Nicotra Gioielli Luxury - Akis
Nicotra Gioielli Luxury - Akis
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200<br />
Anno 6 - n° 5 - Distribuzione Gratuita<br />
Via Nocilla, 180 - Aci Sant’Antonio (CT) - Tel. 095 886695<br />
Le stellette in capo alla pagina sono diventate<br />
due, una ogni cento numeri…e sono proprio<br />
duecento numeri (non anni!) che siamo in edicola,<br />
entriamo nelle vostre case, accompagniamo i<br />
vostri momenti di relax e di ricerca delle informazioni<br />
più varie. Abbiamo sostenuto uno sforzo<br />
economico immane, e continuiamo a sostenerlo<br />
grazie alla immeritata fiducia che amici, sponsor,<br />
autorità e semplici lettori ci rivolgono continuamente.<br />
Continuiamo a scrivere e diffondere la<br />
nostra, vostra “rivista”, così classifica il nostro<br />
giornale chi ci vuole bene, nella speranza di<br />
potere arrivare ben presto a traguardi sempre<br />
più importanti. Ci siamo fatti la fama di essere<br />
imparziali, e questa è la cosa più importante, di<br />
ospitare tutte le opinioni (anche se ci teniamo<br />
ben stretta la nostra), di migliorare in tutte le<br />
nostre espressioni e di cercare di diffondere un<br />
po’ di quella “Kultura” che il buon Antonio<br />
Pagano proponeva a piene mani (e scritti) sul<br />
nostro giornale per la Sua e nostra Acireale.<br />
Grazie a tutti.<br />
Turi Consoli<br />
La dignità umana è il valore intrinseco e<br />
inestimabile di ogni essere umano: tutti gli<br />
uomini, senza distinzioni di età, stato di<br />
salute, sesso, razza, religione, nazionalità,<br />
ecc. meritano un rispetto incondizionato,<br />
sul quale nessuna "ragion di Stato", nessun<br />
"interesse superiore" de la "Scienza", la<br />
"Razza", o la "Società", può imporsi.<br />
Se il dibattito<br />
(dibattito?) politico<br />
nazionale è<br />
a b b a s t a n z a<br />
infiammato tra<br />
maggioranza e<br />
opposizione, con<br />
le estreme e<br />
(poco) intelligenti<br />
prese di posizione<br />
di Antonio Di<br />
Pietro, non si<br />
può dire che<br />
Acireale se ne<br />
stia alla finestra.<br />
L’ex assessore<br />
alla P.M. (oggi soltanto consigliere comunale del<br />
PdL) Giuseppe Torrisi, non avendo “digerito”<br />
certe prese di posizione del sindaco (tempo<br />
addietro) nei suoi riguardi trova l’occasione e lo<br />
spunto per attaccare il suo “capo” (di allora)<br />
dimenticando certamente di essere stato il suo<br />
braccio destro (o sinistro, fate voi) e di avere condiviso,<br />
non molto tempo addietro, vizi e virtù dell’amministrazione<br />
co-guidata. Ora è il turno d’attaccare,<br />
con la regia occulta, diciamo noi, di<br />
Gianfranco Micchichè, l’attuale amministrazione<br />
sul campo dell’abusivismo (le ragioni o i torti non<br />
stiamo qui ad elencare) prendendo di mira anche<br />
il “ragazzino” (l’assessore Nino Sorace) che fa<br />
spallucce ma che viene, giustamente, supportato<br />
dalle dichiarazioni positive del sindaco (così<br />
come, sempre, aveva fattolo stesso sindaco con<br />
il Torrisi!!!). Vorremmo, a questo punto, che la<br />
diatriba “politica” fosse più pacata e seria invitando<br />
qualcuno a guardarsi allo specchio prima di<br />
prendere cappello e sparare a tutto tondo. Il<br />
“ragazzino”, assieme e alla pari della “cucciolata”<br />
di giovani consiglieri che si è insediata recentemente<br />
nell’amministrazione, al di fuori di qualche<br />
“mal di pancia” che lascia il tempo che trova, crediamo<br />
stiano lavorando abbastanza bene nel<br />
capire e risolvere problemi e problemucci, anche<br />
spiccioli, della Città. Lasciamoli lavorare, quindi, e<br />
se il caso Miccichè dovesse prendere corpo<br />
anche ad Acireale (Dio ce ne scampi!) allora, si,<br />
che ne vedremo delle belle.<br />
Dappertutto<br />
K A I S<br />
K<br />
ATTUALITA’ ULTURA INFORMAZIONE SPORT & TURISMO<br />
I L G I O R N A L E D E L T E R R I T O R I O D E L L E A C I<br />
La Finestra<br />
Il dibattito socio-politico avvinchia, tra mille orpelli<br />
e protuberanze superflue, la città di "Aci e<br />
Galatea". Parecchie questioni vengono sollevate<br />
per il gusto dell'auoreferenzialità: parlare per sentirsi<br />
parlare. Crediamo sia di non poco interesse di Antonio Coniglio<br />
invece la proposta, ritornata alla ribalta di recente,<br />
di ridefinire il piano della manifestazione carnascialesca,<br />
con chiusura del circuito a pagamento annessa. Giacchè è innegabile come<br />
il carnevale rappresenti, per i nostri territori, non soltanto un momento di svago e<br />
spensieratezza ma una concreta occasione di sviluppo, non apparirà fuori luogo porre<br />
all'attenzione dei nostri lettori una breve considerazione. Qual è lo stato di salute del<br />
nostro Carnevale? Se da un lato non è onesto ripiombare nel disfattismo di chi annualmente<br />
si appresta a fare il consutivo di bilanci negativi (è il vezzo dei fatalisti frustrati!),<br />
d'altra parte non si può negare come siano necessari ritocchi, perfezionamenti, per<br />
certi versi un cambio di paradigma. In tempi di offerta multipolare, riesce ad intercettare<br />
i flussi (turistici in primo luogo!) chi rimette costantemente in discussione i propri<br />
avamposti consolidati. Per Acireale, il carnevale è ormai un avamposto consolidato: la<br />
perizia dei nostri artisti della cartapesta, le sfilate, le nostre capacità tecniche ed organizzative,<br />
ne hanno fatto, negli anni, un fattore distintivo: il marchio de "il più bel carnevale<br />
di Sicilia". Oggi però le prerogative acquisite nel passato rischiano di apparire<br />
insufficenti in termini di attrazione se si guarda alla molteplicità di esperienza analoghe<br />
improvvisate in giro per il "bel paese". Beninteso: il nostro cartellone di eventi registra<br />
ancora migliaia di visitatori ma attrezzarsi per competere (ed attrarre!) non guasta.<br />
Su questo è auspicabile un dibattito imminente nel massimo consesso cittadino.<br />
Andrebbe anche ridiscussa la possibilità di non limitare, sul piano della efficacia temporale,<br />
l'iniziativa: fare carnevale tutto l'anno (come elemento specifico di un progetto<br />
generale di sviluppo ancora "latitante"!) attraverso la costituzione della tanto decantata<br />
"città della cartapesta". Soprattutto è ineludibile un interrogativo: quanto costa il carnevale?<br />
Cifre alla mano, nei prossimi anni, sarà necessario per gli enti trovare dei<br />
nuovi meccanismi di finanziamento (al di fuori della consueta triade erogatrice regione-provincia-comune).<br />
La chiusura del circuito, con il pagamento di un biglietto per i<br />
visitatori, sarà necessaria, alla stregua di tutte le città italiane. Certo chi entrerà nella<br />
"città delle cento campane" avrà il diritto di chiedere dei servizi adeguati (bus navetta,<br />
percorsi artistici guidati, pacchetti bar-ristoranti-strutture ricettivo alberghiere, per<br />
citarne alcuni) ma l'ipotesi non può essere affrontata, con chiusure preconcette, come<br />
un'eresia. Coattamente, qualora non lo volessimo, ci dovremmo comportare da città<br />
turistica che razionalizza coerentemente obiettivi, risorse ed impieghi. Chi si ostina<br />
nella direzione opposta, dimentica che è tempo di quaresima: il gran rogo di carnevale<br />
ha bruciato il superfluo: il proscenio esige l'essenziale: il diritto a divertirsi non ha<br />
prezzo ma ha un costo.<br />
SCHERMA: ACIREALE SUL TETTO D’EUROPA, DICE IL SINDACO<br />
“Dopo l’oro continentale conquistato sulla pedana di Atene da Marco Fichera nella<br />
spada maschile cadetti, ecco il podio europeo più alto per Alberta Santuccio nella<br />
spada femminile cadetti. Come dire: Acireale sul tetto d’Europa nella scherma giovanile,<br />
buon viatico di un futuro roseo. Complimenti anche a Sebastiano Manzoni e al Club<br />
Scherma Acireale, una delle società di scherma, a questo punto, tra le più titolate<br />
d’Europa”. Così il sindaco Nino Garozzo commenta la vittoria di Alberta Santuccio, atleta<br />
del Club scherma Acireale, del titolo 2010 di Campione d’Europa Spada femminile -<br />
categoria cadetti, conseguito sulla pedana di Atene nelle scorse ore. In finale la<br />
Santucio ha superato la rivale russa Bakhareva per 15 stoccate a 5.<br />
Facile profeta (in positivo)? Certamente si, e lo dico con sincero orgoglio e soddisfazione.<br />
L’articolo “Il Mondo dei sogni” pubblicato in questa stessa prima pagina nel<br />
numero scorso credo sia stato l’anticipatore della realizzazione di un “sogno” che tutti<br />
noi acesi (o jacitani) abbiamo fatto.Il<br />
Comitato “ Cultura d’impresa e attività<br />
occupazionale”, in collaborazione<br />
con i Club Service cittadini ha<br />
organizzato un convegno “…per l’economia<br />
di Acireale – Conferenza<br />
delle idee” che si è svolto, molto partecipato,<br />
nella sala del Centro<br />
Direzionale del Credito Siciliano.<br />
Varie le relazioni che hanno, alla fin<br />
fine, dichiarato che non è tutto da<br />
buttare via anche se non si nuota<br />
certamente nell’oro. Fatto molto<br />
positivo, cosa della quale parliamo<br />
da anni, invece, la disponibilità del<br />
Credito Siciliano ad “allocare” il<br />
“MONETARIO FLORISTELLA” nei locali (ben custoditi e protetti, certamente),<br />
di Piazza Duomo. Un’ottima soluzione che assieme al ritorno della Venere di<br />
Aidone e le altre “suppellettili” di grandissimo valore archeologico che stanno per tornare<br />
in Sicilia, il sen. Strano, assessore regionale al Turismo, dovrebbe inserire nella<br />
sua agenda giornaliera di lavoro. Probabilmente per vedere realizzato questo sogno<br />
passerà solo poco tempo. Speriamo. T.C.<br />
13 marzo 2010<br />
Marino Giuseppe<br />
C.so Italia, 96 - ACIREALE<br />
IPSE DIXIT, TYRANNUM SYRACUSANUM….<br />
“Ho imparato che nella vita, conservare<br />
aiuta…”. E certo. Non perché qualcuno<br />
direbbe “…perché non si sa mai<br />
cosa può accadere…”, ma forse perché<br />
si è già un passo avanti. Si è già un<br />
passo avanti quando devi ricordare e<br />
quando devi dire ciò che si è ricordato.<br />
Perché quando hai un pezzo di storia<br />
tra le mani non puoi metterlo da parte,<br />
come si usa con una pietra preziosa<br />
che il tempo ha scheggiato. Ma devi<br />
esserne fiero, sino a quando l’ultimo<br />
luccichìo colpirà i tuoi occhi. E gli occhi<br />
non possono non essere pieni alla<br />
visione e alla conoscenza di un uomo<br />
che era mille cose in una; di un uomo<br />
che viaggiò sempre con la fierezza di<br />
essere una persona di cultura, di sport<br />
e di dedizione. Con la fierezza di star<br />
svolgendo il suo compito, arduo e<br />
(catapultandolo al giorno d’oggi) pressante,<br />
con il divertimento di sempre (<br />
perché lui, a differenza di altri, si divertiva,<br />
come dichiarato da qualcuno a lui<br />
vicino), come se quella giacchetta che<br />
indossava ogni santa Domenica nei<br />
campi da giuoco di tutta Italia, lontano<br />
da moglie, famiglia ed affetti, fosse<br />
emblema di una passione e non di un<br />
marchio. Lo chiamavano il “Gattopardo<br />
col fischietto”, perché nessuno sapeva<br />
essere ritto ed esemplare tanto da eguagliarlo,<br />
come quella volta quando fece il<br />
suo “mestiere” con seimila persone che<br />
erano assiepate ai bordi di quel rettangolo<br />
verde, pronte a festeggiare o, male<br />
che fosse andata, a dargli addosso. O<br />
come quando strattonò con una forza<br />
tipica dell’uomo tutto d’un pezzo l’invasore<br />
di campo fuori da quello che era il<br />
suo regno. Perché lui diceva di se stesso<br />
di essere “…un padre di famiglia che<br />
manda i figli in castigo, che per questo non lo amano, ma lo rispettano… Un siciliano con<br />
la brillantina, il baffo curato da maschio italico, lo zigomo duro e la camicia bianca a<br />
punte...” Autoritario, perché il ruolo glielo consentiva, innovativo, perché con lui “…l’Italia<br />
scopriva che in campo si giocava in ventitré.” Il potere. Il regolamento. L’arbitro con la A<br />
maiuscola, l’arbitro Lo Bello. O più semplicemente il signor Concetto Lo Bello da<br />
