relazione valenza paesistica.pdf - Comune di Montorfano (CO)
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C O M U N E D I<br />
M o n t o r f a n o<br />
provincia <strong>di</strong> como<br />
PIANO REGOLATORE URBANISTI<strong>CO</strong> GENERALE<br />
APPROVATO <strong>CO</strong>N DELIBERA G.R. N° 37096 DEL 29.06.1998<br />
1^ VARIANTE ( ex L.R. 23/97) approvata con del C.C. n° 24/99 pubblicata sul BURL n° 37 del 15.09.1999<br />
1^ VARIANTE or<strong>di</strong>naria approvata con del G.R. n° 1646 del 13.10.2000<br />
2^ VARIANTE ( ex L.R. 23/97) approvata con del C.C. n° 7/06 pubblicata sul BURL n° 8 del 22.02.2 006<br />
3^ VARIANTE<br />
art. 2 L.R. N° 23/97<br />
RELAZIONE PAESISTICA<br />
DELIBERA DI ADOZIONE C.C. N° 4 DEL 01 .02.2008<br />
DELIBERA DI APPROVAZIONE C.C. N° DEL<br />
IL TECNI<strong>CO</strong> IL SINDA<strong>CO</strong> IL RESPONSABILE IL SEGRETARIO<br />
DELL’AREA TECNICA<br />
Arch. Marielena Sgroi Ing.Marco Molteni Ing. Martino d’Aniello dott.ssa Rita Montaruli<br />
1<br />
Arch. Sgroi Marielena - 22045 - Lambrugo (<strong>CO</strong>)- via Roma n°3 - tel. 031-3590232 – fax 031-3592139 - ce ll. 338/7128010
I N D I C E<br />
1 - Previsione del Piano Paesistico Regionale pag. 1<br />
2 - Previsione del Piano Territoriale Paesistico Provinciale pag. 10<br />
3 - Vincoli Ambientali Paesaggistici e culturali pag. 12<br />
4 - Le analisi effettuate pag 14<br />
4.1 - Il sistema dei Laghi Minori Lombar<strong>di</strong><br />
4.2 - Valutazione morfologico strutturale<br />
4.3 - Valutazione vedutistica<br />
4.4 - Valutazione simbolica<br />
4.5 - I valori paesistici ed ambientali <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong><br />
5 - In<strong>di</strong>cazione progettuale <strong>di</strong> valorizzazione del territorio<br />
comunale in base alla classe <strong>di</strong> sensibilità dei siti pag.23<br />
5.1 - Ambiente storico<br />
5.2 - Ambiente naturale<br />
6 - Valutazione della sensibilità <strong>paesistica</strong> degli ambiti territoriali<br />
- Schede degli ambiti e relative classi <strong>di</strong> sensibilità <strong>paesistica</strong><br />
2<br />
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1 - Previsioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale<br />
Il P.T.C.P. inserisce il territorio del comune <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> nell’ambito <strong>di</strong> “fascia<br />
collinare” ed in particolare il territorio comunale è compreso nell’ambito<br />
geografico: Canturino e Brianza Comasca.<br />
Si evidenzia l’appartenenza <strong>di</strong> parte del territorio comunale al Parco della<br />
Brughiera Briantea, non ancora costituito e l’appartenenza all’ambito <strong>di</strong> criticità :<br />
Canturino<br />
DESCRIZIONE DEGLI AMBITI GEOGRAFICI<br />
3.5 - <strong>CO</strong>MAS<strong>CO</strong><br />
Entro questo ambito , piuttosto circoscritto , s’intende comprendere, oltre al<br />
territorio citta<strong>di</strong>no limitrofo a Como, l’intera cerchia morenica del lago fino al<br />
margine meri<strong>di</strong>onale dove i caratteri collinare <strong>di</strong> questo territorio si stemperano<br />
con quelli della Brianza.<br />
In un’area <strong>di</strong> così intenso <strong>di</strong>namismo, la preservazione dei valori paesaggistici è<br />
operazione urgente e necessaria.<br />
Non è da escludere, la preservazione dei valori paesaggistici superstiti è<br />
operazione urgente e necessaria.<br />
Non sarebbe poi da escludere l’eventualità <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ricomposizione formale<br />
del paesaggio nei casi più manifesti <strong>di</strong> compromissione.<br />
Interessante poi sperimentare programmi <strong>di</strong> recupero dei solchi vallivi minori, del<br />
tutto emarginati dagli sviluppi recenti, e per questo ricchi <strong>di</strong> notevoli valori storico<br />
– culturali.<br />
Ambiti , siti, beni paesaggistici esemplificativi dei caratteri costitutivi del<br />
paesaggio locale.<br />
Componenti del paesaggio fisico.<br />
Dossi e rilivi ( Monte Orfano), bacini lacustri inframorenici<br />
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Componenti del Paesaggio Urbano<br />
Nuclei <strong>di</strong> rilevante significato paesaggistico ( <strong>Montorfano</strong>)<br />
Componenti e caratteri percettivi del paesaggio<br />
Visuali sensibili , panorami ( <strong>Montorfano</strong>)<br />
Gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutele previsti dal P.T.C.P. per tale ambito riguardano in particolare:<br />
FASCIA <strong>CO</strong>LLINARE<br />
PAESAGGI DELLE <strong>CO</strong>LLINE E DEGLI ANFITEATRI MORENICI<br />
Nel contesto del paesaggio collinare la morfologia morenica, ultima scoria dei<br />
momenti glaciali quaternari assume una precisa in<strong>di</strong>vidualità <strong>di</strong> forma e <strong>di</strong><br />
struttura. Sono segni <strong>di</strong> livello macroterritoriale che occupano con larghe arcature<br />
concentriche i bacini inferiori dei principali laghi nel Comasco.<br />
L’ originalità <strong>di</strong> questo ambito, che si <strong>di</strong>stingue da quello delle colline<br />
pedemontane <strong>di</strong> formazione terziaria, attiene dunque sia alla conformazione<br />
planimetrica e a altitu<strong>di</strong>nale con elevazioni costanti e non eccessive, sia alla<br />
costituzione <strong>di</strong> suoli ( in genere ghiaiosi) e alla vegetazione naturale e <strong>di</strong> uso<br />
antropico.<br />
Caratteristica è anche la presenza <strong>di</strong> piccoli laghi (<strong>Montorfano</strong>) rimasti chiusi fra<br />
gli sbarramenti morenici, <strong>di</strong> torbiere e altre superfici palustri.<br />
La vicinanza <strong>di</strong> questo ambito dell’alta pianura industrializzata, da cui è sovente<br />
in<strong>di</strong>ssociabile, ne ha fatto, almeno nei settori più intimamente legati all’<br />
espansione metropolitana, un ricetto preferenziale <strong>di</strong> residenze e industrie ad<br />
elevata densità.<br />
INDIRIZZI DI TUTELA<br />
Vanno tutelati la struttura geomorfologica e gli elementi connotativi del paesaggio<br />
agrario.<br />
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Sulle balze e sui pen<strong>di</strong>i è da consentire esclusivamente l’ampliamento degli<br />
inse<strong>di</strong>amenti esistenti, con esclusione <strong>di</strong> nuove concentrazioni e<strong>di</strong>lizie che<br />
interromperebbero la continuità del territorio agricolo.<br />
Va inoltre salvaguardata, nei suoi contenuti e nei caratteri <strong>di</strong> emergenza visiva, la<br />
trama storica degli inse<strong>di</strong>amenti incentrata talora su castelli, chiese romaniche e<br />
ricetti conventuali aggreganti gli antichi borghi.<br />
Aspetti particolari<br />
Colline<br />
Le colline che si elevano sopra l’alta pianura costituiscono i primi scenari che<br />
appaiono a chi percorre le importanti <strong>di</strong>rettrici pedemontane.<br />
Il paesaggio dell’ambito raggiunge elevati livelli <strong>di</strong> suggestione estetica anche<br />
grazie alla plasticità <strong>di</strong> questi rilievi.<br />
In<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> Tutela<br />
Ogni intervento <strong>di</strong> tipo infrastrutturale che possa mo<strong>di</strong>ficare la forma delle colline (<br />
