elementi di comunicazione verticale - Dipartimento di Architettura
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ELEMENTI DI COMUNICAZIONE<br />
VERTICALE
ELEMENTI DI COMUNICAZIONE VERTICALE<br />
Gli <strong>elementi</strong> <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> <strong>verticale</strong> hanno il compito <strong>di</strong> consentire a persone e<br />
cose <strong>di</strong> superare un <strong>di</strong>slivello, internamente o esternamente all’organismo e<strong>di</strong>lizio,<br />
collegando piani d’uso posti a quote <strong>di</strong>fferenti tra loro<br />
Comfort e sicurezza relativi agli utenti<br />
Comfort <strong>di</strong>mensioni adeguate per consentire il passaggio; pendenze non eccessive<br />
Sicurezza statica statica, ma anche in caso <strong>di</strong> pericolo (via dd’esodo esodo comoda e sicura)<br />
E.C.V. non meccanizzati<br />
- Piani inclinati (rampe)<br />
- Scale<br />
ECV<br />
E.C.V. meccanizzati<br />
- Scale mobili<br />
- Ascensori e montacarichi
PIANI INCLINATI (RAMPE)<br />
Adottati principalmente per consentire l’abbattimento delle barriere architettoniche<br />
Barriera architettonica = qualunque elemento costruttivo che impe<strong>di</strong>sca, limiti o<br />
renda <strong>di</strong>fficoltosi gli spostamenti o la fruizione <strong>di</strong> servizi, specialmente <strong>di</strong> persone<br />
con limitata capacità motoria o sensoriale<br />
La pendenza delle rampe non deve superare l’8%<br />
Non è considerato accessibile il superamento <strong>di</strong> un <strong>di</strong>slivello maggiore <strong>di</strong> 3,20 3 20 m<br />
ottenuto me<strong>di</strong>ante rampe inclinate in successione<br />
La larghezza minima <strong>di</strong> una rampa deve essere:<br />
- <strong>di</strong> 0.90 m per consentire il transito <strong>di</strong> una persona su se<strong>di</strong>a a rotelle<br />
- <strong>di</strong> 1.50 m per consentire l’incrocio <strong>di</strong> due persone<br />
Ogni 10 metri <strong>di</strong> lunghezza ed in presenza <strong>di</strong> porte, la rampa dovrà avere un piano<br />
orizzontale <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni minime pari a 1,50x1,50 m
SCALE<br />
La scala è un elemento architettonico <strong>di</strong> collegamento tra piani a <strong>di</strong>verso livello<br />
Si definiscono:<br />
RAMPE le strutture inclinate che consentono il superamento dei <strong>di</strong>slivelli<br />
GRADINI i <strong>di</strong>slivelli minimi superabili con un passo normale<br />
PIANEROTTOLI gli <strong>elementi</strong> che interrompono la continuità della rampa e che<br />
offrono la possibilità <strong>di</strong> riposo<br />
Gra<strong>di</strong>no<br />
Rampa<br />
Pianerottolo
NOMENCLATURA
NOMENCLATURA
DIMENSIONAMENTO DELLE SCALE<br />
Pendenza in relazione al <strong>di</strong>slivello da superare e alla destinazione d’uso<br />
Larghezza in funzione del flusso <strong>di</strong> utenti previsto<br />
Evitare restringimenti o sporgenze lungo lo sviluppo della scala<br />
Allargamenti in corrispondenza dei punti<br />
<strong>di</strong> rotazione (pianerottoli)<br />
Larghezza dei pianerottoli mai inferiore a<br />
quella della scala:<br />
- per pianerottoli interme<strong>di</strong> larghezza<br />
maggiore del 10% <strong>di</strong> quella delle rampe<br />
- per pianerottoli <strong>di</strong> arrivo larghezza<br />
maggiore i dl20% del 20% <strong>di</strong> quella ll dll dellerampe
TIPI DI SCALE<br />
Gradonate<br />
Utilizzate soprattutto per collegamenti <strong>di</strong><br />
spazi esterni esterni, rappresentano il connubio tra<br />
una scala e un piano inclinato. Per<br />
pendenze tra 15° e 20°<br />
Scale <strong>di</strong>ritte<br />
Unica rampa intervallata da<br />
piazzole i l <strong>di</strong> sosta (i (pianerottoli li<br />
interme<strong>di</strong>) dopo massimo 12<br />
gra<strong>di</strong>ni, al fine <strong>di</strong> evitare<br />
l’affaticamento degli utenti
Scale a due rampe<br />
Due rampe affiancate che si succedono arrivando e partendo dallo stesso<br />
pianerottolo. Possono presentare tra le due rampe un’anima portante oppure, in<br />
genere, un vuoto (“occhio” della scala)<br />
Scale a tenaglia<br />
Una rampa centrale, più ampia, e due rampe<br />
laterali, , più p strette. Hanno valenza architettonica<br />
e rappresentativa. In genere erano usate per<br />
palazzi nobiliari ed e<strong>di</strong>fici pubblici
Scale a pozzo<br />
Vano rettangolare o quadrato con rampe sui lati e spazio vuoto al centro (“pozzo”)<br />
eventualmente <strong>di</strong>sponibile per ubicazione del vano ascensore
Scale elicoidali (scale a “chiocciola”)<br />
Vano circolare o ellittico con pilastro centrale (soluzione minima) oppure con gra<strong>di</strong>ni<br />
ai lati e spazio vuoto al centro. I gra<strong>di</strong>ni si susseguono senza soluzione <strong>di</strong> continuità
