2. Il disturbo di attenzione e iperattività (DDAI) - Istituto Comprensivo ...
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-<br />
IL DISTURBO DI ATTENZIONE<br />
E IPERATTIVITA’ (<strong>DDAI</strong>)<br />
Loreggia (PD)<br />
13 Aprile 2011<br />
Eleonora Panfili - Psicologa<br />
eleonora.panfili@libero.it<br />
Associazione Italiana per i Disturbi dell’Attenzione<br />
Iperattività e Patologie Correlate – Sezione Veneto<br />
e-mail: veneto.aidai@libero.it - sito internet: www.aidai.org<br />
• 1- OSSERVARE<br />
• 2- PREPARARE<br />
• 3- ALLENARE<br />
+<br />
-<br />
Comportamento del<br />
soggetto<br />
Azioni/reazioni<br />
degli altri<br />
Tipo <strong>di</strong><br />
attività/livello <strong>di</strong><br />
stimolazioni<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
BAMBINO<br />
GENITORI<br />
IL TRATTAMENTO MULTIMODALE<br />
INSEGNANTI<br />
QUANDO<br />
DOVE<br />
CON CHI<br />
Training cognitivo - comportamentali =<br />
insegnare l’autoregolazione<br />
+<br />
Parent training<br />
+<br />
Strategie <strong>di</strong> gestione<br />
1- OSSERVAZIONE:<br />
1. IL PROBLEMA: quale decido <strong>di</strong> osservare?<br />
<strong>2.</strong><br />
AUMENTA + DIMINUISCE -<br />
3. DOPO: COSA SUCCEDE? COSA FA LUI? E GLI ALTRI?<br />
....e allora COSA gli insegno?<br />
• QUAL’ E’ il mio obbiettivo educativo, con lui e<br />
con il gruppo?<br />
• COME lo raggiungo? Come gli insegno? Quale<br />
programma <strong>di</strong> “allenamento”?<br />
• COSA gli voglio comunicare?
OBIETTIVO “SMART”<br />
S Specifico<br />
M Misurabile<br />
A Accordato<br />
R Realistico<br />
T Timing: temporizzato<br />
Cosa si fa<br />
Programma della lezione<br />
Leggere<br />
Scrivere<br />
Fare un <strong>di</strong>segno<br />
Quanto è <strong>di</strong>fficile<br />
…SUGGERIMENTI….<br />
Quanto<br />
è lungo<br />
Può essere utile appendere in aula un cartellone dei<br />
materiali, avendo cura <strong>di</strong> assegnare ai quaderni delle<br />
varie materie una copertina <strong>di</strong> colore <strong>di</strong>verso e uno delle<br />
materie giornaliere.<br />
All’inizio dell’anno scolastico si può preparare uno<br />
schema del materiale necessario per ogni materia, in<br />
forma <strong>di</strong> cartellone o tabella da apporre sul <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> ogni<br />
bambino.<br />
Per i bambini che <strong>di</strong>menticano i materiali è possibile<br />
impostare una strategia specifica che comprenda l’uso <strong>di</strong><br />
materiale visivo, l’introduzione <strong>di</strong> routine finalizzate,<br />
l’applicazione <strong>di</strong> un sistema a punti…<br />
Ognuno ha bisogno <strong>di</strong> sapere…<br />
Cosa succede oggi?<br />
Cosa si fa qui?<br />
PREVEDIBILITA’<br />
L’organizzazione dei materiali<br />
Una delle <strong>di</strong>fficoltà più <strong>di</strong> frequenti riferite dagli<br />
insegnanti è quella legata all’organizzazione del<br />
materiale <strong>di</strong> lavoro:<br />
• spesso il bambino non ha con sé tutto il materiale<br />
necessario alla lezione;<br />
• perde parte <strong>di</strong> quello che è stato reperito per lui;<br />
• <strong>di</strong>sturba i compagni chiedendo con insistenza i<br />
materiali;<br />
• in generale non ha cura della propria attrezzatura<br />
scolastica.<br />
“Come faccio a non <strong>di</strong>menticare niente?”<br />
a) Programma con sistema a punti<br />
b) Schede ritagliabili da usare sul<br />
<strong>di</strong>ario<br />
c) Verifica del materiale<br />
d) Gratificazione o costo della risposta
Impostare con il bambino un accordo basato su un<br />
sistema a punti o su uno schema <strong>di</strong> gratificazione<br />
da riconvertire in premi materiali o privilegi.<br />
Preparare schede ritagliabili con piccole<br />
illustrazioni del materiale, illustrazioni uguali a<br />
quelle del cartellone.<br />
Ad un’ora prestabilita della mattinata:<br />
far leggere il cartellone per il giorno dopo;<br />
far elencare il materiale necessario per il lavoro<br />
in ogni materia;<br />
chiedere <strong>di</strong> incollare sul <strong>di</strong>ario per il giorno dopo<br />
le figurine del materiale scolastico così in<strong>di</strong>viduato;<br />
ogni mattina, all’inizio della lezione o in altro<br />
momento prestabilito, verificare la presenza del<br />
materiale e applicare la procedura <strong>di</strong> gratificazione<br />
o <strong>di</strong> costo della risposta.<br />
Vedete il bambino?<br />
E’ facilmente raggiungibile?<br />
E’ favorito lo scambio <strong>di</strong> sguardo insegnante-alunno?<br />
Ha compagni a lui vicini?<br />
Se sì, sono compagni tranquilli o piuttosto vivaci?<br />
Se il bambino si alza per qualche motivo, quanti<br />
bambini possono essere <strong>di</strong>sturbati o coinvolti?<br />
E’ corretta la posizione delle fonti <strong>di</strong> luce?<br />
Guarda <strong>di</strong>rettamente fuori dalle finestre?<br />
Ogni bambino quanti ne osserva dal suo posto?<br />
Ho la possibilità <strong>di</strong> passare frequentemente e<br />
agilmente tra i banchi?<br />
Impulsività e<br />
Scarsa Pianificazione<br />
• Una effettiva comprensione delle consegne agevola la<br />
formulazione <strong>di</strong> un corretto piano d’azione.<br />
• Può essere utile stabilire routine che<br />
Inibiscano le risposte affrettate.<br />
Es: Tra la lettura o la scrittura delle consegne e l’inizio<br />
dello svolgimento del compito, chiedere al bambino <strong>di</strong><br />
posare la penna per un tempo prestabilito.<br />
Es: Stabilire che “è valido” cominciare il lavoro solo<br />
quando è l’insegnante a dare il via.<br />
Utilizzo <strong>di</strong> procedure fisse <strong>di</strong> pianificazione del compito e<br />
autovalutazione.<br />
Organizzare la classe<br />
La <strong>di</strong>sposizione dei banchi<br />
Per valutare quanto ogni <strong>di</strong>sposizione<br />
sia adeguata per una buona partecipazione del<br />
bambino ADHD al lavoro scolastico è<br />
necessario porsi alcune domande:<br />
Impulsività e<br />
Scarsa Pianificazione<br />
• Strategia del piano a cinque fasi:<br />
Autoistruzioni Verbali (Cornol<strong>di</strong> et l., 1996)<br />
• L’introduzione della procedura prevede una<br />
spiegazione ai bambini, la realizzazione <strong>di</strong><br />
un cartellone con simboli pittorici,<br />
l’associazione ad ogni passaggio della<br />
strategia <strong>di</strong> una formulazione verbale che ne<br />
faciliti la memorizzazione e la successiva<br />
interiorizzazione sotto forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo<br />
interno.
