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PROGRAMMA [pdf] - Università degli Studi di Camerino

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Elezioni alla carica <strong>di</strong> Rettore <strong>di</strong> UNICAM per il mandato 2011-2017<br />

Can<strong>di</strong>dato Prof. Maurizio Massi<br />

Pro-Rettore Vicario Prof.ssa Lucia Ruggeri<br />

UN FUTURO PER UNICAM<br />

NELLA CONDIVISIONE E NELLA TRASPARENZA<br />

Come vi ho comunicato con messaggio e-mail, ho deciso <strong>di</strong> can<strong>di</strong>darmi alla<br />

carica <strong>di</strong> Rettore per il prossimo mandato 2011-2017.<br />

Mi sento fortemente legato a livello affettivo ed emotivo a questo Ateneo in<br />

cui sono stato studente ed in cui ho svolto tutta la mia carriera, a parte gli anni<br />

trascorsi per stu<strong>di</strong>o e ricerca nelle <strong>Università</strong> <strong>di</strong> Cambridge, Pennsylvania e<br />

Utrecht.<br />

Nel panorama <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà che il nostro Ateneo e, più in generale, gli Atenei<br />

italiani stanno affrontando sento <strong>di</strong> dover dare la mia <strong>di</strong>sponibilità per la<br />

soluzione dei problemi attuali.<br />

Soprattutto ho voglia <strong>di</strong> dare il mio contributo per un cambiamento <strong>di</strong> alcuni<br />

aspetti importanti della organizzazione e del funzionamento del nostro Ateneo.<br />

1


IL GOVERNO DELL’ATENEO<br />

Innanzitutto, ritengo essenziale che la comunità accademica recuperi una<br />

con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> forte con<strong>di</strong>visione delle scelte che l’Ateneo è chiamato a fare.<br />

Con<strong>di</strong>visione significa partecipazione alla <strong>di</strong>scussione dei problemi ed alla<br />

elaborazione delle decisioni, con l’obiettivo che queste vedano un consenso<br />

<strong>di</strong>ffuso. La con<strong>di</strong>visione è uno strumento fondamentale per destare slanci ed<br />

entusiasmi, soprattutto in momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Un piccolo Ateneo come <strong>Camerino</strong> penso rappresenti la sede ideale per la<br />

con<strong>di</strong>visione delle decisioni; eppure la vita nella nostra realtà accademica ha dato<br />

preoccupanti segni <strong>di</strong> scarsa attenzione alla trasparenza e alla con<strong>di</strong>visione delle<br />

decisioni negli ultimi tempi.<br />

Il Senato e il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione<br />

Una spinta verso un basso livello <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione penso venga dalla<br />

strutturazione <strong>degli</strong> Organi <strong>di</strong> Governo dell’Ateneo; mi riferisco in particolar<br />

modo al Senato delle Rappresentanze, così come <strong>di</strong>segnato dal recente Statuto<br />

approvato dalla nostra <strong>Università</strong>.<br />

L’attuale Senato delle Rappresentanze non vede la partecipazione del<br />

Rettore, non vede la partecipazione <strong>di</strong> Responsabili delle SARRF, si riunisce a<br />

lunghi intervalli <strong>di</strong> tempo, ha visto messo da parte il suo ruolo propositivo in<br />

materia <strong>di</strong> scelte importanti. La mia impressione è che il Senato così strutturato<br />

abbia un ruolo troppo marginale nel governo dell’Ateneo.<br />

D’altro canto, il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione che fino ad ora ha avuto nella<br />

sua composizione tre membri del vertice dell’Ateneo (Rettore, Pro-Rettore,<br />

Direttore Amministrativo) e 3 membri del Comitato dei Sostenitori ha avuto una<br />

composizione poco rappresentativa delle componenti che operano nell’Ateneo e<br />

<strong>degli</strong> studenti.<br />

2


La composizione del Senato delle Rappresentanze e del Consiglio <strong>di</strong><br />

Amministrazione del nostro Ateneo sono certamente funzionali ad un <strong>di</strong>segno<br />

complessivo, concepito nella sua interezza per semplificare al massimo il processo<br />

decisionale. Un assetto <strong>di</strong> governance del genere delinea una situazione molto<br />

centralistica, pressoché monocratica. Un esempio esplicito in tal senso è stata<br />

l’approvazione dell’Accordo <strong>di</strong> programma tra UNICAM, UNIMC, il MIUR e la<br />

Provincia <strong>di</strong> Macerata. L’Accordo è approdato in Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione,<br />

dove è stato approvato, senza alcun passaggio né nel Senato, né nelle SARRF.<br />

Lasciando da parte per il momento considerazioni in merito ai contenuti<br />

dell’Accordo, certamente una comunità accademica non può essere estraniata<br />

dalla elaborazione e dall’approvazione <strong>di</strong> scelte così rilevanti per la natura stessa<br />

e per il futuro dell’Ateneo.<br />

La mia proposta è che il Senato ed il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione siano<br />

strutturati in accordo con i principi fondamentali della legge Gelmini del 23<br />

<strong>di</strong>cembre 2010, così come chiarito dalla nota del ministro Gelmini del 4 maggio<br />

