GALLEGGIANO ...AGGRAPPATI ALLE POLTRONE - Easy Byte
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OBIETTIVO<br />
INFORMAZIONE<br />
N° 6<br />
AGOSTO<br />
2010<br />
RinnovamentO<br />
Periodico di informazione locale • Tel. 349.8768933 • 339.6625683 • e-mail: obiettivo.rinnovamento@gmail.com • Distribuzione gratuita<br />
<strong>G<strong>ALLE</strong>GGIANO</strong><br />
...<strong>AGGRAPPATI</strong><br />
<strong>ALLE</strong> <strong>POLTRONE</strong><br />
SUL FILO DEL RASOIO<br />
Alzano soltanto il braccio<br />
destro nessun altro muscolo<br />
Pag. 3<br />
“PICCOLI” PROBLEMI...<br />
ANCORA NON RISOLTI<br />
Ma fate qualcosa!<br />
Pag. 5<br />
POLITICA<br />
SATIRA<br />
CULTURA<br />
SPETTACOLO<br />
TEMPO LIBERO<br />
LA PIAZZA RACCONTA<br />
Chi giunge ascolti l’eco<br />
dei vecchi passi sul selciato<br />
Pag. 11
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO OBIETTIVA-MENTE<br />
Ciciliano scuotiti<br />
Difficile opposizione tra le nebbie di un’Amministrazione... gassosa.<br />
L<br />
a maggioranza che governa attualmente il Comune di Ciciliano si sta rivelando, col passare del<br />
tempo, e sempre di più, qualcosa di surreale e assolutamente lontana dalla realtà e da qualsiasi<br />
forma di controllo. Sembra avere forma gassosa. Cerchi di stringere qualcosa o qualcuno, ma non acchiappi<br />
niente. Sindaco, assessori, super o semplici, consiglieri, segretaria comunale, si dissolvono e si<br />
ricompongono. Se si dovesse usare un’immagine per descrivere la situazione che stiamo vivendo, probabilmente<br />
la più appropriata è la nebbia. Qualcosa che c’è, che si vede e non si riesce a toccare, che lascia<br />
intravedere e al tempo stesso occulta e cela. E’ una situazione sempre più frustrante per una<br />
minoranza che viene sistematicamente tenuta all’oscuro di tutto e che non ha, purtroppo, strumenti<br />
legali concreti per “costringere” la maggioranza a dare segni di vita anche quando non è chiamata a<br />
votare in consiglio comunale dove da tempo “vince” per soli 7 voti a 6. Non illudiamoci. La situazione<br />
non cambierà. Potrà durare così anche per altri quattro anni. Purtroppo la eliminazione dei Comitati<br />
regionali di controllo (Co.re.co) ha svuotato le opposizioni di qualsiasi potere di intervento attivo<br />
e, al tempo stesso, favorito di fatto maggioranze apatiche e pasticcione come quella che attualmente<br />
guida Ciciliano. All’opposizione che resta di fare? Può tenere informati i cittadini su quello che succede<br />
in consiglio e su quello che riesce a sapere tramite le interrogazioni. Lo facciamo con il giornalino<br />
“Obiettivo rinnovamento” di cui abbiamo predisposto e distribuito in un anno sei numeri, con regolare<br />
cadenza. E’ un bell’impegno, intellettuale, tecnico ed economico. Continueremo. Lo abbiamo fatto<br />
denunciando alla Prefettura alcune anomalie e disfunzioni, in più occasioni e su diversi punti. Non<br />
abbiamo ancora avuto il piacere di una risposta. Aspettiamo duciosi che trascorrano i<br />
tempi biblici della burocrazia. Lo abbiamo fatto presentando alcune denunce alla Procura<br />
della Repubblica di Tivoli su alcune presunte o accertate irregolarità edilizie di cui<br />
a suo tempo abbiamo informato con manifesti la popolazione. Risposte? Fino ad ora nulla!<br />
Abbiamo predisposto e affisso manifesti, distribuito volantini. Risultati raggiunti? Nessuno.<br />
E la “gente”? Purtroppo non reagisce, pare indifferente. Il Comune si sta disfacendo,<br />
di fatto, nella apparente indifferenza della sua popolazione, giovane e meno giovane.<br />
Fatta salva, ovviamente, qualche rara eccezione. Non si avverte alcun soprassalto collettivo<br />
contro ciò che avviene sotto gli occhi di tutti. L’indignazione è diventata una professione<br />
di pochi. C’è da dire che quando questo avviene, quando l’indignazione resta in<br />
appalto a poche voci il segnale è quello del suono di una campana a morto, mentre servirebbe<br />
il suono delle campane a martello per segnalare al popolo un pericolo grave ed immediato<br />
per scongiurare il quale occorre l’impegno di tutti. Qualcuno dirà: vi state<br />
arrendendo? No, continueremo decisi sulla strada intrapresa, sperando in un risveglio imminente<br />
degli elettori. Ci basterebbe almeno una parte di quelli che ci hanno votato. Continueremo a stare con<br />
il ato sul collo della maggioranza. Continueremo a denunciare omissioni e ritardi. Terremo informati<br />
i cittadini di quello che accade e che riusciremo a sapere. Assicuriamo gli elettori che non ripeteremo<br />
l’errore che qualcuno di noi, insieme ad altri quattro giovani trentenni, commise quaranta anni<br />
fa lasciando campo libero a chi all’epoca guidava il comune con animo ed atteggiamenti podestarili,<br />
attivo e, purtroppo, pare, rivelatosi determinante anche in questa occasione. Errare è umano, perseverare<br />
è diabolico. Non bastavano i gli, anche i nipoti! All’epoca una generazione di giovani, che<br />
aveva deciso di impegnarsi per Ciciliano, fu di fatto costretta ad andarsene. E fu un errore. Oggi<br />
quell’errore non si ripeterà. Si è formato un piccolo gruppo che sta crescendo insieme. I giovani mettono<br />
l’entusiasmo e la loro preparazione tecnica, i meno giovani l’esperienza, ed insieme l'amore per<br />
Ciciliano. Allorquando si dovesse tornare al voto si faranno trovare preparati a raccogliere eventualmente<br />
il testimone. Sempre che gli elettori lo vorranno.<br />
I componenti il gruppo consiliare “Rinnovamento”<br />
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO<br />
è un periodico gratuito<br />
edito dalla lista civica Rinnovamento<br />
Per suggerimenti e segnalazioni scrivete a:<br />
obiettivo.rinnovamento@gmail.com<br />
Gli articoli non impegnano la Redazione,<br />
nè la Direzione Responsabile, ma i singoli autori.<br />
2<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Maurizio Canichella, Anna Cioffarelli,<br />
Paolo De Angelis, Federico Minorenti,<br />
Francesco Minorenti, Maria Teresa Minorenti,<br />
Antonella Orsini, Fabiola Poggi,<br />
Roberto Poggi, Roberto Timperi<br />
Stampato in proprio<br />
Chiuso in redazione il 02.08.2010<br />
Distribuzione interna<br />
OCCHIO<br />
Iniziative<br />
Sicuramente da ripetere<br />
Organizzato dalla redazione del<br />
periodico locale Obiettivo rinnovamento<br />
si è tenuto il giorno 12 giugno<br />
2010 un incontro pubblico con Piero<br />
Trupia sul tema: “La politica, cos’è,<br />
cosa non è, a che serve, come si fa,<br />
come muore, come rinasce”. Piero<br />
Trupia è un brillante ed accattivante<br />
oratore, linguista, cognitivista, filosofo<br />
del linguaggio. Ha fatto studi di<br />
matematica, logica ed economia. Nel<br />
corso dell’incontro, molto ben riuscito<br />
(la sala consiliare si presentava insolitamente<br />
al completo), Trupia ha<br />
parlato di politica in termini di forma,<br />
paradigmi, modelli. Sono<br />
stati affrontati argomenti<br />
quali comando/obbedienza,<br />
pubblico/privato,<br />
amico/nemico, soggetto/progetto/schieramento.<br />
Si è parlato di<br />
voto di appartenenza, di<br />
scambio, di opinione.<br />
Sono stati trattati argomenti<br />
quali privilegio, favoritismo,<br />
parentela,<br />
clientela. E molto altro. L’interessante<br />
iniziativa, che ha catturato l’attenzione<br />
dei presenti per poco meno<br />
di due ore, è terminata con il racconto<br />
di un modesto sogno del cittadino<br />
Trupia. Trattasi di un<br />
immaginario talk show in due scene.<br />
SCENA PRIMA<br />
politico di sinistra (minoranza) :<br />
“per questo angoscioso problema io<br />
farei così…”:<br />
politico di destra (maggioranza):<br />
“ma lo sai che non ci avevo pensato!”<br />
SCENA SECONDA<br />
politico di destra (minoranza):<br />
“per questo angoscioso problema io<br />
farei così…”:<br />
politico di sinistra (maggioranza):<br />
“ma lo sai che non ci avevo pensato!”<br />
Utopia? Oggi, in questo clima avvelenato<br />
sì. Domani chissà!!<br />
Trupia ha promesso di tornare. La<br />
prossima volta parlerà di economia.
