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Guido Corda ha tenuto una relazione - Ordine Scout di San Giorgio

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CAV GUIDO CORDA<br />

RELAZIONE IN OCCASIONE DELLA TRASLAZIONE DELLE SPOGLIE DI ANTONIETTA GIACOMELLI<br />

20/2/2010<br />

Parlando dello scautismo femminile <strong>di</strong> 90 anni fa c’è il pericolo che si voglia giu<strong>di</strong>care lo<br />

stesso con le lenti deformanti dell’oggi, spesso <strong>di</strong>menticando il ruolo assolutamente<br />

subalterno che la donna aveva, allora, e fino a pochi decenni fa e, anche nel nostro<br />

Paese.<br />

Detto questo, voglio affrontare il tema assegnatomi parlando della Giacomelli e del suo<br />

Scautismo. Perché in esso vi è già presente ciò che oggi è norma.<br />

Cominciamo con <strong>una</strong> partenza:<br />

RICORDI DEL CAMPO (15\1) – sezione <strong>di</strong> rovereto – 1922 - Alle ore 23 del 9 luglio, da<br />

piazza del podestà,le nostre giovinette, equipaggiate da marcia, rispondevano all’appello<br />

della Capo-Reparto e, salutate da parenti ed amici, ban<strong>di</strong>ere in testa, si avviavano in<br />

squadra verso Vallarsa. Seguivano quattro carrette da battaglione cariche dei teli da<br />

tenda, della paglia, degli attrezzi e dei viveri da campo.<br />

(...)...Si passa sotto il poderoso massiccio del Pozzacchio, si costeggia Monte Corno, (...)<br />

si guarda, dall’altro lato, Coni Zugna, rievocando i ricor<strong>di</strong> del nostro primo campo<br />

(...) Alle tre e mezzo, le creste merlate, in fondo, del Cornetto del Baffelan, del Cima<br />

Posta, cominciano a profilarsi nel primo biancore dell’alba (...) l’aria si fa umida, comincia,<br />

anche nelle più resistenti, un po’ <strong>di</strong> stanchezza. Dopo qualche sosta più prolungata, verso<br />

le sette si arriva al passo della Streva, e si abbandona la strada maestra per prendere la<br />

mulattiera <strong>di</strong> Camposilvano (...).<br />

Ecco, se lo Scautismo è avventura, non v’è dubbio che qui siamo <strong>di</strong> fronte all’avventura, e<br />

se uniamo questo agli scopi ed ai meto<strong>di</strong> usati nelle Sezioni dell’UNGVI, che in questa<br />

sede non ho modo <strong>di</strong> trattare, non vi è alcun dubbio nell’affermare che “erano Sezioni<br />

Scaut”.<br />

Parliamo del Patriottismo<br />

Come <strong>ha</strong> scritto Mario (Sica) in un articolo sulla Giacomelli pubblicato nel numero 162 <strong>di</strong><br />

E&P, l’UNGVI aveva tra le sue attività un particolare attaccamento alla “cura dei cimiteri e<br />

sacrari militari”, allo scopo, <strong>di</strong>chiarato, <strong>di</strong> alimentare il ricordo e stimolare il Patriottismo<br />

nelle giovani<br />

ATTIVITA’ E PATRIOTTISMO (185/1) È <strong>una</strong> domenica: Siamo andate alla Messa in<br />

Folgaria. Portammo anche <strong>una</strong> corona <strong>di</strong> foglie <strong>di</strong> quercia nel cimitero <strong>di</strong> Guerra, e mentre<br />

cantavamo l’inno al soldato ignoto, il nostro pensiero si rivolse pieno <strong>di</strong> riconoscenza a tutti<br />

quelli che per noi, per la grandezza della Patria, <strong>di</strong>edero la vita.<br />

Ma questo patriottismo era un patriottismo “sano”, attuale, ben lungi dallo sconfinare nel<br />

nazionalismo come <strong>di</strong>chiara nella <strong>relazione</strong> su “educazione al Patriottismo” presentata al<br />

congresso internazionale <strong>di</strong> Foxlease nel 1923,<br />

PATRIOTTISMO (123-124/1) (Dalla <strong>relazione</strong> al Congresso internazionale <strong>di</strong> Foxlease (...)<br />

Per questo noi cre<strong>di</strong>amo lo <strong>Scout</strong>ismo sia il migliore ispiratore a maestro al patriottismo<br />

vero. Purtroppo v’è un nazionalismo gretto, il quale non è altro che un egoismo applicato<br />

alla propria terra, che considera ogni moto <strong>di</strong> simpatia e <strong>di</strong> fraternità verso le altre Nazioni<br />

come segno <strong>di</strong> scarso amore <strong>di</strong> Patria e pericolo per questa.<br />

