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IV lezione_tre modi di pensare la casa.versione provvisoria

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Abitare nel moderno: <strong>la</strong> <strong>casa</strong> recinta, <strong>la</strong> <strong>casa</strong> in orizzontale, <strong>la</strong> <strong>casa</strong> in altezza.<br />

Fondamenti <strong>di</strong> progettazione architettonica 1° A . L.Franciosini<br />

C..E.Jeanneret, Le Corbusier , vil<strong>la</strong> Stain a Garches , 1927<br />

F.L.Wright <strong>casa</strong> Pauson, Phoenix 1939<br />

Mies Van der Rohe, Row House with Interior Court, 1938


Tre <strong>mo<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>pensare</strong> l’abitare<br />

La storia, nel rapporto con l’architettura del xx sec, il movimento<br />

moderno, ci ha insegnato a guardare con ammirazione<br />

l’esperienza architettonica dei gran<strong>di</strong> maestri e il loro<br />

sperimentalismo: una impostazione che ha fatto prevalere<br />

l’interesse per l’avanguar<strong>di</strong>a, <strong>la</strong> novità, l’invenzione formale,<br />

l’espressione in<strong>di</strong>viduale come le con<strong>di</strong>zioni per assicurare <strong>la</strong><br />

qualità del fare architettura , dando per scontato l’annul<strong>la</strong>mento<br />

tout court dei valori del<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione e del<strong>la</strong> cultura seco<strong>la</strong>re che<br />

ra<strong>di</strong>ca l’architettura nel<strong>la</strong> sua <strong>di</strong>mensione reale: antropologica,<br />

tecnica, socio- economica etc . Secondo tale impostazione è<br />

anche comprensibile quel<strong>la</strong> metodologia <strong>di</strong> indagine che vede allo<br />

stu<strong>di</strong>o dei movimenti d’avanguar<strong>di</strong>a, associare paralle<strong>la</strong>mente gli<br />

sperimentalismi artistici delle arti figurative.( cubismo, purismo<br />

espressionismo, neop<strong>la</strong>sticismo, astrattismo etc. ).<br />

Le architetture che vengono analizzate, rappresentano una<br />

se<strong>lezione</strong> <strong>di</strong> autori e <strong>di</strong> opere espressione <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> cultura<br />

«moderna» <strong>di</strong> cui siamo, in parte , debitori. Ma queste<br />

architetture vengono qui esplorate cercando <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare non<br />

solo i tratti singo<strong>la</strong>ri ed irripetibili che ne fanno dei modelli, degli<br />

esercizi formali, tecnici esemp<strong>la</strong>ri ma anche <strong>di</strong> riconoscerne il<br />

loro appartenere al<strong>la</strong> più vasta e tipizzabile cultura architettonica<br />

: in al<strong>tre</strong> parole si tenta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare quei contenuti ,fondativi<br />

ed archetipici, che sono all’ origine dei processi ideativi e che<br />

hanno più a che vedere con l’interesse verso il ripetersi delle<br />

cose, le consuetu<strong>di</strong>ni e le somiglianze, le continuità dei processi e<br />

delle tra<strong>di</strong>zioni piuttosto che con le ideazioni inventive fuori dal<strong>la</strong><br />

storia e dal tempo.<br />

Le <strong>tre</strong> categorie , <strong>la</strong> <strong>casa</strong> recinta, <strong>la</strong> <strong>casa</strong> in orizzontale , <strong>la</strong> <strong>casa</strong> in<br />

altezza identificano <strong>tre</strong> <strong>mo<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>pensare</strong> <strong>la</strong> <strong>casa</strong> dell’uomo: <strong>tre</strong><br />

<strong>mo<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> immaginare le poetiche dello spazio ra<strong>di</strong>cate nel<strong>la</strong><br />

profon<strong>di</strong>tà del tempo e dell’abitare.<br />

<strong>la</strong> <strong>casa</strong> recinta<br />

<strong>la</strong> <strong>casa</strong> in orizzontale<br />

<strong>la</strong> <strong>casa</strong> in altezza


La <strong>casa</strong> recinta è un reticolo sul piano e rimanda ad una spazialità introversa , iso<strong>la</strong>ta e chiusa, ferma e stabile. La<br />

corte, luogo cinto e vuoto, rappresenta una stanza a cielo aperto: fulcro dell’organizzazione spaziale e funzionale<br />

del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> . Da lì, estraniati dal<strong>la</strong> visione del paesaggio, si osserva il cielo e si partecipa attraverso il <strong>di</strong>segno delle<br />

ombre, del percorso ciclico del<strong>la</strong> luce, così che quell’ internità esterna, assumi un carattere me<strong>di</strong>tativo, contemp<strong>la</strong>tivo<br />

ed astratto; da lì si in<strong>di</strong>rizza e si conserva l’acqua e si partecipa del<strong>la</strong> vita domestica e pubblica del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>. La sua forma<br />

è definita da un alto muro che abbraccia e obbliga tutti gli ambienti vitali, a cercare in quel baricentro , in quel pozzo<br />

<strong>di</strong> luce e d’aria , <strong>la</strong> loro ragione spaziale e funzionale. La soglia d’accesso, <strong>la</strong> porta, rompe l’assioma , interviene sul<strong>la</strong><br />

continuità materica concedendo il passo.<br />

La <strong>casa</strong> orizzontale è una linea sul piano e rimanda ad un sistema tettonico che proietta ed integra l’alloggio al<br />

paesaggio. Spazialità aperta, espansa, estroversa : un succedersi l <strong>di</strong> spazi concatenati l’un l’altro, in continuo <strong>di</strong>alogo<br />

percettivo tra i valori d’intimità dell’abitare e le qualità del contesto . Essa assume identità <strong>di</strong>verse in rapporto alle<br />

caratteristiche morfologiche del suolo che incontra: è muro quando, poggiandosi sul piano è fronte permeabile; è <strong>di</strong>ga<br />

quando , inserita tra l’avval<strong>la</strong>mento del passo, è barriera; è ponte , quando sospesa tra le opposte rive <strong>la</strong>scia fluire in<br />

continuità lo spazio; è piattaforma, quando ra<strong>di</strong>cata sul<strong>la</strong> sommità nervosa del pianoro, è un belvedere; è terrazzo<br />

quando s<strong>la</strong>nciata nel vuoto, è prua, ultimo fine; è galleria, quando poggiandosi lungo un pen<strong>di</strong>o è percorso che mira.<br />

Una spazialità tanto permeabile - continui tensioni sollecitano lo scambio <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto tra valori conclusi e<br />

protetti e l’incommensurabile <strong>di</strong>stendersi del<strong>la</strong> natura- tanto esposta e vulnerabile al clima, al sole, al rapporto con il<br />

suolo.<br />

La <strong>casa</strong> in altezza è un punto sul piano e rimanda ad un sistema tettonico spaziale che si struttura sul tema del<strong>la</strong><br />

crescita verticale e dell’ascensione. Sequenze spaziali, rego<strong>la</strong>ri o con intervalli improvvisi, si succedono, vinco<strong>la</strong>te al<strong>la</strong><br />

rigida geometria dell’attacco a terra, progredendo lungo <strong>la</strong> verticale che culmina <strong>la</strong>ddove <strong>la</strong> <strong>casa</strong> offre <strong>la</strong> sua<br />

massima permeabilità: libera <strong>la</strong> visione e offre al<strong>la</strong> luce gli spazi. . La <strong>casa</strong> in altezza prende vista e luce dal perimetro<br />

rego<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> scato<strong>la</strong> e gli ambienti vitali si stringono intorno al<strong>la</strong> voragine del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> . Un giar<strong>di</strong>no pensile, un<br />

belvedere, conclude consentendo « al<strong>la</strong> giusta luce e al sole <strong>di</strong> entrare dappertutto» . Apertura e chiusura,<br />

permeabilità e impenetrabilità sono caratteri che <strong>di</strong>chiarano con sincera fedeltà il principio del<strong>la</strong> struttura e del<strong>la</strong><br />

gravità, severo fondamento del<strong>la</strong> costruzione in altezza che vede progressivamente alleggerirsi le membrature , dal<br />

basamento al coronamento.


La <strong>casa</strong> recinta<br />

Babilonia, <strong>la</strong> grande <strong>casa</strong>: quartiere residenziale, VIII-VII sec<br />

a.C.<br />

G. Fattori, In vedetta, 1872.<br />

La <strong>casa</strong> recinta è un reticolo ( marca con assertività il limita tra dentro e fuori): rimanda<br />

ad una spazialità introversa , iso<strong>la</strong>ta e chiusa, ferma e stabile. La corte, luogo cinto e<br />

vuoto, rappresenta una stanza a cielo aperto: fulcro dell’organizzazione spaziale e<br />

funzionale del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> . Da lì, estraniati dal<strong>la</strong> visione del paesaggio, si osserva il cielo e si<br />

partecipa attraverso il <strong>di</strong>segno delle ombre, del percorso ciclico del<strong>la</strong> luce, così che<br />

quell’ internità esterna, assumi un carattere me<strong>di</strong>tativo, contemp<strong>la</strong>tivo ed astratto; da<br />

lì si in<strong>di</strong>rizza e si conserva l’acqua e si partecipa del<strong>la</strong> vita domestica e pubblica del<strong>la</strong><br />

<strong>casa</strong>. La sua forma è definita da un alto muro che abbraccia e obbliga tutti gli ambienti<br />

vitali, a cercare in quel baricentro , in quel pozzo <strong>di</strong> luce e d’aria , <strong>la</strong> loro ragione<br />

spaziale e funzionale. La soglia d’accesso, <strong>la</strong> porta, rompe l’assioma , interviene sul<strong>la</strong><br />

continuità materica concedendo il passo.


