Il Piemonte è il regno dell'hockey italiano - 50 minuti di gloria
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zionante semifinale <strong>il</strong> Liceo la Coruña.<br />
La gara <strong>è</strong> dura e ricca <strong>di</strong> colpi proibiti, anche a<br />
causa dell’arbitraggio dell’inesperto Mc Gann,<br />
che perde subito le re<strong>di</strong>ni del match. Quelle che<br />
si affrontano sono due gran<strong>di</strong> squadre: <strong>il</strong> Liceo<br />
<strong>è</strong> un concentrato <strong>di</strong> soli<strong>di</strong>tà granitica, con Huelves<br />
in porta (giunto in estate dal Reus in cambio<br />
<strong>di</strong> Llonch), Areces, Carlos G<strong>il</strong>, Mario Rubio, arrivato<br />
dall’Argentina in sostituzione <strong>di</strong> Martinazzo<br />
e Mario Aguero, oltre a Garriga e Garvey come<br />
primi cambi. <strong>Il</strong> Porto non <strong>è</strong> da meno in fatto <strong>di</strong><br />
<strong>Il</strong> Barcellona Campione d’Europa 1982-83<br />
talenti, con Domingos tra i pali, Fanha, Antonio<br />
Alves, Vitor Hugo, Vitor Bruno e Rui Reis. La<br />
prima metà della gara <strong>è</strong> <strong>di</strong> marca biancoverde ed al 3’ della ripresa siamo sul 4-0 (Rubio, Areces e doppietta<br />
<strong>di</strong> Garriga). <strong>Il</strong> Porto reagisce trovando nei due <strong>minuti</strong> successivi, prima <strong>il</strong> rigore <strong>di</strong> Fanha, poi la rete del giovanissimo<br />
Vitor Hugo. I due formano una coppia d’ali formidab<strong>il</strong>e, un mix <strong>di</strong> classe, potenza e velocità. All’8’<br />
botta e risposta tra Areces e Vitor Hugo (5-3), prima della rete allo scadere <strong>di</strong> Fanha che firma <strong>il</strong> 5-4.<br />
In questo periodo storico l’hockey <strong>è</strong> molto seguito sia in Spagna che in Portogallo, con i palazzetti che si<br />
presentano sempre stracolmi. Ovviamente accade anche ad Oporto, dove Vitor Hugo inizia a mostrare<br />
tutta la sua classe sconfinata: Aguero ad inizio match porta in vantaggio <strong>il</strong> Liceo, poi <strong>il</strong> giovane bomber chiude<br />
<strong>il</strong> primo tempo sul 2-1. Nella ripresa Rubio segna la seconda rete dei galiziani, mentre Vale allunga per i lusitani.<br />
A metà ripresa sale in cattedra Vitor Hugo che con una tripletta porta a 5 <strong>il</strong> totale delle reti personali<br />
ed <strong>il</strong> Porto chiude 6-2 eliminando <strong>il</strong> Liceo.<br />
La finale <strong>è</strong> un emozionante derby contro <strong>il</strong> Benfica, che vi approda dopo aver sconfitto <strong>il</strong> Fontenay (15-4 e<br />
9-3) ed <strong>il</strong> Den Haag (9-2 e 3-2). Nell’andata ad Oporto le due formazioni rivali pareggiano per 2-2, lasciando<br />
<strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso qualificazione al “Da Luz”; <strong>il</strong> Benfica, trascinato da 6 m<strong>il</strong>a supporters, si porta fino al 4-1, ma un<br />
inesorab<strong>il</strong>e rimonta firmata Fanha – Vitor Hugo riporta <strong>il</strong> match sul 4-4. Nel supplementare non cambia<br />
nulla, mentre ai rigori <strong>di</strong>venta decisivo Fanha, che due tiri <strong>di</strong> rigore. Le cronache dell’epoca raccontano <strong>di</strong> un<br />
Porto che alza la Coppa in un s<strong>il</strong>enzio surreale, con alcuni spettatori che al momento della premiazione si<br />
lasciavano andare a pianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sperazione. L’hockey in Portogallo <strong>è</strong> veramente uno sport ra<strong>di</strong>cato nell’anima<br />
e nel cuore della gente.<br />
In Europa <strong>è</strong> la Coppa C.E.R.S. a dare lustro e <strong>gloria</strong> alle formazioni italiane, grazie al Vercelli, che batte in<br />
finale <strong>il</strong> Giovinazzo. I giallover<strong>di</strong> festeggiano così uno splen<strong>di</strong>do tris, con scudetto e Coppa Italia, per un<br />
grande slam mai riuscito a nessuna formazione italiana fino a quel momento. Nel primo turno i piemontesi<br />
eliminano agevolmente i tedeschi del Darmstadt, compiendo poi due rimonte: nei quarti <strong>di</strong> finale contro <strong>il</strong><br />
Belenenses Lisbona ed in semifinale con <strong>il</strong> Tordera.<br />
Contro i portoghesi <strong>il</strong> Vercelli recupera l’1-4 subito all’andata con un 7-0 casalingo, grazie al poker <strong>di</strong> Martinazzo<br />
ed alla tripletta <strong>di</strong> Girardelli. Nella semifinale <strong>di</strong> andata <strong>il</strong> Tordera macina 7-2 un Amatori ancora<br />
ubriaco dai festeggiamenti per <strong>il</strong> primo tricolore; ma i giallover<strong>di</strong> smaltiscono la sbronza ed al “Rione Isola”<br />
danno spettacolo <strong>di</strong>struggendo i catalani in una gara a senso unico. Un primo tempo perfetto viene chiuso<br />
avanti 4-0 con Girardelli sontuoso (alla fine sarà autore <strong>di</strong> 4 reti). Nella ripresa i 2.<strong>50</strong>0 del “Rione Isola” trascinano<br />
i giallover<strong>di</strong> alla rimonta, con tre reti <strong>di</strong> Martinazzo, una doppietta <strong>di</strong> Cesana e l’acuto <strong>di</strong> Rollino, che<br />
rendono inut<strong>il</strong>e la rete finale <strong>di</strong> Martinell. Termina 10-1, un punteggio che lancia i piemontesi in una finale<br />
tutta italiana contro <strong>il</strong> Giovinazzo.<br />
Anche i pugliesi in semifinale hanno compiuto un mezzo miracolo, ribaltando un 7-2 subito in casa della Joventude<br />
de Viana con un perentorio 9-2 al ritorno. Ma l’Amatori Vercelli 1982-83 si <strong>di</strong>mostra realmente<br />
troppo forte.<br />
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