Siracusa. Quell’arbitro, o se preferite, quell’uomo dinnanzi alla cui immagini gli sportivi e<br />
gli italiani di mezzo secolo tramortivano, senza battere ciglio, senza poter trovare spazio<br />
per condannare una sua decisione sul campo (perché se ciò fosse avvenuto ci pensava<br />
lui a farlo, con signorilità e schiettezza, come poi, difatti, avvenne in una storica occasione).<br />
Noi che lo abbiamo giudicato, condannato e osannato ora rimaniamo poveri di parole,<br />
dopo aver subito il suo fascino ed il suo ritmo, dopo averlo visto “salottiero con signore<br />
e monsignori, fine dicitore delle proprie avventure arbitrali, conferenziere, discorsiere,<br />
polemico, rilassato, dolce e violento come una cassata siciliana…” Così lo ricordiamo, e<br />
per questo ci troviamo già un bel passo avanti, perché abbiamo conservato il ricordo di<br />
un uomo che indossava la divisa come un generale che andava in battaglia, di uno che<br />
diceva di essere “l’Italia che parlava con le maiuscole”. Perché sebbene lo abbiamo visto<br />
correre come ogni arbitro fa, che sia nello sport o per la vita, lo vedremo sempre arbitro<br />
intento a creare anche tumulti nel nome di una giustizia esercitata con la disinvoltura con<br />
cui il pretore romano esercitava il jus honorarium, facendo la legge sentenza dopo sentenza.<br />
Così lo abbiamo ricordato, evocato, ammirato e sproloquiato, perché conservare<br />
aiuta, dice Giuseppe Basile, giovane concittadino del generale di ferro dalla giacchetta<br />
nera, che su di lui ha confezionato un testo pieno di ricordi (“Concetto Lo Bello da<br />
Siracusa – L’uomo, l’arbitro attraverso i media”); sempre a patto che i ricordi non rimangano<br />
tali, anzi vengano usati per costruire qualcosa di migliore. In attesa del prossimo Lo<br />
Bello di turno. Che, sono certo, scusate, ma non ci sarà.<br />
Riccardo Anastasi<br />
<strong>Nicotra</strong> <strong>Gioielli</strong> <strong>Luxury</strong><br />
Acireale - Corso Umberto n° 36 - tel / fax +39 095.606345 www.nicotraluxury.it<br />
“…salottiero con signore e monsignori,<br />
fine dicitore delle proprie<br />
avventure arbitrali, conferenziere,<br />
discorsiere, polemico, rilassato,<br />
dolce e violento come una<br />
cassata siciliana…”<br />
"… Per quanto mi riguarda, e malgrado il travaso di bile che mi ha<br />
procurato domenica scorsa, il giorno in cui fosse veramente minacciato<br />
da un piazzale Loreto, Lo Bello sappia che su un posto a tavola<br />
e un letto caldo in casa mia può contarci. Anche se sono sicuro<br />
che, di lì a due giorni, mi ritroverei sull’attenti di fronte a lui, a riceverne<br />
gli ordini per la cena.”<br />
(Indro Montanelli).<br />
Aula Magna “G. Bianca”<br />
Istituto Scientifico “Archimede”<br />
13 marzo 2010 - ore 17.30<br />
“L’Acireale Viva”<br />
di Antonio Pagano
2 Sabato 13 marzo 2010<br />
Acireale in breve<br />
Su iniziativa del deputato acese, Basilio Catanoso, si è<br />
tenuta a Palazzo di città una riunione operativa tra i<br />
sindaci dei comuni di Acireale, Acicastello, Acicatena,<br />
Giarre e i vertici dell’Anas regionale. Tema del vertice,<br />
a cui hanno preso parte anche i responsabili dei vari<br />
uffici tecnici, la realizzazione del nuovo tracciato<br />
stradale della Ss114, al fine di liberare dal traffico<br />
intenso di autoveicoli e pesante il fronte mare – per<br />
quanto riguarda la zona acese - da Capomulini sino<br />
alle porte di Giarre. All’incontro, oltre a Catanoso,<br />
erano presenti i sindaci di Acireale Nino Garozzo,<br />
Acicastello Filippo Drago, Acicatena Raffaele Pippo<br />
<strong>Nicotra</strong>, Giarre Maria Teresa Sodano, il direttore generale<br />
dell’Anas Sicilia Ugo Dibennardo. “Nell’ottica della<br />
programmazione del territorio e della necessità di restituire<br />
alla zona acese e garrese il naturale accesso al<br />
mare, oggi praticamente interdetto dal taglio della<br />
Strada Statale 114, abbiamo pensato di organizzare e<br />
promuovere un nuovo tracciato della 114: una sorta di<br />
tangenziale, pensata ad ovest dell’attuale statale, che<br />
colleghi Catania con la parte nord della provincia etnea<br />
superando i centri abitati di Acicastello, Acireale e<br />
Giarre” afferma il deputato acese Basilio Catanoso.<br />
L’Anas sta predisponendo, ora in collegamento con i<br />
comuni, il progetto di massima da inserire nei piani di<br />
previsione degli anni futuri. “Della necessità di ripensare<br />
il percorso della 114 ho parlato con il ministro<br />
Matteoli, che ha confermato le giuste attese di questo<br />
territorio” dice Catanoso. Per il sindaco di Acireale,<br />
Nino Garozzo, si tratta di una azione occasione e rivoluzionaria,<br />
che “consentirà alle nostre città di avere<br />
una alternativa seria sia all’autostrada che alla 114,<br />
restituendo questo, chiamiamolo vecchio tracciato, alla<br />
funzione naturale: strada panoramica con forti interessi<br />
turistici, dal naturale traffico leggero. Inoltre, non<br />
meno importante sono gli aspetti di sicurezza e protezione<br />
civile, atteso che il nuovo tracciato renderà più<br />
sicura l’intera cintura urbana acese e garrese. Per<br />
Acireale uno snodo viario principale, non solo per i collegamenti<br />
tra i comuni vicini, ma anche all’interno di<br />
Acireale”. Si ipotizza un percorso che – almeno per<br />
quanto riguarda Acireale – superi Capomulini si inserisca<br />
nel tessuto di zona Sciarelle, per proseguire nella<br />
parte sommatale del territorio comunale, unendo le frazioni<br />
alla città.<br />
Con una sobria cerimonia che ha visto protagonisti il<br />
sindaco Garozzo, il Presidente del Consiglio Filetti e<br />
l’ass.re Leonardi è stato insediato il Consiglio<br />
d’Amministrazione della “Fondazione Carnevale di<br />
Acireale – Il Più Bel Carnevale di Sicilia”. Del CdA<br />
della Fondazione fanno parte: Maria Castiglione –<br />
Renato Maugeri – Alessandro Maria Alfredo Nicolosi –<br />
Luciano Privitera – Santo Scavo – Silvestro Torrisi.<br />
Presidente del CdA è il sindaco pro tempore.<br />
Il sindaco Nino Garozzo ha inviato all’assessore regionale<br />
al Territorio e Ambiente Roberto Di Mauro,<br />
all’Assessorato regionale e all’Azienda foreste demaniali,<br />
una nota con cui reitera la richiesta di attivazione<br />
della procedura espropriativa (ex art. 22 l.r. 14/88)<br />
delle zone di riserva e pre-riserva dell’area Gazzena.<br />
Il sindaco tenta nuovamente l’accelerazione delle procedure<br />
“stante anche la possibilità di ricorso a finanziamento<br />
comunitario”. Il primo cittadino acese ricorda<br />
alla Regione che la riserva naturale orientata “La<br />
Timpa”, nel cui ambito ricade la Gazzena, in atto è<br />
gestita dalla Azienda delle foreste demaniali. Nella<br />
lunga nota, inviata per conoscenza anche al presidente<br />
del Consiglio comunale Pietro Filetti, il primo cittadino<br />
acese enuncia i tanti passaggi burocratici: “Esiste<br />
agli atti dell’Assessorato un voluminoso carteggio relativo<br />
al pregresso tentativo regionale di acquisizione del<br />
sito di interesse comunitario a seguito della procedura<br />
concorsuale sui beni dell’ex IRA/GRACI”. La procedura<br />
di acquisizione, si rammenda, portò alla emanazione<br />
prima e alla revoca poi del Ddg n.1152 del 14<br />
dicembre 2007 di “Acquisizione dei terreni e degli<br />
immobili ricadenti in area di Riserva naturale orientata<br />
La Timpa”. Il sindaco, scrive quindi: “Ai fini della reitera,<br />
basterà richiamare tutti i tentativi di bonario componimento<br />
attivati dall’Assessorato regionale con l’aggiudicataria<br />
dei terreni e dei fabbricati; le reiterate richieste<br />
del Comune di Acireale di acquisizione al patrimonio<br />
regionale dell’area con chiara e costante volontà<br />
espressa in Consiglio comunale e in ogni sede da tutte<br />
le forze politiche cittadine; dall’interesse manifestato in<br />
tale direzione non solo dagli uffici regionali, ma anche<br />
da tutti gli assessori al ramo che si sono succeduti in<br />
questi anni (Interlandi, Cascio, Sorbello)”.<br />
ph Fabio Consoli e Franco Barbagallo Corrado Patti<br />
Si è svolto presso la sala conferenze del Credito<br />
Siciliano un convegno organizzato dall’Associazione<br />
Forense Acese sul tema “Ricerca, acquisizione e<br />
valutazione della prova penale da Alessandro<br />
Manzoni all’esperienza quotidiana dei nostri<br />
Tribunali”. L’incontro, che ha registrato una notevole<br />
presenza di avvocati e operatori del diritto, si è aperto<br />
con una introduzione del presidente dell’Associazione<br />
forense acese avv. Orazio Consolo che ha messo in<br />
rilevo l’importanza fondamentale che riveste il tema<br />
della prova nel nostro codice di procedura penale.<br />
L’argomento è stato affrontato da una prospettiva inusuale<br />
per gli incontri di formazione degli avvocati con il<br />
richiamo a Manzoni ed alla sua “Storia della colonna<br />
infame”. Manzoni che è oggetto di una continua riscoperta,<br />
amato ed odiato, vittima di pregiudizi, in questa<br />
opera ci appare più contemporaneo di 100 anni fa.<br />
Manzoni è l’intellettuale che assume la veste del testimone<br />
– accusatore della verità calpestata e diventa<br />
paladino della battaglia della giustizia. La ricerca della<br />
verità, la decisione giusta, la moralità degli uomini<br />
chiamati a un compito così difficile e drammatico qual<br />
è quello di giudicare un proprio simile, sono questioni<br />
che dal Manzoni arrivano all’esperienza quotidiana dei<br />
nostro Tribunali, dove purtroppo sempre più spesso si<br />
dimenticano i principi cardine del processo penale.<br />
L’avv. Consolo ha poi accennato alla differenza fra il<br />
sistema di acquisizione della prova nel vecchio codice<br />
di procedura penale del 1930 e quello vigente. Nel precedente<br />
sistema inquisitorio che si basava sul principio<br />
di autorità, la verità è tanto meglio accertata quanto più<br />
potere è dato al soggetto inquirente. Un potere di ricerca,<br />
ammissione, assunzione e valutazione della prova<br />
che rifluisce in questa figura del giudice–inquisitore,<br />
per cui non v’è necessità di regolare la materia della<br />
prova. L’attuale sistema accusatorio si basa su un<br />
opposto principio: quello dialettico. Attraverso il confronto<br />
fra le due prospettazioni si può meglio accertare<br />
il fatto. I poteri di ricerca, ammissione e valutazione<br />
della prova non sono più attribuiti ad un unico soggetto<br />
ma vengono ripartiti fra il giudice, l’accusa e la difesa.<br />
Ricerca, acquisizione e valutazione della prova<br />
costituiscono i passaggi del procedimento probatorio<br />
su cui deve fondarsi la decisione finale del giudice.<br />
Passato e presente quindi, si sono intersecati perfettamente,<br />
grazie all’autorevole intervento del Prof.<br />
Alfonso Sciacca, che ha analizzato in maniera puntuale<br />
l’opera manzoniana. Com’è noto si tratta della storia<br />
di una cronaca giudiziaria dove un vago sospetto di<br />
due “donniciule” è stato sufficiente a fare arrestare una<br />
persona con l’accusa infamante di “untore”.<br />
L’ignoranza dei giudici oppure i giudici furono persone<br />
succubi dell’ignoranza dei tempi? Questi gli interrogativi<br />
che lo scrittore si pone, riconoscendo comunque<br />
nell’ignoranza una colpa. Nella realtà contemporanea,<br />
unico scopo è la ricerca della verità da parte di un giudice<br />
terzo e imparziale il quale deve formare il suo convincimento<br />
attraverso prove certe, sicure e concordanti<br />
che lo conducano ad una eventuale condanna “oltre<br />
ogni ragionevole dubbio”. Il Presidente dott.ssa Maria<br />
Grazia Vagliasindi, ha evidenziato, attraverso un’accorta<br />
analisi giurisprudenziale, l’ipotesi di prova inutilizzabile<br />
e quindi irrituale, che non può fare ingresso<br />
nel processo in quanto acquisita in violazione dei diritti<br />
costituzionalmente garantiti. La regolare acquisizione<br />