Una petit maison a Corseaux-Vevey, <strong>la</strong>go <strong>di</strong> Lémen , 1925<br />

L’esterno è sempre dentro.<br />

Le Corbusier<br />

Le Corbusier ha costruito questa picco<strong>la</strong> <strong>casa</strong> per i suoi genitori una <strong>casa</strong> per due persone senza servitù. Il primo dono fu <strong>la</strong><br />

pianta : il sole, il <strong>la</strong>go le alpi sono davanti, regnano da Est ad Ovest. Ecco cosa con<strong>di</strong>zionerà <strong>la</strong> pianta. Il secondo dono « <strong>la</strong><br />

machine à habiter».<br />

La picco<strong>la</strong> <strong>casa</strong> sembra chiarire in modo essenziale il rapporto tra il luogo ( i suoi catratteri ) e <strong>la</strong>bitare, l’nse<strong>di</strong>arsi:<br />

delimitare, escludere, aprire, guardare, coprire , proteggere, dare al paesaggio una sca<strong>la</strong> umana.<br />

"Lo scopo del recinto ,che vedete qui, è <strong>di</strong> chiudere <strong>la</strong> vista a nord, a<br />

est, in parte a sud e ad ovest: le paysage omniprésent sur toutes les<br />

faces, omnipotent, devient <strong>la</strong>ssant. ( noioso) Avete notato che in<br />

queste con<strong>di</strong>zioni, non "sembra" più comprensibile? Perché il<br />

paesaggio conti, è necessario limitare <strong>la</strong> visione attraverso una scelta<br />

ra<strong>di</strong>cale: raccogliere gli orizzonti ( le visuali) aprendo le pareti in alzato<br />

nei punti strategici. La rego<strong>la</strong> è questa : i muri a nord, est e sud sono in<br />

"c<strong>la</strong>usura" cosi, <strong>la</strong> piazzetta, <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci metri <strong>di</strong> <strong>la</strong>rghezza <strong>di</strong>venta un<br />

giar<strong>di</strong>no concluso, un interno. La parete sud, invece, è stata aperto (<br />

trafitta) con un buco quadrato proporzionato al<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione umana.<br />

Ugualmente ( il muro è importante )per creare ombra e frescura.<br />

Improvvisamente, <strong>la</strong> parete si ferma e lo spettacolo sorge: luce,<br />

spazio, acqua e montagne questo "


Il luogo<br />

Il terreno prescelto per <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> questo picco<strong>la</strong><br />

<strong>casa</strong> <strong>di</strong> 56 mq. sembra, attraverso i <strong>di</strong>segni autografi <strong>di</strong><br />

L.c., trascinare su <strong>di</strong> sé, seguendo le principali <strong>di</strong>rettrici<br />

territoriali, l’intera geografia dell’Europa continentale:<br />

Mi<strong>la</strong>no, Marsiglia, Parigi, Londra, Berlino, Amsterdam,<br />

Vienna sono tutte là <strong>di</strong>sposte a corona rispetto a quel<br />

centro.<br />

Esso riven<strong>di</strong>ca tutta <strong>la</strong> sua importanza, <strong>la</strong> sua ferma<br />

stabilità e <strong>la</strong> sua forza attrattiva. Intorno al <strong>la</strong>go <strong>di</strong> Lémen,<br />

nei pressi <strong>di</strong> Ginevra, immersa nel paesaggio delle alpi<br />

svizzere, <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> residenza progettata da L.C. per i<br />

genitori, riunisce entro i suoi limiti, fissati dal recinto, tutta<br />

l’essenza, tutti i valori dell’abitare quel luogo.<br />

Sembrerebbe quasi poter affermare che quel<strong>la</strong> natura ,<br />

quell’identità fisica, quel<strong>la</strong> solenne armonia che si riflette<br />

dall’ incontro tra l’immagine cristallina e tersa delle cime e<br />

<strong>la</strong> trasparenza delle acque, prenda origine e significato<br />

solo a partire da quel possesso, da quello spazio destinato<br />

all’abitare. Come a <strong>di</strong>re che il luogo e il suo paesaggio ,<br />

prendano visibilità, identità, riconoscibilità, proprio a<br />

partire da quel<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> <strong>casa</strong>. E’ dentro quell’intervallo<br />

fissato, dentro i limiti fisici del recinto realizzato ai bor<strong>di</strong><br />

del <strong>la</strong>go, che quell’infinito scorrere dello spazio in pura<br />

espansione , si p<strong>la</strong>chi <strong>di</strong>ventando visione dove prende<br />

forma <strong>la</strong> densità del tempo, lo spessore del<strong>la</strong> durata e <strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>mensione esistenziale del paesaggio.<br />

Geografia L.C. 1923


"Lo scopo del recinto ,che vedete qui, è <strong>di</strong> chiudere <strong>la</strong><br />

vista a nord, a est, in parte a sud e ad ovest: le paysage<br />

omniprésent sur toutes les faces, omnipotent, devient<br />

<strong>la</strong>ssant. ( noioso) Avete notato che in queste con<strong>di</strong>zioni,<br />

non "sembra" più comprensibile? Perché il paesaggio<br />

conti, è necessario limitare <strong>la</strong> visione attraverso una<br />

scelta ra<strong>di</strong>cale: raccogliere gli orizzonti ( le visuali)<br />

aprendo le pareti in alzato nei punti strategici. La rego<strong>la</strong><br />

è questa : i muri a nord, est e sud sono in "c<strong>la</strong>usura"<br />

cosi, <strong>la</strong> Piazzetta, <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci metri <strong>di</strong> <strong>la</strong>rghezza <strong>di</strong>venta un<br />

giar<strong>di</strong>no concluso, un interno. La parete sud, invece, è<br />

stata aperto ( trafitta) con un buco quadrato<br />

proporzionato al<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione umana. Ugualmente ( il<br />

muro è importante )per creare ombra e frescura.<br />

Improvvisamente, <strong>la</strong> parete si ferma e lo spettacolo<br />

sorge: luce, spazio, acqua e montagne questo "


Dentro/ fuori , aprire /chiudere, <strong>di</strong>ffondere/trattenere.<br />

La logica inse<strong>di</strong>ativa. L’e<strong>di</strong>ficio si presenta introverso, impermeabile,<br />

e chiuso vero <strong>la</strong> strada <strong>la</strong>sciando svettare ol<strong>tre</strong> il muro <strong>di</strong> cinta il<br />

volume e le sommità delle chiome degli alberi <strong>di</strong>mostrando così<br />

l’esistnza <strong>di</strong> uno spazio raccolto , curato e protetto .


Dentro/ fuori , aprire /chiudere, <strong>di</strong>ffondere/trattenere<br />

Sul fronte opposto a Sud il protagonista è il paesaggio: il recinto si apre <strong>la</strong>sciando allo spazio interno<br />

del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> , allo sguardo che attraversa quel<strong>la</strong> camera oscura, l’insindacabile ruolo <strong>di</strong> unico testimone<br />

del<strong>la</strong> visione. Ma il recinto non è perso del tutto, ne rimane un frammento : una parete lunga 10 metri al<br />

centro del<strong>la</strong> quale , fissa , campeggia una finestra- quasi fosse un rudere <strong>di</strong> una vecchia <strong>casa</strong> , con <strong>la</strong> sua<br />

memoria bagnata <strong>di</strong> umanità- si eleva a circoscrivere un piccolo giar<strong>di</strong>no: è l’ombra, è <strong>la</strong> frescura, è <strong>la</strong><br />

protezione dal vento che rendono quel <strong>la</strong>certo così vitale e necessario. E poi attraverso quel<strong>la</strong> cornice<br />

ritagliata sul<strong>la</strong> superficie bianca ed abbagliata dal<strong>la</strong> luce da Sud – quasi fossimo sul<strong>la</strong> costa dell’Egeo- <strong>la</strong><br />

visone <strong>di</strong> quel paesaggio si fa più precisa, perfettamente chiara, esclusiva, pittorica, sve<strong>la</strong>ndo <strong>la</strong> sostanza<br />

estetica <strong>di</strong> quel paesaggio.


Casa con corte interna, pianta e veduta prospettica del<br />

giar<strong>di</strong>no. Luglio 1911<br />

Knzaluk , Bulgaria.<br />

Grande <strong>casa</strong> con pergo<strong>la</strong>to e muro <strong>di</strong> cinta. In questa corte<br />

dove arriviamo ci danno delle rose e spruzzano sulle<br />

nos<strong>tre</strong> camicie qualche<br />

Viaggio in Oriente luglio 1911: Rdosto case <strong>di</strong> vil<strong>la</strong>ggio entro<br />

grande recinto con albero .<br />

Tutto il vil<strong>la</strong>ggio è costruito così formato da un certo numero <strong>di</strong><br />

rettangoli che formano corti, strade comuni etc. Il tipo proviene<br />

dall’aperta campagna dove questo sistema offre il vantaggio <strong>di</strong><br />

una <strong>di</strong>mora assolutamente chiusa. ( da « Oeuvre compléte)


... La raison d’é<strong>tre</strong> du mur de cloture que l’on voit<br />

ici est de fermer <strong>la</strong> vue au nord, à l’est, en partie<br />

au sud, à l’ouest; le paysage omnipresent sur<br />

tutes les faces, omnipopotent, devien <strong>la</strong>ssant..<br />

Avez-vous observé le paysage compte,<br />

Il faut de limiter, le <strong>di</strong>mensionner par une décision<br />

ra<strong>di</strong>cale: boucher les horizons en élevant des<br />

murs et ne les réléler, par interruption de murs,<br />

qu’en des points stratégi ques.<br />

….improvvisamente, il muro si ferma, e lo spettacolo sorge: luce, spazio, questa<br />

acqua e queste montagne . Volià le tour est joué!


Sul fronte ad est del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> (<strong>di</strong> appena 4 metri <strong>di</strong> spessore) si accosta una loggia: luogo ameno dove<br />

sedere, contemp<strong>la</strong>re orientando l’osservazione da un <strong>la</strong>to verso il giar<strong>di</strong>no concluso e dall’altro, vero<br />

sud, sull’orizzonte segnato dal profilo dei monti. Una porta e <strong>tre</strong> gra<strong>di</strong>ni giustapposti al<strong>la</strong> facciata -<br />

tanto da <strong>di</strong>chiarare <strong>la</strong> quota sopraelevata del calpestio interno rispetto al giar<strong>di</strong>no- segnano l’ingresso .<br />

Dal <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> L.C. : <strong>la</strong> spazialità del<strong>la</strong> loggia, l’estensione esterna del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>, un volume <strong>di</strong> spazio<br />

contenuto e protetto dagli sostegni metallici; il basso parapetto, apre <strong>la</strong> visuale in piena luce sul <strong>la</strong>go e<br />

sui monti; il muro, residuo del recinto, tutto in ombra che si oppone al Sud, provocando così ombra e<br />

frescura; e poi, per ultimo, quel<strong>la</strong> porzione rego<strong>la</strong>re <strong>di</strong> luce e colore, quel<strong>la</strong> cornice attraverso <strong>la</strong><br />

quale, seduti, in piena armonia con l’ambiente, contemp<strong>la</strong>re <strong>la</strong> visone.


