VINCENZO LEONE IN ARTE ROBERTO ROBERTI - Associazione ...
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VI NCENZO <strong>LEONE</strong> I N <strong>ARTE</strong> <strong>ROBERTO</strong> <strong>ROBERTI</strong><br />
1ato a Torella dei Lom bardi, in provincia di Avellino, il 5 aprile 1879, in una fam iglia di<br />
possidenti dell’I rpinia, Vincenzo Leone com pi gli studi presso un collegio di salesiani a Cava dei<br />
Tirreni (ed ebbe t ra i suoi insegnanti il linguista I talo Zingarelli) ; si iscrisse poi all'Università di<br />
Napoli, dove conseguì la laurea in giurisprudenza.<br />
Mentre frequentava l'Università, com inciò a<br />
interessarsi di teatro e a recitare in una com pagnia<br />
filodram m at ica di cui faceva part e anche Bella<br />
Starace Sainat i. A Napoli conobbe lo scrittore<br />
Edoardo Scarfoglio, che lo introdusse negli am bient i<br />
"bene" della città, facendogli conoscere Matilde<br />
Serao, Robert o Bracco e Salvatore Di Giacom o. Fu<br />
Erm ete Novelli a facilitargli l'avvio della carriera<br />
teatrale, facendolo ent rare - a quant o pare - nel<br />
1905 nella com pagnia Talli-Gram at ica-Calabresi, con<br />
il nom e d'art e di Robert o Robert i (scelt o a im it azione<br />
di quello, già fam oso, di Ruggero Ruggeri); e si dice<br />
anche che lavorasse poi nella com pagnia della grande<br />
Eleonora Duse.<br />
Su questo prim o periodo della carriera di Robert i in<br />
teatro le notizie rim angono però incerte, prive di<br />
riscontri sulle fonti d'epoca. È sicuro invece che il<br />
giovane attore ebbe i prim i contatti con il cinem a nel<br />
1911. Durante l'estate di quell'anno, m entre si<br />
trovava a Torino, Robert i conobbe l'avvocato Lino<br />
Pugliese, che era allora l'am m inistrat ore e il<br />
principale collaborat ore di Cam illo Ottolenghi,<br />
fondatore di una piccola m a t enace Casa di<br />
produzione cinem at ografica, la Film s Aquila. Fu Pugliese a convincere il giovane attore a<br />
prestarsi a interpret are un film , accanto ad un altro neo-attore dell'Aquila,Achille Consalvi. "La<br />
bufera", dram m a a forti t int e probabilm ent e, realizzato dal direttore artistico Carlo Albert o<br />
Lolli,ottenne un discret o successo, soprattutto nel m ercato inglese, m ent re in I talia non fu<br />
accolto con m olto ent usiasm o: è notevole però il fatto che, al suo esordio nel cinem a, la crit ica<br />
già citasse il nom e di Roberti con giudizi lusinghieri. Nonostant e le offerte di contratt o da parte<br />
di Pugliese, che stava allora già pensando a una radicale ristrutt urazione della casa, Roberti<br />
preferì ritornare al teatro: probabilm ente anche perché gli si stava allora profilando una<br />
im portante occasione. All'inizio del 1912 entrava infatt i com e attor giovane nella com pagnia di<br />
uno dei m assim i attori e capocom ici dell'epoca, Ferruccio Garavaglia: com pagnia form ata allora<br />
da interpreti di buon nom e com e Tilde Teldi, Desi Ferrero e Dant e Capelli. Roberti recit ò fra<br />
l'alt ro nel "Piccolo Sant o" di Roberto Bracco, m esso in scena al t eatro Mercadante di Napoli dal<br />
17 m arzo 1912: t est o che offrì a Garavaglia l'occasione per la sua ult im a not evole<br />
interpretazione. I n aprile infatt i il grande att ore im provvisam ent e m oriva, a soli 42 anni, e i<br />
