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Mixer Aprile 2013 – Cachaça Anima Brasileira - Planet one

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mixer lab<br />

96 mixer marzo <strong>2013</strong><br />

Spirits<br />

<strong>Cachaça</strong><br />

<strong>Anima</strong> brasileira<br />

Il dIstIllato nazIonale brasIlIano pIace sempre<br />

dI pIù. ma cos’è che rende così accattIvante<br />

questa “acqua dI vIta?”<br />

a cura di planet <strong>one</strong> service<br />

Nel profilo produttivo<br />

non differisce molto<br />

dal rum, è molto “artigianale”,<br />

e non esiste<br />

effettivamente una ricetta<br />

precisa, variando spesso<br />

il processo produttivo in base<br />

alla scelta delle aziende che la<br />

realizzano (più di 5 mila, non<br />

contando alambicchi che lavorano<br />

in clandestinità).<br />

Cio che rende diversa la cachaça<br />

dagli altri spirits è il<br />

minor grado di distillazi<strong>one</strong>,<br />

che le conferisce un aroma e<br />

un sapore molto intensi.<br />

Il percorso della cachaça va<br />

dal consumo nelle piantagioni<br />

ai salotti degli intellettuali del<br />

18° secolo, dove veniva bevuta<br />

questa “agua pra tudo” per<br />

brindare all’indipendenza dal<br />

Portogallo. Da sempre l’acquavite<br />

di bandiera per il Paese,<br />

anche grazie al basso costo che<br />

permette alla stragrande maggioranza<br />

della popolazi<strong>one</strong> di<br />

bere alcol senza spendere una<br />

fortuna (definita infatti un tempo<br />

il brandy dei poveri).<br />

La Storia<br />

Non si hanno dati storici sicuri<br />

su chi sia stato il primo produttore<br />

di cachaça.<br />

Procedimento<br />

iL brandy dei poveri<br />

Inizialmente la cachaça veniva prodotta distillando<br />

solo ed esclusivamente il mosto fermentato del<br />

succo della canna da zucchero (cagassa). Ad oggi<br />

non tutte le più di 5 mila aziende produttrici<br />

lavorano questo mosto per arrivare al prodotto<br />

finale.<br />

Viste le condizioni economiche del Brasile, molte<br />

aziende preferiscono produrre zucchero come<br />

prima lavorazi<strong>one</strong> (fonte importante per il Paese),<br />

per poi andare a sfruttare la melassa ottenuta per la<br />

produzi<strong>one</strong> di cachaça.<br />

Tale melassa viene diluita in acqua, e fatta<br />

fermentare con l’aggiunta di lieviti in un processo<br />

che può durare dalle 30 alle 70 ore in base alla<br />

materia prima ottenuta dalla separazi<strong>one</strong> dei<br />

Pare che il periodo vada dal<br />

1530 al 1550 con l’introduzi<strong>one</strong><br />

da parte dei colonizzatori<br />

portoghesi, avvenuta nel 1500<br />

da parte di Pedro Alvarez Cabral,<br />

della canna da zucchero,<br />

nello specifico nel 1532 con<br />

la nascita delle prime piantagioni<br />

(fazendas) e industrie<br />

dello zucchero (‘engenhos de<br />

Açúcar’) a Sao Vincente. Dalla<br />

canna si otteneva lo zucchero,<br />

uno dei beni più importanti per<br />

il mercato europeo, e proprio<br />

nelle cantine delle engenhos<br />

dove si lavorava il succo delle<br />

canne spremute per separare<br />

i cristalli dal residuo liquido e<br />

denso (la melassa) si andava<br />

a formare una condensa sul<br />

soffitto che lentamente gocciolava<br />

a terra. Questo gocciolare<br />

(Pingar) coniò il termine con<br />

il quale ancora oggi i brasiliani<br />

chiamano in gergo il loro<br />

prodotto nazionale: Pinga.<br />

Dalla pianta non si otteneva<br />

solamente zucchero e melassa.<br />

Il succo delle canne, fatto fermentare<br />

grazie all’azi<strong>one</strong> dei<br />

lieviti, si trasformava in una<br />

sorta di mosto chiamato cagaça<br />

o cagassa per l’odore nauseabondo<br />

che sprigionava, quasi<br />

di letame.<br />

Curiosità<br />

La nascita deLLa caipirinha<br />

A questo distillato veniva aggiunto proprio dai contadini/schiavi chiamati<br />

caipira, del succo di lime e del miele (mai lo zucchero in quanto bene<br />

primario) creando una bevanda alcolica molto energetica e ricca di vitamine<br />

che gli permetteva di sentire meno il peso della fatica nei campi, e in parte<br />

curarsi (a loro avviso) dai mali fisici e “mentali” che potevano vivere in<br />

condizi<strong>one</strong> di schiavitù. Il drink più conosciuto al mondo a base cachaça è la<br />

