CONTROLLO - Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agroalimentari ...

Sezione STERNORRHYNCHA
-TARSI DI 1-2 ARTICOLI, ANTENNE DI 3-11 ANTENNOMERI; ALI CON POCHE NERVATURE.
-FORTE ADATTAMENTO ALLA FITOFAGIA MANIFESTANTESI SIA NELLA POSIZIONE
DEL LABBRO INFERIORE (ROSTRO) SIA NELLA STRUTTURA DELL’INTESTINO.
-ROSTRO SPOSTATO ALL’INDIETRO
NEI PSILLOIDEI E COCCOIDEI È INCASSATO NEL PROSTERNO E FUORIESCE FRA LE ZAMPE ANTER.
E GLI STILETTI SONO CONTENUTI, IN RIPOSO, IN UNA TASCA INTERNA (CRUMENA).
-PRESENZA DI CAMERE FILTRANTI INTESTINALI IN MOLTI GRUPPI
-MOLTE SPECIE DI AFIDI, COCCINIGLIE, ALEIRODI E PSILLE TRASMETTONO VIRUS.
ATTUALE SUDDIVISIONE DELLA SEZIONE, IN BASE ALL’AFFINITÀ DELLE SUPERFAMIGLIE
-PSYLLOIDEA GRUPPO PIÙ PRIMITIVO DIFFERENZIATOSI NEL PERMIANO INFERIORE
-ALEYRODIFORMES
APHIDIFORMES
APHIDOIDEA(TRIASSICO)
COCCOIDEA
ALEYROIDEA DIFFERENZIATASI NEL CRETACEO
PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DELLE 4 SUPERFAMIGLIE
PSYLLOIDEA (PSYLLDS) ANTENNE DI 10 ARTICOLI; ROSTRO TRIMERO; TARSI DI 2 ARTICOLI
ALEYROIDEA (WHITE FLIES) ANTENNE DI 7 ARTICOLI; ROSTRO TRIMERO; TARSI DI 2 ARTICOLI
APHIDOIDEA (APHIDS) ANTENNE DI 3-6 ARTICOLI, ROSTRO TETRAMERO
COCCOIDEA (SCALES) ANTENNE DI 1 ARTICOLI, ROSTRO MONOMERO TARSI DI 1 ARTICOLI

SUPERFAMIGLIA PSYLLOIDEA (PSYLLDS)
1500 SPECIE DIVISE IN 8 FAMIGLIE.
ADULTI DI PICCOLE DIMENSIONI, LUNGHEZZA MASSIMA 4-5 MM, CON FREQUENTI
VARIAZIONI CROMATICHE (FORME ESTIVE PIÙ CHIARE DELLE IBERNANTI).
CAPO, SPESSO MUNITO DI 2 PROCESSI GENO-FRONTALI (CONI FRONTALI), 3 OCELLI.
ANTENNE DI 10 ARTICOLI;
ROSTRO TRIMERO FUORUSCENTE POSTERIORMENTE ALLE PRECOXE.
TORACE, ALI SEMPRE PRESENTI, TRASPARENTI TENUTE A TETTO IN RIPOSO,
NERVATURE ALQUANTO SEMPLICI.
ZAMPE CON TARSI DI 2 ARTICOLI UGUALI. LE POSTERIORI SONO ATTE AL SALTO.
ADDOME. 9°URITE AMPIO PORTANTE AL DORSO IL X (FUSO O MEMBRA NOSO) CON L’ANO.
FEMMINE CON OVOPOSITORE.
MASCHI CON APICE ADDOMINALE RIVOLTO IN ALTO, RECANTE L’ARMATURA GENITALE.
UOVA PEDUNCOLATE E, TALORA, CON UN FILAMENTO APICALE.
ATTRAVERSO IL PEDUNCOLO, PIÙ O MENO LUNGO, VIENE ASSORBITA L’UMIDITÀ DEL
SUBSTRATO VEGETALE, IN ASSENZA DELLA QUALE LE UOVA DISSECCANO.
STADI GIOVANILI (2 DI NEANIDE + 3 DI NINFA O VICEVERSA).
CORPO APPIATTITO CON STILETTI BOCCALI TENUTI ALL’ESTERNO IN RIPOSO.
ULTIMI URITI FUSI IN UN CORPO UNICO (PIGIDIO); VENTRALMENTE MOSTRANO,
PER TRASPARENZA, IL GROSSO MICETOMA ARANCIONE.
INTESTINO MUNITO DI CAMERE FILTRANTI.
POSSONO PRODURRE ABBONDANTI SECRETI CEROSI ED EMETTONO ESCREMENTI
ZUCCHERINI (MELATA) LIBERI O AVVOLTI IN PICCOLE CAPSULE CEROSE

Superfamiglia PSYLLOIDEA
Famiglia APHALARIDAE
Euphyllura phyllireae Forster (Psilla della Fillirea)
Euphyllura olivina (Costa) (Cotonello o Bambagella dell’Olivo).
Famiglia PSYLLIDAE
Asphagidella buxi (L.) (Psilla del Bosso)
Psylla cordata Tam., P. alni (L.). P. alpina (Forster) (Psille degli Ontani)
Psylla pulchella Loew (Psilla dell’Albero di Giuda)
Psyllopsis fraxini L. (Psilla del Frasino)
Acizzia uncatoides Ferris & Klyver (Psilla dell’Acacia e dell’Albizzia)
Acizzia acaciaebaileyanae (Frogatt) (Psilla delle Mimose)
Glycaspis brimblecombei Moore (Psilla degli eucalitti)
Famiglia TRIOZIDAE
Lauritrioza alacris (Flor.) (Pslilla dell’Alloro)

SUPERFAMIGLIA PSYLLOIDEA (PSYLLDS)
POSSONO CAUSARE DANNI GRAVI:
IMMISSIONE DI SALIVA TOSSICA ED EVENTUALE TRASMISSIONE DI VIRUS.
PENETRAZIONE DEGLI STILETTI ASSOCIATA ALLA FORMAZIONE DI
GUAINE SALIVARI PERMANENTI (NUTRIZIONE FLOEMATICA).
LA SALIVA PUÒ PROVOCARE:
- DEFORMAZIONI DI GERMOGLI (ARROTOLAMENTO IN ALTO DEI MARGINI FOGLIARI)
- FORMAZIONE DI GALLE (INGROSSAMENTI E IPERTROFIE DEI TESSUTI).
L’ELEVATA CONCENTRAZIONE ZUCCHERINA DELLA MELATA
PUÒ ARRECARE CAUSTICAZIONI ALLE FOGLIE.
SU TALE SUBSTRATO SI STRATIFICANO LE
FUMAGGINI (FUNGHI SAPROFITI DEL GENERE CAPNODIUM DI COLORE NERO).
Famiglia APHALARIDAE
CAPO SPROVVISTO DI CONI GENO-FRONTALI.
EUPHYLLURA OLIVINA (COSTA)
EUPHYLLURA PHYLLIREAE FOSTER
Famiglia PSYLLIDAE
LAURITRIOZA ALACRIS (FLOR)
PSYLLA PULKELLA LOEW
GLICASPIS BRIMBLECOMBEI MOORE

