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N° 35 - Pubblicazione interna a cura della Chiesa Cristiana Evangelica Apostolica <strong>“Dio</strong> <strong>è</strong> F<strong>edele”</strong> <strong>di</strong> <strong>Catania</strong> <strong>–</strong> O<strong>ttobr</strong>e 2011 - Distribuzione gratuita.
Chiesa Cristiana<br />
Evangelica Apostolica<br />
<strong>“Dio</strong> <strong>è</strong> F<strong>edele”</strong><br />
Via Plaja, 190<br />
<strong>Catania</strong>.<br />
Tel. Fax 095-341059<br />
DIOEFEDELECATANIA@TISCALI.IT<br />
WWW.MARANA-THA.COM<br />
La Redazione:<br />
Responsabile:<br />
Pastore Basile Giuseppe<br />
Coor<strong>di</strong>natore:<br />
Anziano Platania Rosario<br />
Grafica:<br />
Fabiano Lisa<br />
Redazione:<br />
Fabiano Lisa<br />
Garufi Dora<br />
Basile MariaStefania<br />
Lizzio Laura<br />
Fotografie:<br />
Garufi Dora<br />
E<strong>di</strong>toriale<br />
Cari fratelli e sorelle <strong>è</strong> ogni volta una gioia immensa testimoniare<br />
l’amore <strong>di</strong> Cristo anche tramite il giornalino. Infatti<br />
<strong>è</strong> grazie a Lui che riusciamo ad andare avanti giorno<br />
per giorno ed a combattere contro una società che sta<br />
andando sempre più allo sbaraglio. Ma <strong>è</strong> anche vero che il<br />
Signore ha mandato dei soccorritori a portare un po’ <strong>di</strong><br />
luce e serenità all’interno <strong>di</strong> essa. Infatti grazie<br />
all’evangelizzazione per le strade e sotto la tenda, abbiamo<br />
potuto constatare quanto sia potente la mano <strong>di</strong> Dio.<br />
Sappiamo che quando viene spianato il campo per scende-<br />
re in battaglia si <strong>è</strong> sempre pronti a combattere anche se<br />
esso si presenta tortuoso e pieno <strong>di</strong> ostacoli. Questo ci<br />
permette <strong>di</strong> assistere alla salvezza <strong>di</strong> nuove anime, che<br />
per fede vengono battezzate alle acque. Proprio così … anime<br />
rinate per dare gloria a Dio. Certamente il Signore<br />
bene<strong>di</strong>rà copiosamente anche questo nuovo anno ecclesiastico<br />
che <strong>è</strong> alle porte, ricordandoci della sua infinita misericor<strong>di</strong>a,<br />
ma soprattutto richiamandoci alla mente che<br />
“ IL COMBATTIMENTO NOSTRO NON E’ CONTRO<br />
SANGUE E CARNE MA CONTRO PRINCIPATI E<br />
PODESTA’ ” (Efesini 6:12).<br />
Quin<strong>di</strong> muniamoci ogni giorno <strong>di</strong> buona volontà mettendo<br />
ogni cosa nelle mani del Signore affinché tutto possa essere<br />
secondo il Suo volere.<br />
Il Signore ci bene<strong>di</strong>ca.<br />
Sommario:<br />
E<strong>di</strong>toriale<br />
Stu<strong>di</strong>o Biblico<br />
Campagna Evangelistica<br />
Angolo dei Giovani<br />
Angolo delle Sorelle<br />
Attualità<br />
Testimonianza<br />
Notizie dai Distretti<br />
Bacheca<br />
2<br />
3<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
10<br />
11<br />
12<br />
Hanno collaborato:<br />
Apostolo Basile Giuseppe<br />
Ev. Trovato Emanuele<br />
Frat. Bonsignore Rosario<br />
Maranathà,<br />
vieni<br />
Signor Gesù!