della prova deve perciò avvenire rispettando alcuni<br />
“passaggi” procedurali, principio ormai consolidato in<br />
diverse pronunce del Giudice delle leggi. Una ricerca<br />
della verità, pertanto, ottenuta attraverso un’acquisizione<br />
probatoria garantita dalla costante presenza delle<br />
parti processuali accusa e difesa, che deve portare il<br />
giudice a superare ogni dubbio consentendogli di<br />
emettere una sentenza nella quale lo stesso dovrà<br />
indicare nella motivazione<br />
tutte le ragioni che lo<br />
hanno portato alla sua<br />
decisione. Il tutto<br />
avviene, come ha esposto<br />
il prof. Delfino<br />
Siracusano, con un<br />
sistema di tipo accusatorio<br />
fondato su uno<br />
strumento dialettico che<br />
garantisce il diritto alla<br />
prova, e una valutazione<br />
di essa da parte del<br />
giudicante favorita dall’argomentazione,superando,<br />
in tal senso, l’impostazione<br />
codicistica<br />
precedente che troppo<br />
spesso scivolava nel concetto di “verosimiglianza”. Alla<br />
fine la prospettiva non solo giuridica ma anche letteraria,<br />
un po’ insolita per il giurista, è risultata particolarmente<br />
feconda suscitando fra gli intervenuti curiosità e<br />
coinvolgimento.<br />
Simona Puntrello<br />
Nella foto: a sx l’avv. Consolo, al centro la dott.ssa<br />
Maria Grazia Vagliasindi e a dx. il prof. Delfino<br />
Siracusano. In basso il prof. Alfonso Sciacca.<br />
OMAGGIO A PADRE ORAZIO BARBARINO<br />
Padre Orazio Barbarino lascia Acireale. La notizia è circolata in città<br />
e per tanti che non erano a conoscenza della sua nomina di<br />
Arciprete della Chiesa Madre di Linguaglossa è stata vera e propria<br />
sorpresa. Lascia la Parrocchia di San Paolo dopo 10 anni di servizio<br />
sacerdotale svolto con scrupolo, diligenza ed assoluto spirito di<br />
donazione. Prima, era stato parroco ad Aci Platani una borgata di<br />
contadini, braccianti ed operai, una delle zone più povere della<br />
Diocesi dove Padre O. Barbarino ha iniziato svolgendo il suo ministero,<br />
distinguendosi per le sue doti pastorali e umane dando prova<br />
della sua probità e del suo spirito cristiano. Ha vivificato con la sua<br />
parola e il suo esempio tutte le persone che nel tempo l’hanno frequentato.<br />
Io l’ho conosciuto nel 1978 ai tempi dell’omicidio dell’On.<br />
Moro nel Liceo Classico M. Amari di Giarre e pur seguendo allora un<br />
diverso cammino debbo riconoscergli la magnanimità e la lungimiranza<br />
del vero educatore (ricordo nelle sue lezioni le frequenti citazioni<br />
di Don Milani, Don Primo<br />
Mazzolari e Padre Ernesto<br />
Balducci) e uno stile di vita<br />
sobrio e rigoroso pari alla scelta<br />
fatta. Ad Acireale non c’è<br />
persona che non sia, in un<br />
modo o nell’altro, venuta a<br />
contatto con Padre Orazio o<br />
che non abbia sentito parlare<br />
di lui, l’aiuto offerto agli anziani,<br />
ai bisognosi, agli ammalati<br />
e agli extra-comunitari, le sue<br />
omelie, lo rendono l’esempio<br />
palpabile di un sacerdote sempre<br />
disponibile, intellettualmente<br />
aperto e dalla grande<br />
generosità d’animo. Ricordo<br />
con piacere l’affabilità delle<br />
sue maniere, il suo modo cortese<br />
di porgersi, il suo sorriso<br />
stemperato e l’umiltà dimostrata<br />
nelle molte iniziative di cui<br />
era promotore. Sempre pronto all’ascolto, a dare una parola di incoraggiamento<br />
e di speranza, a salutare e a benedire gli adulti e specialmente<br />
i bambini che tanto spazio hanno avuto nel suo cuore.<br />
Ritengo doveroso qui, salutandolo e ringraziandolo per tutto quello<br />
che ha fatto, ricordare il debito che la comunità acese gli deve.<br />
Innumerevoli le sue iniziative , tutte degne di plauso e di stima che<br />
mi auguro vengano ulteriormente incrementate. Tra le tante ne<br />
voglio menzionare almeno alcune: il presente vivente da lui voluto e<br />
iniziato, l’accoglienza nei confronti degli extra-comunitari, il museo<br />
della civiltà contadina, l’ospitalità offerta ai teatranti perché per lui il<br />
teatro è anche l’occasione per la costruzione di uno spirito comunitario.A<br />
Padre Orazio i nostri omaggi e i nostri auguri.<br />
Filippo Laganà<br />
PIANO CASA<br />
Oltre quattrocento le presenze al Convegno sul “Piano<br />
Casa” organizzato dall’Associazione Geometri Acesi,<br />
sodalizio operante in Acireale dal 1994 e presieduto dal<br />
Geom. Gaetano Raneri. Il Convegno si è tenuto Sabato<br />
27 Febbraio 2010 presso l’Istituto Tecnico per Geometri<br />
Filippo Brunelleschi di Acireale. Il Piano Casa è un<br />
complesso sistema di norme concordato nella<br />
Conferenza Stato Regioni dell’1/4/09 che ha l’obiettivo<br />
di rilanciare il settore edile ed è regolato dalle leggi<br />
regionali emanate in<br />
materia. In Sicilia tale<br />
normativa arriva in ritardo<br />
rispetto ad altre<br />
regioni e sarà il frutto<br />
della sintesi tra diversi<br />
disegni di legge e di un<br />
travagliato iter che, dopo<br />
aver visto approvato il<br />
testo da parte della IV<br />
Commissione all’A.R.S.<br />
in data 21 Gennaio<br />
2010, è approdato<br />
all'Aula ove sono stati<br />
presentati circa seicento<br />
emendamenti, e approvati<br />
i primi articoli a partire<br />
dal 24 Febbraio u.s.<br />
L ’ A s s o c i a z i o n e<br />
Geometri Acesi, considerata la valenza di tale normativa<br />
e la sua complessità, ha promosso il Convegno<br />
quale momento di confronto, di divulgazione ed<br />
approfondimento al fine di rendere più agevole il compito<br />
dei tecnici liberi professionisti e dei tecnici istruttori<br />
delle pratiche, ma soprattutto dei cittadini in quanto<br />
destinatari finali della legge. Geometri, Architetti e<br />
Ingegneri, provenienti da tutta la provincia di Catania e<br />
dalle province limitrofe, ma anche imprenditori e semplici<br />
cittadini, hanno partecipato al Convegno, diversi i<br />
Sindaci presenti, nonché Assessori, Consiglieri<br />
Comunali, Dirigenti e Funzionari degli uffici tecnici che<br />
dovranno attuare nel prossimo futuro la normativa in<br />
questione. Ai lavori, moderati dal Dott. Geom. Michele<br />
Barbagallo (già Presidente dell’A.G.A.) hanno portato i<br />
loro saluti i Rappresentanti degli Ordini provinciali degli<br />
Architetti P.P.C., degli Ingegneri e del Collegio dei<br />
Geometri e Geometri Laureati, nonché del Dipartimento<br />
Regionale della Protezione Civile. Hanno partecipato<br />
numerosi, Geometri, Architetti e Ingegneri da tutta la<br />
provincia di Catania e dalle province limitrofe. Sono<br />
intervenuti il Sindaco di Acireale, On. Avv. Antonino<br />
Ncuntravu u Signori<br />
AKIS Ncuntravu u Signori pa strata<br />
E ci dissi:<br />
non t’affrunti a laminari scàusu?<br />
Era stancu.<br />
L’ossa arusicati da cumula,<br />
a tonaca sfardata,<br />
a vucca sicca<br />
a circava acqua.<br />
Facia pietati a vidillu,<br />
ma pinzannu chiddu chi nni fici<br />
pu piaceri di mittirinni o munnu<br />
e vidirinni arrubbari<br />
odiari<br />
assicutari i dinari,<br />
e godiri du mali di l’àutri…<br />
vi dicu a virtà<br />
non mi spuntò na lacrima.<br />
E facia mprissioni<br />
Un picciottu di trentatrianni<br />
Bedu<br />
Gàvutu<br />
Ussutu,<br />
e l’occhi d’ova di palumma<br />
figghiati nta pagghia.<br />
Facia mprissioni<br />
Dda tagliatura d’omu<br />
Ca traeva nto cori<br />
Cu ventu du ciatu;<br />
nto cori<br />
comu lingua d’agnddu<br />
e crapicchi da matri.<br />
Ma pinzannu chiddu chi nni fici<br />
Pu piaceri di vidirinni<br />
Scippari l’occhi unu cu l’àutru,<br />
scurciari unu cu l’autru,<br />
ammazzarinni,<br />
e chiantari banneri di vittoria<br />
nte panzi di morti…<br />
vi dicu a virtà<br />
non mi spuntò na lacrima.<br />
Ci dissi sulu:<br />
megghiu si non nascevi,<br />
non scindevi nterr<br />
e non muravi a cruci.<br />
Nutri fussimu nenti, ci dissi,<br />
né pampini e né ciuri<br />
e mancu carni panciuta di l’api<br />
e manciata di vermi.<br />
Fussimu nenti,<br />
neghi senza timpesta<br />
e senza trona e lampi nto celu<br />
e tirrimotu nterra, neti!<br />
Era stancu,<br />
mi tagliava e ciancia<br />
comu unu nnuccenti<br />
c’acchiana o patibulu.<br />
I. Buttitta<br />
Garozzo e ben quattro Deputati Regionali: On. Nicola<br />
D’Agostino, On. Giuseppe Raffaele <strong>Nicotra</strong>, On. Salvo<br />
Pugliese, On. Francesco Calanducci, i quali hanno<br />
resocontato i presenti sul disegno di legge e sugli<br />
apporti di ciascuno all’iter ed al testo in votazione. Il<br />
Geom. Gaetano Raneri, dopo aver premesso che<br />
l’Associazione Geometri Acesi è favorevole alla legge in<br />
quanto tende a sostituire parte del patrimonio esistente<br />
con altro costruito secondo le norme antisismiche e<br />
della ecocompatibilità, al fine di un risparmio energetico,<br />
ha manifestato la contrarietà dell’Associazione all’inserimento<br />
nella norma di qualunque tipo di condono edilizio<br />
“mascherato”. L’A.G.A. ha già contribuito mediante<br />
la stesura di emendamenti<br />
(alcuni dei quali<br />
sono stati già approvati)<br />
alla modifica del testo di<br />
legge. Il Geom. Raneri<br />
ha quindi esaminato i<br />
diversi articoli del “Piano<br />
Casa” evidenziandone<br />
gli aspetti salienti e quelli<br />
ancora migliorabili. E’<br />
stato dopo aver ascoltato<br />
le diverse proposte<br />
emerse nel corso del<br />
confronto, a trarre le conclusioni<br />
del Convegno<br />
assumendosi, a nome<br />
del Governo Regionale,<br />
l’impegno affinché il testo<br />
di legge sul Piano Casa<br />
venga esitato entro i prossimi giorni. L’Assessore Di<br />
Mauro ha pure preannunciato la stesura di un testo di<br />
legge regionale sul complessivo riassetto urbanistico<br />
del territorio, con particolare riguardo ai centri storici<br />
degradati, testo al quale saranno chiamati a dare il proprio<br />
contributo gli Ordini Professionali e le Associazioni<br />
dei Tecnici. Corrado Patti<br />
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AKIS Sabato 13 marzo 2010<br />
" Vir bonus dicendi peritus..."<br />
IL GRANDE UMANISTA<br />
IL PROFESSOR ANTONIO PAGANO<br />
“È inutile negarlo: noi italiani figli (o padri) di<br />
primo letto del Rinascimento stimiamo il<br />
Grande Umanista superiore a qualsiasi altro<br />
essere umano”. Giuseppe Tomasi di<br />
Lampedusa nel racconto Ligheia (La sirena)<br />
adopera questa frase per descrivere il protagonista<br />
Rosario La Ciura che, nell’immaginario,<br />
peraltro assai aderente alla realtà,<br />
dello scrittore “era uno di quegli italiani che<br />
posseggono o possedevano, una riputazione<br />
universale ed indiscussa, quello del più<br />
illustre ellenista dei nostri tempi”. Le parole<br />
di Tomasi di Lampedusa sembrano scritte<br />
per l’amico che ci ha lasciati, il professore<br />
Antonio Pagano, docente e scrittore, ma<br />
soprattutto Umanista. La sudditanza culturale<br />
che ci legava a Lui, letterato, ellenista e<br />
latinista di fama, ci onorava e ci spingeva a<br />
non interrompere letture e studi solo apparentemente<br />
completati da tempo. Per il professore<br />
Antonio Pagano le letture e gli studi<br />
erano perenni, e nessuno di noi ne avrebbe<br />
mai dubitato. Il cerchio della vita si chiude<br />
ogni volta che un amico ci lascia. Solo la<br />
preghiera e la Fede riuniranno tutti i cerchi.<br />
Anna Ruggieri<br />
Siamo profondamente vicini alla famiglia del<br />
carissimo amico Antonio Pagano. Gli dedichiamo,<br />
assieme ad alcuni amici che in questi ultimi<br />
anni hanno condiviso il nostro sforzo editoriale,<br />
tutta la “Sua Terza Pagina” certi che, da lassù,<br />
con una bonaria ed affettuosa telefonata, ci indicherà<br />
il refuso che non abbiamo visto nella correzione<br />
delle bozze.<br />
Ciao, Antonio, non ti dimenticheremo mai.<br />
Memoria di un amico<br />
NULLI PRAECLUSA VIRTUS EST......<br />
“ Nulli praeclusa virtus est, omnibus patet,<br />
omnes admittit; omnes invitat, ingenuos,<br />
