09.06.2013 Views

Link al documento completo (.pdf, 1.58 MB) - ARAM

Link al documento completo (.pdf, 1.58 MB) - ARAM

Link al documento completo (.pdf, 1.58 MB) - ARAM

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Studio di fattibilità<br />

Antiquarium<br />

Tremona-Castello<br />

Progetto per la formazione<br />

di spazi espositivi<br />

nello stabile del Municipio<br />

di Tremona<br />

18 novembre 2008


Il contesto gener<strong>al</strong>e<br />

L’inserimento storico<br />

Le ricerche<br />

Il progetto<br />

Le risorse<br />

L’esposizione<br />

Sommario<br />

Contesto // Temi // Didattica<br />

Introduzione 3<br />

Tremona nel contesto della regione Mendrisiotto 4<br />

La necropoli romana di Tremona, zona Piasa 5<br />

L’epoca longobarda e il Medioevo 6<br />

Storia delle ricerche 7<br />

Scavi e spazi espositivi: due parti di un solo progetto didattico 8<br />

Le risorse di divulgazione e di organizzazione dell’Antiquarium 9<br />

L’organizzazione delle risorse umane 10<br />

Il nuovo fabbricato e la sistemazione delle strutture esistenti 11<br />

Contenuti tematici dell’esposizione 13<br />

I criteri espositivi 16<br />

Distribuzione delle tematiche in un’ottica organizzativa 18


I promotori<br />

Il presente progetto è stato <strong>al</strong>lestito<br />

e promosso da:<br />

<strong>ARAM</strong><br />

Associazione Ricerche Archeologiche<br />

del Mendrisiotto<br />

In collaborazione con la curatrice del<br />

Museo Archeologico di Como<br />

Introduzione<br />

Oggetto del presente lavoro è la re<strong>al</strong>izzazione di loc<strong>al</strong>i espositivi<br />

contigui <strong>al</strong>lo stabile dell’attu<strong>al</strong>e Municipio di<br />

Tremona, per conservare e rendere accessibile <strong>al</strong> pubblico i<br />

reperti rinvenuti nei recenti scavi di Tremona-Castello e<br />

delle sue adiacenze.<br />

A t<strong>al</strong>e scopo sono previste la costruzione di un nuovo fabbricato<br />

su una superficie di 104 mq, che ospiterà lo spazio espositivo<br />

stesso, e la sistemazione di parte delle strutture esistenti<br />

per ricavare un porticato d’accoglienza e accesso, un ampio<br />

loc<strong>al</strong>e da adibire a spazio didattico ed i servizi.<br />

Quest’iniziativa progettu<strong>al</strong>e scaturisce d<strong>al</strong>la volontà della stessa<br />

Amministrazione comun<strong>al</strong>e, nell’ambito della v<strong>al</strong>orizzazione<br />

del sito archeologico di Tremona-Castello, per il qu<strong>al</strong>e è auspicata<br />

una muse<strong>al</strong>izzazione.<br />

Il Municipio di Tremona in una riunione tenutasi il 29 settembre,<br />

presenti i coordinatori di Interreg IIIa di parte svizzera<br />

M. Felber e Huber e un rappresentante dell'<strong>ARAM</strong>, ha espresso<br />

chiaramente l'apprezzamento del Comune per i lavori svolti a<br />

Tremona-Castello e manifestato l'intenzione di v<strong>al</strong>orizzarne i<br />

risultati re<strong>al</strong>izzando uno spazio espositivo.<br />

Il sito di Tremona-Castello, d<strong>al</strong> 2002 parte integrante del comprensorio<br />

del S. Giorgio iscritto nel patrimonio dell’UNESCO,<br />

sta infatti gradu<strong>al</strong>mente trasformandosi in un vero e proprio<br />

parco archeologico accessibile a tutti. Lo dimostrano le centinaia<br />

di persone, in particolare scolaresche, che annu<strong>al</strong>mente<br />

visitano la collina.<br />

3<br />

L’importanza dei ritrovamenti archeologici, che si inseriscono<br />

in un più ampio contesto territori<strong>al</strong>e, è stata riconosciuta dagli<br />

Enti interessati (Ufficio Beni cultur<strong>al</strong>i, Commissione Beni cultur<strong>al</strong>i,<br />

Commissione feder<strong>al</strong>e).<br />

Le ricerche hanno permesso di definire l’insediamento archeologico<br />

complessivo che comprende:<br />

- Il sito multiperiodico sulla collina di Castello: breve descrizione<br />

fase da neolitico fino a mediev<strong>al</strong>e.<br />

- La necropoli della seconda Età del Ferro e d’epoca romana<br />

in zona Piasa, con 42 tombe.<br />

- Il riparo sotto roccia ed il crepaccio sulle pendici settentrion<strong>al</strong>i<br />

della collina di Castello.<br />

Tra le iniziative intraprese d<strong>al</strong>l’Amministrazione Comun<strong>al</strong>e di<br />

Tremona, il presente progetto rappresenta un momento determinante<br />

per la v<strong>al</strong>orizzazione del sito archeologico oggetto di<br />

indagine. L’intervento di trasformazione ed ampliamento dell’edificio<br />

comun<strong>al</strong>e garantirà infatti idonei spazi funzion<strong>al</strong>i per<br />

il Nuovo Centro Didattico e per la conservazione e l’esposizione<br />

dei reperti archeologici provenienti dagli scavi.


Obiettivi<br />

Il progetto è legato <strong>al</strong>lo svolgimento di azioni<br />

incentrate sui seguenti obiettivi:<br />

il recupero funzion<strong>al</strong>e di un edificio pubblico nel<br />

rispetto del contesto edilizio e ambient<strong>al</strong>e;<br />

la creazione di una nuova infrastruttura cultur<strong>al</strong>e<br />

in una logica di sviluppo sostenibile del<br />

territorio, con la re<strong>al</strong>izzazione di un progetto<br />

integrato di sviluppo turistico a carattere<br />

cultur<strong>al</strong>e, da inserire in un itinerario region<strong>al</strong>e<br />

di parchi archeologici e di siti di interesse<br />

storico e paesaggistico;<br />

la determinazione di un veicolo di riscoperta<br />

e di rilancio dei v<strong>al</strong>ori delle identità cultur<strong>al</strong>i<br />

loc<strong>al</strong>i;<br />

la conservazione e gestione di luoghi d’interesse<br />

storico-cultur<strong>al</strong>e ed estetico e la v<strong>al</strong>orizzazione<br />

di paesaggi cultur<strong>al</strong>i nel quadro di strategie<br />

inte grate di sviluppo territori<strong>al</strong>e.<br />

Tremona nel contesto<br />

della regione Mendrisiotto<br />

Tremona<br />

L’importanza archeologica della zona è fondament<strong>al</strong>e per capire<br />

la scelta operata d<strong>al</strong> Municipio. A t<strong>al</strong> fine si sottolineano in<br />

seguito <strong>al</strong>cuni dati riferiti ai princip<strong>al</strong>i giacimenti archeologici<br />

esistenti nella regione.<br />

Il Mendrisiotto e il Basso Ceresio formano un triangolo di terra<br />

delimitato verso sud d<strong>al</strong> confine it<strong>al</strong>o-svizzero, a breve distanza<br />

da Lugano, d<strong>al</strong> Lago Maggiore, da Como e da Varese. Poiché si<br />

trova <strong>al</strong>le porte della Svizzera, questa piccola regione è divenuta,<br />

con l'evolversi delle vie di comunicazione, un luogo di<br />

importante transito commerci<strong>al</strong>e.<br />

Questo territorio ha sempre attirato l’attenzione dell’uomo grazie<br />

<strong>al</strong>la sua posizione geografica e <strong>al</strong>la sua conformazione<br />

favorevole agli insediamenti.<br />

Le prime testimonianze della presenza umana sono state scoperte<br />

nella grotta “dell’orso” sul Monte Generoso e sembrano<br />

ris<strong>al</strong>ire a circa 50.000 anni orsono.<br />

Ma è d<strong>al</strong> Neolitico (5000-2800 a.C.) che si ha la prova di una<br />

stabile e abbastanza capillare frequentazione umana del<br />

territorio, costituita dai materi<strong>al</strong>i della torbiera di Coldrerio e<br />

4<br />

Lugano<br />

Varese Como<br />

Scavi<br />

archeologici<br />

Municipio<br />

di Tremona<br />

da diversi <strong>al</strong>tri ritrovamenti sparsi, come le asce litiche di<br />

Pedrinate e Boscarina (B<strong>al</strong>erna), le punte di freccia in selce<br />

dell’Alpe di Melano e del Monte Generoso, le schegge di selce<br />

raccolte nel lago a Riva San Vit<strong>al</strong>e, ed infine i ritrovamenti<br />

effettuati proprio negli scavi di Tremona.<br />

La frequentazione non sembra interrompersi nelle Età Eneo -<br />

litica e del Bronzo, ed è ben rappresentata per l’Età del Ferro<br />

(X-I sec. a.C.) d<strong>al</strong>le tombe rinvenute a Stabio, Ligornetto e<br />

Castel San Pietro.<br />

Durante i secoli della romanità (I-V sec.d.C.) l’occupazione del<br />

territorio diventa capillare ed è testimoniata da molti ritrovamenti<br />

in quasi tutti i comuni attu<strong>al</strong>i.<br />

I ritrovamenti, come spesso accade, sono prev<strong>al</strong>entemente da<br />

ascrivere <strong>al</strong>l’ambito funerario, con le importanti necropoli<br />

di Stabio-Vignetto e Melano, diverse <strong>al</strong>tre sepolture isolate e<br />

le attestazioni di lapidi funenarie.


