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Caron Alessandra - Terzo Circolo Didattico

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Progetto<br />

“Intreccio tra passato,<br />

presente e futuro”<br />

Insegnante neoassunta: CARON ALESSANDRA<br />

Insegnante tutor: MENEGHETTI LUIGINA<br />

DIREZIONE DIDATTICA 3° CIRCOLO<br />

BASSANO DEL GRAPPA (VI)<br />

Dirigente Scolastico: dott. Aladino Tognon<br />

ANNO SCOLASTICO 2007/2008<br />

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INDICE<br />

Presentazione dell’insegnante <strong>Caron</strong> <strong>Alessandra</strong>:<br />

curriculum formativo e professionale……………………………………….... pag. I-IV<br />

Introduzione……………………………………………………………….............pag. 1<br />

Contesto scolastico in cui si è svolto il progetto Intreccio tra passato, presente e<br />

futuro………………….………………………………………………………......pag. 6<br />

Progetto Intreccio tra passato, presente e futuro (inserito nella “Progettazione educativa anno<br />

2007/2008” del plesso XXV Aprile)……………………………..pag. 7<br />

Griglia di progettazione secondo le indicazioni presenti nella Piattaforma Online<br />

INDIRE……………………………………………………………………………pag. 9<br />

Riferimenti teorici a sostegno degli obiettivi del progetto………………………pag. 15<br />

“Diario”: tappe di un progetto/percorso…………………………........................pag. 19<br />

Alla ricerca di “Progetti nonni” su Internet………………………………….......pag. 31<br />

Bibliografia………………………………………………………………………pag. 33<br />

Allegato: stampato delle diapositive della presentazione in PowerPoint<br />

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PRESENTAZIONE DELL’INSEGNANTE CARON ALESSANDRA:<br />

CURRICULUM FORMATIVO E PROFESSIONALE<br />

Ho conseguito il diploma di maturità magistrale nell’anno scolastico 1992-93<br />

presso il Liceo Ginnasio Statale “G.B. Brocchi” di Bassano del Grappa.<br />

In data 14.12.1999 ho conseguito la Laurea in Scienze dell’Educazione<br />

(indirizzo “Educatori Professionali Extrascolastici”) presso l’Università di Padova.<br />

Per tale indirizzo era obbligatorio un tirocinio di 400 ore che io ho svolto presso<br />

la “Fondazione Don Cremona” di Bassano del Grappa nei seguenti ambiti: biblioteca<br />

per bambini e per ragazzi; scuola materna montessoriana; “Pronto Soccorso Scuola”<br />

(sostegno a bambini e ragazzi nei compiti scolastici); laboratori di gioco,<br />

socializzazione ed aggregazione.<br />

Ho svolto una tesi dal titolo «Il Bibliobus, una forma di “biblioteca fuori di sé”:<br />

esperienze straniere ed italiane. Il caso specifico del Librobus della “Fondazione Don<br />

Cremona” di Bassano del Grappa (VI) » (Relatrice prof.ssa Donatella Lombello. Una<br />

copia della tesi è conservata nella biblioteca comunale "Renato Fucini" di Empoli).<br />

Ho conseguito l’abilitazione all’insegnamento nella Scuola Materna Statale a<br />

seguito di “Concorso Ordinario per esami e titoli”, bandito con D.D. 6 Aprile 1999.<br />

ESPERIENZE DI LAVORO PRIMA DELL’IMMISSIONE IN RUOLO<br />

Durante gli anni di studio universitario, ho fatto brevi esperienze di supplenza<br />

nella scuola elementare statale.<br />

Negli anni 1998, 1999, 2000 ho lavorato come animatrice presso la “Fondazione<br />

Don Cremona” di Bassano del Grappa nei seguenti ambiti:<br />

“Area sei-undici”: attività extrascolastiche (sostegno nei compiti scolastici e<br />

laboratori ludico-espressivi) per bambini delle scuole elementari.<br />

“Area undici-quattordici”: sostegno nei compiti scolastici per ragazzi delle scuole<br />

medie.<br />

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Un “centro estivo ricreativo” con bambini dai 6 ai 10 anni.<br />

Biblioteca pubblica per bambini e per ragazzi :<br />

- catalogazione libri;<br />

- conduzione di laboratori di animazione della lettura - unitamente a visite guidate<br />

della biblioteca - al fine di coinvolgere alcune classi di scuole materne, elementari e<br />

medie del territorio bassanese;<br />

- realizzazione di attività di animazione della lettura all’esterno della biblioteca<br />

tramite il “Librobus”(servizio itinerante per il prestito dei libri).<br />

Da marzo 2000 a luglio 2007 ho lavorato in qualità di educatrice professionale in<br />

tre strutture socio-sanitarie per anziani (due case di riposo ed un centro diurno).<br />

Nell’ambito delle case di riposo, la mia professione è stata caratterizzata da:<br />

- Collaborazione con le altre figure professionali (assistente sociale, psicologo,<br />

logopedista, fisioterapista, ecc.) nella stesura dei Progetti Assistenziali Individualizzati<br />

per gli anziani.<br />

- Programmazione e conduzione di attività culturali, di aggregazione/socializzazione,<br />

ricreative, terapeutico/riabilitative (riabilitazione cognitiva/R.O.T. formale e<br />

stimolazione psico-sensoriale) finalizzate ad accompagnare l’anziano dalla passività ad<br />

un atteggiamento di partecipazione e comunicazione.<br />

- Relatrice nei corsi di formazione rivolti al personale socio-sanitario operante in<br />

struttura.<br />

- Docente in due “Percorsi formativi per lo sviluppo dell’assistenza privata a<br />

domicilio” per un totale di 10 ore, modulo “Cenni di legislazione socio-sanitaria”, in<br />

collaborazione con la Fondazione Rumor di Vicenza-Centro Produttività Veneto,<br />

nell’ambito di un accordo di programma tra Regione e Province.<br />

Nel centro diurno socio-sanitario sono stata responsabile nella programmazione e<br />

nel coordinamento dei Progetti Assistenziali Individualizzati per il mantenimento delle<br />

potenzialità e del benessere psico-fisico degli anziani, alcuni dei quali affetti da<br />

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malattia di Alzheimer. Il mio intervento, in collaborazione con l’équipe<br />

interprofessionale, si ispirava ai concetti fondamentali del “Modello Gentlecare” per la<br />

cura delle persone dementi.<br />

Infine, da marzo 2007 ad aprile 2007 ho avuto l’opportunità, presso l’Istituto<br />

Professionale di Stato “G.A. Remondini” a Bassano, di svolgere 30 ore di docenza nel<br />

modulo “Elementi di etica” per le classi quarte.<br />

FORMAZIONE PRIMA DELL’IMMISSIONE IN RUOLO<br />

Negli anni in cui ho lavorato in veste di educatrice professionale, ho partecipato a<br />

vari corsi/eventi formativi e di aggiornamento su argomenti socio-sanitari; alcuni<br />

di essi mi hanno consentito di maturare crediti ECM (Educazione Continua in<br />

Medicina) richiesti per le figure socio-sanitarie.<br />

Ho frequentato, inoltre, alcuni corsi di informatica ed ho conseguito la<br />

certificazione ECDL (European Computer Driving Licence)<br />

ANNO DI PROVA E FORMAZIONE 2007/2008 NELLA SCUOLA<br />

DELL’INFANZIA XXV APRILE<br />

Nel luglio 2007 ho ottenuto la nomina in ruolo.<br />

Il 3 settembre 2007 ho preso servizio presso la scuola dell’infanzia XXV Aprile di<br />

Bassano del Grappa (3° <strong>Circolo</strong>). Sono stata assegnata alla sezione “bambini medi”. La<br />

mia collega, Luigina Meneghetti, è anche la mia tutor.<br />

In questo anno di formazione sono stata referente per i seguenti progetti educativi:<br />

“Con il mio libro posso…”<br />

“Sperimento, collaboro, comunico anche attraverso il computer”<br />

“Intreccio tra passato, presente e futuro”<br />

Quest’ultimo - che rientra nel più ampio progetto di plesso denominato “Progetto<br />

Nonni” - sarà oggetto di approfondimento del presente elaborato a conclusione<br />

dell’anno di prova.<br />

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Il 27 marzo 2008 ho iniziato il “Corso di formazione per docenti neoassunti”<br />

presso il I <strong>Circolo</strong> <strong>Didattico</strong> di Bassano del Grappa: 15 ore di lezione frontale e almeno<br />