crinali dei cordoni morenici, ripiani, trincee, depressioni intermoreniche lacustri e<br />
palustri, ecc..) va escluso o sottoposto a rigorose verifiche <strong>di</strong> ammissibilità.<br />
Deve anche essere contemplato il ripristino <strong>di</strong> situazioni deturpate da cave e<br />
manomissioni in genere.<br />
Vegetazione<br />
Si assiste in questi ambiti ad una articolata ed equilibrata composizione degli<br />
spazi agrari e <strong>di</strong> quelli naturali, con aree coltivate nelle depressioni e sui versanti<br />
più fertili e aree boscate sulle groppe e i restanti declivi.<br />
Un significato particolare <strong>di</strong> identificazione topologica riveste poi l’uso <strong>di</strong> alerature<br />
ornamentali<br />
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In<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> Tutela<br />
Vanno salvaguardati i lembi boschivi sui versanti e sulle scarpate collinari, i luoghi<br />
umi<strong>di</strong>, i siti faunistici, la presenza , spesso caratteristica, <strong>di</strong> alberi o gruppi <strong>di</strong> alberi<br />
<strong>di</strong> forte connotazione ornamentale.<br />
I laghi morenici<br />
I piccoli bacini lacustri, che stanno alla base dei cordoni pedemontani,<br />
rappresentano segni evidenti della storia geologica nonché dell’immagine<br />
culturale della Lombar<strong>di</strong>a.<br />
Non sono poi da <strong>di</strong>menticare le numerose presenze archeologiche che spesso li<br />
caratterizzano.<br />
In<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> Tutela<br />
I piccoli bacini lacustri che stanno al piede dei cordoni pedemontani sono da<br />
salvaguardare integralmente, anche tramite la revisione, laddove la naturalità si<br />
manifesta ancra in forme dominanti, <strong>di</strong> ampie fasce <strong>di</strong> rispetto dalle quali siano<br />
escluse l’e<strong>di</strong>ficazione e/o le attrezzature ricettive turistiche anche stagionali (<br />
campeggi, posti <strong>di</strong> ristoro etc..)<br />
Il paesaggio agrario<br />
La struttura del paesaggio agrario collinare è fra le più delicate e corruttibili.<br />
Ha sotteso nei secoli, se<strong>di</strong>mentazioni continue, sistemazioni accurate ma<br />
laboriose che resero fertili balze e pen<strong>di</strong>i prima incolti.<br />
Oggi ne ere<strong>di</strong>tiamo i segni: le lunghe schiere <strong>di</strong> terrazzi che risalgono e aggirano i<br />
colli, rette d muri o sistemati a ciglioni.<br />
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L’inse<strong>di</strong>amento colonico non si presenta quasi mai nelle forme auliche ed<br />
estensive della pianura ma, collocato a mezzo delle pen<strong>di</strong>ci o nei bassopiani,<br />
raccoglie attorno alla modesta corte cintata o meno, il corpo delle abitazioni e i<br />
rustici.<br />
A frazione, come infinite tessere <strong>di</strong> mosaico, e a rendere più ricco questo<br />
paesaggio è la compresenza <strong>di</strong> piccoli lembi <strong>di</strong> boscaglia, sulle scarpate più<br />
acclivi, sulle cime delle colline, lungo i corsi d’acqua, oppure i parchi e i giar<strong>di</strong>ni<br />
storici.<br />
La tendenza a occupare, con fenomeni urbanizzativi sempre più accentuati, i<br />
residui spazi agricoli, specie quelli <strong>di</strong> bassopiano, comporterà la probabile<br />
<strong>di</strong>ssoluzione <strong>di</strong> questa importate componente dell’ambiente <strong>di</strong> collina.<br />
Sulle balze e i pen<strong>di</strong>i si nota la tendenza a un’e<strong>di</strong>ficazione sparsa spesso<br />
ricavata sui fon<strong>di</strong> dagli stessi proprietari agricoli, nelle forme <strong>di</strong> villino, molto<br />
lontano dai caratteri dell’e<strong>di</strong>lizia rurale.<br />
Occorre frenare siffatti processi involutivi, controllando e in<strong>di</strong>rizzando le scelte <strong>di</strong><br />
espansione per gran<strong>di</strong> (aree industriali e commerciali)e piccole (zone residenziali<br />
a bassa densità) destinazioni.<br />
Occorre stabilire nuove regole, o forse semplicemente riprendere quelle del<br />
passato, nella progettazione e<strong>di</strong>lizia per la residenza nelle aree rurali, con il<br />
pregio della tra<strong>di</strong>zione e il confort abitativo moderno.<br />
Eguale curava riposta nella realizzazione <strong>di</strong> impianti e a equipaggiamenti<br />
tecnologici, sempre più necessari ma, in molti casi, ingombranti perché bisognosi<br />
<strong>di</strong> ampie fasce <strong>di</strong> rispetto intaccando così porzioni sempre più ampie <strong>di</strong> territori<br />
agricoli integri.<br />
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Gli inse<strong>di</strong>amenti<br />
Più che dalle <strong>di</strong>more isolate, il paesaggio collinare è contrad<strong>di</strong>stinto<br />
dall’aggregazione in nuclei, anche modestissimi, ma densamente <strong>di</strong>stribuiti.<br />
Alcuni <strong>di</strong> questi, specie nella Brianza, conservano rilevanti caratteri ambientali,<br />
<strong>di</strong>sponendosi, il più delle volte., attorno a uno o più e<strong>di</strong>fici storici: castelli, torri,<br />
ville, monasteri, pievi ecc…; e talvolta con la lungimiranza <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno<br />
urbanistico spontaneo.<br />
L’organizzazione plurima delle corti a portico loggiato, delle cinte perimetrali <strong>di</strong><br />
portali ornati, la dominanza dell’e<strong>di</strong>ficio or<strong>di</strong>natore, l’enfatizzazione degli spazi<br />
collettivi (la piazza della chiesa o quella del mercato, il lavatoio, i ritrovi sociali)<br />
determinano un’articolazione <strong>di</strong> visuali, <strong>di</strong> prospetti, <strong>di</strong> fondali e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> notevole<br />
pregio.<br />
Interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> restauro e manutenzione in tali contesti devono ispirarsi al più<br />
rigoroso rispetto della tra<strong>di</strong>zione e delle tipologie locali.<br />
A criteri <strong>di</strong> adeguamento inserimento devono invece ispirarsi tutti gli interventi <strong>di</strong><br />
adeguamento tecnologico e, in genere, tutte le opere <strong>di</strong> pubblica utilità.<br />
Dall’illuminazione pubblica, all’arredo degli spazi pubblici, alle pavimentazioni<br />
stradali, all’aspetto degli e<strong>di</strong>fici collettivi.<br />
Le ville, i giar<strong>di</strong>ni, le architetture isolate<br />
Le morbide groppe collinari della Lombar<strong>di</strong>a sono state per molto tempo favorito<br />
ricetto della nobiltà e della borghesia lombarda a cui la tra<strong>di</strong>zione letteraria e<br />
iconografica ha spesso fatto riferimento sia in termini <strong>di</strong> incon<strong>di</strong>zionata<br />
ammirazione (Foscolo, Stendhal), sia in senso ironico (Parini, Gadda) .<br />
Di fatto, specie fra 700 e 800, al già combinato paesaggio delle colline briantee e<br />
<strong>di</strong> parte <strong>di</strong> quelle bergamasche e bresciane si aggiunsero due ulteriori segni<br />
<strong>di</strong>stintivi: l villa e il suo parco.<br />
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In quei due secoli sia l’una che l’altro percorrono tutte le possibili varianti<br />
stilistiche compilando un regesto artistico che forse ha eguali solo nel Veneto e<br />
nella Toscana.<br />
