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polesine medico - OMCEO ROVIGO

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1/4<br />

A P R I L E<br />

2 0 1 0<br />

Spedizione in abbonamento postale<br />

pubblicità inferiore al 40%<br />

IN CASO DI MANCATA CONSEGNA RISPEDIRE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE IL DIRITTO FISSO. GRAZIE<br />

POLESINE<br />

MEDICO<br />

POLESINE MEDICO<br />

PERIODICO BIMESTRALE DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI <strong>ROVIGO</strong><br />

SPED. STAMPE A.P. - COMMA (26-27-34 - secondo i casi) - ART. 2 - LEGGE 549/95 - AUT. FILIALE <strong>ROVIGO</strong>


S<br />

M A I


NOTIZIARIO<br />

XIX Giornata del Medico Polesano 2<br />

Manuale di informatica<br />

per il Medico 4<br />

Borse di Studio 6<br />

ONAOSI 9<br />

Iscrizione all'Onaosi<br />

Trattamento del dolore<br />

con i Cannabinoidi 12<br />

Storia di come un disegno<br />

posso aiutare l'Africa 19<br />

FNOMCeO 22<br />

Prestazioni professionali gratuite:<br />

concorrenza sleale?<br />

E.N.P.A.M. 24<br />

Rivalutazione rendite dei Medici<br />

colpiti da malattie e lesioni causate<br />

da raggi X e da sostanze radioattive<br />

Bando per l'assegnazione<br />

di sussidi di studio 25<br />

O<br />

MR<br />

alcune modifiche al Testo Unico 29<br />

Comunicato E.N.P.A.M.<br />

I contributi dei medici ed odontoiatri<br />

pensionati vanno all'Enpam 28<br />

NEWS<br />

Decreto CorrettIvo n. 106/2009:<br />

Campagna informativa<br />

per la prevenzione dei<br />

tumori nei luoghi di lavoro 30<br />

Notizie in breve 31<br />

Sostituzioni 36<br />

Piccoli Annunci 38<br />

OIn copertina: Casa Silvestri in un disegno ottocentesco (Accademia dei Concordi - Rovigo)<br />

1/4<br />

A P R I L E<br />

2 0 1 0<br />

POLESINE MEDICO<br />

Periodico bimestrale<br />

dell’Ordine dei Medici Chirurghi<br />

e degli Odontoiatri di Rovigo<br />

Anno XXXVIII APRILE 2010<br />

Autorizzazione Tribunale di Rovigo<br />

1 Aprile 1971, n. 160<br />

Palazzo Silvestri (inizi sec. XVIII)<br />

Direzione, Redazione, Amministrazione<br />

Via Silvestri, 6 - 45100 Rovigo<br />

Tel. 0425/28426 - Fax 0425/28620<br />

segreteria@ordinemedicirovigo.it<br />

Direttore responsabile<br />

Dott. Francesco Noce<br />

Comitato di Redazione<br />

Presidente Dott. Francesco Noce,<br />

V. Presidente Prof. Umberto Merlin,<br />

Segretario Dott. Massimo De Fiore,<br />

Tesoriere Dott. Antronio Bononi,<br />

Consiglieri Dott. Antonio Ilo Camisotti, Dr.ssa Isabella Cappello,<br />

Dott. Mauro Mormile, Dott. Roberto Naldini,<br />

Dott. Buno Piva,<br />

Dott. Bruno Noce, Dott. Raffaele Raimondo<br />

Fotocomposizione, Impaginazione,<br />

Stampa<br />

Grafica Atestina<br />

35042 Este (PD) - Via Ateste, 67<br />

Tel. 0429.601313 - Fax 0429.601326<br />

PERIODICO BIMESTRALE DISTRIBUITO GRATUITAMENTE<br />

AGLI ISCRITTI DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI<br />

E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI <strong>ROVIGO</strong><br />

E A TUTTI GLI ALTRI ORDINI D’ITALIA


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 2<br />

XIX Giornata<br />

del Medico Polesano<br />

Chiostro degli Olivetani<br />

Sala Convegni – Museo dei Grandi Fiumi<br />

Sabato 12 Dicembre 2009<br />

Come sempre grande partecipazione alla Giornata del Medico Polesano con la<br />

presenza delle maggiori autorità civili, religiose e militari.<br />

Oggi scriviamo un’ altra pagina di storia della Medicina della<br />

nostra Comunità e del nostro Ordine Professionale, da<br />

quando con un regio decreto emanato da Vittorio Emanuele<br />

III nel 1910 furono istituiti gli Ordini dei Medici. L’anno<br />

prossimo quindi festeggeremo i 100 anni degli Ordini dei Medici e<br />

coincidenza i 20 anni della Giornata del Medico Polesano.<br />

Molte pagine di storia della Medicina della nostra città hanno scritto i<br />

Medici che oggi festeggiano le nozze d’oro con la professione.<br />

Con queste parole il Presidente Dott. Noce introduce la Giornata del<br />

Medico Polesano.<br />

Medaglie d’oro<br />

Oggi consegniamo le medaglie d’ oro ai tre colleghi che compiono le nozze d’ oro<br />

con la professione.<br />

Ettore Cicchella: una colonna del nostro Ospedale e della Medicina polesana, colui<br />

che metaforicamente si è “svenato” per dare sangue ai malati. Grazie a lui è stato<br />

istituito e si è sviluppato il Centro Trasfusionale dell’Ospedale cittadino che oggi è<br />

un punto di riferimento in questo settore. Continua la sua attività come Direttore<br />

Sanitario Casa di Cura di S. Maria Maddalena a:<br />

Giuseppe “Beppe” Lorenzi: che ha rappresentato una certezza nella cultura medica<br />

e nell’attività del reparto di Dermatologia che ha diretto per molti anni con superba<br />

professionalità. La stessa che, arricchita da un’esperienza incredibile mette ancor<br />

oggi a disposizione dei suoi malati continuando ad esercitare la professione.


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 3<br />

Medaglie d’oro<br />

Adriano Milan: conosciutissimo, stimato e validissimo<br />

<strong>medico</strong> sia in Ospedale nel reparto di<br />

Medicina sia come Medico di Medicina Generale.<br />

Oggi non è presente. Troppo bruciante è il dolore<br />

per la perdita della sua adorata figlia, recentemente<br />

strappata alla vita ed al suo amore.<br />

Ad Adriano desideriamo far sentire tutta la solidarietà,<br />

tutta la partecipazione e tutto l’affetto<br />

dei suoi colleghi.<br />

Grazie per quello che avete rappresentato e continuate<br />

a rappresentare nel mondo <strong>medico</strong> e nella<br />

comunità.<br />

Medaglie d’argento<br />

Oggi saranno premiati 34 colleghi. Se lo meritano!<br />

Per tutto quello che hanno fatto, per la loro dedizione<br />

pur nelle difficoltà dell’ attività professionale:<br />

- per dover continuamente studiare e prepararsi<br />

per essere al passo al progresso della scienza e<br />

della tecnologia e per far fronte ai nuovi problemi<br />

che la medicine pone.<br />

- per vicariare alle carenze di strumentazione e di<br />

tecnologia per bilanci sempre più avari<br />

- per supportare organici sempre più ridotti con<br />

orari di lavoro spesso impossibili e con la conseguente<br />

possibilità di poter incorrere in errori con<br />

tutte le conseguenze<br />

- per supportare a volte gestioni inefficienti e deficienze del sistema<br />

- per subire una burocrazia esasperata e la peggior retribuzione a livello europeo<br />

a fronte di una capacità e professionalità riconosciute<br />

Oggi sempre più spesso, contrariamente a quanto accadeva in passato, i medici,<br />

appena possono vanno in pensione non per il disamora mento per la professione,<br />

ma per tutto quello che di negativo vi ruota attorno.<br />

E’ un brutto segno per la Professione, ma anche per la Società, ove ogni Medico di<br />

comprovata esperienza potrebbe essere di valido aiuto ai più giovani colleghi.<br />

Anche perché fra pochi anni dal 2017, si registrerà una gobba generazionale per<br />

cui moltissimi medici saranno pensionati e non vi saranno medici sufficienti a<br />

coprire i posti vacanti. Mentre già oggi si registra una scarsa “vocazione” per le<br />

specializzazioni ad alto rischio come quelle chirurgiche o anestesiologiche per il<br />

timore di avvisi di garanzia e di risarcimenti milionari in euro. Con il rischio grave<br />

Medaglie d’argento


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 4<br />

per la Società di non avere professionisti in grado di affrontare attività difficili ma<br />

di importanza vitale e per la Scienza di bloccare i progressi dettati da soluzioni a<br />

volte anche ardite ma che possono portare alla guarigione.<br />

E’ un problema la cui risoluzione non può più attendere.<br />

Oggi l’ Ordine Professionale vuole dare Loro un riconoscimento pubblico per la<br />

Loro attività e dedizione.<br />

Borse di studio<br />

Giuramento di Ippocrate<br />

Borse di studio<br />

Consegneremo anche le Borse di Studio gestite<br />

dall’ Ordine ed intestateA Cesare Tiengo,<br />

Giuseppe Previtali e Giovanna Ferroni Vallese<br />

in ordine alla loro istituzione e che ci ricordano<br />

le persone cui sono intestate nella memoria del<br />

tempo per premiare giovani Colleghi che si sono<br />

già distinti nel corso degli studi preparatori per<br />

la professione<br />

Giuramento di Ippocrate<br />

La giornata si concluderà con la Solenne Cerimonia<br />

del giuramento di Ippocrate. Oggi<br />

sono 17 i giovani colleghi che presteranno solenne<br />

giuramento, è un impegno che prendono davanti<br />

alle Autorità, alla Società ma prima di tutto<br />

davanti alle proprie coscienze.<br />

E’ una giornata a loro dedicata, di presentazione<br />

all’ inizio di carriere che auguro dense di soddisfazioni<br />

professionali ed umane.


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 5<br />

Valori del Giuramento di Ippocrate che ritroviamo anche oggi in una Società<br />

complessa. Nel momento in cui lo sviluppo tecnico scientifico ha<br />

confezionato un modello fondato sull’assoggettamento tecnologico della<br />

natura e la stessa Medicina viene intesa come una disciplina ingegneristica<br />

ripartiva, emerge forte la domanda di neo umanesimo nella pratica medica.<br />

Ma vi è spazio nella nostra Società così complessa nella sua organizzazione ormai<br />

globalizzata e multirazziale, per una Medicina della Persona?<br />

Per una Medicina che non si riduca alla “riparazione di un meccanismo inceppato”,<br />

che non si rivolga ad un “organismo” o “individuo” ma alla “Persona umana”?<br />

Questa è la vera sfida della Medicina Moderna, della Medicina delle molecole che<br />

si rivolge alla cura della Persona.<br />

“Un Medico che voglia veramente essere <strong>medico</strong> di una persona – scrive Federspil<br />

