Filo Diretto n° 2 - Credito Trevigiano
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Spedizione<br />
in abbonamento<br />
postale, art. 2,<br />
Comma 20/d,<br />
Legge 662/96,<br />
filiale di Treviso.<br />
Pubblicità inferiore<br />
al 70%<br />
Rivista quadrimestrale<br />
di informazione bancaria<br />
e di cultura locale<br />
2<br />
2003<br />
I ragazzi ed<br />
il Presidente del<br />
C O N I L C R E D I T O C O O P E R A T I V O T R E V I G I A N O<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong><br />
alle prese con<br />
i sapori della Fiera
2<br />
UNO SPORTELLO<br />
A CASA VOSTRA<br />
CON IL CTWEB<br />
Negli ultimi anni la banca “virtuale” ha<br />
avuto, all’interno della nostra Società, un<br />
incremento esponenziale. Molte aziende ma<br />
soprattutto molti privati, infatti, hanno negli<br />
ultimi anni deciso di utilizzare i canali telematici<br />
della banca.<br />
Il <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong> ha sempre cercato di<br />
soddisfare le richieste di Soci e clienti ed è<br />
proprio per questo che attraverso il nuovo<br />
servizio CTWEB la vostra banca ha deciso di<br />
aprire uno sportello a Casa Vostra<br />
I nuovi prodotti a paniere sono 2:<br />
CT Corporate: prodotto destinato alla clientela<br />
Aziendale;<br />
CT Internet: prodotto dedicato alla clientela<br />
Privata.<br />
Questi nuovi servizi decisamente innovativi<br />
sono disponibili dal 20 ottobre ’03 presso<br />
tutti i nostri sportelli e comunque possono<br />
essere visionati negli ambienti Demo presenti<br />
nel sito www.creditotrevigiano.it<br />
Nella giornata del 07.10 abbiamo presentato<br />
alle Aziende il nuovo Servizio a loro dedicato,<br />
ricontrando da parte delle stesse un’ottima<br />
partecipazione con la risultante di un<br />
incontro / dialogo con gli utenti proficuo da<br />
entrambe le parti.<br />
Il sito del <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong> conta sempre<br />
un gran numero di accessi. Nel prossimo<br />
periodo sarà arricchito di ulteriori servizi,<br />
primo tra tutti la banca virtuale e l’apertura<br />
di un canale di comunicazione telematico<br />
con la nostra clientela.<br />
Nella videata principale dei link, infatti, attiveremo<br />
un sistema di messaggistica che consentirà<br />
ai nostri clienti di prendere visione di<br />
nuove implementazioni o notizie inerenti al<br />
CT WEB.<br />
SOMMARIO<br />
2 Uno sportello a casa vostra con il CTWEB<br />
3 Guardando al futuro dell’azienda e delle nostre<br />
comunità<br />
5 La scelta di un nuovo sistema informatico<br />
6 Ombre e dubbi sulla ripresa dei listini<br />
8 Le frontiere della responsabilità<br />
ambientale e sociale<br />
10 Nata da pochi mesi è già ...<br />
12 Un distretto dei lampadari? Forse ...<br />
13 Vetreria Resanese<br />
14 La luce di Fabbian SpA nasce dal design<br />
16 Ragazzi da premiare<br />
19 Nuovi e più stimolanti temi per i nostri concorsi<br />
20 Inaugurazione del centro aggregativo e della<br />
biblioteca di Caerano<br />
21 I Tessari ed i loro contemporanei...<br />
Che sorpresa!<br />
22 Tuti in ostaria da’a Judita<br />
24 I sapori della Castellana alla fiera di Vedelago<br />
26 La riscoperta di S. Mamante il “Grande Martire”<br />
28 Un’incredibile serie di successi<br />
30 Campioni si nasce... o si diventa<br />
31 Amici del cuore<br />
32 Cornuda... qui passò un po’ di storia del nostro<br />
risorgimento<br />
33 Per conoscere l’arte e la cultura del nostro<br />
territorio<br />
34 Viaggi: Fiordi e Mare del Nord<br />
35 Viaggi: Sharm El Sheik<br />
Periodico quadrimestrale d’informazione bancaria e di cultura locale<br />
della Banca di <strong>Credito</strong> Cooperativo <strong>Trevigiano</strong><br />
via Roma, 15 - 31050 Vedelago (TV)<br />
http://www.creditotrevigiano.it/<br />
Reg. St. Trib. TV n. 676 dell’1/2/1988<br />
<strong>Diretto</strong>re Responsabile: Nicola Di Santo<br />
autorizzazione 28/6/2001 delibera n. 362/2001<br />
Comitato di Redazione: Nicola Di Santo,<br />
Primo Franchetto, Lorenzo Morao,<br />
Giovanni Scomparin, Franco Zambon<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Gianni Lo Martire, Piero Faccin, Enzo Bergamin<br />
Progetto grafico: Luizio Capraro<br />
Realizzazione: Studio Grafico Enio Miotto Sas<br />
Stampa: Graficart<br />
Questo periodico è associato<br />
all’Unione Stampa Periodica<br />
Italiana
GUARDANDO AL FUTURO<br />
DELL’AZIENDA<br />
E DELLE NOSTRE COMUNITÀ<br />
Presidente, sembra<br />
si stia profilando<br />
più di qualche nube<br />
all’orizzonte di questo<br />
autunno 2003…<br />
Be’, come sempre<br />
c’è chi è pronto a<br />
gridare al temporale<br />
ad ogni soffio di<br />
vento. Difficoltà ce<br />
ne sono, sicuramente,<br />
un evidente rallentamento<br />
delle attività,<br />
la stasi in qualche<br />
comparto, qualche<br />
preoccupante<br />
riduzione di personale…<br />
ma è anche vero che tengono ancora<br />
certi settori importanti della nostra economia<br />
e si continua ad investire. Si parla di una<br />
ripresa economica rinviata di 5 o 6 mesi.<br />
Solo per le banche va sempre bene, a giudicare<br />
dai bilanci semestrali, anzi meglio di<br />
prima, visti i notevoli incrementi di utile…<br />
Non è proprio così. È vero che le banche<br />
non sembrano risentire delle difficoltà generali,<br />
perché o con i tassi o con le condizioni<br />
o con i servizi trovano sempre modo di fare<br />
utile. Ma non sono tutte uguali. Proprio perché<br />
per alcune, come ad esempio per le Banche<br />
di <strong>Credito</strong> Cooperativo, l’utile non è lo<br />
scopo primario.<br />
Lo ripetete spesso, al punto che sembra<br />
diventato più uno slogan che un effettivo valore.<br />
Forse lo è per altri. Noi possiamo dimostrarlo<br />
con i fatti. Nella prima metà dell’anno<br />
ci sono stati ripetuti tagli dei tassi a cui il<br />
resto del sistema bancario si è prontamente<br />
adeguato, soprattutto per i tassi passivi per la<br />
banca. Bene, noi del <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong><br />
abbiamo deciso di non ridurre i tassi sui<br />
depositi dei Soci<br />
(persone fisiche e<br />
ditte individuali),<br />
che sono rimasti sui<br />
livelli del 2002,<br />
appunto per difendere<br />
i risparmi di chi ha<br />
meno risorse e minore<br />
potere contrattuale,<br />
rinunciando a fare<br />
maggior utile. Anche<br />
per questo una Banca<br />
di <strong>Credito</strong> Cooperativo<br />
è differente.<br />
Nonostante tutto<br />
voi siete ancora in<br />
piena espansione…<br />
Lo dobbiamo fare. Perché appunto, riducendosi<br />
la forbice dei tassi, siamo costretti ad<br />
aumentare i volumi. Ma il nostro utile resta<br />
più o meno sui livelli dello scorso anno.<br />
Segno evidente che non stiamo speculando<br />
su tassi e condizioni.<br />
La nostra espansione si sviluppa con<br />
gradualità, solo nei territori limitrofi alla<br />
nostra zona di operazione, lungo le direttrici<br />
già preventivate nel Piano Strategico, cioè ad<br />
est, verso Treviso, a sud, verso il Padovano,<br />
ad ovest, verso Bassano.<br />
Si può pensare anche ad uno spostamento<br />
del baricentro decisionale da Vedelago?<br />
No davvero. Vedelago continua ad esprimere<br />
la più alta concentrazione di Soci, che<br />
dimostrano un grande attaccamento all’Istituzione.<br />
Non c’è ragione per spostare il centro<br />
decisionale. Certo che la nostra mission di<br />
banca locale e per di più cooperativa c’impone<br />
di diventare banca di riferimento anche<br />
nelle altre zone di espansione. Come appunto<br />
stiamo un po’ alla volta facendo a Castelfranco<br />
ed a Montebelluna.<br />
IL PUNTO<br />
CON IL<br />
PRESIDENTE<br />
3
4<br />
Ma la concorrenza ve lo consentirà?<br />
Lo stiamo verificando sul campo. Aveva<br />
ragione Ennio Doris, presidente di Banca<br />
Mediolanum, quando qualche mese fa sulle<br />
pagine del Corriere Veneto rilevava che le<br />
grandi banche, accorpandosi ed accentrando<br />
le funzioni, lasciano nuovi spazi di inserimento<br />
alle banche locali. Proprio perché<br />
stanno badando solo ai loro bilanci ed i vantaggi<br />
conseguiti in termini di riduzione di<br />
costi non si traducono in vantaggi per i clienti.<br />
Le nostre armi vincenti saranno sempre<br />
più il rapporto “ad personam”, la facilità di<br />
dialogo anche con i vertici e la rapidità delle<br />
risposte.<br />
Contemporaneamente, però, dovrete<br />
curare l’efficienza…<br />
Sicuramente. Ed è per questo che, come<br />
già annunciato, abbiamo deciso, assieme ad<br />
altre due consorelle con le stesse nostre esigenze<br />
(BCC di Monastier e del Sile e Banca<br />
della Marca di Orsago) di procedere al cambio<br />
del sistema informatico a partire dal 20<br />
ottobre.<br />
Lo scopo è quello di garantire a Soci ed a<br />
clienti servizi di maggiore qualità ed aperti<br />
all’innovazione e di mettere a disposizione<br />
del Consiglio strumenti di analisi e di governo<br />
aziendale sempre più aggiornati e qualificati.<br />
Il nostro personale è stato coinvolto<br />
nella scelta e sta ormai concludendo un percorso<br />
di formazione iniziato a febbraio. A<br />
tutti loro il nostro grazie. Siamo sicuri che si<br />
farà il possibile per limitare eventuali disservizi<br />
che si verificassero al momento del passaggio.<br />
Ma il <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong> è anche una<br />
banca a responsabilità sociale. Cosa state<br />
promuovendo su questo versante?<br />
Da qualche tempo, e proprio guardando<br />
al futuro, è maturata all’interno del Consiglio<br />
l’esigenza di un rinnovato impegno in tema<br />
di coscienza e di politica ambientale. Non si<br />
tratta di sconvolgere il mondo né di inseguire<br />
utopie, ma di procedere a piccoli passi, a<br />
partire dall’azienda-banca, partecipando a<br />
programmi di risparmio energetico (Banca<br />
del Clima), adottando sistemi di qualificazione<br />
e di certificazione ambientale (EMAS ed<br />
ISO 14001) riconosciuti a livello europeo e<br />
mondiale. E, di pari passo, estendendo questa<br />
cultura alle imprese del territorio, sempre<br />
nell’ottica di creare nuove opportunità e non<br />
nuovi vincoli.<br />
E per i Soci e per le nostre comunità?<br />
I discorsi sono strettamente legati. Sempre<br />
più ci si chiede, non soltanto da parte<br />
degli “impegnati” ma anche da parte del<br />
modo produttivo e dirigenziale, “perché”<br />
produrre, “a che pro” e con quali conseguenze.<br />
Anche una maggiore coscienza ambientale<br />
serve per migliorare la qualità della vita,<br />
fine ultimo di ogni attività. E noi, come<br />
banca locale, siamo concentrati sul nostro<br />
ambiente e sui nostri Soci. Per i quali stiamo<br />
preparando nuove ed interessanti opportunità:<br />
• nuove e più agevolate condizioni per accedere<br />
al mutuo-prima casa;<br />
• l’impegno a difendere i risparmi dei Soci<br />
con tassi superiori a quelli medi di mercato;<br />
• un nuovo programma di visite culturali<br />
(sempre più apprezzate) e di viaggi.<br />
Se a queste nuove provvidenze si aggiungono<br />
la disponibilità del plafond a tasso etico<br />
per sostenere gli investimenti di carattere<br />
socio-assistenziale delle nostre comunità, gli<br />
annuali contributi a circa 200 studenti delle<br />
superiori e neo-laureati meritevoli, il sostegno<br />
a tutte quelle iniziative che contribuiscano<br />
a migliorare il livello di vita nel nostro territorio,<br />
si può avere un quadro della portata<br />
del nostro impegno di banca locale e di<br />
cooperativa di credito.<br />
Sono confermati gli incontri di fine anno<br />
con i Soci?<br />
Sicuramente, sono per noi momenti<br />
importanti di dialogo e di aggregazione. Stiamo,<br />
invece, pensando di rivedere la formula<br />
del pranzo sociale così com’era stato proposto<br />
negli ultimi anni. La disseminazione dei<br />
Soci in 25 ristoranti diversi svilisce, lo riconoscono<br />
anche molti Soci, l’esigenza dell’aggregazione.<br />
Siamo dell’idea che una Festa del<br />
Socio potrebbe rispondere meglio a questo<br />
scopo.<br />
Stiamo valutando le possibilità, perché i<br />
problemi organizzativi non sono di poco<br />
conto. Ma avremo modo di parlarne nei prossimi<br />
numeri di <strong>Filo</strong> <strong>Diretto</strong> e negli stessi<br />
incontri di Natale, che mi auguro sempre più<br />
sentiti e partecipati.