m em bri della sua com pagnia vennero in part e assorbit i in quella di Ruggero Ruggeri. Robert i si<br />
ricordò invece dell'offerta di Pugliese; e gli inviò un t elegram m a, dicendosi disponibile a<br />
trasferirsi a Torino per lavorare all'Aquila in cam bio di una cifra di ingaggio per l'epoca<br />
alt issim a, m ille lire. I l denaro arrivò e da allora Robert i si dedicò seriam ent e a costruirsi una<br />
nuova carriera nel cinem a.<br />
Nel 1912 ent ravano all'Aquila anche il realizzatore francese Lucien Nonguet, l'att ore Aldo<br />
Sinim berghi e le attrici Antonietta Calderari e Bice Walerian (nom e d'arte di Edvige<br />
Valcarenghi, che aveva alle spalle un buon t irocinio t eatrale). Pugliese prom uoveva al ruolo di
direttori art istici sia Achille Consalvi, sia Robert o Robert i, pur senza rinunciare a utilizzarli<br />
anche com e "prim i attori". I n tale contesto Robert i (il suo esordio com e direttore artistico fu<br />
probabilm ent e nel 1912 con lo spionistico "La contessa Lara") si adeguò facilm ent e alle<br />
caratt eristiche di genere dei film Aquila, realizzando personalm ent e dal 1913 una nutrita serie<br />
di m edio e lungom et raggi e prestandosi com e attore anche per qualche film di Consalvi: per la<br />
m aggior parte si t rattava di dram m i m oderni ascrivibili a quel cosiddet to "cinem a in frac" che<br />
con il lungom etraggio era diventat o un punt o di forza della produzione italiana. Ma nella<br />
versione del genere praticata dall'Aquila, il m elodram m a sent im entale risultava rinvigorit o da<br />
effetti particolarm ent e violent i, da colpi di scena, da ingredienti passionali e sensazionali che<br />
denunciavano sem pre più nettam ent e l'influenza di quel cinem a tedesco e danese che dal 1911<br />
inondava regolarm ente il nostro m ercato. I l pubblico m ostrava di gradire questo genere di film<br />
che si faceva portatore, per certi aspet ti, di una notevole carica trasgressiva rispetto alle<br />
convenzioni e ai luoghi com uni allora dom inanti, m a che invece crit ici e censura osteggiavano<br />
decisam ente (e anche vari film di Roberti trovarono difficoltà a uscire o a restare in<br />
circolazione) . Ma al di là della discussione sulle part icolari caratt eristiche narrat ive e tem atiche<br />
di questi film , veniva generalm ente riconosciut o il m estiere di cui dava prova il realizzatore, e<br />
l'efficienza di un gruppetto di tecnici e di int erpreti fìssi che di film in film si dim ostrava sem pre<br />
più affiatato: costit uito in un prim o t em po dallo stesso Robert i, spesso in coppia con Achille<br />
Consalvi, e dalla "prim a at trice" Ant onietta Calderari, affiancata e qualche volta sostituita nel<br />
1914 da Bice Walerian. L'int esa di Robert i con quest'ultim a divenne così perfetta che i due nel<br />
1914 si sposarono; così Edvige Valcarenghi, nata a Rom a m a proveniente da una fam iglia<br />
m ilanese di origine austriaca, divenne la m oglie del suo regist a e, dopo aver recitato ancora<br />
fino al 1917 con il nom e di Bice Robert i, abbandonò il cinem a per ritirarsi a vita privata.<br />
I l lavoro di Robert i all'Aquila proseguì invece senza soluzione di cont inuità, dopo il<br />
superam ento della fase di incert ezza e di crisi provocato dallo scoppio della Prim a Guerra<br />
