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Il mondo della Massoneria - Il Micco

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Innovanti<br />

e Conservanti<br />

Edizioni il micco<br />

di Carlo Bartoletti<br />

Pistoia ricca di voci e di espressioni, cammina verso le elezioni comunali<br />

del 2012. I Verdi duri e puri aprono la sfilata del variegato <strong>mondo</strong><br />

<strong>della</strong> sinistra. Rifondazione e Comunisti Italiani si sono federati e ci<br />

aiutano a semplificare il quadro, che però subito si complica per la<br />

presenza dei Comunisti per Pistoia. Se alla Federazione fanno capo<br />

gli ex assessori Moroni e Billero, i secondi raccolgono il Presidente<br />

del consiglio Vettori e gli altri eletti nel 2007 nelle due formazioni. Un<br />

altro tassello ancora è rappresentato dal movimento Sinistra, Ecologia<br />

e Libertà che fa capo a Vendola, con le sue ambizioni e suoi successi.<br />

Non ci scordiamo i Radicali, che organizzazione permettendo<br />

presenteranno la loro lista, senza sottovalutare i Grillini che potrebbero<br />

sbarcare anche a Pistoia. Di sicuro ci saranno i Laici Riformisti<br />

ansiosi di riscatto dopo la deludente tornata elettorale dello scorso<br />

anno, mentre l’Idv non vede l’ora di misurare il polso di un gradimento<br />

che ci pare in fase di stallo, dopo anni di continua crescita. Poi<br />

naturalmente il PD, partito principe, chiamato a vincere ancora la<br />

poltrona di sindaco.<br />

E siamo a nove, manca poco per fare cifra tonda.<br />

Gli elettori di sinistra non possono lamentarsi, l’offerta dei modelli<br />

non è mai stata così vasta. Ognuno difende peculiarità e tradizioni,<br />

qualcuno è costretto a certificare la sua esistenza in vita, nessuno demorde<br />

anzi prolifica.<br />

Innovanti o conservanti, fate voi?<br />

Una domanda che riguarda anche il Partito Democratico avviato verso<br />

il congresso di ottobre, preludio delle primarie del prossimo anno<br />

(o <strong>della</strong> successiva primavera), destinate ad indicare il candidato Sindaco.<br />

Colonnelli e generali già lavorano allo scopo.<br />

Dopo che il tetto delle due legislature è stato fissato per alcune cariche<br />

elettive, prevale il metodo di cambiare ente per aggirare l’ostacolo.<br />

Da questo punto di vista, sistemate le caselle libere in provincia e regione,<br />

Palazzo di Giano è l’obiettivo principe. Rispetto ai soliti saltatori<br />

di poltrone si intravedono alternative possibili, nell’età e nello<br />

stile, oppure di aree di influenza. Gli appetiti <strong>della</strong> Margherita, sempre<br />

presenti, non ci sembrano praticabili: l’accoppiata Provincia e Comune<br />

è troppo anche per questo PD. Un Candidato nuovo avrebbe invece<br />

chance maggiori. Potrebbe mettere insieme l’arcipelago <strong>della</strong> sinistra<br />

e sarebbe gradito alla gente, sempre meno disposta ad avallare il gioco<br />

delle caselle. Ai dissidenti ragionanti, sui programmi e sui modi<br />

<strong>della</strong> politica, si sommano in periodi di crisi, i dissidenti insofferenti<br />

che guardano al cambiamento come soluzione ai loro mali.<br />

Anche di questi sarebbe saggio tenere conto.<br />

Sulle primarie però il blocco dei potenti sarà granitico, come già dimostrato<br />

in altre occasioni. Se il PD di estrazione DS pare destinato a<br />

dividersi al 50% fra il vecchio Pci e l’anima laica e liberale, la componente<br />

Margherita con i suoi satelliti del volontariato, potrebbe fare la<br />

differenza. Buffo a dirsi, a favore dei primi. Anche enti e associazioni,<br />

che con questo sistema hanno rapporti e reciproco sostegno, faranno<br />

sentire il loro peso.<br />

Ma non tutto sarà chiaro, non così semplice.<br />

Noi proponiamo un metodo per distinguere gli innovanti, proprio a<br />

partire dal sistema dei rapporti. Intanto coi dirigenti e funzionari, che<br />

tanto peso hanno sulle procedure, sull’efficienza e sui progetti. Poi<br />

con il <strong>mondo</strong> delle categorie e del sindacato. L’urbanistica, con le<br />

sue scelte lente e contraddittorie, la pubblica istruzione, per il peso<br />

e l’influenza sul bilancio e sulla gente, il commercio da gestire con<br />

mano sicura. Serve un candidato libero di cambiare, di attuare scelte<br />

in nuove direzioni. Forse Pistoia non ha grossi problemi, ma il peso di<br />

quel personaggio, sostenuto da un altro ancora, radicato da tempo, si<br />

avverte eccome.<br />

Se poi i personaggi sono tanti, niente cambia davvero.<br />

Intanto sarà congresso e una nuova segreteria.<br />

N. 39 - Luglio 2010<br />

Mensile di informazione in distribuzione gratuita copie edite 7.000<br />

Via A. Manzoni, 4 - 51100 Pistoia - Tel. 0573 977.447 - Fax 0573 368.159 - E-mail: info@ilmicco.it - www.ilmicco.it<br />

Pomigliano, silenzio sull’essenziale<br />

di Marco Della Luna<br />

Abbiamo scelto un insieme di<br />

lavoratori con un’immagine<br />

francamente indifendibile per<br />

iniziare a introdurre deroghe<br />

altrimenti impresentabili, o<br />

perlomeno allarmanti, a diritti<br />

fondamentali e indisponibili.<br />

Questa è ingegneria sociale.<br />

Ma è anche solo l’inizio di un<br />

processo epocale.<br />

L’immagine dei dipendenti Fiat<br />

di Pomigliano, vera o falsa che<br />

sia, è appunto pessima, indecente,<br />

indifendibile: decenni<br />

di impudente assenteismo, di<br />

finte malattie e finti certificati<br />

medici, record di improduttività,<br />

irresponsabilità e doppiolavorismo<br />

in malattia, infortunio<br />

e cassa integrazione.<br />

Abbiamo detto a loro e a tutti:<br />

adesso siamo globalizzati e in<br />

recessione, voi state in competizione<br />

di libero mercato anche<br />

coi metalmeccanici cinesi; il<br />

<strong>Il</strong> <strong>mondo</strong> <strong>della</strong> <strong>Massoneria</strong><br />

Intervista al prof. Luigi Pruneti Gran Maestro <strong>della</strong> Gran Loggia d’Italia<br />

