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O. <strong>Schindler</strong><br />

“Child <strong>la</strong>nguage”<br />

Redazione a cura di Miriam Bosa e<br />

Guendalina Procopio


Meccanismi di base universali<br />

Cose o fatti dell'ambiente<br />

(compreso l'ambiente intra-individuale)<br />

↓<br />

Rilevazione delle loro<br />

caratteristiche fisiodinamiche<br />

da parte di sensori<br />

↓<br />

Processamenti intra-individuali<br />

pilotati dal genoma<br />

↓<br />

Esternazione fisicodinamica<br />

(escrezioni, secrezioni, motricità,<br />

comportamenti)


Ulteriori evoluzioni<br />

Comparsa del<strong>la</strong> interindividualità<br />

Comparsa del<strong>la</strong> comunicazione (mediata da supporti<br />

fisico-chimici) (a partire da 2˙000˙000˙000 di anni<br />

fa)<br />

Comparsa (nel<strong>la</strong> so<strong>la</strong> animalità) del<strong>la</strong> musco<strong>la</strong>tura e<br />

del sistema nervoso (partico<strong>la</strong>rmente complesso nei<br />

vertebrati a partire da 400˙000˙000 di anni fa)<br />

Comparsa del<strong>la</strong> comunicazione verbale o linguistica<br />

con homo sapiens sapiens circa 500˙000 anni fa)


In homo sapiens sapiens<br />

Referenza<br />

Cose o fatti cui ci si riferisce con le loro caratteristiche concrete fisico-chimiche cognibili e non cognibili<br />

sensorialmente o con apparecchiature (protesi partico<strong>la</strong>ri)<br />

Gli organi di senso e le vie sensoriali centrali<br />

provvedono al<strong>la</strong> rilevazionedell'informazione<br />

esterna ed al loro processamento percettivo<br />

Percetto<br />

(Rap<strong>presentazione</strong>?)<br />

Insieme di occorenze su un singolo canale sensopercettivo di distinctive features del<strong>la</strong> referenza (dal midollo<br />

spinale-bulbo, alle aree corticali secondarie posteriori)<br />

Una e<strong>la</strong>borazione centrale (anche in rapporto<br />

all'enciclopedia personale di conoscenze ed<br />

esperienze) dei percetti consente<br />

<strong>la</strong> strutturazione del<br />

Concetto<br />

In genere assemb<strong>la</strong>ggio di percetti che identificano in comprensione cosciente (dinamica per conoscenza ed<br />

esperienza) <strong>la</strong> referenza (aree corticali terziarie posteriori)<br />

Segni (o simboli) occasionali ed individuali o<br />

concordati ed interpersonali non linguistici o<br />

linguistici di vario tipo mediante <strong>la</strong><br />

significazione permettono il<br />

Significato<br />

Concetto materializzato in segni (di solito appartenenti ad un codice) per rendere esprimibile concretamente (in<br />

termini fisico-chimici) il concetto


Referenza,esperienza, memoria contribuiscono<br />

al<strong>la</strong> costituzione di una enciclopedia di concetti<br />

(nozioni, idee etc.) denominata<br />

patrimonio semantico<br />

fatta da singole unità elementari o semantemi.<br />

I patrimoni semantici sono re<strong>la</strong>tivamente<br />

universali in tutti gli umani viventi adulti (al netto<br />

del<strong>la</strong> patologia).


Se un individuo desidera<br />

inviare o scambiare messaggi<br />

ad un altro individuo (di solito dello stesso<br />

genere e/o gruppo) deve servirsi di un<br />

sistema di strutturazione del messaggio<br />

non verbale o verbale che trasformi i concetti o<br />

<strong>la</strong> loro artico<strong>la</strong>zione più complessa in una serie<br />

di codificati fisico-chimici<br />

recepibili dai sensori dell'interlocutore.