Trave in c.a. <strong>di</strong> 11m , altezza 1/10 del<strong>la</strong> luce<br />

finestra a nastro e tamponatura muraria<br />

Fondazione continua in c.a<br />

Pi<strong>la</strong>stro murario <strong>di</strong> sostegno del<strong>la</strong> trave <strong>di</strong> m.11<br />

carico concentrato


Mies Van der Rohe, Pa<strong>di</strong>glione tedesco dell’Esposizione<br />

universale <strong>di</strong> Barcellona, 1919.<br />

Aquisgrana 1886-Chicago1969.<br />

L’architettura <strong>di</strong> Mies van der Rohe fonda <strong>la</strong> propria concezione<br />

sui principi costruttivi così che <strong>la</strong> configurazione dell’e<strong>di</strong>ficio è<br />

compiuta dal<strong>la</strong> sua struttura, ovvero descrive i propri valori<br />

estetici attraverso <strong>la</strong> chiara enunciazione del processo logico che<br />

sovraintende <strong>la</strong> composizione del<strong>la</strong> forma attraverso le re<strong>la</strong>zioni<br />

tra gli elementi costruttivi. La netta separazione tra elementi<br />

strutturali e non strutturali, <strong>la</strong> pianta libera e aperta, descrivono<br />

una straor<strong>di</strong>naria sintesi dei suoi concetti strutturali e spaziali.<br />

Chiara strutturazione del<strong>la</strong> forma, basamento o piattaforma,<br />

recinto, appoggio dell’unità abitativa ( <strong>casa</strong>); compenetrazione <strong>di</strong><br />

piani orizzontali e verticali, <strong>di</strong>alettica tra superfici ( piani) opachi e<br />

trasparenti, struttura puntiforme e <strong>la</strong>s<strong>tre</strong> monolitiche ( so<strong>la</strong>io) <strong>di</strong><br />

copertura,<br />

…. Otto pi<strong>la</strong>stri cruciformi cromati tengono il tetto, sotto il quale<br />

si aprono spazi definita da <strong>di</strong>aframmi non portanti. Due bacini<br />

d’acqua abbelliscono <strong>la</strong> terrazza del pa<strong>di</strong>glione. Travertino<br />

romano per il basamento, onice e marmo verde delle alpi per le<br />

pareti, cristalli smerigliati e trasparenti per le superfici in vetro,<br />

acciaio cromato per i pi<strong>la</strong>stri e i te<strong>la</strong>i. Nel bacino si trova <strong>la</strong> statua<br />

<strong>di</strong> danzatrice <strong>di</strong> Geog Kolbe…


L’attacco a terra dell’e<strong>di</strong>ficio: un<br />

basamento in pietra <strong>di</strong> travertino<br />

rego<strong>la</strong>rizza ed eleva il piano base<br />

sul quale crescerà il muro <strong>di</strong><br />

«recinto » e il «Naos ».


Vuoto, assenza, silenzio.<br />

La logica <strong>di</strong> questo recinto è quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> chiudere ed iso<strong>la</strong>re, se pur in modo parziale, il pa<strong>di</strong>glione dal contesto dell’esposizione; tuttavia<br />

esso afferma un principio fondativo, archetipico e sacro dell’abitare , ovvero quello del prendere possesso <strong>di</strong> un luogo, riservandolo ad un<br />

«culto», identificandone una porzione e su quel<strong>la</strong> impronta erigere murature e aprire una soglia e <strong>la</strong>sciare che <strong>la</strong> luce entri.<br />

Un ambiente rattango<strong>la</strong>re, chiuso per <strong>tre</strong> <strong>la</strong>ti da un muro <strong>di</strong> <strong>tre</strong> metri, uniformemente costruito utilizzando gran<strong>di</strong> <strong>la</strong>s<strong>tre</strong> <strong>di</strong> travertino,<br />

isodome sia per <strong>la</strong> trama pavimentale che per l’elevazione , definisce un invaso vuoto, dalle misurate proporzioni , dove, unica eco del<br />

costante mutamento dell’universo, è uno specchio d’acqua fermo. Uno spazio <strong>di</strong> pace tranquil<strong>la</strong>, <strong>di</strong> silenzio arcano e <strong>di</strong> grande armonia. In<br />

questo spazio non ci sono fiori, non alberi, non aiuole, non vialetti. Questo spazio è destinato all’osservazione, al<strong>la</strong> contemp<strong>la</strong>zione per<br />

quanto così omogeneo, così privo d’accenti. C’è solo una lunga seduta <strong>di</strong> pietra dove <strong>la</strong> gente sta seduta in silenzio.


…L’uomo moderno, che celebra<br />

l’ornamento come espressione<br />

dell’esuberanza, artistica <strong>di</strong><br />

epoche passate, riconoscerà<br />

imme<strong>di</strong>atamente l’aspetto<br />

forzato, tortuoso e ma<strong>la</strong>to<br />

dell’ornamento moderno. Nessun<br />

ornamento può più essere<br />

inventato oggi da chi vive al<br />

nostro livello <strong>di</strong> civiltà…<br />

Ornamento e delitto<br />

Adolf Loos<br />

Una folta vegetazione, piena, colorata, appare <strong>di</strong>etro il muro per<br />

rafforzare <strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione del vuoto contenuto tra i setti murari: le<br />

pareti rappresentano lo sparti acque; l’uno, il bosco, è<br />

in<strong>di</strong>spensabile all’altro allo spazio sgombro del<strong>la</strong> corte.<br />

Il vuoto è accogliente, è modu<strong>la</strong>to dal<strong>la</strong> geometria dei reticoli dei<br />

rivestimenti <strong>la</strong>pidei, dal<strong>la</strong> rego<strong>la</strong> che ne scan<strong>di</strong>sce i ritmi prodotti<br />

dai giunti, come nel<strong>la</strong> musica scan<strong>di</strong>ta dai ritmi matematici e<br />

dalle proporzioni armoniche.


Ryoan ji , Temple, Kioto


… Più <strong>di</strong> una volta ho provato a <strong>pensare</strong><br />

a un appartamento nel quale ci fosse<br />

una stanza inutile, assolutamente e<br />

deliberatamente inutile. Non sarebbe<br />

stato un ripostiglio, non sarebbe stata<br />

una camera da letto supplementare, né<br />

un corridoio, né uni sgabuzzino, né un<br />

angolino. Sarebbe stato uno spazio<br />

senza funzione. Non sarebbe servito a<br />

nul<strong>la</strong> , non avrebbe rinviato a nul<strong>la</strong>.<br />

Nonostante i molti sforzi, seguire fino in<br />

fondo questa idea, quest’immagine. Il<br />

linguaggio stesso, mi sembra, si è<br />

rive<strong>la</strong>to inadatto a descrivere questo<br />

nul<strong>la</strong>, questo vuoto, quasi si potesse<br />

par<strong>la</strong>re soltanto <strong>di</strong> quel che è pieno ,<br />

utile e funzionale.<br />

Espèces d'espaces (Galilée, 1974),.<br />

Roberta Delbono, Specie <strong>di</strong> spazi,<br />

Torino, 2008


Le due corti (<strong>di</strong> travertino e <strong>di</strong> marmo delle alpi) caratterizzate dalle<br />

vasche d’acqua


Schema del<strong>la</strong> struttura puntiforme e delle murature <strong>di</strong><br />

tamponatura;<br />

Rapporto servito servente, <strong>di</strong>stribuzione e esposizione<br />

al<strong>la</strong> luce


Mies van der Rohe<br />

Il recinto: <strong>casa</strong> con <strong>tre</strong> corti<br />

Il confine che delimita questa <strong>casa</strong> è costituito da un muro<br />

perimetrale in mattoni alto come un piano. Il tetto copre<br />

solo parzialmente l’area recinta ed è sorretto da una<br />

struttura <strong>di</strong> pi<strong>la</strong>stri in acciaio. Le aree a cielo aperto sono<br />

destinate a giar<strong>di</strong>no. La tettonica a pi<strong>la</strong>stri consente una<br />

artico<strong>la</strong>zione degli spazi in<strong>di</strong>pendente e libera da vincoli<br />

strutturali come avvenne per il Pa<strong>di</strong>glione <strong>di</strong> Barcellona del<br />

1929. In questo luogo lo spazio dell’abitare è protetto ed<br />

estraniato dal contesto naturale. Le aree pavimentate con<br />

gran<strong>di</strong> <strong>la</strong>s<strong>tre</strong> <strong>di</strong> travertino 1x1m si estendono in continuità<br />

ol<strong>tre</strong> gli ambienti protetti del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>.


Cappotto interno e iso<strong>la</strong>mento<br />

da considerare in<strong>di</strong>spensabili secondo le<br />

attuali criteri costruttivi:<br />

Fondazione continua in c.a.<br />

So<strong>la</strong>i <strong>di</strong> calpestio a soletta piena in c.a. e<br />

massetto <strong>di</strong> sottofondo per pavimento.<br />

Muratura portante <strong>di</strong> mattoni a 3 teste<br />

spessore 36 cm.<br />

Iso<strong>la</strong>mento termico;<br />

Fodera interna in <strong>la</strong>terizio forato spessore<br />

12 cm.<br />

Controsoffitto in <strong>la</strong>terizio forato intonacato<br />

e verniciato;<br />

So<strong>la</strong>io in <strong>la</strong>terizio con or<strong>di</strong>tura primaria in<br />

travi <strong>di</strong> acciaio IPE;<br />

Strato <strong>di</strong> coibentazione<br />

Massetto per <strong>la</strong> formazione delle pendenze;<br />

Manto <strong>di</strong> impermeabilizzazione<br />

Sottofondo <strong>di</strong> allettamento e manto <strong>di</strong><br />

protezione<br />

Schema delle strutture portanti:<br />

murature, pi<strong>la</strong>stri e travi in acciaio,<br />

so<strong>la</strong>io <strong>di</strong> copertura.


Mies van der Rohe<br />

Il recinto: <strong>casa</strong> a <strong>tre</strong> corti, progetto 1934<br />

Gruppo <strong>di</strong> case a corte in mattoni. L’adozione <strong>di</strong> questa<br />

organizzazione conduce a sistemi urbani in cui prevale un forte<br />

senso dell’intimità.


Mies van der Rohe, Gruppi <strong>di</strong> case a corte con accesso dal<strong>la</strong> strada 1938


La <strong>casa</strong> orizzontale<br />

Tempio <strong>di</strong> Apollo, Thermon VII sec a.C.<br />

Andrew Wyeth,Her room, ( non datato)<br />

La <strong>casa</strong> orizzontale è una linea : <strong>la</strong> <strong>casa</strong> orizzontale, rimanda ad un sistema tettonico<br />

che proietta ed integra l’alloggio al paesaggio. Spazialità aperta, espansa, estroversa :<br />

un succedersi l <strong>di</strong> spazi concatenati l’un l’altro, in continuo <strong>di</strong>alogo percettivo tra i<br />

valori d’intimità dell’abitare e le qualità del contesto . Essa assume identità <strong>di</strong>verse in<br />

rapporto alle caratteristiche morfologiche del suolo che incontra: è muro quando,<br />

poggiandosi sul piano è fronte permeabile; è <strong>di</strong>ga quando , inserita tra l’avval<strong>la</strong>mento<br />

del passo, è barriera; è ponte , quando sospesa tra le opposte rive <strong>la</strong>scia fluire in<br />

continuità lo spazio; è piattaforma, quando ra<strong>di</strong>cata sul<strong>la</strong> sommità nervosa del<br />

pianoro, è un belvedere; è terrazzo quando s<strong>la</strong>nciata nel vuoto, è prua, ultimo fine;<br />

è galleria, quando poggiandosi lungo un pen<strong>di</strong>o è percorso che mira.<br />

Una spazialità tanto permeabile - continui tensioni sollecitano lo scambio <strong>di</strong>retto o<br />

in<strong>di</strong>retto tra valori conclusi e protetti e l’incommensurabile <strong>di</strong>stendersi del<strong>la</strong> natura-<br />

tanto esposta e vulnerabile al clima, al sole, al rapporto con il suolo.


