08.06.2013 Views

la fabbrica del cioccolato la fabbrica del cioccolato - Giacometti ...

la fabbrica del cioccolato la fabbrica del cioccolato - Giacometti ...

la fabbrica del cioccolato la fabbrica del cioccolato - Giacometti ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

LA LA FABBRICA FABBRICA DEL DEL CIOCCOLATO<br />

CIOCCOLATO<br />

CIOCCOLATO<br />

(da (da un un racconto racconto racconto di di Roald Roald Dahl)<br />

Dahl)<br />

Rie<strong>la</strong>borazione Rie<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong> <strong>del</strong> testo testo a a cura cura cura di di Monica Monica Poisa, Poisa, Lorenzo Lorenzo Ricci Ricci e e Antonio Antonio <strong>Giacometti</strong><br />

<strong>Giacometti</strong><br />

<strong>Giacometti</strong><br />

Voce narratore: Charlie. Il suo nome era: Charlie Bucket.<br />

Presentazione<br />

Charlie viveva con <strong>la</strong> sua famiglia, in una casetta di legno al<strong>la</strong> periferia di una grande città.<br />

La casa era picco<strong>la</strong> picco<strong>la</strong>, mentre <strong>la</strong> sua famiglia era invece numerosissima.<br />

C'erano due camere e un solo letto, che era stato ceduto ai nonni, stanchi e vecchi, che non uscivano mai.<br />

D'estate non era poi tanto male, ma d'inverno era terribile dormire lì. Spifferi ge<strong>la</strong>ti spazzavano il pavimento tutta <strong>la</strong> notte.<br />

I pasti: pane e margarina a co<strong>la</strong>zione, patate e cavolo a pranzo e zuppa di cavolo <strong>la</strong> sera. Non che morissero proprio di fame, ma<br />

ognuno di loro avvertiva da mattina a sera come un tremendo senso di vuoto allo stomaco.<br />

Charlie avrebbe voluto mangiare qualcosa che riempisse un po’ di più <strong>del</strong>le foglie di cavolo, ma, in verità, <strong>la</strong> cosa che desiderava più di<br />

ogni altra al mondo era… il ciocco<strong>la</strong>to. Sì, il ciocco<strong>la</strong>to!<br />

Ogni mattina, quando andava a scuo<strong>la</strong>, scorgeva nelle vetrine dei negozi grandi pile di tavolette di ciocco<strong>la</strong>to e le fissava col naso<br />

schiacciato contro il vetro e l'acquolina in bocca.<br />

Ma solo una volta all'anno, solo una, in occasione <strong>del</strong> suo unico compleanno, gli era concesso di assaggiare un po’ di ciocco<strong>la</strong>ta .<br />

La tortura era tremenda, e come se non bastasse proprio nel<strong>la</strong> città in cui viveva, proprio nel quartiere in cui abitava, proprio davanti al<strong>la</strong><br />

casa in cui in cui ogni sera andava a coricarsi ed ogni mattina si svegliava, c'era un'enorme <strong>fabbrica</strong> di ciocco<strong>la</strong>to. E non si trattava di<br />

una <strong>fabbrica</strong> di ciocco<strong>la</strong>to qualsiasi. No!!<br />

Quel<strong>la</strong> era <strong>la</strong> più grande e <strong>la</strong> più famosa <strong>fabbrica</strong> di ciocco<strong>la</strong>to di tutto il mondo!!!<br />

Era <strong>la</strong> <strong>fabbrica</strong> Wonka. Willi Wonka!<br />

Scena I<br />

Narratore: Così trascorrevano i giorni. Ogni sera, finita <strong>la</strong> zuppa di cavolo, Charlie andava ad augurare <strong>la</strong> buona notte ai nonni che,<br />

stando tutto il giorno soli raggomito<strong>la</strong>ti nel letto, erano ben felici di vederlo, e saltavano su arzilli come grilli e cominciavano a<br />

chiacchierare e a raccontare le loro storie …<br />

Il più chiacchierone di tutti era nonno Joe.<br />

Una sera Charlie saltò sul letto e cominciò a interrogarlo:<br />

Charlie: Nonno…… è vero che <strong>la</strong> Fabbrica di ciocco<strong>la</strong>to Wonka è <strong>la</strong> più grande <strong>del</strong> mondo?<br />

Nonno: Se è vero? Ma certo!! Santo cielo è possibile che tu non lo sapessi? È <strong>la</strong> più grande, meravigliosa e formidabile <strong>fabbrica</strong> di<br />

ciocco<strong>la</strong>to che esista!!<br />

Charlie: Ed è vero che il signor Willi Wonka è il produttore di ciocco<strong>la</strong>to più abile??<br />