LA SCELTA DI<br />
UN NUOVO SISTEMA<br />
INFORMATICO<br />
<strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong> trasloca<br />
e, come dice un adagio popolare,<br />
quando si cambia casa qualcosa<br />
si lascia e qualcosa si porta via.<br />
Ma il “cambio di casa” , per<br />
essere precisi, è solo virtuale e<br />
riguarda il sistema informatico<br />
della banca. Un nodo delicato da<br />
gestire e strategico per lo sviluppo<br />
dell’ istituto di credito.<br />
“Il Consiglio d’amministrazione<br />
ed il management hanno<br />
operato un’attenta valutazione del sistema attuale<br />
che è affidato in outsourcing alla società Cesve<br />
delle banche di <strong>Credito</strong> Cooperativo ed usa il<br />
sistema operativo Bias, spiega Franco Zambon<br />
direttore generale del <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong>. In particolare<br />
abbiamo confrontato il sistema informatico<br />
con alcuni sistemi alternativi usando i criteri di<br />
Vision 2000”.<br />
<strong>Diretto</strong>re, come si è proceduto per avere maggiori<br />
garanzie di una buona scelta?<br />
Il raffronto si è sviluppato “in profondità”<br />
raffrontando ogni singola procedura di 5 sistemi<br />
informatici.<br />
Qual è stata la decisione finale?<br />
Si è deciso di “traslocare” verso il sistema<br />
informatico SIDIB erogato dalla società consortile<br />
CSE spa di Bologna. Questa società opera con<br />
molte banche di medie dimensioni (come le Casse<br />
di Risparmio e le Banche Popolari) ma anche con<br />
SIM, SGR e banche virtuali con strutture consolidate<br />
di rete di promotori finanziari.<br />
<strong>Diretto</strong>re com’è motivata questa scelta strategica<br />
del <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong>?<br />
Le piccole e medie banche vogliono garantirsi<br />
l’autonomia e vedono in questa società bolognese<br />
la sintesi tra qualità e sicurezza nella tutela<br />
e trasmissione dei dati. Il Consiglio d’Amministrazione<br />
ed il management intendono disporre di<br />
strumenti di governo aziendale sempre più qualificati<br />
e flessibili, ma anche di un sistema informativo<br />
che garantisca servizi innovativi nel mercato.<br />
In particolare le funzioni della banca virtuale (ad<br />
esempio la monetica, l’internet banking ed il trade<br />
on line) consentiranno alle famiglie ed agli opera-<br />
tori economici di sfruttare al<br />
meglio le opportunità che offre<br />
questo nuovo sistema.<br />
Una scelta solitaria, però,<br />
rispetto alle altre banche di credito<br />
cooperativo?<br />
Assolutamente no. La scelta<br />
è stata concordemente effettuata<br />
con altre 2 BCC: la Banca<br />
di Monastier e del Sile e la<br />
Banca della Marca di Orsago.<br />
Con i rispettivi Consigli d’Amministrazione<br />
e con la dirigenza abbiamo condiviso<br />
un percorso di ricerca e valutato con un punteggio<br />
ponderato ogni singolo componente del<br />
sistema. Alla fine dell’esame, durato mesi, è emersa<br />
la qualità CSE, che ha ottenuto il massimo del<br />
punteggio.<br />
Ora a che punto siamo dell’operazione<br />
trasloco?<br />
Siamo nella fase cruciale del trasloco. Stiamo<br />
completando il percorso di formazione generalizzato<br />
del personale ed attiveremo il nuovo sistema<br />
verso i clienti ed i soci. Come in ogni cambiamento<br />
straordinario credo che si potrà incontrare<br />
qualche disservizio, ma una volta messo a regime<br />
attiveremo funzioni efficaci per soci e clienti.<br />
Un lavoro molto impegnativo per i vostri collaboratori…<br />
L’impegno del personale è stato esemplare e<br />
desidero ringraziarli anche tramite il periodico<br />
“<strong>Filo</strong> <strong>Diretto</strong>”. Hanno lavorato per attivare tabelle<br />
e procedure anche oltre il normale orario di lavoro.<br />
Al sabato ed alla domenica si sono impegnati<br />
per provare le simulazioni operative e per verificare<br />
la corrispondenza contabile.<br />
In particolare devo ricordare l’impegno del<br />
ragioniere Gioacchino Basso e del gruppo di lavoro<br />
formato da persone di rete e di direzione che<br />
dal mese di febbraio studia la potenzialità del<br />
sistema per applicarlo al meglio e per fare in modo<br />
che l’attivazione sia trasparente e fluida. I soci ed<br />
i clienti, quindi, possono stare tranquilli: il nuovo<br />
sistema informatico sarà più semplice ed avranno<br />
uno strumento più agile per dialogare con la loro<br />
banca.<br />
IL PUNTO<br />
CON IL<br />
DIRETTORE<br />
5
6<br />
BORSA E<br />
FINANZA<br />
OMBRE E DUBBI SULLA<br />
RIPRESA DEI LISTINI<br />
Abituati da 3 anni a vedere scendere i<br />
listini, probabilmente buona parte dei risparmiatori<br />
non crede ancora all’inversione della<br />
tendenza.<br />
Ma i mercati azionari, ed in particolare<br />
quelli statunitensi, passo dopo passo, stanno<br />
collezionando incrementi degli indici ormai<br />
da cento giorni anche se, da qualche settimana,<br />
le correzioni sono all’ordine del giorno.<br />
Per voler sintetizzare il tutto con una battuta<br />
si potrebbe dire che si è passati da una fase in<br />
cui si facevano “due passi avanti e tre indietro”<br />
ad un’altra in cui i “passi avanti sono tre<br />
e quelli indietro due”.<br />
La domanda che un poco tutti ci facciamo<br />
è, allora, per quale motivo l’aria si è fatta<br />
improvvisamente leggera? La risposta non<br />
può essere che una. I titoli azionari salgono<br />
solamente perché sperano che le buone notizie<br />
inizino a prendere il sopravvento su quelle<br />
negative. Gli operatori, così, acquistano<br />
valori nei mercati azionari per paura di perdere<br />
il treno del rialzo più che per ragioni<br />
evidenti. I prezzi, di conseguenza, lievitano<br />
spinti dalla maggiore domanda. Ma non è<br />
ancora possibile capire fino a che punto è<br />
lecito attendersi che i rialzi di borsa siano un<br />
significativo e affidabile segnale precursore<br />
della ripresa mondiale.<br />
A confermare che l’idea che si sta diffondendo<br />
tra gli operatori che l’economia possa<br />
ripartire - anche se oggi è in surplace - c’è<br />
anche l’inaspettato rialzo dei tassi di mercato.<br />
In America come in Europa. I rendimenti<br />
stanno cioè risalendo per lo stesso motivo<br />
per cui la borsa recupera : non perché lo stato<br />
di salute dell’economia migliora nella sostanza,<br />
ma perché si pensa che a breve possa<br />
migliorare e questo scenario gradualmente<br />
trasformi l’attuale politica monetaria da<br />
molto permissiva a tendenzialmente restrittiva.<br />
Ovviamente una volta che sarà definitivamente<br />
allontanato il timore della deflazione.<br />
Anche l’oro, altro indicatore la cui ten-<br />
denza anticipa l’inversione del ciclo, sta recuperando<br />
terreno.<br />
Gli indicatori guida di ogni economia<br />
(borsa, tassi, oro) pare si confermino a vicenda<br />
e tutti assieme confermano che la svolta è<br />
dietro l’angolo. Se ciò continuasse, come tutti<br />
ci auguriamo, sarebbe troppo bello. Ecco<br />
perché è necessario fare alcune puntualizzazioni<br />
per mantenere i piedi per terra ed evitare<br />
di farsi trasportare da facili euforie. In<br />
prima battuta deve essere ricordato che le<br />
economie mondiali non stanno vivendo una<br />
recessione tradizionale ma piuttosto stanno<br />
subendo le ripercussioni dello scoppio della<br />
più grande bolla speculativa della storia. A<br />
conferma di ciò possiamo dire che gli investimenti<br />
produttivi sono scesi verticalmente<br />
nell’ultimo biennio come conseguenza dell’eccesso<br />
di indebitamento del passato e dell’eccesso<br />
di capacità produttiva. Entrambi gli<br />
eccessi sono ancora, in parte, riscontrabili.<br />
Questo pessimismo è ancora ben presente tra<br />
molti managers delle aziende quotate (alle<br />
borse di New-York) che nelle sedute di<br />
mezza estate hanno approfittato dei recuperi<br />
dei corsi per vendere le azioni delle società<br />
che dirigono proprio perché credono in un<br />
futuro meno roseo di quello che oggi traspare.<br />
Se, quindi, le trimestrali sono state<br />
migliori delle attese, spingendo i valori azionari,<br />
ciò non è imputabile ad incrementi di<br />
utili derivanti da incrementi di fatturato, ma<br />
soprattutto a riduzioni di costi per fronteggiare<br />
vendite in calo che hanno migliorato<br />
momentaneamente gli utili. Come diceva un<br />
grande operatore (che ho avuto l’onore di<br />
conoscere) se tagli i costi delle donne di pulizia,<br />
abbassi la temperatura degli uffici, viaggi<br />
in classe economica, togli i cellulari ai tuoi<br />
collaboratori, stai sfruttando l’inerzia del tuo<br />
fatturato, che cresce come se quelle spese ci<br />
fossero ancora. Mentre al trascorrere del<br />
tempo la gente si accorgerà che i tuoi uffici<br />
puzzano, che i tuoi collaboratori non rispondono<br />
più velocemente al telefono. Quando
ciò si sarà realizzato anche solo in parte, il<br />
fatturato scenderà e con esso gli utili!<br />
Anche la politica monetaria, fiscale e del<br />
cambio (degli Usa) forse stanno drogando i<br />
mercati. Denaro a basso costo, minori tasse e<br />
maggiore facilità dell’export, infatti, non<br />
sono misure di stimolo che possono durare a<br />
lungo perché la trappola della liquidità arriva<br />
in fretta, i bilanci pubblici non possono peggiorare<br />
all’infinito ed al cambio debole di una<br />
nazione corrisponde quello forte di un’altra<br />
che prima o poi reagisce (area euro).<br />
Per tirare le fila dei molti temi toccati, la<br />
ripresa degli utili pare legata soprattutto a<br />
tagli dei costi, ai tassi bassi che hanno ridotto<br />
gli oneri finanziari, a sgravi fiscali, al dollaro<br />
debole che spinge in alto gli utili fatturati<br />
in altre valute. Ma quanto può durare<br />
tutto ciò? Se, poi, analizziamo il rapporto<br />
prezzo/utile di molte azioni ci accorgiamo<br />
che è molto alto. Cioè che le azioni producono<br />
poco reddito in rapporto al loro valore<br />
attuale. Ciò non significa per forza di cose<br />
che i prezzi debbono scendere ma solamente<br />
PORTAFOGLIO DI FONDI A BASSO RISCHIO (tabella A)<br />
che le attese sono per utili in aumento. Siamo<br />
sicuri che gli utili aumenteranno?<br />
Per concludere, quindi, gli operatori<br />
oggi stanno giocando in anticipo. Scommettono<br />
su di un futuro a forte crescita. I più<br />
cauti, invece, dubitano che ciò possa realizzarsi.<br />
La nostra idea - dopo le batoste del passato<br />
- è che la grande volatilità dei mercati<br />
possa essere affrontata solo con la prudenza.<br />
Gianni Lo Martire<br />
23 settembre 2003<br />
A seguito indichiamo 3 portafogli tipo<br />
che il risparmiatore potrà utilizzare per<br />
costruire, con il nostro aiuto, un “giardinetto”<br />
di fondi in linea con il profili rischio/rendimento<br />
ricercato. Vi ricordiamo che presso<br />
le filiali della nostra banca si possono acquistare<br />
più di 500 fondi di investimento delle<br />
più importanti case mondiali.<br />
SIGLA FONDO TIPO DI FONDO PERCENTUALE<br />
RENDIMENTO<br />
DA INIZIO 2002<br />
RENDIMENTO<br />
DA INIZIO 2003<br />
COMMISSIONI<br />
(su base annua)<br />
colonna 1 colonna 2 colonna 3 colonna 4 colonna 4 colonna 5<br />
OMT OBBLIGAZ.EURO GOVERNATIVI MED.TERM. 55% 8,34% 2,36% 1,00%<br />
OBT OBBLIGAZ.EURO GOVERNAT. BREVE TERM. 20% 4,93% 1,56% 0,75%<br />
OAD OBBLIGAZIONARIO AREA DOLLARO 15% -10,46% -5,66% 1,05%<br />
OPE OBBLIGAZIONARIO PAESI EMERGENTI 10% 13,68% 11,52% 1,40%<br />
TOTALE 100% 5,37% 1,91% 1,00%<br />
PORTAFOGLIO DI FONDI A MEDIO RISCHIO (tabella B)<br />
SIGLA FONDO TIPO DI FONDO PERCENTUALE<br />
RENDIMENTO<br />
DA INIZIO 2002<br />
RENDIMENTO<br />
DA INIZIO 2003<br />
COMMISSIONI<br />
(su base annua)<br />
colonna 1 colonna 2 colonna 3 colonna 4 colonna 4 colonna 5<br />
OMT OBBLIGAZ.EURO GOVERNATIVI MED.TERM. 55% 8,34% 2,36% 1,00%<br />
OBT OBBLIGAZ.EURO GOVERNAT. BREVE TERM. 15% 4,93% 1,56% 0,75%<br />
BAZ BILANCIATO AZIONARIO 15% -18,90% 7,07% 1,46%<br />
AAM AZIONARIO AMERICA 5% -27,27% 6,31% 1,76%<br />
AAE AZIONARIO AREA EURO 5% -23,73% 8,65% 1,61%<br />
AIN AZIONARIO INTERNAZIONALE 5% -23,46% 7,91% 1,71%<br />
TOTALE 100% -1,23% 3,73% 1,14%<br />
PORTAFOGLIO DI FONDI A ELEVATO RISCHIO (tabella B)<br />
SIGLA FONDO TIPO DI FONDO PERCENTUALE<br />
RENDIMENTO<br />
DA INIZIO 2002<br />
RENDIMENTO<br />
DA INIZIO 2003<br />
COMMISSIONI<br />
(su base annua)<br />
colonna 1 colonna 2 colonna 3 colonna 4 colonna 4 colonna 5<br />
AAM AZIONARIO AMERICA 30% -27,27% 6,31% 1,76%<br />
AAE AZIONARIO AREA EURO 15% -23,73% 8,65% 1,61%<br />
OBT OBBLIGAZ.EURO GOVERNAT. BREVE TERM. 15% 4,93% 1,56% 0,75%<br />
OMT OBBLIGAZ.EURO GOVERNATIVI MED.TERM. 20% 8,34% 2,36% 1,00%<br />
APE AZIONARIO PAESI EMERGENTI 10% -3,72% 16,14% 1,94%<br />
APA AZIONARIO PAESI PACIFICO 10% -9,53% 13,32% 1,75%<br />
TOTALE 100% -10,66% 6,84% 1,45%<br />
LEGENDA ALLE TABELLE<br />
Le tabelle A, B, C, indicano quale<br />
potrebbe essere la composizione di<br />
tre portafogli di investitori che volessero<br />
assumersi un rischio rispettivamente<br />
basso, medio, elevato. Tale<br />
rischio dipende da molte variabili, ma<br />
principalmente dall’età e dal patrimonio<br />
del risparmiatore, dalla durata<br />
ipotizzata dell’investimento, dalla<br />
cosiddetta propensione al rischio che<br />
il soggetto intende assumere. Ogni<br />
investitore dovrebbe costruirsi un<br />
portafoglio ottimale, come un vestito<br />
confezionato su misura. La presente<br />
rubrica ve ne presenta tre, considerati<br />
dei prototipi su cui poi ciascun<br />
investitore potrà apportare le eventuali<br />
modifiche.<br />
colonna 1: indica la sigla convenzionale<br />
del fondo inserito nel portafoglio.<br />
Ad esempio la sigla OBT indica<br />
che il fondo da scegliere appartiene<br />
alla categoria degli obbligazionari in<br />
euro a breve termine.<br />
colonna 2: indica il tipo di fondo prescelto.<br />
colonna 3: indica la percentuale del<br />
fondo nell’ambito dell’intero portafoglio.<br />
Se nella riga figura ad esempio<br />
50% ciò significherà che la metà del<br />
proprio patrimonio è destinato al<br />
fondo indicato nella colonna 2. Il<br />
totale di colonna è ovviamente posto<br />
pari al 100%. Chi redige le tabelle<br />
verificherà comunque se modificare<br />
o meno i pesi sempre rispettando i<br />
profili di rischio di partenza.<br />
colonna 4: indica il rendimento<br />
(depurato dai costi di gestione) che la<br />
categoria del fondo ha conseguito dal<br />
1° gennaio 2002 (colonna 4-2002) e<br />
dal 1° gennaio 2003 (colonna 4-<br />
2003). Il rendimento del portafoglio è<br />
riportato in corrispondenza dell’ultima<br />
riga. Se ad esempio si riporta un<br />
valore pari a 3,55% vorrà dire che<br />
l’investimento nella sua globalità ha<br />
reso il 3,55% nel periodo di riferimento.<br />
colonna 5: indica le commissioni<br />
orientative per ogni tipologia di<br />
fondo. L’ultimo dato della colonna<br />
riporta la commissione pagata su<br />
base annua per l’intero portafoglio.<br />
Se ad esempio si riporta un valore<br />
pari a 0,78% vorrà dire che l’investimento<br />
nella sua globalità ha avuto un<br />
costo pari allo 0,78% su base annua.<br />
7
8<br />
POLITICA<br />
AMBIENTALE<br />
LE FRONTIERE DELLA<br />
RESPONSABILITÀ<br />
AMBIENTALE E SOCIALE<br />
I temi della responsabilità ambientale e<br />
sociale delle imprese, dei sistemi di certificazione<br />
ambientale e dei bilanci ambientali e<br />
sociali (che ne rappresentano lo strumento di<br />
comunicazione) sono in discussione fin dagli<br />
anni ’60 e ‘70 negli Stati Uniti ed in Europa.<br />
Nel decennio successivo il fenomeno del<br />
crescente inquinamento associato allo sviluppo<br />
economico distoglie l’attenzione dai<br />
temi sociali, poiché il problema ambientale è<br />
visto dalle pubbliche amministrazioni, dalla<br />
comunità e dalle imprese come il più importante<br />
e urgente da risolvere.<br />
Nei primi anni ’90 si afferma, soprattutto<br />
in Europa, la volontà di introdurre strumenti<br />
volontari a disposizione del sistema<br />
produttivo che facciano emergere le imprese<br />
che scelgono l’eccellenza in campo ambientale,<br />
dotandosi di politiche finalizzate alla<br />
riduzione del loro impatto sull’ambiente.<br />
Nascono i sistemi di qualificazione ambientale.<br />
Gli strumenti utilizzati sono:<br />
- il Regolamento CE n.1836/1993 (ora<br />
Regolamento CE n.761/2001), che introduce<br />
un sistema europeo di ecogestione e audit<br />
(EMAS - Enviromental Management and<br />
Audit System) per le imprese industriali; la<br />
particolarità del meccanismo è dovuta al<br />
fatto che le verifiche e la registrazione EMAS<br />
sono gestiti e riconosciuti da organismi pubblici<br />
(Ministeri dell’ambiente, autorità di<br />
controllo, Commissione Europea);<br />
- la norma UNI EN ISO 14001, che viene<br />
emanata dal sistema di normazione e standardizzazione<br />
internazionale (l’ISO), che<br />
prevede un sistema di certificazione ambientale,<br />
analogo a quello previsto per la qualità,<br />
riconosciuto in tutto il mondo.<br />
Nello stesso tempo si diffonde una cultura,<br />
anche collegata ai sistemi di certificazione<br />
ambientale, che vede nella comunicazione<br />
