Il rischio chimico - Dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie ...
Il rischio chimico - Dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie ...
Il rischio chimico - Dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Questa presentazione è stata realizzata da:<br />
Luca Crippa (parte 1)<br />
Roberta Rigolio (parte 2)<br />
Alessandra Gilar<strong>di</strong>ni (parte 3)<br />
Elisabetta Donzelli (parte 4)<br />
Materiale ad uso interno per i frequentatori dei laboratori del<br />
<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Neuroscienze</strong> e <strong>Tecnologie</strong> Biome<strong>di</strong>che<br />
Con la collaborazione <strong>di</strong>:<br />
Virginia Rodriguez<br />
Norberto Oggioni<br />
Aggiornata al 2 aprile 2009
Sommario<br />
Parte 1<br />
-Panorama normativo - Minimi accenni<br />
-Valutazione del <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong><br />
-Esempio <strong>di</strong> scheda <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione e valutazione <strong>di</strong> <strong>rischio</strong><br />
Parte 2<br />
-Agenti chimici – classificazione, identificazione, classi <strong>di</strong> <strong>rischio</strong>, consigli <strong>di</strong> prudenza<br />
-Schede <strong>di</strong> sicurezza<br />
Parte 3<br />
-principali agenti pericolosi in uso nei nostri laboratori<br />
-consigli <strong>di</strong> prudenza nella loro manipolazione (cosa si dovrebbe e non si dovrebbe fare)<br />
Parte 4<br />
-gestione emergenza chimica (incen<strong>di</strong>o, span<strong>di</strong>menti)<br />
-gestione dei rifiuti<br />
2
<strong>Il</strong> panorama normativo<br />
Definizione e valutazione del<br />
<strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong><br />
Parte 1<br />
3
D.L.vo 81 2008 sicurezza negli ambienti <strong>di</strong> lavoro<br />
-DvR<br />
-SPP<br />
-Figure coinvolte:<br />
-datore lavoro<br />
-<strong>di</strong>rigenti e preposti<br />
-RSPP<br />
-Me<strong>di</strong>co Competente<br />
-RLS<br />
-Lavoratori<br />
Per gli agenti cancerogeni (o mutageni,…..) si applica quin<strong>di</strong> l’art. 55, comma 2 lett. b), che prevede<br />
l’arresto da sei mesi ad un anno e sei mesi (e quin<strong>di</strong> un processo, dato che non è prevista<br />
l’alternativa dell’ammenda).<br />
Parte 1<br />
4
Qualsiasi valutazione approfon<strong>di</strong>ta del <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong> non può prescindere dall’attuazione<br />
preliminare e prioritaria dei principi e delle misure generali <strong>di</strong> tutela dei Lavoratori.<br />
2.3. Struttura del Titolo IX<br />
<strong>Il</strong> nuovo Titolo IX “Sostanze pericolose” è così articolato:<br />
• Capo I – Protezione da agenti chimici (ex Titolo VII-bis): artt. da 221 a 232;<br />
• Capo II – Protezione da agenti cancerogeni e mutageni (ex Titolo VII): artt. da 233 a 245;<br />
• Capo III – Protezione dai rischi connessi all’esposizione all’amianto (ex Titolo VI-bis): artt. da 246 a<br />
265.<br />
NB. A meno che non sia in<strong>di</strong>cato <strong>di</strong>versamente, il capo I si applica anche agli agenti<br />
cancerogeni; non si applica al <strong>rischio</strong> amianto.<br />
Parte 1<br />
5
Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi (art. 224)<br />
L’art. 224, co. 2, introduce il concetto <strong>di</strong><br />
"<strong>rischio</strong> basso per la sicurezza e irrilevante per la salute" in sostituzione del “<strong>rischio</strong> moderato”<br />
previsto dall’art. 72-quinquies del D.Lgs. 626/1994.<br />
-Se basso per la sicurezza e irrilevante per la salute, non si applica quanto previsto dai successivi<br />
articoli 225 (Misure specifiche <strong>di</strong> protezione e <strong>di</strong> prevenzione), 226 (Disposizioni in caso <strong>di</strong> incidenti o<br />
<strong>di</strong> emergenze), 229 (Sorveglianza sanitaria) e 230 (Cartelle Sanitarie e <strong>di</strong> <strong>rischio</strong>).<br />
-Viceversa, ossia nel caso in cui il <strong>rischio</strong> non sia basso per la sicurezza e irrilevante per la salute, il<br />
datore <strong>di</strong> lavoro dovrà attuare quanto previsto dagli articoli 225 e 226 e nominare un Me<strong>di</strong>co<br />
Competente che dovrà sottoporre i Lavoratori a sorveglianza sanitaria (art. 229) e istituire e<br />
aggiornare le cartelle sanitarie e <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> (art. 230).<br />
Qualora la valutazione porti a classificare il <strong>rischio</strong> alto per la sicurezza ma irrilevante per la salute si<br />
devono attuare le <strong>di</strong>sposizioni previste dagli artt. 225 e 226, ma senza che ciò comporti l’attivazione<br />
della sorveglianza sanitaria e l’istituzione delle cartelle sanitarie e <strong>di</strong> <strong>rischio</strong>. Nel caso invece <strong>di</strong> <strong>rischio</strong><br />
basso per la sicurezza ma rilevante per la salute, vale l’opposto (ovvero vanno applicati solamente gli<br />
artt. 225, 229 e 230).<br />
Parte 1<br />
6
Sorveglianza sanitaria (art. 229)<br />
In merito alla sorveglianza sanitaria, si segnala che essa deve essere attivata per i lavoratori esposti<br />
ad agenti chimici pericolosi per la salute rispondenti ai criteri per la classificazione non solo, come<br />
già previsto dal D.Lgs. 626/94, come:<br />
molto tossici,<br />
tossici,<br />
nocivi,<br />
sensibilizzanti,<br />
irritanti,<br />
tossici per il ciclo produttivo,<br />
ma anche<br />
corrosivi,<br />
cancerogeni <strong>di</strong> categoria 3<br />
e mutageni <strong>di</strong> categoria 3.<br />
Parte 1<br />
7
3. RISCHIO BASSO PER LA SICUREZZA E IRRILEVANTE PER<br />
LA SALUTE<br />
Adeguamenti normativi (art. 232)<br />
I commi 2 e 3 prevedono l’emanazione <strong>di</strong> appositi decreti ministeriali per determinare quale sia il<br />
<strong>rischio</strong> basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei Lavoratori “in relazione al tipo, alle<br />
quantità ed alla esposizione <strong>di</strong> agenti chimici, anche tenuto conto dei valori limite in<strong>di</strong>cativi fissati<br />
dalla Unione europea e dei parametri <strong>di</strong> sicurezza”.<br />
Per quanto riguarda il “<strong>rischio</strong> basso per la sicurezza”, vi è senza dubbio necessità <strong>di</strong><br />
approfon<strong>di</strong>menti dal momento che l’art. 2 non reca la definizione <strong>di</strong> “sicurezza”. In prima battuta si<br />
ritiene corretto associare tale termine alla salvaguar<strong>di</strong>a dell’integrità fisica del lavoratore da effetti<br />
acuti e imme<strong>di</strong>ati, quali un infortunio, o le conseguenze <strong>di</strong> una breve esposizione.<br />
Per quanto attiene la salute, sempre in attesa <strong>di</strong> ulteriori riflessioni, si ritiene opportuno associare il<br />
concetto <strong>di</strong> “irrilevante per la salute” a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro nelle quali l’esposizione agli agenti<br />
chimici pericolosi è ampiamente al <strong>di</strong> sotto dei valori limite <strong>di</strong> esposizione in<strong>di</strong>viduati dalla<br />
normativa.<br />
Parte 1<br />
8
4. VALUTAZIONE DEL RISCHIO<br />
4.1. Documento <strong>di</strong> valutazione del <strong>rischio</strong><br />
La valutazione del <strong>rischio</strong> <strong>chimico</strong> deve essere effettuata preliminarmente.<br />
<strong>Il</strong> documento <strong>di</strong> VdR deve contenere le seguenti informazioni (art. 223):<br />
1. analisi del processo lavorativo e classificazione delle mansioni;<br />
2. identificazione degli agenti chimici pericolosi;<br />
3. proprietà pericolose degli agenti chimici identificati;<br />
4. le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal produttore o dal fornitore<br />
tramite la relativa scheda <strong>di</strong> sicurezza pre<strong>di</strong>sposta ai sensi dei decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52<br />