Caipirinha. Ottima in miscelazi<strong>one</strong> nella preparazi<strong>one</strong> di Drink Batidas, a base<br />

di frutti e talvolta latte.<br />

Proprio da questa cagassa pare<br />

derivi l’etimologia del nome<br />

cachaça, anche se qualcuno<br />

sostiene che derivi invece dal<br />

termine spagnolo cachaza con<br />

il quale si chiamava l’acquevite<br />

di uva. Furono gli stessi portoghesi<br />

ad introdurre la distillazi<strong>one</strong><br />

attraverso alambicchi inizialmente<br />

discontinui, avendo<br />

già esperienza di distillazi<strong>one</strong><br />

nella produzi<strong>one</strong> in terra madre<br />

di acquavite di uva.<br />

Sebbene la data precisa delle<br />

prime distillazioni non<br />

sia certa, si può dire che nel<br />

1640 al distillato venne dato<br />

definitivamente il nome di<br />

cachaça grazie al governatore<br />

degli stati del Nord del Brasile<br />

(Pernambuco). La produzi<strong>one</strong><br />

cristalli di zucchero e lo stesso tipo di lieviti utilizzati,<br />

differenti e “segreti” da azienda a azienda.<br />

Il mosto ottenuto da tale fermentazi<strong>one</strong> (vino<br />

sporco ) viene filtrato e messo in alambicchi, dai<br />

quali si ottiene un distillato ruvido, e del quale si<br />

utilizza solo il cuore, scartand<strong>one</strong> la testa (prima<br />

fase di evaporazi<strong>one</strong> dell’alcol) e la coda (ultima<br />

fase). La distillazi<strong>one</strong> alle origini avveniva attraverso<br />

alambicchi discontinui.<br />

Con il passare degli anni e l’aumento di richiesta<br />

si è passati ad alambicchi per lo più continui,<br />

in colonne all’interno delle quali in maniera<br />

continua e controllata vengono tolte le impurità,<br />

aumentand<strong>one</strong> la produttività. Il prodotto viene<br />

affinato per un breve periodo in botti per lo più<br />

di quercia bianca per poi essere imbottigliato,<br />

nonostante alcuni mastri distillatori cerchino<br />

caratteristiche organolettiche particolari acquisite da<br />

un minimo invecchiamento.<br />

di questa aguardente de cana<br />

iniziò ad aumentare in maniera<br />

esp<strong>one</strong>nziale visto l’utilizzo<br />

da parte del popolo, tanto da<br />

infastidire il mercato dei vini<br />

portoghesi e del Bagaceira<br />

(acquavite d’uva sempre portoghese).<br />

Addirittura i mercanti<br />

di schiavi olandesi iniziarono<br />

a favorirne la produzi<strong>one</strong> nel<br />

nord del Brasile per utilizzarla<br />

come m<strong>one</strong>ta di scambio, andando<br />

ad arricchire i nemici<br />

della Corona Portoghese.<br />

La reazi<strong>one</strong> a tale fenomeno<br />

da parte dei portoghesi portò<br />

intorno al 1649 al decreto che<br />

vietava la vendita di Cachaca,<br />

Sempre più stava diventando<br />

il simbolo della ribelli<strong>one</strong> nei<br />

confronti del paese colonizzante,<br />

tanto che nel 1700 il mercato<br />

di cachaca divenne secondo al<br />

caffè, e il governo portoghese,<br />

non riuscendo nell’intento, decise<br />

di tassare nel 1756 il prodotto,<br />

abrogando il decreto<br />

di non produzi<strong>one</strong> e vendita.<br />

Dopo il 1756 il governo portoghese<br />

provò più volte ad<br />

arrestarne la produzi<strong>one</strong>, fino<br />

al 29 agosto del 1825, anno<br />

in cui si firmò il trattato di<br />

Indipendenza del Brasile dal<br />

Portogallo, a seguito di molte<br />

ribellioni da parte del popolo<br />

brasiliano che, una volta raggiunta<br />

l’indipendenza, decise<br />

di vedere in questo spirito<br />

il simbolo della loro lotta e<br />

vittoria.<br />

aPrILE <strong>2013</strong> mixer 97


Ricetta<br />

mixer lab<br />

98 mixer aPrILE <strong>2013</strong><br />

Spirits<br />

Tre proposte<br />

a base<br />

cachaça Mango Batida<br />

CoCo Batida<br />

Preparazi<strong>one</strong><br />

- Frullare tutti gli<br />

ingredienti con un<br />

Blender<br />

- Aggiungere 100<br />

grammi di ghiaccio rotto<br />

e frullare di nuovo<br />

- Servire in un bicchiere<br />

da 36 cl<br />

Ingredienti Porzioni Costo E<br />

Cachaca 2 oz € 0,70<br />

Latte Condensato 1 oz € 0,05<br />

Latte di Cocco 2 oz € 0,20<br />

Totale € 0,95<br />

Ricetta<br />

Ingredienti Porzioni Costo E<br />

Cachaca 2 oz € 0,70<br />

Latte Condensato 2 oz € 0,10<br />

Mango Fresco 60 grammi € 0,20<br />

latte di Cocco 1 oz € 0,20<br />

Totale € 1,20<br />

Caipirina<br />

Preparazi<strong>one</strong><br />

- Pestare Lime e Zucchero di<br />

Canna Granulare in un bicchiere<br />

da 36 cl<br />

- Aggiungere Ghiaccio Rotto e<br />

prodotto alcolico<br />

- Girare con l’aiuto di un Bar<br />

Spoon e servire<br />

Ricetta<br />

Ingredienti Porzioni Costo E<br />

Cachaca 2 oz € 0,70<br />

Lime 1/2 € 0,20<br />

Zucchero di canna 1 Table Spoon € 0,09<br />

Totale € 0,99<br />

Preparazi<strong>one</strong><br />

- Frullare tutti gli<br />

ingredienti con un<br />

Blender<br />

- Aggiungere 100<br />

grammi di ghiaccio rotto<br />

e frullare di nuovo -<br />

Servire in un bicchiere da<br />

36 cl e guarnire con fetta<br />

di Mango

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