I capitoli del<strong>la</strong> strutturazione di qualsiasi<br />

messaggio non verbale o verbale<br />

1. Il contenente o significante<br />

supporto fisico-chimico per <strong>la</strong> trasmissibilità del messaggio ad<br />

altro interlocutore.<br />

2. Il contenuto o significato<br />

pressoché uguale al concetto, idea, messaggio dell'esprimente.<br />

I capitoli 1. e 2. sono irrinunciabili ma anche sufficienti per una<br />

comunicazione non troppo sofisticata.<br />

3. Le varianti o modificazioni dell'unità di significato senza mutare<br />

l'essenza o il cuore (<strong>la</strong> radice) del significato e gli assemb<strong>la</strong>ggi o<br />

sintassi di più unità di significato.<br />

4. Il contesto situazionale temporo-spaziale o pragmatica.


I capitoli del<strong>la</strong> strutturazione di messaggi<br />

verbali o linguistici<br />

1. Il contenente o significante supporto fisico-chimico<br />

vocale: fono o qualsivoglia sonorità comunque prodotta dall'individuo (fonetica) e<br />

fonema o unità elementari discontinue caratteristiche di ogni singo<strong>la</strong> par<strong>la</strong>ta (fonologia,<br />

fonematica).<br />

alfabetico: grafo o qualsivoglia traccia graficop<strong>la</strong>stica producibile (grafia) e grafema<br />

fonografico fonemografico o lettera dell'alfabeto discontinuo caratteristico di ogni singolo<br />

sistema alfabetico (non ideografico!).<br />

segnico: gesto o qualsivoglia atteggiamento o chinema producibile e segno o ritaglio di<br />

un numero limitato di chinemi o statemi caratteristici di ogni singo<strong>la</strong> lingua dei segni dei<br />

sordi (ed altre).<br />

2. Il contenuto o significato<br />

enciclopedia di concetti o patrimonio semantico pressochè uguale per i par<strong>la</strong>nti di tutte<br />

le lingue.<br />

enciclopedia di “parole” o lemmi o unità elementari del lessico totalmente o parzialmente<br />

diversi nelle diverse lingue.<br />

3. Le varianti e gli assemb<strong>la</strong>ggi che potrebbero essere riassunte in<br />

grammatica<br />

sintassi<br />

totalmente o parzialmente differenti nelle diverse lingue.<br />

4. Il contesto situazionale locotemporale o pragmatica<br />

analogo o dissimile nelle differenti lingue.


Comunicazione<br />

scambio di informazioni<br />

o messaggi fra 2 o più<br />

persone<br />

C<strong>la</strong>ssificazione del<strong>la</strong> comunicazione<br />

Non verbale o non linguistica<br />

forma elementare, aderente al<strong>la</strong> realtà<br />

molto immanente, esprimentesi<br />

primariamente, per imitazione, meno<br />

sovente simbolicamente.<br />

Verbale o linguistica<br />

forma partico<strong>la</strong>rmente sofisticata ed<br />

economica; solo simbolica; caratteristiche<br />

principali: doppia artico<strong>la</strong>zione,<br />

onnipotenza, trascendenza<br />

sonora (ricezione uditiva e tattile) dal vocal<br />

tract, dal corpo, da protesi e strumenti; es.<br />

tratti vocali soprasegmentali, musica (?)<br />

grafico-p<strong>la</strong>stica − esclusi i fonemogrammi −<br />

(ricezione visiva e tattile) mediante<br />

qualsiasi traccia specie visibile permanente<br />

nel tempo; per es. disegni, ideogramma<br />

mimico-gestuale − escluse le lingue dei segni<br />

− (ricezione visiva e tattile) es. pantomima,<br />

mimica<br />

escrementizia (ricezione varia, visiva,<br />

olfattiva, tattile)<br />

secretoria (ricezione varia, visiva, olfattiva,<br />

gustativa, tattile)<br />

mista per es. feromonale (prevalentemente<br />

olfattoria)<br />

vasomotoria (ricezione visiva, tattile)<br />

visceromotoria (ricezione visiva, uditiva,<br />

tattile)<br />

altre (per es. tramite materiale genetico)<br />

vocale paro<strong>la</strong> par<strong>la</strong>ta e ascoltata<br />

indotti vocali – linguaggio interno<br />

− letto scrittura alfabetica<br />

− dattilologia (e cosiddetto alfabeto muto)<br />

− cued speech<br />

− altri (Malossi, Morse, Braille, etc.)<br />

segnica lingue dei segni dei sordi<br />

altre per es. linguaggi macchine<br />

discutibili per es. musica, matematica e logica


La comunicazione non verbale (sia nel<strong>la</strong><br />

filogenesi che nell'ontogenesi) precede ed è<br />

più importante − e più universale − del<strong>la</strong><br />

comunicazione linguistica.<br />

La comunicazione linguistica ha <strong>la</strong> sua<br />

pienezza solo in homo sapiens sapiens<br />

adulto non deviante o patologico; tutte le<br />

forme di comunicazione verbale hanno una<br />

componente non verbale o componente<br />

soprasegmentale


L'espressione linguistica umana vocale<br />

Rilevazione del<strong>la</strong> referenza (tramite gli apparati sensoriali trasducenti ed i processamenti centrali di<br />