m ondiale. Con la guerra ci fu un cam biam ent o di indirizzo nella produzione dell'Aquila e nei<br />
film di Robert i (che si lim itava ora quasi esclusivam ente alla m essa in scena, rinunciando a fare<br />
l'att ore).Alla fase del "grandguignol" subentrava una t endenza più decisam ente sent im entale,<br />
una predilezione per vicende favolistiche più lievi, probabilm ente più consone a un periodo in<br />
cui la realtà stessa (il conflitt o in corso) si incaricava di fornire al pubblico più largo m assicce<br />
dosi di dram m a e di t ragedia.<br />
Un fenom eno più generale em ergente in quegli anni nel cinem a italiano è quello del divism o<br />
cinem atografico, particolarm ente avvert ibile nell'am bito del "dram m a m oderno", il genere in<br />
cui Roberti era orm ai riconosciuto specialista. Fu probabilm ente per queste sue doti che, che<br />
quando nel 1917 si trovò senza lavoro per la chiusura dell'Aquila per fallim ento, egli venne<br />
chiam at o a Rom a da Giuseppe Barattolo per realizzare la versione cinem atografica della<br />
"Piccola font e" del com m ediografo Roberto Bracco, vecchio am ico di Robert i, con la diva<br />
Francesca Bert ini. Nasceva così la<br />
collaborazione tra Roberti e una delle<br />
m aggiori Case di produzione italiane,<br />
la Caesar Film , che si t rovava allora<br />
in un m om ento particolarm ent e<br />
fort unato ed aveva com e<br />
"prim adonna" appunt o Francesca<br />
Bert ini. Dopo un rit orno a Torino nel<br />
1918 per realizzare per la I tala Film<br />
"Maciste poliziotto", episodio della<br />
serie che da alcuni anni il "gigante<br />
buono" Bartolom eo Pagano dedicava<br />
al personaggio di Maciste, Roberti<br />
alla fine dello stesso anno si stabiliva<br />
a Rom a con un cont ratto a lungo<br />
term ine con la Caesar Film ,<br />
realizzando intanto due film : "Dora e<br />
le spie" e "La corsa al t rono". Fu
determ inante per Roberti, soprattutto perché segnò la ripresa e la sistem atica prosecuzione del<br />
rapporto con la diva Francesca Bert ini che doveva cont rassegnare il periodo più intenso e<br />
fecondo della sua carriera di realizzatore. Al term ine della guerra, nel 1918, il nostro m ercato<br />
interno era stato invaso in m aniera sem pre più m assiccia dai film im portat i dalla Germ ania e<br />
dagli Stat i Unit i che lasciavano poco spazio alla produzione che le nostre Case cont inuavano a<br />
sfornare in grande quantità. Per ovviare a questa situazione e risolvere le sort i già<br />
com prom esse del cinem a italiano, Barattolo fu tra i prom ot ori della costituzione di un grande<br />
consorzio delle m aggiori Case italiane, che m onopolizzasse la produzione e la im ponesse sul<br />
m ercato int erno e int ernazionale, con l'appoggio di alcuni im portant i istitut i di credit o. Nacque<br />
così nel 1919 l'Unione Cinem atografica I taliana. I n quell'anno l'equipe dei collaboratori fissi<br />
della Bert ini veniva in parte rinnovato. Fu allora che Robert i venne designato com e direttore<br />
artistico di fiducia della diva, a com inciare dalla com m edia brillant e di ottim a fattura "Anim a<br />
allegra". Roberti non poteva che adeguarsi alle esigenza della Bert ini, m ettendo il m estiere<br />
acquisit o al servizio dei personaggi tratti per la m aggior part e dalla letterat ura e dal teat ro che<br />
