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Nostalgie maoiste e lotta per la successione in Cina - IAI - Istituto ...

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L’ex-segretario del Pcc del<strong>la</strong> municipalità di Chongq<strong>in</strong>g, Bo Xi<strong>la</strong>i, presenzia a una<br />

<strong>per</strong>formance di “canzoni rosse” nel giugno 2011. A seguito di un oscuro episodio che<br />

ha co<strong>in</strong>volto, Wang Lijun, il suo braccio destro, Bo Xi<strong>la</strong>i, che aspirava a entrare nel<br />

Comitato <strong>per</strong>manente del Politburo, è stato, <strong>in</strong>vece, rimosso dall’<strong>in</strong>carico che ricopriva a<br />

Chongq<strong>in</strong>g.<br />

da parte di élite artistiche e culturali, quanto piuttosto di un processo<br />

di progressiva penetrazione nell’immag<strong>in</strong>ario popo<strong>la</strong>re.<br />

Come, ad esempio, quando tra gli autisti c<strong>in</strong>esi si affermò <strong>per</strong><br />

<strong>la</strong> prima volta l’abitud<strong>in</strong>e di appendere un “sant<strong>in</strong>o” di Mao<br />

allo specchietto retrovisore delle proprie automobili <strong>in</strong> seguito<br />

al diffondersi di una leggenda metropolitana che voleva che a<br />

Shenzhen una <strong>per</strong>sona co<strong>in</strong>volta <strong>in</strong> un gravissimo <strong>in</strong>cidente<br />

stradale fosse sopravvissuta grazie ad un immag<strong>in</strong>e di Mao sul<br />

cruscotto. O, ancora, con <strong>la</strong> risco<strong>per</strong>ta delle “canzoni rosse”<br />

nei primi anni Novanta, quando una serie di <strong>in</strong>ni fondanti del<br />

partito – da “Il socialismo è grande” all’“Internazionale”<br />

– furono rie<strong>la</strong>borati <strong>in</strong> chiave rock. Si par<strong>la</strong> diffusamente di canzoni<br />

rosse oggi, ma non sono <strong>in</strong> molti coloro che ricordano come<br />

nell’<strong>in</strong>verno del 1991-92 un album pop <strong>in</strong>tito<strong>la</strong>to “Il sole rosso<br />

– Odi a Mao Zedong cantate <strong>in</strong> un nuovo ritmo” abbia<br />

ottenuto un successo strepitoso, vendendo quattordici milioni di<br />

copie nel giro di pochi mesi.<br />

Quali furono le ragioni al<strong>la</strong> base di questo ritorno di fiam-<br />

Mr. Xi va a Wash<strong>in</strong>gton<br />

di Giovanni Andorn<strong>in</strong>o<br />

Quest’anno ricorrono i quarant’anni dal<strong>la</strong> storica visita del<br />

Presidente Usa Richard Nixon a Pech<strong>in</strong>o, culm<strong>in</strong>e di una<br />

strategia di engagement <strong>la</strong> cui urgenza Nixon aveva argomentato<br />

f<strong>in</strong> dal 1967, rilevando su Foreign Affairs come non si potesse<br />

<strong>per</strong>mettere che un paese come <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a rimanesse escluso dal<strong>la</strong><br />

famiglia delle nazioni a coltivare fantasie, odi e m<strong>in</strong>acce contro<br />

i propri vic<strong>in</strong>i. La visita presidenziale fu uno dei capo<strong>la</strong>vori<br />

diplomatici dell’allora consigliere <strong>per</strong> <strong>la</strong> sicurezza nazionale,<br />

Henry Kiss<strong>in</strong>ger, e si concluse con <strong>la</strong> pubblicazione dello storico<br />

“Shanghai Communiqué”, che pose le basi <strong>per</strong> <strong>la</strong> normalizzazione<br />

delle re<strong>la</strong>zioni bi<strong>la</strong>terali s<strong>in</strong>o-statunitensi.<br />

A quarant’anni di distanza è toccato al vicepresidente del<strong>la</strong><br />

Repubblica popo<strong>la</strong>re c<strong>in</strong>ese (Rpc) Xi J<strong>in</strong>p<strong>in</strong>g restituire <strong>la</strong> visita:<br />

il contesto storico è molto cambiato, ma il presunto futuro<br />

presidente c<strong>in</strong>ese – che dovrebbe entrare <strong>in</strong> carica nel 2013,<br />

dopo essere stato proc<strong>la</strong>mato segretario generale del Partito<br />

comunista c<strong>in</strong>ese (Pcc) il prossimo autunno e prima di divenire<br />

presidente del<strong>la</strong> Commissione militare centrale come ultimo<br />

passaggio del<strong>la</strong> transizione del<strong>la</strong> leadership apicale del<strong>la</strong> Rpc<br />

3<br />

ma <strong>per</strong> il vecchio presidente? L’<strong>in</strong>terpretazione più semplice ed<br />

immediata vuole che dopo gli eventi del 4 giugno 1989 le autorità<br />

fossero al<strong>la</strong> ricerca di una nuova legittimazione. Il recu<strong>per</strong>o<br />

dell’immag<strong>in</strong>e di Mao sarebbe stato, qu<strong>in</strong>di, una strategia orchestrata<br />

dall’alto. Eppure, questa spiegazione non appare esauriente.<br />

Come scrive Barmé, è discutibile attribuire questo fenomeno<br />

ad una strategia politica e<strong>la</strong>borata a tavol<strong>in</strong>o dalle autorità<br />

oppure al consumismo derivante dal “socialismo di mercato”.<br />

La chiave di lettura più appropriata va <strong>in</strong>dividuata nell’abitud<strong>in</strong>e<br />

umana di aggrapparsi a pratiche e discorsi familiari <strong>in</strong> un<br />

<strong>per</strong>iodo di crisi. In un momento di grandi <strong>in</strong>certezze economiche,<br />

sociali e politiche qual era <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a dei tardi anni Ottanta,<br />

vecchi simboli culturali, culti, pratiche e credi sarebbero stati<br />

spontaneamente risco<strong>per</strong>ti dal<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> dare coesione<br />

e significato ad un mondo sempre più m<strong>in</strong>accioso.<br />

Come <strong>in</strong>terpretare <strong>in</strong>vece <strong>la</strong> “febbre maoista” di questi ultimi<br />

anni? La sensazione è che <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a oggi siamo di fronte a<br />

due fenomeni molto differenti. Da un <strong>la</strong>to, vi è <strong>la</strong> manipo<strong>la</strong>zione<br />

politica del<strong>la</strong> figura di Mao da parte delle autorità. Questo<br />

avviene non solo attraverso campagne “rosse” come quelle di<br />

Chongq<strong>in</strong>g, ma anche attraverso messaggi ve<strong>la</strong>ti come il recente<br />

richiamo del presidente Hu J<strong>in</strong>tao al<strong>la</strong> necessità di far sì<br />

che “cento fiori sbocc<strong>in</strong>o e cento scuole di pensiero dibattano”,<br />

pronunciato di fronte all’ultimo congresso nazionale dell’Associazione<br />

degli scrittori c<strong>in</strong>esi. Dall’altro <strong>in</strong>vece vi è una riappropriazione<br />

popo<strong>la</strong>re dell’immag<strong>in</strong>e del vecchio presidente, un<br />

discorso che, fenomeni di costume a parte, spesso si artico<strong>la</strong> <strong>in</strong><br />

tutt’altri term<strong>in</strong>i rispetto all’<strong>in</strong>terpretazione ufficiale. Per citare<br />

le parole conclusive del documentario “Morn<strong>in</strong>g Sun” (2003,<br />

prodotto e diretto da Carma H<strong>in</strong>ton, Geremie Barmé, Richard<br />

Gordon), che offre uno straord<strong>in</strong>ario sguardo sul<strong>la</strong> Rivoluzione<br />

culturale: “Per molti <strong>la</strong> Rivoluzione è morta. Le promesse utopistiche<br />

ora si presentano sotto diverse spoglie, ma lo spettro di<br />

Mao non è mai lontano. Quando le <strong>per</strong>sone si sentono represse<br />

e impotenti, quando il sistema non <strong>per</strong>mette forme legittime di<br />

protesta o difesa, Mao emerge come una possibilità, un campione<br />

del diritto a ribel<strong>la</strong>rsi.”<br />

– ha posto l’accento sul<strong>la</strong> necessità di <strong>per</strong>seguire una sempre<br />

più approfondita re<strong>la</strong>zione tra i due paesi.<br />

Nel 1972 le <strong>in</strong>cipienti re<strong>la</strong>zioni tra Stati Uniti e C<strong>in</strong>a avevano<br />

una dimensione prettamente strategica: facendo <strong>per</strong>no sull’ormai<br />

più che decennale rottura s<strong>in</strong>o-sovietica, <strong>la</strong> distensione tra<br />

il paese-leader del “mondo libero” e il pr<strong>in</strong>cipale antagonista<br />

dell’Urss nel blocco socialista metteva Mosca <strong>in</strong> una condizione<br />

di disagio e pressione crescente. All’<strong>in</strong>domani del<strong>la</strong> repressione<br />

di Piazza Tienanmen e del<strong>la</strong> dissoluzione dell’Unione<br />

Sovietica – durante quello che è stato chiamato il “momento<br />

unipo<strong>la</strong>re” degli Usa – Wash<strong>in</strong>gton e Pech<strong>in</strong>o <strong>in</strong>terpretarono<br />

<strong>in</strong>vece le re<strong>la</strong>zioni bi<strong>la</strong>terali <strong>in</strong> chiave pr<strong>in</strong>cipalmente economica.<br />

Svanito l’orizzonte del “New World Order” <strong>in</strong>izialmente<br />

teorizzato dal presidente George Bush sr. come obiettivo del<strong>la</strong><br />

riforma dell’architettura <strong>in</strong>ternazionale, <strong>la</strong> Rpc poté cont<strong>in</strong>uare<br />

a <strong>in</strong>vocare retoricamente un riequilibrio dei rapporti tra paesi<br />

avanzati e nazioni <strong>in</strong> via di sviluppo senza doversi assumere<br />

responsabilità politiche partico<strong>la</strong>rmente onerose. Il volume<br />

crescente degli scambi commerciali e degli <strong>in</strong>vestimenti favorì<br />

ORiZZOntec<strong>in</strong>A - MARZO 2012


una massiccia crescita dell’economia statunitense senza che si<br />

palesassero rischi di <strong>in</strong>f<strong>la</strong>zione, mentre il Pil c<strong>in</strong>ese cresceva<br />

s<strong>in</strong>o a raggiungere il secondo posto al mondo e una fisionomia<br />

tale da far collocare <strong>la</strong> Rpc tra i paesi a medio reddito (dati<br />