percezione − questi ultimi soggetti ad evoluzione ed apprendimenti) e loro confronto con le archiviazioni<br />

mnemoniche, esperienziali o storiche, culturali.<br />

Comprensione e concettualità<br />

Progetto di trasmissione intenzionale ad altri del concetto rilevato, variato, e<strong>la</strong>borato o formu<strong>la</strong>zione<br />

averbale dell'espressione<br />

Immissione del<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione averbale nei codificatori verbali cerebrali<br />

lessicali<br />

grammaticali-sintattici<br />

fonologici<br />

Ordini ai motoneuroni centrali (piramidali, extrapiramidali, cerebel<strong>la</strong>ri) per <strong>la</strong> realizzazione fonologica<br />

segmentale periferica (compresa <strong>la</strong> componente soprasegmentale) sotto <strong>la</strong> supervisione prassica<br />

Esecuzione periferica da parte del vocal tract (completata dal<strong>la</strong> gestualità coverbale)<br />

realizzazione del<strong>la</strong> pressione sottoglottica da parte del mantice polmonare<br />

fonazione (<strong>la</strong>ringe)<br />

attivazione del vocal tract<br />

o produzione di sonorità<br />

o risonanze<br />

o artico<strong>la</strong>zione<br />

Monitoraggio essenzialmente con il feedback uditivo<br />

Prodotto sonoro rilevabile dall'apparato uditivo dell'interlocutore


Filogenesi delle abilità comunicative<br />

Presupposti biologici di base (4˙000˙000˙000)<br />

organi e funzioni che garantiscono <strong>la</strong> vita<br />

gestione genetica<br />

le rilevazioni tramite sensori<br />

l'e<strong>la</strong>borazione interna<br />

l'esecuzione<br />

l'esperienza<br />

Presupposti dell'interindividualità (2˙000˙000˙000)<br />

i rapporti collettivi o plurali<br />

i rapporti duali<br />

<strong>la</strong> comunicazione non verbale<br />

Evoluzione nervosa<br />

sistemi autonomi o vegetativi<br />

sistemi spinoencefalici ( 400˙000˙000)<br />

o spinali e bulbopontini (cerebel<strong>la</strong>ri)<br />

o mesencefalici-diencefalici<br />

o telencefalici (archi-, paleo-, neopallici)<br />

Evoluzione parentale (maternage) (10˙000˙000)<br />

Evoluzione culturale (5˙000˙000)<br />

Evoluzione protesica (4˙000˙000)<br />

Evoluzione umana


Ontogenesi delle abilità linguistiche<br />

Ovulo fecondato o dotazione genetica<br />

Organogenesi e sviluppo delle funzioni di base<br />

Evoluzione del SNC<br />

attivazione bottom up<br />

mielinizzazione<br />

Espressioni non linguistiche non intenzionali (0-6 mesi)<br />

Evoluzione di organi e funzioni (specie di <strong>la</strong>ringe e vocal tract)<br />

Evoluzione delle percezioni e delle prassie (massimo sviluppo 3-5 anni)<br />

Attività propedeutiche linguistiche (<strong>la</strong>l<strong>la</strong>zione etc.)<br />

L.A.D.<br />

Evoluzione linguistica a partire dai 18 (?) mesi (fonologica e lessicale)<br />

Imprinting parentale e del gruppo di appartenenza<br />

Evoluzione grammaticale, sintattica, frastica


Il bambino che non par<strong>la</strong><br />

Definizioni<br />

Un soggetto in età evolutiva (dal<strong>la</strong> nascita al<strong>la</strong> adolescenza;<br />

convenzionalmente da 0 a 18 anni) che<br />

non possiede<br />

tarda a possedere<br />

possiede incompletamente<br />

perde totalmente o parzialmente<br />

le abilità linguistiche vocali<br />

in comprensione<br />

in produzione<br />

in entrambe<br />

in tutti ed in alcuni aspetti<br />

fonetico-fonologico<br />

semantico-lessicale<br />

grammaticale-sintattico<br />

pragmatico<br />

sovente in concomitanza<br />

con turbe comunicative<br />

con turbe prestazionali generali e/o partico<strong>la</strong>ri<br />

con turbe di comportamento e del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione interpersonale<br />

con turbe del<strong>la</strong> curricu<strong>la</strong>rità sco<strong>la</strong>stica<br />

con incongruenze culturali<br />

di origine, significato, gravità ed evoluzione molto diverse.