degli ALAM - Obbedienza di Piazza del Gesù<br />

Fin dalle sue origini la <strong>Massoneria</strong> ‘speculativa’<br />

è stata oggetto di contrarietà sistematica,<br />

proveniente da gruppi di potere –politici,<br />

istituzionali, religiosi e quant’altro<br />

– nonché di singoli cittadini ad essi vicini<br />

o collegati.<br />

Attacchi impliciti o espliciti che si ripropongono<br />

nel tempo, campeggiando sui<br />

media e nei dibattiti pubblici, come sta<br />

avvenendo a Pistoia, Firenze – ma anche in<br />

altre parti <strong>della</strong> Toscana – in questi ultimi<br />

tempi.<br />

Per una corretta informazione, dunque,<br />

abbiamo ritenuto doveroso rivolgere domande<br />

esplicative direttamente al Gran<br />

Maestro <strong>della</strong> Gran Loggia d’Italia degli<br />

ALAM, Obbedienza di Piazza del Gesù –<br />

Palazzo Vitelleschi, una delle più importanti<br />

obbedienze di Italia, professor Luigi<br />

Pruneti.<br />

Professor Pruneti, negli ultimi tempi –<br />

ma non soltanto in questi ultimi tempi<br />

– la <strong>Massoneria</strong> viene chiamata in causa<br />

come “Istituzione” potente in grado di<br />

interferire sulle scelte <strong>della</strong> politica. E’<br />

capitale va dove le condizioni<br />

gli sono più favorevoli: è il libero<br />

mercato, il bene di tutti; se<br />

rinunciate a diritti economici<br />

sindacali e costituzionali con<br />

un libero referendum, allora<br />

investiamo i nostri soldi qui in<br />

Campania e vi diamo un reddito,<br />

altrimenti andiamo altrove.<br />

Vedete voi. La maggioranza dei<br />

sindacalisti e dei politici, e gli<br />

economisti di governo, approvano<br />

dichiarando che è una<br />

scelta dura ma positiva e rea-<br />

listica, intelligente, da prendere<br />

ad esempio, giustificata dalla<br />

necessità di attrarre investimenti,<br />

invertire la delocalizzazione<br />

e mantenere i posti di<br />

lavoro. La FIOMM e pochi altri<br />

rifiutano dichiarando che è<br />

un ricatto con la minaccia <strong>della</strong><br />

fame, e che su diritti fondamentali<br />

e costituzionali non si<br />

deve transigere; confidano che<br />

i giudici invalideranno le clausole<br />

che derogano ad essi. Vi<br />

è chi ricorda che, come diceva<br />

Prof. Luigi Pruneti<br />

così?<br />

La supposta capacità <strong>della</strong> massoneria d’interferire<br />

sulle scelte politiche del Paese è<br />

una delle tante favole che aleggiano sulla<br />

nostra Istituzione.<br />

Karl Marx, l’interesse e la tendenza<br />

obiettivi del capitalismo<br />

sono a massimizzare i profitti<br />

minimizzando i costi, quindi<br />

anche i salari, fino al livello di<br />

sussistenza e riproduzione <strong>della</strong><br />

forza lavoro. Io però direi fino<br />

al semplice livello di sussistenza,<br />

perché oggi la forza lavoro<br />

si trova già riprodotta gratis nel<br />

Terzo Mondo, a josa. Basta lasciarla<br />

entrare, e arriva persino<br />

a proprie spese. I costi sociali si<br />

scaricano sulla collettività. La<br />

realtà è un’altra. La competizione<br />

dei salariati italiani con<br />

quelli cinesi, anzi dell’Italia e<br />

dell’Occidente con la Cina, non<br />

è solo e non è tanto sui salari e<br />

sugli altri diritti del lavoratore,<br />

quanto e soprattutto sul fatto<br />

che in Italia, USA, Germania,<br />

Giappone etc. la spesa pubblica<br />

avviene mediante indebitamento<br />

dello Stato, e in Cina no.<br />

Continua in pagina 3<br />

In realtà la massoneria italiana ebbe un<br />

certo peso politico solo nella seconda metà<br />

dell’Ottocento, specie durante l’avvento<br />

al potere <strong>della</strong> Sinistra storica (Governi<br />

Crispi). Questa capacità di pressione, comunque,<br />

si esaurì fin dal secondo governo<br />

Giolitti.<br />

E per quanto riguarda il <strong>mondo</strong> dell’economia?<br />

Abbastanza frequentemente si<br />

sente parlare di <strong>Massoneria</strong> alla stregua<br />

di Comitato di affari…<br />

Gli affari stanno alla massoneria come il<br />

fumo o l’alcol stanno alla salute. Una consorteria<br />

d’affari è l’opposto di una giusta<br />

dimensione massonica.<br />

Quant’è ampia la partecipazione dei politici<br />

ai lavori di Loggia, o, meglio, sono<br />

molti i politici che bussano al Tempio?<br />

Di politici di professione non ne conosco<br />

nemmeno uno, ciò non toglie che alcuni<br />

massoni, essendo cittadini a pieno titolo e<br />

avendo a cuore la vita del Paese, abbiano<br />

interesse in merito ed esercitino una certa<br />

attività politica.<br />

Continua in pagina 3


Pag. 2 Luglio 2010<br />

Montale, un anno di governo di Centro-Destra, e l’opposizione che dice?<br />

Un anno è passato dall’insediamento del<br />

Centro Destra a Montale, un anno di politica<br />

“diversa” dagli ultimi sessanta anni. Un<br />

anno con qualche difficoltà ma giudicato<br />

positivamente dalla giunta guidata dal Sindaco<br />

Scatragli. Ma qual è il giudizio di chi<br />

fino ad un anno fa amministrava il Comune?<br />

Ce lo illustra Valentina Meoni Capogruppo<br />

del PD in Consiglio Comunale.<br />

“E’ giusto dire che i mandati amministrativi<br />

vanno valutati solo dopo la loro naturale<br />

scadenza, ma è altresì doveroso constatare<br />

che il primo anno per una nuova giunta è<br />

strategicamente fondamentale perché in<br />

tale arco temporale si gettano le basi per lo<br />

sviluppo del programma amministrativo da<br />

attuarsi negli anni successivi. Ed è per questo<br />

che oggi mi ritrovo a discutere di proposte<br />

ed atti amministrativi che non solo non<br />

sono state realizzate, ma nemmeno messe<br />

in cantiere, e tuttavia promesse dall’attuale<br />

Sindaco in una Campagna elettorale volta<br />

al cambiamento e all’innovazione.”<br />

Quali sono le promesse più disattese?<br />

“Innanzitutto la nuova Amministrazione<br />

manifesta e ha manifestato una difficoltà<br />

notevole nel dare attuazione agli impegni assunti<br />

con i cittadini in campagna elettorale,<br />

a dettare un indirizzo politico amministrativo<br />

autonomo, a tradurre in scelte concrete<br />

e realizzabili il programma proposto. Un<br />

esempio? <strong>Il</strong> bilancio di previsione annuale e<br />

pluriennale e il relativo piano triennale delle<br />

opere pubbliche, ove si dà attuazione ad<br />

interventi già programmati e finanziati dalla<br />

passata amministrazione- prppagandati<br />

come propri- quali il completamento <strong>della</strong><br />

rotatoria di via Berlinguer e di via Ginanni,<br />

l’abbattimento delle barriere architettoniche<br />

nella scuola di via Vignolini, la cucina<br />

centralizzata, la seconda tangenziale di Prato<br />

Intervista a Valentina Meoni, capogruppo del PD in Consiglio Comunale<br />

ovest, per la cui realizzazione è stato peraltro<br />

dimezzata la relativa previsione di bilancio<br />

da Euro 500 mila ad Euro 265 mila.<br />

Anche l’impegno per la progettazione definitiva<br />

ed esecutiva del Polo Scolastico alla<br />

Stazione è stato assunto dalla Giunta a seguito<br />

di un ordine del giorno presentato dal<br />

gruppo consiliare centro sinistra per Montale,<br />

rappresentando per noi la realizzazione<br />

di tale opera una priorità.<br />

Per quanto riguarda la Pianificazione Urbanistica,<br />

dopo l’approvazione, con voto di<br />

astensione <strong>della</strong> maggioranza- nel maggio<br />

del 2009 del Piano Urbanistico, la Giunta<br />

Scatragli si è limitata ad affidare un incarico<br />

esterno per giudicare lo stato di attuazione<br />

del Piano, bloccando, di fatto, gli interventi<br />

di edilizia privata. Ma perché se si è contrari<br />

non si progetta qualcosa di nuovo e di<br />

diverso?<br />

Dove sono gli atti del “cambiamento”? Più<br />

che un’ inversione di tendenza, si assiste al<br />

triste epilogo di un’ Amministrazione di<br />

centro desta rigida ed ingessata, incapace<br />

di progettare uno sviluppo sostenibile del<br />

nostro territorio, imbrigliata nelle strette<br />

maglie di un sistema politico ed amministrativo<br />

di contrario indirizzo.”<br />

Ma il Centro Destra dà la colpa di questa<br />

immobilità al disastroso bilancio lasciato<br />

dalla Giunta “Razzoli”.<br />

Mi limito solo a dire che la passata amministrazione<br />

ha lasciato un avanzo di bilancio<br />

di oltre 700 mila Euro. Difficile dire che si<br />

tratti di un bilancio disastroso!<br />

Piuttosto sarebbe opportuno che la Giunta<br />

Scatragli iniziasse seriamente a riflettere<br />

e ad informare in modo laico i cittadini su<br />

quanto andranno ad incidono sul bilancio<br />

del nostro ente i tagli ai trasferimenti diretti<br />

ed indiretti che saranno effettuati dal Go-<br />

verno Nazionale se sarà approvata la nuova<br />

finanziaria, nonché i riflessi sulla mancata<br />

reintegrazione dell’ICI, promessa dal Governo<br />

Nazionale. Tagli che mettono in discussione<br />

lo standard di qualità dei servizi<br />

alla persona, di altri servizi, quali il trasporto<br />

pubblico.<br />

Altro punto cruciale rimane la questione<br />

rifiuti.<br />

“Un cavallo di battaglia in Campagna elettorale<br />

per il Sindaco Scatragli, che non ha<br />

mancato di promettere- con fare faraonico,<br />

la chiusura del termovalizzatore. Ma ora?<br />

Sotto il profilo <strong>della</strong> gestione, la Giunta, in<br />

perfetta linea con il passato, presenta e fa<br />

proprio il piano finanziario del CIS, fino ad<br />

ieri sempre osteggiato. E per quanto riguarda<br />

il termovalorizzatore, dove e quali sono<br />

gli atti per la sua dismissione?<br />

Nessun accenno nel piano triennale delle<br />

opere pubbliche, nessun progetto degno di<br />

nota presentato all’attenzione <strong>della</strong> Provincia.<br />

Come poi non notare l’assenza dell’am-<br />

Giovani Imprenditori verso oriente<br />

Guido Chiti, nuovo presidente dei Giovani Imprenditori apre alla globalizzazione,<br />

e punta tutto sulla sua esperienza internazionale<br />

<strong>Il</strong> presidente dei Giovani Imprenditori<br />

di Assindustria Pistoia,<br />

Guido Chiti, non tergiversa<br />

nel definire ‘difficilissima’<br />

la situazione economica attuale,<br />

bloccata sia a causa dell’andamento<br />

dei mercati, sia per la<br />

conduzione tout court dell’Italia.<br />

Tuttavia si dice ‘ottimista’ e<br />

pronto a mettere a disposizione<br />

la propria esperienza a livello<br />

internazionale.<br />

“Soprattutto – afferma - attraverso<br />

gli studi effettuati in Cina<br />

e India negli ultimi dieci anni.<br />

Sono a disposizione per mettere<br />

in risalto tutti i lati positivi <strong>della</strong><br />

globalizzazione, contro i dati<br />

negativi che stanno cercando di<br />

far emergere”.<br />

<strong>Il</strong> suo programma è chiaro e<br />

determinato e si articola principalmente<br />

in tre punti:<br />

“Innanzi tutto – spiega - vorrei<br />

portare il Gruppo Giovani in<br />

Asia, Cina e India per realizzare<br />

davvero qualcosa di concreto”.<br />

Al secondo punto pone l’innovazione.<br />

“<strong>Il</strong> Gruppo Giovani è<br />

tra i fondatori di quell’interessante<br />

iniziativa, una mostra a<br />

cadenza biennale , denominata<br />

‘L’ingegno dei pistoiesi’; nella<br />

prossima edizione, che si terrà<br />

nel maggio 2011, voglio portare<br />

uno ‘strumento’, assolutamente<br />

reale, per aiutare le aziende pistoiesi<br />

a brevettare, innovare.<br />

Per adesso non posso però rive-<br />

lare di cosa si tratta…”.<br />

Infine Chiti, nel suo programma,<br />

intende sciogliere i nodi<br />

<strong>della</strong> burocrazia e “risolvere una<br />

noiosa e dispendiosa difficoltà<br />

che oltretutto occupa pure risorse<br />

<strong>della</strong> mente”.<br />

Chiediamo a Chiti cosa ne pensa<br />

di possibili supporti da parte<br />

di Enti e Istituzioni pistoiesi…<br />

“Sicuramente questo biennio<br />

<strong>della</strong> mia presidenza sarà caratterizzato<br />

da un’assoluta autonomia,<br />

ovviamente in collaborazione<br />

con tutte le associazioni<br />

di categoria, le forze politiche<br />

e istituzionali…intenzionate,<br />

però, a contribuire seriamente<br />

e concretamente”.<br />

Niente steccati, dunque, di ordine<br />

pseudo-ideologico; basta<br />

rispettare i patti. Insomma, il<br />

giovane imprenditore accetta<br />

tutte le collaborazioni possibili<br />

purchè di carattere costruttivo.<br />

F. Rabuzzi<br />

Guido Chiti, 38 anni, è, da aprile scorso, il nuovo Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di<br />

Assindustria Pistoia e , dunque, come prevede lo statuto, vice Presidente <strong>della</strong> stessa associazione.<br />