SUPERFAMIGLIA PSYLLOIDEA (PSYLLDS)
Famiglia APHALARIDAE
CAPO SPROVVISTO DI CONI GENO-FRONTALI.
EUPHYLLURA OLIVINA (COSTA) BAMBAGELLA DELL’OLIVO
EUPHYLLURA PHYLLIREAE FOSTER PSILLA DELLA FILLIREA

SUPERFAMIGLIA PSYLLOIDEA (PSYLLDS)
Famiglia PSYLLIDAE
LAURITRIOZA ALACRIS (FLOR) PSILLA DELL’ALLORO
PSYLLA PULKELLA LOEW PSILLA DELL’ALBERO DI GIUDA

SUPERFAMIGLIA PSYLLOIDEA (PSYLLDS)
Famiglia PSYLLIDAE
Glycaspis brimblecombei Moore (Psilla degli eucalitti)
Foglie di Eucaliptus
infestate
uova
N1
femmina
maschio
Stadi preimmaginali
Antocoris nemoralis Fabr.
Laudonia & Garonna 2010

Superfamiglia ALEYRODOIDEA (ALEYRON = FARINA) (WHITE FLIES).
1000 SPECIE DIFFUSE, SOPRATTUTTO, NELLE ZONE TROPICALI
ADULTI. CORPO, LUNGO DA 1,5 A 3 MM, DI COLORE GIALLO,
RICOPERTO DI CERA POLVERULENTA SIMILE A FARINA.
CAPO 2 OCELLI DORSALI; OCCHI COMPOSTI RENIFORMI, ( 2 GRUPPI DI OMMATIDI).
ANTENNE DI 7 ARTICOLI.
ROSTRO TRIMERO (+ LA BASE MEMBRANOSA)
TORACE ALI, SEMPRE PRESENTI, TENUTE A TETTO, CON NERVATURE RIDOTTE
ZAMPE CON TARSI DI 2 ARTICOLI SUBEGUALI TERMINANTI CON LE UNGHIE CON
PROCESSO SPINOSO (TIPO EMPODIO) NEGLI UDAMOSELINAE,
OVVERO LOBIFORME (TIPO AROLIO) NEGLI ALEYRODINAE.
ZAMPE POSTERIORI DEBOLMENTE SALTATORIE CON TIBIE MUNITE DI
UN PETTINE DI SETOLE, USATO PER DISTRIBUIRE LA POLVERE CEROSA
SECRETA DALLE GHIANDOLE ADDOMINALI.
ADDOME PEDUNCOLATO, MUNITO AL VENTRE DI SBOCCHI DI GHIANDOLE CERIPARE
RUNITI A PLACCHE. 8°E 9°URITI FUSI E RECANTI, DORSA LMENTE,
UNA DEPRESSIONE DETTA “VASIFORME” IN CUI SI TROVA L’URITE ANALE (“OPERCOLO”).
AL DI SOTTO DELL’APERTURA ANALE, CHE SBOCCA SOTTO L’OPERCOLO,
SPORGE LA LAMINA SOTTO-ANALE (LINGULA) ALLONTANARE DAL CORPO LA MELATA,
FEMMINA CON BREVE OVOPOSITORE.
MASCHIO ARMATURA GENITALE CON FORCIPE (2 PARAMERI) E PENE ALLUNGATO.

UOVO, CON PEDUNCOLO LUNGO (UDAMOSELINAE)
O BREVE (ALEYRODINAE).
STADI GIOVANILI (NEANIDI I-IV ETÀ),
APPIATTITI SIMILI A LECANIDI DAI QUALI SI
DISTINGUONO PER LA PRESENZA DELLA
DEPRESSIONE VASIFORME.
N1 NORMALMENTE MOBILE CON ZAMPE SVILUPPATE.
N2-3-4 FISSE AL SUBSTRATO CON ZAMPE RUDIMENTALI
CON UN’UNGHIA (UDAMOSELINAE) O CON
UNA VENTOSA (ALEYRODINAE).
PUPARIO, DERIVANTE DALLA TRASFORMAZIONE DELLA N4,
SERVE DA INVOLUCRO PER LA PROTEZIONE DELLA SUBPUPA.
LA FORMA, IL COLORE, LE SETOLE E LE ORNAMENTAZIONI CEROSE DEL
PUPARIO NONCHÉ LA STRUTTURA DELLA DEPRESSIONE VASIFORME SONO I
CARATTERI PIÙ USATI PER IL RICONOSCIMENTO DELLE SPECIE.
L’ADULTO FUORIESCE DAL PUPARIO
DA UN’APERTURA A FORMA DI T.

APPARATO DIGERENTE.
INTESTINO, CON CAMERA FILTRANTE SVILUPPATA
AVENTE LA FUNZIONE DI FILTRARE LA LINFA,
AVVIA DALL’ESOFAGO AL PROCTODEO LA MAGGIOR
PARTE DELL’ACQUA E DEGLI ZUCCHERI,
TRATTIENE E INVIA ALL’INTESTINO MEDIO,
PER LA DIGESTIONE, LE GROSSE PROTEINE
GROSSI MICETOMI, DI COLORE ARANCIONE,
(MICRORGANISMI SIMBIONTI).
RIPRODUZIONE
ANFIGONICA O PARTENOGENETICA ANCHE NELL’AMBITO DELLA STESSA
SPECIE CON RAZZE PARTENOGENETICHE “ARRENOTOCHE” MASCHI)
O “TELITOCHE” (FEMMINE).
SVILUPPO POSTEMBRIONALE NEOMETABOLICO
ETOLOGIA GLI STADI GIOVANILI SI FISSANO SOLO SULLE FOGLIE DI NUMEROSE PIANTE
(ESCLUSE LE GIMNOSPERME).
DI NORMA VIVONO SULLA PAGINA INFERIORE NON PROVOCANDO DEFORMAZIONI
DANNI
SOTTRAZIONE DI LINFA ED EMISSIONE DI MELATA CON SVILUPPO DI FUMAGGINI.
TRASMISSIONE VIROSI (BEMISIA TABACI OLTRE 40 GEMINIVIRUS)

TRIALEURODES VAPORARIORUM (WESTW.)
TRIALEURODE GREENHOUSE WHITEFLY
RHYNCHOTA, HOMOPTERA, ALEYRODOIDEA, ALEYRODIDAE
ADULTO 1 MM GIALLO CERA POLV. BIANCA
UOVO 0,25 MM PEDUNCOLATO BIANCO- VIOLA
NEANIDE IV 0,8 MM VERDE PALLIDO, PROCESSI CEROSI
BIOLOGIA RAZZE ANFIGONICHE E PARTENOGENETICHE
OMODINAMA, SVERNA NEI VARI STADI, CICLO 20 GG (21-24°C)
500 UOVA/FEMMINA
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA CENTRO AMERICA
COSMOPOLITA NELLE SERRE
PIANTE OSPITI : POLIFAGA (100 GENERI) POMODORO
CUCURBITACEE, GERBERA. POISSETIA, ECC.
DANNI SOTTRAZ. LINFA, MELATA, FUMAGGINI. VETTORE VIRUS
POMODORO 200 NEANIDI/CMQ FOGLIA INCOMMERCIABILITA’
NEMICI NATURALI FUNGHI ENTOMOPATOGENI CEPHALOSPORIUM,
ASCHERSONIA
ENTOMOFAGI PREDATORI (COCCINELLIDI, CRISOPIDI) PARASSITOIDI (ENCARSIA)
CONTROLLO