La produzione del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> par<strong>la</strong>ta sonora<br />

Concorrono<br />

La vociferazione o fonazione o voicing cioè l’abilità primaria di produrre un suono<br />

<strong>la</strong>ringeo o vocale oppure altra sonorità pressappoco equivalente (erigmofonia,<br />

sonorità ottenute con protesi vocali, con <strong>la</strong>ringofoni, con produzioni buccali).<br />

L’artico<strong>la</strong>zione verbale o fonemica o paro<strong>la</strong> o speech cioè l’abilità di produrre<br />

quelle entità sonore che vanno sotto il nome di fonemi (avulse di per sé da ogni<br />

semanticità) ottenuta mediante <strong>la</strong> modificazione acustica tramite alcuni organi<br />

del vocal tract di rumori prodotti nel<strong>la</strong> cavità orale o di suoni prodotti in <strong>la</strong>ringe<br />

dalle vociferazioni o di altre sonorità succedanee.<br />

Il linguaggio verbale o abilità o competenza linguistica o <strong>la</strong>nguage ovvero l’abilità<br />

di ricondurre lo scambio interpersonale di messaggi e di informazioni ad un<br />

sistema partico<strong>la</strong>re di strutture elementari rappresentate sostanzialmente dai<br />

vocaboli ovvero dalle etichette che il lessico applica ai concetti. Ovviamente i<br />

vocaboli sono resi possibili dal supporto significante fonologico, si artico<strong>la</strong>no con<br />

le flessioni ed altre modalità grammaticali e con l’assemb<strong>la</strong>ggio sintattico, in un<br />

determinato contesto pragmatico.<br />

La comunicazione interpersonale o communication (talora confusa con il suo<br />

aspetto parziale di non verbal communication) ovverosia l’abilità di stabilire<br />

contatti con l’interlocutore o con gli interlocutori mediante qualsiasi modalità<br />

comunicativa e principalmente con alcune modalità comunicative verbali e non<br />

verbali (per es. principalmente <strong>la</strong> lingua dei segni dei sordi, ma anche gli indotti<br />

del par<strong>la</strong>to quali lo scritto alfabetico ed altri) e soprattutto con le modalità<br />

comunicative non verbali.


Il bambino che non par<strong>la</strong><br />

Tipologie<br />

a) Disfonia e afonie in tutti i soggetti tracheotomizzati, <strong>la</strong>ringectomizzati, traumatizzati (anche iatrogenicamente) del<strong>la</strong> <strong>la</strong>ringe<br />

con malformazioni o tumori <strong>la</strong>ringei, con paralisi <strong>la</strong>ringee, etc.; in questi casi è compromessa <strong>la</strong> precedentemente nominata<br />

abilità 1. o del<strong>la</strong> vociferazione;<br />

b) Dis<strong>la</strong>lie meccaniche periferiche ed in partico<strong>la</strong>re nelle muti<strong>la</strong>zioni estreme o gravi compromissioni degli organi del vocal<br />

tract ed in specie del<strong>la</strong> lingua e dello sfintere velo-faringeo (ma anche nel<strong>la</strong> struttura bucco-maxil<strong>la</strong>re nel suo complesso come<br />

può succedere negli esiti di interventi oncologici maggiori o di grandi traumatismi); è compromessa l’abilità 2. o<br />

dell’artico<strong>la</strong>zione verbale;<br />

c) Turbe del flusso in casi e momenti estremi; è difficile specificare quale abilità sia compromessa (1., 2., o 3. ?);<br />

d) Le afasie (compromessa l’abilità 3.);<br />

e) Le anartrie-disartrie (compromessa l’abilità 2.);<br />

f) Le oligofrenie (compromessa l’abilità 3. ma anche <strong>la</strong> 2. e <strong>la</strong> 4.);<br />

g) Il sordomutismo: di complessa valutazione ma con compromissione prevalente dell’abilità 3. (anche del<strong>la</strong> 2. e talora del<strong>la</strong><br />

1.);<br />

h) I ritardi e le distorsioni non secondarie del linguaggio (e in partico<strong>la</strong>re il cosiddetto disturbo fonologico) c<strong>la</strong>ssificabili nel<strong>la</strong><br />

abilità 3.;<br />

i) Le inadeguatezze culturali (abilità 3. ed anche 4.);<br />

l) Le inadeguatezze affettive con l’impatto sull’abilità 4.;<br />

m) Turbe miscel<strong>la</strong>nee (fra cui l’adualismo-autismo con compromissioni prevalenti nell’abilità 4. ma anche nel<strong>la</strong> 3. e meno<br />

nel<strong>la</strong> 2. ed 1.).