2011. In particolare, il Senato deve tornare ad esprimere pareri obbligatori in<br />

materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica, <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> servizi agli studenti, nonché sulla mo<strong>di</strong>fica e<br />

soppressione <strong>di</strong> corsi, se<strong>di</strong>, <strong>di</strong>partimenti, strutture. Più in generale il Senato<br />

dovrebbe essere coinvolto obbligatoriamente nelle scelte strategiche<br />

contemplate nella legge Gelmini quali fusioni e federazioni. Questa proposta va<br />

nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> porre le premesse per ripristinare una gestione con<strong>di</strong>visa e<br />

trasparente delle scelte dell’Ateneo.<br />

In linea con la proposta <strong>di</strong> adeguare il Senato ed il Consiglio <strong>di</strong><br />

Amministrazione alla composizione ed ai compiti previsti dalla legge Gelmini, non<br />

con<strong>di</strong>vido la richiesta avanzata al Ministero <strong>di</strong> prosecuzione della sperimentazione<br />

del modello <strong>di</strong> governance attuale.<br />

3


Le SARRF<br />

Sono stato e resto un convinto sostenitore della strutturazione dell’Ateneo<br />

in SARRF, strutture autonome responsabili <strong>di</strong> ricerca e formazione. Ho<br />

appoggiato fin dall’inizio la scelta <strong>di</strong> attivare le SARRF per vari motivi.<br />

Innanzitutto le SARRF segnano il superamento del dualismo ricerca-<br />

<strong>di</strong>dattica, che ha portato spesso a scelte <strong>di</strong>vergenti tra Dipartimenti e Facoltà.<br />

Inoltre, le SARRF possono rappresentare il car<strong>di</strong>ne della gestione<br />

manageriale dell’Ateneo, che certamente non è stata agevolata in passato dalla<br />

frammentazione delle strutture <strong>di</strong>partimentali e delle Facoltà.<br />

Le SARRF e la gestione manageriale dell’Ateneo<br />

Le SARRF proprio perché comprendono al loro interno sia attività <strong>di</strong> ricerca,<br />

che attività <strong>di</strong>dattica costituiscono una realtà capace <strong>di</strong> rappresentare in maniera<br />

piuttosto completa il livello <strong>di</strong> produttività <strong>di</strong> specifici settori dell’Ateneo.<br />

Valutare la produttività delle SARRF penso sia un compito inelu<strong>di</strong>bile, da un lato,<br />

e reso fattibile, dall’altro, proprio in virtù della loro strutturazione.<br />

Perché un compito inelu<strong>di</strong>bile?<br />

Nel periodo in cui sono stato Preside ho sentito ripetere in tante riunioni<br />

all’interno <strong>di</strong> UNICAM, che il nostro Ateneo è valutato dal Ministero come sovra-<br />

finanziato. Per anni ed anni, UNICAM ha percepito uno “storico” <strong>di</strong> fondo <strong>di</strong><br />

finanziamento or<strong>di</strong>nario (FFO) dal Ministero pari al 5.2 per mille dell’FFO<br />

nazionale, ma sulla base dei parametri ministeriali il peso <strong>di</strong> UNICAM nel<br />

contesto nazionale era pari al 4.5 per mille. Non si tratta <strong>di</strong> uno scostamento <strong>di</strong><br />

poco conto in termini percentuali.<br />

Anche la valutazione del luglio 2009 non ci ha trattato bene; siamo finiti tra<br />

le ultime posizioni nella graduatoria nazionale, appena alcune posizioni più in alto<br />

dell’Ateneo <strong>di</strong> Macerata, risultato ultimo nella lista.<br />

4


Ma la storia del sovra-finanziamento <strong>di</strong> UNICAM, non è <strong>degli</strong> ultimi anni.<br />

Ogni volta che c’è stato un cosiddetto riequilibrio voluto dal Ministero abbiamo<br />

sempre subito tagli significativi; una volta erano riequilibri <strong>di</strong> un miliardo e mezzo<br />

o due miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire, poi sono <strong>di</strong>ventati riequilibri <strong>di</strong> un milione, un milione e<br />

mezzo <strong>di</strong> euro. Indubbiamente il problema (<strong>di</strong> vecchia data, <strong>di</strong> rilevanti <strong>di</strong>mensioni<br />

e scan<strong>di</strong>to alla nostra attenzione a colpi <strong>di</strong> pesanti interventi <strong>di</strong> riequilibrio) non è<br />

riuscito ad imporsi più <strong>di</strong> tanto alla attenzione <strong>di</strong> UNICAM. Finora si è trovata<br />

soltanto la maniera <strong>di</strong> andare avanti con minori finanziamenti spalmati qua e là<br />

all’interno dell’Ateneo, ma è necessario un approccio risoluto e con<strong>di</strong>viso che<br />

tuteli l’interesse generale <strong>di</strong> UNICAM.<br />

Perché un approccio manageriale è più fattibile con le SARRF?<br />

Le SARRF hanno segnato il superamento della frammentazione delle<br />

strutture <strong>di</strong>partimentali e <strong>di</strong> Facoltà, che rendeva <strong>di</strong>fficile fare una valutazione<br />

della produttività. Nelle SARRF è ormai più facile valutare il costo delle stesse,<br />

innanzitutto in termini del personale docente e tecnico-amministrativo, e d’altro<br />

canto valutare le risorse che le SARRF sono in grado <strong>di</strong> generare tra cui:<br />

1. risorse che vanno all’Ateneo grazie a ricerche, contratti e convenzioni<br />

ottenuti dalle singole SARRF,<br />

2. tasse <strong>di</strong> iscrizione <strong>degli</strong> studenti iscritti ai corsi della SARRF,<br />

3. contributo delle singole SARRF all’ottenimento <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> ministeriali all’Ateneo<br />