Stu<strong>di</strong>o Biblico …<br />
Apostolo Basile Giuseppe<br />
Il peccato e la misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio<br />
Il peccato <strong>è</strong> la trasgressione della legge <strong>di</strong>vina (I Giovanni 3:4 ). Significa rifiutarsi<br />
<strong>di</strong> fare la volontà <strong>di</strong> Dio, o non riuscire a fare tutto ciò che Egli <strong>di</strong>ce; inoltre<br />
<strong>è</strong> una profonda frattura che separa ciò che siamo da ciò che Dio voleva che fossimo<br />
quando ci ha creati.<br />
In seguito alla ribellione <strong>di</strong> Adamo ed Eva, la nostra natura <strong>è</strong> portata a <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>re a Dio, ciò ci spinge a<br />
vivere secondo il nostro volere piuttosto che secondo la volontà <strong>di</strong>vina, separandoci da Lui.<br />
Per cui il peccato mette in risalto la necessità che l’uomo ha <strong>di</strong> essere purificato e perdonato da Dio, che, in<br />
quanto santo, moralmente perfetto, esente da ogni forma <strong>di</strong> male ed imparziale, giustamente condanna il<br />
peccato.<br />
Ora, se siamo sempre responsabili delle nostre trasgressioni, ciò non significa che viviamo continuamente<br />
sotto lo sguardo severo <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>ce inflessibile, spietato, ma piuttosto sotto lo sguardo <strong>di</strong> un Padre che ci<br />
ama, <strong>di</strong> un Padre misericor<strong>di</strong>oso e <strong>di</strong> un Padre buono; anche se buono non significa bonaccione, credulone,<br />
che si può prendere in giro, perché Dio <strong>è</strong> giusto e perfetto in ogni cosa, e l’amore senza la giustizia, così<br />
come la giustizia senza l’amore, non valgono niente ed in quanto tale (cio<strong>è</strong> giusto) ci riprende perché ci ama.<br />
In Apocalisse 3:19 sta scritto: “Io riprendo e castigo tutti quelli che amo; abbi dunque zelo e ravve<strong>di</strong>ti”.<br />
Dio nella sua grande misericor<strong>di</strong>a, ha infatti provveduto per l’uomo peccatore (incapace con tutti i suoi<br />
sforzi a guadagnarsi la vita eterna o cancellare i propri peccati ) la via della salvezza che <strong>è</strong> Gesù Cristo, che<br />
ha pagato il prezzo dei nostri peccati e ci ha reso giusti agli occhi <strong>di</strong> Dio.<br />
In Matteo 7:12-14 si racchiude la legge aurea che <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> non fare agli altri quello che non vorresti fosse<br />
fatto a te; inoltre in<strong>di</strong>ca la via, Gesù Cristo, per vivere eternamente con Dio.<br />
Per i cristiani esiste sempre la possibilità <strong>di</strong> peccare, siamo ancora inclini ad esso e a volte persino ca<strong>di</strong>amo.<br />
L’apostolo Paolo infatti <strong>di</strong>ce: “Il bene che io voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio”<br />
( Romani 7:19); la <strong>di</strong>fferenza sta nel fatto che, prima <strong>di</strong> essere salvati eravamo schiavi della nostra natura<br />
peccaminosa, mentre ora possiamo scegliere <strong>di</strong> vivere per Cristo, il quale ci da la forza <strong>di</strong> fare il bene<br />
piuttosto che il male, e in I Giovanni 2:1-2 sta scritto: “Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non<br />
pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un Avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto.<br />
Egli <strong>è</strong> la propiziazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli <strong>di</strong> tutto il mondo”.<br />
Questa <strong>è</strong> una parola che ci conforta e tuttavia sembra essere in contrad<strong>di</strong>zione con quanto sta scritto in<br />
I Giovanni 3: 6-9, i quali versetti sembrerebbero perfino limitare la libertà del credente, in quanto uomo<br />
programmato, a non peccare mai, a non avere così la libertà <strong>di</strong> agire secondo il proprio arbitrio. La spiegazione<br />
più probabile <strong>è</strong> che qui l’apostolo Giovanni non intende porre l’attenzione sui singoli peccati, quanto<br />
piuttosto su uno stato permanente <strong>di</strong> peccato, sul perseverare nell’errore. Inoltre, in I Giovanni 3:6,<br />
l’espressione tradotta “non pecca” <strong>è</strong> un in<strong>di</strong>cativo presente, che in greco esprime un’azione abituale che<br />
si fa continuamente.<br />
Tutti noi siamo soggetti a peccare, ma nel momento in cui lo facciamo, lo Spirito Santo ci fa capire che abbiamo<br />
commesso un errore, portandoci così ai pie<strong>di</strong> della croce per chiedere perdono. Sta scritto:“Chiunque<br />
<strong>è</strong> nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong>mora in lui e<br />
non può come tale vivere nel peccato perche <strong>è</strong> nato da Dio” (I Giovanni 3:9).<br />
M AR A NAT HÀ<br />
Pagina 3