(...) E cre<strong>di</strong>amo che il fondamento dell’educazione patriottica consistere appunto nel far<br />

considerare come bene della Patria –ben più delle glorie e delle ambizioni imperialiste,-<br />

tutto ciò che rende migliori e più utili i citta<strong>di</strong>ni, tutto ciò che prepara la donna alle sue<br />

gran<strong>di</strong> missioni (...) tutto ciò che inculca il dovere sociale e civico. (...)<br />

Ampie tracce <strong>di</strong> questo pensiero, e <strong>di</strong> altri, si ritrovano poi nello scritto <strong>di</strong> BP “Un<br />

patriottismo più ampio e più nobile” pubblicato su “the scouter” nel 1928.<br />

1


E nè la Giacomelli né l’Ente mutarono questa posizione neppure più avanti, quando altri,<br />

per pavi<strong>di</strong>tà o per opportunismo, forse lo avrebbero fatto. Ma ci arriveremo più avanti.<br />

Questa particolare attività “Patriottica” inoltre era ben compresa ed articolata in un<br />

programma <strong>di</strong> attività scaut tutt’altro che banale che qui non ho il tempo si illustrare.<br />

Anche l’aspetto spirituale viene curato nell’Unione. Non va <strong>di</strong>menticato che la Giacomelli è<br />

profondamente credente, ed in alcuni scritti <strong>ha</strong> definito se stessa “Credente Cristiana”. E<br />

dunque tra le altre cose si batte per l’inserimento <strong>di</strong> Dio nella Promessa, come spiega in<br />

un articolo del 1924<br />

RELIGIONE (98/1) (La Giacomelli spiega il perché nella prima Promessa del GEI<br />

mancasse il riferimento a Dio (sentimento risorgimentale ed antireligioso, legato alla lotta<br />

contro il papato, poi continua:))....non solo facemmo bene<strong>di</strong>re le nostre ban<strong>di</strong>ere e non<br />

tenemmo in alcun conto <strong>di</strong> certi <strong>di</strong>vieti, ma cominciammo a lottare per il nome <strong>di</strong> Dio. In<br />

questa lotta trovammo un’alleata fervida quanto autorevole nella (...) Presidente generale,<br />

Principessa Borghese, e ottenemmo il permesso <strong>di</strong> nominare Id<strong>di</strong>o nel decalogo e nella<br />

Promessa...<br />

La Giacomelli <strong>ha</strong> frequentato ambienti “ecumenici”, <strong>di</strong>remmo noi, <strong>ha</strong> avuto contatti con i<br />

modernisti ed <strong>ha</strong> subito sia la critica della “Civiltà Cattolica” sia il morso del <strong>San</strong>t’uffizio che<br />

<strong>ha</strong> messo all’in<strong>di</strong>ce alcuni suoi libri, compresi alcuni <strong>di</strong> preghiere.<br />

Profondamente convinta del fatto che lo spirito dello scautismo è permeato dal messaggio<br />

evangelico, la Giacomelli cita spesso questo collegamento nei suoi scritti,<br />

ma sceglie, volutamente, <strong>di</strong> operare in <strong>una</strong> Associazione non cattolica.<br />

RELIGIOSITA’ (100/1) No, noi non chie<strong>di</strong>amo alle famiglie delle fanciulle che si<br />

presentano che cosa credono, perché invitando largamente, con amore e con fede,<br />

sappiamo <strong>di</strong> seguire l’esempio del <strong>di</strong>vino Maestro (...) e se non v’<strong>ha</strong> nel nostro programma<br />

<strong>una</strong> mezzora intitolata Religione, <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong> sentimento religioso possiamo far<br />

permeare ogni nostro insegnamento (...) (perché) come è nel metodo educativo dello<br />

scoutismo, dobbiamo cogliere ogni occasione per parlare alla coscienza morale delle<br />

nostre giovinette per fecondare ciò che <strong>ha</strong>nno imparato altrove e forse non germoglia (...)<br />

Per questa opera <strong>di</strong> fecondazione spirituale non i limita all’orizzonte offerto dal<br />

cristianesimo o il <strong>di</strong> cui del cattolicesimo. Essa porta alle Giovinette anche altri alti esempi:<br />

RELIGIOSITA’ (TAGORE)(3/2) (relazionano sul Jamboree <strong>di</strong> Copen<strong>ha</strong>gen del 1924)<br />