Nonno: Mio caro ragazzo il signor Willi Wonka è il più abile, il più sorprendente, il più geniale!!!<br />

Charlie: Lo sapevo ma…….<br />

Nonno: È un mago <strong>del</strong> ciocco<strong>la</strong>to!<br />

Ha personalmente inventato più di duecento nuovi tipi di tavolette di ciocco<strong>la</strong>to, ognuna con un ripieno diverso e ognuna più dolce,<br />

cremosa e <strong>del</strong>iziosa di qualunque altro ciocco<strong>la</strong>to al mondo! E poi il signor Wonka sa fare le toffolette al gusto di violetta, bon-bons<br />

leggeri come piume, gomma da masticare che non perde mai il sapore e …<br />

Charlie: Mi viene l’acquolina in bocca……..<br />

Ma è proprio vero? Non mi stai prendendo in giro?<br />

Nonno Joe: Per nul<strong>la</strong>! Ma, effettivamente c’è un mistero:<br />

nel<strong>la</strong> <strong>fabbrica</strong> di ciocco<strong>la</strong>to nessuno mai entra e nessuno mai ne esce!<br />

Charlie: Ma di che stai par<strong>la</strong>ndo?<br />

Nonno: Ma degli operai, no?<br />

Tutte <strong>la</strong> fabbriche hanno degli operai che entrano <strong>la</strong> mattina ed escono <strong>la</strong> sera!<br />

Ma tu hai mai visto qualcuno entrare o uscire da quel posto?<br />

Charlie: Ma io… Veramente…No. Ma lì dentro ci deve essere qualcuno che <strong>la</strong>vora, no?<br />

Nonno: Si! Ma non sono persone, Charlie!<br />

Charlie: E chi sono?<br />

Nonno: Questo è il bello! Nessuno lo sa! È uno dei più grandi misteri <strong>del</strong> mondo dei <strong>fabbrica</strong>nti di ciocco<strong>la</strong>to. Ogni tanto di sera si<br />

intravedono <strong>del</strong>le ombre dietro alle finestre. Ma sono ombre di persone molto, ma molto piccole, non più alte <strong>del</strong> ginocchio per<br />

intenderci!<br />

1


Charlie: Ma è impossibile!<br />

Annuncio radiofonico:<br />

” Bollettino <strong>del</strong><strong>la</strong> sera:<br />

Il signor Willi Wonka, il famosissimo proprietario <strong>del</strong><strong>la</strong> Fabbrica <strong>del</strong> ciocco<strong>la</strong>to, ha indetto un concorso a premi.<br />

Cinque biglietti dorati sono stati nascosti in altrettante confezioni di tavolette di ciocco<strong>la</strong>to.<br />

I fortunati che li troveranno, oltre ad una scorta infinita di ciocco<strong>la</strong>tini, dolcetti, croccanti, confetti, bon-bons, toffolette, vinceranno uno<br />

straordinario viaggio nel<strong>la</strong> Fabbrica <strong>del</strong> ciocco<strong>la</strong>to, accompagnati personalmente dal signor Wonka, che per <strong>la</strong> prima volta ha concesso<br />

che qualcuno potesse visitare il suo impero per vederne tutti i segreti e le meraviglie.<br />

Perciò non perdete tempo! Correte al<strong>la</strong> ricerca dei biglietti dorati!!<br />

E in bocca al lupo!!”<br />

Nonno: Ah! È un genio! Un mago! Che bello sarebbe trovarne uno!<br />

Non sarebbe bello, Charlie, trovare il biglietto?<br />

Charlie: Certo nonnino ma non c’è neanche da sperarci! A me tocca solo una tavoletta di ciocco<strong>la</strong>ta all’anno per il giorno <strong>del</strong> mio<br />

compleanno<br />

Nonno: Non si può mai dire! Il tuo compleanno è tra meno di una settimana. Hai le stesse probabilità di vincita di qualunque altro<br />

bambino.<br />

Scena II<br />

Solo narratore: Proprio il giorno dopo fu trovato il primo biglietto. Il vincitore si chiamava Augustus Gloop. Era un bambino tanto grasso<br />

da sembrare gonfiato con una pompa. Non faceva altro che mangiare e mangiare e non era mai sazio!!<br />

Augustus: Mondo porco!!!! Qui non c’è niente da mangiare ed io ho fame!?!<br />

Voce narratore: Due giorni prima <strong>del</strong> compleanno di Charlie, fu trovato anche il secondo biglietto d'oro. La fortunata era una bambina<br />

molto ricca, al<strong>la</strong> quale i genitori avevano comprato centinaia di tavolette di ciocco<strong>la</strong>to per vincere il concorso... Il suo nome era: Veruca<br />