Banca mondiale 2011).<br />

Oggi va chiaramente riemergendo una dimensione strategica<br />

delle re<strong>la</strong>zioni s<strong>in</strong>o-statunitensi: <strong>la</strong> presidenza Obama ha<br />

<strong>per</strong>seguito un progressivo disimpegno dal teatro mediorientale,<br />

focalizzando energie diplomatiche e dotazioni militari sul teatro<br />

dell’Oceano Pacifico. Anche il dibattito negli Stati Uniti rispecchia<br />

questa d<strong>in</strong>amica. Emblematica è una recente presa di<br />

posizione di Zbigniew Brzez<strong>in</strong>ski, già consigliere <strong>per</strong> <strong>la</strong> sicurezza<br />

nazionale del presidente Jimmy Carter tra il 1977 e il 1981:<br />

dopo aver proposto l’istituzione di un G-2 <strong>in</strong>formale C<strong>in</strong>a-Stati<br />

Uniti durante una conferenza a Pech<strong>in</strong>o <strong>la</strong> settimana prima<br />

dell’<strong>in</strong>augurazione di Obama al<strong>la</strong> presidenza, nell’ultimo<br />

numero di Foreign Affairs Brzez<strong>in</strong>ski par<strong>la</strong> a<strong>per</strong>tamente di<br />

“ba<strong>la</strong>nc<strong>in</strong>g”, auspicando che Wash<strong>in</strong>gton <strong>per</strong>segua un “al<strong>la</strong>rgamento<br />

dell’Occidente” verso Est, a <strong>in</strong>cludere Russia e Turchia,<br />

f<strong>in</strong>o a Corea del Sud e Giappone. Questo “maxi-Occidente”<br />

dovrebbe contribuire (da una posizione di forza, s’<strong>in</strong>tende) a<br />

gestire <strong>la</strong> complessità del teatro est-asiatico creando condizioni<br />

che facilit<strong>in</strong>o l’emergere del<strong>la</strong> C<strong>in</strong>a al rango di potenza globale.<br />

È una partita delicata: questa strategia che mira a contrastare<br />

l’ascesa del<strong>la</strong> C<strong>in</strong>a può rive<strong>la</strong>rsi una profezia che si autoavvera,<br />

a detrimento del<strong>la</strong> stabilità regionale e globale. Al<strong>la</strong><br />

luce di ciò è importante che l’amm<strong>in</strong>istrazione Obama sia impegnata<br />

a coltivare un rapporto <strong>per</strong>sonale con il futuro presidente<br />

c<strong>in</strong>ese Xi e che questi si sia detto favorevole ad accrescere<br />

le re<strong>la</strong>zioni tra le burocrazie militari dei due paesi (tra cui, ad<br />

esempio, non esiste una prassi consolidata di “telefono rosso”<br />

che eviti l’esca<strong>la</strong>tion di potenziali e sempre più verosimili <strong>in</strong>cidenti<br />

o<strong>per</strong>ativi nel Pacifico occidentale).<br />

L’azione del<strong>la</strong> Casa Bianca è resa meno complicata dal fatto<br />

che Xi appartiene <strong>in</strong> tutti i sensi a una generazione successiva<br />

a quel<strong>la</strong> dell’attuale presidente Hu J<strong>in</strong>tao, oltre ad avere una<br />

<strong>per</strong>sonalità più spiccata, ancorché fedele all’autocontrollo tipico<br />

dei leader c<strong>in</strong>esi. La sua visita a Wash<strong>in</strong>gton, che ha un<br />

precedente <strong>in</strong> quel<strong>la</strong> del 2002, era volta a confermare che gli<br />

è stato trasferito il più importante portafoglio di politica estera<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> Rpc. A differenza di Hu nel 2002, <strong>per</strong>ò, Xi aveva già<br />

visitato gli Stati Uniti <strong>in</strong> passato, nel 1985, e, come <strong>per</strong> gli altri<br />

papabili nuovi membri del prossimo Comitato <strong>per</strong>manente del<br />

Politburo – l’organo del Pcc che ha il potere supremo <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a<br />

–, non ha il retroterra culturale tecnico dell’attuale leadership.<br />

4<br />

All’International Studies Learn<strong>in</strong>g Center di Los Angeles (17 febbraio) Xi J<strong>in</strong>p<strong>in</strong>g e<br />

Joe Biden hanno confermato l’impegno a stimo<strong>la</strong>re gli scambi people-to-people tra<br />

i due paesi. La C<strong>in</strong>a si colloca al primo posto come paese d’orig<strong>in</strong>e degli studenti<br />

stranieri iscritti negli Stati Uniti, con il 21,8% del totale nell’a/a 2010-11. Il rapporto<br />

Open Doors Report on International Educational Exchange 2011 dell’Institute of<br />

International Education mostra come un trend <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua crescita.<br />

Dopo aver s<strong>per</strong>imentato sul<strong>la</strong> sua pelle di “pr<strong>in</strong>cipe rosso” gli<br />

effetti del<strong>la</strong> Rivoluzione culturale, il giovane Xi rientrò dall’esilio<br />

nelle campagne <strong>per</strong> ottenere un dottorato <strong>in</strong> legge (il padre,<br />

Xi Zhongxun, fu vice premier sotto Mao e contribuì a realizzare<br />

<strong>la</strong> prima “zona economica speciale” a Shenzhen su mandato<br />

di Deng Xiaop<strong>in</strong>g). Sposato <strong>in</strong> seconde nozze con una nota<br />

cantante pop, ha ora una figlia che studia sotto pseudonimo a<br />

Harvard.<br />

La carriera di Xi si è sviluppata nel<strong>la</strong> zona costiera, prima<br />

come governatore del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia del Fujian – cruciale trampol<strong>in</strong>o<br />

politico <strong>per</strong> via delle <strong>in</strong>tense re<strong>la</strong>zioni economiche con<br />

Taiwan – poi ai vertici dello Zhejiang, noto <strong>per</strong> il d<strong>in</strong>amismo<br />

economico del suo ricco tessuto di imprese private. Nel 2007 Xi<br />

veniva nom<strong>in</strong>ato segretario del Pcc di Shanghai, poco prima<br />

di entrare nel Comitato <strong>per</strong>manente del Politburo dove è stato<br />

“allevato” <strong>per</strong> sostituire Hu J<strong>in</strong>tao. Noto <strong>per</strong> l’im<strong>per</strong>meabilità a<br />

scandali e corruzione, <strong>la</strong> rapida carriera politica di Xi J<strong>in</strong>p<strong>in</strong>g<br />

sembra dovuta più al<strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> sua azione di governo che<br />

a prese di posizione forti nel campo del<strong>la</strong> sicurezza nazionale o<br />

del<strong>la</strong> repressione <strong>in</strong>terna, un’altra differenza sostanziale rispetto<br />

ai due predecessori, rispettivamente noti <strong>per</strong> <strong>la</strong> stretta sul<strong>la</strong><br />

ribellione <strong>in</strong> Tibet del 1989 (Hu J<strong>in</strong>tao) e <strong>per</strong> aver impedito il<br />

ripetersi a Shanghai delle manifestazioni di Piazza Tienanmen<br />

nello stesso anno (Jiang Zem<strong>in</strong>).<br />

Ch<strong>in</strong>a 2030:<br />

il piano ventennale del<strong>la</strong> banca Mondiale<br />

di Giuseppe Gabusi<br />

Il 27 febbraio il presidente del<strong>la</strong> Banca mondiale, Robert Zoellick,<br />

ha presentato a Pech<strong>in</strong>o il nuovo rapporto sul<strong>la</strong> C<strong>in</strong>a,<br />

dal roboante titolo Ch<strong>in</strong>a 2030: Build<strong>in</strong>g a Modern, Harmonious,<br />

and Creative High-Income Society. Il volum<strong>in</strong>oso testo<br />

di 468 pag<strong>in</strong>e è frutto del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione del<strong>la</strong> Banca con<br />

il Development Research Center (Drc) del Consiglio di Stato,<br />

e gode del sostegno esplicito del vice-premier Li Keqiang,<br />

che, come è noto, è <strong>in</strong> predicato di diventare primo m<strong>in</strong>istro<br />

dopo il XVIII Congresso del Partito comunista c<strong>in</strong>ese (Pcc) del<br />

prossimo ottobre.<br />

Il messaggio che l’approfondita analisi <strong>in</strong>tende veico<strong>la</strong>re si<br />

artico<strong>la</strong> su sei fronti di <strong>in</strong>tervento <strong>per</strong> garantire al<strong>la</strong> C<strong>in</strong>a una<br />

crescita sostenibile <strong>per</strong> i prossimi vent’anni: 1) “attuare le riforme<br />

strutturali <strong>per</strong> rafforzare le fondamenta di un’economia<br />

basata sul mercato, attraverso <strong>la</strong> ridef<strong>in</strong>izione del ruolo del governo,<br />

<strong>la</strong> riforma e <strong>la</strong> ristrutturazione delle imprese di stato e<br />

delle banche, <strong>la</strong> promozione del<strong>la</strong> concorrenza, e l’approfondimento<br />

delle riforme nei mercati f<strong>in</strong>anziari, del<strong>la</strong> terra e del <strong>la</strong>-<br />