ambientale d’impresa uno strumento<br />
per diffondere la propria politica ambientale,<br />
i programmi e i risultati ottenuti. I rapporti<br />
ambientali (detti anche bilanci ambientali<br />
d’impresa) sono stati il riconoscimento della
esponsabilità delle imprese verso le risorse<br />
naturali e l’ambiente.<br />
Ma il concetto di sviluppo sostenibile<br />
non riguarda solo le componenti ambientali.<br />
Di recente, le imprese del settore profit e<br />
del terzo settore hanno rinnovato il loro interesse<br />
per le tematiche sociali. E in molti casi<br />
l’esperienza acquisita nel campo della gestione<br />
e comunicazione ambientale ha consentito<br />
loro di tornare su questi temi con maggiore<br />
competenza e con un nuovo approccio,<br />
quello della sostenibilità sulle tre dimensioni<br />
ambientale, sociale ed economica, ovvero la<br />
triple bottom line ormai nota tra gli addetti ai<br />
lavori.<br />
La sostenibilità di una comunità - una<br />
città, una nazione, una impresa - è definita da<br />
un insieme di criteri ambientali, economici e<br />
sociali, che attengono all’uso delle risorse<br />
naturali, ma anche alla dignità e libertà<br />
umana, al benessere economico, all’equità.<br />
La globalizzazione dei mercati e l’affermazione<br />
su scala planetaria dell’economia di<br />
mercato ha creato nuove responsabilità per le<br />
imprese. La domanda di atteggiamento attivo<br />
e per integrare nella pratica di impresa il<br />
sostegno alla promozione dei diritti umani,<br />
della dignità del lavoro, della tutela ambientale<br />
non proviene solo dagli altri soggetti<br />
sociali e dalle organizzazioni non governative.<br />
Viene anche da importanti soggetti del<br />
mercato finanziario: la grande famiglia di<br />
fondi etici, di responsabilità sociale e<br />
ambientale che ha già predisposto procedure<br />
di screening, valutazione e rating delle società<br />
in base ad un mix di criteri economici,<br />
etici, di comportamento sociale verso i lavo-<br />
ratori, le donne e le minoranze etniche, di<br />
tutela della qualità ambientale, di rispetto dei<br />
diritti umani.<br />
Questa evoluzione della concezione di<br />
sostenibilità e della responsabilità delle<br />
imprese trova una sua traduzione anche nella<br />
comunicazione, nei bilanci delle imprese e<br />
nei sistemi di certificazione.<br />
La scelta da parte di un’organizzazione<br />
di realizzare un sistema di gestione che<br />
ponga attenzione ai temi ambientali e sociali<br />
rappresenta quindi la volontà di rappresentare<br />
la responsabilità dell’impresa verso la<br />
società, per quantificare e monitorare le sue<br />
prestazioni ambientali e sociali, oltre a quelle<br />
economiche, per dialogare con tutte le<br />
parti interessate e per rispondere alle loro<br />
aspettative.<br />
Roberto Cariani<br />
9
10<br />
INAUGURAZIONE<br />
DELLA FILIALE<br />
DI<br />
MUSSOLENTE<br />
Villa Negri<br />
di Mussolente,<br />
dipinto di<br />
Lorenzo Viola<br />
NATA DA POCHI MESI<br />
È GIÀ ...<br />
L’apertura è di metà aprile, se ricordo<br />
bene…<br />
“Ricorda bene”, attacca Antonio Civiero,<br />
il giovane direttore della Filiale del <strong>Credito</strong><br />
<strong>Trevigiano</strong>, dall’aria sicura e determinata. “<br />
Abbiamo aperto il 16 aprile, un po’ in punta di<br />
piedi e con alcuni lavori in corso, cercando di<br />
inserirci gradualmente nell’ambiente”.<br />
E come siete stati accolti?<br />
“Direi abbastanza bene. Non c’è una reale<br />
soluzione di continuità nel passare dall’alto<br />
<strong>Trevigiano</strong> al Bassanese. Gli ambienti sono più<br />
o meno gli stessi. La gente non è molto diversa.<br />
Anche se il tessuto economico è forse ancora più<br />
vivace e dinamico”.<br />
Terreno fertile per una banca…<br />
“Sicuramente. Ed i risultati si cominciano<br />
già a vedere. Questa di Mussolente diventerà<br />
una filiale soprattutto di impieghi. L’approccio<br />
con le ditte è stato finora buono. Gli operatori<br />
sono di mentalità aperta, diretti e concreti nel<br />
rapporto”.<br />
Risulta più difficile fare raccolta?<br />
“Senz’altro. Per attirare i risparmi ci vuole<br />
più tempo. Bisogna saper conquistarsi la fidu-<br />
cia dei risparmiatori, che negli ultimi anni<br />
hanno avuto motivo di diffidare un po’ di tutti”.<br />
Forse anche l’ubicazione della Filiale<br />
non è delle più favorevoli.<br />
“Come visibilità la posizione è ottima.<br />
Certo non è nel cuore del paese, anche se Mussolente,<br />
disteso com’è lungo la statale, non ha<br />
una struttura accentrata attorno alla chiesa od<br />
alla piazza. La statale, in effetti, divide un po’ e<br />
taglia i normali flussi che si creano in un<br />
paese”.<br />
A proposito di fiducia, lo chiedo a te che<br />
vieni da un’altra banca, è più facile conquistarsela<br />
come Banca di <strong>Credito</strong> Cooperativo?<br />
“La fiducia è una cosa seria. E bisogna<br />
meritarsela con i fatti. Ma indubbiamente come<br />
Banca di <strong>Credito</strong> Cooperativo, e come <strong>Credito</strong><br />
<strong>Trevigiano</strong> in particolare, ci si sente più vicini<br />
alla gente. Il rapporto è più familiare, meno<br />
condizionato dalla fretta e dall’urgenza di fare<br />
risultato ad ogni costo. E poi c’è molta più<br />
flessibilità, perché la catena decisionale è molto<br />
più corta e le decisioni si prendono più rapidamente.<br />
Questa peculiarità farà sempre più la<br />
differenza”.
Come sono i rapporti con la comunità,<br />
con le Istituzioni e con i gruppi più rappresentativi?<br />
“Buoni davvero. Con il Sindaco in particolare,<br />
ma anche con l’Associazione Artigiani,<br />
con cui abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione,<br />
con la Pro Loco, con il gruppo<br />
Alpini e con altre Associazioni. C’è un clima di<br />
disponibilità e di attenzione reciproca. Noi<br />
abbiamo già cominciato a fare la nostra parte<br />
finanziando a tasso etico la sopraelevazione di<br />
una parte dell’Asilo, frequentato da 160 bambini.<br />
Nell’ambito dei nostri interventi di Finanza<br />
etico-solidale, di cui beneficiano soprattutto le<br />
Parrocchie e le associazioni di volontariato” .<br />
Associazioni che saranno coinvolte,<br />
immagino, almeno alcune, in occasione della<br />
prossima inaugurazione…<br />
“Certo. Soprattutto il Gruppo Alpini, come<br />
al solito i più generosi nell’impegno, che il<br />
giorno precedente, sabato 15 novembre, organizzeranno<br />
un’importante e partecipata marcia<br />
sul Grappa. Sono loro che cureranno l’intrattenimento<br />
ed il rinfresco al centro parrocchiale”.<br />
Allora l’inaugurazione della Filiale è già<br />
fissata per il 16 novembre.<br />
“Sì, abbiamo scelto il pomeriggio della<br />
domenica per organizzare in tutta semplicità<br />
un momento di festa davvero paesana e familiare.<br />
Nello stile di una Banca di <strong>Credito</strong> Cooperativo.<br />
Interverrà, gradito ospite, il locale<br />
Coro Edelweiss” .<br />
E la festa sarà di buon auspicio per il<br />
progressivo radicamento del <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong><br />
a Mussolente e nella periferia di Bassano.<br />
“Voglio proprio crederlo. Ma già si vedono<br />
i frutti. E non sono solo i risultati a confermarcelo.<br />
Ormai vengono in banca per lo più clienti<br />
non direttamente contattati da noi. Segno<br />
che sta funzionando il passaparola. Cioè gli<br />
apprezzamenti da parte dei clienti dei primi<br />
tempi.<br />
E poi si avverte sempre più l’esigenza di una<br />
banca locale, vicina alle persone prima che ai<br />
clienti, disposta a mettersi al fianco degli operatori,<br />
attenta alle necessità della comunità”.<br />
Appunto. E chi meglio del <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong>…?<br />
Il <strong>Diretto</strong>re<br />
Antonio Civiero<br />
11
12<br />
UN DISTRETTO<br />
DEI<br />
LAMPADARI?<br />
FORSE ...<br />
Il distretto del lampadario. Il direttore di <strong>Credito</strong><br />
<strong>Trevigiano</strong> Franco Zambon non cessa di<br />
martellare questo concetto in molte occasioni<br />
e ne parla anche con i dirigenti della banca.<br />
Eppure sbaglia. O meglio sbaglia se si guarda<br />
alla legge regionale sui distretti, ma ha ragione<br />
da vendere. Non ci sono i numeri, infatti,<br />
per fare un distretto vero e proprio, ma qui<br />
nell’area fra i comuni di Resana, di Vedelago e<br />
di Castelfranco Veneto c’è un know how di<br />
prima qualità. Passione e capacità innovativa<br />
per creare i lampadari, o meglio oggetti per<br />
illuminazione, non mancano. Ed anche se esaminiamo<br />
la definizione del distretto possiamo<br />
ben dire che non siamo lontani. Dice la legge<br />
“Il distretto produttivo è espressione della<br />
capacità del sistema di imprese e delle istituzioni<br />
locali di sviluppare una progettualità<br />
strategica che si esprime in un patto per lo sviluppo<br />
del distretto in conformità agli strumenti<br />
legislativi e programmatori regionali<br />
vigenti”. Sono gli indicatori che fanno difetto.<br />
Infatti la legge per indicare la eleggibilità a<br />
distretto produttivo pone la condizione di un<br />
numero di unità locali produttive operanti<br />
non inferiore ad 80 ed un numero di addetti<br />
non inferiore a 250 facendo riferimento al<br />
dato del censimento dell’ISTAT. Ma parla<br />
anche di un elevato grado di integrazione produttiva<br />
e di servizio documentabile ed in<br />
grado di esprimere “al suo interno capacità<br />
d’innovazione comprovata da una descrizione<br />
dell’originalità dei prodotti e dei processi,<br />
dalla presenza di imprese leader nei singoli<br />
settori, dal numero di brevetti registrati nonché<br />
dalla presenza di istituzioni formative specifiche<br />
o di centri di documentazione sulla<br />
cultura locale del prodotto e del lavoro”. La<br />
strada da percorrere per realizzare un distretto,<br />
come si può vedere è ancora lunga. Ma l’intuizione<br />
del direttore Franco Zambon è ottima<br />
e può essere il pretesto per iniziare questo percorso<br />
con riferimento anche ad altre realtà<br />
produttive del territorio dove opera <strong>Credito</strong><br />
<strong>Trevigiano</strong>. “Una banca locale, spiega con convinzione<br />
il presidente Nicola di Santo, è sempre<br />
un ottimo catalizzatore per “sviluppare<br />
una progettualità strategica che si esprime in<br />
un patto per lo sviluppo del distretto.” In questo<br />
numero di <strong>Filo</strong> <strong>Diretto</strong> intanto, per iniziare,<br />
presentiamo 2 aziende leader del settore,<br />
ma nei prossimi numeri non è escluso che<br />
questa vetrina non possa essere disponibile<br />
anche per far conoscere altre aziende.
VETRERIA RESANESE<br />
E pensare che questa azienda è nata grazie<br />
o a causa di una temporanea “allergia da<br />
cemento” del sig. Danilo Macchion, che lo ha<br />
consigliato di abbandonare la sua attività di<br />
costruttore edile.<br />
Mi veniva spontaneo pensare a questo<br />
particolare curioso quando con Manuela<br />
Macchion, responsabile amministrativo, visitavo<br />
i vari reparti della Vetreria Resanese<br />
operativa in zona industriale a Resana.<br />
L’azienda che compie quest’anno 20 anni<br />
ha raggiunto una forza di lavoro di 50 dipendenti<br />
e crea con passione e perizia artigiana<br />
articoli per illuminazione, vetri per lampadari<br />
di qualsiasi dimensione e fattura e vende i<br />
propri prodotti ai migliori grossisti in Italia e<br />
all’estero.<br />
E’ riuscita a rendere qualitativo un<br />
mestiere molto antico, usando le moderne<br />
tecnologie certamente, ma anche raccogliendo<br />
l’eredità dei maestri vetrai di Murano. La<br />
storia della Vetreria Resanese nasce con<br />
Danilo Macchion che dà vita nel 1983, con<br />
altri 5 collaboratori, alla Vetreria Resanese.<br />
Nel 1992 si costruisce la nuova struttura<br />
di via Boscalto a Resana. Nel 2001 la società<br />
viene trasformata in una società per azioni<br />
con la partecipazione di alcuni operai<br />
“primari”, cioè dei migliori<br />
lavoratori per permanenza e<br />
fedeltà in azienda, ai quali vengono<br />
assegnate il 20% delle<br />
quote.<br />
Qual è il segreto che<br />
vi permette di essere<br />
così competitivi e continuare<br />
ad incrementare<br />
le quote di mercato ?<br />
Abbiamo inserito<br />
nella nostra lavorazione<br />
novità continue nella<br />
produzione, arricchendola<br />
con una forte dose<br />
di design prodotto dall’interno.<br />
Il consiglio di<br />
amministrazione composto<br />
oltre che Danilo Macchion,<br />
anche da Edino Tessarotto,<br />
Manuela Macchion, Ivano Massarotto,<br />
Maurizio Oricoli e Paolo<br />
Bragagnolo è sempre attento alle richieste del<br />
mercato e della sua clientela migliore per<br />
promuovere idee innovative. Stimolato concorsi<br />
interni fra i dipendenti per ottenere<br />
migliorie di processo e di prodotto. Ho utilizzato<br />
i propri reparti decorazione e finissaggio<br />
interno per dare incremento al prodotto arricchendolo<br />
con personalizzazioni che caratterizzano<br />
l’idea creativa aziendale.<br />
In altre parole l’azienda ha ridotto al<br />
minimo le gerarchie per far sì che il confronto<br />
di opinioni sia molto più veloce ed immediato<br />
e che le intuizioni vengano spesso<br />
generate da altre intuizioni.<br />
Ma non è raro il caso del cliente che arriva<br />
alla Vetreria Resanese con un’idea da sviluppare<br />
e realizzare. In azienda trova uno<br />
staff organizzato che in brevissimo tempo fa<br />
diventare l’idea un articolo “di vetro”.<br />
Questo metodo operativo ha fino ad ora<br />
premiato chi lavora con passione come gli<br />
artisti artigiani della Vetreria Resanese e<br />
costituisce certezza per un futuro di soddisfazioni<br />
e successo.<br />
LE AZIENDE<br />
DEI SOCI<br />
13
14<br />
Renato Fabbian<br />
LA LUCE DI FABBIAN SP<br />
Tra le ultime novità:<br />
e lo show room a Castelminio di<br />
“Scimiottano in maniera brutale”, spiega<br />
con uno sfogo comprensibile Luciano Celeghin<br />
direttore amministrativo della Fabbian<br />
Illuminazione di Castelminio di Resana<br />
Sono forse i cinesi a copiare?<br />
R. Macchè cinesi. Chi copia sono gli italiani.<br />
Niente nomi per carità di patria ma<br />
certo si trovano sparsi in tutta Italia.<br />
Il giudizio di Luciano Celeghin è categorico.<br />
E continua spiegando il suo ragionamento<br />
iniziale.<br />
“I cinesi, per ora, non ci danno troppe<br />
preoccupazioni. Chi copia, ed anche malamente,<br />
i nostri prodotti, sono altre aziende<br />
italiane che vanno al traino di chi ,come noi,<br />
fa ricerca continua ed innovazione. Dobbiamo<br />
fare nascere una diffusa coscienza per<br />
tutelare chi fa proposte innovative.”<br />
La Fabbian Illuminazione nasce nel<br />
1961 come ditta individuale per produrre<br />
lampade per l’habitat con una forte connotazione<br />
artigiana. Nel 1973 viene trasformata<br />
in snc e, nel 1997, assume la veste attuale di<br />
spa interamente familiare. A parte le trasformazioni<br />
societarie la Fabbian compie il salto<br />
di qualità nel 1996. Renato Fabbian rileva<br />
interamente le quote societarie dei fratelli e<br />
compie una strategica scelta di campo:<br />
abbandona lo stile classico della produzione,<br />
mantenuto fino a quel momento, e punta<br />
esclusivamente sul design. Quindi origine<br />
artigiana ma una attenzione alla tradizione<br />
ed alla qualità sono le caratteristiche che<br />
hanno permesso all’azienda di assumere una<br />
valenza internazionale che ora mantiene.<br />
Quali altri risultati prodotti da questa<br />
scelta produttiva?<br />
L’esperienza porta sempre al consolidamento<br />
di determinate tecnologie formando<br />
un cultura produttiva che non prescinde da<br />
nuove ricerche e metodologie costruttive. La<br />
Fabbian è stata la prima azienda a lavorare<br />
artisticamente il cristallo a piombo realizzando<br />
la lampada Cubetto e nel 2002 ha presentato<br />
Bungee, la lampada composta da un<br />
cavo trasparente in tecnopolimeri materiale<br />
simile al silicone mai usato nel settore dell’<br />
illuminazione. La componentistica, parte<br />
essenziale del prodotto, è sempre di alta qualità<br />
ed affidabilità. La costruzione, il montaggio<br />
e l’assemblaggio elettrico vengono effettuati<br />
con sistemi e gestioni flessibili, controllate<br />
in ogni fase del ciclo produttivo, per<br />
ottenere un prodotto che corrisponda alle<br />
norme di sicurezza previste.<br />
Ecco perché si cura quasi maniacalmente,<br />
il settore della ricerca e lo sviluppo di<br />
nuovi prodotti, dove personale qualificato e<br />
aggiornato opera a stretto contatto con designer<br />
ed architetti. Per assicurare che i prodotti<br />
realizzati siano conformi ai requisiti<br />
specificati Fabbian Illuminazione, oltre ad<br />
essere certificata Iso 9001, dispone di un<br />
laboratorio interno Analisi Qualità riconosciuto<br />
dall’ IMQ ed anche in ambito europeo.<br />
Ma la Fabbian partecipa alle più importanti<br />
fiere del mondo e conta su una rete distributiva<br />
che copre, con 20 agenti in Italia e<br />
22 all’estero, tutto il mondo esclusa l’Africa.