24 crediti da maturare inviando gli elaborati all’e-tutor, tramite Piattaforma online<br />

INDIRE. I titoli dei miei elaborati sono i seguenti:<br />

- Una matrice di riferimento come costruzione di significati<br />

- Progettare un laboratorio<br />

- La multidimensionalità della drammatizzazione<br />

- Riflettere sull’handicap attraverso la letteratura<br />

- Le emozioni nascoste<br />

- Leggere suoni<br />

Il corso si è concluso il 15 maggio 2008.<br />

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INTRODUZIONE<br />

Ho deciso di denominare il mio progetto “Intreccio tra passato, presente e futuro”<br />

in seguito alla lettura delle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per<br />

il primo ciclo d’istruzione che - nel paragrafo Per una nuova cittadinanza - dichiarano:<br />

“La scuola è luogo in cui il presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro, tra<br />

memoria e progetto” 1 .<br />

In tale affermazione ho individuato una sintesi appropriata del percorso che<br />

intendevo intraprendere insieme alla sezione 2A (medi/rossi) della “Scuola<br />

dell’Infanzia XXV Aprile” (Bassano del Grappa – 3° <strong>Circolo</strong>) ed un gruppo di anziani<br />

di una vicina casa di riposo.<br />

Innanzitutto, la parola intreccio ha calamitato la mia attenzione per il suo sapore<br />

letterario: essa ha suscitato in me l’immagine subitanea - positiva e rassicurante - di una<br />

trama … la trama di un colorato tessuto, ma anche la trama di un testo dal finale<br />

entusiasmante.<br />

Inoltre, la parola intreccio mi ha rimandato al concetto di complessità: nel suo<br />

libro “I sette saperi”, Edgar Morin afferma che “La conoscenza pertinente deve<br />

affrontare la complessità. Complexus significa ciò che è tessuto insieme”.<br />

Dal canto suo, il verbo elaborare 2<br />

induce a riflettere sull’impegno insito<br />

nell’educazione rivolta al bambino, cioè a quel presente che necessita di sviluppare<br />

1 Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione (Ministero della<br />

Pubblica Istruzione, Roma, settembre 2007), pag. 20.<br />

2 Elaborare: dal latino elaborare, verbo denominale da labor, laboris cioè “fatica” (definizione fornita dal<br />

Dizionario Etimologico). Secondo il vocabolario della lingua italiana “elaborato” significa “ciò che è fatto con<br />

grande cura”.<br />

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“identità”, “autonomia”, “competenza” e “cittadinanza” 3 facendo tesoro anche del<br />

passato, della memoria storica, anzi di una “profonda memoria” 4 .<br />

In altre parole, l’azione educativa è impegnativa perché mira allo sviluppo<br />

integrale, ontologico della “persona nella sua interezza” 5 .<br />

E’ evidente che prendersi cura del bambino in maniera olistica è un’azione<br />

complessa, come ci ricorda lo storico e vitale motto I care (Mi importa) scritto su un<br />

foglio che campeggia sulla porta della stanza di Don Lorenzo Milani a Barbiana.<br />

Come precisato dalle Indicazioni per il curricolo, la “cittadinanza” implica<br />

“scoprire gli altri”, le “relazioni”, il “dialogo”, insomma il vivere insieme; tale concetto<br />

- nel Rapporto Unesco del 1996 curato da Jaques Delors - è considerato uno dei quattro<br />

pilastri dell’educazione 6 ! Secondo la Commissione Delors, la scuola del ventunesimo<br />

secolo dovrebbe poggiare su «quattro pilastri dell'educazione»: «imparare a essere»,<br />

«imparare a conoscere», «imparare a fare», «imparare a vivere insieme».<br />

Con il mio progetto intendevo promuovere il vivere insieme tra bambini ed<br />

anziani, nella convinzione che «l'educazione formale deve [...] fornire abbastanza<br />

tempo e opportunità nei suoi programmi per iniziare i giovani, fin dall'infanzia, a<br />

progetti cooperativi attraverso la partecipazione […] ad attività culturali, e anche<br />

attraverso la partecipazione ad attività sociali come […] la solidarietà<br />

intergenerazionale» 7 .<br />

La volontà di far incontrare due generazioni così lontane era strettamente connessa<br />

al fatto di aver lavorato, per sette anni, in servizi socio/sanitari per anziani (due case di<br />

3 Indicazioni per il curricolo, pag. 27 .<br />

Dino Cristanini - in un suo materiale di studio reperibile nella “Piattaforma Online Indire” ed intitolato<br />

“L’ordinamento scolastico oggi: un cantiere sempre aperto” - enfatizza il concetto di cittadinanza quando<br />

precisa che i riferimenti culturali, pedagogici, didattici ed organizzativi delle Indicazioni per il curricolo «sono<br />

sostanzialmente quelli degli Orientamenti del 1991, pur aggiornati in relazione all’evoluzione del contesto<br />

socio-economico-culturale. Rispetto alle finalità classiche - sviluppare l’identità, l’autonomia e la competenza –<br />

si afferma una “quarta finalità”, riguardante lo sviluppo del senso di cittadinanza».<br />

4 Indicazioni per il curricolo, pag. 20<br />

5 Nell’educazione un tesoro. Rapporto all’UNESCO della Commissione Internazionale sull’Educazione per il<br />

Ventunesimo Secolo, presieduta da Jaques Delors.<br />

6 La Commissione Internazionale sull'educazione per il ventunesimo secolo, presieduta da Jaques Delors, nel<br />

1996 ha pubblicato un documento intitolato Nell’educazione un tesoro che reputo significativo per la sua<br />

ricchezza di contenuti e riflessioni sui valori dell’insegnamento.<br />

7 Nell'educazione un tesoro.<br />

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iposo e un centro diurno) in qualità di Educatrice Professionale. L’Educatore, nelle<br />

strutture per anziani, è quella figura professionale - in possesso della Laurea in Scienze<br />

dell’Educazione - avente l’incarico di progettare e svolgere attività culturali, di<br />

aggregazione, ricreative e terapeutico/riabilitative finalizzate al benessere<br />

bio/psico/sociale degli anziani. Per anni, in veste di educatrice, avevo creduto<br />

nell’apertura delle strutture socio-sanitarie al territorio e quindi avevo coordinato varie<br />

iniziative caratterizzate dall’incontro tra anziani e bambini provenienti da scuole o da<br />

realtà extrascolastiche (ad esempio gruppi scout; gruppi parrocchiali, ecc.). Nell’anno<br />

2007/2008 avevo l’opportunità, nuova e inaspettata, di favorire simili iniziative in<br />

veste diversa, quella di insegnante, ma con i medesimi valori 8 .<br />

Nella fase di stesura del mio progetto spesso mi tornava alla mente Don Lorenzo<br />

Milani. Egli era solito avvalersi del contributo di lavoratori adulti, cioè di esperti esterni<br />

alla scuola, che portavano le proprie abilità dentro la comunità di Barbiana; anche i<br />

nonni diventano per i bambini - e per tutti noi - una sorta di “esperti”, perché sono<br />

depositari di competenze preziose e le donano in maniera incondizionata, spontanea 9 e<br />

responsabile ai bambini; non solo competenze di tipo cognitivo e pratico/manuale, ma<br />

anche - e soprattutto - competenze relazionali e, unitamente, competenze emotive, cioè<br />

competenze che necessitano di guide e di esempi umani significativi; competenze che si<br />

interiorizzano quando vengono vissute realmente, con gradualità e costanza. In altre<br />

parole, la presenza dei “nonni” consente all’insegnante di far riflettere il bambino su<br />

specifiche situazioni, diverse da quelle che accadono nella quotidiana relazione con i<br />

pari. 10<br />

8 La valorizzazione dell’anziano, in particolare della sua saggezza, ha origini antiche; ad esempio nell’Iliade il<br />

vecchio Nestore, pensando al bene dei giovani, dice: “Sarò loro guida con i consigli e con la parola: questo è il<br />

privilegio dei vecchi” (Iliade IV 322)<br />

9 I nonni, come i migliori insegnanti, comunicano quel “piacere di trasmettere” - più volte decantato da Daniel<br />

Pennac nel suo libro “Diario di scuola” - per cui sono facilmente in sintonia con i bambini.<br />