l'att rice e il suo produt tore andavano scegliendo. Un regista o, m eglio, direttore art istico al<br />
servizio della diva, quella del<br />
favoloso contratto del 1920<br />
da otto film in un anno per<br />
due m ilioni di lire, quella che<br />
nel 1921 si rit irò<br />
im provvisam ente dal cinem a<br />
per il m atrim onio col conte<br />
Paul Carrier, cugino del<br />
fam oso gioielliere parigino.<br />
La brusca int erruzione della<br />
carriera della diva lasciò il<br />
suo direttore artist ico in<br />
difficoltà: anche perché la<br />
situazione generale del<br />
cinem a italiano era orm ai<br />
com prom essa.Alla fine del<br />
1921, il fallim ento della Banca I taliana di Scont o, uno degli istit ut i che sosteneva l'UCI , dava il<br />
via alla progressiva chiusura di varie Case del consorzio. La produzione nazionale subiva una<br />
brusca caduta, passando dai 415 film del 1921 ai 130 del 1922, e andrà via via rarefacendosi<br />
negli anni successivi. La m aggior parte dei nostri m igliori realizzatori, t ecnici e attori, si vedeva<br />
costretta a em igrare all'estero, in Francia e in Germ ania, per poter cont inuare a lavorare, e<br />
m oltissim i erano i disoccupati nel settore.Anche la sit uazione polit ica stava intanto<br />
rapidam ente evolvendo in I talia: nell'ottobre del 1922 la "m arcia su Rom a" segnava l'inizio<br />
dell'"era fascista", del "ventennio nero".<br />
Questi avvenim ent i concom itanti furono per Robert i l'inizio di un<br />
periodo di crisi professionale, dal quale non uscirà più: un<br />
periodo oscuro, sul quale le t estim onianze sono m olto scarse.<br />
Nel 1922 gli giungeva dalla Germ ania una proposta m olto<br />
interessante e lusinghiera, l'offerta di sostit uire Ernst Lubitsch,<br />
trasferit osi allora a Hollywood, per dirigere i film della più<br />
im portante at trice t edesca del m om ent o, Pola Negri (che nel<br />
1923 avrebbe a sua volta fatto le valige per l'Am erica): m a<br />
Roberti, per ragioni personali, non pot è accettare. Rim ase<br />
dunque a Rom a. All'inizio del 1923 gli venne proposto di<br />
realizzare la riduzione cinem at ografica di un rom anzo scritto da<br />
Benit o Mussolini. I n proposito, Bernardini e Mart inelli hanno<br />
raccolto nel 1985 la testim onianza del figlio di Roberti, diventat o<br />
il regista Sergio Leone: " 8Q HSLVRGLR FKH HEEH PROWD LPSRUWDQ]D<br />
SHU OD VXD FDUULHUD IX TXHOOR OHJDWR DO SURJHWWR GHOO 8&, GL ULGXUUH<br />
SHU OR VFKHUPR &ODXGLR 3DUWLFHOOD O DPDQWH GHO FDUGLQDOH XQ
URPDQ]HWWR VFULWWR LQ JLRYHQW GD %HQuWR 0XVVROLQL FKH JOL RIIUu LO ODYRUR PD OHWWR LO OLEUR PLR<br />
SDGUH JOL GLVVH FKLDUDPHQWH FKH VL WUDWWDYD GL XQD SRUFKHULD H ULILXWz GL RFFXSDUVHQH %RWWDL OR<br />
SHUVHJXLWDYD H PLR SDGUH QRQ ULXVFu SL D WURYDUH ODYRUR '' I I film poi non fu più realizzato,<br />
anche perché in un secondo t em po il duce, divenuto capo del governo, ritirò la sua<br />
approvazione, trovando incom pat ibile con la sua nuova im m agine e funzione un progetto del<br />
genere. Nel 1925 Roberti girava per l'E.F.A. di Rom a due film di buon m estiere: "Fra Diavolo" e<br />
"Napoli che canta", e con questo secondo film anche Robert i pagava il suo cont ribut o al cinem a<br />
napoletano basato sulle canzonette, uno dei pochi generi rim asti relat ivam ent e fiorenti nel<br />