Dagli anni Novanta lavora in Ipac, l’azienda di famiglia, sita in Serravalle, che produce articoli<br />

casalinghi. Fu il suo bisnonno, omonimo – il cavaliere del lavoro<br />

Guido Chiti – a fondarla nel 1945.<br />

Formatosi alla Melbourne University in Australia e presso l’International<br />

Business all’Università di Plymouth (Inghilterra), con<br />

esperienze presso la Camera di Commercio di Stoccolma, il giovane<br />

Chiti ha attivato, oltre dieci anni fa, due uffici Ipac all’estero:<br />

uno in Cina ed uno a Nuova Delhy, in India, attraverso i quali<br />

oggi è in grado di seguire la propria produzione per importanti<br />

aziende italiane e internazionali. In quest’ultimo decennio sono<br />

sorte collaborazioni e Joint ventures con imprese di altissimo livello,<br />

come l’indiana Maggpie, che produce design per la tavola in<br />

acciaio Inox, Jettern Ltd Cina, produttrice mondiale di posateria,<br />

Siliconezone di Hong Kong, leader mondiale nella produzione di<br />

articoli da cucina in silicone alimentare. Insomma Guido Chiti,<br />

imprenditore di quarta generazione, è veramente il degno discendente<br />

del suo omonimo bisnonno.<br />

ministrazione comunale ai lavori dei Tavoli<br />

tecnici Provinciali o ad iniziative quali quella<br />

recentemente tenutasi ad Agliana in ordine<br />

alla diffusione dei risultati delle analisi<br />

epidemiologiche, fondamentale in un’ottica<br />

di trasparenza, di salvaguardia <strong>della</strong> salute<br />

dei cittadini e di tutela ambientale del nostro<br />

territorio.<br />

Altra questione calda è la Cultura<br />

“L’Amministrazione di Centro Sinistra ha<br />

portato avanti una promozione culturale<br />

ben precisa e strutturata, con attenzione al<br />

territorio, alla sua promozione e valorizzazione.<br />

Ma ora questi interventi sono bloccati.<br />

Eliminato Moon- Tale e Promo-Montale,<br />

annoverati al rango di puri “divertimenti”,<br />

quali sono gli interventi programmati? Ma<br />

soprattutto vi è la consapevolezza da parte<br />

<strong>della</strong> Giunta Scatragli del valore culturale<br />

del Castello Smilea, e dei riflessi che tale risorsa,<br />

se ben sfruttata, può avere sul nostro<br />

territorio specie in un momento di profonda<br />

crisi economica come quello che stiamo<br />

attraversando? A queste domande mi aspetterei,<br />

come cittadina, una risposta, in termini<br />

di concretezza e serietà <strong>della</strong> proposte. Ed<br />

invece? Villa Smilea rischia di restare un bel<br />

“Castello”, isolato da un constesto, non vissuto<br />

dai Montalesi, salvo che quale cornice<br />

di qualche sporadica serata culturale, così da<br />

rischiare di divenire un “peso”insostenibile<br />

per il finanze del Comune.<br />

A questo punto è giusto anche dire cosa<br />

farebbe il PD oggi.<br />

Non nego che la difficile situazione in cui<br />

versa il PD a livello locale, possa aver influito<br />

sul ruolo giocato dall’opposizione anche<br />

in Consiglio Comunale. Tuttavia, l’idea<br />

principale è quella di riportare il dibattito<br />

politico all’attenzione dei cittadini, di riavvicinarsi<br />

alle persone, di confrontarsi con i<br />

loro reali bisogni, quelli di tutti i giorni. E<br />

dunque, in primo luogo, lottare per evitare<br />

i tagli ai fondi destinati ai Servizi Sociali ed<br />

alla Persona, e opporsi fermamente a tutte<br />

quelle misure destinate a minare il welfare<br />

sociale; riprendere il lavoro di programmazione<br />

e realizzazione delle opere pubbliche,<br />

senza tralasciare le frazioni, ora totalmente<br />

abbandonate a sé stesse; incentivare il sistema<br />

produttivo, con quei pochi –purtroppo-<br />

mezzi a nostra disposizione. Sull’ambiente,<br />

è necessario implementare la raccolta differenziata<br />

fino ad arrivare all’obbiettivo<br />

fissato a livello regionale del 65% entro il<br />

2012, partendo da un coinvolgimento dei<br />

cittadini con l’estensione del sistema “porta<br />

a porta”, e creare le condizioni per la realizzazione<br />

di un mercato del materiale riciclato<br />

così che il ricorso al termovalizzatore<br />

avvenga solo quale fase terminale di ciclo di<br />

gestione dei rifiuti virtuoso e lungimirante.<br />

In tal senso indispensabile è continuare il<br />

lavoro già iniziato al Tavolo Provinciale dei<br />

Rifiuti, in modo da favorire, mediante azioni<br />

concertate con l’amministrazione provinciale<br />

e regionale, studi e ricerche nonché di<br />

tutte quelle analisi, anche epidemiologiche,<br />

necessarie a garantire la salvaguardia <strong>della</strong><br />

salute dei cittadini e tutela ambientale del<br />

nostro territorio.<br />

Infine, è opportuno riflettere sul ruolo<br />

dell’opposizione a livello locale, su come lo<br />

si intenda spendere nel futuro, nell’ottica di<br />

una ripresa di un dialogo con le forze componenti<br />

il centro sinistra più innovative e<br />

portatrici di valori comuni, in modo tale da<br />

divenire davvero alternativa credibile- non<br />

solo a parole ma anche nei fatti- all’attuale<br />

amministrazione”.<br />

Ricordi dalla città<br />

gemellata Zittau<br />

Alessandro Sensi<br />

Lunedì 6 Luglio ore 18,00<br />

Sala Nardi, palazzo <strong>della</strong> Provincia di Pistoia, Piazza S. Leone<br />

Da Zittau (Germania Est) ci scrive Günter Michna, ex assessore alla cultura <strong>della</strong><br />

città, che ha collaborato per un lungo periodo alle attività di gemellaggio tra Zittau<br />

e Pistoia, organizzando ogni anno, sino alla fine degli anni ’80, l’accoglienza di<br />

ragazzi e ragazze di Pistoia in soggiorni estivi presso la colonia di Heinewalde<br />

(Zittau).<br />

Günter Michna viene prossimamente in vacanza a Pistoia ed il suo invito è di<br />

rinnovare, partendo dalla gente, in esclusiva i “ragazzi e ragazze di allora” con le<br />

loro famiglie, la relazione fra Pistoia e Zittau, che con il tempo sembra aver perso<br />

vivacità e visibilità.<br />

Avevano tra i di 12 e 15 anni e sono stati più di 100 i giovani pistoiesi, che tra gli<br />

anni ’70 e ’80 hanno vissuto la prima esperienza di vita lontano dalla famiglia<br />

in un paese straniero, grazie al gemellaggio gestito sino al 1989 direttamente e con<br />

continuità dal Comune di Pistoia.<br />

Günter Michna – direttore <strong>della</strong> ex-colonia estiva di Heinewalde/Zittau - scrive:<br />

“La stampa regionale di Zittau il 14 gennaio 2010 scrive “<strong>Il</strong> rapporto tra Zittau e<br />

la città italiana gemellata Pistoia è caduto nel più profondo silenzio. Al gemellaggio<br />

che nel 2011 compie 40 anni, non è stata più data alcuna ufficialità”.<br />

Da tempo non lavoro più per il Comune di Zittau e da privato cittadino non<br />

mi sembra opportuno pronunciarmi su questo argomento, ma piuttosto desidero,<br />

grazie ai miei ricordi ed esperienze dare il mio contributo per l’anniversario di<br />

40 anni di gemellaggio. Nella passata Germania Democratica ho avuto modo di<br />

collaborare per ben 15 anni alle attività di gemellaggio.<br />

Come Assessore alla cultura del Comune di Zittau e prima responsabile per la<br />

cultura in una grossa industria metalmeccanica <strong>della</strong> città, ogni anno, durante<br />

l’estate, sono stato direttore di una colonia estiva internazionale per giovani in<br />

Hainewalde che trascorrevano il periodo di vacanze estive nelle zone turistiche di<br />

Zittau. Ogni estate sono stati ospitati 200 ragazzi, di cui 60 dalla Cecoslovacchia,<br />

da 8 a 16 ragazzi da Pistoia, insieme a bambini e ragazzi/e tedesche. Per ben 15<br />

anni ho avuto il piacere di accogliere nella colonia ragazzi e ragazze di Pistoia, con<br />

i loro accompagnatori.<br />

Adesso nel 2010 io e mia moglie abbiamo deciso di tornare di nuovo in Toscana con<br />

amici per un periodo di vacanza e in questa occasione, con l’aiuto di Biancangela<br />

Fabbri, che ha seguito per anni i rapporti di gemellaggio, come interprete e accompagnatrice<br />

dei ragazzi e ragazze alla colonia estiva di Heinewalde, desideriamo<br />

vivamente organizzare un incontro tutti insieme per rivedere i ragazzi che allora,<br />

ogni estate sono stati ospiti del Comune di Zittau.<br />

Siamo veramente ansiosi che ciò possa essere possibile!<br />

Nell’occasione sarà presentato un materiale documentario su come si è trasformata<br />

la vecchia colonia di Hainewalde e le attrazioni turistiche delle montagne di Zittau,<br />

la località termale di Oybin e la città di Dresda.“ Günter Michna<br />

Tutti sono invitati, gli amici di allora, gli amministratori, conoscenti e curiosi.<br />

Per info: Biancangela Fabbri: 333 4873123 – biancangela@protocol.it


Luglio 2010 Pag. 3<br />

Pomigliano, silenzio sull’essenziale<br />

Segue dalla prima pagina<br />

E che quindi la Cina, diversamente<br />

da noi, può finanziare lo<br />

sviluppo senza debito.<br />

E lo sviluppo senza debito è anche<br />

senza inflazione, perché: il<br />

debito genera interessi passivi e<br />

tasse, che sono costi di produzione,<br />

quindi vanno a rincarare<br />

i prodotti e i servizi.<br />

Per contro, i paesi che non<br />

adottano questo sistema monetario,<br />

o uno simile – America,<br />

Giappone ed Europa in primis<br />

– hanno i grafici dell’indebitamento<br />

(pubblico e privato) in<br />

ascesa costante e sempre più rapida,<br />

e ricorrenti crisi di insolvenza.<br />

Vi è di più: la Cina non<br />

ha bisogno di adattarsi alle avide<br />

condizionalità del FMI e dei<br />

capitalisti sovrannazionali per<br />

attrarre capitali di investimento<br />

al fine di sviluppare la propria<br />

economia, dato che può generare<br />

la liquidità in proprio e<br />

senza debito e finanziare da sé<br />

lo sviluppo.<br />

E ciò vale non solo per la concorrenza<br />

tra imprese e lavoratori<br />

cinesi e occidentali, ma anche<br />

per la concorrenza tra Cina<br />

e altri Stati, in fatto di creazione<br />

di infrastrutture di supporto<br />

all’economia.<br />

Inoltre, non avendo bisogno di<br />

emettere titoli di debito pubblico<br />

per finanziare la propria<br />

spesa pubblica, la Cina non è<br />

esposta agli attacchi speculativi<br />

<strong>della</strong> finanza internazionale,<br />

tipo short selling, sul proprio<br />

debito pubblico; quindi non<br />

può essere depredata né ricattata<br />

come la Grecia o l’Italia.<br />

Anzi, poiché il governo ritira<br />

la valuta straniera ricevuta in<br />

pagamento dagli esportatori cinesi<br />

cambiandola contro la valuta<br />

nazionale, esso può usare la<br />

valuta straniera per comperare<br />

bonds americani, europei etc.<br />

in quantità tali, da acquisire<br />

un potere di destabilizzazione<br />

e condizionamento su quei medesimi<br />

paesi.<br />

Queste cose non le dice la<br />

FIOMM né gli altri sindacati,<br />

non le dice Tremonti né Trichet,<br />

non le dice Berlusconi<br />

né la Marcegaglia, né (quasi<br />

dimenticavo) il Bersani. Silenzio<br />

sull’essenziale. Anzi, tutti<br />

collaborano nel nasconderle<br />

<strong>Il</strong> <strong>mondo</strong> <strong>della</strong> <strong>Massoneria</strong><br />