10 Come ha spiegato il prof. Guidoni in un incontro formativo, tenutosi il 6 maggio 2008 presso il 3° <strong>Circolo</strong><br />

<strong>Didattico</strong> di Bassano, nell’educazione è fondamentale il galileiano “interposto discorso”: il bambino necessita<br />

di adulti che - con motivazione e pazienza - siano in grado di fargli sperimentare e di spiegargli la realtà, di<br />

fargli comprendere “il perché” dei fatti nel momento stesso in cui succedono. Il prof Guidoni ha esposto tale<br />

concetto galileiano a proposito dell’insegnamento delle scienze, ma io ritengo sia possibile traslarlo anche in<br />

altri ambiti, ad esempio in quello socio/relazionale; anche in questo ambito è determinante il ruolo dell’adulto:<br />

egli ha la responsabilità di intervenire, in modo tempestivo ed appropriato, nel preciso momento in cui il<br />

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Ma ritorniamo a quella frase, contenuta nelle Indicazioni per il curricolo, che ha<br />

influenzato il titolo della mia iniziativa intergenerazionale: in tale frase si parla di<br />

“progetto” 11 .<br />

Anche la parola progetto rievoca l’idea di complessità: progettare vuol dire<br />

proiettarsi nel futuro, seguire una direzione intenzionale - un percorso - verso obiettivi<br />

significativi e condivisi.<br />

Prima di iniziare il mio percorso era fondamentale operare un confronto tra le mie<br />

idee e quelle di altre persone a vario titolo coinvolte nel progetto: la mia tutor 12 , le<br />

insegnanti di altre sezioni 13 e l’educatrice della Casa di riposo 14 .<br />

Da questo iniziale confronto ho tratto la motivante conferma che le varie figure<br />

interessate al progetto condividevano una medesima visione in merito agli obiettivi da<br />

raggiungere: sono considerati obiettivi significativi quelli che mirano allo sviluppo<br />

globale, ologrammatico del soggetto; sviluppo nel quale interagiscono non solo la<br />

dimensione cognitiva (il sapere) e quella operativa (il saper fare), ma anche la<br />

dimensione sociale e quella emotiva che - come sostenuto da autorevoli fonti 15 -<br />

necessita di essere curata per contribuire alla formazione di un soggetto completo e,<br />

quindi, più felice.<br />

Per me è stato rassicurante trovare tali risorse umane e tale condivisione d’intenti,<br />

poiché con il mio progetto mi accingevo ad avventurarmi in un “campo di esperienza” -<br />

IL SE’ E L’ALTRO - dove entrano in gioco aspetti altamente delicati, impegnativi,<br />

fondanti: “le grandi domande”, “il valore morale delle azioni”, “la scoperta della<br />

diversità”, i valori universali da perseguire nel rispetto del pluralismo culturale, …<br />

Le necessarie motivazioni, che mi hanno accompagnato in questo anno scolastico,<br />

sono state costantemente alimentate dallo scambio e dalla collaborazione con altre<br />

persone convinte che le basi per il “cittadino planetario” si pongono fin dai primissimi<br />

bambino vive un’esperienza sociale ed emotiva, per aiutarlo a riflettere su di essa (e tramite essa) e per<br />

interiorizzare, quindi, dei contenuti.<br />

11<br />

“La scuola è luogo in cui il presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto”<br />

12<br />

La mia tutor, e collega di sezione, Luigina Meneghetti.<br />

13<br />

In particolare Annamaria, insegnante nella sezione 3 A (grandi), da numerosi anni impegnata in progetti volti<br />

ad aprire la scuola al territorio.<br />

14<br />

Marta, educatrice professionale presso la casa di riposo “Villa Serena”<br />

15<br />

D. Goleman, Intelligenza emotiva, Edizioni BUR<br />

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anni di vita, tassello dopo tassello, con lentezza e gradualità. In questo modo, la scuola<br />

dell’infanzia si qualifica non solo come luogo del fare, ma anche come luogo di<br />

riflessione, di costruzione progressiva di una forma mentis che integra segni e<br />

significati: una scuola che valorizza sia gli aspetti direttamente tangibili e/o visibili (gli<br />

oggetti, i manufatti, le iniziative festose, giocose e ricreative, …) sia quelli immateriali<br />

(emozioni, idee, valori, …) non quantificabili ma potenti, nella consapevolezza che “fa<br />

rumore, un pensiero”. 16<br />

In definitiva, compito dell’insegnante è gettare degli input, dei semi che nel<br />

futuro - si spera - siano destinati a fruttificare. 17<br />

16 D. Pennac, Diario di scuola, edizioni Feltrinelli, pag. 125.<br />

17 Il dott. Aladino Tognon - in una sua circolare divulgata nell’aprile 2008 – cita una poesia dello scrittore<br />

Rocco Scotellaro che recita così: Io sono un filo d’erba/ Un filo d’erba che trema/ La mia Patria è dove l’erba<br />

trema/ Un alito può trapiantare il mio seme lontano.<br />

Ad interpretazione di questi significativi versi, il dott. Aladino Tognon, afferma: «Mi intriga questa poesia che<br />

leggo come metafora del nostro lavoro: noi fili d’erba tremanti che vibrano grazie al loro speciale mestiere di<br />

“uomini” di scuola; fili d’erba che si piegano e fanno piegare gli altri disperdendo, grazie alla loro abilità di<br />

insegnare, tanti semi che cresceranno e se ne andranno lontano da noi e che forse non vedremo più».<br />

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CONTESTO SCOLASTICO IN CUI SI E’ REALIZZATO IL<br />

PROGETTO<br />

anno scolastico 2007/2008<br />

La Scuola dell’Infanzia XXV Aprile si trova in una posizione pianeggiante di<br />

Bassano del Grappa (VI), nella zona destra del fiume Brenta, in prossimità delle<br />

colline. E’ vicina al centro cittadino ed è favorita da numerose vie di comunicazione.<br />

Nell’anno scolastico 2007/2008, gli alunni iscritti al plesso XXV Aprile risultano 132,<br />

suddivisi in classi omogenee per età:<br />

“Piccoli” (3 anni): sezioni 1A e 1B<br />

“Medi” (4 anni): sezioni 2A e 2B<br />

“Grandi” (5 anni): sezioni 3A e 3B<br />

Il gruppo docente è composto da 2 insegnanti per sezione; 3 insegnanti di sostegno;<br />

1 insegnante di sostegno part-time; 1 insegnante di religione; 4 operatori Ulss; 1<br />

insegnante inviato dalla Provincia.<br />

L’orario della scuola è il seguente: dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 16.00<br />

Il plesso presenta 6 aule spaziose e luminose. Il salone polivalente è utilizzato per:<br />

attività psicomotoria, animazione teatrale, momenti di incontro tra sezioni, feste,<br />

attività extrascolastiche , incontri di formazione per insegnanti e per genitori.<br />

L’ampio giardino situato nella parte posteriore dell’edificio e sottostante il Monte<br />

Crocetta è accessibile da ogni aula.<br />

Io sono stata assegnata alla sezione 2 A, cioè la sezione dei medi/rossi, inizialmente<br />

composta da 22 bambini; a partire da gennaio 2008 il numero è sceso a 21, poiché un<br />

bambino si è trasferito nello Stato di origine dei genitori.<br />

Un bambino è “certificato”, perciò è seguito dall’insegnante di sostegno.<br />

In classe ci sono cinque bambini con genitori di origini diverse da quella italiana.<br />

La mia collega – Luigina Meneghetti – è stata altresì la mia tutor nel corso di<br />

questo mio anno di prova e di formazione.<br />

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SINTESI PROGETTO/ATTIVITA’ A.S. 2007/2008<br />

SCUOLA DELL’INFANZIA XXV APRILE<br />

SEZIONE: bambini medi 2 A<br />

1.1 Denominazione progetto<br />

Progetto: Intreccio tra passato, presente e futuro.<br />

1.2 Responsabile progetto<br />

Ins. <strong>Caron</strong> <strong>Alessandra</strong><br />

1.3 Obiettivi pedagogico didattici<br />

• Condividere con gli anziani alcune esperienze socializzanti, ludiche e culturali in un clima<br />

di accoglienza.<br />

• Comprendere e rispettare le caratteristiche e le esigenze delle altre persone, dei nonni.<br />

