NOTIZIARIO PERIODICO DELLA COMUNITÀ CRISTIANA CHE ...

Guardate al Signore in CROCE, Lui ha regalato a tutti per AMORE la
sua VITA, ci chiede di seguirlo e a me sembra NE VALGA LA PENA.
VI RICORDO, VI RINGRAZIO, PREGO PER VOI
Con affetto,
Chacas, 10 marzo 2012
Padre Alessandro da Mamara
PS: a giugno ARRIVO vi parlerò A VOCE.
“Ciao Don!”
S
ono rimasta contenta di sentirti parlare di crisi economica in chiesa e
di ascoltare che le radici di questa crisi sono di tipo culturale e spirituale.
Mi rendo conto che la nostra vita lavorativa ed economica non si può
proprio definire evangelica. Ci ho molto pensato!
Volevo allora condividere con te un pensiero che mi è venuto, dopo che
una ragazza madre della nostra valle mi ha raccontato la sua vicenda di ricerca
di lavoro. Ha presentato tante domande con tanto di curriculum, anche
in una Cooperativa, ma finora senza esito.
D’altra parte vedo intorno a me persone che lavorano in due a tempo
pieno, coniugi con figli ormai grandi e che non hanno mutui da pagare.
Mi chiedo se nel momento attuale di crisi dell’occupazione non si possa
fare un patto di solidarietà, che si potrebbe sintetizzare nel motto “lavorare
meno lavorare tutti”, ossia di accettare contratti part time in modo da liberare
lavoro per chi lo ha perso o lo sta cercando.
Lo so che questi patti in genere sono proposti ai loro lavoratori da
aziende che devono ridurre la produzione. Ma io penso che questi patti si
potrebbero estendere dentro la società in modo volontario, per una motivazione
di giustizia. Ad esempio, se in famiglia il marito e la moglie hanno
entrambi un tempo pieno e se non hanno mutui da pagare, perché uno
dei due non sceglie di fare un un part time con la conseguenza di lasciare
un part time a un’altra persona, esterna all’impresa e disoccupata?
E questo specialmente nelle Cooperative che hanno come logica quella
di pensare anzitutto al bene delle persone.
Ogni idea è una responsabilità. Per questo te l’ho comunicata.
CIAO!
lettera firmata
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