Ciò significa che il cristiano può ancora commettere peccato, ma se <strong>è</strong> nato <strong>di</strong> nuovo la sua reazione sarà<br />
quella <strong>di</strong> ammetterlo subito e con un cuore pentito chiederà perdono a Dio per mezzo del sangue <strong>di</strong> Gesù<br />
Cristo, sangue che lo purificherà da ogni peccato. Perciò quando ci mettiamo in regola con il Signore, chiedendo<br />
il Suo perdono, ripren<strong>di</strong>amo subito il cammino, nonostante l’occasione che ci <strong>è</strong> capitata nel cadere.<br />
In Matteo 26:41 Gesù <strong>di</strong>ce: “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; poiché lo Spirito <strong>è</strong> pronto<br />
ma la carne <strong>è</strong> debole”.<br />
Quanto detto fin qui ed i versetti della Bibbia citati non avallano la perniciosa dottrina secondo cui nel<br />
cristiano coesisterebbero fino alla morte due nature: la natura vecchia adamica e la nuova natura rigenerata<br />
dalla grazia; due nature che agirebbero ognuna per conto proprio, giustificando così il fatto che<br />
l’uomo continui a sbagliare in questo mondo. Inoltre in base a tale erronea teoria quando il cristiano pecca,<br />
non <strong>è</strong> lui che pecca ma <strong>è</strong> la natura cattiva, mentre quando fa il bene <strong>è</strong> la natura buona e cristiana che agisce.<br />
E’ chiaro che se fosse così verrebbe annullata ogni forma <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> responsabilità, ammettendo nel cristiano<br />
l’esistenza <strong>di</strong> una doppia personalità <strong>di</strong> cui però la Scrittura non parla.<br />
In Romani 7:7-25 l’apostolo Paolo parla <strong>di</strong> come una persona che inizia ad avere sensibilità morale viene<br />
sconvolta da due tendenze contrarie: la sua natura peccaminosa e la nuova natura in Cristo. Soltanto la grazia<br />
del Signore Gesù potrà darle quella pace, eliminando, se pur gradualmente, il drammatico conflitto interiore<br />
che lo tormenta.<br />
Ma come può dunque il cristiano non essere più servo del peccato, e nello stesso tempo<br />
essere ancora carnale venduto schiavo al peccato?<br />
Questo <strong>è</strong> possibile, non tramite forze umane, ma, per la grazia <strong>di</strong> Gesù Cristo.<br />
Dio <strong>è</strong> misericor<strong>di</strong>oso e tiene conto dell’oggettiva <strong>di</strong>fficoltà che il cristiano incontra durante il non facile<br />
processo <strong>di</strong> santificazione. Questo però se da un lato ci conforta, dall’altro non deve spingerci a rilassarci<br />
spiritualmente, facendo affidamento sulla bontà del Signore, piuttosto la nostra mente, i nostri occhi e il<br />
nostro cuore devono essere sempre rivolti verso Gesù Cristo, ricordando, quando commettiamo qualche<br />
errore, che abbiamo un Avvocato presso il Padre: Id<strong>di</strong>o ci perdona e ci guarda con occhi benigni attraverso<br />
Gesù Cristo.<br />
La nostra responsabilità <strong>è</strong> nel non perseverare nello stesso peccato, ma piuttosto abbandonarlo con l’aiuto<br />
<strong>di</strong> Dio, e se abbiamo fatto un torto a qualcuno dobbiamo riuscire a chiedere perdono con umiltà a quella<br />
persona perché <strong>è</strong> proprio così che esprimiamo il carattere <strong>di</strong> Cristo e facciamo vedere al mondo che Gesù<br />
<strong>di</strong>mora nei nostri cuori.<br />
Pagina 4<br />
M AR A NAT HÀ
Campagna Evangelistica …<br />
Evangelista Trovato Emanuele<br />
La campagna evangelistica <strong>di</strong> quest'anno durata un mese e tre settimane (due<br />
settimane a Pedara e un mese e una settimana a <strong>Catania</strong>) <strong>è</strong> stata come ogni<br />
anno una gran<strong>di</strong>ssima e ricchissima bene<strong>di</strong>zione. Lotte, combattimenti, attacchi<br />
da parte del nemico, fatiche e quant'altro, sono stati <strong>di</strong>menticati nel momento<br />
in cui si vedevano anime venire ai pie<strong>di</strong> del Signore. Nel paese <strong>di</strong> Pedara<br />
abbiamo trovato molta resistenza e <strong>di</strong>ffidenza, essendo una vera e propria<br />
roccaforte del cattolicesimo romano. Pedara apparentemente non ha dato segni <strong>di</strong> apertura, <strong>di</strong>co apparentemente<br />
perché il seme sparso sotto la tenda e per le strade farà il suo corso in modo silenzioso<br />
e graduale, e noi vogliamo saper aspettare la raccolta . Significativo ed emblematico <strong>è</strong> il fatto che nonostante<br />
fossimo in possesso <strong>di</strong> permesso e autorizzazione, dopo un paio <strong>di</strong> giorni i vigili urbani del<br />
paese ci hanno < invitato gentilmente > a smontare la tenda e andare via , perché la piazza serviva come<br />
posteggio per le auto in occasione dell'apertura della fiera del paese. Il Signore ha steso la sua<br />
mano usandosi <strong>di</strong> una persona inconvertita, affinché la tenda rimanesse e la campagna evangelistica<br />