ORiZZOntec<strong>in</strong>A - MARZO 2012


voro”: si tratta <strong>in</strong> sostanza del<strong>la</strong> proposta di una trasformazione<br />

dello stato secondo il modello service-delivery che è ben noto nei<br />

paesi di <strong>in</strong>dustrializzazione avanzata; 2) “accelerare il passo<br />

dell’<strong>in</strong>novazione e creare un sistema a<strong>per</strong>to di <strong>in</strong>novazione” <strong>in</strong><br />

cui <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a abbia una partecipazione più attiva all’<strong>in</strong>terno dei<br />

network di ricerca e sviluppo globali, creando flussi di scambio<br />

mutualmente benefici; 3) “cogliere l’opportunità di abbracciare<br />

le tecnologie verdi (go green) attraverso un mix di <strong>in</strong>centivi di<br />

mercato, <strong>in</strong>vestimenti pubblici, politiche <strong>in</strong>dustriali e sviluppo<br />

istituzionale”; 4) “espandere le opportunità e promuovere <strong>la</strong> sicurezza<br />

sociale <strong>per</strong> tutti, facilitando l’uguale accesso a <strong>la</strong>voro,<br />

f<strong>in</strong>anza, servizi sociali di qualità e sicurezza sociale con caratteristiche<br />

di portabilità”; 5) “rafforzare il sistema fiscale attraverso<br />

<strong>la</strong> mobilizzazione di risorse addizionali, assicurando che<br />

i governi locali abbiano adeguati f<strong>in</strong>anziamenti <strong>per</strong> fare fronte<br />

a responsabilità di spesa forti e crescenti”; 6) “ricercare re<strong>la</strong>zioni<br />

mutualmente benefiche con il mondo, diventando uno<br />

stakeholder proattivo nell’economia mondiale, utilizzando attivamente<br />

le istituzioni multi<strong>la</strong>terali” e contribuendo a dare forma<br />

all’agenda del<strong>la</strong> governance globale. In s<strong>in</strong>tesi, le riforme suggerite<br />

dal rapporto sono le stesse che da anni sono menzionate<br />

nei documenti ufficiali del Pcc e del governo e che richiedono<br />

un ruolo più equilibrato tra stato e mercato, più <strong>in</strong>novazione,<br />

una maggiore attenzione al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> ambientale e al sistema di<br />

sicurezza sociale, un nuovo sistema fiscale che tenga sotto controllo<br />

<strong>la</strong> voracità di spesa delle prov<strong>in</strong>ce e dei governi locali, e<br />

l’<strong>in</strong>tegrazione pacifica nell’ord<strong>in</strong>e mondiale.<br />

Come ha ricordato Paolo Bozzatta, senior partner di “The<br />

European House of Ambrosetti”, <strong>in</strong> una recente <strong>in</strong>tervista<br />

a Radio Radicale, le scelte di fronte a cui si trova <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a<br />

hanno una componente economica (riguardante un modello<br />

di stato “che ha fatto il suo tempo”) e una politica (l’ampiezza<br />

del<strong>la</strong> riforma). In merito alle privatizzazioni, lo stesso Bozzatta<br />

ha ricordato che, sebbene siano evidenti i settori c<strong>in</strong>esi da liberalizzare<br />

(acciaio, automotive, aviation, banche e assicurazioni),<br />

non bisogna dimenticare che <strong>per</strong>s<strong>in</strong>o gli Stati Uniti f<strong>in</strong>anziano<br />

<strong>in</strong> maniera consistente (700-800 miliardi di dol<strong>la</strong>ri l’anno) le<br />

aziende private <strong>per</strong> scopi di ricerca militare. Ogni stato, <strong>in</strong>somma,<br />

ha le sue aziende strategiche; anzi, pare che il modello del<br />

capitalismo di Stato goda di buona salute, a leggere il recente,<br />

documentatissimo rapporto del<strong>la</strong> rivista The Economist<br />

sull’argomento.<br />

Negli anni Novanta l’a<strong>la</strong> liberal-riformista del<strong>la</strong> leadership<br />

Il parco eolico del Ponte Donghai, a Shanghai, è un esempio di diversificazione dell’approvvigionamento<br />

energetico attraverso risorse r<strong>in</strong>novabili. La vic<strong>in</strong>a prov<strong>in</strong>cia dello<br />

Zhejiang ha fatto dell’utilizzo delle acque territoriali a scopo produttivo una scelta strategica<br />

<strong>per</strong> preservare le terre coltivabili.<br />

5<br />

seGNAlAzioNi<br />

Sono a<strong>per</strong>te le iscrizioni al<strong>la</strong> 6 a edizione del<strong>la</strong> TOCh<strong>in</strong>a Summer<br />

School <strong>in</strong> politica, economia e re<strong>la</strong>zioni <strong>in</strong>ternazionali del<strong>la</strong> C<strong>in</strong>a<br />

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dell’Università di Tor<strong>in</strong>o <strong>in</strong> partnership con T.wai e l’Australian<br />

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<strong>in</strong>ternazionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione e l’aggiornamento <strong>in</strong>tensivi di<br />

studenti, giovani studiosi, diplomatici e professionisti sulle d<strong>in</strong>amiche<br />

socio-politiche ed economiche c<strong>in</strong>esi. Tutte le <strong>in</strong>formazioni<br />

su sessioni <strong>in</strong> programmazione, docenti, application process e borse<br />

di studio sono disponibili onl<strong>in</strong>e.<br />

c<strong>in</strong>ese, capitanata soprattutto dal primo m<strong>in</strong>istro dell’epoca<br />

Zhu Rongji, utilizzò i negoziati <strong>per</strong> l’<strong>in</strong>gresso nell’Organizzazione<br />

mondiale del commercio (Omc) <strong>per</strong> acquisire sostegno<br />

e prestigio <strong>in</strong>ternazionale nel<strong>la</strong> <strong>lotta</strong> politica <strong>in</strong>terna contro i<br />

conservatori, ma anche <strong>per</strong> addossare alle organizzazioni <strong>in</strong>ternazionali<br />

<strong>la</strong> responsabilità di decisioni controverse, come<br />

abbondantemente analizzato dal<strong>la</strong> letteratura scientifica. Non<br />

stupisce <strong>per</strong>tanto che <strong>la</strong> maggior parte degli osservatori abbia<br />

ritenuto di potere <strong>in</strong>travedere nel tim<strong>in</strong>g di presentazione del<br />

rapporto (a poco più di sei mesi dal XVIII congresso del Pcc) un<br />

segnale <strong>la</strong>nciato dai leader più a<strong>per</strong>ti al cambiamento del ruolo<br />

dello stato <strong>in</strong> economia <strong>per</strong> <strong>in</strong>fluenzare (o giustificare) le scelte<br />

strategiche del<strong>la</strong> dirigenza prossima ventura. Sempre secondo<br />

quanto riportato da The Economist, sembra addirittura che<br />

nel<strong>la</strong> fase di e<strong>la</strong>borazione del rapporto il Drc abbia sostenuto<br />

posizioni ancora più radicali. È noto <strong>in</strong>fatti che le aziende di<br />

stato, rafforzatesi sui mercati globali negli ultimi anni, rappresent<strong>in</strong>o<br />

un vested <strong>in</strong>terest <strong>in</strong> grado di opporsi a riforme che ne<br />

ridimension<strong>in</strong>o il potere di condizionamento dell’economia e<br />

del<strong>la</strong> politica del paese. Di certo con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione al<strong>la</strong> stesura<br />

del rapporto il governo c<strong>in</strong>ese mette a segno un <strong>in</strong>dubbio<br />

colpo di immag<strong>in</strong>e di fronte al consenso liberale <strong>in</strong>ternazionale,<br />

mentre <strong>per</strong> l’istituzione di Wash<strong>in</strong>gton il discorso è diverso.<br />

Al<strong>la</strong> Banca Mondiale bisogna dare atto del<strong>la</strong> profondità e<br />

del<strong>la</strong> ricchezza del <strong>la</strong>voro di ricerca, frutto di un bagaglio di<br />

es<strong>per</strong>ienza e conoscenza maturato nei decenni dai funzionari<br />

dell’organizzazione, e forse <strong>per</strong>ciò non si tratta solo di “giochi<br />

di parole”, come sostenuto da Gem<strong>in</strong>ello Alvi <strong>in</strong> una recente<br />

<strong>in</strong>tervista. Nel discorso ufficiale di presentazione del rapporto,<br />

Robert Zoellick afferma che Ch<strong>in</strong>a 2030 non vuole essere un<br />

testo prescrittivo, ma soltanto “offrire direzioni, riconoscendo<br />

che queste idee necessitano di ulteriore dibattito all’<strong>in</strong>terno del<strong>la</strong><br />

C<strong>in</strong>a” prima di essere tradotte <strong>in</strong> politiche e leggi specifiche.<br />

Tuttavia, <strong>la</strong> sensazione è quel<strong>la</strong> di trovarci davanti a un’occasione<br />

mancata. Non serve che sia <strong>la</strong> Banca mondiale a ricordare<br />

che <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a, se non procede a riorientare il suo modello<br />

di crescita, rischia “<strong>la</strong> trappo<strong>la</strong> dei paesi a reddito medio” che<br />

dopo un <strong>per</strong>iodo di sviluppo sostenuto sprofondano <strong>in</strong> un’epoca<br />

di stagnazione o di bassa crescita. Secondo le previsioni dello<br />

studio, anche <strong>in</strong> presenza di riforme e senza shock rilevanti il<br />

ritmo del<strong>la</strong> crescita c<strong>in</strong>ese è comunque dest<strong>in</strong>ato ad attenuarsi,<br />

raggiungendo il 5% nel 2026. Né è nuova l’idea che Pech<strong>in</strong>o<br />

debba puntare sull’<strong>in</strong>novazione, sul<strong>la</strong> costruzione di un efficace<br />

sistema di welfare e sull’assunzione di ruoli globali responsabili<br />

<strong>in</strong> conformità al suo nuovo status di su<strong>per</strong>potenza economica.<br />

Non è un caso che sempre Robert Zoellick, nel<strong>la</strong> suddetta<br />

ORiZZOntec<strong>in</strong>A - MARZO 2012


occasione, abbia con evidente entusiasmo affermato: “Vikram<br />

Nehru, leader del<strong>la</strong> squadra di <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong> Banca mondiale,<br />

mi ha <strong>in</strong>formato che al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e, entrambe le squadre c<strong>in</strong>esi e<br />

del<strong>la</strong> Banca mondiale erano veramente diventati un jo<strong>in</strong>t team<br />

con comuni obiettivi e profonde amicizie”. A questo proposito,<br />

occorre ricordare che Vikram Nehru è anche tra gli autori del<br />

precedente rapporto Ch<strong>in</strong>a 2020, pubblicato nel 1997 e <strong>in</strong>centrato<br />

sul<strong>la</strong> necessità <strong>per</strong> <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a di aprire nuovi spazi al mercato<br />

e di istituire un efficiente sistema di welfare. Conoscevamo già i<br />

piani qu<strong>in</strong>quennali, ora abbiamo a disposizione anche un nuovo<br />

piano ventennale.<br />

“piccole” città crescono<br />

di Corrado Gotti Tedeschi<br />

Le imprese italiane oggi <strong>in</strong>tenzionate ad affacciarsi sul mercato<br />

c<strong>in</strong>ese, o a consolidarvi <strong>la</strong> propria presenza, devono<br />

ripensare il proprio modello di bus<strong>in</strong>ess <strong>in</strong> un’ottica strategica<br />

più conforme alle caratteristiche assai eterogenee del mercato<br />

c<strong>in</strong>ese, non solo a livello regionale, ma soprattutto a livello dei<br />