A NASCE DAL DESIGN<br />
la lampada Cubetto<br />
Resana sede storica dell’azienda.<br />
I dipendenti, nell’unità produttiva di Castelminio<br />
di Resana, sono 70 ma l’indotto,presso<br />
aziende terze, si avvale dell’opera di una cinquantina<br />
di aziende della zona.<br />
Accanto alla Fabbian Illuminazione<br />
opera anche la Colorado srl che ha il compito<br />
della vendita al dettaglio nei punti vendita<br />
di Padova, Vicenza, Pradamano e naturalmente<br />
di Castelminio. Proprio in paese da<br />
quest’anno è stato rinnovato lo show room<br />
che dispone di una sala espositiva di 1000<br />
mq ed integra due elementi fondamentali, la<br />
forma ed il design, assi portanti dell’idea progettuale<br />
che permea tutti i prodotti di ultima<br />
generazione della ditta.<br />
Il percorso espositivo utilizza lunghi<br />
tavoli in vetro extra light su un pavimento di<br />
pietra gialla di Vicenza, alle pareti i pannelli<br />
in laminato ed acciaio sono intervallati da<br />
quadri in plexiglas satinato, retro illuminati<br />
da neon a colori. Una scala, infine, stabilisce<br />
il raccordo con la hall dell’azienda congiungendo<br />
il centro commerciale con quello produttivo.<br />
“In tal modo abbiamo valorizzato la sede<br />
istituzione dell’azienda, commenta Celeghin,<br />
mettendo in luce la cultura del design contemporaneo<br />
in un territorio di profonde tradizioni,<br />
alla cui fama contribuisce con una<br />
penetrante strategia di sviluppo.”<br />
Dopo questa nuova veste alla sede centrale<br />
della Fabbian quali sono gli obbiettivi<br />
in programma?<br />
Vogliamo rafforzare il marchio, il brand.<br />
aziendale perché diventi sempre più un<br />
punto di riferimento e rafforzare le caratteristiche<br />
dei prodotti con la continua ricerca<br />
innovativa. Ricerca ed innovazione sono i<br />
nostri caratteri distintivi ma abbiamo bisogno<br />
che vengano tutelati anche con un’apposita<br />
legislazione non solo in Italia ma anche<br />
nel mondo.<br />
LE AZIENDE<br />
DEI SOCI<br />
15
16<br />
PROGETTO<br />
STUDENTI<br />
RAGAZZI DA PREMIARE<br />
Non si può certo considerare una vera e<br />
propria borsa di studio, ma un contributo<br />
quello che il <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong> annualmente<br />
assegna (ed ormai da più di 15 anni) a quei<br />
ragazzi, Soci o figli di Soci, che si sono impegnati<br />
nello studio con risultati più che buoni.<br />
Sempre all’insegna del “dare poco a molti,<br />
e non molto a pochi”, nello spirito di una<br />
Banca di <strong>Credito</strong> Cooperativo.<br />
È come un dare la mano per congratularsi<br />
od una pacca sulle spalle per significare<br />
che il mondo degli adulti segue con attenzione<br />
ed incoraggia il lavoro di quegli studenti<br />
che s’impegnano ed ottengono risultati di<br />
rilievo.<br />
L’iniziativa del <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong> ha<br />
sicuramente un valore di per sé stessa. Basta<br />
vedere la soddisfazione dei ragazzi che, con<br />
giusto orgoglio, salgono il palco per ricevere<br />
il riconoscimento, ma ha ancor più valore se<br />
proiettata nel futuro prossimo venturo,<br />
appunto quando la preparazione e la formazione<br />
di questi ragazzi potranno contribuire<br />
a migliorare il livello di vita del nostro territorio.<br />
Ed è una bella soddisfazione per l’Istituto<br />
ritrovare molti di essi, passato qualche<br />
anno, tra i giovani operatori o tra i professionisti<br />
locali.<br />
Anche quest’anno, ed è senz’altro un<br />
buon segno, sono molti i premiati, per la precisione<br />
197, suddivisi tra i laureati (62), i<br />
diplomati (53) e gli studenti delle classi<br />
intermedie (82).<br />
S’impone qualche notazione, soprattutto<br />
in confronto con l’anno precedente:<br />
• sono sensibilmente aumentati i laureati<br />
(più del 20 %) e non solo per l’apporto dei<br />
primi laureati secondo il nuovo ordinamento;<br />
• sono più che triplicati i laureati usciti col<br />
massimo punteggio, 110 e lode, in gran<br />
parte provenienti dal nuovo ordinamento;<br />
• sono in leggero calo i diplomati (- 4) e gli<br />
studenti delle classi intermedie (- 5), a<br />
conferma che la scala di valutazione non<br />
si è sostanzialmente modificata;<br />
• anche la suddivisione tra i vari Istituti è<br />
rimasta tutto sommato invariata, con<br />
qualche incremento degli studenti degli<br />
Istituti Professionali e dei Licei Sperimentali<br />
e qualche ulteriore calo degli studenti<br />
del Classico, dell’Itis, di Ragioneria, e del<br />
Linguistico;<br />
• da segnalare, oltre ai 13 “maturi” con il<br />
100, qualche media di eccellenza conseguita<br />
dagli studenti delle classi intermedie,<br />
come quella di Alice Bittante dello<br />
Scientifico (9,2), di Camilla Spaliviero<br />
del Linguistico (9,3) e di Irene Menegon<br />
di Ragioneria (9,0).<br />
A tutti le congratulazioni del <strong>Credito</strong><br />
<strong>Trevigiano</strong>.<br />
Le premiazioni sono fissate per venerdì<br />
14 novembre, data ancora provvisoria perché<br />
subordinata alla disponibilità di alcuni piloti<br />
motociclisti. L’occasione, infatti,<br />
ci darà modo di fare assieme<br />
alcune riflessioni su<br />
un tema purtroppo di<br />
cogente attualità: i giovani e<br />
la circolazione stradale.
progetto giovani<br />
LAUREA<br />
Alfier Alberto Fanzolo Laurea in Fisica 110 e lode<br />
Basso Elisa Salvarosa Laurea in Economia<br />
e gestione Serv.turistici 110 e lode<br />
Bendo Luana Castelfranco V.to Laurea in Relazioni Pubbliche 110 e lode<br />
Bergamin Marianna Altivole Laurea in Lingue e Lett. Straniera 110 e lode<br />
Marcon Lucio Coste Laurea in Sc.Motorie 110 e lode<br />
Rampado Sileno Fanzolo Laurea in Lettere 110 e lode<br />
Ravazzolo Francesca Vedelago Laurea in Conservatorio 10 e lode<br />
Saretta Franco Fanzolo Laurea in Cons. Beni culturali 110 e lode<br />
Simionato Silvia Castelminio Laurea in Farmacia 110 e lode<br />
Trojetto Stefania Castello di Godevo Laurea in Sc.dell’educazione 110 e lode<br />
Zanetti Paola Vallà Laurea Fisioterapia 110 e lode<br />
Da Riva Francesco Montebelluna Laurea in Sc. Politiche 110<br />
Filippin Cristina Casella d’Asolo Laurea in Fisioterapia 110<br />
Fruscalzo Denis Caerano di S.Marco Laurea in Cons. Beni culturali 110<br />
Pierobon Paolo Montebelluna Laurea in Fisica 110<br />
Bortolon Alberto Salvarosa Laurea in Statistica e Informatica 107<br />
Bortolotto Lisa San Marco di Resana Laurea in Architettura 107<br />
Tombolato Alessia Castelfranco V.to Laurea Fisioterapia 107<br />
Scantamburlo Silvia San Marco di Resana Laurea in Informatica 106<br />
Bonora Vanio Caerano di S.Marco Laurea Sc.Infermieristiche 105<br />
Favarin Elena Treviso Laurea in Giurisprudenza 105<br />
Flora Elena Montebelluna Laurea in Ec.Aziendale 105<br />
Visentin Vally Casella d’Asolo Laurea in Lingue e Civiltà Orientali 105<br />
Pozzobon Carlo Vedelago Laurea in Disegno Industriale 94/100<br />
Bergamin Mauro Castelfranco V.to Laurea in Sc.Politiche 103<br />
Boin Mariaelena Cavasagra Laurea in Sc.dell’educazione 103<br />
Busnardo Enrico Altivole Laurea in Sc. Geologiche 103<br />
Masaro Nicoletta Caselle Laurea in Commercio Estero 103<br />
Michielin Marika Caerano di S.Marco Laurea in Psicologia 103<br />
Brollo Daniela Caerano di S.Marco Laurea in Lingue e Lett. Straniera 102<br />
Conte Maria Cristina Resana Laurea in Giurisprudenza 102<br />
Fogal Federica Caselle di Altivole Laurea in Giurisprudenza 102<br />
Pagnan Marcello Fanzolo Laurea in Architettura 102<br />
Zilio Massimiliano Treville Laurea in Ingegneria Informatica 102<br />
Cavallin Federico Fossalunga Laurea in Ingegneria Meccanica 101<br />
Danieli Alberto Caerano di S.Marco Laurea in Ec.commercio 101<br />
Duregon Alessandro Resana Laurea in Marketing e Gest.Imprese 101<br />
Gazzola Andrea Vedelago Laurea in Architettura 101<br />
Gastaldin Mauro Fanzolo Laurea in Commercio Estero 100<br />
Gemin Andrea Istrana Laurea in Ingegneria Edile 100<br />
Meneghello Massimiliano Vallà Laurea in Commercio Estero 100<br />
Perin Nadia Barcon Laurea in Sc.dell’educazione 100<br />
Stella Enrico Istrana Laurea in Ingegneria Informatica 100<br />
Volpato Barbara Piombino Dese Laurea in Ec.Aziendale 100<br />
Bonora Paolo Caerano di S.Marco Laurea in Ingegneria Informatica 99<br />
Comacchio Luciano Castelfranco V.to Laurea in Architettura 99<br />
Cremasco Michela Fossalunga Laurea in Economia e gest. Serv.turistici 99<br />
Nasato Francesco Cavasagra Laurea in Statistica e Informatica 99<br />
Santi Marco Caselle Laurea in Ec.Aziendale 99<br />
Busato Alberto Castelminio Laurea in Sc.dell’educazione 98<br />
Bertolo Alessandro Castelfranco V.to Laurea in Ingegneria Ambientale 97<br />
Campagnolo Federica Caerano di S.Marco Laurea in Sc.della Formazione Primaria 97<br />
Menestrina Marco Caerano di S.Marco Laurea in Ingegneria Informatica 97<br />
Cattapan Valentino Salvatronda Laurea in Ingegneria Informatica 62/70<br />
Cima Carla Montebelluna Laurea in Architettura 96<br />
Guidolin Roberto Vedelago Laurea in Ingegneria Meccanica 95<br />
Lajo Silvia Castelfranco V.to Laurea Relazioni Pubbliche 95<br />
Perin Silvia Fanzolo Laurea in Giurisprudenza 95<br />
Toscan Alessandro Monfumo Laurea in Ingegneria Civile 95<br />
Tosetto Serena Castelfranco V.to Laurea in Ingegneria 95<br />
Zampogno Rodolfo Montebelluna Laurea in Sociologia 95<br />
Zilio Caterina Altivole Laurea in Ec.Commercio 95<br />
LICEO SCIENTIFICO<br />
De Angeli Stefano Caerano di S.Marco 100<br />
Gallina Matteo Caerano di S.Marco 100<br />
Masaro Simonetta Villa d’Asolo 100<br />
Tonello Alberto Caerano di S.Marco 100<br />
Eduati Federica Vedelago 97<br />
Stangherlin Sara Castello di Godego 97<br />
Da Riva Chiara Montebelluna 95<br />
Merlo Matteo Altivole 95<br />
Zamperin Giampiero Fanzolo 91<br />
Mattara Genny S.Giorgio in Bosco 89<br />
Bianchin Mauro Cornuda 88<br />
Mardegan Andrea Fanzolo 86<br />
Martin Diana Salvarosa 86<br />
Scardellato Niccolò Altivole 86<br />
Bittante Alice Salvatronda 9,2<br />
Baù Alice Salvatronda 8,7<br />
Confortin Enrico Altivole 8,6<br />
Bortolotto Laura Cavasagra 8,4<br />
Filippetto Luca Barcon 8,3<br />
Visentin Anna Castelfranco V.to 8,2<br />
Roberti Paolo Vedelago 8,1<br />
Tonini Francesca Salvatronda 8,1<br />
Cadorin Dario Castelfranco V.to 8,0<br />
Minesso Elisabetta Montebelluna 8,0<br />
Soligo Martina Vedelago 8,0<br />
Tartaggia Andrea Maser 8,0<br />
Bolzon Riccardo Castello di Godego 7,9<br />
Bordin Michela Maser 7,9<br />
Gatto Damiano Altivole 7,9<br />
Marcon Francesca Castelfranco V.to 7,9<br />
Mardegan Chiara Fanzolo 7,9<br />
Morbiato Anna Piazzola sul Brenta 7,9<br />
Contarin Alice Riese Pio X 7,8<br />
Ganeo Mattia Coste 7,8<br />
Salomon Elena Castelfranco V.to 7,8<br />
LICEO CLASSICO<br />
Danieli Angela Caerano di S.Marco 100<br />
Sbrissa Chiara Castelfranco V.to 100<br />
Pandolfo Giada Cavaso del Tomba 8,8<br />
Bittante Beatrice Salvatronda 8,6<br />
Pellizzari Chiara Castelfranco V.to 8,3<br />
Signori Diana Altivole 8,3<br />
Sbrissa Maria Luisa Castelfranco V.to 8,0<br />
LICEO LINGUISTICO<br />
Sernaglia Francesca Biadene di Montebelluna 91<br />
Trevisan Elisa Piombino Dese 91<br />
Cadorin Giulia Castelfranco V.to 89<br />
Stecca Paola Albaredo 89<br />
Spaliviero Camilla Castelfranco V.to 9,3<br />
Simioni Alice Albaredo 8,6<br />
Ballan Anna Treville 8,2<br />
Poloni Erika Caerano di S.Marco 8,1<br />
Simeoni Giulia Riese Pio X 7,9<br />
Tempesta Lucia Vedelago 7,9
progetto giovani<br />
RAGIONERIA<br />
Carnio Barbara Vedelago 100<br />
Fantin Francesca Casacorba 100<br />
Furlan Alessia Caerano di S.Marco 100<br />
Munaro Valentina Castelfranco V.to 98<br />
Pastro Laura Vedelago 98<br />
Boin Luigi Cavasagra 97<br />
Bonora Edy Caerano di S.Marco 96<br />
Bordignon Alessio Vedelago 88<br />
Pastro Andrea Vedelago 87<br />
Borsato Monica Vedelago 85<br />
Menegon Irene Monfumo 9,0<br />
Brunetto Alessandra Maser 8,7<br />
Scremin Barbara Salvarosa 8,7<br />
Boin Annalisa Vedelago 8,6<br />
Battagello Gioia Montebelluna 8,5<br />
Boin Elena Vedelago 8,4<br />
Visentin Michele Caselle 8,4<br />
Civiero Giulia Vedelago 8,2<br />
Borsato Marco Castelfranco V.to 8,1<br />
Binotto Diego Barcon 8,1<br />
Porcellano Martina Loria 8,0<br />
Ceron Sara Trevignano 7,9<br />
Compostella Roberto Caselle 7,9<br />
Minotto Francesca Fossalunga 7,8<br />
Zamattia Enrico Asolo 7,7<br />
GEOMETRI<br />
Girardi Stefania Vedelago 86<br />
Visentin Marco Caerano di S.Marco 8,4<br />
ITIS<br />
Cattapan Davide S.Martino di Lupari 100<br />
Involata Nicola Vedelago 85<br />
Ganeo Nicola Villa d’Asolo 8,2<br />
Beraldo Giovanni S.Andrea O.M. 8,0<br />
Bortignon Luca Villa d’Asolo 8,0<br />
Bordignon Michele Vedelago 7,8<br />
ISTITUTO TURISTICO<br />
Binotto Luisa Barcon 93<br />
Donetto Consuelo Pederobba 90<br />
Berlese Marina Fossalunga 8,7<br />
Bamundo Antonio Cavasagra 8,5<br />
Durighello Martina Vedelago 8,3<br />
De Bortoli Madian Monfumo 8,2<br />
Melinato Eleonora Castelminio 8,0<br />
ISTITUTO ARTISTICO<br />
Pozzobon Nausica Caerano di S.Marco 100<br />
Pizzolato Edy Caselle 95<br />
Visentin Eva Caselle 92<br />
Marin Elisa Fossalunga 91<br />
Catteri Maria Teresa Salvarosa 90<br />
Mason Federica Caerano di S.Marco 86<br />
Mason Federica Cavasagra 85<br />
Torresin Maria Chiara Castelfranco V.to 7,9<br />
ISTITUTI PROFESSIONALI<br />
Libralato Francesca Albaredo 5º anno 100<br />
Pauletto Andrea Vallà 100<br />
Bortolotto Sabina Piombino Dese 98<br />
Parisotto Stefano Caerano di S.Marco 90<br />
Giannini Arianna Vedelago 88<br />
Zanettin Luca Vedelago 88<br />
Mason Alessandro Casacorba 85<br />
Visentin Francesca Fossalunga 85<br />
Zamprogno Alessandra Montebelluna 85<br />
Bilibio Simone Cavasagra 3º anno 98<br />
Dal Bello Cristina Vedelago 95<br />
Pozzobon Martina Vedelago 93<br />
Murarotto Chiara Treville 86<br />
Cescato Michele S.Vito 82<br />
Gatto Flavia Vedelago 8,6<br />
Valenti Alberto Riese Pio X 8,1<br />
Ballestrin Walter Vedelago 8,0<br />
Fasan Matteo Caerano di S.Marco 8,0<br />
Magaton Massimo San Floriano 8,0<br />
Marconato Silvia Vedelago 7,8<br />
Stangherlin Chiara Campigo 8,0<br />
