L'orso salvato dai fumetti - PescaraPescara.it

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26 aprile 2012
PSICOLOGIA E DINTORNI Saper ascoltare è il consiglio migliore
Stare vicino a chi
è depresso
Evitare frasi banali del tipo “tirati sù”
Chi è depresso desidera
l’affetto degli altri ma stesso
tempo tende a respingerli,
chiudendosi in se stesso oppure
svalutando quello che
gli altri fanno per lui. Spesso
il partner e i familiari della
persona depressa hanno la
sensazione che più fanno
meno il loro aiuto venga apprezzato:
anzi il depresso,
lungi dall’essere grato per le
premure di cui è oggetto,
sprofonda sempre di più nel
suo stato depressivo. Le persone
che stanno accanto ad
un depresso, sopratutto se si
tratta di una prolungata depressione,
possono ad un
certo punto cominciare a
provare nei suoi confronti
dei forti sentimenti negativi
come rabbia, fastidio, impotenza
e senso di colpa. Non
sdrammatizzare. Evita le rassicurazioni
facili del tipo:
“vedrai che ogni cosa andrà
per il meglio”, evita anche di
minimizzare o di sdrammatizzare.
Anche se le intenzioni
sono buone, il depresso si
sentirà non capito e si chiuderà
ancora di più in se stesso.
Evita le prediche. Meglio
evitare anche le esortazioni
Mariangela Piotti, psicologa ed
esperta in analisi bioenergetica
maripiotti@hotmail.it
all’ottimismo, o il classico
consiglio di “tirarsi su”. Questi
atteggiamenti, non sono
solo controproducenti perché
contribuiscono a colpevolizzare
una persona che si colpevolizza
già abbastanza di
suo, ma sono anche perfettamente
inutili. Dire ad un
depresso di “tirarsi su” è come
dire ad una persona con
una gamba rotta di alzarsi e
di camminare. Cerca di essere
empatico. Un atteggiamento
di ascolto, rispetto ed
empatia è la soluzione che
funziona meglio. Solo quan-
do il depresso si sente ascoltato
e capito, può cominciare
a vedere la situazione in modo
più obiettivo. Le prediche
e i consigli servono a poco,
meglio invece informarsi su
centri, terapie e specialisti per
la depressione. La persona
depressa è incapace di attivarsi
da sola, noi possiamo
giocare un ruolo importante
nel suo processo di guarigione.
Impara a dare dei limiti.
Stare vicini ad una persona
depressa può essere difficile.
Alcuni depressi chiedono
amore e attenzioni: ti trattengono
ore al telefono, telefonano
a tutte le ore del giorno
e della notte, pretendono
che tu siate sempre a disposizione.
Nei casi più gravi,
alcune persone depresse possono
utilizzare, inconsciamente,
la carta del ricatto
emotivo: ti fanno capire che
soltanto tu puoi salvarli dal
suicidio. E’ importante non
cadere in questa trappola.
Impara a porre alla persona
depressa un confine, in questo
modo non solo tutelerai il
tuo benessere psicologico,
ma anche aiuterai l’altro a
confrontarsi con la realtà.
RUBRICHE
IN GIRO PER L’ABRUZZO La corsa degli zingari è tradizione più nota
Pacentro, la culla
della storia
Il castello di Giacomo Caldora: un dono al borgo
Pacinus, Pacinos, Pacine,
Pacino: sono diverse le congetture
circa le origini del
nome della splendida località
della Valle Peligna
Pacentro. Probabilmente è
legato al nome di qualche
antico borgo, forse d’origine
latina, come farebbe
supporre il ritrovamenti in
zona di fabbriche, sepolcri
e lapidi. La leggenda narra
che Pacinus, eroe troiano,
lasciato Enea sulle rive del
Tevere, s’inoltrò per il Sannio
e arrivato ai piedi del
monte Morrone vi fondò Pacentro.
Entrando dalla Valle
Peligna, spiccano le torri del
castello Caldora-Cantelmo
del XII secolo (nella foto).
La costruzione è antecendete
al periodo compreso tra la
fine del ‘300 e l’inizio del ‘400
dato che in questo periodo
viene fatta la prima ristrutturazione.