s<strong>in</strong>goli centri urbani. Un recente studio condotto da McK<strong>in</strong>sey<br />

ha identificato 22 cluster urbani di dimensioni differenti,<br />

che <strong>in</strong>cludono circa 150 centri urbani “m<strong>in</strong>ori” (città con almeno<br />

un milione di abitanti) il cui contributo al Pil è <strong>in</strong> forte<br />

crescita. La segmentazione di McK<strong>in</strong>sey – effettuata sul<strong>la</strong><br />

base di una serie di criteri quali <strong>la</strong> struttura dell’<strong>in</strong>dustria, <strong>la</strong><br />

collocazione geografica, <strong>la</strong> demografia e il comportamento del<br />

consumatore – ha sve<strong>la</strong>to l’esistenza di altrettanti sub-markets<br />

ancora poco presidiati dalle grandi mult<strong>in</strong>azionali, ma estremamente<br />

promettenti <strong>per</strong> le piccole e medie imprese italiane.<br />

Le opportunità che esistono <strong>in</strong> questa fase sono molteplici e, <strong>in</strong><br />

partico<strong>la</strong>re, riguardano:<br />

1) l’<strong>in</strong>tensità del processo di <strong>in</strong>urbamento dei cittad<strong>in</strong>i c<strong>in</strong>esi,<br />

e il conseguente aumento del potere d’acquisto delle c<strong>la</strong>ssi<br />

medie: il Ch<strong>in</strong>a’s National Bureau of Statistics ha stimato<br />

che al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e del 2011 circa il 51% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione c<strong>in</strong>ese è<br />

concentrata nelle città, su<strong>per</strong>ando <strong>per</strong> <strong>la</strong> prima volta il numero<br />

di residenti nelle zone rurali del paese. Il reddito pro capite<br />

urbano è aumentato del 14% rispetto al 2010 <strong>per</strong> un valore<br />

pari a 3,500 US$ con il duplice effetto di aumentare il costo<br />

del <strong>la</strong>voro, ma anche <strong>la</strong> capacità di spesa del cittad<strong>in</strong>o medio<br />

c<strong>in</strong>ese. In aggiunta, aumenta <strong>la</strong> domanda di prodotti/servizi<br />

C’era un <strong>per</strong>iodo <strong>in</strong> cui pubblicitari ed es<strong>per</strong>ti di strategie<br />

di market<strong>in</strong>g s’<strong>in</strong>terrogavano sul cosiddetto “Ch<strong>in</strong>a’s X Brand<br />

Blues”, il fenomeno <strong>per</strong> il quale <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a produce di tutto ma non<br />

riesce a creare un marchio capace di imporsi a livello globale.<br />

Mentre Pech<strong>in</strong>o cerca i mezzi più <strong>in</strong>novativi <strong>per</strong> risolvere<br />

questo dilemma, i brand italiani <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a soffrono di un problema<br />

uguale e opposto: dopo essere stati ai vertici <strong>per</strong> anni, sembrano<br />

entrati <strong>in</strong> una crisi di credibilità.<br />

Alle orig<strong>in</strong>i del tracollo c’è una lunga scia di eventi, passi<br />

falsi e strategie sbagliate. Si com<strong>in</strong>cia nel luglio scorso con il<br />

famigerato “caso Da V<strong>in</strong>ci”: <strong>la</strong> maison c<strong>in</strong>ese importatrice di<br />

6<br />

In un articolo pubblicato sul F<strong>in</strong>ancial Times, Ian<br />

Gold<strong>in</strong> (ex vice-presidente del<strong>la</strong> Banca), mettendo <strong>in</strong> guardia<br />

contro il rischio di irrilevanza del<strong>la</strong> Banca mondiale nel mutato<br />

contesto <strong>in</strong>ternazionale del nuovo secolo, sostiene che soltanto<br />

S<strong>in</strong>gapore e <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a hanno le competenze e le professionalità<br />

necessarie a formu<strong>la</strong>re visioni strategiche di lungo <strong>per</strong>iodo, che<br />

sono <strong>in</strong>vece “assenti <strong>per</strong>s<strong>in</strong>o nelle economie avanzate quali il<br />

Regno Unito o gli Stati Uniti”. Forse <strong>per</strong> leggere analisi e suggerimenti<br />

rilevanti, “visionari” e orig<strong>in</strong>ali, dobbiamo attendere<br />

che <strong>la</strong> Banca col<strong>la</strong>bori con altri governi, <strong>in</strong> questo momento più<br />

bisognosi di aiuto.<br />

più sofisticati e di maggior qualità;<br />

2) <strong>la</strong> presenza di un mass market non ancora sfruttato pienamente<br />

nelle città “m<strong>in</strong>ori”: se i grandi centri urbani c<strong>in</strong>esi<br />

(Pech<strong>in</strong>o, Shanghai, Guangzhou, Tianj<strong>in</strong> e Wuhan) sono caratterizzati<br />

da una tipologia di consumatore molto sofisticato e<br />

ormai <strong>per</strong> molti versi “occidentalizzato”, e <strong>per</strong>tanto da un mercato<br />

re<strong>la</strong>tivamente saturo sul piano competitivo, i centri urbani<br />

più piccoli si differenziano <strong>per</strong> una brand awareness ancora poco<br />

diffusa e presentano un contesto competitivo più accessibile, <strong>in</strong><br />

quanto non monopolizzato dalle grandi mult<strong>in</strong>azionali c<strong>in</strong>esi<br />

e occidentali.<br />

La frammentarietà e l’eterogeneità del mercato <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a richiede<br />

qu<strong>in</strong>di alle aziende che puntano a una penetrazione di<br />

medio-lungo <strong>per</strong>iodo di adottare un piano strategico che dia<br />

priorità a specifiche città localizzate all’<strong>in</strong>terno di un grande<br />

cluster urbano. Quest’ultimo va scelto <strong>in</strong> base alle migliori opportunità<br />

settoriali che vi sono racchiuse.<br />

Ogni cluster urbano deve essere visto come un mercato a<br />

se stante e omogeneo, all’<strong>in</strong>terno del quale le Pmi avrebbero<br />

l’opportunità di sviluppare più facilmente il proprio network<br />

distributivo, <strong>la</strong> supply cha<strong>in</strong>, <strong>la</strong> forza di vendita, e le strategie di<br />

market<strong>in</strong>g f<strong>in</strong>alizzate a presentare i prodotti/servizi ai consumatori<br />

locali. Un approccio “th<strong>in</strong>k global and act local” molto<br />

<strong>per</strong>sonalizzato sul cluster target potrebbe, se <strong>per</strong>seguito con successo,<br />

esser replicato <strong>in</strong> altri cluster urbani facendo leva sul<strong>la</strong><br />

<strong>per</strong>cezione del brand che l’azienda può costruirsi con pazienza<br />

ed accuratezza.<br />

Quanto vale il “brand italia” <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a<br />

di Antonio Talia<br />

mobili di lusso italiani è oggetto di una devastante campagna<br />

mediatica ad o<strong>per</strong>a del<strong>la</strong> tv di Stato CCTV, che accusa <strong>la</strong> società<br />

di etichettare come “made <strong>in</strong> Italy” prodotti di scarsa qualità<br />

fabbricati <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a. L’impressione emersa da un’<strong>in</strong>tervista con<br />

<strong>la</strong> proprietaria di Da V<strong>in</strong>ci Doris Phua realizzata all’epoca <strong>per</strong><br />

AgiCh<strong>in</strong>a24 è che <strong>la</strong> signora Phua avesse pestato i piedi a qualche<br />

concorrente con fortissime protezioni, ma che non volesse<br />

rive<strong>la</strong>re i retroscena del<strong>la</strong> vicenda. Qualche mese dopo una<br />

contro<strong>in</strong>chiesta ha fatto balenare <strong>la</strong> possibilità che Peng Jie - <strong>la</strong><br />

donna che con le sue accuse ha avviato l’<strong>in</strong>chiesta del<strong>la</strong> CCTV<br />

(NdR) - fosse vittima di un e<strong>la</strong>borato ricatto, ma <strong>la</strong> frittata or-<br />

ORiZZOntec<strong>in</strong>A - MARZO 2012


Oltre mille <strong>per</strong>sone si sono radunate all’esterno del negozio D&G di Hong Kong lo<br />

scorso 8 gennaio <strong>per</strong> protestare contro un presunto divieto di prendere fotografie.<br />

La manifestazione sarebbe scaturita da una massiccia mobilitazione via Facebook.<br />

mai era fatta: oltre 50 aziende italiane si sono trovate co<strong>in</strong>volte<br />

senza colpa <strong>in</strong> uno scandalo dai risvolti <strong>in</strong>decifrabili, ma che ha<br />

occupato un notevole spazio sui media c<strong>in</strong>esi.<br />

I casi successivi co<strong>in</strong>volgono <strong>la</strong> moda: se <strong>la</strong> storia dell’ex direttrice<br />

generale Prada <strong>in</strong> Giappone che accusa il gruppo di<br />

discrim<strong>in</strong>are gli impiegati meno attraenti sembra avere avuto<br />

effetti tutto sommato limitati, <strong>la</strong> c<strong>la</strong>morosa gaffe di Dolce &<br />

Gabbana a Hong Kong tocca un nervo sco<strong>per</strong>to dell’op<strong>in</strong>ione<br />

pubblica locale nel momento peggiore, e causa una vera bagarre<br />

sul<strong>la</strong> casa di moda. Vietare agli abitanti di Hong Kong di<br />

L<br />

’immag<strong>in</strong>e che <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a proietta di sé all’esterno è sovente<br />

quel<strong>la</strong> di un monolite statico e <strong>in</strong>transigente. In realtà, nel<br />

paese, così come all’<strong>in</strong>terno del Partito comunista c<strong>in</strong>ese, è <strong>in</strong><br />

corso un serio dibattito politico sul ruolo del<strong>la</strong> C<strong>in</strong>a nel nuovo<br />

ord<strong>in</strong>e globale. Il concetto di global governance è estraneo<br />

al<strong>la</strong> mentalità c<strong>in</strong>ese, tuttora legata al<strong>la</strong> tradizionale concezione<br />

gerarchica del “governo” <strong>in</strong>teso come potere di ultima<br />

istanza, e <strong>per</strong> questo, f<strong>in</strong>o ad oggi, ha trovato varie resistenze<br />

nell’<strong>in</strong>tellighenzia nazionale. L’<strong>in</strong>tervento a Th<strong>in</strong>kINCh<strong>in</strong>a del<br />

professor Pang Zhongy<strong>in</strong>, docente di re<strong>la</strong>zioni <strong>in</strong>ternazionali<br />

presso il Centre for the Study of Global Governance del<strong>la</strong> Renm<strong>in</strong><br />