3°: Allenare<br />
- Le conseguenze<br />
Analisi <strong>di</strong> cosa ottiene la persona con il comportamento<br />
problema, più o meno consapevolmente, quali<br />
gratificazioni, quali conseguenze positive, in termini <strong>di</strong><br />
rinforzo positivo (ottenere attenzioni, attività, beni<br />
tangibili…) oppure <strong>di</strong> rinforzo negativo (evitare<br />
situazioni sgradevoli).<br />
Disporre un elenco delle gratificazioni e conseguenze<br />
positive dal punto <strong>di</strong> vista dell’utente, pianificare un<br />
sistema strutturato <strong>di</strong> gratificazioni, sottoforma <strong>di</strong><br />
conseguenze positive e negative, da applicare in modo<br />
controllato e strategico.<br />
Utilizzare consapevolmente e con controllo le tecniche<br />
cognitivo-comportamentali<br />
Pre<strong>di</strong>sporre un Piano <strong>di</strong> Intervento con obbiettivi SMART<br />
COSA INSEGNO?<br />
• Quali sono le abilità carenti nel bambino?<br />
• Qual’ è il mio obbiettivo educativo, con lui<br />
e con gli altri alunni?<br />
• Come lo raggiungo? Come gli insegno?<br />
Quale programma <strong>di</strong> “allenamento” uso?<br />
Insegnare in positivo!<br />
• 1- OSSERVARE<br />
• 2- PREPARARE<br />
• 3- ALLENARE<br />
INSEGNARE COMPORTAMENTI<br />
SOSTITUTIVI ALTERNATIVI AL<br />
COMPORTAMENTO PROBLEMA<br />
INSEGNARE ABILITA’ CARENTI<br />
Ognuno ha bisogno <strong>di</strong> sapere…<br />
Cosa succede oggi?<br />
Cosa si fa qui?<br />
E io cosa devo fare?<br />
LE REGOLE
NON CHIACCHIERARE!!<br />
NON CHIACCHIERARE!!<br />
NON CHIACCHIERARE!!<br />
NON CHIACCHIERARE!!<br />
NON CHIACCHIERARE!!<br />
• La regola viene associata a sensazioni negative, <strong>di</strong><br />
costrizione, spiacevolezza<br />
• … viene voglia <strong>di</strong> trasgre<strong>di</strong>re!<br />
• con il linguaggio sottolineo il verbo “correre”… la mente<br />
emotiva non funziona per negazioni…poi richiede inferenze<br />
• <strong>di</strong>ce cosa NON FARE, ma non<br />
dà in<strong>di</strong>cazioni su<br />
COSA FARE!<br />
SAN FIOR<br />
Favoriscono:<br />
Le Regole:<br />
l’organizzare dei propri spazi e tempi<br />
il sapere in anticipo quali azioni<br />
siano da considerarsi fuori dalle<br />
norme stabilite<br />
NON CHIACCHIERARE!!<br />
• La regola viene associata a sensazioni negative, <strong>di</strong><br />
costrizione, spiacevolezza<br />
• … viene voglia <strong>di</strong> trasgre<strong>di</strong>re!<br />
• con il linguaggio sottolineo il verbo “correre”… la mente<br />
emotiva non funziona per negazioni…poi richiede inferenze<br />
• <strong>di</strong>ce cosa NON FARE, ma non<br />
dà in<strong>di</strong>cazioni su<br />
COSA FARE!<br />
Le regole efficaci<br />
• espresse come proposizioni, non <strong>di</strong>vieti<br />
• poche<br />
• brevi, semplici e chiare<br />
• descrivono le azioni in modo operativo<br />
• usano simboli pittorici colorati<br />
• concordate con gli alunni<br />
• con specifiche conseguenze o penalità dell’infrazione<br />
• perio<strong>di</strong>co ripasso ed eventuali mo<strong>di</strong>fiche<br />
CAMMINA PIANO<br />
NON CORRERE<br />
QUI PUOI CORRERE
Le schede <strong>di</strong> analisi del compito<br />
aiutano l’educatore a elaborare un<br />
metodo efficace per raggiungere un<br />
obiettivo<br />
creano l’appren<strong>di</strong>mento senza errore<br />
sostengono l’autonomia personale e<br />
cognitiva<br />
TASK-ANALISI DELLE ABILITA’<br />
SOCIALI<br />
• Ogni abilità viene analizzata nelle varie componenti che<br />
la costituiscono, ossia nei <strong>di</strong>versi comportamenti che i<br />
bambini dovranno apprendere.<br />
• Poi gli elementi principali vengono scritti alla lavagna o<br />
<strong>di</strong>segnati su cartelli per avere il supporto visivo fisso<br />
• Tra gli argomenti trattati:<br />
– presentarsi<br />
– avviare una conversazione<br />
– chiedere un favore<br />
– chiedere scusa<br />
– rilassarsi<br />
– controllare la rabbia<br />
– affrontare la collera degli altri<br />
ALCUNE TECNICHE PER<br />
INSEGNARE ABILITA’ CARENTI<br />
TASK ANALYSIS = ANALISI DEL COMPITO:<br />
a. Isolare, descrivere e sequenziare le componenti che<br />
costituiscono il compito, in<strong>di</strong>pendentemente dalle sue<br />
caratteristiche intrinseche facilita la costruzione<br />
del percorso, conoscenza necessaria per graduare i<br />
compiti<br />
b. Scoprire e descrivere i prerequisiti necessari per<br />
eseguire correttamente ognuna delle unità componenti<br />
tale compito permette <strong>di</strong> capire in modo preciso<br />
cosa non va nel compito<br />
CHAINING = concatenamento<br />
Tecnica me<strong>di</strong>ante la quale comportamenti complessi<br />
vengono sud<strong>di</strong>visi in segmenti, ognuno dei quali viene<br />
sottoposto ad un <strong>di</strong>stinto processo d’appren<strong>di</strong>mento<br />
Anterogrado Retrogrado<br />
MODELING<br />
Procedura me<strong>di</strong>ante la quale un soggetto, chiamato<br />
osservatore, apprende determinati comportamenti ed<br />
abilità osservando un secondo soggetto, chiamato<br />
modello.<br />
Cosa posso utilizzare:<br />
• Foto- <strong>di</strong>segni<br />
• Simulazione<br />
• Inversione <strong>di</strong> ruolo
a cosa serve?<br />
Scheda: le mie NOTE POSITIVE !!!<br />
L’ECONOMIA ECONOMIA A GETTONI<br />
“token economy”<br />
• Rinforzare tutti i piccoli e gran<strong>di</strong> successi<br />
• Spostare l’<strong>attenzione</strong> sui successi ed evitare <strong>di</strong><br />