Salt.<br />

Veruca: Sì, ce l’ho io il secondo biglietto d’oro!!!! L’ho trovato io!! Dovevo a tutti i costi procurarmi quel biglietto e allora ho pianto e<br />

stril<strong>la</strong>to finché mamma e papà mi hanno accontentata.!<br />

Narratore: Il terzo biglietto si chiamava Violetta: una bambina che non faceva altro che masticare gomma americana. La sputava<br />

ovunque e tutti rimanevano appiccicati.<br />

Violetta: Mah … di solito mangio gomma americana, ma appena ho sentito di questa storia dei biglietti mi sono buttata sul<strong>la</strong> ciocco<strong>la</strong>ta<br />

e come al solito: ho vinto!! Ma le gomme, non le abbandonerò mai!<br />

Narratore: Il quarto biglietto fu trovato da un bambino che passava tutte le giornate davanti al<strong>la</strong> televisione. Ed infatti era <strong>la</strong> sua<br />

passione principale. Lui si chiamava Mike Tivù!<br />

Mike: Zitti!! Zitti! Quante volte ve lo devo dire di non disturbarmi? Possibile che non capiate che sto guardando <strong>la</strong> televisione!? La<br />

televisione!<br />

Scena III<br />

Narratore: E venne finalmente anche il giorno <strong>del</strong> compleanno di Charlie. Buon compleanno, buon compleanno! Tutti i nonni gli<br />

facevano gli auguri. Charlie sorrideva nervosetto. Teneva stretto in mano il suo unico regalo: <strong>la</strong> tavoletta di ciocco<strong>la</strong>to al triplo<br />

supergusto Wonka.<br />

Charlie osservava <strong>la</strong> tavoletta e non si decideva ad aprir<strong>la</strong>. Lentamente, molto lentamente, le sue dita cominciarono a scartar<strong>la</strong>: prima<br />

un angolo, poi l’altro. Poi prese coraggio e strappò l’involucro in un colpo solo.<br />

Fra le mani aveva un’appetitosa tavoletta di ciocco<strong>la</strong>to, ma <strong>del</strong> biglietto d’oro nemmeno l’ombra!<br />

Nelle due settimane successive il tempo cambiò: arrivò un gran freddo, si mise a nevicare e cominciò a soffiare un vento gelido e<br />

tagliente. La casa era tutta spifferi e, come se non bastasse, il cibo in famiglia cominciava a scarseggiare e <strong>la</strong> fame non tardò a farsi<br />

sentire. Charlie smagriva ogni giorno di più.<br />

Ma un pomeriggio, mentre come tutti i giorni se ne tornava a casa lottando col vento gelido, fu attratto da un riflesso dorato tra <strong>la</strong> neve<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> strada.<br />

Charlie si avvicinò e … non poteva credere ai suoi occhi. Un biglietto d’oro <strong>del</strong><strong>la</strong> Fabbrica <strong>del</strong> ciocco<strong>la</strong>to. Corse subito a casa e fece<br />

irruzione dal<strong>la</strong> porta d'ingresso ur<strong>la</strong>ndo: - Mamma guarda l'ho trovato! - Poi corse da nonno Joe e gli sventolò sotto il naso il grande e<br />

bellissimo biglietto d'oro. Era in preda al<strong>la</strong> felicità. Nonno Joe si chinò per dare un'occhiata da vicino fino a toccare il biglietto con <strong>la</strong><br />

punta <strong>del</strong> naso. Poi lentamente gettò le braccia in alto e gridò “Evviva!”<br />

Avevano trovato l’ultimo biglietto rimasto.<br />

2


Scena IV<br />

Narratore: La mattina <strong>del</strong> grande giorno il sole bril<strong>la</strong>va alto e una fol<strong>la</strong> di curiosi era accorsa per vedere i cinque fortunati. La fol<strong>la</strong><br />

vociava e spingeva e l'emozione era altissima. Tutti i bambini erano accompagnati dai rispettivi genitori, tranne Charlie che era<br />

accompagnato da nonno Joe<br />

Brusio<br />

Commenti <strong>del</strong><strong>la</strong> fol<strong>la</strong>.<br />

Ecco Violetta! Sì, sì, è proprio lei!<br />

E Chi è quel ciccione?<br />

Ma è Augustus Gloop!<br />

Quant’è grosso!<br />

E quello è Mike Tivù.<br />

Deve essere un po’ suonato!<br />

E Charlie Bukett?<br />

Deve essere quello lì magro come un gamberetto!<br />

Shhh!<br />

Narratore: E d’un tratto, ecco apparire il più abile inventore di dolciumi <strong>del</strong> pianeta, il geniale <strong>fabbrica</strong>tore di ciocco<strong>la</strong>to: Willy Wonka.<br />