La necropoli romana di Tremona, zona Piasa<br />

Nel 1979, durante lo scavo per la posa di un cavo telefonico<br />

nei pressi della S<strong>al</strong>a della Musica, apparvero due sepolture<br />

a cremazione. A queste si aggiunsero, a più riprese tra il 1980<br />

e il 1993, i materi<strong>al</strong>i provenienti da <strong>al</strong>tre tombe.<br />

L’intervento dell’Ufficio dei beni cultur<strong>al</strong>i fra la fine del 2006<br />

ed i primi mesi del 2007, in occasione di un nuovo intervento<br />

edificativi nella zona Piasa, ha permesso di riportare <strong>al</strong>la luce<br />

ancora trentacinque sepolture. Una decina di esse è riferibile<br />

<strong>al</strong>l’epoca romana, mentre le rimanenti appartengono <strong>al</strong>l’ultima<br />

fase dell’Età del Ferro.<br />

La presenza di questi materi<strong>al</strong>i, che si collocano in una fase<br />

cronologica non attestata sulla collina di Castello, corrisponde<br />

ad una diversa dinamica insediativa.<br />

La presentazione in esposizione di una selezione di materi<strong>al</strong>i<br />

provenienti dai corredi di queste sepolture e la ricostruzione<br />

di qu<strong>al</strong>che struttura fornirà la testimonianza della romanità<br />

non presente nel sito di Tremona-Castello.<br />

5<br />

Non mancano però anche tracce di insediamenti, finora identificati<br />

a Castel San Pietro, Mendrisio, Morbio Inferiore e<br />

Stabio. A Meride, come nei vicini comuni di Besazio, Rancate<br />

e Stabio, le tracce della presenza romana sono numerose.<br />

Già <strong>al</strong>la fine dell’800 veniva segn<strong>al</strong>ata la scoperta di un ripostiglio<br />

di monete romane lungo la strada per Sant’Agata e<br />

furono riportate <strong>al</strong>la luce <strong>al</strong>cune sepolture in zona Piasa, nel<br />

porre le fondazioni della S<strong>al</strong>a Soci<strong>al</strong>e, ora S<strong>al</strong>a della Musica.<br />

Nella stessa zona Piasa, ad ovest del paese odierno, si è<br />

recentemente scavata parte della necropoli, e sono state<br />

riportate <strong>al</strong>la luce anche <strong>al</strong>cune suspensurae, forse appartenenti<br />

ad una villa residenzi<strong>al</strong>e.


In epoca longobarda sappiamo che il Mendrisiotto, e dunque<br />

anche Tremona, era inserito nel sistema strad<strong>al</strong>e che collegava<br />

la base militare di Castelseprio con il porto di Riva S.Vit<strong>al</strong>e,<br />

l’arimannia di Mendrisio e l’Isola Comacina, centro vit<strong>al</strong>e del<br />

sistema di difesa dell’It<strong>al</strong>ia settentrion<strong>al</strong>e.<br />

La presenza di presidi o di <strong>al</strong>tri gruppi longobardi nel Sotto -<br />

ceneri è confermata da ritrovamenti archeologici a Stabio<br />

(metà-fine del VII secolo), Riva S. Vit<strong>al</strong>e (VI-VII sec.), Besazio<br />

(chiesa di S. Antonino, metà VII sec.), Campione (VII sec.),<br />

Sonvico (chiesa di S. Martino, metà VII sec.). Si tratta di sepolture<br />

in edifici di culto o nelle loro immediate vicinanze; è così<br />

attestata la presenza di insediamenti longobardi o “longobardizzati”<br />

che hanno assimilato il rito di sepoltura nelle chiese o<br />

<strong>al</strong>l’esterno delle stesse.<br />

L’epoca longobarda e il Medioevo<br />

Tracce di insediamenti sono state accertate finora solo a Caras -<br />

so (VII-VIII sec.), Bellinzona-Castel Grande (VI-VII sec), Bioggio<br />

(VI sec), Castel S. Pietro-Chiesa Rossa (V-VI e fine VII-inizi/VIII<br />

sec.) Lugano-Maghetti (V-VII sec). Altre presenze longobarde<br />

sono documentate a Magliaso, Agno e la sua v<strong>al</strong>le, B<strong>al</strong>erna,<br />

Mendrisio, Rovio e Bissone senza però conferme archeologiche<br />

(VISMARA, CAVANNA, VISMARA 1990, p. 44).<br />

Campione era pure residenza di Longobardi perché la sua posizione<br />

strategica, sul limite Nord del Seprio, controllava la via di<br />

comunicazione tra il lago di Lugano e la V<strong>al</strong>le d’Intelvi; da qui<br />

si aveva anche il controllo sulla strada che dai passi <strong>al</strong>pini e da<br />

Chiavenna, attraverso il Lario e Como, collegava le aree trans<strong>al</strong>pine<br />

con la Pianura Padana. D<strong>al</strong>la V<strong>al</strong>le d’Intelvi inoltre, raggiunta<br />

Campione, si poteva procedere verso Lugano o Paradiso<br />

e poi verso Nord in direzione dei passi <strong>al</strong>pini, oppure verso Riva<br />

S. Vit<strong>al</strong>e, Mendrisio, Como e la Pianura Padana.<br />

Una frequentazione in epoca longobarda a Tremona-Castello è<br />

suggerita da <strong>al</strong>cuni frammenti di pietra ollare e di bicchieri di<br />

vetro e da <strong>al</strong>cune punte di freccia (tipo 6/10?).<br />

Nello scenario di insicurezza creato d<strong>al</strong>le lotte per la successione<br />

<strong>al</strong>la corona del regno d’It<strong>al</strong>ia, d<strong>al</strong>le invasioni ungare e saracene<br />

nella Pianura Padana e nel Piemonte, d<strong>al</strong>le dispute secolari<br />

fra Como e Milano per l’egemonia economico-politica e per<br />

il controllo delle vie d’accesso ai passi <strong>al</strong>pini, si inserisce l’insediamento<br />

mediev<strong>al</strong>e di Tremona-Castello che, secondo i ritrovamenti<br />

monet<strong>al</strong>i, si situa fra il X e il XIII secolo.<br />

Le fonti scritte sono quasi tot<strong>al</strong>mente silenti. Il <strong>documento</strong><br />

dell’864 (BASILE WEATHERILL in questo volume), che si limita a<br />

citare una cessione di beni in quella loc<strong>al</strong>ità, è pur sempre una<br />

conferma dell’esistenza di Tremona; non abbiamo però la certezza<br />

che si tratti del sito indagato e non della Tremona<br />

“moderna”. La loc<strong>al</strong>ità torna ad essere citata nel 1033 fra i siti<br />

fortificati del Mendrisiotto e ancora nel 1170, in una lite fra<br />

Como e Milano a proposito dei confini del Seprio (BASILE WEA-<br />

THERILL supra).<br />

6<br />

Le monete di Lotario II, di Ottone I, II, e III, di Enrico II e di<br />

Corrado II confermano una presenza insediativa stabile fra la<br />

metà-fine del X secolo e l’XI secolo. A questo periodo dovrebbe<br />

corrispondere anche la cinta muraria esterna e la ricostruzione<br />

di diversi edifici, forse già esistenti in precedenza. La presenza<br />

dell’opera di difesa inserisce Tremona-Castello nel periodo di<br />

intenso incastellamento avvenuto nell’It<strong>al</strong>ia settentrion<strong>al</strong>e a<br />

seguito della grande instabilità documentata d<strong>al</strong>le fonti storiche<br />

citate sopra.<br />

La mancanza di monete fra la metà dell’XI e la metà del XII<br />

secolo segn<strong>al</strong>a un ulteriore periodo di abbandono o di distruzione<br />

del sito.<br />

A sostenere l’ipotesi di un attacco armato sarebbero le 170<br />

frecce del tipo 5. La loro datazione, fra la fine dell’XI e il XII<br />

secolo, sembra, <strong>al</strong>meno <strong>al</strong>lo stadio attu<strong>al</strong>e delle ricerche, però<br />

troppo larga per attribuirle con certezza <strong>al</strong>la guerra decenn<strong>al</strong>e<br />

fra Como e Milano anche se le loc<strong>al</strong>ità di Stabio, Chiasso e<br />

Pontegana, distrutte in quel periodo, sono a pochi passi da<br />

Tremona.<br />

Segue una fase di forte attività edilizia che vede la ricostruzione<br />

della cinta muraria, arretrata rispetto a quella precedente, il<br />

riposizionamento dell’accesso nella parte centr<strong>al</strong>e del settore<br />

Ovest e l’edificazione di nuovi edifici.<br />

La presenza di un numero cospicuo di monete fa ris<strong>al</strong>ire la fase<br />

di massima espansione di Tremona-Castello <strong>al</strong>la metà-fine del<br />

XII secolo, periodo che coincide con anni di relativa tranquillità<br />

e di grande sviluppo economico di Milano e di Como, dopo la<br />

pace di Costanza.<br />

La fine di Tremona, dopo la metà del XIII secolo, può rientrare<br />

nel nuovo periodo di instabilità provocato in It<strong>al</strong>ia d<strong>al</strong>le lotte<br />

fra i Visconti e i Torriani; furono coinvolte anche le terre del<br />

Ticino quando i Visconti conquistarono Bellinzona e distrussero<br />

Mendrisio nel 1242.