rinforzare gli insuccessi<br />
come?<br />
• Attraverso i gettoni (simboli) si premia il bambino ogni<br />
volta che raggiunge l’obiettivo concordato<br />
• A scadenze predeterminate vengono scambiati i<br />
“token”con i premi stabiliti<br />
Allenamento a piccoli passi<br />
1. Come si insegna gradualmente un’abilità cognitiva,<br />
esempio leggere, allo stesso modo va allenata la<br />
capacità <strong>di</strong> controllare l’<strong>attenzione</strong> (“occhi e orecchie”)<br />
e l’attività (“mani e pie<strong>di</strong>”), spezzettando la meta in<br />
micro-obiettivi<br />
<strong>2.</strong> Di solito si rinforza chi riesce già … però … è come<br />
dare l’antibiotico ai bambini sani (i più abili che<br />
sentendosi sempre <strong>di</strong>re “bravo” si indeboliscono e al<br />
primo insuccesso crollano), anziché ai malati (coloro<br />
che non riescono mai, ma necessitano <strong>di</strong> accumulare<br />
piccoli successi e gratificazioni)<br />
“Amami quando lo merito meno, perché sarà quando<br />
ne ho più bisogno”<br />
3. … e gli altri alunni? L’implicito sistema competitivo in<br />
classe va sostituito con meto<strong>di</strong> cooperativi<br />
Cooperativa Akras, Servizio CRESCO, Padova<br />
INTERVENTI BASATI SULLE<br />
CONSEGUENZE POSITIVE<br />
• Identificare i rinforzi, vari ed efficaci: partiamo dal<br />
bambino!<br />
simbolici - sociali - attività o oggetti<br />
Incoraggiamento positivo =<br />
descrivere il comportamento desiderabile +<br />
commento positivo = feedback informativo<br />
IN SINTESI<br />
• La token economy è come il modello per un<br />
vestito sartoriale, da cui l’artigiano<br />
(educatore) trae un vestito, usando i tessuti<br />
che ha (risorse) adattandole con creatività al<br />
bambino (in<strong>di</strong>vidualità), per fare il SUO vestito<br />
(personalizzato)<br />
• Un sistema <strong>di</strong> gratificazione funziona quando<br />
sia l’insegnante che l’alunno si sentono<br />
gratificati per aver raggiunto a piccoli passi un<br />
obbiettivo alla volta<br />
• Si innescano circoli virtuosi <strong>di</strong> gratificazioni: i<br />
bambini con Bisogni Educativi Speciali<br />
mobilitano le nostre energie, conoscenze,<br />
risorse e creatività mettendo in <strong>di</strong>scussione i<br />
meto<strong>di</strong> “classici”
Metodo della TOKEN-ECONOMY<br />
Ogni bambino conquista una conchiglia <strong>di</strong> pasta colorata<br />
quando rispetta la regola del colore corrispondente;<br />
in<strong>di</strong>vidualmente, a fine attività, riceve la pasta che metterà nel<br />
contenitore <strong>di</strong> classe (barattolo in vetro).<br />
Quando il barattolo sarà pieno, tutta la classe otterrà il premio<br />
finale: giochini per tutti<br />
• L’intervento è stato progettato per essere<br />
attuato durante l’orario scolastico all’interno<br />
della classe con la collaborazione delle<br />
insegnanti e senza interferire con le attività<br />
<strong>di</strong>dattiche.<br />
• <strong>Il</strong> progetto è stato proposto a tutta la classe,<br />
per non far pesare al bambino con <strong>DDAI</strong> il<br />
fatto <strong>di</strong> svolgere un’attività <strong>di</strong>versificata<br />
rispetto ai compagni, come avviene spesso<br />
nella <strong>di</strong>dattica: ciò infatti gli procurerebbe uno<br />
stato <strong>di</strong> particolare sofferenza e <strong>di</strong>minuirebbe<br />
la sua attività e il suo interesse. (DIDATTICA<br />
INCLUSIVA)<br />
<strong>2.</strong> <strong>Il</strong>lustrazione del progetto<br />
IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE<br />
<strong>Il</strong> semaforo rappresenta il<br />
riferimento visivo per<br />
l’attuazione del progetto:<br />
il ROSSO in<strong>di</strong>ca i momenti<br />
<strong>di</strong>dattici in cui ai bambini è<br />
richiesta la massima<br />
concentrazione,<br />
il GIALLO rappresenta una fase<br />
interme<strong>di</strong>a (es.<br />
<strong>di</strong>scussione),<br />
il VERDE rappresenta la fase <strong>di</strong><br />
minor coinvolgimento<br />
attentivo (es:colorare un<br />
<strong>di</strong>segno).<br />
Fare ricerca sperimentale a scuola: tecniche <strong>di</strong><br />
automonitoraggio e token economy per intervenire<br />
sui comportamenti problema nell‘<strong>DDAI</strong><br />
U.O. <strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile, S. Donà <strong>di</strong> Piave (VE)<br />
Scuola Primaria <strong>di</strong> Musile <strong>di</strong> Piave (VE)<br />
• F. è un bambino <strong>di</strong> 8 anni e 5 mesi con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong><br />
Disturbo dell’Attenzione e Iperattività e frequenta la terza<br />
elementare. La valutazione funzionale <strong>di</strong> sviluppo<br />
evidenzia:<br />
• Disturbo della Coor<strong>di</strong>nazione Motoria (Disprassia visuocostruttiva)<br />
• Marcato deficit attentivo<br />
• Buone competenze linguistiche, soprattutto sul versante<br />
espressivo<br />
• Relazioni e socializzazione: buon rapporto in<strong>di</strong>viduale con<br />
l’adulto, anche se con atteggiamenti oppositivi; <strong>di</strong>fficoltà<br />
nella relazione con i coetanei in tutte le situazioni.<br />
• Buona conoscenza ed espressione delle emozioni.<br />
PROGRAMMA<br />
<strong>Il</strong> progetto è stato articolato in 4 fasi:<br />
1. Osservazione e analisi funzionale per<br />
in<strong>di</strong>viduare i comportamenti problema <strong>di</strong> F.:<br />
- <strong>iperattività</strong> motoria (alzarsi e allontanarsi<br />
