Pubblicazione Speciale - Consorzio SST
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capITale TeRRITORIale e sVIlUppO<br />
CoMpeTiTiViTà e<br />
Come già ribadito dal Piano di<br />
Sviluppo della Provincia auto-<br />
noma di Trento per la corren-<br />
te legislatura, il capitale territoriale è<br />
un fattore chiave sia per lo sviluppo<br />
fino ad oggi acquisito sia per quello<br />
che ci riserverà il futuro.<br />
Quello del capitale territoriale è un<br />
concetto proposto dall’OCSE e dalla<br />
Commissione Europea per includere<br />
tutte le risorse, i fattori produttivi,<br />
le competenze, le conoscenze e le<br />
capacità che si sono accumulate sul<br />
territorio nel corso del passato – recente<br />
e meno recente – nonché tutto<br />
quell’insieme di valori di civismo, socialità<br />
e relazionalità che caratterizzano<br />
la società locale e che sempre più<br />
appaiono come una base favorevole<br />
per lo sviluppo complessivo.<br />
Una componente fondamentale di<br />
questo capitale è ovviamente l’impre-<br />
2<br />
reti Di iMPreSe<br />
Le migliori risorse<br />
del territorio<br />
a servizio dello<br />
sviluppo<br />
sa con la sua capacità competitiva. E<br />
qui nasce un problema, non di poco<br />
conto. La realtà trentina è caratterizzata<br />
da una dimensione di impresa<br />
in larga prevalenza medio-piccola e<br />
anche quando sono presenti livelli<br />
di specializzazione molto elevati, la<br />
massa critica non sempre è sufficiente<br />
per competere sul mercato<br />
globale o in progetti e opere di grandi<br />
dimensioni.<br />
Per questo il Trentino ha bisogno di<br />
unire le sue migliori risorse di impresa<br />
superando quella tendenza al<br />
“ciascun per sé” che è sempre meno<br />
idonea a dare forza e competitività<br />
al sistema trentino. È quindi necessario<br />
costruire reti di impresa che<br />
uniscano dimensioni, know how ed<br />
esperienze diverse, che messe a sistema<br />
siano in grado di produrre quel<br />
valore aggiunto che “fa la differenza”<br />
nel rapporto con un mercato sempre<br />
più ampio e agguerrito. Centrale, in<br />
questo senso, diventa il tema della<br />
regia di queste reti.<br />
Per dare maggiori chance al Trentino<br />
e alle sue imprese è di conseguenza<br />
strategico investire su una governance<br />
di sistema che sappia fare da elemento<br />
di sintesi, da facilitatore delle<br />
relazioni, da commutatore di linguaggi<br />
ed esperienze tra realtà con diverse<br />
caratteristiche, diversi background e<br />
diversi obiettivi. La crisi che stiamo<br />
attraversando ha ulteriormente e decisamente<br />
enfatizzato l’attenzione su<br />
Supplemento n. 1 al n. 8 di PVB NEWS - Rivista trimestrale di PVB GROUP S.p.A. Redazione via Ernesto Sestan, 3 (Trento).<br />
Direttore Sergio Bortolotti. Direttore responsabile Mauro Marcantoni. Coordinamento generale Maria Liana Dinacci. Layout<br />
grafico: Gianfranco Rizzoli. Stampa: Tipolitografia Effe & Erre - Trento. Registrazione tribunale di Trento: n° 1149 del 26/11/2002<br />
questa necessità, tanto più sentita<br />
quanto è più piccolo il territorio di<br />
riferimento.<br />
Le imprese trentine non sono certo<br />
nuove a forme di collaborazione e aggregazione<br />
più o meno formalizzate<br />
– consorzi, associazioni temporanee<br />
di imprese (ATI) e, più di recente, reti<br />
di impresa – ma l’obiettivo è quello<br />
di rendere ancora più diffusa e consolidata<br />
questa propensione per dar<br />
regia, fiato e gambe al nostro capitale<br />
territoriale.<br />
All’interno del sistema produttivo locale,<br />
i consorzi sono forme di aggregazione<br />
tra imprese particolarmente<br />
diffuse. Essi nascono normalmente<br />
con una funzione ben definita, di carattere<br />
essenzialmente accessorio<br />
rispetto al core business di ciascuna<br />
delle imprese consorziate.<br />
Le associazioni temporanee di impresa<br />
(ATI) sono invece forme di aggregazione<br />
che nascono per la realizzazione<br />
di specifici progetti, andando dunque<br />
ad incidere su un unico segmento di<br />
attività dell’impresa e per un tempo<br />
limitato. L’ATI nasce quindi dalla convenienza,<br />
per una o più imprese che<br />
partecipano ad una gara d’appalto (o<br />
che stipulano contratti di grande valo-<br />
ATI e consorzi<br />
per un Trentino<br />
più competitivo<br />
re con la pubblica amministrazione), a<br />
collaborare tra loro, al duplice scopo,<br />
da un lato, di garantire al committente<br />
l’esecuzione integrale e a regola<br />
d’arte dell’opera, e dall’altro, di non<br />
essere costrette a ricorrere alla costituzione<br />
di un’impresa comune o<br />
di un consorzio che, in caso di esito<br />
negativo della gara, sarebbero destinati<br />
a scomparire immediatamente.<br />
Un significativo esempio di consorzio<br />
è rappresentato da Habitech,<br />
nato nel 2007 con lo scopo di trovare<br />
una modalità aggregativa e integrativa<br />
che consentisse di innovare nel<br />
settore dell'edilizia e dell'efficienza<br />
energetica. L'iniziativa è nata<br />
con il supporto determinante degli<br />
enti pubblici, che partecipano come<br />
soci al consorzio stesso, anche se<br />
Habitech è una realtà sostanzialmente<br />
privata, che nasce come aggregazione<br />
di più imprese, che mira<br />
a favorire la creazione di ulteriori reti<br />
e filiere. La governance di Habitech<br />
specIale pVB NeWs<br />
lavora a stretto rapporto con ognuna<br />
delle imprese associate e, grazie alla<br />
visione più ampia e meno focalizzata<br />
di quella del singolo imprenditore, riesce<br />
a connettere le opportunità con<br />
le necessità e a favorire situazioni di<br />
aggregazione d'impresa.<br />
Più di recente, un altro esempio di<br />
consorzio è quello che ha messo in<br />
rete un gruppo di imprese trentine<br />
operanti nell’ambito dei servizi alla<br />
Sanità, che condividono l’obiettivo di<br />
contribuire all’innovazione del settore,<br />
in particolare a livello locale, e di partecipare<br />
congiuntamente a progetti<br />
e gare d’appalto di rilevante portata.<br />
Oggi, per il tessuto economico trentino,<br />
il sistema reticolare si pone al<br />
contempo come modello d’eccellenza<br />
e come scommessa per il futuro.<br />
E questo proprio perché la capacità<br />
competitiva delle imprese (non solo<br />
di quelle di piccole dimensioni) trova<br />
nei sistemi produttivi a rete o di<br />
gruppo l’opportunità di rafforzare le<br />
conoscenze e le competenze professionali,<br />
manageriali e organizzative,<br />
indispensabili per gestire un’economia<br />
reale, una finanza e una società<br />
divenute molto più complesse rispetto<br />
anche al passato più recente.