Le indagini sul sito di Tremona-Castello sono state iniziate<br />

da Alfio Martinelli nel 1991, in collaborazione con il<br />

prof. Dr. Jeffrey May (Dipartimento di archeologia, Università<br />

di Nottingham).<br />

Nel 2000, <strong>al</strong>lo scopo di procedere ad indagini archeologiche<br />

sistematiche, è sorta <strong>ARAM</strong> (Associazione Ricerche archeologiche<br />

del Mendrisiotto), i cui soci partecipano attivamente <strong>al</strong>le<br />

ricerche e contribuiscono <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione del sito.<br />

Le ricerche sul campo della consulenza e della collaborazione<br />

di numerosi Enti:<br />

- Ufficio beni cultur<strong>al</strong>i (Dr. Giuseppe Chiesi, Rossana Cardani-<br />

Vergani, Diego C<strong>al</strong>derara);<br />

- Seminar für Ur-und Frühgeschichte, Archäobotanische<br />

Abteilung, Uni Basel (Prof. Dr. Jörg Schibler e Prof. Dr.<br />

Stephanie Jacomet);<br />

- Laboratorio di Archeobiologia del Museo Giovio di Como;<br />

- Istituto di P<strong>al</strong>eopatologia dell’Università degli Studi di<br />

Milano (Prof. Dr. Cristina Cattaneo);<br />

- Laboratorio di Oxford e il Poznan Radiocarbon Laboratory<br />

per la datazioni <strong>al</strong> radiocarbonio;<br />

- Ufficio consulenze geologiche e ambient<strong>al</strong>i (Dr. Markus<br />

Felber) per le an<strong>al</strong>isi petro-chimiche dei materi<strong>al</strong>i fittili e<br />

litici;<br />

- Interreg IIIa MSG-Orsa-Pravello (Dr. Markus Felber);<br />

- Protezione civile del Mendrisiotto;<br />

- Centro formazione profession<strong>al</strong>e della Società Svizzera<br />

Impresari costruttori sezione Ticino, i cui apprendisti d<strong>al</strong><br />

2002 sono coinvolti nei lavori di consolidamento e conservazione<br />

delle strutture messe in luce.<br />

Storia delle ricerche<br />

Nel 1989 il prof. Alfio Martinelli, incuriosito d<strong>al</strong>la denominazione<br />

di “Castello” data <strong>al</strong>la collina a nord di Tremona, vi aveva<br />

individuato, oltre a numerosi cumuli di pietre, cocci di ceramica<br />

e oggetti in met<strong>al</strong>lo (fibule di bronzo e frammenti di ferro)<br />

e addirittura una punta di freccia in selce. I primi sondaggi<br />

hanno permesso di riconoscere nel sito le tracce di una frequentazione<br />

iniziata nel Neolitico e protrattasi attraverso le<br />

diverse epoche protostoriche e storiche, fino <strong>al</strong> Medioevo, con<br />

fase fin<strong>al</strong>e intorno <strong>al</strong>la metà del XIII sec.<br />

Le indagini archeologiche vere e proprie sono state iniziate<br />

nel 1991.<br />

Lo scavo é il risultato di un progetto re<strong>al</strong>izzato d<strong>al</strong>l’Asso -<br />

ciazione Ricerche Archeologiche del Mendrisiotto in collaborazione<br />

con il Dipartimento di Archeologia dell’Università di<br />

Nottingham nella persona del Dott. Jeffrey May e con l’Ufficio<br />

dei Beni Cultur<strong>al</strong>i del Canton Ticino.<br />

Dopo i lavori preliminari del 1991-1993 le indagini si sono<br />

concentrate sul terrazzo inferiore dei due che costituiscono la<br />

sommità della collina. Lo scavo stratigrafico di ca. 1600 mq ha<br />

permesso di mettere in luce ventisette edifici e di studiarne le<br />

reciproche relazioni.<br />

Sulla base delle stratigrafie e delle an<strong>al</strong>isi dei reperti immobili<br />

si è giunti <strong>al</strong>la formulazione di un primo modello evolutivo<br />

dell’insediamento; esso costituisce un primo passo per capire<br />

le dinamiche insediative e, attraverso gli oggetti mobili,<br />

per gettare uno sguardo sulla vita quotidiana degli abitanti di<br />

Tremona-Castello.<br />

7<br />

Lo scavo archeologico e gli studi che ad esso hanno fatto<br />

seguito hanno permesso di definire le caratteristiche e l’evoluzione<br />

storica dell’insediamento antico ed hanno fornito un<br />

gran numero di reperti mobili di grande rilevanza documentaria<br />

e in discreto stato di conservazione, sebbene spesso frammentari.<br />

T<strong>al</strong>i oggetti, in ceramica, pietra, met<strong>al</strong>lo, vetro, osso lavorato,<br />

se correttamente conservati ed esposti <strong>al</strong> pubblico con un<br />

adeguato corredo di didasc<strong>al</strong>ie e disegni ricostruttivi possono<br />

contribuire con grande efficacia <strong>al</strong>la ricostruzione storicodidattica<br />

del villaggio fortificato e delle sue vicende.<br />

L’importanza di una conservazione in loco di t<strong>al</strong>i reperti e di<br />

una loro muse<strong>al</strong>izzazione deriva proprio d<strong>al</strong>l’esistenza dei<br />

resti dell’insediamento, ampiamente conservati e ben leggibili<br />

da chi volesse visitarli.<br />

La particolarità di questo sito archeologico, che ne fa un unicum<br />

nel suo genere, è anche quella di avere conservato, sigillati<br />

tra i ruderi delle case, i resti della vita quotidiana dei suoi<br />

abitanti, gente comune, soldati ma anche artigiani e contadini<br />

con le loro famiglie. Questi oggetti sono estremamente vivi e<br />

parlanti e possono pertanto essere di grande impatto suggestivo<br />

oltre che di importante v<strong>al</strong>ore didattico.


Zona scavi<br />

Il rapporto tra gli scavi e l’Antiquarium: due parti di<br />

un solo progetto didattico<br />

Nella v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del progetto muse<strong>al</strong>e non è ipotizzabile<br />

la lettura separata dei due elementi portanti del parco<br />

archeologico. Gli scavi ed il museo dovranno essere parte di<br />

una sola visione comune, in un di<strong>al</strong>ogo di getto e di rimando<br />

che ne rafforzi le reciproche peculiarità e scopi ai fini didattici.<br />

Definizione dei ruoli e degli obiettivi<br />

L’Antiquarium deve ricoprire il ruolo di propellente. La sua<br />

mansione è quella di un epicentro cultur<strong>al</strong>e e non di deposito<br />

dei reperti.<br />

Quest’importante distinzione è la premessa per la definizione<br />

degli obiettivi strategici del museo, che deve senz’<strong>al</strong>tro assumersi<br />

il compito di condurre una politica cultur<strong>al</strong>e legata agli<br />

scavi di prossimità, ma anche di divulgare il concetto di scoperta<br />

delle risorse archeologiche del territorio.<br />

Scavi e spazi espositivi: due parti di un solo progetto didattico<br />

P<br />

P<br />

La distanza tra i due centri<br />

L’Antiquarium e gli scavi archeologici distano circa 600 metri,<br />

v<strong>al</strong>e a dire un tragitto di 10 minuti percorsi comodamente a<br />

piedi lungo un sentiero che attraversa gli splendidi boschi protetti<br />

del San Giorgio. L’agibilità per portatori di handicap è<br />

stata considerata e, con qu<strong>al</strong>che piccolo intervento nella parte<br />

inizi<strong>al</strong>e della ris<strong>al</strong>ita, può essere garantita.<br />

P<br />

La segn<strong>al</strong>etica sul sentiero<br />

Il sentiero è il legame sul e nel territorio che unisce i due centri<br />

e, nell’ottica glob<strong>al</strong>e del progetto, è senz’<strong>al</strong>tro una carta da<br />

giocare.<br />

Si prevede infatti di sfruttare la ricchezza natur<strong>al</strong>istica presente<br />

ai lati del percorso posando una segn<strong>al</strong>etica che indichi la<br />

grande varietà di <strong>al</strong>beri. Questa operazione ha un duplice<br />

scopo: la conoscenza della flora del San Giorgio e l’acquisizione<br />

8<br />

Scavi<br />

Antiquarium<br />

Edificio<br />

comun<strong>al</strong>e<br />

di nozioni importanti sulle risorse natur<strong>al</strong>i a disposizione della<br />

popolazione che frequentava il villaggio del parco archeologico.<br />

Avvicinandosi a quest’ultimo, qu<strong>al</strong>che indicazione storica atta a<br />

creare un senso di aspettativa, una sorta di pathos emotivo nei<br />

confronti di questo piccolo viaggio nel tempo potrebbe essere<br />

inserita nella sequenza di cartelli segn<strong>al</strong>etici.<br />

La segn<strong>al</strong>etica nel paese<br />

Da prevedere la posa di cartelli strad<strong>al</strong>i indicatori che segn<strong>al</strong>ino<br />

la presenza dell’Antiquarium, del parco archeologico e quella<br />

delle aree di parcheggio nel paese.<br />

Nell’edificio comun<strong>al</strong>e stesso è prevista una segn<strong>al</strong>etica di smistamento<br />

e di informazione, come per esempio la presenza del<br />

book-shop, il sentiero che conduce agli scavi, ecc.