– e non soltanto di un organismo o di un individuo, non può non essere consapevole<br />

del fatto che la malattia può però essere conosciuta, cioè descritta e spiegata<br />

secondo i canoni del sapere naturalistico, ma viene anche vissuta, come la vive chi<br />

ne è affetto. Qui è fondamentale che i clinici divengano consapevoli del fatto che<br />

lo spiegare è cosa radicalmente diversa dal comprendere.<br />

“Il Medico deve allora divenire consapevole che il suo compito non può essere solo<br />

quello di spiegare i fenomeni ma anche quello di aiutare il malato a dare un senso<br />

a quei fenomeni”.<br />

“Il Medico e il malato – ha scritto Jasper – si trovano uniti da un legame prevalentemente<br />

umano, non scientificamente fondato; per questo è fondamentale che il<br />

Medico abbia sempre presente che nella sua attività la spiegazione scientifica deve<br />

essere sempre accompagnata dalla consapevolezza che gli accadimenti patologici<br />

del suo malato hanno un senso che questi deve comprendere. Medico e malato<br />

sono allora entrambi uomini che, come tali, condividono un destino. Il Medico ora,<br />

non è più un semplice tecnico, né un’entità, ma un’esistenza per un’esistenza, un<br />

essere umano transeunte insieme ad un altro essere umano transeunte”.<br />

“La Medicina non può evitare di tener conto della persona e quindi del significato<br />

che l’esistenza assume per l’uomo e del valore che questi attribuisce a se stesso e<br />

alle proprie opere”.<br />

“Questa nuova dimensione del rapporto Medico-paziente, come ci illustra Amedeo<br />

Bianco – Presidente FNOMCeO, è stata ben rappresentata da un grande antropologo,<br />

Byron Good, quando afferma che la relazione tra il Medico e il paziente<br />

non è un incontro tra un sapere alto (<strong>medico</strong>) ed un sapere basso (paziente), tra<br />

un sistema di conoscenza ed uno di credenza, ma una somma di due narrazioni.<br />

Al Medico il compito di raccontare la medicina, la sua complessità tecnologica,<br />

la sua straordinaria potenzialità di curare e sconfiggere malattie terribili, ma anche<br />

i suoi limiti, i suoi insuccessi, la sua fallibilità, i conflitti etici che accende, la<br />

ricerca dell’equità. Ma al Medico compete anche di ascoltare le storie che a lui si<br />

rivolgono, la richiesta di rispetto della persona e delle sue scelte, il bisogno di personalizzare<br />

ed umanizzare le cure, la richiesta di tutelare i propri valori, operando<br />

esclusivamente nell’ambito del proprio consenso.<br />

In questo tumultuoso divenire delle cose e degli uomini la nostra professione mette<br />

in campo i grandi principi che guidano sotto il profilo etico-deontologico, il<br />

moderno esercizio professionale.<br />

Il principio di giustizia: che vieta al Medico di discriminare i pazienti per con-


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 6<br />

dizione fisica e/o psichica e per ragioni sociali, economiche, etniche e religiose,<br />

garantendo altresì l’interesse del singolo e della collettività attraverso un ottimale<br />

utilizzo delle risorse;<br />

Il principio di beneficialità e non maleficialità che sancisce l’obbligo inderogabile<br />

in capo ad ogni Medico di garantire la salute e la vita del proprio paziente nel<br />

rispetto dei suoi valori di riferimento, degli aspetti propri della persona e vissuti<br />

nella sua personale esperienza, nel rispetto della dignità della persona e di ogni<br />

altro diritto che a questa afferisce;<br />

Il principio dell’autodeterminazione del paziente che riconosce alla volontà informata<br />

e consapevole del singolo paziente capace, il diritto di scegliere o non<br />

scegliere se attuare o sospendere i trattamenti diagnostici-terapeutici.<br />

Da questi non può disgiungersi:<br />

il principio di autonomia e responsabilità del Medico che può sottrarsi a quelle relazioni<br />

di cura di cui non condivide le prospettive tecnico-professionali in ragione<br />

di scienza e quelle etiche in ragione di coscienza.<br />

Questo richiamo ad un pieno riconoscimento della libertà di scienza e coscienza<br />

del <strong>medico</strong>, non ha come obiettivo la restaurazione di surretizie forme di neopaternalismo,<br />

ma si propone responsabilmente come tutela dell’autonomia del<br />

cittadino, laddove la crescente complessità della moderna medicina, a fronte di<br />

straordinarie prospettive di diagnosi e cura, sempre più spesso accende dilemmi<br />

tecnici ed etici che scuotono la coscienza dei singoli medici e dei loro pazienti e<br />

lacerano il comune sentire etico e civile della comunità.<br />

La libertà di scienza e coscienza del <strong>medico</strong> deve responsabilmente collocarsi<br />

all’interno dei seguenti confini:<br />

sul piano tecnico professionale deve riferirsi alle migliori pratiche clinico-assistenziali<br />

basate sulle prove di efficacia, sicurezza ed appropriatezza di cui ogni<br />

<strong>medico</strong> porta responsabilità non delegabile;<br />

sul piano civile deve promuovere e trasferire nella relazione di cura il rispetto di<br />

tutti i diritti individuali protetti dalla Costituzione;<br />

sul piano etico deve rispettare le norme del Codice Deontologico che si rifanno ai<br />

grandi, universali principi sanciti dalla storia della nostra Deontologia da Ippocrate,<br />

al Codice di Norimberga, alla Dichiarazione di Oviedo.<br />

A questi principi si è ispirato il documento sulla “ Dichiarazione anticipata di trattamento”<br />

emanato dalla FNOMCeO a Terni il 13 giugno 2009”.<br />

Dopo un percorso iniziato ad Udine con un Convegno sull’etica di fine vita nel<br />

luglio 2007, gli Ordini dei Medici di tutta la nostra Penisola hanno inteso ribadire<br />

anche in relazione al vasto dibattito sviluppatosi sul tema delle DAT, che direttamente<br />

e profondamente coinvolge l’autonomia e la responsabilità della pratica<br />

medica, gli Ordini hanno inteso ribadire in questa materia il proprio ruolo di guida<br />

e di indirizzo sulla base dei principi che ispirano il Codice di Deontologia Medica<br />

quale espressione condivisa dalle tante sensibilità e culture che animano e sono la<br />

ricchezza etica e civile della nostra professione.<br />

Questi principi, in un’epoca di profonde trasformazioni sociali, di molteplici presenze<br />

di etnie, religioni e culture che diversificano le comunità in tanta orgogliosa<br />

identità, in un mondo sempre più unificato dalla tecnica, rappresentano un punto<br />

di riferimento per la civile convivenza, per la riaffermazione dei valori etici della<br />

solidarietà umana.


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 7<br />

Principi etici che assumono particolare significato nei momenti in cui ogni essere<br />

umano, dinanzi alla malattia ed alla morte, diventa più fragile e pone domande<br />

ardue e personali a se stesso ed a quanti portano l’onere della sua cura.<br />

Ai Medici, pertanto, spetta il difficile compito di trovare all’interno dei suddetti<br />

principi, il filo del loro agire posto a garanzia della dignità e della libertà del paziente,<br />

delle sue scelte, della sua salute fisica e psichica, del sollievo della sofferenza<br />

e della sua vita in una relazione di cura costantemente tesa a realizzare un<br />

rapporto paritario ed equo, capace cioè di ascoltare e offrire risposte diverse a<br />

domande diverse.<br />

Il Codice di Deontologia Medica, nel complesso delle sue norme generali e specifiche,<br />

traccia questo percorso finalizzato a trasformare la relazione fra <strong>medico</strong> e<br />

persona assistita in un’alleanza terapeutica quale espressione alta e compiuta di<br />

pari libertà e dignità di diritti e doveri, pur nel rispetto dei diversi ruoli.<br />

L’autonomia del cittadino, che si esprime nel consenso/dissenso informato è l’elemento<br />

fondante di questa alleanza terapeutica, al pari dell’autonomia e della responsabilità<br />

del <strong>medico</strong> nell’esercizio delle sue funzioni di garanzia.<br />

In questo equilibrio, alla tutela e al rispetto della libertà di scelta della persona<br />

deve corrispondere la tutela ed il rispetto della libertà di scelta del Medico, in<br />

ragione della sua scienza e coscienza.<br />

Lo straordinario incontro, ogni volta unico ed irripetibile, di libertà e responsabilità<br />

non ha dunque per il nostro Codice Deontologico natura meramente contrattualistica,<br />

ma esprime l’autentico e moderno ruolo del Medico nell’esercizio della<br />

sua pratica professionale.<br />

Ogni alleanza terapeutica, nella sua intimità ed unicità, assume straordinario significato<br />

nelle decisioni e nei comportamenti che riguardano le relazioni di cura<br />

che affrontano condizioni a prognosi infausta in fase terminale, caratterizzata o<br />

meno da una perdita irreversibile della coscienza.<br />

In questo senso, come ci raccomanda il nostro Presidente Nazionale, a noi Medici<br />

compete sempre avere un progetto di cura, anche di cura della morte, perché<br />

troppo spesso la domanda di terminare la vita è in realtà una disperata richiesta di<br />

aiuto a vivere con più dignità, con meno sofferenza la propria morte.<br />

In nessun caso il Medico deve comunque venir meno al principio di beneficialità<br />

operando intenzionalmente e con mezzi idonei per il fine della vita, anche se ciò è<br />

richiesto dal paziente. NO quindi all’Eutanasia. Nemmeno deve insistere in trattamenti<br />

futili e sproporzionati dai quali cioè fondatamente non ci si può attendere<br />

un miglioramento della malattia o della qualità di vita. NO l’accanimento terapeutico.<br />

Ma NO anche all’abbandono terapeutico trascurando di offrire un progetto di<br />

cura efficace e proporzionato al miglioramento della malattia e della qualità della<br />

vita al paziente terminale o incapace o comunque fragile e SI’ all’autonomia del<br />

Cittadino evitando di insistere nell’intraprendere o nel perseverare in trattamenti<br />

rifiutati dal paziente capace ed informato.<br />

La persona incapace a manifestare le proprie volontà sulla sua malattia e sulla<br />

qualità della sua vita è doppiamente fragile e la sua solitudine ad esprimersi fa più<br />

grande quella del Medico che deve comunque decidere.<br />

Nella casistica italiana sul totale delle morti valutate il decesso era inaspettato<br />

nel 29% dei casi; nel 48% dei casi, sebbene l’evento non fosse inaspettato, non<br />

era preceduto da nessuna decisione, solo nel 23% dei casi l’exitus era preceduto


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 8<br />

da una decisione. Laddove le decisioni avevano preceduto l’evento finale, meno<br />

della metà dei pazienti capaci erano stati coinvolti nella scelta, mentre nel sottogruppo<br />

dei pazienti incapaci, in meno dell’8% dei casi si poteva contare su volontà<br />

espresse in precedenza, mentre nel 39% le decisioni erano assunte in accordo con<br />

i familiari e nel 58% in assoluta solitudine dal Medico e dall’equipe.<br />

In tale studio sono anche emerse pratiche di eutanasia riguardanti lo 0.04% delle<br />

morti studiate. Un fenomeno che se ancora assai limitato e contro la legge e la<br />

deontologia è comunque presente.<br />

Gli Ordini dei Medici pur convinti che le prescrizioni del Codice di Deontologia<br />