• Rispettare ed interiorizzare importanti regole necessarie alla vita sociale.<br />

• Conoscere alcune tradizioni tipiche della comunità circostante e riflettere sulla propria<br />

storia personale.<br />

• Raggiungere una prima consapevolezza di alcuni fondamentali valori umani.<br />

1.4 Durata<br />

Gennaio 2008/Giugno 2008<br />

1.5 Risorse umane coinvolte nel progetto<br />

Insegnanti e bambini delle sezioni 2A ( medi) e 3 A (grandi). Insegnante di sostegno. Insegnante di<br />

religione. Anziani della casa di riposo “Villa Serena”. Direzione, educatrice ed équipe professionale di<br />

“Villa Serena”. Gruppi di animazione del territorio. Genitori degli alunni.<br />

1.6 Beni e servizi necessari per la realizzazione del progetto<br />

• Gruppi di ascolto/dialogo.<br />

• Attività pratico/manuali e grafico/pittoriche.<br />

• Visita a piedi presso la casa di riposo “Villa Serena”.<br />

1.7 Risorse finanziarie richieste<br />

Nessuno<br />

1.8 Finanziamenti<br />

Nessuno<br />

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1.9 Indicatori di valutazione del progetto<br />

• I bambini dialogano e collaborano con gli anziani in un clima di serenità.<br />

• I bambini si comportano in maniera rispettosa verso i nonni.<br />

• I bambini ascoltano, con attenzione e partecipazione, le storie raccontate dai nonni.<br />

• I bambini riferiscono e rappresentano (attraverso il disegno) le storie raccontate dai nonni.<br />

• I bambini fanno propri gli insegnamenti e i valori umani trasmessi dai nonni.<br />

1.10 Modalità di verifica del raggiungimento degli obiettivi<br />

• Entusiasmo, serenità nello stare insieme e nel collaborare.<br />

• Conversazioni con i nonni.<br />

• Condivisione di alcune iniziative.<br />

• Partecipazione e valorizzazione di tutte le risorse umane coinvolte.<br />

Visto: il Dirigente Scolastico Firma responsabile progetto<br />

(dr. Aladino Tognon) _______________________<br />

Visto: le R.S.U.<br />

_______________________<br />

_______________________<br />

_______________________<br />

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GRIGLIA DI PROGETTAZIONE DI UN LABORATORIO strutturata<br />

seguendo le indicazioni presenti nella Piattaforma Online INDIRE 18 nella sezione<br />

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apprendimento in forma laboratoriale”<br />

Condurre le esperienze di<br />

“INTRECCIO TRA PASSATO, PRESENTE, FUTURO”<br />

SEZIONE 2 A (MEDI/ROSSI) ANNO SCOL. 2007/2008<br />

Il laboratorio ha natura:<br />

o Disciplinare<br />

o Interdisciplinare<br />

♦ Trasversale<br />

♦ Extracurricolare<br />

Modalità didattica privilegiata:<br />

o Ricerca<br />

♦ Rielaborazione – progettazione<br />

♦ Creatività ed espressione<br />

Indicare e definire sinteticamente (scegliere una delle possibilità):<br />

un problema da risolvere:<br />

_________________________________________________________<br />

_________________________________________________________<br />

un compito da svolgere:<br />

_________________________________________________________<br />

_________________________________________________________<br />

un prodotto atteso (specificare):<br />

_________________________________________________________<br />

_________________________________________________________<br />

tematica disciplinare o interdisciplinare affrontata:<br />

_________________________________________________________<br />

_________________________________________________________<br />

itinerario di ricerca individuato:<br />

Itinerario (percorso) mediante cui i bambini (il SÉ) - insieme all’ALTRO<br />

(anziani di una casa di riposo) - vivono esperienze che privilegiano i<br />

PROCESSI e non solo i risultati (singoli manufatti), nella<br />

consapevolezza che le competenze relative alle dimensioni<br />

socio/relazionale ed emotiva necessitano di “lentezza”.<br />

18 E’ la Piattaforma online (http://puntoedu.indire.it ) sulla quale ho svolto una parte del “Corso di formazione<br />

per neoassunti anno 2007/08”<br />

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Conoscenze e abilità implicate (disciplinari e/o<br />

interdisciplinari):<br />

1. Condivisione con gli anziani di alcune esperienze socializzanti,<br />

ludiche, grafico/pittoriche, pratico/manuali, culturali in un clima di<br />

accoglienza, azione, riflessione.<br />

2. Comprensione e rispetto delle caratteristiche e delle esigenze dell’<br />

“altro”.<br />

3. Rispetto ed interiorizzazione di importanti regole necessarie alla<br />

vita sociale.<br />

4. Conoscenza di alcune tradizioni tipiche della comunità circostante<br />

e riflessione sulla propria storia personale.<br />

5. Prima consapevolezza di alcuni fondamentali valori umani.<br />

Fasi di articolazione delle attività:<br />

1. Accoglienza degli anziani (massimo 4 anziani) con canti,<br />

filastrocche, racconti.<br />

2. Dialoghi con gli anziani ed ascolto attivo delle storie da loro<br />

raccontate.<br />

3. Attività pratico/manuali e grafico/pittoriche con la<br />

collaborazione e l’aiuto degli anziani per realizzare:<br />

- oggetti utili in specifiche occasioni (Carnevale; Primavera;<br />

mostra per la “Festa dei nonni”)<br />

- disegni per rappresentare i racconti degli anziani<br />

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Tempi di impegno settimanale:<br />

Un incontro alla settimana, per un’ ora: ore 10.00-11.00 del mercoledì<br />

Tempi di sviluppo complessivo del progetto Da gennaio 2008 a<br />

giugno 2008.<br />

Modalità di raggruppamento degli alunni<br />

o Gruppo omogeneo per età ( bambini “medi”, di 4 anni):<br />

- intera classe (21 bambini) nella fase di “accoglienza” degli<br />

anziani;<br />

- metà classe nelle fasi di “ascolto attivo” e di “realizzazione di<br />

attività pratico/manuali e grafico/pittoriche”.<br />

Materiali necessari:<br />

- Cartelloni bianchi; fogli bianchi misura A4 e A3; cartoncino bianco<br />

e colorato di varie misure<br />

- Colla vinilica; colla stick<br />

- Forbici con punta arrotondata; forbici dentellate<br />

- Punteruoli<br />

- Colori a tempera; colori a cera; colori a pastello; pennarelli con<br />

punta grossa<br />

- Pennelli di varie dimensioni<br />

- Lana; bottoni; stoffa; ago; filo<br />

- Contenitori portauova di cartone; stecchini di legno; spugna per<br />

composizioni floreali; vasetti di vetro<br />

- Palloncini gonfiabili; pezzi di giornale<br />

- Calzini di lana e di cotone<br />

Strumenti e tecnologie:<br />

- radioregistratore/lettore CD<br />

- fotocamera digitale<br />

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Organizzazione degli spazi:<br />

Arredo essenziale in aula:<br />

- 3 tavoli a misura di bambino<br />

- 1 tavolo e 4 sedie di misura standard, per gli anziani<br />

- 1 cavalletto da pittore<br />

Disposizione degli arredi e degli spazi:<br />

- Ambiente spazioso (aula) per agevolare gli spostamenti e quindi la<br />

collaborazione tra bambini ed anziani.<br />

- Materiali disposti in modo da essere facilmente fruibili sia dai<br />

bambini che dagli anziani.<br />

- Allestimento, in aula, di spazi di azione diversificati per permettere<br />

un adeguato “ascolto attivo” e le “attività pratico/manuali e<br />

grafico/pittoriche“ in sottogruppi di tre/quattro bambini.<br />

Docente responsabile: insegnante <strong>Caron</strong> <strong>Alessandra</strong><br />