(tra cui lo stesso FFO).<br />

Le analisi fatte debbono portare ad evidenziare elementi <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong><br />

debolezza, opportunità <strong>di</strong> interventi correttivi laddove necessari ed opportunità<br />

<strong>di</strong> investimento laddove si intravedano possibilità <strong>di</strong> crescita. Il tutto dovrà<br />

esser fatto nell’ottica <strong>di</strong> rendere UNICAM più sostenibile e competitiva, ma<br />

senza sottoporla a interventi pericolosi per la sua stessa sopravvivenza.<br />

5


UNICAM E LA RICERCA<br />

La scelta del Ministero <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care percentuali dell’FFO sempre maggiori<br />

alla quota premiale per la valutazione della performance (in cui peraltro il peso<br />

della ricerca è maggiore rispetto al passato) costituisce un forte elemento <strong>di</strong><br />

fiducia per UNICAM in relazione al superamento delle sue <strong>di</strong>fficoltà economiche.<br />

Penso infatti che UNICAM abbia un grosso potenziale <strong>di</strong> sviluppare ricerca<br />

e <strong>di</strong> attrarre finanziamenti con la ricerca. Trovo molto positiva, ed in alcuni casi<br />

ad<strong>di</strong>rittura sorprendente, la capacità <strong>di</strong> UNICAM <strong>di</strong> attrarre fon<strong>di</strong> per<br />

programmi <strong>di</strong> ricerca nazionali ed internazionali, quali finanziamenti europei,<br />

finanziamenti da agenzie e fondazioni nazionali ed internazionali che finanziano la<br />

ricerca, da istituzioni americane dell’NIH quali il NIDA e l’NIAAA, da gran<strong>di</strong><br />

facilities <strong>di</strong> ricerca internazionali quali Elettra a Trieste, per fare un esempio.<br />

UNICAM sviluppa brevetti ed abbiamo esempi <strong>di</strong> brevetti per i quali sono<br />

state avviate le procedure <strong>di</strong> licensing, ad in<strong>di</strong>care l’interesse destato ai fini del<br />

loro sfruttamento.<br />

UNICAM ha avuto 8 suoi docenti nella lista dei Top Italian Scientists (che<br />

analizza la produzione scientifica <strong>di</strong> un numero limitato <strong>di</strong> settori scientifico-<br />

<strong>di</strong>sciplinari). Tenuto conto del <strong>di</strong>mensionamento del corpo docente <strong>di</strong> UNICAM,<br />

questo significa una ottima percentuale <strong>di</strong> suoi docenti e quin<strong>di</strong> un ottimo<br />

posizionamento <strong>di</strong> UNICAM nelle graduatorie nazionali.<br />

UNICAM vede molti dei suoi ricercatori impegnati in attività <strong>di</strong><br />

trasferimento tecnologico che svolgono un ruolo estremamente importante <strong>di</strong><br />

supporto ad aziende del territorio per la loro crescita ed il loro sviluppo in<br />

termini <strong>di</strong> ricerca ed innovazione.<br />

UNICAM ha 5 Spin-off. Una menzione speciale penso vada de<strong>di</strong>cata ai<br />

colleghi che sono riusciti ad attivare Spin-off, ponendo le basi per lo sviluppo <strong>di</strong><br />

aziende <strong>di</strong> successo.<br />

6


Quin<strong>di</strong> UNICAM ha un forte potenziale <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> attrazione <strong>di</strong> risorse<br />

e dobbiamo spingere al massimo nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> potenziare la nostra attività in<br />

tal senso, perché attraverso questa possiamo conseguire traguar<strong>di</strong> economici sia<br />

<strong>di</strong>retti (con i finanziamenti ottenuti), sia in<strong>di</strong>retti con l’aumento della nostra<br />

quota premiale nell’FFO Ministeriale.<br />

Probabilmente si può osservare che la capacità <strong>di</strong> sviluppare ricerche <strong>di</strong><br />

successo è <strong>di</strong>stribuito un po’ “a macchia <strong>di</strong> leopardo” nell’Ateneo, nel senso che<br />

abbiamo gruppi che esprimono forti/enormi potenzialità e gruppi che presentano<br />

una minore produzione scientifica. Comunque, non dobbiamo valutare questo come<br />

un elemento <strong>di</strong> debolezza, bensì come un’opportunità. Penso che una accorta<br />

politica <strong>di</strong> aggregazione e <strong>di</strong> interazione attorno a gruppi “forti” che abbiamo nel<br />

nostro interno possa fornire una grande opportunità <strong>di</strong> crescita complessiva nel<br />

nostro Ateneo.<br />

A supporto dell’attività <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> UNICAM vi è l’esigenza <strong>di</strong> adottare<br />

scelte premiali nei confronti dei colleghi e dei gruppi maggiormente produttivi in<br />

ambito scientifico.<br />

D’altro canto, l’attività <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> UNICAM va supportata anche<br />

mantenendo e valorizzando il tessuto <strong>di</strong> competenze legato alla strumentazione<br />

scientifica avanzata, alle officine meccaniche, al calcolo ed all’informazione<br />

avanzata che risulta essere pre-con<strong>di</strong>zione per poter accedere a finanziamenti <strong>di</strong><br />

progetti <strong>di</strong> ricerca competitivi internazionalmente.<br />

7


UNICAM E L’OFFERTA FORMATIVA<br />

Nello scenario accademico nazionale UNICAM si configura come uno dei più<br />

piccoli Atenei italiani. Gli studenti <strong>di</strong> UNICAM sono scesi a circa 7000 studenti<br />

