Echinococcus granulosus

Specie Ospite
definitivo
Echinococcus
granulosus
granulosus
Echinococcus
granulosus
equinus
Echinococcus
multilocularis
Echinococcus spp.
Cane, canidi
selvatici
Cane, volpe
rossa
Cane, gatto,
canidi selvatici
Ospite intermedio Localizzazio-
ne nell’ospite
intermedio
Ruminanti
domestici, uomo,
suino, ruminanti
selvatici
Principalmente
fegato e
polmoni
equini Principalmente
fegato e
polmoni
Roditori,
insettivori, alcuni
altri mammiferi
incluso l’uomo
fegato

AGENTE EZIOLOGICO
1. Echinococcus granulosus granulosus
2. Echinococcus granulosus equinus
3. Echinococcus multilocularis multilocularis
INTERMEDI = preda
OSPITI
1. Bovino, suino, ovino, caprino, uomo
2. Equidi
3. roditori, uomo
DEFINITIVI = predatore
1. cane, canidi, selvatici
2. cane, canidi, selvatici
3. gatto, volpe, cane

Eliminazione
proglottidi gravide
dall’ospite definitivo
con le feci
Vermi adulti in 3-4 mesi
Ciclo biologico
Ingestione di carni parassitate da
carnivori con fissazione di protoscolici
nell’intestino tenue
Formazione di cisti parassitarie
con prepatenza di circa 2 mesi
(shock anafilattico per rottura)
(Predatore –
Liberazione di oncosfere
resistenti freddo e disinfettanti
preda)
Ospite intermedio:
ingestione delle oncosfere
INTESTINO: schiusa di embrioni
esacanti e loro penetrazione nella mucosa
Migrazione nelle vene mesenteriche e
diffusione in:
FEGATO (70%) – cuore – polmone
Diffusione sistemica

1.
Modalità
di trasmissione:
Ingestione di tessuti contenenti le cisti da parte del
PREDATORE
2. Ingestione delle uova da parte della PREDA attraverso vegetali e
oggetti contaminati dalle feci
Contatto
RISCHI per l’UOMO
con carni parassitate
Ingestione
UOVA
…
… Reazioni Allergiche
ECHINOCOCCOSI

Famiglia Taenidae Genere Echinococcus
E. granulosus varianti intraspecifiche
biotipo nordico lupo (o coyote in Nord America) e cervidi (caribou e alce)
biotipo europeo cane e ovini
altri biotipi (equinus)
E. oligarthrus
Cestode adulto in carnivori selvatici della famiglia Felidae in America del Sud e
America centrale
Forma larvale in roditori
Uomo: sono stati segnalati solo 2 casi

E. multilocularis
Famiglia Taenidae Genere Echinococcus
Cestode adulto in volpi del genere Alopex e Vulpes, e in altri carnivori
Forma larvale in roditori Arvicolidae e altri piccoli mammiferi
Distribuzione: parte centrale del Nord America, Eurasia (in direzione orientale
dallo stretto di Bering fino a Nord dell’India), Africa del Nord
Uomo: diverse segnalazioni. Provoca la forma più grave di idatidosi cistica
E.vogeli
Cestode adulto nello sciacallo delle praterie
Forma larvale in roditori
Distribuzione: zona neotropica (America centarle e del Sud)
Uomo: idatidosi policistica altamente invasiva

Echinococcus granulosus
Echinococcosi-idatidosi

L’adulto è lungo 6 mm e
formato da 3-4 proglottidi.
L’ultima è lunga più della metà
dell’intera strobila.