Segue dalla prima pagina<br />

E’ vero che esponenti di alcuni partiti politici – in particolare il<br />

PCI – non venivano accolti in <strong>Massoneria</strong>? E adesso?<br />

La massoneria è un’associazione interclassista che non si occupa di<br />

politica, pertanto non chiede a chi bussa alla sua porta a quale partito<br />

politico appartenga. Un ostracismo verso il P.C.I. non vi è mai<br />

stato. Oggi il P.C.I. non vi è più, essendosi autoeliminato, vi sono<br />

però i suoi emuli ed eredi; per loro vale la stessa regola: accogliamo<br />

tutti coloro che appartengono all’arco costituzionale, a patto però<br />

che dentro le logge non si mettano ad esercitare attività politica.<br />

Vi sono ecclesiastici affiliati alla <strong>Massoneria</strong>, nonostante le tante<br />

scomuniche da parte <strong>della</strong> Chiesa Cattolica?<br />

Nella Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. Obbedienza di Piazza<br />

del Gesù Palazzo Vitelleschi non ve ne sono.<br />

Esistono attualmente Logge segrete o cosiddette ”coperte” ?<br />

Ma vuole scherzare! Nella Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. Obbedienza<br />

di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi il secondo Comma<br />

dell’art. 18 <strong>della</strong> Costituzione e la legge 17/82 che lo precisa sono<br />

applicati scrupolosamente e la Comunione considera la trasparenza<br />

e il rispetto <strong>della</strong> legge uno dei suoi presupposti irrinunciabili.<br />

Cosa pensa <strong>della</strong> richiesta che alcuni partiti fanno ai loro iscritti<br />

di dichiarare la loro appartenenza alla <strong>Massoneria</strong> al momento<br />

<strong>della</strong> elezione a cariche amministrative?<br />

Sarebbe lecito se non servisse poi, in molti casi, a discriminare di<br />

fatto i candidati massoni, cosa che fra l’altro collide in modo evidente<br />

col dettato costituzionale.<br />

Quali sono le Regioni italiane nelle quali la <strong>Massoneria</strong> è maggiormente<br />

radicata?<br />

La Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. Obbedienza di Piazza del<br />

Gesù Palazzo Vitelleschi è presente in tutte le regioni Italiane; ha<br />

inoltre Logge in Romania, Croazia, Regno Unito, Canada, Libano.<br />

La regione più importante in termini di iscritti è la Toscana,<br />

seguono a decrescere Piemonte, Calabria, Lazio, Sicilia, Veneto,<br />

Lombardia e Liguria.<br />

Per concludere, come definirebbe la <strong>Massoneria</strong>, oggi?<br />

La <strong>Massoneria</strong> è, oggi, una strada, una via che cerca di far “crescere”<br />

l’uomo, è la proposta di un viaggio, all’interno di sé, per riscoprire<br />

aspetti che altrimenti resterebbero nascosti. Questo itinerario,<br />

se percorso nella maniera giusta, elimina il pregiudizio, combatte<br />

l’ignoranza, propone un metodo per essere più consapevoli delle<br />

proprie scelte, per non subire condizionamenti esterni. E’ dunque<br />

un processo conoscitivo, supportato da una forte eticità. La <strong>Massoneria</strong><br />

è nata per conseguire tali fini e per contribuire, attraverso la<br />

diffusione dei propri valori, alla crescita <strong>della</strong> società.<br />

Franca Rabuzzi<br />

La Direzione de “La Tribuna” ringrazia sentitamente<br />

il professor Luigi Pruneti per l’intervita concessa.<br />

all’opinione pubblica, agli imprenditori,<br />

ai lavoratori. Collaborano,<br />

pur con le loro divergenze<br />

di superficie, a costruire<br />

e confermare, nella gente, l’idea<br />

ingannevole che si tratti solo<br />

di un problema di concorrenza,<br />

di costi del lavoro, e che le<br />

variabili, le leve, su cui si può<br />

agire siano quelle dei tagli, dei<br />

sacrifici, delle rinunce – nella<br />

spesa pubblica e nei diritti di<br />

lavoratori, risparmiatori, contribuenti.<br />

Dato che sacrifici, tagli e rinunce<br />

non possono avere, non hanno<br />

mai avuto, né mai avranno,<br />

alcun effetto sulla causa reale e<br />

diretta del problema, essi vengono,<br />

oramai da almeno 15<br />

anni, continuamente rinnovate,<br />

perché sempre ci si accorge,<br />

pochi mesi dopo, che sono insufficienti.<br />

Quindi i tagli dei diritti sindacali<br />

e costituzionali dei lavoratori<br />

di Pomigliano sono solamente<br />

l’inizio. I tagli si allargheranno<br />

e si espanderanno via via che la<br />

curva del debito e conseguentemente<br />

degli interessi e <strong>della</strong><br />

non-redditività delle imprese si<br />

impennerà nel suo andamento<br />

esponenziale. Oggi li facciamo<br />

rinunciare a certi diritti di sciopero<br />

e di retribuzione in malattia<br />

come condizione per dargli<br />

una misera paga, domani li<br />

faremo rinunciare a tutele contro<br />

infortuni e malattie profes-<br />

sionali per conservare il diritto<br />

alla pensione; dopodomani, a<br />

parte del pagamento in denaro<br />

se vogliono avere alloggio e servizi<br />

pubblici “liberalizzati”. Poi<br />

toccherà alla generalità dei cittadini,<br />

ai diritti civili e politici,<br />

iniziando con la privacy.<br />

Certo, render noti questi fatti<br />

alla popolazione la renderebbe<br />

inutilmente ingovernabile,<br />

il che sarebbe ancora peggio,<br />

quindi non lo si fa. Sappiano<br />

però FIOMM, Marcegaglia,<br />

Tremonti, Trichet, Bersani,<br />

Berlusconi, Draghi e compagni,<br />

che alcuni osservatori, pur<br />

comprendendo le loro ragioni,<br />

non bevono il loro catechismo<br />

economico.<br />

Marco Della Luna<br />

Avvocato e saggista, studioso di<br />

politica economica,<br />

Euroschiavi, Polli da spennare,<br />

La moneta Copernicana,<br />

alcuni dei suoi libri editi<br />

Progettiamo la nostra piazza<br />

Si è concluso il progetto partecipativo del Comune di Montale sulla riqualificazione del centro del paese<br />

Si è concluso nella splendida cornice <strong>della</strong> Smilea il Percorso Partecipativo<br />

del Comune di Montale sulla riqualificazione delle piazze centrali del paese.<br />

<strong>Il</strong> percorso ha coinvolto tutti i cittadini a partire dagli studenti <strong>della</strong> scuola<br />

primaria, di primo e secondo grado, e secondaria (i quali hanno realizzato tantissimi<br />

elaborati con svariate tecniche di realizzazione). Si sono svolti una serie<br />

di incontri sul territorio aperti a tutti i cittadini, è stato aperto un sito web<br />

dedicato al percorso dove poter inserire i propri suggerimenti, sono state collocate<br />

13 urne nei luoghi socialmente più frequentati, dove i cittadini potevano<br />

depositare le loro idee, fino ad arrivare alla formazione di una vera e propria<br />

giuria che ha avuto il ruolo di stilare le linee guida da consegnare all’Amministrazione<br />

circa l’assetto da dare alle piazze G. Matteotti e Giovanni XXIII.<br />

Tantissime idee sono sorte negli svariati incontri, dalle più complesse, come<br />

quella di realizzare un sottopasso per il passaggio delle auto sotto le piazze<br />

unite, a quelle più semplicistiche.<br />

La giuria dei cittadini, alla quale è stato consegnato tutto quanto prodotto nella<br />

varie fasi, ha avuto tanto materiale su cui discutere e alla fine ha “emesso” un<br />

verdetto contenente delle linee guida per una futura riprogettazione dell’intera<br />

area centrale del Comune.<br />

In sostanza l’idea principale è stata quella di riunire le due piazze per avere<br />

finalmente un’area al centro del paese cha abbia la funzione di punto di ritrovo<br />

per la socializzazione tra i cittadini. Le piazze verrebbero in buona parte chiuse<br />

al traffico urbano in modo tale da creare un’area sicura per i pedoni.<br />

La discussione dei giurati è stata vivace e complessa, poiché la tematica su<br />

cui trovare una posizione comune si presentava particolarmente problematica.<br />

Tra i problemi il fatto che eliminare completamente il traffico veicolare dalle<br />

piazze non trova facile sbocco, così come i mezzi pubblici non hanno alternative,<br />

per le loro dimensioni, all’attraversamento <strong>della</strong> piazza. Altra questione è<br />

quella del parcheggio, che viene sfruttato non solo dai clienti dei vari negozi,<br />

ma anche dalla Usl e dai fedeli che partecipano alle varie funzioni religiose. In<br />

questo caso esisterebbe già l’ipotesi, nel Regolamento Urbanistico, di recupero<br />

e destinazione dell’Area Telecom a parcheggio.<br />

La giuria si è avvalsa anche degli interventi di tecnici del Comune, che hanno<br />

potuto fornire alcuni dati sull’utilizzo <strong>della</strong> zona, e di un tecnico esterno esperto<br />

<strong>della</strong> riprogettazione del flusso del traffico.<br />

Alla fine <strong>della</strong> discussione la giuria ha redatto una serie di raccomandazioni/<br />

indicazioni, consegnate poi all’Amministrazione Comunale e che di seguito<br />

riportiamo in sintesi, per come dovrebbe essere riqualificata la zona che comprende<br />

le due piazze cittadine.<br />

1) E’ sicuramente opportuno riqualificare le Piazze centrali <strong>della</strong> città<br />

2) Si auspica una unificazione delle due piazze con i seguenti interventi<br />

a. Pedonalizzazione delle piazze, chiudendo il tratto di strada compresa tra<br />

gli incroci di Via Pacinotti e Via Spuntini al traffico tranne che per gli autobus<br />

ed i mezzi di soccorso<br />

b. I veicoli privati potranno viaggiare solo nei tratti di carreggiata compresi<br />

tra via Masini e Via XXV Luglio a nord e tra Via Ariosto e Via Boito a Sud<br />

che saranno poi oggetto di studio per individuare il senso di marcia più<br />

opportuno in base alle variazioni che potranno essere introdotte in tutto il<br />

sistema viario<br />

c. Gli autobus manterranno la loro fermata (dotata di adeguate pensiline)<br />

all’interno <strong>della</strong> piazza ma non potranno più sostarci né fare manovra di<br />

inversione<br />

d. Riduzione del parcheggio di Piazza Giovanni XXIII in proporzione al<br />

numero dei posti reperibili nelle zone attigue e renderlo un parcheggio a<br />

rotazione (sosta a tempo).