University di Pech<strong>in</strong>o, ha contribuito a far luce sull’essenza<br />

di questo dibattito e sulle fondamentali questioni che esso pone<br />

<strong>per</strong> il governo c<strong>in</strong>ese.<br />

Secondo Pang <strong>la</strong> politica estera c<strong>in</strong>ese sta attraversando una<br />

fase di transizione epocale: se f<strong>in</strong>o a poco tempo fa Pech<strong>in</strong>o rifiutava<br />

politicamente e ideologicamente l’idea di governance mondiale,<br />

suggerita o imposta dall’Occidente, adesso ne ha pragmaticamente<br />

accettato l’<strong>in</strong>dispensabilità e o<strong>per</strong>a attivamente<br />

<strong>per</strong> ritagliarsi un ruolo “con caratteristiche c<strong>in</strong>esi” all’<strong>in</strong>terno<br />

del<strong>la</strong> riflessione globale <strong>in</strong> corso sul tema. La leadership c<strong>in</strong>ese<br />

è chiamata a ripensare <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re il proprio atteggiamento<br />

rispetto al pr<strong>in</strong>cipio di non <strong>in</strong>terferenza/non <strong>in</strong>tervento, tradizionale<br />

card<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> politica estera del<strong>la</strong> Repubblica popo<strong>la</strong>re<br />

c<strong>in</strong>ese (Rpc) s<strong>in</strong> dal<strong>la</strong> sua fondazione. F<strong>in</strong>o ad oggi <strong>la</strong> difesa di<br />

7<br />

fotografare le vetr<strong>in</strong>e mentre questo viene consentito ai compatrioti<br />

del<strong>la</strong> C<strong>in</strong>a cont<strong>in</strong>entale, si è rive<strong>la</strong>to un c<strong>la</strong>moroso<br />

autogol, che denota anche un’enorme ignoranza da parte del<br />

management. Risultato: residenti dell’ex colonia britannica feriti<br />

nell’orgoglio, manifestazioni davanti al f<strong>la</strong>gship store di D&G,<br />

contro-campagne dei concorrenti a base di slogan come “qui<br />

potete fotografare quello che volete”. E un enorme danno d’immag<strong>in</strong>e<br />

all’Italian style: i media c<strong>in</strong>esi non dimenticano e si sono<br />

messi a seguire da vic<strong>in</strong>o le vicissitud<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> coppia di stilisti<br />

con il fisco italiano. Inf<strong>in</strong>e, <strong>la</strong> vicenda dei produttori accusati<br />

dal<strong>la</strong> C<strong>in</strong>a di vendere oli fabbricati con olive provenienti da<br />

altri paesi, sul<strong>la</strong> quale le autorità italiane a Pech<strong>in</strong>o stanno facendo<br />

chiarezza.<br />

“Lo dico con franchezza: trovo estremamente difficile re<strong>la</strong>zionarmi<br />

con le aziende italiane” racconta ad AgiCh<strong>in</strong>a24 una<br />

giovane c<strong>in</strong>ese che ha studiato <strong>in</strong> Italia e <strong>la</strong>vora nel settore del<strong>la</strong><br />

moda. “Molto spesso m’<strong>in</strong>viano render<strong>in</strong>g sbagliati e devo chiedere<br />

quelli esatti più e più volte. Con questa gente, l’immag<strong>in</strong>e<br />

del vostro paese sta peggiorando”.<br />

Gli <strong>in</strong>glesi vivono di rendita da anni su “Cool Britannia” e<br />

il logo del<strong>la</strong> Spagna è diventato riconoscibile ovunque. Forse i<br />

tempi sono maturi. Forse, dopo fiaschi c<strong>la</strong>morosi come il portale<br />

Italia.it, è venuto il momento di <strong>in</strong>vestire su una campagna<br />

di country-brand<strong>in</strong>g che renda l’immag<strong>in</strong>e del nostro paese più<br />

fresca e accattivante, soprattutto sui mercati emergenti.<br />

th<strong>in</strong>kiNCh<strong>in</strong>a<br />

Global governance <strong>in</strong> salsa c<strong>in</strong>ese<br />

di Chiara Rad<strong>in</strong>i ed Enrico Fardel<strong>la</strong><br />

Th<strong>in</strong>kINCh<strong>in</strong>a è un’“open academic-café community” attiva a Pech<strong>in</strong>o, luogo di dibattito tra giovani ricercatori e professionisti di varia<br />

provenienza impegnati nello studio del<strong>la</strong> C<strong>in</strong>a contemporanea.<br />

tale pr<strong>in</strong>cipio ha avuto tre scopi: difendere <strong>la</strong> sovranità c<strong>in</strong>ese<br />

da <strong>in</strong>tromissioni esterne; mantenere l’aff<strong>in</strong>ità politica con i<br />

paesi <strong>in</strong> via di sviluppo (retaggio dell’alleanza anti-colonialista<br />

e anti-im<strong>per</strong>ialista); evitare qualunque co<strong>in</strong>volgimento <strong>in</strong> crisi<br />

<strong>in</strong>ternazionali che non tocch<strong>in</strong>o direttamente l’<strong>in</strong>teresse nazionale<br />

c<strong>in</strong>ese.<br />

Già dal<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> Guerra fredda <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a ha accresciuto<br />

progressivamente <strong>la</strong> sua partecipazione alle missioni di<br />

peacekeep<strong>in</strong>g sotto mandato Onu e, pur non avendo ancora<br />

accolto <strong>in</strong> toto <strong>la</strong> dottr<strong>in</strong>a del<strong>la</strong> Responsibility to protect,<br />

ne ha <strong>in</strong> parte condiviso lo spirito, puntando ad un equilibrio<br />

tra le istanze di <strong>in</strong>tervento umanitario e i pr<strong>in</strong>cipi di sovranità<br />

nazionale e non-<strong>in</strong>terferenza. Secondo Pang è necessario che<br />

Pech<strong>in</strong>o e<strong>la</strong>bori una formu<strong>la</strong> di compromesso tra vecchi e nuovi<br />

pr<strong>in</strong>cipi <strong>per</strong> poter esercitare quel<strong>la</strong> che def<strong>in</strong>isce “conditional<br />

<strong>in</strong>terference”, un riflesso dell’idea di “creative <strong>in</strong>volvement”<br />

proposta recentemente da Wang Yizhou.<br />

“Per <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a è f<strong>in</strong>ita l’era dell’’<strong>in</strong>dipendenza, dell’autonomia<br />

e dell’autosuficienza nel<strong>la</strong> loro accezione tradizionale”, ha<br />

affermato Pang: <strong>la</strong> comunità <strong>in</strong>ternazionale ha bisogno del<strong>la</strong><br />

coo<strong>per</strong>azione e del contributo attivo di Pech<strong>in</strong>o. Ma che profili<br />

avrà questo nuovo attivismo c<strong>in</strong>ese <strong>in</strong> campo <strong>in</strong>ternazionale?<br />

La C<strong>in</strong>a sarà una forza riformista, una potenza revisionista, o<br />

un baluardo dello status quo? F<strong>in</strong>o a che punto sarà disposta ad<br />

allontanarsi dal monito di Deng Xiaop<strong>in</strong>g – “si prenda tempo<br />

ORiZZOntec<strong>in</strong>A - MARZO 2012


e si mantenga un profilo basso”?<br />

I casi libico e siriano hanno posto al<strong>la</strong> leadership c<strong>in</strong>ese questi<br />

<strong>in</strong>terrogativi con drammatica urgenza. Se il caso libico sembra<br />

aver colto di sorpresa i vertici del paese – apparentemente<br />

<strong>in</strong>consapevoli che l’astensione sul<strong>la</strong> risoluzione Onu 1973<br />

avrebbe dato il via libera a un’azione militare volta a <strong>in</strong>durre<br />

con <strong>la</strong> forza un cambiamento di regime –, il veto sul caso siriano,<br />

pur palesando una ritrovata sicurezza, appare più una<br />

reazione all’<strong>in</strong>tervento <strong>in</strong> Libia che una reale scelta strategica<br />

di politica estera.<br />

Sebbene Pech<strong>in</strong>o non aspiri a creare un nuovo sistema di<br />

global governance, sono <strong>in</strong> molti <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a ad avere dubbi su una<br />

serie di pr<strong>in</strong>cipi che si vogliono rappresentativi del<strong>la</strong> “buona governace”,<br />

come, ad esempio, il libero mercato, <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei diritti<br />

umani, <strong>la</strong> prassi democratica, e <strong>la</strong> garanzia del<strong>la</strong> trasparenza<br />

negli atti pubblici. Starà qu<strong>in</strong>di al Partito trovare un compromesso<br />

tra concessioni, ancorché parziali, al<strong>la</strong> pressure diplomacy<br />

occidentale e al pr<strong>in</strong>cipio del<strong>la</strong> non <strong>in</strong>terferenza, che ancora<br />

si considera <strong>in</strong>timamente legato all’<strong>in</strong>teresse nazionale. Secondo<br />

Pang una “C<strong>in</strong>a globale” dovrà necessariamente essere<br />

più attiva e partecipe: l’auspicio è che il cambio di leadership<br />

a Pech<strong>in</strong>o <strong>in</strong> autunno apra <strong>la</strong> strada a una dirigenza capace<br />

di raccogliere le nuove sfide dell’<strong>in</strong>tegrazione nell’ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong>ternazionale.<br />

L’Occidente può efficacemente assecondare questo<br />

atteggiamento più a<strong>per</strong>to, a patto che, di fronte al maggior d<strong>in</strong>amismo<br />

c<strong>in</strong>ese, eviti di cadere nel<strong>la</strong> trappo<strong>la</strong> retorica del<strong>la</strong><br />

“Ch<strong>in</strong>a threat”.<br />

8<br />

La crescente <strong>in</strong>fluenza del<strong>la</strong> Rpc nelle istituzioni globali passa anche <strong>per</strong> i ruoli sempre<br />

più apicali rico<strong>per</strong>ti da cittad<strong>in</strong>i c<strong>in</strong>esi. Già vice-governatore del<strong>la</strong> banca centrale c<strong>in</strong>ese,<br />