libertinos, servos, reges et exules; non eligit<br />
domum nec censum, nudo homine contenta<br />
est. “ ( Seneca, De beneficiis; 3, 18 ).<br />
Nessuna frase, meglio di quella del filosofo<br />
Seneca può esprimere compiutamente la forza di<br />
comprendere, vivere, partecipare e far partecipare<br />
gli altri al gioioso viaggio verso l'agape del<br />
sapere e delle virtù che il professore Antonio<br />
Pagano ha rappresentato per una vasta cerchia<br />
di persone, intellettuali e non, durante l'arco della<br />
sua vita. Giovanissimo, appena laureato, era già<br />
un mito per Acireale e per Giarre, i due poli di<br />
residenza e di insegnamento. Di Acireale è stato<br />
l'anima culturale, il genius loci vivente, interpretandone<br />
le tradizioni, i pensieri, le azioni, condendole<br />
, talvolta con battute finali argute, sagaci,<br />
profonde, ma anche taglienti nella loro realistica<br />
ironia. Per lui non contava affatto l'apparenza, ma<br />
la sostanza dell'essere ed era sempre pronto a<br />
donare con animo lieto e bonario la preziosità del<br />
sapere. Agli incontri di cultura si presentava con<br />
misteriosi sacchetti di carta che regalava, alla fine<br />
della serata, ai suoi ospiti: dentro vi erano libri, in<br />
edizione economica, ma di grandi autori e di valido<br />
spessore, non solo offriva la ricchezza della<br />
sua presenza ma anche il dono del ricordo e della<br />
condivisione dei pensieri. Di lui conservo tante<br />
brevi lettere che giungevano puntuali in occasione<br />
di mie pubblicazioni con un giudizio, una<br />
approvazione, un augurio; e non dimenticava<br />
mai, lui, professore grande, importante e di animo<br />
gentile, i saluti per i miei familiari. Non incontreremo<br />
più un altro come lui. Caro professore Antonio<br />
Pagano ancora una volta, con le parole del poeta<br />
Catullo, ti diciamo: Ave atque vale.<br />
Pinella Musmeci<br />
Lo squillo del telefono. Mi dice mia moglie: è la signora Pagano. Prendo il cordless, avverto il<br />
presagio. Mi dice: “il buon Antonio non c’è più”. Lo temevo, l’avevo chiamato un paio di volte,<br />
recentemente, e la signora mi aveva ripetuto che al momento non era possibile parlare con lui.<br />
M’ero reso conto che si andava spegnendo lentamente. Ma non per questo ero preparato. Non<br />
siamo mai preparati all’incontro con l’Infinito. Farfuglio una parola di condoglianza. Poi mi<br />
fermo e penso. Com’è strano, thaumastòn, il modo in cui si incrociano i destini degli uomini.<br />
Lui ed io, quasi quarant’anni fa, durante i lavori di una commissione di esami, ci siamo riconosciuti<br />
contubernales del concorso che ci avrebbe dato la cattedra di lettere classiche nei<br />
licei. Come chi scrive, Antonio apparteneva ad una razza in via di estinzione: quella dei professori<br />
di latino e greco nei licei classici, che conquistavano la loro cattedra con un duro concorso<br />
su base nazionale, per pochi posti, nel quale il primo grande banco di prova era il saggio<br />
in lingua latina: lì cedeva le armi una gran parte dei candidati. Beh, in quell’anno 1965, provenendo<br />
da mondi diversi (io insegnavo a Roma, Antonio Pagano a Catania) prendemmo parte<br />
all’agone e risultammo, in quella terribile prova scritta, ai primi due posti. Superammo d’un<br />
balzo la prova orale.. Conquistammo la cattedra e seguitammo le nostra via: parlare al “popolo”<br />
del mondo classico, cercare di suscitare nei giovani spensierati e ad altro inclini l’entusiasmo<br />
per gli Autori che da quel mondo avevano dato radici al nostro. Non so quale definizione<br />
Gli si attagli più di questa: “Vir bonus dicendi peritus..”, secondo la formula catoniana: peritus,<br />
esperto della parola parlata e della parola scritta. “Bonus”, intanto: per la piena lealtà nei confronti<br />
di tutti coloro che avevano a che fare con lui, amici, colleghi, allievi. Ottimo professore<br />
di liceo, in quello “Spedalieri” catanese nel quale generazioni di studenti sono stati affidati alle<br />
sue cure. Un ricordo portò con sé al momento del pensionamento, la “spugna”, il cancellino,<br />
cui dedicò un sapido racconto sulle ali della memoria. E “peritus”.. e quanto, e come! L’ho<br />
seguito nel suo pacato dire, durante le conversazioni su temi “di varia umanità”, di fronte ad<br />
un pubblico attento che tributava alla fine applausi entusiasti. Affrontava gli argomenti con una<br />
preparazione attenta, scrupolosa; misurava le divagazioni; metteva per iscritto e leggeva: così<br />
evitava di perdere il sentiero delle lucide dimostrazioni. Non si può parlare di Antonio Pagano<br />
senza ricordare che univa cultura classica e fantasia senza pari. Attento, puntuale; coglieva il<br />
punto e lo sviluppava. Era un lavoratore “della penna” che non conosceva pause o pigrizie. In<br />
questo eravamo abbastanza diversi: io sono pigro, sviluppo lentamente i miei pensieri e non<br />
sempre ritengo opportuno passare alla pagina scritta. E il buon Antonio mi pungolava; mi<br />
telefonava (io vivo la gran parte dell’anno a Roma): “Quando vieni? Che hai scritto? Hai mandato<br />
qualcosa ad AKIS?”. A volte mi costringeva, obbligandomi a scrivere una prefazione, o un<br />
articolo; o a partecipare alla presentazione di un libro, con obbligo di intervenire. A lui devo l’aver<br />
messo per iscritto i miei versi.. Negli ultimi tempi avevamo preso l’abitudine di pubblicare,<br />
in poche copie per amici fidati, le nostre “cose” più recenti; ci ritrovavamo nella piccola tipografia,<br />
a scherzare con il titolare, a “rubare” la prima copia. L’amore per il latino cresceva in<br />
Lui con il trascorrere degli anni.. Spesso trovavo suoi scritti in “Latinitas”, la rivista in latino dell’omonima<br />
Fondazione, che indice il Certamen Vaticanum e il Certamen Capitolinum. Uno scritto<br />
recente aveva avuto l’apprezzamento dell’arcivescovo Gristina. Non v’è alcuno, credo, che<br />
sia stato al pari di lui capace di cantare il microcosmo di Acireale, una galleria di personaggi<br />
come coinvolti in una danza senza pausa, quasi un inno di gioia esistenziale. Di quel piccolo<br />
mondo antico Antonio Pagano ci ha offerto immagini tracciate in punta di penna, cogliendo con<br />
un sorriso e un filo di rimpianto protagonisti e vicende. Ultime vennero le “poesie scritte col<br />
lapis”. Come rivive, quel mondo! La nostalgia: “Chi diri da Scarcagghia, d’attagghiu, ’n facci a<br />
Santu Roccu? / Mi pari di sentiri ancora ’u ciauru stuzzicanti / du frummaggiu ccu spezzi, ca<br />
pizzicava ’u nasu, / e ’a lacrimedda ca ci sculava affunnannuci / ’u cuteddu pizzutu comu lingua<br />
di criata sparrittera.” Che figurina indimenticabile, questa “criata sparrittera”! E altre cose<br />
e persone: “Mi pari di sentiri ’a campana / da crisiudda du Litu, unni ’ntempu / cc’era Patri e<br />
Sozzi, ’u filosofu, / ccu ’na vecchia tonica ’nzunzata”.. Su tutto, il ricordo commosso del padre,<br />
“gerarca pacioso”, che si stempera nel finale di un quadretto ironico indimenticabile: “’Nta stu<br />
ritrattu mo’ patri comparisci cca sahariana janca, / eleganti, sengulu, autu quantu ’n pileri: ad<br />
jddu i robbi / cci cascunu a pinnellu, non comu a certi girarchi / catonzi e accafunati ccu tantu<br />
di panza di ugghiu / ca ci strica ’n terra e i cosci tozzi, a cucciddatu, / ca parunu vuttazzi ppu<br />
vinu da ispenza..”. Chissà perché, mi torna in mente lo scriba del Vangelo di Matteo, pensando<br />
ad Antonio che “simile ad un padrone di casa che trae fuori dal suo tesoro cose nuove e<br />
cose antiche”. Non so pensare al mio mondo senza Antonio Pagano. Gli farà piacere, di là<br />
dove segue con un sorriso le vicende caduche di quelli che sono rimasti, riascoltare un mannello<br />
di versi, ripresa dell’omaggio ad un amico perduto: “Comu si nni fujeru l’anni. / Ti nni jsti..<br />
e fu comu ’llampu: / scinnìu ’a tò varca nta ddu ciumi niuru / d’u vecchiu “dimonio con occhi di<br />
bragia”. Ora cca’ sugnu, e pensu.. / Mi pari n’annu ca chiù non ti vju. / Mi nesci cori di ’na tò<br />
palora.”<br />
Rosario Musmeci<br />
ANTONIO PAGANO, UN UOMO SEMPLICE<br />
Antonio Pagano ha fatto esperienza dell’inesplicabile<br />
mistero della morte. Con lui scompare<br />
uno dei testimoni più illustri della città: un<br />
misto tra il cantore appassionato e lo studioso<br />
profondo che fruga nelle tradizioni, nella storia,<br />
nei personaggi popolari per trovare quel fil<br />
rouge che lega indissolubilmente Acireale ai<br />
suoi figli.<br />
Pagano fu un acese doc. Anche quando la vita<br />
lo portò a vivere a Catania, dove insegnava, il<br />
rapporto d’amore con la città natale non si<br />
incrinò mai, anzi divenne un punto dì orgoglio<br />
testimoniarlo, proclamarlo e illustrarlo. Il Nostro<br />
non aveva la patente automobilistica. Non per<br />
questo mancò una sola volta alle riunioni<br />
dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici,<br />
della quale era apprezzato Socio effettivo sin<br />
dal 1977, o a quelle del Lions club. Anche al di<br />
fuori delle due istituzioni, Pagano fece registrare<br />
una presenza intensissima in città, dove era<br />
da tutti conosciuto e apprezzato per la sua<br />
mitezza, la sua signorilità, la sua disponibilità, i<br />
suoi scritti e le sue conferenze che riuscivano<br />
sempre a centrare il bersaglio e ad accattivarsi<br />
l’attenzione e l’interesse del pubblico. Nel suo<br />
dire non mancavano mai le citazioni latine. Più<br />
che un vezzo, era un bisogno, attraverso il<br />
quale egli riusciva a rendere più chiara la sua<br />
esposizione, a completarla, a conferirle un non<br />
so che di antico. Il tono della sua voce, pacato<br />
e familiare, si accostava a quello della chiacchierata<br />
tra amici, ma tradiva ampiamente una<br />
solida preparazione umanistica e una vastità di<br />
interessi che, sia pure per aneddoti, compendiavano<br />
personaggi e avvenimenti di rimarchevole<br />
interesse nazionale. Una eccezionale<br />
curiosità culturale mista a un amore tenace<br />
veniva riservata a tutto ciò che riguardava<br />
Acireale, curiosità che lo spingeva ad indagare<br />
sugli aspetti meno appariscenti, a ricostruire<br />
tradizioni e fatterelli ormai sbiaditi, ma significativi<br />
per comprendere i ritmi segreti della città,<br />
i suoi luoghi emblematici, i suoi protagonisti Il<br />
suo stile rifletteva la sua persona: asciutto, mai<br />
sopra le righe. Raccontava e si raccontava<br />
senza strafare, senza la tentazione di stupire.<br />
Talvolta, scriveva direttamente in latino. Basta<br />
rileggere i suoi saggi, per lo più apparsi su<br />
Memorie e Rendiconti dell’Accademia degli<br />
Zelanti e dei Dafnici, per rendersi conto che<br />
egli pensava direttamente nella lingua di<br />
Roma, inventando neologismi e circonlocuzioni<br />
efficacissimi. Un versante nel quale egli raggiunse<br />
punte di eccellenza fu il folklore, da lui<br />
considerato “di grande interesse perché a chi vi<br />
si dedichi con passione e competenza, dà la<br />
possibilità di penetrare intimamente nell’anima<br />
del popolo, di capirla e di amarla, come, in<br />
effetti, non si fece prima del Romanticismo,<br />
allorché tutto quello che sapeva di popolare<br />
veniva sdegnosamente respinto o quanto meno<br />
guardato con sospetto”. La sua prima pubblicazione<br />
– Folklore di Sicilia – venne scelta dalla<br />
Bonanno editore, nel lontano 1965, per dare<br />
spessore alla nuova collana dedicata appunto<br />
alle tradizioni, alle feste, ai personaggi, alla<br />
poesia popolare della nostra terra. Il libro<br />
venne recensito, tra gli altri, in maniera lusinghiera<br />
da Paolo Toschi, uno dei maestri della<br />
moderna ricerca folkloristica. A quella prima<br />
fortunata fatica dovevano seguire Scritti di<br />
varia umanità, “Cronache di terza pagina” e<br />
quindi Acireale viva. Viaggio nella nostalgia, La<br />
pipa del professore, Nostos, Umor Latino, Res<br />
hominumque imagines e altri.<br />
Dalle sue pagine emerge una sorta ideale di<br />