È<br />
OBIETTIVO<br />
IN COMUNE RinnovamentO<br />
Sul filo<br />
del rasoio<br />
Alzano soltanto il braccio destro, nessun altro muscolo. Chissà che voce avranno...<br />
il secondo consiglio comunale<br />
dell’anno dopo quello del 5 maggio<br />
scorso durante il quale venne approvato,<br />
con 7 voti favorevoli e 6<br />
contrari, il bilancio preventivo del<br />
2010. La seduta prevede l’esame e<br />
l’approvazione del bilancio consuntivo<br />
2009. È ancora un giorno feriale.<br />
Chi lavora non potrà mai assistere<br />
alle sedute. Dovrà rassegnarsi o<br />
prendere un giorno di<br />
ferie. È una reiterata<br />
scelta di questa amministrazione“carbonara”,<br />
che preferisce il<br />
buio alla luce, l’opacità<br />
alla trasparenza. È e,<br />
temiamo, rimarrà, uno<br />
dei suoi tratti distintivi!<br />
Tutti i consiglieri e la<br />
segretaria sono presenti.<br />
Si comincia alle<br />
16,45. Dopo le solite<br />
schermaglie iniziali,<br />
veri e propri frustranti<br />
monologhi dei consiglieri<br />
del gruppo “Rinnovamento”,<br />
che<br />
cadono, come sempre,<br />
nel vuoto e nella indifferenza<br />
di tutti i membri<br />
della maggioranza, che<br />
si limitano a guardare,<br />
sempre più stupiti e<br />
mentalmente assenti questi loro dirimpettai<br />
inspiegabilmente loquaci, il<br />
sindaco passa all’ordine del giorno ed<br />
introduce l’argomento “esame ed approvazione<br />
del bilancio consuntivo<br />
2010”.<br />
In 43 secondi, cronometrati, esaurisce<br />
la pratica. Poi guarda verso il settore<br />
della opposizione, dall’altra parte<br />
nemmeno ci prova, e sembra dire:<br />
di Paolo De Angelis<br />
qualcuno ha qualcosa da dire? Seguono<br />
gli interventi dei consiglieri del<br />
gruppo “Rinnovamento” e di quelli<br />
degli “Indipendenti per Ciciliano”.<br />
Fanno domande specifiche, chiedono<br />
chiarimenti. Il Sindaco (assessore al<br />
bilancio nelle passate giunte) e<br />
l’assessore al bilancio in carica si<br />
mostrano impreparati, imprecisi,<br />
approssimativi. Si ascoltano espres-<br />
sioni quali “a naso”, “presumo”, “mi<br />
pare”. Si capisce che non solo non<br />
hanno studiato, ma neanche sfogliato<br />
l’importante documento. Invitano i<br />
consiglieri di minoranza che si mostrano<br />
più curiosi a rivolgersi al tecnico<br />
comunale che “gli farà vedere il<br />
computer”. Qualcuno propone: se è<br />
così rinviamo il consiglio, ci informeremo<br />
dal tecnico e poi riconvocherete<br />
un nuovo consiglio. Il sindaco, come<br />
al solito, intona il ritornello che conosce<br />
meglio: basta, ora votiamo. Si<br />
vota: 7 consiglieri sono contro il rinvio,<br />
6 sono a favore. Cinque dei sette<br />
consiglieri di maggioranza, continuano<br />
a tacere. Lo fanno dalla prima<br />
seduta. Che voce avranno? Si sveglieranno<br />
mai dal loro torpore? Al di<br />
fuori del braccio destro, alzato ogni<br />
tanto a comando, non<br />
muovono nessun<br />
altro muscolo!<br />
A questo punto, non<br />
avendo null’altro da<br />
dire né da discutere si<br />
vota l’intero bilancio.<br />
Risultato? Scontato.<br />
Sette lo approvano,<br />
sei lo bocciano.<br />
Possiamo presentare<br />
almeno qualche<br />
interrogazione? Non<br />
si può! Durante le<br />
“sessioni di bilancio“,<br />
dice il regolamento,<br />
non si<br />
possono presentare.<br />
Ora, poiché in tutto<br />
l’anno 2010 si sono<br />
fatti due soli consigli,<br />
entrambi sui bilanci,<br />
prima preventivo e<br />
poi consuntivo,<br />
chissà le opposizioni quando potranno<br />
presentare le loro (peraltro<br />
quasi sempre inutili e improduttive)<br />
domande. Ma quale mente fervida<br />
avrà concepito una norma così “stupida”<br />
per Comuni così piccoli? Se lo<br />
scopriremo ve lo faremo sapere. Se<br />
però qualche lettore ha notizie in proposito<br />
è pregato di informarci. Arrivederci<br />
alla prossima occasione.<br />
3
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO IN COMUNE<br />
Analizziamo<br />
il bilancio<br />
Questo il rendiconto consuntivo del 2009.<br />
Q<br />
uesta volta si tratta del Rendiconto<br />
dell’anno 2009 e più precisamente<br />
del “Conto Consuntivo” 2009<br />
all’ordine del giorno del Consiglio comunale<br />
avuto luogo lo scorso 12 luglio.<br />
E’ trascorso poco più di un anno dalle<br />
elezioni dei nostri Amministratori di Ciciliano,<br />
ed è utile fare una riflessione su<br />
quali risorse abbiano avuto nel 2009 e<br />
come le hanno utilizzate.<br />
Il rendiconto è quel documento formale<br />
che ha lo scopo di far conoscere<br />
attraverso le cifre che cosa è stato fatto,<br />
per che cosa sono stati spesi i soldi e<br />
perché. Uno strumento molto complesso,<br />
spesso di difficile comprensione<br />
per come si presenta, pieno di cifre e tabelle<br />
che messe lì ci trasmettono solo<br />
dei numeri senza nessuna spiegazione.<br />
Per questo motivo il bilancio deve essere<br />
accompagnato dalla relazione del<br />
revisore dei Conti (addetto ai lavori),<br />
che illustra la situazione economica del<br />
Comune mettendo in rilievo i punti critici<br />
per i conti comunali; e la relazione della<br />
giunta che illustra le scelte compiute<br />
nell’anno trascorso con le sue motivazioni.<br />
Rimane comunque una materia di<br />
difficile comprensione, in quanto le cifre<br />
son messe lì senza spiegazioni. Per<br />
questo è essenziale da parte degli Amministratori<br />
indicare attraverso le cifre<br />
del conto il cammino percorso, rilevare<br />
e spiegare i mezzi adoperati per compierlo<br />
e stabilire ed illustrare i risultati<br />
conseguiti nel 2009. Anche questo<br />
Conto Consuntivo è stato approvato<br />
come il precedente Bilancio Preventivo<br />
2010 sul filo del rasoio con i soli voti di<br />
7 su 6 contrari. Molte sono state le domande<br />
legittime all’assessore preposto<br />
e al Sindaco su diverse voci del bilancio<br />
sia da parte degli esponenti della lista<br />
Rinnovamento che dagli stessi consiglieri<br />
di maggioranza contrari. Purtroppo<br />
alle tante domande giustamente<br />
4<br />
di Anna Cioffarelli<br />
poste relative alle spese fatte, scelte di<br />
esclusiva competenza della Giunta, si<br />
rimandava alla mancata spiegazione da<br />
parte dei consiglieri al ragioniere comunale,<br />
come se fosse il compito di un impiegato<br />
comunale illustrare al Consiglio<br />
le politiche di bilancio degli attuali Amministratori.<br />
Qualche riflessione<br />
sulle cifre rendicontate.<br />
Le entrate certe su cui ogni anno il<br />
comune può contare sono quelle dei<br />
tributi pagati da tutti noi (ICI sulle seconde<br />
case, addizionale IRPEF,<br />
TARSU) che per il 2009 l’entrata è<br />
stata di<br />
euro475.793,00<br />
(circa 38.000,00 in<br />
più rispetto alle<br />
previsioni a seguito<br />
dell’aumento<br />
della pressione fiscale)<br />
di cui<br />
129.854,00 ICI;<br />
96.288,00 IRPEF<br />
e TARSU<br />
144.506,00 circa.<br />
Poi ci sono i trasferimenti<br />
dello<br />
Stato e degli altri<br />
Enti locali per funzioni<br />
demandate<br />
ai comuni ed infine<br />
altre entrate<br />
extratributarie (taglio<br />
boschi, alienazione<br />
di beni<br />
immobili, fitti, occupazione<br />
suolo<br />
pubblico, contravvenzioni<br />
ecc).<br />
Per il servizio di<br />
nettezza urbana le<br />
entrate coprono il<br />
67% della spesa<br />
ammontante a euro 213.136,00 con<br />
una differenza negativa di euro<br />
68.829,00 a cui il comune ha dovuto far<br />
fronte da altre entrate.<br />
Da un esame della parte dettagliata<br />
del bilancio composto da circa 100 pagine<br />
più le relazioni si notano scarsi<br />
contributi elargiti dalla Provincia e Regione<br />
per progetti del Comune; in particolare<br />
risulta un contributo di euro<br />
15.000,00 della Provincia per attività<br />
culturali di cui solo euro 4000,00 già<br />
incassate; un contributo Regionale per<br />
lo sportello psicologico di Euro<br />
25.000,00 ancora da incassare e altri<br />
piccoli contributi per il diritto allo studio<br />
e per i soggiorni estivi agli anziani di<br />
qualche migliaio di Euro. Buona parte<br />
delle spese e delle entrate sono state<br />
destinate alle spese obbligate di erogazione<br />
dei servizi essenziali, quali la<br />
nettezza urbana, il personale comunale,<br />
l’illuminazione pubblica, i servizi<br />
scolastici quali mensa e trasporto degli<br />
scolari, assistenza a scuola ecc. Per il<br />
resto non si intravedono per ora segnali<br />
di intervento sul piano dei lavori<br />
pubblici fermi da diverso tempo e l’inizio<br />
di altri promessi sul programma
elettorale. Nel prospetto riassuntivo<br />
delle Entrate Correnti balzano agli<br />
occhi i campi con zero Euro li dove più<br />
sarebbe stato necessario l’intervento<br />
dei nuovi amministratori. Da quanto<br />
emerge dal prospetto riassuntivo<br />
delle spese, per lo sport e ricreazione,<br />
turismo, servizi produttivi e<br />
sviluppo economico non risultano<br />
interventi di spesa effettuati. Soltanto<br />
per la cultura risultano spese<br />
una somma di Euro 19.836,00. Non<br />
abbiamo potuto desumere elementi<br />
per conoscere in dettaglio per che<br />
cosa di culturale siano state impiegate<br />
tali somme (in quanto non c’è stata l’illustrazione<br />
delle cifre in sede di Consiglio).<br />
Solo per la biblioteca risulta<br />
impegnata una somma di euro 500.<br />
Nessun contributo risulta elargito dall’Unione<br />
Europea che pure per i piccoli<br />
paesi come Ciciliano sarebbero disponibili<br />
diversi fondi a vario titolo. Un capitolo<br />
a parte meriterebbe l’analisi dei<br />
residui attivi e passivi, in quanto risultano<br />
somme riferite agli anni 2008 e<br />
precedenti fino al 2003 mai incassati<br />
per un totale di euro 3.830.915,00.<br />
Solo di competenza del 2009 i residui<br />
sono stati di euro 1.069.162,00 per un<br />
totale di euro 3.898.194,00<br />
I residui passivi riferiti gli anni 2008 e<br />
precedenti sono di euro 3.963.313,00<br />
a cui vanno aggiunti per l’anno 2009<br />
euro 973.097,00 per un totale al 31 dicembre<br />
2009 di circa euro<br />
4.080.769,00. Risulta una differenza in<br />
negativo di euro 128.575,00 per cui<br />
l’avanzo di Amministrazione va vincolato<br />
al fine di ripristinare il necessario<br />
equilibrio.<br />
Non esiste per Ciciliano il conto<br />
del patrimonio poiché non esiste un<br />
inventario dei bene immobili, mobili<br />
e di proprietà. Cosa molto grave per<br />
cui il Revisore ha invitato gli Amministratori<br />
a predisporre gli atti necessari<br />
per poter addivenire all’inventariazione<br />
dei beni patrimoniali. Se non<br />