Zhu M<strong>in</strong> è oggi Deputy Manag<strong>in</strong>g Director del Fondo monetario <strong>in</strong>ternazionale e una<br />

delle voci più <strong>in</strong>fluenti <strong>in</strong> campo economico a livello <strong>in</strong>ternazionale. Foto: sito ufficiale<br />

Fmi.<br />

se i c<strong>in</strong>esi “sfiduciano” chi li governa<br />

di Enrico Fardel<strong>la</strong>, Valent<strong>in</strong>a Vignoli e Nathan Beauchamp-Mustafag<br />

L’ultima edizione del<strong>la</strong> ricerca sul livello di soddisfazione<br />

dei cittad<strong>in</strong>i c<strong>in</strong>esi condotta da Antony Saich, professore<br />

presso <strong>la</strong> Kennedy School of Government dell’Università di<br />

Harvard, fornisce dati <strong>in</strong>teressanti sul livello di approvazione<br />

di cui il governo c<strong>in</strong>ese attualmente gode. Lo studio, basato su<br />

un campione di 4.000 cittad<strong>in</strong>i, fotografa il giudizio dei cittad<strong>in</strong>i<br />

c<strong>in</strong>esi sul<strong>la</strong> capacità del<strong>la</strong> leadership c<strong>in</strong>ese di affrontare le<br />

nuove sfide economico-sociali.<br />

Da quando hanno assunto il potere nel 2002-2004, il presidente<br />

Hu J<strong>in</strong>tao e il premier Wen Jiabao hanno profuso notevole<br />

impegno <strong>per</strong> migliorare l’amm<strong>in</strong>istrazione e <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong><br />

governance nel<strong>la</strong> Repubblica popo<strong>la</strong>re c<strong>in</strong>ese (Rpc), dedicando<br />

partico<strong>la</strong>re attenzione a quel<strong>la</strong> parte di popo<strong>la</strong>zione che ancora<br />

oggi vive <strong>in</strong> condizioni precarie e ha scarsamente beneficiato<br />

delle riforme economiche. L’azione del governo si è concentrata<br />

sul miglioramento del<strong>la</strong> qualità dei funzionari locali nel tentativo<br />

di diffondere l’idea dell’alto valore morale del<strong>la</strong> professione<br />

pubblica puntando, <strong>in</strong>oltre, sul<strong>la</strong> trasparenza degli amm<strong>in</strong>istratori<br />

ad ogni livello di governo.<br />

L’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e di Saich dà conto <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re del livello di soddisfazione<br />

dei cittad<strong>in</strong>i c<strong>in</strong>esi rispetto all’o<strong>per</strong>ato del governo,<br />

da quello centrale f<strong>in</strong>o alle amm<strong>in</strong>istrazioni locali: il gradimento<br />

nei riguardi delle istituzioni rimane nel corso degli anni<br />

molto elevato, pur registrando, nell’arco temporale analizzato<br />

(2003 – 2011), una preoccupante flessione.<br />

Scendendo nel dettaglio si nota come gli <strong>in</strong>tervistati tendano<br />

a “disaggregare” <strong>la</strong> struttura statale, esprimendo livelli di gradimento<br />

leggermente differenti nei confronti dell’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

centrale e di quelle locali. Alto è il livello di soddisfazione<br />

<strong>per</strong> il governo centrale: nel 2011 era al 92%, <strong>in</strong> flessione di tre<br />

punti <strong>per</strong>centuali rispetto all’anno 2009. Il livello di gradimento<br />

è progressivamente m<strong>in</strong>ore nei confronti dei gradi <strong>in</strong>feriori<br />

di governo man mano che si scende ai livelli più prossimi al<br />

cittad<strong>in</strong>o comune (giunti al livello più basso del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> gerarchica<br />

l’<strong>in</strong>dice di soddisfazione registra un 64%). In controtendenza<br />

il dato re<strong>la</strong>tivo all’o<strong>per</strong>ato dei dirigenti nelle zone rurali<br />

del Paese: il gradimento nei loro confronti sale di due punti<br />

<strong>per</strong>centuali.<br />

In C<strong>in</strong>a, le amm<strong>in</strong>istrazioni locali forniscono quasi tutti i<br />

servizi pubblici e il fatto che il livello di soddisfazione sia <strong>in</strong> decl<strong>in</strong>o<br />

specialmente rispetto agli strati dell’amm<strong>in</strong>istrazione che<br />

dovrebbero essere più vic<strong>in</strong>i al cittad<strong>in</strong>o non è <strong>in</strong>coraggiante.<br />

Dalle domande rivolte al campione sul livello di soddisfazione<br />

verso l’o<strong>per</strong>ato governativo (“molto soddisfatto”, “abbastanza<br />

soddisfatto”, “non molto soddisfatto”, “<strong>per</strong> niente soddisfatto”),<br />

il 45% degli abitanti delle zone rurali ha dichiarato<br />

di essere “estremamente soddisfatto” dell’azione del governo<br />

centrale, mentre solo il 27% degli <strong>in</strong>tervistati nelle zone urbane<br />

ha espresso lo stesso grado di soddisfazione. Anche il livello di<br />

educazione <strong>in</strong>cide sulle risposte degli <strong>in</strong>tervistati: il 7% degli<br />

<strong>in</strong>tervistati con un livello di istruzione universitaria ha espresso<br />

un m<strong>in</strong>or grado di soddisfazione verso il governo centrale di<br />

Pech<strong>in</strong>o rispetto a quelli con un livello di istruzione di scuo<strong>la</strong><br />

media su<strong>per</strong>iore.<br />

I dati positivi riguardanti le amm<strong>in</strong>istrazioni delle zone agricole<br />

potrebbero essere dovuti alle recenti campagne condotte<br />

congiuntamente dal governo centrale e dalle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

locali rurali, che hanno enfatizzato le riforme e i successi rag-<br />

ORiZZOntec<strong>in</strong>A - MARZO 2012


giunti nel settore agricolo, nell’assistenza sanitaria e nel welfare<br />

nelle zone meno urbanizzate del Paese.<br />

I cittad<strong>in</strong>i <strong>in</strong>tervistati <strong>per</strong>cepiscono una m<strong>in</strong>ore capacità<br />

ed efficacia dei vari livelli di governo, dalle autorità centrali a<br />

quelle locali: ca<strong>la</strong>no di otto punti <strong>per</strong>centuali gestione gli <strong>in</strong>tervistati<br />

che apprezzano l’o<strong>per</strong>ato dei funzionari governativi, lo<br />

scontento è specialmente alto nelle piccole zone urbane, dove<br />

il livello di soddisfazione ca<strong>la</strong> drasticamente. I dati richiamano<br />

<strong>la</strong> crescente sensazione, testimoniata dalle risposte raccolte durante<br />

l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, di un eccessivo livello di burocrazia all’<strong>in</strong>terno<br />

del sistema governativo. Crescono del 4% quanti ritengono che<br />

l’azione dei funzionari non sia strettamente diretta all’<strong>in</strong>teresse<br />

generale.<br />

Le specu<strong>la</strong>zioni, già <strong>in</strong> corso nel 2011, sullo scoppio del<strong>la</strong><br />

“bol<strong>la</strong>” del mercato immobiliare c<strong>in</strong>ese hanno portato all’attenzione<br />

dell’op<strong>in</strong>ione pubblica il problema dell’effettiva capacità e<br />

trasparenza delle amm<strong>in</strong>istrazioni locali: eccesso di liquidità e<br />

tassi d’<strong>in</strong>teresse bassi dei mutui hanno avuto come conseguenza<br />

un’impennata dei prezzi soprattutto nel settore abitativo. Il<br />

governo c<strong>in</strong>ese ha imposto forti limitazioni sui mutui (<strong>la</strong> cui<br />

concessione era aumentata del 30% nel 2009 rispetto all’anno<br />

precedente) e sui prezzi degli immobili, e ora ha <strong>in</strong> programma<br />

ulteriori restrizioni sui mutui volti a f<strong>in</strong>anziare acquisti di case<br />

da parte di cittad<strong>in</strong>i stranieri. F<strong>in</strong>ora <strong>per</strong>ò queste misure non<br />

sembrano aver avuto effetti.<br />

L’analisi di Saich cont<strong>in</strong>ua ponendo domande sul<strong>la</strong> qualità<br />

dei servizi offerti ai cittad<strong>in</strong>i. I servizi che ottengono il più alto<br />

livello di gradimento sono quelli di approvvigionamento idrico<br />

ed elettrico, le politiche <strong>per</strong> le famiglie e i servizi sco<strong>la</strong>stici,<br />

mentre quelli che ricevono un m<strong>in</strong>or livello di apprezzamento<br />

riguardano <strong>la</strong> <strong>lotta</strong> al<strong>la</strong> corruzione, gli aiuti al<strong>la</strong> disoccupazione<br />

e <strong>la</strong> creazione di nuovi posti di <strong>la</strong>voro. I dati sul<strong>la</strong> disoccupazione<br />

riflettono <strong>la</strong> crescente preoccupazione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> scarsa capacità del governo di fronteggiare <strong>la</strong> crescente<br />

ondata di licenziamenti, come dimostrano le proteste degli ultimi<br />

mesi del 2011 che hanno <strong>in</strong>teressato varie aziende come <strong>la</strong><br />

“Hi-P International”, fabbrica <strong>in</strong> subappalto <strong>per</strong> Apple e Hewlett<br />

Packard, specialmente nelle regioni meridionali del<strong>la</strong> C<strong>in</strong>a.<br />

9<br />

Sono molto diffusi i timori <strong>per</strong> <strong>la</strong> sicurezza alimentare e dei medic<strong>in</strong>ali:<br />

il 91% degli abitanti delle città, il 90% degli abitanti di<br />

piccoli centri e l’83% di quelli delle zone rurali dichiarano che<br />

<strong>la</strong> sicurezza dei cibi è diventata una delle maggiori preoccupazioni;<br />

il 59% si dichiara più attento negli acquisti alimentari<br />

e un altro 53% afferma di mangiare meno fuori casa dopo i<br />

recenti scandali sul<strong>la</strong> sicurezza alimentare.<br />

Il problema del<strong>la</strong> <strong>lotta</strong> al<strong>la</strong> corruzione – venuto al<strong>la</strong> ribalta<br />

nazionale a seguito delle campagne condotte dall’ex-segretario<br />

del Partito comunista c<strong>in</strong>ese (Pcc) del<strong>la</strong> municipalità di Chongq<strong>in</strong>g<br />