Spoon River Anthology, una vivida e pregnante<br />
galleria di personaggi, acesi e non, che<br />
davano il senso di un’epoca. Pagano proponeva<br />
ciascuno di loro attraverso una caratteristica,<br />
un particolare che gli consentiva di definirne<br />
la dimensione e di farlo sentire vivo e attuale.<br />
Così operando, mentre dava vita a un tempo<br />
ritrovato, prospettava al presente e al futuro dei<br />
punti di riferimento, degli esempi da tener presente,<br />
se non proprio da imitare. Più che voce<br />
della memoria, erano, queste, voci del cuore, e<br />
perciò tanto più autentiche e partecipate.<br />
E con le voci delle persone, ecco quelle dei<br />
luoghi, degli avvenimenti, attraverso le quali<br />
Antonio Pagano costruiva per sé, sia pure involontariamente,<br />
la meritata nomea di genius loci<br />
e contribuiva a tramandare un profilo importante<br />
della città La discrezione e l’innata umiltà<br />
suggerivano al Professore di rifuggire sempre i<br />
primi posti. Ora che non è più tra noi, abbiamo<br />
il dovere di ricordare l’accademico colto, il giornalista<br />
spigliato, l’insegnante premuroso, il<br />
saggista acuto, il cittadino esemplare che non<br />
sciupava mai il proprio tempo nella critica gratuita,<br />
ma cercava, viceversa, di dare il proprio<br />
contributo per costruire una società più civile.<br />
Un uomo semplice, ma, proprio per questo, singolare.<br />
Giuseppe Contarino<br />
Non ho conosciuto Antonio Pagano.<br />
Dire di conoscere un uomo è di per se un atto<br />
di vacua arroganza. Difficile intenderne lo<br />
sguardo, i modi, le sfaccettature complesse<br />
della personalità, senza aver avuto l'occasione<br />
di frequentazioni assidue ed attente.<br />
Sicchè l'invito a "commemorare" rivoltomi dal<br />
direttore sarebbe dovuto cadere invevitabilmente<br />
nel vuoto. Ho avvertito, tuttavia, la più<br />
intima esigenza di imbastire le trame di una<br />
breve riflessione, l'anelito a rinvangare l'essenza<br />
dei miei incontri fugaci con il<br />
Professore, il tentativo di tracciare alcuni tratti<br />
del suo rapporto con la città. Non ho invece<br />
intenzione di "commemorare": credo che "Aci<br />
e Galatea" non abbia bisogno della indifferenza<br />
flemmatica di ampollose rievocazioni ma di<br />
confrontarsi con l'esercizio gravoso, tutt'altro<br />
che asettico, della "memoria". Per non restare<br />
prigioniera del presente come dimensione<br />
totale di riferimento, per cogliere il fremito del<br />
tempo che sarà, per non ridurre la propria<br />
anima ad una lastra priva di spessore. Ho<br />
apprezzato i discorsi in pubblico di Antonio<br />
Pagano, mai complicati, ma complessi e<br />
densi di ironia. I suoi scritti e le sue riflessioni<br />
periodiche sulle pagine di questo giornale.<br />
Mi ha sempre affascinato la sua delicatezza,<br />
il suo coriaceo attaccamento alla città. Lo<br />
incontrai qualche anno fa, dinnanzi alla chiesa<br />
di Santo Rocco, insieme al compianto<br />
Stefano Scandurra: mi colpì la purezza ed il<br />
tepore delle loro conversazioni, il loro dipingere<br />
il ritratto di un' Acireale andata, un pò<br />
gozzaniana, orgogliosa e timida nel contempo,<br />
la loro cultura classica, l'ironia nei confronti<br />
di taluni comportamenti grossolani dei<br />
cittadini e della classe politica. Ma soprattutto<br />
la loro serenità: un sentimento insolito in un<br />
tempo in cui il superfluo è diventato essenziale.<br />
La capacità di cogliere sempre il lato<br />
positivo delle cose, la speranza che domani<br />
sarà meglio di oggi. Questo è stato forse il più<br />
grande miracolo della generazione dei nostri<br />
nonni(chi scrive ha vent'anni): rialzarsi dalle<br />
miserie della guerra con lo sguardo lungo,<br />
vogliosi di determinare il proprio futuro, di<br />
costruire il destino della propria comunità: la<br />
speranza che i figli potessero "superare" i<br />
padri. Oggi lo spirito di avanzamento(sociale<br />
culturale etico) dei singoli e della collettività<br />
cittadina sembra essersi sopito. Non si tratta<br />
solo di definirsi, come faceva Cristoforo Filetti<br />
con una punta di civetteria,"Jacensis moribus<br />
et natione", ma di crescere singolarmente<br />
sentendosi parte di un disegno comune.<br />
Ricordo come il Cav. Castorina, oggi scomparso,<br />
mi ribadisse sempre il suo orgoglio per<br />
aver costruito la sua attività lavorativa, pietra<br />
su prietra, lustro per i suoi figli e per la Sua<br />
città. Antonio Pagano era professore di Latino<br />
e Greco: ci lascia un'altra grande lezione: la<br />
cultura classica non è erudizione: va interiorizzata,<br />
deve entrare nel vissuto di ciascuno:<br />
il classico ed il moderno devono stare in uno<br />
spazio comune che è quello della nostra interiorità.<br />
L'ironia come strumento per non alzare<br />
mai la voce perchè non è nella brutalità<br />
verbale che si esprime una moralità più alta:<br />
un invito a tutti noi. Credo che la storia di<br />
Antonio Pagano sia patrimonio di quanti,<br />
anche non avendo avuto la fortuna di frequentarlo,<br />
credano che la "grande anima di<br />
Acireale" esista ancora. Non come rievocazione<br />
nostalgica o bieco campanilismo ma<br />
come capacità di esercitare la memoria storica("memoria<br />
minuitur nisi eam exerceas")<br />
vivendo, "totus in illa", la propria città.<br />
Lasciare in via Galatea, corso Umberto, piazza<br />
Duomo, un pezzo di se stessi, della propria<br />
vita, qualcosa di cui un giorno un "illustre<br />
sconosciuto" si possa ricordare.<br />
Antonio Coniglio
4 Sabato<br />
13 Marzo 2010<br />
TEATRO TEATRO TEATRO TEATRO<br />
“L’inquietante caso del panzerotto ripieno” (Teatro Turi Ferro - sabato<br />
20 marzo) non rientra a pieno titolo nella categoria dei gialli classici poiché<br />
è fortemente caratterizzato da avvenimenti e personaggi atipici per una<br />
vicenda di tal genere. C’è sì un “delitto”, il furto di alcune ricette di cucina,<br />
non manca il classico investigatore, esiste anche un reo confesso, ma questi<br />
sono tutti ingredienti che rimangono sullo sfondo e fanno da cornice. La<br />
sostanza che struttura la storia è prevalentemente composta, invece, dalle<br />
fissazioni, dalle bizzarrie, dai desideri, dalle genialità di cui sono portatori i<br />
personaggi e dalle situazioni che essi creano. La vedova col pensiero fisso<br />
della tomba del marito, il detective abile solo a camuffarsi dietro mille travestimenti,<br />
il vegliardo pirotecnico e spumeggiante, la ragazza fanatica cultrice<br />
dell’astrologia, il giovane con il suo linguaggio infarcito di termini gastronomici,<br />
per non parlare poi dell’amica di famiglia, insolente e ipocrita, e dell’intrigante<br />
cameriere. I personaggi, dunque, trasformano questo apparente<br />
giallo, dalla tonalità fortemente sbiadita ma ricco di massicce dosi di fantasia,<br />
in una commedia tutta da ridere, piena di colpi di scena ed equivoci a<br />
non finire. ph Nuccia Leotta<br />
Domenico Platania<br />
Convegno nazionale del Serra Club Distretto 77<br />
Si è concluso il convegno nazionale del Serra Club Distretto 77, che comprende<br />
Sicilia e Calabria. L’'evento, che aveva come argomento 'Il sacerdote:<br />
un dono per la Chiesa', è stato organizzato dal governatore del<br />
Distretto, prof.ssa Vera Pulvirenti. A fine serata molto gradito il concerto<br />
«Dal Melodramma alla Serenata Mediterranea», con le voci di Maria Motta,<br />
mezzosoprano e Rosanna leonti, soprano, con la deliziosa esibizione dei<br />
«Quinquies Domina», con al pianoforte la stessa Pulvirenti. Dopo i saluti<br />
da parte delle autorità, relazioni su «la spiritualità del Serra nel mondo» di<br />
Cesare Gambardella, già Past President, il quale ha sottolineato come il<br />
Serra deve privilegiare il compito di sostenere le vocazioni dei giovani<br />
sacerdoti, sostenendo anche i preti che operano in luoghi più difficili; su
AKIS L A L I B R E R I A D I A K I S<br />
Afotismi<br />
di Francesco Foti,<br />
liriche ricercate e originali<br />
Nell’incantevole cornice della Biblioteca -<br />
Pinacoteca - Ex Chiesa San Michele Minore di<br />
Piazza Manganelli di Catania, con il patrocinio<br />
cella provincia regionale di Catania, alla presenza<br />
di un nutrito pubblico di giovani, si è<br />
svolta la presentazione del libro “Afotismi” di<br />
Francesco Foti (edizioni Prova d’Autore).<br />
L’incontro, moderato dalla giornalista dott.ssa<br />
Grazia Calanna, è stato animato dagli interventi<br />
del dott. Nello Catalano Vice Presidente<br />
della Provincia Regionale di Catania, del<br />
Consigliere provinciale Arch. Salvo Patanè Vice Presidente Commissione<br />
Cultura e dello scrittore e regista, dott. Vladimir Di Prima. “E’ compito – hanno<br />
sottolineato all’unisono Catalano e Patanè -, della pubblica amministrazione in<br />
generale, e nello specifico del settore cultura, quello di accogliere e promuo-<br />
vere espressioni culturali che provengono da giovani talenti, come nel caso di<br />
Francesco Foti, che meritano di essere ascoltati”. “Quella di Foti – ha detto Di<br />
prima -, è un’opera prima di grande efficacia lessicale che mediante l’uso del<br />
dialetto compie un recupero culturale significativo”. “Sono liriche – aggiunge la<br />
Calanna -, toccanti e divertenti per la raffinata ironia di colui che osserva l’andamento<br />
della quotidianità con animo canzonatorio e disilluso”. Gradevoli i<br />
momenti di spettacolo che hanno visto la presenza del Maestro Marco<br />
Cosentino che ha accompagnato alla chitarra classica lo stesso autore durante<br />
il recital di alcune poesie.<br />
Nello Calì<br />
Presso il teatro Erwin Piscator di<br />
Catania si è tenuto il Concerto del<br />
“Samyr Guarrera quartet” che ha<br />
riscosso un entusiasmante successo.<br />
Prima dello spettacolo musicale<br />
la poetessa Maria Grazia Falsone<br />
ha interpretato tre poesie di Jacques<br />
Prèvert che il pubblico ha particolarmente<br />
gradito e apprezzato.<br />
Foto Alessandro Castagna<br />
"Nati per un sogno”<br />
Nella S.M.S. "Giovan Battista<br />
Arista" di Acireale, si è tenuta la<br />
conferenza stampa di presentazione<br />
del progetto "In nome della<br />
vita" che tratterà la tematica della<br />
prevenzione dell’uso e sull’abuso<br />
dell’alcool e del tabacco.<br />
L'iniziativa è promossa dall’associazione<br />
onlus "Nati per un<br />
sogno” e patrocinata dal Comune<br />
di Acireale. "Nati per un sogno" si<br />
propone di intervenire nelle realtà<br />
disagiate ed in favore delle fasce<br />
deboli della popolazione attraverso<br />
l'organizzazione e la gestione<br />
di attività e servizi di riabilitazione,<br />
animazione, ludoteca, centri polifunzionali<br />
sociali, ricreativo-assistenziale<br />
per minori, immigrati,<br />
disabili, anziani, fasce a rischio,<br />
dipendenze e quanti altri siano in<br />
stato di difficoltà. Il progetto "In<br />
nome della vita", che avrà una<br />
durata compresa tra tre e<br />
sei mesi, nasce dall’esigenza di<br />
fornire alla popolazione scolastica,<br />
al corpo docente e alle famiglie<br />
dei supporti, efficaci e necessari,<br />
per ridurre il disagio sociale.<br />
Lo scopo è quello di sensibilizzare<br />
e formare gli insegnanti, le<br />
famiglie e i ragazzi promuovendo<br />
atteggiamenti e comportamenti<br />
responsabili rispetto all’alcool e al<br />
tabacco.<br />
Gaetano Rizzo<br />
Goffredo<br />
di Rue-Grande<br />
Un racconto in versi con protagonista uno<br />
sventurato cavaliere medievale che, tornato<br />
dalla Crociata, cerca disperatamente<br />
di placare la sua fame d’amore, svestendo<br />
i panni dell’eroe per indossare quelli dell’uomo.<br />
Un susseguirsi di disavventure,<br />
equivoci e intoppi, per un finale rocambolesco<br />
dalla morale antica, ma sempre<br />
attuale.<br />
Alfio Grasso, nato a Catania nel 1980, laureato in Scienze Storiche e<br />
Politiche e specializzato in Storia Contemporanea, è giornalista pubblicista<br />