dal banco)<br />
- impulsività verbale (intervenire in modo<br />
inopportuno)<br />
• Ai bambini viene poi presentato un<br />
contratto con cui si impegnano ad<br />
accettare tali regole; si stabilisce che, se<br />
le regole vengono rispettate, ciascun<br />
bambino ha la possibilità <strong>di</strong> accumulare<br />
dei punti finalizzati al raggiungimento <strong>di</strong><br />
un premio finale concordato assieme alle<br />
maestre.<br />
• Oltre a ciò, F. ha possibilità <strong>di</strong> compilare,<br />
alla fine <strong>di</strong> ogni ora, una scheda <strong>di</strong><br />
automonitoraggio da mostrare a casa.
Contratto in<strong>di</strong>viduale per tutti gli alunni<br />
Io, …………………………………………<br />
…………………………………………..<br />
…………………………………………<br />
…………………………………………..<br />
..<br />
in in classe, classe, durante durante le le attivit attività attivit da da “semaforo semaforo semaforo rosso rosso” rosso mi mi impegno<br />
impegno<br />
a a rispettare rispettare le le regole regole <strong>di</strong> <strong>di</strong> classe:<br />
classe:<br />
1. 1. Resto Resto seduto seduto seduto tranquillo, tranquillo, tranquillo, senza senza alzarmi alzarmi<br />
alzarmi<br />
<strong>2.</strong> <strong>2.</strong> Seguo Seguo le le regole regole <strong>di</strong> <strong>di</strong> conversazione<br />
conversazione<br />
Durante Durante le le gare, gare, se se rispetto rispetto le le regole, regole, in in cambio cambio Chiara Chiara o o la<br />
la<br />
maestra maestra mi mi mi daranno daranno un un gettone.<br />
gettone.<br />
A A fine fine giornata giornata contiamo contiamo i i gettoni: gettoni: ogni ogni 5 5 gettoni gettoni <strong>di</strong>segno<br />
<strong>di</strong>segno<br />
una una faccina faccina felice felice sul sul cartellone cartellone <strong>di</strong> <strong>di</strong> classe. classe.<br />
classe.<br />
Quando, Quando, insieme insieme a a tutti tutti i i miei miei compagni, compagni, raggiungerò raggiungerò il<br />
il<br />
traguardo, traguardo, vincero vincero’ vincero dei dei premi premi a a sorpresa.<br />
sorpresa.<br />
FIRMA FIRMA ALUNNO ALUNNO<br />
FIRMA MAESTRA<br />
…………………… ……………………<br />
………………………<br />
………………………..<br />
………………………<br />
..<br />
3. Prima REGOLA:<br />
STO SEDUTO TRANQUILLO<br />
EVITO DI ALZARMI<br />
• Ad F. viene data la possibilità <strong>di</strong><br />
usare dei “buoni per<br />
passeggiata” nei momenti <strong>di</strong><br />
maggior stanchezza. Anche<br />
l’utilizzo <strong>di</strong> questi “buoni”, però,<br />
viene regolamentato: esiste un<br />
numero limitato (max 8) e<br />
concordato <strong>di</strong> “buoni” da<br />
utilizzare nell’arco della<br />
giornata su approvazione<br />
dell’insegnante.<br />
• I gettoni si guadagnano solo durante le “gare”<br />
= semaforo ROSSO.<br />
• <strong>Il</strong> semaforo GIALLO o VERDE serve per l“allenamento” .<br />
• F. guadagnava mezzo punto ogni qualvolta rispettava la<br />
regola per il tempo <strong>di</strong> una clessidra (10 minuti).<br />
• A fine giornata i punti conquistati venivano scambiati (ogni<br />
5 punti uno smile) con smile da <strong>di</strong>segnare su un cartellone con<br />
intestazioni in<strong>di</strong>viduali e con linee traguardo per focalizzare il<br />
raggiungimento del premio.<br />
A metà percorso, 1° linea, premi concreti in<strong>di</strong>viduali, (per F.<br />
libretto dei treni).<br />
Alla fine del percorso, 2° linea, una sorpresa….festa <strong>di</strong> classe!<br />
Tutti devono raggiungere il traguardo.<br />
TOKEN COOPERATIVA<br />
Scheda <strong>di</strong> automonitoraggio per F.<br />
“Come mi sono comportato oggi in classe?”<br />
BENE<br />
COSI’ E COSI’<br />
MALE<br />
4. Presentazione della seconda<br />
REGOLA:<br />
REGOLE DI CONVERSAZIONE<br />
F. Aveva la possibilità <strong>di</strong> usare dei “buoni<br />
per chiacchierata” quando era molto stanco.<br />
Anche in questo caso esisteva un numero<br />
limitato (max 10) <strong>di</strong> “buoni” da utilizzare<br />
nell’arco della giornata; l’uso del buono<br />
avveniva previa approvazione<br />
dell’insegnante.<br />
<strong>Il</strong> progetto <strong>di</strong> intervento è risultato efficace sia da un punto <strong>di</strong> vista<br />
statistico che clinico:<br />
• significatività statistica: rispetto alle osservazioni iniziali<br />
(Linee Base) entrambi i comportamenti problema, Iperattività Iperattivit<br />
Motoria (M) e Impulsività Impulsivit Verbale (V), sono <strong>di</strong>minuiti<br />
significativamente, sia nella fase <strong>di</strong> Intervento specifico (uso<br />
cartelloni regole + token economy) che nella fase <strong>di</strong><br />
Generalizzazione (senza tali supporti).<br />
• significatività clinica:<br />
- F. ha potuto imparare a controllarsi attraverso strategie<br />
cognitivo-comportamentali specifiche per il suo Disturbo, ma<br />
non <strong>di</strong>scriminanti rispetto alla classe.<br />
- Tutti gli alunni hanno appreso e interiorizzato delle strategie <strong>di</strong><br />
autoregolazione comportamentale…necessità non specifica <strong>di</strong> un<br />
<strong><strong>di</strong>sturbo</strong>…!!! <strong>Il</strong> cambiamento generale è stato rilevato anche da<br />
persone esterne al progetto.<br />
- Le insegnanti erano inizialmente resistenti alle metodologie<br />
proposte, ma dopo esser state coinvolte, addestrate e rese<br />
consapevoli dei risultati, hanno tratto spunto per l’applicazione<br />
delle strategie nella <strong>di</strong>dattica quoti<strong>di</strong>ana.
