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Il Piemonte è il regno dell'hockey italiano - 50 minuti di gloria

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Ha inizio nel 1982, anno sacro per la vittoria italiana nel Mun<strong>di</strong>al spagnolo <strong>di</strong> calcio, l’epoca moderna dell’hockey<br />

su pista. Dopo 60 anni <strong>di</strong> partite giocate all’aperto, tra la primavera e l’autunno e con ogni situazione<br />

climatica, l’hockey a rotelle cresce e si trasforma, prendendo sempre più le sembianze <strong>di</strong> un'altra <strong>di</strong>sciplina<br />

che spopola nella penisola: <strong>il</strong> basket. Ormai ogni squadra ha un palazzetto al coperto e gioca una stagione<br />

che inizia a settembre e termina a giugno, protraendosi a volte fino a luglio inoltrato. Ma la sostanziale <strong>di</strong>fferenza<br />

con <strong>il</strong> passato viene determinata dall’introduzione dei play off, un emozionante prologo <strong>di</strong> stagione<br />

necessario per aggiu<strong>di</strong>care lo scudetto.<br />

La formula riscuote gran<strong>di</strong> consensi e riempie da subito i palazzetti, regalando partite vibranti ed equ<strong>il</strong>ibrate,<br />

che faranno la storia <strong>di</strong> questo sport fin dalla prima finale.<br />

La stagione 1982-83 vive principalmente sull’asse Lo<strong>di</strong> - Vercelli, con la Reggiana <strong>di</strong> Pino Marzella, campione<br />

in carica, a fare da terzo incomodo. <strong>Il</strong> presidente dei giallover<strong>di</strong> piemontesi, Giuseppe Domenicale, costruisce<br />

un gruppo spettacolare: in estate, con un colpo in extremis, acquista “Checco” Fontana dall’Amatori Lo<strong>di</strong>,<br />

assicurandosi l’estremo <strong>di</strong>fensore più maturo ed esperto sul mercato. Dal Novara giunge <strong>il</strong> <strong>di</strong>fensore Borrini,<br />

che opera in linea con l’eclettico Girardelli, <strong>il</strong> vero cervello <strong>di</strong> una squadra che può vantare la velocità <strong>di</strong><br />

Toto Cesana e, soprattutto, la classe del “mostro sacro” dell’hockey: Daniel Martinazzo. L’argentino, con sua<br />

maestà Livramento ormai a fine carriera, <strong>è</strong> la stella mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> questo sport, un giocatore determinante<br />

come nessun altro, semplicemente l’ago della b<strong>il</strong>ancia nella vittoria finale.<br />

<strong>Il</strong> suo acquisto, volendo fare un paragone con <strong>il</strong> calcio, <strong>è</strong> paragonab<strong>il</strong>e a quello del Napoli con Maradona,<br />

dell’Inter con Ronaldo o del M<strong>il</strong>an con Van Basten. <strong>Il</strong> Vercelli prendendo Martinazzo si assicura <strong>il</strong> numero<br />

uno in circolazione, che alla sua prima stagione con la maglia del Liceo conquista <strong>il</strong> titolo <strong>di</strong> capocannoniere.<br />

A giocarsela fino in fondo con i piemontesi troviamo l’Amatori Lo<strong>di</strong>, fresco protagonista <strong>di</strong> una finale <strong>di</strong><br />

Coppa dei campioni persa contro l’imbattib<strong>il</strong>e Barcellona. I giallorossi hanno un quintetto <strong>di</strong> classe assoluta,<br />

con figli <strong>di</strong> scuole <strong>di</strong>verse che hanno saputo trovare un’ottima amalgama: Tommaso Colamaria da Giovinazzo,<br />

Giancarlo Fantozzi da Grosseto e Fabio Rizzitelli da Sandrigo (maturato nel Breganze). I tre fanno sognare<br />

i tifosi lo<strong>di</strong>giani, insieme alle gesta <strong>di</strong> un elemento completo come l’argentino Carlos Coria. La Reggiana,<br />

che termina <strong>di</strong>stanziata dalla coppia <strong>di</strong> testa ed esce troppo presto dai play off, vive sui colpi <strong>di</strong> classe del<br />

portoghese Vicente e, soprattutto, <strong>di</strong> Pino Marzella, che nei 3 anni passati in Em<strong>il</strong>ia segna quasi 300 reti. Gli<br />

em<strong>il</strong>iani sono l’unica squadra ad imporre uno stop casalingo al Vercelli, espugnando <strong>il</strong> “Rione Isola” in un<br />

freddo sabato sera del <strong>di</strong>cembre ’82. L’impianto appena costruito in riva al Sesia <strong>è</strong> colmo <strong>di</strong> trem<strong>il</strong>a tifosi<br />

giallover<strong>di</strong>, che con 15 m<strong>il</strong>ioni delle vecchie lire, frantumano <strong>il</strong> record d’incasso <strong>di</strong> ogni tempo.<br />

<strong>Il</strong> punteggio però non sorride ai giallover<strong>di</strong>, che ad inizio ripresa <strong>il</strong>ludono i propri sostenitori, rimontando la<br />

rete iniziale <strong>di</strong> Marzella con due perle <strong>di</strong> Girardelli. Al 7’ arriva <strong>il</strong> pareggio ancora ad opera del pugliese,<br />

mentre Rollino con un bolide da lontano regala <strong>il</strong> momentaneo 3-2 ai padroni <strong>di</strong> casa. L’ultimo quarto d’ora<br />

<strong>è</strong> <strong>di</strong> marca em<strong>il</strong>iana e Cavagnari con una doppietta, Vicente e Magnaghi allungano definitivamente per gli<br />

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