e 16 luglio 1998, n. 285 e s.m.i.; oppure, in alternativa, le informazioni ricavate dalla letteratura<br />
scientifica;<br />
5. il livello, il tipo e la durata dell’esposizione;<br />
6. le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza <strong>di</strong> tali agenti, compresa la<br />
quantità degli stessi;<br />
7. i valori limite <strong>di</strong> esposizione professionale o i valori limite biologici;<br />
8. gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare;<br />
9. le eventuali azioni <strong>di</strong> sorveglianza sanitaria già intraprese;<br />
10. l’in<strong>di</strong>cazione, per ogni sostanza (o famiglia <strong>di</strong> sostanze), della quantità e della modalità e frequenza<br />
<strong>di</strong> esposizione che consentono, anche attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> modelli e/o algoritmi, <strong>di</strong> definire il livello<br />
<strong>di</strong> <strong>rischio</strong> “basso per la sicurezza e irrilevante per la salute”, come in<strong>di</strong>viduato dall’art. 224, co. 2 .<br />
Parte 1<br />
9
Valutazione attraverso l’uso dei valori limite occupazionali<br />
-concentrazione limite nel’ambiente<br />
-in<strong>di</strong>catori biologici<br />
Le misurazioni devono essere effettuate secondo le norme.<br />
In pratica si può decidere che l’esposizione del lavoratore è al <strong>di</strong> sotto dei valori limite se:<br />
• su un’unica misurazione (un turno <strong>di</strong> lavoro) il valore <strong>di</strong> esposizione risulta sicuramente inferiore<br />
ad 1/10 del valore limite;<br />
• su rilevazioni effettuate in tre <strong>di</strong>versi turni <strong>di</strong> lavoro e nella medesima postazione <strong>di</strong> lavoro, il<br />
valore <strong>di</strong> esposizione risulta sicuramente inferiore ad ¼ del valore limite.<br />
Applicando l’appen<strong>di</strong>ce C della UNI-EN 689/97 si può quin<strong>di</strong> stabilire se l’esposizione è inferiore al<br />
valore-limite; ma nulla si può <strong>di</strong>re rispetto al “<strong>rischio</strong> irrilevante”. Viceversa è ragionevole e<br />
praticabile in<strong>di</strong>care che, quantomeno, tali valori fissino la soglia al <strong>di</strong> sopra della quale si deve<br />
classificare il <strong>rischio</strong> “non moderato-non irrilevante” per inalazione <strong>di</strong> un agente <strong>chimico</strong>.<br />
Parte 1<br />
10
EINECS<br />
(1)<br />
ALLEGATO XXXVIII<br />
Valori limite <strong>di</strong> esposizione professionale<br />
CAS (2) NOME DELL’AGENTE<br />
CHIMICO<br />
mg/m3<br />
(6)<br />
VALORE LIMITE<br />
8 ore (4) Breve<br />
Termine (5)<br />
ppm<br />
(7)<br />
200-467-2 60-29 Dietiletere 308 100 616 200<br />
NOTAZIONE(3)<br />
200-662-2 67-64-1 Acetone 1210 500 - - -<br />
200-663-8 67-66-3 Cloroformio 10 2 - - Pelle<br />
200-756-3 71-55-6 Tricloroetano, 1,1,1- 555 100 1110 200 -<br />
200-834-7 75-04-7 Etilammina 9,4 5 - - -<br />
200-863-5 75-34-3 Dicloroetano, 1,1- 412 100 - - Pelle<br />
200-870-3 75-44-5 Fosgene 0,08 0,02 0,4 0,1 -<br />
200-871-9 75-45-6 Cloro<strong>di</strong>fluorometano 3600 1000 - - -<br />
201-159-0 78-93-3 Butanone 600 200 900 300 -<br />
201-176-3 79-09-4 Acido propionico 31 10 62 20 -<br />
202-422-2 95-47-6 o-Xilene 221 50 442 100 Pelle<br />
(1) EINECS: - - Inventario -- europeo delle sostanze chimiche - esistenti a carattere commerciale.<br />
(2) CAS: Chemical Abstract Service Registry Number (Numero del registro del Chemical Abstract Service).<br />
(3) Notazione cutanea attribuita ai LEP che identifica la possibilità <strong>di</strong> un assorbimento significativo attraverso la Pelle.<br />
(4) Misurato o calcolato in relazione ad un periodo <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> otto ore, come me<strong>di</strong>a ponderata.<br />
(5) Un valore limite al <strong>di</strong> sopra del quale l’esposizione non deve avvenire e si riferisce ad un periodo <strong>di</strong> 15 minuti, salvo in<strong>di</strong>cazione contraria.<br />
(6) mg/m3 : milligrammi per metro cubo <strong>di</strong> aria a 20 °C e 101,3 kPa.<br />
(7) ppm: parti per milione nell’aria (ml/m3).<br />
Parte 1<br />
mg/m3<br />
(6)<br />
ppm<br />
(7)<br />
11
ALLEGATO XXXIX<br />
Valori limite biologici obbligatori e procedure <strong>di</strong> sorveglianza sanitaria<br />
Piombo e suoi composti ionici.<br />
1. <strong>Il</strong> monitoraggio biologico comprende la misurazione del livello <strong>di</strong> piombo nel sangue (PbB) con l’ausilio della<br />
spettroscopia ad assorbimento atomico o <strong>di</strong> un metodo che <strong>di</strong>a risultati equivalenti. <strong>Il</strong> valore limite biologico è il<br />
seguente: 60 mg Pb/100 ml <strong>di</strong> sangue. Per le lavoratrici in età fertile il riscontro <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> piombemia superiori a<br />
40 microgrammi <strong>di</strong> piombo per 100 millilitri <strong>di</strong> sangue comporta, comunque, allontanamento dall’esposizione.<br />
2. La sorveglianza sanitaria si effettua quando:<br />
l’esposizione a una concentrazione <strong>di</strong> piombo nell’aria, espressa come me<strong>di</strong>a ponderata nel tempo calcolata<br />
su 40 ore alla settimana, è superiore a 0,075; mg/m3 nei singoli lavoratori è riscontrato un contenuto <strong>di</strong> piombo<br />
nel sangue superiore a 40mg Pb/100 ml <strong>di</strong> sangue.<br />
Parte 1<br />
12
METODOLOGIA SEMPLIFICATA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DELL’ESPOSIZIONE AD AGENTI<br />
CHIMICI PERICOLOSI (RISCHIO PER LA SALUTE)<br />
Per una prima valutazione qualitativa le linee guida propongono un modello che si basa<br />
principalmente sulle seguenti variabili:<br />
a) Pericolosità intrinseca della sostanza;<br />
b) La sua tendenza a <strong>di</strong>sperdersi nell’ambiente;<br />
c) La quantità <strong>di</strong> sostanza utilizzata in ogni operazione.<br />
Parte 1<br />
13
a) Pericolosità intrinseca della sostanza<br />
A B C D E<br />
R36 R20 R23 R26 Mutageno<br />
R36/38 R20/21 R23/24 R26/27 categoria 3, R40<br />
R38 R20/21/22 R23/24/25 R26/27/28<br />
R20/22 R23/25 R26/28<br />
R65 R21 R24 R27 R42<br />
R67 R21/22 R24/25 R27/28 R42/43<br />
Tutte le sostanze R22 R25 R28 R45<br />
cui non vengono<br />
assegnate le frasi<br />
R<br />
corrispondenti ai<br />
gruppi B ed E<br />
Parte 1<br />
R34 Cancerogeno R46<br />
categoria 3, R40<br />
R35 R48/23 R49<br />
R48/23/24<br />
R48/23/24/25<br />
R48/23/25<br />
R48/24<br />
R48/24/25<br />
R48/25<br />
R36/37 R60 Mutageno<br />
R36/37/38 R61 R62 categoria 3, R68<br />
R63<br />
14
) Tendenza della sostanza a <strong>di</strong>sperdersi nell’ambiente<br />
Tabella A.2.3 – Tendenza dei soli<strong>di</strong> a produrre polvere (1)<br />
Bassa Me<strong>di</strong>a Alta<br />
Sostanze sotto forma <strong>di</strong> Soli<strong>di</strong> granulari o cristallini. Polveri fini e a bassa densità.<br />
granulato Quando si utilizzano, si riscontra Quando si utilizzano, si osserva<br />
(pellet) che non hanno tendenza produzione <strong>di</strong> polvere, che si che producono nugoli <strong>di</strong> polvere,<br />
a deposita rapidamente e si che permangono nell’aria per<br />
rompersi. Non si riscontra osserva sulle superfici a<strong>di</strong>acenti. <strong>di</strong>versi minuti.<br />
produzione <strong>di</strong> polvere durante il Esempio: polvere <strong>di</strong> detersivo. Esempi: cemento, nerofumo,<br />
loro uso. gesso ecc.<br />
Esempi: granulato <strong>di</strong> PVC,<br />
scaglie<br />
<strong>di</strong> ardesia, pepite ecc.<br />
(1) In caso <strong>di</strong> dubbio, scegliere la categoria superiore.<br />
Parte 1<br />
15
c) Quantità utilizzata in ogni operazione<br />
