cantiere Classis - Velaemare.com
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ase cantieri<br />
Due cani e una signora<br />
<strong>Classis</strong><br />
Lady Laura, Boxer e Segugio. Su questi tre modelli si articola la produzione<br />
della <strong>Classis</strong>, un'azienda che ha saputo progettare e costruire barche tenendo<br />
conto di due fattori: da una parte il design, la ricerca stilistica; dall'altra la<br />
tecnica e l'attenzione a produrre barche veramente marine.<br />
Il marchio simbolo del <strong>cantiere</strong> è di Epaminonda Ceccarelli. Un rostro romano,<br />
stilizzato, che prosegue il discorso " latino " del nome stesso: classis, uguale flotta. E<br />
la " flotta " di Godo, la cittadina romagnola dove sorge il <strong>cantiere</strong>, nasce nel '67 proprio<br />
con un'imbarcazione firmata da Ceccarelli, il <strong>Classis</strong> 26. " II 26 - racconta Gia<strong>com</strong>o<br />
Guerra, 32 anni, fondatore e titolare del <strong>cantiere</strong> - era un'imbarcazione che si<br />
presentava, allora, con delle linee estremamente nuove; <strong>com</strong>inciammo subito ad<br />
utilizzarla in regata, ottenendo grossi successi, <strong>com</strong>e quello della vittoria nella propria<br />
classe del Campionato dell'Adriatico ". Il <strong>cantiere</strong> produce il <strong>Classis</strong> 26 per 3-4 anni.<br />
" Per quel periodo - aggiunge Guerra - si trattava di una novità piuttosto notevole: era<br />
una barca in vetroresina. controstampata, e solo i francesi, in quegli anni, costruivano<br />
barche controstampate ". Di questo primo modello ne vengono prodotti una<br />
cinquantina di esemplari, mentre nel '69, sempre su disegno di Ceccarelli, il <strong>cantiere</strong><br />
romagnolo <strong>com</strong>incia a produrre una deriva, il <strong>Classis</strong> 12 Dingo. La barca, piuttosto<br />
veloce (non per niente Dingo è il nome di un cane della prateria), non trascura il<br />
mercato di coloro che in quegli anni si avvicinano per la prima volta alla barca a vela:<br />
adatta per i roulottisti, presenta dimensioni tali da poter essere facilmente sistemata<br />
sul tetto della macchina. La produzione del Dingo continua fino al '75:lo scorso anno,<br />
la <strong>Classis</strong> ne cede i diritti di produzione alla General Nautica di Milano.<br />
Boxer, Lady Laura<br />
AI Salone di Genova del '71 la <strong>Classis</strong> presenta il <strong>Classis</strong> 24 Boxer, anche questo<br />
progettato da Ceccarelli. Lunga 7 metri e venti, l'imbarcazione appare ancora oggi, a<br />
sei anni di distanza, estremamente valida. Larga 2,50 metri, con un dislocamento di<br />
1.650 chili e un'immersione di 1,50 metri, può portare sei persone ed ospitarne quattro<br />
in altrettante <strong>com</strong>ode cuccette. Fin dal momento della sua prima apparizione,<br />
l'immagine del Boxer è subito quella di una barca da crociera familiare. anche se<br />
ottiene lusinghieri risultati in regata, sia sui laghi sia in mare. La produzione di questa<br />
barca, <strong>com</strong>e si sa, continua anche oggi: si è ora arrivati ad un numero di esemplari<br />
che supera i cento.<br />
Due anni dopo la presentazione del Boxer, la <strong>Classis</strong> inizia la progettazione del<br />
<strong>Classis</strong> 35 Lady Laura, affidata al professor Nicola Belardi, che da questo momento<br />
inizia una proficua e duratura collaborazione con il <strong>cantiere</strong> di Godo. Architetto degli<br />
interni è per il Lady Laura Luciano Consigli. Ma vediamo <strong>com</strong>'è nata l'idea del Lady<br />
Laura. " Abbiamo condotto un'analisi di mercato a livello internazionale - spiega<br />
Guerra - da cui è venuto fuori il fatto che esisteva la richiesta per una grossa barca da<br />
crociera, che potesse ospitare <strong>com</strong>odamente due nuclei; familiari, ma nello stesso<br />
tempo che non raggiungesse le dimensioni del grande yacht troppo impegnativo. La<br />
barca doveva andare principalmente bene a vela, ma si doveva. anche poter contare<br />