Gunnar Asplund , 1885-194<br />

vil<strong>la</strong> Snelmann 1917-18<br />

Il c<strong>la</strong>ssicismo nor<strong>di</strong>co: tra tra<strong>di</strong>zione<br />

vernaco<strong>la</strong>re e tra<strong>di</strong>zione colta<br />

….si <strong>di</strong>mentica che più importante seguire lo stile del luogo<br />

che non quello del tempo (Erik Gunnar Asplund “Aktuel<strong>la</strong><br />

arkitetoniska faror för Stockholm, hireshusen“)


L’immagine <strong>di</strong> <strong>casa</strong> Snellman, integrata nel<strong>la</strong> natura scan<strong>di</strong>nava<br />

muove quel sentimento <strong>di</strong> familiarità legato al ripetersi degli<br />

eventi e delle cose: i materiali, le forme, i colori, le tecniche , le<br />

atmosfere, descrivano i valori del<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione ovvero <strong>la</strong><br />

memoria depositata nel<strong>la</strong> realtà, ciò che assicura <strong>la</strong> continuità<br />

tra passato e presente.<br />

Ricomporre co<strong>di</strong>ci figurativi, convenzioni, forme connotative<br />

dell’architettura e del<strong>la</strong> costruzione derivanti dal<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione, è<br />

l’operazione culturale sul<strong>la</strong> quale si basa <strong>la</strong> filosofia <strong>di</strong> questa<br />

semplice <strong>casa</strong>.<br />

Dell’architettura vernaco<strong>la</strong>re come manifestazione<br />

dell’essenzialità costruttiva, si eleva da un <strong>la</strong>to <strong>la</strong> sua<br />

espressione prima , depurata da ogni forma romantica e<br />

<strong>di</strong>alettale, e dall’altra, attraverso l’uso <strong>di</strong> elementi compositivi<br />

costruttivi e tipologici derivanti dal<strong>la</strong> cultura del linguaggio<br />

c<strong>la</strong>ssico, quell’immagine «popo<strong>la</strong>re» si eleva <strong>di</strong>ventando epica,<br />

racconto e mito, oggetto <strong>di</strong> contemp<strong>la</strong>zione.<br />

Il linguaggio c<strong>la</strong>ssico universale irrompe su quello popo<strong>la</strong>re e<br />

<strong>di</strong>alettale.<br />

.Tra<strong>di</strong>zione deriva da tradere, trasmettere. Ciò che si intende è<br />

il nesso tra le generazioni, il passare in ere<strong>di</strong>tà da un membro<br />

all’altro; beninteso anche le tra<strong>di</strong>zioni artigianali. La paro<strong>la</strong><br />

suggerisce l’immagine del<strong>la</strong> vicinanza fisica, dell’imme<strong>di</strong>atezza,<br />

il fatto che una mano deve ricevere <strong>la</strong> cosa dall’altra. ( Stefano<br />

Ray).<br />

«Nel corso <strong>di</strong> questo <strong>la</strong>voro non abbiamo neanche per un attimo<br />

pensato <strong>di</strong> fare un trattato scientifico esauriente sull’arte <strong>di</strong> costruire in<br />

campagna perché per questo occorrono ricerche <strong>di</strong> altro tipo e sono<br />

già in movimento al<strong>tre</strong> forze specializzate. No ci auguriamo, con questa<br />

panoramica sul<strong>la</strong> nostra arte nazionale <strong>di</strong> costruire in campagna come<br />

era prima che iniziasse <strong>la</strong> decadenza, <strong>di</strong> risvegliare <strong>la</strong> capacità del<strong>la</strong><br />

gente <strong>di</strong> vedere ciò che resta nelle proprie zone, <strong>di</strong> iniziare a valorizzare<br />

le esperienze centenarie dei nostri antenati ed appropriarsene per<br />

utilizzarle.<br />

Mettendo insieme costruzione e tipi <strong>di</strong> costruzioni caratteristici <strong>di</strong> varie<br />

regioni, il libro vuole costringere il lettore a vedere come il modo <strong>di</strong><br />

costruire sia stato adattato ai <strong>di</strong>versi paesaggi e come essi <strong>di</strong>ventato<br />

caratterizzante <strong>di</strong> questi, comprendere come attraverso l’adattamento<br />

e <strong>la</strong> fedeltà al<strong>la</strong> natura <strong>la</strong> nostra arte <strong>di</strong> costruire in campagna è un<br />

importante modello sia pratico che artistico.<br />

Proprio per questi propositi è necessario un risveglio. […] le semplici,<br />

molte volte, povere immagini, raccolte sui seguenti fogli, hanno<br />

dunque molto da dare a chi vuole ricevere. Le immagini par<strong>la</strong>no, in<br />

linea <strong>di</strong> massima da se. La scrittura che segue intende soprattutto<br />

in<strong>di</strong>care le forme del<strong>la</strong> costruzione caratteristiche delle varie zone.<br />

Le immagini sono spesso state scelte in modo da evidenziare come le<br />

costruzioni costituiscono, con <strong>la</strong> natura circostante, un quadro<br />

compatto. Questo interesse è prevalso su quello <strong>di</strong> mostrare dettagli o<br />

costruzioni specifiche. Ogni immagine è come leggere un bel racconto<br />

su una parte <strong>di</strong> terra svedese. Cosi è l’arte <strong>di</strong> costruire: come<br />

una giuntura in un paesaggio realizzato a colori o raccontato a parole.»


La <strong>casa</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>spone nell’angolo opposto dell’ingresso. Un viale<br />

corre parallelo al confine mantenendosi accostato per poi in<br />

prossimità del fabbricato <strong>di</strong><strong>la</strong>tarsi in s<strong>la</strong>rgo. Una grande quercia<br />

in<strong>di</strong>rizza lo sguardo sul<strong>la</strong> <strong>casa</strong> composta ad L così da determinare<br />

una chiusura lungo l’asse d’arrivo.


L’organizzazione del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> e elementare: struttura configurata ad L<br />

in muratura portante copertura a due falde.


La chiarezza come obiettivo<br />

Mies Van der Rohe<br />

Costruire,1923<br />

Noi non riconosciamo alcun problema formale, bensì soltanto problemi costruttivi.<br />

L a forma non è il fine, bensì il risultato del nostro <strong>la</strong>voro.<br />

Non esiste alcuna forma in sé.<br />

La vera pienezza <strong>di</strong> forma è con<strong>di</strong>zionata e s<strong>tre</strong>ttamente legata ai propri compiti : sì, è l’espressione più elementare del<strong>la</strong> loro<br />

soluzione.<br />

La forma come fine è formalismo: e noi lo rifiutiamo.<br />

Al<strong>tre</strong>ttanto poco aspiriamo ad uno stile.<br />

Anche <strong>la</strong> volontà <strong>di</strong> stile e formalista.<br />

Noi abbiamo al<strong>tre</strong> preoccupazioni.<br />

Ci preme sostanzialmente <strong>di</strong> liberare <strong>la</strong> pratica del costruire dal<strong>la</strong> specu<strong>la</strong>zione estetica, e <strong>di</strong> riportare il costruire a ciò che<br />

deve esclusivamente essere, ossia<br />

Costruire.<br />

Sul<strong>la</strong> forma architettonica 1927<br />

Io non oppongo al<strong>la</strong> forma, ma soltanto al<strong>la</strong> forma come fine. E lo faccio proprio sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> esperienze e <strong>di</strong><br />

convinzioni che ne sono derivate.<br />

La forma come scopo sfocia sempre nel formalismo.<br />

Infatti questo sforzo si rivolge non verso un interno, bensì verso un esterno. Ma solo un interno vivente ha un esterno vivente.<br />

Soltanto un’intensità <strong>di</strong> vita ha un’intensità <strong>di</strong> forma.<br />

Ogni come e sostenuto da un « che cosa».<br />

Ciò che privo <strong>di</strong> forma non è peggiore <strong>di</strong> ciò che ha un eccesso <strong>di</strong> forma. Il primo è nul<strong>la</strong>, il secondo è apparenza.<br />

Una forma reale presuppone una vita reale…<br />

Ludwig Mies van der Rohe (Aachen 1886- Chicago 1969)<br />

Gli scritti e le parole , Torino 2010


Mies van der Rohe<br />

Vil<strong>la</strong> in mattoni, 1923<br />

Tre lunghi muri si estendono nel<br />

giar<strong>di</strong>no. All’interno del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> gli<br />

spazi si concatenano senza<br />

corridoi né <strong>di</strong>simpegni<br />

integrandosi tra loro.<br />

La costruzione è in muratura <strong>di</strong><br />

mattoni a quattro teste seguendo<br />

<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione seco<strong>la</strong>re dell’opera<br />

muraria. Tutte partiture<br />

col<strong>la</strong>borano al<strong>la</strong> statica<br />

dell’e<strong>di</strong>ficio. Il so<strong>la</strong>io è in c.a. a<br />

soletta monolitica-


Mies van der Rohe, vil<strong>la</strong> tugendhat , Brno 1930<br />

La <strong>casa</strong> Tugendhat è stata costruita su un terreno in pen<strong>di</strong>o sul<strong>la</strong> sommità <strong>di</strong> una<br />

collina che si staglia sull’antica città <strong>di</strong> Brno nel<strong>la</strong> repubblica Ceka: una terrazza<br />

naturale aperta sul paesaggio .Questa situazione orografica e paesaggistica<br />

con<strong>di</strong>zionò profondamente l’assetto tipologico e <strong>di</strong>stributivo del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> tanto da<br />

farle assumere <strong>la</strong> natura <strong>di</strong> «<strong>di</strong>spositivo percettivo», <strong>di</strong> sistema artico<strong>la</strong>to <strong>di</strong><br />

«bel-vedere». La <strong>casa</strong> si sviluppa con andamento lineare parallelo al<strong>la</strong><br />

pendenza elevandosi su <strong>tre</strong> piani: l’ingresso è posto a monte dove l’e<strong>di</strong>ficio<br />

emerge <strong>di</strong> un solo piano , quasi fosse un muro <strong>di</strong> recinto. Solo un varco aperto<br />

su una superficie muraria, atona, bianca (una cornice <strong>di</strong>sposta ad inquadrare un<br />

pezzo <strong>di</strong> orizzonte segmentato dallo skyline dei pinnacoli barocchi e dal<strong>la</strong> massa<br />

del<strong>la</strong> vegetazione ) segna<strong>la</strong> il luogo <strong>di</strong> accesso nell’intimità del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>. Una sca<strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>scende e conduce fino al piano nobile: un grande, fluido e rarefatto spazio, ci<br />

accoglie; una parete <strong>di</strong> cristallo inondata dal<strong>la</strong> luce, irrompe continua<br />

nell’oscurità del<strong>la</strong> stanza, trascinando lo sguardo fuori sul giar<strong>di</strong>no. Un alto<br />

stilobate (all’interno del quale sono ubicati i locali tecnici ) sospende il volume<br />

dall’intorno: un’ artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> forma , espressione oggettiva del<strong>la</strong> chiarezza<br />

strutturale e costruttiva , ci descrive attraverso <strong>la</strong> modu<strong>la</strong>zione tra trasparenze<br />

ed opacità, tra volumi in ombra e superfici in luce il senso , il valore dell’abitare<br />

in quel luogo.<br />

P<strong>la</strong>nimetria generale e vista del<strong>la</strong> città <strong>di</strong> Brno dal<strong>la</strong> collina . Schizzo<br />

assonometrico del<strong>la</strong> volumetria : si identifica


In<strong>di</strong>viduazione dell’area d’intervento sul<strong>la</strong><br />

cartografia storica del<strong>la</strong> citta <strong>di</strong> Brno del XIX sec.