“Benvenuti”, disse, “Benvenuti miei piccoli amici”.<br />

Si presentò con un fare garbato ed affabile, per quanto <strong>la</strong> sua voce <strong>la</strong>sciasse trasparire di tanto in tanto una sottile ironia.<br />

Salutò i cinque bambini, uno ad uno, e dopo avere omaggiato <strong>la</strong> fol<strong>la</strong> con qualche sorriso disse:<br />

“Bene! La visita sta per cominciare. Ci siamo tutti? Uno, due, tre, quattro, cinque ragazzi! Perfetto! Mi raccomando, state uniti! Non<br />

allontanatevi mai dal gruppo! Mi spiacerebbe perder qualcuno fin dall’inizio! Per carità!<br />

Allora? Tutti pronti? Seguitemi … prego … Si parte!<br />

Wonka si avvio trotterel<strong>la</strong>ndo lungo il corridoio. Ci furono spintoni e gomitate per tenergli dietro.<br />

Imboccato un corridoio, ben presto voltò a sinistra.<br />

Poi a destra. Poi a sinistra. Poi ancora a sinistra. Poi diritto. Poi a destra. Poi di nuovo a sinistra, o forse a destra. E ancora a sinistra.<br />

I corridoi diventavano sempre più ripidi.<br />

E di colpo si fermò davanti ad un’enorme porta, sul<strong>la</strong> quale, a caratteri cubitali, c’era scritto: Stanza <strong>del</strong><strong>la</strong> ciocco<strong>la</strong>ta.<br />

Scena V<br />

Narratore: “Questa qui – disse – è una stanza molto importante! È il centro <strong>del</strong><strong>la</strong> mia <strong>fabbrica</strong>!! Entrate prego! Ed ora mi raccomando:<br />

state attenti a non perder <strong>la</strong> testa! Guardate là!<br />

Nel mezzo <strong>del</strong><strong>la</strong> stanza, apparentemente immensa: un fiume, un enorme fiume di ciocco<strong>la</strong>ta, circondato da praticelli d’erba fatta di<br />

morbido zucchero mento<strong>la</strong>to, dove erano stati piantati alberelli di tenero caramello. E poi, il fiume confluiva in una grande cascata, che<br />

Wonka disse molto importante per <strong>la</strong> misce<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> ciocco<strong>la</strong>ta.<br />

Fu allora che i bambini notarono, da lontano, <strong>la</strong> presenza di esserini non più alti di un ginocchio, che <strong>la</strong>voravano febbrilmente correndo<br />

su e giù come pazzi. Sembrava che non si fermassero mai!<br />

“Sono Umpa-Lumpa, ragazzi – disse Willy Wonka – e vengono direttamente dal cuore <strong>del</strong><strong>la</strong> giung<strong>la</strong> di Lumpa<strong>la</strong>ndia”<br />

Ma mentre erano tutti intenti ad osservare quei piccoli ometti e a discutere sull’esistenza o meno di un paese con un nome strampa<strong>la</strong>to<br />

come “Lumpa<strong>la</strong>ndia”, Augustus s’era pian piano spostato sul bordo <strong>del</strong> grande fiume di ciocco<strong>la</strong>ta e, inginocchiato sul<strong>la</strong> sponda, stava<br />

ingozzandosi a più non posso.<br />

“Augustus!! – disse Wonka – Vieni via di lì! La mia ciocco<strong>la</strong>ta non deve essere toccata da mani umane! Augustus!!! È pericoloso!!<br />

Ma Augustus continuava, come se niente fosse, a ingozzarsi e a sporgersi sempre più.”<br />

“Augustus!! – gridò Wonka – allontanati!! Potresti caderci dentro!!<br />

Un brivido attraversò tutti quanti, che rimasti in silenzio non riuscivano a credere che fosse accaduto realmente.<br />

“Augustus! Augustus! La mamma lo chiamava, ma di Augustus non v’era traccia: il fiume di ciocco<strong>la</strong>to l’aveva inghiottito, portandolo via<br />