su un motore sicuro e di giusta potenza. Si tratta, ormai, di un'idea affermatasi<br />
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ase cantieri<br />
<strong>com</strong>pletamente un po' in tutto il mondo, e penso che il Lady Laura sia stato il primo<br />
modello in Italia costruito con queste caratteristiche. All'inizio ci fu qualche piccola<br />
perplessità, ma solo a livello di Progettazione; una volta messo in produzione, non ci<br />
sono stati problemidi vendita. Oggi è il modello che occupa la fetta più grossa del<br />
nostro fatturato ".<br />
II Lady Laura, di cui sono stati costruiti sino ad oggi 38 esemplari, ha suscitato un<br />
notevole interesse sui mercati esteri, consentendo al <strong>cantiere</strong> di diffondere il proprio<br />
nome anche a livello internazionale. Una barca, si è detto, concepita anche per due<br />
famiglie. "Qualche anno fa - precisa Guerra - si è visto che da parte di una certa<br />
clientela andava maturando la tendenza all'acquisto di una barca da parte di due<br />
nuclei familiari, che evitavano così l'acquisto di due piccole barche di 7-8 metri. Il<br />
<strong>Classis</strong> 35, specialmente nella versione 2b, offre effettivamente la possibilità a due<br />
gruppi, a due famiglie, di vivere separati, senza darsi fastidio gli uni con gli altri. A<br />
permettere tutto questo, è la disposizione degli spazi interni che, conservando le<br />
tradizionali sette cuccette, prevede la presenza di due bagni, entrambi ad altezza<br />
d'uomo ". Ed è proprio la grande abitabilità, lo spazio, che caratterizza questa barca.<br />
Nel pozzetto, un ambiente molto tranquillo e sicuro, ben riparato anche quando c'è<br />
mare mosso, si può installare, quando si è ormeggiati, un tavolo per 8-10 persone.<br />
Sempre per vivere all'esterno, sulla tuga di prua troviamo un ampio solarium; il<br />
<strong>cantiere</strong> ha studiato dei materassini particolari, che vanno inseriti tra i due tientibene,<br />
dove ci si può stendere con tutta <strong>com</strong>odità. Un altro posto per prendere bagni di sole è<br />
sul tetto della cabina di poppa. Gli interni, ampi e confortevoli, hanno tutto il calore che<br />
può offrire il teak del Siam, il materiale che riveste tutti gli ambienti. " II Lady Laura, e<br />
per noi questa è una cosa molto importante - conclude Guerra - è inferiore alle quindi<br />
ha un'IVA del 18% e un domani, a livello fiscale, non sarà mai particolarmente colpito<br />
perché considerato ancora una, imbarcazione da diporto e non un grosso yacht ".<br />
Segugio<br />
Alla fine dello scorso anno (la. <strong>Classis</strong> ha <strong>com</strong>missionato al professor Belardi, dopo<br />
un'attenta analisi di mercato, la progettazione di un'imbarcazione di 8 metri e mezzo. Il<br />
<strong>Classis</strong> 81/2 Segugio, questo il nome (il <strong>cantiere</strong> continua a battezzare i propri modelli<br />
con nomi di cane, dopo il Dingo e il Boxer) della nuova barca, doveva avere<br />
caratteristiche molto precise: anzitutto molto veloce sotto vela, con un motore diesel<br />
entrobordo. Per ciò che riguarda gli interni, si è chiesto a Belardi di ricavare sei posti<br />
letto molto <strong>com</strong>odi, cucina separata e la possibilità di vivere, anche in porto, con tutti i<br />
<strong>com</strong>fort, cioè una dinette, per esempio, che potesse ospitare otto persone. Quindi<br />
grossissimi volumi interni, per offrire il massimo spazio a quella clientela che fino a<br />
qualche tempo fa poteva acquistare un dieci metri, e che oggi deve accontentarsi di<br />
imbarcazioni di dimensioni minori. " II nostro cliente potenziale - dice Guerra - è<br />
sempre il professionista che vuoi fare crociere, regate anche impegnative, con la<br />
propria famiglia. Un'attrezzatura di coperta, quindi, particolarmente curata: abbiamo<br />
scelto le case più prestigiose, <strong>com</strong>e Goiot, Barbarossa, Nemo, e, per gli antisdrucciolo,<br />
Treadmaster, che viene usato su tutte le barche più importanti. Anche gli interni<br />