proseguisse. Di questi giorni a Pedara ricordo in particolar modo una giovane madre, con due bambini,<br />
che udendo i nostri canti <strong>di</strong> gioia scoppiò a piangere, questo successe più volte, chissà che quelle lacrime<br />
siano il prelu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una vera conversione. Sotto la tenda a Pedara alcune persone hanno assistito ai<br />
culti , altri ascoltavano dalle case i canti, le testimonianze e le pre<strong>di</strong>cazioni, c'<strong>è</strong> chi semina e c' <strong>è</strong> chi<br />
annaffia ma chi fa crescere <strong>è</strong> Dio! La tenda a <strong>Catania</strong> <strong>è</strong> stata più proficua , infatti ogni anno in questa<br />
città si convertono e ritornano delle anime al Signore. Per le strade mattina e pomeriggio, e la sera<br />
sotto la tenda abbiamo suonato la tromba dell'evangelo <strong>di</strong> Cristo, alcuni che hanno u<strong>di</strong>to si sono risvegliati<br />
dal sonno della morte e sono venuti alla vita. Abbiamo denunciato l'aborto, la droga, l'alcolismo,<br />
la pornografia, la <strong>di</strong>pendenza da internet e dal gioco d' azzardo, la magia, la superstizione, il<br />
martello della Parola ha battuto anche sull' omosessualità oggi <strong>di</strong>ffusissima e ostentata ad<strong>di</strong>rittura, in<br />
un quartiere <strong>di</strong> <strong>Catania</strong>. Parlando contro l' omosessualità, due ragazzi appena <strong>di</strong>ciottenni, sono usciti<br />
per protestare contro la nostra pre<strong>di</strong>cazione; erano ragazzi omosessuali, uno era molto religioso, così<br />
<strong>di</strong>ceva lui, così con la Parola <strong>di</strong> Dio abbiamo mostrato loro che Dio ama il peccatore ma o<strong>di</strong>a il peccato,<br />
e noi stavamo parlando contro il peccato per portare alla salvezza i peccatori, penso che un segno <strong>è</strong><br />
stato lasciato nei loro cuori.<br />
La tenda <strong>è</strong> stata anche quest'anno una luce per <strong>Catania</strong>, emblematica anche la sua posizione logistica .<br />
Infatti la tenda <strong>è</strong> stata situata come negli ultimi anni vicino al faro, che <strong>di</strong> sera risplendeva <strong>di</strong> una luce<br />
materiale, mentre la tenda bianca risplendeva non solo <strong>di</strong> una luce materiale, ma soprattutto brillava<br />
della luce <strong>di</strong> Cristo. Questa campagna evangelistica <strong>è</strong> stata arricchita dalle conduzioni dei bambini, dei<br />
giovani in cui per la prima volta <strong>è</strong> stato presentato un film interamente realizzato dal gruppo giovanile,<br />
attraverso un megaschermo, e ancora la conduzione delle sorelle dove <strong>è</strong> stata presentata una scenetta<br />
commovente basata sulla vera storia <strong>di</strong> una sorella in Cristo, ma con Gesù a lieto fine. In queste<br />
conduzioni la tenda<br />
era oltre modo piena,<br />
e in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />
e vari Cristo <strong>è</strong><br />
stato proclamato.<br />
A Lui vada tutta<br />
la Gloria.<br />
M AR A NAT HÀ<br />
Pagina 5
Angolo dei Giovani ...<br />
Sorella Basile Mariastefania<br />
Pagina 6<br />
I GIOVANI, LO SBALLO, LA MORTE<br />
“ROMA, MIX DI ALCOOL E DROGA, MUORE RAGAZZA A<br />
SOLI 24 ANNI; GENOVA, 30ENNE MUORE AD UN REIV<br />
PARTY; MIX DA SBALLO, MUORE RAGAZZO A SOLI 18<br />
ANNI”….. Queste sono solo alcune delle tante testate <strong>di</strong> prima pagina <strong>di</strong><br />
giornale, dove si parla <strong>di</strong> ragazzi, <strong>di</strong> età compresa tra i 18 e i 30 anni, che<br />
per un attimo <strong>di</strong> leggera follia perdono la vita partecipando, la maggior parte<br />
delle volte, a dei REIV clandestini, dove l’unica cosa ad essere considerata<br />
come l’ospite d’onore <strong>è</strong> sempre e solo lei: LA DROGA. Ma allora cosa nasconde<br />
realmente la parola SBALLO? Un quesito a cui hanno cercato <strong>di</strong><br />
rispondere anche le più importanti trasmissioni giornalistiche a cui erano<br />
presenti i migliori psicologi e sociologi che ancora oggi non sanno definire<br />
con convinzione cosa sia davvero questo nuovo fenomeno … forse un attimo<br />
<strong>di</strong> pura sballatura, o forse per molti <strong>è</strong> un’emozione unica ed indescrivibile<br />
definendolo probabilmente un momento <strong>di</strong> “vero” o “presunto” go<strong>di</strong>mento,<br />
che può durare cinque o ad<strong>di</strong>rittura tre minuti dovuto ad un mix <strong>di</strong> droghe<br />
pesanti e leggere, miscelate appositamente per dare vita a quelle presunte<br />
e fallaci sensazioni, che per molti rimangono indescrivibili; ma che consuma<br />
centinaia <strong>di</strong> vite giovanili. Cosa porta i giovani a cercare tutto questo?<br />