Poloniato Marta Caerano S.Marco 7,9<br />
LICEI SPERIMENTALI<br />
Casagrande Alessia Caerano di S.Marco 96<br />
Calzavara Annalisa Treville 8,7<br />
Poloni Silvia Caerano di S.Marco 8,7<br />
Morlin Monica Villa d’Asolo 8,2<br />
Cesaro Paola Caerano di S.Marco 8,1<br />
Vendramini Laura Caerano di S.Marco 7,9<br />
Mazzocca Adriana Resana 7,8<br />
Gerolimetto Elisa Salvatronda 7,7<br />
Simeoni Margherita Vallà 7,7<br />
Zamperin Manuela Fanzolo 7,7<br />
CONSERVATORIO<br />
Campalani Marta Castelfranco V.to 8,3<br />
ISTITUTO AEREONAUTICO<br />
Zandonà Matteo Caerano di S.Marco 7,7
NUOVI E PIÙ STIMOLANTI<br />
TEMI PER I NOSTRI CONCORSI<br />
“Saperi e sapori nell’età della globalizzazione”<br />
Storia, cultura, tradizioni, nuove esigenze nei nostri consumi<br />
alimentari.<br />
Elaborati scritti o grafici o fotografici o prodotti multimediali o<br />
video<br />
Entro venerdì 2 aprile 2004<br />
“Cosa sognano i giovani:<br />
dal sogno ad occhi aperti all’incubo…”<br />
Messaggi sms (348 9280389)<br />
o lettera (destinatario a scelta, ma invio a Premio Russello,<br />
Banca di <strong>Credito</strong> Cooperativo di Vedelago)<br />
Aperto a tutti gli studenti delle Superiori della provincia di<br />
Treviso<br />
Entro il 2 aprile 2004<br />
Premi:<br />
LETTERA MESSAGGIO SMS<br />
1º € 500 € 400<br />
2º € 250 € 200<br />
3º € 150 € 100<br />
Premi:<br />
III° MEDIA SUPERIORI DOCENTE TUTOR<br />
1º € 500 € 500 € 250 buono libro<br />
2º € 400 € 400 € 250<br />
3º € 300 € 300 € 250<br />
Informazioni: Segreteria della Banca di <strong>Credito</strong> Cooperativo <strong>Trevigiano</strong>, Tel. 0423/701212<br />
19
20<br />
Domenica 7 settembre è stato<br />
inaugurato il nuovo centro culturale<br />
poli-funzionale di Caerano.<br />
All’interno dell’avveniristico edificio<br />
situato nel centro cittadino,<br />
la cui architettura forse stride un<br />
po’ con le forme tradizionali,<br />
sono stati ricavati spazi destinati<br />
ad ospitare la biblioteca comunale,<br />
la sede dell’associazione pensionati,<br />
altre stanze per le varie<br />
associazioni ed una sala riunioni<br />
per circa 80 persone.<br />
Tra il nuovo edificio e la brentella,<br />
che scorre accanto, ha trovato<br />
posto anche un delizioso giardino<br />
con alberi e fiori.<br />
La biblioteca, situata al primo<br />
piano, è molto luminosa e, grazie<br />
ad un arredamento essenziale ma<br />
accattivante, si rivolge particolarmente<br />
ai giovani che, oltre alla<br />
consultazione dei libri presenti,<br />
possono connettersi ad un<br />
importante circuito informatico<br />
che lega numerose biblioteche<br />
del territorio per soddisfare<br />
anche le esigenze più sofisticate.<br />
Al piano terra ci sono alcune<br />
salette dove, a rotazione, possono<br />
riunirsi i circa 50 gruppi di<br />
volontariato attivi a Caerano. La<br />
sala più vasta è invece occupata<br />
stabilmente dal circolo ricreativo<br />
anziani che hanno così la possibilità<br />
di trascorrere insieme il<br />
tempo libero, restando altresì a<br />
contatto col mondo giovanile e<br />
del volontariato.<br />
Ma a ribadire il valore della<br />
memoria, di cui gli anziani sono<br />
portatori esclusivi, pubblichiamo<br />
il discorso che la sig.ra Armanda<br />
Satragno Fava ha pronunciato<br />
per l’occasione, denso di ricordi<br />
come solo chi ha “vissuto” sa<br />
fare.<br />
Un ultimo pensiero, così come<br />
sottolineato dalle autorità politiche<br />
presenti all’inaugurazione,<br />
riguarda il fatto che in questo<br />
nostro nord-est, spesso dipinto<br />
come solo dedito a fare “schei”, si<br />
inaugura invece una struttura<br />
prettamente culturale, realizzata<br />
anche col contributo del <strong>Credito</strong><br />
<strong>Trevigiano</strong>.<br />
Enzo Bergamin<br />
INAUGURAZIONE<br />
DEL CENTRO AGGREGATIVO<br />
E DELLA BIBLIOTECA DI CAERANO<br />
“In qualità di vicepresidente del Circolo<br />
ricreativo pensionati, ringrazio le Autorità<br />
intervenute a questa manifestazione ed il<br />
Sindaco Prof. Guido Campagnolo, che tanto<br />
si sono adoperati per realizzare questo<br />
importante complesso, che comprende la<br />
biblioteca e un centro ricreativo per le persone<br />
di una certa età. Questo bel giardino, la<br />
piazzetta con la banca, i bar e i palazzi mi<br />
riportano indietro con la memoria a quello<br />
che era questo spazio nel ventennio fra le<br />
due guerre.<br />
Era il campo sportivo delimitato da una<br />
parte dall’ufficio postale, dalle scuole elementari<br />
e dall’alloggio della maestra Boz,<br />
che era un’istituzione per Caerano, dall’altro<br />
lato dall’abitazione e dall’ambulatorio del<br />
medico condotto. Ma diventava anche un<br />
luna-park, quando c’erano le sagre del<br />
paese.<br />
In quelle occasioni arrivavano i saltimbanchi,<br />
con il circo Zamperla, che noi ragazzi<br />
aspettavamo con ansia, soprattutto perché<br />
dal loro grammofono con altoparlante imparavamo<br />
tutte le canzonette.<br />
I primi film del cinema muto di Rodolfo<br />
Valentino li abbiamo visti qui sotto un<br />
tendone.<br />
Ma il massimo del divertimento era<br />
quando arrivavano Toni e la Zelinda, spingendo<br />
il loro carrettino pieno di marionette,<br />
coperte da un telo dal quale spuntavano le<br />
teste di Fracanapa e Arlecchino. Lo spetta-<br />
colo era sempre lo stesso: “L’amore delle tre<br />
melarance”, “Genoveffa “ e “II fomaretto di<br />
Venezia”.<br />
Ma Toni e Zelinda erano quasi sempre<br />
ubriachi, quindi nella recitazione la virtuosa<br />
Genoveffa pronunciava qualche battuta non<br />
proprio adatta al suo personaggio.<br />
II povero Fomaretto, poi, imprecava<br />
senza ritegno contro il Consiglio dei Dieci,<br />
che lo avevano condannato innocente.<br />
Per queste sagre, in paese, non allestivano<br />
allora stand con braciole e salsicce,<br />
pochi avrebbero avuto i soldi per comprarle!<br />
Sulle bancarelle vendevano invece i<br />
buzolai, grossi biscotti col buco, i parpagnacchi<br />
e la tiramolla.<br />
In un angolo di questo campo sportivo<br />
tuttofare, in una specie di garage, era custodito<br />
il carro funebre. Conteneva anche un<br />
grosso fornello dove cuocevano un pentolone<br />
di minestra, che ogni mezzogiomo i<br />
poveri andavano a prendere con il loro pentolino.<br />
La chiamavano la “bobba”.<br />
Per tre mesi d’estate, diventava anche il<br />
campo solare per i bambini. Qui si svolgeva,<br />
ogni sabato, il raduno dei Balilla, Piccole Italiane<br />
ecc. Tutti in divisa si marciava e si cantava.<br />
A noi interessava poco la politica. II<br />
ritrovarsi tutti insieme era per noi una festa.<br />
In conclusione questo spazio è importante<br />
oggi per la vita di Caerano, ma era<br />
molto, molto importante anche allora.<br />
Armanda Satragno Fava
I TESSARI ED I LORO<br />
CONTEMPORANEI...<br />
CHE SORPRESA!<br />
Di sicuro interesse e di notevole valenza culturale<br />
è la mostra (dal 20-9 al 23-11) dedicata,<br />
per felice iniziativa dell’Assessorato alla Cultura<br />
di Castelfranco Veneto, a Vittorio e Romolo Tessari,<br />
artisti nati a Castelfranco poco dopo la metà<br />
del 1800, ed alla pittura veneta tra Ottocento e<br />
Novecento.<br />
Una visita al Palazzetto Preti ed alla galleria<br />
del Teatro Accademico entro il 23 novembre s’impone<br />
ed è occasione per tornare a respirare aria di<br />
casa, per rievocare quella cultura figurativa ottocentesca<br />
che ha lasciato importanti testimonianze<br />
in molte nostre abitazioni.<br />
Una cultura di solida formazione accademica<br />
(nel caso di Vittorio), ma rinnovata nei temi,<br />
non più ancorati allo storico od al mitologico,<br />
perché aperta a tematiche sociali e di attualità in<br />
nome di un’arte intesa come espressione di vita e<br />
non più come cultura del passato. Fino a sfociare<br />
in esiti quasi fotografici (Romolo).<br />
Sono volti luminosi di giovani popolane o di<br />
donne borghesi o di vispi ragazzini o di sorridenti<br />
contadinelle a riportarci alla vita quotidiana del<br />
tempo, quasi tutti personalizzati, indagati nella<br />
loro realtà psicologica e sociale, al di là dei clichès<br />
standardizzati della ritrattistica di maniera. Sono<br />
certi interni di casolari o certi paesaggi fluviali o<br />
certi sfondi montani che ci richiamano l’ambiente<br />
del tempo, la campagna paludosa del Sile o la<br />
pedemontana dominata dal massiccio del Grappa.<br />
Sono scene di guerra, della Grande Guerra,<br />
a ricordarci la drammatica emergenza che<br />
segnò quei tempi e quelle generazioni<br />
(Romolo).<br />
Perché, nonostante gli anni di studio<br />
ed i prolungati soggiorni a Venezia, i Tessari<br />
furono soprattutto pittori di terraferma,<br />
tanto limitati sono i dipinti di soggetto<br />
veneziano o lagunare. In particolare Vittorio<br />
si tenne in continuo contatto con l’ambiente<br />
di Castelfranco, soprattutto con le<br />
famiglie dei Bordigioni, dei Marta, dei<br />
Colonna, suoi munifici committenti, e lasciò<br />
tracce importanti della sua opera negli affreschi<br />
di alcune cappelle private del Cimitero<br />
Comunale (di soggetto religioso), in una pala<br />
d’altare della chiesa di Barcon raffigurante<br />
S. Biagio ed in numerose collezioni private,<br />
specialmente in quella della Banca Popolare.<br />
Da ricordare anche il ciclo pittorico realizzato<br />
nella chiesa di Gambarare, paese parti-<br />
colarmente caro al mondo delle Casse Rurali, perché<br />
là venne fondata, circa 20 anni prima dell’opera,<br />
la prima Cassa Rurale cattolica.<br />
Ma Vittorio ebbe anche committenze più<br />
importanti, come quella di affrescare tre sale della<br />
Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, e partecipò<br />
alla Biennale di Venezia fin dalle prime esposizioni,<br />
con presenze costanti in altre mostre sia italiane<br />
che estere, occupando ben presto un posto di<br />
rilievo nella cultura figurativa dell’epoca. Accanto<br />
ai Ciardi, ad Alessandro Milesi, ad Ettore Tito, a<br />
Luigi Nono, a Noè Bordignon, ad Egisto Lancerotto,<br />
a Luigi Serena, a Cesare Laurenti ed a tanti<br />
altri artisti veneti dell’epoca (una sessantina),<br />
presenti in rassegna nello spazio espositivo della<br />
Galleria del Teatro Accademico.<br />
Il tutto, appunto, per non limitarsi solo ad<br />
un’erudita operazione di recupero dei due artisti<br />
castellani, quasi del tutto sconosciuti al grande<br />
pubblico, ma soprattutto per far conoscere ed<br />
apprezzare, anche attraverso le opere dei Tessari,<br />
la pittura veneta tra Ottocento e Novecento. E<br />
questa è vera cultura. Merito di Marco Mondi,<br />
curatore dell’esposizione, dell’Assessorato alla<br />
Cultura di Castelfranco, di quanti, enti pubblici o<br />
privati, hanno messo a disposizione le loro<br />
opere… e del <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong>, sempre più presente<br />
a sostegno delle iniziative più importanti e<br />
qualificanti.<br />
L.M.<br />
I NOSTRI<br />
ARTISTI<br />
21
22<br />
COME<br />
ERAVAMO<br />
“TUTI IN OSTARIA<br />
DA ’A JUDITA”<br />
È stata davvero una gradita sorpresa ritrovarsi<br />
in tanti, a teatro gremito, domenica 14<br />
settembre, al cinema “Sanson” di Vedelago,<br />
per assistere alla commedia in dialetto “El<br />
mondo ze tondo…e tuti pissa par i cantoni”,<br />
scritta da Lorenzo Morao ed interpretata dalla<br />
Compagnia del Piccolo Borgo Antico di Carpenedo.<br />
Il tradizionale repertorio del teatro veneto<br />
era solito proporci l’intramontabile ma<br />
conosciutissimo Goldoni o gli altri classici di<br />
fine ‘800 o di inizio ‘900. Quasi sempre scene<br />
e personaggi di vita veneziana o di ambiente<br />
borghese, almeno finchè il mondo contadino<br />
non ha fatto irruzione sulla scena soprattutto<br />
per opera di Nina Scapinello, indimenticabile<br />
autrice ed interprete di alcune fortunatissime<br />
commedie.<br />
La commedia di Lorenzo Morao ha proprio<br />
il merito di farci rivivere scene autentiche<br />
di vita vissuta nei nostri paesi di 50 anni fa.<br />
Non è facile per chi è abituato ai moderni bar,<br />
quasi tutti piuttosto anonimi e standardizzati,<br />
pensare a quella che poteva essere l’osteria di<br />
un tempo, vero fulcro della vita del paese, con<br />
i suoi personaggi caratteristici, soprattutto<br />
anziani (ora emarginati dai bar), le interminabili<br />
partite a carte, tra imprecazioni, densi<br />
fumi e vapori e canti o soliloqui di ubriachi.<br />
Perché, appunto, la vicenda è tutta<br />
ambientata in un’osteria e si sviluppa nel<br />
breve volgere di una domenica d’inverno.<br />
Un’osteria in cui tutti si conoscono e trovano<br />
modo di passare la giornata tra bevute di<br />
brulè, onbre e graspete (alle quali partecipano<br />
anche alcune donne di ritorno dalle funzioni<br />
religiose), discussioni semiserie, battute,<br />
prese in giro, canti e la finale irruzione degli<br />
sposi e dei nothadori.<br />
È tutto un alternarsi di personaggi caratteristici,<br />
da Madìo, “el mediator”, al Ceo, giovane<br />
sensa creansa, a Mosè, consigliere comunale<br />
che el te sciòca l’italiano, al Monsignore,<br />
parente della Judita (ed interpretato con convinzione<br />
dal parroco di Cavasagra), a Jijo,<br />
venditore di bajiji, caroboe, stracaganasse,<br />
chiuso nella sua tristezza, ad Àndoeo, sempre<br />
alto de acqua, a Toni, vedovo inconsolabile, col<br />
gastrico.<br />
Assicurano la continuità della vicenda<br />
Etore, che si atteggia a vecchio saggio ed autorevole<br />
(ma con scarsi risultati), e suo conpare<br />
Jache, l’emigrante che ga visto el mondo, rassegnati<br />
rappresentanti della vecchia generazione.<br />
Tutti ruotano attorno alla figura di Judita,<br />
l’ostessa, vedova di carattere forte e deciso, in<br />
grado di ribattere puntualmente alle provocazioni<br />
degli uomini.<br />
È lei che modera la conversazione, tempera<br />
gli eccessi di qualche personaggio, esprime<br />
la comprensione e la solidarietà del gruppo<br />
verso chi è più emarginato.<br />
L’affresco che ne esce è davvero rappresentativo<br />
di quel piccolo mondo che si esauriva,<br />