La costruzione
del castello Caldoresco è
stato realizzato in memoria
di Giacomo Caldora, condottiero
che nel XV secolo
riuscì a sconfiggere il famoso
Braccio da Montone che
assediava il paese. Giacomo
Caldora, più degli altri
Anche quest’anno Pescara
ospiterà Il Mip, Maggio
di Informazione Psicologica,
la campagna di prevenzione
psicologica che si
svolge su tutto il territorio
nazionale. L’iniziativa,
giunta alla sua quinta edizione,
è organizzata da
Psycommunity e autofinanziata
da un vasto gruppo
di psicologi e psicoterapeuti
che per tutto il mese
di maggio erogheranno
colloqui e incontri tematici
gratuiti per la prevenzione
e l’ascolto psicologico. A
Pescara l’iniziativa è patrocinata
dalla regione Abruzzo
e dalla Provincia di Pescara,
ci spiega la psicologa
dottoressa Carmela Di
Blasio. “Gli psicologi coinvolti
sono 22 e organizzano
21 eventi sulle tematiche
inerenti la psicologia, il benessere
psicologico, il complesso
rapporto genitorifigli,
la gestione di problematiche
quali l’ansia, lo
stress, o i disturbi dell’alimentazione”.
Questa campagna
di prevenzione psicologica
nasce con l’obiettivo
di superare i tabù legati
alla psicologia, di divul-
signori, amò il feudo di
Pacentro e lo scelse sua dimora
conferendo al castello
l’attuale struttura. Tra le tradizioni
del centro peligno,
c’è la corsa degli zingari,
gara podistica a piedi nudi
che si tiene la prima domenica
di settembre in onore
della Madonna di Loreto. I
giovani del paese salgono
sulla pendici di colle Ardinghini,
che si trova di fronte
al paese, e al suono improvviso
della campana della
chiesetta dedicata alla Vergine,
si lanciano scalzi lungo
il ripido sentiero che dal
colle porta alla chiesa. Di
origini antichissime, risalenti
secondo alcuni a riti roma-
Il maggio
psicologico
gare corrette informazioni
e sfatare pregiudizi.“Anche
a Pescara desideriamo diffondere
un’adeguata cultura
del benessere psicologico
e sensibilizzare ogni
persona sull’importanza
della prevenzione del disagio
psichico, facilitando
l’incontro con lo psicologo
e lo psicoterapeuta”, aggiunge
la psicologa dottoressa
Chiara Alcini. “Il
nostro benessere dipende
da un sottile equilibrio dinamico
fra i nostri bisogni,
le nostre risorse energetiche
e le richieste dell’ambiente
in cui viviamo. Nel
corso della nostra esistenza
nei momenti di crisi
ni, la leggenda vuole che la
corsa fosse utilizzata anche
dal valoroso Giacomo
Caldora per selezionare trai
popolani validi elementi per
il suo esercito mercenario.
Tra i monumenti d’interesse
che meritano di essere visitati,
c’è il convento dei Minori
osservanti fondato nel
1589 dai frati riformati. La
chiesa di San Marcello è la
più antica del paese, fondata
nel 1047 da Adalberto
monaco casauriese. La chiesa
della Madonna delle Grazie
costruita verso la fine del
1500. Infine alcune curiosità
relative ad oggetti tipici del
borgo: i canaje l’antico lavatoio
pubblico costruito con
lastroni di pietra e la preta
tonna o pietra dello scandalo,
è una grossa pietra
incavata utilizzata da misura
del tomolo (antica unità
di misura per gli aridi, come
il grano, e corrispondeva a
56 litri), che venne così ribattezzata
perchè i debitori
avevano due modi per estinguere
i loro debiti: pagare
oppure sedere nudi davanti
ai passanti, come forma
pubblica di umiliazione.
MIP Un modo per sfatare dei tabù
Torna la 5a edizione nella città di Pescara
possiamo sentire che quella
sensazione di forza e di
pienezza che abbiamo
sempre avvertito dentro
noi è come scomparsa. Ci
capita, allora, di non riuscire
a gestire le difficoltà da
soli o con l’aiuto delle persone
che ci sono più care e
vicine; di non riuscire a
capire quale sia il problema
o la via d’uscita. In queste
fasi della nostra vita
consultare uno psicologo
può rappresentare un valido
supporto per superare
la crisi”, continua la psicologa
dottoressa Federica
Mazzatenta, “e permette di
darsi la possibilità di considerare
un momento difficile
da un altro punto di vista,
di imparare nuove
competenze e nuove strategie”.
Lo psicologo è il solo
professionista in grado di
aiutare chi si trova in stato
di disagio cronico o momentaneo
a scoprire “come”
ripartire e riorganizzare
la propria vita in maniera
più adeguata ai propri
bisogni. Scopri lo psicologo
più vicino a te e le
iniziative a Pescara su www.psicologimip.it/pescara.