Cosa si cela realmente <strong>di</strong>etro le menti e soprattutto <strong>di</strong>etro le vite <strong>di</strong><br />
questi ragazzi? Molti danno per scontato che sia giustificato che i giovani<br />
trovino delle vie <strong>di</strong> svago un po’ più facilotte rispetto ad altre che possono<br />
sembrare più tortuose, legittimando l’uso <strong>di</strong> sostanze stupefacenti o droghe,adottando<br />
degli atteggiamenti <strong>di</strong> compassione e <strong>di</strong> commiserazione<br />
verso <strong>di</strong> essi. Ad altri vengono attribuiti i soliti problemi familiari, chissà…<br />
molto probabilmente ragazzi taciturni che tengono nel proprio intimo i<br />
drammi della loro vita familiare e che cercano <strong>di</strong> evadere dalla loro realtà<br />
<strong>di</strong> vita. La realtà sconvolgente <strong>è</strong> che tra questi esistono giovani che sballano<br />
solo ed esclusivamente per il piacere <strong>di</strong> farlo, perché alla fine non hanno nulla da perdere, ma<br />
a parer loro tutto da guadagnare. Se però an<strong>di</strong>amo ad inoltrarci nei <strong>di</strong>versi articoli <strong>di</strong> giornali<br />
da noi elencati possiamo solo vedere che la fine <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> questi <strong>è</strong> la medesima: MORTE<br />
PER USO DI DROGHE STUPEFACENTI. Purtroppo la dura realtà <strong>è</strong> proprio questa, vite<br />
spezzate da un attimo <strong>di</strong> sballo che alla fine porta ad un “fine tragico”. Con questo articolo<br />
sento <strong>di</strong> dover <strong>di</strong>re <strong>di</strong>verse cose ai nostri giovani, come quella <strong>di</strong> non chiudersi mai in se stessi<br />
se un problema si presenta davanti; cercare <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con i propri cari <strong>è</strong> importante, ma<br />
soprattutto pregare e mettere ogni cosa ai pie<strong>di</strong> del Signore <strong>è</strong> <strong>di</strong> gran lunga più importante<br />
… Ma soprattutto non fatevi coinvolgere solo perch<strong>è</strong> vi sentite l’ultima ruota del carro e non<br />
compresi dal gruppo dove vorreste essere accettati … Siate voi stessi e cercate in ogni<br />
momento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà e <strong>di</strong> tentazione il volto meraviglioso <strong>di</strong> Gesù Cristo.<br />
M AR A NAT HÀ
Angolo delle Sorelle ...<br />
Sorella Lizzio Laura<br />
“Chi troverà una donna forte e virtuosa? Il suo<br />
valore <strong>è</strong> <strong>di</strong> gran lunga superiore alle perle. (Pr. 31:10)<br />
Questa vecchia domanda, posta dal re Lemuel nel libro dei Proverbi, ai giorni nostri<br />
<strong>è</strong> più significativa che mai.<br />
In un mondo che <strong>è</strong> sempre più lontano da Dio e che ha cercato <strong>di</strong> offuscare la <strong>di</strong>stinzione<br />
tra uomini e donne, una donna pia, devota a Dio <strong>è</strong> rara e perciò vale molto più delle perle.<br />
Essere una donna pia non vuol <strong>di</strong>re essere perfetta in ogni cosa che si <strong>di</strong>ce e si fa o nell’avere una mente<br />
altamente spirituale, piuttosto consiste nel compiere la scelta <strong>di</strong> vivere la propria vita in maniera tale da<br />
compiacere a Dio: ubbidendo alla Sua Parola, rinnegando la propria carne, ed essendo conformi alla Sua<br />
immagine, come <strong>è</strong> scritto in Tito 2:11-12 “Infatti la grazia salvifica <strong>di</strong> Dio <strong>è</strong> apparsa a tutti gli uomini, e<br />
ci insegna a rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze, perché viviamo nel mondo presente<br />
sobriamente, giustamente e piamente”.<br />
Bisogna rendere la propria relazione con Dio una priorità e consentire a tutto il resto <strong>di</strong> essere una conseguenza<br />
<strong>di</strong> quella relazione. Applicare tutto questo a volte sembra <strong>di</strong>fficile dato che lottiamo con la carne,<br />
con le preoccupazioni della vita e con il nemico della nostra anima (il <strong>di</strong>avolo), e ci ritroviamo così spesso<br />
a cercare <strong>di</strong> conciliare Maria, l’adoratrice, con Marta, la lavoratrice, nella gestione delle nostre faccende <strong>di</strong><br />
tutti i giorni.<br />
E’ importante notare che la donna <strong>di</strong> Proverbi 31, in<strong>di</strong>cata come la donna più virtuosa, operava con le proprie<br />
mani ed agiva con saggezza, era molto impegnata ed intraprendente da superare <strong>di</strong> gran lunga tutte le<br />
altre, compresa la nostra Marta. Le sue virtù sono quelle che vengono esaltate in tutto il libro dei Proverbi:<br />
duro lavoro, saggi investimenti, buon uso del tempo, preparazione per l’avvenire, cura degli altri e dei bisogni<br />