ormai da secoli, nel circuito ristretto casacampi-chiesa<br />
e osteria. Qualche fremito di<br />
novità, quale eco ancora lontano, veniva portato<br />
dai giovani, più attenti alle rinascenti<br />
esperienze cooperative (agricole e del credito)<br />
od indotti a cercare fortuna in città (le ragazze)<br />
od all’estero (i giovanotti).<br />
Si ride e si sorride con questi personaggi,<br />
con le loro piccole storie, con le loro battute<br />
divertenti e divertite, espresse nel dialetto di<br />
quei tempi, non contaminato, ricco di colore,<br />
dal linguaggio concreto e diretto, non uso a<br />
giri di parole ricercate od allusive.<br />
Ed un po’ alla volta ci troviamo coinvolti<br />
in quel mondo, ricco di suggestioni e di evocazioni<br />
che credevamo dimenticate. Ci accorgiamo<br />
come basti un nome, una parola, un’espressione<br />
per estrarre dal profondo della<br />
nostra storia ricordi ritenuti ormai sepolti nell’oblio.<br />
La sensazione è davvero piacevole. La<br />
avvertono anche gli interpreti, dilettanti nel<br />
vero senso della parola (cioè che si dilettano<br />
nel recitare), che, sentendo la partecipazione<br />
del pubblico, s’immedesimano sempre più<br />
nelle loro parti.<br />
Così si passano due ore, senza accorgersene,<br />
divertiti da quei personaggi che potrebbero<br />
benissimo essere i nostri padri o nonni,<br />
partecipi delle loro piccole-grandi vicende,<br />
vissute con grande dignità, semplicità, spirito
di sacrificio, senso di solidarietà ed, a fondamento<br />
di tutto, fede in Dio.<br />
“Gli spettatori tornano a casa davvero contenti”,<br />
commenta con soddisfazione don Florido,<br />
il parroco di Vedelago. “ Non solo perché<br />
si sono divertiti, ma anche perché hanno colto al<br />
di là delle battute e delle situazioni, il messaggio<br />
profondo dei nostri padri ed il senso ultimo della<br />
commedia. Non dobbiamo cercare la felicità<br />
chissà dove. Forse se riusciamo a limitare le<br />
nostre esigenze ed i nostri bisogni, se impariamo<br />
ad affrontare le difficoltà con umiltà e spirito di<br />
sacrificio, se accettiamo di aiutarci gli uni gli<br />
altri, allora sapremo anche apprezzare le piccole<br />
gioie della vita. Come appunto facevano i<br />
nostri vecchi. È stata proprio una serata impiegata<br />
bene”.<br />
Cos’altro aggiungere? Chi non ha visto la<br />
commedia, vada a vederla. È in programmazione<br />
nei prossimi mesi nei paesi vicini.<br />
don Lorenzo<br />
LA COMPAGNIA DEL PICCOLO BORGO ANTICO<br />
La Compagnia del Piccolo Borgo Antico è nata qualche mese fa a Carpenedo per iniziativa di Lorenzo Morao<br />
ed attorno alla sua commedia “El mondo ze tondo…e tuti pissa par i cantoni”. Per interpretarla l’autore ha<br />
cercato gente del posto o dei paesi vicini, digiuni di teatro e di palcoscenico, ma, per le loro esperienze ed i<br />
loro ricordi, in grado di immedesimarsi con i personaggi e le vicende di quei tempi (anni cinquanta). Il fine<br />
è quello di portare in scena la vita dei paesi della campagna trevisana con i suoi caratteri peculiari, i suoi<br />
personaggi, i suoi valori.<br />
Attorno alla Compagnia ruotano più di venti elementi, compreso il parroco, don Lorenzo, un po’ tutti, anche<br />
se in misura diversa, impegnati anche nei lavori di allestimento, montaggio e smontaggio della scena. Da<br />
veri dilettanti. Alla rappresentazione di Vedelago hanno collaborato:<br />
Marialuisa Callegarin Judita, l’ostessa<br />
Rino Nasato Jache, l’emigrante che ga visto el mondo<br />
Lorenzo Morao Etore, so conpare, mostacio de fero (o quasi)<br />
Ernesto Nasato Toni, vedovo inconsolabile, col “gastrico”<br />
Sante Pozzobon El Ceo, giovane “sensa creansa”<br />
Maria Pia Cavallin Bia, amica di Judita<br />
Eugenia Gallinaro Lussia,‘a femena de Àndoeo, altra amica<br />
Resy Pozzobon Joana, altra amica<br />
Paolo Frasson Madìo, el mediator, amico del Ceo<br />
Sergio Muzzo Mosè, consigliere comunale e “predicatore”<br />
Vittorio Furlan Àndoeo, sempre “alto de acqua”<br />
Franco Pozzobon Jijo, vende di tutto, anche la sua tristezza<br />
Don Lorenzo Piran El Monsignor, parente dea Judita<br />
Marco Monda Piero, el sposo, entrante e co ‘na testa de cavèi<br />
Maria Stella Pozzobon Angeìna, ‘a sposa, ben fata e pura tosa<br />
Savino Rebellato Angeo, el bolognese, cugnà de ‘a Angeina<br />
Pia De Liberali Jijota, ‘a femena de Jijo, sempre “allegra”<br />
Eugenia, Resy, Sante, Franco,Vittorio Nothadori<br />
Danila Pozzobon e Giuliana Basso recita, costumi, allestimento scenico, trucchi<br />
Rossella Morao rammentatrice<br />
Luigi Pozzobon montaggio e smontaggio scene<br />
Sandro Pozzobon impianto audio ed elettrico<br />
L’avvio dell’attività, però, non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato il sostegno<br />
del CREDITO TREVIGIANO e dell’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VEDELAGO.<br />
A Villa Benzi<br />
di Caerano<br />
il 6 dicembre<br />
ore 20.30<br />
23
24<br />
I SAPORI DELLA CASTELLANA<br />
ALLA FIERA DI VEDELAGO<br />
“È stato un successo, un grande successo! Puoi scriverlo<br />
a chiare lettere!”. È un torrente in piena Antonio Confortin,<br />
il “presidentissimo” della pro Loco di Vedelago,<br />
invitato a tracciare un bilancio della “Fiera dei Sapori e<br />
dei Prodotti della Terra”, manifestazione appena conclusa<br />
e fortemente voluta da lui e dalla Pro Loco.<br />
“Scrivilo pure, voluta a dispetto di qualche Istituzione<br />
locale, ma per fortuna sostenuta fin dall’inizio dal <strong>Credito</strong><br />
<strong>Trevigiano</strong> e dalle Latterie Trevigiane, che hanno creduto nell’iniziativa,<br />
e, a livello provinciale, soprattutto dalla Camera<br />
di Commercio e dai Coldiretti”.<br />
“Ed il pubblico vi ha dato ragione”.<br />
“Ma certo! Non poteva che essere così! Il pubblico dei<br />
consumatori vuole conoscere meglio le produzioni di un territorio<br />
come il nostro, rinomato per un patrimonio alimentare<br />
dalle tradizioni antiche. E noi in questa grande manifestazione<br />
abbiamo offerto l’occasione agli oltre 10.000 visitatori<br />
di vedere i prodotti, di gustarli e di portarli a casa”.<br />
“Più di 10.000 visitatori sono davvero tanti”.<br />
“Noi abbiamo distribuito più di 10.000 brochures ed<br />
alcuni espositori addirittura 13.000 confezioni del loro prodotto.<br />
Soprattutto la domenica pomeriggio si è assistito ad<br />
una ressa da stadio. Ressa tuttavia controllata grazie all’organizzazione<br />
e ad un attento studio degli spazi interni, cui<br />
hanno provveduto i miei più stretti collaboratori, in particolare<br />
Francesco Ramponi, Andrea Roncato, Franco Tommasini,<br />
Tiziano Stocco e Luigino Soligo, coadiuvati da tutta la Pro<br />
Loco, ai quali devo esprimere la mia più viva gratitudine”.<br />
“Pensi che la gran parte del pubblico abbia colto il messaggio?”.<br />
“Sicuro! Al di là della gratuità degli assaggi, molti<br />
hanno espresso la soddisfazione di vedere esposti in questa<br />
nostra grande vetrina una serie di prodotti locali di sicura<br />
qualità ed hanno sfruttato l’occasione per informarsi sulla<br />
provenienza delle materie prime e sulle tecniche di produzione.<br />
Tanto che poi non pochi volevano anche comprare i<br />
prodotti. Ma la nostra è una fiera, non un mercato”.<br />
“Ed i produttori?”.<br />
“Superate in fretta alcune incertezze e diffidenze iniziali,<br />
tutti i produttori (circa una ventina), constatata la<br />
serietà dell’organizzazione, hanno collaborato, hanno fatto<br />
squadra tra loro ed hanno sfruttato a dovere l’occasione per<br />
offrire il meglio di sé stessi. Alla fine hanno tenuto a manifestare<br />
la loro soddisfazione prenotandosi per la prossima edizione”.<br />
“Che si terrà ancora a Vedelago?”.<br />
“Senza alcun dubbio. E sarà ancora più grande e partecipata,<br />
perché anche gli increduli ed i diffidenti ormai si<br />
stanno ricredendo. Tra qualche giorno depositeremo il marchio<br />
della manifestazione”.<br />
“Quali i prodotti che hanno riscosso maggior interesse?”.<br />
“Direi un po’ tutti, dai saporiti formaggi delle Latterie<br />
Trevigiane gustati con i vini generosi e sinceri della Cantina<br />
Manera, dalla Birra della Barchessa di Villa Pola ai Bigoli<br />
Nobili del Pastificio Sgambaro, dalla pasta di mais del Mulino<br />
di Ferro allo Storione del Sile, dai prodotti del Panificio<br />
Quaggiotto alla Sopressa del Doge ed alla Porchetta dei Trecento<br />
dell’Associazione Suinicoltori del Veneto ed alla Carne<br />
Buona, Sana ed Italiana della Cooperativa Castellana, agli<br />
ortaggi di Campo Verde e ai prodotti di Green Garden. È<br />
stata una rassegna di alta qualità”.<br />
“Qualche aspetto da migliorare?”.
“Soprattutto la comunicazione e l’informazione. Si sarebbero<br />
potuti coinvolgere più produttori. Il convegno stesso della domenica<br />
(“Qualità e mercato della zootecnia trevigiana: dal territorio al<br />
consumo”), ad esempio, avrebbe sicuramente avuto una maggiore<br />
partecipazione. È da evidenziare maggiormente, inoltre, la valenza<br />
didattica della manifestazione, quest’anno colta solo da alcuni<br />
insegnanti che hanno portato in visita le loro classi con grande soddisfazione<br />
dei ragazzi”.<br />
Sulle ali dell’entusiasmo la mente dei “giovani” della Pro<br />
Loco è già proiettata sulla “Fiera dei sapori” del prossimo anno,<br />
che, parola di Antonio Confortin, sarà ancora più grandiosa.<br />
“Trasparenza e qualità in cambio di fiducia”<br />
È stato questo uno dei messaggi più importanti lanciati nel Convegno “Qualità e mercato della Zootecnia Trevigiana:<br />
dal territorio al consumo”, organizzato dalla Coldiretti provinciale in collaborazione con la Camera di Commercio e<br />
la Pro Loco nell’ambito della “Fiera dei Sapori”.<br />
Dalle interessanti relazioni tenute dai vertici della Coldiretti (Renzo Franco, Nazareno Gerolimetto, Faraon) e da<br />
illustri esponenti del servizio veterinario (Dr. Vincenti e Dr. De Rui) sono emerse alcune importanti considerazioni:<br />
• l’esigenza di collegare la produzione al territorio, di dare valore ed identità al prodotto locale per offrire adeguate<br />
garanzie al consumatore;<br />
• l’importanza strategica che il settore zootecnico, specie per i vitelli, gli avicoli ed i cunicoli, riveste in provincia di<br />
Treviso, sia a livello regionale che nazionale che europeo;<br />
• l’insicurezza del consumatore, sempre più sfiduciato e disorientato nella scelta dei prodotti, e la sua disponibilità<br />
a pagare di più la garanzia e la qualità;<br />
• le risposte che il settore è già in grado di offrire: prodotti tipici (soggetti purtroppo a pirateria agroalimentare sui<br />
mercati mondiali), garantiti e rintracciabili sia a livello di sistema che di prodotto, biologici (+ 10% l’incremento<br />
annuo della domanda), ecocompatibili nelle varie fasi della produzione;<br />
• la tolleranza zero sugli o.g.m., doverosa in assenza di assicurazioni scientifiche sugli effetti di tali biotecnologie,<br />
che per di più obbligherebbero ad una pericolosa dipendenza dai pochi detentori dei brevetti chimici e genetici.<br />
S’impone sempre più ed in tutti i comparti l’apertura di un dialogo franco e schietto con il consumatore che l’informi<br />
puntualmente su tutto il processo che porta dalla materia prima (o dalla nascita dell’animale) al prodotto finito.<br />
Un esempio di corretto rapporto con i clienti, illustrato in un breve e puntuale intervento dal Presidente Nazareno<br />
Gerolimetto, è quello della Cooperativa Castellana, che grazie alla fiducia meritata in 20 anni di attività, è riuscita<br />
nei tempi di mucca-pazza ad aumentare il fatturato del 30 %, appunto perché ha puntato sull’allevamento nostrano,<br />
controllato e certificato.<br />
25
26<br />
LA RISCOPERTA DI<br />
S. MAMANTE<br />
IL “GRANDE MARTIRE”<br />
Quasi nemmeno<br />
la noti la chiesetta<br />
di S.<br />
Mamante lungo il<br />
rettilineo che<br />
dall’ex-ristorante<br />
“Il Drago”<br />
porta alla<br />
Postumia e<br />
poi a Fanzolo,attravers<br />
a n d o<br />
appunto la<br />
borgata di<br />
S. Mama.<br />
Da lontano<br />
si nota<br />
appena la<br />
torretta<br />
dell’antico campanile spuntare<br />
tra le abitazioni e la vegetazione.<br />
Basta, però, soffermarsi sullo spiazzo<br />
antistante la cappella per cogliere subito la<br />
particolarità dell’edificio e l’importanza che<br />
riveste per la comunità. Le linee architettoniche<br />
molto semplici, le dimensioni contenute,<br />
la vegetazione circostante sono elementi tipici<br />
dell’oratorio di campagna. Fanno pensare a<br />
quello che doveva essere un tempo: un antico<br />
romitorio, luogo di preghiera solitaria,<br />
visitato di tanto in tanto da qualche pellegrino.<br />
Ci manca un rivolo di acqua sorgente o<br />
perlomeno un pozzo ed il quadretto sarebbe<br />
perfetto.<br />
La chiesetta di S. Mama non ha per fortuna<br />
subito le sorti di tanti altri edifici simili,<br />
più o meno abbandonati dall’incuria degli<br />
uomini. Si notano subito la pulizia del luogo,<br />
il buono stato dell’edificio, i segni di una<br />
cura continua, assidua, premurosa. Basta poi<br />
parlare con qualche abitante della borgata<br />
per capire cosa quell’edificio rappresenti per<br />
la comunità, vero punto di riferimento e centro<br />
di aggregazione per tante e tante generazioni.<br />
Si può, quindi, ben comprendere la decisione<br />
del Comitato della borgata di acquisire<br />
nuove e più approfondite conoscenze sulla<br />
storia dell’edificio e sul culto del Santo attraverso<br />
una ricerca affidata al prof. Lorenzo<br />
Morao, studioso di storia locale.<br />
Ma quella che si presentava una ricerca<br />
per forza di cose limitata a poche notizie, più<br />
che altro leggendarie, si è rivelata, invece,<br />
grazie alla paziente ed attenta indagine del<br />
ricercatore, una ricostruzione storica ricca di<br />
spunti interessanti e di autentiche “scoperte”.<br />
A partire dalle antiche origini dell’oratorio<br />
(la prima testimonianza risale al 1231),<br />
alla sua dipendenza dall’Abbazia di Nervesa<br />
(come la chiesa di S. Agata di Fossalunga e<br />
diversamente dalle altre chiese del Comune<br />