con collaborazioni al “Giornale di Sicilia” e all’emittente TRA. Socio<br />
dell’Accademia Internazionale “Il Convivio”, ha ricevuto numerosi premi e<br />
segnalazioni di merito. Socio fondatore del Cenacolo Culturale “Antonio<br />
Aniante” lo ha coordinato dal 2006 al 2008. Attualmente è Portavoce del<br />
Sindaco di Viagrande (CT). Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Fabrizio<br />
De André. Anarchia e Poesia (Bonanno, 2005), Salvatore Scuderi. Il caposcuola<br />
del protezionismo siciliano (Bonanno, 2008), per i nostri tipi Morire<br />
per non morire (2001) e Apocalisse (2003).<br />
Con una grande partecipazione di amici e simpatizzanti è stato inaugurato l’Agriturismo “FOSSALUPO”. La presenza<br />
del sindaco che ha tagliato il classico nastro e quella dell’on.le Niocola D’Agostino hanno dato maggiore<br />
lustro alla manifestazione conclusasi con brindisi ed auguri per la brillante iniziativa dei fratelli Privitera (nella foto<br />
con Il sindaco e l’on.le D’Agostino).E’ seguito l’elegante e coinvolgente battesimo della struttura con la “Festa<br />
della Donna” svoltasi l’8 Marzo.<br />
Sabato 13 marzo 2010 5<br />
IL SETTORE GIOVANILE DELL’ARCHIGEN<br />
SI ALLENA ALLA PISCINA ALTAIR<br />
La piscina Altair di Acireale è la nuova casa del settore giovanile della<br />
Pallanuoto Acicastello. Inaugurato nello scorso mese di gennaio, l’impianto<br />
acese dalla scorsa settimana ha cominciato ad ospitare gli allenamenti delle<br />
formazioni under 17, under 15 ed under 13 dell’Archigen Acicastello, guidate<br />
dai tecnici Gaetano Del Giudice e Daniele Ruffelli. Un vero e proprio polo<br />
sportivo, con una vasca da 25 metri con 8 corsie, una da 10x10, una vasca<br />
da idroterapia ed una attrezzata palestra, in cui gli atleti del settore giovanile<br />
castellese potranno svolgere quotidianamente gli allenamenti, senza<br />
doversi più spostare fra le diverse piscine dell’hinterland catanese. L’Altair<br />
diventa dunque un punto di riferimento importante, un’occasione unica per<br />
programmare non solo il presente ma anche il futuro prossimo<br />
dell’Archigen, grazie alla presenza attenta ed oculata del prof. Salvo<br />
Scebba, nella doppia veste di responsabile del settore nuoto dell’Altair nonché<br />
direttore sportivo della Pallanuoto Acicastello, e dei due tecnici del settore<br />
giovanile, che potranno finalmente avviare un proficuo reclutamento e<br />
avviamento alla pallanuoto tra i tanti bambini che ogni giorno frequentano la<br />
piscina. Con la speranza di poter presto disputare all’Altair anche le rispettive<br />
partite di campionato, le formazioni giovanili dell’Archigen Pallanuoto<br />
Acicastello, oltre ad effettuare gli allenamenti, potranno anche usufruire per<br />
la preparazione atletica dell’ampia palestra, alternando così nuoto e prove<br />
tecniche con la palla in vasca con esercizi a corpo libero in palestra nelle<br />
cinque sedute settimanali. Ad accogliere positivamente questa opportunità<br />
sono innanzitutto i due tecnici, Gaetano Del Giudice e Daniele Ruffelli, che<br />
la ritengono un’occasione importante per lo sviluppo presente e futuro del<br />
settore giovanile castellese. “L’Altair è una struttura perfetta, ben attrezzata<br />
e sicuramente all’avanguardia” afferma l’allenatore delle formazioni under<br />
15 ed under 17 Gaetano Del Giudice “E’ positivo per i ragazzi avere una<br />
piscina dove potersi allenare tranquillamente senza fare tanti spostamenti.<br />
Inoltre per lavorare bene è importante avere un punto di riferimento stabile,<br />
per cui credo che questa piscina sia arrivata nel momento giusto. Dobbiamo<br />
sfruttare al meglio questa possibilità per lavorare seriamente per il futuro”.<br />
“Finalmente abbiamo modo di lavorare in modo costante e di allenarci tutti<br />
i giorni” dichiara il tecnico della squadra under 13 Daniele Ruffelli “Per la<br />
crescita dei ragazzi e dell’intero settore giovanile credo sia un momento<br />
molto importante”. “L’Acicastello non avrà sicuramente più problemi di reclutamento<br />
e di allestimento degli organici dei vari tornei giovanili” queste le<br />
parole del direttore sportivo Salvo Scebba “dal momento che l’Altair gestirà<br />
e ospiterà tantissimi bambini. Dalla scorsa settimana le formazioni del settore<br />
giovanile hanno iniziato a svolgere gli allenamenti ma contiamo presto,<br />
appena la vasca sarà omologata, di poter disputare all’Altair anche le partite<br />
dei campionati giovanili”.<br />
Giuseppe Bonaccorso<br />
Dona un sorriso a chi non ne ha!<br />
I Giovani della Croce Rossa di Acireale hanno aderito ed effettuato raccolta<br />
fondi denominata " DONA UN SORRISO A CHI NON NE HA", in favore<br />
delle popolazioni colpite dal terremoto di Haiti. Soddisfatto del buon esito l'<br />
Ispettore Regionale Pionieri Stefano Principato, promotore dell'iniziativa<br />
ospitata in più di 20 piazze siciliane e svolta dai rispettivi gruppi Pionieri<br />
locali , quest'ultimo afferma :< una raccolta fondi pro Haiti sembra dunque<br />
un giusto inizio, un contributo alla "ricostruzione" del popolo haitiano. Forse<br />
sarà soltanto una prima fila di mattoni di quel grande muro di solidarietà che<br />
in tanti si stanno impegnando a costruire, ma speriamo possa essere una<br />
fila di mattoni di ottima fattura>. Si ricordano le iniziative attivate dalla CRI<br />
per la raccolta fondi pro-Haiti :<br />
- sms 48540 per donare 2 euro da numero "Wind", "3", "Infostrada da<br />
rete fissa";<br />
- donazione online causale "Pro emergenza Haiti" www.cri.it;<br />
- bonifico bancario causale "Pro emergenza Haiti" IBAN IT66C010<br />
0503382000000218020;<br />
- conto corrente postale causale "Pro emergenza Haiti" IBAN<br />
IT24X0760103200000000300004
6 Sabato 13 marzo 2010<br />
Grafica: MP - 347 1433135<br />
AKIS ATTIVITA’ DELL’ “ARCHIMEDE”<br />
Successi scacchistici per l’«Archimede»<br />
Nella fase provinciale dei Giochi Sportivi Studenteschi<br />
di scacchi, svoltasi nella sede dell’istituto Nautico<br />
«Luigi Rizzo» a Riposto, tre squadre del Liceo<br />
Scientifico «Archimede» hanno ottenuto la qualificazione<br />
alla fase regionale che si terrà a Marsala (TP).<br />
Per il 1° posto delle squadre femminili grande plauso<br />
del Dirigente scolastico Lorenzo Marotta e del prof.<br />
Santo Daniele Spina che ha selezionato e seguito gli<br />
studenti grazie ad un corso PON C4, di cui la tutor è la<br />
prof.ssa Simona Noto. La squadra campione del biennio femminile è composta<br />
da Roberta Caruso, Jessica Bella, Amel Sehili, Erika Musumeci, Maria<br />
Pulvirenti, quella del biennio maschile da Giovanni Pillitteri, Fabrizio<br />
Tornatore, Francesco Vasta, Salvo Lombardo, Alfio Giuffrida, Antonino<br />
Arcidiacono ed infine la compagine del triennio femminile da Silvia Di<br />
Mauro, Julia Bisicchia, Agata Brischetto, Marilena Andronico, Maria Cavalli<br />
Aci Catena presidente<br />
del consorzio beni confiscati alla mafia<br />
Il Comune di Aci Catena è stato confermato alla<br />
guida del consorzio dei beni confiscati alla<br />
mafia”Legalità e Sviluppo”. L'assemblea dei 16<br />
sindaci della provincia regionale di Catania, tenutasi<br />
nella tarda mattinata di oggi, ha confermato<br />
all'unanimità la presidenza. A darne notizia, con<br />
grande soddisfazione, è l'assessore comunale al<br />
Bilancio Giancarlo Bonfiglio (foto), delegato dal<br />
sindaco on.Raffaele Pippo <strong>Nicotra</strong> a seguire l'iter,<br />
il quale dichiara :”Ringrazio tutti i sindaci soprattutto<br />
per il voto unanime, segno tangibile dell'ottimo<br />
lavoro svolto in questo primo anno di attività e<br />
di presidenza catenota. Continueremo a lavorare<br />
seguendo il medesimo solco, forti della coesione<br />
e dello spirito di collaborazione che si identifica<br />
aldilà dell'appartenenza politica”.<br />
Nell'ambito del congresso regionale<br />
dell'Associazione siciliana della stampa che si è<br />
tenuto a Terme Vigliatore, nel messinese, ed ha proceduto<br />
alla rielezione del segretario Alberto Cicero,<br />
una conferma è arrivata anche per il collega acese<br />
Gaetano Rizzo (a sx) rieletto consigliere regionale<br />
del sindacato dei giornalisti. Ai lavori del congresso<br />
hanno partecipato anche i colleghi Antonio Foti (dx),<br />
nel ruolo di questore, e Gaia Montagna.<br />
Questi scenari, ammirabili dall'alto della Valle del Bove, sono riservati a chi<br />
ama la montagna e conquista le vette con la fatica. Solo allora ci si può<br />
sentire tra il cielo e la terra pur restando con i piedi per terra.<br />
Giovanni Tringali<br />
"Il ritmo della vita"<br />
Un film "danzante" per Miriam Leone<br />
Una particina nella commedia amara di Veronesi Genitori & figli - Agitare<br />
bene prima dell'uso e ora un ruolo in Il ritmo della vita il film tv in onda su<br />
Canale 5. La recitazione è la nuova frontiera della carriera di Miriam Leone,<br />
la giovane nostra amica che nel 2008 ha vinto il concorso di Miss Italia. Dopo<br />
il successo nel concorso di bellezza più prestigioso d'Italia la Leone ha conquistato<br />
anche il piccolo schermo conducendo due programmi: Uno mattina<br />
estate e Mattina in famiglia. Un commedia per la miss - L'ex modella ha<br />
accettato con entusiasmo la parte nella commedia diretta da Rossella Izzo.<br />
La regista ispirandosi liberamente al reality game di Rai Uno Ballando con<br />
stelle ha deciso di girare un film che ha per protagonista il ballo. La protagonista<br />
è un'altra ex modella Anna Safroncik. L'attrice interpreta una insegnante<br />
di ballo che vede andare in crisi la sua scuola di latino-americano,<br />
ma trova l'amore. Il protagonista maschile è Antonio Cupo che nel 2006 ha<br />
partecipato alla terza edizionde di Ballando con le stelle.<br />
ACI S. ANTONIO<br />
La sala conferenze del Palazzo Cantarella ha ospitato il convegno organizzato<br />
dal Comune in collaborazione con la Fondazione Dottori<br />
Commercialisti Sicilia e l’A.R.D.E.L. (Associazione Ragionieri Dipendenti<br />
Enti Locali) sui temi: “Il Patto di stabilità negli Enti Locali” e “La revisione<br />
contabile alla luce della nuova normativa”. Dopo i saluti del sindaco<br />
Cutuli il convegno è stato introdotto dall’avv. Antonio Pennisi, revisore<br />
contabile, e dal prof. Vincenzo Patti, presidente della Fondazione Dottori<br />
Commercialisti Sicilia. Sono seguiti gli interventi del Dott. Francesco Bruno,<br />
presidente A.R.D.E.L. “Il patto di stabilità negli Enti Locali”, della dt.ssa<br />
Giuseppa Susini, revisore contabile “La revisione contabile alla luce della<br />
nuova normativa”- del prof. Mario Trombetta, seg. generale Comune di<br />
Acicastello Leasing e project-financing”- dell’on.le Nicola D’Agostino v.pres.<br />
commissione bilancio Ars “Rimedi alle problematiche dei Comuni per la rigidità<br />
del patto di stabilità”.<br />
Il Comune di Aci S. Antonio ha partecipato alla prima “Conferenza regionale<br />
sui gemellaggi” organizzata dalla Provincia Regionale di Catania in<br />
collaborazione con l’AICRRE (Sezione Italiana del Consiglio dei Comuni e<br />
delle Regioni d’Europa). L’iniziativa ha registrato, tra gli altri, i qualificati<br />
interventi dell’on. Janusz Marszalek, sindaco di Oswiecim (Auschwitz) e<br />
responsabile gemellaggi CCRE; di Marjke Vanderbliten, responsabile tecnico<br />
gemellaggi AICCRE; di Fabio Roccuzzo, responsabile gemellaggi AIC-<br />
CRE Sicilia; di Giovanni Rosciglione, segretario AICCRE Sicilia. Per il<br />
Comune di Aci S. Antonio ha partecipato all’appuntamento il vice sindaco<br />
Stefano Finocchiaro, che detiene tra le altre la delega alle Politiche<br />
Comunitarie. “E’ intenzione dell’Amministrazione Cutuli avviare in tempi<br />
brevi l’iter per un gemellaggio con altra comunità coinvolgendo in questo<br />
modo i cittadini verso azioni che rafforzino integrazione, alleanze, fraternità,<br />
al di sopra di barriere e frontiere. Con il supporto dell’AICCRE si vuole<br />
adesso individuare qualche settore produttivo tipico del territorio e in comune<br />