sappiamo di quali beni disponiamo è<br />
difficile sapere se questi beni stanno<br />
producendo reddito oppure siano entrati<br />
o usciti a qualunque titolo. L’anno<br />
2009 si è chiuso con tanti problemi ancora<br />
da affrontare e il 2010 volge già a<br />
metà. Speriamo solo di non doverci ritrovare<br />
strada facendo per gli anni a<br />
venire e scoprire che viviamo nel<br />
paese delle favole.<br />
D<br />
OBIETTIVO<br />
IN COMUNE RinnovamentO<br />
“Piccoli” problemi...<br />
...ancora non risolti<br />
Partiamo dal basso, così possiamo solo salire in alto!<br />
opo che negli ultimi due consigli comunali<br />
ci siamo immersi in conti e<br />
conticini che compongono il bilancio -<br />
strumento fondamentale per la strategia<br />
politica di una amministrazione - vorrei<br />
sottoporre ai nostri amministratori alcuni<br />
quesiti un po’ più “terrestri”. Gli stessi<br />
quesiti che cittadini di un paese di 1400<br />
persone rivolgono a me, come consigliere<br />
comunale, esigono risposte.<br />
Dopo che per troppo tempo abbiamo<br />
lasciato il paese in mano agli animali domestici,<br />
ora che il problema randagismo<br />
sembra sia parzialmente risolto, il paese<br />
è da tempo infestato da altri animali: le<br />
“soreche”! Sì, cari compaesani, per chi<br />
non se ne fosse accorto il centro storico<br />
(per alcuni questo sconosciuto!) è totalmente<br />
invaso da questi simpatici animali.<br />
Non è forse il caso di intervenire in modo<br />
efficace? Ne viene ucciso (dai più coraggiosi...)<br />
uno al giorno, e sono state raccolte<br />
anche firme di cittadini che<br />
chiedono un’intervento.<br />
Il maltempo quest’anno ha fatto da padrone,<br />
e purtroppo molta immondizia si è<br />
accumulata sui tombini (specialmente in<br />
zona selciata) impedendo il normale deflusso<br />
delle acque. Questo problema ha<br />
inevitabilmente contribuito a procurare allagamenti<br />
di cantine ed abitazioni in corrispondenza<br />
del piano stradale.<br />
Possiamo provvedere ad effettuare delle<br />
pulizie visti i continui temporali che in<br />
estate si susseguono quotidianamente?<br />
A che punto è la messa in sicurezza<br />
del nuovo teatro comunale Agata Lanciotti?<br />
I vandali iniziano a farsi vedere.<br />
Scritte sono comparse sulle gradinate e<br />
a ridosso del vecchio<br />
Roma club. Evitiamo<br />
che ne prendano total-<br />
di Federico Minorenti<br />
mente possesso.<br />
Possibile che in un anno di amministrazione<br />
non siamo riusciti ad eliminare<br />
le scritte che qualche imbecille ha fatto<br />
nella nostra scuola e che non fanno fare<br />
bella figura all’ingresso del paese?<br />
Il vecchio parco giochi (con la sua palestra<br />
polivalente di 25 metri quadri) non<br />
esiste più. La natura selvaggia ha fatto il<br />
suo corso, ha invaso tutto lo spazio e si<br />
è sostituita alla pulizia che, con tanta fatica,<br />
era riuscita a fare Simone. Quando<br />
potremo vedere i nostri bambini tornare a<br />
giocare nel nostro parco giochi?<br />
In caso di calamità naturale ogni paese<br />
deve avere uno spazio aperto dove poter<br />
montare tende e l’occorrente. Anche Ciciliano<br />
ce l’aveva. Ho usato il passato<br />
perché la natura si è ripreso ciò che noi<br />
non siamo riusciti a mantenere “libero”.<br />
Come dire, la natura ha preso possesso<br />
della nostra unica “via di fuga”.<br />
Altro problema evidente a tutti: le<br />
buche. Possibile che ci siano voluti mesi<br />
per riparare la buca fuori la casa comunale?<br />
E tutte le altre buche? E tutte le<br />
strade distrutte da lavori forse fatti male?<br />
Illuminazione pubblica: il centro storico<br />
(sempre di più questo sconosciuto per alcuni)<br />
è rimasto mesi con le lampade fulminate<br />
(ma naturalmente non solo il<br />
centro storico). Più volte avvisati gli amministratori,<br />
questi hanno provveduto altrettante<br />
volte ad inviare comunicazioni e<br />
fax alla società che si occupa di gestire<br />
l’illuminazione pubblica senza ottenere risultati.<br />
Possibile che non esista un<br />
mezzo (forse ci vuole la letterina di qualche<br />
avvocato?!) che permetta di velocizzare<br />
tali operazioni? Un<br />
paese non può e non<br />
deve rimanere ostaggio di<br />
Enel.<br />
Si potrebbe continuare,<br />
sono piccole cose, però<br />
fanno parte della quotidianità.<br />
Mi piacerebbe che<br />
Nuove scritte<br />
apparse sul muro<br />
del Centro Sociale<br />
e del vecchio<br />
Roma club.<br />
l’amministrazione ci rispondesse,<br />
e che risolvesse<br />
almeno questi<br />
piccoli problemi esposti.<br />
Partiamo dal basso, così<br />
possiamo solo salire in<br />
alto. Sono fiducioso.<br />
5
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO IN PAESE<br />
Liberiamoci<br />
Quindici mesi di Amministrazione nulla è cambiato. Siamo rimasti a “ieri”<br />
I<br />
nizio del 2009, c’è da rinnovare l’Amministrazione<br />
a Ciciliano. Due opposti<br />
schieramenti si danno battaglia, si fa per<br />
dire poiché quelli di Ambiente-Sviluppo-<br />
Solidarietà chi li ha mai visti e sentiti in<br />
campagna elettorale, non un comizio,<br />
qualche manifesto, ma tanto troppo silenzio.<br />
Come del resto in questi ultimi 15<br />
mesi. La lista civica “Rinnovamento”<br />
cerca di strappare il paese dalle mani di<br />
un’amministrazione che già nei 10 anni<br />
passati era al governo (chi afferma il contrario<br />
mente) ma ahinoi per un pugno di<br />
voti non ci riesce.<br />
Sono passati ormai quindici mesi dalla<br />
famosa frittata e nulla è cambiato, anzi.<br />
Se vogliamo essere puntigliosi i problemi<br />
si sono amplificati. Sono costretto a ripetere<br />
tutto quello che abbiamo scritto in<br />
questi numeri del giornale. Un articolo recitava:<br />
“È già ieri” stando proprio a sottolineare<br />
il filo sottile che legava l’attuale<br />
amministrazione a quella uscente. Stessi<br />
personaggi e stessi modi di pensare e di<br />
agire. Fatto sta che siamo rimasti a ieri.<br />
Tante le promesse fatte: “Vi informeremo<br />
di tutto”, “Condivideremo con voi le decisioni”,<br />
per non parlare dei progetti sul<br />
paese, sul territorio, sul sociale, sulla<br />
scuola, sulle tecnologie (mai sentiti parlare<br />
di energie alternative, raccolta differenziata,<br />
Wi-Fi).<br />
Cominciamo dalla scuola. Potete tutti<br />
vedere con i vostri occhi che le scritte<br />
con le quali qualche imbecille il 14 giugno<br />
2009 ha imbrattato i muri dell’edificio<br />
scolastico non sono ancora state rimosse.<br />
Mancanza di vernice forse… Ma<br />
non sono stati affrontati nemmeno i problemi<br />
più importanti: le spese sono<br />
ormai a carico quasi totalmente delle<br />
famiglie, le nuove teconolgie tardano<br />
ad arrivare (internet), manca un progetto<br />
per attirare alunni nella nostra<br />
scuola per farla diventare importante. Il<br />
culmine, appunto, si è raggiunto quando<br />
al momento del passaggio della quinta<br />
elementare in prima media i “nostri”<br />
si sono accorti che non avevano il<br />
numero minimo per formare la<br />
6<br />
di Francesco Minorenti<br />
classe. Hanno rimediato alcune bocciature<br />
a scongiurare il problema.<br />
Rimanendo in tema giovanile in paese<br />
non abbiamo più una struttura agibile dedicata<br />
ai nostri figli. Le conoscete sono<br />
tante, ma tutte inutilizzabili. Cominciamo<br />
con il parco giochi “maledetto”. Senza un<br />
progetto che ne preveda una adeguata<br />
ristrutturazione è malinconicamente inagibile,<br />
ma pericolosamente usato durante<br />
l’attività di ginnastica nelle ore<br />
scolastiche. Centro sociale “A. Lanciotti”<br />
inagibile, Campo sportivo inagibile, sedi<br />
per associazioni inesistenti, Biblioteca<br />
(aperta, non aperta) ma comunque spoglia<br />
di una qualsivoglia progetto per renderla<br />
veramente fruibile alla collettività.<br />
Qualcosa di positivo? L’apertura degli<br />
uffici comunali anche di pomeriggio. Peccato<br />
che a sentir parlare la gente i servizi<br />
lasciano a desiderare. La segretaria c’è<br />
solo due volte a settimana, problemi con<br />
l’ufficio tecnico e con il vigile. In un apparato<br />
dove l’e-government è basilare<br />
queste intoppi danneggiano il cittadino.<br />
In un Paese dove la burocrazia è fondamentale<br />
diventa devastante.<br />
Passiamo al paese: il centro storico ristrutturato<br />
è abbandonato, i fili della luce<br />
che avrebbero dovuto essere messi<br />
sotto traccia imbruttiscono la bellezza<br />
medievale del nostro borgo. Le strade<br />
appena ristrutturate, piene di buche, con<br />
i mattoni che si rompono sotto il passaggio<br />
delle automobili (chi ripagherà lavori<br />
fatti male?). Una politica del territorio inesistente<br />
con le strade di campagna e di<br />
montagna abbandonate e dimenticate,<br />
usate, con la scusa di discariche abusive,<br />
soltanto per mettere sulla testa del<br />
cittadino una tassa attraverso l’invenzione<br />
di pass campestri che servono<br />
forse solo a regolarizzare gli amici che<br />
vanno in cerca di tartufi. A proposito<br />
stiamo ancora aspettando una risposta<br />
all’interrogazione in merito alla<br />
raccolta delle firme da noi fatta.<br />
Ignorare l’importanza del territorio in<br />
cui si vive per forza di cose ci fa dimenticare<br />
il nostro passato, le nostre radici, le<br />
nostre tradizioni, che sono ormai passate<br />
in secondo piano rispetto a feste e sagre<br />
che fanno guadagnare economicamente.<br />
La socialità nel nostro paese non<br />
esiste più. Si esce e ci si vede solo<br />
quando c’è qualche evento organizzato<br />
dalle associazioni esistenti e dalla Pro<br />
Loco. La Pro Loco appunto significa a favore<br />
del luogo salvo poi chiedere soldi<br />
per l’affitto di attrezzature ai “festaroli”<br />
che in mancanza di soldi hanno chiesto<br />
solidarietà gratuita a Pisoniano.<br />
Per concludere vorrei soffermarmi brevemente<br />
su quello che succede nei consigli<br />
comunali. La tanto sbandierata<br />
trasparenza si trasforma in “riservatezza”<br />
quando c’è da convocarli di sabato. Li<br />
hanno convocati nei giorni e negli orari<br />
più disparati per non permettere alla cittadinanza<br />
di essere presente. Fatto ancora<br />
più grave se si considera quello che<br />
avviene all’interno. Mancanza di verbali<br />
delle sedute precedenti, di documentazione<br />
per l’opposizione (ci sono delle denunce),<br />
progetti per le strutture che sono<br />
segreti (forse perché non ce li hanno).<br />
Insomma ci aspettano altri quattro<br />
anni di “stiamo ancora facendo”. I paesi<br />
vicini fanno passi da gigante, non possiamo<br />
rimanere ancora a ieri. Liberiamoci.
