I tesori dell'Abbazia - Comune di Banzi
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I <strong>tesori</strong> dell’Abbazia<br />
Mostra <strong>di</strong> arte sacra<br />
dal XIII al XX secolo<br />
Cartella stampa<br />
Organizzata dall’Amministrazione Comunale <strong>di</strong> <strong>Banzi</strong> con la collaborazione dell’Associazione Pro<br />
loco “Amici <strong>di</strong> Ursone”, <strong>di</strong> Groupama Assicurazioni – Agenzia <strong>di</strong> Potenza, dell’Arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />
Acerenza e della locale parrocchia Santa Maria <strong>di</strong> <strong>Banzi</strong>.<br />
Localizzazione:<br />
La mostra è ospitata nei locali, restaurati e riadattati che fanno parte del principale palazzo<br />
superstite della ba<strong>di</strong>a risalente al Me<strong>di</strong>oevo.<br />
La Ba<strong>di</strong>a Benedettina <strong>di</strong> Santa Maria <strong>di</strong> <strong>Banzi</strong>, anticamente denominata “Santa Maria de Vanzo”<br />
era costituita da un complesso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici e<strong>di</strong>ficati su una preesistente fortezza longobarda che<br />
occupava l’area centrale dell’antico sito preromano <strong>di</strong> Bantia.<br />
Questo palazzo, in<strong>di</strong>cato nei documenti dell’epoca, come il “Palazzo Grande” e dal quale si<br />
accedeva all’interno della Ba<strong>di</strong>a, conserva ancora, su un’artistica porta d’ingresso con arco a sesto<br />
acuto, lo stemma <strong>di</strong> famiglia <strong>di</strong> un principe e più sopra il monogramma dei monaci benedettini,<br />
costituito da una “b” innestata sulla croce.<br />
Il palazzo è costituito da due piani, oltre il pianterreno, ai quali si accede attraverso una scala posta,<br />
oggi, sulla sua facciata, prospiciente il corso principale del paese.<br />
Sezione fotografica: La chiesa ba<strong>di</strong>ale, una vera è propria pinacoteca.<br />
Al primo piano dell’e<strong>di</strong>ficio è ospitata la sezione fotografica relativa alle tele ad olio visibili nella<br />
chiesa parrocchiale: una ventina <strong>di</strong> pannelli 70 x 100 con dettagliata descrizione delle singole opere.<br />
In particolare va segnalata la riproduzione dell’Icona della Vergine, databile al XII secolo, e della<br />
Resurrezione del Cristo, definitivamente attribuita a Teodoro D’Errico, pseudonimo <strong>di</strong> Dirk<br />
Hendricksz, databile al XVI secolo. Sullo stesso piano è anche possibile visitare tre ambienti che<br />
illustrano e documentano la storia <strong>di</strong> <strong>Banzi</strong> nel me<strong>di</strong>oevo e nel periodo romano. In uno <strong>di</strong> essi è<br />
rappresentato, attraverso un plastico in scala 1:6,35, la composizione <strong>di</strong> un monumento<br />
archeologico, unico nel suo genere che è attualmente conservato nel Museo Archeologico <strong>di</strong><br />
Venosa. Si tratta <strong>di</strong> un “templum auguraculum in terris” <strong>di</strong> età repubblicana, costituito da nove cippi<br />
cilindrici interrati in forma <strong>di</strong> quadrilatero e dal posto riservato all’augure, un sacerdote che<br />
attraverso il volo <strong>di</strong>segnato dagli uccelli sull’area contenuta dai cippi, formulava buoni o cattivi<br />
auspici. In altri due locali sono ricostruiti, attraverso un plastico in scala1:50, l’intera Ba<strong>di</strong>a Santa<br />
Maria con la Chiesa che le sorgeva accanto ed il giar<strong>di</strong>no circostante, così come doveva apparire nel<br />
XVI-XVII secolo, ed attraverso una ricostruzione a <strong>di</strong>mensione naturale, uno “scriptorium”<br />
monastico me<strong>di</strong>oevale con tre monaci benedettini mentre attendono alla cura e alla realizzazione <strong>di</strong><br />
alcuni co<strong>di</strong>ci miniati. Una visita attenta alla vicina chiesa ba<strong>di</strong>ale, consacrata da Papa Urbano II nel<br />
1089 permette la visione “reale” delle opere riprodotte.<br />
Sezione espositiva: I <strong>tesori</strong> dell’Abbazia.<br />
Nell’atrio del secondo piano trovano posto una selezione <strong>di</strong> paramenti sacri: pianete, dalmatiche e<br />