Pag. 4 PAGINA REDAZIONALE AUTOGESTITA<br />

Luglio 2010


Luglio 2010 Pag. 5<br />

Ma r t e d ì 13 l u g l i o<br />

ore 18. Presentazione del Mantello di<br />

San Jacopo realizzato dal Moica<br />

A seguire tre brevi conversazioni su:<br />

San Jacopo s’è messo il piviale.<br />

Francesca Rafanelli, Ottava Soprana<br />

Associazione Culturale<br />

Culto e pellegrinaggio iacopeo a<br />

Pistoia.<br />

Iacopo Cassigoli, Ottava Soprana<br />

Associazione Culturale<br />

Geografia culinaria di un santo.<br />

Annamaria Iacuzzi, Artemisia Associazione<br />

Culturale<br />

> Palazzo de’ Vescovi<br />

ore 21. La colazione zuccherina di<br />

San Jacopo tra i luoghi del culto e<br />

<strong>della</strong> tradizione a cura di Annamaria<br />

Iacuzzi e Iacopo Cassigoli<br />

> Museo dell’Antico Palazzo de’<br />

Vescovi<br />

Percorsi notturni in città.<br />

Mercatini, degustazioni, musica,<br />

apertura straordinaria dei negozi<br />

Me r c o l e d ì 14 l u g l i o<br />

Pistoia Blues. (a pagamento)<br />

inizio concerti ore 19,30.<br />

North Atlantic Oscillation<br />

Anathema<br />

Porcupine Tree<br />

> Piazza Duomo<br />

ore 9-12,30. Laboratorio per bambini.<br />

(a pagamento)<br />

> Museo Marino Marini<br />

gi o v e d ì 15 l u g l i o<br />

Pistoia Blues. (a pagamento)<br />

inizio concerti ore 19,30.<br />

Labyrinth<br />

Hammerfall<br />

Pistoia d’estate: una città delle persone,<br />

una città protagonista<br />

Le proposte sono molte e varie,<br />

per rendere piena e divertente<br />

l’estate in città.<br />

Ne parliamo volentieri con<br />

Maria Iginia Bartoletti, attualmente<br />

funzionaria responsabile<br />

del servizio attività culturali<br />

del Comune di Pistoia. E con<br />

Mauro Luccarini, che ha curato<br />

la nuova veste grafica di<br />

Pistoia Festival.<br />

Signora Bartoletti, lei lavora<br />

per il Comune di Pistoia da<br />

trentasei anni. Trentasei anni<br />

fa è nato il Luglio Pistoiese,<br />

possiamo dire che l’ha tenuto<br />

a battesimo. Cos’è cambiato<br />

in questo lungo periodo?<br />

Intanto, i tempi. Prima d’estate<br />

le città si svuotavano, soprattutto<br />

nel mese di agosto. Si<br />

usavano le vacanze lunghe, le<br />

scuole cominciavano nel mese<br />

di ottobre, si andava al mare e<br />

in montagna, soprattutto nel<br />

mese di agosto. Restare a casa<br />

era un dispiacere. Per questo le<br />

proposte estive erano concentrate<br />

nel mese di Luglio e raggiungevano<br />

il culmine con La<br />

Giostra dell’Orso e il Festival<br />

Blues. Da qualche anno le abitudini<br />

dei nostri cittadini sono<br />

cambiate, restare è normale,<br />

sono di moda le vacanze brevi,<br />

complice la crisi e i nuovi ritmi<br />

del lavoro. La sera è caldo, i<br />

nostri luoghi sono magici, così<br />

abbiamo pensato a una rassegna<br />

più corposa, che andasse<br />

da fine giugno a settembre.<br />

Nonostante la grande partecipazione<br />

del pubblico, ci siamo<br />

resi conto che per pubblicizzarla<br />

e farla conoscere anche fuori<br />

dai nostri confini, bisognava<br />

fare di più. Così abbiamo creato<br />

un marchio nuovo, fresco,<br />

che non si dimentica, una sorte<br />

di contenitore che raccoglie<br />

tutti gli eventi. La maglietta<br />

rossa ideata da Mauro Luccarini<br />

di Cervelli Riuniti, simbolo<br />

<strong>della</strong> nostra estate, accoglierà i<br />

pistoiesi nei luoghi del festival,<br />

e diventerà una vera maglietta,<br />

di cotone spesso, bella da vedere<br />

e da indossare.<br />

<strong>Il</strong> programma è corposo. Signora<br />

Bartoletti, come nasce<br />

una rassegna estiva? Come si<br />

scelgono o si progettano gli<br />

eventi.<br />

Nonostante la crisi e il nostro<br />

magro bilancio, le rispondo<br />

con orgoglio che quest’anno il<br />

cartellone è davvero eccellente.<br />

Abbiamo grandi nomi del<br />

blues e <strong>della</strong> lirica, <strong>della</strong> danza<br />

e del teatro. E abbiamo voluto<br />

privilegiare le nostre realtà,<br />

che per una volta sono libere<br />

di esprimersi e di presentarsi<br />

al pubblico. Mi piace pensare<br />

a Pistoia che d’estate diventa<br />

un grande palcoscenico aperto<br />

alla creatività. Pistoia città viva<br />

che guarda e sorride, ospitale<br />

e accogliente con chi viene<br />

da fuori. C’è ancora molto da<br />

fare, miglioreremo, ma la passione<br />

in questi uffici è molta.<br />

E sono certa che i pistoiesi ri-<br />

cambieranno.<br />

Mauro Luccarini, di Cervelli<br />

Riuniti, è un bolognese doc<br />

trasferito da qualche tempo<br />

a Pistoia.<br />

Come grafico pubblicitario,<br />

lei ha curato campagne importanti<br />

e ha vestito numerosi<br />

festival, inventandone<br />

l’immagine. Come si veste<br />

un festival? E nel nostro caso,<br />

qual è il senso <strong>della</strong> maglietta<br />

rossa?<br />

Un festival ha bisogno di visibilità,<br />

quella che gli addetti<br />

ai lavori chiamano immagine<br />

coordinata. Prima di tutto<br />

occorre creare il marchio e la<br />

scelta dei colori, poi il marchio<br />

viene applicato, sui manifesti,<br />

sul programma, sugli autobus,<br />

sulle affissioni, sui biglietti e<br />

sui totem, particolati cartelloni<br />

che vengono dislocati nei punti<br />

strategici <strong>della</strong> città per marcare<br />

il territorio. Per l’immagine<br />

di Pistoiafestival ho scelto<br />

una maglietta: è il simbolo<br />

dell’ estate, fresca, disinvolta,<br />

e va bene per tutti. Come il<br />

cartellone di quest’anno, dove<br />

le proposte sono molteplici.<br />

E’rossa perché è segnaletica, e<br />

c’è del bianco, perché il rosso e<br />

il bianco sono i colori di Pistoia.<br />

Ma c’è anche il blu, il blu<br />

<strong>della</strong> notte, quando le luci si<br />

spengono e Pistoia si anima.<br />

Inoltre, per comunicare più<br />

rapidamente gli appuntamenti,<br />

abbiamo pensato<br />

di attivare un sito internet<br />

(www,pistoiafestival.it), dove<br />

giorno per giorno compariranno<br />

i dettagli del programma,<br />

condito da interviste, foto e<br />

curiosità.<br />

E’ stato un piacere lavorare a<br />

questo progetto, la sintonia<br />

con il Comune è stata bella e<br />

immediata. E mi fa sentire pistoiese<br />

a tutti gli effetti.<br />

Chiara Belliti<br />

Gamma Ray<br />

Queensryche<br />

> Piazza Duomo<br />

Percorsi notturni in città.<br />

Mercatini, degustazioni, musica,<br />

apertura straordinaria dei negozi<br />

ve n e r d ì 16 l u g l i o<br />

Concerto d’organo.<br />

ore 21,15. Organista Umberto Pineschi.<br />

Organo Ghilardi (2008)<br />

> Chiesa del Carmine<br />

Pistoia Blues. (a pagamento)<br />

ore 21,30. Mario Biondi.<br />

> Piazza Duomo<br />

Sa b at o 17 l u g l i o<br />

Pistoia Blues. (a pagamento)<br />

Tutto ebbe inizio nel lontano<br />

1974: cominciò allora il Luglio<br />

Pistoiese.<br />

Ci voleva un’idea forte per<br />

scuotere la città e per convincere<br />

i pistoiesi ad uscire di casa<br />

nelle calde sere d’estate. Da allora<br />

sono passati trentasei lunghi<br />

anni che hanno visto Pistoia<br />

palcoscenico di una delle<br />

rassegne culturali più vive e<br />

frequentate del nostro Paese. Si<br />

apre così di nuovo la stagione<br />

dei numeri dell’Estate pistoiese,<br />

che conta circa 100 eventi.<br />

Se il 2009 aveva coinvolto<br />

numerosi operatori culturali e<br />

quasi 40.000 spettatori, questa<br />

nuova edizione lascia prevedere<br />

un consistente aumento di partecipazione.<br />