La docente responsabile collabora con:<br />

- insegnante/collega di sezione<br />

- educatrice professionale della Casa di riposo<br />

- altre insegnanti interessate al “Progetto nonni”<br />

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Modalità e criteri di accertamento e valutazione delle<br />

competenze:<br />

MODALITA’:<br />

- osservazione diretta<br />

- confronto costante con le altre insegnanti/figure professionali<br />

coinvolte nel progetto.<br />

- attenta considerazione delle idee e delle emozioni verbalizzate<br />

dai bambini<br />

- scambi comunicativi con i genitori per rilevare cosa i bambini<br />

raccontano in famiglia del percorso vissuto insieme ai nonni.<br />

CRITERI DI ACCERTAMENTO<br />

per la 1 a competenza<br />

I bambini dialogano e collaborano con gli anziani in un clima di serenità<br />

e realizzano specifici oggetti:<br />

- utili a sé: maschere e fiori con tecniche varie; “Giochi di una volta”<br />

(tombola figurata; pupazzi)<br />

- utili alla classe: alcuni oggetti saranno utilizzati per abbellire l’aula e/o<br />

per allestire una mostra in occasione della “Festa dei nonni”<br />

organizzata dalla scuola.<br />

per la 2 a competenza<br />

I bambini si comportano in maniera rispettosa verso gli anziani.<br />

per la 3 a competenza<br />

I bambini ascoltano, con attenzione e partecipazione, le storie<br />

raccontate dagli anziani.<br />

per la 4 a competenza<br />

I bambini riferiscono e rappresentano (attraverso il disegno) le storie<br />

raccontate dagli anziani.<br />

per la 5 a competenza<br />

I bambini attraverso i disegni, la descrizione dei propri disegni e la<br />

verbalizzazione di idee/emozioni dimostrano di riflettere sui valori<br />

umani favoriti dalla presenza degli anziani ( ad esempio i valori<br />

dell’accoglienza, del saluto, dell’ascolto, del ringraziamento, della<br />

collaborazione, del dono, ecc.)<br />

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PRECISAZIONI<br />

Per una maggiore chiarificazione della presente griglia di progettazione ritengo<br />

opportuno specificare i motivi per cui ho deciso di adottare due definizioni in merito<br />

alla “Natura del laboratorio” e due definizioni relativamente alla “Modalità didattica<br />

privilegiata”.<br />

Per fare ciò mi servirò di alcuni concetti contenuti nei “Materiali di studio”<br />

presenti nella Piattaforma Online INDIRE, in modo particolare nelle schede di<br />

approfondimento “Progettare un laboratorio” (di R. Bello); “Fare e pensare: il<br />

laboratorio didattico nella scuola dell’infanzia” (di Q. Borghi); “Il laboratorio” (di F.<br />

Frabboni)<br />

NATURA DEL LABORATORIO<br />

Un laboratorio si definisce “trasversale” quando è “un itinerario socio-<br />

educativo legato all’educazione alla convivenza civile”.<br />

Il laboratorio che ho progettato mira, innanzitutto, a promuovere la convivenza<br />

civile intesa come integrazione/rispetto/valorizzazione delle diversità, dell’ ALTRO<br />

rappresentato dagli anziani di una casa di riposo.<br />

Un laboratorio si considera extracurricolare se “coltiva potenzialità, interessi<br />

ed opportunità legati allo specifico contesto territoriale, all’attualità, ai bisogni<br />

degli alunni”.<br />

Il laboratorio che ho progettato si avvale di risorse umane dello specifico contesto<br />

territoriale in cui è inserita la scuola dell’infanzia; infatti, gli anziani – e l’équipe<br />

professionale che collabora al progetto – provengono da una vicina casa di riposo.<br />

Il mio laboratorio, inoltre, parte dai bisogni dei bambini: bisogni legati non solo<br />

alla sfera cognitiva, ma anche a quella socio-relazionale ed affettivo-emotiva.<br />

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MODALITA’ DIDATTICA PRIVILEGIATA<br />

Le attività di rielaborazione, produzione, progettazione sono “finalizzate a<br />

realizzare un prodotto a partire da un bisogno di comunicazione”<br />

Nel presente laboratorio i bambini – insieme agli anziani – realizzano dei prodotti<br />

(utili a sé e alla classe) che soddisfano il loro bisogno di comunicazione:<br />

- bisogno di comunicare il proprio impegno, le proprie capacità, la propria presenza in<br />

occasioni specifiche (Carnevale; inizio della Primavera; mostra allestita dalla scuola<br />

per la “Festa dei nonni”)<br />

- bisogno di comunicare il proprio vissuto, le proprie idee ed emozioni<br />

Le attività creative ed espressive “sono mirate alla perlustrazione dei diversi<br />

linguaggi e forme di comunicazione ed espressione e alla rielaborazione<br />

immaginativa dei saperi e delle esperienze scolastiche e non”<br />

Il presente laboratorio intende promuovere diversi linguaggi (verbali e non-<br />

verbali) grazie anche alle competenze offerte dagli anziani.<br />

Inoltre, gli anziani - con le loro specifiche forme di comunicazione - stimolano i<br />

bambini alla riflessione e, quindi, alla rielaborazione di saperi e valori.<br />

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RIFERIMENTI TEORICI A SOSTEGNO DEGLI OBIETTIVI<br />

Di seguito preciserò i riferimenti teorici ricavati dalle<br />

(Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, Settembre 2007) e dal documento<br />

(presieduta da Jaques Delors, 1996).<br />

In altre parole: perché ho scelto determinati obiettivi? Perché reputo tali obiettivi<br />

importanti?<br />

Ho ritenuto opportuno fare ampio riferimento alle Indicazioni per il curricolo, poiché<br />

nell’anno scolastico 2007/2008 esse hanno stimolato gli insegnanti a riflettere e a confrontarsi<br />

con impegno e profondità su concetti e valori fondamentali nell’educazione. Dal canto suo, il<br />

testo Nell’educazione un tesoro è significativo quando si affronta il tema dell’educazione.<br />

OBIETTIVI del mio<br />

progetto<br />

Condividere con gli<br />

anziani alcune esperienze<br />

socializzanti, ludiche,<br />

grafico/pittoriche,<br />

pratico/manuali e culturali,<br />

in un clima di accoglienza,<br />

azione e riflessione.<br />

Comprendere e rispettare le<br />

caratteristiche e le<br />

esigenze dell’ “altro”.<br />

La promozione e lo<br />

sviluppo di ogni persona<br />

stimola in maniera<br />

vicendevole la promozione<br />

e lo sviluppo delle altre<br />

persone:<br />

(pag. 19)<br />

Sviluppare il senso della<br />

cittadinanza significa<br />

(pag. 28)<br />

I bambini [… ] prendono<br />

coscienza della propria<br />

identità,<br />

(pag. 31)<br />

Traguardo per lo sviluppo<br />

delle competenze: il<br />

bambino è<br />

I talenti posseduti da ogni<br />

persona, tanto per<br />

elencarne alcuni, sono i<br />

seguenti: la memoria, la<br />

forza del ragionamento,<br />

l’immaginazione, l’abilità<br />

fisica, il senso estetico, la<br />

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.


