Conoscere per giu<strong>di</strong>care 9 Le scelte <strong>di</strong> questi anni 11 Una <strong>Liguria</strong> forte per come è 15 Una <strong>Liguria</strong> forte per dove è 63 La persona al centro dei servizi 99 <strong>Liguria</strong>, Europa 157 La politica finanziaria 175 Sconfiggere la crisi: la sfida del cambiamento 183 Ovest. Sebbene si mantengano sul territorio stabilimenti del settore alimentare (oleifici, pastifici e stabilimenti conservieri) e della cantieristica navale, il sistema industriale ligure si è orientato verso attività legate allo sviluppo della tecnologia e innovazione, tanto che si può in<strong>di</strong>viduare un processo <strong>di</strong> trasformazione da un’industria pesante, propriamente detta, ad un’industria c.d. “pensante”. Per quanto riguarda l’innovazione, si osserva come nel periodo 2000-2007 siano aumentati gli occupati in <strong>Liguria</strong> nel comparto industriale ad alta tecnologia 85 (+10,9%), a fronte <strong>di</strong> una lieve flessione nell’industria in senso stretto (-0,6%). Si registra anche una crescita del peso del settore in termini <strong>di</strong> valore aggiunto: al 2007 infatti la produzione industriale ad alta tecnologia genera il 36,4% del valore aggiunto regionale (+4,2% rispetto al 2000). Nel campo della ricerca e dell’innovazione la <strong>Liguria</strong> si posiziona al sesto posto tra le regioni italiane per numero <strong>di</strong> addetti, che risultano essere circa 5.630 ovvero il 3,5 per mille abitanti, dato superiore rispetto alla me<strong>di</strong>a italiana. In generale la <strong>Liguria</strong>, supportata dallo sviluppo dei settori high-tech ed ICT degli ultimi anni, mantiene un buon posizionamento nei confronti delle altre regioni dell’Italia e del Nord-Ovest. La <strong>di</strong>namicità del sistema regionale in ambito innovativo è confermata e supportata dalle iniziative del mondo impren<strong>di</strong>toriale 86 , nonché da scelte strategiche nazionali, che hanno ancora una volta in<strong>di</strong>viduato nella <strong>Liguria</strong> un territorio su cui concentrare progetti <strong>di</strong> ricerca scientifica ad alto contenuto tecnologico 87 . Gli investimenti in R&S che la <strong>Liguria</strong> ha previsto nel 2006 rappresentano circa lo 0,6% del PIL regionale, incidenza maggiore rispetto al dato nazionale (0,5%) e al Nord-Ovest (0,3%). Per quanto riguarda la “terziarizzazione”, si osserva un forte squilibrio dell’occupazione a favore del settore terziario: al 2008 l’industria in senso ampio occupa circa il 20% degli occupati totali mentre i servizi superano il 77%, con un aumento dal <strong>2005</strong> pari a circa 5 punti percentuali. Rispetto alle singole attività economiche del terziario nel me<strong>di</strong>o periodo (2000-2007) si rileva una crescita dell’occupazione in tutti i comparti, ad eccezione dell’area della Pubblica Amministrazione (-27,2%) e del settore dell’interme<strong>di</strong>azione monetaria e finanziaria (-2,27%). La crescita è evidente soprattutto nel comparto alberghiero e della ristorazione (+25,4%), nelle attività immobiliari, nel noleggio, nell’informatica, nella ricerca, in altre attività professionali ed impren<strong>di</strong>toriali (+20,3%) e nei servizi domestici presso famiglie e convivenze (+26,8%). Nel breve periodo (<strong>2005</strong>-2007) gli occupati aumentano in tutti i settori <strong>di</strong> attività del terziario, salvo che nella pubblica amministrazione (-14,7%). É significativo che negli ultimi anni siano aumentati anche gli occupati nell’industria e nell’agricoltura. I comparti in crescita assorbono anche lavoratori stranieri, che in <strong>Liguria</strong> raggiungono 59 mila occupati. Gli stranieri presenti nel mercato del lavoro della regione <strong>Liguria</strong> al 2007 sono pari a 59.034. I settori in cui si registra l’incidenza più elevata <strong>di</strong> stranieri sono i servizi (55,5%) e le costruzioni (22,2%). Le imprese con titolare extracomunitario sono oltre 8 mila, ovvero l’8,9% delle imprese regionali complessive e anche in questo caso i principali settori <strong>di</strong> attività sono le costruzioni (41,3%) e il commercio (39,5%). * dato stimato - Fonte: elaborazione <strong>Liguria</strong> Ricerche su dati Prometeia 85 Si fa riferimento al comparto: fabbricazione <strong>di</strong> macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi <strong>di</strong> trasporto. 86 Si fa riferimento alla costituzione nel 2001 del DIXET, nel 2003 del Polo della Robotica, nel <strong>2005</strong> del <strong>di</strong>stretto tecnologico del SIIT - Sistemi intelligenti integrati tecnologie, all’inse<strong>di</strong>amento sempre nel <strong>2005</strong> del centro <strong>di</strong> ricerca per l’eccellenza dei sistemi per reti a larga banda <strong>di</strong> Alcatel, alla joint venture nel 2006 tra Siemens e Microsoft per la realizzazione del centro <strong>di</strong> eccellenza europeo per i sistemi MES – Manufacturing Execution Systems. 87 Si ricorda l’inse<strong>di</strong>amento nel 2006 dell’IIT – Istituto Italiano <strong>di</strong> Tecnologia a Morego. bilancio <strong>di</strong> <strong>mandato</strong> 65
A livello macroeconomico, nel me<strong>di</strong>o periodo per la <strong>Liguria</strong> si registra una tendenza alla <strong>di</strong>minuzione del tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione (5,8% nel <strong>2005</strong>, 5,4% nel 2008), dovuta in parte anche alle peculiarità della demografia regionale (forte peso della non forza lavoro). La riduzione del livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione è accompagnata anche alla crescita degli occupati, un processo iniziato nel 1996 che ha dato buoni risultati in particolare nel periodo <strong>2005</strong>-2007 (+4,7%). Nonostante l’evidente peggioramento previsto nel 2009, i dati mostrano come la <strong>Liguria</strong> abbia avvertito meno la crisi rispetto ad altre regioni; questo, oltre alle politiche messe in atto, anche in considerazione del fatto che il sistema produttivo è maggiormente rivolto a soggetti pubblici e gran<strong>di</strong> committenti privati (inizialmente meno esposti alla crisi dei mercati), anziché alle famiglie. REGIONE LIGURIA 66
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