Riceviamo<br />
e pubblichiamo<br />
C<br />
iao a tutti!! Come ogni anno<br />
aspetto con molta gioia che arrivi<br />
l’estate, un po’ perché ci si riposa dopo<br />
un anno di lavoro, di studio e di impegni,<br />
un po’ perché d’ estate e, non so<br />
perché solo d’ estate, si respira un buon<br />
clima a Ciciliano. Anche quest’anno, e<br />
dico... per fortuna, c’è chi per noi penserà<br />
ad allietare le nostre feste. Come<br />
tutti sanno c’è un gruppo di persone volenterose<br />
e ben disposte ad ideare,<br />
creare ed organizzare qualcosa per il<br />
paese, per il nostro paese. Per chi non<br />
avesse ancora capito sto parlando del<br />
Comitato festeggiamenti.<br />
Io stimo molto chi, nonostante famiglia,<br />
impegni, lavoro, e... chi più ne ha ne<br />
metta... si dedica agli altri. L’attività del<br />
Comitato festeggiamenti, come del resto<br />
quella di tutte le associazioni culturali che<br />
operano a Ciciliano, è infatti una vera e<br />
propria attività di volontariato.<br />
Per chi è fuori da queste logiche e da<br />
questi meccanismi è difficile capire il<br />
IN PAESE<br />
senso di queste parole, ma è proprio<br />
così. Chi lavora in associazione, chi partecipa<br />
al Comitato festeggiamenti, chi si<br />
dedica in un modo o nell’altro nel fare<br />
qualcosa per questo posto, anche se non<br />
fa ufficialmente parte di qualche organo<br />
riconosciuto, svolge un’ attività molto difficile,<br />
che richiede sacrifici, dedizione,<br />
tempo, impegno, molto impegno e soprattutto<br />
molta forza di volontà. A dirla<br />
tutta non è molto semplice lavorare, in<br />
questo senso, a Ciciliano, anzi direi che<br />
è piuttosto faticoso: anche se la fatica<br />
dopo una qualsiasi manifestazione o<br />
evento sia normale da sentire. E’ faticoso<br />
soprattutto perché il nostro, è un paese<br />
particolare, soprattutto nel momento in<br />
cui c’è bisogno di mostrare gratitudine<br />
per chi si adopera per il bene di tutti. Non<br />
siamo molto capaci a dimostrare gratitudine<br />
anzi molto spesso si fa il contrario,<br />
si giudica e spesso si critica<br />
l’operato altrui; non che non sia giusto,<br />
ma ritengo più costruttivo che ogni critica<br />
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO<br />
Si può fare di più<br />
Vorrei che la voglia di fare contaggiasse un po’ tutti. Perché aspettare?!<br />
diventasse un punto di discussione. E’<br />
normale che tutte le cose non possano<br />
piacere a tutti, ma è anche normale, per<br />
chi si è adoperato, per chi ha organizzato,<br />
fatto, ideato, aspettarsi un semplice<br />
grazie. Farebbe molto piacere che tutti<br />
coloro che hanno cose da dire siano propositivi<br />
nel farlo: c’è tutto da imparare,<br />
sempre, quindi sarebbe da sciocchi non<br />
ascoltare. Sarebbe carino, invece, discutere<br />
di iniziative, ascoltare punti di vista<br />
diversi. Spesso è da vere discussioni che<br />
escono fuori soluzioni interessanti. La<br />
mia non è una critica verso coloro che<br />
“criticano”, vorrei solo che chiunque<br />
avesse qualcosa da dire lo facesse con<br />
spirito di costruzione e non di distruzione.<br />
Vorrei che la voglia di fare contagiasse<br />
un po’ tutti perché qui, in questo nostro<br />
paese c’è molto da fare, molto da costruire<br />
e da ricostruire. C’è sempre qualcosa<br />
che si può fare in più per se stessi<br />
e soprattutto per gli altri... quindi che<br />
aspettate?!! E.T.<br />
Complici nel silenzio Agire per non parlare più di “tragica fatalità”<br />
Lo spunto mi viene offerto, da uno degli ultimi fatti di cronaca successi in questo inizio di anno. Ricorderete, era metà aprile, la frana di Ventotene.<br />
Due ragazze appena quindicenni, perdono la vita sotto lo scivolamento del costone di tufo in località Cala Rossano, una spiaggia molto frequentata dell’isola.<br />
Il maggior introito economico per una realtà che vive soprattutto di turismo, sono i vacanzieri organizzati e in questo caso le scolaresche. Ogni<br />
anno molti ragazzi delle scuole laziali, passano brevi soggiorni a Ventotene alla ricerca di una diversa ricreazione per smaltire le tossine di un lungo anno<br />
scolastico. È anche un’uscita lontano dai genitori, per sentirsi un po’ più liberi, insomma un divertimento. Avrei voluto parlare di scherzi, di gioco, di gioia<br />
e spensieratezza, cose che a quindici anni sono un diritto, e invece ci ritroviamo a parlare di una tragedia. Il padre di Sara, una della due ragazze coinvolte<br />
nel tragico evento, ha scritto una lettera per esprimere la sua opinione su quello che è stato e quello che poteva essere sottolineando la solita negligenza<br />
di chi amministra, insensibile agli allarmi degli esperti che intimavano interventi, che preferisce curare invece che prevenire. Ha voluto soprattutto,<br />
mettere in guardia tutti noi sulle troppe “tragiche fatalità”, frase fatta per scaricare sempre le responsabilità, e spronarci alla denuncia e alla lotta prima<br />
delle tragedie e non dopo. Ho così pensato al mio paesello, ai nostri ragazzi, ai nostri bambini, a come possono e devono divertirsi spensieratamente senza<br />
doversi preoccupare di dove sono e chi-che cosa potrebbe infastidirli.<br />
Ho pensato a noi genitori, costretti a far giocare i figli in piazza S. Anna con le auto che sfrecciano indisturbate a S. Liberata, che devono avere cento<br />
occhi per accertarsi che non accada nulla. E quanti, io ne conosco qualcuno, che per un soffio ha rischiato che il proprio bambino fosse investito dall’automobilista<br />
di turno. Non vorrei essere io il prossimo padre che dopo una disgrazia quasi annunciata si troverà a piangere e dire se ci avessimo pensato<br />
prima. Perché aspettare gli eventi? E soprattutto perché a Ciciliano non abbiamo più un parco, una piazza dove non passano auto, un posto dove i<br />
bambini possano giocare senza problemi? Perché non si fa nulla per loro? L’Amministrazione perché non si preoccupa di questo? Ormai, a memoria, sono<br />
quattro anni che il parco non esiste più, timidi tentativi di darlo in gestione sono fatalmente falliti, ma come poteva essere diversamente, senza un’idea,<br />
un progetto. L’Amministrazione, in una riunione con i genitori, ha comunicato che trasformerà, per i mesi estivi, a parco la palestra della scuola. E dopo<br />
l’estate? I bambini hanno diritto ad un posto per giocare per tutto l’anno.<br />
Il Sindaco ha affermato che stanno provvedendo, ristruttureranno il parco e lo metteranno in sicurezza. Appunto, che sicurezza abbiamo noi genitori<br />
dopo anni di promesse non mantenute che questo avvenga? Che sicurezza c’è a S. Anna, dove nessuno si cura di rispettare i divieti e soprattutto il prossimo.<br />
Bambini che corrono per divertirsi, nell’unico spazio aperto esistente, da una parte all’altra della piazza che rischiano di essere investiti da guidatori<br />
di passaggio. Nessuno controlla tranne i genitori, costretti loro malgrado anche a litigare con quest’ultimi, che irrispettosi del divieto non si rendono<br />
conto del pericolo che potrebbe provocare il passaggio della loro automobile. È possibile che l’amministrazione non riesca a trovare una soluzione? Ora<br />
più che mai i cittadini hanno bisogno di fatti e non di parole. Ho parlato dei bambini perché ritengo che in questo momento siano loro i più deboli, i più<br />
penalizzati e i più a rischio non avendo un posto sicuro e tranquillo dove potersi esprimere. Ma è anche un doveroso appello a chi conosca una situazione,<br />
di degrado, di pericolo, abbandono. Chiunque ha il dovere morale di parlare e denunciare, qualsiasi pericolo, che metta a rischio l’incolumità del cittadino<br />
per il bene di tutti e non sentirsi, in caso di “tragica fatalità”, complice nel silenzio. F.M.<br />
7
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO IN PAESE<br />
Se ‘nci stau i cacinacci<br />
ci sta a monnezza!!!<br />
‘Ncima agliu paese, tra le Piazze Corte e gli Cirignuni<br />
non dimentichiamoci<br />
Mario,<br />
il fratello di zi’ Furvio,<br />
grande strimpellatore di<br />
chitarra con la quale molti<br />
ciciglianelli trascorrevano<br />
le calde notti estive, per lo più seduti agli<br />
“tre arberi”, intonando le più svariate<br />
canzoni per colpa delle quali Giacamella,<br />
altro grande e storico personaggio,<br />
inveiva contro la truppa... e nella<br />
giornata successiva si guardava in cagnesco<br />
con Mario. Nella tarda notte si<br />
passava ai “tubi”; tecnica della quale<br />
non declamerò la procedura per non incorrere<br />
in qualche emulazione, adesso<br />
pericolosa per diversi motivi. Era un<br />
gioco (???) intrigante con il quale si accendevano<br />
dispute su chi era il più abile<br />
nel far li ululare (i “tubi”).<br />
Dopo questo amarcord, “azzecco alle<br />
piazze corte”. Da notare il solito vizietto<br />
di parcheggiare non appena troviamo<br />
un piccolo slargo, certo senza macchine<br />
sarebbe tutta un’altra passeggiata.<br />
Arrivato alla spianata, mi avvicino<br />
alla fontanella che zampilla acqua direttamente<br />
dalla montagna e mi disseto<br />
con avidità, vittima della calura di questi<br />
giorni. Calura che abbiamo la fortuna<br />
sfacciata di mitigare con il nostro clima,<br />
invidiato anche dai nostri vicini (Sambuci,<br />
Cerreto, Gerano, etc). Alzo gli<br />
occhi e guardo con amarezza quel che<br />
rimane del castello Theodoli. Una vecchia<br />
e malandata struttura che non si è<br />
avuto il coraggio e i mezzi per poter restaurare.<br />
Infatti quelle pochissime volte<br />
che ho avuto l’onore e il piacere di entrarvi<br />
ne sono stato favorevolmente colpito,<br />
ed è raccapricciante che ora<br />
questo tesoro immobiliare sia abbandonato.<br />
Da non dimenticare, di fronte al<br />
castello, le famose scuderie hanno venduto<br />
a privati e che hanno restaurato<br />
non sapendo sinceramente che cosa<br />
farne. Speriamo bene. Vengo subito attratto<br />
da un maleodorante olezzo che<br />
8<br />
...E<br />
di Roberto Timperi<br />
mi attanaglia la gola nel vero<br />
senso della parola. Che vedono le<br />
mie pupille: secchioni trasbordanti<br />
di immondizia di ogni genere.<br />
Possibile che non esiste un modo<br />
più civile per fare una raccolta,<br />
che dico “differenziata”, che non<br />
impatti negativamente con l’ambiente<br />
circostante? Io dico proprio<br />
di sì, basta volerlo. Noto comunque<br />
che almeno qui nel centro<br />
storico i lavori di pavimentazione<br />
sono stati fatti decentemente,<br />
anche in linea con quanto c’era<br />
prima, complimenti! Rimaniamo<br />
però alla pavimentazione! Se solo<br />
giriamo lo sguardo appena sotto<br />
l’arco “se stau<br />
a staccà i<br />
pezzi ‘e cacinacciu”<br />
(forse<br />
anche loro vogliono<br />
essere<br />
ammucchiati<br />
insieme ai loro<br />
simili). Questa<br />
è vera e propria<br />
incuria. È<br />
inutile che<br />
mettiamo una transenna (peraltro instabile)<br />
e un nastro rosso ad indicare<br />
un possibile pericolo, questo infatti si<br />
elimina solo e soltanto intervenendo de<br />
facto sul problema. Non è accettabile<br />
affrontare così l’emergenza, ma d’altronde<br />
il vizio c’è... guardiamo la pedana<br />
di ferro proprio di fronte il<br />
municipio. Dopotutto c’è un vecchio<br />
detto che recita: “il provvisorio che diventa<br />
definitivo”. Saluto Irma, la sindachessa<br />
del “Castelluccio” (non me ne<br />
vogliano le altre comari “’egliu vicinatu”)<br />
che fa da contraltare alla sindachessa<br />
“degli Cirignuni”: Agusta.<br />
Cirignuni, che bello! Io penso che un<br />
altro angolo così sia difficile trovarlo nel<br />
circondario, specialmente adesso dopo<br />
i lavori. Però siamo sempre i soliti im-<br />
L’arco di Piazza di Corte,<br />
adiacente “La Portella”,<br />
transennato da tempo<br />
che perde pezzi.<br />
È soltanto uno degli angoli<br />
del nostro borgo ridotti<br />
così dall’incuria e dal<br />
disinteresse per il territorio<br />
becilli; difficilmente riusciamo a mantenerci<br />
decorosamente quello che la natura<br />
e le strutture antiche ci hanno<br />
regalato. Possibile mai che non riusciamo<br />
a buttare una bottiglia di plastica<br />
o, molto più frequente, di vetro<br />
negli appositi contenitori? E che dire dei<br />
fazzoletti di carta o cartacce in genere?<br />
“Se ‘nci stau i cacinacci ci sta a monnezza!!!”<br />
Colgo l’occasione per complimentarmi<br />
con coloro o colui il quale ha<br />
pensato bene di ristrutturare con eccellente<br />
gusto le vecchie stalle a guisa di<br />
abitazione. Complimenti.<br />
M’affaccio e voglio comunque ridiscendere<br />
passando “pè gliu viatu” davanti<br />
la casa di Bocale, ultima<br />
roccaforte della parte storica del nostro<br />
bel paese.
