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INFERENZE E RAGIONAMENTI - Filosofia

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maniera veloce e del tutto automatica, senza che ci costi alcuno sforzo e senza che ne siamo in<br />

alcun modo coscienti.<br />

Questo è reso possibile dal fatto che il sistema visivo incorpora tutta una serie di assunzioni<br />

implicite che lo aiutano nella interpretazione dei dati percettivi. Per così dire, il sistema percettivo<br />

“ci aggiunge del suo” per arrivare a una plausibile ricostruzione del mondo. Ciò che viene aggiunto<br />

dal sistema visivo dipende da una serie di ipotesi che il sistema visivo incorpora, ipotesi che nella<br />

maggior parte dei casi risultano attendibili, anche se talvolta, in alcuni casi eccezionali, inducono in<br />

errore.<br />

Le illusioni percettive che abbiamo visto all’inizio del paragrafo precedente possono essere<br />

interpretate (così come molte altre illusioni percettive analoghe) come casi in cui alcune di quelle<br />

ipotesi che usualmente portano a un’interpretazione corretta delle scene percepite inducono invece<br />

il nostro sistema percettivo a sbagliare.<br />

Si consideri ad esempio l’illusione di Ponzo. Essa è presumibilmente determinata da quello<br />

stesso meccanismo percettivo che in condizioni normali consente al sistema visivo di interpretare<br />

correttamente informazioni di tipo prospettico. Ossia, il nostro sistema percettivo tratta i segmenti<br />

convergenti come l’indizio di una fuga prospettica, e di conseguenza “interpreta” il segmento<br />

superiore come più lontano, per cui – a parità di lunghezza nell’immagine retinica – dovrebbe<br />

essere più lungo. Ciò risulta ancora più evidente in questa variante dell’illusione:<br />

Illusioni come quella del rettangolo rosso o come il triangolo di Kanisza sono determinate da<br />

quello stesso meccanismo percettivo che ci consente di interpretare qualcosa come un oggetto coeso<br />

anche se esso ci appare parzialmente nascosto da ostacoli. Si consideri un’immagine come questa:<br />

Noi non abbiamo esitazioni nell’interpretarla come la raffigurazione di un bisonte<br />

parzialmente nascosto da dei tronchi d’albero (e non, ad esempio, come una serie di “fette” di<br />

bisonte separate, anche se questo sarebbe del tutto compatibile con quello che vediamo). La forza<br />

con cui certe “illusioni” come il rettangolo rosso o il triangolo di Kanisza si presentano alla nostra<br />

Marcello Frixione – Appunti su inferenze e ragionamenti. II parte. 14

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