con altri paesi europei, dell’Est e/o del Mediterraneo per rafforzare quell’occasionalità<br />
di scambi lavorativi che già producono interazioni con la<br />
nostra cittadinanza”.<br />
“ Master Class “<br />
Ultima data del seminario di batteria “ Master Class “ tenuto da alcuni dei<br />
più importanti batteristi italiani tra cui Agostino Marangolo ( ex Goblins e<br />
collaboratore di molti artisti tra cui Pino Daniele), Ellade Bandini ( jazzista<br />
di fama mondiale con più di 700 dischi alle spalle), Maurizio dei lazzaretti<br />
( Titolare orchestra Sanremo) ed Enrico di Bella ( collaborazioni con<br />
Cocciante, Morandi, Enrico Ruggeri ed altri artisti di fama nazionale); i<br />
corsi organizzati presso gli studi della“Panamusic records” del Maestro<br />
Giuseppe Patti, hanno visto la partecipazione di oltre 50 batteristi provenienti<br />
da tutta la Sicilia che hanno potuto così affinare le proprie qualità<br />
oltre ad avere il piacere di imparare da maestri d’eccezione.<br />
Foto e testo di Fabio Consoli<br />
Fornazzo “Villaggio ideale d’Italia”; perché si chiama così?<br />
Fornazzo, frazione di Milo a circa 800 metri s.l.m., è stato eletto “Villaggio<br />
ideale d’Italia”. Ciò è avvenuto nel 1992 a seguito di un concorso bandito<br />
dalla rivista mensile AIRONE che si occupa di natura. Nel secolo scorso fu<br />
per ben tre volte minacciato dalla lava nel 1950, nel 1971 e nel 1979. In<br />
quest’ultima eruzione iniziata il 3 agosto la lava “abbraccio” una cappelletta<br />
della Madonna, costruita a fianco della Mareneve, senza diroccarla, la<br />
quale da allora venne chiamata per l’appunto del “Miracolo” (anche perché<br />
la lava che minacciava Fornazzo si fermò poco dopo). Il villaggio non ha<br />
antiche origini ma nasce nei primi del 1900 sotto la spinta di attività silvicole-forestali<br />
e del commercio della neve che in quel tempo consentivano a<br />
molti di potere sopravvivere. Infatti ancora oggi si possono ammirare le<br />
cosiddette “tacche della neve” una delle quali si trova proprio sotto la piazza<br />
del paese. Un tempo la neve veniva riposta nelle "tacche" e battuta con<br />
speciali tavolette fissate ai piedi chiamate "trippiaturi". Veniva quindi ricoperta<br />
di foglie o di sabbia vulcanica perché si trasformasse in ghiaccio.<br />
Giunta l’estate, con un particolare attrezzo chiamato "falanguni" il ghiaccio<br />
veniva tagliato in blocchi per essere trasportato a dorso dei muli o sul carretto<br />
nelle città, fino alla lontana Calabria. Poi con l’avvento dei frigoriferi<br />
l’attività dei “mastri di nivi” finì ed oggi le tacche al posto della neve “contengono”<br />
rigogliosi alberi come si può vedere nella foto. Poco dopo ebbe<br />
anche termine il lavoro dei “mastri d’ascia” soppiantati dall’industrializzazione<br />
del legno e dal fatto che nel Parco dell’Etna il taglio del legname è<br />
rigidamente regolamentato e generalmente limitato al taglio raso dei castagni<br />
colpiti dal cosiddetto “cancro corticale”. Tradizione vuole che un giorno<br />
un uomo edificò la proprio dimora accanto ad una grotta lavica, che aveva<br />
le sembianze di un grande forno: un “fornazzo” per l’appunto e pare che<br />
questa sia l’origine del nome del villaggio. Però il forno c’è davvero e, per<br />
l’esattezza, si tratta di una grande fornace che serviva per preparare mattoni.<br />
Forse è proprio per tale manufatto antropico oggi abbandonato che il<br />
villaggio di fornazzo si chiama proprio così.<br />
Giovanni Tringali
AKIS Sabato 13 marzo 2010 7<br />
ULTIMI CORIANDOLI DI CARNEVALE<br />
DEMO MORSELLI<br />
AL PIU’ BEL CARNEVALE DI SICILIA<br />
Grande successo nell’ambito del più bel Carnevale di<br />
Sicilia ha riscontrato l’esibizione di Demo Morselli e<br />
della sua orchestra. Un ringraziamento per la bella è<br />
riuscita serata va agli organizzatori della manifestazione<br />
con in testa il direttore artistico Giulio Vasta, al<br />
primo cittadino acese avvocato Nino Garozzo ( nella<br />
foto con Morselli) e alla Arts Promotion del dinamico<br />
Mario Russo che come ogni anno non si smentisce<br />
portando nella Città di Aci e Galatea artisti di notevole<br />
prestigio. Musicista e polistrumentista, Demo Morselli<br />
fonda nel 1994 la "Demo Big Band Orchestra", composta<br />
da una ventina di elementi italiani e stranieri provenienti<br />
dalle più diverse culture musicali. La Big Band<br />
vanta, oltre a numerosi concerti in tutta Italia, la partecipazione<br />
a importanti programmi televisivi quali il<br />
Fiorello Show ma soprattutto i 5 anni di Buona<br />
Domenica e del Maurizio Costanzo Show, che hanno<br />
reso i volti dei ragazzi della Demo Band oramai familiari<br />
al grande pubblico. La band ripropone con energia<br />
ed entusiasmo i maggiori successi musicali del passato,<br />
spaziando da Stevie Wonder a James Brown, dagli<br />
Earth Wind & Fire agli Incognito, dalla musica italiana<br />
a quella latino americana, per un evento in cui il divertimento<br />
e la simpatia vanno di pari passo con la professionalità<br />
e la qualità musicale. Morselli ha collaborato<br />
sia come arrangiatore che come strumentista con<br />
interpreti internazionali, del calibro di Ray Charles,<br />
Simply Red, Robert Palmer, Stive Lion e con molti artisti<br />
italiani, fra cui Pino Daniele, Mina, Eros Ramazzotti,<br />
Adriano Cementano, Elio e le Storie Tese, Renato<br />
Zero, Jovanotti (a cui ha insegnato a suonare la tromba).<br />
L’intervista A pochi minuti dall’inizio del concerto<br />
nella barocca piazza del Duomo acese abbiamo l’occasione<br />
di conversare con l’artista emiliano. Il Maestro<br />
ci accoglie con l’entusiasmo, il senso critico e l’umiltà di<br />
chi, nonostante le collaborazioni internazionali ed un<br />
successo di pubblico costante negli anni, non si è fatto<br />
soggiogare da deliri di onnipotenza. A differenza di<br />
molti suoi “colleghi” che prima di rilasciare interviste<br />
vogliono conoscere il nome della testata per la quale il<br />
cronista lavora, Morselli non si sogna di sminuire il<br />
lavoro altrui. Che sia il Corriere della Sera o <strong>Akis</strong> o altro<br />
ancora, non fa differenza per lui.<br />
Da cosa deriva questa capacità di sottrarsi agli<br />
schemi di comportamento tipici dei “divi” nostrani?<br />
Mah, forse dalla consapevolezza che il successo è<br />
giunto per caso. Insomma, siamo bravi ma siamo<br />
anche stati fortunati. Semplicemente ci siamo trovati<br />
nel posto giusto al momento giusto, molti anni fa, quando<br />
abbiamo suonato ad un matrimonio al quale era<br />
invitato Maurizio Costanzo. La tv è stata molto importante<br />
per il nostro lavoro. Certo, esibirsi in tv non è<br />
come salire sul palco per un concerto.<br />
Parliamo della Big Band Orchestra: qual’è la vostra<br />
caratteristica principale?<br />
«Beh, diciamo che se dovesse partire l’energia elettrica<br />
ad un nostro concerto, il pubblico non se ne accorgerebbe.<br />
Perchè la nostra orchestra non usa musica<br />
campionata di alcun tipo: noi suoniamo i nostri strumenti,<br />
sul serio. Per qualcuno, se durante il concerto<br />
dovesse partire l’energia elettrica, sarebbe la fine. Molti<br />
fra coloro che fanno concerti, senza musica campionata<br />
sarebbero perduti. Alcuni, addirittura, usano ancora<br />
il playback. Ecco, noi ci divertiamo ancora a suonare<br />
nel vero senso della parola».<br />
Ha avuto modo di vedere il nostro carnevale fatto<br />
dalla gente e dalla magnificenza delle opere in cartapesta<br />
cosa ne pensa.?<br />
“Ero stato ad<br />
Acireale già nel<br />
2003 quindi<br />
conoscevo il<br />
vostro bel carnevale.<br />
Questo<br />
pomeriggio ho<br />
avuto modo di<br />
apprezzare i<br />
carri in cartapesta<br />
vere opere<br />
d’arte che non<br />
hanno nulla di<br />
invidiare a quelli<br />
fatti dai colleghi<br />
di Viareggio. Poi<br />
facendo un giro<br />
in centro ho<br />
pure apprezzato<br />
il barocco che<br />
sornione abbellisce<br />
i vostri bei<br />
palazzi .Spero di ritornare magari d’estate qui per poter<br />
far un bagno nella vostra bella scogliera. La Sicilia è<br />
tutta bella ed Acireale è parte integrante di quanto di<br />
straordinario avete qui.<br />
Ci congediamo dal maestro Morselli con una speranza,<br />
quella di rivederci magari d’estate per gustare insieme<br />
una buona granita circondati dalla magnificenza della<br />
nostra barocca piazza Duomo.<br />
Angelo Battiato<br />
K<br />
AKIS: Anno VI, numero 5 del 13 marzo 2010, in vendita a € 1.00 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania<br />
GIORNALE Sede e Redazione <strong>Akis</strong>: via M. di Casalotto 68 -95025 Aci S.Antonio - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - salcons@tiscali.it - akis_salcons@alice.it - Site: www.akis-aci.com<br />
DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814<br />
DELLE ACI Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 -<br />
200<br />
A IS IL<br />
INTERVISTA A:<br />
GAETANO BONANNO<br />
L’incontro è stato occasionale, ma l’occasione (scusate<br />
il bisticcio di parole) era troppo ghiotta per farsela<br />
scappare. E’ un fiume in piena (quasi) il signor Gaetano<br />
Bonanno, uno dei più valenti operatori del carnevale<br />
acese nel settore dei carri infiorati. Tema del suo “acceso”<br />
risentimento, i risultati della giuria che ha licenziato<br />
una classifica mal digerita dallo stesso, dal pubblico<br />
che ha assistito e vissuto le sfilate e dai tanti che non<br />
hanno apprezzato le scelte fatte. Gli chiediamo il perchè<br />
del suo “malu diri”, un espressione, che in siciliano,<br />
è tutta un programma!; otteniamo questa dichiarazione<br />
che riportiamo integralmente:”La classifica finale<br />
del concorso Carri Infiorati dell’edizione 2010 ha stupito<br />
proprio tutti. E dire che per stupire un acese bisogna<br />
combinarla davvero grossa, e questo è un indizio sull’entità<br />
delle “stranezze” verificatesi quest’anno. Il carro<br />
vincitore del primo premio è 'Vita Beffata', e questo<br />
fatto ha dato il malumore a non poche persone. E non<br />
(o non solo) perché il carro risultava, ad occhi esperti e<br />
non, di qualità inferiore ad altri, con molto materiale<br />
eterogeneo e poco floreale, decisamente poco rifinito e<br />
con largo utilizzo di superfici estese non ricoperte di<br />
fiori freschi. Fondamentalmente questi sono “dettagli”<br />
sui quali una giuria priva di conoscenze in materia di<br />
carri (e negli ultimi anni questo tipo di giuria non è stato<br />
fatto mancare al nostro carnevale) potrebbe anche sorvolare.<br />
Quello su cui non è possibile sorvolare è il<br />
rispetto del regolamento: il carro vincitore, infatti, ha<br />
violato l’articolo 12 del regolamento del suddetto concorso<br />
secondo il quale ogni cantiere assegnatario di un<br />
carro deve completare il carro stesso in tutte le sue<br />
parti entro sabato, primo giorno della sfilata. Il carro in<br />
questione, invece, non si è presentato alla sfilata del<br />
sabato sera, e ha sfilato incompleto il giorno successivo.<br />
Il cantiere, quindi, avrebbe dovuto subire una<br />
pesante penalizzazione. Ma nel clima festoso e di buonismo<br />
politico in cui la città di Acireale vive durante il<br />
suo carnevale, poteva anche essere perdonata la mancata<br />
attuazione delle penalità, purché il cantiere fosse<br />
penalizzato con un diverso posto in classifica. Ma l’assegnazione<br />
del primo premio ha fatto storcere il naso,<br />
e non solo ai carristi che, ingenuamente, hanno portato<br />
a compimento le loro opere in tempo e hanno partecipato<br />
alla sfilata come il regolamento prevede, ma<br />
anche a tutti quei cittadini, turisti ed estimatori del carnevale<br />
acese che hanno toccato con mano l’iniquità del<br />
risultato. In seguito ad un controllo abbiamo verificato<br />
le schede con le votazioni dei giurati: salta agli occhi la<br />
votazione di uno di loro che assegna 10/10 al carro in<br />