A<br />
OBIETTIVO<br />
IN PAESE RinnovamentO<br />
Scuse doverose<br />
Nella dialettica politica non servono, sgarbatezza, ingiurie ed offese...<br />
lcune notizie apparse nei primi<br />
numeri del nostro periodico non<br />
erano piaciute affatto al dottor Lorenzo<br />
Chiariello che aveva manifestato<br />
il proprio disappunto<br />
affrontando, pubblicamente, in piazza<br />
S.Anna, con modi ed espressioni non<br />
proprio eleganti, alcuni esponenti del<br />
gruppo consiliare “Rinnovamento”, ivi<br />
compresa una Signora e colui che<br />
scrive.<br />
Successivamente, non pago, aveva<br />
deciso di prendere di mira pubblicamente<br />
e direttamente me sul blog “Ciciliano<br />
il cannocchiale”, nonostante<br />
l’invito a non tirare eccessivamente la<br />
corda. Poiché il dottor Chiariello, al<br />
contrario, decideva di intensificare le<br />
sue offese e fissava l’asticella delle<br />
stesse sempre più in alto, il 7 novembre<br />
2009 provvedevo, come gli avevo<br />
promesso, a querelarlo alla Procura<br />
della Repubblica di Tivoli, ai sensi dell’art.595,<br />
comma 3 del codice penale<br />
in quanto aveva usato “volontariamente,<br />
reiteratamente e pubblicamente<br />
espressioni offensive nei miei<br />
confronti con la consapevolezza e,<br />
direi, con il doloso proposito di ledere<br />
il mio onore, il mio decoro e la mia re-<br />
Riceviamo<br />
e pubblichiamo<br />
È stato fatto notare che bisognerebbe arricchire<br />
le pagine del giornalino con notizie più utili e stimolanti.<br />
Proviamo a farlo! Parliamo di quello che solo<br />
apparentemente potrebbe sembrare un argomento<br />
generazionale ma che in realtà riguarda tutti, raccontiamo<br />
qualcosa sui trentenni.<br />
Una generazione X, una generazione che si sveglia<br />
ogni mattina con la speranza di un’occupazione sicura<br />
e che si chiede quando e se riuscirà a costruirsi<br />
una famiglia, che sa che non avrà mai una<br />
pensione ma che è consapevole che sta pagando<br />
quella dei propri genitori; che ha avuto a disposizione<br />
in maniera onnipresente i mass media, la televisione<br />
rigorosamente a colori che ci regalava<br />
di Paolo De Angelis<br />
putazione di cittadino e di rappresentante<br />
eletto del Comune di Ciciliano”.<br />
Il 12 gennaio 2010 ricevevo una lettera<br />
da un avvocato di Roma il quale<br />
mi comunicava la “disponibilità del<br />
giovane Lorenzo ad un bonario componimento<br />
della vicenda”.<br />
Qualche giorno dopo inviavo una<br />
mail allo stesso collega avvocato nella<br />
quale ponevo, per accettare di ritirare<br />
la querela, una sola, irrinunciabile,<br />
condizione: “Mi invii (il dottor Chiariello)<br />
una lettera raccomandata di<br />
scuse e mi autorizzi, contestualmente,<br />
a pubblicarla sul giornalino “Obiettivo<br />
rinnovamento”, edito dal gruppo consiliare<br />
da me coordinato”.<br />
Dopo alcuni mesi di proposte diverse,<br />
da me sempre respinte, in data<br />
21 luglio 2010 il professionista mi consegnava<br />
una lettera autografa del suo<br />
cliente di questo tenore. “ Avvocato<br />
De Angelis, Le scrivo in ordine alla<br />
querela da Lei presentata contro di<br />
me per le espressioni che ho usato nei<br />
Suoi confronti, con ripetuti interventi<br />
sul blog “Ciciliano il cannocchiale”, nel<br />
corso del mese di ottobre dell’anno<br />
2009. Le confermo la mia richiesta di<br />
addivenire ad un bonario componi-<br />
Generazione X<br />
di Maria De Angelis<br />
mento della vicenda. Tanto premesso<br />
con la presente formulo le mie scuse<br />
per le affermazioni a Lei rivolte come<br />
persona e come amministratore del<br />
Comune di Ciciliano ribadendole che<br />
non era comunque mia intenzione offenderLa<br />
né tanto meno sminuire il<br />
ruolo di capo del gruppo di opposizione”.<br />
(Seguono alcune considerazioni<br />
ed alcuni giudizi, non richiesti,<br />
anche riferiti a terzi estranei, che non<br />
ritengo opportuno rendere pubblici).<br />
La lettera prosegue e si conclude<br />
così. “Spero che questo mio scritto<br />
possa renderLe chiare le mie intenzioni,<br />
autorizzandola se lo reputerà<br />
utile e necessario alla pubblicazione<br />
della lettera sul periodico di informazione<br />
denominato “Obiettivo rinnovamento”.<br />
Firmato: Dr. Lorenzo<br />
Chiariello. Roma li 2-07-2010.<br />
Ora, poiché l’unica condizione che<br />
avevo posto per ritirare la querela si è<br />
realizzata: “pubblicamente mi ha offeso<br />
e pubblicamente mi deve chiedere<br />
scusa”, il 21 luglio scorso ho provveduto,<br />
alla presenza del difensore del<br />
Dottor Chiariello, a ritirare la querela.<br />
Con ciò chiudendo una volta per tutte<br />
questa non esaltante vicenda.<br />
cartoni animati e sogni americani, la stessa televisione<br />
ormai matrigna ridotta a farci galleggiare in illusioni<br />
effimere; l’ultima forse a credere ancora in<br />
ideali politici; la prima ad essere vittima della nuova<br />
comunicazione, quella che tende a farti spegnere il<br />
cervello ed a non far sviluppare un senso critico ed<br />
identitario. Quella che è consapevole che i politici<br />
“partono incendiari e fieri ma quando arrivano sono<br />
tutti pompieri”, come dice il grande Rino Gaetano.<br />
Insomma chi siamo diventati? Cosa facciamo per<br />
svegliarci da questo torpore indotto? Pensate ancora<br />
che questo articolo riguardi solo noi X? Quanti<br />
di voi sono genitori, nonni, zii, fratelli e respirano la<br />
stessa aria?<br />
9
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO TRADIZIONE<br />
L’<br />
10<br />
Dagli Equi ai Romani<br />
Associazione Culturale Articolo 9<br />
ha in programma di organizzare un<br />
evento pubblico per il 26 settembre p.v.<br />
che abbia come tema centrale due<br />
grandi novità maturate nell’ultimo biennio<br />
di attività.<br />
La prima vede in primo piano la definizione<br />
storico-archeologico dell’area denominata<br />
“Cocciaregliu” e la seconda<br />
l’istituzione nel nostro Comune del<br />
“Museo archeologico dell’antica Trebula<br />
Suffenas”. Ambedue le iniziative godono<br />
del supporto tecnico-scientifico della Soprintendenza<br />
ai Beni Archeologici del<br />
Lazio.<br />
“Cocciaregliu”, un toponimo buffo ed<br />
evocativo. Con questo nome, a Ciciliano,<br />
è indicata un'area del versante sud-est<br />
del paese, formata da due collinette a ridosso<br />
dell'area boschiva "Enzedetta",<br />
con quote rispettivamente di 503 e 489<br />
metri. La si raggiunge scendendo per il<br />
vecchio sentiero che porta "agliu Ricciale"<br />
(cinquanta metri dopo via delle<br />
Pianelle) o, in alternativa, prendendo il<br />
sentiero (presso il cimitero) con l'edicola<br />
("cona") della Madonna di Loreto, inoltrandosi<br />
per circa trecento metri.<br />
Cocciaregliu: un nome che evoca "i<br />
cocci" (in latino testae), ma più probabilmente<br />
il dialettale "coccia", nel senso di<br />
testa calva, dalle caratteristiche geomorfiche<br />
delle due collinette, arrotondate<br />
e brulle.<br />
Il luogo, poco noto alle giovani generazioni<br />
del paese, ha suscitato l'interesse<br />
e l'attenzione dei componenti<br />
dell'Associazione "Comitato Art. 9", per<br />
la presenza massiccia di mura cosiddette<br />
poligonali, così estesa da far pensare<br />
ad un insediamento antico<br />
preromano.<br />
Per questo motivo, per diverse volte e<br />
in diverse occasioni, nel corso del 2009,<br />
sono stati organizzati sopralluoghi e<br />
varie sessioni operative di pulizia dell'area<br />
(sfrattamento) a ridosso dei profili<br />
e degli allineamenti di imponenti resti di<br />
mura, formate da grossi massi calcarei<br />
in opera poligonale. Con l’aiuto fattivo di<br />
“Cocciaregliu”, un toponimo buffo ed evocativo.<br />
di Mario Ceccarelli<br />
molti volontari, armati<br />
di motosega e “marracciu”<br />
si è provveduto<br />
a ripulire e a<br />
evidenziare lunghi<br />
tratti di muro a secco,<br />
completamente avvolti<br />
da rovi, rampicanti<br />
e vegetazione<br />
spontanea in genere.<br />
L’operazione ha consentito<br />
un primo inq<br />
u a d r a m e n t o<br />
topologico dell’area,<br />
che si va sempre più<br />
definendo e chiarendo<br />
con il rilievo topografico<br />
ordinato dagli uffici tecnici della Soprintendenza.<br />
Senza pretendere di aver risolto l'origine<br />
e la ragione di tali manufatti, si è<br />
fatta strada la convinzione di trovarsi di<br />
fronte ad un insediamento preromano,<br />
risalente al periodo degli Equi, antica popolazione<br />
italica, stabilitasi nell'area in<br />
un periodo che si colloca tra l'età del<br />
bronzo e quella del ferro. In particolare,<br />
la dislocazione perimetrale delle mura,<br />
presenti su ambedue le collinette, fanno<br />
pensare ad un'area fortificata, caratterizzata<br />
da vari recinti sorreggenti terrapieni<br />
con estensione di forma pressappoco<br />
quadrata, orientati secondo i quattro<br />
punti cardinali.<br />
Il sito è nuovo e di fatto sconosciuto<br />
agli studi sulle popolazioni preromane<br />
del Lazio, se si escludono brevissimi<br />
cenni di Maria Antonietta Tomei (archeologo<br />
e direttore della Soprintendenza di<br />
Roma), che inquadra Ciciliano come facente<br />
parte della popolazione degli Equi.<br />
Tutto ciò ci ha convinto a dedicare una<br />
giornata a questi nostri antichi e misteriosi<br />
progenitori, attraverso l’organizzazione<br />
di visite guidate a “Cocciaregliu”,<br />
all’allestimento di una mostra comparativa<br />
sulle mura poligonali presenti nel nostro<br />
territorio e ad un<br />
convegno-conferenza con studiosi del<br />
settore.<br />
La seconda grande novità è l’istituzione<br />
formale da parte dell’Amministrazione<br />
Comunale del “Museo dell’antica<br />
Trebula Suffenas”. Questo era stato, fin<br />
dal 2007, il principio ispiratore che ci<br />
aveva portato a costituire la nostra Associazione.<br />