(abbiamo un saloncino di 2 metri e 70, una cosa impensabile fino a qualche anno fa<br />
per una barca di queste dimensioni) sono stati seguiti con molta attenzione, con<br />
rifiniture in teak <strong>com</strong>e il <strong>Classis</strong> 35. Il Segugio sarà presentato ufficialmente al Salone<br />
di Genova; contemporaneamente il nostro importatore lo porterà a Dùsseldorf: proprio<br />
perché siamo sicuri che otterrà un buon successo anche all'estero ". Peraltro, il<br />
Segugio <strong>com</strong>mercialmente va già bene: ne sono stati venduti finora una decina di<br />
esemplari; quasi tutti i punti di vendita <strong>Classis</strong> l'hanno prenotato. E' un modello che si<br />
colloca in un mercato in crescita: quello costituito dalla clientela della barca a vela di<br />
medie dimensioni, in grado però di ospitare un nucleo familiare abbastanza numeroso.<br />
La <strong>Classis</strong>, che ha sempre cercato di curare in modo particolare gli interni delle proprie<br />
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ase cantieri<br />
barche (" ormai abbiamo belle case, belle macchine, è inutile trascurare gli interni delle<br />
barche " dice Guerra) ha affidato la progettazione degli interni del Segugio all'architetto<br />
Verlicchi, su indicazione del <strong>cantiere</strong>, ha studiato in modo particolare la collocazione<br />
della donna all'interno di una barca, e ha messo a punto tutti i possibili accorgimenti<br />
per facilitarle il <strong>com</strong>pito. " La donna - spiega Guerra - non deve fare la donna di<br />
servizio in barca: però questa è un'idea che si è andata diffondendo, tanto che le<br />
donne, oggi, si avvicinano difficilmente alla barca a vela. E' per questo che abbiamo<br />
inserito, in questo 8 metri e mezzo, una cucina con forno, così che si possa andare in<br />
crociera con dei cibi precotti, e cucinare con facilità; un ampio frigorifero, poi, permette<br />
di conservare il tutto senza problemi ".<br />
Stile <strong>Classis</strong><br />
II <strong>cantiere</strong> - a Godo ci tengono a sottolinearlo - produce tutto quello che viene messo<br />
nelle barche di propria produzione. " Non siamo assemblatori - sottolinea Guerra - ma<br />
costruttori del nostro prodotto, possiamo quindi dare una garanzia reale e risolvere con<br />
facilità (a questo proposito, .voglio ricordare che abbiamo un furgone attrezzato che<br />
arriva in tutti i porti in cui sono ormeggiate le nostre barche) qualsiasi problema dei<br />
nostri clienti ". Tutte le barche <strong>Classis</strong> nascono dalla fusione di due diverse<br />
esperienze: da una parte, quella degli architetti, ce provengono sempre da esperienze<br />
di arredi interni, e proprio per questo si riesce a dare un certo stile a tutti gli interni;<br />
dall'altra, quella del tecnico del <strong>cantiere</strong> - che è poi anche uno dei titolari, il signor<br />
Taschiero - il quale vede ogni particolare sotto il profilo marino, attento a che ogni cosa<br />
sia concepita per poter andare in mare con qualsiasi condizione di tempo. E' così che<br />
nascono barche adatte al crocierista.<br />
Arredi interni in cui i colori siano scelti attentamente, particolari di rifinitura con un<br />
moderno design; ma, al tempo stesso, mancanza di spigoli, facilità, di aperture, di<br />
controlli, di pulizia, impianti elettrici ed idraulici facilmente ispezionabili. Con questa<br />
idea è nato il Lady Laura, con questa idea sta nascendo il Segugio.<br />
L'organizzazione <strong>com</strong>merciale della <strong>Classis</strong> si basa su una rete di quindici rivenditori<br />
(in Italia, Germania, Francia e Svizzera), che <strong>com</strong>mercializzano - e sono in grado di<br />
offrire una adeguata assistenza tecnica - il Boxer e il Segugio. Per il <strong>Classis</strong> 35 Lady<br />
Laura la vendita e l'assistenza vengono condotte direttamente dal <strong>cantiere</strong>. Per finire,<br />
un accenno alla capacità produttiva del <strong>cantiere</strong>, che è di un Lady Laura al mese, 20-<br />