con sé, chissà dove…<br />

Ma forse gli Umpa-Lumpa ne sapevano qualcosa.<br />

UMPA LUMPA 1<br />

Augustus Gloop! Augustus Gloop!<br />

Dentro al fiume hai fatto ploop!<br />

Sei grande e grosso ed ignorante<br />

E per <strong>la</strong> gente assai stancante.<br />

Sei stato sempre un gran porcello,<br />

senza mai dare niente di bello.<br />

Che fare a tipi come te?<br />

Noi li prendiamo per un piè<br />

3


E li facciamo diventare<br />

Una roba da giocare,<br />

Che sia bambo<strong>la</strong> o pallone,<br />

Biglia, trotto<strong>la</strong> o aquilone.<br />

Avido, ingordo, goloso e ghiotto,<br />

Guarda come ti sei ridotto.<br />

Ma a questo stato disgustoso<br />

C'è qui un rimedio portentoso:<br />

L'unica buona soluzione<br />

Si trova nel<strong>la</strong> tubazione!<br />

Quando <strong>la</strong> macchina entra in azione,<br />

Vedrai che grossa trasformazione:<br />

Le ruote girano sempre più in fretta,<br />

Le <strong>la</strong>me cantano: "Affetta, affetta!"<br />

Lo cuoceremo a fuoco basso<br />

Finché vedremo che con il grasso<br />

Si scioglie pure l'avidità<br />

Di cui è provvisto in gran quantità.<br />

Ed al<strong>la</strong> fine ecco il portento:<br />

Grande di Augustus è il cambiamento.<br />

Quel maialetto già detestato<br />

Di colpo viene da tutti amato.<br />

Difatti ognuno, qui come in Cina<br />

ama ciucciarsi una pralina.<br />

Scena VI<br />

Narratore: Su su presto !! Muoviamoci!! – disse Wonka – E non preoccupatevi per Augustus. Vedrete che se <strong>la</strong> caverà. Forza!! La<br />

prossima parte <strong>del</strong> viaggio <strong>la</strong> faremo in barca!! E salirono su un grande battello ricavato da una caramel<strong>la</strong> gigante, che Wonka aveva<br />

scavato e <strong>la</strong>vorato con le proprie mani.<br />

A bordo!!!<br />

Scena VII<br />

Narratore: La barca si fermò davanti a una seconda porta sul<strong>la</strong> quale c'era scritto Stanza <strong>del</strong>le invenzioni. Sembrava <strong>la</strong> cucina di una<br />

strega! C'era una gran quantità di pentoloni che bollivano e ribollivano, casseruole che borbottavano e pa<strong>del</strong>le che sfrigo<strong>la</strong>vano. Tutta <strong>la</strong><br />

stanza era avvolta da fumo e vapore, oltre che da ogni sorta di odorini <strong>del</strong>iziosi.<br />

In mezzo al<strong>la</strong> stanza c'era una macchina grandissima tutta di metallo dal<strong>la</strong> cui cima spuntavano centinaia di tubicini di vetro, in cui<br />

scorrevano liquidi viscosi di colori diversi. Wonka spinse un bottone e subito un potente rombo uscì dal marchingegno. Poi ci furono<br />

sibili, gorgoglii, sbuffi, rombi, cigolii, schizzi e risucchi. poi a un tratto… Pah!! Silenzio.<br />

La macchina emise un sottile gemito e ne saltò fuori un cassettino, nel quale era riposto un oggettino color blu, apparentemente<br />

insignificante.<br />

E tutti pensarono che qualcosa non avesse funzionato.<br />

Ma poi, con caute<strong>la</strong>, si avvicinarono e Violetta non tardò a capire che si trattava di una gomma da masticare e gridò piena di gioia al<br />

pensiero di poter<strong>la</strong> assaggiare: “Ma questa è una gomma! Una gomma da masticare!”<br />

“Proprio così – disse Wonka – . Quel<strong>la</strong> che vedete è <strong>la</strong> più sensazionale, <strong>la</strong> più favolosa, fantastica gomma da masticare <strong>del</strong> mondo.<br />

È <strong>la</strong> mia più grande invenzione! È <strong>la</strong> gomma da pranzo!<br />

Insomma, quel<strong>la</strong> strisciolina di gomma lì, è un intero pranzo di tre e passa portate! Questo pezzo di gomma qui contiene zuppa di<br />

pomodoro, vitello arrosto e torta di mirtilli e … tutti i bambini stentavano a crederlo possibile.<br />

Wonka continuò a dare <strong>del</strong>ucidazioni e spiegazioni tecniche, precisando che si trattava ancora di un progetto sperimentale, benché<br />

fosse certo che di lì a poco avrebbero risolto gli ultimi dettagli.<br />

Nel frattempo Violetta aveva aggirato il gruppo e si era avvicinata al cassettino nel quale era riposta <strong>la</strong> gomma. La afferrò velocemente,<br />

e senza chiedere il permesso, <strong>la</strong> mise in bocca e cominciò a masticar<strong>la</strong>.<br />

Wonka se ne accorse subito e gridò: “Fermati! La gomma non è ancora col<strong>la</strong>udata! Non funziona a dovere!”<br />

Ma Violetta, come se niente fosse, continuava a masticare e ad assaporare gli squisiti ingredienti di cui <strong>la</strong> gomma era fatta: prima <strong>la</strong><br />

zuppa di pomodoro, poi il vitello, poi era <strong>la</strong> volta <strong>del</strong><strong>la</strong> torta di mirtilli e poi ancora di prelibati sapori …<br />