La quantità <strong>di</strong> sostanza impiegata viene classificata in piccola, me<strong>di</strong>a o grande secondo quanto<br />
in<strong>di</strong>cato nella tabella A.2.4.<br />
Tabella A.2.4 – Quantità <strong>di</strong> sostanza utilizzata (in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza)<br />
Quantità <strong>di</strong> sostanza Quantità utilizzata per ogni operazione<br />
Piccola ---Grammi o millilitri<br />
Me<strong>di</strong>a ---- Chilogrammi o litri<br />
Grande ---- Tonnellate o metri cubi<br />
Con queste tre informazioni, la tabella A.2.5 in<strong>di</strong>ca il livello <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> preve<strong>di</strong>bile in funzione della<br />
categoria <strong>di</strong> pericolosità, della tendenza a <strong>di</strong>sperdersi nell’ambiente e della quantità <strong>di</strong> sostanza<br />
utilizzata. Sono stati considerati quattro livelli, a ognuno dei quali corrisponde una strategia<br />
preventiva che viene descritta <strong>di</strong> seguito e che, comunque, deve comprendere l’applicazione dei<br />
principi generali <strong>di</strong> prevenzione.<br />
Parte 1<br />
16
Parte 1<br />
17
Modo d’utilizzo e controlli operativi e/o <strong>di</strong> tipo impiantistico richiesti in base<br />
alle risultanze della valutazione qualitativa del <strong>rischio</strong><br />
Livello <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> 1<br />
In genere, in queste situazioni il <strong>rischio</strong> per la sicurezza e la salute dei lavoratori può considerarsi lieve (ossia,<br />
secondo il D.Lgs. 81/08 “irrilevante per la salute”). Inoltre, se l’applicazione dei principi generali <strong>di</strong><br />
prevenzione è sufficiente per ridurre tale <strong>rischio</strong>, non è necessario applicare le <strong>di</strong>sposizioni degli articoli 225,<br />
226, 229 e 230 del D.Lgs. 81/08. Di conseguenza, queste situazioni non richiedono in generale che sia<br />
verificata l’efficacia delle misure preventive effettuando misurazioni ambientali. In genere, simili situazioni<br />
possono essere poste sotto controllo me<strong>di</strong>ante un sistema <strong>di</strong> ventilazione generale.<br />
Livello <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> 2<br />
Nelle situazioni <strong>di</strong> questo tipo, è necessario ricorrere a misure preventive specifiche per il controllo del<br />
<strong>rischio</strong>. <strong>Il</strong> tipo <strong>di</strong> impianto specifico più utilizzato è quello <strong>di</strong> aspirazione localizzata, per la cui costruzione e<br />
progettazione ci si deve avvalere <strong>di</strong> fornitori specializzati.<br />
Parte 1<br />
18
Modo d’utilizzo e controlli operativi e/o <strong>di</strong> tipo impiantistico richiesti in base<br />
alle risultanze della valutazione qualitativa del <strong>rischio</strong><br />
Livello <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> 3<br />
Nelle situazioni <strong>di</strong> questo tipo bisogna ricorrere al confinamento o a sistemi chiusi, grazie ai quali non vi è<br />
modo che la sostanza chimica si <strong>di</strong>sperda nell’atmosfera durante le operazioni or<strong>di</strong>narie. Ogni volta che è<br />
possibile, il processo deve essere mantenuto a una pressione inferiore a quella atmosferica, al fine <strong>di</strong><br />
ostacolare la fuoriuscita delle sostanze. Nei livelli <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> 2 e 3, dopo l’attuazione delle misure <strong>di</strong> controllo,<br />
si deve procedere a una valutazione quantitativa dettagliata dell’esposizione. <strong>Il</strong> risultato della valutazione<br />
quantitativa rileverà la possibile necessità <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> controllo aggiuntive e <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> misurazione<br />
perio<strong>di</strong>ca dell’esposizione. In ogni caso, i parametri connessi con un funzionamento corretto delle<br />
installazioni saranno controllati perio<strong>di</strong>camente, al fine <strong>di</strong> garantirne l’efficacia nel tempo.<br />
Livello <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> 4<br />
Le situazioni <strong>di</strong> questo tipo sono quelle in cui si utilizzano sostanze estremamente tossiche o si impiegano in<br />
gran<strong>di</strong> quantità sostanze <strong>di</strong> tossicità moderata e queste possono essere facilmente rilasciate nell’atmosfera.<br />
Se si impiegano agenti cancerogeni e/o mutageni si dovranno inoltre rispettare le <strong>di</strong>sposizioni dettate dal<br />
Capo II del Titolo IX del D.Lgs. 81/08. In questi casi è in<strong>di</strong>spensabile adottare misure appositamente stu<strong>di</strong>ate<br />
per il processo in questione. Questo livello <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> richiede sia la valutazione quantitativa dell’esposizione<br />
sia l’ottimizzazione della frequenza della verifica perio<strong>di</strong>ca dell’efficacia dei sistemi <strong>di</strong> controllo.<br />
Parte 1<br />
19
In<strong>di</strong>ce Esposizione giornaliera Esposizione annuale Frequenza<br />
1 < 5 minuti/giorno < 5 giorni/anno Annualmente<br />
2 5 -60 minuti/giorno 5 -25 giorni/anno Mensilmente<br />
3 60 -240 minuti/giorno 25 -100 giorni/anno Settimanalmente<br />
4 > 240 minuti/giorno > 100 giorni/anno Giornalmente<br />
Quin<strong>di</strong> il livello <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> verrebbe così mo<strong>di</strong>ficato:<br />
Tempi <strong>di</strong><br />
esposizione<br />
Livello <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> come dalle linee guida Direttiva<br />
agenti chimici 98/24/CE<br />
2 3 4<br />
1 2 3 4<br />
2 4 6 8<br />
3 6 9 12<br />
4 8 12 16<br />
Se nella tabella la determinazione del livello <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> risulta 3, allora il Rischio per la salute è<br />
IRRILEVANTE e corrispondente al Livello <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> 1 delle Linee<br />
98/24/CE.<br />
Guida Direttiva agenti chimici<br />
Parte 1<br />
20
Parte 1<br />
21
Categoria <strong>di</strong><br />
sostanza<br />
mutagena<br />
Categoria 1 Sostanze <strong>di</strong> cui si conoscono gli effetti muta-geni<br />
sull’uomo. Esistono prove sufficienti per<br />
stabilire un nesso causale tra l’esposizione<br />
dell’uomo ad una sostanza e alterazioni<br />
genetiche ere<strong>di</strong>tarie<br />
Categoria 2 Sostanze che dovrebbero considerarsi muta-gene<br />
per l’uomo. Esistono prove sufficienti per<br />
ritenere verosimile che l’esposizione dell’uomo<br />
alla sostanza possa provocare lo sviluppo <strong>di</strong><br />
alterazioni genetiche ere<strong>di</strong>tarie, in genere sulla<br />
base <strong>di</strong>: - adeguati stu<strong>di</strong> su animali, - altre<br />
informazioni rilevanti.<br />
Categoria 3 Sostanze da considerare con sospetto per i loro<br />
possibili effetti mutageni. Esistono prove fornite<br />
da stu<strong>di</strong> specifici sugli effet-ti mutageni, che<br />
tuttavia non sono suffi-cienti per classificare la<br />
sostanza nella categoria 2<br />
Parte 1<br />
Definizione Lettera e specifica frase <strong>di</strong> <strong>rischio</strong><br />
T; R46: Può provocare alterazioni genetiche<br />
ere<strong>di</strong>tarie.<br />
T; R46: Può provocare alterazioni genetiche<br />
ere<strong>di</strong>tarie.<br />
Xn; R68: Possibilità <strong>di</strong> effetti irreversibili.<br />
22
Classificazione CEE (<strong>di</strong>rettiva 93/21/CEE) – Sostanze Cancerogene<br />
Categoria 1 sostanze note per gli effetti cancerogeni sull’uomo. Esistono prove sufficienti<br />
per stabilire un nesso casuale tra l’esposizione dell’uomo ad una sostanza e lo<br />
sviluppo <strong>di</strong> tumori.<br />
Categoria 2 sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene per l’uomo. Esistono<br />