Medica abbiano forza giuridica ed etica e siano di per sé idonee ad orientare e<br />

legittimare le decisioni assunte in una alleanza terapeutica, sono ben consci del<br />

conflitto fra competenza legislativa e competenza giudiziaria che ha fatto seguito<br />

alla vicenda Englaro e che ha determinato una forte accelerazione del processo<br />

legislativo in materia di dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT) al fine di<br />

definirne gli ambiti di efficacia.<br />

In questa intima e delicata materia gli Ordini dei Medici richiedono al legislatore<br />

la formazione di un “diritto mite” che si limiti cioè a definire la cornice di legittimità<br />

giuridica sulla base dei diritti della persona costituzionalmente protetti, senza<br />

invadere l’autonomia del paziente e quella del Medico prefigurando tipologie di<br />

trattamenti disponibili e non disponibili nella relazione di cura. Ognuna di queste,<br />

unica e irripetibile, contiene tutte le dimensioni etiche, civili e tecnico professionali<br />

per legittimare la scelta giusta nell’interesse esclusivo del paziente e rispettosa<br />

delle sue volontà. L’autonomia e la responsabilità del Medico sono a garanzia<br />

che le richieste di cure e le scelte dei valori dei pazienti sono accolte nel continuo<br />

sforzo di aiutare chi soffre e ha il diritto di essere accompagnato con competenza<br />

e solidarietà.<br />

Seguono nel Documento della FNOMCeO suggerimenti al legislatore sulle DAT:<br />

sulla forma di espressione: in forma scritta, sottoscritta, datata, conseguente ad<br />

una informazione medica di cui resta idonea documentazione; sul contesto delle<br />

condizioni nelle quali queste assumono valore giuridico ed etico di espressione di<br />

una volontà “capace” ovvero se riferita solo agli stati vegetativi o anche se a tutti<br />

gli altri stati patologici che si manifestano nel corso di malattie cronico degenerative<br />

caratterizzate da una perdita irreversibile della coscienza di sé e dell’ambiente<br />

raffiguranti quindi un’incapacità ad esprimere volontà attuali; sulla temporalità<br />

della validità delle DAT e sue contestualizzazioni sotto il profilo tecnico professionale<br />

al fine di verificare la sussistenza o meno delle condizioni cliniche e delle<br />

valutazioni tecniche che le hanno informate; sul contenuto: NO ad atti eutanasici,<br />

ma nemmeno di accanimento terapeutico; sulla figura del Delegato Fiduciario e<br />

del suo ruolo; sul diritto all’ obiezione di scienza e coscienza da parte del Medico<br />

ed infine sulla previsione che gli atti commessi od omessi dai Medici in osservanza<br />

delle volontà giuridicamente valide, escluse quelle eutanasiche o di assistenza al<br />

suicidio vengano esonerati da qualsivoglia responsabilità civile e penale.<br />

Il documento rappresenta un lungo e meditato percorso e una sintesi degli Ordini<br />

dei Medici in un confronto che ha tenuto conto di posizioni laiche e confessionali<br />

di chi ha ricordato un intervento del Sociologo Gianni Grassi morto di cancro che<br />

scriveva “Mi porto dentro insieme due esigenze apparentemente contraddittorie:<br />

la volontà di mantenere e garantire a me stesso la possibilità di essere io a decide-


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 9<br />

re autonomamente quando e come lasciare la vita e la speranza di essere aiutato<br />

a non averne bisogno grazie ad una rete di fiducia. Cioè di relazioni etiche, scientifiche<br />

e sentimentali che mi garantiscano dignità sino alla fine”, e di chi ha fatto<br />

riferimento agli scritti del Cardinale Dionigi Tettamanzi: “L’uomo è uomo anche<br />

di fronte alla morte e nella morte stessa. Questa da evento inevitabile è chiamata<br />

a divenire per l’uomo un fatto personale, da assumere e da vivere da uomo, ossia<br />

coscientemente e liberamente, dunque responsabilmente.<br />

In questo senso morire con dignità umana significa affrontare la morte con serenità<br />

e coraggio, come parte integrante e irrinunciabile dell’esistenza”.<br />

Una fede che domanda di essere vissuta con una coerente accoglienza della morte.<br />

Eppure il documento, seppure condiviso da tutti nell ‘ impostazione, non è stato<br />

votato ed accettato all’unanimità.<br />

La differenziazione sui contenuti ha riguardato un unico punto, ma decisivo per<br />

la condivisione e riguarda la nutrizione e l’idratazione artificiale. Queste nel documento<br />

sono considerate atti medici terapeutici, in grado di modificare la storia<br />

naturale della malattia e quindi assoggettati, come atti medici, al consenso informato<br />

e al contenuto delle DAT.<br />

Mentre per altri, fra cui l’Ordine di Rovigo, l’idratazione, la nutrizione artificiale<br />

non rappresentano atti medici ma costituiscono il sostegno vitale e quindi non<br />

soggette ad interruzioni volontarie.<br />

Molti hanno presente quello che viene definito come il Protocollo di Liverpool di<br />

Cure Palliative o Lcp: Liverpool Care Pathway ovvero percorso di cura di Liverpool.<br />

Si tratta di un modello di assistenza che indica le cure che un paziente dovrebbe<br />

ricevere negli ultimi giorni di vita per soffrire il meno possibile.<br />

E’ stato creato dal Marie Curie Palliative Care Institute di Liverpool che lo definisce<br />

“un percorso di cure integrate utilizzato al capezzale per incrementare<br />

un’elevata qualità del morente nelle ultime ore e giorni di vita”. L’LCP in pratica<br />

consiste nel sospendere la somministrazione di sostanze e di medicinali endovena<br />

e sostituirle con un’infusione permanente di morfina. Patricia Cooksley, una ex<br />

infermiera che ha visto morire uno zio ottantenne malato di cancro dopi 11 giorni<br />

di disidratazione e somministrazione continua di morfina in un lettera al Daily<br />

Telegraph, l’ha definita “licenza di uccidere”.<br />

Molti parenti di pazienti ricoverati anziani e non anziani hanno protestato per questa<br />

pratica che secondo loro è una sentenza di morte per attuare risparmi nella<br />

spesa sanitaria.<br />

Anche medici geriatri, medici esperti in cure palliative e anestesisti hanno consigliato<br />

una più vigile prudenza nei confronti di protocolli avviati secondo un approccio<br />

modulistico per cui se si barrano tutte le caselle il risultato inevitabile è la<br />

morte. Il dato di fatto è che il 16,5% di tutti i decessi del Regno Unito è avvenuto<br />

dopo sedazione terminale: una percentuale doppia di quelle registrate in paesi<br />

quali Belgio e Olanda dove esistono legislazioni che autorizzano l’eutanasia. Tanto<br />

da fare esclamare a qualcuno – altro che Regina: Dio salvi i malati inglesi.<br />

A parte queste considerazioni, tornando al documento, la soluzione per una condivisione<br />

unanime non mi sembra lontana e passa per le parole del cardinale Javier<br />

Barragen, Ministro della Salute del Vaticano: “L’idratazione e la nutrizione<br />

non si considerano come terapie, dunque non appartengono all’accanimento tera-


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 10<br />

peutico. Riguardo ai metodi con i quali si somministrano, nel caso in cui appaiono<br />

in se stessi come terapie inutili e sproporzionate, possono essere pensati come<br />

accanimento terapeutico. Quindi le risposte devono darle la scienza e la tecnica<br />

medica per evitare di prolungare una dolorosa agonia”.<br />

I Medici devono fare sempre riferimento al Codice Deontologico e ad un’ Etica<br />

forte cui può fare da controaltare solo un diritto mite. Mite ma chiaro.<br />

Un altro tema di grande attualità di deriva bioetica che sta portando a scontri decisi<br />

fra Ministero del Welfare e AIFA e genera molte discussioni nel nostro Paese<br />

è la commercializzazione e la somministrazione della pillola RSU 486: la pillola<br />

abortiva.<br />

Con la sola RSU 486 solo il 4% degli aborti riesce, per provocare l’espulsione<br />

dell’embrione serve una seconda pillola: il Cytotec, nata per curare altre malattie<br />

e l’uso per l’aborto attualmente risulta improprio nelle indicazioni dell’ AIFA.<br />

La posizione degli Ordini dei Medici è quella che ritiene che l’aborto chimico provocato<br />

con la RSU 486 debba rientrare nella IVG e quindi soggetta alla Legge 194,<br />

la quale, depenalizzando le pratiche abortive, ne ha concesso la pratica solo nelle<br />

Strutture Ospedaliere Pubbliche attraverso un percorso che passa per la tutela<br />

della vita e attraverso il ruolo dei Consultori, ritenendo l’aborto un dramma, prendendo<br />

atto che questo dramma è inserito nella storia dell’umanità con l’alternativa<br />

dell’aborto clandestino.<br />

Oltre alle considerazioni che la donna può abortire dopo alcuni giorni e questo<br />

può avvenire fra le mura domestiche o altrove, ove non ricoverata, magari in solitudine,<br />

senza alcun appoggio; ed alle considerazioni inerenti agli effetti indesiderati<br />

del farmaco, alle possibili complicazioni, ed alla pericolosità che in alcuni casi<br />

ha sortito effetti letali.<br />

Cure palliative<br />

Oggi la professione diventa sempre più difficile non solo per la tecnologia sempre<br />

più sofisticata, per la complessità dell’organizzazione, ma anche per quei risvolti<br />

bioetici che il progresso scientifico impone alle nostre coscienze.<br />

Ma che nel contempo ci regala pagine meravigliose di successi che possiamo percepire<br />

negli occhi dei nostri pazienti.<br />

Ai nostri giovani Colleghi che oggi prestano Giuramento di fedeltà con il Giuramento<br />

Ippocratico alla professione auguro che la loro vita professionale sia densa<br />

di quelle pagine da rileggere con orgoglio con i loro futuri pazienti.


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 11<br />

Anatomia radiologica:<br />

tecniche e metodiche<br />

in radiodiagnostica<br />

Radiological anatomy:<br />

techniques and modalities in diagnostic imaging<br />

da “La Radiologia Medica” (rivista nazionale radiologi), luglio-agosto 2009<br />

di Roberto Pozzi Mucelli<br />

Dip. di Radiologia, Policlinico G.B. Rossi, P.le L.A. Scuro, 37134 Verona, Italy<br />

F. Mazzucato<br />

Piccin Nuova Libraria, Padova, eds.<br />

ISBN 978-88-299-1980-2<br />

Published online: 17 July 2009<br />

© Springer-Verlag 2009<br />

The book Anatomia radiologica:<br />

tecniche e<br />

metodologie in radiodiagnostica<br />

(Radiological<br />

anatomy: techniques and<br />

modalities in diagnostic<br />

imaging) by Fernando<br />

Mazzucato has now reached<br />

its third edition. First published<br />

in 1976 and with a<br />

second edition in 1997, the<br />

book has a long history that<br />

spans more than 30 years.<br />

Even so, the volumes continue<br />

to maintain all their<br />

value and relevance today<br />

as then. It is a pleasure to<br />

recall that many radiologists and radiographers<br />

have used and studied this<br />

textbook and that many of the teaching<br />

faculty in the Postgraduate Schools of<br />

Radiology and Undergraduate Courses<br />

Il volume “Anatomia Radiologica<br />

– Tecniche e metodologie in radiodiagnostica”<br />

di Fernando Mazzucato<br />

è giunto alla sua terza edizione.<br />

È opportuno però ricordare che<br />

l’opera di Mazzucato ha una lunga<br />

storia che è iniziata nel 1976 con<br />

la prima edizione e proseguita<br />

nel 1997 con la seconda edizione.<br />

Oggi, come allora, il volume, o meglio<br />

i volumi, mantengono tutto il<br />

loro valore e la loro attualità. Fa<br />

piacere sottolineare che su questo<br />

libro hanno studiato e si sono formati<br />

molti radiologi e tecnici radiologi,<br />

e molti di coloro che ricoprono<br />

incarichi di responsabilità<br />

nelle Scuole di Specializzazione di<br />

Radiologia e nei Corsi di Laurea<br />

per Tecnici di Radiologia, per Immagini<br />

e Radioterapia consigliano<br />

questo libro ai propri studenti.


