conservazione ma purtroppo anche di<br />

rilascio quando fonde.”<br />

I batteri trovati sullo Stelvio vivono<br />

solo a bassissime temperature o<br />

anche a bassissime temperature?<br />

“Alcuni vivono solo a basse temperature,<br />

gli pscirofili, altri sono invece psicrotrofi,<br />

cio<strong>è</strong> possono anche crescere a basse<br />

temperature, quali ad esempio gli<br />

Pseudomonas.”<br />

Se portati a temperature più alte,<br />

possono sopravvivere lo stesso?<br />

Eventualmente, fino a quale<br />

temperatura?<br />

“Molti microrganismi psicrofili crescono<br />

fino a 20-­‐25°C, già a 30°C non crescono<br />

più. Diverso invece <strong>è</strong> per gli psicrotrofi<br />

che a 30°C crescono anche più<br />

velocemente.”<br />

Si potrebbe pensare di utilizzarli, per<br />

esempio, per risolvere il grave<br />

problema dell'inquinamento dell'aria<br />

“INFINITO O NON INFINITO ?”<br />

potenziale, cio<strong>è</strong> nell'idea di poter<br />

procedere sempre oltre. L'infinità<br />

potenziale <strong>è</strong> caratteristica del<br />

nostro modo di concepire lo spazio<br />

e il tempo come un cubo sempre<br />

accrescibile o come un segmento<br />

indefinitamente prolungabile. Non <strong>è</strong><br />

detto però che l'infinità potenziale<br />

sia necessariamente caratteristica<br />

dello spazio e tempo reali.<br />

Consideriamo, ad esempio, la<br />

successione dei numeri naturali:<br />

essa <strong>è</strong> composta da una quantità<br />

inesauribile di elementi. si può<br />

andare sempre avanti, senza fine,<br />

perché si può aggiungere sempre<br />

una unità. Si tratta di una<br />

successione infinita discreta: fatto<br />

un passo, <strong>è</strong> ben chiaro quale deve<br />

essere il successivo. Diverso <strong>è</strong> il<br />

caso della retta: qui la successione<br />

infinita <strong>è</strong> continua, in quanto,<br />

arrivati a un certo punto, non ha<br />

senso parlare del punto ad esso<br />

immediatamente successivo, perché<br />

tra un punto e un altro che lo segue<br />

ci sono sempre infiniti punti che<br />

formano un segmento anch'esso<br />

continuo, infinitamente divisibile in<br />

parti, esse stesse continue. Qui<br />

sembra ci sia qualcosa in più della<br />

possibilità di andare avanti<br />

all'infinito: passando dal punto P a<br />

un punto successivo Q, sembra che<br />

si passi attraverso infiniti punti.<br />

Per duemila anni, l'idea dominante<br />

nel pensiero occidentale <strong>è</strong> stata<br />

l'idea aristotelica di un infinito<br />

Immagine dei batteri anti-­‐smog trovati nei ghiacciai dello Stelvio<br />

FOTO CONCESSA dal LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA<br />

dell’Università Cattolica di Piacenza<br />

o delle acque, quando si verificano<br />

incidenti con le petroliere?<br />

“Per l'inquinamento dell'aria,, non c'<strong>è</strong><br />

ancora una reale applicazione.<br />

Per inquinamenti di acque o di altre zone<br />

contaminate da sversamenti di petrolio<br />

invece ci sono già sistemi di risanamento<br />

microbiologico, detti bioremediation.<br />

Questi microrganismi da noi trovati sono<br />

interessanti perché potrebbero essere<br />

utilizzati a basse temperature quando<br />

altre specie microbiche sono inefficaci.”<br />

I batteri delle carote di ghiaccio che<br />

avete trasportato a Piacenza, in che<br />

stato di "salute" erano? Erano vivi,<br />

morti, addormentati, in stato<br />

vegetativo?<br />

“Buona parte delle specie che noi<br />

abbiamo identificato non possiamo<br />

sapere se erano vive o morte, perché<br />

