Io ci voglio credere! - Laura Broleri

presenti. Nella fantasia dell’uomo il loro splendore va sprecato poco a poco e nessuno se ne sta
accorgendo. Meglio sarebbe dire, credo, che chi se ne accorge non lo capisce. Non si è più abituati
ad essere abbracciati da un calore che non brucia, oppure presi da una felicità che non riserva
fregature. Sembra ci sia, nei nostri giorni, un perenne senso di tristezza che ci accarezza il viso ma
sfiora appena la nostra conoscenza del mondo: mi sono dilettata nell’associarla al sapore del
dentifricio,quello che al momento prende possesso di ogni senso, ma poi, piano piano, lascia il
posto alla freschezza. Lavar via la malinconia diventa un gesto automatico, al quale si dà
l’importanza sufficiente perchè ce ne si ricordi, soprattutto dopo i pasti. Ho scoperto che si deve
solo trovare il gusto giusto da dare al nostro sorriso per evitare che tutto ciò rimanga archiviato in
un passato che non sarà più presente.
Tu hai sempre amato le stelle e trovavi sempre il tempo per contemplare chi ormai era solo una luce
come quelle. Mi sono riservata di pensarti spesso e più ti cerco, più ti trovo in quegli sguardi che ho
lasciato alle tue amiche celesti. Chissà se anche negli occhi delle stelle nasce la speranza: vedono
cosi tanto dall’alto del loro infinito che non ho potuto far a meno di convincermi che tutti quei
desideri che si accomodano sulla scia delle loro code siano legati a queste strane luci di cui ti parlo.
Ogni tanto immagino si rincorrano come se giocassero a nascondino, liberando di volta in volta la
felicità sui volti ai quali appartenevano prima di essere espressi. Forse queste luci saranno faro per
chi, navigando sulle rotte della quotidianità, perde il controllo del proprio sentire; oppure,
immagina, Pà, potrebbero semplicemente lampeggiare nei nostri cuori, segnalando la presenza di
qualcosa che oltrepassa quell’alito di pessimismo che ci pervade sempre più.
Sai, ho smesso di dare un parere su cose che non conosco; ho provato a me stessa che spesso non è
necessario dimostrare qualcosa. Ho trovato descrizioni accurate di qualsiasi cosa, anche per quelle
astratte, quelle che di per sè non hanno in realtà una forma definita. Mi sono chiesta se sia
necessario trovare a tutto una definizione e mettere in gabbia la fantasia o l’interpretazione. Ci
perdiamo nelle parole proprio quando quando sarebbe meglio affogare nelle emozioni. E’ come se
stessimo nuotando contro corrente in un oceano di impegni, di superficialità, di dubbi. Eppure ci
sforziamo sempre di andare oltre ogni limite: non ci accontentiamo più dell’orizzonte perchè
sappiamo che è vicino anche per chi si è perso. Continuiamo a credere nell'amore perchè trova
sempre il modo di fregarci; non ha bisogno di molte parole nè di troppo tempo. Credo che a volte
abbia soltanto bisogno di trovare un cuore disposto ad accettare questa sconfitta come la migliore
vittoria della propria vita. Ma allora, Papà, perchè abbiamo le schiene cariche di odio e di invidia?
Siamo chinati verso una terra che non vuole più girare per inerzia. Dovremmo ricordarci che, ogni
qual volta vorremo metterci in viaggio, non dovremo nutrire le nostre gambe di fretta o di rabbia:
l’odio è un motore che non porta da alcuna parte. Noi abbiamo camminato insieme per tutta questa
strada senza inseguirci; abbiamo fatto ogni passo uno accanto all’altra, con quella distanza di
sicurezza che ci ha permesso di stringerci le mani senza mollare mai la presa dai nostri sogni; senza
nessun ostacolo ad impedirci di seguire quelle luci nella notte.
Ho imparato che quando le persone si allontanano, non ci si rende conto della distanza finchè non la
si misura con il cuore. Sono vuoti con una profondità in cui ci si può solo specchiare, come fossero
finestre su un passato che vivrà nel presente e nel futuro che vorremmo vederci riflesso. Oltre quel
vetro freddo, la vita è la stessa; dipende solo dalla luce che le si vuole dare perchè si metta in
mostra. E allora, Papà, io ho deciso di illuminare tutta questa realtà di quelle luci che ci stanno
chiamando a gran voce. Stanno urlando ai nostri cuori che, ora più che mai, abbiamo bisogno di
credere in un domani migliore, anche solo per vivere di quelle emozioni di cui siamo creatori.
Siamo una generazione alla riscossa di valori persi nel tempo.