E’ un patrimonio che riguarda l’architettura, le arti decorative, l’arte dei giar<strong>di</strong>ni,<br />
ma anche l’urbanistica e lo stu<strong>di</strong>o del paesaggio qualora si annotino le valenze<br />
del sistema territoriale nelle ville e nella loro <strong>di</strong>stribuzione sia a livello <strong>di</strong> ambito<br />
vasto , sia nell’analisi <strong>di</strong> piccoli contesti.<br />
La conservazione e la trasmissione <strong>di</strong> questo patrimonio è oggi fortemente<br />
pregiu<strong>di</strong>cata essendo mutati per i proprietari i privilegi <strong>di</strong> ceto che consentivano in<br />
passato bassissimi costi <strong>di</strong> gestione.<br />
Occorre prestare al problema massima attenzione avviando programmi <strong>di</strong><br />
recupero e intervento <strong>di</strong>retto da parte delle amministrazioni pubbliche o forme<br />
congiunte <strong>di</strong> gestione pubblico/privato.<br />
Ma occorre anche rivalutare la globalità <strong>di</strong> queste opere, prima ancora <strong>di</strong> una loro<br />
<strong>di</strong>stinzione qualitativa che ancora oggi appare più determinata dal pregio<br />
architettonico dell’e<strong>di</strong>ficio che non dal suo possibile valore paesistico.<br />
Per cui grande attenzione, e possibili progetti d’intervento, vanno proposti<br />
laddove per estensione e <strong>di</strong>ffusione, questi complessi connotano ampie porzioni<br />
<strong>di</strong> territorio garantendo la non compromissione delle aree interstiziali. Ma gli<br />
elementi peculiari <strong>di</strong> questo passaggio proseguono anche oltre rilevando come, in<br />
tanti casi, le valenze estetiche siano dopotutto definite da semplicissimi manufatti,<br />
architetture isolate (talvolta un cippo, una stele, talaltra un “casino” un “berceau”<br />
una fontana )che per funzione storica o per posizione o, ancora, per qualità<br />
formale inducono a u n rispetto, per la verità, fino a oggi ben poco osservato.<br />
Ma si tratta anche <strong>di</strong> piccoli e<strong>di</strong>fici religiosi (santuari, oratori, cappelle votive,<br />
“triboline”, capitelli), <strong>di</strong> manufatti stradali ( ponti, cippi, selciati), insomma <strong>di</strong> una<br />
folta serie <strong>di</strong> oggetti 2minori” che formano il connettivo spesso sottaciuto ma<br />
contestualmente della storia e della memoria dei luoghi.<br />
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I fenomeni geomorfologici<br />
Come nella fascia prealpina anche qui la giacenza <strong>di</strong> fenomeni particolari<br />
(trovanti, orri<strong>di</strong>, zone umide ecc..) costituisce un valore <strong>di</strong> ulteriore qualificazione<br />
con evidente significato <strong>di</strong>dattico. Vanno riconosciuti e integralmente tutelati<br />
perché spesso fatti oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche abusive.<br />
L’idealizzazione e il panorama<br />
E’ dal colle <strong>di</strong> Monticello, dopo un furioso temporale, che Stendhal contempla il<br />
panorama “<strong>di</strong> questa bella Lombar<strong>di</strong>a con tutto il lusso della sua vegetazione e<br />
delle sue ricchezze, un orizzonte senza limiti, e l’occhio si perde trenta leghe più<br />
in là nelle nebbie <strong>di</strong> Venezia…”.<br />
La carica emotiva dei molti illustri visitatori delle più rinomate regioni collinari della<br />
Lombar<strong>di</strong>a ha conferito un fascino e un’identità durature che è dovere anche delle<br />
nostre generazioni, tramandare nelle forme più pure.<br />
La protezione generale delle visuali in questi ambiti deve essere oggetto <strong>di</strong><br />
specifica analisi paesaggistica, come pure la verifica della compatibilità visiva<br />
degli interventi trasformativi.<br />
Paesaggi delle colline pedemontane<br />
Riguarda la fasci collinare esterna ai processi <strong>di</strong> deiezione glaciale.<br />
Rispetto a quello prealpino questo paesaggio si qualifica sia pr la morfologia del<br />
rilievo, con le <strong>di</strong>scontinuità e <strong>di</strong>sarticolazioni (alcune colline affiorano isolate nella<br />
pianura), sia per le sue formazioni geologiche terziarie, sia infine per la scarsa<br />
incidenza che vi ha il fattore altitu<strong>di</strong>nale (le quote non superano le poche centinaia<br />
<strong>di</strong> metri) nella costruzione del paesaggio antropico.<br />
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Questo è segnato alla lunga persistente occupazione dell’uomo, dalle peculiarità<br />
delle sistemazioni agrarie, dalla fitta sud<strong>di</strong>visione poderale, dalla presenza delle<br />
legnose accanto ai seminativi.<br />
Attualmente l’uso tra<strong>di</strong>zionale del suolo ai fini agricoli assume aspetti residuali e<br />
particolari legati soprattutto all’orto o al piccolo podere retto con lavoro part-time.<br />
Case sparse e nuclei sono affiancati da zone residenziali <strong>di</strong> recente e<strong>di</strong>ficazione<br />
con tipologie a villino e da aree industriali e commerciali che si considerano come<br />
appen<strong>di</strong>ci dell’urbanizzazione dell’alta pianura.<br />
Ricche vi sono le preesistenze storiche, dalle chiese e dai santuari alle ville<br />
signorili, ai vecchi borghi.<br />
In<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutela (paesaggi delle colline pedemontane )<br />
Per la sua relativa maggiore elevazione e per la maggiore asperità dei versanti,<br />
ancora abbondantemente boscati, questo ambiente risulta meno compromesso <strong>di</strong><br />
quello spiccatamente morenico.<br />
In molti casi si rinvengono “isole” <strong>di</strong> antico inse<strong>di</strong>amento straor<strong>di</strong>nariamente esenti<br />
da contaminazioni .<br />
Deve essere perpetua la loro integrità contenendo l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong>ffusa.<br />
Ogni intervento va sottoposto a dettagliata verifica <strong>di</strong> compatibilità in rapporto alle<br />
peculiarità della natura residua.<br />
Il fronte pedemontano<br />
Il fondale a settentrione dell’ambito collinare lombardo è composto da una<br />
successione <strong>di</strong> rilievi, un vero e proprio gra<strong>di</strong>no naturale che introduce<br />
all’ambiente pralpino.<br />
E’ visibile in buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> tempo, da tutta la pianura formandone la<br />
naturale ‘cornice’.<br />
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2 - Previsioni del Piano Territoriale Paesistico Provinciale<br />
Il piano territoriale paesistico provinciale , pone l’attenzione in materia<br />
paesaggistica ambientale per il comune <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong>, a quanto a seguito<br />
in<strong>di</strong>cato.<br />
Elementi <strong>di</strong> rilevanza paesaggistica areali <strong>di</strong> carattere fisico, naturalistico e<br />
paesaggistico<br />
Area con rocce montonate : <strong>Montorfano</strong><br />
Elementi <strong>di</strong> rilevanza paesaggistica puntiformi <strong>di</strong> carattere fisico –<br />
morfologico, naturalistico e paesaggistico<br />
Luogo dell’identità regionale – Lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong><br />
Zona Umida: Sponda occidentale del Lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong><br />
UNITA’ TIPOLOGICA DI PAESAGGIO N° 23 – AMBITI PEDEM ONTANI<br />