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 12<br />

for Radiology and Radiotherapy Technicians<br />

recommend it to their students.<br />

The book has always enjoyed considerable<br />

success, as testified by the numerous<br />

reprints, and its popularity is justified<br />

by its clear ability to meet the real<br />

needs of radiologists.<br />

The current edition continues along the<br />

lines of the earlier ones, although it features<br />

several novelties dictated by the<br />

dramatic advances in the field of radiology.<br />

Firstly, it is<br />

now published in<br />

three volumes. This<br />

expansion is due to<br />

the important role<br />

now played by modern<br />

imaging techniques<br />

in diagnostic<br />

radiology. The third<br />

volume is in fact<br />

entirely devoted to<br />

computed tomography<br />

(CT), magnetic<br />

resonance imaging<br />

(MRI) and positron<br />

emission tomography<br />

(PET)-CT.<br />

Secondly, this edition<br />

includes a completely<br />

new section<br />

on interventional<br />

radiology, reflecting the importance of<br />

this discipline for radiologists. The approach<br />

and layout of prior editions have<br />

been maintained, with numerous images,<br />

drawings and diagrams, many of<br />

which are in colour.<br />

The three volumes offer complete coverage<br />

of technical, methodological and<br />

anatomical aspects at the level of all<br />

body organs and systems. In the first<br />

volume, considerable space is given to<br />

physics and technique, equipment, analogue<br />

and digital radiographic images,<br />

as well as to radiology information systems<br />

(RIS) and picture archiving and<br />

Il libro ha sempre riscosso grande<br />

successo, come testimoniato dalle<br />

numerose ristampe, perché evidentemente<br />

è orientato verso le<br />

reali necessità del radiologo. L’edizione<br />

attuale continua la linea delle<br />

edizioni precedenti, ma si arricchisce<br />

di novità, come d’altra parte richiesto<br />

dalla continua e impetuosa<br />

evoluzione della radiologia. Innanzitutto,<br />

l’opera si presenta in<br />

tre volumi. Questo “allargamento”<br />

dell’opera è dovuto alla importanza<br />

che le moderne tecniche di immagine<br />

trovano oggi nella diagnostica<br />

radiologica. Infatti, il terzo volume<br />

è interamente dedicato alla tomografia<br />

computerizzata (TC), alla<br />

risonanza magnetica (RM), alla<br />

tomografia ad emissione di positroni<br />

(PET). Inoltre, l’edizione attuale<br />

comprende una nuova parte<br />

dedicata alla radiologia interventistica,<br />

a testimonianza del ruolo<br />

fondamentale di questa disciplina<br />

per il radiologo. L’opera si avvale<br />

della ormai consolidata impostazione<br />

caratterizzata da una ricca<br />

iconografia, numerosi disegni e<br />

schemi didattici, molti dei quali a<br />

colori.<br />

I tre volumi presentano con grande<br />

completezza gli aspetti tecnici,<br />

metodologici e anatomici a livello<br />

di tutti gli organi e apparati. Nel<br />

primo volume trovano ampio spazio<br />

la parte di fisica e tecnica, le<br />

apparecchiature, l’immagine radiografica<br />

“analogica” e “digitale”;<br />

vengono inoltre presi in esame i<br />

sistemi informativi in radiologia<br />

(RIS) e i sistemi per l'archiviazione<br />

e la comunicazione delle immagini<br />

(PACS). Nel primo volume<br />

trovanoi ampia trattazione due<br />

capitoli fondamentali dedicati allo


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 13<br />

communications systems (PACS). Two<br />

fundamental chapters in this volume<br />

provide an exhaustive description of<br />

the muscoloskeletal and cardiorespiratory<br />

systems, the necessary starting<br />

points in the training of radiologists<br />

and radiology technicians.<br />

The second volume comprises most of<br />

yhe chapters dealing with varoius organs<br />

and systems and in particular the<br />

digestive system, the liver, the biliary<br />

system, the spleen, the pancreas, the<br />

urinary system and retroperitoneum,<br />

the male and female reproductive systems,<br />

the breast and the nervous system.<br />

The volume ends with three chapters<br />

devoted to sonography in internal<br />

medicine and obstetries and gyneacology<br />

and to Doppler sonography.<br />

The thitd volume is the most extensive,<br />

as deals mainly with heavy equipment,<br />

with ample space given to CT,<br />

MRI and PET-CT. The volume addresses<br />

technical and technological aspects,<br />

including the latest technological innovations,<br />

anatomical aspects and a<br />

number of fundamental pathological<br />

patterns. The final section is devoted<br />

to diagnostic and especially interventional<br />

angiography, with chapters also<br />

covering extravascular interventional<br />

radiology.<br />

Although the book was written in collaboration<br />

with other well-known authors,<br />

it is nice to note that Fernando<br />

Mazzucato's work of coordinator elearly<br />

transpires through all of the chapters,<br />

such that it is easy to predict that<br />

this new editions will enjoy a success<br />

equal to that achieved by the earlier<br />

editions.<br />

scheletro e articolazioni e all'apparato<br />

cardiorespiratorio, con i quali<br />

deve iniziare la formazione dello<br />

specialista radiologo e del tecnico<br />

di radiologia.<br />

Il secondo volume contiene la maggior<br />

parte dei capitoli dedicati ai<br />

vari organi e pparati, e precisamente<br />

all'apparato digerente, al<br />

fegato, alle vie biliari, alla milza,<br />

al pancreas, all'apparato urinario<br />

e al retroperitoneo, all'apparato<br />

genitale maschile e femminile,<br />

alla mammella e infine al sistema<br />

nervoso. Il volume termina con tre<br />

capitoli dedicati all'ecografia internistica,<br />

ostetrico-ginecologica e<br />

al Doppler.<br />

Il terzo volume è molto corposo in<br />

quanto è dedicato principalmente<br />

alle macchine “pesanti” e pertanto<br />

trovano ampio spazio la TC, la RM<br />

e la PET. vengono presi in esame<br />

sia gli aspetti di tecnica e tecnologia,<br />

con gli ultimi aggiornamenti<br />

tecnologici delle apparecchiature<br />

e gli aspetti anatomici e alcuni<br />

quadri patologici fondamentali.<br />

La parte conclusiva è dedicata<br />

alla angiografia diagnostica, ma<br />

soprattutto interventistica, includendo<br />

in questa parte anche l'interventistica<br />

extravascolare.<br />

Il libro è scritto in collaborazione<br />

con altro ben noti autori, ma piace<br />

sottolineare, come traspare chiaramente,<br />

l'opera di coordinamento<br />

di Fernando Mazzuccato, per cui<br />

è facile prevedere, per questa nuova<br />

edizione, un successo pari alle<br />

precedenti.


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 14<br />

E.N.P.A.M.<br />

Riscossione contributo<br />

“Quota A” 2010<br />

Tutti i medici e gli odontoiatri iscritti ai rispettivi Albi professionali beneficiano<br />

della tutela previdenziale assicurata dal Fondo generale ENPAM.<br />

Il finanziamento delle prestazioni previdenziali ed assistenziali erogate<br />

da tale Fondo è garantito dal versamento di un contributo minimo dovuto<br />

in misura fissa per fasce di età. Tale contributo confluisce presso una apposita<br />

gestione, denominata “Quota A” del Fondo di Previdenza Generale.<br />

Gli importi che saranno posti in riscossione nel corso dell’anno 2010 sono i seguenti:<br />

- euro 186,40 annui (euro 15,53 mensili) per tutti gli iscritti fino al compimento<br />

del 30° anno di età;<br />

- euro 361,82 annui (euro 30,15 mensili) per tutti gli iscritti dal compimento del<br />

30° anno di età fino al compimento del 35° anno di età;<br />

- euro 678,99 annui (euro 56,58 mensili) per tutti gli iscritti dal compimento del<br />

35° anno di età fino al compimento del 40° anno di età;<br />

- euro 1.253,96 annui (euro 104,50 mensili) per tutti gli iscritti dal compimento<br />

del 40° anno di età fino al compimento del 65° anno di età.<br />

- euro 678,99 annui (euri 56,58 mensili) per gli iscritti ammessi, entro il 31 dicembre<br />

1989, al beneficio della contribuzione ridotta “Quota A”, in quanto forniti<br />

di diversa copertura previdenziale obbligatoria.<br />

Oltre agli importi sopra elencati, tutti gli iscritti sono tenuti a corrispondere un contributo<br />

annuo di euro 42,75 (euro 3,56 mensili) per la copertura dell'onere derivante<br />

dalle indennità di maternità, aborto, adozione<br />

e affidamento preadottivo erogate dall'E.N.P.A.M.<br />

STAMPA DUPLICATI RAV<br />

Anche quest'anno la Fondazione E.N.P.A.M. offre<br />

ai propri iscritti un utile servizio in caso di<br />

mancato ricevimento o smarrimento del bollettino<br />

RAV per il pagamento del contributo dovuto<br />

alla "Quuota A" del Fondo di Previdenza Generale.<br />

In prossimità della scadenza del versamento<br />

della prima rata (30 aprile 2010), infatti gli<br />

utenti registrati presso il portale www.enpam.it<br />

potranno reperire direttamente un duplicato del<br />

bollettino RAV, accedendo all'Area riservata del<br />

sito della Fondazione.<br />

In questo caso il pagamento potrà essere effettuato<br />

presso gli Istituti di Credito oppure con<br />

carta di credito mediante il servizio TAXTEL.<br />

L'incarico di riscuotere su tutto il territorio nazionale<br />

i suddetti contributi, a decorrere dall'anno<br />

2001, è stato affidato ad Equitalia Esatri S.p.A. che<br />

a tal fine provvede a trasmettere al domicilio degli<br />

iscritti i relativi bollettini di pagamento RAV.<br />

Gli importi dovuti possono essere versati in un’unica<br />

soluzione entro il 30 aprile dell’anno di riferimento<br />

del contributo ovvero in quattro rate con scadenza<br />

30 aprile, 30 giugno, 30 settembre e 30 novembre.<br />

Il recupero degli eventuali importi non corrisposti<br />

entro i termini è effettuato mediante iscrizione a<br />

ruolo e notifica della corrispondente cartella di pagamento.<br />

Il mancato ricevimento dell’avviso non esonera<br />

dal pagamento del contributo. In tal caso, al fine<br />

di ottenere le istruzioni necessarie per provvedere


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 15<br />

al versamento, deve essere tempestivamente inoltrata ad Equitalia Esatri S.p.A<br />

(al fax n. 02.6416.6617 o all’indirizzo e-mail: taxtel@equitaliaetr.it) un’apposita<br />

richiesta, accompagnata da copia di un documento d’identità in corso di validità<br />

e dall’indicazione dei seguenti dati: codice fiscale, nome e cognome, indirizzo e<br />

recapito telefonico.<br />

Si evidenzia, inoltre, che gli utenti registrati presso il portale www.enpam.<br />

it, accedendo all’Area riservata del sito della Fondazione, potranno reperire<br />

direttamente un duplicato del bollettino RAV. In questo caso il pagamento<br />

potrà essere effettuato presso gli Istituti di Credito oppure con carta di<br />

credito mediante il servizio TAXTEL:<br />

• via telefono al n. 800.191.191<br />

• via internet al sito www.taxtel.it<br />

Al fine di evitare i disagi connessi al mancato ricevimento o allo smarrimento dei<br />

bollettini, si ricorda che i predetti obblighi contributivi possono essere assolti chiedendo<br />

la domiciliazione del relativo pagamento mediante addebito permanente<br />

in conto corrente bancario (procedura RID).<br />

Per poter usufruire della domiciliazione bancaria è<br />

sufficiente compilare il modulo allegato all’avviso<br />

Andamento adesioni RID<br />

di pagamento e trasmetterlo ad Equitalia ESATRI<br />

S.p.A. secondo le modalità indicate da tale società.<br />

Il modulo RID, quindi, non deve essere presentato<br />

alla propria banca, ma deve essere inoltrato direttamente<br />

al predetto Agente della riscossione.<br />

Per il servizio offerto, la commissione richiesta da<br />

Equitalia ESATRI S.p.A. è di euro 2,07 per addebito.<br />

Le domande di attivazione della domiciliazione<br />

bancaria relative al contributo “Quota A” posto<br />

in riscossione nel corrente anno devono necessariamente<br />

pervenire entro il 31 maggio. Tutte le<br />

richieste di adesione presentate entro tale data determinano<br />

l’addebito in conto corrente dell’intero<br />

importo dovuto, secondo le modalità di pagamento<br />

prescelte (unica soluzione o pagamento rateale).<br />

In tale caso, pertanto, l’iscritto non dovrà in alcun<br />

caso procedere al versamento diretto dei contributi dovuti, anche qualora abbia<br />

ricevuto i relativi bollettini RAV.<br />

Si rammenta, infine, che i contributi previdenziali sono integralmente deducibili<br />

dal reddito complessivo, ai sensi dell’art. 10, comma 1, lett. e) del Testo Unico<br />

delle Imposte sui Redditi (TUIR).<br />

Sul retro della sezione di versamento dei bollettini RAV è all’uopo indicata la descrizione<br />

“Trib. 539 Previdenza ENPAM 2010”. Il pagamento del contributo mediante<br />

il servizio RID potrà essere comprovato dagli addebiti riportati negli estratti<br />

di conto corrente inviati dalla banca e da un riepilogo annuale dei pagamenti intervenuti<br />

che Equitalia ESATRI S.p.A. invierà a mezzo posta, in tempo utile per gli<br />

adempimenti fiscali.