Infestazione negli ospiti intermedi
ovini 85%
caprini 24%
bovini 50%
suini 30%
cinghiali 30%
nella pecora il 40% delle idatidi sono fertili

Ciclo biologico di Echinococcus granulosus
Periodo di prepatenza nell’ospite definitivo: 35-
50 giorni.
Un solo segmento gravido alla settimana viene
liberato dal cestode adulto.
Le uova (oncosfere) sopravvivono
nell’ambiente per circa 1 anno a 7°C.
L’ospite intermedio si infesta ingerendo le
uova. L’oncosfera, liberato dall’embrioforo
nell’intestino, penetra la parete e viene portata
dal circolo ematico al fegato o tramite il
circolo linfatico ai polmoni.
Nell’ospite intermedio si sviluppano le forme
cistiche (Idatidi)
L’idatide raggiunge maturità (infettività) dopo
6-12 mesi. Diametro: fino a 20 cm.
L’ospite definitivo si infesta ingerendo
visceri contenenti idatidi mature.

tipo di cisti nella pecora
uniloculari 26% dimensioni da 1 a 10 cm
multiloculare dimensioni da 1 a 4 cm
cisti patologiche
aspetto acinoso (3-15 camere sferoidali contenenti liquido)
90% sono sterili ma le fertili hanno un basso n° di
protoscolici
idatidi aggredite da processi degenerativi
calcifiche dimensioni 0.5-1.5 cm acinose
iperlaminate e caseose dimensioni > 10 cm (9.4%)

solo dove esiste il ceppo ovino
in Italia 0.13%
Malattia nell’uomo
in Sardegna sono stati stimati dai 10.000 ai 20.000 casi all’anno (0.7%)
per un costo di 30.000 miliardi
5% di morti prechirurgiche
sintomatologia condizionata dalla localizzazione e dalla dimensione della
cisti (> 10 cm)
idatidosi epatica è la più frequente
cisti intraparenchimatose e sottocapsulari (atrofia, congestione epatica,
stasi biliare)
idatidosi polmonare
idatidosi ossea (1%) necrosi, fratture

eazioni infiammatorie
•formazione di una capsula fibrosa avventiziale
assorbimento lento di antigeni
sensibilizzazione e quindi reazioni allergiche
rottura della cisti
shock anafilattico
disseminazione di protoscolici nella cavità addominale e/o
pleurica
embolizzazione arteriosa da protoscolici (idatidosi secondaria)

Cisti idatidi da Echinococcus granulosus
esportate da infezioni umane
Idatide da un cervello
di un bambino

Idatidi di E. granulosus
reperite nella colonna
vertebrale

diagnosi

Fattori che condizionano la diffusione dell’echinococcosi-
idatidosi.
elevata prevalenza d’infestazione degli ovini
elevato tasso di fertilità delle idatidi ovine
stretto contatto dell’ovino con il cane
elevato numero di macellazioni familiari
funzione determinante dell’uomo (è l’anello di congiunzione tra ovino
e cane) con la somministrazione di visceri crudi al cane

Profilassi
Controllo demografico delle popolazioni canine
(scopo principale ridurre il randagismo)
controllo delle nascite/piani di abbattimenti
anagrafe canina (sui cani rurali e urbani)
identificazione (tatuaggio, microchip)
censimento dei cani vaganti
istituzione di canili comunali

Educazione sanitaria sulla popolazione in generale e
soprattutto su quella in età scolare

Cisti
multiloculare
nell’uomo
La cisti multiloculare
è caratterizzata da una
crescita diffusa,
multicistica, con una
matrice gelatinosa
all’interno della quale
si formano numerosi
scolici. La crescita è
invasiva a livello
locale e può dare
metastasi sistemiche.
La rapida diffusione sistemica delle metastasi
esclude l’asportazione chirurgica. La sola terapia
possibile è rappresentata dal trattamento
farmacologico con antielmintici quali il
mebendazolo e il praziquantel.

La malattia nell'uomo
Echinococcus multilocularis
Evoluzione lenta e progressiva con sintomatologia apprezzabile
dopo anni dall'infestazione (anche 30)
Formazione di una idatide a livello epatico (evoluzione da una
vescicola a una cisti multiloculare per proliferazione esogena ed
endogena della cisti originaria) che esita in una massa spugnosa
e può dar luogo a delle metastasi (cisti secondarie)

Fonti d'infestazione
Echinococcus multilocularis
Contatto con volpi infestate (maneggiamento di pelli di volpi
contaminate)
Contatto con animali domestici (cane e gatto soprattutto)
Alimenti e acqua contaminati (lamponi, fragole, mirtilli)