Bo Xi<strong>la</strong>i – viene analizzato <strong>in</strong> una specifica sezione del<strong>la</strong><br />

ricerca.<br />

I cittad<strong>in</strong>i <strong>in</strong>tervistati mostrano una scarsa fiducia nell’onestà<br />

dei funzionari governativi e solo il 3% dichiara di ritenerli<br />

“estremamente onesti”. Sia i cittad<strong>in</strong>i delle zone rurali sia<br />

quelli delle zone urbane dichiarano di <strong>per</strong>cepire una m<strong>in</strong>ore<br />

efficienza nell’azione di <strong>lotta</strong> al<strong>la</strong> corruzione rispetto al 2009,<br />

e <strong>la</strong> maggior parte degli <strong>in</strong>tervistati ha poche s<strong>per</strong>anze che le<br />

campagne <strong>in</strong> corso port<strong>in</strong>o ad effettivi risultati <strong>in</strong> futuro.<br />

La <strong>lotta</strong> al<strong>la</strong> corruzione viene <strong>in</strong>oltre collegata al crescente<br />

ruolo di Internet e dei social networks. Weibo, il più famoso<br />

microblog c<strong>in</strong>ese simile a Twitter, viene ritenuto dall’83%<br />

degli <strong>in</strong>tervistati una piattaforma utile <strong>per</strong> denunciare <strong>la</strong> corruzione<br />

nel<strong>la</strong> pubblica amm<strong>in</strong>istrazione, il 69% lo considera<br />

uno strumento positivo nelle campagne anti-corruzione e il<br />

57% pensa che il governo potrebbe farne uso <strong>per</strong> combattere<br />

il problema.<br />

La ricerca di Saich mostra dunque che, a partire dal 2009,<br />

il livello di soddisfazione dei cittad<strong>in</strong>i verso l’o<strong>per</strong>ato del governo,<br />

soprattutto a livello di amm<strong>in</strong>istrazioni locali, è <strong>in</strong>iziato<br />

a dim<strong>in</strong>uire. Questa flessione tuttavia muove da livelli<br />

di apprezzamento nei confronti delle istituzioni sorprendentemente<br />

elevati - 61% nei confronti delle amm<strong>in</strong>istrazioni locali<br />

e 95% <strong>per</strong> quel<strong>la</strong> centrale – <strong>per</strong>s<strong>in</strong>o <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte delle<br />

democrazie occidentali. Inoltre i cittad<strong>in</strong>i esprimono <strong>in</strong>soddisfazione<br />

soprattutto nei confronti dei governi locali mentre<br />

non emerge un fermento corposo di dissenso nei confronti del<br />

governo centrale.<br />

Secondo un rapporto confidenziale del<strong>la</strong> banca centrale c<strong>in</strong>ese, nell’arco degli ultimi 15 anni oltre 10.000 quadri corrotti hanno distratto dalle casse dello stato quasi 100 miliardi di euro.<br />

Foto Daniele Restifo<br />

ORiZZOntec<strong>in</strong>A - MARZO 2012


Nubi sul<strong>la</strong> Corea del Nord<br />

di Zhu Feng<br />

Con i funerali di Stato e il lutto nazionale del 28-29 dicembre<br />

scorsi, il cordoglio e i c<strong>la</strong>mori prodotti dal<strong>la</strong><br />

morte di Kim Jong-il – il defunto leader del<strong>la</strong> Corea del<br />

Nord – sembrano su<strong>per</strong>ati e Kim Jong-un – l’erede ventottenne<br />

– ha ufficialmente <strong>in</strong>iziato il suo camm<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> guida<br />

del paese. La commemorazione nazionale del 28 dicembre<br />

si è di fatto trasformata nel<strong>la</strong> cerimonia d’<strong>in</strong>sediamento del<br />

nuovo leder Kim Jong-un. Kim Yong-nam – formalmente<br />

capo di Stato del<strong>la</strong> Repubblica democratica popo<strong>la</strong>re<br />

di Corea – ha proc<strong>la</strong>mato Kim Jong-un “leader supremo”<br />

delle forze armate, del governo e del Partito dei <strong>la</strong>voratori<br />

d<strong>in</strong>anzi a dec<strong>in</strong>e di migliaia di <strong>per</strong>sone. Gli <strong>in</strong>terrogativi sul<br />

futuro del<strong>la</strong> Corea del Nord, tuttavia, non vengono meno<br />

<strong>in</strong> seguito all’<strong>in</strong>sediamento di Kim Jong-un. Nessuno ha <strong>la</strong><br />

sfera di cristallo <strong>per</strong> prevedere con precisione come f<strong>in</strong>irà<br />

l’odissea del<strong>la</strong> famiglia Kim, fase 3: il crollo del regime del<strong>la</strong><br />

famiglia Kim, <strong>la</strong> dissoluzione del<strong>la</strong> Corea del Nord, o un<br />

vero r<strong>in</strong>novamento. Per il momento, ci sono poche ragioni<br />

<strong>per</strong> nutrire partico<strong>la</strong>re ottimismo.<br />

La Corea del Nord resta gravemente disfunzionale nonostante<br />

il cambio di leadership. Il paese è <strong>in</strong> salute malferma<br />

sotto ogni profilo: un’economia moribonda, una popo<strong>la</strong>zione<br />

al<strong>la</strong> fame, lo Stato <strong>in</strong> mano ai militari, un sistema di<br />

potere ereditario, una reputazione <strong>in</strong>fame <strong>per</strong> <strong>la</strong> contraffazione<br />

di dol<strong>la</strong>ri americani e <strong>per</strong> il traffico di stupefacenti, <strong>la</strong><br />

controversia nucleare e, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, le sanzioni <strong>in</strong>ternazionali e<br />

un iso<strong>la</strong>mento scoraggiante. Tutte questioni che Kim Jongun<br />

eredita dal padre Kim Jong-il. Negli ultimi vent’anni<br />

<strong>la</strong> Corea del Nord si è dibattuta sull’orlo del precipizio e<br />

il regime è sembrato anche sul punto di crol<strong>la</strong>re. Oggi <strong>la</strong><br />

Corea del Nord è molto più debole di quando, nel 1994,<br />

Kim Il-sung – il nonno di Kim Jong-un – esalò il suo ultimo<br />

respiro. Sono <strong>in</strong> pochi a ritenere che le armi nucleari possano<br />

realmente risollevare il paese dal baratro. Al contrario,<br />

l’ambizione nucleare di Kim Jong-il ha terribilmente aggravato<br />

l’iso<strong>la</strong>mento <strong>in</strong>ternazionale del paese e s<strong>per</strong><strong>per</strong>ato le<br />

sue preziose risorse. I nord-coreani hanno dato sfogo al<strong>la</strong><br />

propria tristezza e al proprio dolore con s<strong>in</strong>cerità durante<br />

il lutto nazionale, al di là delle responsabilità dei loro leader.<br />

Tuttavia, tristezza e dolore potrebbero trasformarsi<br />

<strong>in</strong> irritazione e rancore se il giovane leader dovesse fallire<br />

nell’<strong>in</strong>dirizzare il paese su di una nuova strada.<br />

Al presente, <strong>per</strong>ò, Kim Jong-un non ha grande spazio<br />

d’azione. In primo luogo, deve puntel<strong>la</strong>re le élite militari<br />

del paese <strong>in</strong> cambio del<strong>la</strong> loro fiducia e del<strong>la</strong> loro subord<strong>in</strong>azione.<br />

Dopo diciassette anni del<strong>la</strong> politica di “priorità<br />

alle forze armate” voluta dal padre, <strong>la</strong>rga parte delle élite<br />

militari ha enormi <strong>in</strong>teressi nel<strong>la</strong> <strong>per</strong>petuazione del sistema.<br />

Qualsiasi rapido cambiamento nelle fasi <strong>in</strong>iziali del mandato<br />

di Kim Jong-un potrebbe scatenare forti opposizioni.<br />

Ovviamente ciò ha meno a che fare con il “Grande Successore”<br />

<strong>in</strong> sé che con il sistema che questi eredita. Ci si<br />

attende che <strong>la</strong> cont<strong>in</strong>uazione del<strong>la</strong> politica di “priorità alle<br />

forze armate” ridurrà significativamente le prospettive che<br />

il nuovo regime modifichi <strong>la</strong> propria politica a livello <strong>in</strong>terno<br />

o <strong>in</strong>ternazionale.<br />

In secondo luogo, <strong>la</strong> stabilità del<strong>la</strong> transizione di potere<br />

10<br />

nel<strong>la</strong> Corea del Nord dell’era post-Kim Jong-il dipende <strong>in</strong><br />

buona misura da quanto i centri di potere del regime faranno<br />

blocco attorno al<strong>la</strong> figura di Kim Jong-un. Ma <strong>la</strong> centralità<br />

di Kim Jong-un dipende drammaticamente dal grado<br />

di unità del<strong>la</strong> “reggenza” alle sue spalle. Man mano che si<br />

rafforza nel suo <strong>in</strong>carico, Kim Jong-un farà affidamento su<br />

di un sistema di leadership collettiva che <strong>in</strong>clude Jang Song<br />

Thaek – suo zio – e Ri Yong-ho – il più alto ufficiale militare.<br />

La Commissione nazionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Difesa – un consiglio<br />

con dieci membri dichiarato supremo organo decisionale da<br />

Kim Jong-il oltre un decennio fa – cont<strong>in</strong>uerà a funzionare<br />

da vertice. Kim Jong-il era <strong>in</strong> grado di dom<strong>in</strong>are direttamente<br />

<strong>la</strong> Commissione, ma chi sarà ora il vero “arbitro”<br />

nel<strong>la</strong> Commissione quando i membri più <strong>in</strong>fluenti sono <strong>in</strong><br />

disaccordo o addirittura litigano? È tutto da dimostrare che<br />

Kim Jong-un e i membri del<strong>la</strong> sua famiglia sappiano effettivamente<br />

mantenere <strong>la</strong> coesione tra c<strong>la</strong>ssi dirigenti dei<br />

diversi settori.<br />

In terzo luogo, come farà il giovane leader a nutrire il<br />

suo popolo affamato? Senza mutamenti di sostanza nel<strong>la</strong><br />

politica estera, il paese non avrà modo di sottrarsi al<strong>la</strong><br />

povertà crescente e all’iso<strong>la</strong>mento. Senza credibili segnali<br />

di un abbandono del programma nucleare, è difficile che<br />

gli Stati Uniti, <strong>la</strong> Corea del Sud e il Giappone offrano assistenza<br />

e revoch<strong>in</strong>o le sanzioni così come auspicato. Allo<br />

stesso modo, <strong>la</strong> Corea del Nord non potrà rianimare <strong>la</strong> sua<br />

disastrata economia senza un significativo co<strong>in</strong>volgimento<br />

<strong>in</strong>ternazionale. Le armi nucleari e il programma nucleare<br />

sono stati dichiarati a Pyongyang come una delle più bril<strong>la</strong>nti<br />