di Vedelago), per passare, poi, alla sua prima<br />
ricostruzione dopo la grande peste del 1630,<br />
alla sua costituzione come sede di un romitaggio,<br />
soprattutto nel ‘700, fino alla fusione<br />
delle attuali campane “in memoria della grazia<br />
ottenuta della liberazione dal morbo tifico”<br />
(1816-17), e poi al “radicale ristauro” del<br />
1861, con altare ed abside nuovi, al riscatto<br />
dalla funzione di lazzaretto (inizio ‘900), agli<br />
ultimi e decisivi lavori iniziati nel 1967, proseguiti<br />
con cadenza quasi annuale fino ai<br />
nostri giorni.<br />
Il tutto a riprova di un rapporto sempre<br />
più stretto e sentito tra chiesetta e comunità,<br />
rapporto che lungo i secoli ha trovato espressione<br />
nelle “vicinìe”, assemblee dei capifamiglia<br />
dove si assumevano le decisioni più<br />
importanti, come ad esempio le “cerche” per<br />
la raccolta di fondi ed i festeggiamenti nel<br />
giorno del patrono, che, già nel primo Ottocento<br />
si concludevano con “li sbari” dei mortaretti.<br />
È interessante constatare come le relazioni<br />
attuali con la parrocchia di Vedelago<br />
per certi aspetti siano simili a quelle evidenziate<br />
in un documento del 1686 (custodito<br />
nell’archivio parrocchiale dalla cura e dall’in-
telligente diligenza di Antonio Beghin) o<br />
come la comunità sia riuscita nel corso dei<br />
secoli a mantenere viva la devozione al<br />
Santo, superando le fasi ricorrenti del degrado<br />
e dell’abbandono, le rapine napoleoniche<br />
ed il tentativo di confisca degli annessi da<br />
parte del Regno Italico in forza delle “leggi<br />
eversive”.<br />
Ma ancor più sorprendente è senza dubbio<br />
la riscoperta di S. Mamante, la cui memoria<br />
sembrava ormai affidata nella coscienza<br />
collettiva a racconti più o meno leggendari<br />
ed attendibili. Partire da poche ed incerte<br />
conoscenze su un Santo, il cui nome<br />
(S. Mama) ed il cui patrocinio (puerpere e<br />
lattanti) suggeriva addirittura attributi femminili<br />
e scoprire, invece, sulla scorta delle<br />
testimonianze scritte di due Padri della Chiesa<br />
(S. Basilio e S. Gregorio Nazianzeno) come<br />
fosse divenuto già ad alcuni decenni dalla<br />
sua morte (275 d.C.) uno dei Santi più venerati<br />
di tutto l’Oriente, addirittura il “Grande<br />
Martire”, beh, è davvero un’ autentica sorpresa.<br />
Confermata dalla diffusione del suo<br />
culto, ben radicato in tutto il mondo ortodosso,<br />
dalle isole greche alle Meteore alla<br />
Penisola Calcidica, naturalmente alla Cappadocia,<br />
terra natale e di martirio del Santo, a<br />
Costantinopoli, alla lontana Georgia. Addirittura<br />
a Costantinopoli si contavano ben<br />
due santuari, un monastero, una chiesa, un<br />
palazzo ed altri quattro edifici civili dedicati<br />
a S. Mamante.<br />
E poi il successivo e rapido propagarsi<br />
del culto in Occidente, in particolare nella<br />
Francia centro-settentrionale, sulle vie<br />
misteriose della traslazione delle reliquie, per<br />
opera di monaci, missionari e pellegrini. Uno<br />
dei terminali più importanti di questi percorsi<br />
fu Langres, capoluogo lingonese del nordest,<br />
ai confini tra Borgogna, Champagne e<br />
Franca Contea. Là giunsero in secoli diversi<br />
ben tre reliquie, l’ultima delle quali, la calotta<br />
cranica, è tuttora conservata in un prezioso<br />
reliquiario. Di là il culto si diffuse in tutta<br />
la Francia.<br />
In Italia il culto di S. Mamante sembrava<br />
nella comune opinione essere limitato a<br />
qualche chiesetta di campagna o di collina,<br />
com’è vero per il territorio trevigiano (Vedelago,<br />
appunto, Ciano, Vittorio Veneto) e bellunese<br />
(Castion) . Ed invece quale sorpresa<br />
scoprire luoghi di culto dedicati al Santo a<br />
nord di Milano e nel Comasco e soprattutto<br />
nell’Appennino tosco-emiliano. Per non considerare<br />
poi le tracce della sua presenza a<br />
Venezia, Verona, Milano, Bologna, Ravenna,<br />
Pistoia, Lucca. Probabili “tramiti” del culto<br />
Aquileia, Ravenna, Venezia, che conserva<br />
tuttora nel convento di S.Maria della Fava la<br />
reliquia del piede del Santo.<br />
La devozione a S. Mamante ha assunto<br />
caratteri peculiari in Italia, dove veniva invocato<br />
soprattutto dalle puerpere e dalle<br />
mamme con problemi di allattamento. Ma il<br />
suo patrocinio veniva esteso ad altri bisogni<br />
primari, alla salute, ai raccolti, all’acqua. Ed<br />
il venir meno di tali bisogni spiega anche il<br />
declinare del culto del Santo.<br />
Non a S. Mama di Vedelago, dove il suo<br />
culto e la sua chiesetta continuano ad essere<br />
elementi fondamentali di aggregazione e di<br />
identificazione per tutta la comunità.<br />
L’interno della Chiesa di<br />
Santa Mama di Vedelago.<br />
Sotto: statua lignea di S.<br />
Mamante.<br />
CULTURA<br />
LOCALE<br />
27
28<br />
LE NOSTRE<br />
CAMPIONESSE<br />
UN’INCREDIBILE SERIE<br />
DI SUCCESSI<br />
“Campionesse, campionesse, ve<br />
ta in quel di Castelminio, nei pres-<br />
ne siete finalmente accorti che siamo<br />
si della famosa “motta”, sopra la<br />
campionesse?”. È un torrente in<br />
quale, dagli spalti dell’antico castel-<br />
piena l’entusiasmo di Gabriella<br />
lo, figurerebbe bene nella posa<br />
Bortolon, la “presidentissima”, par-<br />
della “castellana” dominatrice.<br />
don, la vice-presidente (“La presi-<br />
“Sono passati ormai vent’anni<br />
denza spetta al parroco, don Egidio”)<br />
da quando, qui a Castelminio, si è<br />
del G. S. Pattinaggio Artistico di<br />
iniziato a pattinare sulle rotelle.<br />
Castelminio, che, amichevolmente,<br />
ci rimprovera per la tardiva atten-<br />
Le Skating Angels<br />
Dapprima, così, a livello di semplice<br />
divertimento, sulla pista messa a diszione<br />
da noi riservata al “suo” piccolo-grande posizione dal circolo ANSPI. Poi, un po’ alla volta,<br />
Gruppo Sportivo.<br />
abbiamo cominciato a fare qualche spettacolo ed a<br />
Immagini di tifoni, di uragani, di cicloni s’af- partecipare a qualche gara. Finché, a partire dal ’96,<br />
follano nella mia mente. Tutti, non a caso, di nome abbiamo intrapreso una vera e propria attività agoni-<br />
rigorosamente femminile.<br />
stica ufficiale”.<br />
“Noi siamo G.S.P.A., conosci, no?Affiliati alla “Cioè… siete ormai alla caccia di titoli e di<br />
F.I.P. …ma sì, dai, alla Federazione Italiana Hochey medaglie”.<br />
e Pattinaggio…Guarda, ti faccio vedere la lettera di “Non proprio. Il nostro Gruppo è formato da<br />
congratulazioni del Presidente…hai sentito parlare, una quarantina di ragazze dai 3 ai 25 anni ed è in<br />
no, di Sabatino Aracu?”<br />
continuo incremento. Quasi una metà pratica il patti-<br />
Non c’è spazio per repliche. Mi accorgo tutto naggio a livello amatoriale e sono allenate da Valen-<br />
ad un tratto di trovarmi nell’occhio del ciclone… tina Bresolin e Francesca Volpato. Per loro organiz-<br />
di nome Gabriella.<br />
ziamo feste e spettacoli, in cui possono divertirsi ed<br />
“ No?Ma non conosci proprio nessuno! Almeno esprimersi senza un particolare impegno. Le altre,<br />
Luca Zaia lo conoscerai, no! Beh, anche lui ci ha allenate da Tiziana Fortuni e Maddalena Fortuni<br />
mandato le congratulazioni”.<br />
fanno agonismo, cioè si preparano a gare vere e pro-<br />
Tento di recuperare il filo del discorso. prie ed accettano di sottoporsi ad allenamenti abba-<br />
“Ah, bene…ma fammi capire…congratulazioni stanza duri ed impegnativi. Quattro e più alla setti-<br />
per che cosa?”<br />
mana”.<br />
“Ma perché siamo campionesse, non te l’ho “E dove? Sempre qui nella pista di Castelmi-<br />
detto! Campionesse regionali, nazionali ed anche nio?”.<br />
europee!”<br />
“No, qui restano solo le piccole. Le altre, pur-<br />
E riprende, un po’ meno concitato, il raccontroppo, devono ricorrere agli impianti di S. Marco,<br />
to di Gabriella, la “pasionaria” vedelaghese migra- Castelfranco o Godego”.
“Dove eccellete, nelle prestazioni singole od in<br />
quelle di gruppo?”<br />
“Certo curiamo molto la prestazione personale,<br />
indispensabile per qualsiasi impegno agonistico. E<br />
con ottimi risultati, visto che la nostra Chiara Dotto<br />
ha conquistato fresco fresco un titolo italiano ed Anna<br />
Torresin un titolo di vice-campionessa. Ma ci esprimiamo<br />
al massimo nelle prestazioni di gruppo, molto<br />
importanti per esaltare lo spirito di squadra. I nostri<br />
guppi-spettacolo, il Piccolo ed il Grande, da qualche<br />
anno ottengono sempre buoni piazzamenti ai campionati<br />
regionali e nazionali”.<br />
“Ma qual è la formazione di punta?”.<br />
“E me lo chiedi anche! Non hai mai sentito parlare<br />
delle Skating Angels, delle nostre ragazze che<br />
hanno trionfato su tutte le piste?”.<br />
Ritorna il “ciclone”.<br />
“Ma sì, dai, ormai i nomi di Lucia Bortolotto,<br />
Chiara Dotto, Sara Caon, Sara Torresin e Barbara<br />
Fabbian sono sulla bocca di tutti. L’anno scorso hanno<br />
sbaragliato il campo. Pensa: campionesse regionali a<br />
febbraio a Bassano del Grappa, nazionali a marzo a<br />
Bologna ed europee a maggio ad Hanau (Francoforte)<br />
in un crescendo entusiasmante. Il loro numero<br />
ispirato all’Egitto era davvero il più spettacolare.<br />
Grande merito di Tiziana, ma sì Tiziana Fortuni - ma<br />
dove vivi? non conosci proprio nessuno! - la loro allenatrice,<br />
che ha scelto sia musiche che coreografie”.<br />
Sono ammutolito. Per fortuna anche la<br />
“pasionaria” si prende una pausa per lasciar scorrere<br />
sulla TV le immagini e le armonie delle Skating<br />
Angels. Straordinarie!<br />
Scorro gli articoli dei giornali raccolti e gelosamente<br />
custoditi da Gabriella: “Gli angeli del pattinaggio<br />
verso i traguardi nazionali”, “Le Skating<br />
Angels trionfano ai campionati italiani”, “Le ragazze<br />
del pattinaggio regine d’Europa”, “In gara l’entusiasmo<br />
allo stato puro!”.<br />
“Bravissime, davvero. Ma come riuscite a tenere<br />
sui pattini, e per anni, 40 ragazze, a far loro affrontare<br />
sacrifici non indifferenti, a motivarle a dovere?”.<br />
“Non abbiamo una ricetta specifica. Innanzitutto<br />
con Bruna Mason, Renato Bortolotto, Claudio<br />
Caon e Roberto Fabbian siamo un gruppo di dirigenti<br />
che crede nell’importanza del volontariato e che è<br />
aiutato da tanti genitori. Fin dall’inizio abbiamo dato<br />
al nostro Gruppo un’impronta di serietà, abbiamo<br />
preteso dalle ragazze impegno, costanza e tenacia. In<br />
cambio abbiamo cercato di creare un ambiente sereno,<br />
in cui ogni ragazza è considerata come persona. E poi<br />
variamo la preparazione, offriamo anche corsi di<br />
danza e di teatro. Per tenere alto l’entusiasmo organizziamo<br />
feste, spettacoli, saggi e partecipiamo a<br />
gare, in modo da dare loro sempre nuovi stimoli”.<br />
“E come fate fronte agli impegni economici?<br />
Non saranno certo di poco conto, immagino”.<br />
“Con le quote mensili pagate dai genitori e con<br />
l’aiuto indispensabile di tanti sponsor”.<br />
E cita una serie di nomi di importanti ditte<br />
locali e poi l’Amministrazione Comunale di Resana<br />
e, dulcis in fundo, il <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong>.<br />
“Eh sì, mi conoscono tutti bene al <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong>.<br />
Prova a chiedere di quella rompiscatole della<br />
Gabriella. Si ricordano tutti di me, perché sono determinata<br />
nelle mie richieste ma so farlo anche in modo<br />
amichevole e cordiale. E soprattutto essere grata a chi<br />
ci aiuta”.<br />
Il “ciclone” si sta placando. Approfitto per<br />
accomiatarmi. Ci riesco solo dopo essermi impegnato<br />
di assistere al loro prossimo spettacolo il 26<br />
ottobre a Castelfranco. Così vuole Gabriella.<br />
Me ne vado accompagnato dalle magiche<br />
armonie delle “Skating Angels”. Davvero una piacevolissima<br />
scoperta che i nostri gruppi e le nostre<br />
comunità spesso ci riservano.<br />
Lorenzo Morao<br />
29
30<br />
Iginio Zago e Galliano Bortolon<br />
I NOSTRI<br />
CAMPIONI<br />
“Finalmente Iginio ha vinto una gara importante!”,<br />
sbotta felice e sorridente la signora<br />
Rina “Ormai mi ero rassegnata ai suoi piazzamenti,<br />
a considerarlo l’eterno secondo”. Iginio<br />
Zago, il marito, la lascia dire, con aria di contenuta<br />
soddisfazione, com’è nel suo carattere.<br />
“Eh, nei momenti importanti mi lascio prendere<br />
dall’emozione”, si giustifica.<br />
Ma non è stato così lo scorso primo di<br />
marzo, a Villorba, al campionato provinciale di<br />
“raffa e volo”, categoria D. In coppia con Galliano<br />
Bortolon, dopo aver superato la qualificazione<br />
al Dopolavoro Ferroviario di Treviso, ha<br />
sbaragliato il campo nella fase finale del torneo<br />
organizzato dalla Federazione Italiana Bocce.<br />
Ed è diventato campione provinciale.<br />
“Ho avuto anche la fortuna di trovare un<br />
bravo compagno, perché il rapporto di coppia, nel<br />
gioco di bocce, è un po’ come il rapporto matrimoniale”.<br />
“Avete, immagino, ruoli diversi”.<br />
“Sì, Galliano è il bocciatore, mentre io sono<br />
il puntatore. Un tempo facevo anch’io il bocciatore,<br />
ma da qualche anno mi trovo meglio nell’altro<br />
ruolo”.<br />
“Si può considerare una maturazione. Dall’impeto<br />
della bocciata alla calma riflessiva della<br />
puntata”.<br />
“Sì, è un po’ così. Il gioco delle bocce richiede<br />
tanta concentrazione ed autocontrollo. E forse<br />
con l’età ho acquisito qualcosa”.<br />
Già, l’età. Iginio è un insospettabile settantenne.<br />
“Il dottore mi ha detto che finchè gioco non<br />
mi verranno i dolori”.<br />
Ma quanto gioca il campione?<br />
“In media due volte la settimana più la<br />
domenica”.<br />
E da quanto tempo?<br />
“Ah, da cinquant’anni. Ho<br />
cominciato a livello di paese, di solito<br />
alla domenica. Poi un po’ alla<br />
volta ho partecipato a qualche gara<br />
e mi sono appassionato sempre<br />
più”.<br />
“La passione l’ha sempre<br />
avuta e continua ad averla”, interviene<br />
la moglie. “Si pensi che abitualmente<br />
porta con sé le bocce, in<br />
auto, anche quando va in chiesa”.<br />