Il museo deve individuare attentamente le risorse a cui potrà<br />

far capo a medio-lungo termine. Il loro sfruttamento sarà senz’<strong>al</strong>tro<br />

materia di approfondimento in una prossima fase di studio<br />

e dovrà essere pianificato in modo t<strong>al</strong>e da garantire <strong>al</strong> progetto<br />

una strategia del loro utilizzo.<br />

Le risorse del territorio:<br />

bellezze natur<strong>al</strong>i e punti d’interesse<br />

In una prospettiva di divulgazione e di arricchimento della proposta<br />

cultur<strong>al</strong>e verso l’esterno, il progetto archeologico deve<br />

poter puntare anche su <strong>al</strong>tri v<strong>al</strong>ori aggiunti.<br />

Citiamo inizi<strong>al</strong>emente qu<strong>al</strong>i esempi:<br />

- il museo dei fossili di Meride<br />

- le cave di Arzo<br />

- il comune di Arzo con i suoi pregiati port<strong>al</strong>i<br />

- la chiesa di Sant’Agata, che si inserisce nella lettura della<br />

presenza longobarda sul territorio<br />

- il parco natur<strong>al</strong>e del S. Giorgio, bene protetto<br />

Le risorse di Tremona: logistica e servizi esterni<br />

Tra le risorse del comune, vi è certamente quella di ospitare un<br />

certo numero di aree di parcheggio, individuate nella foto della<br />

pagina precedente.<br />

La fermata dell’autopost<strong>al</strong>e è un’<strong>al</strong>tro punto a favore per il<br />

museo, diversificando l’accesso a Tremona e constituendo<br />

un’ottima <strong>al</strong>ternativa <strong>al</strong>l’auto.<br />

Il museo intende poter vendere souvenir e pubblicazioni; in<br />

quest’ottica esso ospiterà uno spazio in cui saranno mostrati in<br />

visione gli articoli in vendita e un avviso con il qu<strong>al</strong>e si indica<br />

agli interessati che l’acquisto vero e proprio avverrà invece nel<br />

negozio di <strong>al</strong>imentari di fronte <strong>al</strong>l’edificio comun<strong>al</strong>e.<br />

Il negozio garantisce anche la possibilità di ristorarsi e di consumare<br />

bibite.<br />

Le risorse di divulgazione e di organizzazione del museo<br />

Le risorse del Museo: servizi interni<br />

Come già scritto nel paragrafo precedente, il museo ospiterà <strong>al</strong><br />

suo interno una vetrina illustrante i prodotti che il visitatore<br />

potrà acquistare.<br />

Si tratterà di pubblicazioni, piccoli gadgets e <strong>al</strong>tro materi<strong>al</strong>e da<br />

definire in una fase successiva a quella attu<strong>al</strong>e.<br />

Un prospetto illustrativo, non in vendita, sarà distribuito<br />

<strong>al</strong>l’interno dello spazio espositivo, come sintesi dell’offerta<br />

della mostra, del parco archeologico e dei centri d’interesse<br />

dei dintorni.<br />

Nei primi anni il museo, in linea con una strategia basata sulla<br />

sostenibilità, proporrà un’apertura legata <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>ta stagione e<br />

pomeridiana, con orari che indicativamente andranno d<strong>al</strong>le<br />

14.00 <strong>al</strong>le 17.00. Eccezioni saranno previste, previo accordo<br />

telefonico, per scuole e comitive.<br />

Il biglietto d’entrata avrà un costo ancora da definire.<br />

Risorse<br />

di Tremona<br />

Risorse del<br />

territorio<br />

Divulgazone<br />

e<br />

organizzazione<br />

Risorse<br />

della Regione<br />

e del Cantone<br />

9<br />

Risorse<br />

del<br />

museo<br />

Le risorse della Regione e del Cantone<br />

Recapiti e smistamento<br />

All’Ente Turistico del Mendrisiotto sarebbe affidato, <strong>al</strong>meno in<br />

una prima fase quinquienn<strong>al</strong>e, il compito di fungere da centr<strong>al</strong>e<br />

di smistamento della corrispondenza e di recapito telefonico.<br />

Ciò permetterebbe <strong>al</strong> museo di iniziare l’attività con <strong>al</strong>le sp<strong>al</strong>le<br />

un’organizzazione presente quotidianamente e ben rodata, in<br />

attesta di v<strong>al</strong>utare, sulla base dell’esperienza acquisita, <strong>al</strong>tre<br />

eventu<strong>al</strong>i possibilità.<br />

Consulenza<br />

Nell’ottica di iniziative comuni, scambio d’informazioni sulla<br />

ricerca e sulla gestione muse<strong>al</strong>e, verrà elaborata e utilizzata<br />

una rete di collaborazione con <strong>al</strong>tri curatori della regione e<br />

della vicina Insubria, oltre che con l’ufficio canton<strong>al</strong>e dei beni<br />

cultur<strong>al</strong>i ed eventu<strong>al</strong>mente d<strong>al</strong> CDE.<br />

Coinvolgimento<br />

Il museo, secondo una strategia pianificata e attenta <strong>al</strong>la<br />

gestione delle risorse, proporrà la propria partecipazione a progetti<br />

cultur<strong>al</strong>i interregion<strong>al</strong>i.<br />

In questo contesto, si spera di <strong>al</strong>lacciare una sinergia con il<br />

futuro Museo canton<strong>al</strong>e del territorio.<br />

Divulgazione<br />

La presenza dell’Ente turistico del Mendrisiotto rappresenta<br />

sicuramente il centro promozion<strong>al</strong>e più importante.<br />

La sua rete di collegamenti e contatti (ETT, enti e associazioni<br />

diverse, ecc.), l’esperienza la consulenza di marketing si riveleranno<br />

preziose per una gestione divulgativa improntata sulla<br />

regolarità e la sistematicità dei can<strong>al</strong>i a disposizione.<br />

Sebbene non d’indirizzo etnografico, il museo potrebbe inoltre<br />

trarre giovamento da un inserimento indiretto nella rete dei<br />

musei etnografici. Non si pensa qui ad una sovvenzione diretta,<br />

bensì ad un apporto divulgativo. Dello stesso tenore l’approccio<br />

con la regione insubrica.


La direzione tecnica-scientifica<br />

A breve e medio termine la direzione tecnica-scientifica sarà<br />

presa a carico d<strong>al</strong>l’<strong>ARAM</strong><br />

Ipotesi: MCT o UBC<br />

A medio temine, la direzione tecnico-scientifica sarà affidata<br />

<strong>al</strong>l’<strong>ARAM</strong>, che ne traccerà le linee-guida e sarà responsabile<br />

delle scelte d’attività muse<strong>al</strong>i, della formazione del person<strong>al</strong>e<br />

qu<strong>al</strong>ificato e della gestione della cat<strong>al</strong>ogazione e archiviazione<br />

dei reperti.<br />

Resta da approfondire, a lungo termine, l’ipotesi di coinvolgere<br />

il futuro Museo canton<strong>al</strong>e del territorio o l’Ufficio beni cultur<strong>al</strong>i.<br />

La direzione amministrativa (Fondazione)<br />

La direzione amministrativa del museo sarà affidata ad una<br />

fondazione, che avrà il compito di occuparsi dei costi di gestione<br />

corrente, di <strong>al</strong>lestire il piano finanziario anno per anno e di<br />

vagliare tutti gli investimenti necessari <strong>al</strong>la divulgazione e <strong>al</strong>la<br />

re<strong>al</strong>izzazione dei vari progetti didattici.<br />

Altri importanti compiti della Fondazione saranno costituiti<br />

d<strong>al</strong>la scelta di copertura assicurativa dello stabile e dei reperti,<br />

d<strong>al</strong>la presentazione dei conti di bilancio, ecc.<br />

Nell Consiglio d’amministrazione della Fondazione è auspicabile<br />

che sieda <strong>al</strong>meno un membro della rappresentanza dell’Ente<br />

turistico.<br />

L’organizzazione delle risorse umane<br />

Lo staff tecnico-logistico<br />

Il custode<br />

La presenza di un custode è imprescindibile per uno spazio<br />

espositivo permanente.<br />

T<strong>al</strong>e presenza potrebbe però, speci<strong>al</strong>mente nei primi anni, pesare<br />

sulla sostenibilità finanziaria del progetto.<br />

Esistono tuttavia esperienze <strong>al</strong>ternative già ben collaudate e<br />

coronate da successo. Si pensa, per esempio, <strong>al</strong>l’impiego di una<br />

rosa di persone (anziani, pensionati, volontari proovenienti<br />

d<strong>al</strong>la regione del Mendrisiotto) che potrebbero, a turno, garantire<br />

la copertura dell’intero tempo di apertura e della gestione<br />

logistica corrente.<br />

Il museo della radio del monte Ceneri, il Parco della Breggia<br />

sono la testimonianza che si tratta di un’<strong>al</strong>ternativa re<strong>al</strong>e e<br />

praticabile.<br />

Direzione<br />

tecnico-scientifica<br />

(curatori)<br />

Staff<br />

di progettazione<br />

dell’intervento Antiquarium<br />

muse<strong>al</strong>e<br />

(architetto, grafico)<br />

Staff<br />

tecnico-logistico<br />

(custodi, guide)<br />

10<br />

Direzione<br />

amministrativa<br />

(Fondazione)<br />

Le guide<br />

La necessità di offrire un servizio di qu<strong>al</strong>ità nell’accompagnamento<br />

didattico di comitive o scolaresche presuppone innanzitutto<br />

una rosa di persone formate specificatamente per questo<br />

compito.<br />

Le guide saranno quindi istruite direttamente d<strong>al</strong>l’Associazione<br />