“eredità” di Kim Jong-il. S<strong>in</strong>o a quando non si su<strong>per</strong>erà<br />

il lungo stallo nel negoziato esapartito, <strong>la</strong> disastrosa<br />

mancanza di generi alimentari si aggraverà ulteriormente,<br />

mentre nuovi “marzi rigidi” getteranno discredito sul<br />

giovane leader e scateneranno <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e disord<strong>in</strong>i sociali nel<br />

paese. Una volta che il disord<strong>in</strong>e sociale <strong>in</strong>izi a ribollire, è<br />

probabile che esso entri <strong>in</strong> risonanza con una spietata competizione<br />

<strong>per</strong> il potere all’<strong>in</strong>terno del sistema. Uno scenario<br />

Rappresentanti del Dipartimento di Stato Usa e dei m<strong>in</strong>isteri degli esteri di Corea del Sud<br />

e Giappone prendono parte a un “trialogue” a Wash<strong>in</strong>gton il 17 gennaio 2012. All’<strong>in</strong>contro<br />

erano presenti anche l’<strong>in</strong>viato speciale statunitense <strong>per</strong> il negoziato esapartito Ford<br />

Hart, il rappresentante speciale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Corea del Nord Glyn Davies e l’omologo coreano<br />

Lim Sung-nam. La fluida situazione a Pyongyang è stata al centro delle conversazioni.<br />

ORiZZOntec<strong>in</strong>A - MARZO 2012


13<br />

Novità eDitoriAli<br />

OrizzonteC<strong>in</strong>a è sostenuto da:<br />

Wang Hui<br />

La questione tibetana tra est e ovest<br />

Manifestolibri, Roma 2011<br />

La questione tibetana, drammaticamente riproposta nelle ultime settimane dalle proteste e dai gesti estremi<br />

di alcuni monaci nelle aree del Tibet storico, cont<strong>in</strong>ua a rappresentare un ostacolo al dialogo tra Occidente<br />

e Pech<strong>in</strong>o sul rispetto dei diritti umani e delle m<strong>in</strong>oranze. È come se ogni attore co<strong>in</strong>volto par<strong>la</strong>sse una<br />

l<strong>in</strong>gua diversa, <strong>in</strong>comprensibile agli altri. Le letture del<strong>la</strong> storia divergono, e le lenti con cui <strong>in</strong> Occidente<br />

guardiamo a quel<strong>la</strong> parte del mondo sono spesso colorate di <strong>in</strong>consapevole orientalismo, figlio un tempo delle<br />

lunghe frequentazioni dell’altopiano da parte dei viaggiatori (vittoriani e non solo) e oggi delle visite più frettolose<br />

delle star di Hollywood. Il libro di Wang Hui, docente all’Università Ts<strong>in</strong>ghua di Pech<strong>in</strong>o e uno dei più<br />

<strong>in</strong>fluenti <strong>in</strong>tellettuali c<strong>in</strong>esi, offre una prospettiva c<strong>in</strong>ese sul Tibet, aiutandoci a comprendere meglio <strong>per</strong>ché<br />

<strong>la</strong> questione sia così difficile da risolvere.<br />

L’Occidente <strong>in</strong> età moderna non è stato mai <strong>in</strong>differente al<strong>la</strong> cultura e al<strong>la</strong> religione <strong>la</strong>maista tibetana, ma<br />

ne ha fatto oggetto di analisi di segno diametralmente opposto. Mentre Rousseau, Kant e Hegel ebbero una<br />

posizione illum<strong>in</strong>isticamente critica verso <strong>la</strong> spiritualità tibetana, altri pensatori, come Herder e Helena Petrovka<br />

Bataski, fondatrice del<strong>la</strong> Società Teosofica (nel 1875), ne ebbero una positiva. La visione del<strong>la</strong> Bataski,<br />

<strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re, fu all’orig<strong>in</strong>e del<strong>la</strong> fasc<strong>in</strong>azione nazista <strong>per</strong> quelle terre (tanto che Hitler vi spedì Ernst Schäfer,<br />

al<strong>la</strong> ricerca delle orig<strong>in</strong>i misteriose del<strong>la</strong> pura razza ariana, come ben raccontato nel libro di Christopher<br />

Hale La Crociata di Himmler). Wang osserva come non solo gli occidentali non abbiano mai abbandonato le<br />

concezioni orientaliste (“<strong>per</strong> loro, il rapporto Oriente/Tibet è il prerequisito del<strong>la</strong> costruzione del sé”, p. 41),<br />

ma anche come i c<strong>in</strong>esi, a f<strong>in</strong>i commerciali-turistici, sfrutt<strong>in</strong>o ora l’immag<strong>in</strong>ario occidentale legato al mito<br />

dello “Shangri-La”.<br />

Il quadro è ulteriormente complicato dal<strong>la</strong> controversia storica sullo status del Tibet, su cui <strong>per</strong>altro tutti<br />

i governi occidentali riconoscono <strong>la</strong> sovranità di Pech<strong>in</strong>o. La controversia è presentata dall’autore come un<br />

riflesso dell’<strong>in</strong>terferenza dell’im<strong>per</strong>o britannico nell’area (ricostruita <strong>in</strong> tutte le sue tappe), che <strong>in</strong>trodusse,<br />

fra l’altro i concetti di “cultura, nazione e sovranità”, sconosciuti al<strong>la</strong> regione, nel sistema tributario s<strong>in</strong>ico,<br />

scard<strong>in</strong>andolo.<br />

La stessa concezione delle Regioni autonome, previste dal<strong>la</strong> Costituzione c<strong>in</strong>ese, si basa, secondo Wang,<br />

sul rifiuto del nazionalismo di matrice europea, che postu<strong>la</strong> una co<strong>in</strong>cidenza tra etnia e territorio, e su tre<br />

pr<strong>in</strong>cipi ben def<strong>in</strong>iti: “<strong>la</strong> coo<strong>per</strong>azione tra le nazionalità”; l’autonomia del territorio, e non di una s<strong>in</strong>go<strong>la</strong><br />

etnia predom<strong>in</strong>ante; e lo sviluppo “<strong>in</strong>sieme”, nel<strong>la</strong> differenza tra nazionalità. In altre parole, <strong>la</strong> Repubblica<br />

popo<strong>la</strong>re c<strong>in</strong>ese (Rpc) non sarebbe né uno stato federale né uno stato nazionale, ma “una struttura unitaria<br />

di nazionalità plurali”: “questa concezione differisce grandemente dai concetti di ‘unicità’ e di ‘fusione’,<br />

<strong>in</strong> quanto, mentre questi ultimi implicano una unificazione dei popoli sotto l’egida del<strong>la</strong> nazionalità han,<br />

l’espressione ‘unità plurale’ mette <strong>in</strong> evidenza un lento processo di ibridazione e di fusione che non implica<br />

alcuna assimi<strong>la</strong>zione uni<strong>la</strong>terale” (pag. 82). Wang ritiene che il sistema abbia funzionato <strong>in</strong> epoca socialista<br />

(con l’eccezione del <strong>per</strong>iodo traumatico del<strong>la</strong> Rivoluzione culturale), e abbia condotto all’affermazione di<br />

un’idea di nazione come “entità politica costituita da un soggetto – il renm<strong>in</strong>-popolo – che è l’<strong>in</strong>sieme del<strong>la</strong><br />

collettività civile (p. 84).<br />

La tesi centrale del libro è che il sistema delle Regioni autonome sia oggi <strong>in</strong> crisi a causa del<strong>la</strong> tensione<br />

tra modernità e tradizione, e del cont<strong>in</strong>uo collegamento tra politica <strong>in</strong>terna e forze straniere e delle diaspore;<br />

entrambi i fenomeni sarebbero da ascrivere allo sviluppo economico e al<strong>la</strong> globalizzazione (e non da imputare<br />

a un presunto dom<strong>in</strong>io etnico degli han) ovvero al<strong>la</strong> “de-politicizzazione” del<strong>la</strong> società c<strong>in</strong>ese. La crisi tibetana<br />

viene qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>scritta all’<strong>in</strong>terno del<strong>la</strong> più ampia “crisi nazionale del post-socialismo c<strong>in</strong>ese” (p. 108), che<br />

porta anche ad acuire “<strong>la</strong> caratteristica ‘orientalistica’ del<strong>la</strong> cultura etnica <strong>per</strong> andare <strong>in</strong>contro alle richieste<br />

del mercato” (p. 110).<br />

Quando l’autore afferma che “alle radici dell’odio sta <strong>la</strong> sovrapposizione su<strong>per</strong>ficiale del processo di seco<strong>la</strong>rizzazione<br />

e di s<strong>in</strong>izzazione” (p. 117), egli sembra dimenticare come le preoccupazioni dell’etnia tibetana<br />

(<strong>per</strong> quanto si registr<strong>in</strong>o voci diverse al suo <strong>in</strong>terno) legate ai movimenti migratori degli han al<strong>la</strong> ricerca di<br />

progresso e affari si nutrano del<strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione di un dom<strong>in</strong>io neo-coloniale che si estr<strong>in</strong>seca <strong>in</strong> modalità discrim<strong>in</strong>atorie<br />

di distribuzione delle cariche pubbliche e di creazione di opportunità economiche. Non occorre<br />

<strong>per</strong>altro essere demografi <strong>per</strong> sa<strong>per</strong>e che i numeri contano.<br />

I monaci che si danno fuoco saranno anche vittime di un orientalismo allo specchio, ma l’atto <strong>in</strong> sé del<br />

sacrificio ultimo è emblematico di un profondo malessere ed esas<strong>per</strong>azione. Per evitare queste tragedie, è<br />

necessario cont<strong>in</strong>uare a ricercare il modo di uscire dallo stallo attuale: “Se si vuole spezzare questa cornice<br />

dell’antagonismo s<strong>in</strong>o-tibetano, è necessario ripensare da zero <strong>la</strong> nostra logica di sviluppo, creare maggiori<br />

spazi pubblici di <strong>in</strong>clusione nei quali le voci del popolo possano trovare piena espressione, <strong>per</strong> gettare le fondamenta<br />

di una nuova politica delle uguaglianze” (p. 130). Appunto. (GG)<br />

ORiZZOntec<strong>in</strong>A - MARZO 2012

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