CAMPIONI<br />
SI NASCE...<br />
O SI DIVENTA<br />
“Eh, il gioco delle bocce, oltre al benessere<br />
fisico, mi porta anche altri benefici. È distensivo e<br />
rilassante. E poi consente di trovare gli amici e di<br />
fare nuove conoscenze”.<br />
Il suo punto di riferimento è da decenni la<br />
bocciofila, un tempo la Trevillese, ora la Trevillese-Giorgione,<br />
dopo la fusione, una società di<br />
oltre 100 iscritti, che vanta alcune punte di diamante,<br />
come ad esempio Adriano Rossi.<br />
“Ora parrocchie e Comuni stanno allestendo<br />
nuovi campi da bocce, perché hanno capito<br />
l’importanza di questo sport per gli anziani e non<br />
solo”.<br />
“Vuol dire che ci sono anche giovani appassionati<br />
del gioco?”.<br />
“Certamente. Noi, proprio nella finale dei<br />
campionati, ci siamo trovati di fronte una coppia<br />
di venticinquenni”.<br />
“E cos’ha fatto la differenza?”.<br />
“Secondo me l’esperienza, ma anche l’abilità<br />
tattica, che è fondamentale. Capire i punti deboli<br />
degli avversari ed impostare il gioco di conseguenza,<br />
coprirsi le spalle, decidere al momento<br />
giusto se bocciare od andare a punto: sono queste<br />
le abilità che ti fanno vincere la partita”.<br />
“E quali sono le soddisfazioni che le bocce<br />
possono offrire?”<br />
“Principalmente quella di riuscire a dare al<br />
braccio ed alla mano i giusti comandi per realizzare<br />
lo schema che hai in mente. Con la massima<br />
concentrazione e la necessaria coordinazione. Se<br />
poi arrivano anche i risultati, beh, allora si giunge<br />
all’esaltazione. Tra poco saremo premiati dai<br />
Dirigenti della Federazione Provinciale. Sarà per<br />
noi un gran momento”.<br />
“Per non dire dei festeggiamenti con<br />
amici e parenti”, aggiunge la<br />
signora Rina “Io mi auguro che<br />
possa continuare per tanti<br />
anni… e magari vincere ancora”.<br />
È l’augurio che rivolgiamo<br />
anche noi ad Iginio,<br />
che, prima di lasciarci, ci<br />
esibisce la sua fiammante<br />
divisa di gioco e la sua<br />
inseparabile borsa, naturalmente<br />
targate “<strong>Credito</strong><br />
<strong>Trevigiano</strong>”.<br />
Lorenzo Morao
I VERI AMICI<br />
SI VEDONO DAL<br />
“CUORE”<br />
È proprio vero.<br />
Quando c’è qualcuno<br />
che nemmeno ti conosce<br />
e dimostra di prendersi<br />
cura del tuo<br />
cuore non può che<br />
essere un amico. E tale<br />
si dichiara ostentando<br />
l’appartenenza al “Club<br />
Amici del Cuore”. Del<br />
mio, del tuo, del suo,<br />
di tutti i cuori disposti<br />
ad entrare in sintonia<br />
con questa davvero<br />
benemerita Associazione.<br />
Propagandandola,<br />
sostenendola, partecipando<br />
alle sue iniziative<br />
d’informazione, di<br />
sensibilizzazione, di<br />
prevenzione. Come<br />
appunto fa l’Associazione<br />
di Castelfranco<br />
Veneto, che conta ormai un migliaio di Soci,<br />
suddivisi nei Comuni di Castelfranco Veneto,<br />
Vedelago, Resana, Loria, Crespano, S.<br />
Zenone degli Ezzelini, Godego, Riese e celebra<br />
proprio quest’anno il ventennale di fondazione<br />
(16 giugno 1983).<br />
Era naturale che un’Associazione simile,<br />
con queste finalità, con questo consenso<br />
sociale, si trovasse vicino, fianco a fianco,<br />
una banca locale, attenta al miglioramento<br />
delle condizioni di vita delle nostre comunità,<br />
com’è il <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong>. Da anni dura<br />
il rapporto di collaborazione, rapporto che,<br />
nell’occasione del Ventennale, si è concretiz-<br />
CECK-UP PER I SOCI<br />
zato in un’iniziativa<br />
che riteniamo particolarmente<br />
utile ed interessante:<br />
un check-up<br />
per la prevenzione<br />
delle cardiopatie offerto<br />
a tutti i Soci del <strong>Credito</strong><br />
<strong>Trevigiano</strong>.<br />
Domenica 25 ottobre<br />
a Caerano, presso<br />
la Casa del Giovane,<br />
per i Soci della Pedemontana.<br />
Domenica 16<br />
novembre, a Vedelago,<br />
presso il Cinema “Sanson”,<br />
per quelli della<br />
Castellana.<br />
Si tratta di un controllo<br />
della pressione,<br />
della glicemia, del colesterolo<br />
e del peso corporeo<br />
allo scopo di<br />
determinare il fattore di rischio cardiaco. Piccoli<br />
ma utili passi nel cammino della prevenzione.<br />
Obiettivo per il quale da tempo il <strong>Credito</strong><br />
<strong>Trevigiano</strong> sta lavorando, disponibile a<br />
contatti, intese, collaborazioni prima di tutto<br />
con gli enti preposti.<br />
Ed occasione anche per entrare in rapporto<br />
con gli “Amici del Cuore” di Castelfranco<br />
e con le loro iniziative<br />
di informazione, di<br />
assistenza e, perché no,<br />
di aggregazione, di<br />
socializzazione e di<br />
divertimento.<br />
Domenica 25 ottobre<br />
a Caerano<br />
Domenica 16 novembre<br />
a Vedelago<br />
PROGETTO<br />
SALUTE<br />
31
32<br />
STORIA<br />
DEL<br />
TERRITORIO<br />
CORNUDA...<br />
QUI PASSÒ UN PO’ DI STORIA<br />
DEL NOSTRO RISORGIMENTO<br />
Fino a 30 anni fa, la meta unica e desiderata<br />
di tutti i lunedì di Pasquetta era il santuario<br />
della Madonna della Rocca di Cornuda.<br />
Lo si raggiungeva a piedi, in bici, i più<br />
fortunati in vespa, da Caerano Maser Biadene<br />
Crocetta Covolo.<br />
Ma al santuario si saliva anche “per<br />
domandare la pioggia”, in pellegrinaggio, o<br />
nelle escursioni con il Grest o con i gruppi<br />
delle varie associazioni parrocchiali.<br />
A metà della salita, una sosta era d’obbligo,<br />
nello spiazzo del Monumento-Ossario,<br />
per sedere riposando sopra le ali dell’ aquila<br />
(e farsi una foto-ricordo) o per spiare dentro<br />
il sacello.<br />
Perché fosse stato eretto ed in onore di<br />
chi, nessuno sapeva e le versioni erano le più<br />
disparate e le meno veritiere. Difficile poi<br />
collegarlo con via 8-9 maggio, una della<br />
quattro principali di Cornuda.<br />
La battaglia di Cornuda: 8-9 maggio 1848<br />
Nel 1848 in Europa successe davvero<br />
“un quarantotto”!<br />
In Francia, deposto con una sommossa il<br />
re, venne ricostituita la repubblica e nell’impero<br />
austriaco degli Asburgo, cacciato il<br />
primo ministro Clemente di Metternich, salì<br />
al trono Francesco Giuseppe (futuro<br />
sposo…di Sissi).<br />
In Italia, ci fu un susseguirsi di “moti”<br />
liberali per ottenere governi costituzionali<br />
nel Regno di Sardegna, nel Granducato di<br />
Toscana, nello Stato Pontificio, nel Regno<br />
delle due Sicilie , a Venezia e a Milano invece<br />
per liberarsi dal dominio austriaco,<br />
impersonato dal maresciallo Radetzky , che<br />
aveva nelle città-fortezze del “quadrilatero”<br />
(Verona Mantova Peschiera e Legnago) i<br />
segni visibili della sua superiorità militare.<br />
Il re di Sardegna, Carlo Alberto, fu spinto<br />
a dichiarare guerra all’Austria e a lui ed al<br />
Piemonte si aggregarono molti volontari e<br />
reparti militari degli altri stati italiani, tra<br />
questi anche alcuni soldati dello Stato Pontificio,<br />
al comando del generale Durando.<br />
Le sorti militari del conflitto non furono<br />
favorevoli agli Italiani che conosceranno la<br />
prima terribile sconfitta di Custoza (23-25<br />
luglio 1848)<br />
E Cornuda?<br />
Ai primi di maggio truppe del generale<br />
austriaco Nugent scendevano in Italia per<br />
portare rinforzi al maresciallo Radetzky<br />
“assediato” nel quadrilatero.<br />
Avrebbero raggiunto Verona via Primolano<br />
o via Feltre-Pederobba? O via Conegliano?<br />
A fermare quei rinforzi militari austriaci,<br />
c’era il generale Durando, capo dei soldati<br />
pontifici, ed il generale Ferrari, comandante<br />
dei volontari, che stazionava a Montebelluna<br />
con uno squadrone di 100 dragoni a cavallo.<br />
Durando lascia Pederobba e va a Bassano;<br />
a Cornuda restano i pochi soldati del<br />
Ferrari.<br />
Nel pomeriggio dell’8 maggio a nord di<br />
Cornuda, dove la strada si restringe fra la<br />
Rocca e la collina antistante, i Pontefici fermano<br />
l’avanzata austriaca, ma nella notte si<br />
ritirano verso la chiesa. Fatale errore!<br />
L’indomani mattina presto gli Austriaci<br />
ricominciano a sparare per riprendere l’avanzata;<br />
il Ferrari spera nel ritorno delle truppe<br />
del gen. Durando. …Nell’attesa ordina ai<br />
dragoni a cavallo di attaccare per guadagnar<br />
tempo: al galoppo partono per un disperato<br />
assalto, ma, dopo l’iniziale sorpresa, sono<br />
ben presto decimati dalle fucilate degli Ulani<br />
assurgici. Ad Onigo pare arrivi un solo dragone<br />
e la carica ha termine.<br />
Perirono in quell’eroico assalto una quarantina<br />
di Pontifici, gli altri rimasero a terra<br />
gravemente feriti.<br />
L’Ossario ne conserverà i poveri resti.<br />
Ferrari a sera lascerà Montebelluna per<br />
Treviso, mentre il generale Nugent avrà libera<br />
la via per Verona.<br />
Per due giorni…la Grande Storia del<br />
Risorgimento Italiano sostò a Cornuda.<br />
In ricordo, la via: 8-9 maggio.<br />
Piero Facin
La Chiesa dei Frari<br />
PER CONOSCERE<br />
L’ARTE E LA CULTURA<br />
DEL NOSTRO TERRITORIO<br />
La Scuola di S.Rocco<br />
Ormai gli appuntamenti con i Soci ed i<br />
loro amici e conoscenti, in occasione delle<br />
visite culturali organizzate dal <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong>,<br />
sono entrati nei programmi di quanti<br />
avvertono l’esigenza di spendere un po’ del<br />
loro tempo libero per conoscere, scoprire o<br />
riscoprire i tesori d’arte e la ricchezza di testimonianze<br />
storiche che abbiamo a portata di<br />
mano, fuori di casa o nelle città vicine.<br />
Abbiamo cominciato sollecitati dalle<br />
mostre trevisane di Ca’ dei Carraresi per fare<br />
poi una doverosa puntata a Padova, alla Cappella<br />
degli Scrovegni e più recentemente<br />
un’altra a Possagno, alla Casa di Canova, alla<br />
Gypsoteca ed al Tempio.<br />
Certo è più facile organizzare visite a<br />
mostre ed eventi annunciati ed amplificati a<br />
dovere dal tam-tam pubblicitario, ma siamo<br />
sicuri di riuscire a creare un po’ alla volta, in<br />
un buon numero di Soci, attenzione e sensibilità<br />
verso le tante ricchezze culturali che il<br />
nostro territorio e più in generale il Veneto<br />
sono in grado di offrire. Non solo capannoni,<br />
appunto.<br />
Ci sembra che le premesse ci siano tutte:<br />
il successo delle iniziative finora proposte, le<br />
sollecitazioni da parte di numerosi Soci, l’esperienza<br />
organizzativa ormai collaudata.<br />
Tutto questo ha indotto il Consiglio di<br />
Amministrazione a preparare un programma<br />
di visite, non ancora del tutto definito, con<br />
scadenza più o meno mensile: una delle mete<br />
d’obbligo sarà Venezia, tanto vicina quanto<br />
sconosciuta nei tanti tesori che racchiude,<br />
con la possibilità di scegliere di volta in volta<br />
tra itinerari rinascimentali o settecenteschi o<br />
lagunari, tra antichi “squeri”e pomeriggi al<br />
caffè, ma visiteremo anche alcune ville del<br />
Brenta o le città murate, senza ovviamente<br />
trascurare le mostre del momento, “L’oro e<br />
l’azzurro” di Treviso, “Il Giorgione” dell’Accademia,<br />
“I Macchiaioli” di Padova, “Il<br />
Canova” di Bassano.<br />
C’è l’imbarazzo della scelta.<br />
Il <strong>Credito</strong> <strong>Trevigiano</strong>, banca locale attenta<br />
alla valorizzazione del nostro territorio e<br />
della nostra cultura, offre ai Soci, a condizioni<br />
di assoluto favore, queste interessanti<br />
opportunità di utilizzare il tempo libero.<br />
Programma<br />
• 18 ottobre: visita guidata alla Scuola di<br />
S. Rocco ed alla Chiesa dei Frari<br />
• 23 e 30 novembre: “L’oro e l’azzurro” a<br />
Ca’ dei Carraresi di Treviso<br />
• gennaio 2004: mostra di Giorgione alle<br />
gallerie dell’Accademia di Venezia<br />
• primi di febbraio: mostra de “I macchiaioli”<br />
a Padova<br />
• marzo: mostra di Canova a Bassano<br />
• aprile: itinerario settecentesco a Venezia<br />
Alcune opere esposte alla<br />
mostra “L’oro e l’azzurro” a<br />
Ca’ dei Carraresi di Treviso<br />
Il Tempio di Possagno<br />
33
La Fantastica Croci era del<br />
<strong>Credito</strong> Cooperativo<br />
Sempre di più. Sempre meglio. Partiti il<br />
primo anno da soli con poche centinaia di partecipanti,<br />
abbiamo il secondo anno coinvolto<br />
anche i soci della BCC di Monastier e del Sile, il<br />
terzo pure quelli della BCC della Marca (Orsago)<br />
e quest’anno addirittura la Federazione Veneta<br />
delle BCC. Quindi la nostra crociera è diventata<br />
la crociera del <strong>Credito</strong> Cooperativo Veneto.<br />
Una crociera eccezionale per l’itinerario proposto,<br />
uno straordinario viaggio tra i fiordi del<br />
Mare del Nord, al sole di mezzanotte, e per la<br />
nave scelta, la Costa Atlantica, magnifica e sorprendente,<br />
riservata in esclusiva (2.200 posti)<br />
per le BCC venete.<br />
L’occasione è davvero unica, anche per la<br />
presenza di Beppe Tenti, il mitico capospedizione<br />
di Overland, come amico, accompagnatore,<br />
animatore delle nostre giornate.<br />
Continua l’avventura…<br />
Mare del Nord<br />
e Fiordi Norvegesi<br />
sulla Costa Atlantica<br />
Al sole di mezzanotte,<br />
quando estenuati tramonti<br />
sfumano in albe senza fine…<br />
11 – 18 luglio 2004<br />
1.800 – 2.200 €<br />
Posti limitati
Ce n’è per tutti i<br />
gusti! Per chi vuole<br />
gustarsi un anticipo<br />
dell’estate, al caldo<br />
sole dei tropici, tra<br />
sabbie fini, acque trasparenti,<br />
fondali corallini e coloratissimi<br />
pesci, nel relax di un bellissimo villaggio<br />
turistico a cinque stelle, a prezzi imbattibili, ecco<br />
una proposta quanto mai allettante: una settimana al Sea-Club<br />
Sharm ad El Nabq.<br />
Tutto il villaggio sarà a disposizione nostra e dei Soci di<br />
alcune consorelle trevigiane, sempre sotto l’alto patrocinio di<br />
Beppe Tenti, nostromo dal sorriso rassicurante.<br />
J Al Sea-Club Sharm ★★★★★<br />
ë A meno di 700 € per i Soci<br />
‰ Pensione completa<br />
¸ Dal 27 marzo al 4 aprile 2004<br />
æ Partenza da Venezia o da Treviso<br />
Il Caldo Abbraccio di Sharm