….l’ingresso è posto a monte dove l’e<strong>di</strong>ficio emerge <strong>di</strong> un<br />

solo piano , quasi fosse un muro <strong>di</strong> recinto. Solo un varco<br />

aperto su una superficie muraria, atona, bianca (una<br />

cornice <strong>di</strong>sposta ad inquadrare un pezzo <strong>di</strong> orizzonte<br />

segmentato dallo skyline dei pinnacoli barocchi e dal<strong>la</strong><br />

massa del<strong>la</strong> vegetazione ) segna<strong>la</strong> il luogo <strong>di</strong> accesso<br />

nell’intimità del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>


….l’ingresso è posto a monte dove l’e<strong>di</strong>ficio emerge <strong>di</strong> un solo piano , quasi fosse un muro <strong>di</strong><br />

recinto. Solo un varco aperto su una superficie muraria, atona, bianca (una cornice <strong>di</strong>sposta<br />

ad inquadrare un pezzo <strong>di</strong> orizzonte segmentato dallo skyline dei pinnacoli barocchi e dal<strong>la</strong><br />

massa del<strong>la</strong> vegetazione ) segna<strong>la</strong> il luogo <strong>di</strong> accesso nell’intimità del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>…


Vista del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> dal giar<strong>di</strong>no: il volume si artico<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> sequenza stilobate ,<br />

elevazione e coronamento. La piattaforma descrive il luogo <strong>di</strong> contatto dell’e<strong>di</strong>ficio<br />

con il suolo, l’attacco a terra : esso rego<strong>la</strong> il rapporto tra irrego<strong>la</strong>rità del suolo e<br />

orizzontalità del piano d’appoggio dell’e<strong>di</strong>ficio . Sospende dall’intorno <strong>la</strong> spazialità<br />

dell’abitare : una cavità, protetta da un trasparente <strong>di</strong>aframma vi<strong>tre</strong>o, si eleva ,<br />

astratta <strong>la</strong>sciando intravedere <strong>la</strong> vita del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>. Un volume e <strong>la</strong> <strong>la</strong>stra del so<strong>la</strong>io <strong>di</strong><br />

copertura concludono <strong>la</strong> sequenza


L’ingresso è sul <strong>la</strong>to posteriore del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> , dove, ol<strong>tre</strong><br />

all’annesso <strong>di</strong> servizio è presente <strong>la</strong> zona notte: un nucleo<br />

destinato ai bambini e uno <strong>di</strong>stinto per <strong>la</strong> coppia dei sig.ri<br />

Tugendhat. Dal<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> e si giunge nel grande ambiente <strong>di</strong><br />

principale del<strong>la</strong> residenza che accoglie <strong>la</strong> zona giorno : lo<br />

stu<strong>di</strong>o/ biblioteca , <strong>la</strong> sa<strong>la</strong> musica, <strong>la</strong> sa<strong>la</strong> proiezioni, il<br />

soggiorno e <strong>la</strong> zona pranzo ol<strong>tre</strong> ai servizi <strong>di</strong> cucina e allo<br />

alloggio per <strong>la</strong> servitù. La struttura è a scheletro con travi e<br />

pi<strong>la</strong>stri in acciaio, men<strong>tre</strong> in calcestruzzo è costruito solo il<br />

muro <strong>di</strong> contenimento contro terra. I <strong>di</strong>aframmi , <strong>di</strong><br />

separazione sono sempre identificabili per forma e<br />

materiale da quelli che descrivono <strong>la</strong> struttura ( acciaio):<br />

cristallo , ebano, onice e legno.<br />

Pianta del livello II e I.<br />

Sezione trasversale


Schema geometrico <strong>di</strong> base per l’organizzazione<br />

del sistema del<strong>la</strong> struttura a te<strong>la</strong>io composto da<br />

pi<strong>la</strong>stri e travi in acciaio su campata rego<strong>la</strong>re 5x5<br />

m e so<strong>la</strong>i a soletta piena in c.a. Si evidenzia nel<br />

piano interme<strong>di</strong>o <strong>la</strong> parete in c.a. contro terra<br />

motivata dall’ artico<strong>la</strong>zione in sezione<br />

dell’e<strong>di</strong>ficio in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> pendenza del<br />

terreno.<br />

a b c d e f g h<br />

2<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1


1 Limite con <strong>la</strong> strada carrabile<br />

2 Geometria <strong>di</strong> base<br />

1<br />

2


1 Limite con <strong>la</strong> strada carrabile<br />

2 Geometria <strong>di</strong> base<br />

Tras<strong>la</strong>zione del corpo servizi, garage, rispetto<br />

al volume residenziale<br />

1<br />

2


1 Limite con <strong>la</strong> strada carrabile<br />

2 Geometria <strong>di</strong> base<br />

Sud<strong>di</strong>visione del volume residenziale in<br />

campate strutturali<br />

2<br />

1


1 Limite con <strong>la</strong> strada carrabile<br />

2 Geometria <strong>di</strong> base<br />

Apertura del varco <strong>di</strong> accesso e presentazione<br />

dall’alto del panorama <strong>di</strong> Brno.<br />

2<br />

1


1 Limite con <strong>la</strong> strada carrabile<br />

2 Geometria <strong>di</strong> base<br />

Sottrazione <strong>di</strong> una porzione del volume residenziale e<br />

identificazione dell’atrio <strong>di</strong> accesso protetto al<strong>la</strong> <strong>casa</strong>.<br />

2<br />

1


1 Limite con <strong>la</strong> strada carrabile<br />

2 Geometria <strong>di</strong> base<br />

Artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione degli ambienti<br />

del<strong>la</strong> zona notte e rapporto con l’orientamento<br />

visuale e con gli spazi esterni .<br />

2<br />

1


Un alto stilobate (all’interno del quale sono ubicati i locali tecnici )<br />

sospende il volume dall’intorno: un’ artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> forma ,<br />

espressione del<strong>la</strong> chiarezza strutturale e costruttiva , ci descrive<br />

attraverso <strong>la</strong> modu<strong>la</strong>zione tra suerfici trasparenti ed opache , tra volumi<br />

in ombra e sin luce, il senso , il valore dell’abitare in quel luogo. … Gli<br />

elementi del<strong>la</strong> costruzione riprendono i principi già impiegati nel<br />

pa<strong>di</strong>glione <strong>di</strong> Barcellona: pi<strong>la</strong>stri cruciformi portanti arretrati rispetto al<br />

perimetro dell’involucro <strong>di</strong> separazione interno/esterno e sud<strong>di</strong>visione<br />

degli spazi del soggiorno da pareti non portanti in legno e onice.


Casa Resor, Wyoming 1938<br />

La <strong>casa</strong> è un ponte.<br />

E’ <strong>la</strong> prima <strong>casa</strong> progettata da Mies negli Stati Uniti. La pianta è un rettangolo allungato, sollevato dal suolo e<br />

appoggiato alle es<strong>tre</strong>mità su strutture murarie. Così il fiume scorre in libertà : un ponte abitato, una <strong>casa</strong> belvedere<br />

aperta sul paesaggio valllivo . La struttura è su scheletro in acciaio , reso completamente autonomo e identificabile<br />

dall’involucro esterno e dai <strong>di</strong>aframmi <strong>di</strong> separazione interni . Il soggiorno occupa il centro del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> e una grande<br />

finestra orizzontale inquadra <strong>la</strong> visuale . Alle due es<strong>tre</strong>mità sono ubicati i servizi e <strong>la</strong> cucina.


Autonomia strutturale, autonomia spaziale.<br />

La struttura è a scheletro in acciaio ed è concepita su una maglia rego<strong>la</strong>re <strong>di</strong> 8x4m. con<br />

sbalzi simmetrici perimetrali sui <strong>la</strong>ti lunghi <strong>di</strong> 4m. E’ ipotizzabile che il so<strong>la</strong>io, (come<br />

avverrà per le successive esperienze americane) sia costituita da or<strong>di</strong>ture principali e<br />

secondarie in acciaio ( più leggero del<strong>la</strong> soletta armata in c.a). Un ponte abitato<br />

sospeso su pali .La separazione degli elementi strutturali rispetto agli elementi <strong>di</strong><br />

tamponatura, infissi o <strong>di</strong>aframmi o tamponature esterne, è sempre chiaramente<br />

denunciata. Questa tendenza rappresenta <strong>la</strong> costante essenziale del valore espressivo<br />

del<strong>la</strong> costruzione, garantendo flessibilità e libertà nell’uso.


Schema del tracciato rego<strong>la</strong>tore e del<strong>la</strong> maglia<br />

strutturale


Composizione astratta, fotomontaggio e col<strong>la</strong>ge.<br />

Spazio interno: sullo sfondo il paesaggio naturale del fiume, in primo piano una tamponatura in tessuto policromo e una scato<strong>la</strong><br />

d’arredo ligneo fluttuanti all’interno nell’involucro spaziale.<br />

Elementi del<strong>la</strong> tettonica dello spazio : piano base, paino copertura, pi<strong>la</strong>stri <strong>di</strong> sostegno in acciaio , involucro <strong>di</strong> cristallo .


Fifty by Fifty House, 1950<br />

E<strong>di</strong>ficio a campata unica con quattro sostegni<br />

Uno spazio quadrato si apre da tutti i <strong>la</strong>ti su un ambiente<br />

naturale. La <strong>la</strong>stra del tetto, unico elemento orizzontale, definisce<br />

l’involucro spaziale. Questa <strong>la</strong>stra consiste in una travatura<br />

retico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> pu<strong>tre</strong>lle d’acciaio saldate <strong>di</strong> 15.2 m. <strong>di</strong> <strong>la</strong>to, sorretta<br />

da quattro pi<strong>la</strong>stri <strong>di</strong>sposti lungo i <strong>la</strong>ti in posizione simmetrica . La<br />

<strong>di</strong>stribuzione interna è organizzata attraverso il posizionamento<br />

del nucleo servente ( bagni e cucina) e dagli elementi <strong>di</strong> arredo<br />

<strong>di</strong>sposti in modo tale da garantire una circo<strong>la</strong>zione fluida e<br />

continua dello spazio.