TRIALEURODES VAPORARIORUM (WESTW.)
CONTROLLO
LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IN AMBIENTE PROTETTO :
-ELIMINAZIONE DELLE ERBE SPONTANEE E DEI RESIDUI DEI VEGETALI
SUI QUALI PUÒ MANTENERSI ATTIVO NEGLI INTERVALLI DI COLTURA;
-ISOLAMENTO DELLE SERRE CON RETI E PORTE DOPPIE;
-INDIVIDUAZIONE DEI PRIMI ADULTI (TRAPPOLE CROMOTROPICHE GIALLE);
-ESECUZIONE DI TRATTAMENTI LOCALIZZATI SUGLI ADULTI POCO MOBILI;
-UNIFORME DISTRIBUZIONE DELL’INSETTICIDA SULLA PIANTA
(COPERTURA DELLA PAGINA INFERIORE DELLE FOGLIE);
-ALTERNANZA PRINCIPI ATTIVI, (RESISTENZA INCROCIATA O MULTIPLA).
SU ORTIVE LIMITAZIONI CONSEGUENTI ALLA TOSSICITÀ
E ALLA FITOTOSSICITÀ DI MOLTI FORMULATI.
MEZZI BIOLOGICI ENCARSIA FORMOSA VALIDO SERRE TERMOCONDIZIONATE,
IN CUI NON SI SUPERANO DETERMINATE TEMPERATURE INCOMPATIBILI
CON L’ATTIVITÀ PARASSITARIA.
MEZZI BIOTECNICI. GLI ADULTI SONO ATTRATTI DAL GIALLO E POSSONO
ESSERE CATTURATI CON PANNELLI INVISCHIATI.
POSSIBILE L’IMPIEGO DELLA TECNICA DEL MASCHIO STERILE.
MEZZI CHIMICI. ADULTI SENSIBILI A ROTENONI, PIRETROIDI,
. UOVA E NEANIDI SENSIBILI AL CHINOMETIONATO (MORESTAN, MANEB).
OLI MINERALI LEGGERI E SAPONI INSETTICIDI VALIDI RISULTATI.

TRIALEURODES VAPORARIORUM (WESTW.)
CONTROLLO
MEZZI BIOLOGICI LANCI ENCARSIA FORMOSA VALIDi IN SERRE
TERMOCONDIZIONATE, IN CUI NON SI SUPERANO DETERMINATE
TEMPERATURE INCOMPATIBILI CON L’ATTIVITÀ PARASSITARIA.

BEMISIA TABACI (GENN.) (BIOTIPO A & B)
BEMISIA DEGLI ORTI - COTTON, TOBACCO WHITEFLY
BEMISIA ARGENTIFOLII BELL.& PERR. SQUAASH SILVER LEAF
RHYNCHOTA HOMOPTERA ALEYRODOIDEA ALEYRODIDAE
ADULTO 1 MM GIALLO CERA POLV. BIANCA
UOVO 0,25 MM PAGLIERINO
NEANIDE IV 0,7 MM GIALLASTRO, SETOLE DORSALI
BIOLOGIA POLIVOLTINA (FINO A 15 GEN./ANNO)
SVERNA NEI VARI STADI,
CICLO 12-32 GG (28-20°C)
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA COSMOPOLITA

BEMISIA
PIANTE OSPITI POLIFAGA MALVACEE, PAPILIONACEE, SOLANACEE
CUCURBITACEE, EUFORBIACEE, COMPOSITE, CRUCIFERE, MIRTACEE
DANNI DEPERIMENTO, FUMAGGINI, VIROSI CUCURBITACEE,
SOLANACEE, LEGUMINOSE, EUFORBIACEE, MALVACEE

BEMISIA
NEMICI NATURALI
FUNGHI ENTOMOPATOGENI ASCHERSONIA PECILOMYCES,
ENTOMOFAGI PREDATORI (ANTOCORIDI, CRISOPIDI
COCCINELLIDI Delphastus,)
PARASSITOIDI (ENCARSIA, ERETMOCERUS MUNDUS MER.)
CONTROLLO
DIFFICOLTÀ CONNESSE COL
RUOLO CHE RIVESTE QUALE VETTORE DI VIRUS FITOPATOGENI,
(SOGLIE DI TOLLERANZA MOLTO PIÙ BASSE)
CAPACITÀ DI SELEZIONE DI CEPPI RESISTENTI A VARI INSETTICIDI.
MEZZI COLTURALI :
-ELIMINAZIONE DELLE PIANTE SPONTANEE OSPITI DELL’INSETTO E DEI VIRUS;
-LIMITAZIONE DEL CONTATTO FRA BEMISIA E LA COLTURA,;
-RAZIONALE SCELTA DELLE EPOCHE DI SEMINA E DI TRAPIANTO.
MEZZI BIOLOGICI VALORIZZAZIONE DEGLI ANTAGONISTI NATURALI
PROPAGATIVE E PROTETTIVE. IN VARI PAESI È STATA INTRODOTTA (DAGLI USA) E. PERGANDIELLA.
MEZZI MECCANICO-BIOTECNICI. VALIDI CONTRIBUTI MEZZI POCO INQUINANTI:
-PACCIAMATURA CON MATERIALE RIFLETTENTE;
-CHIUSURA DELLE SERRE CON RETI ESCLUDENTI L’INGRESSO DEGLI ADULTI;
-APPLICAZIONE DI TRAPPOLE CHEMIO-CROMO ATTRATTIVE.
MEZZI CHIMICI. ALTERNARE TRATTAMENTI CON FORMULATI A BASE DI P.A. DI NATURA DIVERSA

ALEUROTHRIXUS FLOCCOSUS (MASKELL)
ALEIRODE FIOCCOSO DEGLI AGRUMI WOLLY WHITEFLY
RHYNCHOTA HOMOPTERA ALEYRODOIDEA ALEYRODIDAE
ADULTO 1- 1.5 MM GIALLO CERA GRANULARE. BIANCA
UOVO 0,25 MM CREMEO - BRUNO
NEANIDE IV 1X1 MM PAGLIERINO ABB. SECREZ. CEROSA
BIOLOGIA SVILUPPO CONTINUO FLUSSO VEG. ESTIVO-AUTUNN.
PULLULAZIONI CLIMA CALDO E ASCIUTTO
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA SUD-AMERICA USA, AFRICA, MEDITERRANEO
PIANTE OSPITI POLIFAGA (20 GENERI) AGRUMI
DANNI SOTTRAZ. LINFA, FUMAGGINI,
FELTRO CERA E MELATA