<strong>Il</strong> Pistoia Festival,<br />

il vecchio Luglio Pistoiese, ha<br />

richiamato un turismo attento<br />

e eccellente che ha contribuito<br />

a far conoscere Pistoia nel<br />

<strong>mondo</strong>. E soprattutto, ha fatto<br />

amare ai pistoiesi l’estate in<br />

città, grazie a una girandola<br />

di eventi che ha saputo soddisfare<br />

i palati più esigenti,<br />

confermandosi come una delle<br />

rassegne più importanti e più<br />

ricche <strong>della</strong> nostra Regione.<br />

<strong>Il</strong> Pistoia Festival è un’icona<br />

dell’identità <strong>della</strong> nostra cultura,<br />

un’icona che vive delle<br />

sue continue trasformazioni. È<br />

l’erede del Luglio Pistoiese e ci<br />

PREVENDITE<br />

Biglietteria Teatro Manzoni<br />

Pistoia, Corso Gramsci 127<br />

tel. 0573.991609 / 27112<br />

Martedì, Giovedì e Venerdì<br />

16,30/19;<br />

Mercoledì e Sabato 10/13<br />

Biglietteria on line:<br />

www.pistoiateatri.it<br />

inizio concerti ore 19,30.<br />

The Last Standing & Lean On me<br />

Gospel Choir<br />

Buddy Whittington<br />

James Hunter<br />

Dweezil Zappa plays Zappa<br />

Buddy Guy<br />

> Piazza Duomo<br />

Luglio Pistoiese,<br />

dal 1974 ad oggi<br />

do M e n i c a 18 l u g l i o<br />

Vespro d’organo.<br />

ore 17. Organisti Michiko Kato,<br />

Andrea Vannucchi. Organi Hermans<br />

(1664) e Ghilardi (2007)<br />

> S. Ignazio (Spirito Santo)<br />

Pistoia Blues. (a pagamento)<br />

inizio concerti ore 19,30.<br />

Francesco Piu<br />

Cedric Burnside & Lightnin Malcolm<br />

The Robert Cray BanJimmie Vaughan.<br />

> Villa Scornio, Piazzale Belvedere 1<br />

piace, come omaggio a questi<br />

trentasei anni, progettare idee<br />

sempre nuove di “meraviglia<br />

urbana”. Dalle sue colline alle<br />

vie del centro, Pistoia ospiterà<br />

iniziative e eventi di musica, cinema,<br />

teatro, danza e festival di<br />

generi. Le strutture e i progetti<br />

creati in questi anni, fanno da<br />

volano alla vita culturale <strong>della</strong><br />

città.<br />

Pistoia, con le sue vie, le sue<br />

piazze, i suoi antichi palazzi, è<br />

un incredibile teatro naturale.<br />

Forse anche per questo gli artisti<br />

ospiti aderiscono sempre con<br />

entusiasmo al nostro invito. <strong>Il</strong><br />

puzzle è completo. E Pistoia<br />

Festival diventa un’occasione<br />

bella e gioiosa per il pubblico.<br />

Importante e fruttuosa per le<br />

strutture che offrono e curano<br />

l’ospitalità e il commercio.<br />

Pistoia Festival 2010<br />

Un progetto dell’Ufficio cultura<br />

del Comune di Pistoia organizzato<br />

da:<br />

Comune di Pistoia<br />

Associazione Teatrale Pistoiese<br />

Associazione Blues In<br />

Comitato cittadino Giostra<br />

dell’Orso<br />

Si ringraziano tutte le associazioni<br />

cittadine che hanno contribuito<br />

con le loro proposte<br />

alla realizzazione del programma<br />

del Pistoia Festival 2010.<br />

Circuito Box Office<br />

www.boxol.it<br />

Azienda Promozione Turistica<br />

Pistoia, Piazza Duomo<br />

tel. 0573.21622<br />

da Lunedì a Sabato<br />

ore 10,30/12,30<br />

Pistoia Blues<br />

tel. 0573.994659


Pag. 6 Luglio 2010<br />

Dialoghi sull’Uomo a Pistoia, i Personaggi<br />

Verso gli umani, nessun giudizio,<br />

solo commozione<br />

Fabrizio Gifuni, attore, ci parla <strong>della</strong> sua esperienza nella fiction dedicata a Basaglia<br />

e la sua lotta per rendere dignità ai malati di mente<br />

Lei ha recentemente interpretato<br />

Franco Basaglia in<br />

una fiction Rai. Ha raccontato<br />

<strong>della</strong> sua esperienza rivoluzionaria<br />

a Trieste con i<br />

malati di mente, che finalmente<br />

acquistano grazie a lui<br />

la dignità umana fino a quel<br />

momento negata. Riferendoci<br />

ai Dialoghi sull’Uomo, la<br />

ragione per cui lei si trova a<br />

Pistoia, vorrei sapere come,<br />

dal suo punto di vista, la società<br />

oggi dialoghi con queste<br />

persone.<br />

Sono sempre molto contento<br />

di parlare di questo mio lavoro.<br />

Basaglia, insieme alle persone<br />

che hanno creduto nel suo<br />

progetto, è stato il responsabile<br />

di una grande rivoluzione nel<br />

nostro paese. Varcando i confini<br />

<strong>della</strong> psichiatria e <strong>della</strong> medicina,<br />

è diventata una vera e<br />

propria rivoluzione sociale. E<br />

poi, nel mio piccolo, questa<br />

esperienza ha in qualche modo<br />

cambiato la mia vita, e non<br />

solo dal punto di vista professionale.<br />

Da questo film, io esco<br />

arricchito.<br />

<strong>Il</strong> fatto è che Basaglia guardava<br />

lontano. Era l’avanguardia.<br />

<strong>Il</strong> primo ad aver compreso che<br />

i muri servono solo a nascondere<br />

le nostre paure, a tenere a<br />

distanza di sicurezza il diverso<br />

che minaccia il vivere normale,<br />

secondo i canoni che ci siamo<br />

costruiti, lasciando che la nostra<br />

cattiva coscienza, giorno<br />

dopo giorno, crei delle mostruosità.<br />

Questo festival è dedicato<br />

all’identità, ovvero al rapporto<br />

con l’alterità. Basaglia ci ha<br />

insegnato che l’alterità è il nostro<br />

specchio. Inutile evitarlo,<br />

prima o poi ci devi guardare<br />

dentro. I matti sono belli ed<br />

eleganti, i matti sono sensibili,<br />

i matti sono terribili e anche<br />

dolci. I matti sono insondabili<br />

e misteriosi. I matti hanno diritto<br />

alla dignità e alla vita. I<br />

matti non sono una categoria.<br />

I manicomi sono stati chiusi<br />

da anni. Alcuni sono stati<br />

riconvertiti, sono diventati<br />

centri sociali, ospitano eventi<br />

e spettacoli. Altri sono lì e ci<br />

guardano, vuoti e spogli. Luoghi<br />

nudi di memoria.<br />

Basaglia non era uno sprovveduto,<br />

aveva messo nel conto le<br />

difficoltà che il suo progetto<br />

avrebbe incontrato, in una realtà<br />

sociale ancora poco aperta<br />

e disponibile.<br />

A Enzo Biagi che gli chiedeva<br />

se la nuova legge funzionasse<br />

davvero, visto che solo pochi<br />

comuni di poche regioni l’ave-<br />

Perché i matti<br />

vanno in alto<br />

Pioveva anche quel giorno, una pioggia insistente che non voleva<br />

smettere.<br />

Ridevamo saltando le pozzanghere, laghi o specchi per i nostri occhi<br />

bambini, in mezzo alla strada. Avevamo un ombrellino piccolo, l’orlo<br />

dei miei pantaloni chiari era zuppo, le scarpe sbagliate per quel pazzo<br />

tempo di marzo. Pioveva a singhiozzi, proprio come stamattina, in<br />

quel giardino all’italiana con siepi e alberi e sentieri brevi e lunghi<br />

che si congiungevano o si separavano per sempre, ognuno andando<br />

verso una panchina, una fontana, una statua o il castello disabitato.<br />

Ho fatto un pezzo <strong>della</strong> strada di quei giorni lontani, questa mattina.<br />

Ho scoperto che quando ho delle ore libere tutte per me, guido<br />

senza avere una mèta precisa. Mi metto in viaggio, senza sapere per<br />

dove. Ho scoperto un’altra cosa di me, mi piace guidare quando piove.<br />

Mi piace il ticchettìo delle gocce sulla carrozzeria, mi piace il suono<br />

metronomico dei tergicristalli, che battono un tempo inesistente.<br />

Mi piace sentire i pneumatici che rincorrono l’asfalto bagnato, il ciaf<br />

dell’acqua negli avallamenti <strong>della</strong> strada quando ci passano le ruote.<br />

La strada che porta a Collina passa in mezzo a un bosco di castagni,<br />

oggi è tappezzata di foglie multicolori. Le fronde degli alberi sono ombrelli,<br />