Scopi delle etichette diagnostiche<br />

Bishop e Rosenbloom (1987) suggeriscono che le etichette<br />

diagnostiche delle turbe linguistiche che si originano dal<strong>la</strong><br />

terminologia medica sembrano avere tre scopi:<br />

1. <strong>la</strong> descrizione dei sintomi clinici osservati;<br />

2. l’indicazione del meccanismo sottostante;<br />

3. l’indicazione dell’eziologia.<br />

Un approcio linguistico al<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssificazione del disordine linguistico<br />

includerebbe termini indicanti:<br />

1. a quale livello il sistema linguistico ha <strong>la</strong> sua<br />

compromissione (p. es. fonologia, grammatica, semantic,<br />

pragmatica – così nel testo inglese, n. d. AA.);<br />

2. se si tratta di un problema recettivo o espressivo;<br />

3. se è immaturo o deviante.


Lessico delle turbe linguistiche<br />

Generale<br />

mutismo totale<br />

linguistico<br />

Disturbo di pronuncia<br />

fonologico (dis<strong>la</strong>lia - a<strong>la</strong>lia)<br />

fonetico<br />

misto<br />

o dis<strong>la</strong>lia meccanica periferica<br />

o dis<strong>la</strong>lia audiogena<br />

o disartria - anartria<br />

Il “ritardo di linguaggio”<br />

secondario a<br />

o oligofrenia<br />

o sordità<br />

o autismo<br />

semplice, non secondario, primari, essenziale, disturbo specifico del linguaggio,<br />

disturbo fonologici, <strong>la</strong>te talkers (bloomers), disgrammatismi, discalculia – dislessia<br />

(?), “illetrisme”<br />

associazioni con<br />

o ipercinetismi<br />

o dispercezioni<br />

o disprassie<br />

o disturbi dell’attenzione<br />

o disturbi delle memorie (?)


Gli stadi dello sviluppo fonologico<br />

1. Stadio prefonologico (0-18 mesi)<br />

Non esiste alcun fonema. Dal secondo semestre esistono malemi. Artico<strong>la</strong>zioni del pianto (uéué),<br />

e <strong>la</strong>l<strong>la</strong>zione (babbling, <strong>la</strong>lling) simu<strong>la</strong>no inesistenti abilità fonologiche (pur essendo<br />

espressioni di abilità ed evoluzioni prassiche artico<strong>la</strong>torie)<br />

2. Stadio archifonologico (12-24 mesi)<br />

Il sistema fonologico, comunque presente di per sé (Fry) è rudimentale e va da 2 a meno di 10<br />

fonemi. La riduzione di tutto il significabile a circa solo una consonante e qualche vocale va<br />

sotto il nome di ottentottismo, ed è incomprensibile se non in partico<strong>la</strong>ri situazioni.<br />

3. Stadio protofonologico (18-36 mesi)<br />

Il sistema fonologico è sufficientemente evoluto (oltre 15 fonemi) per esprimere un lessico che<br />

progressivamente giunge a 1000 parole<br />

4. Stadio fonologico I (30-48 mesi)<br />

I fonemi sono sostanzialmente acquisiti in numero completo, pur in presenza di insicurezza di<br />

realizzazione fonetica artico<strong>la</strong>toria<br />

5. Stadio fonologico II (40-72 mesi)<br />

Si prerfeziona lo stadio precedente con il raggiungimento delle abilità adulte anche per gruppi<br />

consonantici, parole inconsuetue, parole complesse, parole lunghe, parole veloci


Semplificazioni sistemiche<br />

Le semplificazioni<br />

Anteriorizzazione di ve<strong>la</strong>re / k / ⇒ / t / (precedentemente conosciuta come kappacismo)<br />

Anteriorizzazioni di pa<strong>la</strong>toalveo<strong>la</strong>ri / ∫ / ⇒ / s /<br />

Anteriorizzazione di fricativa interdentale / θ / ⇒ / f / (non interessante nel sistema fonetico italiano)<br />