PATTO TRA ELEONORA<br />
E RICCARDO<br />
RICCARDO HA BISOGNO DI ALLENARSI SU:<br />
1. LEGGERE E SCRIVERE VELOCE SENZA<br />
ERRORI DA ELEONORA<br />
<strong>2.</strong> CONTROLLARSI A SCUOLA<br />
3. CONTROLLARSI A CASA<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
I goal <strong>di</strong> Riccardo a casa<br />
0<br />
1° <strong>di</strong>c 2° <strong>di</strong>c 3° <strong>di</strong>c 1° genn 2° genn 3° genn 4° genn 1° febbr 2° febbr<br />
I goal <strong>di</strong> Riccardo a scuola<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
1° <strong>di</strong>c 2° <strong>di</strong>c 3° <strong>di</strong>c 1° genn2° genn 3° genn4° genn 1° 2°<br />
febbr febbr
SCUOLA PRIMARIA DI<br />
MONTEGIARDINO<br />
(Repubblica <strong>di</strong> San Marino)<br />
V°elementare<br />
Token economy in<strong>di</strong>viduale e <strong>di</strong> classe:<br />
“A ciascuno il suo percorso”<br />
Scelta <strong>di</strong> un obbiettivo in<strong>di</strong>viduale, a partire da<br />
schede <strong>di</strong> riflessione, <strong>di</strong>scusse poi con le maestre<br />
Ogni bambino ha la sua scheda <strong>di</strong><br />
monitoraggio nel quadernone <strong>di</strong> classe; a<br />
fine giornata si assegnano i punti (colore<br />
<strong>di</strong>verso per <strong>di</strong>verso risultato)<br />
Inoltre c’è un obbiettivo comune a<br />
tutti, con cartellone <strong>di</strong> classe:<br />
svolgere con impegno e successo le<br />
verifiche in classe<br />
TOKEN
Gestire il comportamento<br />
del bambino<br />
Fare una scelta accurata <strong>di</strong> quali siano i<br />
comportamenti che richiedano un intervento.<br />
Condurre, a tal fine, sistematiche<br />
osservazioni.<br />
Porsi nell’ottica <strong>di</strong> incrementare la comparsa<br />
<strong>di</strong> comportamenti corretti.<br />
Usare l’anticipazione, ricordando al<br />
bambino, prima delle attività, quale<br />
comportamento gli viene richiesto.<br />
I Comportamenti Positivi<br />
Tecniche comportamentali<br />
1. Positive: fare un piano <strong>di</strong> rinforzi (non solo materiali),<br />
creando un inventario in base all’età e alle preferenze,<br />
<strong>2.</strong> Negative: ignorare pianificato, uso dei rimproveri,<br />
conseguenze logiche, costo della risposta, punizioni con<br />
la noia o punizioni che richiedono impegno e sforzo.<br />
Rinforzare i Comportamenti Positivi<br />
Far compilare al bambino un elenco <strong>di</strong> rinforzi: rinforzi:<br />
possono<br />
essere premi materiali, materiali,<br />
occasioni positive sociali, sociali,<br />
privilegi<br />
per attività, attivit , al fine <strong>di</strong> utilizzare<br />
eventi/oggetti/comportamenti che siano effettivamente<br />
delle gratificazioni per il bambino.<br />
Es: Cosa ti piacerebbe ottenere quando meriti un premio? premio<br />
Nel caso <strong>di</strong> rinforzi materiali, materiali,<br />
convertirli in simboli e<br />
stabilire le regole <strong>di</strong> conversione.<br />
conversione
Rinforzare i Comportamenti Positivi<br />
Definire operativamente l’azione azione oggetto <strong>di</strong> gratificazione<br />
sistematica. sistematica<br />
Può essere un’azione corretta già presente nel<br />
patrimonio comportamentale del bambino, ma messa in<br />
atto poco frequentemente.<br />
È possibile utilizzare la gratificazione per insegnare ai<br />
bambini comportamenti positivi nuovi, gratificando i<br />
traguar<strong>di</strong> parziali.<br />
L’azione azione va esplicitata chiaramente e in forma positiva.<br />
Es: La stipula del contratto. contratto<br />
La gratificazione<br />
• Evitare le false gratificazioni<br />
• È possibile gratificare azioni corrette già gi presenti nel<br />
patrimonio comportamentale del bambino ma messe in<br />
atto poco frequentemente<br />
• È possibile utilizzare la gratificazione per insegnare ai<br />
bambini comportamenti positivi nuovi, gratificando i<br />
traguar<strong>di</strong> parziali<br />
• Evitare la gratificazione dei comportamenti negativi<br />
• Gratificare il bambino subito dopo aver mostrato il<br />
comportamento corretto e ogniqualvolta questo accada<br />
• È possibile usare una medesima strategia educativa<br />
con i compagni del bambino <strong>DDAI</strong>, gratificando i<br />
comportamenti positivi che essi rivolgono al bambino.<br />
Possibili errori nella fase <strong>di</strong> gratificazione<br />
Dare la gratificazione prima del comportamento da<br />
aumentare.<br />
Es: Ora ti do il premio se mi prometti che ti comporti bene.<br />
Fornire involontariamente un rinforzo per far smettere un<br />
comportamento negativo.<br />
Es: Smettila <strong>di</strong> far quel compito così almeno non <strong>di</strong>sturbi<br />
più.<br />
Quando si gratifica un comportamento bisogna essere<br />
convinti che l’alunno lo meriti (evitare false gratificazioni):<br />
la comunicazione non verbale è più informativa <strong>di</strong> quella<br />
verbale!<br />
Rinforzare i Comportamenti Positivi<br />
Gratificare in modo coerente, coerente,<br />