Un pa<strong>di</strong>glione nel bosco: <strong>casa</strong> Farnsworth, 1950<br />

Casa sospesa in vetro a struttura in acciaio<br />

Questa <strong>casa</strong> , un pa<strong>di</strong>glione per <strong>la</strong> contemp<strong>la</strong>zione del paesaggio fluviale,<br />

è sostenuta da pi<strong>la</strong>stri e travi in acciaio confinati ol<strong>tre</strong> l’involucro <strong>di</strong><br />

cristallo posto tra interno ed esterno così da liberare completamente da<br />

ingombri strutturali <strong>la</strong> superficie interna. Una piattaforma sollevata dal<br />

suolo, come fosse una pa<strong>la</strong>fitta, ci racconta del<strong>la</strong> delicatezza e<br />

vulnerabilità dell’area così prossima al corso d’acqua e alle esondazioni.<br />

Tra il piano <strong>di</strong> calpestio interno e il so<strong>la</strong>io, un nucleo in legno naturale<br />

contenente i servizi del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>, si <strong>di</strong>spone liberamente ,esonerato da ogni<br />

impegno strutturale, per organizzare gli ambienti vitali.<br />

L’intervallo tra i pi<strong>la</strong>stri è <strong>di</strong> 6.7 m. e il modulo geometrico , il tracciato<br />

rego<strong>la</strong>tore corrisponde a 0.83 m.


Pianta generale e schema del rapporto tra spazio servito e nucleo servente


Pacchetto <strong>di</strong> finitura : strato <strong>di</strong> separazione,<br />

coibentazione, impermeabilizzazione e manto<br />

<strong>di</strong> copertura. So<strong>la</strong>io: travia a doppio T, tegoli in<br />

c.a. prefabbricato , controsoffitto interno<br />

Dall’esploso volumetrico si identificano gli elementi<br />

costruttivi: pi<strong>la</strong>stri, so<strong>la</strong>i, <strong>di</strong>aframmi, finiture.<br />

Sezione del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong>, sezione sul nodo so<strong>la</strong>io pi<strong>la</strong>stro e pianta del<strong>la</strong> struttura e delle tamponature in vetro.<br />

Partico<strong>la</strong>re dell’attacco tra pi<strong>la</strong>stro con profilo ad H e so<strong>la</strong>io costituito da un trave <strong>di</strong> principale perimetrale costituita da un profilo.U e travi <strong>di</strong><br />

collegamento a doppio T con interasse <strong>di</strong> I.67 m. Il so<strong>la</strong>io è costituito da tegoli in c.a. prefabbricati sagomati <strong>di</strong>sposti sull’or<strong>di</strong>tura secondaria.<br />

L’interasse tra i pi<strong>la</strong>stri è <strong>di</strong> 6.70m. Men<strong>tre</strong> l’altezza libera interna è <strong>di</strong> 2.90m


L’interre<strong>la</strong>zione tra struttura solida e flui<strong>di</strong>tà del<strong>la</strong> luce, dell’aria, dello spazio.<br />

Frank Lloyd Wright (Wisconsin 1867 - Phoenix1959)<br />

… Non consideravo più <strong>la</strong> parete come il <strong>la</strong>to <strong>di</strong> una scato<strong>la</strong> ma come <strong>la</strong> chiusura<br />

<strong>di</strong> uno spazio destinato a consentire protezione come il maltempo o contro il calore… Ma dovevo al<strong>tre</strong>sì portare<br />

nel<strong>la</strong> <strong>casa</strong> il mondo esterno e permettere l’interno del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> si espandesse all’esterno… conseguire senza<br />

soluzione <strong>di</strong> continuità una transizione dal<strong>la</strong> natura all’artificio - nei materiali, nelle forme, nelle strutture, e nei<br />

colori,- nel modo in cui Wright definiva organico.<br />

Cominciai a stu<strong>di</strong>are <strong>la</strong> natura dei materiali , imparando a vederli :Imparai a vedere i mattoni come mattoni, a<br />

vedere il legno a vedere il cemento armato, o il vetro, o il metallo. A vederli ciascuno <strong>di</strong> per sé e tutti con <strong>la</strong> loro<br />

in<strong>di</strong>vidualità.<br />

Ciascun materiale richiedeva <strong>di</strong> essere trattato in modo <strong>di</strong>verso e consentiva possibilità <strong>di</strong> applicazioni specifiche.<br />

Progetti adatti a un materiale non si ad<strong>di</strong>cevano affatto ad un materiale <strong>di</strong>verso. Per lo meno non al<strong>la</strong> luce del mio<br />

ideale <strong>di</strong> semplicità come p<strong>la</strong>sticità organica. Naturalmente … non poteva esistere un’architettura organica<br />

ignorando o fraintendendo <strong>la</strong> natura dei materiali. Come sarebbe potuto essere altrimenti? Perfetta corre<strong>la</strong>zione <strong>di</strong><br />

ogni sviluppo. Integrazione, o anche <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> stessa organico, significa che nul<strong>la</strong> ha valore se non in naturale<br />

rapporto col tutto, per il conseguimento <strong>di</strong> uno scopo vivo.<br />

F. L. Wright, A testament, New York 1957


F. L. Wright <strong>casa</strong> Pauson, Phoenix Arizona, 1939<br />

Terrazzi e bastioni naturali<br />

Massicci bastioni <strong>di</strong> pietra e cemento si<br />

elevano da una altura nel deserto<br />

dell’Arizona. Involucri leggeri in legno e<br />

vetro ricompongono il volume del<strong>la</strong><br />

<strong>casa</strong>. Un grande ammasso murario<br />

<strong>di</strong>steso sul dorso <strong>di</strong> una cresta rocciosa;<br />

ampie aperture consentono al<strong>la</strong> <strong>casa</strong> <strong>di</strong><br />

espandersi su piattaforme s<strong>la</strong>nciate sul<br />

paesaggio. Architettura integrata ed<br />

organica.


… Una <strong>casa</strong> non deve essere rigida, ma piuttosto deve essere cosciente del<strong>la</strong> terra su cui sorge e accoglie l’aria che <strong>la</strong> circonda., pur<br />

continuando a sod<strong>di</strong>sfare l’umana necessità <strong>di</strong> proteggersi da una natura non sempre benigna. .. Grazie ad una concezione strutturale libera<br />

da reticoli rigi<strong>di</strong> e continui, lo spazio interno poteva estendersi verso l’esterno in qualsiasi punto anche grazie al<strong>la</strong> sua intrinseca orizzontalità ,<br />

al suo adattarsi alle morfologie del suolo.


L’organizzazione p<strong>la</strong>nimetrica prevede <strong>la</strong><br />

costruzione del<strong>la</strong> residenza sul<strong>la</strong><br />

sommità <strong>di</strong> un rilievo roccioso collegata<br />

al<strong>la</strong> strada me<strong>di</strong>ante un sottile «tratturo»<br />

che man mano consente il superamento<br />

del <strong>di</strong>slivello. La <strong>casa</strong> è un bastione<br />

costruito in opera incerta, aperto in<br />

mezzeria da una profondo un varco, oasi<br />

protetta nell’abbagliante so<strong>la</strong>rità del<br />

deserto.<br />

Una immagine del<strong>la</strong> <strong>casa</strong><br />

Pauson dopo l’incen<strong>di</strong>o<br />

avvenuto nel 1942.<br />

Rimangono tuttora visibili le<br />

strutture in muratura.


Ballom Framing, 1860<br />

Una tettonica per masse e trame.<br />

L’or<strong>di</strong>ne ripetitivo, modu<strong>la</strong>re, costituito dal<strong>la</strong> tecnica costruttiva del Balloon Frame (<br />

concezione costruttiva dell’intero e<strong>di</strong>ficio per te<strong>la</strong>i lignei nata intorno al 1830 ) si alterna a<br />

murature in pietra da spacco e malta cementizia <strong>di</strong> forte spessore. La trama modu<strong>la</strong>re lignea,<br />

ricompone in volume e<strong>di</strong>lizio unitario, i frammenti murari concepiti allo scopo <strong>di</strong> proteggere,<br />

sfruttando le proprietà fisiche del materiali <strong>la</strong>pideo , i fronti e<strong>di</strong>lizi mal esposti.<br />

La tecnica del balloon frame, sperimentata in questo periodo da Wright, descrive una<br />

concezione strutturale tri<strong>di</strong>mensionale standar<strong>di</strong>zzata sul modulo geometrico <strong>di</strong> 1.22 x 2.44 m.<br />

costituita da elementi montanti, da travi e da pannelli <strong>di</strong> tamponatura lignea . Le membrature<br />

verticali, definiscono nel<strong>la</strong> loro sequenza rego<strong>la</strong>re, i vani all’interno deli quali trovano<br />

posizione gli infissi <strong>di</strong> fines<strong>tre</strong> o porte fines<strong>tre</strong>; nelle esposizioni sfavorevoli <strong>la</strong> struttura<br />

portante viene tamponata me<strong>di</strong>ante un rivestimento a trama orizzontale costituito da tavole<br />

<strong>di</strong> protezione fissate ai montanti verticali. ( rivestimento a corsi) .<br />

Questa concezione strutturale si basava anche su una rigorosa sequenza <strong>di</strong> fasi costruttive:<br />

dapprima si gettava <strong>la</strong> soletta del pavimento e si costruiva il camino in muratura, basamento e<br />

foco<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>. A ciò seguiva <strong>la</strong> costruzione dell’inte<strong>la</strong>iatura e del tetto e per ultimo il<br />

sistema <strong>di</strong> tamponatura.


La <strong>casa</strong> in altezza. Piattaforme verso il paesaggio<br />

La piattaforma , qui utilizzata come figura che descrive <strong>la</strong> sommità dal<strong>la</strong> quale scorgere il<br />

paesaggio, è un affascinante elemento architettonico. Da esse si sprigiona una grande forza .<br />

L’architetto danese J. Utzon in un suo viaggio nel Messico visita le foreste dello Yucatan: una<br />

pianura coperta da una fitta vegetazione. .. « qui vivevano i Maya, nei loro vil<strong>la</strong>ggi, in piccoli<br />

appezzamenti <strong>di</strong>sboscati e coltivati: nessuna possibilità <strong>di</strong> vedere in <strong>di</strong>stanza, nessun<br />

movimento verso l’alto o verso il basso. Introducendo l’elemento del<strong>la</strong> piattaforma, con il livello<br />

superiore al<strong>la</strong> stessa sommità delle chiome degli alberi , d’un tratto quel popolo guadagnò una<br />

nuova <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> vita. Su quelle alte piattaforme vennero costruiti i templi da cui si aveva<br />

accesso al cielo, alle nubi al vento»<br />

Jørn Utzon, P<strong>la</strong>tform in Yucatan, in Zo<strong>di</strong>ac 10, 1962<br />

Giorgio De Chirico,


Adalberto Libera e Curzio Ma<strong>la</strong>parte, Casa Ma<strong>la</strong>parte a<br />

Capri, 1937<br />

“Vorrei costruirme<strong>la</strong> tutta con le mie mani, pietra su pietra,<br />

mattone su mattone,<strong>la</strong> città del mio cuore. Mi farei architetto,<br />

muratore, manovale, falegname, stuccatore, tutti i mestieri farei<br />

perché <strong>la</strong> città fosse mia, proprio mia, dalle cantine ai tetti, mia<br />

come <strong>la</strong> vorrei. Una città che mi assomigliasse, che fosse il mio<br />

ritratto e insieme <strong>la</strong> mia biografia... Ben cinque porte aprirei nelle<br />

alte mura: una per ciascun vento... una porta per il tramontano,<br />

una per lo scirocco, una per il libeccio, un’altra per il grecale, e <strong>la</strong><br />

quinta per quel venticello <strong>di</strong> stagione che soffia quando gli pare...”<br />