Da Erba alla sella <strong>di</strong> Lora, alle porte <strong>di</strong> Como,si stende una compatta fascia <strong>di</strong><br />
territorio urbanizzato che si sviluppa lungo la <strong>di</strong>rettrice Lecco – Como e cinge alla<br />
base i versanti meri<strong>di</strong>onali del Triangolo Lariano. Tale situazione, agevolata dalle<br />
favorevoli con<strong>di</strong>zioni orografiche e climatiche, nonché in passato dall’abbondanza<br />
<strong>di</strong> terreni <strong>di</strong>sponibili all’agricoltura, ha determinato <strong>di</strong> fatto l’interruzione quasi<br />
completa del sistema <strong>di</strong> relazioni all’agricoltura, ha determinato <strong>di</strong> fatto<br />
l’interruzione quasi completa del sistema <strong>di</strong> relazioni originariamente presente tra<br />
i territori montani e collinari, con importanti ripercussioni sulla funzionalità della<br />
rete ecologica provinciale. L’unico corridoio parzialmente efficace è oggi<br />
rappresentato dalla valle del torrente Cosia nel suo tratto ovest <strong>di</strong> Tavernerio.<br />
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Alle sue estreme propaggini sud occidentali, l’unità tipologica <strong>di</strong> paesaggio<br />
conserva alcune emergenze morfologiche e paesaggistiche <strong>di</strong> valore,<br />
rappresentate dal Monte Goi ( 469 m) e del Monte Croce ( 524 m) separati dalla<br />
stretta incisione della Val Basca e dall’isolato Monte Orfano o <strong>Montorfano</strong>, dal<br />
caratteristico profilo “ dorso <strong>di</strong> balena” modellato dai ghiacciai su rocce calcareo –<br />
marnose.<br />
Celato alle spalle <strong>di</strong> quest’ultimo si situa l’omonimo lago, tutelato da una riserva<br />
naturale regionale.<br />
Pur avendo origine e caratteristiche morfologiche affini a quelle degli altri laghi<br />
Briantei, si tratta del corpo d’acqua meglio conservato dal punto <strong>di</strong> vista della<br />
qualità delle acque.<br />
La modesta profon<strong>di</strong>tà e le rive a dolce inclinazione vi permettono lo sviluppo <strong>di</strong><br />
un canneto relativamente vasto, che ospita <strong>di</strong>verse specie <strong>di</strong> Uccelli, mentre nella<br />
sua parte meri<strong>di</strong>onale si rinvengono lembi residuali <strong>di</strong> ontaneto, con presenza <strong>di</strong><br />
salici, rovere e castagno. Quale fenomeno negativo è da rilevare la recente<br />
comparsa <strong>di</strong> specie esotiche nel popolamento ittico.<br />
Landmarks <strong>di</strong> livello provinciale<br />
Monte Orfano<br />
Lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong><br />
Principali elementi <strong>di</strong> criticità<br />
Per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> valore del paesaggio, per la progressiva e non controllata<br />
espansione dell’e<strong>di</strong>ficato e l’abbandono <strong>di</strong> percorsi e manufatti storici<br />
Interruzione dei corridoi ecologici<br />
Presenze <strong>di</strong> specie estranee al contesto ecologico<br />
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3 – Vincoli ambientali, paesaggistici e culturali<br />
In via preliminare allo stu<strong>di</strong>o paesistico del territorio comunale, è stato necessario<br />
accertare la presenza <strong>di</strong> vincoli ambientali e strutturali presenti sul territorio<br />
comunale e determinati da normative e leggi che tutelano la salvaguar<strong>di</strong>a<br />
dell’ambiente.<br />
Tali vincoli sono stati rappresentati in apposita cartografia in scala 1:5.000 e<br />
vengono <strong>di</strong> seguito illustrati:<br />
• Vincolo beni culturali<br />
(D.Lgs. n° 42/2004- Titolo I – ex L. n° 1089/39)<br />
Villa e parco già Mandelli<br />
La villa ed il Parco sono tutelati dai beni Culturali ed Ambientali con decreto del 16.01.1978<br />
• Vincolo beni paesaggistici ed ambientali –<br />
(D.Lgs. n° 42/2004, Titolo II – ex L. n° 1497/ 39)<br />
Decreto ministeriale 22 .06. 1961 G.U. n° 165<br />
Dichiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico della zona Costiera del Lago <strong>di</strong><br />
<strong>Montorfano</strong>, sita nell’ambito del comune <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> ( Como)<br />
Decreto Ministeriale 2.11.1967 G.U. n°1<br />
Ampliamento <strong>di</strong> una zona vincolata nel comune <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> ( Co)<br />
• Fascia <strong>di</strong> rispetto del lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong><br />
(L. n° 431/85, art. 1, lettera b – lago <strong>di</strong> Montorf ano n° 149 - ampiezza pari a m. 300) ora D.lgs 42/ 2004<br />
Lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong><br />
• Dichiarazione Sito <strong>di</strong> Interesse Comunitario ( SIC)<br />
Lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong><br />
• Fascia <strong>di</strong> rispetto dei corsi d’acqua<br />
(L. 431/85, art,1, lettera c – ampiezza pari a m. 150)) ora D.lgs 42/2004<br />
Roggia Lubbiana<br />
12<br />
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• Aree boscate<br />
(L. 431/85, art,1, lettera g)<br />
Interessa quasi esclusivamente la parte a nord del territorio comunale ai pie<strong>di</strong><br />
del Monte Orfano e le aree boscate nella Brughiera<br />
• Vincolo Idrogeologico – Decreto del 20.01.1935<br />
(R.D.L. n° 3267 del 30.12.1923)<br />
Il vincolo interessa la porzione nord del territorio comunale parte bassa del<br />
Monte Orfano.<br />
Altri vincoli derivano da <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge a tutela <strong>di</strong> specifiche aree quali :<br />
Vincoli strutturali<br />
• Corsi d’acqua - reticolo minore<br />
I corsi d’acqua presenti sul territorio <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> appartengono al reticolo<br />
minore. Essi sono :<br />
- Roggia Secondaria <strong>di</strong> Albese<br />
- Roggia Primaria <strong>di</strong> Albese<br />
- Roggia Lubiana o Molinara<br />
a tali corsi d’acqua si applicano le fasce <strong>di</strong> rispetto definite dall’apposito<br />
provve<strong>di</strong>mento in attuazione del D.G.R. n° 7 / 7868 del 25.01.2002 e, in<br />
mancanza, del R.D. n° 523/1904.<br />
• Fascia <strong>di</strong> rispetto stradale<br />
lungo la strada provinciale S.P. 28 è prevista una fascia <strong>di</strong> rispetto con linea <strong>di</strong><br />
arretramento della e<strong>di</strong>ficazione dal confine stradale, pari a 10 m. , mentre<br />
sulla S.P. ( ex S.S. n° 348 Como – Bergamo ) è pr evista una fascia <strong>di</strong> risoetto<br />
<strong>di</strong> 20 m.<br />
• Zona <strong>di</strong> rispetto cimiteriale<br />
La zona <strong>di</strong> rispetto è costituita dalla fascia <strong>di</strong> rispetto del cimitero pari a 50<br />
metri per ogni lato tranne nel lato sud – est ove previsto l’ampliamento del<br />
nuovo cimitero.<br />
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La fascia <strong>di</strong> rispetto cimiteriale è stata <strong>di</strong> recente ridotta a seguito della<br />
redazione del Piano Cimiteriale.<br />
• Zona <strong>di</strong> rispetto punti <strong>di</strong> captazione acqua potabile<br />
(D.Lgs. n° 152/99 e D.Lgs, n° 258/2000, nonché deli bera G.R. n° 15137 del 27.6.1996)<br />
definita con metodo geometrico, <strong>di</strong> cui la parte entro il raggio <strong>di</strong> 10 m. è <strong>di</strong><br />