Ma Wonka <strong>la</strong> pregava, l’implorava: “No, sputa<strong>la</strong>! Non è ancora pronta da mangiare!”<br />

E d’improvviso il naso. Il naso di Violetta cominciò a colorarsi di blu, poi le guance, poi il mento. Tutto il viso stava diventando blu. Ormai<br />

non c’era più nul<strong>la</strong> da fare: Violetta era blu come <strong>la</strong> gomma che aveva masticato.<br />

“Fate roto<strong>la</strong>re Violetta subito al<strong>la</strong> centrifuga! – comandò Wonka agli Umpa-lumpa – Proveremo a centrifugar<strong>la</strong> per estrarne tutto il succo,<br />

poi si vedrà. Molto dipende da lei.”<br />

E nel mettersi al <strong>la</strong>voro, gli Umpa-lumpa non poterono astenersi dal commentare l’accaduto.<br />

UMPA LUMPA 2<br />

Ah, che brutto vizio che brutta cosa.<br />

Ruminar <strong>la</strong> gomma appiccicosa.<br />

Chi mastica cicche o sigarette<br />

Prima o poi sicuro che ci rimette.<br />

Per caso avete udito <strong>la</strong> storia di una certa Cassiodora,<br />

Quel<strong>la</strong> che masticava non solo gomma ma qualsiasi cosa<br />

4


Mentre dormiva, invece di russare,<br />

<strong>la</strong> bocca continuava a masticare.<br />

Gnam gnam più lento,<br />

gnam gnam gnam gnam più in fretta,<br />

finché coi denti <strong>la</strong> sua lingua affetta.<br />

Fu così che a forza di masticare<br />

quel<strong>la</strong> poverina smise di par<strong>la</strong>re.<br />

Ed andò a finire in un ospizio<br />

a meditar sul suo dannato vizio.<br />

Ed è per questo che abbiamo provato<br />

a salvare Violetta da un tal fato.<br />

E' ancora giovane. Può ancora cambiare<br />

e smettere il continuo masticare.<br />

Sempre che esca viva dal<strong>la</strong> cura,<br />

cosa per noi non <strong>del</strong> tutto sicura.<br />

Scena VIII<br />

Narratore “Bene, bene! – disse Wonka – Abbiamo perso due cattivi soggetti, ma ce ne sono rimasti tre di quelli buoni. Allora avanti!” E<br />

riprese a correre giù, sempre più giù nel cuore <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>fabbrica</strong>.<br />

Sul<strong>la</strong> terza porta che incontrarono c'era scritto Stanza <strong>del</strong>le noci.<br />

Questa stanza era popo<strong>la</strong>ta da un esercito di scoiattolini. Meravigliosi scoiattolini espressamente addestrati per estrarre i gherigli dalle<br />

noci.<br />

Era uno spettacolo vederli all’opera: afferravano <strong>la</strong> noce e, prima di aprir<strong>la</strong>, con le nocche, davano un colpettino sul guscio per<br />

assicurarsi che fosse buona. Se suonava a vuoto non lo era, ed allora non perdevano tempo e <strong>la</strong> buttavano giù nello scarico <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

spazzatura.<br />

Non appena li vide, Veruca cominciò a stril<strong>la</strong>re e a battere i piedi: “Voglio uno scoiattolino! Voglio anch’io uno di quegli scoiattolini”<br />

“Mi dispiace – le rispose amabilmente Wonka – ma non è possibile.<br />

“Io lo voglio! E se lo voglio me li compro tutti! – insisté Veruca.<br />

Ma gli scoiattolini non erano in vendita.<br />

“Uffa! Ne voglio uno! A casa ho solo due cani, quattro gatti, sei coniglietti, due cocorite, tre tartarughe, una vasca di pesci rossi, una<br />

gabbia di topini bianchi e un vecchio criceto rimbambito! Voglio anche uno scoiattolino!”<br />

Nel dir così, l’ostinata Veruca si precipitò in mezzo al<strong>la</strong> stanza e subito gli scoiattoli saltarono giù dagli sgabelli e le furono addosso.<br />

Venticinque scoiattoli l'afferrarono per un braccio. Venticinque per l'altro. Venticinque per <strong>la</strong> gamba destra e venticinque per <strong>la</strong> sinistra.<br />

L'ultimo scoiattolo le si arrampicò su una spal<strong>la</strong> e cominciò a battere con le nocche sul<strong>la</strong> testa per decidere se era una noce buona o<br />

cattiva.<br />

Veruca stril<strong>la</strong>va e scalciava e per questo <strong>la</strong> scambiarono per una noce cattiva e <strong>la</strong> buttarono giù per lo scarico <strong>del</strong><strong>la</strong> spazzatura!<br />