Ricerche Archeologiche del Mendrisiotto, e presteranno servizio<br />

come collaboratori freelance.<br />

Lo staff di progettazione dell’intervento muse<strong>al</strong>e<br />

Costituito da diversi professionisti e collaboratori esterni incorporati<br />

in un Comitato scientifico, lo staff di progettazione è un<br />

elemento essenzi<strong>al</strong>e per completare il quadro gener<strong>al</strong>e delle<br />

risorse umane e mantenere continuità, coerenza progettu<strong>al</strong>e e<br />

sistematicità nel tempo.<br />

Al suo interno sono da considerare l’architetto per la progettazione<br />

e la supervisione dei lavori dell’edificio, il grafico per le<br />

scelte di comunicazione relative <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>lestimento (concetto e<br />

supervisione lavori) e <strong>al</strong>la divulgazione, il tecnico per la verifica<br />

e l’ottimizzazione delle temperature nello spazio muse<strong>al</strong>e e<br />

nelle vetrine, ecc.<br />

Questi professionisti ricoprono sia un ruolo di progettazione sia<br />

di consulenza, indirizzando le scelte tematiche del museo su<br />

can<strong>al</strong>i percorribili.


TREMONA<br />

CASTELLO<br />

LOCALE<br />

SEGRETARIA<br />

Il Municipio di Tremona è attu<strong>al</strong>mente insediato in spazi che<br />

presto saranno lasciati vuoti. Ciò in relazione <strong>al</strong>la recente<br />

aggregazione comun<strong>al</strong>e che ha visto Tremona unirsi a<br />

Mendrisio.<br />

Questi spazi, presto inutilizzati, saranno indirizzati verso <strong>al</strong>tre<br />

destinazioni d’impiego.<br />

Considerata la prossimità degli scavi di Tremona-Castello e <strong>al</strong>lo<br />

scopo dichiarato di contenere i costi e i tempi re<strong>al</strong>izzativi, il<br />

comitato ha colto l’opportunità di inserire le strutture esistenti<br />

in un progetto più ampio che si avv<strong>al</strong>e inoltre di un nuovo fabbricato.<br />

La proporzione <strong>al</strong>lungata del nuovo edificio è data d<strong>al</strong>la necessità<br />

di adeguamento ai parametri di legge in materia di rispetto<br />

dello spazio con i terreni confinanti.<br />

WC<br />

243<br />

LOCALE<br />

PATRIZI<br />

Il nuovo fabbricato e la sistemazione delle strutture esistenti<br />

SERBATOIO<br />

MAGAZZINO<br />

ACCESSO<br />

ESTERNO<br />

LOCALE<br />

TECNICO<br />

LOCALE<br />

DIDATTICO<br />

(loc<strong>al</strong>e votazioni)<br />

mq. 41<br />

PORTICO<br />

mq. 34<br />

A seguito <strong>al</strong>leghiamo un elenco di punti (tra gli <strong>al</strong>tri) che l’architetto<br />

procederà a vagliare e successivamente a presentare<br />

durante la fase preparatoria del progetto definitivo dell’edificio:<br />

Indicazioni particolareggiate sul materi<strong>al</strong>e<br />

Scelta del materi<strong>al</strong>e di pavimentazione secondo criteri di<br />

idoneità per la destinazione di tipo espositivo e di pulizia<br />

Impianto elettrico (potenza e versabilità)<br />

Prese elettriche ben distribuite e di facile accesso<br />

Fonti di luce: pro e contro di una fonte unica di tipo natur<strong>al</strong>e<br />

in linea con l’estenzione orizzont<strong>al</strong>e dello spazio<br />

Soluzioni di illuminazione artifici<strong>al</strong>e di base<br />

V<strong>al</strong>utazioni e ipotesi attendibili sulla temperatura diurna in<br />

estate e in inverno<br />

11<br />

415 415<br />

CONFINE<br />

FORMAZIONE DI LOCALI ESPOSITIVI<br />

NELLO STABILE DEL MUNICIPIO DI TREMONA<br />

SCALA 1:100<br />

10,01,2008<br />

ESISTENTE<br />

NUOVO<br />

0 1 2 3<br />

SPAZIO<br />

ESPOSITIVO<br />

mq. 104<br />

2510<br />

2600<br />

SPAZIO<br />

ESTERNO<br />

Indicazioni sul grado di umidità e sulla sua costanza<br />

Segn<strong>al</strong>azione delle uscite di sicurezza, nonché i pro e i contro<br />

delle <strong>al</strong>ternative relative <strong>al</strong>l’uscita esposizione<br />

Chiarimenti sul loc<strong>al</strong>e adibito a deposito degli oggetti e a<br />

quello per il materi<strong>al</strong>e generico<br />

Destinazione didattica del giardino (es. steli)<br />

Rispetto della normativa di sicurezza anti-incendio<br />

Sicurezza notturna: sistema di <strong>al</strong>larme, tipo di chiusura<br />

Accesso ai disabili<br />

Ubicazione della s<strong>al</strong>etta di proiezione. Cancelleria?


I contenuti tematici<br />

Suddivisione degli argomenti<br />

ai fini espositivi


Contenuti tematici dell’esposizione<br />

In questa sezione si propongono i temi da trattare<br />

secondo un percorso ide<strong>al</strong>e.<br />

La suddivisione nei diversi spazi è puramente<br />

indicativa e si riferisce <strong>al</strong> progetto preliminare dei<br />

loc<strong>al</strong>i espositivi.<br />

1. Introduzione (portico)<br />

Titolo, crediti, introduzione <strong>al</strong> percorso espositivo: cronologia,<br />

scelte tematiche, ecc.<br />

1.1 Mendrisiotto<br />

a. Geologia e inquadramento gener<strong>al</strong>e.<br />

b. Carta archeologica per fasi cronologiche (cartografia?<br />

schermo interattivo?).<br />

c. Ev. zoomate su diversi siti (Castel San Pietro, Stabio,<br />

Vignetto,….).<br />

1.2 Tremona<br />

a. Introduzione e presentazione del sito.<br />

b. Storia degli scavi (illustrazione dei momenti s<strong>al</strong>ienti<br />

dello scavi, foto dei protagonisti, e una sintetica cronistoria<br />

degli eventi: trincee 1991-93, scavo 2000->;<br />

crepaccio, pendici collina, ecc.)<br />

c. Geologia e topografia (gigantografie e pannelli didattici<br />

o con plastico; ricostruzione dei diversi ambienti<br />

natur<strong>al</strong>i che caratterizzano l’area; mostrando il rilievo<br />

della collina si potrebbe evidenziare la morfologia del<br />

sito e le princip<strong>al</strong>i vie di comunicazione; eventu<strong>al</strong>e<br />

mappa con l’uso attu<strong>al</strong>e del suolo e cartografia storica<br />

di confronto).<br />

13<br />

2. Il sito di Tremona-Castello nella preistoria e nella<br />

protostoria<br />

a. Il materi<strong>al</strong>e del Neolitico: materi<strong>al</strong>i e dati sull’insediamento<br />

umano in epoca preistorica (punte di freccia,<br />

selci, asce, ceramica, crist<strong>al</strong>lo di rocca).<br />

b. Tematica: approfondimento sulla lavorazione della<br />

selce (manichino ??; disegno ricostruttivo??); esempio<br />

di freccia immanicata e sua costruzione, ecc.<br />

c. L’Eneolitico (ceramica campaniforme, disegno ricostruttivo<br />

vasi e cartina di distribuzione).<br />

d. Bronzo Fin<strong>al</strong>e e prima Età del Ferro (inquadramento<br />

sulla cultura di Golasecca e materi<strong>al</strong>i – scavo e trincee-).<br />

3. Il sito di Tremona-Castello e il territorio circostante<br />

d<strong>al</strong>la seconda età del ferro <strong>al</strong>la tarda romanità<br />

a. La necropoli La Tène e romana di zona Piasa: storia<br />

dei ritrovamenti, foto, materi<strong>al</strong>i e loro inquadramento.<br />

b. Il territorio in età romana (notizie storiche, legami con<br />

Como, viabilità, romanizzazione, ecc.) (carta archeologica<br />

già nell’introduzione).<br />

c. Tematica: ricostruzione di una sepoltura (T. 1/1983)<br />

femminile con oggetti di corredo e pannello con dati<br />

antropologici + ricostruzione di una tomba La Tène.<br />

d. Materi<strong>al</strong>i La Tène e d’epoca romana da Tremona-<br />

Castello.