Scale retrattili<br />
Scale a gra<strong>di</strong>ni sfalsati<br />
Scale <strong>di</strong> servizio per dare accesso a Di uso non comune; si adottano come<br />
coperture o ambienti sottotetto scale <strong>di</strong> servizio quando lo spazio a<br />
<strong>di</strong>sposizione è molto ridotto
NORME DI PROGETTAZIONE<br />
Per e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> superficie coperta fino a 400 m2 Per e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> superficie coperta fino a 400 m è sufficiente una sola scala; una scala<br />
aggiuntiva ogni 350 m2 o frazione<br />
Per particolari destinazioni d’uso (scuole, ospedali, alberghi, gran<strong>di</strong> magazzini, ecc.)<br />
sono previste scale a tenuta <strong>di</strong> fumo v. Normativa antincen<strong>di</strong>o<br />
R t l t dt<br />
Rapportoalzata-pedata<br />
formule empiriche. In Italia la più comune è: 2a+p=62–64cm
In base alle <strong>di</strong>mensioni della pedata si <strong>di</strong>stinguono:<br />
Scale leggere: a = 14-15 14 15 cm scuole scuole, asili asili, ospedali<br />
Scale normali: a = 16-17 cm residenze, uffici, ecc.<br />
Scale pesanti: a = 18-22 cm scale <strong>di</strong> servizio, accesso a scantinati, ecc.<br />
In rapporto alla collocazione si <strong>di</strong>stinguono:<br />
Scale esterne a~15cm; pedata con trattamento superficiale antiscivolo<br />
Scale interne a = 16-18 cm; anche per scale <strong>di</strong> servizio p > 25 cm<br />
Evitare sempre i gra<strong>di</strong>ni “a zampa d’oca”, pericolosi perché riducono la pedata
Larghezza della rampa<br />
Per e<strong>di</strong>fici pubblici o residenziali plurifamiliari plurifamiliari, mai inferiore a 1 m; per e<strong>di</strong>fici<br />
monofamiliari si può scendere fino a 80 cm<br />
Dimensionata in funzione del flusso previsto: in genere <strong>di</strong>mensioni multiple <strong>di</strong> cm 60<br />
- passaggio <strong>di</strong> una sola persona per volta larghezza non inferiore a 1,00 m<br />
- passaggio <strong>di</strong> due persone per volta larghezza non inferiore a 1,20 m<br />
- passaggio p gg <strong>di</strong> tre persone p per p volta larghezza g non inferiore a 1,80 , m<br />
L’eventuale ingombro del corrimano porta ad aumentare la larghezza della rampa<br />
Per larghezza > 2 m è necessario prevedere corrimani ausiliari interni alla scala<br />
Altezza me<strong>di</strong>a del corrimano mai inferiore a 90 cm
Sfalsamento<br />
Il corrimano non deve subire alcuna <strong>di</strong>scontinuità lungo il percorso: è necessario che<br />
Il corrimano non deve subire alcuna <strong>di</strong>scontinuità lungo il percorso: è necessario che<br />
inverta la <strong>di</strong>rezione ad un ben definito asse <strong>verticale</strong>, chiamato ”asse <strong>di</strong> sfalsamento”
Si possono avere tre casi:<br />
Lo sfalsamento assicura la continuità del piano intradossale e quin<strong>di</strong> del corrimano
Il sistema statico<br />
Intelaiatura a gabbia Nucleo portante perimetrale<br />
Nucleo portante centrale Pilastri centrali e pareti perimetrali <strong>di</strong> chiusura
Scala con matrice portante costituita da gra<strong>di</strong>ni a sbalzo isolati<br />
Gra<strong>di</strong>ni preformati (in materiale lapideo) o prefabbricati (in calcestruzzo armato)<br />
Con sistema statico a nucleo portante perimetrale o centrale realizzato in muratura<br />
portante o in calcestruzzo armato<br />
Inconveniente: eccessiva flessibilità e deformabilità dei gra<strong>di</strong>ni
Scala con matrice portante costituita da gra<strong>di</strong>ni a sbalzo solidarizzati<br />
Gra<strong>di</strong>ni in calcestruzzo armato gettato in opera<br />
Con sistema statico a nucleo portante perimetrale o con intelaiatura a gabbia o con<br />
pilastri centrali e travi a doppio ginocchio appoggiate ai pilastri<br />
Una soletta (s = 4-5 cm) con funzione <strong>di</strong><br />
semplice ripartitore <strong>di</strong> carico riduce la<br />
flessibilità dei gra<strong>di</strong>ni
Scala con matrice portante costituita da soletta rampante in calcestruzzo armato<br />
Soletta portante (s = 12-15 12 15 cm) e gra<strong>di</strong>ni semplicemente appoggiati sopra<br />
Con sistema statico a nucleo portante perimetrale o con intelaiatura a gabbia
ASCENSORI<br />
Si <strong>di</strong>vidono in due categorie: elettrici e idraulici (oleo<strong>di</strong>namici)<br />
V = 1-2,5 m/sec<br />
H = decine <strong>di</strong> piani<br />
Contrappeso<br />
Locale macchina<br />
h = 2,10 m<br />
Extracorsa super. super<br />
h = 1-1,50 m<br />
V = 0,6 m/sec<br />
H = max 7 piani<br />
Senza contrappeso<br />
Locale macchina<br />
molto piccolo,<br />
anche lontano<br />
Extracorsa super. super<br />
h = 0,80 m<br />
Fossa inferiore<br />
Fossa inferiore<br />
h > 1,50 m h > 1,00 m
BIBLIOGRAFIA<br />
L. Caleca, <strong>Architettura</strong> Tecnica, paragrafo 4.3