SOLO ALBERI? - Roberto Tonelli
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<strong>SOLO</strong> <strong>ALBERI</strong>?<br />
<strong>Roberto</strong> <strong>Tonelli</strong><br />
Gli alberi mi hanno sempre affascinato.<br />
Da bambino costituivano per me una<br />
tentazione irresistibile a scalarli e a<br />
rifugiarmi tra i loro rami.<br />
In seguito li ho sempre guardati suggestionato<br />
dalla loro fisicità e da<br />
caratteristiche quali la conformazione,<br />
la maestosità, l’altezza, lo sviluppo<br />
delle radici, l’ampiezza delle<br />
chiome e il loro colore o le tracce<br />
del loro attraversare il tempo e gli<br />
eventi.<br />
Spesso - senza rendermene conto - li<br />
ho guardati come si guardano certe<br />
persone quando intrecciano le nostre<br />
traiettorie di vita, cercando di<br />
coglierne le caratteristiche che risvegliavano<br />
il mio interesse; ho così<br />
individuato alberi solitari, altri generosi,<br />
con una innata socialità, altri<br />
misantropi, altri ascetici o accoglienti<br />
e protettivi.<br />
Altri ancora, come succede con certe<br />
persone, mi hanno catturato senza<br />
9<br />
“Uno di quei silenzi che fanno compagnia”, 2004<br />
Acquaforte su zinco, mm 207 x 130