(7277 è il dato fornito da ESSE3 al 12 Aprile 2011, ma in questo numero sono<br />

compresi anche studenti <strong>di</strong> vecchie lauree quadriennali non più considerati dal<br />

Ministero).<br />

UNICAM ha 7 SARRF, che corrispondono a 5 Facoltà nello scenario<br />

nazionale. In una situazione in cui le <strong>di</strong>mensioni sono così piccole, le nostre scelte<br />

in fatto <strong>di</strong> offerta formativa devono essere valutate in maniera particolarmente<br />

attenta. Il mio convincimento è che non possiamo permetterci tagli drastici al<br />

numero <strong>di</strong> Facoltà/SARRF, né riduzioni ulteriori del numero <strong>degli</strong> studenti. Se<br />

così fosse, verremmo a trovarci in una situazione <strong>di</strong> grosso rischio per la<br />

sopravvivenza stessa <strong>di</strong> UNICAM.<br />

D’altro canto, abbiamo il dovere <strong>di</strong> correggere situazioni <strong>di</strong> debolezza della<br />

nostra offerta formativa; ma questo dobbiamo farlo con l’obiettivo <strong>di</strong> non ridurre<br />

ulteriormente in maniera pesante un Ateneo già pericolosamente piccolo. Per<br />

esplicitare il mio punto <strong>di</strong> vista al riguardo, posso <strong>di</strong>re che durante la mia<br />

presidenza <strong>di</strong> Facoltà sono stati chiusi dei corsi a Farmacia. Sono state scelte per<br />

certi aspetti sofferte, perché abbiamo chiuso corsi qualificati e ricchi <strong>di</strong><br />

contenuti scientifici come la Tossicologia e le Biotecnologie Farmaceutiche, ma<br />

avevano un numero troppo basso <strong>di</strong> studenti. Queste scelte, elaborate e con<strong>di</strong>vise<br />

all’interno della allora Facoltà, non hanno generato danni, ma hanno lasciato spazio<br />

ad altre iniziative <strong>di</strong>dattiche <strong>di</strong> maggior successo.<br />

Le scelte in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica devono essere affrontate<br />

responsabilmente all’interno delle SARRF, perché questo è il contesto in cui si<br />

esprimono le competenze scientifiche e culturali, e possono essere meglio<br />

in<strong>di</strong>viduate le soluzioni ai problemi. Devono essere le SARRF a valutare elementi<br />

<strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> debolezza della loro offerta formativa, analizzando da un lato le<br />

8


singole attività formative e facendo poi un quadro complessivo della loro offerta.<br />

Quando parlo <strong>di</strong> offerta complessiva intendo <strong>di</strong>re che un corso <strong>di</strong> laurea con un<br />

numero limitato <strong>di</strong> iscritti, può esser mantenuto a motivo del significato che<br />

questo ha in un contesto scientifico e professionale, dell’elevata qualità e<br />

prestigio della <strong>di</strong>dattica e della ricerca associata a quel corso, ma considerazioni<br />

manageriali dovrebbero limitare tali considerazioni ad un numero selezionato <strong>di</strong><br />

casi, se non si vuole generare situazioni <strong>di</strong> debolezza per l’Ateneo. Queste<br />

considerazioni le stanno affrontando un po’ tutti gli Atenei italiani, ed ancor più<br />

attentamente lo deve fare UNICAM dal momento che le sue piccole <strong>di</strong>mensioni<br />

attribuirebbero ad eventuali errori un peso molto elevato.<br />

Ben altra cosa è quando le soluzioni vengono dall’esterno della SARRF e<br />

piombano su una SARRF senza un approfon<strong>di</strong>mento specifico, e senza una<br />

con<strong>di</strong>visione delle scelte. Ad esempio, l’Accordo <strong>di</strong> programma con UNIMC, il<br />

MIUR e la Provincia <strong>di</strong> Macerata prospetta <strong>di</strong> chiudere corsi <strong>di</strong> laurea e laurea<br />

magistrale, sostituendoli con corsi non sottoposti a precedente valutazione da<br />

parte delle SARRF interessate. Ad esempio, si propone una Law School per la<br />

SARRF <strong>di</strong> Giurisprudenza senza che i docenti della stessa abbiano avuto la<br />

possibilità <strong>di</strong> esprimere un parere circa la possibilità <strong>di</strong> erogare tale corso, e<br />

circa il possibile interesse da parte della utenza studentesca. Per la SARRF <strong>di</strong><br />

Me<strong>di</strong>cina Veterinaria l’Accordo ipotizza la “eventuale” chiusura della laurea<br />

magistrale e la attivazione <strong>di</strong> un corso triennale <strong>di</strong> Infermiere Veterinario non<br />

contemplato in nessuna Classe delle Lauree e probabilmente <strong>di</strong> nessun interesse<br />

per l’utenza studentesca.<br />

9


UNICAM E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE<br />

Sono convinto che l’Internazionalizzazione dei nostri Atenei rappresenti un<br />

forte volano <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> crescita scientifica, <strong>di</strong> stimolo alla ricerca sempre<br />

più inserita a livelli competitivi.<br />

Ritengo che UNICAM si trovi in posizione <strong>di</strong> forza <strong>di</strong> fronte alle chiamate<br />

del Ministero alla internazionalizzazione, perché ha una grossa tra<strong>di</strong>zione<br />

pluriennale in questa <strong>di</strong>rezione. In particolare, trovo che uno strumento <strong>di</strong><br />

internazionalizzazione particolarmente rilevante sia rappresentato da soggiorni<br />

all’estero, sufficientemente protratti, ed in qualificati centri <strong>di</strong> ricerca. Gruppi <strong>di</strong><br />