dei poveri, rispetto per il proprio sposo, capacità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre valori spirituali con gli altri, saggi consigli<br />
ed un pio timore fatto <strong>di</strong> adorazione, fiducia, servizio ed ubbi<strong>di</strong>enza a Dio.<br />
M AR A NAT HÀ<br />
Ma dove sta il suo segreto ?<br />
Il suo segreto sta nell’avere un carattere pio derivante dall’aver posto<br />
come fondamento della sua vita l’adorare e servire Dio con timore e<br />
fedele devozione, cosicché tutte le altre cose che faceva e cio<strong>è</strong> il suo<br />
lavoro, il suo carattere e le sue parole <strong>di</strong>venivano conseguenza della sua<br />
relazione intima con Dio e parlavano della sua totale de<strong>di</strong>cazione a Dio.<br />
Questo trova conferma in Proverbi 31:30 “ La grazia <strong>è</strong> fallace e la bellezza<br />
<strong>è</strong> vana, ma la donna che teme l’Eterno, quella sarà lodata”, ed<br />
ancora Proverbi 9:10 “Il timore dell’Eterno <strong>è</strong> il principio della sapienza,<br />
e la conoscenza del Santo <strong>è</strong> l’intelligenza”.<br />
Questa donna racchiude in se sia Marta che Maria, descrivendo chiaramente<br />
cosa vuol <strong>di</strong>re essere veramente una donna pia.<br />
“Chi troverà una donna forte e<br />
virtuosa? Il suo valore <strong>è</strong> <strong>di</strong><br />
gran lunga superiore<br />
alle perle” (Pr. 31:10).<br />
Anche Ruth, la Moabita, che si convertì all’unico vero Dio vivente, fece la <strong>di</strong>fferenza nella vita delle persone<br />
che le stavano intorno me<strong>di</strong>ante il suo esempio <strong>di</strong> totale devozione a Dio e ai bisogni della suocera, infatti<br />
sta scritto in Ruth 3:11 “Ora dunque, non temere figlia mia, io farò per te tutto ciò che richie<strong>di</strong>, perché<br />
tutta la gente della mia città conosce che sei una donna virtuosa”.<br />
Possiamo imparare molto da queste donne vissute prima <strong>di</strong> noi, e come loro fare la <strong>di</strong>fferenza nella vita delle<br />
persone con le quali interagiamo, me<strong>di</strong>ante uno stile <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> comportamento coerente con quanto ci<br />
insegna la Parola <strong>di</strong> Dio e temendo Dio possiamo vivere saggiamente e rettamente.<br />
“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino<br />
il Padre vostro che <strong>è</strong> nei cieli” ( Matteo 5:16 ).<br />
Pagina 7
Attualità ...<br />
Sorella Fabiano Lisa<br />
Le Origini delle Carte da Gioco<br />
Le carte da gioco furono inventate in Francia nel<br />
1392 per l ' uso personale del Re VI quando era malato <strong>di</strong> mente. L' inventore<br />
delle carte da gioco era un uomo depravato e<br />
malvagio che si prendeva gioco <strong>di</strong> Dio e dei Suoi<br />
comandamenti. Egli scelse per la sua invenzione<br />
malefica dei personaggi biblici: il re rappresenta<br />
il <strong>di</strong>avolo; la donna, Maria, madre <strong>di</strong> Gesù. Co-<br />
sì in modo bestemmiatorio presenta nostro Si-<br />
gnore come figlio <strong>di</strong> Satana e <strong>di</strong> Maria. Cuore e<br />
asso rappresentano il sangue del Signore; il<br />
fante rappresenta il Signore stesso. La carta <strong>di</strong> fiori e gli altri simboleg-<br />
giano la persecuzione e lo sterminio <strong>di</strong> tutti i Santi. L' inventore esprimeva<br />
il suo <strong>di</strong>sprezzo per i <strong>di</strong>eci comandamenti con il numero <strong>di</strong>eci delle sue carte.<br />
Colui che conosce questa origine <strong>di</strong>abolica del gioco delle carte, comprende an-<br />
che l' influenza <strong>di</strong>abolica che ha su coloro che giocano. Non c' <strong>è</strong> da stupirsi che<br />
la <strong>di</strong>vinazione attraverso queste carte riesca così bene, poiché sono segni <strong>di</strong>a-<br />
bolici, infatti nessun giocatore <strong>di</strong> carte si rende conto della realtà <strong>di</strong> Satana e<br />
dei demoni che sono <strong>di</strong>etro a questo gioco. Si vuole evidenziare che la storia<br />
della magia nera <strong>è</strong> strettamente legata allo sviluppo delle carte da gioco. E' in-<br />
negabile che esse sono demoniache a causa della loro origine blasfema. L' enci-<br />
clope<strong>di</strong>a tedesca "Brock-haues " scrive fra<br />
l'altro sul soggetto della cartomanzia: pra-<br />
tica molto <strong>di</strong>ffusa della <strong>di</strong>vinazione, che<br />
permette <strong>di</strong> ottenere attraverso le carte e<br />
secondo <strong>di</strong>versi proce<strong>di</strong>menti, delle rivela-<br />
zioni sull'avvenire: <strong>è</strong> una pratica <strong>di</strong> natura<br />
occulta.<br />
Pagina 8 M AR A NAT HÀ
Il suo successo reale ottenuto da coloro che pre<strong>di</strong>cano l ' avve-<br />