Rispettare ed interiorizzare<br />

importanti regole<br />

necessarie alla vita<br />

sociale.<br />

Conoscere alcune<br />

tradizioni tipiche della<br />

comunità circostante e<br />

riflettere sulla propria<br />

storia personale.<br />

(pag.32)<br />

-<br />

è per<br />

la scuola un compito oggi<br />

ancora più ineludibile<br />

rispetto al passato (pag.18)<br />

- Sviluppare l’autonomia<br />

comporta […]<br />

(pag.28)<br />

- I bambini […]<br />

(pag.31)<br />

- La scuola […] propone<br />

ai bambini<br />

sulle domande che<br />

essi pongono, sugli eventi<br />

della vita quotidiana,<br />

(pag.32)<br />

- Non basta riconoscere e<br />

conservare le<br />

preesistenti, nella loro<br />

pura e semplice autonomia.<br />

Bisogna, invece, sostenere<br />

attivamente<br />

e la loro<br />

integrazione attraverso la<br />

, in un<br />

confronto che non eluda<br />

questioni quali le<br />

convinzioni religiose, i<br />

ruoli familiari, le differenze<br />

di genere (pag. 19)<br />

I «quattro pilastri<br />

dell'educazione»:<br />

«imparare a essere»,<br />

«imparare a conoscere»,<br />

«imparare a fare»,<br />

attraverso cui i bambini<br />

,<br />

sviluppano abilità<br />

interpersonali ed<br />

acquistano conoscenze ad<br />

abilità di base […] deve<br />

, in forme<br />

differenti a seconda delle<br />

specifiche situazioni, ma<br />

sempre con il<br />

delle<br />

famiglie e<br />

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Raggiungere una prima<br />

consapevolezza di alcuni<br />

fondamentali valori<br />

umani.<br />

- Per educare a questa<br />

cittadinanza unitaria e<br />

plurale a un tempo, una via<br />

privilegiata è proprio la<br />

conoscenza e la<br />

trasmissione delle nostre<br />

tradizioni<br />

e memorie nazionali: non<br />

si possono realizzare<br />

appieno le possibilità del<br />

presente senza una<br />

e<br />

condivisione delle radici<br />

storiche (pag. 20)<br />

- Traguardo per lo<br />

sviluppo della competenza:<br />

il bambino sa di avere una<br />

storia personale e<br />

familiare, conosce le<br />

tradizioni della famiglia,<br />

della comunità e<br />

(pag. 32)<br />

- L’obiettivo è […]<br />

un’educazione<br />

che lo spinga a fare scelte<br />

autonome e feconde, quale<br />

risultato di un confronto<br />

continuo della sua<br />

progettualità con i<br />

(pag. 18)<br />

-In quanto comunità<br />

educante, la scuola genera<br />

una<br />

, intessuta di<br />

linguaggi affettivi ed<br />

emotivi, e è anche in grado<br />

di promuovere la<br />

quei<br />

che fanno sentire i membri<br />

della<br />

società come parte di una<br />

Il mondo, spesso senza<br />

accorgersene, ha un<br />

desiderio<br />

ardente, spesso inespresso,<br />

di un e di che<br />

noi chiameremo<br />

"morali". È quindi nobile<br />

compito dell'educazione<br />

incoraggiare tutti e<br />

ciascuno,<br />

agendo<br />

,<br />

innalzare le menti e gli<br />

spiriti fino al piano<br />

dell'universale e, in certa<br />

misura, al superamento di<br />

se stessi. Non è<br />

esagerato, da parte della<br />

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comunità vera e propria.<br />

La scuola affianca al<br />

compito “dell’insegnare ad<br />

apprendere” quello<br />

(pag.19)<br />

- Sviluppare il senso di<br />

cittadinanza significa [..]<br />

porre le fondamenta di un<br />

abito democratico,<br />

,<br />

aperto al futuro (pag. 28)<br />

- L’educazione alla<br />

cittadinanza viene<br />

promossa attraverso<br />

esperienze<br />

significative che<br />

consentano di apprendere<br />

il concreto prendersi cura<br />

di se stessi, degli altri e<br />

dell’ambiente e che<br />

favoriscano forme di<br />

cooperazione e<br />

di solidarietà. Questa fase<br />

del processo formativo è il<br />

terreno favorevole per<br />

e di atteggiamenti<br />

cooperativi e collaborativi<br />

che costituiscono la<br />

condizione per praticare la<br />

convivenza civile (pag. 44)<br />

- Traguardo per lo<br />

sviluppo della competenza:<br />

il bambino pone domande<br />

sui temi esistenziali e<br />

religiosi, sulle diversità<br />

culturali, su ciò che<br />

è bene o male, sulla<br />

giustizia,<br />

Commissione, affermare<br />

che<br />

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.


dei propri diritti e dei<br />

diritti degli altri, dei ,<br />

delle ragioni e dei doveri<br />

che determinano il suo<br />

comportamento (pag. 32)<br />

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“DIARIO”<br />

TAPPE DI UN PROGETTO/PERCORSO anno 2007/2008<br />

Di seguito illustrerò le principali tappe del mio percorso che si è concretizzato in attività<br />

culturali, pratico/manuali, grafico/pittoriche, ludico/ricreative 19 , grazie al costante supporto di<br />

altre insegnanti e figure professionali.<br />

♦ SCAMBIO DI INFORMAZIONI ED IDEE CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

ED ALTRE INSEGNANTI<br />

Il primo scambio di informazioni utile per la nascita del mio progetto risale al momento<br />

in cui, per la prima volta, varcai la soglia del 3° <strong>Circolo</strong>: il giorno 27 luglio 2007 incontrai il<br />

Dirigente Scolastico, dott. Aladino Tognon, al quale spiegai il mio curriculum di studi e<br />

professionale.<br />

Il Dirigente, quando seppe che negli ultimi sette anni avevo lavorato in qualità di<br />

Educatrice Professionale presso strutture socio-sanitarie per anziani, mi comunicò subito e con<br />

entusiasmo l’esistenza, presso la Scuola dell’Infanzia XXV Aprile, di un progetto ormai<br />

decennale finalizzato a promuovere l’incontro tra bambini ed anziani di una vicina Casa di<br />

riposo. Questo valido e, a mio avviso, impegnativo progetto attirò immediatamente la mia<br />

curiosità.<br />

Lo scambio di informazioni continuò, in maniera informale, con l’insegnante<br />

capogruppo il 3 settembre a Barbiana dove mi trovavo, insieme alle insegnanti del 3°<br />

<strong>Circolo</strong>, per partecipare al primo collegio docenti dell’anno scolastico 2007/2008; lì a<br />

Barbiana - durante la ripida ma piacevole salita per raggiungere la scuola di Don Lorenzo<br />

Milani - parlai a lungo alla capogruppo della mia pregressa attività professionale: mi colpirono<br />

la partecipazione e l’interesse con cui questa insegnante ascoltava i miei racconti e le mie<br />

numerose riflessioni, appartenenti a realtà molto distanti e diverse dalla scuola.<br />

Il 4 settembre, durante la prima riunione con le insegnanti del plesso XXV Aprile, ci fu<br />

un proficuo scambio di informazioni, impressioni, riflessioni con la referente del<br />

che coinvolgeva gli anziani della vicina casa di riposo “Villa Serena”. Da quel<br />

confronto ne uscii rassicurata ed entusiasta, perché condividevo pienamente l’ottica e le<br />

finalità con cui il progetto era - coraggiosamente - nato e cresciuto nell’arco di dieci anni.<br />

19 Le foto più significative sono raccolte in una Presentazione in PowerPoint allegata al presente elaborato.<br />

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In un secondo tempo, esplicitai alla mia tutor/collega di sezione la volontà di aderire al<br />

Progetto nonni e trovai il suo pieno appoggio, fatto di collaborazione e di condivisione delle<br />

opportunità e delle inevitabili, ma superabili, difficoltà.<br />

♦ COLLOQUIO CON L’EDUCATRICE PROFESSIONALE DELLA CASA DI<br />

RIPOSO “VILLA SERENA”<br />

Lunedì 14 gennaio 2008 ho incontrato l’Educatrice di “Villa Serena” che mi ha illustrato i<br />

suoi progetti educativo/riabilitativi e mi descritto le caratteristiche degli anziani che sarebbero<br />

stati coinvolti nel progetto.<br />

Dalla piena condivisione d’intenti è nata una prima bozza di progetto/percorso.<br />

♦ 7-15 GENNAIO 2008: MOMENTI DI DIALOGO CON I BAMBINI PER<br />

PREPARARE L’ACCOGLIENZA DEI NONNI<br />

In tale periodo, nel corso delle giornate, ho dedicato del tempo per parlare ai bambini<br />

dell’imminente arrivo dei nonni di Villa Serena; ho spiegato che “sono ,<br />

colorare”.<br />

perché hanno qualche difficoltà a camminare o a sentire o ad usare le forbici o a<br />

Ciascun bambino ha espresso le sue idee; ad esempio qualcuno parlava dei propri nonni, cioè<br />

quelli della sua famiglia; altri domandavano perché quei “nonni speciali” vivono tutti insieme<br />

nella stessa casa; ecc.<br />

Qualcuno ha addirittura coniato l’espressione . Questa espressione mi ha<br />

fornito l’occasione per ampliare i discorsi, per riflettere sulle regole necessarie per una<br />

positiva convivenza civile, per dire ai bambini: “Quando ci sono i nonni, siccome sono nonni<br />

delicati, ci dobbiamo comportare bene, altrimenti i nonni vanno a casa con il mal di testa”.<br />