piviali molti dei quali con stemma car<strong>di</strong>nalizio appartenenti ad alcuni abati commendatari<br />
dell’Abbazia, quali Carlo Barberini, Vincenzo Petra, Enrico Enriquez, ecc.<br />
Provengono tutti dalla chiesa ba<strong>di</strong>ale anche gli altri oggetti esposti al secondo piano dell’e<strong>di</strong>ficio.<br />
Calici, patene, turiboli, navicelle, ostensori, croci ed altri oggetti <strong>di</strong> uso quoti<strong>di</strong>ano, realizzati in<br />
argento soprattutto nei secoli XVII e XVIII, con punzoni e stemmi car<strong>di</strong>nalizi, oltre una ricca<br />
dotazione <strong>di</strong> reliquari. Tra questi merita menzione il Cofanetto contenente le ossa e un’ampolla del<br />
sangue della Santa Vergine e Martire Castoressa che oltre all’unicità della reliquia mostra la<br />
straor<strong>di</strong>naria bellezza dei ricami <strong>di</strong> Giovanna Elmi che ornano tutta la scatola. Le nove decorazioni<br />
sono a finissimo ricamo. Otto <strong>di</strong> queste con paesaggio ed uno con l'allegoria della carità e del
tempo. L’opera è stata esposta nel 2007 a Milano presso il "Palazzo Reale", nell'ambito della mostra<br />
"L'ARTE DELLE DONNE" per esplicita scelta dell'on.le Vittorio Sgarbi, critico d'arte.<br />
Completano la collezione la statua lignea della Madonna <strong>di</strong> Francavilla, già esposta in varie parti<br />
del mondo, databile al XIII secolo e lo splen<strong>di</strong>do trittico <strong>di</strong> Andrea Sabatini da Salerno raffigurante<br />
San Pietro, San Giovanni Battista e la Madonna col Bambino, databile al XVI secolo, dalla<br />
policromia squillante e con toni smaltati.<br />
Sezione fotografica: Difficili da vedere<br />
La sezione raccoglie in sei pannelli verticali e quattro cornici, posti nel corridoio del secondo piano<br />
ed in due delle stanze espositive, delle riproduzioni fotografiche <strong>di</strong> alcune bellezze poco visibili<br />
presenti sulla facciata ed all’interno della chiesa ba<strong>di</strong>ale. In particolare: l’iscrizione posta alla base<br />
del bassorilievo trecentesco raffigurante la vergine col Bambino; l’epigrafe del 1737 posta come il<br />
bassorilievo sulla facciata esterna della chiesa, poco leggibile dal basso; l’iscrizione posta alla base<br />
dell’altare maggiore della chiesa ba<strong>di</strong>ale che attesta la donazione dei marmi che lo compongono da<br />
parte <strong>di</strong> Re Fer<strong>di</strong>nando II nel 1857; il vecchio e il nuovo tabernacolo della chiesa ba<strong>di</strong>ale con la<br />
pisside ottocentesca ancora oggi in uso; i due pregevoli stucchi posti sulla volta della chiesa ba<strong>di</strong>ale<br />
raffiguranti la Vergine Immacolata e San Francesco; gli affreschi rinvenuti nella parte restante<br />
dell’abside sinistro della vecchia chiesa ba<strong>di</strong>ale raffiguranti la colomba dello Spirito Santo, San<br />
Leonardo da Limonges e San Nicola da Tolentino.<br />
Durata ed orari.<br />
La mostra apre domenica 20 <strong>di</strong>cembre con inaugurazione alle ore 16,00 e continuerà fino al 20<br />
gennaio 2010 con orario antimeri<strong>di</strong>ano dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e pomeri<strong>di</strong>ano dalle ore 16,00<br />
alle ore 19,00. Resterà chiusa dei giorni <strong>di</strong> Natale, San Silvestro e Capodanno.<br />
Per informazioni.<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Banzi</strong>:<br />
www.comune.banzi.pz.it<br />
comune<strong>di</strong>banzi@hotmail.it<br />
Ufficio cultura: 0971947814 (Rosa Nino)<br />
Associazione Pro Loco:<br />
www.facebook.com – cerca:amici<strong>di</strong>ursone<br />
amici<strong>di</strong>ursone@gmail.com<br />
3388709474 (Luigi De Bonis)<br />
3286155114 (Matteo Marotta)<br />
Foto<br />
Manifesto mostra Trittico <strong>di</strong> Andrea Sabatini da Salerno Reliquie Santa Castoressa
Abbazia benedettina “Santa Maria” <strong>di</strong> <strong>Banzi</strong> – sede della mostra<br />
Chiesa ba<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> <strong>Banzi</strong> Ostensorio settecentesco