Sul tema abbiamo lavorato<br />
moltissimo, in collaborazione stretta con<br />
la Soprintendenza del Lazio. I numerosi<br />
incontri e trattative a tre (Associazione,<br />
Soprintendenza e Comune) e soprattutto<br />
il forte e caloroso appoggio della popolazione<br />
di Ciciliano, che ha animato e seguito<br />
le nostre iniziative, ci hanno<br />
permesso di raggiungere questa prima<br />
tappa dell’obiettivo.<br />
Le proposte e i continui contatti che<br />
l'Associazione tiene istituzionalmente<br />
con l'Amministrazione Comunale di Ciciliano<br />
hanno convinto la Giunta Comunale<br />
all'istituzione del Museo, in via<br />
provvisoria nei locali sottostanti il Teatro<br />
Comunale e successivamente nella<br />
nuova sede di via delle Pianelle, nei locali<br />
completamente ristrutturati ed ampliati<br />
dell'ex-Mattatoio, per la quale sono<br />
stati stanziati nel Bilancio di Previsione<br />
corrente 550 000 €.<br />
L’istituzione del Museo consentirà di<br />
radunare e collocare a Ciciliano tutti i reperti<br />
dell’area giuridica di Trebula Suffenas,<br />
che abbracciava il territorio di molti<br />
degli attuali comuni vicini a Ciciliano (Ca-
stel Madama, Sambuci, Saracinesco,<br />
Cerreto, Gerano, Canterano, Rocca<br />
Canterano, Rocca di Mezzo, Rocca s.<br />
Stefano, Pisoniano, S. Vito, Marano<br />
Equo, Anticoli Corrado, Agosta), attraverso<br />
la firma di un protocollo tra Comune,<br />
Soprintendenza e Regione<br />
Lazio, reperti che oggi sono sparsi e<br />
depositati in sedi prestigiose, come Ercole<br />
Vincitore a Tivoli, Villa Adriana e<br />
Museo archeologico Nazionale di<br />
Roma. Ma ad esso potranno far capo<br />
anche materiali detenuti da istituzioni<br />
estere o più semplicemente da privati.<br />
L’Associazione sta, inoltre, stringendo<br />
e consolidando i legami con<br />
l’Accademia Americana di Roma. In un<br />
recente incontro con i proff. Corey<br />
Brennan e John Ponti si è ipotizzato lo<br />
studio di un percorso progettuale che<br />
preveda l’intervento e la collaborazione<br />
sul nostro territorio dell’apporto tecnico-scientifico<br />
di docenti di una prestigiosa<br />
università americana, per<br />
mettere in campo strumenti operativi<br />
volti al riconoscimento e alla valorizzazione<br />
dell’enorme patrimonio storico e<br />
archeologico presente sul nostro territorio,<br />
da Trebula Suffenas a Saxula<br />
(Grottoni), alle numerose ville rustiche<br />
grandi e piccole, all’interessantissimo<br />
tracciato viario antico, non ultima la<br />
nuova area della fortificazione degli<br />
Equi a “Cocciaregliu”. Ed ecco come<br />
Equi e Romani, con le loro antiche e<br />
misteriose sedi, possono diventare<br />
una clamorosa opportunità per Ciciliano,<br />
dai risvolti interessanti e imprevedibili<br />
sul piano<br />
culturale, economico<br />
e sociale. I nostri<br />
“sassi”, come qualcuno<br />
continua a definirli,<br />
possono essere<br />
la chiave di volta, per<br />
una riqualificazione<br />
territoriale, con ricadute<br />
anche di carattere<br />
economico sul<br />
nostro tessuto sociale.<br />
E’ una prospettiva<br />
che va curata e<br />
seguita con pazienza<br />
e tenacia, soprattutto<br />
dalle giovani genera-<br />
zioni e sulla quale fondare<br />
un nuovo patto<br />
nelle relazioni della<br />
nostra comunità.<br />
“A<br />
TRADIZIONE<br />
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO<br />
La piazza racconta...<br />
“Perché chi giunge ascolti l’eco dei vecchi passi sul selciato”<br />
di Gianfranca Privitera - Memorie di Anna Testa<br />
ddò ‘emmo remasi?” e alla voce di<br />
don Gustavo, finalmente la<br />
piazza si acquietava: Piazza Dante lui<br />
l’aveva chiamata e ogni sera lui la rivestiva<br />
del suono vago del suo novellare.<br />
Aspro il dialetto ritesseva fiabe morali nel<br />
paziente respiro del Poeta e gli occhi “egli<br />
chiatti” imbambolati andavano di là delle<br />
Pianelle. In silenzio Settimia rigovernava,<br />
dopo aver cucinato per i suoi avventori<br />
e la nidiata di Checco e Rosina<br />
finalmente cessava di vociare. Ercole e<br />
Raffaella, al solaricchio, cheti, stavano a<br />
sentire e anche Brigida, nel buio dell’archetto,<br />
vedeva i colori delle lente parole.<br />
Zitto Francesco ‘e Frauia, sedeva allo scalino.<br />
Solo Paolina ancora brontolava, ma<br />
anche a lei la favola piaceva. Dietro alle<br />
imposte Elena e Marietta preparavano il<br />
giorno della festa; dalla novena erano tornate<br />
e per la Martire Zitella domani avrebbero<br />
cantato fra le figlie di Maria, sotto la<br />
guida di Agata e Gigia. Vicino alla scaletta,<br />
bianco giocava il filo della lana sul<br />
nero delle vesti di Erminia e Natalina.<br />
Spazio di affetti, il piccolo cortile. Popolari<br />
suonavano i casati: Cicciacrua, Spaghinu,<br />
Mpicciasale, Scartoccia,<br />
Camillittu, quissi e Mamao.<br />
Più in la s’apriva la Spiezaria, volto borghese,<br />
mondo della Piazza. Gli archi della<br />
casa del Maestro segnavano<br />
lo stacco<br />
delle storie: Refreddana,<br />
Baffittu, e ‘a<br />
Macellara; e giù gli<br />
Abbatu sposato a<br />
Ersilia e’ Bomma;<br />
s’affievoliva la<br />
verve paesana: casa<br />
‘egliu Medicu, il<br />
Maestro Ezio; taceva<br />
poi andando<br />
un po’ più in alto: i<br />
Manni, e il Marchese<br />
lassù incima.<br />
Sor Guido e don<br />
Francesco, in alternanza,<br />
ripetevan<br />
Le tradizioni, origini della nostra<br />
comunità, ormai rimaste nel<br />
Montecchi e Capu-<br />
dimenticatoio. Un’immagine della leti e a turno la<br />
processione a Ciciliano<br />
Ruota dello stemma vestiva la fascia tricolore.<br />
Piazza di festa era la Spiezaria. All’alba<br />
Memmo ‘u Tammurraru svegliava tutti<br />
con il ritmo insistente; poi, solenne, la<br />
Messa cantata: all’organo Gottardo, Vincenzino<br />
e Marcheggiani i due maestri,<br />
tanti i cantori, da bimbi voci bianche,<br />
Pompeo, Morelli, Guido e poi Michele Zi’<br />
Canale ed Ettore ‘e Pissacciu. Sotto, ciascuno<br />
li riconosceva: canta L’Epistola ora<br />
Checchino Grazia, intona il Benedictus<br />
Morelli e a Natale cullava il Bimbo Santo<br />
la voce dolce di Emilio Gismondi.<br />
Sull’altare era nuova la tovaglia che Ersilia,<br />
Tullia, Elena e tante altre donne avevano<br />
tessuto e sull’umile tela le volute<br />
componevano il nome di Maria.<br />
Bella la Chiesa per l’Anno Mariano e<br />
sulla pietra “il popolo devoto” s’apriva alla<br />
speranza e alla preghiera.<br />
In sacrestia, in mezzo a un gra brusio,<br />
i camici assegnava Leonardo: rosse e azzurre<br />
calavan le mantelle per l’uscita delle<br />
processioni. E la sera, davanti al Municipio,<br />
la banda a sfoggiare il repertorio. Leonardo,<br />
al solaricchio e nella casa, ospitava<br />
i veri intenditori. — Lento l’attacco, la<br />
tromba è fuori tempo — diceva Checco Trippetta<br />
a Roberto u’Sartu: e preparava le discussioni<br />
della lunga invernata.<br />
Chiaro, il Nabucco commuoveva i cuori e<br />
ciascun suonatore di Capistrello lo dedicava<br />
al volto amico che per lui, nel paese,<br />
la tavola aveva imbandito. Le sagne co’<br />
gliu castratu e gli ciammillitti erano il<br />
segno del nuovo legame e, grato, a pancia<br />
piena, lui suonava il “Va’ Pensiero” del popolo<br />
esiliato.<br />
Paziente, ‘u peco, sospeso dal balcone,<br />
aspettava il suon della trombetta. Chiudeva<br />
il banditor tutta la festa, apriva, invece,<br />
infinite discussioni.<br />
Mutata è oggi ogni cosa ed il mortaio è<br />
rimasto gioco di contrada. Dalla porta<br />
della Barberia Zi’ Furvio non saluta più<br />
colui che arriva.<br />
Nuovi colori fingono l’antico e lo spento<br />
cortile si traveste; sommessa, l’eco s’alza<br />
dalla pietra “Mo’ jatibbenne a ‘llettu! A<br />
dimà”.<br />
11
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO TRADIZIONE<br />
Ciciliano strappacore<br />
Le persone, i luoghi, le tradizioni... per non dimenticare<br />
I<br />
più giovani magari non lo sanno, ma<br />
Ciciliano ha dato i natali ad un poeta.<br />
Si tratta di un Sacerdote francescano,<br />
Padre Ferdinando De Angelis, morto nel<br />
2000 a Roma, nel convento dell’Ara<br />
coeli, dove risiedeva da decenni svolgendo<br />
anche funzioni di organista. Il<br />
frate, della famiglia “e quissi e Gianfelice”,<br />
scopre la passione per lo scrivere<br />
a 80 anni e dà in poco tempo alle<br />
stampe più di 10 volumi tra i quali, nel<br />
1997, un libro di poesie guasi in romanesco,<br />
dal titolo semplice ed essenziale:<br />
“Ciciliano” con sottotitoli “amore, ricordi,<br />
ragazzate, persone”.<br />
Con questo articoletto mi riprometto di<br />
recensire il libro, che molti peraltro conoscono,<br />
spiluccando quà e là tra le<br />
poesie pubblicate riportandone, in corsivo,<br />
alcuni versi significativi che permettano<br />
di conoscere l’essenziale di un<br />
lavoro dedicato a Ciciliano a chi ce vive,<br />
soffre, canta, spera.<br />
Padre Ferdinando, presentandosi ai<br />
lettori che non lo conoscono, dice: so<br />
nato ner Paese che v’ho detto/ chiamato<br />
Ciciliano, e me ne vanto…. nder millenovecento<br />
uno due (1912) da Minorenti<br />
Elena e Nicola. Da bambino, a Ciciliano,<br />
12<br />
Parabbocio<br />
Scavata ‘nde la roccia,<br />
è la strada pe l’acqua<br />
ch’unita goccia a goccia<br />
diventa un’arrabbiata,<br />
cascata<br />
che sbatte a tera, core,<br />
sfriccica tutto …. e more.<br />
Er suo rumore<br />
ribbomma ‘nde la valle,<br />
ma nun fa male manco a le farfalle.<br />
❋❋❋<br />
Chi nu’ lavora, magna, beve e canta<br />
è ‘n somaro de calibro … novanta.<br />
di Paolo De Angelis<br />
padre Ferdinando, fijo de genitori poverelli,<br />
giganti dentro, fece un po’ di tutto.<br />
Pe bisogno ho portato tanti porchi…. a<br />
spasso, pe strade, pe campagne, tra li<br />
boschi….. ho trattato co galli e co galline….ho<br />