Inoltre: “Come ci dobbiamo comportare quando ci sono i nonni?”<br />

I bambini hanno risposto con prontezza elencando una serie di comportamenti che si devono o<br />

non si devono fare: “Non si deve saltare vicino ai nonni perchè cadono”; “Non si deve urlare<br />

perché i nonni prendono paura”; “Non si deve urlare sennò il nonno piange”; “Non si deve<br />

urlare perché gli viene il mal di testa”; “Quando arrivano i nonni li salutiamo e cantiamo”;<br />

“Ai nonni regaliamo dei disegni”; ecc. ecc. ecc.<br />

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♦ MERCOLEDÌ 16 GENNAIO 2008: I<br />

I bambini della sezione 2 A (medi/rossi) incontrano: i bambini della sezione 3 A<br />

(grandi/arancioni), i nonni di Villa Serena, i ragazzi disabili del Ceod (centro occupazionale<br />

di Nove), due “amici” di origini africane.<br />

Due nonni leggono un racconto africano dal titolo “Kirikù e la strega Karabà”.<br />

I due “amici africani”, dopo aver animato il gruppo con danze e canti africani<br />

accompagnati dal suono del tamburo, fanno assaggiare a tutti i presenti il frutto africano<br />

mangusta e il platano (una specie di banana).<br />

Nonno Enrico dona ai bambini un suo disegno riguardante questa iniziativa<br />

interculturale.<br />

♦ MERCOLEDÌ 23 GENNAIO:<br />

Ciascun bambino della sezione 2 A si presenta alle due nonne di Villa Serena<br />

( nonna Fernanda e nonna Santina) dicendo il proprio nome ed una frase gentile in segno di<br />

accoglienza e di ringraziamento per la loro presenza.<br />

I bambini ( gruppo “Uccellini) e le nonne costruiscono insieme alcune maracas (con i<br />

vasetti di yogurt ) per il Carnevale.<br />

♦ MERCOLEDÌ 30 GENNAIO:<br />

L’intera classe accoglie due nonne di Villa Serena - nonna Fernanda e nonna Stella (di 92<br />

anni!) con canti di Carnevale.<br />

I bambini donano alle nonne alcune maracas che hanno costruito con vasetti di yogurt<br />

Ogni bambino descrive il travestimento che indosserà durante la festa di Carnevale a<br />

scuola.<br />

Le nonne raccontano cosa facevano da piccole a Carnevale; descrivono i travestimenti<br />

per Carnevale che erano solite usare; dialogano con i bambini:<br />

Nonna: “Mi travestivo con i vestiti che mi dava la mia mamma; erano vestiti vecchi come:<br />

gonne lunghe, mantelli, scialli, fazzolettoni; non si vendevano vestiti da Carnevale nei<br />

negozi. Ci costruivamo noi le maschere da mettere in faccia: le facevamo con il cartone; ad<br />

esempio la maschera di Arlecchino”.<br />

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Bambino: “Anche noi abbiamo fatto la maschera di Arlecchino…”<br />

Nonna: “Io non conosco le maschere moderne che usate voi … quelle che ora si vedono in<br />

televisione!”<br />

Bambino:“ Ma quali maschere c’erano in televisione quando eravate piccole?”.<br />

Nonna: “Non avevamo la televisione, ma c’era la radio”.<br />

Bambino: “E avevate la radio in macchina?”<br />

Nonna: “Noooo, La radio che avevamo noi era troppo grande, sembrava uno scatolone;<br />

rimaneva sempre in cucina; aveva i pulsanti grandi”<br />

Nonna:“Facevamo gli scherzi ai nostri fratelli…eravamo birichine, abbiamo combinato<br />

tante marachelle… anche voi fate marachelle?”.<br />

“Mangiavamo tante frittelle e crostoli fatti dalle nostre mamme e nonne! Ne cucinavano<br />

proprio tanti e c’era un buon profumo per tutta la casa!”<br />

Il gruppo “Uccellini” coinvolge le nonne nei seguenti lavori pratico-manuali per la<br />

creazione di<br />

maschere di<br />

Carnevale:<br />

- colorare<br />

con pennarelli<br />

le maschere da<br />

gatto e orsetto;<br />

- tagliare<br />

elastici;<br />

- fare buchi<br />

sulle maschere<br />

ed applicare gli<br />

elastici;<br />

- appiccicare<br />

lana o stoffa su alcune maschere da gatto ed orsetto.<br />

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♦ MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO:<br />

I bambini accolgono le nonne con canzoni varie e poi donano loro dei disegni in segno di<br />

affetto, in occasione della festa di “San Valentino”: ogni disegno reca delle frasi scelte dai<br />

bambini stessi, ad esempio: “Tanti colori per dare allegria ai nonni!”.<br />

Le nonne spiegano cos’è il gioco della (tombola figurata della tradizione veneta).<br />

Ì 20 FEBBRAIO: COLORIAMO LA PISSOTA<br />

L’intera classe<br />

gioca alla<br />

utilizzando il<br />

materiale messo a<br />

disposizione dalle<br />

nonne.<br />

♦ MERCOLED<br />

L’intera classe accoglie i<br />

nonni ( Enrico, Romeo,<br />

Fernanda, Santina) con canti<br />

vari.<br />

Qualche bambino del<br />

gruppo “Uccellini”, con<br />

l’aiuto dei nonni, colora le<br />

figure necessarie per creare<br />

la propria .<br />

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Qualche altro, invece, preferisce<br />

dialogare con nonno Enrico<br />

♦ MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIO:<br />

L’intera classe accoglie le nonne (Fernanda e Santina) con canti vari e poi qualche<br />

bambino racconta i suoi ricordi e le sue idee in merito al gioco della Pissota.<br />

I bambini del gruppo “Api” - con l’aiuto delle nonne e la supervisione dell’insegnante e<br />

dell’educatrice - attaccano (con ago e filo) dei bottoni colorati sui sacchettini di stoffa<br />

♦ MERCOLEDÌ 5 MARZO:<br />

L’intera classe accoglie le nonne (Fernanda e Caterina) con canti vari.<br />

cuciti da nonna Caterina: tali<br />

sacchettini sono destinati a<br />

contenere le figure della Pissota.<br />

Anche i bambini del gruppo “Uccellini” attaccano i bottoni (con ago e filo) sui sacchettini<br />

di stoffa cuciti da nonna Caterina.<br />

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MERCOLEDÌ 12 MARZO:<br />

L’intera classe accoglie le nonne (Caterina e Fernanda) con la lettura e la recita di<br />

filastrocche pasquali.<br />

Le nonne raccontano come festeggiavano la Pasqua quando erano piccole.<br />

Il gruppo “Api”, insieme alle nonne, crea decorazioni, manufatti per la Primavera:<br />

- fiori e farfalle con cartoncino colorato;<br />

- fiori ricavati da portauova di cartone.<br />

♦ MERCOLEDÌ 19 MARZO<br />

L’intera classe accoglie le nonne (Fernanda e Caterina) con canti di Primavera e poi dona<br />

loro due cartelloni<br />

raffiguranti disegni<br />

primaverili.<br />

Il gruppo “Uccellini”,<br />

insieme alle nonne, colora<br />

fiori ricavati da portauova di<br />

cartone.<br />

♦ MERCOLEDÌ 26 MARZO:<br />

L’intera classe accoglie nonna Fernanda e ciascun bambino esprime idee, osservazioni,<br />

racconti riguardanti la Primavera.<br />

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Il gruppo “Api” - insieme a nonna Fernanda - prosegue nella creazione di fiori usando<br />

portauova di cartone.<br />

♦ MERCOLEDÌ 2 APRILE:<br />

L’intera classe accoglie le nonne (Santina, Caterina e Fernanda) con canti vari; poi le<br />

nonne raccontano alcune usanze di Primavera tipiche di una volta.<br />

Il gruppo “Api” conclude la creazione dei fiori ricavati da portauova di cartone.<br />

♦ MERCOLEDÌ 9 APRILE:<br />

L’intera classe accoglie le nonne (Fernanda e Caterina) con canzoni varie.<br />

Le nonne leggono al gruppo “Uccellini” alcune filastrocche di Primavera; i bambini<br />

scelgono la filastrocca<br />

intitolata “Aprile” e -<br />

seguendo i consigli delle<br />

nonne - realizzano dei<br />

disegni pertinenti usando i<br />

colori a tempera.<br />

Nonna Caterina su un<br />

foglio scrive in bella grafia la<br />

filastrocca “Aprile” e la<br />

dona alla classe.<br />

♦ MERCOLEDÌ 16 APRILE:<br />

Anche i bambini del gruppo<br />

“Api” ascoltano le filastrocche<br />

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delle nonne, le commentano e producono i relativi disegni.<br />