nire e <strong>di</strong>cono la buona fortuna, potrebbe provenire dal fatto<br />
che mentre si tirano le carte, sarebbero stimolate delle facoltà<br />
me<strong>di</strong>aniche. Il primo cartomante conosciuto, Francesco Marco-<br />
lini, insegnò la sua arte nel suo libro "uscita". Le carte più usa-<br />
te dai cartomanti per pre<strong>di</strong>re il futuro sono i " Tarocchi" che si<br />
<strong>di</strong>vidono in due gruppi ben <strong>di</strong>stinti : gli arcani maggiori ( che sono 22 ) e gli ar-<br />
cani minori (che sono 56) con 4 semi, con una numerazione da uno a <strong>di</strong>eci più<br />
quattro figure: fante, il cavaliere, la regina e il re. Se le immagini che compon-<br />
gono i tarocchi e le carte, sembra che trovino ra<strong>di</strong>ci in Cina e in In<strong>di</strong>a, con la fi-<br />
ne del 1300 che si comincia a giocare con le carte, arricchendoli <strong>di</strong> significato<br />
con l' arte della <strong>di</strong>vinazione. Gli arcani maggiori sono la chiave dell'arte <strong>di</strong>vina-<br />
toria dei tarocchi. Attra- verso l'interpretazione si<br />
possono ottenere suggeri- menti applicabili in ogni<br />
campo <strong>di</strong> vita. Negli arcani maggiori dei tarocchi pos-<br />
siamo dunque ritrovare i simboli fondamentali, che<br />
parlano dell' origine dell'uo- mo e dell'universo. Ogni<br />
carta ha un preciso signifi- cato simbolico. Gli arcani<br />
minori sono molto simili alle comuni carte da gioco: co-<br />
me le carte da gioco sono infatti contrad<strong>di</strong>stinte dalla sud<strong>di</strong>visione in quattro<br />
semi (bastoni, coppe, danari e spade). Gli arcani minori sono la rappresentazione<br />
della quoti<strong>di</strong>anità: ad ogni carta sono infatti attribuite caratteristiche che si<br />
rifanno a persone, cose, sentimenti, eventi e aspetti della vita materiale. Vo-<br />
gliamo ricordare che i cartomanti <strong>di</strong>cono che la cartomanzia non mo<strong>di</strong>fica il de-<br />
stino, <strong>è</strong> solo uno strumento per aiutarci a capire il presente, a vedere il futuro,<br />
ad ascoltare le voci dentro <strong>di</strong> noi. La cartomanzia <strong>è</strong> un aiuto per superare i dub-<br />
bi che si possono presentare nella vita, uno sguardo verso il futuro, una mano<br />
per vivere. E' evidente che se, all' avvicinarsi dell' an-<br />
ticristo, l'occultismo progre<strong>di</strong>sce sotto <strong>di</strong>verse forme,<br />
il gioco delle carte ugualmente eserciterà un fascino<br />
potente, non soltanto sugli uomini e donne del mondo,<br />
ma anche sui membri della Chiesa <strong>di</strong> Cristo Gesù.<br />
M AR A NAT HÀ Pagina 9
Testimonianza ...<br />
Fratello Bonsignore Rosario<br />
Pace del Signore a tutti,<br />
mi chiamo Rosario, tre<br />
anni fa ho conosciuto il<br />
Signore e voglio testimoniare<br />
come Lui ha<br />
cambiato la mia vita<br />
portando amore e pace<br />
nella mia famiglia. Mi<br />
sono sposato a 23 anni e<br />
subito pensavo <strong>di</strong> avere<br />
una famiglia e dei figli,<br />
ma a motivo <strong>di</strong> vari problemi<br />
ci presentarono<br />
dei maghi <strong>di</strong>cendoci che<br />
queste persone potevano<br />
aiutarci a risolvere i<br />
nostri problemi, ma le<br />
cose anziché sistemarsi<br />
andarono male.<br />
Mia moglie non voleva<br />
più stare a casa perché<br />
aveva paura, ebbe una<br />
gravidanza che si interruppe<br />
al sesto mese, e<br />
ciò le provocò una profonda<br />
depressione.<br />
Un giorno mia madre mi<br />
parlò <strong>di</strong> una persona che<br />
si faceva chiamare<br />
“operatore del bene”<br />
sembrava una brava<br />
persona e ci affidammo<br />
a lui per avere dei figli.<br />
Dopo 14 anni abbiamo avuto una<br />
bambina e dopo poco tempo un<br />
altro bambino: avevamo desiderato<br />
quei bambini con tutto il cuore<br />
e pensavamo <strong>di</strong> aver raggiunto il<br />
massimo della felicità, ma purtroppo non fu così.<br />
Continuammo a frequentare quel mago che nel tempo scoprimmo<br />
era una persona malvagia perché faceva separare le<br />
coppie, parlava male <strong>di</strong> tutti, ma la cosa più assurda fu quando<br />
a due mie cugine affette da tumore <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> non curarsi<br />
più con i farmaci perché le avrebbe guarite lui. A motivo <strong>di</strong><br />
un tumore <strong>di</strong>agnosticato a mio cognato mia moglie iniziò a<br />
cercare il Signore e a non credere più in quella persona così<br />
chiese a un fratello (che già da qualche anno aveva smesso <strong>di</strong><br />
frequentare quel mago) <strong>di</strong> pregare per lui. Dopo qualche mese<br />
questo fratello ci invitò alla presentazione <strong>di</strong> sua figlia e<br />
noi accettammo l’invito, mia moglie fu toccata da quella esperienza,<br />