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 16<br />

Ufficio Centrale Odontoiatri<br />

FNOMCeO<br />

Parere del Consiglio<br />

Superiore di Sanità<br />

su RU486<br />

Il Consiglio Superiore della Sanità, sulla scorta di articolare considerazioni<br />

che hanno tenuto conto dei diversi profili valutativi, da tenere<br />

contestualmente presenti, di carattere sia <strong>medico</strong> che guiridico, ha<br />

espresso il suo parere tecnico scientifico, ed ha concluso nel senso:<br />

• di ritinere "necessario" al fine di garantire il rispetto della legge 194/78 su<br />

tutto il territorio nazionale, che il percorso dell'interruzione volontaria di<br />

gravidanza medica avvenga in regime di ricovero ordinario fino alla verifica<br />

della completa espulsione del prodotto del concepimento;<br />

• di raccomandare altresì che, sulla base delle considerazioni riportate nel<br />

medesimo parere, "vengano slittate e concordate linee di indirizzo da<br />

formulare sulla base dell'elaborazione dei dati in materia di IVG medica e<br />

chirurgica e della loro comparazione".<br />

A tal riguardo, si invitano codesti Assessorati a fornire assicurazione allo<br />

scrivente Ministero della salute che, nell'utilizzo del farmaco RU-486,<br />

nell'ambito dell'applicazione dell'articolo 8 della legge 197/78, le strutture<br />

ospedaliere operanti sul territorio di rispettiva competenza adegueranno<br />

la propria prassi assistenziale all'indirizzo tecnico scientifico espresso dal<br />

Consiglio Superiore di Sanità, con particolare riferimento al ricorso al regime<br />

di ricovero ospedaliero ordinario fino alla verifica della completa espulsione del<br />

prodotto del concepimento.<br />

Si evidenzia come tale modalità di erogazione della prestazione sanitaria<br />

in questione sia ritenuta dal C.S.S. indispensabile al fine di garantire<br />

contestualmente al tutela della sfera fisica e psichica della gestante ed il rispetto<br />

delle disposizioni della legge 194/78.<br />

In merito alla raccomandazione espressa dal C.S.S. di formulare linee di<br />

indirizzo sulla materia di che trattasi sulla base dei dati in materia in IVG medica<br />

e chirurgica e della loro comparazione, questo Ministero adotterà le necessarie<br />

iniziative di monitoraggio e valutazione.


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 17<br />

Parere del Consiglio<br />

Superiore di Sanità<br />

su RU486<br />

Ministero della Salute<br />

CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA'<br />

SESSIONE XLVII<br />

Seduta del 18 marzo 2010<br />

IL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA'<br />

ASSEMBLEA GENERALE<br />

Vista la richiesta del 24 febbraio 2010 con la quale il Ministro, con riferimento alla recente<br />

autorizzazione all'immissione in commercio del farmaco mifepristone (RU 486) da parte<br />

dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ha chiesto il parere del Consiglio Superiore di Sanità<br />

in merito a:<br />

- modalità di impiego di tale farmaco nel rispetto della legge 194 del 1978;<br />

- opportunità di stilare linee guida che rendano uniformi i livelli di sicurezza di tale<br />

farmaco a livello nazionale:<br />

- definizione di "ricovero" anche in relazione alla determina dell'AIFA;<br />

Vista al determinazione AIFA n. 1460 del 24 novembre 2009 "Autorizzazione all'immissione<br />

in commercio del medicinale per uso umano "Mifegyne" che, all'art. 3 (vincoli dle percorso di<br />

utilizzo), prevede "L'impiego del farmaco deve trovare applicazione nel rigoroso rispetto dei<br />

precetti normativi previsti dalla Legge 22 maggio 1978, n. 194 a garanzia e a tutela della<br />

salute della donna; in particolare deve essere garantito il ricovero in una delle strutture<br />

sanitarie individuate dall'art. 8 della citata Legge 194/78 dal momento dell'assunzione<br />

del farmaco fino alla verifica dell'espulsione del prodotto di concepimento. Tutto il<br />

percorso abortivo deve avvenire sotto la sorveglianza di un <strong>medico</strong> del servizio ostetrico<br />

ginecologico cui è demandata la corretta informazione sull'utilizzo del medicinale, sui<br />

farmaci da associare, sulle metodiche alternative e sui possibili rischi connessi, nonchè<br />

l'attento monitoraggio onde ridurre al minimo le reazioni avverse segnalate, quali<br />

emorragie, infezioni ed eventi fatali. Con particolare riguardo alle possibili reazioni<br />

avverse, tenuto conto anche del riassunto delle caratteristiche del prodotto approvato<br />

dei dati disponibili di Farmacovigilanza nonchè della bibliografia disponibile, che<br />

avvertono sui rischi teratogeni connessi alla possibilità del fallimento di interruzione<br />

farmacologica di gravidanza e del sensibile incremento del tasso di complicazioni in<br />

relazione alla durata della gestione, l'assunzione del farmaco deve avvenire entro la<br />

settimana di amenorrea. É rimesso alle autorità competenti, nell'ambito delle proprie<br />

funzioni, di assicuare che le modalità di utilizzo della specialità mifegyne ottemperino<br />

alla normativa vigente in materia di interruzione volontaria di gravidanza e alle<br />

disposizioni di cui sopra";<br />

Vista la legge 22 maggio 1978 n. 194 "Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione<br />

volontaria della gravidanza" e in particolare, l'art. 8 che prevede che l'interruzione della<br />

gravidanza sia praticata da un <strong>medico</strong> del servizio ostetricoginecologico "presso un ospedale<br />

generale tra quelli indicati nell'articolo 20 della legge 12 febbraio 1968, n. 132, quale verifica anche<br />

l'inesistenza di controindicazioni sanitarie" opresso gli ospedali pubblici specializzati, gli istituti<br />

ed enti di cui alla medisima e al decreto del Presidente della Repubblica 18 guigno 1958, n. 754<br />

o, nei primi novanta giorni l'interruzione della gravidanza, anche presso case di cura autorizzate<br />

dalla Regione, "fornite di requisiti ingenico-sanitari e di adeguati sevizi ostetricoginecologici" o<br />

presso poliambulatori pubblici adeguatamente attrezzati, funzionalmente collegati agli ospedali<br />

ed autorizzati dalla Regione...omissi...:;<br />

Visto l'art. 3, comma 1 della legge 8 aprile 1998, n. 94 che dispone che "...omissis...il <strong>medico</strong>,<br />

nel prescrivere una specialità medicinale o altro medicinale prodotto industrialmente,<br />

si attiene alle indicazioni terapeutiche, alle vie e alle modalità di somministrazione


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 18<br />

Parere del Consiglio<br />

Superiore di Sanità<br />

su RU486<br />

previste dall'autorizzazione all'immissione in commercio rilasciata dal Ministero della<br />

Sanità";<br />

Visto il D.lgs 24 aprile 2006, n. 219 "Autorizzazione della direttiva 2001/83/CE (e successive<br />

direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano,<br />

nonchè della direttiva 2003/94/CE" e in particolare l'art. 92 (Medicinali utilizzabili esclusivamente<br />

in ambiente ospedaliero o in strutture ad esso assimilabili), comma 1 che stabilisce "I medicinali<br />

che per le caratteristiche farmacologiche, o per innovatività, per modalità di somministrazione<br />

o per altri motivi di tutela della salute pubblica non possono essere utilizzati in condizioni di<br />

sufficiente sicurezza al di fuori di strutture ospedaliere";<br />

Visto l'art. 3 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3 "Modifiche al titolo V della parte<br />

seconda della Costituzione" che individua la tutela della salute fra le materie di legislazione<br />

concorrente, per le quali spetta alla Regioni la potestà legislativa e riserva allo Stato la<br />

determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che<br />

devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;<br />

Premesso che il Consiglio Superiore di Sanità si è precedentemente espresso sul tema<br />

dell'aborto farmacologico e, in particolare:<br />

• nella seduta del 18 marzo 2004 il Consiglio in merito al quesito circa "Sperimentazione clinica:<br />

interruzione volontaria di gravidanza (IVG) con Mifepristone (RU 486) e Misoprostolo.<br />

Richiesta di parere sulle garanzie di tutela, contro i potenziali rischi da interruzione<br />

di gravidanza. al di fuori delle strutture sanitarie, ai fini della compatibilità giuridica<br />

con le disposizioni della legge n. 194 del 1978, con particolare riguardo all'articolo 8"<br />

esprimeva parere favorevole circa la legittimità della sperimentazione, in conformità all'art. 8<br />

della legge 194/78, solo nel caso in cui la stessa si fosse svolta in ambito ospedaliero;<br />

• nella seduta del 20 dicembre 2006 l'Assemblea Generale cui erano stati sottoposti quesiti<br />

relativi alla sperimentazione del farmaco RU 486, per l'interruzione di gravidanza, riteneva<br />

che l'introduzione e l'impiego in Italia del medicinale non potessero essere in conflitto<br />

con la specifca disciplina prevista dalla Legge 194/78 e che il farmaco, in associazione con<br />

misoprostolo, dovesse essere somministrato in ospedale pubblico o in altra struttura prevista<br />

dalla stessa legge, in regime di ricovero fino ad aborto avvenuto;<br />

• nella seduta del 4 marzo 2008 l'Assemblea Generale in merito alla richiesta di parere del<br />

Ministero pro tempore "sulle modalità di impiego del farmaco RU 486 nel pieno rispetto<br />

della legge 194 del 1978 in relazione all'imminente registrazione e commercializzazione<br />

di tale farmaco, anche sulla base di quanto osservato dal Direttore dell'Agenzia Italiana<br />

del farmaco" aveva ritenuto opportuno sospendere l'espressione del parere in attesa che si<br />

concludesse l'iter autorizzativo da parte dell'AIFA;<br />

Preso atto delle risultanze del lavoro svolto dal Comitato di Presidenza e dal Gruppo di lavoro<br />

ad hoc istituito in merito all'uso del farmaco RU 486.<br />

Sentito il relatore prof. Garaci;<br />

Considerato che dopo un approfondito esame della problematica, anche attraverso l'analisi<br />

della letteratura scientifica (all. 1), si è evidenziato quanto segue:<br />

1. dati scientifici:<br />

• nella maggior parte dei casi si tratta di studi osservazionali e, pertanto, mancano i gruppi di<br />

controllo;<br />

• i dati relativi all'IVG farmacologica e chirurgica non risultano confrontabili;<br />