ALEUROTHRIXUS FLOCCOSUS (MASKELL)
NEMICI NATURALI:ENTOMOFAGI PREDATORI ( COCCINELLIDI C. ARCUATUS)
PARASSITOIDI (IMEN. AMITUS SPINIFERUS (BRET). CALES NOACKI HOW.)
CONTROLLO
MEZZI BIOLOGICI LANCI INOCULATIVI A. SPINIFERUS C. NOACKI
MEZZI CHIMICI FORTI INFESTAZIONI AREE NUOVA COLONIZZAZIONE
LAVAGGIO PRELIMINARE CON TENSIOATTIVI E
OLI MINERALI INVERNALI (1-1,5%)

DIALEURODE
Dialeurodes citri (Ashm.)
Introdotto nei primi anni ’70 in Francia e in Italia.
Causa seri danni diretti e indiretti alla vegetazione autunnale

Encarsia lahorensis
Introdotta dalla
California nel 1973,
in Campania,
Calabria e Sicilia per
il controllo di
Dialeurodes Dialeurodes citri.
Si è acclimatata ed è
riuscita a limitare
notevolmente le
pullulazioni
dell'aleirode

ALEIRODE GIAPPONESE
Parabemisia myricae
Introdotto nel 1990
gli adulti depongono le uova
lungo i margini delle giovani
foglie provocandone la
caratteristica deformazione
“querciforme”
le piante infestate possono
subire arresto di sviluppo
anche a causa della notevole
emissione di melata e la
conseguente formazione di
fumaggini

Eretmocerus debachi
• Introdotto in Sicilia e Calabria nel
1991 da Israele, è stato allevato in
insettario e diffuso in diverse aree
agrumicole dell'Italia meridionale
• L’afelinide si è ben acclimatato
mostrando una notevole capacità di
diffusione
• E’ riuscito ad operare un efficace e
rapido controllo della Parabemisia,
così come è avvenuto in altri areali
mediterranei.

SUPERFAMIGLIA APHIDOIDEA (APHIDS)
INCLUDE OLTRE 4.000 SPECIE PER LA MAGGIOR PARTE DIFFUSE NEI
CLIMI TEMPERATI (RIPARTITE IN 500 GENERI)
CARATTERIZZATE DA:
-PRESENZA DI STRUTTURE ESCLUSIVE
(SIFONI E CODICOLA)
-DIFFERENZIAMENTO DI FORME ALATE E ATTERE
NELLA STESSA SPECIE (POLIMORFISMO)
-TENDENZA A COSTITUIRE
COLONIE, PIÙ O MENO DENSE,
SULLE PIANTE ATTACCATE.

AFIDI
CORPO PICCOLO, LUNGO DA 0,5 A 7 MM, IN MEDIA 1,5-3 MM.
TEGUMENTO POCO CONSISTENTE VARIAMENTE COLORATO
CON SBOCCHI DI GHIANDOLE CERIPARE (A SCOPO DIFENSIVO).
CAPO, DI NORMA DISTINTO, CON OCCHI COMPOSTI;
ANTENNE DI 3-6 ARTICOLI CON I PRIMI 2 MOLTO CORTI E
I SUCCESSIVI ALLUNGATI, CON SENSILLI “PRIMARI” E “SECONDARI,
L’ULTIMO DISTINTO IN UN TRATTO BASALE E UNO DISTALE
ROSTRO DI 4 ARTICOLI.
TORACE DI 3 SEGMENTI SEMPLICI NELLE FORME ATTERE.
MESOTORACE PIÙ SVILUPP. NELLE ALATE (4 ALI NERV. RIDOTTE).
ZAMPE ALLUNGATE, ESILI, DI NORMA AMBULATORIE
ADDOME DI 8 O 9 URITI APPARENTI, NELLA PARTE DISTALE SONO PRESENTI:
-I SIFONI (ASSENTI SOLO IN POCHE SPECIE.)
2 APPENDICI TUBOLARI FRA 5°E 6°URITE,
FUNZIONE DIFENSIVA SOSTANZE RICCHE DI TRIGLICERIDI,
FEROMONE D’ALLARME PER LA COLONIA.
-LA CODICOLA, ULTIMO URITE, DI FORMA VARIABILE.
ALLONTANARE LA MELATA (LINGULA DEGLI ALEIRODI).
SUL LATO VENTRALE, ADIECENTE ALLA CODICOLA, È PRESENTE LA
SOTTOCODICOLA E ANTERIORMENTE A QUESTA LA LAMINA GENITALE.
2-4 LOBI SETOLOSI (GONAPOFISI), RESIDUO OVOPOSITORE

ANATOMIA
ASSENZA VERA CAMERA FILTRANTE (TRANNE NEI LACNIDI) E
DI TUBI MALPIGHIANI.
PRESENZA MICETOMA (MICETOCITI RIPIENI DI BATTERI SIMBIONTI
(BUCHNERA APHIDICOLA), IN GRADO DI DETOSSIFICARE L’AMMONIACA
CHE DERIVA DALLA DEGRADAZIONE DELLE PROTEINE IN LUOGO DI AC.URICO,
CHE NON PUÒ ESSERE PRODOTTO PER L’ASSENZA DEI TUBI MALPIGHIANI).
ALIMENTAZIONE PARENCHIMATICA (PUNTURA DI CELLULE) O
FLOEMATICA (PERFORAZIONE DEI VASI LINFATICI).
IN QUEST’ULTIMO CASO L’AFIDE EMETTE GRANDI QUANTITÀ DI SALIVA E
RICEVE LA LINFA PER CAPILLARITÀ SENZA SFORZO DI ASPIRAZIONE.
RIPRODUZIONE. 2 OVARI (CIASCUNO DI NON PIÙ DI 6 OVARIOLI).
PARTENOGENESI TELITOCA (SOLO LINEE FEMMINILI) DI TIPO APOMITTICO,
ENDOMEIOTICO (PRIMA DELL’INIZIO DELLA SEGMENTAZIONE NEL NUCLEO
DELL’UOVO SI AVREBBE L’APPAIAMENTO DEI CROMOSOMI OMOLOGHI CON
PROBABILE CROSSING-OVER,COME NELLA VERA MEIOSI),
CON IL MANTENIMENTO DI UNA CERTA VARIABILITÀ GENETICA.
LE FEMMINE POSSEGGONO 2 CROMOSOMI IDENTICI (XX).
I MASCHI SONO PRODOTTI PARTENOGENETICAMENTE CON LA PERDITA DI UN
CROMOSOMA X ALLA PRIMA DIVISIONE; ESSI HANNO PERTANTO FORMULA X0,
MA NEI LORO SPERMATOZOI È SEMPRE PRESENTE IL SOLO CROMOSOMA X.
IN TAL MODO DALL'UOVO FECONDATO NASCONO SEMPRE FEMMINE

CICLI ETEROGONICI: CONSISTONO NELLA
ALTERNANZA DI FORME PARTENOGENETICHE E ANFIGONICHE.
NUMERO DI GENERAZIONI ANNUE DI SOLITO ELEVATO.
AFIDI OVIPARI (FILLOSSERIDI E ADELGIDI) DEPONGONO UOVA
AFIDI OVOVIVIPARI (AFIDIDI: PEMFIGINI, LACNINI,
CALLAFIDINI, CAITOFORINI, AFIDINI)
PARTORISCONO DIRETTAMENTE NEANIDI,
LE ANFIGONICHE DEPONGONO L’UOVO DUREVOLE.