tutela assoluta.<br />
4 – Le analisi effettuate<br />
In base alle linee guida approvate con D.G.R. n° 7/ 11045 del 08.11.2002 –<br />
Norme <strong>di</strong> Attuazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale, sono state svolte<br />
le analisi paesaggistiche del territorio comunale e del contesto territoriale in cui il<br />
comune <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> è inserito è inserito.<br />
4.1 – Il sistema dei laghi minori Lombar<strong>di</strong><br />
Al fine <strong>di</strong> poter dare un giu<strong>di</strong>zio complessivo relativamente alla sensibilità del<br />
paesaggio sono stati presi in considerazione tre <strong>di</strong>versi ambiti <strong>di</strong> indagine: quello<br />
morfologico – strutturale, la valutazione vedutistica legata alla panoramicità, la<br />
simbologia legata ad avvenimenti storici e leggendari.<br />
Le indagini svolte non si sono limitate al cotesto dell’ambito territoriale esaminato,<br />
ma hanno avuto riferimento ad uno spazio più ampio, considerando anche il<br />
territorio circostante.<br />
Il territorio comunale del comune <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> fa parte <strong>di</strong> un contesto più ampio<br />
che è il sistema dei laghi minori lombar<strong>di</strong> che comprende il lago <strong>di</strong> Annone,<br />
Pusiano, Alserio e per ultimo <strong>Montorfano</strong>.<br />
L’ambito territoriale preso in esame è strutturato morfologicamente con una parte<br />
che si estende lungo il lago, una parte collocata sulle colline, alture <strong>di</strong>ffuse sul<br />
territorio comunale ove nell’antichità vi erano i roccoli, e la parte montana, piede<br />
della collina del Monte Orfano.<br />
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Di notevole importanza il paesaggio e l’ambiente presente attorno al Lago e nella<br />
Brughiera<br />
4.2 - Valutazione morfologico strutturale<br />
Inquadramento geografico e ambientale<br />
Il comune <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> si identifica con il suo lago e il solitario monte che<br />
sovrasta il suo territorio, permettendo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare il paese da ogni luogo<br />
circostante.<br />
IL LAGO<br />
Come gli altri laghi della Brianza, territorio lombardo a nord <strong>di</strong> Milano,il lago <strong>di</strong><br />
<strong>Montorfano</strong> è <strong>di</strong> origine glaciale. Intorno ai 20.000 anni fa le lingue del ghiacciaio<br />
dell’Adda scendendo verso la pianura scavarono conche che al momento della<br />
fusione dei ghiacci <strong>di</strong>vennero laghi.<br />
La presenza <strong>di</strong> cerchie moreniche,formate dai detriti trasportati e poi depositati<br />
dal ghiacciaio, che circondano il lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> sono testimonianza della sua<br />
origine.<br />
Il lago è alimentato da sorgenti e da una falda acquifera che affluisce sul fondo<br />
del lago.<br />
La mancanza <strong>di</strong> scarichi industriali, la tutela che ha impe<strong>di</strong>to il versamento <strong>di</strong><br />
scarichi fognari, l’assenza <strong>di</strong> terreni agricoli nelle vicinanze, il ricambio delle<br />
acque che avviene circa ogni anno, hanno permesso <strong>di</strong> mantenere le acque in<br />
uno stato <strong>di</strong> buona salute.<br />
Essendo il lago poco profondo, però, un minimo versamento <strong>di</strong> sostanze<br />
inquinanti potrebbe minare l’equilibrio delle acque.<br />
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I fondali del lago presentano un’alta produttività <strong>di</strong> vegetali. Il plancton permette la<br />
nutrizione <strong>di</strong> molti animali acquatici. I pesci più comuni sono:alborella,carpa, tinca,<br />
pesce persico,luccio, anguilla, trota lacustre. Gli uccelli più comuni sono lo svasso<br />
maggiore, la gallinella d’acqua, i germani reali, i tarabusi il martin pescatore, le<br />
folaghe.<br />
Il canneto lungo le coste del lago è costituito principalmente da due specie <strong>di</strong><br />
piante: la tifa e il giunco. Sulla superficie sono <strong>di</strong>ffuse le ninfee.<br />
Il lago fa parte della Riserva Naturale Lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong>, estesa per circa 1 Kmq<br />
prevalentemente nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> e in parte nel comune <strong>di</strong> Capiago<br />
Intimiano.<br />
Questa riserva, seppur <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni, si configura come punto<br />
d’appoggio naturalistico fra due parchi regionali, il Parco della Spina Verde <strong>di</strong><br />
Como e il Parco della Me<strong>di</strong>a Valle del Lambro.<br />
IL MONTE<br />
La solitaria altura si erge al lato settentrionale del paese,lontana e <strong>di</strong>sgiunta da<br />
altri monti. Per questo viene chiamato “ Orfano “. Da qui il nome del paese.<br />
La morfologia del territorio, situato tra il tratto montano delle prealpi e le rispettiva<br />
pianura, è caratterizzata da elementi strutturali propri delle due zone.<br />
Nel suo insieme il comprensorio è situato a valle delle culminazioni rocciose e la<br />
sua morfologia collinare morenica caratterizzata da allineamenti <strong>di</strong> colline <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versa età separate da zone pianeggianti all’interno delle cerchie moreniche.<br />
Le colline rocciose sono le ultime propaggini delle prealpi<br />
comasche.l’affioramento roccioso <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> è costituito da calcari marnosi; le<br />
rocce delle aree <strong>di</strong> affioramento sono collocate tra loro al <strong>di</strong> sotto dei depositi<br />
morenici e fluvioglaciali e costituiscono il substrato impermeabile dell’area <strong>di</strong><br />
<strong>Montorfano</strong>.<br />
Le colline moreniche attraversano la zona della posizione attuale del lago <strong>di</strong><br />
<strong>Montorfano</strong>.<br />
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L’anfiteatro morenico piu antico è esteso tra Capiago Intimiano, il dosso <strong>di</strong><br />
<strong>Montorfano</strong> e Alzate Brianza;quello piu recentesi estende tra il monte Croce, il<br />
lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong>,Lipomo e Albese con Cassano.<br />
All’interno delle cerchie moreniche sono presenti delle zone pianeggianti la cui<br />
origine è dovuta al modellamento della massa glaciale: è il caso della conca del<br />
lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong>.<br />
Il monte Orfano raggiunge l’altezza <strong>di</strong> 556m. s/m; il ceppo durissimo che lo<br />
compone, formato da sottile ghiaia quarzosa, silicea,granitosa e porforitica, ha<br />
permesso l’abbondante estrazione <strong>di</strong> mole<br />
per i mulini.<br />
Sulla sommità del monte c’è una pianura che occupa in lunghezza m. 271,70; le<br />
parti estreme misurano m. 13,75 e verso la metà la larghezza è <strong>di</strong> m. 55 circa.<br />
LA BRUGHIERA<br />
I territori <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> e Capiago Intimiano sono caratterizzati dal tipico<br />
paesaggio della Brughiera. Paesaggio lievemente ondulato, terreno <strong>di</strong> tipo<br />