4. Il Medioevo: introduzione<br />

a. Introduzione gener<strong>al</strong>e (e ev. presentazione di campionario<br />

di reperti).<br />

b. Introduzione storica. Fonti documentarie.<br />

c. Caratteri dell’insediamento sulla collina di Tremona e<br />

sua evoluzione (modellino/schermo piatto con illuminazione<br />

diverse fasi?). Tenendo conto del fatto che un<br />

modellino occupa molto spazio, si ipotizza una soluzione<br />

multimedi<strong>al</strong>e.<br />

d. Testimonianze di vita e testimonianze di morte (cimitero<br />

mediev<strong>al</strong>e?; sepolture infantili).<br />

e. Tematica: approfondimento sulle tecniche edilizie, sui<br />

materi<strong>al</strong>i da costruzione e sugli strumenti di lavorazione;<br />

focolari, ecc.<br />

5. La vita del villaggio: vita quotidiana<br />

a. Suppellettili (pietra ollare, vetro, met<strong>al</strong>li…).<br />

b. Produzione del cibo e lavori vari (strumenti: f<strong>al</strong>cetti,<br />

coltelli, zappe, asce, …).<br />

c. Tematica: l’agricoltura e l’<strong>al</strong>levamento del bestiame<br />

(resti veget<strong>al</strong>i e piante da cui provengono, cestino e<br />

sessola, ossi e loro lavorazione…). Presentazione dei<br />

diversi tipi di cer<strong>al</strong>i e di frutti, legno; diversi ossi anim<strong>al</strong>i,<br />

ecc.).<br />

6. La vita del villaggio: attività artigian<strong>al</strong>i<br />

a. Attività artigian<strong>al</strong>i (lavorazione dei met<strong>al</strong>li, oggetti in<br />

met<strong>al</strong>lo, ripostiglio rottami, ecc.).<br />

b. Filatura, tessitura e cucito (fusaiole, agoraio, aghi,<br />

dit<strong>al</strong>i, arcolaio, tessuto, peso da telaio, pettine cardatura,<br />

punteruolo).<br />

c. Abbigliamento (fibbie in ferro e bronzo, bottoni) –<br />

nessuna ricostruzione possibile<br />

d. Artigianato di lusso (quattro fibbie; gioielli…).<br />

e. Tematica: disegno/ricostruzione fabbro <strong>al</strong> lavoro e<br />

donna che fila o simili.<br />

14<br />

7. La vita del villaggio: la ricchezza, le armi, la fine<br />

(approfondimenti)<br />

a. La ricchezza del sito: le monete (tipologia e indicatori<br />

di contatto con zone diverse; in foto ingrandita?) e i<br />

forzieri (con chiavi, serrature, boncinelli, cerniere, ecc.;<br />

ricostruzione?), la pietra di paragone e suo uso (fotografia);<br />

il ripostiglio di monete (ricostruzione?).<br />

b. Le armi da guerra e da caccia: punte di freccia con<br />

ricostruzioni, schemi tiro arco e b<strong>al</strong>estra; pugn<strong>al</strong>i e<br />

guardie, punte di lancia, ecc.<br />

c. La fine dell’insediamento: distribuzione delle frecce,<br />

strato d’incendio. In immagini, dinamica della distruzione<br />

del sito.


Criteri espositivi<br />

An<strong>al</strong>isi della situazione<br />

e criteri di comunicazione


I criteri espositivi<br />

Nelle prossime pagine sono illustrati i criteri del<br />

concetto espositivo di base.<br />

Quanto esposto intende fornire a chi legge le<br />

indicazioni per comprendere la piattaforma<br />

didattica e la sua comunicazione a grandi linee.<br />

Di fondament<strong>al</strong>e importanza è comprendere fin<br />

d<strong>al</strong>la fase preliminare che l’impianto didattico<br />

di un museo non si riduce <strong>al</strong>le illustrazioni e<br />

ai testi, ma è invece un insieme di elementi che<br />

comprende tutti gli aspetti di comunicazione.<br />

Questo progetto muse<strong>al</strong>e si propone quindi di<br />

elaborare un concetto in cui reperti, oggetti di<br />

supporto, riproduzioni fotografiche, testi (scritti<br />

e sonori), illustrazioni, illuminazione e strutture<br />

espositive possano di<strong>al</strong>ogare armonicamente<br />

tra di loro e con il visitatore.<br />

Solo in questo modo il percorso dell’utente<br />

potrà chiamarsi esperienza espositiva.<br />

Orientamento gener<strong>al</strong>e dell’esposizione<br />

Il percorso espositivo sarà incentrato sul sito di Tremona-<br />

Castello e impostato secondo un criterio cronologico, considerata<br />

l’organizzazione lineare degli spazi.<br />

L’<strong>al</strong>lestimento proposto si propone però anche lo scopo di fornire<br />

<strong>al</strong> pubblico <strong>al</strong>cune informazioni sull'insediamento umano<br />

antico di un’area più vasta, identificata nel Mendrisiotto,<br />

attraverso la presentazione di una (o più) carta archeologica<br />

(una per fase??) del territorio e <strong>al</strong>cune immagini di reperti rinvenuti<br />

nei più importanti siti oggetto di scavo.<br />

Non sempre vi è stata continuità di insediamento nella medesima<br />

area, il discorso deve quindi essere <strong>al</strong>largato ad un ambito<br />

territori<strong>al</strong>e più ampio anche se sempre si deve poter fare un<br />

chiaro riferimento <strong>al</strong>l’area dove sono stati fatti i rinvenimenti.<br />

D<strong>al</strong>lo sguardo più ampio riservato <strong>al</strong> territorio si scenderà <strong>al</strong><br />

particolare del sito di Tremona per an<strong>al</strong>izzare i ritrovamenti qui<br />

effettuati e la storia degli scavi.<br />

Nella loro sequenza cronologica saranno presentati i reperti<br />

delle fasi preistorica e protostorica e i materi<strong>al</strong>i rinvenuti nella<br />

necropoli romana della Loc<strong>al</strong>ità Piasa. Poiché però sono le fasi<br />

mediev<strong>al</strong>i quelle più significative per l’insediamento di<br />

Tremona-Castello, ad esse verrà dedicata la sezione più ampia<br />

dell’esposizione, nella qu<strong>al</strong>e la presentazione dei materi<strong>al</strong>i si<br />

farà di tipo tematico.<br />

I criteri espositivi terranno conto, in particolare, dell’aspetto<br />

didattico e divulgativo, prevedendo inoltre l’eventu<strong>al</strong>ità di una<br />

programmata attu<strong>al</strong>izzazione dei contenuti e dei materi<strong>al</strong>i<br />

esposti.<br />

Nel museo troverà posto anche uno “spazio novità”, v<strong>al</strong>e a dire<br />

un luogo in cui verranno toccate tematiche d’attu<strong>al</strong>ità legate<br />

<strong>al</strong>l’ambito di ritrovamenti archeologici nel Cantone. Detti temi<br />

potranno essere affrontati con diversi filtri didattici.<br />

Si prevede inoltre lo sfruttamento del perimetro dell’attu<strong>al</strong>e<br />

cancelleria come spazio di proiezione per la visione di un diaporama.<br />

16<br />

Gli obiettivi del concetto espositivo<br />

Un buon concetto espositivo deve saper stimolare intellettu<strong>al</strong>mente<br />

ed emotivamente il visitatore.<br />

Deve saper modulare con perizia le sue forme di comunicazione<br />

perseguendo dli obiettivi didattici e favorirne la loro comprensione<br />

e memorizzazione. Deve saper potenziare o ridurre<br />

la presenza struttur<strong>al</strong>e a seconda dell’utilità didattica.<br />

Il suo scopo primario è esclusivamente <strong>al</strong> servizio del visitatore<br />

e dei contenuti che quest’ultimo deve assimilare.<br />

Criterio di base: la distanza d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>tà<br />

Lo spazio muse<strong>al</strong>e è un ambiente didattico. Questo aspetto è<br />

assolutamente imprescindibile da tutto ciò che sarà proposto<br />

<strong>al</strong> visitatore. L’approccio natur<strong>al</strong>istico, cioè l’imitazione<br />

o la ricostruzione re<strong>al</strong>istica dell’origin<strong>al</strong>e, o della re<strong>al</strong>tà,<br />

è da considerare errato in questo contesto.<br />

Il progetto espositivo poggerà invece su un di stacco form<strong>al</strong>e<br />

importante, utilizzando un linguaggio diversificato ma<br />

sempre in funzione didattica.<br />

Questo semplice ma importante criterio permette appunto<br />

di non cadere nell’ambiguità: il visitatore ha sempre la consapevolezza<br />

di trovarsi in uno spazio didattico.<br />

Le informazioni in gener<strong>al</strong>e<br />

Coerentemente con quanto detto prima, le informazioni<br />

saranno quasi sempre proposte in un contesto che permettà di<br />

favorirne l’interpretazione e l’<strong>al</strong>lacciamento <strong>al</strong>la tematica.<br />

Non pannelli, quindi, ma soprattutto testi e immagini integrati<br />

fortemente con le strutture espositive relative agli argomenti.<br />

La distribuzione dell’apparato didattico dovrà quindi sapersi<br />

proporre in modo diversificato, utilizzando diversi linguaggi di<br />

comunicazione a seconda dell’esigenza del contesto tematico.<br />

In particolare si vuole evitare di ban<strong>al</strong>izzare la forma delle<br />

informazioni.