POLIMORFISMO ADULTI RIPRODUTTIVI
SI È SVILUPPATO QUALE ADATTAMENTO A UN CICLO
CHE SI SVOLGE TRA PIANTE DIVERSE.
NELL’AMBITO DI UNA SPECIE SONO PRESENTI:
- INDIVIDUI ALATI
- INDIVIDUI ATTERI (O NEOTENICI)
ELEVATE QUANTITÀ NELL’EMOLINFA DI NEOTENINA.
MANCANO DI ALI, DI OCELLI E,
TALORA, DI OCCHI COMPOSTI.

PRINCIPALI FORME MORFO-BIOLOGICHE
CHE SI DIFFERENZIANO DURANTE IL CICLO:
-FONDATRICE: FEMMINA PARTENOGENETICA (UOVO DUREVOLE),
ATTERA E BRACHIMORFA, PRESENTE PER UN BREVE PERIODO PRIMAVERILE.
FEMMINE PARTENOGENETICHE :
-FONDATRIGENIE:, NATE DALLA GEN.SUCCESSIVA ALLA FONDATRICE;
ATTERE O ALATE (MIGRANTI SULL’OSPITE SECONDARIO).
-VIRGINOGENIE (O ESULI) ATTERE O ALATE,
SVILUPPANO SULL’OSPITE SECONDARIO.
REIMMIGRANTI RITORNANO SULL’OSPITE PRIMARIO (CICLO DIOICO).
-SESSUPARE FEMMINE PARTENOGENETICHE,
ATTERE O ALATE, GENERANO GLI ANFIGONICI:
SOLO MASCHI (ANDROGENE) O
SOLO FEMMINE (GINOPARE) O
MASCHI E FEMMINE (ANFIPARE)
ANFIGONICI
MASCHI E FEMMINE, PRESENTI IN AUTUNNO
CHIUDONO IL CICLO CON L’UOVO DUREVOLE.

CICLI BIOLOGICI
-OLOCICLO HA, GENERALMENTE, DECORSO ANNUALE INCLUDE DIVERSE
GENERAZIONI PARTENOGENETICHE (FONDATRICE, FONDATRIGENIE E
VIRGINOPARE SESSUPARE) SEGUITE DA UNA
GENERAZIONE ANFIGONICA (MASCHI E FEMMINE) CHE CONCLUDE L’ATTIVITÀ
STAGIONALE CON LA DEPOSIZIONE DELL’UOVO DUREVOLE
PUÒ ESSERE DISTINTO IN:
-O. MONOICO GENERAZIONI SU PIANTE OSPITI STESSA SPECIE
-O. DIOICO SE SI SVOLGE SU DIFFERENTI PIANTE
(OSPITE PRIMARIO, SU CUI NASCE LA FONDATRICE E
OSPITE SECONDARIO SUL QUALE SI SVOLGONO LE GENERAZIONI ESTIVE)

CICLI BIOLOGICI
-PARACICLO,
PARTE DEL CICLO BIOLOGICO CHE L’AFIDE DIOICO SVOLGE
SU CIASCUNA DELLE DUE PIANTE OSPITI.

CICLI BIOLOGICI
-ANOLOCICLO, CICLO BIOLOGICO
INCOMPLETO PER MANCANZA:
- DELLA GENERAZIONE AUTUNNALE DEGLI ANFIGONICI,
-DELL’UOVO DUREVOLE
-DELLA FONDATRICE.
- CONDIZIONI AMBIENTALI (ALTE TEMPERATURE) INVERNALI
COMPATIBILI CON LA SOPRAVVIVENZA DELLE VIRGINOGENIE
- PRESENZA DI PIANTE OSPITI IN IDONEE CONDIZIONI VEGETATIVE;
PERTANTO ESSE SONO IN GRADO DI CONTINUARE LE LORO
GENERAZIONI PARTENOGENETICHE SENZA INTERRUZIONI.
TALE COMPORTAMENTO BIOLOGICO,
( MODALITÀ DI ADATTAMENTO UTILITARISTICO PER L’AFIDE,) SI RISCONTRA
NEI CLIMI CALDI (MEDITERRANEI, SUBTROPICALI E TROPICALI)
NELLE SERRE DI CLIMI TEMPERATO-FREDDI.

RAZZE BIOLOGICHE O BIOTIPI
LE SPECIE POLIFAGHE DIFFERENZIANO CEPPI O RAZZE,
CIASCUNO DEI QUALI MEGLIO SI ADATTA SU UNA DETERMINATA
SPECIE O CULTIVAR VEGETALE.
SULLA QUALE MANIFESTANO:
- ELEVATA FECONDITÀ,
- RAPIDO ACCRESCIMENTO,
- LONGEVITÀ SUPERIORE, ECC.,
CON CONSEGUENTI GRAVI ALTERAZIONI CHE POSSONO
RIPETERSI NEGLI ANNI NEL CASO DI
CEPPI ANOLOCICLICI (NEI CLIMI MITI).
I BIOTIPI VIRULENTI, CAPACI ANCHE DI TRASMETTERE
UN MAGGIOR NUMERO DI VIRUS VEGETALI,
COSTITUISCONO UN GRAVE PROBLEMA NELLE AREE A CLIMA MITE
(COMPRESE LE SERRE) OVE PERSISTONO ANOLOCICLI.

PROCESSI DI TRASMISSIONE DI VIRUS E
ALTRI AGENTI PATOGENI VIRUS-SIMILI
VIRUS PARASSITI OBBLIGATI DI ORGANISMI ANIMALI E VEGETALI
SI REPLICANO NEI RISPETTIVI OSPITI SFRUTTANDO I NORMALI
PROCESSI DELLA BIOSINTESI CELLULARE.
I VETTORI DI FITOVIRUS SONO PER LA MAGGIOR PARTE INSETTI
OLTRE AD ACARI, NEMATODI E FUNGHI UNICELLULARI RADICICOLI.
CAPACI DI ACQUISIRE LE PARTICELLE VIRALI “VIRIONI”
DA PIANTE INFETTE, CONSERVARLE ALLO STATO INFETTIVO E
INOCULARLE NELLE CELLULE DI ALTRE PIANTE.
GLI OMOTTERI SONO I VETTORI PIÙ IMPORTANTI PER LE PECULIARI
CARATTERISTICHE ETOLOGICHE QUALI:
- ALIMENTAZIONE FLOEMATICA (AFIDI, ALEIRODI, PSEUDOCOCCIDI, CICALINE),
- PUNTURE DI ASSAGGIO PER LA SELEZIONE DELL’OSPITE (AFIDI),
- MIGRAZIONI CHE LI PORTANO A CONTATTO DI VARIE PIANTE (AFIDI,
- CICALINE).

PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LA
TRASMISSIONE DI VIRUS E AGENTI VIRUS-SIMILI
ACQUISIZIONE: ASSUNZIONE DELL’AGENTE FITOPATOGENO
DA PARTE DEL VETTORE CHE SI ALIMENTA SU PIANTE INFETTE.
NEL CASO DI ALCUNI VIRUS (RHABDOVIRUS, TENUIVIRUS)
IL VETTORE PUÒ ACQUISIRE IL PATOGENO E DIVENIRE INFETTIVO
ANCHE PER TRASMISSIONE TRANSOVARICA,
MECCANISMO FORSE ESISTENTE ANCHE NEL CASO DI FITOPLASMI;
INOCULAZIONE: INTRODUZIONE DEL PATOGENO
NELLA PIANTA A OPERA DEL VETTORE INFETTIVO;
PERIODO DI LATENZA: PRESENTE SOLO NELLA TRASMISSIONE
DI TIPO CIRCOLATIVO E PROPAGATIVO:
IL VETTORE DOPO L’”ACQUISIZIONE” NON DIVIENE IMMEDIATAMENTE INFETTIVO
MA SOLTANTO DOPO UN PERIODO DI LATENZA (DA 1 GIORNO A PIU’ SETTIMANE);
RITENZIONE DELL’INFETTIVITÀ:PERIODO DI TEMPO PER IL QUALE
IL VETTORE RIMANE INFETTIVO DOPO L’ACQUISIZIONE.

RELAZIONI PATOGENO/VETTORE NEL PROCESSO DI TRASMISSIONE
(TRE TIPI DI VIRUS IN FUNZIONE DEL TIPO DI TRASMISSIONE CON VETTORI)
VIRUS “NON CIRCOLATIVI”, LE PARTICELLE NON CIRCOLANO NEL CORPO DEI
VETTORI MA SONO SEMPLICEMENTE TRATTENUTE SUGLI STILETTI BOCCALI
NEL TRATTO INIZIALE DEL CANALE ALIMENTARE,
SI TRATTA DI VIRUS NON PERSISTENTI E SEMIPERSISTENTI.
VIRUS “CIRCOLATIVI”. VENGONO INGERITI DAL VETTORE, NE ATTRAVERSANO
LA PARETE INTESTINALE PER RAGGIUNGERE L’EMOLINFA E SI DIFFONDONO
NEI VARI ORGANI E TESSUTI, E, INFINE, VENGONO INOCULATI NELLE PIANTE
CON LA SALIVA SECRETA DURANTE L’ATTIVITÀ TROFICA.
INCLUDONO VIRUS TRASMESSI IN MODO PERSISTENTE
VIRUS “PROPAGATIVI”. SI COMPORTANO NEL VETTORE COME I
VIRUS CIRCOLATIVI MA IN PIÙ, A DIFFERENZA DI QUESTI,
SI MOLTIPLICANO NELLE CELLULE DELL’OSPITE.
SI TRATTA DI VIRUS A TRASMISSIONE PERSISTENTE CAPACI DI
REPLICARSI SIA IN CELLULE ANIMALI (VETTORI)
CHE IN CELLULE VEGETALI (PIANTE OSPITI).

RELAZIONI DI VIRUS E AGENTI VIRUS SIMILI E INSETTI VETTORI.
1) TRASMISSIONE NON PERSISTENTE.
TIPICA DEGLI AFIDI, IN RELAZIONE ALLE BREVI PUNTURE
D’ASSAGGIO (“PROBING”) PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI OSPITI.
ACQUISIZIONE E INOCULAZIONE
AVVENGONO IN POCHI SECONDI O MINUTI
NON SI RISCONTRA PERIODO DI LATENZA.
L’INFETTIVITÀ VIENE PERDUTA IN SEGUITO ALLA MUTA.
2) TRASMISSIONE SEMIPERSISTENTE
3) TRASMISSIONE CIRCOLATIVA E PROPAGATIVA

RELAZIONI DI VIRUS E AGENTI VIRUS SIMILI E INSETTI VETTORI.
1)TRASMISSIONE NON PERSISTENTE.
2) TRASMISSIONE SEMIPERSISTENTE RIGUARDA
VIRUS TRASMESSI DA AFIDI E DA CICALINE, PSEUDOCOCCIDI.
L’ACQUISIZIONE È COMPIUTA DAI VETTORI SU PIANTE INFETTE
CON TEMPI DI SUZIONE EFFETTIVA
- VARIABILI (DA ALCUNI MINUTI A QUALCHE ORA)
- PROPORZIONALI ALLA RITENZIONE DELL’INFETTIVITÀ,
CHE VIENE PERDUTA IN SEGUITO A UNA MUTA
(COME NEI VIRUS NON-PERSISTENTI).
NON SI RISCONTRA PERIODO DI LATENZA.
L’INOCULAZIONE RICHIEDE PERIODI DI SUZIONE DI DURATA PARI A
QUELLI DELL’ACQUISIZIONE E MIRATI AI TESSUTI FLOEMATICI.
LA RITENZIONE È IN MEDIA DI 2-3 GG.
3) TRASMISSIONE CIRCOLATIVA E PROPAGATIVA

RELAZIONI DI VIRUS E AGENTI VIRUS SIMILI E INSETTI VETTORI .
1) TRASMISSIONE NON PERSISTENTE
•2) TRASMISSIONE SEMIPERSISTENTE
3) TRASMISSIONE CIRCOLATIVA E PROPAGATIVA
LA CIRCOLAZIONE DEL VIRUS NEL CORPO DEL VETTORE AVVIENE
SECONDO MODALITÀ SIMILI, SI DIFFERENZIANO PER IL FATTO CHE
NEL CASO DEI
VIRUS PROPAGATIVI SI HA LA REPLICAZIONE INTRACELLULARE DEI VIRIONI
LA TRASMISSIONE CIRCOLATIVA INTERESSA VIRUS TRASMESSI DA
AFIDI (BARLEY YELLOW DWARF LUTEOVIRUS BYDV), CICALINE E ALEIRODI.
LA TRASMISSIONE PROPAGATIVA INTERESSA VIRUS TRASMESSI DA
AFIDI (ES.:LETTUCE NECROTIC YELLOWS RHABDOVIRUS, LNYV),
CICALINE E TISANOTTERI (TOSPOVIRUS, BUNYAVIRIDAE).
CARATTERISTICA DI QUESTI AGENTI PATOGENI È QUELLA DI ESSERE
GENERALMENTE CIRCOSCRITTI AL TESSUTO FLOEMATICO

CIRCOLAZIONE DELLE PARTICELLE VIRALI
NEL CORPO DEL VETTORE:
IL VIRUS, ACQUISITO DAL FLOEMA DELLE PIANTE INFETTE,
PROCEDE LUNGO L’APPARATO DIGERENTE DELL’INSETTO
RAGGIUNGENDO L’INTESTINO POSTERIORE.
QUI VIENE A CONTATTO CON IL PLASMODESMA APICALE
E ADERISCE ALLA MEMBRANA, DALLA QUALE VIENE INVAGINATO
PENETRANDO NELLE CELLULE ATTRAVERSO UN PROCESSO DI ENDOCITOSI.
LE PARTICELLE DI BYDV AVVOLTE IN PORZIONI DELLA MEMBRANA,
INDIVIDUALMENTE O IN PICCOLI GRUPPI, SONO TRASPORTATE AL
PLASMOLEMMA BASALE CHE DELIMITA L’EMOCELE E QUI
RILASCIATE ATTRAVERSO UN PROCESSO DI ESOCITOSI.
CIRCOLANDO CON L’EMOLINFA LE PARTICELLE DEL VIRUS RAGGIUNGONO
LE GHIANDOLE SALVARI, DIFFONDONO ATTRAVERSO LA LAMINA
BASALE EXTRACELLULARE E VENGONO IN CONTATTO COL
PLASMOLEMMA BASALE.
PENETRATE NELLE CELLULE DI QUESTO TESSUTO CON UN PROCESSO DI ENDOCITOSI,
SONO TRASPORTATE AL PLASMOLEMMA APICALE E DAI MACROVILLI DEL DOTTO
SALIVARE VENGONO RILASCIATE NELLA CAVITÀ DEL DOTTO STESSO PER ESOCITOSI.
DA QUESTO MOMENTO LE PARTICELLE VIRALI POSSONO ESSERE INOCULATE
NELLE PIANTE CON LA SALIVA.