elementi sufficienti per ritenere verosimile che l’esposizione dell’uomo ad una<br />
sostanza possa provocare lo sviluppo <strong>di</strong> tumori, in generale sulla base <strong>di</strong>:<br />
adeguati stu<strong>di</strong> a lungo termine effettuati su animali<br />
altre informazioni specifiche.<br />
Categoria 3 sostanze da considerarsi con sospetto per i possibili effetti cancerogeni<br />
sull’uomo per le quali tuttavia le informazioni <strong>di</strong>sponibili sono sufficienti per<br />
procedere ad una valutazione sod<strong>di</strong>sfacente. Esistono alcune prove ottenute da<br />
adeguati stu<strong>di</strong> sugli animali che non bastano tuttavia per classificare la<br />
sostanza nella categoria 2.<br />
Per le sostanze classificate come cancerogene in categoria 1 e 2 si usa il simbolo T e la frase R45 che in<strong>di</strong>ca "può<br />
provocare il cancro".<br />
Tuttavia per sostanze che presentino un <strong>rischio</strong> cancerogeno soltanto per inalazione, ad esempio sotto forma <strong>di</strong><br />
polveri, vapori o fumi, (altre vie <strong>di</strong> esposizione, quali ingestione o contatto con la pelle, non presentano alcun<br />
<strong>rischio</strong> cancerogeno) vanno utilizzati il simbolo T e la frase R49 "Può provocare il cancro per inalazione".<br />
Per le sostanze classificate nella categoria 3 si usa il simbolo Xn e la frase R40 che in<strong>di</strong>ca "Possibilità <strong>di</strong> effetti<br />
irreversibili".<br />
Parte 1<br />
23
Parte 1<br />
24
Parte 1<br />
25
Parte 1<br />
26
Parte 1<br />
27
COME IDENTIFICARLO: immagini e co<strong>di</strong>ci<br />
Parte 2
I SIMBOLI e FRASI DI RISCHIO ( R )<br />
Parte 2<br />
29
CORROSIVO<br />
Parte 2<br />
C<br />
questi prodotti chimici causano la <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> tessuti<br />
viventi e/o materiali inerti.<br />
Es: IDROSSIDO DI SODIO<br />
TEMED<br />
ACIDO TRICLORO ACETICO<br />
30
ESPLOSIVO E COMBURENTE<br />
Parte 2<br />
E<br />
O<br />
che possono esplodere per effetto della fiamma o<br />
che sono sensibili agli urti e agli attriti più del<br />
<strong>di</strong>nitrobenzene<br />
a contatto con altre sostanze, soprattutto se<br />
infiammabili, provocano una forte reazione<br />
esotermica<br />
Es:AMMONIO PERSOLFATO<br />
31
FACILMENTE INFIAMMABILI<br />
Es: SDS<br />
METANOLO<br />
F<br />
Parte 2<br />
Sostanze o preparazioni:<br />
- che possono surriscaldarsi e successivamente infiammarsi al<br />
contatto con l'aria ad una temperatura normale senza impiego<br />
<strong>di</strong> energia<br />
-soli<strong>di</strong> che possono infiammarsi facilmente per un breve azione<br />
<strong>di</strong> una fonte <strong>di</strong> fiamma e che continuano ad ardere<br />
-- liqui<strong>di</strong> che possiedono un punto <strong>di</strong> combustione inferiore ai<br />
21 °C<br />
- gas infiammabili al contatto con l'aria a pressione ambiente<br />
-- gas che a contatto con l'acqua o l'aria umida creano gas<br />
facilmente infiammabili in quantità pericolosa.<br />
32
ESTREMAMENTE INFIAMMABILI<br />
Es: OSSIDO DI PROPILENE<br />
Parte 2<br />
F +<br />
che allo stato liquido hanno il punto <strong>di</strong><br />
infiammabilità tra i 21°C e 55°C;<br />
Le sostanze ed i preparati liqui<strong>di</strong> sono<br />
estremamente infiammabili quando hanno il<br />
punto <strong>di</strong> infiammabilità estremamente basso ed<br />
un punto <strong>di</strong> ebollizione basso. Le sostanze ed i<br />
preparati gassosi sono estremamente<br />
infiammabili quando a temperatura e pressione<br />
ambiente sono infiammabili a contatto con l'aria.<br />
33
PERICOLOSO PER L’AMBIENTE<br />
N<br />
Parte 2<br />
il contatto dell'ambiente con queste sostanze o<br />
preparazioni può provocare danni all'ecosistema a corto<br />
o a lungo periodo.<br />
Es: ACIDO TRICLOROACETICO<br />
SODIO AZIDE<br />
SODIUM CITRATE TRIBASIC dH2O<br />
SODIUM CACODYLATE TRIHYDRATE<br />
TRITON X100<br />
34
TOSSICO<br />
Parte 2<br />
T<br />
sostanze o preparazioni che, per inalazione,<br />
ingestione o penetrazione nella pelle, possono<br />
implicare rischi gravi, acuti o cronici, e anche la<br />
morte.<br />
ES: METANOLO<br />
SODIUM CITRATE TRIBASIC DIHYDRATE<br />
SODIUM CACODYLATE TRIHYDRATE<br />
35
ESTREMAMENTE TOSSICO<br />
Parte 2<br />
T+<br />
sostanze o preparazioni che, per<br />
inalazione, ingestione o assorbimento<br />
attraverso la pelle, provocano rischi<br />
estrememente gravi, acuti o cronici, e<br />
facilmente la morte<br />
ES: INDOMETACINA<br />
PROPANOLO<br />
SODIO AZIDE<br />
36
IRRITANTE<br />
Parte 2<br />
Xi<br />
sostanze che possono avere effetto irritante<br />
per pelle, occhi ed apparato respiratorio.<br />
Es: SODIO PIROFOSFATO<br />
PONCEAU S<br />
37
NOCIVO<br />
Parte 2<br />
Xn<br />
Nocivo per inalazione, ingestione o contatto con<br />
la pelle. Possibilità <strong>di</strong> effetti irreversibili da<br />
esposizioni occasionali, ripetute o prolungate.<br />
Es: ENTELLAN<br />
SDS<br />
TRITON X100 XILENE<br />
38
Quando ad un preparato o ad una sostanza sono assegnati più simboli l’obbligo <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>carne uno in particolare rende facoltativo l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> altri:<br />
“E” (esplosivo) rende facoltativi i simboli “F+” (estremamente infiammabile), “F”<br />
(facilmente infiammabile) e “O” (comburente);<br />
“T+” (molto tossico) o “T” (tossico) rende facoltativi i simboli “Xn” (nocivo), “Xi” (irritante)<br />
e “C” (corrosivo);<br />
“C” rende facoltativi i simboli “Xn” e “Xi”;<br />
“Xn” rende facoltativo il simbolo “Xi”<br />
E (eplosivo) F+, F, O (infiammabile,comburente)<br />
T+/T (tossico/molto tossico) Xn,Xi, C (nocivo,irritante,corrisivo)<br />
C (corrosivo) Xn,Xi (nocivo,irritante,)<br />
Xn (nocivo) Xi (irritante)<br />
Parte 2<br />
39
Frasi <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> (R) cioè la tipologia <strong>di</strong> <strong>rischio</strong><br />
e<br />
consigli <strong>di</strong> prudenza (S) ossia modalità per<br />
operare in sicurezza<br />
Per alcune sostanze le frasi R sono co<strong>di</strong>ficate<br />
Per altri prodotti ogni produttore valuta il <strong>rischio</strong><br />
Considerare sempre la R “peggiore”<br />
Parte 2<br />
40
FRASI DI RISCHIO<br />
R 10 : Infiammabile<br />
R 11 : Molto infiammabile.<br />
R 12 : Estremamente infiammabile.<br />
R 13 : Gas liquefatto estremamente infiammabile.<br />
R 14 : Reagisce violentemente a contatto con<br />
l'acqua.<br />
R 15 : A contatto con l'acqua sviluppa gas molto<br />
infiammabili.<br />
R 16 : Può esplodere componendosi con<br />
sostanze comburenti.<br />
R 17 : Infiammabile spontaneamente in presenza<br />
<strong>di</strong> aria.<br />
R 18 : Con l'uso, formazione possibile <strong>di</strong> miscela<br />
vapore / aria infiammabile / esplosivi.<br />
R 19 : Può formare perossi<strong>di</strong> esplosivi.<br />
R 20 : Nocivo per inalazione.<br />
R 21 : Nocivo a contatto con la pelle.<br />
R 22 : Nocivo in caso <strong>di</strong> ingestione.<br />
R 23 : Tossico per inalazione.<br />
R 24 : Tossico a contatto con la pelle.<br />
Parte 2<br />
R 25 : Tossico in caso d'ingestione.<br />
R 26 : Molto tossico per inalazione.<br />
R 27 : Molto tossico a contatto con la pelle.<br />
R 28 : Molto tossico in caso d'ingestione.<br />
R 29 : A contatto con l'acqua sviluppa gas tossici.<br />
R 30 : Può <strong>di</strong>ventare molto infiammabile in<br />
esercizio.<br />
R 31 : A contatto con un acido sviluppa gas<br />
tossico.<br />
R 32 : A contatto con un acido sviluppa gas molto<br />
tossico.<br />
R 33 : Pericolo <strong>di</strong> effetti cumulati.<br />
R 34 : Provoca ustioni.<br />
R 35 : Provoca gravi ustioni.<br />
R 36 : Irritante per gli occhi.<br />
R 37 : Irritante per le vie respiratorie.<br />