alluvionale ghiaioso, ricco <strong>di</strong> argilla e ossido <strong>di</strong> ferro ( cui si deve il tipico colore<br />
rossastro) , brevi corsi d’acqua a carattere torrentizio, grande <strong>di</strong>ffusione<br />
dell’arbusto brugo, un’erica ( Calluna vulgaris) che in autunno produce una<br />
fioritura <strong>di</strong> colore rosa pallido. Nelle Vaste Aree boschive, accanto al brugo, sono<br />
presenti la farnia, il carpino bianco, il castagno, il nocciolo, la rovere e, nei punti<br />
piu’ elevati, il pino sivestre e la betulla. Il visitatore attento può ancora scorgere<br />
nei boschi “i roccoli”, cioè <strong>di</strong> strutture tra<strong>di</strong>zionalmente usate per la cattura degli<br />
uccelli migratori me<strong>di</strong>ante l’uso delle reti. Ormai non piu’ utilizzati, in quanto<br />
l’uccellagione è stata proibita, i roccoli sono in uno stato <strong>di</strong> abbandono; tuttavia è<br />
ancora possibile identificarne la struttura <strong>di</strong> base costituita generalmente da un<br />
capanno e da un impianto arboreo, usualmente piante <strong>di</strong> carpino <strong>di</strong>sposte a<br />
semicerchio, al cui interno venivano appese le reti.<br />
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Una sviluppata rete <strong>di</strong> facili sentieri offre la possibilità <strong>di</strong> passeggiare tra i boschi e<br />
campi coltivati, visitare le vecchie cascine che, in alcuni casi, sono ora attrezzate<br />
a centri ippici e come punti <strong>di</strong> ristoro.<br />
4.3 - Valutazione vedutistica<br />
E’ possibile percorrere tutto il perimetro del lago utilizzando il sentiero che<br />
partendo dal Lido, corre alto nei boschi, lungo il confine del Golf Club Villa d’Este,<br />
per poi finire in località incastro.<br />
Da qui prima lungo la strada provinciale , via Como, poi attraversando il centro del<br />
paese si può nuovamente raggiungere il punto <strong>di</strong> partenza.<br />
Il percorso passa accanto all’antico cimitero con relativa chiesetta ( oggi in stato<br />
<strong>di</strong> abbandono e molto degradati), ai resti <strong>di</strong> alcune ghiacciaie ed offre una<br />
splen<strong>di</strong>da visione su tutto il bacino del lago e sulle colline che lo circondano<br />
I punti panoramici e le visuali paesaggistiche del territorio sono molteplici, varie e<br />
<strong>di</strong> elevato valore paesistico.<br />
Sia percorrendo la viabilità <strong>di</strong> interesse sovraccomunale, via Como , che la SP.<br />
n° 28 in <strong>di</strong>rezione Capiago è possibile godere della visione panoramica del lago,<br />
così come da viabilità interne comunali che conducono sulle colline si può godere<br />
della vista del lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong>.<br />
Un ulteriore punto panoramico, si ha dalla sommità del Monte orfano attraverso la<br />
un tracciato pedonale che conduce in prossimità dei ruderi dell’antico castello <strong>di</strong><br />
<strong>Montorfano</strong>.<br />
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4.4 - Valutazione simbolica<br />
Le ville storiche ed i giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> pregio intorno alla piazza<br />
Di notevole importanza simbolica sono le ville storiche con parco <strong>di</strong> pregio<br />
ambientale ed essenze arboree <strong>di</strong> valore che sono state realizzate in tempi<br />
antichi attorno all’ambiente urbano della piazza Roma.<br />
Già nei capitoli precedenti e nel fascicolo storico <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento dell’indagine<br />
particolareggiata del centro storico è stato approfon<strong>di</strong>ta il valore che tali e<strong>di</strong>fici,<br />
legati alle famiglie nobili <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> hanno rivestito per la comunità e la storia<br />
del paese.<br />
Il Castello <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong><br />
Alle spalle del paese, a pochi centinaia <strong>di</strong> metri dal Lago, si trova il Monte Orfano<br />
( altezza m. 554), sulla cui cima sono ancora visibili i resti <strong>di</strong> un complesso<br />
fortificato. La storia della fortificazione in questa zona, risale forse già al tempo dei<br />
Galli Insubri, II e III secolo A.C. , passa poi attraverso vicende dei Romani per poi<br />
<strong>di</strong>ventare <strong>di</strong> primaria importanza nelle intricate vicende tra Impero e Papato ai<br />
tempi del Barbarossa. Le fortificazioni, piu’ volte <strong>di</strong>strutte e ricostruite, passarono<br />
piu’ volte <strong>di</strong> mano tra i Comaschi e i Milanesi fino che, nel XV secolo,<br />
cominciarono a perdere <strong>di</strong> importanza e ad andare in rovina, sotto Carlo V , nel<br />
1600, vennero fatte completamente abbattere.<br />
I resti del Castello, dopo le campagne <strong>di</strong> scavi del 1973 e del 1979 sono in uno<br />
stato <strong>di</strong> completo abbandono e in parte coperti dalla vegetazione. Tuttavia,<br />
considerando anche la facilità dell’ascesa, si gode <strong>di</strong> una notevole vista sul lago,<br />
sulla pianura a nord <strong>di</strong> Milano , sul Monte Rosa e sulla catena alpina.<br />
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4.5 - I valori paesistici ed ambientali <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong><br />
Il territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong><br />
Esso è caratterizzato dai seguenti valori paesistici e ambientali :<br />
4.5.a - Ambiente storico – centro storico<br />
E’ stata effettuata un’indagine particolare <strong>di</strong> dettaglio sul centro storico, come<br />
previsto dalla legge regionale n° 1/2001 e dal Pian o paesistico regionale.<br />
Le analisi sono riportate in una serie <strong>di</strong> elaborati grafici ed in un ampio fascicolo<br />
illustrativo.<br />
• Zona A – centro storico<br />
(L.R. n°1/2001 L.R. n° 51/75, art.17 )<br />
L’in<strong>di</strong>viduazione degli ambiti dei centri storici è stata effettuata in base alle<br />
ricerche storiche.<br />
Il centro storico ed i nuclei antichi sono stati oggetto <strong>di</strong> una dettagliata analisi che<br />
ha valutato, per ogni e<strong>di</strong>ficio, la destinazione d’uso, lo stato <strong>di</strong> conservazione,<br />
nonché la presenza <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> pregio architettonico e <strong>di</strong> elementi in contrasto<br />
con i caratteri propri del centro storico.<br />
L’indagine ha esaminato i catasti storici Teresiano (1722), Cessato (1857) e<br />
Cessato aggiornamenti (1897), che sono allegati al P.R.G. sia in riproduzione<br />
cartacea che in documentazione fotografica. Inoltre è stata elaborata una<br />
cartografia in cui sono riportate le sogli storiche dell’e<strong>di</strong>ficazione dal 1700 ad<br />
oggi.<br />
Un ulteriore documento illustrativo dello stato <strong>di</strong> fatto è costituito da una<br />
dettagliata documentazione fotografica.<br />
La ricca documentazione allegata alla <strong>relazione</strong> storica, è esaustiva e supporta le<br />
in<strong>di</strong>cazioni riportate negli elaborati grafici e nelle scelte progettuali della <strong>valenza</strong><br />
<strong>paesistica</strong> del territorio comunale.<br />
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Un elemento significativo e caratteristico dell’ambiente storico, da porre in rilevo<br />