• i dati non sono omogenei e i risultati sono estremamente difformi soprattutto per quanto<br />

riguarda efficacia ed eventi avversi; purtuttatvia, emergerebbe un profilo di sicurezza inferiore<br />

dell'IVG farmacologica rispetto a quello dell'IVG chirurgica;<br />

• i decessi non sono chiaramente attribuibili all'uso del farmaco così come non è stabilito il<br />

rapporto di causa/effetto; purtuttavia, è doveroso tenerne conto;<br />

2. aspetti gestionali e operativi:<br />

• non risultano essere state messe a punto procedure standard relative ad un percorso<br />

assistenziale per IVG medica nè risultano applicabili tour curt quelle già definite per l'IVG<br />

chirurgica;


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 19<br />

Parere del Consiglio<br />

Superiore di Sanità<br />

su RU486<br />

• il misoprostolo orale non presenta un'indicazione per l'aborto <strong>medico</strong>, nonostante sia<br />

approvato a livello europeo in associazione al mifepristone in questa ondicazione; l'uso del<br />

misoprostolo orale si configura, quindi, come utilizzo offlabel, per il quale sono necessarie<br />

un'esaustiva informazione e l'acquisizione del consenso scritto della donna;<br />

• è indispensabile fornire un'adeguata informazione sulle tecniche di interruzione volontaria<br />

della gravidanza di un tipo <strong>medico</strong> e chirurgico, sui relativi rischi e sulle possibili complicanze,<br />

per una scelta libera e consapevole da parte della donna e, esaustivo e corretto per il consenso<br />

informativo;<br />

• è necessario, sulla base della responsabilità del <strong>medico</strong> conferita a quest'ultimo dalla legge<br />

194/78, e sulla base del principio di precauzione, garantire la massima sicurezza alla donna<br />

che ricoerre all'IVG;<br />

• la valutazione del successo del trattamento non dispone, a tutt'oggi, di criteri univoci e<br />

standardizzati; si rende pertanto necessario disporre di metodiche e protocolli omogenei in<br />

grado di identificare con precisione l'esito della procedura abortiva;<br />

• il rischio di eventi avversi non è completamente eliminabile, così come in qualsiasi atto<br />

<strong>medico</strong>/chirurgico e, nel caso di insorgenza di gravi eventi avversi fuori dalle strutture<br />

sanitarie, qualora la donna venga dimessa prima della completa espulsione del prodotto<br />

di concepimento si potrebbe determinare un impedimento ad affrontare una eventuale<br />

emergenza con tempestività e risposte terapeutiche adeguate;<br />

• la somministrazione di farmaci abortivi, in assenza di ricovero ospedaliero fino ad aborto<br />

avvenuto, di associa ad una perdita delle pazienti alla visita di controllo sempre consistente<br />

e, comunque, descritta in misura mai inferiore al 20%; pertanto, non è possibile verificare,<br />

in tale percentuale, nè l'insorgenza di eventi avversi nè la totale espulsione del prodotto del<br />

concepimento che, qualora non completa, potrebbe generare gravi conseguenze; inoltre la<br />

perdita al follow up inciderebbe ulteriormente, e negativamente, sui sistemi di farmacovigilanza<br />

e farmacosorveglianza "post marketing" anche ai fini del miglioramento della pratica clinica,<br />

quale parte integrante dell'assistenza sanitaria;<br />

3. Aspetti normativi:<br />

• l'IVG medica si configura come percorso giuridico complesso;<br />

• è necessario applicare quanto previsto dalla legge 194/78: tale atto normativo, oltre a<br />

contenere prescrizioni riferibili esclusivamente all'aborto chirurgico, pone una disciplina<br />

sull'interruzione volontaria della gravidanza; ne consegue che le norme da esso previste<br />

devono ritenersi applicabili anche all'aborto farmacologico, che dell'interruzione di gravidanza<br />

rappresenta una species;<br />

• l'interpretazione dell'art. 8 della legge 194/78 8 (ciatato nella determina AIFA) consente di<br />

affermare che la stessa si applichi tanto all'aborto chirurgico quanto a quello farmacologico,<br />

atteso che la norma, non operando alcuna distinzione "interna" si riferisce genericamente alla<br />

"interruzione della gravidanza"; da ciò discende che il nucleo essenziale delle garanzie dettate<br />

dall'art. 8 a tutela della salute della donna (presenza di un <strong>medico</strong> specializzato quale unico<br />

soggetto abilitato a praticare l'interruzione della gravidanza, ricovero presso le strutture<br />

sanitarie previste dalla legge) opera anche l'ipotesi in cui quest'ultima ricorra all'aborto<br />

farmacologico anzichè quello chirurgico;<br />

4. Correlazione fra determina AIFA del 24 novembre 2009, legge 194/78 e stato<br />

dell'arte relativo all'IVG farmacologica;<br />

• la determina AIFA prevede "L'impiego del farmaco deve trovare applicazione nel<br />

rigoroso rispetto dei precetti normativi previsti dalla Legge 22 maggio 1978, n. 194<br />

a garanzia e a tutela della slaute della donna; in particolare deve essere garantito il<br />

ricovero in una delle strutture sanitarie individuate dall'art.8 della citata legge 194/78<br />

dal momento dell'assunzione del farmaco fino alla verifica dell'espulsione del prodotto<br />

del concepimento";<br />

• la legge 194/78 individua le strutture presso le quali deve avvenire l'IVG chirurgica, che deve<br />

essere praticata da un <strong>medico</strong> del servizio ostetricoginecologico;<br />

• il regime di ricovero si riferisce alla particolare modalità organizzativa di erogazione


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 20<br />

Parere del Consiglio<br />

Superiore di Sanità<br />

su RU486<br />

dell'assistenza ospedaliera e si distingue in:<br />

- ricovero ordinario - che prevede l'assegnazione di un posto letto e la permanenza del paziente<br />

continuava con pernottamento nella struttura ospedaliera;<br />

- day hospital - caratterizzato dalle seguenti condizioni: si tratta di un ricovero o di un<br />

ciclo di ricoveri programmato; è limitato ad una sola parte della giornata e non prevede il<br />

pernottamento nella struttura; fornisce prestazioni multiprofessionali o plurispecialistiche<br />

che necessitano di un tempo di esecuzione che si discosta in modo netto da quello necessario<br />

per una normale prestazione ambulatoriale;<br />

• l'IVG chirurgica, sulla quale è tarate la legge 194, è una procedura dove il distacco e<br />

l'espulsione del prodotto del concepimento avvengono contemporaneamente; al contrario,<br />

nell'IVG medica il momento non coincide, potendosi verificare l'esplusione del prodotto di<br />

concepimento in tempi diversi: dall'esame della lettura scientifica, si evince che l'esplusione è<br />

avvenuta già dopo la somministrazione della prima pillola (mifepristone) nel 5,3-6,3% dei casi<br />

(USA/Francia); dopo la somministrazione della prostaglandina l'espulsione è avvenuta entro<br />

le 4 ore nel 44,1-50,3% dei casi, entro le 4-24 ore nel 18,7-22% dei casi, dopo il terzo giorno<br />

nell'8,2-8,6% dei casi e in tempi successivi e non precisati nel 9,2-14,2% dei casi;<br />

Rilevato che il Comitato di Presidenza e il Gruppo di lavoro, sulla base dell'approfondimento<br />

operato, i cui elementi salienti sono sopra riportati, hanno individuato le fattispecie di ricovero<br />

ordinario come il regime di ricovero più idoneo a garantire che il percorso assistenziale avvenga<br />

secondo il mandato della legge 194/78 e della determina AIFA, e a fornire una tutela anche nei<br />

confronti delle fasce sociali svantaggiate;<br />

Preso atto del parere reso al Presidente del CSS dal Prof. Annibale Marini, in data 11 marzo<br />

2010 e presente agli atti del CSS, secondo il quale appare necessario che vi siano previsioni<br />

puntuali e previste volte a far si che l'aborto farmacologico sia praticato da personale sanitario<br />

qualificato e che tale pratica sia eseguita presso strutture sanitarie accreditate, previo ricovero<br />

continuativo della donna dal momento di assunzione del farmaco sino alla effettiva espulsione<br />

del prodotto del concepimento;<br />

Ritenuto che le procedure per l'interruzione volontaria di gravidanza (siano esse mediche che<br />

chirurgiche) possono dirsi conformi alla legge 194/78 solo laddove sia assicurata una tutela<br />

effettiva della sfera fisica e psichica della gestante e che pertanto, sulla base di tale principio,<br />

tutti gli elementi considerati potranno essere rivalutati anche alla luce di un esame approfondito<br />

dei dati nazionali derivanti dalla sorveglianza post marketing;<br />

Esaminata la documentazione agli atti;<br />

Condivise le osservazioni e le proposte del Gruppo di lavoro e del Comitato di Presidenza;<br />

Valutate, dopo approfondita disamina dei diversi aspetti evidenziati e correlati, le considerazioni<br />

emerse nello sviluppo del dibattito;<br />

RITIENE NECESSARIO<br />

al fine di garantire il rispetto della legge 194/78 su tutto il territorio nazionale, che il percorso<br />

dell'interruzione volontaria di gravidanza medica avvenga in regime di ricovero ordinario fino<br />

alla verifica della completa espulsione del prodotto del concepimento.<br />

RACCOMANDA<br />

altresì che, sulla base delle considerazioni sopra riportate, vengano stilate e concordate linee di<br />

indirizzo da formulare sulla base dell'elaborazione dei dati in materia di IVG medica e chirurgica<br />

e della loro comparazione.<br />

IL SEGRETARIO GENERALE IL PRESIDENTE DEL CSS<br />

Concetta Mirisola Enrico Garaci<br />

Biobliografia allegata al parere del 18 marzo 2010, depositata presso l'Ordine dei Medici


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 21<br />

INCONTINENzA<br />

URINARIA<br />

L’incontinenza urinaria è la perdita involontaria di urina attraverso l’uretra<br />

provocata da un’alterazione del meccanismo della continenza.<br />

Il meccanismo della continenza si basa sull’attività coordinata del<br />

detrusore e dello sfintere uretrale: il detrusore si rilascia permettendo<br />

che la vescica si riempia con bassa pressione endovescicale, lo sfintere uretrale<br />

al contrario si contrae determinando un aumento della pressione endouretrale: il<br />

rapporto tra pressione endovescicale, bassa, e pressione endouretrale, alta, fa in<br />

modo che l’urina sia mantenuta in vescica.<br />

Un’alterazione del meccanismo che comporti un aumento della pressione<br />

endovescicale, oppure una diminuzione della pressione endouretrale, oppure<br />

ambedue i fenomeni, altera l’equilibrio e può portare alla perdita involontaria di<br />

urina.<br />

TIPI DI INCONTINENzA<br />

A seconda del tipo di alterazione che sta alla base della perdita d’urina si<br />

riconoscono diversi tipi di incontinenza, in particolare:<br />

Incontinenza urinaria da sforzo (stress incontinence)<br />

Incontinenza urinaria da urgenza (urge incontinence)<br />

Incontinenza urinaria mista (stress-urge incontinence)<br />

Incontinenza urinaria da rigurgito (overflow incontinence)<br />

Incontinenza riflessa<br />

Incontinenza urinaria postminzionale goccia a goccia (dribbling incontinence)<br />