R 38 : Irritante per la pelle.<br />
R 39 : Pericolo <strong>di</strong> effetti irreversibili molto gravi.<br />
41
R 40 : Possibilità <strong>di</strong> effetti cancerogeni -<br />
Prove insufficienti.<br />
R 41 : Rischio <strong>di</strong> lesioni oculari gravi.<br />
R 42 : Può causare sensibilizzazione per inalazione.<br />
R 43 : Può causare sensibilizzazione a contatto con la<br />
pelle.<br />
R 44 : Rischio d'esplosione se riscaldato in ambiente<br />
chiuso.<br />
R 45 : Può provocare il cancro.<br />
R 46 : Può provocare alterazioni<br />
genetiche ere<strong>di</strong>tarie.<br />
R 47 : Può procurare malformazioni<br />
congenite.<br />
R 48 : Rischio <strong>di</strong> effetti gravi per la salute in caso <strong>di</strong><br />
esposizione prolungata.<br />
R 49 : Può provocare il cancro per<br />
inalazione.<br />
R 50 : Altamente tossico per gli organismi acquatici.<br />
R 51 : Tossico per gli organismi acquatici.<br />
R 52 : Nocivo per gli organismi acquatici.<br />
R 53 : Può provocare a lungo termine effetti negativi per<br />
l'ambiente acquatico.<br />
Parte 2<br />
R 54 : Tossico per la flora.<br />
R 55 : Tossico per la fauna.<br />
R 56 : Tossico per gli organismi del terreno.<br />
R 57 : Tossico per le api.<br />
R 58 : Può provocare a lungo termine effetti negativi per<br />
l'ambiente.<br />
R 59 : Pericoloso per lo strato <strong>di</strong> ozono.<br />
R 60 : Può ridurre la fertilità.<br />
R 61 : Può danneggiare i bambini non<br />
ancora nati.<br />
R 62 : Possibile <strong>rischio</strong> <strong>di</strong> ridotta fertilità.<br />
R 63 : Possibile <strong>rischio</strong> <strong>di</strong> danni ai<br />
bambini non ancora nati.<br />
R 64 : Possibile <strong>rischio</strong> per i bambini<br />
allattati al seno.<br />
R 65 : Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso <strong>di</strong><br />
inalazione.<br />
R 66 : L'esposizione ai vapori può provocare secchezza e<br />
screpolature alla pelle.<br />
R 67 : L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e<br />
vertigini.<br />
R 68 : Possibilità <strong>di</strong> effetti irreversibili.<br />
42
Consigli <strong>di</strong> prudenza<br />
S 1 Conservare sotto chiave.<br />
S 2 Conservare fuori della portata dei bambini.<br />
S 3 Conservare in luogo fresco.<br />
S 4 Conservare lontano da locali <strong>di</strong> abitazione.<br />
S 5 Conservare sotto ... (liquido appropriato da<br />
in<strong>di</strong>carsi da parte del fabbricante).<br />
S 6 Conservare sotto ... (gas inerte da in<strong>di</strong>carsi da<br />
parte del fabbricante).<br />
S 7 Tenere il recipiente ben chiuso.<br />
S 8 Conservare al riparo dall’umi<strong>di</strong>tà.<br />
S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.<br />
S 12 Non chiudere ermeticamente il recipiente.<br />
S 13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da<br />
bevande.<br />
S 14 Conservare lontano da ... (sostanze<br />
incompatibili da precisare da parte del<br />
fabbricante).<br />
S 15 Conservare lontano dal calore.<br />
Parte 2<br />
S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non<br />
fumare.<br />
S 17 Tenere lontano da sostanze combustibili.<br />
S 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela.<br />
S 20 Non mangiare né bere durante l’utilizzazione.<br />
S 21 Non fumare durante l’utilizzazione.<br />
S 22 Non respirare le polveri.<br />
S 23 Non respirare i gas/fumi /vapori/aerosoli<br />
(termine/i appropriato/i da precisare da parte<br />
del fabbricante).<br />
S 24 Evitare il contatto con la pelle.<br />
S 25 Evitare il contatto con gli occhi.<br />
S 26 In caso <strong>di</strong> contatto con gli occhi, lavare<br />
imme<strong>di</strong>atamente e abbondantemente con<br />
acqua e consultare un me<strong>di</strong>co.<br />
S 27 Togliersi <strong>di</strong> dosso imme<strong>di</strong>atamente gli<br />
indumenti contaminati.<br />
43
S 28 In caso <strong>di</strong> contatto con la pelle, lavarsi<br />
imme<strong>di</strong>atamente e abbondantemente con ...(prodotti<br />
idonei da in<strong>di</strong>carsi da parte del fabbricante).<br />
S 29 Non gettare i residui nelle fognature.<br />
S 30 Non versare acqua sul prodotto.<br />
S 33 Evitare l’accumulo <strong>di</strong> cariche elettrostatiche.<br />
S 35 Non <strong>di</strong>sfarsi del prodotto e del recipiente se<br />
non con le dovute precauzioni.<br />
S 36 Usare indumenti protettivi adatti.<br />
S 37 Usare guanti adatti.<br />
S 38 In caso <strong>di</strong> ventilazione insufficiente, usare un<br />
apparecchio respiratorio adatto.<br />
S 39 Proteggersi gli occhi/la faccia.<br />
S 40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati<br />
da questo prodotto, usare ...<br />
(materiale da precisare da parte del fabbricante).<br />
S 41 In caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o e/o esplosione non<br />
respirare i fumi.<br />
Parte 2<br />
S 42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare<br />
un apparecchio respiratorio adatto<br />
(termine/i appropriato/i da precisare da parte del<br />
fabbricante).<br />
S 43 In caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o usare ... (mezzi estinguenti<br />
idonei da in<strong>di</strong>carsi da parte del<br />
fabbricante. Se l’acqua aumenta il <strong>rischio</strong>, precisare<br />
«Non usare acqua»).<br />
S 45 In caso <strong>di</strong> incidente o malessere consultare<br />
imme<strong>di</strong>atamente il me<strong>di</strong>co (se possibile,<br />
mostrargli l’etichetta).<br />
S 46 In caso d’ingestione consultare<br />
imme<strong>di</strong>atamente il me<strong>di</strong>co e mostrargli il contenitore<br />
o l’etichetta.<br />
S 47 Conservare a temperatura non superiore a ...<br />
°C (da precisare da parte del<br />
fabbricante).<br />
44
S 48 Mantenere umido con ... (mezzo appropriato<br />
da precisare da parte del fabbricante).<br />
S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale.<br />
S 50 Non mescolare con ... (da specificare da parte<br />
del fabbricante).<br />
S 51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.<br />
S 52 Non utilizzare su gran<strong>di</strong> superfici in locali<br />
abitati.<br />
S 53 Evitare l’esposizione – procurarsi speciali<br />
istruzioni prima dell’uso.<br />
S 56 Smaltire questo materiale e i relativi<br />
contenitori in un punto <strong>di</strong> raccolta dei rifiuti<br />
pericolosi o speciali autorizzati.<br />
S 57 Usare contenitori adeguati per evitare<br />
l’inquinamento ambientale.<br />
S 59 Chiedere informazioni al fabbricante/fornitore<br />
e le loro combinazioni:<br />
Trattino(-): sia sia (combinazione)<br />
per il ricupero/riciclaggio.<br />
S 60 Questo materiale e il suo contenitore devono<br />
essere smaltiti come rifiuti pericolosi.<br />
S 61 Non <strong>di</strong>sperdere nell’ambiente. Riferirsi alle<br />
istruzioni speciali/schede informative in<br />
materia <strong>di</strong> sicurezza.<br />
S 62 In caso <strong>di</strong> ingestione non provocare il vomito:<br />
consultare imme<strong>di</strong>atamente il me<strong>di</strong>co e<br />
mostrargli il contenitore o l’etichetta.<br />
S 63 In caso <strong>di</strong> incidente per inalazione, allontanare<br />
l’infortunato dalla zona contaminata e<br />
mantenerlo a riposo.<br />
S 64 In caso <strong>di</strong> ingestione, sciacquare la bocca con<br />
acqua (soltanto se l’infortunato è<br />
cosciente)<br />
Slash (/): combinazione <strong>di</strong> <strong>rischio</strong>/prudenza (ad<strong>di</strong>zione)<br />
Parte 2<br />
45
DOVE TROVIAMO LE INFORMAZIONI?<br />
Parte 2<br />
Material Safety Data Sheet<br />
•Obbligo <strong>di</strong> fornitura e accessibilità<br />
•16 punti<br />
Identificativo numerico che in<strong>di</strong>vidua in maniera<br />
univoca un composto <strong>chimico</strong>.<br />
<strong>Il</strong> Chemical Abstract Service, una <strong>di</strong>visione della<br />