evidenziato in questo stu<strong>di</strong>o ambientale e attualmente leggibile in modo minore<br />
sul territorio comunale è la presenza dei roccoli .<br />
Nella cartografia sono stati in<strong>di</strong>viduati i roccoli storici, rilevati nel catasto storico<br />
teresiano., oggi in parte sostituiti da nuova e<strong>di</strong>ficazione residenziale .<br />
Si è voluto con una loro in<strong>di</strong>cazione in cartografia segnalare una presenza storica<br />
nel paesaggio al fine <strong>di</strong> attribuire una particolare sensibilità ad ambiti con valore<br />
paesistico elevato, poiché parte della storia del comune.<br />
Altri manufatti storici <strong>di</strong> importanza, presenti nell’ambito della riserva del Lago <strong>di</strong><br />
<strong>Montorfano</strong> sono le ghiacciaie e l’antico cimitero, posto quasi a ridosso del Lago.<br />
Di rilevanza ambientale e valore paesistico la chiesa <strong>di</strong> San Bartolomeo,<br />
presenza storico simbolica, poiché anticamente forse un tempio pagano<br />
successivamente <strong>di</strong>ventato chiesa cristiana, oggi ubicata al fianco della strada ad<br />
alta percorrenza Como Bergamo ed immersa in un tessuto urbano e<strong>di</strong>ficato<br />
residenziale<br />
Tale presenza superstite <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione storico religiosa dovrebbe essere<br />
rivalutata e meglio valorizzata.<br />
4.5.b - Ambiente naturale<br />
Le aree boscate costituiscono la maggior parte del territorio comunale, nella<br />
parte a nord, pie<strong>di</strong> del monte Orfano, mentre lembi boscati e parti piu’ consistenti<br />
<strong>di</strong> boschi si alternano a radure nella zona della Brughiera.<br />
Di notevole importanza sono le vaste aree a verde ancora presenti sul territorio<br />
comunale, con destinazione agricola che offrono una immagine paesaggistica <strong>di</strong><br />
notevole valore ambientale.<br />
Si segnala la presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse attività florovivaistiche.<br />
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4.5.c - Ambiente urbano - e<strong>di</strong>ficazione esistente<br />
Il tessuto urbanizzato ha avuto una prima espansione territoriale che ha condotto<br />
all’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con considerevoli volumetria in prossimità della centro<br />
urbano consolidato. Questa tipologia <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici risulta presente in numero minore<br />
sul territorio comunale.<br />
Nel territorio comunale vi è poi la realizzazione <strong>di</strong> una tipologia architettonica con<br />
ville con giar<strong>di</strong>no , con bassa densità territoriale, in ambiti ad elevata sensibilità<br />
paesaggistica poiché in prossimità del lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong> o in zone collinari con<br />
visuali panoramiche e viceversa visibili dai percorsi viari posti a quote inferiori.<br />
Vi è poi un’e<strong>di</strong>ficazione , sempre <strong>di</strong> villetta con giar<strong>di</strong>no, <strong>di</strong> valore minore ubicata<br />
lungo la strada <strong>di</strong> penetrazione dalla strada statale verso il centro urbano, che<br />
mantiene un decoro architettonico ed urbano con minore grado <strong>di</strong> sensibilità<br />
<strong>paesistica</strong>.<br />
Le aree industriali sono ubicate in zone periferiche e concentrate in ambiti ben<br />
definiti, poch sono i casi inseriti nell’ambito del contesti urbano, e per questi è<br />
previsto già nel P.R.G. la riconversione in zona residenziale, a fronte della<br />
<strong>di</strong>smissione dell’attività in essere..<br />
5 – In<strong>di</strong>cazioni progettuali <strong>di</strong> valorizzazione del territorio comunale<br />
in base alle classi <strong>di</strong> sensibilità dei siti.<br />
Gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutela evidenziati nel P.T.P.R., i vincoli ambientali e strutturali<br />
dettati dalle normative vigenti, oltre all’analisi <strong>paesistica</strong> del territorio comunale <strong>di</strong><br />
<strong>Montorfano</strong>, hanno portato alla fase progettuale delle modalità <strong>di</strong> valuzione degli<br />
ambiti <strong>di</strong> sensibilità <strong>paesistica</strong> delle zone ambientali, in<strong>di</strong>viduando dei gra<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
sensibilità in base alle analisi ambientali svolte.<br />
Sono quin<strong>di</strong> state recepite le in<strong>di</strong>cazioni per gli interventi paesistici dettate sia dal<br />
Piano Regionale che dal Piano provinciale inserendo delle prescrizioni<br />
paesistiche all’interno della Normativa Tecnica <strong>di</strong> Attuazione ed evidenziati i valori<br />
ambientali in una tavola progettuale <strong>paesistica</strong>.<br />
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5.1 - Ambiente storico<br />
5.1.a - Centro storico ( zona A1 e zone <strong>di</strong> recupero )<br />
Le dettagliate analisi effettuate su tutti gli e<strong>di</strong>fici del centro storico e dei nuclei <strong>di</strong><br />
antica formazione hanno messo in evidenza sia le caratteristiche architettoniche e<br />
qualitative, sia lo stato <strong>di</strong> conservazione, sia le destinazioni d’uso <strong>di</strong> tutto il<br />
patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />
Esse sono riportate negli appositi elaborati grafici :<br />
- Tavola - Centro storico – zone <strong>di</strong> recupero – destinazioni d’uso<br />
- Tavola Centro storico – zone <strong>di</strong> recupero – con<strong>di</strong>zioni dell’e<strong>di</strong>ficazione<br />
nonché nella dettagliata Relazione descrittiva del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente,<br />
integrata con le cartografie storiche a partire dal Catasto Teresiano (1722),<br />
Catasto Cessato e Aggiornamenti, oltre alla numerosa documentazione<br />
fotografica.<br />
Il progetto <strong>di</strong> recupero e valorizzazione del centro storico è rappresentato nella<br />
apposita cartografia “ Tavole - zone <strong>di</strong> recupero modalità d’intervento “, in cui è<br />
in<strong>di</strong>cato per ogni e<strong>di</strong>ficio il tipo <strong>di</strong> intervento che può essere effettuato.<br />
Le norme <strong>di</strong> attuazione del P.R.G sono state integrate con una dettagliata<br />
<strong>di</strong>sciplina per la salvaguar<strong>di</strong>a dei valori storico, culturali, architettonici, ambientali<br />
e paesistici presenti nei nuclei <strong>di</strong> antica formazione e forniscono in<strong>di</strong>rizzi e criteri<br />
per la progettazione e la realizzazione degli interventi <strong>di</strong> recupero del patrimonio<br />
e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />
5.1.b - E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> rilevante valore storico architettonico ed ambientale<br />
Nei centri storici vi sono <strong>di</strong>versi e<strong>di</strong>fici che, per le caratteristiche architettoniche e<br />
gli elementi <strong>di</strong> pregio, rivestono una notevole importanza nel contesto che li<br />
circonda.<br />
Per questi e<strong>di</strong>fici, affinché vengano conservati e mantengano le qualità specifiche<br />
ed ambientali che rivestono ancor oggi, è prevista una normativa <strong>di</strong> tutela volta<br />