ma lasciano passare goccioloni che tamburellano più forte sul<br />

parabrezza e lo attraversano da cima a fondo. Seguo con lo sguardo il<br />

percorso di tutta quest’acqua che cade dal cielo e dagli alberi, e lava<br />

la mia auto, e lava anche me. Accelero, la strada si allunga e smuove<br />

la memoria. A quel tempo, guidavo se dovevo, avevo paura di farmi<br />

male. Ora, mi chiedo da chi ho veramente imparato a guidare. Nella<br />

mia guida - il modo di stringere il volante, il movimento dei piedi sui<br />

pedali, la mano che accarezza il cambio - ogni gesto è una persona.<br />

Un sole smanioso di asciugare la pioggia ha bucato le nuvole, ricamando<br />

la strada. Se guardo nello specchietto retrovisore, la strada già<br />

percorsa è azzurrina. Davanti no, è rimasta scura di catrame, segnata<br />

da righe bianche continue o discontinue, doppie o singole. Alle spalle,<br />

ho lasciato sotto le mie ruote una scia celesteargentea.<br />

«Perché i matti vanno a morire nei boschi a Collina?», ha chiesto un<br />

giorno Chiara al padre medico. «Perché i matti vanno in alto».<br />

Sonia Migliano<br />

vano applicata, Basaglia rispose<br />

che il problema non era la<br />

legge in sé, ma la volontà di applicarla,<br />

visto che “quei pochi<br />

comuni di quelle poche regioni”<br />

l’avevano resa operativa.<br />

Le strutture pubbliche, i cosiddetti<br />

centri di igiene mentale,<br />

intanto sono nati e altri<br />

ne stanno nascendo. A Trieste,<br />

dove sono stato, è l’eccellenza.<br />

A Imola ci sono valide realtà.<br />

Piccoli passi consumano grandi<br />

strade, per questo sono ottimista.<br />

Dove non arriva lo Stato,<br />

arrivano l’impegno e la passione<br />

di tutte quelle persone che<br />

hanno creduto e credono nel<br />

progetto Basaglia. Ho avuto la<br />

fortuna di conoscerne molti.<br />

L’importante è il messaggio: il<br />

disagio mentale riguarda tutti,<br />

vive nella nostra epoca. Impossibile<br />

ignorarlo.<br />

Dirò di più. La follia è insita<br />

nell’uomo. Karain, il racconto<br />

di Joseph Conrad che leggerò<br />

stasera, lo dimostra. Qui i<br />

bianchi, come spiega Emanuele<br />

Trevi, finiscono per comportarsi<br />

come veri stregoni. E<br />

Karain, il feroce pirata asiatico,<br />

soffre del più occidentale e borghese<br />

dei mali: la depressione.<br />

Conrad non era uno psichiatra,<br />

ma un profondo conoscitore<br />

di anime. Ha affrontato le<br />

tempeste dei mari e del vivere.<br />

Ha conosciuto l’inquietudine,<br />

il serpente sottile capace di<br />

spostare uomini e cose.<br />

Verso gli umani, nessun giudizio,<br />

solo commozione.<br />

Sonia Migliano<br />

Punti di Vista<br />

Messer Lapo, il mio padrone, monta sempre a cavallo anche per recarsi<br />

alla pieve che si trova a cento braccia dalla porta delle stalle, ma<br />

questa volta no, si e’ vestito di un sacco stinto legato in vita da una<br />

corda, ha preso un bastone, una sacca ed una bottiglia di legno, mi<br />

ha fatto un fischio, ed io tutto contento gli sono andato dietro.<br />

Contento si, cosa credete? Che sia bello seguire il proprio padrone<br />

rischiando di essere schiacciato dagli zoccoli del cavallo?<br />

Si certo... camminando a distanza, i ferri del cavallo non sono un<br />

rischio, ma cacche e mosche sono tutte tue, io sarò pure un bastardo,<br />

come dice la comare Agatina quando gli rubo la cotica messa a<br />

seccare, ma ho la mia dignità e nelle scie di merda camminateci voi,<br />

se vi divertite.<br />

Insomma, il mio padrone si era vestito come i suoi contadini e come<br />

loro senza cavallo si era messo in cammino, la cosa era simpatica e<br />

io gli sono andato dietro. Hanno ragione a chiamarci bestie! Tre volte<br />

bestia sono ...<br />

Era meglio se andavo a trovare la cagnetta di Tonio il fattore, magari<br />

mi sarei preso qualche calcio si, ma le mie zampe non sarebbero<br />

sanguinose e sbuccicate, adesso sarei un pochino più in carne e avrei<br />

evitato di fare una fatica inutile, digiunando bene e mangiando<br />

male.. Mi ha portato a Roma, da Vico Pancellorum.<br />

Ma lo sapete quante zampettate ci sono da Vico Pancellorum a Roma?<br />

Quel cretino del Lapo che prende il cavallo anche per andare a pisciare,<br />

si e’ messo in viaggio con due zoccoli di legno ai piedi: dopo<br />

due giorni li ha dovuti fasciare per evitare di far marcire i pesti e gli<br />

sbucci che li facevano sanguinare, e non hanno smesso di farlo, nonostante<br />

le pezze, fino a Roma…<br />

Roma è un paradiso, cagnette di ogni razza e dimensione, avanzi e<br />

ossa ad ogni angolo di strada, anche se a volte tocca litigarseli pure<br />

con i Cristiani.<br />

Ma ci siamo restati pochi giorni, il Lapo ha fatto il giro di qualche<br />

chiesa e poi siamo ripartiti in direzione <strong>della</strong> Tuscia, percorrendo al<br />

ritorno la via di stenti e dolori che avevamo già patito all’andata…<br />

Adesso ogni volta che lo sento fischiare, giuro, mi vengono i Brividi.<br />

Dai padroni non sai mai cosa ti puoi aspettare.<br />

di Fabio Cappellini<br />

<strong>Il</strong> corpo non sbaglia<br />

In nome dell’amore e altre assurdità<br />

Intervista a Lidia Castellani, l’autrice di “Mamma<br />

senza paracadute” ci presenta la sua nuova<br />

opera edita da Salani<br />

E’un’esplosione di colori il sito ufficiale<br />

di Lidia Castellani. Ricorda<br />

quei collage che si facevano a scuola<br />

durante l’ora di applicazioni tecniche.<br />

Rettangoli giallo oro che si<br />

alternano ad altri più piccoli rosa<br />

salmone. Strisce sottili di un mogano<br />

caldo, strisce più larghe arancio<br />

chiaro. E su questo sfondo appare<br />

timida la copertina di “Mamma<br />

senza paracadute, il suo primo romanzo”.<br />

A lato una dedica che del<br />

libro ne è prefazione. Un omaggio<br />

alle donne che sono costrette a<br />

scegliere tra lavorare e avere figli o<br />

restarsene a casa con loro. Tra sacrificio<br />

, e frustrazione con inevitabili<br />

sensi di colpa. Appena vedo<br />

Lidia, così esile e dolce, mi chiedo<br />

da dove le vengano quella forza e<br />

quella determinazione con cui scrive<br />

<strong>della</strong> maternità, una tappa fondamentale<br />

nella vita di una donna,<br />

un arricchimento e una crescita<br />

nel suo percorso esistenziale. Poi la<br />

sento parlare. <strong>Il</strong> tono <strong>della</strong> sua voce<br />

è basso ma secco e deciso. “Ho inventato<br />

storie fin da bambina. Ho<br />

passato le notti in compagnia di<br />

personaggi immaginari che portavo<br />

a dormire con me per sentirmi<br />

meno sola. Vivo nella fantasia.<br />

Lidia, cosa provi quando scrivi?<br />

Provo sofferenza. Per me scrivere<br />

è sofferenza. Mi pesa sedermi alla<br />

scrivania, ad aspettare che la penna<br />

trasformi in parole i miei pensieri.<br />

Quando questa magia avviene, la<br />

soddisfazione è indescrivibile. Mai<br />

di notte, comunque. Non riesco a<br />

scrivere la notte, il sonno mi prende<br />

e mi porta con sé. Scrivo di giorno,<br />

con la luce. Mi piace la luce, mi<br />

fa vedere le cose, illumina la carta<br />

bianca. Perché io scrivo sulla carta,<br />

il computer viene dopo. Ho bisogno<br />

di sentire la penna scivolare<br />

sui fogli. Per un certo periodo ho<br />

viaggiato molto, per sei anni sono<br />

stata l’interprete personale del<br />

Ministro degli Interni. Anzi, dei<br />

ministri. Cadevano i governi, loro<br />

cambiavano, io rimanevo. Nella<br />

mia testa scrivevo romanzi bellissimi<br />

che ogni volta mi ripromettevo<br />

di mettere su carta appena arrivata<br />

a destinazione. Nella quiete <strong>della</strong><br />

camera d’albergo, prendevo il foglio,<br />

prendevo la penna ma non<br />

c’erano le parole. Si erano dissolte<br />

come un sogno al risveglio. Non<br />

bisogna fidarsi <strong>della</strong> nostra mente.<br />

Un pensiero, una bella frase, vanno<br />

fermati.<br />

Qual è per te il vero fascino <strong>della</strong><br />

scrittura?<br />

E’ uno stato di grazia, una sorta di<br />

trance dove elabori tutte le sollecitazioni<br />

che vengono dal tuo inconscio<br />

e dal quotidiano. Dall’esterno.<br />

Quando avviene, staccate il<br />

telefono, perché può succedere di<br />

tutto e dobbiamo essere pronti ad<br />

accogliere tutto. Per alcuni anni,<br />

ho lavorato come interprete parlamentare.<br />

In cabina, con la cuffia.<br />

Ecco, le mie interpretazioni migliori<br />

sono state quelle in cui mi<br />

sono lasciata andare. Lo stato di<br />

grazia di cui parlavo. Ne “<strong>Il</strong> corpo<br />

non sbaglia”, il mio nuovo romanzo,<br />

uno dei personaggi principali<br />

è una donna che è stata uccisa dal<br />

marito. <strong>Il</strong> fatto è veramente accaduto,<br />

io la conoscevo bene. Quando<br />

è successo, ero già a buon punto<br />

<strong>della</strong> storia, e lei naturalmente non<br />

era prevista. Però è entrata. Io non<br />

ce la volevo, non c’entrava niente,<br />

tante volte ho provato a cacciarla.<br />

Ma lei entrava. Alla fine è diventata<br />

l’incipit del romanzo. <strong>Il</strong> motore.<br />

<strong>Il</strong> sasso che ha messo in moto la<br />

valanga delle parole. Ecco, quando<br />

scrivi devi essere disponibile a<br />

lasciarti portare altrove, devi tenere<br />

tutte le porte aperte e lasciar<br />

entrare tutto ciò che vuole entrare.<br />

Diventi acqua che scorre. Io vorrei<br />

soltanto voltare le spalle alla città e<br />

correre verso il mare.<br />

“<strong>Il</strong> Corpo non sbaglia” è un libro<br />

che denuncia le violenze sulle<br />

donne?<br />

Lo definirei un inno alla vita, piuttosto.<br />

Un libro sul nostro riscatto,<br />

possibile sempre. C’è sempre una<br />

via d’uscita. Deve finire questa nostra<br />

disponibilità a soffrire come<br />

mosche che picchiano contro un<br />

vetro chiuso. Ho tante amiche<br />

coetanee che soffrono per amore,<br />

si confidano con me, ma la loro è<br />

una sofferenza incancrenita, e continuano<br />

a vivere relazioni infelici<br />

senza avere la forza di dire basta.<br />

Ma il corpo manda dei segnali, e<br />

non sbaglia mai.<br />

Ascoltiamolo.<br />

Donella Menichini


Luglio 2010 Pag. 7<br />

IL CAMERINO<br />

I protagonisti dei teatri pistoiesi<br />

Verità e riconciliazione<br />

Intervista a Moni Ovadia<br />

con il suo spettacolo al Teatro Manzoni<br />

Moni Ovadia al centro; a sinistra Alessio Innocenti, Rosa Speras; a destra Chiara Belliti e Donella Menichini<br />