sempre la stessa<br />
azione e ogni volta che si manifesta. manifesta<br />
Applicare la gratificazione imme<strong>di</strong>atamente,<br />
subito dopo la manifestazione del<br />
comportamento da aumentare.<br />
Commisurare la gratificazione allo sforzo che fa<br />
l’alunno per manifestare un comportamento da<br />
aumentare (importanza <strong>di</strong> micro-obbiettivi!).<br />
Gratificare riferendosi al comportamento e non<br />
giu<strong>di</strong>cando l’alunno.<br />
Non aspettare che la gratificazione perda <strong>di</strong><br />
valore. Utilizzare per un tempo corretto lo stesso<br />
premio, premio,<br />
potendo contare su una serie <strong>di</strong><br />
gratificazioni <strong>di</strong>verse già gi in<strong>di</strong>viduate.<br />
Possibili errori nella fase <strong>di</strong> gratificazione<br />
Avere tanta buona volontà e decidere che bisogna<br />
gratificare <strong>di</strong> più gli alunni <strong>di</strong>fficili, ma interrompere il<br />
programma dopo qualche <strong>di</strong>fficoltà o risultati deludenti.<br />
Se chie<strong>di</strong>amo impegno e costanza agli alunni dobbiamo<br />
manifestarlo prima <strong>di</strong> tutto noi!<br />
Gratificare alcuni comportamenti positivi, <strong>di</strong>versi da quelli<br />
concordati con l’alunno (coerenza).<br />
Es: Sono proprio contento <strong>di</strong> te e per questo ti do il<br />
premio, anche se non c’entra con quello che devi fare.<br />
Aggiungere commenti negativi ai rinforzi positivi.<br />
Es: Hai visto che quando ti impegni ce la puoi fare? Ieri<br />
invece...<br />
I Comportamenti Negativi
Strategie sulle conseguenze<br />
negative<br />
Ignoramento<br />
Ignoramento pianificato<br />
Contratto Comportamentale<br />
Costo della risposta<br />
Punizione<br />
Costo della Risposta<br />
Ad un comportamento inadeguato segue la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> un<br />
privilegio o <strong>di</strong> un’attività gradevole.<br />
E’ utile soprattutto per comportamenti negativi non gravi,<br />
specie in relazione allo scarso impegno (<strong>di</strong>re bugie,<br />
<strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>re, non fare o terminare i compiti, rifiutarsi <strong>di</strong><br />
svolgere o abbandonare un’attività..).<br />
Questo “pagare pegno” del bambino deve essere:<br />
Comunicato o concordato in anticipo<br />
Proporzionale all’azione negativa<br />
Corredato da informazioni chiare<br />
Controllabile nella sua applicazione<br />
Inevitabile e non flessibile nella sua applicazione<br />
<strong>Il</strong> guadagno superiore alla per<strong>di</strong>ta…la persona non deve<br />
andare in rosso!!!<br />
La Punizione<br />
Quando ritenuta necessaria deve essere:<br />
priva <strong>di</strong> aggressività;<br />
psicologicamente neutra (centrata centrata sul comportamento e<br />
non sulla persona);<br />
fonte <strong>di</strong> infromazioni;<br />
infromazioni<br />
imme<strong>di</strong>ata;<br />
proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal<br />
bambino;<br />
facilmente applicabile e inevitabile per il bambino;<br />
spiacevole per il bambino.<br />
Ignoramento Pianificato<br />
L’<strong>attenzione</strong> <strong>attenzione</strong> dell’adulto dell adulto è un’efficace un efficace gratificazione.<br />
Togliere l’<strong>attenzione</strong>, l <strong>attenzione</strong>, quin<strong>di</strong> ignorare i comportamenti<br />
inadeguati <strong>di</strong> scarsa intensità intensit può essere utile per farli<br />
scomparire.<br />
A quali comportamenti applicarlo?<br />
␇ Proteste sproporzionate e “scenate scenate”<br />
␇ Dispetti ai compagni<br />
␇ Lamenti e piagnucolii<br />
␇ Piccole azioni <strong>di</strong> <strong><strong>di</strong>sturbo</strong><br />
␇ Comportamenti finalizzati ad ottenere l’<strong>attenzione</strong> l <strong>attenzione</strong><br />
dell’adulto dell adulto (es. parolacce)<br />
La Punizione<br />
Qualsiasi evento, oggetto o comportamento che<br />
riduca la probabilità che si ripeta il comportamento<br />
a cui viene applicata.<br />
E’ sempre necessario fornire al bambino<br />
un’alternativa per raggiungere gli stessi scopi!<br />
Altre tecniche <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong><br />
comportamenti problematici<br />
(<strong>di</strong> Mario Di Pietro)
Ricorrere ad<br />
Affermazioni<br />
Empatiche<br />
Chiedere<br />
“CHE CHE COSA?” COSA?<br />
invece <strong>di</strong><br />
“PERCHE PERCHE’?”<br />
Timeout<br />
Non cadere in una lotta<br />
<strong>di</strong> potere con l’alunno l alunno<br />
(“Non Non faccio niente e<br />
tu non puoi<br />
costringermi!”)<br />
costringermi!<br />
Commenti: “Vedo che<br />
adesso sei molto<br />
arrabbiato, ne<br />
riparleremo in un altro<br />
momento.”<br />
Per comportamenti<br />
inappropriati non<br />
particolarmente gravi<br />
Commenti: Commenti: ““Perch Perchéé stai stai<br />
chiacchierando? chiacchierando? Che Che<br />