American Chemical Society, assegna questi<br />
identificativi ad ogni sostanza chimica descritta in<br />
letteratura<br />
46
Parte 2<br />
47
Esempio: scheda <strong>di</strong> sicurezza dell’acrilammide<br />
1<br />
Parte 2<br />
48
3<br />
2<br />
Parte 2<br />
49
4<br />
7<br />
Parte 2<br />
50
8<br />
9<br />
Parte 2<br />
51
10<br />
Parte 2<br />
52
11<br />
Parte 2<br />
53
15<br />
Parte 2<br />
54
Scheda <strong>di</strong> sicurezza del prodotto<br />
L’aspetto può variare in base al<br />
produttore o comunque nel corso del<br />
tempo, ma i contenuti sono sempre<br />
organizzati secondo lo schema a 16<br />
punti.<br />
Nelle schede più recenti le frasi <strong>di</strong><br />
<strong>rischio</strong> con i relativi numeri sono già<br />
in<strong>di</strong>cati chiaramente nel punto 3.<br />
Parte 2<br />
55
……IN PRATICA<br />
confezione/arma<strong>di</strong>o reagenti<br />
Schede <strong>di</strong> sicurezza poste<br />
• in cartaceo in fondo al corridoio<br />
• in formato elettronico su DNTB1/PRODOTTI CHIMICI<br />
Parte 2<br />
In caso <strong>di</strong> problemi:<br />
CONSULTARE LE SCHEDE DI SICUREZZA<br />
(schedario in fondo al corridoio)<br />
CHE DEVONO ESSERE AGGIORNATE<br />
56
(Dispositivi <strong>di</strong> Protezione In<strong>di</strong>viduale)<br />
•Camice: tessuto, tnt, monouso, anti acido, grembiule criogenico<br />
•Guanti: CAT.1-2 e 3 (monouso in lattice, con polvere, PVC, anticalore, anti aci<strong>di</strong>, criogenici). Pinza<br />
• Maschera: chirurgica, con filtro antiparticolato (polveri, gas tossici…)<br />
• Occhiali: a protezione laterale, maschera facciale rigida, schermo protettivo<br />
+<br />
Parte 3<br />
+<br />
+<br />
=
DPC (Dispositivi <strong>di</strong> Protezione Collettiva)<br />
Cappe<br />
• Chimiche: filtro a carbone attivo.<br />
Classi: a filtrazione assoluta, molecolare ed assoluta-molecolare, a flusso laminare<br />
• Biologiche: filtro HEPA (High Efficiency Particulate Air) è in grado <strong>di</strong> rimuovere il particolato,<br />
microorganismi inclusi, dall’aria<br />
Classi:<br />
I: agenti <strong>di</strong> basso e me<strong>di</strong>o <strong>rischio</strong> biologico, tutela operatore ed ambiente<br />
II: agenti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o <strong>rischio</strong>, tutela il prodotto, l’operatore e l’ambiente grazie a 2 filtri<br />
III: chiusura a tenuta gas e guanti d’ingresso dell’operatore nella zona <strong>di</strong> lavoro<br />
….e loro corretto utilizzo!!!!!<br />
Pulizia <strong>di</strong> banconi e superfici <strong>di</strong> lavoro<br />
Corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi<br />
Segnaletica dei pericoli<br />
Parte 3<br />
III<br />
II<br />
I<br />
58
I FARMACI CHEMIOTERAPICI<br />
COMPOSTO ETICHETTA FRASI DI RISCHIO<br />
Cisplatino R 45-25-41<br />
Paclitaxel R 20/21/22-48/20/21/22-37/38<br />
41-42/43-62-68<br />
Bortezomib R 28-38-41-48-62-63<br />
Oxaliplatino R 36/37/38-42/43-40<br />
Parte 3<br />
59
Preparazione in sicurezza:<br />
• Cappa <strong>di</strong> classe II dotata <strong>di</strong> filtri HEPA e <strong>di</strong> filtro a carbone.<br />
• Accesso ai locali deve essere rigorosamente limitato agli addetti ai lavori.<br />
• Guanti adatti e cambiati ogni 30 minuti<br />
• Camici monouso aperti sul retro e con polsini ad elastico (tnt)<br />
• Maschere monouso (FFP2S), con filtro adatto all’utilizzo <strong>di</strong> quel tipo <strong>di</strong> reagente<br />
• Occhiali con protezione laterale e capelli raccolti.<br />
• <strong>Il</strong> bancone/cappa utilizzati devono essere accuratamente puliti dopo l’uso<br />
• Eliminare I DPI come rifiuti contaminati<br />
• Segnalazione della presenza <strong>di</strong> reagenti pericolosi<br />
..a che punto siamo noi ?<br />
• Bilance sotto cappa? Poste in luoghi a limitato accesso?<br />
• Camici? Parte Occhiali 3<br />
protettivi? 60
FISSAZIONE DI CELLULE & CAMPIONI BIOLOGICI<br />
COMPOSTO ETICHETTA FRASI DI RISCHIO<br />
Formalina R 23/24/25-40-43<br />
Paraformaldeide (polvere) R 20/22-37/38-40-41-43<br />
Glutaraldeide<br />
(soluzione acquosa 50%)<br />
R 23/25-34-42/43-50<br />
Metanolo R 11-23/24/25-39/23/24/25<br />
Azoto liquido No frasi <strong>di</strong> <strong>rischio</strong><br />
Parte 3<br />
61
In acuto:<br />
Rischio Glutaraldeide<br />
Inalazione: irritazione naso-gola-polmoni. Ad elevato<br />
pH la soluzione <strong>di</strong> gluta è più irritante della gluta pura.<br />
Occhi: irritazione; in soluzioni al <strong>di</strong> sopra del 5% danni<br />
permanenti<br />
Pelle: irritante, dermatiti anche a basse concentrazioni<br />
Ingestione: dolori addominali, vomito, coma, danni a<br />
fegato e reni<br />
Preparazione in sicurezza:<br />
•Pesata/Diluizione: sotto cappa da laboratorio<br />
In cronico:<br />
•Guanti adatti, occhiali protettivi, maschera con filtri adatti, capelli raccolti, camice.<br />
Inalazione: gravi irritazioni ai polmoni ed asma<br />
Pelle: gravi irritazioni, dermatiti, eczemi ed altre allergie<br />
aspecifiche della pelle<br />
Carcinogenicità (1991) N.I.O.S.H. degli USA la <strong>di</strong>chiara<br />
“..sostanza da trattare come carcinogena per l’uomo”.<br />
•Possibilmente limitare il numero <strong>di</strong> persone estranee in laboratorio durante la preparazione dei composti;<br />
sistematica ed accurata pulizia <strong>di</strong> attrezzature ed ambienti soggetti a possibile contaminazione..<br />
•Segnalazione della presenza <strong>di</strong> reagenti pericolosi<br />
Parte 3<br />
62
Preparazione in sicurezza:<br />
• Operare in luoghi ben ventilati<br />
Azoto Liquido<br />
Ustionante<br />
Asfissiante<br />
• Schermo facciale, guanti lunghi coibentati e grembiuli. Pinza<br />
• Non riempire all’eccesso I recipienti per l’azoto liquido. Non chiuderli ermeticamente per<br />
permettere ai vapori <strong>di</strong> fuoriuscire.<br />
• In caso <strong>di</strong> rovesciamento togliere imme<strong>di</strong>atamente abiti e protezioni<br />
• Segnalazione presenza agenti pericolosi<br />
..a che punto siamo noi ?<br />
• Grembiuli? Visiere? Guanti?<br />
Parte 3<br />
63
COLTURE CELLULARI<br />
COMPOSTO ETICHETTA FRASI DI RISCHIO<br />
Indometacina +<br />
R 28<br />
Trypan Blu R 45<br />
ESTRATTI PROTEICI<br />
COMPOSTO ETICHETTA FRASI DI RISCHIO<br />
So<strong>di</strong>o ortovanadato R20/21/22<br />
PMSF R 25-34<br />
so<strong>di</strong>o pirofosfato R 36/37/38<br />
Parte 3<br />
64
Preparazione in sicurezza:<br />
• Pesata/Diluizione: sotto cappa da laboratorio o in locali con adeguata ventilazione<br />
• DPI (Dispositivi Protezione In<strong>di</strong>viduale): guanti adatti, occhiali protettivi, maschera con filtri<br />
adatti, capelli raccolti, camice in non-tessuto e monouso.<br />
• DPC (Misure <strong>di</strong> Protezione Collettiva): possibilmente limitare il numero <strong>di</strong> persone estranee<br />
presenti nel laboratorio <strong>di</strong> preparazione dei composti; sistematica ed accurata pulizia <strong>di</strong><br />
attrezzature ed ambienti soggetti a possibile contaminazione.<br />
• Segnalazione della presenza <strong>di</strong> reagenti pericolosi<br />
..a che punto siamo noi ?<br />
• Bilance sotto cappa? Poste in luoghi a limitato accesso?<br />
• Camici? Maschere? Occhiali?<br />
Parte 3<br />
65
ELETTROFORESI<br />
COMPOSTO ETICHETTA FRASI DI RISCHIO<br />
Acrilamide R 45-46-20/21-25-36/38-43<br />
48/23/24/25-62<br />
AP R 8-22-36/37/38-42/43<br />
Temed R 11-20/22-34<br />
So<strong>di</strong>o dodecil solfato<br />
(SDS)<br />
R 22-36/38<br />
b-mercaptoetanolo R 20/22-24-34-51/53<br />
Parte 3<br />
66
Preparazione in sicurezza:<br />
• Uso <strong>di</strong> guanti, maschera facciale, occhiali <strong>di</strong> sicurezza quando si manipolano le polveri, soluzioni<br />
o si versa il gel..<br />