Il concetto è semplice: le informazioni dovranno porsi <strong>al</strong> visitatore<br />

un po’ come fossero tracce del passato sul territorio: mai,<br />

quindi, con lo stesso linguaggio e la stessa struttura, bensì utilizzando<br />

lo spazio in tutte le sue forme (pavimento, strutture<br />

espositive, soffitto, luce, ecc.).<br />

In questo contesto la scoperta ha il suo ruolo centr<strong>al</strong>e: l’affinità<br />

con il territorio, la sua percezione, viene qui chiaramente<br />

sottolineata.<br />

Le vetrine<br />

A parte pochi oggetti, la collezione di reperti presentata nello<br />

spazio muse<strong>al</strong>e non è composta da materi<strong>al</strong>i deperibili o particolarmente<br />

sensibili a condizioni climatiche.<br />

Ciò permette di operare scelte interessanti ai fini della comunicazione<br />

e delle relative proposte espositive.<br />

Come le informazioni, anche i reperti troveranno visibilità in<br />

vetrine integrate nella struttura espositiva.<br />

Il criterio di base è, anche in questo caso, di evitare una standardizzazione<br />

form<strong>al</strong>e, e di ricorrere invece a soluzioni sempre<br />

nuove; saranno quindi evitate, nel limite del possibile, bacheche<br />

o vetrine a muro tipiche di molti musei archeologici.<br />

Il reperto non deve estranearsi da una percezione d’insieme del<br />

contesto.<br />

I testi<br />

I testi destinati <strong>al</strong> visitatore meritano una cura particolare e<br />

ben ponderata.<br />

Un aspetto fondament<strong>al</strong>e è l’ottenimento di un buon equilibrio<br />

tra elementi visivi (illustrazioni, riproduzioni fotografiche,<br />

reperti e oggetti, strutture espositive e illuminazione) ed elementi<br />

linguistici (scritti e narrati).<br />

I testi saranno impostati secondo uno schema a più livelli di<br />

approfondimento. Quelli gener<strong>al</strong>i gener<strong>al</strong>mente vanno resi<br />

riconoscibili <strong>al</strong> visitatore in quanto legati d<strong>al</strong>la stessa funzione<br />

e tipologia. Gli <strong>al</strong>tri, più contestu<strong>al</strong>izzati, avranno maggiore<br />

diversificazione form<strong>al</strong>e e di linguaggio.<br />

Le informazioni scritte devono assecondare il criterio di qu<strong>al</strong>ità<br />

per lo scopo cui sono destinate: capacità di sintesi, frasi relativamente<br />

brevi, ottima struttura logica, quantità ragionevole,<br />

linguaggio adatto a fruitori non speci<strong>al</strong>istici.<br />

L’illuminazione<br />

Un concetto espositivo poggia su numerosi aspetti.<br />

L’illuminazione determina il ritmo, la qu<strong>al</strong>ità della percezione<br />

dei reperti e pone ordine o voluto disordine <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>lestimento.<br />

Durante la fase preliminare di progettazione, la visione d’insieme<br />

dovrà tener conto di questo importante elemento: la luce<br />

è, esattamente come <strong>al</strong>tri aspetti, un veicolo di comunicazione<br />

ed un potente mezzo drammaturgico.<br />

D<strong>al</strong> suo impiego errato o superfici<strong>al</strong>e possono scaturire notevoli<br />

danni <strong>al</strong> risultato fin<strong>al</strong>e gener<strong>al</strong>e; <strong>al</strong> contrario, un suo<br />

accorto utilizzo, pianificato e ben orchestrato, contribuisce a<br />

dare qu<strong>al</strong>ità didattica ed emotiva <strong>al</strong>l’esposizione.<br />

Anche la scelta del materi<strong>al</strong>e basata su criteri qu<strong>al</strong>itativi produrrà<br />

maggior risparmio nel tempo: spesso si tende ad utilizzare<br />

faretti economici che in breve tempo devono essere rimpiazzati.<br />

Un buon materi<strong>al</strong>e di partenza produce ottima luce e<br />

riesce a contenere il numero di spot.<br />

La piattaforma<br />

di partenza<br />

per l’elaborazione<br />

inizi<strong>al</strong>e del concetto<br />

espositivo<br />

Diversificazione<br />

linguaggio<br />

di comunicazione<br />

e di percorso<br />

Esperienza<br />

didattica<br />

Comprensione<br />

Memorizzazione<br />

Assimilazione<br />

Esperienza<br />

emotiva<br />

17<br />

Contenuti<br />

didattici<br />

Il percorso<br />

Altro elemento importante è la cura del percorso. Nel caso<br />

particolare, bisognerà fin da subito v<strong>al</strong>utare attentamente la<br />

fruibilità degli spazi ricavati tra e nelle strutture espositive,<br />

così come la possibilità di ritornare sui propri passi.<br />

Ciò diventa infatti rilevante <strong>al</strong>lorché il numero di visitatori<br />

(vedi scuole, comitive) diventa importante.<br />

Altro punto è natur<strong>al</strong>mente la capacità di proporre un percorso<br />

diversificato ed intrigante. Il territorio, con la sua diversità<br />

morfologica e cromatica, diventa la linea direttiva su cui<br />

costruire il percorso. L’obietto strategico di comunicazione è<br />

invece la scoperta, l’atto di indagare, che deve poter essere<br />

condiviso con il visitatore nel suo procedere.<br />

Il progetto dovrà tenerne conto, e condurre la divisione spazi<strong>al</strong>e<br />

delle tematiche utilizzando questo criterio.<br />

Media di comunicazione: video e diffusione sonora<br />

L’ausilio di tecniche come filmati, fotografie in sequenza e<br />

impianti sonori sono senz’<strong>al</strong>tro da considerare.<br />

Ciò nonostante, il progetto deve dosare intelligentemente il<br />

loro utilizzo in quanto elementi costretti in un unico spazio.<br />

Un museo troppo carente di mezzi espressivi appiattisce la<br />

curiosità e la capacità di stimolare (in particolare la fascia<br />

giovane); un eccessivo utilizzo di video e fonti sonore mortifica<br />

il visitatore, togliendogli l’iniziativa e l’intimità.<br />

Esistono molti esempi in cui, a causa di una sorta di frenesia<br />

tecnologica, il fruitore è soverchiato da elementi tecnologici<br />

che gli impediscono di destinare la sua attenzione ai reperti e<br />

ai punti didattici fondament<strong>al</strong>i.<br />

Un buon museo deve saper operare scelte puntu<strong>al</strong>i, e soprattutto<br />

spiegarsi il perché di quest’ultime.


Distribuzione delle tematiche<br />

in un’ottica organizzativa<br />

ENTRATA<br />

1<br />

1. Introduzione<br />

Titolo, crediti // Introduzione <strong>al</strong> percorso<br />

espositivo<br />

Mendrisiotto<br />

Geologia e inquadramento gener<strong>al</strong>e<br />

Tremona<br />

Introduzione e presentazione del<br />

sito // Storia degli scavi // Geologia<br />

e topografia<br />

2<br />

2. Il sito di Tremona-<br />

Castello nella preistoria<br />

e nella protostoria<br />

Il Neolitico: materi<strong>al</strong>i e dati<br />

sull’insediamento umano in<br />

epoca preistorica //<br />

Approfondimento sulla lavorazione<br />

della selce //<br />

L’Eneolitico // Bronzo Fin<strong>al</strong>e<br />

e prima Età del Ferro<br />

3. Il sito di Tremona-Castello<br />

e il territorio circostante<br />

d<strong>al</strong>la seconda età del ferro<br />

<strong>al</strong>la tarda romanità<br />

La necropoli La Tène e romana di<br />

zona Piasa: storia dei ritrovamenti //<br />

Il territorio in età romana //<br />

Ricostruzione di una sepoltura<br />

femminile con oggetti di corredo<br />

e con dati antropologici<br />

3 4<br />

18<br />

5<br />

5. La vita del villaggio:<br />

vita quotidiana<br />

Suppellettili // Produzione<br />

del cibo e lavori vari //<br />

L’agricoltura e l’<strong>al</strong>levamento<br />

del bestiame // Presentazione<br />

dei diversi tipi di cer<strong>al</strong>i e di<br />

frutti<br />

4. Il Medioevo: introduzione<br />

Introduzione gener<strong>al</strong>e e storica:<br />

Fonti documentarie //<br />

Caratteri dell’insediamento<br />

sulla collina di Tremona<br />

e sua evoluzione //<br />

Testimonianze di vita e di morte //<br />

Approfondimento sulle tecniche<br />

edilizie<br />

6<br />

7<br />

6. La vita del villaggio:<br />

attività artigian<strong>al</strong>i<br />

Attività artigian<strong>al</strong>i //<br />

Filatura, tessitura e cucito //<br />

Abbigliamento //<br />

Artigianato di lusso<br />

7. La vita del villaggio:<br />

la ricchezza, le armi, la fine<br />

(approfondimenti)<br />

La ricchezza del sito: le monete<br />

e i forzieri, la pietra di paragone e<br />

suo uso; il ripostiglio di monete //<br />

Le armi da guerra e da caccia //<br />

La fine dell’insediamento //<br />

Dinamica della distruzione del sito<br />

USCITA


Finanze<br />

Allo stato attu<strong>al</strong>e risulta ancora irre<strong>al</strong>istico proporre<br />

cifre precise e circostanziate sull’intero<br />

ammontare del progetto muse<strong>al</strong>e.<br />

Riportiamo a lato una stima dei costi delle voci<br />

che ci è dato conoscere, considerando che il<br />

costo delle strutture dell’<strong>al</strong>lestimento potrebbe<br />

comportare una spesa intorno ai 80’000-<br />

100’000 franchi.<br />

Solo in una fase più approfondita (a progetto<br />

inoltrato) sarà dato sapere il re<strong>al</strong>e costo delle<br />

strutture muse<strong>al</strong>i.<br />

Inoltre saranno riportati i costi di gestione<br />

secondo un piano finanziario che permetta di<br />

comprendere l’effettiva necessità delle risorse<br />

economiche su medio-lungo termine.<br />

Il costo delle due curatrici incaricate (lavoro di<br />

ricerca, elaborazione testi e contenuti, collaborazione<br />

con il progettista dell’esposizione)<br />

dovrebbe aggirarsi attorno ai 18’000 franchi in<br />

tot<strong>al</strong>e.<br />

Preventivo progettista (concezione, progettazione e supervisione lavori)<br />

1.a Fase: 5.0 h Lavoro di documentazione e organizzazione del mandato<br />

Allestimento preventivo progettisti e timing di massima Fr. 80.00 /h<br />

4.0 h Colloquio con committente / discussione approfondita Fr. 80.00 /h<br />

40.0 h Elaborazione del concetto di comunicazione di base<br />

e di prime idee espositive Fr. 120.00 /h<br />

15.0 h Prima verifica stime di costi per le voci più importanti:<br />

Incontri con <strong>al</strong>cuni fornitori e discussioni Fr. 80.00 /h<br />

4.0 h Presentazione <strong>al</strong> committente / discussione Fr. 80.00 /h<br />