questione sotto la voce “Esibizione lungo il circuito”.<br />
Viene spontaneo chiedersi in che circostanza questa<br />
persona abbia valutato il carro, dal momento che è<br />
stato presente sul circuito solo per metà concorso. A<br />
quanto pare, l’autentica “Vita beffata” è quella di quegli<br />
artigiani che, nel rispetto delle regole, vedono solo calpestato<br />
il loro lavoro e la loro dedizione alla buona riuscita<br />
del “Più bel carnevale di Sicilia”. La storia del<br />
Carnevale è piena di storie belle e tristi, aristocratiche<br />
e meschine, gioiose e poco serie…nulla più ci sconvolge<br />
anche se “a Carnevale, semel in anno, lecit insanire”.<br />
Evidentemente la dichiarazione sopra riportata,<br />
integralmente profferita dal signor Bonanno, potrebbe<br />
presuppore una controdichiarazione di chi o da coloro<br />
che sono “toccati” da quelle frasi. Noi siamo disponibili<br />
ad ospitare tutti. Le<br />
cose gravi, però, cari<br />
amici lettori, vengono<br />
fuori allorquando la<br />
TV di Sato ci inonda<br />
di notizie relative<br />
all’Isola dei Famosi o<br />
ci fa vedere il brutto,<br />
bruttissimo “ceffo” di<br />
Morgan che spara<br />
m…., o altre amenità<br />
del genere. Allora ci<br />
ricordiamo che<br />
abbiamo Canale 9,<br />
TRA, REITV…facciamo<br />
i paragoni…e,<br />
forse, è meglio così!<br />
Nella foto Gaetano<br />
Bonanno ed il<br />
Carro Infiorato.<br />
Si è svolta ad Aci S.Antonio la " II° Sfilata in<br />
maschera per Bimbi su mini carro-allegorico",<br />
organizzata dalla Scuola Materna Paritaria i<br />
"Piccoli Amici", con la collaborazione del<br />
Comune. Molti i bambini sanatantonesi accorsi in<br />
maschera accompagnati dai genitori. "L'Arca dei<br />
Piccoli Amici" con a bordo i bimbi in costumi raffiguranti<br />
simpatici animaletti come gatti, giraffe,<br />
topolini,ecc. ha sfilato trainata dallo staff della<br />
scuola materna diretta dalla Responsabile<br />
Musumeci Giovanna, per le vie della cittadina per<br />
poi sostare nella centralissima Piazza Maggiore<br />
dove si è festeggiato il carnevale in allegria con<br />
tanta musica, coriandoli, e gustando le tradizionali<br />
"chiacchere" preparate da alcune mamme, alla<br />
presenza anche del sindaco Giuseppe Cutuli che<br />
ha portato i saluti dell'Amministrazione<br />
Comunale.<br />
Salvo Privitera<br />
FESTA DI CARNEVALE E SAN VALENTINO<br />
Come è ormai tradizione, il Kiwanis Club Acireale, ha organizzato la “ Festa di<br />
Carnevale “ che ,data la contiguità con la Festa di San Valentino, allo scoccare<br />
della mezzanotte si è prolungata e trasformata nell’ appuntamento per gli innamorati.<br />
Tra soci ed ospiti, nella bella cornice del Castello Astoria Park di San<br />
Giovanni Bosco in Acireale, si è tenuta la “ Serata danzante” allietata ed animata<br />
dal gruppo musicale “ I Katanaci “.Fra i presenti ricordiamo: il Lg.te Gov. Div.<br />
Sicilia 2 dr. G. Geremia, il Presidente prof. A. Pulvirenti, il Past President dr. I. Mammino, il Segr. arch. G. Balsamo,<br />
il Cerimoniere M. Cali’, il Tesoriere dr. A. Belfiore ed i soci del Kiwanis Acireale nostro e di altri club della Divisione.<br />
Scuola Montessori - Acireale<br />
Il Concorso in maschera si tiene già da 4 anni nella scuola Montessori di piazza S.Biagio. I vincitori della classe<br />
nido sono: 1° posto Davide Russo con "il Gatto con gli stivali", 2° posto Simone Pappalardo " il draghetto, 3° posto<br />
Gieri Giordana con "Capuccetto rosso " e 4 posto Andrea Silvestri con Il pulcino". Per la classe materna "1° posto<br />
Andrea Russo con" Il grande chef", 2° posto Loconte Josephine con "Biancaneve", 3° posto Erika Grasso con<br />
"l'ora legale " e 4° posto con lo Giudice Lorenzo con "Gatto Silvestro". I bambini sono stati giudicati da una giuria<br />
esterna composta da 6 persone. 2 maschere tra i partecipanti hanno partecipato al concorso per i bambini in<br />
maschera al teatro Maugeri: Andrea Leonardi con "Tutti pazzi per i paparazzi" e Aurora Leonardi con "Lampada di<br />
Caltagirone".<br />
Fa impazzire uomini e donne, piace quello scolpito e quello a mandolino, è oggetto di venerazione di mostre<br />
fotografiche, ma anche di accesi dibattiti sul senso del pudore: stiamo parlando del lato più nascosto ma<br />
anche più desiderato, il lato B. E' di questi giorni la notizia che in Germania si è svolto il concorso intitolato Most<br />
Beautiful Bottom in the World, il premio internazionale che incorona il miglior fondoschiena esistente nel mondo, in<br />
cui viene premiata proprio la parte del corpo femminile più apprezzata dagli uomini. Dopo il seno, ovviamente. Il lato<br />
b vincitore è stato quello di una ragazza della Bulgaria, rimasta anonima, che sbaragliato la concorrenza di molti altri<br />
pretendenti. Avrebbe potuto competere con i numerosi fondoschina inquadrati al concorso di Miss Italia, che tanta<br />
polemica ha suscitato? E' giusto giudicare anche questa caratteristica del corpo femminile?<br />
Il concorso per il miglior Lato B
8 Sabato 13 marzo 2010<br />
AKIS ATTIVITA’ DEL “GALATEA”<br />
Corso Savoia, 111 c<br />
95024 ACIREALE (CT)<br />
Tel. 095 7649590<br />
Tel./fax: 095 7647733<br />
Il Cenacolo presenta un libro su Concetto Lo Bello<br />
Nell'ambito del “Cenacolo del Galatea”, appuntamento di carattere<br />
letterario dell'omonimo Cine Foto Club, è stato presentato il<br />
libro “Concetto Lo Bello, da Siracusa – L'uomo, l'arbitro attraverso i media” del giovane siracusano Giuseppe Basile. Teatro<br />
della manifestazione la Sala riunioni della Sezione acese dell'Associazione Italiana Arbitri, presieduta da Olindo<br />
Ausino, per l'occasione gremita fino all'inverosimile. E tanti e numerosi sono stati gli ospiti, che hanno tratteggiato attraverso ricordi personali<br />
la figura di Concetto Lo Bello, grande arbitro internazionale, ma anche uomo dedito allo sport e politico. La serata, condotta da<br />
Rodolfo Puglisi, ha visto la seguitissima relazione di Gaetano Sconzo, principe del giornalismo siciliano. Allo stesso Sconzo l'assessore<br />
Nives Leonardi, di concerto con il patron del Premio Turi Consoli, ha comunicato che verrà assegnato il prossimo 10 agosto l'ambito premio<br />
“Aci e Galatea”. Si sono poi alternati ai microfoni il V. Presidente della Provincia Nello Catalano, il figlio di Concetto Lo Bello, Rosario,<br />
che ha lanciato l'idea di una Fondazione intitolata al padre, il Vicedirettore de “La Sicilia” Domenico Tempio, i guardalinee Franco Di<br />
Gaetano ed Elio Gervasi. L'ultimo intervento è stato quello di un commosso Pietro Nicolosi, che ha voluto ricordare l'altro guardalinee, lo<br />
scomparso Salvatore Tomasino. La proiezione di un DVD dal carattere documentaristico su Concetto Lo Bello ha concluso la manifestazione.<br />
Erano presenti anche i fratelli del grande Concetto, Luciano e Nuccia (che ha ricevuto i fiori dal “Galatea”), il Presidente del Consiglio<br />
provinciale di Siracusa, Michele Mangiafico, il Presidente della Sezione AIA, Giuseppe Abbate, il consigliere regionale della FIGC, Pippo<br />
Rossi. ph Nuccia Leotta<br />
Angelo Silvio Musmeci<br />
Nel salone delle Terme di Acireale, gentilmente messo a disposizione dall’Amministratore Unico, prof. Margherita Ferro, il “Galatea” ha presentato<br />
l’annuale manifestazione dedicata alle donne “Pianeta Venere”, contenitore culturale con ospiti tutte al femminile, che si è concluso<br />
con l’assegnazione del Premio “Pianeta Venere 2010”. Le ospiti, ben quindici rappresentanti del gentil sesso, sono state<br />
intervistate da Turi Consoli e da Antonio Foti. Ospiti d’onore le prof.sse Margherita Ferro e Nives Leonardi La serata è stata organizzata<br />
con il patrocinio degli ass.ti alla Cultura della Provincia di Catania e della Città di Acireale ed il contributo della Banca Agricola Popolare<br />
di Ragusa, della Laiset Consulting e della Zurigo Assicurazioni di Giuseppe Marino. Nel prossimo numero il servizio.<br />
La Sala “Bianca”dell’Istituto Scientifico “Archimede” ospiterà oggi, 13 Marzo p.v., un “ricordo” del prof. Antonio Pagano.<br />
L’incontro, organizzato dalla Associazione degli ex alunni dell’Archimede, dal Cine Foto Club “Galatea” e dal nostro giornale, prevede le<br />
testimonianze del prof. Rosario Musmeci e dell’avv.to Anna Ruggieri, oltre alle tante altre che certamente saranno proposte al momento.<br />
Nell’occasione, come omaggio al “grande” collaboratore ed amico, il nostro giornale sta ri-pubblicando la “Terza Pagina” che il 2 agosto<br />
dell’anno scorso è stata dedicata all’illustre prof. Antonio Pagano, in occasione della sua morte.<br />
IL Rapporto tra genitori e figli è uno dei temi più dibattuti negli ultimi anni. La difficoltà di educare le nuove generazioni nasce dalla difficoltà<br />
di essere adulti autorevoli e capaci di rispondere alle sfide di un mondo che cambia. Il mestiere di genitore è certo uno dei più affascinanti<br />
ma anche dei più difficili, sia per la complessità delle situazioni che si devono affrontare, sia perché quasi nessuno ha ricevuto a<br />
riguardo una preparazione specifica. Anche per questo il Cine Foto Club Galatea stà organizzando due incontri su questa tematica ospitando<br />
il Dr. Salvo Noè psicologo e docente di psicologia della comunicazione.<br />
Giovedì 18 marzo ore 18.30 presso la Sala Conferenze del Club, Genitori e figli: tra difficoltà e voglia di essere capiti.<br />
Giovedì 22 aprile ore 18.30 presso presso la Sala Conferenze del Club, L’Avv. Anna Ruggeri intervista il Dr. Noè su: la comunicazione<br />
in famiglia.<br />
L’ingresso è libero<br />
Acicastello - Aula consiliare intitolata a Michele Toscano<br />
Aula consiliare intitolata a Michele Toscano, primo cittadino castellese che<br />
il 2 maggio 2003 fu vittima della follia omicida di uno squilibrato. La targa<br />
apposta all'ingresso dell'aula è stata scoperta nel corso di una cerimonia<br />
sobria ma al contempo carica di commozione, svoltasi alla presenza di<br />
numerose autorità politiche, militari e religiose oltre che ai parenti delle vittime.<br />
Nel tragico evento di sette anni addietro furono uccisi anche tre impiegati<br />
comunali ed un cittadino, a loro l'amministrazione guidata da Filippo<br />
Drago ha voluto dedicare i locali dell'ex biblioteca comunale di via Marconi.<br />
Alla cerimonia, moderata dalla giornalista Gaia Montagna, tra gli altri era<br />
presente il prefetto Vincenzo Santoro, il presidente della Provincia,<br />
Giuseppe Castiglione il Questore, Domenico Pinzello; il Procuratore<br />
Generale della Repubblica, Giovanni<br />
Tinebra; il Presidente della Corte<br />
d'Appello, Guido Marletta; il<br />
Procuratore della Repubblica presso<br />
il Tribunale di Catania, Vincenzo<br />
D'Agata e monsignor Pio Vigo. "Il<br />
sacrificio di Michele - a parlare il sindaco<br />
Drago - non deve essere dimenticato<br />
e perciò vogliamo mantenere<br />
vivo il suo ricordo".Presenti alla toccante<br />
cerimonia, i familiari delle vittime<br />
della strage che segnò indelebilmente<br />
la comunità rivierasca quel fatidico<br />
2 maggio 2003 in cui -oltre al<br />
Sindaco Michele Toscano- rimasero<br />
uccisi, per mano di un folle, Rita<br />
Mammino, Maria Cappadonna,<br />
Salvatore Li Volsi, Giuseppe<br />
Castorina. Un momento particolar-<br />
mente toccante si è registrato quando<br />
il Sindaco Drago ha consegnato<br />
ai familiari delle vittime una pergamena<br />
ricordo. Il Vescovo, Pio Vittorio<br />
Vigo, prima di benedire i presenti, ha<br />
scoperto la targa commemorativa<br />
posta all'ingresso della Sala<br />
Consiliare mentre l'attuale primo cittadino,<br />
on. Filippo Drago ha annunciato<br />
che i ristrutturati locali comunali<br />
dell'ex Biblioteca, in località "Sotto<br />
il Pozzo", saranno intitolati alle altre<br />
quattro vittime della strage di sette anni fa con la nuova denominazione "2<br />
maggio 2003".<br />
Antonio Foti<br />
Corso Savoia, 111 c<br />
95024 ACIREALE (CT)<br />
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