alla conservazione degli elementi architettonici che li caratterizzano.<br />
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Una particolare importanza rivestono le ville storiche ed i parchi storici ; la<br />
normativa proposta è in<strong>di</strong>rizzata al mantenimento dell’identità delle anche<br />
presenze storiche significative.<br />
5.1.c - Cortine e<strong>di</strong>lizie significative<br />
Vi sono delle porzioni <strong>di</strong> centro storico caratterizzate dalla presenza <strong>di</strong> cortine<br />
e<strong>di</strong>lizia significativa, in particolare in piazza Roma e lungo via Como , che devono<br />
essere conservata poiché costituiscono delle visuali caratteristiche oltre a rivestire<br />
un significato storico, sia per coloro che visitano il paese che per gli abitanti.<br />
5.1.e - Ville e giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> pregio ambientale e contesti <strong>di</strong> valore ambientale<br />
Le ville con determinate caratteristiche tipologiche ad architettoniche, attorniate<br />
da un giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> valore ambientale, con la presenza <strong>di</strong> elementi arborei <strong>di</strong> pregio,<br />
sono state già state in<strong>di</strong>viduate dal P.R.G. vigente come ambiti <strong>di</strong> tutela .<br />
Diversamente, sono state classificate in zone residenziali a verde privato,<br />
abitazioni <strong>di</strong> più recente costruzione con aree <strong>di</strong> pertinenza a verde, che è<br />
opportuno tutelare nel loro insieme, per le caratteristiche ambientali complessive,<br />
pur consentendo eventuali ampliamenti o integrazioni e<strong>di</strong>ficatorie, purchè<br />
vengano conservate le caratteristiche del contesto, <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> con e<strong>di</strong>ficazione<br />
rada. Anche per questi ambiti sono state inserite delle norme che prevano la<br />
conservazione dello stato esistente.<br />
5.1.f - I percorsi<br />
• Percorsi naturalistici in brughiera - montani sul monte Orfano<br />
Sono stati evidenziati tutti i percorsi esistenti in Brughiera e i percorsi sul monte<br />
Orfano ed è stata apposta una normativa particolare per la tutela <strong>di</strong> tali ambiti<br />
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Arch. Sgroi Marielena - 22045 - Lambrugo (<strong>CO</strong>)- via Roma n°3 - tel. 031-3590232 – fax 031-3592139 - ce ll. 338/7128010
5.2 - Ambiente naturale<br />
5.2 a - Aree boscate<br />
Per le aree boscate è stata integrata la normativa vigente evidenziando<br />
ulteriormente la tutela delle specifiche caratteristiche rurali e forestali che eviti<br />
l’impoverimento e alla <strong>di</strong>struzione del patrimonio arboreo.<br />
5.2.c - Alberature stradali ed elementi arborei <strong>di</strong> valore ambientale<br />
Sono state evidenziate le alberature stradali esistenti ed è stato previsto nella<br />
normativa il loro mantenimento.<br />
5.2.d – Punti panoramici e coni <strong>di</strong> visuale paesaggistica<br />
Alcuni punti panoramici significativi sono stati evidenziati con una specifica<br />
simbologia nella tavola progettuale della <strong>valenza</strong> <strong>paesistica</strong>, ai fini del<br />
mantenimento della visuale paesaggistica verso il Lago <strong>di</strong> <strong>Montorfano</strong>.<br />
Pertanto la nuova e<strong>di</strong>ficazione, ma anche la vegetazione nelle a<strong>di</strong>acenze <strong>di</strong> tali<br />
coni visuali, dovrà prestare una particolare attenzione e non dovrà in alcun modo<br />
porre ostacoli alla percezione del paesaggio.<br />
5.2.e - Vincolo ambientale<br />
Il territorio comunale è interessato dal un vincolo ambientale ( D. Lgs 42/2004, –<br />
ex L. n° 1497/39).<br />
Pertanto nell’ambito si deve prestare una particolare attenzione nel proporre<br />
tipologie e<strong>di</strong>lizie che si integrino con l’ambiente esistente, evitando la<br />
realizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con volumi o altezze eccessive che possano alterare lo<br />
skiline ed il contesto ambientale esistente.<br />
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6 - Valutazione della sensibilità <strong>paesistica</strong> degli ambiti territoriali<br />
Al fine <strong>di</strong> rendere maggiormente comprensibili la sud<strong>di</strong>visione del territorio<br />
comunale in classi <strong>di</strong> sensibilità <strong>paesistica</strong>, in conformità a quanto delineato nelle<br />
linee guida regionali, è stata elaborata una cartografia <strong>di</strong> sintesi in cui il territorio<br />
comunale è stato sud<strong>di</strong>viso in ambiti ai quali corrisponde una maggiore o minore<br />
sensibilità <strong>paesistica</strong>.<br />
La cartografia è inoltre corredata da alcune schede che dettagliano per i <strong>di</strong>versi<br />
ambiti, sistemico, vedutistico e simbolico, sia a livello sovralocale che locale, e<br />
che dovranno essere considerati nella progettazione ed esplicitati nella <strong>relazione</strong><br />
<strong>paesistica</strong> allegata ai progetti.<br />
Quanto sopra costituisce un utile riferimento per la fase <strong>di</strong> redazione dei progetti<br />
e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici, soggetti alla valutazione ambientale – <strong>paesistica</strong> ai sensi<br />
della L.R. n° 12/2005<br />
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DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI SENSIBILITA' PAESISTICA<br />
( D.G.R. n° 7 / 11045 del 8.11.2002 ai sensi dell 'art. 30 P.T.P.R.)<br />
AMBITO A1 a-b –e - f Centro storico e nuclei antichi<br />
SISTEMI<strong>CO</strong> VEDUTISTI<strong>CO</strong> SIMBOLI<strong>CO</strong><br />
SOVRALOCALE LOCALE SOVRALOCALE LOCALE SOVRALOCALE LOCALE<br />
- Elementi <strong>di</strong> interesse - E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> rilevante - Visuale significativa - Visuale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici - Percorso storico - E<strong>di</strong>fici storici<br />
naturalistico: valore storico sia da lago che da storici <strong>di</strong> valore artistico significativo appartenenti alle<br />
Parchi storici architettonico e ambientale via Regina Teodolinda ambientale e ( antica strada Regina famiglie Brentano<br />
( casa Brentano ecc…) percorrenze <strong>di</strong> tracciati Teodolinda)<br />
- A<strong>di</strong>acenza a tracciati risalenti al 1722<br />
- Percorsi storici stradali <strong>di</strong> interesse ( casa Brentano ecc… e<br />
(antica strada Regina storico antica strada Regina<br />
- Elementi <strong>di</strong> interesse Teodolinda) (antica strada Regina Teodolinda)<br />
storico - artistico: Teodolinda)<br />
centro storico - Cortine e<strong>di</strong>lizie significative<br />
- Elementi <strong>di</strong> <strong>relazione</strong> - Presenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />
tra elementi storico non coerenti sotto<br />
artistico e naturalistico il profilo tipologico<br />
ambientali lingustico e dei valori<br />
( centro storico e lago <strong>di</strong> <strong>di</strong> immagine meritevole<br />
Como) <strong>di</strong> riqualificazione<br />
( comparto cantieri Abbate)<br />
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CLASSE DI SENSIBILITA' PAESISTICA<br />
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