Posteriorizzazione di occlusiva alveo<strong>la</strong>re / d / ⇒ / g /, / t / ⇒ / k / (precedentemente conosciuta come come<br />

deltacismo o tetacismo)<br />

Occlusivizzazione di fricative / s / ⇒ / t /, / v / ⇒ / b /<br />

Occlusivizzazione di affricata / dƷ / ⇒ / g / (potrebbe essere considerata come una riduzione di gruppo)<br />

Sonorizzazione di iniziale / k / ⇒ / g /<br />

Afonizzazione di finale / z / ⇒ / s / (da riconsiderarsi per l’italiano)<br />

Dittonghizzazione di liquide / r / ⇒ / u /, / l / ⇒ / i /<br />

Semplificazioni strutturali<br />

Delezione di consonante iniziale [sock] ⇒ [ock]<br />

Delezione di consonante finale [fish] ⇒ [fi]<br />

Riduzione/Delezione di gruppo iniziale [sweet] ⇒ [it], [snake] ⇒ [nake]<br />

Riduzione/Delezione di gruppo finale [fast] ⇒ [fa] oppure [fat]


Gli -ismi<br />

Le dis<strong>la</strong>lie fonemiche si denominano con il termine<br />

greco del fonema mancante con il suffisso –ismo<br />

p. es. kappacismo (k), deltacismo (d), gammacismo<br />

(gh), <strong>la</strong>mbdacismo (l), rotacismo (r), sigmatismo (s),<br />

tetacismo (t), zetacismo (z).<br />

Il prefisso meta- o para- con il fonema mancante in<br />

greco e il suffisso indicano le sostituzioni<br />

p. es. V o L invece di R sono metarotacismi


Le dis<strong>la</strong>lie di sil<strong>la</strong>ba o di paro<strong>la</strong><br />

Le elisioni: omissione del<strong>la</strong> parte iniziale (elefante = fante), del<strong>la</strong> parte finale (nevica = ne), del<strong>la</strong><br />

parte centrale (vigile = ville), del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> oppure di singoli fonemi appartenenti soprattutto a<br />

gruppi consonantici;<br />

Le intrusioni: aggiunta di un fonema parassitario che normalmente è costituito da una vocale che<br />

aiuta l’artico<strong>la</strong>zione ( Eric = Eriche) o che trasforma un gruppo consonantico con sil<strong>la</strong>be ad una so<strong>la</strong><br />

consonante (sta = seta);<br />

Le assimi<strong>la</strong>zioni: cambiamento di consonanti per analogia con quelle già esistenti nel<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>.<br />

Possono essere prolettiche (succede = ciuccede) se l’assimi<strong>la</strong>zione precede <strong>la</strong> sil<strong>la</strong>ba assimi<strong>la</strong>ta, o<br />

metalettiche (tavolo = tatolo);<br />

Le metatesi: cambiamento di posizione di sil<strong>la</strong>be nel<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> (Elena = Ene<strong>la</strong>, perché = chepè);<br />

Le contaminazioni : artico<strong>la</strong>zione imprecisa ricca di semielisioni (bello = fantello);<br />

Le conglutinazioni: artico<strong>la</strong>zione imprecisa ricca di semielisioni, assimi<strong>la</strong>zioni, contaminazione, etc.;<br />

Le reduplicazioni: es. musica = susica o sisica;<br />

Le risoluzioni di ditonghi: es. piede = pede;<br />

Le sostituzioni di costrittive con occlusive es. sissi = titti ;<br />

Le sostituzioni di sonore con afone o sorde o viceversa: es. dato = tato;<br />

Le sostiutzioni di ve<strong>la</strong>ri con <strong>la</strong>biali o dentali: es. cacca = tatta o kappacismo; tetto = checco o<br />

tetacismo;<br />

Le sostiutzioni di affricatre o semicopstrittive con occlusive o con cosostrittive es. giù = du, giù =<br />

su;<br />

Le nasalizzazioni: trasformazione di fonemi orali in fonemi nasali (es. banana = manana).


Categorie distorsione fonemica<br />

Un’altra modalità di definizione di categorie di distorsione fonemica,<br />

adoperata soprattutto nel cosiddetto disturbo fonologico è <strong>la</strong><br />

seguente:<br />

Anteriorizzazione<br />

Posteriorizzazione<br />

Desonorizzazione<br />

Stopping<br />

Semplificazioni di <strong>la</strong>terali<br />

Semplificazioni di gruppi consonantici<br />

Metatesi<br />

Cancel<strong>la</strong>zione di consonanti finali di sil<strong>la</strong>be<br />

Omissione<br />

Nasalizzazione

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