UNICAM intrapresero negli anni settanta una intensa attività <strong>di</strong> scambi e<br />

soggiorni in qualificati centri <strong>di</strong> ricerca esteri, da cui sono derivate collaborazioni<br />

a ricerche, organizzazione <strong>di</strong> congressi internazionali, progetti comuni finanziati<br />

da agenzie estere ed a cui è stato possibile accedere proprio in virtù delle<br />

interazioni scientifiche attivate.<br />

Penso fondamentale proseguire ed intensificare gli slanci in questa<br />

<strong>di</strong>rezione. I nostri giovani ricercatori devono trovare lo spazio per trascorrere<br />

soggiorni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e ricerca in qualificati centri esteri; non possono essere<br />

frenati da motivazioni <strong>di</strong> vario tipo, comprese quelle legate ad un eccessivo carico<br />

<strong>di</strong>dattico.<br />

Anche forme <strong>di</strong> internazionalizzazione in materia <strong>di</strong> mobilità internazionale<br />

<strong>di</strong> studenti e dottoran<strong>di</strong> vanno il più possibile perseguite. In materia <strong>di</strong><br />

dottoran<strong>di</strong> stranieri ospitati in UNICAM, grande attenzione deve esser rivolta<br />

alle procedure <strong>di</strong> selezione affinché i dottoran<strong>di</strong> selezionati ci <strong>di</strong>ano certezza <strong>di</strong><br />

preparazione e <strong>di</strong> qualità.<br />

10


UNICAM ED IL PERSONALE<br />

Il personale docente<br />

Riporto <strong>di</strong> seguito alcuni punti che ritengo importante sottolineare circa il<br />

personale docente <strong>di</strong> UNICAM:<br />

1. La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> punti organico per docenti e personale tecnico-<br />

amministrativo può scaturire da pensionamenti, dall’FFO (attualmente fisso in<br />

base all’Accordo <strong>di</strong> programma) e da eventuali convenzioni pluriennali con<br />

realtà esterne all’Ateneo.<br />

2. Tra il 2011 ed il 2014 avremo il pensionamento <strong>di</strong> circa 10 PO, 10 PA, 6 RU e 21<br />

TA, il che genererà un numero limitato <strong>di</strong> punti organico. Secondo le norme<br />

vigenti noi potremo utilizzare solo in misura parziale i 27 punti organico<br />

generati dai suddetti pensionamenti.<br />

Misure attuative in materia <strong>di</strong> mobilità dei docenti sono legate alla<br />

<strong>di</strong>sponibilità finanziarie stabilite annualmente nell’ambito dell’FFO nazionale.<br />

D’altro canto non sembra possibile sperare nella liberazione <strong>di</strong> risorse da<br />

mobilità interregionale dei professori che hanno prestato servizio in corsi <strong>di</strong><br />

laurea o se<strong>di</strong> soppresse a seguito <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> razionalizzazione<br />

dell’offerta <strong>di</strong>dattica, in quanto l’art. 7, comma 5 della legge Gelmini favorisce<br />

tale mobilità, ma senza ulteriori nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.<br />

3. Al momento attuale, il numero <strong>di</strong> punti organico da assegnare a nuove posizioni<br />

è indubbiamente molto limitato e la programmazione del personale accademico<br />

su base triennale dovrà essere particolarmente attenta.<br />

4. In questa <strong>di</strong>fficile situazione UNICAM deve comunque mantenere gli impegni<br />

assunti verso gli RTD. L’Ateneo <strong>di</strong> <strong>Camerino</strong> fece la scelta <strong>di</strong> attivare posizioni<br />

<strong>di</strong> Ricercatore a tempo determinato precorrendo la legge Moratti. Nei<br />

confronti <strong>degli</strong> RTD l’Ateneo ha assunto l’impegno <strong>di</strong> offrire loro la possibilità<br />

<strong>di</strong> concorrere per una posizione a tempo indeterminato (PA o RU). Dopo<br />

11


l’approvazione della legge Gelmini non è più possibile ban<strong>di</strong>re concorsi da RU,<br />

ma viene offerta agli RTD la possibilità <strong>di</strong> accedere al ruolo <strong>di</strong> PA dopo<br />

superamento dell’idoneità nazionale. Ritengo doveroso confermare gli impegni<br />

dell’Ateneo e supportare fermamente il percorso dei nostri RTD per farli<br />

arrivare alla prova idoneativa; in caso <strong>di</strong> superamento della prova dovranno<br />

avere l’opportunità <strong>di</strong> prender servizio come PA. Questo comporterà un<br />

significativo impegno <strong>di</strong> risorse economiche e <strong>di</strong> punti organico, dal momento<br />

che ci sono attualmente circa 35 RTD.<br />

Il CdA nella seduta del 21 <strong>di</strong>cembre 2010 prefigura un decremento del<br />

personale docente, ma prevede anche una crescita <strong>di</strong> 14 unità alla Scuola <strong>di</strong><br />