“Le case le vorrei tutte <strong>di</strong> bel<strong>la</strong> pietra, ben squadrate, con le<br />

altane aperte sui golfi del cielo..” Curzio Ma<strong>la</strong>parte, Casa come me, 1937


…. «A Capri l’escursione del<strong>la</strong> linea d’orizzonte è es<strong>tre</strong>ma: dal<strong>la</strong> situazione altimetrica a pelo<br />

d’acqua, giù alle marine, a quelle in alto sugli aerei belvedere…. Casa Ma<strong>la</strong>parte si situa in<br />

posizione altimetrica interme<strong>di</strong>a . La funzione domestica ( <strong>la</strong> <strong>casa</strong>) trova <strong>la</strong> giusta misura nel<strong>la</strong><br />

sel<strong>la</strong> <strong>di</strong> punta Massullo, alta sul mare quel tanto da costituire , del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>, il proporzionato<br />

basamento naturale. Perché mi spingo al punto <strong>di</strong> definire questa <strong>casa</strong> una macchina suprema<br />

del controllo dell’orizzonte? Perché essa subor<strong>di</strong>na, in misura mai vista, il carattere domestico<br />

al<strong>la</strong> volontà <strong>di</strong> celebrare <strong>la</strong> natura dell’iso<strong>la</strong>, <strong>di</strong> <strong>di</strong>venirne espressione.<br />

Casa Ma<strong>la</strong>parte è una macchina suprema nel<strong>la</strong> quale l’uso rigoroso del<strong>la</strong> tecnica <strong>di</strong> controllo<br />

dell’orizzonte produce sensazioni e suscita emozioni. E certamente gran torto si fa al<strong>la</strong> <strong>casa</strong><br />

quando si par<strong>la</strong> del<strong>la</strong> maggiore ( delle rocce) , quel<strong>la</strong> vasta e strombata, sottacendo o non<br />

vedendo il ruolo che <strong>la</strong> minore, quel<strong>la</strong> ripida e s<strong>tre</strong>tta, ha nel gioco delle re<strong>la</strong>zioni. E il gioco è<br />

tra l’orizzonte ultimo, tenue linea azzurrogno<strong>la</strong> che separa mare e cielo, e l’orizzonte prossimo,<br />

solida linea rossa <strong>di</strong> bordo del so<strong>la</strong>rium.<br />

Allo scendere <strong>la</strong> s<strong>tre</strong>tta sca<strong>la</strong> <strong>la</strong> <strong>casa</strong> inizialmente in basso, lentamente sale fino al punto <strong>di</strong><br />

collimazione tra i due orizzonti (<strong>la</strong> compatta mole rossa sospesa al<strong>la</strong> sottile linea azzurrogno<strong>la</strong>)<br />

per poi emergere progressivamente sull’orizzonte marino fino al punto massimo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> depressione del<strong>la</strong> sel<strong>la</strong>. Al fondo del<strong>la</strong> sel<strong>la</strong> il gioco cambia . La vasta gra<strong>di</strong>nata strombata,<br />

muraglia erta e incombente , « dell’ultimo orizzonte il guardo esclude». La risalita è risalita da<br />

una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà virtuale al<strong>la</strong> riconquista del perduto orizzonte marino…»<br />

1<br />

crinale<br />

2<br />

3<br />

sel<strong>la</strong><br />

4<br />

piattaforma<br />

si scopre l’ orizzonte tra il mare e il cielo<br />

l’orizzonte collima con <strong>la</strong> sommità del<strong>la</strong><br />

piattaforma<br />

Il controllo dell’orizzonte F. Venezia. Che cos’è l’architettura


Rilke sul<strong>la</strong> finestra


Il <strong>di</strong>sprezzo, J.luc Godard, 1963


La <strong>casa</strong> in altezza<br />

La <strong>casa</strong> in altezza è un punto sul piano e rimanda ad un<br />

sistema tettonico che si struttura sul racconto del<strong>la</strong> verticale<br />

e dell’ascensione. Sequenze spaziali, rego<strong>la</strong>ri o con<br />

intermittenze improvvise, si succedono, vinco<strong>la</strong>te al<strong>la</strong> rigida<br />

geometria dell’attacco a terra e del volume, progredendo<br />

lungo <strong>la</strong> verticale che culmina <strong>la</strong>ddove <strong>la</strong> <strong>casa</strong> offre <strong>la</strong> sua<br />

massima permeabilità: libera <strong>la</strong> visione e offre al<strong>la</strong> luce gli<br />

spazi. . La <strong>casa</strong> in altezza prende vista dal perimetro rego<strong>la</strong>re<br />

del<strong>la</strong> scato<strong>la</strong> e gli ambienti vitali si stringono intorno al<strong>la</strong><br />

voragine del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> . Un giar<strong>di</strong>no pensile, un belvedere,<br />

conclude consentendo «al al sole <strong>di</strong> entrare dappertutto .<br />

Apertura e chiusura, permeabilità e impenetrabilità sono<br />

caratteri che <strong>di</strong>chiarano con sincera fedeltà il principio del<strong>la</strong><br />

struttura e del<strong>la</strong> gravità, severo fondamento del<strong>la</strong> costruzione<br />

in altezza, che vede progressivamente alleggerirsi le<br />

membrature , dal basamento al coronamento.<br />

Variabili sul tema del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> in altezza per pensiero creativo:<br />

Come e con quale elemento risalire: ascendere lungo i bor<strong>di</strong> o<br />

sul baricentro; quale spazio incontrare durante <strong>la</strong> risalita?<br />

Come sostare in armonia <strong>di</strong>alogando con il paesaggio interno<br />

ed esterno? come orientare cercando <strong>di</strong> conquistare <strong>la</strong><br />

sommità? come premiare lo sforzo del<strong>la</strong> conquista ? Quale <strong>la</strong><br />

strada del <strong>di</strong>scendere?


Adolf Loos 1870- 1933: <strong>la</strong> pulsante volumetria dello spazio domestico:<br />

il Raump<strong>la</strong>n<br />

Vil<strong>la</strong> Rufer 1922 Vienna<br />

… Con Adolf Loos nacque il Raump<strong>la</strong>n (piano spaziale, complessa<br />

conformazione <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa altezza, collocati su piani sfalsati) una<br />

idea degli ambienti e del<strong>la</strong> loro organizzazione sostanzialmente nuovanel<br />

panorama del‘900: <strong>la</strong> libertà del pensiero nell’ambiente, <strong>la</strong><br />

progettazione <strong>di</strong> stanze che stanno a livello <strong>di</strong>verso, non vinco<strong>la</strong>te ad un<br />

piano eguale per tutte. La composizione <strong>di</strong> ambienti che stanno in<br />

corre<strong>la</strong>zione tra loro, in tutto armonico e in<strong>di</strong>visibile dove lo spazio sia<br />

economizzato. Il modello migliore in un contesto comune.<br />

Tra i principi maggiormente caratterizzanti l’opera architettonica <strong>di</strong> A.<br />

loos emergono:<br />

La <strong>casa</strong> intesa come compatto corpo cubico raccolto in se stesso : <strong>la</strong><br />

<strong>casa</strong> intesa come archetipo, corpo prismatico unitario secondo <strong>la</strong><br />

tra<strong>di</strong>zione c<strong>la</strong>ssica, universalmente con<strong>di</strong>visa.<br />

L’organizzazione spaziale come ricerca e formalizzazione dei valori<br />

dell’abitare : funzionalità , co<strong>mo<strong>di</strong></strong>tà , durevolezza ed economicità,<br />

ovvero massima emancipazione degli spazi interni ma sottomessi ai<br />

dettami del<strong>la</strong> compattezza.<br />

Un processo che prende avvio dal<strong>la</strong> comprensione, o meglio dal<strong>la</strong><br />

progettazione degli spazi interni verso il controllo dell’esterno. Secondo<br />

questa impostazione , identificabile nel concetto <strong>di</strong> «…. pianta nello<br />

spazio», <strong>la</strong> <strong>casa</strong> non è più vinco<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> sovrapposizione dei piani<br />

prestabiliti, ma è il prodotto dell’aggregazione in verticale <strong>di</strong> ambienti<br />

ingresso, zona giorno, zona notte e servizi, in<strong>di</strong>vidualmente connotati ma<br />

compenetrati l’uno nell’altro attraverso <strong>la</strong> il sistema <strong>di</strong>stributivo , serrati<br />

dentro un unico organismo volumetrico rego<strong>la</strong>re. Conseguenza è <strong>la</strong> ricca<br />

gamma <strong>di</strong> prospettive spaziali e <strong>di</strong> atmosfere.


A.Loos, Wurfelhaus, progetto 1929<br />

Otto Wagner, Vil<strong>la</strong> Wagner II, Vienna<br />

1912_1913


In Loos ol<strong>tre</strong> al riferimento c<strong>la</strong>ssico si rileva anche l’interesse, per altro<br />

molto <strong>di</strong>ffuso negli ambienti accademici ed artistici europei, verso<br />

l’architettura popo<strong>la</strong>re e del<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione me<strong>di</strong>terranea : <strong>la</strong> Grecia, l’Italia<br />

e il nord Africa costituiscono un bacino illimitato <strong>di</strong> sollecitazioni e<br />

stimoli verso <strong>la</strong> semplificazione dei linguaggi a favore <strong>di</strong> una espressività<br />

vera, sincera, astratta e autenticamente ra<strong>di</strong>cata nel<strong>la</strong> cultura dei luoghi.<br />

La riduzione del<strong>la</strong> forma verso elementari volumetrie cubiche ,<strong>la</strong> s<strong>tre</strong>tta<br />

rispondenza tra tettonica e spazialità, <strong>la</strong> libera organizzazione dei fronti a<br />

descrivere <strong>la</strong> «meccanica» dell’abitare , terrazzi e coperture piane<br />

determinano alcuni modelli <strong>di</strong> riferimento per <strong>la</strong> definizione del nuovo<br />

carattere architettonico che dal raump<strong>la</strong>n muoverà verso <strong>la</strong> poetica<br />

razionalista del piano libero.<br />

Skyros, centro urbano e<br />

ambiente con mezzanino<br />

4x6m.


La <strong>casa</strong> Rufer è stata costruita nel 1922 e rappresenta il primo esperimento<br />

che conduce A.Loos al tema del Raump<strong>la</strong>n:<br />

1 <strong>la</strong> <strong>di</strong>sposizione su livelli sfalsati;<br />

2 <strong>la</strong> <strong>di</strong>sposizione dei prospetti in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione interna;<br />

3 <strong>la</strong> semplificazione del sistema strutturale;<br />

4 <strong>la</strong> concezione dell’e<strong>di</strong>ficio come un organismo unitario e cubico;


La composizione dei fronti appare dura e quasi ermetica<br />

giustificato nel conferire compattezza scato<strong>la</strong>re del volume.<br />

L’elemento dominante rimane <strong>la</strong> liscia parete bianca <strong>di</strong><br />

muratura svuotata dalle bucature <strong>di</strong> porte e fines<strong>tre</strong><br />

nettamente <strong>di</strong>fferenziate che ostentano un <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne<br />

formale quasi caotico. Ma tale criterio compositivo risponde<br />

al<strong>la</strong> rigorosa e razionale rappresentazione dell’integrazione<br />

spaziale prodotto dal Raump<strong>la</strong>n.