giocato co vacche e co cavalli<br />
facendo corze co li mi fratelli (Arfredo co<br />
Guiermo!)<br />
Anche se la scola me piaceva .. nun<br />
ciannavo,… lo studio me diceva poco o<br />
niente….. er Maestro (Ezio Calvari<br />
n.d.e) me piaceva, arto, robusto, forte,<br />
un po’ manesco… Il piccolo Ferdinando<br />
non andava, quindi, volentieri a scuola.<br />
Preferiva, come tutti i bambini di ogni<br />
epoca, giocare, insieme ai suoi compagni,<br />
a liccu, arma e santu, santu, castillittu,<br />
co l’ossa de le persiche, cavallittu,<br />
a poce, a carte, a ruzzicone, a<br />
sghizza… tutti giochetti semplici, minori…<br />
oggi se gioca in granne, nde la<br />
camera, a casa, davanti e cor compiutere<br />
ch’acceca, se gioca su internette,<br />
senza potè più smette.<br />
Ciciliano, come molti lettori sanno, ha<br />
dato, nei decenni passati, tanti sacerdoti<br />
alla Chiesa. Padre Ferdinando ne ricorda<br />
alcuni, non tralasciando anche<br />
chi, come Don Felice Piersanti, pur non<br />
di origine di Ciciliano, svolse le funzioni<br />
di Parroco. Arciprete qual’era, in quela<br />
piazza (sopra la fontana c’è una lapide<br />
che lo ricorda) riceveva tutti senz’avviso…<br />
è morto spojo, solo co la pelle…<br />
nun ciaveva più er letto, sordarelli… ma<br />
ricco de la luce de le stelle.<br />
In uno dei suoi tanti passaggi sulle<br />
processioni di Ciciliano, nella Poesia<br />
“miracoli del tempo” ricorda Don Arfonzo<br />
(Don Alfonso Piersanti, il parroco successivo<br />
a don Felice) e don Gustavo<br />
(Don Gustavo Testa). Come poteva dimenticare<br />
Padre Luigi De Angelis, dei<br />
frati minori conventuali, cugino pe du’<br />
vorte (che sorte!)… sbattuto a tera,<br />
forse, da ‘n infarto, che l’ha ammazzato<br />
in camera… n’assarto. Dedica qualche<br />
verso anche a Don Alessandro Cioffarelli,<br />
parroco a Ciciliano per tanti anni,<br />
che va a trovare nella casa di riposo per<br />
sacerdoti anziani dove alloggia. Come<br />
Padre Ferdinando De Angelis<br />
lo trova? Cià l’occhio trasparente più der<br />
vetro, er soriso d’un giovene ragazzo, er<br />
viso roscio guasi come un razzo.Vedè<br />
don Alesando, fra Fulgenzio (il nome del<br />
sacerdote quando era frate francescano),<br />
è come cascà in estasi, in silenzio.<br />
L’anziano poeta dedica ricordi ad<br />
altri sacerdoti del suo paese: a don Lino<br />
Lanciotti che tanto bene ha fatto a Ciciliano,<br />
paese suo natale, senza… ‘n<br />
uguale; imprimise la parocchia de l’Assunta,<br />
trasformata in bellezza, ripulita e<br />
dipinta guasi a nuovo (nel 1950), da pittori<br />
de nome (Cupelloni), vaticani, artisti<br />
der moderno pe… domani; poi l’opera<br />
sociale più lodata (campo sportivo, cinema<br />
con barre) ma sbaiata ‘nder titolo<br />
stampato in sur frontone a Agata Lanciotti;<br />
tramente, zia Aghetina, pe cognome,<br />
faceva De Angelisse, senza<br />
corpa né peccato, pe capisse.<br />
Ricorda anche don Paolo De Angelis,<br />
parroco a San Giacomo al Corso che<br />
definisce amante der paese, studiava la<br />
sua storia, cercava de capì le sue origgine<br />
(Cecilia=Ciciliano?), scriveva co<br />
passione le notizie trovate e ripeteva<br />
sempre, voce chiara : sto paese se merita<br />
attenzione e considerazzione!<br />
Mi accorgo che le poesie ed i ricordi di<br />
Padre Ferdinando mi stanno prendendo<br />
la mano e non ho tanto altro spazio a disposizione,<br />
rischio le forbici di Fabiola.<br />
Voglio chiudere, visto che questo giornalino<br />
verrà distribuito in agosto, con alcuni<br />
ricordi che il poeta frate ha delle<br />
feste patronali. De le feste d’agosto, patroni<br />
Liberata, Magno e Rocco (tre<br />
santi… un fiocco), ricordo… le funzioni<br />
che facevamio in Chiesa e p’er paese :<br />
messa cantata drento e, fora, pricissione…<br />
tutto era bello, incanto, devozzione,<br />
pe la gente contenta che ce<br />
stava, partecipava, e pe li tanti preti e religiosi…<br />
direttore de musica don Paolo,<br />
paroco a Roma, chiesa de san Gia
Pianelle e sterelle<br />
Quante vòrte so annato a le pianelle<br />
pe dà a magnà a li porchi (chi sbavija?)<br />
che viveveno là, guasi signori,<br />
pe decine e decine, ‘na …… famija !<br />
Me piacevano loro e le casette<br />
de pietra, strette strette,<br />
‘ndò abbitaveno senza comprimenti,<br />
sbattevano li denti,<br />
grugnivano vardanno er monte brullo<br />
smovevano le froce,<br />
guasi pe dimme : amico, nun fa er ….<br />
bullo.<br />
como, diceva e disdiceva, ma ciannava<br />
benone, senz’esse un gran campione…<br />
ricordo li gran pranzi, le cene senza fine,<br />
er gran magnà de tanti, troppi giorni, mijara<br />
de contorni e mia madre che,<br />
stracca, se lagnava: pe stasera e domani<br />
che magnamo, ormai nun so che<br />
fa’, li stommichi so zeppi de ‘gni cosa,<br />
nunn ce cape più un friccico de… rosa;<br />
eppoi nun ciò più voia de cucinà e vedevve<br />
magnà… er giorno appresso<br />
sempre sto miracolo, tavola piena d’ogni<br />
ben di Dio guasi pe dì: vardate che spettacolo...<br />
Voglio chiudere alla sua maniera. Con<br />
una esortazione a tutti i ciciglianelli:<br />
amate Ciciliano, sete fiji, fateje onore…<br />
e con un saluto nostalgico: salute, Ciciliano<br />
strappacore, te penso, t’amo sempre,<br />
a tutte l’ore.<br />
Ciciliano su internette<br />
Tramente che studiavo su internette<br />
ecche ch’appare un sito: Ciciliano<br />
Paese che conosco più der… sette.<br />
Me so detto, squaiato ‘nder sudore:<br />
ched’è sto fatto, quelo che sto a vede,<br />
sto nome che, pe me, è ‘na schitarata<br />
dorce cantata<br />
un ore srofumato<br />
‘na gemma d’oro, un campo inorettato?<br />
A forza de pensà nun ce capivo<br />
anzi, insù l’occhi, me scenneva un velo<br />
restavo in piedi com’un santo divo<br />
che se godeva l’ombra sott’un melo,<br />
quanno, là in fonno,<br />
sbucia er sor Gianni, un omo largo e<br />
tonno,<br />
e me dice, soriso insù la bocca<br />
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO<br />
Dialetto, perché no?<br />
«B<br />
uongiorno a tutti i lettori del blog<br />
(Ciciliano-IlCannocchiale). Vorrei<br />
se è possibile fare 2 piccole critiche al<br />
giornale OBIETTIVO RINNOVAMENTO,<br />
che leggo sempre. La prima, secondo<br />
me ci sono alcune pagine se così si può<br />
dire"sprecate" tipo la solita chiacchierata<br />
da due ciciglianegli, capisco la satira e<br />
l'umorismo, ma obiettivamente sono<br />
sprecate, scritte dalla maesta teresa<br />
(che stimo molto) ma potrebbero essere<br />
usate per altri interventi "seri". Seconda<br />
piccola critica,è l'uso del dialetto di ciciliano<br />
capisco che fa' parte della nostra<br />
cultura, ma dopo anni che non sentiamo<br />
piu' i ragazzi parlare"iamo ncima o dapeje"<br />
non vorrei un ritorno ai tempi che<br />
furono. Salutandovi indistintamente i fratelli<br />
capone che siamo noi».<br />
Caro avvocato,<br />
premesso che gradirei vivamente che<br />
lei si qualificasse per dar vita ad un<br />
confronto aperto e leale, non è affatto<br />
vero che tali pagine siano riservate a<br />
tematiche “poco serie”, infatti frequentemente<br />
esse riportano in chiave umoristica<br />
e ironica argomenti di attualità<br />
importanti, già affrontati nelle pagine<br />
precedenti in lingua nazionale, ciò volutamente<br />
con l’intento di abbracciare,<br />
con modalità diverse, semplificate ed<br />
accessibili a tutti , un più ampio numero<br />
di lettori ,anche quelli che non parlano<br />
sott’a chi… tocca.<br />
Ripeto la domanda e, lui, me spiega:<br />
a te che te ne frega,<br />
quel sito jel’ho offerto, dato aggràtise,<br />
e ho scritto qualche cosa insù le paggine,<br />
pe spigne er tuo Comune a fasse… immaggine!<br />
Risata che ribbomma,<br />
eppoi, silenzio… tomma.<br />
TRADIZIONE<br />
Partito er caro Gianni, ho riettuto:<br />
ma nun sarebbe bello peddavvero<br />
che Ciciliano entrasse in Internette<br />
co la sua storia<br />
co le tante bellezze che nisconne<br />
ricchezze<br />
pe tutti l’italiani de cultura,<br />
e fa conosce a l’antri: santi o boia,<br />
li tesori che cià drento le mura,<br />
di Maria Teresa Minorenti<br />
quotidianamente l’italiano.<br />
E’ vero, come lei sostiene, che i nostri<br />
giovani non conoscono e non usano<br />
più il “vernacolo” ma questa, a mio avviso,<br />
non è una buona ragione per abbandonarlo<br />
e considerarlo una lingua<br />
morta da mettere nel dimenticatoio.<br />
PERCHE’ RINNEGARE IL PAS-<br />
SATO? È bello raccontare con l’immediatezza<br />
e la schiettezza del linguaggio<br />
caratteristico dei nonni fatti ed eventi.<br />
Non c’è nulla di cui vergognarsi!<br />
E poi i giovani, che sono tanto protesi<br />
all’apprendimento delle altre lingue:<br />
francese, inglese, tedesco, spagnolo e<br />
persino il cinese perché dovrebbero disconoscere<br />
la loro, la nostra lingua<br />
madre? Quanto mi diverto a scuola,<br />
anzi ci divertiamo con gli alunni, nelle<br />
giornate uggiose, a trovare un po’ di ilarità<br />
e spensieratezza ad interpretare le<br />
parole o le frasi dialettali pronunciate<br />
per comprenderne il significato o ripeterne<br />
fedelmente l’espressione!<br />
E da ultimo, se non ricordo male, non<br />
è proposta di un nostro MINISTRO<br />
DELLA REPUBBLICA, noto esponente<br />
di un importante partito politico, inserire<br />
tra le materie d’esame la conoscenza<br />
del dialetto nella Nazione PADANIA?<br />
A fronte dell’inarrestabile processo di<br />
“globalizzazione” non sarebbe auspicabile<br />
il percorso inverso per tornare alla<br />
peculiarità e specificità dei linguaggi?<br />
eppuro attorno, attorno,<br />
magnico… contorno?<br />
M’arispose l’arcangelo Grabbiele:<br />
tu prega, frate… mèle,<br />
quarvòrta canta puro ‘no stornello,<br />
ch’arivi ‘nder Comune sur più bello,<br />
se cchi ‘nde l’orecchia der suo Sinnico,<br />
che dichi sì a sta tua provocazione,<br />