Enuresi notturna<br />

Incontinenza urinaria funzionale<br />

Incontinenza urinaria da sforzo (stress incontinence)<br />

L’incontinenza urinaria da sforzo è la perdita di urina che si verifica quando si<br />

esegue un esercizio fisico o uno sforzo, come colpo di tosse, risata, starnuto,<br />

sforzo improvviso.<br />

Questo tipo di incontinenza è dovuto alla debolezza dello sfintere che non<br />

riesce a tenere chiusa l’uretra in caso di improvviso aumento della pressione<br />

endovescicale. La debolezza dello sfintere uretrale può essere dovuta a una sua<br />

dislocazione per indebolimento dei meccanismi di sostegno, a un basso livello di<br />

estrogeni, a un danno diretto oppure a un danno neurologico per compromissione<br />

dell’innervazione periferica in corso di interventi chirurgici.<br />

Incontinenza da urgenza (urge incontinence)<br />

L’incontinenza urinaria da urgenza è la perdita che si verifica a causa di<br />

una improvvisa contrazione vescicale involontaria. Fa parte della sindrome


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 22<br />

pollachiuria-urgenza-incontinenza: le contrazioni vescicali involontarie possono<br />

essere frequenti e causare frequenti e impellenti stimoli minzionali, avvertiti<br />

come bisogno urgente di urinare; se le contrazioni sono di ampiezza e di durata<br />

limitate, il paziente riesce a controllarle con una contrazione volontaria dello<br />

sfintere eventualmente fino a quando raggiunte il bagno, se invece le contrazioni<br />

sono di ampiezza elevata e lunghe, il paziente non riesce a controllarle del tutto<br />

e perde urina.<br />

Le contrazioni vescicali involontarie sono spesso idiopatiche, come nell’instabilità<br />

del detrusore, altre volte sono secondarie a stimoli irritativi vescicali o a ostruzione<br />

cervicouretrale come da ipertrofia della prostata.<br />

Incontinenza urinaria mista<br />

L’incontinenza urinaria mista è l’incontinenza che si verifica con l’associazione dei<br />

meccanismi dell’incontinenza da urgenza e dell’incontinenza da stress.<br />

Incontinenza urinaria da rigurgito (overflow incontinence)<br />

L’incontinenza da rigurgito è quella che si verifica nei pazienti affetti da ritenzione<br />

cronica d’urina: in questi soggetti la vescica è enormemente distesa poiché il paziente<br />

non riesce a mingere volontariamente a causa dell’ostruzione cervicouretrale e<br />

della debolezza del detrusore, ma pressioni sull’addome o contrazioni detrusoriali<br />

involontarie determinano transitori aumenti della pressione endovescicale che<br />

causano la perdita di piccole quantità di urine. Il fenomeno viene indicato anche<br />

con il termine di iscuria paradossa.<br />

Incontinenza riflessa (reflex incontinence)<br />

L’incontinenza riflessa è la perdita involontaria d’urina causata da contrazioni<br />

detrusoriali riflesse. Queste si verificano nei pazienti con lesioni midollari nei quali<br />

il riflesso della minzione viene liberato dal controllo dei centri nervosi superiori.<br />

Incontinenza urinaria postminzionale goccia a goccia (dribbling<br />

incontinence)<br />

L’incontinenza urinaria postminzionale si verifica solo nei maschi ed è causata<br />

dall’accumulo di urina nell’uretra bulbare durante la minzione, che non viene<br />

espulsa tutta subito probabilmente per una debolezza dei muscoli bulbocavernosi.<br />

Terminata la minzione, l’urina accumulata nell’uretra bulbare continua a defluire,<br />

a gocce, fino a quando l’uretra si svuota del tutto.<br />

Enuresi notturna<br />

L’enuresi notturna non è una vera incontinenza, in quanto i meccanismi della<br />

continenza e della minzione sono integri. Si verifica quindi come minzione<br />

involontaria durante il sonno, quando il meccanismo della minzione sfugge al<br />

controllo della coscienza. Si verifica nei bambini dopo i tre-quattro anni, quando<br />

di solito viene acquisito il controllo della minzione e scompare spontaneamente<br />

verso i nove-dieci anni. Spesso questi bambini hanno un sonno profondo.<br />

Incontinenza urinaria funzionale<br />

L’incontinenza urinaria funzionale non è una vera incontinenza, ma si verifica


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 23<br />

come minzione obbligata in un luogo inappropriato in soggetti che per vari motivi<br />

non sono in grado di raggiungere il bagno: pazienti defedati, pazienti con disturbi<br />

della coscienza, pazienti con scarsa assistenza.<br />

GRADI DI INCONTINENzA<br />

La gravità dell’incontinenza urinaria è espressa come:<br />

a) minima in caso di non uso di pannolini ed assenza di restrizione delle attività<br />

sociali,<br />

b) modesta, in caso di uso occasionale di pannolini senza restrizione delle attività<br />

sociali,<br />

c) moderata in caso di uso costante di pannolini, con alcune restrizioni delle<br />

attività sociali,<br />

d) grave in caso di uso costante di pannolini, restrizioni delle attività sociolavorative<br />

e necessità dell’aiuto di altre persone.<br />

PREVALENzA DELL’INCONTINENzA URINARIA<br />

L’incontinenza urinaria è una problema che interessa il sesso femminile più di quello<br />

maschile, ed è correlato all’età. In uno studio di Thomas e coll. la prevalenza di<br />

incontinenza urinaria nelle femmine risultava dello 0,2% fino a 65 anni e del 2,5%<br />

dopo i 65 anni, nei maschi invece risultava dello 0,1% fino ai 65 anni e dell’1,3%<br />

dopo i 65 anni.<br />

In realtà questi valori si riferivano a pazienti ricoverati o residenti in strutture<br />

sanitarie. La prevalenza nella popolazione generale è sicuramente più elevata e il<br />

problema sembra meno importante perché molte persone affette da incontinenza<br />

urinaria tengono per sé il disturbo e non lo manifestano neanche al proprio <strong>medico</strong><br />

curante.<br />

Secondo studi epidemiologici condotti in Italia la prevalenza di incontinenza<br />

urinaria risultava dell’8-13% globalmente, 12-17% nelle femmine, 4-9% nei<br />

maschi.<br />

IMPATTO DELL’INCONTINENzA URINARIA SULLA qUALITà DI VITA<br />

L’incontinenza urinaria viene vissuta molto negativamente da chi ne è affetto e<br />

può portare a modifiche anche importanti dello stile di vita.<br />

A seconda del tipo di incontinenza e dell’entità del problema, i soggetti tendono a<br />

isolarsi e a ridurre le interazioni sociali, modificano le proprie abitudini e le proprie<br />

uscite in rapporto alla necessità e alle presenza di un bagno nei posti frequentati.<br />

Dal punto di vista psicologico provano disistima verso se stessi, depressione,<br />

apatia, paura di puzzare di urina. Ci può essere una ricaduta del problema anche<br />

sul lavoro, con richieste di incarichi diversi o con aumento dell’assenteismo. Si<br />

avverte la necessità di avere delle protezioni, sia per i vestiti, sia per il letto. Inoltre<br />

c’è una sicura limitazione o addirittura la cessazione delle attività fisiche, come<br />

pure può essere interessata l’attività sessuale, fino alla rinuncia.<br />

L’AMbULATORIO PER LA CONTINENzA URINARIA<br />

I soggetti che presentano un problema di incontinenza urinaria spesso non<br />

espongono il loro problema per vergogna, perché pensano che non ci sia nulla<br />

da fare, perché non sanno a chi rivolgersi. Anche i medici di medicina generale<br />

possono avere gli stessi problemi riguardo a cosa fare e a chi rivolgersi.


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 24<br />

L’incontinenza urinaria è chiaramente un problema urologico, ma come si è<br />

visto, non è di un solo tipo, e a seconda dei casi possono essere coinvolti anche il<br />

ginecologo, il neurologo, il fisioterapista.<br />

A volte non è facile clinicamente distinguere un tipo dall’altro.<br />

Per questo motivo abbiamo istituito presso l’ambulatorio della SOC di Urologia<br />

dell’Ospedale di Rovigo un ambulatorio per la continenza urinaria.<br />

La visita presso questo ambulatorio, gestito dalla Dott.ssa Cristina Bigotto, servirà<br />

a valutare clinicamente il problema e a distinguerne il tipo.<br />

Se necessario, saranno richiesti esami utili alla definizione del problema, tra cui<br />

gli esami urodinamici eseguiti presso il laboratorio di urodinamica della SOC di<br />

Urologia, di cui è responsabile il Dott. Paolo Ligato.<br />

Una volta stabilita la diagnosi, si potrà prescrivere la corretta terapia, che<br />

può variare dalla terapia medica a quella riabilitativa, dalla terapia chirurgica<br />

mininvasiva a quella maggiore. Tutte le procedure possono essere svolte presso<br />

la SOC di Urologia.<br />

Le visite per incontinenza si svolgono il giovedì, dalle 8,30 alle 13,30.<br />

La prenotazione va fatta direttamente al CUP, specificando che si richiede una<br />

visita per l’ambulatorio per la continenza urinaria.


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 25<br />

COMUNE DI TREVISO<br />

via Municipio, 16- 31100 Treviso<br />

centralino 0422 6581 - telefax 0422 658201<br />

postacertificata@cert.comune.treviso.it<br />

SOggIORNI CLIMATICI<br />

PER ANZIANI - ESTATE 2010<br />

Il Comune di Treviso e, in particolare, l’Ufficio Soggiorni del Settore<br />

Welfare, organizza durante la prossima estate i soggiorni climatici<br />

per persone anziane autosufficienti (periodo indicativo da giugno a<br />

settembre). I turni, della durata ciascuno di 14 giorni, si svolgeranno<br />

in località marine, montane e termali.<br />

Considerata la necessità di garantire per ciascun turno di soggiorno la<br />

presenza di un assistente con qualificazione in campo <strong>medico</strong> e l’assistenza<br />

agli anziani sia sotto profilo sanitario che della socializzazione, si chiede<br />

cortesemente di dare pubblicità alla presente richiesta e di inviarci un<br />

elenco di medici o di studi associati disponibili ad incarichi temporanei<br />

(anche sostituzione medici di base) per un eventuale accompagnamento<br />

ai soggiorni per anziani organizzati da questa Amministrazione.<br />

Si precisa naturalmente che vitto e alloggio saranno a completo carico<br />

del Comune di Treviso e che sarà riconosciuto ad ogni professionista<br />

un rimborso spese forfetario di Euro 85,00 circa al giorno (pari a euro<br />

1.250,00 totali).


