Latina è tra le più motorizzate d'Italia, eppure c'è ... - Latina per Strada
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ANGOLI DELLA CITTA’<br />
6<br />
I ricordi inde<strong>le</strong>bili<br />
del “Vicolo Cieco”<br />
Le es<strong>per</strong>ienze di Roberto Renzini, fondatore del noto loca<strong>le</strong> che negli<br />
anni ‘90 fece ballare tutta la città e attua<strong>le</strong> gestore del “Caff<strong>è</strong> degli Artisti”<br />
Qualche tempo fa, un ragazzo di appena<br />
sedici anni con un mare di idee nella<br />
testa e tanta determinazione, decise di<br />
realizzare il suo sogno: girare il mondo e<br />
scoprire qua<strong>le</strong> fosse il segreto <strong>per</strong> aprire un<br />
loca<strong>le</strong> di successo nella sua città ed offrire al<br />
pubblico quel<strong>le</strong> serate all’insegna della buona<br />
musica sino ad allora pensabili solo se si<br />
prendeva la direzione della capita<strong>le</strong>. Quel<br />
ragazzo oggi <strong>è</strong> diventato un caparbio<br />
imprenditore ed il suo nome <strong>è</strong> <strong>le</strong>gato ai <strong>più</strong> noti<br />
locali del nostro territorio. Stiamo parlando di<br />
Roberto Renzini, non solo gestore, ma inventore<br />
di uno sti<strong>le</strong> di vita. Il suo fiuto lo ha portato negli<br />
anni alla creazione di diversi locali , ma un luogo<br />
in particolare <strong>è</strong> rimasto nei cuori di tanti, un<br />
loca<strong>le</strong> il cui nome <strong>è</strong> <strong>le</strong>gato alla vita notturna di<br />
una <strong>Latina</strong> anni novanta appassionata di<br />
musica: “Il vicolo cieco”. Quel lontano 27 giugno<br />
del ’92 si aprivano <strong>le</strong> porte della suggestiva<br />
struttura che <strong>per</strong> qualche anno animerà quel<br />
L’interno del bar durante l’evento, in alto<br />
il nostro banner fuori il Caff<strong>è</strong> degli Artisti<br />
Il brindisi con Roberto Renzini del<strong>le</strong> nostre<br />
colonne Elisa Saltarelli e Domenico Ippoliti<br />
fazzo<strong>le</strong>tto di spiaggia e segnerà gli esordi di<br />
<strong>per</strong>sonaggi come Marina Rei, Enzo Avitabi<strong>le</strong>,<br />
Roberto Ciotti, Geg<strong>è</strong> te<strong>le</strong>sforo, “Latte e i suoi<br />
derivati” e tantissimi altri. “Il caff<strong>è</strong> degli artisti” <strong>è</strong><br />
il bar in via Diaz che oggi Roberto gestisce<br />
insieme a sua moglie A<strong>le</strong>ssia Rainaldi. Il nome<br />
non <strong>è</strong> a caso, <strong>è</strong> stato voluto da Roberto <strong>per</strong><br />
diffondere la sana abitudine di fare esposizioni<br />
d’arte nei bar e nei ristoranti, idea vincente che<br />
ha portato a <strong>Latina</strong> da Londra e dagli Stati Uniti<br />
in cui ha vissuto <strong>per</strong> molti anni. La passione di<br />
Roberto ha contribuito a cambiare il volto del<strong>le</strong><br />
attività di ristorazione della città, sua infatti la<br />
battaglia appoggiata a suo tempo dal senatore<br />
Fines<strong>tra</strong> <strong>per</strong> l’applicazione del<strong>le</strong> iso<strong>le</strong> con i tavoli<br />
fuori dai bar, in una città che non aveva ancora<br />
un piano di regolamento del commercio. Il<br />
“vicolo cieco” non c’<strong>è</strong> <strong>più</strong>, ma la genialità di<br />
Roberto emerge sempre, nessuno come lui<br />
riesce a far ballare in estate tutta <strong>Latina</strong> sul<br />
lungomare rio martino, su quel suggestivo<br />
piccolo localino fatto di <strong>le</strong>gno che tutti<br />
conosciamo e che non vediamo l’ora che a giorni<br />
riapra: il mitico “Ottavo chiosco”!<br />
Elisa Saltarelli