Altra nota altissima, in perfetta armonia con l’ideale scout, <strong>ha</strong> recato tra noi la breve<br />

apparizione del grande In<strong>di</strong>ano (il Poeta In<strong>di</strong>ano Tagore). da molti non conosciuto o non<br />

compreso (...) egli <strong>ha</strong> <strong>di</strong>sturbato molti per le verità sacrosante che <strong>ha</strong> detto sul regno del<br />

lusso e del denaro, che contrasta con quello della semplicità e dell’amore. (...) Chi<br />

richiama alle sorgenti eterne, all’amore, alla bontà, pare un inviato <strong>di</strong> Dio.<br />

(,Rabindranath Tagore (Calcutta, 6 maggio 1861 – <strong>San</strong>tiniketan, 7 agosto 1941) è stato<br />

uno scrittore, poeta, drammaturgo e filosofo in<strong>di</strong>ano. Mentre Gandhi, con la <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza<br />

civile, organizzò il nazionalismo in<strong>di</strong>ano sino a ricacciare in mare gli inglesi, Tagore si<br />

propose <strong>di</strong> conciliare e integrare Oriente ed Occidente) – premio nobel nel 1913<br />

Riportando anche, l’anno successivo che<br />

TAGORE (126/3) (la Commissaria Generale Vittoria Fabrizi De Bani fece pervenire a<br />

Tagore questa lettera ad un ricevimento che ebbe luogo a Roma in suo onore nel Giugno<br />

1926)<br />

“Vi offro il saluto <strong>di</strong> quella giovinezza femminile italiana, (...), in nome della Pace e<br />

dell’Amore fra gli uomini. Voi siete l’esempio della Vita, poiché, elevandovi a Dio, sempre,<br />

col cuore e col pensiero attraete alla Via eterna, per cui tutto quanto è relativo quaggiù si<br />

trasforma in mezzo <strong>di</strong> ascesa. A questo mirano le Giovinette Volontarie Italiane, il cui<br />

motto, Servire, è dono <strong>di</strong> bontà e <strong>di</strong> armonia a tutte le Patrie, in nome della Patria <strong>di</strong>letta”<br />

O anche, come esempi <strong>di</strong> vita persone che potremmo definire “sante laiche”<br />

2


ALTRUISMO, SERVIZIO AL PROSSIMO (131/2) (..) non sembrerà fuor <strong>di</strong> luogo se qui<br />

inseriamo qualche nota <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> <strong>una</strong> valorosa santa donna , Filomena Fornasari <strong>di</strong><br />

Padova, la quale – dopo aver conosciuto, in un costante esercizio <strong>di</strong> carità fraterna il fondo<br />

<strong>di</strong> ogni miseria umana,- <strong>ha</strong> aperto un rifugio <strong>di</strong> minorenni senza altra garanzia che quelle<br />

della sua fede. (...)<br />

Tuttavia è <strong>una</strong> cattolica e anche la stragrande maggioranza delle giovinette lo sono.<br />

LA MESSA DELLE VOLONTARIE (48-54/3) (nel 1926 La Giacomelli pubblica un<br />

manualetto <strong>di</strong> 24 pagine in formato A7 (<strong>di</strong>remmo oggi) ove la Messa viene spiegata<br />

perché, scrive: ) ... abbiamo pensato ad <strong>una</strong> Messa della Volontaria preceduta da qualche<br />

istruzione. Perché gran<strong>di</strong> sono l’ignoranza e la superficialità riguardo al massimo rito,<br />

anche fra molte persone praticanti: mentre <strong>una</strong> delle mire principali dell’educazione<br />

scoutistica è preparare alla vita cosciente. (:::) (più avanti spiega il perché <strong>di</strong> tale<br />

ignoranza) (...) La lingua latina, conservata dalla chiesa come ricordo e garanzia <strong>di</strong> unità,<br />

non è più intesa dalla maggioranza; e, troppo spesso, <strong>una</strong> <strong>di</strong>zione a bassa voce e<br />

affrettata, perché ai cristiani d’oggi par lungo il tempo de<strong>di</strong>cato ai sacri riti, la rende<br />

inintelligibile ad ogniuno. (...)<br />

(il manualetto traduce in italiano le formule e le preghiere, spiegando il significato <strong>di</strong> ogni<br />

passaggio del rito (ndr))<br />

L’Associazione è apolitica, perché, spiega,<br />

POLITICA (101/1) (cita l’art. 4 dello Statuto “L’unione, che accoglie fanciulle appartenenti a<br />

famiglie <strong>di</strong> qualsiasi partito politico, a qualsiasi partito politico deve mantenersi estranea” e<br />

spiega:<br />

È lo stesso spirito scout che esclude la possibilità dei turbamenti che vengono dallo spirito<br />