Verità e riconciliazione – questo<br />

lo spettacolo di Moni Ovadia al<br />

teatro Manzoni di Pistoia.. Un<br />

recital fatto di letture, musica<br />

e canzoni, ispirato alla cultura<br />

Rom.<strong>Il</strong> ritmo balcanico e la sonorità<br />

degli strumenti, il cembalo,<br />

la fisarmonica hanno creato<br />

un’atmosfera vibrante d’energia.<br />

Un messaggio stringente: non c’è<br />

verità senza responsabilità, la riconciliazione<br />

avviene solo quando<br />

l’etica diventa politica e ogni<br />

popolo dà il meglio di sé.<br />

Abbiamo intervistato Moni Ovadia<br />

,un artista poliedrico,un personaggio<br />

imponente che mette<br />

quasi soggezione. Ma poi, durante<br />

l’incontro, si scioglie. Merito<br />

del cioccolato dei maitre chocolatier<br />

pistoiesi, capace di addolcire<br />

umori e anime.<br />

Nei suoi libri, nei suoi interventi<br />

nei suoi spettacoli, incanta la<br />

precisione e la secchezza delle<br />

sue affermazioni. Parole con il<br />

contagocce. O sbaglio?<br />

Ci sono dei principi sui cui sono<br />

categorico, per esempio la sacralità<br />

dell’essere umano, l’integrità<br />

<strong>della</strong> vita e i grandi valori come<br />

la libertà, la giustizia sociale, la<br />

memoria. Danno senso all’esistenza,<br />

su di loro non possono<br />

esserci dubbi, né servono parole.<br />

Non sono teorie, sono l’ossatura<br />

stessa dell’esistere. Io non medio<br />

sulle questioni essenziali, posso<br />

discutere su come si costruiscono<br />

i principi e confrontarmi con chi<br />

ha idee diverse dalle mie, ma non<br />

dialogo con chi mette i “ però<br />

“. Anche in questo caso, non<br />

spendo parole. Sono per la riconciliazione.<br />

Gli uomini si devono<br />

riconciliare, è questa la nostra<br />

speranza. <strong>Il</strong> nostro futuro. Ma<br />

occorre prima riconoscere le Responsabilità,<br />

e per questo ci vuole<br />

la Memoria., ancora oggi troppo<br />

spesso negata. Penso a coloro che<br />

negano l’esistenza dei campi di<br />

sterminio. Ogni essere umano<br />

va riconosciuto come tale, anche<br />

quando si è macchiato di orren-<br />

di crimini. Ha diritto ad essere<br />

ascoltato e difeso. Ma i conti in<br />

sospeso vanno pagati, è la Storia<br />

a pretenderlo.<br />

Con i miei scritti e con la mia<br />

musica io chiedo questo: la riconciliazione<br />

fra gli uomini.<br />

Sono ebreo, ma anche palestinese,<br />

anche nero, anche giallo,<br />

anche rom. Sono un uomo, innanzitutto.<br />

Mi spingo oltre. Riconciliazione,<br />

per me, anche con gli animali.<br />

Per questo vegetariano. Non seuo<br />

mode, nutro rispetto.<br />

La nostra è un’ alimentazione perversa,<br />

violenta e criminale. Invito<br />

a leggere il libro di J. Safran Foer<br />

,“Se niente importa”, lo pubblica<br />

Guanda. E’ un testo che indaga<br />

sul nostro modo di mangiare,<br />

insensato ed autodistruttivo, perchè<br />

non si può prendere vita dalla<br />

morte di altri esseri viventi. A un<br />

certo punto lo scrittore racconta<br />

di sua nonna in tempo di guerra.<br />

Stremata dalla fame, sul punto<br />

di morire, venne raccolta da un<br />

contadino, che subito le offrì del<br />

cibo. Carne di maiale. Pur essendo<br />

ebrea, poteva mangiarla, la religione<br />

ebraica lo consente quando<br />

si è in pericolo di vita. Ma la<br />

nonna, rifiutò. “Perché se niente<br />

importa, vale la pena vivere?<br />

Un altro libro che consiglio è “<br />

L’orso soldato”, la storia di un<br />

orso che durante la seconda guerra<br />

mondiale faceva parte di una<br />

brigata polacca e scaricava casse<br />

di munizioni. L’orso poi pensionato,<br />

ospite gradito in uno zoo<br />

inglese, dove divenne amico del<br />

direttore che passava molto tempo<br />

con lui. Non conosciamo gli<br />

animali, che invece ci insegnano<br />

molto:l’amicizia, la dignità,<br />

l’amore incondizionato e per<br />

sempre.<br />

Lei è musicista e ha fatto portato<br />

nel nostro paese la musica<br />

Klezmer. Un genere familiare<br />

al blues. E’ dal lontano 1972<br />

che Pistoia, ogni anno a luglio,<br />

ospita i grandi del blues, in un<br />

festival ormai amatissimo. Lo<br />

sapeva?<br />

Ecco un’altra piacevole scoperta<br />

di questa incredibile città ricca<br />

di sorprese. Tornando alla sua<br />

domanda, il Klezmer è world<br />

music e soul music insieme.<br />

World perchè non è limitata a un<br />

luogo specifico. Nasce in Europa<br />

orientale e abbraccia diverse aree<br />

geografiche e culturali, dai Balcani,<br />

alla Polonia alla Russia: è con<br />

queste terre che il popolo ebraico<br />

ha avuto maggior contatto. E se<br />

il violino è lo strumento del ghetto,<br />

qui ci sono il clarinetto, gli<br />

ottoni, la tromba, gli strumenti a<br />

percussione, il cymbalon e il cello.<br />

Soul, perché esprime l’anima<br />

di un popolo migrante, la gioia e<br />

il dolore, la malinconia dei senza<br />

patria. Esattamente come la musica<br />

nera. Come il blues.<br />

La letteratura per lei è viaggio?<br />

Oggi il <strong>mondo</strong> è preda di quella<br />

metastasi del viaggio che si chiama<br />

turismo. I turisti non sono viaggiatori<br />

perché vanno a cercare a<br />

migliaia di chilometri di distanza<br />

l’habitat da cui provengono. Non<br />

si accorgono delle culture locali,<br />

rimangono chiusi nei villaggi<br />

come animali allo zoo. Viaggiare<br />

significa conoscere e vivere la letteratura<br />

del luogo, stupirsi e sorprendersi<br />

<strong>della</strong> lingua, entrare nel<br />

tessuto relazionale di chi vi abita<br />

per vivere quell’esperienza con<br />

stupore e turbamento .<br />

Conosce Pistoia?<br />

Di passaggio. So però che è la<br />

patria dei grandi maitres chocolatiers<br />

. Ho assaggiato i cioccolatini<br />

di Pierre Marcolin, ritenuti<br />

i migliori al <strong>mondo</strong>, ma i vostri<br />

sono incomparabili. Nessuna<br />

meraviglia che io sia vegetariano,<br />

vi pare? <strong>Il</strong> cioccolato mi sfama<br />

e mi soddisfa. Mi da gioia e armonia.<br />

E’ come un bel romanzo,<br />

o come una bella donna. Non<br />

provoca morte né dolore. Questo<br />

dimostra che il piacere non è un<br />

peccato.<br />

Rosa Speras<br />

MOLTO BUONO<br />

Dedicato ai luoghi del buon Vino a Pistoia e dintorni<br />

Un vino per ogni occasione<br />

Intervista a Roberto Ducceschi,<br />

titolare <strong>della</strong> Enoteca <strong>Il</strong> Re di Coppe in Via IV Novembre<br />

Entriamo con un certo timore reverenziale<br />

nella sua enoteca. Alla<br />

nostra sinistra decine di bottiglie<br />

allineate con paziente precisione<br />

riempiono l’intera parete. Da<br />

dietro il lungo bancone col piano<br />

a mosaico rosso-rosato ci sorride,<br />

incuriosito. Ci avviciniamo<br />

tra alcuni clienti che ci scrutano<br />

con discrezione. Eravamo attese.<br />

Si era forse sparsa la voce che<br />

sarebbero arrivate due donne a<br />

fargli un’intervista? Ci tende la<br />

mano: Piacere, Roberto. La luce<br />

è discreta, la musica fa appena da<br />

sottofondo. In fondo alla stanza,<br />

sopra un tavolo, una bottiglia<br />

aspetta nel ghiaccio di essere<br />

aperta per sprigionare il suo aroma<br />

fresco e frizzante. Un rito affida<br />

t o a mani esper te,a mani da re.<br />

Da Re di Coppe.<br />

Come è nata la tua passione?<br />

Ho girato tutta l’Italia per il mio<br />

precedente lavoro e ho avuto<br />

modo di assaggiare diversi vini<br />

che erano conosciuti solo nelle<br />

loro zone di origine. E’ nata quindi<br />

la passione per i vini e ho deciso<br />

di iscrivermi ad un corso per sommelier,<br />

quello dell’AIS, che rilascia<br />

un attestato di qualificazione<br />

professionale. Così ho iniziato a<br />

fare qualche servizio da sommelier,<br />

appassionandomi sempre di<br />

più e alla fine del 2008 ho aperto<br />

questo locale.<br />

C’è un rito particolare per<br />

l’apertura di ogni vino?<br />

C’è tutta una procedura codificata<br />

da rispettare. Inoltre dipende se il<br />

vino da aprire è un vino fermo o<br />

un vino frizzante e comunque la<br />

bottiglia va mossa il meno possibile.<br />

Si inizia togliendo la capsula,<br />

si pulisce attorno al tappo<br />

per eliminare eventuali residui di<br />

polvere,si affonda quasi completamente<br />

il “verme” del cavatappi nel<br />

centro del tappo di sughero e si<br />

stappa delicatamente facendo leva<br />

con due movimenti: col primo si<br />

tira su e col secondo si estrae . A<br />

questo punto si annusa il tappo<br />

perché quello ci dice tante cose.<br />

(il famoso sentore di tappo è dovuto<br />

ad una muffa causata da un<br />

microrganismo che si forma nelle<br />

plance dei sugheri e che nonostante<br />

tutti i trattamenti cui esso<br />

viene sottoposto alcune volte non<br />

viene eliminato.) Infine prima di<br />

versarlo al cliente , lo assaggio per<br />

accertarmi che sia come deve essere:<br />

perfetto.<br />

Mentre versi un vino osser-<br />

LA TRIBUNA DI PISTOIA<br />

ANNO 6 - NUMERO 39 - Luglio 2010<br />

Registrazione Trib. di Pistoia n° 1/2003 del 09.04.2003<br />

Registrazione R.O.C. n° 4853 del 06-04-95<br />

Redazione: Via A. Manzoni, 4 Pistoia Tel. 0573 977.447<br />

Editore IL MICCO s.r.l.<br />

Direttore Responsabile: Franca Rabuzzi<br />

Direttore Editoriale: Carlo Bartoletti<br />

CHIUSO IN STAMPA - 28 giugno 2010<br />

vi il suo colore, annusi il suo<br />

profumo,ascolti la musica che<br />

provoca cadendo nel bicchiere.<br />

Quali sensazioni provi?<br />

Un occhio esperto già dal colore<br />

riesce a capire se ha qualche difetto<br />

che è quasi sempre dovuto ad<br />

errori di conservazione<br />

Quando sono di fronte ad un vino<br />

che conosco e che mi piace sono<br />

pronto a cogliere con positività il<br />

colore e il profumo e a lasciarmi<br />

coinvolgere da tutta quella serie<br />

di sensazioni che ti dà la soddisfazione<br />

di offrire al cliente un buon<br />

prodotto.<br />

Ma esiste un vino da pane e prosciutto?<br />

Certo. Secondo me ,ma anche<br />

secondo la tradizione ci vuole<br />

un Chianti giovane,profumato.<br />

Un Chianti Rufina o un Chianti<br />

Montalbano. <strong>Il</strong> gusto aromatizzato<br />

e salato del prosciutto toscano<br />

deve essere assolutamente<br />

accompagnato da un vino altrettanto<br />

aromatico. E’ la cosiddetta<br />

legge <strong>della</strong> concordanza sostenuta<br />

dall’AIS, la stessa che sta alla base<br />

anche dell’abbinamento coi dolci.<br />

Quindi col dolce si abbina un<br />

vino dolce?<br />

Assolutamente sì.<br />

Maria Rauccio<br />

Donella Menichini

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