♦ MERCOLEDÌ 23 APRILE: GIORNATA MONDIALE DELLA LETTURA<br />

La sezione 2 A si riunisce con la sezione 3 A (grandi/arancioni) e 3 B (grandi/azzurri) per<br />

ascoltare le storie narrate da una nonna del gruppo folcloristico “Arti per via”<br />

♦ MERCOLEDÌ 30 APRILE:<br />

inoltre<br />

Il gruppo “Api”- insieme a nonna Santina e a nonna Caterina - costruiscono alcuni<br />

pupazzi usando la tecnica dei palloncini ricoperti con carta impregnata di colla vinilica.<br />

Gli animali scelti dai bambini sono quelli del libro “L’arca di Noè” (libro che ho scelto come<br />

riferimento per la conduzione di varie attività previste dai progetti per i quali sono referente<br />

nell’anno scol. 2007/2008).<br />

Successivamente, l’intera classe si reca nella sezione 3 A (grandi/arancioni) per<br />

condividere un momento festoso con i ragazzi disabili provenienti dal Ceod di Nove.<br />

♦ MERCOLEDÌ 14 MAGGIO:<br />

Anche i bambini del<br />

gruppo “Uccellini” -<br />

insieme a nonna<br />

Santina e a nonna<br />

Fernanda -<br />

costruiscono alcuni<br />

animali (farfalla,<br />

coccinella, squalo,<br />

serpente, coniglio,<br />

pesce, …) usando la<br />

tecnica dei<br />

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palloncini ricoperti con carta impregnata di colla vinilica.<br />

In questa foto ad esempio una bambina, con l’aiuto di una nonna, sta attaccando i bottoni neri<br />

che fungono da punti sul corpo della coccinella realizzato con la tecnica sopraccitata.<br />

♦ VENERDÌ 16 MAGGIO: FESTA DEI NONNI<br />

La festa si è così articolata:<br />

i bambini e i nonni (nonni dei bambini frequentanti e nonni di Villa Serena) hanno<br />

gruppo folcloristico “Arti per<br />

via” con nonne impegnate a<br />

spiegare attività, lavori e<br />

giochi di una volta.<br />

visitato la mostra<br />

degli oggetti creati nel<br />

corso dell’anno<br />

durante le attività del<br />

“Progetto nonni”.<br />

Intervento del<br />

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canti vari.<br />

Concerto della band “Almagora” durante il quale i bambini sono stati parte attiva con<br />

♦ 19-23 MAGGIO<br />

Un giorno ho letto ai bambini il libro<br />

intitolato il “Bello delle nonne”( di M.<br />

Giraldo, Fabbri Editori); poi ho fatto delle<br />

specifiche domande per aiutarli a raccontare<br />

qualcosa delle nonne di Villa Serena: “Qual<br />

è il colore dei loro capelli?”, “Come si<br />

vestono?”, “Usano il bastone o gli<br />

occhiali?”; “Quali attività svolte insieme<br />

alle nonne vi sono piaciute di più?”; “Cosa<br />

ci hanno raccontato le nonne del Carnevale,<br />

della Primavera?”, ecc. ecc.<br />

Nel corso delle successive giornate ho<br />

consegnato dei sacchetti bianchi di carta (quelli che si usano per contenere il pane!) e ho dato<br />

ai bambini questo compito: “Disegnate quello che vi è piaciuto di più fare insieme alle<br />

nonne di Villa Serena… Mi è piaciuto stare insieme alle nonne di Villa Serena perché…”<br />

Questi sacchetti servono per contenere tutto il materiale della Pissota che ciascun bambino ha<br />

creato (tabellone misura A3 con i 64 simboli + sacchettini di stoffa contenenti le figure della<br />

Pissota).<br />

♦ 21 MAGGIO: RACCONTI, CANTI, DANZE AFRICANE<br />

L’intera classe si riunisce nella sezione 3 A con i bambini grandi/ arancioni per salutare<br />

Roland, un giovane africano; egli, da poco ritornato dal Congo, racconta episodi legati a<br />

questo suo recente viaggio e risponde alle curiosità dei bambini che, poi, si divertono ad<br />

interrogarlo con domande in dialetto veneto.<br />

In un secondo momento, Roland anima il gruppo con canti e danze appartenenti alla cultura<br />

africana<br />

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♦ 4 GIUGNO: CONCLUDIAMO L’ATTIVITA’ DI COSTRUZIONE DEI<br />

PUPAZZI/ANIMALI<br />

L’intera classe accoglie nonna Fernanda e nonna Stella con canti vari (canti che i bambini<br />

hanno imparato durante il corso di musica).<br />

I bambini del gruppo “Uccellini”- con la collaborazione delle nonne - concludono<br />

l’attività pratico-manuale di costruzione dei pupazzi (animali).<br />

I bambini salutano le nonne ricordando loro che mercoledì 11 giugno il gruppo medi/rossi<br />

andrà in visita a “Villa Serena” per salutare tutti i nonni.<br />

♦ 11 GIUGNO: CONCLUSIONE DEL NOSTRO PERCORSO ANNO 2007/2008<br />

Per mercoledì 11 giugno 2008 è programmata la conclusione del progetto Intreccio tra<br />

passato, presente e futuro: le sezioni 2 A e 3 A - tempo atmosferico permettendo -<br />

raggiungeranno a piedi “Villa Serena” per un momento comunitario finale insieme a tutti i<br />

nonni.<br />

L’educatrice Marta e le insegnanti prevedono di animare la mattinata con:<br />

- canti vari (alcuni dei quali conosciuti sia dai bambini che dai nonni);<br />

- il gioco della Pissota;<br />

- dono ai nonni di pitture/disegni realizzati dai bambini<br />

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ALLA RICERCA DI “PROGETTI NONNI” TRAMITE INTERNET<br />

Tramite Internet ho trovato una miriade di progetti educativi - sparsi in tutta<br />

Italia - che promuovono lo scambio intergenerazionale tra bambini ed anziani.<br />

Un cospicuo numero di tali iniziative coinvolge i nonni dei bambini, cioè anziani<br />

decisamente autonomi e vitali.<br />

Ci sono, però, anche vari progetti che mirano a favorire l’incontro tra bambini<br />

e nonni non-autosufficienti (cioè nonni che vivono nelle case di riposo) proprio come<br />

fa la Scuola dell’Infanzia XXV Aprile da ben dieci anni!<br />

Su Internet ho scoperto anche una sorta di esperimento intergenerazionale: a<br />

Saint Maur, piccolo comune vicino a Parigi, in una casa di riposo, nel 2001 è stato<br />

avviato un piccolo asilo nido; in questo modo gli anziani ospiti della casa di riposo<br />

possono recarsi ogni giorno nei locali riservati all’asilo ed incontrare i piccoli.<br />

Non è possibile elencare tutte le iniziative rinvenute su Internet: ne ho scelte solo<br />

alcune a titolo esemplificativo.<br />

L’importante è che la mia ricerca abbia conseguito il risultato desiderato:<br />

trovare conferma del fatto che la validità dei cosiddetti “Progetti nonni” è condivisa da<br />

più parti, da molteplici figure professionali, istituzioni, famiglie scuole, ecc. localizzate<br />

in realtà diverse da quella bassanese.<br />

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BIBLIOGRAFIA<br />

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE,<br />

J. DELORS,<br />

1996)<br />

, Roma, settembre 2007)<br />

(Documento pubblicato nel<br />

D. GOLEMAN, Edizioni<br />

BUR, 1999<br />

SCUOLA DI BARBIANA, (seconda edizione speciale, a<br />

cura di Michele Gesualdi, Fondazione Don Lorenzo Milani), Libreria Editrice<br />

Fiorentina, 2007<br />

D. PENNAC, , Feltrinelli, 2008<br />

Inoltre:<br />

- Materiale di studio fornito nel<br />

dall’insegnante-tutor<br />

- Materiale di studio presente online nella<br />

- inviata dal Dirigente Scolastico dott. Aladino Tognon a<br />

tutti i plessi del 3° <strong>Circolo</strong> – Bassano (VI), nel mese di Aprile 2008.<br />

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