cosa cosa avete avete da da raccontarvi raccontarvi<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong> cosìì cos importante?..””<br />
importante?<br />
““Perch Perchéé fai fai cosìì? cos ? Che Che<br />
cosa cosa vuoi vuoi ottenere ottenere con con<br />
questo questo comportamento?””<br />
comportamento?<br />
Obbiettivi<br />
a. Non infliggere una<br />
punizione<br />
b. Evitare che il suo<br />
comportamento<br />
<strong>di</strong>sturbante venga<br />
rinforzato dai compagni<br />
c. Consentire uno stacco che<br />
estingua la carica emotiva<br />
e aiuti a recuperare un<br />
certo controllo<br />
Inviare Messaggi<br />
in prima<br />
persona<br />
Posticipare<br />
la soluzione del<br />
problema<br />
Timeout<br />
Non accusare <strong>di</strong> farvi<br />
arrabbiare, ma<br />
affermare come il suo<br />
comportamento<br />
influenzi il vostro<br />
stato d’animo. d animo.<br />
Commenti: Commenti: ““Davide, Davide, mi mi<br />
sento sento molto molto irritata irritata<br />
quando quando <strong>di</strong>ci <strong>di</strong>ci parolacce, parolacce,<br />
voglio voglio che che non non usi usi certi certi<br />
termini.”” termini.<br />
A volte non conviene<br />
occupare tempo<br />
<strong>di</strong>scutendo a lungo in<br />
classe <strong>di</strong> un<br />
comportamento<br />
problematico<br />
dell’alunno.<br />
dell alunno.<br />
Commenti: Commenti: ““Stai Stai<br />
continuando continuando a a non non<br />
rispettare rispettare questa questa regola. regola.<br />
Dopo Dopo la la lezione lezione verrai verrai con con<br />
me me e e parleremo parleremo <strong>di</strong> <strong>di</strong> cosa cosa si si<br />
può può fare fare per per migliorare migliorare il il<br />
tuo tuo comportamento.””<br />
comportamento.<br />
• Ultima risorsa<br />
• Interruzione momentanea<br />
del gioco<br />
• Allontanamento dell’alunno dell alunno<br />
dai compagni, in apposito<br />
luogo privo <strong>di</strong> gratificazioni<br />
o rinforzi (materiali,<br />
conversazioni..)<br />
• Non è “mettere mettere in castigo” castigo<br />
• Da spiegare e simulare<br />
prima che occorra
Time-out:<br />
Modalità <strong>di</strong> attuazione<br />
1. Esclamare in modo perentorio la parola<br />
“Stop! Stop!”<br />
<strong>2.</strong> Comunicare all’alunno all alunno in modo pacato, ma<br />
deciso che il suo comportamento sta<br />
violando il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> qualcun altro o la regola<br />
concordata<br />
3. Allontanamento necessario per bloccare il<br />
comportamento nocivo<br />
4. Comunicare la durata del time-out time out<br />
(solitamente 10-15 10 15 min)<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
• Caponi B., Clsms L., M. Re. A., Cornol<strong>di</strong> C., “Sviluppare la<br />
concentrazione e l’autoregolazione”, 3 vol., Erickson;<br />
• Cordula Neuhaus, “Gli adolescenti iperattivi e i loro problemi”,<br />
Le Lettere;<br />
• Cornol<strong>di</strong> C., T. De Meo, F. Offre<strong>di</strong> e C. Vio, “Iperattivita’ e<br />
Autoregolazione cognitiva”, Erickson, Trento;<br />
• Cornol<strong>di</strong> C., M. Gar<strong>di</strong>nale, A. Masi e L. Pettenò, “Impulsività e<br />
Autocontrollo”, Erickson, Trento;<br />
• Di Pietro M. e coll., “L’alunno iperattivo in classe”, Erickson;<br />
• Ianes D. e coll., “Facciamo il punto su…l’Iperattività”, Erickson;<br />
• Marzocchi G.M. A. Molin e S. Poli, “Attenzione e<br />
Metacognizione”, (libro + cd-rom), Erickson, Trento.<br />
• www.erickson.it<br />
• Fabio Celi e Daniela Fontana,<br />
“Formazione, ricerca e interventi psicoeducativi a scuola; Storie <strong>di</strong><br />
cooperazione tra psicologi ed insegnanti”, 2007,McGraw- Hill<br />
DESCRIZIONE<br />
• Abib, 7 anni, 2 elementare<br />
• Difficoltà: rispettare le regole<br />
Es. alzare la mano per intervenire,<br />
lavorare parlando a bassa voce,<br />
organizzare il proprio materiale e le<br />
proprie attività, ascoltare l’insegnante con<br />
<strong>attenzione</strong>.<br />
• Ipotesi: <strong>di</strong>fficoltà ad autoregolarsi<br />
Time out = ripren<strong>di</strong> il controllo<br />
“se sei agitato sie<strong>di</strong>ti in parte<br />
per due minuti, mettiti<br />
tranquillo, poi torna qui”<br />
Privo <strong>di</strong> aggressività, con<br />
poche parole<br />
“Un problema <strong>di</strong> comportamento alle<br />
elementari:<br />
promuovere l’autoregolazione”<br />
Abib e Brunella<br />
Tratto da “Formazione, ricerca e interventi psicoeducativi a scuola” <strong>di</strong> F. Celi e D.<br />
Fontana<br />
OSSERVAZIONE OCCASIONALE<br />
(non strutturata)<br />
…“Prima <strong>di</strong> iniziare la <strong>di</strong>scussione in classe<br />
la maestra ricorda ai bambini <strong>di</strong> alzare la<br />
mano per intervenire.<br />
Abib interrompe in più occasioni i suoi<br />
compagni, Brunella gli ricorda <strong>di</strong> alzare la<br />
mano e allora lui lo fa”<br />
COMPORTAMENTI NEGATIVI
OSSERVAZIONE OCCASIONALE<br />
(non strutturata- qualitativa)<br />
• Abib vuole richiamare l’<strong>attenzione</strong> della<br />