FATTORI DI LIMITAZIONE DELLE POPOLAZIONI AFIDICHE
ELEVATO NUMERO DI GENERAZIONI (20-50 ANNUE)
FECONDITÀ INDIVIDUALE BASSA (30-40 NEANIDI/FEMMINA)
SONO IN GRADO DI RAGGIUNGERE DENSITÀ NOTEVOLI
(650 MILIARDI DI INDIVIDUI ALL’VIII GENERAZIONE, CON UN PESO DI 600 T).
A TALE NOTEVOLE POTENZIALE BIOTICO SI OPPONGONO
I FATTORI DI CONTENIMENTO DEL LA DENSITÀ DI POPOLAZIONE.
FATTORI INTERNI
1) CALO DELLA FECONDITÀ E DI DIMENSIONI (AFFOLLAMENTO);
2) COMPARSA DI ALATE MIGRANTI (ELEVATE MORTALITÀ PER DISPERSIONE)
3) FENOMENI DI TERRITORIALITÀ.
FATTORI ESTERNI
1) ABIOLOGICI: FREDDO, PIOGGE, VENTI. (AZIONE DIRETTA)
INFLUENZANO, ATTRAVERSO LA FISIOLOGIA DELLA PIANTA,
LE COLONIE AFIDICHE.
2) BIOLOGICI :
A) RESISTENZA DEI VEGETALI (SPESSO CORRELATA AL CONTENUTO
IN AMINOACIDI DELLA LINFA VEGETALE);
B) NEMICI NATURALI. FUNGHI ENTOMOPATOGENI; ENTOMOFAGI
PREDATORI: NEUROTTERI CRISOPIDI, COLEOTTERI COCCINELLIDI, DITTERI
PARASSITOIDI: IMENOTTERI BRACONIDI (APHIDIINAE) E AFELINIDI.

EFFETTI DEGLI ENTOMOFAGI SULLE POPOLAZIONI AFIDICHE
GLI ENTOMOFAGI ATTACCANO LE COLONIE AFIDICHE QUANDO HANNO
RAGGIUNTO UNA CERTA DENSITÀ E CIÒ IN QUANTO
- COCCINELLIDI E SIRFIDI OVIDEPONGONO SU COLONIE CONSISTENTI
-OVVERO PERCHÉ LE ESIGENZE TERMICHE SONO MAGGIORI (AFIDIINI).
IMPATTO TARDIVO = INCAPACITÀ DI TENERE A FRENO LE PULLULAZIONI
SULL’OSPITE PRIMARIO.
INFATTI, IN CONDIZIONI CLIMATICHE FAVOREVOLI ALLO SVILUPPO DEGLI AFIDI,
GLI ENTOMOFAGI RAGGIUNGONO ALTE DENSITÀ DI POPOLAZIONE
ALLORQUANDO QUELLE DELLE LORO VITTIME SONO GIÀ IN NATURALE DECLINO.
IN TALE MOMENTO LA MIGRAZIONE DELLE ALATE SOTTRAE MOLTI INDIVIDUI
ALLA PARASSITIZZAZIONE O PREDAZIONE.
SUGLI OSPITATORI SECONDARI LE COLONIE DERIVANTI DALLE ALATE
SONO ELIMINATE DAI NEMICI NATURALI SE SONO INDIVIDUATE
TEMPESTIVAMENTE IN FASE DI FORMAZIONE,
ALTRIMENTI IL TIPO DI DINAMICA È SIMILE A QUELLO CHE SI VERIFICA
SULL’OSPITE PRIMARIO.
LE ALATE POSSONO PORTARE NEL CORPO LARVE DI PARASSITOIDI.

CONTROLLO
LE DIFFICOLTÀ DELLA LOTTA SONO CONNESSE CON:
-LA PRESENZA, IN ALCUNE SPECIE, DI PROTEZIONI CEROSE;
-LA POSSIBILITÀ DI SVILUPPARE RESISTENZA FISIOLOGICA INCROCIATA E MULTIPLA
NEI CONFRONTI DEI COMPOSTI DI SINTESI
ELEVATO NUMERO DI GENERAZIONI ANNUE
PARTENOGENESI ENDOMEIOTICA CON RIMESCOLAMENTO GENETICO
MEZZI AGRONOMICI CONCIMAZIONI EQUILIBRATE, ELIMINAZIONE DEI SUCCHIONI,
DI OSPITI ALTERNATIVI. ECC.
MEZZI CHIMICI VARI PRODOTTI HANNO AZIONE AFICIDA.
MEZZI CHIMICI VARI PRODOTTI HANNO AZIONE AFICIDA.
NICOTINICI RISULTANO EFFICACI IN QUANTO NEL SISTEMA NERVOSO I MANCANO BARRIERE
IONICHE CHE PROTEGGONO LE SINAPSI DALL’AZIONE DELLO IONE NICOTINICO.
ESTERI FOSFORICI : ACEFATE, DEMETON, FOSFAMIDONE, HEPTENAFOS, VAMIDOTHION
CARBAMMATI: EPTHIOFENCARB; METOMYL, PIRIMICARB.
CLORONICOTINILI: IMIDACLOPIRID È UN ACETILCOLINOMIMETICO CHE AGISCE SU
FITOMIZI (AFIDI, ALEIRODI, CILALINE, TRIPIDI) E INSETTI AD APPARATO BOCCALE MASTICATORE,
ESSO SI LEGA PERMANENTEMENTE CON I RECETTORI PROTEICI SPECIFICI DELLA MEMBRANA
DELLE CELLULE NERVOSE E IMPEDISCE L’INGRESSO DELL’ACETILCOLINA.
PRESENTA ELEVATA SISTEMICITÀ ACROPETA; DOPO L’APPLICAZIONE VIENE TRASLOCATO NELLA
PIANTA MEDIANTE LA CORRENTE XILEMATICA (ASCENDENTE) E DALLE RADICI, ATTRAVERSO IL
FUSTO, RAGGIUNGE LE FOGLIE
.
MEZZI FISICI LA PACCIAMATURA CON FOGLI DI ALLUMINIO RIDUCE DEL 95%
L’NCIDENZA DELLE VIROSI.