Architettura e Design e <strong>di</strong> altre 9 unità <strong>di</strong> personale alla Scuola del Farmaco e<br />

dei Prodotti della Salute, che mal si raccordano con la doverosa<br />

stabilizzazione dei 35 RTD. L’Ateneo ha bisogno <strong>di</strong> rigore e serietà nelle sue<br />

previsioni.<br />

4. Ritengo strategico che l’Ateneo si impegni a <strong>di</strong>rezionare le risorse <strong>di</strong>sponibili<br />

elettivamente verso le strutture più produttive in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e <strong>di</strong><br />

ricerca. Comunque, sarà necessario assicurare anche un fisiologico ricambio<br />

laddove i pensionamenti mettano SARRF dell’Ateneo in seria <strong>di</strong>fficoltà nel<br />

sostenere un’offerta formativa e un’attività <strong>di</strong> ricerca che riteniamo<br />

meritevoli <strong>di</strong> esser mantenute.<br />

6. La legge Gelmini parla anche <strong>di</strong> finanziamenti da assegnare ai ricercatori<br />

universitari per la attività <strong>di</strong>dattica che svolgono. Questo adempimento dovrà<br />

essere sod<strong>di</strong>sfatto, non solo perché previsto dalla legge, ma anche perché<br />

rappresenta un dovuto riconoscimento dell’attività svolta.<br />

12


Il personale tecnico-amministrativo<br />

La politica dell’Ateneo negli ultimi anni è stata caratterizzata da continue<br />

riorganizzazioni <strong>degli</strong> uffici e dei servizi tecnico-amministrativi, che ha<br />

comportato una forte riduzione della loro caratterizzazione in termini <strong>di</strong><br />

professionalità, esperienza, funzionalità ed efficienza. In itinere c’è una<br />

ulteriore riorganizzazione che prevede la soppressione delle aree amministrative<br />

e la creazione <strong>di</strong> macro-strutture.<br />

Si è assistito alla creazione <strong>di</strong> uno Staff del Rettorato numeroso e ricco <strong>di</strong><br />

figure <strong>di</strong> elevata qualifica e, d’altro canto, ad un ri<strong>di</strong>mensionamento della<br />

dotazione <strong>di</strong> personale tecnico-amministrativo in strutture periferiche e ad un<br />

ri<strong>di</strong>mensionamento delle posizioni <strong>di</strong> responsabilità interme<strong>di</strong>a. Il tutto è stato<br />

accompagnato da una pressoché totale mancanza <strong>di</strong> trasparenza nelle decisioni,<br />

riguardanti i compiti assegnati, gli avanzamenti <strong>di</strong> posizioni, l’attribuzione <strong>di</strong><br />

indennità (<strong>di</strong> posizione, <strong>di</strong> responsabilità, per funzioni specialistiche, per specifici<br />

e qualificati incarichi).<br />

Il personale tecnico-amministrativo ritengo abbia bisogno innanzitutto <strong>di</strong><br />

stabilità, dopo tante riorganizzazioni al fine <strong>di</strong> ritrovare un’identità<br />

professionale, essenziale per la qualità del suo contributo alla vita dell’Ateneo.<br />

Inoltre è necessario che si ripristini una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> trasparenza<br />

relativamente alle decisioni che lo riguardano.<br />

In maniera particolare, il personale tecnico-amministrativo penso abbia<br />

bisogno <strong>di</strong> sentirsi <strong>di</strong>re che i servizi amministrativi, contabili, informatici, tecnici<br />

agli studenti non vanno trasferiti a Macerata. Emblematica è la programmazione<br />

effettuata dal Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione lo scorso 21 <strong>di</strong>cembre, nella quale si<br />

prevede la <strong>di</strong>minuzione da 294 a 275 unità <strong>di</strong> personale entro il 2014. Poiché il<br />

CdA prevede la stabilizzazione <strong>di</strong> 11 posizioni ora a tempo determinato e 21<br />

saranno i pensionamenti, è evidente il ricorso all’istituto della mobilità. Questa<br />

lettura conferma quanto delineato dalla Corte dei Conti che con riferimento<br />

13


all’Accordo <strong>di</strong> programma prefigura mobilità anche per il personale tecnico-<br />

amministrativo (Referto sul sistema universitario – marzo 2010).<br />

Interventi selettivi <strong>di</strong> completamento dell’organico dovranno esser previsti<br />

in strutture depauperate <strong>di</strong> personale dai pensionamenti. Nelle SARRF sarà<br />

necessario verificare dopo una prima fase sperimentale che l’assegnazione del<br />

personale alle stesse sia adeguato sia in materia <strong>di</strong> personale tecnico che <strong>di</strong> quello<br />

amministrativo.<br />

Inoltre all’interno delle SARRF devono essere affrontati problemi quali:<br />

-in<strong>di</strong>viduare posizioni organizzative <strong>di</strong> categoria D da affiancare ai manager<br />

amministrativi a cui affidare responsabilità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento per gruppo <strong>di</strong><br />

funzioni omogenee,<br />

-riaffidare le responsabilità <strong>di</strong> Segreteria studenti a responsabili <strong>di</strong> categoria D,<br />

sgravando delle stesse i manager <strong>di</strong>dattici già oberati da molteplici attività <strong>di</strong><br />

promozione e sviluppo della <strong>di</strong>dattica nelle SARRF,<br />

-mantenere nelle aree amministrative le posizioni organizzative e <strong>di</strong><br />

responsabilità (categoria D) con affidamento <strong>di</strong> funzioni per gruppi omogenei,<br />

-in<strong>di</strong>viduare ulteriori posizioni organizzative e <strong>di</strong> responsabilità <strong>di</strong> categoria C.<br />