e scrivi un documento,<br />
pe fà sta cosa, lesto più der… vento.<br />
Contento a sta risposta,<br />
me sfregai le du’ mano,<br />
e, manco a fallo apposta,<br />
je dissi: aspetto,<br />
pacenza da… romano.<br />
aspetta e spera !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!<br />
13
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO TESTIMONIANZE<br />
Eranu atri tempi<br />
Riessioni, ricordi, malinconici pensieri. Testimonianze di diverse persone anziane<br />
R<br />
iflessioni ad alta voce, ricordi di festose<br />
giornate, piacevoli incontri,<br />
malinconici pensieri, forti emozioni e…<br />
qualche rimpianto.<br />
Più e che bbota m’è capitatu e sta<br />
‘nzemmora a quissi mei e, senza volerelo,è<br />
rrisciutu u discurzu egli tempi e<br />
‘na vota. Subbitu, però, i neputi m’hau<br />
appilatu a occa co’ lla solita frase:<br />
“ERANO ALTRI TEMPI!”<br />
Adda che scoperta… Questo lo sapea<br />
puru io! Certu, gni sconfinfera sintì e<br />
parlà e quanno nui emmo micchi,<br />
quanno ‘nci stea gnente, sì propriu<br />
gnente!! Stavota, però, gni voglio dà<br />
retta , voglio propriu raccontà pe’ lassà<br />
‘na traccia , pe’ fa’capì A CHI VIVE CO’<br />
LLO TROPPU, COMME EMO CAM-<br />
PATU CO ‘LLO POCU.<br />
Tante so’ lle cose da di’ e ‘nsaccio<br />
addò comenzà: a casa, u lavuru,<br />
a scola, i gióchi, iamuri,<br />
e communelle e pricissiuni.<br />
‘Ncrì alla vota.<br />
Pianu pianu comenzemo e<br />
cchi lo sa che… strada ficenno<br />
‘ntrovo chicunu che<br />
mme ssta a sintì!<br />
Revaio arretu , a quanno<br />
ero chiattu, ma è comme se lo<br />
stesse a vive mo tantu è<br />
chiaru alla mente.<br />
Revedo matroma co’ lla camisa<br />
da notte recamata a<br />
mmani, parte egliu corredo,<br />
che l’aemà a bonora calea<br />
dagliu lettu scauza, pe’ ‘nfarese<br />
sintì e, zitta zitta s’appiccea a cannela<br />
e comenzea a rattizza’ i carbuni<br />
‘ella sera ‘nnanzi , pe’ coce u pizzocchiu<br />
e turcu co’ ll’erbe che io , parimu e fratimi<br />
c’emmo da porta fore e pigliea a misura<br />
co’ lla ponta egliu ditozzo pe’ taglià<br />
14<br />
di Maria Teresa Minorenti<br />
‘ncri e zazicchia. E cche putii capà’…O<br />
pizzocchiu o pizzoccchiu e gghia emmo<br />
furtunati preché ci stea chicunu che<br />
mancu quigliu tenea! ‘Ntantu nui agliu<br />
lettu, doa ‘ncima e doa da peie, ci remozzechemmo<br />
i pei pe’ potereci allongà:.<br />
Tocca ca sonea a sveglia! E cchi<br />
la tenea…era parimu che arruzzatu<br />
dicea: “ Sbrigatibbe, ca ce ‘nnemo da<br />
i!”<br />
Allora calemmo lesti dagliu lettu e co<br />
‘quigliu cinicu e acqua ‘egliu bacile,<br />
fredda d’estate , ielata d’inverno, co’ do<br />
deta ci spiccichemmo iocchi e… ci ficchemmo<br />
‘nparu e cazunacci, ‘na camisa<br />
rattoppata più e che bbota e tocca …<br />
agliu Fiuciaru o agliu Fossatu, alla<br />
Seola o agli Fontanili finu a che ‘nze<br />
ficea scuru.<br />
Quanno passemmo pe’ gli vicui emmo<br />
da sta attenti addò mettemmo i pei pre-<br />
Momento di vivere quotidiano a Ciciliano.<br />
Una scena d’altri tempi.<br />
ché…i bisogni fatti agliu sicchiu la notte<br />
ieanu a fini’ pe’ lla via.<br />
A peie arriemmo agliu litu, alla vigna,<br />
alla montagna e sotto a vangà o a<br />
zappà o a pasce e béstie finu a mizzudì,<br />
quanno sonea a campana. ‘Nci scer-<br />
nemmo pe’ lla fame! Llo pocu ce llo finiscemmo<br />
prima ancora e comenzà,<br />
doppu ci beemmo‘ncuccittu e vinu,<br />
quanno ci stea, e recomenzemmo a lavora’<br />
finu a che ci scernemmo.<br />
Stracchi morti e carichi comme gli<br />
asini repigliemmo a via e casa, addò<br />
matroma stea a aspettà pe’ quello che<br />
gghi potemmo reporta’, che emmo<br />
cotu, o trovatu, o che c’emmo fregatu<br />
agliu ortu egliu compare.<br />
Quante sere ci semo ficcati a lettu<br />
senza magnà , ciancechenno che castagna<br />
vecchia e tosta o che pencia<br />
(fico secco) o ‘ntocciu e casu ‘ntostatu<br />
che mancu i surici poteanu ammurbidì<br />
Che bbota bbastea pocu pe’ mmannarete<br />
a durmì senza cena preché che<br />
cósa ii cumbinatu…<br />
E tu stii a aspetta’ che tte rechiamissiru…E<br />
quanno?! A scusa era troppu<br />
bbona! ‘Ntantu u stommacu<br />
se lamentea e borbottea:<br />
Comme putii arria a durmì?<br />
Alla fame ce sse accompagnea<br />
o friddu, a fatica ‘ella dì<br />
,‘elle chiacchiare e matroma e<br />
parimu che se metteanu a litica’<br />
e se renfacceanu e cose<br />
che ‘nnea fattu iunu o ‘nnea<br />
‘nduvinatu iatru.<br />
Certu, putii fa fenta e non<br />
sintì, ma comme, se dormemmo<br />
tutti dentro a ‘na<br />
cammora, co’ lle cagline, e cipolle<br />
e lle patane che cicceanu<br />
sotto agliu lettu. Che<br />
bbota ce sse metteanu puru i<br />
piócchi, forza a rattarete… a spiocchiarete<br />
e a acciacca’ coll’ogna ‘ elle ditozza<br />
ianimalitti fastidiusi.<br />
E che vvo repenza’!!! E certu, eranu<br />
atri tempi, ma nui puru emmo chiatti e<br />
arremmo vulutu spassàreci!<br />
Chi volesse mandare lettere o mail alla redazione del giornale può farlo inviandole a Redazione Obiettivo<br />
Rinnovamento tramite mail all’indirizzo obiettivo.rinnovamento@gmail.com
LA ZUCCA... ZUCCHERATA.<br />
A chi tocca<br />
‘n se ‘ngrugna<br />
Basta un poco di zucchero e la pillola va giù<br />
Al nipote<br />
Nonna — Ieri so gghita agliu Cunzigliu:<br />
i’avvocatu parlea de termini, comme se<br />
dice, a nonna... pe indicà e scadenze?<br />
Nipote — Nonna... si dice “termini perentori”...<br />
Nonna — Pere... che?! ‘Nzomma, a me<br />
pareanu più termini... “canzonatori”...<br />
Nonnoto lo dicea sempre: a legge è<br />
come a pelle elle palle... ddo la tiri va!!!<br />
In aria<br />
— Nno sa tu! Agliu parcu giochi novu<br />
l'amministrazione ada mette ‘na giostra,<br />
comme quella che sta all'Eure, a<br />
Roma... agliu luna parche...<br />
— Ah, bella! Co’ quella te portanu...<br />
— Pippì, te portano ‘ngiru e mancu te<br />
n'accorgi!!!<br />
Opinioni<br />
— Così si fa. Lo dice la legge...<br />
— Eh, la legge dice tante cose...<br />
Semplice<br />
Ecco come si fa a far quadrare il bilancio...<br />
— Co 'na mani mitti, coll'atra lèi.<br />
Equilibrio consiliare<br />
— Mo basta! Ete parlatu troppu.<br />
— Semo sei... avoooglia a parlane!<br />
È lo stesso<br />
— Hau rropertu u Commune puru de<br />
pomeriggio<br />
— Siiiiine... e gliau chiusu l’aemane...<br />
Al Consiglio (scambio di battute<br />
tra minoranza e maggioranza)<br />
— Se vengo qui, faccio dieci domande,<br />
e voi non sapete rispondere... siete impreparati!<br />
— Vabbe, ma non dirmi che vado fuori<br />
tema... per una maestra di italiano sarebbe<br />
il colmo!<br />
Geni<br />
— I lampiuni a Santa Liberata so stati<br />
smorzati pe' diversi misi a notte... 'na<br />
paura!!! Ci hau missu allo scuru prima<br />
egliu tempu...<br />
— Ma mo i hau rappicciati... quissi so<br />
bravi, mica none!!!<br />
Il tempo che fu<br />
Come ogni anno abbiamo assistito,<br />
con il cuore e l’animo contrito,<br />
al passaggio della processione del Venerdì Santo<br />
rivivendo il triste evento.<br />
Tra stendini e motorini<br />
la catena del Cireneo si incastra nei tombini,<br />
con la mesta partecipazione<br />
della seppur osservante popolazione.<br />
Il rumore inquietante delle catene,<br />
che accompagnava la processione,<br />
è stato sostituito da un lamento<br />
a causa di questo nuovo pavimento.<br />
E che dire dell’Inorata,<br />
con la Salita di Corte profumata,<br />
che attirava i ragazzi di ogni età<br />
a dar sfoggio della loro abilità,<br />
nel realizzare con il caffè ed i ori,<br />
gli schizzi dei disegnatori.<br />
O i bambini intenti a contendere<br />
quel cesto di petali da spargere!!!<br />
SATIRA<br />
— I hau rappicciati e sì, mo fau luce<br />
notte e giorno...<br />
— Mbè, arrau da recuperà u tempu<br />
persu!!!<br />
Fischi<br />
— Ma che hau missu u treno pe' Ciciglianu?<br />
— U treno? Nooooone... zitta, è gliu vigile...<br />
che ha recomenzatu a fischia!!!<br />
✹✹✹<br />
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO<br />
ORSORRISI E RIME<br />
I SOPRANNOmI<br />
Continuiamo il nostro percorso<br />
alla scoperta dei soprannomi e<br />
del loro significato. È il turno di<br />
Abbatu, Avvettatore, Baffittu e<br />
Bomma.<br />
✹✹✹<br />
“ABBATU“<br />
Epiteto probabilmente attribuito<br />
a seguito della presenza nella famiglia<br />
di un abate, superiore di<br />
un monastero, che, tuttavia, le ricerche<br />
effettuate nell’archivio<br />
parrocchiale non hanno confermato.<br />
“AVVETTATORE“<br />
Da avvettare, condurre a vetta<br />
i buoi, utilizzati per trainare i carri<br />
carichi nei tratti in salita. In passato,<br />
quando i lavori agricoli e<br />
l’allevamento erano largamente<br />
diffusi costituendo le attività economiche<br />
principali del nostro<br />
paese, molti erano coloro che<br />
possedevano una vetta, coppia<br />
di buoi, utilizzati, oltre che per lavori<br />
campestri, per trasportare legname<br />
di grosse dimensioni da<br />
usare nelle costruzioni dei tetti<br />
(travi). Per supportare la fatica<br />
delle bestie si agganciava al<br />
giogo, che teneva uniti i buoi, un<br />
chiodo detto “cancana” con un<br />
anello che si congiungeva alla<br />
catena.<br />
“BAFFITTU“<br />
Il nomignolo trae origine dalla<br />
consuetudine dei maschi più anziani<br />
della famiglia di portare piccoli<br />
baffi a sottolineare l’autorità<br />
delle persone in questione.<br />
“BOMMA“<br />
Non si hanno notizie certe, ma<br />
le testimonianze riconducono ad<br />
un componente della famiglia<br />
che era solito portare un cappello<br />
di forma abbombata, tondeggiante,<br />
particolare, difforme dagli<br />
altri.<br />
15
OBIETTIVO<br />
RinnovamentO TELE-OBIETTIVO<br />
Pasquino a Ciciliano<br />
... (quel paese)<br />
Apparso sui muri del paese il 31 luglio e subito rimosso.<br />
Riapparso il giorno dopo, sempre ad opera di ignoti.<br />
Qualcuno, oltre noi, comincia a muoversi?