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 26<br />

Sostituzioni<br />

Medici disponibili per sostituzioni<br />

in Medicina Generale<br />

Coloro che sono in elenco<br />

ma non disponibili<br />

per le sostituzioni<br />

sono pregati<br />

di comunicarlo<br />

agli uffici di segreteria<br />

0425.28426<br />

COgNOME-NOME VIA LOCALITà TELEFONO<br />

Dott. Abati Carlo Rosmini Padova 049 758624<br />

Dott. Al Horany Osama Leopardi, 9 Belfiore (VR) 340 3782749<br />

335 8590669<br />

Dr.ssa Ambrosio Cristina Fedeli, 5 Sant’Apollinare 0425 492602<br />

349 5963206<br />

Dr.ssa Arzenton Marianna Pozzetto, 3 Bevilacqua (VR) 348 7075297<br />

Dott. Basal Jamal Padova 349 0068289<br />

Dr.ssa Bellan Alessia Messina, 13 Taglio di Po 335 7583787<br />

D.ssa Beltrame Daniela P. Nenni, 143 Corbola 0425 45346<br />

347 3159516<br />

Dott. Benelle Marco Trieste, 43 Rovigo 0425 25020<br />

347 6480666<br />

Dott. Bennati Luciano Sauro, 1/1 Arezzo 347 3394538<br />

Dott. Benvegnù Massimo Pescheria, 6/I Adria (RO) 0426 901361<br />

335 5458951<br />

Dr.ssa Bergamini Lucia Pironi, 114 Bondeno (FE) 0532 897639<br />

Dr.ssa Bergo Francesca Don Minzoni, 114 Bottrighe (RO) 0426 43445<br />

328 2643211<br />

Dr.ssa Bergo Laura Salvo d’Acquisto, 26 Rosolina (RO) 0426 664160<br />

349 3935399<br />

Dott. Bonansiga Umberto C. Boldrini, 24 Bologna 051 524838<br />

Dott. Bondesan Claudia S. Michele del Carso, 22 Rovigo 0425 490274<br />

347 7151804<br />

Dott. Braga Giancarlo Roma, 258 Ceregnano 347 0000333<br />

Dott. Broglio Cristiano Canaletto sup. 97 Stanghella PD) 329 7127303<br />

Dott. Burato Alberto Marco Polo, 93 Guarda V. (RO) 0425 487085<br />

347 0452696<br />

Dott. Cabianca Massimo Asl 18 Mazzini, 9 Castelmassa 329 7955023<br />

Dott. Capuzzo Marco IV Novembre Solesino (PD) 392 1340312<br />

Dott. Catalano Giovanni R. Pampanini, 68/39 Corbola (RO) 347 4122224<br />

Dott. Cataldo Serena Coperta, 6 Ferrara 328 8855392<br />

Dr.ssa Cervati Giovanna Costituzione, 18/d Rovigo 0425 35871<br />

349 1874699<br />

Dott. Cobianchi Marina Asl 18 C. Forlanini, 31/a Rovigo 340 3769866<br />

Dr.ssa Costanzo Alessandra C.so del Popolo, 409 Rovigo 0425 423787<br />

347 4730739


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 27<br />

Sostituzioni<br />

Dott. Crovatti Stefano Cavour, 6 Portomaggiore (FE) 340 2577870<br />

Dott. D’Aloia Massimo Pascoli, 3 Adria (RO) 347 7511041<br />

Dr.ssa Destro Elisabetta Piva Domenico, 28 Rovigo 0425 23954<br />

328 5445815<br />

Dott. Diamanti Michele Gorizia, 7 Rovigo 0425 24890<br />

329 3266933<br />

Dott. Drago Antonio Vecchio Adige, 35 Arre (PD) 334 6673363<br />

Dr.ssa Duca Rosaria Finzi, 74 Badia Pol. (RO) 0425 51874<br />

Dr.ssa Ferrari Antonella Negrelli, 1 Rovigo 0425 21144<br />

328 9265606<br />

Dr.ssa Finotti Elena Marconi, 19 Taglio di Po (RO) 0426 660480<br />

(anche Pediatri) 320 0155118<br />

049 613730<br />

Dott. Franco Riccardo Arzerini, 18/A Rovigo 0425 491023<br />

328 0133822<br />

Dr.ssa Frasson Claudia Cà Matte, 47 Boara Pol. (RO) 347 6447559<br />

Dr.ssa Fricano Giuseppina Roma, 39 Limena (PD) 338 9202257<br />

Dr.ssa Frigato Gemma Passo, 117 Bosaro 328 9079006<br />

Dr.ssa Fusaro Laura Guarnieri, 30 Adria (RO) 349 5301964<br />

Dott. Gandolfi Matteo Ponte Roda Rovigo 348 0001247<br />

Dr.ssa Gnesini Giulia Mascagni, 66/C Rovigo 0425 410857<br />

328 7385648<br />

Dr.ssa Kilzie Amira Viale Porta Adige, 50/C Rovigo 0425 33633<br />

347 3214779<br />

Dr.ssa Magiteri Barbara 349 5363118<br />

Dr.ssa Mahinda Wanjiku Lucy Pindemonte, 25 Padova 049 8802595<br />

328 8666531<br />

Dott. Manna Daniele S.M. Nuova, 3 Lendinara (RO) 349 4233378<br />

Dr.ssa Mantovani Monica Patin Padova 049 756053<br />

(anche Pediatri) 339 3513339<br />

Dott. Marchesan Jacopo Pietro Nenni, 80 Costa di Rovigo 333 9261801<br />

Dott. Masini Marco Don Minzoni, 963 Rovigo 347 1240887<br />

Dr.ssa Mazzucco Tamara Adigetto, 39 Villanova G. 333 1104469<br />

335 5801970<br />

Dott. Mignone Lucio Firenze, 9/a Porto Viro 0426 321378<br />

Dr.ssa Milan Marta G. Galilei, 21 Rovigo 340 7766816<br />

Dr.ssa Moncon Alessandra Dosso Faiti, 3/3 Rovigo 340 8233384<br />

Dr.ssa Nardini Silvia S. Michele del Carso, 15 Rovigo 0425 490029<br />

338 3840380<br />

Dr.ssa Osti Federica I. Monti, 6/a Rovigo 334 9916374


POLESINE MEDICO < SETTEMBRE 2009 > PAG. 28<br />

Sostituzioni<br />

Dr.ssa Panico M. Carmen Nicolò dÈ Conti 11 Monselice 0429 74229<br />

Dr.ssa Pavan Silvia V.lo S. Barbara, 30 Rovigo 0425 24849<br />

340 6683730<br />

Dr.ssa Pavanello Laura Mantovana, 31 Porto Viro (RO) 0426 631670<br />

348 7708480<br />

Dott.Petracca Ettore Corso del Popolo, 84 Rovigo 0425 361496<br />

328 3334360<br />

Dr.ssa Pettinacci M. Beatrice Sauro, 13 Adria 0426 21419<br />

328 7692576<br />

Dr.ssa Piva Gina Pampanini, 164 Corbola 347 6364713<br />

Dott. Prandin Oberdan Venezia 041 900490<br />

333 7819176<br />

Dr.ssa Rizzo Caterina V.le Gramsci, 70/a Rovigo 0425 360277<br />

393 5322023<br />

Dott. Roccato Michele Marconi, 3 Rovigo 0425 22974<br />

347 2560914<br />

Dott. Roccato Moreno Loc. Dragonzo, 13 Baricetta 0426 46379<br />

340 6798631<br />

Dr.ssa Rogato Cristina Don Minzoni, 63 Rovigo 0425 27033<br />

347 3576158<br />

Dr.ssa Rossi Cinzia G. Spontini, 3 Rovigo 0425 362142<br />

320 6969168<br />

Dr.ssa Rossi Laura Pastrengo, 9 Boara Pol. (RO) 0425 485377<br />

349 1575769<br />

Dr.ssa Segato Gloria Trieste, 88 Rovigo 340 5517072<br />

Dr.ssa Smorgon Cristiana S. Donatoni, 120 Pontecchio P. (RO) 0425 492738<br />

349 4460688<br />

Dr.ssa Soini Barbara Pontedera, 22 Padova 049 681569<br />

349 5661802<br />

Dott. Spinardi Francesco Oroboni, 92 Rovigo 0425 31891<br />

346 3742954<br />

Dott. Stievano Laura Rizzieri, 10 Grignano Pol. 345 3223277<br />

Dr.ssa Tiupa Ala Largo Cappellini, 37 Rovigo 340 6428718<br />

Dr.ssa Tosi Anna Lisa Curiel, 10 Occhiobello 348 7355631<br />

Dr.ssa Tuzza Angelina Chizzolini, 53 Ferrara 347 2822409<br />

Dott. Veronsese Nicola Roma, 79 Taglio di Po (RO) 349 0953242<br />

Dr.ssa Vitulo Anna (per ASL 19) Reg. Margherita, 1 Cavarzere 347 1261805<br />

Dr.ssa Zaghi Silvia C.so Risorgimento, 19 Porto Viro (RO) 347 4632727<br />

Dr.ssa Zambon Chiara Del Bersagliere, 3/A Rovigo 328 4574411<br />

Dr.ssa Zambon Emmarosa E. Berlinguer, 51 Stienta 0425 751506<br />

329 2117135<br />

Dr.ssa Zanforlini D’Isanto Mariangela Grimani, 14 Rovigo 320 9655456


!<br />

OR<br />

AR<br />

IO<br />

DI APERTURA<br />

DEgLI UFFICI<br />

DELL’ORDINE<br />

DEI MEDICI<br />

La segreteria è aperta<br />

tutti i giorni<br />

dal lunedì al venerdì:<br />

10.00 - 13.00<br />

16.00 - 18.00<br />

escluso il sabato<br />

ALL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI<br />

SEGRETERIA DELLA REDAZIONE DE IL” POLESINE MEDICO”<br />

Via Silvestri n.6 - 45100 Rovigo<br />

Tel. 0425 28426 - Fax. 0425 28620 - E-mail ordmedro@tin.it<br />

PICCOLI ANNUNCI<br />

Piccoli annunci è una rubrica riservata ai medici.<br />

Con essa si vuole mettere a disposizione un utile strumento di<br />

comunicazione. Chiunque voglia far pubblicare un annuncio<br />

può utilizzare il modulo sottoriportato.<br />

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residente in Via .................................................................................................città .............................................................................. CAP ....................................<br />

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TESTO DELL’ANNUNCIO<br />

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Compilate e inviate questa scheda. L’annuncio sarà pubblicato gratuitamente.


Attività Ambulatoriali<br />

convenzionate<br />

• CARDIOLOGIA, ECOCARDIOGRAFIA,<br />

ECG DINAMICO/HOLTER,<br />

ECG DA SFORZO<br />

• CHIRURGIA GENERALE<br />

• DERMATOLOGIA<br />

• ENDOSCOPIA DIGESTIVA<br />

• ECODOPPLER VASCOLARE<br />

ARTEROVEN.<br />

• GINECOLOGIA, ECOGINECOLOGIA,<br />

SCREENING MENOPAUSA<br />

• NEUROLOGIA, EEG,<br />

ELETTROMIOGRAFIA<br />

• OCULISTICA<br />

• ORTOPEDIA,<br />

CHIRURGIA DELLA MANO<br />

• ORL, AUDIOMETRIA<br />

• UROLOGIA<br />

Presidente: prof. Ilario BELLINAZZI<br />

Raggruppamento Unità Funzionali Mediche:<br />

Area Riabilitativa<br />

CASA DI CURA PRIVATA<br />

già POLICLINICO<br />

Via Sichirollo, 30 - Rovigo - Tel. 0425.426111 r.a.<br />

Aut. Reg. n. 564 del 14.03.96<br />

• MEDICINA GENERALE •<br />

• GERIATRIA •<br />

• ONCOLOGIA •<br />

RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE<br />

GUARDIA MEDICA INTERNA 24 ORE SU 24<br />

Direzione Sanitaria: Dr.ssa Mila MASORGO<br />

Servizi di diagnosi e cura convenzionati<br />

• DIAGNOSTICA RADIOLOGICA / ECOGRAFICA / MAMMOGRAFIA / DENSITOMETRIA<br />

RM ARTICOLARE<br />

• LABORATORIO ANALISI<br />

• FISIOKINESITERAPIA<br />

Attività ambulatoriali<br />

non convenzionate<br />

• MEDICINA DEL LAVORO<br />

• MEDICINA LEGALE<br />

s.r.l.

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