• Lavorare sotto cappa sia quando si opera con polveri sia con soluzioni<br />
• In caso <strong>di</strong> contatto cutaneo con acrilamide, lavare abbondantemente con acqua e sapone la<br />
parte e chiedere intervento me<strong>di</strong>co.<br />
• Accertarsi che lo strumento per l’elettroforesi sia ben collegato a terra, il cavo non danneggiato,<br />
e che non ci siano fuoriuscite <strong>di</strong> soluzioni tampone sull’unità, sui cavi e sul bancone al momento<br />
dell’attacco/<strong>di</strong>stacco dei cavi alla presa della corrente.<br />
..a che punto siamo noi ?<br />
• Bilance sotto cappa? Poste in luoghi a limitato accesso?<br />
• Camici? Maschere? Occhiali?<br />
Parte 3<br />
67
TRASFERIMENTO & WESTERN BLOT<br />
COMPOSTO ETICHETTA FRASI DI RISCHIO<br />
Trizma base R 36/37/38<br />
metanolo R 11-23/24/25-39/23/24/25<br />
Parte 3<br />
68
IMMUNCITOCHIMICA&IMMUNOISTOCHIMICA<br />
COMPOSTO ETICHETTA FRASI DI RISCHIO<br />
Xilene R 10-20/21-38<br />
Triton R 22-41<br />
Acqua ossigenata 30% R 5-8-20/22-35-41<br />
Anticorpi: So<strong>di</strong>o Azide?? R 28-32-50/53<br />
Diamminobenzi<strong>di</strong>na (DAB) R 20/21/22- R 45<br />
Parte 3<br />
69
Preparazione in sicurezza:<br />
• Diluizione/sviluppo reazione: sotto cappa da laboratorio o in locali con adeguata ventilazione<br />
• DPI (Dispositivi Protezione In<strong>di</strong>viduale): guanti adatti, occhiali protettivi, maschera con filtri<br />
adatti, capelli raccolti, camice in non-tessuto e monouso.<br />
• DPC (Misure <strong>di</strong> Protezione Collettiva): possibilmente limitare il numero <strong>di</strong> persone estranee<br />
presenti nel laboratorio <strong>di</strong> utilizzo; sistematica ed accurata pulizia <strong>di</strong> attrezzature ed ambienti<br />
soggetti a possibile contaminazione<br />
..a che punto siamo noi?<br />
• La DAB viene maneggiata in luoghi a facile accesso o a uso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o?<br />
• Camici? Maschere? Occhiali? Guanti adatti?<br />
Parte 3<br />
70
MICROSCOPIA ELETTRONICA<br />
COMPOSTO ETICHETTA FRASI DI RISCHIO<br />
So<strong>di</strong>o Caco<strong>di</strong>lato triidrato R 23/25-50/53<br />
Tetrossido <strong>di</strong> Osmio +<br />
R 26/27/28-34<br />
Ossido <strong>di</strong> Propilene R 45-46-12-20/21/22-36/37/38<br />
Resine epossi<strong>di</strong>che R 5-22-36/37/38-42/43<br />
Acetato <strong>di</strong> uranile +<br />
R 26/28-33-51/53<br />
Citrato <strong>di</strong> piombo R 20/22-33-61-62<br />
Parte 3<br />
71
Preparazione in sicurezza:<br />
• Diluizione/inclusione&colorazione: sotto cappa da laboratorio<br />
• Guanti adatti, occhiali protettivi, capelli raccolti, camice.<br />
• Possibilmente limitare il numero <strong>di</strong> persone estranee presenti nel laboratorio <strong>di</strong> utilizzo;<br />
sistematica ed accurata pulizia <strong>di</strong> attrezzature ed ambienti soggetti a possibile contaminazione<br />
• Segnalazione presenza agenti pericolosi<br />
..a che punto siamo noi ?<br />
• Sostanze poste/utilizzate in luoghi a facile accesso o a uso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o?<br />
• Camici? Maschere? Occhiali?<br />
Parte 3<br />
72
• Dove ho gettato il puntale contaminato?<br />
• Dove ho gettato la carta sporca della sostanza tossica-infiammabile?<br />
• Sono certo/a che la sostanza una volta <strong>di</strong>sciolta/<strong>di</strong>luita non è più<br />
pericolosa?<br />
•Ho sciacquato la vetreria che conteneva il mio composto tossico prima<br />
<strong>di</strong> metterla a lavare?<br />
• Mi sono grattato/a il naso col guanto…era pulito?<br />
• Mi sono lavato/a le mani dopo aver tolto i guanti?<br />
• ……e prima <strong>di</strong> metterli??<br />
Parte 3<br />
73
Parte 3<br />
Grazie a tutti !!<br />
74
…in caso <strong>di</strong> sversamenti<br />
accidentali?<br />
Parte 4<br />
… per evitare incen<strong>di</strong>?<br />
Boh!?!<br />
… per eliminare una<br />
sostanza?
1. Identificazione preparato/produttore<br />
2. Composizione/informazioni sui componenti<br />
3. Identificazione dei pericoli<br />
4. Misure primo soccorso<br />
5. Misure antincen<strong>di</strong>o<br />
6. Misure per fuoriuscita accidentale<br />
7. Manipolazione e stoccaggio<br />
8. Controllo esposizione/protezione in<strong>di</strong>viduale<br />
9. Proprietà fisiche/chimiche<br />
10. Stabilità e reattività<br />
11. Informazioni tossicologiche<br />
12. Informazioni ecologiche<br />
13. Considerazioni sullo smaltimento<br />
14. Informazioni sul trasporto<br />
15. Informazioni sulla regolamentazione<br />
16. Altre informazioni<br />
Parte 4<br />
76
Vengono in<strong>di</strong>cate le prescrizioni per la lotta contro gli incen<strong>di</strong> causati dal prodotto<br />
<strong>chimico</strong> e che si sviluppano nelle vicinanze della sostanza o del preparato con la<br />
precisazione:<br />
- dei mezzi <strong>di</strong> estinzione APPROPRIATI;<br />
- dei mezzi <strong>di</strong> estinzione da NON USARE per ragioni <strong>di</strong> sicurezza;<br />
- dei rischi fisici <strong>di</strong> esposizione eventualmente derivanti dalla sostanza o dal preparato<br />
stesso, dai prodotti <strong>di</strong> combustione, dai gas prodotti;<br />
- dell'equipaggiamento speciale <strong>di</strong> protezione per gli addetti all’estinzione degli incen<strong>di</strong>.<br />
N.B.: queste prescrizioni riguardano TUTTE le sostanze, non solo quelle infiammabili!<br />
Parte 4<br />
77
… infatti il <strong>rischio</strong> <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o/esplosione interessa non solo le singole sostanze infiammabili, ma<br />
anche le miscele <strong>di</strong> sostanze <strong>di</strong> per sé non infiammabili:<br />
SOSTANZA INCOMPATIBILITA' EFFETTO<br />
Comburenti Infiammabili e combustibili Incen<strong>di</strong>o, esplosione<br />
Acetilene Rame, argento, cloro Incen<strong>di</strong>o, esplosione<br />
Ossigeno Oli e grassi, idrogeno, tutti gli<br />
infiammabili<br />
Acqua ossigenata Rame, cromo, ferro, infiammabili e<br />
combustibili<br />
Incen<strong>di</strong>o, esplosione<br />
Cianuri Aci<strong>di</strong> Acido cianidrico<br />
Decomposizione, incen<strong>di</strong>o-esplosione<br />
Aci<strong>di</strong> forti Basi concentrate Decomposizione, isotermia<br />
Acido nitrico Rame, ottone, metalli pesanti Composti nitrosi tossici<br />
Ipocloriti Aci<strong>di</strong> Cloro o composti tossici<br />
Solfuri Aci<strong>di</strong> Acido solfidrico<br />
Parte 4<br />
78
5. MISURE ANTINCENDIO<br />
sostanze<br />
Sostanza NON tossica (Glicina)<br />
Idonei mezzi estinguenti<br />
Usare spruzzi d'acqua, schiuma alcol resistente, prodotti chimici asciutti o anidride carbonica.<br />
Speciali mezzi protettivi per il personale antincen<strong>di</strong>o.<br />
Indossare in caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o, se necessario, <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione delle vie respiratorie con<br />
apporto d'aria in<strong>di</strong>pendente.<br />
Sostanza tossica e R45 (Acrilammide)<br />
Mezzi <strong>di</strong> estinzione<br />
Adatto: Anidride carbonica, polvere chimica secca o schiuma appropriata.<br />
Rischi speciali<br />
Rischio/i specifico/i: Emette fumi tossici in caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o.<br />
Rischi <strong>di</strong> esplosione: I contenitori esposti al fuoco possono esplodere.<br />
Speciale equipaggiamento protettivo per i pompieri<br />
Indossare un respiratore autonomo e indumenti protettivi per evitare il contatto con la cute e<br />
gli occhi.<br />
Parte 4<br />
79
5. MISURE ANTINCENDIO<br />
Sostanza NON tossica (etanolo)<br />
E per<br />
Sostanza tossica e R45 (ossido <strong>di</strong> propilene)<br />
Mezzi <strong>di</strong> estinzione idonei<br />
Per piccoli incen<strong>di</strong> incipienti utilizzare mezzi estinguenti quali schiuma, polvere secca o<br />