25 Boxer l'anno e (è previsione del <strong>cantiere</strong>) altrettanti Segugio.<br />
Pietro Corradini, "Nautica" N° 223, novembre 1980.<br />
L'intervista.<br />
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ase cantieri<br />
GUERRA: PUNTIAMO SULLA QUALITA' CON IL SEGUGIO 8 1/2<br />
Gia<strong>com</strong>o "Bibi" Guerra, 32 anni eppure è nella nautica da dieci anni. È uno degli<br />
imprenditori più giovani ma ha già accumulato, con il suo <strong>cantiere</strong> <strong>Classis</strong> di Ravenna<br />
una cospicua esperienza. Al salone sono esposti il Boxer 24, barca in produzione<br />
ormai da molti anni e che ha beneficiato di notevoli miglioramenti, il <strong>Classis</strong> 35 noto<br />
anche <strong>com</strong>e Lady Laura che viene presentato nella versione 2B, che sta a indicare<br />
una toilette <strong>com</strong>pleta anche nella cabina matrimoniale di poppa, ed il nuovissimo<br />
<strong>Classis</strong> 81/2 Segugio. Una barca, quest'ultima, di cui si parla da molti mesi e che<br />
avremmo voluto già presentare con delle fotografie, cosa che invece è stata<br />
impossibile perché la definizione di molti particolari ha portato via al <strong>cantiere</strong> più tempo<br />
del previsto. Il Segugio nasce tuttavia alla luce di una nuova impostazione del <strong>cantiere</strong>,<br />
vale a dire con concetti prettamente industriali. Per capire alcuni "perché" di questa<br />
nuova barca, ne abbiamo parlato con Bibi Guerra.<br />
Domanda - Allora, cos'è che ha richiesto tanto tempo nel varo del Segugio?<br />
Risposta - Due cose principalmente che non riguardano solo la barca ma tutto il<br />
<strong>cantiere</strong>. Innanzitutto vogliamo fare un prodotto industriale. Questo significa che la<br />
barca va studiata con cura in ogni minimo particolare perché cambiare "dopo" una<br />
linea di produzione avviata sarebbe antieconomico. Faccio solo un esempio: la barca<br />
sarà tutta controstampata internamente secondo tecniche che sono oggi adottate dai<br />
più grandi e qualificati cantieri nel mondo. Quindi tutti gli interni vanno definiti in ogni<br />
particolare. A questo proposito c'è da considerare che il Segugio è una barca che si<br />
presenta con degli interni degni di una barca da dieci metri e ciò ha richiesto molto<br />
tempo.<br />
D - E il secondo motivo quale sarebbe?<br />
R - È un discorso di qualità. Parliamoci chiaro: le barche costano care e probabilmente<br />
costeranno sempre più care. Fare una buona barca ed una cattiva barca costa più o<br />
meno la stessa cosa. Può costare di più lo studio e la definizione di un modello, questo<br />
si. E allora noi abbiamo optato per una produzione di alta qualità, che ripaghi il prezzo<br />
e costituisca un "valore sicuro" nel tempo, <strong>com</strong>e dicono i francesi.<br />
D - Può fare qualche esempio?<br />
R - Si, volentieri. Il concetto è quello di usare i materiali e gli accessori migliori sul<br />
mercato. Come motore abbiamo scelto il nuovo Volvo Sail con il piede della<br />
trasmissione che esce dalla carena: un motore sicuro di una grande casa affermata<br />
che costa più di altri motori che il mercato offre. La barca sarà fornita di molte<br />
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ase cantieri<br />
dotazioni, le faccio solo un esempio: daremo 4 verricelli Barbarossa a due velocità e<br />
un verricello ad una sola velocità. Bitte, aeratori eccetera della Goiot francese,<br />
antisdrucciolo in coperta Trademaster, vele Neil Pryde e via dicendo di questo passo.<br />
Tutti i prodotti scelti non per caso ma dopo lunga ricerca ed esame di quanto esiste sul<br />
mercato europeo e mondiale.<br />
D - In altre parole sarà una barca carissima?<br />
R - No, giudichi lei: noi vendiamo il Segugio a poco più di 21 milioni. Guardi cosa<br />
costano le altre barche di queste dimensioni e quello che hanno <strong>com</strong>e dotazioni e poi<br />
mi dica se è caro.<br />
Da "Forza 7" ottobre 1977.<br />
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