iniziò a cercare Gesù e a frequentare la chiesa, io<br />
l'accompagnavo ma non entravo. Dopo qualche tempo lei accettò<br />
Gesù e notai che qualcosa nella sua vita stava cambiando:<br />
era più serena e gioiosa con i bambini.<br />
Un giorno mi chiese <strong>di</strong> accompagnarla al culto; quella sera sia<br />
la pre<strong>di</strong>cazione che l'appello parlavano <strong>di</strong> salvare la propria<br />
famiglia, quelle parole entrarono nel mio cuore e mi fecero<br />
accettare Gesù come Signore e Salvatore della mia vita.<br />
Adesso posso <strong>di</strong>re che nella mia famiglia regna la vera pace<br />
e la vera gioia.<br />
Concludendo posso <strong>di</strong>re come sta scritto in Giosu<strong>è</strong> 24:15:<br />
“Quanto a me e alla mia<br />
casa serviremo l’Eterno”<br />
Pagina 10 M AR A NAT HÀ
Notizie dai Distretti ... <strong>Catania</strong><br />
Sorella Garufi Dora<br />
Nella Sacra Scrittura la chiesa viene raffigura come la sposa <strong>di</strong><br />
Cristo, come tale essa ha un compito fondamentale da svolgere in questo mondo; cio<strong>è</strong> quello <strong>di</strong><br />
accogliere all' interno del suo grembo spirituale le anime che vengono generate dal seme della<br />
Parola <strong>di</strong> Dio, come afferma l' apostolo Paolo quando <strong>di</strong>ce: “poiché io vi ho generato in Cristo<br />
Gesù, me<strong>di</strong>ante l' evangelo” (I Corinzi 4:15). Questo <strong>è</strong> quanto <strong>è</strong> successo a 13 “embrioni” spi-<br />
rituali, che per mezzo della Parola ministrata dai suoi servi, sono stati introdotti nel seno della<br />
chiesa, dove sono stati formati, nutriti e custo<strong>di</strong>ti fino al giorno della loro nuova nascita in Cri-<br />
sto manifestata il 2 O<strong>ttobr</strong>e. Giorno <strong>di</strong> festa, <strong>di</strong> gioia ed allegrezza con<strong>di</strong>viso con la chiesa,<br />
parenti e amici. In questa occasione speciale abbiamo avuto la gra<strong>di</strong>ta visita del profeta Im-<br />
burgia Francesco che leggendo Matteo 3:13 a sottolineato il duplice significato del battesimo;<br />
il primo interessa il concetto <strong>di</strong> immersione che riguarda il peccatore perduto mentre il se-<br />
condo parla della salvezza ottenuta per il sangue <strong>di</strong> Gesù, una volta riemerso dall’acqua. Stabi-<br />
lito questo patto con Dio, non apparteniamo più a noi stessi, ma a Lui. Questi cari attraverso<br />
quest' atto <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>enza hanno testimoniato al mondo <strong>di</strong> essere figli <strong>di</strong> Dio “ma a tutti coloro<br />
che l'hanno ricevuto, Egli ha dato l'autorità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare figli <strong>di</strong> Dio, a quelli cio<strong>è</strong> che<br />
credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà <strong>di</strong> carne, né da vo-<br />
lontà <strong>di</strong> uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:12,13). Nell'ascoltare le loro testimonianze<br />
cariche <strong>di</strong> emozione e <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne verso Colui che li ha salvati e benedetti, i cuori<br />
dell’u<strong>di</strong>torio si sono commossi e unanimi hanno dato gloria a Dio.<br />
Certi che l'Onnipotente si<br />
prenderà cura singolarmente<br />
<strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> loro durante questo<br />
cammino <strong>di</strong> fede, la chiesa<br />
come una madre premurosa<br />
starà al loro fianco per sostenerli<br />
e incoraggiarli a servire<br />
il Signore della gloria<br />
che <strong>è</strong> benedetto<br />
in eterno!<br />
M AR A NAT HÀ Pagina 11
Congratulazioni a<br />
Gianni e Katja Giannitto<br />
per il loro matrimonio<br />
avvenuto il 12 Giugno 2011<br />
“Che il vostro amore possa<br />
essere una eterna primavera”<br />
Convegno delle Sorelle<br />
8 Dicembre 2011<br />
Bagheria (Palermo)<br />
20° Convegno <strong>di</strong> Fine Anno<br />
24-25-26 Dicembre 2011<br />
Park Hotel Para<strong>di</strong>so<br />
Piazza Armerina (Enna)<br />
Condoglianze alla sorella Torre Tanina per la<br />
<strong>di</strong>partita del marito avvenuta<br />
il 23 Agosto 2011.<br />
Condoglianze alla famiglia Aiasecca per<br />
la <strong>di</strong>partita del padre avvenuta<br />
il 26 Agosto 2011.<br />
Condoglianze alla famiglia Marino per la<br />
<strong>di</strong>partita del padre avvenuta<br />
il 13 Settembre 2011<br />
A che scopo cuocere se la pentola <strong>è</strong><br />
sporca? A che servono le pratiche<br />
religiose se il cuore non <strong>è</strong> pulito?<br />
L’uomo che non sa dominare la sua ira <strong>è</strong><br />
come una città smantellata senza mura.<br />
(Proverbi 25:28)<br />
L’eternità ci rivelerà se<br />
abbiamo fatto buon uso<br />
del tempo.