anidride carbonica. Per incen<strong>di</strong> più vasti ricorrere all'acqua, mantenendo una <strong>di</strong>stanza<br />
maggiore possibile. Utilizzare gran<strong>di</strong> quantità d'acqua in forma nebulizzata o spray; i getti<br />
potrebbero essere inefficaci. Raffreddare tutti i contenitori colpiti con abbondanti quantità<br />
d'acqua.<br />
Equipaggiamento speciale <strong>di</strong> protezione per gli addetti all'estinzione degli incen<strong>di</strong><br />
Indossare in caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o, se necessario, <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione delle vie respiratorie<br />
con apporto d'aria in<strong>di</strong>pendente.<br />
Ulteriori informazioni<br />
Spruzzi d'acqua possono essere usati per raffreddare contenitori chiusi.<br />
Parte 4<br />
sostanze<br />
80
I mezzi <strong>di</strong> estinzione da usare<br />
in caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o vanno<br />
scelti con cura in base alla<br />
natura del combustibile.<br />
Parte 2<br />
81
A seconda della sostanza o del preparato in questione, possono essere fornite informazioni in merito:<br />
•alle precauzioni in<strong>di</strong>viduali: rimozione delle fonti <strong>di</strong> agnizione, pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un’adeguata<br />
ventilazione o <strong>di</strong> una protezione respiratoria, lotta contro le polveri, prevenzione del contatto con la<br />
pelle e con gli occhi;<br />
•alle precauzioni ambientali: tenere il prodotto/materiale <strong>chimico</strong> lontano da scarichi, dalle acque <strong>di</strong><br />
superficie e sotterranee e dal suolo, eventuale necessità <strong>di</strong> dare l’allarme al vicinato;<br />
•ai meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> pulizia: uso <strong>di</strong> materiale assorbente (ad es. sabbia, farina fossile, legante acido, legante<br />
universale, segatura, ecc.), riduzione <strong>di</strong> gas/fumi sviluppatisi me<strong>di</strong>ante acqua, <strong>di</strong>luizione.<br />
Possono essere riportate anche in<strong>di</strong>cazioni del tipo: ”non usare mai con……, neutralizzare con…”.<br />
N.B.: esistono sostanze assorbenti (vermiculite, assorbenti universali,…) e kit specifici per<br />
intervenire in sicurezza in caso <strong>di</strong> sversamenti <strong>di</strong> sostanze tossiche e/o infiammabili.<br />
L’etanolo della spruzzetta e la carta del rotolone non sempre sono sufficienti!<br />
Parte 4<br />
82
6. Provve<strong>di</strong>menti in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione accidentale<br />
Polvere non tossica (glicina)<br />
Precauzioni per le persone<br />
Evitare la formazione <strong>di</strong> polvere.<br />
Precauzioni ambientali<br />
Non lasciar penetrare il prodotto negli scarichi.<br />
Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> bonifica<br />
Spazzare e spalare. Conservare in contenitori adatti e chiusi per lo smaltimento.<br />
Polvere tossica, R45 (acrilammide)<br />
Precauzioni in<strong>di</strong>viduali<br />
Usare i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduali. Evitare la formazione <strong>di</strong> polvere. Non inalare polvere.<br />
Prevedere una ventilazione adeguata. Evacuare il personale in aree <strong>di</strong> sicurezza.<br />
Precauzioni ambientali<br />
Evitare sversamenti o per<strong>di</strong>te supplementari, se questo può essere fatto senza pericolo. Non<br />
lasciar penetrare il prodotto negli scarichi.<br />
Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> pulizia<br />
Ritirare e provvedere allo smaltimento senza creare polvere. Conservare in contenitori adatti e<br />
chiusi per lo smaltimento.<br />
Parte 4<br />
83
6. Provve<strong>di</strong>menti in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione accidentale<br />
Liquido non tossico (Tween 20)<br />
Precauzioni per le persone<br />
Evitare <strong>di</strong> respirare vapori/nebbia/gas.<br />
Precauzioni ambientali<br />
Non lasciar penetrare il prodotto negli scarichi.<br />
Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> bonifica<br />
Conservare in contenitori adatti e chiusi per lo smaltimento.<br />
Liquido tossico (metanolo)<br />
Precauzioni in<strong>di</strong>viduali<br />
Usare una protezione respiratoria. Evitare <strong>di</strong> respirare vapori/nebbia/gas. Prevedere una ventilazione<br />
adeguata. Eliminare tutte le sorgenti <strong>di</strong> combustione. Evacuare il personale in aree <strong>di</strong> sicurezza. Attenti<br />
ai vapori addensati che possono formare delle concentrazioni esplosive. I vapori si possono addensare<br />
in zone poco elevate.<br />
Precauzioni ambientali<br />
Evitare sversamenti o per<strong>di</strong>te supplementari, se questo può essere fatto senza pericolo. Non lasciar<br />
penetrare il prodotto negli scarichi.<br />
Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> pulizia<br />
Contenere e raccogliere quanto sversato accidentalmente con materiale assorbente non combustibile<br />
(come ad esempio sabbia, terra, farina fossile, vermiculite) e porlo in un contenitore per l'eliminazione<br />
secondo le <strong>di</strong>rettive locali o nazionali (riferirsi alla sezione 13).<br />
Parte 4<br />
84
Nel caso <strong>di</strong> <strong>rischio</strong> durante lo smaltimento della sostanza o del preparato, vengono<br />
descritti i residui e l’informazione relativa alla loro manipolazione sotto l’aspetto della<br />
sicurezza ed i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> smaltimento idonei compresi quelli per i contenitori contaminati<br />
(incenerimento, riciclaggio, messa in <strong>di</strong>scarica, etc.)<br />
N.B.: è necessario rispettare sud<strong>di</strong>visione dei rifiuti in base ai co<strong>di</strong>ci stabiliti, che<br />
tengono conto sia delle specifiche procedure <strong>di</strong> smaltimento sia dell’eventuale<br />
Parte 4<br />
incompatibilità tra le sostanze.<br />
85
13. Osservazioni sullo smaltimento<br />
Polvere non tossica (glicina)<br />
e<br />
Liquido non tossico (Tween20)<br />
Prodotto<br />
Rispettare tutti i regolamenti europei, statali e locali in materia <strong>di</strong> protezione dell'ambiente.<br />
Contenitori contaminati<br />
Smaltire come prodotto inutilizzato.<br />
Parte 4<br />
86
13. Osservazioni sullo smaltimento<br />
Polvere tossica, R45 (acrilammide)<br />
Prodotto<br />
Rispettare tutti i regolamenti europei, statali e locali in materia <strong>di</strong> protezione dell'ambiente. Per lo<br />
smaltimento del presente prodotto, rivolgersi a una società specializzata nello smaltimento dei rifiuti.<br />
Solubilizzare o miscelare il prodotto con un solvente combustibile, quin<strong>di</strong> bruciare in un inceneritore<br />
per prodotti chimici dotato <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> postcombustione e <strong>di</strong> abbattitore.<br />
Contenitori contaminati<br />
Smaltire come prodotto inutilizzato.<br />
Liquido tossico (metanolo)<br />
Prodotto<br />
Bruciare in un inceneritore per prodotti chimici dotato <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> postcombustione e <strong>di</strong> abbattitore.<br />
Esercitare tuttavia estrema cautela all'atto dell'accensione, poiché il presente prodotto è<br />
estremamente infiammabile. Rispettare tutti i regolamenti europei, statali e locali in materia <strong>di</strong><br />
protezione dell'ambiente. Per lo smaltimento del presente prodotto, rivolgersi a una società<br />
specializzata nello smaltimento dei rifiuti.<br />
Contenitori contaminati<br />
Smaltire come prodotto inutilizzato.<br />
Parte 4<br />
87
<strong>Il</strong> modo migliore per tutelarsi è conoscere le sostanze con cui sto lavorando<br />
e attenersi alle procedure <strong>di</strong> sicurezza, mai improvvisare!<br />
Parte 4<br />
88