Increduli e disperati, i genitori <strong>del</strong><strong>la</strong> bambina si affacciarono allo scarico per vedere dove fosse finita. Davanti ai loro occhi, un’immensa<br />

voragine piena di schifezze.<br />

Fu in quel momento che, silenziosi come solo loro sapevano essere, gli Umpa-lumpa si portarono alle spalle <strong>del</strong><strong>la</strong> coppia ormai tutta<br />

protesa verso il buco e …<br />

UMPA LUMPA 4<br />

Umpa-lumpa Umpa-lumpa Umpa-lumpa Umpa!<br />

Spingili nel bidon! Dentro! Giu'!<br />

Dai! Spingi giu'! Proprio giu'! Tutti giu'!<br />

Forza buttali giu', spingili giu'!<br />

Tutti giu'. Si'! Giu' giu' giu'!<br />

Buttali giu'! Spingili giu'!<br />

Dentro al bidon! Giu' nel bidon!<br />

Umpa-lumpa Umpa-lumpa Umpa-lumpa Umpa!<br />

Testa tagliata di merluzzo<br />

al forno. Ortaggi. Pane<br />

secco ammuffito. Fico marcio.<br />

Fetta marcia di gruviera.<br />

Torsoli vari andati a male.<br />

A queste e altre cose, intere o a frammenti<br />

La nostra Veruca si va a abituare<br />

Perché tale è il prezzo che deve pagare<br />

Per essere stata così prepotente<br />

Senza curarsi mai <strong>del</strong><strong>la</strong> gente.<br />

Ma ora miei cari, se un po' riflettete, una domanda di certo farete:<br />

Possibile che ogni responsabilità tocchi a Veruca, senza fare a metà<br />

Con chi deve aver<strong>la</strong> in fondo aiutata, perché è ben vero che è stata viziata<br />

Ma, come dice <strong>la</strong> stessa paro<strong>la</strong>, non si poteva viziare da so<strong>la</strong>.<br />

Chi tutte vinte sempre le dava e in tutto e per tutto l'accontentava?<br />

Chi l'avrà resa così smorfiosa, impertinente, egoista e noiosa?<br />

Chi sono i colpevoli, i malfattori? Ahiahiahi, ovvio, i genitori!<br />

Cosa ben triste, ma almeno a metà <strong>la</strong> colpa è anche di mamma e papà.<br />

5


E così è giusto che insieme sian caduti giù per lo scarico dei rifiuti.<br />

Scena IX<br />

Narratore: Wonka e il piccolo gruppetto di superstiti uscirono di corsa dal<strong>la</strong> stanza. Balzarono su un grande ascensore, che li portò in<br />

una camera luminosissima: era tutta bianca e in mezzo c'era un’enorme telecamera, intorno al<strong>la</strong> quale si affaccendavano degli Umpalumpa<br />

vestiti in maniera stranissima con <strong>del</strong>le tute spaziali rosso vivo, casco e occhialoni.<br />

Atmosfera irreale …<br />

“Eccoci qua! – disse Wonka – Questa è <strong>la</strong> mia più recente invenzione: il Teleciocco<strong>la</strong>to!”<br />

Udendo <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “Teleciocco<strong>la</strong>to”, Mike Tivù drizzò le antenne.<br />

Wonka iniziò a spiegare di cosa si trattasse:<br />

“Il mio Teleciocco<strong>la</strong>to – disse – funziona come <strong>la</strong> televisione. Devo dire che a me personalmente <strong>la</strong> televisione non piace, ma pare che i<br />

ragazzini vorrebbero starsene tutto il giorno a fissare quello schermo e così ho avuto un’idea! Mi son detto: se quest’affare riesce a<br />

spezzettare un’immagine in milioni di frammenti, a spedirli attraverso l’etere e a rimetterli insieme da un’altra parte, perché non potrei<br />

fare <strong>la</strong> stessa cosa con una stecca di ciocco<strong>la</strong>ta?”<br />

Mike Tivù era già in visibilio e cominciò a tempestare di domande il signor Wonka, chiedendo se quell’apparecchio adibito al trasporto di<br />

caramelle, pasticcini e prevalentemente ciocco<strong>la</strong>to, fosse anche in grado di teletrasportare una persona in carne ed ossa!<br />

Wonka fu colto al<strong>la</strong> sprovvista e lì per lì non seppe rispondere. Disse: “Una persona? Santo cielo, non lo so! … Boh … Forse…!?”<br />