maestra: alza la mano e aspetta in silenzio<br />
che lei si avvicini. Dopo aver chiesto<br />
spiegazioni ricomincia a lavorare con la sua<br />
compagna<br />
• Abib lavora in silenzio per 5-6 minuti, Brunella<br />
lo elogia<br />
COMPORTAMENTI POSITIVI<br />
CONCLUSIONI OSSERVAZIONE<br />
OCCASIONALE<br />
• Conosce le regole della classe<br />
• In alcune occasioni le applica<br />
• Fatica a capire qual’è il momento giusto per<br />
rispettarle<br />
• Ha <strong>di</strong>fficoltà a controllare il proprio<br />
comportamento impulsivo<br />
SCHEDE DI OSSERVAZIONE<br />
2 TIPI:<br />
- ATTIVITA’ DI GRUPPO:<br />
lezione/conversazione<br />
- ATTIVITA’ INDIVIDUALI: lavorare da solo<br />
Importanza <strong>di</strong> notare i comportamenti<br />
positivi<br />
PERCHE’?<br />
• E’ più efficace rinforzare comportamenti positivi<br />
piuttosto che punire<br />
• <strong>Il</strong> rinforzo permette <strong>di</strong> sperimentare una relazione<br />
insegnante bambino positiva e costruttiva<br />
ATTENZIONE AI “PUNTI DI FORZA”<br />
OSSERVAZIONE SISTEMATICA<br />
• Tramite scheda <strong>di</strong> osservazione<br />
• Analisi QUANTITATIVA del comportamento<br />
• Per monitorare le aree <strong>di</strong> maggiore interesse<br />
• Dati “obbiettivi”: raffreddati dal piano emotivo<br />
• Per misurare la quantità <strong>di</strong> partenza e tutti i<br />
piccoli cambiamenti gratificazione!<br />
RISULTATI<br />
AMBITO MAGGIORE DIFFICOLTA’<br />
“alza/non alza la mano”<br />
CONTESTO<br />
più <strong>di</strong>fficoltà in gruppo
OBIETTIVO: alza/non alza la mano<br />
• “ rinuncia” <strong>di</strong> altri…<br />
• Perché questo?<br />
ANALISI FUNZIONALE<br />
antecedenti-comporamento-conseguenze<br />
Antecedente funzionale: gruppo silenzioso-tranquillo<br />
Comportamento: alza la mano<br />
Conseguenza funzionale: B gli da la parola<br />
(rinforzo positivo)<br />
Progettazione intervento<br />
• Obiettivo: lavorare su comportamento <strong>di</strong> A<br />
senza farlo sentire <strong>di</strong>verso<br />
PROGETTO DI CLASSE!<br />
“Imparo a <strong>di</strong>ventare grande migliorando me<br />
stesso”<br />
OBIETTIVO: alza/non alza la mano<br />
• “ rinuncia” <strong>di</strong> altri…<br />
• Perché questo obbiettivo?<br />
– Integrazione nel gruppo classe (rifiuto)<br />
– Costruzione <strong>di</strong> immagine positiva <strong>di</strong> sé<br />
(elemento <strong>di</strong>sturbante)<br />
– Impulsività: stop tra pensiero e parola<br />
ANALISI FUNZIONALE<br />
antecedenti-comporamento-conseguenze<br />
Antecedente <strong>di</strong>sfunzionale: gruppo rumoroso<br />
Comportamento: parla senza alzare la mano<br />
Conseguenza<br />
Funzionale:<br />
RINFORZO<br />
Conseguenza<br />
Disfunzionale:<br />
B lo ignora INTERMIT B gli da la parola<br />
(estinzione) TENTE (rinforzo negativo)<br />
FASI<br />
• Visione del cartone animato <strong>di</strong> Walt Disney “La<br />
spada nella roccia”<br />
• Riflessione in classe sui temi:<strong>di</strong>fficoltà a<br />
riconoscere i propri limiti, strategie per superarli,<br />
imparare a contare su se stessi usando pensiero<br />
e intelligenza per far fronte ai problemi<br />
• Ogni b in<strong>di</strong>vidua il suo “punto debole”<br />
• Antecedenti: regole (smart) e contratto educativo<br />
+ cartoncino promemoria<br />
• Conseguenze: lo<strong>di</strong> e oggetti simbolici (patente)<br />
• Premio: attività artistica
Obiettivo Abib<br />
“ Una cosa <strong>di</strong>fficile è pensare…Mi viene da<br />
<strong>di</strong>re tante cose che non c’entrano…ma se<br />
ci penso c’entrano…IL CERVELLO<br />
AIUTA!!!”<br />
Con B: “prima penso a quello che vorrei<br />
<strong>di</strong>re, rifletto se c’entra e poi alzo la mano<br />
per intervenire”<br />
RISULTATI<br />
• Abib: notevole cambiamento sia in contesto<br />
in<strong>di</strong>viduale che <strong>di</strong> gruppo (80%), mantenuto<br />
anche nel tempo (87%)<br />
• Classe: tutti i b avevano ottenuto significativi<br />
miglioramenti nei loro ambiti <strong>di</strong> lavoro<br />
“GIORNATA DELLA RESTITUZIONE”<br />
…”oggi mi sono riappropriata del mio lavoro!<br />
Uno dei doveri della scuola consiste nel mettere<br />
in campo tutto ciò che è necessario per<br />
rendere ogni singolo bambino il più attivo,<br />
autonomo e consapevole possibile.<br />
Questo progetto mi ha dato la possibilità <strong>di</strong> fare il<br />
tipo <strong>di</strong> scuola che amo: una scuola PER i<br />
bambini e che li aiuti veramente a crescere”…<br />
Brunella<br />
Obiettivo Abib<br />
Come:<br />
prima solo patente,<br />
poi anche scheda <strong>di</strong> automonitoraggio<br />
Quando:<br />
prima solo lavoro in<strong>di</strong>viduale,<br />
poi in gruppo<br />
ABIB<br />
• …”non solo” riflette e alza la mano…<br />
• Impatto emotivo fortissimo:<br />
esperienza nuova <strong>di</strong> sentirsi<br />
EFFICACE, CAPACE e ADEGUATO<br />
MOTIVAZIONE ACCETTAZIONE<br />
maggiore interesse dai compagni<br />
cura e <strong>attenzione</strong>