APHIDOIDEA VIVI-OVIPARA
Fam.: LACHNIDAE,
CHAITOPHORIDAE,
CALLAPHIDIDAE,
APHIDIDAE,
ANOECIDAE,
THELAXIDAE,
MINDARIDAE,
PHLOEOMYZIDAE,
HORMAPHIDIDAE,
PEMPHIGIDAE
APHIDOIDEA OVIPARA
Fam. : ADELGIDAE,
PHYLLOSSERIDAE

AFIDIDI ADELGIDAE
PINEUS PINI MACQUART AFIDE LANIGERO DEL PINO
SACCHIPHANTES VIRIDIS (RATZ) ADELGIDE ABETE ROSSO E LARICE
DREYFUSIA PICEAE (RATZ) ADELGIDI DELL’ABETE BIANCO
DREYFUSIA NORDMANNIANAE (ECKESTEIN)
GILLETTEELLA COWENI (GILLETTE) ADELGIDE DELLA PSEUDOSUGA
G. COWENI
SACCHIPHANTES

AFIDIDI PHYLLOXERIDAE
PHYLLOXERA QUERCUS B.D.F. FILLOSERA DELLE QUERCE
PHYLLOXERINA SALICIS LICHTESTEIN FILLOSSERA DEI SALICI

AFIDIDI APHIDIDAE PEMFIGINI
PEMPHIGUS SPP.
ERIOSOMA LANUGINOSUM (HART)
ERIOSOMA ULMI L. PEMFIGINI DEL PIOPPO
TETRANEURA AFIDI GALLIGENI DELL’OLMO
FORDA, GEOICA, BAIZONGIA FORDINI DEL TEREBINTO
BAIZONGIA
FORDA
GEOICA

AFIDIDI APHIDIDAE MINDARINI
MINDARUS ABIETINUS KOCH AFIDE DELL’ABETE BIANCO

AFIDIDI APHIDIDAE FLEOMIZINI
PHLEOMYZUS PASSERINI (SIGNORET) AFIDE LANIGERO PIOPPO

AFIDIDI APHIDIDAE CALLAFIDINI
PHYLLAPHIS FAGI (L.) AFIDE CEROSO DEL FAGGIO
EUCALLIPTERUS TILIAE (L.) AFIDE GIALLO DEL TIGLIO
MYZOCALLIS SPP.
TUBERCULATUS SPP.
CRYPTURAPHIS GRASSII SILV.

AFIDIDI APHIDIDAE AFIDINI
APHIS EUPHORBIAE KALT
APHIS FABAE SCOPOLI
APHIS GOSSYPII GLOV.
APHIS HEDERAE KALT
APHIS NERII B.D.F.
APHIS SPIRAECOLA PATC.

APHIS FABAE SCOP.
AFIDE NERO DELLE LEGUMINOSE BLACK BEAN APHID
RHYNCHOTA HOMOPTERA APHIDOIDEA APHDIDAE APHIDINAE Aphidini
VIRGINOPARA ATTERA 2.4 MM
VIRGINOPARA ALATA 3 MM
BIOLOGIA OLOCICLICA DIOICA
SOTTOSPECIE SIMPATRICHE EVONIMO, FILADELFO
PARACICLO, (INVERNI MITI) ANOLOCICLO, ( NO ANFIGONICI)
OLOCICLI PARAMONOICI SU O. PRIMARI. E SECONDARI
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA COSMOPOLITA
PIANTE OSPITI O. PRIMARI EVONIMO VIBURNO
O, SECONDARI: LEGUMINOSE, SOLANACEE,AGRUMI VITE
DANNI DEFORMAZ. GEMOGLI PERDITA RADICI BIETOLA
VETTORE > 30 VIRUS MOSAICO, ARRICCIAMENTO
FAGIOLO, BIETOLA, TRIFOGLIO, CUCURBITACEE,
BRASSICACEE, POMODORO, PATATA (LEAF ROLL)
NEMICI NATURALI ENTOMOFAGI PREDATORI
PARASSITOIDI (IM, BRACONIDI LYSIPHLEBUS, TRIOXYS)
CONTROLLO ANTICIPO SEMINA, CONCIMAZ.. CV RESISTENTI
MEZZI CHIMICI AFICIDI SPECIFICI (NICOTINICI, PIRETRINICI)

APHIS GOSSYPII GLOV.
AFIDE DEL COTONE COTTON. MELON APHID
RHYNCHOTA HOMOPTERA APHIDOIDEA APHDIDAE APHIDINAE Aphidini
VIRGINOPARA ATTERA 1,6-2 mm
VIRGINOPARA ALATA 2 mm
BIOLOGIA ANOLOCICLO
(59 GEN. /ANNO LAB.)
PULLULAZ. PRIMAVERILI (AGRUMI)
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA COSMOPOLITA
PIANTE OSPITI MALVACEE, CUCURBITACEE
AGRUMI (ARANCIO, CLEMENTINE)
DANNI GERMOGLI POCO SVILUPPATI, CASCOLA FIORI, FRUTT.
DISCRE TO VETTORE VIRUS “TRISTEZA”
EFFICACE VETTORE MOSAICI, GIALLUMi
NEMICI NATURALI PREDATORI COCCINELLIDI,
PARASSITOIDI LYSIPHEBUS
CONTROLLO
MEZZI COLTURALI. CONCIMAZ. AZOTATE EQUILIBRATE
MEZZI CHIMICI AFICIDI SPECIFICI CEPPI RESISTENTI
IMIDACLOPRID 0.05% PERSISTENZA SISTEM. ACROPETA

MYZUS PERSICAE (SULZER)
AFIDE VERDE DEL PESCO E DELLA PATATA
GREAN PEACH APHID
RHYNCHOTA HOMOPTERA APHIDOIDEA APHDIDAE APHIDINAE Aphidini
VIRGINOPARA ATTERA 1.8 – 2 mm
VIRGINOPARA ALATA 1,8 – 2,5 mm
BIOLOGIA OLOCICLO , ANOLOCICLO
NON FORMA DENSE COLONIE (LOW DENSITY PEST)
MIGRAZIONI PER >100 Km.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA COSMOPOLITA
PIANTE OSPITI
O. PRIMARI PRUNUS
O. SECONDARI 400 SPP. ERBACEE, ARBOREE
DANNI INSETTO PIU’ DANNOSO A LIVELLO MONDIALE
- DIFFERENZIAZ. BIOTIPI VIRULENTI E CEPPI RESISTENTI
- VETTORE >100 VIRUS (ACCARTOCCIAMENTO FOGLIARE,
GIALLUMI, MOSAICO “TRISTEZA” ECC.)
NEMICI NATURALI ENTOMOFAGI PREDATORI (COCCINELLIDI)
PARASSITOIDI IM. CALCIDOIDEI BRACONIDI)
CONTROLLO
MEZZI CHIMICI AFICIDI SPECIFICI (TUBERI DA SEME VIROSI)

AFIDIDI APHIDIDAE LACNINI
TUBEROLACHNUS SALIGNUS GMEL
LACHNUS ROBORIS (FABR.)
CINARA
CEDROBIUM LAPORTEI RAUM
CINARA