amata da sempre - Figlie di Maria Ausiliatrice
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Cercare<br />
E un altro verbo: vanno<br />
a “cercare” quel<br />
figlio.<br />
Anche questo è un<br />
verbo importante<br />
della nostra vita:<br />
cercare.<br />
La vita come cercare.<br />
E a fare ancora<br />
più importante<br />
il verbo è<br />
che cosa cerchi.<br />
Se sei in cerca <strong>di</strong><br />
cose o <strong>di</strong> persone.<br />
Più <strong>di</strong><br />
cose o più <strong>di</strong><br />
persone? Perché<br />
cercare<br />
persone è il<br />
massimo. Ma<br />
anche a proposito<br />
<strong>di</strong> cercare, e <strong>di</strong> cercare<br />
“<br />
persone, succede un fatto sconcertante:<br />
ma quel figlio lo conoscevano o no? Come<br />
è possibile che per giorni lo ricerchino nei<br />
posti sbagliati? Famiglia <strong>di</strong> santi!<br />
Ebbene il mistero dell’altro eccede, eccede<br />
<strong>sempre</strong>, sta oltre, sta là dove, in prima battuta,<br />
tu non lo immagineresti. È <strong>da</strong> ricercare<br />
e rispettare. E trovano Gesù fermo.<br />
Loro si muovevano a per<strong>di</strong>fiato.<br />
Lui è là fermo, dentro, dentro nel tempio,<br />
e meglio ancora dentro un luogo più interiore,<br />
in cui lui deve rimanere: “Non sapevate<br />
che io devo essere nelle cose del Padre<br />
mio?”.<br />
È questo, vedete (sto <strong>di</strong>cendo una cosa<br />
che sembra ovvia ma è rivoluzionaria), è<br />
questo che decide se siamo “dentro” o se<br />
siamo “fuori”. Se siamo o no nelle cose <strong>di</strong><br />
Dio, nella volontà <strong>di</strong> Dio.<br />
ANNO LV MENSILE / GENNAIO FEBBRAIO 2008<br />
I suoi genitori si recavano tutti gli anni a<br />
Gerusalemme per la festa <strong>di</strong> Pasqua.<br />
Quando egli ebbe do<strong>di</strong>ci anni, vi salirono<br />
<strong>di</strong> nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi<br />
i giorni della festa, mentre riprendevano<br />
la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase<br />
a Gerusalemme, senza che i genitori se<br />
ne accorgessero. Credendolo nella carovana,<br />
fecero una giornata <strong>di</strong> viaggio, e<br />
poi si misero a cercarlo tra i parenti e i<br />
co noscenti; non avendolo trovato, tornarono<br />
in cerca <strong>di</strong> lui a Gerusalemme.<br />
(Luca 2,41-45)<br />
Scendere<br />
”<br />
Ultimo verbo <strong>di</strong> questa mia riflessione, è<br />
un accenno. La nostra traduzione <strong>di</strong>ce:<br />
“Tornò con loro a Nazaret”. Il testo greco<br />
<strong>di</strong>ce: “Scese con loro a Nazaret”. È la <strong>di</strong>scesa<br />
dell’incarnazione. Scendere dentro<br />
l’umanità significa anche scendere nel limite<br />
che connota tutti gli umani. I tuoi genitori<br />
non sono perfetti. Neanche <strong>Maria</strong> e<br />
Giuseppe lo erano. Scese con loro. Amare<br />
l’altro come è. Amarlo anche con i suoi limiti<br />
e le sue imperfezioni. Se no, non è<br />
amore. È amare i fantasmi, i nostri fantasmi.<br />
Questo figlio, questo Figlio <strong>di</strong> Dio, insegna.<br />
Insegna anche con il suo <strong>di</strong>scendere.<br />
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