<strong>di</strong> parte. Ma se questi sono ammissibili, e a volte inevitabili, fra gli adulti, sono contro<br />

natura e contro ogni principio educativo nella prima età. Lo spirito scout – il quale non è<br />

altro che lo spirito cristiano- come è la negazione dell’o<strong>di</strong>o, della violenza, della<br />

sopraffazione, è maestra <strong>di</strong> amore, <strong>di</strong> fraternità, <strong>di</strong> equanimità, <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> ogni libertà <strong>di</strong><br />

pensiero e <strong>di</strong> coscienza.<br />

Ma i tempi sono quelli che sono ed il regime al potere non intende tollerare idee ed ideali<br />

<strong>di</strong>versi dai propri e cominciano le <strong>di</strong>fficoltà e le Le pressioni<br />

PROBLEMI E DIFFICOLTA’-2-(81/3) Noi, in parte per la scarsezza delle nostre Sezioni,<br />

siamo ancora assai poco e assai male conosciute. Per questo ogni tanto ci sentiamo <strong>di</strong>re<br />

che le Associazioni giovanili sono ormai troppe, e che – anche in vista delle <strong>di</strong>fficoltà che<br />

le nuove ci creano - sarebbe meglio semplificare, aggregarsi all’<strong>una</strong> o l’altra delle più<br />

fort<strong>una</strong>te o numerose. (...) Dobbiamo rispondere che noi – pur tutte rispettandole e<br />

fraternamente considerandole – non possiamo aggregarci ad alc<strong>una</strong> altra Associazione,<br />

perché la nostra, ricca <strong>di</strong> milioni e milioni <strong>di</strong> giovani dei due sessi, è mon<strong>di</strong>ale, e (...)<br />

esclude il partito politico, poiché accoglie giovani <strong>di</strong> ogni parte, come <strong>di</strong> ogni fede.<br />

Dobbiamo rispondere che, se in Italia scomparissero le Associazioni scoutistiche, sarebbe<br />

per la Patria nostra un sintomo umiliante, mentre tutte le Nazioni civili (...) le considera con<br />

onore <strong>di</strong> pure e sane forze nazionali (...).<br />

Le accuse<br />

Eppure – come gli Esploratori – siamo accusate <strong>di</strong> internazionalismo. Sì, la nostra Unione<br />

Nazionale (...) fa parte <strong>di</strong> <strong>una</strong> Associazione Mon<strong>di</strong>ale; come è mon<strong>di</strong>ale la Croce Rossa. È<br />

<strong>una</strong> Associazione sorta in Inghilterra, ma non <strong>ha</strong> nulla <strong>di</strong> esotico poiché (...) si adatta ad<br />

ogni Paese (ed) è libera da ogni legame che non sia la Legge ed il Decalogo. Siamo<br />

Nazionali ed Internazionali ad un tempo. Internazionali , quin<strong>di</strong>, non nel senso dei senza<br />

patria ma nel senso dei Cristiani; e perciò sentiamo e vogliamo la fraternità umana, che<br />

(...) ci insegna ad essere elementi <strong>di</strong> pace, fra gli uomini e fra i popoli. Siamo<br />

Internazionali, perché il nostro patriottismo non è fatto <strong>di</strong> un nazionalismo miope, gretto,<br />

astioso, ma <strong>di</strong> un amore della Patria nostra troppo grande e troppo santo per non<br />

3


ispettare quello degli altri; <strong>di</strong> un amore che ci fa prendere parte ai nostri Congressi<br />

Internazionali con animo fraterno ed in pari tempo con fiero cuore <strong>di</strong> rappresentanti d’Italia.<br />

(...). Noi non possiamo essere altro che noi:<br />

le risposte sono ferme.<br />

Ma tutto ciò non basta. E nel marzo 1927 anche all’Unione Nazionale vengno fatte<br />

cessare, d’imperio, le attività.<br />

Al pari <strong>di</strong> altri scaut, anche la Giacomelli portò avanti la propria jungla silente organizzando<br />

escursioni in montagna e visite ai cimiteri ed ai sacrari <strong>di</strong> guerra.<br />

Poi, nel 1946, alla ripresa, alle soglie dei novant’anni, ebbe ancora la forza <strong>di</strong> fondare<br />

<strong>una</strong> sezione FIGE e si battè affinchè lo scautismo femminile operasse unito. Una speranza<br />

vana.<br />

infine, nel 1949, “la Nonna” conclude la sua vita terrena<br />

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