l'identificazione <strong>è</strong> stata fatta analizzando<br />

il DNA ottenuto dal campione di ghiaccio.<br />

Alcuni di essi, però, siamo riusciti a<br />

coltivarli, con molta pazienza, anche con<br />

6 settimane di incubazione.<br />

Sicuramente nei campioni erano presenti<br />

molte altre specie che non siamo riusciti<br />

a far crescere perché l'ambiente ricreato<br />

in laboratorio non <strong>è</strong> idoneo. Questo <strong>è</strong><br />

ancora uno dei problemi da risolvere<br />

nella microbiologia, in quanto <strong>è</strong> una<br />

piccola percentuale circa l'1% dei<br />

microrganismi presenti sulla terra che<br />

noi microbiologi riusciamo a coltivare.”<br />

Quali applicazioni pratiche si<br />

potenziale: l'infinito non può essere<br />

raggiunto e non ammette nessun al<br />

di là. La sua esistenza, tuttavia,<br />

impedisce di attribuire un limite<br />

finito allo spazio, che viene invece<br />

pensato come dotato di un limite<br />

che si può "allontanare" all'infinito.<br />

Si può tendere verso l'infinito, ma<br />

non <strong>è</strong> possibile raggiungerlo. Si<br />

tratta dunque di un infinito pensato<br />

come un finito in espansione non<br />

limitata. Per questo Aristotele<br />

affermava: "L’infinito <strong>è</strong> dunque il<br />

contrario di quel che se ne dice; non<br />

ciò al di fuori di cui non c'<strong>è</strong> niente,<br />

ma ciò al di fuori di cui c'<strong>è</strong> sempre<br />

qualcosa di nuovo quanto alla<br />

quantità”.<br />

Andrei Liviu Cojea<br />

potrebbero ipotizzare in relazione<br />

alla vostra scoperta?<br />

“La prima applicazione pratica <strong>è</strong> provare<br />

se queste specie sono utilizzabili per il<br />

risanamento a basse temperature, come<br />

l’ambiente glaciale, di aree inquinate da<br />

sversamenti di idrocarburi.”<br />

Pensa di ritornare su quelle<br />

montagne, per altri campionamenti?<br />

“Certamente, torneremo e speriamo di<br />

trovare i finanziamenti per allargare gli<br />

orizzonti.”<br />

A quelle altitudini, quali altri tipi di<br />

organismi sono stati trovati?<br />

“Noi abbiamo campionato a 3000 metri<br />

circa. Altri organismi "residenti" nel<br />

ghiaccio sono lieviti, muffe, pollini ed in<br />

estate qualche insetto o artropodi che si<br />

lasciano trasportare dal vento. Se ci si<br />

avvicina alle rocce, allora si trovano<br />

anche muschi e licheni.”<br />

Poiché questi batteri si trovano a<br />

temperature bassissime, potrebbero<br />

essere anche nei nostri frigoriferi?<br />

“Alcuni si, altri no. Mi spiego meglio.<br />

Nei nostri frigoriferi si trovano<br />

microrganismi affini, appartenenti allo<br />

stesso genere, ma non esattamente alla<br />

stessa specie. Esempi possono essere<br />

Pseudomonas ed Arthrobacter.”<br />

Se ingeriti, potrebbero essere<br />

dannosi?<br />

“Al momento non abbiamo indicazioni di<br />

batteri patogeni.”<br />

Classe 2 BMTB<br />

Il “selvaggio” legge “IL SELVAGGIO”<br />

di E. Alihodzic<br />

La seconda pagina di questo numero <strong>è</strong> dedicata interamente alla pubblicità del servizio civile volontario. L’IPSIA “LEONARDO DA VINCI” di Piacenza ha aderito al<br />

Progetto “PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DEL SERVIZIO CIVILE”: questo darà a tutti l’occasione di imparare qualcosa di più sull’argomento, attraverso incontri<br />

con esperti, e, per alcuni ragazzi, anche di “provare” com’<strong>è</strong> la vita dei volontari. Nelle prossime edizioni, i nostri inviati sul “campo” ci racconteranno le loro esperienze.

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