UNICAM E GLI STUDENTI<br />

Un piccolo Ateneo come <strong>Camerino</strong> può e deve offrire agli studenti servizi<br />

molto più qualificati rispetto a quelli offerti da gran<strong>di</strong> Atenei.<br />

Sul piano <strong>di</strong>dattico l’Ateneo deve assicurare una piena <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />

docenti, <strong>di</strong> laboratori <strong>di</strong>dattici, <strong>di</strong> biblioteche e <strong>di</strong> servizi informatici per offrire<br />

agli studenti opportunità formative, che in genere mega-atenei non riescono ad<br />

offrire.<br />

Penso debbano esser considerati punti <strong>di</strong> forza dell’Ateneo i Servizi<br />

Orientamento, Tutorato, Stage e Placement che vengono offerti agli studenti.<br />

14


Sul settore della Internazionalizzazione ritengo abbia un notevole significato<br />

formativo offrire opportunità <strong>di</strong> esperienze <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e ricerca in realtà estere<br />

me<strong>di</strong>ante i programmi Erasmus o i soggiorni nell’imme<strong>di</strong>ato post-laurea. Tutti<br />

questi servizi possono rappresentare strumenti molto vali<strong>di</strong> per accrescere la<br />

qualificazione e la competitività dei nostri studenti nel mondo del lavoro. Al<br />

riguardo ulteriori specifiche iniziative potrebbero essere stu<strong>di</strong>ate in materia <strong>di</strong><br />

Stage e Placement per agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro dei nostri<br />

laureati.<br />

Ritengo poi vadano incrementate per quanto possibile le borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per<br />

studenti meritevoli.<br />

Indubbiamente l’Ateneo ha fatto e sta facendo molto in materia <strong>di</strong> collegi<br />

universitari, in particolare impegnandosi nel completamento del Campus<br />

residenziale. Probabilmente uno sforzo maggiore va fatto nella <strong>di</strong>rezione delle<br />

se<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse da quella <strong>di</strong> <strong>Camerino</strong>.<br />

Molto importante è anche il supporto che l’Ateneo può offrire alle<br />

Associazioni studentesche per iniziative culturali che le stesse decideranno <strong>di</strong><br />

organizzare. Al riguardo sarà importante che il supporto serva a premiare<br />

qualificate iniziative, soprattutto <strong>di</strong> gruppi che offrano garanzie <strong>di</strong> serietà.<br />

Gli studenti rappresentano <strong>degli</strong> stakeholder fondamentali all’interno<br />

dell’Ateneo e pertanto hanno pieno <strong>di</strong>ritto ad una significativa rappresentanza<br />

negli Organi <strong>di</strong> Governo dell’Ateneo. Al riguardo, ricollegandomi a quanto detto in<br />

precedenza, ritengo importante sottolineare che è anche interesse <strong>degli</strong> studenti<br />

che gli Organi nei quali essi sono rappresentanti abbiano un reale significato nelle<br />

scelte decisionali dell’Ateneo; pertanto è anche interesse <strong>degli</strong> studenti che gli<br />

Organi <strong>di</strong> Governo <strong>di</strong> UNICAM siano in accordo con la legge Gelmini.<br />

15


UNICAM E GLI ALTRI ATENEI MARCHIGIANI<br />

Le Marche rappresentano una Regione con numero limitato <strong>di</strong> abitanti, ma<br />

con quattro Atenei e numerose se<strong>di</strong> universitarie. E’ fuori dubbio che il problema<br />

dovrà essere affrontato dalla Regione Marche, in primis perché le competenze in<br />

materia <strong>di</strong> formazione universitaria sono della Regione, in seconda istanza perché<br />

un approccio a livello regionale offre le migliori garanzie per una soluzione più<br />

organica e più completa alla razionalizzazione della offerta formativa<br />

universitaria nella nostra regione.<br />

Federazione <strong>degli</strong> Atenei Marchigiani<br />

La legge Gelmini contempla la possibilità <strong>di</strong> federazioni tra Atenei. Abbiamo già<br />

esempi <strong>di</strong> implementazione <strong>di</strong> federazioni a livello interregionale (Atenei della<br />

Puglia, Basilicata e Molise) ed a livello regionale (Atenei della Regione Campania).<br />

A mio avviso una prospettiva <strong>di</strong> federazione tra gli Atenei marchigiani suona<br />

molto bene. Interventi <strong>di</strong> razionalizzazione della realtà accademica in un contesto<br />

regionale potrebbero :<br />

- prospettare una soluzione <strong>di</strong> significato generale, in cui sono affrontate le<br />

situazioni <strong>di</strong> tutte le Facoltà marchigiane,<br />

- riconoscere le peculiarità <strong>di</strong> Facoltà e <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> laurea che solo l’Ateneo <strong>di</strong><br />

<strong>Camerino</strong> ha nel contesto regionale, quali ad esempio Me<strong>di</strong>cina Veterinaria,<br />

Architettura, Fisica etc.<br />

- far valere in un contesto regionale anche la scelta politica <strong>di</strong> lasciare spazi<br />

ad Atenei che assicurano una certa vivacità e <strong>di</strong>namicità nell’entroterra<br />

regionale, quali <strong>Camerino</strong> ed Urbino.<br />

16


L’ Accordo <strong>di</strong> Programma<br />

Cosa penso dell’Accordo <strong>di</strong> programma stipulato con MIUR, Provincia <strong>di</strong><br />