2.a Fase: 80.0 h Progettazione gener<strong>al</strong>e dell’<strong>al</strong>lestimento<br />

(didattica, ritmo espositivo, soluzioni particolareggiate, riflessioni<br />

sull’illuminazione e sulla tecnica di montaggio) Fr. 100.00 /h<br />

8.0 h 2 colloqui con committente nel corso della progettazione Fr. 80.00 /h<br />

50.0 h Produzione di disegni tecnici di base Fr. 100.00 /h<br />

3.a Fase: 10.0 h Incontri con i fornitori e discussioni dettagliate Fr. 80.00 /h<br />

4.0 h Capitolati d’offerta e richiesta preventivi per produzione Fr. 60.00 /h<br />

80.0 h Progettazione particolareggiata dell’<strong>al</strong>lestimento<br />

Esecuzione disegni tecnici per fornitori / Piano di coordinamento<br />

dettagliato / Organizzazione interventi montaggio Fr. 100.00 /h<br />

4.a Fase: 35.0 h Progetto ed esecuzione grafica dell’esposizione Fr. 80.00 /h<br />

40.0 h Ultimi disegni tecnici / grafica / cura dei dettagli Fr. 100.00 /h<br />

5.a Fase: 140.0 h Supervisione lavori di <strong>al</strong>lestimento /<br />

Interventi particolari sul posto Fr. 80.00 /h<br />

20.0 h Progetto ed esecuzione di invito e locandina Fr. 100.00 /h<br />

Tot<strong>al</strong>e: 535.0 h IVA del 7,6% esclusa Fr. 49'720.00<br />

Sono esclusi da questo preventivo lavori di scansione ad <strong>al</strong>ta risoluzione (che verranno, nel caso, fatturati da<br />

terzi); la progettazione di un eventu<strong>al</strong>e opuscolo o guida <strong>al</strong>l’esposizione.<br />

19<br />

Fr. 400.00<br />

Fr. 320.00<br />

Fr. 4'800.00<br />

Fr. 1’200.00<br />

Fr. 320.00<br />

Fr. 8'000.00<br />

Fr. 640.00<br />

Fr. 5’000.00<br />

Fr. 800.00<br />

Fr. 240.00<br />

Fr. 8'000.00<br />

Fr. 2’800.00<br />

Fr. 4'000.00<br />

Fr. 11'200.00<br />

Fr. 2’000.00<br />

Fr. 7'040.00<br />

Fr. 13'640.00<br />

Fr. 9'040.00<br />

Fr. 6’800.00<br />

Fr. 13'200.00


La progettazione dell’esposizione<br />

Il Comitato è intenzionato ad affidare lo studio<br />

di fattibilità del concetto espositivo <strong>al</strong>la<br />

Delucchi & Team, studio di comunicazione visiva<br />

speci<strong>al</strong>izzato in esposizioni in spazi muse<strong>al</strong>i.<br />

Negli intenti del Comitato il partner a cui ci si<br />

intende rivolgere deve essere in grado di seguire<br />

l’intero iter progettu<strong>al</strong>e, d<strong>al</strong> concetto di base<br />

<strong>al</strong>la discussione approfondita con i curatori,<br />

d<strong>al</strong>la scelta degli artigiani <strong>al</strong>la stesura di capitolati<br />

d’offerta, d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione dei disegni tecnicifino<br />

<strong>al</strong>la supervisione lavori.<br />

In questo modo ci si propone di aver un interlocutore<br />

unico, attraverso il qu<strong>al</strong>e l’intero progetto<br />

espositivo godrà di una coerenza form<strong>al</strong>e e<br />

chiave interpretativa coerente e di maggior<br />

impatto.<br />

Riportiamo a lato parte dei progetti espositivi<br />

e museografici a cui lo studio ha preso parte:<br />

1993: Presso la Woodtli & Communication a Zurigo consegue<br />

la Menzione Speci<strong>al</strong>e da parte del comitato<br />

dell’European Museum of the Year Award per la concezione<br />

e l’<strong>al</strong>lestimento del Museo dell’Olivo a Imperia (I).<br />

1994: Partecipa <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>lestimento della mostra “Sardegna, civiltà<br />

di un’isola mediterranea“ a P<strong>al</strong>azzo Duc<strong>al</strong>e a Genova,<br />

progettando anche il manifesto della mostra.<br />

2000: Riceve l’incarico di coordinare e re<strong>al</strong>izzare lo stand del<br />

Cantone sull’argomento della revisione del Piano dei trasporti<br />

del Luganese.<br />

2002: Partecipa ad un concorso su invito per <strong>al</strong> concezione e l’<strong>al</strong>lestimento<br />

del Museo etnografico della V<strong>al</strong>le di Muggio,<br />

conseguendo il 1° premio.<br />

2003: Il CD Rom prodotto per conto del Museo etnografico della<br />

V<strong>al</strong>le di Muggio partecipa <strong>al</strong> concorso internazion<strong>al</strong>e<br />

Moebius, conseguendo il 1° premio (nastro d’oro per la<br />

cultura).<br />

2003: Concetto grafico e d’<strong>al</strong>lestimento nella sede dell’UBS a<br />

Manno della mostra commissionata d<strong>al</strong>la SUPSI “Costruire<br />

sul e nel territorio" in occasione del bicentenario della<br />

Repubblica del Cantone Ticino.<br />

2003: Allestimento della mostra “Riva San Vit<strong>al</strong>e nell’Ottocento“<br />

in occasione del bicentenario della Repubblica del<br />

Cantone Ticino.<br />

2005: Partecipa ad un concorso su invito per <strong>al</strong> concezione e l’<strong>al</strong>lestimento<br />

della nuova Mostra-Evento indetta d<strong>al</strong> Museo<br />

etnografico della V<strong>al</strong>le di Muggio sull’<strong>al</strong>bero monument<strong>al</strong>e,<br />

conseguendo il 1° premio.<br />

2005: Allestimento della mostra informativa itinerante “Cancro <strong>al</strong><br />

seno: sapere aiuta“ su mandato della Lega ticinese contro<br />

il cancro.<br />

2006: Allestimento dello stand per il Museo canton<strong>al</strong>e del territorio<br />

a Locarno.<br />

20<br />

2006: Allestimento dell’esposizione in Archivio di Stato “Le Poste<br />

feder<strong>al</strong>i nella Svizzera it<strong>al</strong>iana“ su mandato dell’Archivio di<br />

Stato e de LaPosta.<br />

2006: Allestimento a Casorella, Locarno, dell’esposizione<br />

archeologica ed etnografica “Vitis et vinum“ su mandato<br />

del Gruppo Archeologia Ticino e dell’Ufficio di di<strong>al</strong>ettologia<br />

ed etnografia.<br />

2006: Viene invitato d<strong>al</strong> Dipartimento del territorio e d<strong>al</strong>la<br />

Fondazione Bing ad eseguire uno studio di fattibilità in relazione<br />

ad un importante evento espositivo previsto per il<br />

2008.<br />

2007: Progettazione dell’<strong>al</strong>lestimento e supervisione della<br />

mostra "La Svizzera e la deportazione degli ebrei in<br />

It<strong>al</strong>ia“, commissionato d<strong>al</strong>l'Archivio di Stato.<br />

2007: Il Cantone gli affida la consulenza per l’aspetto di comunicazione<br />

visiva e la parte grafica dell’<strong>al</strong>lestimento dello<br />

Stand sul Piano direttore canton<strong>al</strong>e nell’ambito di<br />

Edilespo 2008.<br />

2008: Il Museo Canton<strong>al</strong>e di Storia Natur<strong>al</strong>e e la Città di<br />

Lugano gli affidano lo studio dell’<strong>al</strong>lestimento e la<br />

supervisione della mostra “Bisso marino: un filo d’oro<br />

nel mare” a Villa Ciani a Lugano.<br />

2008: Il Museo Canton<strong>al</strong>e di Storia Natur<strong>al</strong>e e il Cantone gli<br />

affidano lo studio dell’<strong>al</strong>lestimento e la supervisione<br />

della mostra “Oetzi, l’uomo venuto d<strong>al</strong> ghiaccio” a<br />

Castelgrande, Bellinzona.<br />

2008: Il Cantone invita lo Studio Delucchi & Team a rappresentare<br />

il Ticino nell’ambito di un concorso su invito per<br />

la ricerca dell’immagine per la candidatura per l’UNESCO<br />

della Tratta di montagna del San Gottardo.<br />

Lo studio Delucchi si classifica <strong>al</strong> secondo posto.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!