Spiritualità e armonie matematiche.<br />

Charles-Eduard Jeanneret Le Corbusier<br />

( La Chaux -de - Fonds 1887 Cap Marten 1965)<br />

Si entra : lo spettacolo architettonico si offre imme<strong>di</strong>atamente allo sguardo : si segue un itinerario e le<br />

prospettive si sviluppano con grande varietà. Si gioca con l’afflusso dei raggi luminosi che rischiarano le pareti e<br />

che creano penombra. Le fines<strong>tre</strong> sve<strong>la</strong>no alcune prospettive all’esterno dove si ritrova l’unità architettonica.<br />

Ecco rivivere davanti ai nostri occhi avvenimenti architettonici ormai storicizzati: i pilotis, <strong>la</strong> finestra in<br />

lunghezza, il tetto giar<strong>di</strong>no, ( <strong>la</strong> pianta libera ) <strong>la</strong> facciata <strong>di</strong> vetro. Ancora bisogna apprezzare , quando l’ora<br />

suona, quello che è a <strong>di</strong>sposizione e bisogna saper rinunciare alle cose che si sono apprese per perseguire verità<br />

che si sono sviluppate fatalmente dalle nuove tecniche e dall’impulso <strong>di</strong> uno spirito nuovo generato dal profondo<br />

sconvolgimento dell’età del<strong>la</strong> macchina.<br />

Le Corbusier, veduta attraverso una finestra<br />

in lunghezza dal tetto giar<strong>di</strong>no per <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> <strong>di</strong><br />

Madame Meyer, 1925


Le Corbusier, Vil<strong>la</strong> a<br />

Carthage,1928<br />

Il problema consisteva nel<br />

trovare adeguato riparo al sole<br />

e nell’assicurare una costante<br />

venti<strong>la</strong>zione .<br />

Come mostra <strong>la</strong> sezione , il<br />

problema è stato risolto<br />

dotando <strong>la</strong> <strong>casa</strong> <strong>di</strong> un frangisole<br />

che getta ombra alle stanze. Dal<br />

piano terra al tetto gli spazi<br />

interni sono collegati uno<br />

all’altro, così da assicurare una<br />

venti<strong>la</strong>zione costante...


Les 5 points d’une architecturelle nouvelle:<br />

1 Les pilotis:…. Con <strong>la</strong> struttura in cemento armato, …La <strong>casa</strong> è nell’aria lontano dal terreno, il<br />

giar<strong>di</strong>no passa sotto <strong>la</strong> <strong>casa</strong>, il giar<strong>di</strong>no è anche sopra <strong>la</strong> <strong>casa</strong>.<br />

2 Les toits- jar<strong>di</strong>ns…. Il tetto tra<strong>di</strong>zionale non conviene più. Il tetto non dev’essere spiovente ma<br />

incavo… I giar<strong>di</strong>ni-terrazze <strong>di</strong>ventano opulenti : fiori arbusti e alberi, e prato.<br />

3 Le p<strong>la</strong>n libre … Con <strong>la</strong> struttura in cemento armato <strong>la</strong> pianta si libera dei muri, … i piani non<br />

debbono essere più ricalcati gli uni sugli altri. Sono liberi.<br />

4 La fene<strong>tre</strong> en longeur … Con <strong>la</strong> struttura in cemento armato… si rivoluziona <strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> finestra.<br />

Le fines<strong>tre</strong> possono correre da un bordo all’altro del<strong>la</strong> facciata.<br />

5 La fene<strong>tre</strong> libre. … Con il te<strong>la</strong>io …. I pi<strong>la</strong>stri arretrati rispetto al<strong>la</strong> facciata verso l’interno del<strong>la</strong><br />

facciata… il so<strong>la</strong>io prosegue in falso verso l’esterno. Le facciate sono membrane leggere La facciata<br />

è libera.<br />

L’occhio che guarda in orizzontale (…) io mi sforzo <strong>di</strong> creare degli interni chiari, e ben illuminati, quello è il mio scopo principale… non<br />

certo per il mero piacere del<strong>la</strong> stravaganza ma per far entrare il più possibile , a torrenti, l’aria e <strong>la</strong> luce nelle mie case. .. Tutta <strong>la</strong> mia<br />

architettura è in funzione delle fines<strong>tre</strong>.<br />

..L’impiego del cemento armato ( struttura a te<strong>la</strong>io) e <strong>la</strong> drastica riduzione degli appoggi offre ora <strong>la</strong> finestra a banda. Essa consente <strong>di</strong><br />

raccogliere tutta <strong>la</strong> luce all’altezza utile che è quel<strong>la</strong> degli occhi <strong>di</strong> chi abita <strong>la</strong> <strong>casa</strong>… ) Le Corbusier 1923<br />

…La finestra in lunghezza ci condanna ad un panorama perpetuo, affermano A. Perret … <strong>la</strong> finestra tra<strong>di</strong>zionale apre l’ambiente interno<br />

all’esterno, ma allo stesso momento definisce un luogo e una soglia, stabilisce un rapporto d’esclusione spaziale e sentimentale.


Cosa attraversare , come ascendere fino a raggiungere <strong>la</strong> terrazza<br />

sopraelevata da dove tutto appare limpido.<br />

La pianta del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> moderna . Vil<strong>la</strong> Savoye a Poissy ,1929-30<br />

… Finora i visitatori si aggirano all’interno domandandosi cosa<br />

stia succedendo, <strong>di</strong>fficilmente comprendendo le ragioni <strong>di</strong> ciò che<br />

vedono e che provano, non vi trovano per nul<strong>la</strong> ciò che <strong>di</strong> solito si<br />

chiama <strong>casa</strong>. Il sito un vasto prato convesso a cupo<strong>la</strong> schiacciata.<br />

La vista principale è verso nord, dunque opposta al corso del sole.<br />

La parte normalmente anteriore al<strong>la</strong> <strong>casa</strong> sarà dunque invertita.<br />

La <strong>casa</strong> è una scato<strong>la</strong> nell’aria, tagliata tutt’intorno, senza<br />

interruzioni da una finestra in lunghezza… La scato<strong>la</strong> è in mezzo<br />

al<strong>la</strong> prateria, dominate sul verde circostante.<br />

Sotto <strong>la</strong> scato<strong>la</strong> , passando attraverso i pilotis, arriva il percorso<br />

dell’autovettura che gira intorno ad un volume in curva . Qui si<br />

apre l’ingresso principale . Dall’interno del vestibolo una rampa<br />

molto dolce , senza quasi che uno se ne accorga, conduce al piano<br />

primo dove si svolge <strong>la</strong> vita <strong>di</strong> chi vi abita… Prendendo vista e<br />

luce dal perimetro rego<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> scato<strong>la</strong> i <strong>di</strong>versi vani vengono a<br />

stringersi e a <strong>di</strong>sporsi a corona intorno ad un giar<strong>di</strong>no pensile che<br />

si pone come <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> giusta luce e <strong>di</strong> sole.<br />

E’ sul giar<strong>di</strong>no pensile che si aprono in assoluta libertà i muri <strong>di</strong><br />

cristallo scorrevoli del salone e molti vani del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>: così il sole<br />

entra dappertutto dal cuore stesso del<strong>la</strong> <strong>casa</strong>. Dal giar<strong>di</strong>no<br />

pensile, <strong>la</strong> rampa, <strong>di</strong>venuto ora esterna, conduce sopra <strong>la</strong><br />

copertura, al so<strong>la</strong>rium. Quest’ultimo, del resto, è collegato dalle<br />

<strong>tre</strong> rampe <strong>di</strong> una sca<strong>la</strong> a chioccio<strong>la</strong> al<strong>la</strong> cantina scavata nel suolo<br />

sotto i pilotis…. La pianta è pura, generata dal<strong>la</strong> più precisa<br />

necessità. Si trova al posto giusto nell’agreste paesaggio <strong>di</strong> Poissy.


Sul<strong>la</strong> sommità <strong>di</strong> una collina, sospesa su pa<strong>la</strong>fitta, cosicché il profilo naturale segua senza interruzioni <strong>la</strong> morfologia del terreno<br />

ricongiungendosi al paesaggio, si poggia, il volume <strong>di</strong> Ville Savoy. La <strong>casa</strong> aperta al cielo è un tributo alle idee <strong>di</strong> evoluzione e <strong>di</strong><br />

progresso. (In questa affermazione i quattro punti sono così riassunti)<br />

All’interno del volume, artico<strong>la</strong>to in <strong>tre</strong> <strong>di</strong>stinte parti, attacco a terra (sospeso su «pali»), sviluppo <strong>di</strong> facciata, e coronamento, il criterio<br />

<strong>di</strong> collegamento ascensionale si basa sul<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> una rampa che consente in un tempo rallentato <strong>di</strong> attraversare visivamente il<br />

volume cogliendo le trasformazioni ( artico<strong>la</strong>zioni e rapporti tra gli elementi funzionali Passeggiata architetturale


1. Maison La Roche : genere,<br />

piuttosto facile, pittoresco,<br />

movimentato,<br />

2 Maison Stain : molto <strong>di</strong>fficile (<br />

Sod<strong>di</strong>sfazione per lo spirito,)<br />

3 Maison à Stuttgart : molto facile,<br />

(combinazione tra reticolo<br />

strutturale e concezione<br />

funzionale dell’abitare)<br />

4 Vil<strong>la</strong> Savoye : molto generosa…


La <strong>casa</strong> in altezza si s<strong>la</strong>ncia dal suolo: sospesa su pali o ra<strong>di</strong>cata a terra si conclude in una «stanza a cielo aperto». Lungo <strong>la</strong><br />

verticale conserva un aspetto chiuso ed introverso, dosando con equilibrio aperture e varchi, così da essere prelu<strong>di</strong>o a<br />

quell’ultimo lembo a coronamento dove si s<strong>la</strong>ncia offrendo l’intorno.<br />

…Fines<strong>tre</strong> in lunghezza, concepite in orizzontale , consentono allo sguardo <strong>di</strong> irrompere libero sul paesaggio, in assenza <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>azioni o riferimenti misuratori e prospettici. La ricerca <strong>di</strong> valori percettivi non esclude dal programma <strong>la</strong> finestra in verticale:<br />

ritagliata nel<strong>la</strong> muratura e orientata sul paesaggio essa definisce una visione dell’intorno con una impostazione formale<br />

determinata, ( puntata su un soggetto possibilmente estraniato dal contesto) che esalta una visione prospettica e pittorica…<br />

L.C. Viaggio in oriente Istanbul: giar<strong>di</strong>no sopraelevato con pergo<strong>la</strong>, 1911.<br />

Casa con muro <strong>di</strong> recinzione, felice soluzione, dell’angolo del muro

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