E prima ancora che potesse finire <strong>la</strong> frase, Mike Tivù si precipitò verso <strong>la</strong> telecamera. “Fermati, o sarai ridotto in pezzettini!” gridò<br />

Wonka.<br />

Ma Mike scansò gli Umpa-lumpa che cercavano di fermarlo e … ci furono due <strong>la</strong>mpi abbaglianti.<br />

Tutti restarono fermi, immobili, a fissare il punto vuoto in cui poco prima c'era Mike Tivù!<br />

“Santo cielo, è sparito davvero! – disse Wonka. Poveri noi. Speriamo che non si perda qualche pezzo per strada. Beh, non dovremmo<br />

al<strong>la</strong>rmarci troppo, ma a volte solo una metà dei frammenti riesce ad arrivare dall’altra parte. Anche <strong>la</strong> settimana scorsa, non so che sia<br />

successo, ma fatto sta che solo mezza stecca di ciocco<strong>la</strong>to è uscita dallo schermo. Comunque, non disperiamo: nel caso che succeda,<br />

metteremo <strong>la</strong> metà rimasta in una macchina speciale che uso per le prove di e<strong>la</strong>sticità <strong>del</strong><strong>la</strong> gomma da masticare e tenteremo di<br />

allungarlo il più possibile.”<br />

Wonka: Allora quale altra stanza volete visitare?<br />

Coraggio svelti! Non possiamo far tardi!<br />

Vediamo un po’ quanti ragazzi ci sono ancora?<br />

Charlie: Ma signor Wonka…<br />

Wonka: SI?!?<br />

Charlie: Ci sono solo io!<br />

Wonka: Vuoi dire che ci sei rimasto solo tu?<br />

Charlie: Sì.<br />

Scena X<br />

Wonka: Questo vuol dire che sei il VINCITORE! Complimenti!! Vivissime congratu<strong>la</strong>zioni!!! Avevo avuto come una specie di<br />

presentimento!!! Che bellezza!!! Bravo. Bravo!!!! Su Ora non dobbiamo gingil<strong>la</strong>rci!! Abbiamo un sacco di cose da fare!!! Dobbiamo<br />

andare a prendere tutta <strong>la</strong> vostra famiglia perché d'ora in poi vivrete qui.<br />

Charlie: Qui?!?<br />

Voce narratore: Wonka e Charlie balzarono di nuovo sull'ascensore, che, Bang, si trasformo in razzo. E, bucato il tetto <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>fabbrica</strong>,<br />

iniziarono a sorvo<strong>la</strong>r<strong>la</strong>. Dall'alto videro all'uscita i camion pieni di prelibatezze che stavano aspettando il vincitore. E videro anche gli altri<br />

ragazzi, sani e salvi.<br />

Wonka: Ho una cosa molto importante da dirti Charlie.<br />

Piace anche a te <strong>la</strong> <strong>fabbrica</strong> non è vero?<br />

Charlie. Si, è un posto meraviglioso! Il più fantastico <strong>del</strong> mondo!<br />

Wonka: Bene, perché è tua. Vedi, ho deciso di rega<strong>la</strong>rte<strong>la</strong>. Quando sarai abbastanza grande per diriger<strong>la</strong> <strong>la</strong> <strong>fabbrica</strong> sarà tua. Ormai<br />

sono troppo vecchio. Figli non ne ho. Chi manderà avanti <strong>la</strong> <strong>fabbrica</strong> quando io non potrò più farlo?!<br />

Qualcuno dovrà pur farlo, se non altro per i miei poveri Umpa-lumpa.<br />

Io non voglio che finisca nelle mani di persone che non <strong>la</strong> amano e non voglio che a diriger<strong>la</strong> ci sia un adulto. Mi serve un ragazzo<br />

buono e intelligente e affettuoso, proprio come te, a cui possa sve<strong>la</strong>re tutti i miei segreti.<br />

Charlie: Ecco perché ha indetto il concorso!!<br />

Wonka: Certo. Per trovare il ragazzo che mi sarebbe andato a genio!!!<br />

Basta discutere non c’é più tempo! Andiamo a prendere tutta <strong>la</strong> famiglia. D’ora in poi potrete vivere qui e stare al caldo e rimpinzarvi e<br />

godere di tutte le comodità.<br />

Voce narratore: Intanto, con il razzo erano arrivati sopra <strong>la</strong> casetta di Charlie. In quel momento, Nonno Joe si stava affacciando al<strong>la</strong><br />

finestra.<br />

Charlie: Nonno, nonno! Preparati! Da stasera andremo a vivere nel<strong>la</strong> <strong>fabbrica</strong> <strong>del</strong> signor Wonka! Che dici? … non capisco! … Qualcosa<br />

da mettere sotto i denti? Aspetta e vedrai!!.<br />

6

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!