cinem a italiano degli anni Vent i. I l 3 gennaio 1929 nasceva Sergio Leone: nascita che, a tanti<br />
anni di distanza dal m atrim onio di Roberto Roberti con Bice Walerian, dovette costit uire un<br />
avvenim ent o m olt o im portante per il regista; il quale nello stesso anno concludeva la propria<br />
attività nel m uto rifacendo uno dei classici della film ografia bert iniana,"Assunta Spina", dal<br />
dram m a di Salvatore Di Giacom o, con Rina De Liguoro e Febo Mari nei ruoli che erano stati di<br />
Francesca Bert ini e di Gustavo Serena. A questo film doveva poi seguire un lungo periodo di<br />
inattività, durat o dieci anni, al quale contribuirono vari fatt ori difficili da valutare oggi: ragioni<br />
personali e ragioni polit iche probabilm ent e.Tra queste ult im e, i cattivi rapport i di Robert i con il<br />
regim e. Ancora, in proposito, la t estim onianza di Sergio Leone: " 0LR SDGUH VL HUD LVFULWWR PROWR<br />
SUHVWR DO SDUWLWR IDVFLVWD SHUFKp FL FUHGHYD 0D GRSR WUH VHWWLPDQH JOL GLVVHUR FKH GRYHYD<br />
ULIDUH O LVFUL]LRQH SHUFKp LO VHJUHWDULR GHOOD VXD VH]LRQH HUD VFDSSDWR FRQ OD FDVVD (JOL DOORUD<br />
ULILXWz GL ULSHWHUH O RSHUD]LRQH H D SRFR D SRFR VL FRPLQFLz D GLUH FKH IRVVH FRPXQLVWD DYHYD<br />
SURSRVWR D %RWWDL OD FRVWLWX]LRQH GL FRRSHUDWLYH H VL VDOYz GDO FRQILQR VROR SHUFKp JDUDQWu SHU<br />
OXL 5REHUWR )RUJHV 'DYDQ]DWu (UD SHUz DQFKH GLYHQWDWR LO VHJUHWDULR JHQHUDOH GHOOD<br />
FRUSRUD]LRQH GHL UHJLVWL H QRQ VL D]]DUGDYDQR D<br />
WRFFDUOR " Robert i dovette com unque attendere il<br />
1939 per t ornare al lavoro con un film di livello<br />
m odesto: "I l socio invisibile", una com m edia degli<br />
equivoci basata su un rom anzo di Gennaro Priet o,<br />
Due anni dopo realizzava "La bocca sulla strada",<br />
una com m edia napoletana sceneggiata da Guglielm o<br />
Giannini. Questo film , girato per gli int erni a<br />
Cinecittà, costit uisce la prim a volta di Sergio Leone<br />
su un set cinem atografico. È ancora lui a spiegare<br />
che il prim o film fu fatto fare a suo padre da<br />
Barattolo alla Scalera, m ent re il secondo gli venne<br />
offert o dal produtt ore Leboff, che era il padrone di<br />
tutte le grandi giostre it aliane, e si seppe poi che era<br />
anche una spia dell'OVRA. Prim a della fine della<br />
guerra, Robert i girò un ult im o film ,"I I folle di<br />
Marechiaro": ancora un film di genere napoletano<br />
dove, accanto al protagonista Aldo Silvani,<br />
com parivano una vecchia gloria del nostro cinem a<br />
m uto, il com ico Polidor (Ferdinand Guillaum e) e il<br />
figlio stesso di Roberti, Sergio Leone, che esordiva<br />
così sullo scherm o e che continuerà più tardi il lavoro<br />
paterno passando diet ro la m acchina da presa.Anche<br />
quest'ultim o fu un film sfortunat o, che a quanto pare<br />
uscì sugli scherm i quasi clandestinam ent e nel 1951.<br />
Si concludeva così la carriera di un pioniere del<br />
nostro cinem a, che finì la sua vita ignorat o da tutti,<br />
lontano dai riflettori, nel tranquillo e sonnolente<br />
paesello natio, Torella dei Lom bardi, dove era<br />
rit ornat o ad abitare nel 1949 e dove lo colse la m ort e<br />
nel 1959; sua m oglie, Bice Walerian, lo seguì nel<br />
1969. Con loro scom parivano due preziosi testim oni,<br />
due superstit i di un'epoca gloriosa del nostro cinem a.