Macerata ed UNIMC?<br />

Certamente all’interno dell’Ateneo è stato gestito molto male. E’ stato<br />

sorprendente che l’Accordo sia arrivato al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione per<br />

l’approvazione senza precedenti passaggi all’interno dell’istituzione universitaria.<br />

Particolarmente sorprendente è stato che l’Accordo non abbia visto il confronto<br />

con le SARRF <strong>di</strong>rettamente interessate e non abbia avuto la loro collaborazione<br />

alla stesura dello stesso. Sorprendente è che la Regione, che ha competenza in<br />

materia <strong>di</strong> formazione universitaria non sia stata coinvolta.<br />

Quanto alle conseguenze dell’Accordo, sul piano economico UNICAM<br />

ha avuto il vantaggio <strong>di</strong> essere ammessa a beneficiare <strong>di</strong> contributi da parte del<br />

Ministero e della Provincia <strong>di</strong> Macerata (350.000 e 150.000 euro/anno<br />

rispettivamente), e a mantenere la quota consolidabile <strong>di</strong> FFO del 2009.<br />

Il problema principale è che la stesura dell’Accordo mette in estrema<br />

<strong>di</strong>fficoltà le due SARRF <strong>di</strong>rettamente interessate. Per la SARRF <strong>di</strong><br />

Giurisprudenza, si prospetta la chiusura del corso <strong>di</strong> laurea in Scienze Politiche e<br />

la sostituzione dell’attuale laurea magistrale in Giurisprudenza con una Law<br />

School con un “percorso altamente <strong>di</strong>fferenziato e caratterizzato<br />

professionalmente con standard adeguati <strong>di</strong> accesso”. Della Law School non è<br />

stato per nulla valutato se può essere cre<strong>di</strong>bilmente tenuta dai docenti della<br />

SARRF <strong>di</strong> Giurisprudenza <strong>di</strong> UNICAM, o quanto possa essere appealing per<br />

l’utenza studentesca. D’altro canto, l’Accordo non chiede sacrifici alla offerta<br />

formativa della Facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza <strong>di</strong> Macerata.<br />

Per la SARRF <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Veterinaria l’Accordo prospetta la chiusura del<br />

corso <strong>di</strong> laurea magistrale e la attivazione <strong>di</strong> una laurea triennale per Infermiere<br />

veterinario, per la quale non esiste in Italia una Classe delle lauree, né è certo se<br />

17


possa essere <strong>di</strong> un qualche interesse per l’utenza studentesca. La situazione della<br />

Me<strong>di</strong>cina Veterinaria appare oggi meno preoccupante, dopo il superamento della<br />

certificazione europea, per la quale ritengo doveroso esprimere ai colleghi<br />

veterinari i più convinti complimenti per il successo che hanno conseguito.<br />

Il mio parere è che le mo<strong>di</strong>fiche dell’offerta formativa delle due SARRF<br />

prospettate dall’Accordo siano molto pericolose ai fini del mantenimento delle<br />

SARRF stesse. Pertanto è in<strong>di</strong>spensabile una revisione dell’Accordo che prospetti<br />

elementi <strong>di</strong> razionalizzazione dell’offerta formativa meno drastici per le due<br />

SARRF menzionate.<br />

A mio avviso un Ateneo come UNICAM con poche Facoltà e con pochi<br />

studenti non può permettersi <strong>di</strong> perdere intere SARRF e non può permettersi una<br />

ulteriore sensibile riduzione del numero <strong>degli</strong> studenti iscritti. La per<strong>di</strong>ta delle<br />

due SARRF <strong>di</strong> Giurisprudenza e <strong>di</strong> Scienze Me<strong>di</strong>che Veterinarie porterebbe gli<br />

studenti ad un totale <strong>di</strong> circa 5000, <strong>di</strong> cui circa 2000 nel Polo piceno. Si tratta <strong>di</strong><br />

numeri piuttosto piccoli per giustificare un Ateneo nel suo complesso; una<br />

situazione del genere potrebbe generare seri rischi per la sopravvivenza <strong>di</strong><br />

UNICAM. Il calo <strong>di</strong> studenti derivanti da questa strategia porterebbe a far<br />

salire rapi<strong>di</strong>ssimamente il costo me<strong>di</strong>o unitario per studente con possibile grave<br />

deterioramento dell’andamento economico e finanziario dell’intero Ateneo, che <strong>di</strong><br />

colpo perderebbe significativi introiti dalle tasse universitarie. Tralascio ovvi<br />

commenti sul fatto che <strong>Camerino</strong> potrebbe contare soltanto su 3000 studenti.<br />

D’altro canto, con una Law School rischiamo <strong>di</strong> provocare un danno<br />

complessivo <strong>di</strong> immagine per UNICAM, legato alla ricerca vana <strong>di</strong> eccellenza<br />

formativa senza possibilità reali <strong>di</strong> sostenibilità <strong>di</strong> una offerta formativa del<br />

genere.<br />

Rimangono poi grosse incertezze circa le conseguenze dell’Accordo <strong>di</strong><br />

programma per il personale tecnico-amministrativo; in particolare se dovessero<br />

18


aver luogo cambiamenti <strong>di</strong> sede. L’impatto <strong>di</strong> questa manovra potrebbe avere<br />

implicazioni estremamente rilevanti per il personale tecnico-amministrativo <strong>di</strong><br />

UNICAM e più in generale per <strong>Camerino</strong>.<br />

D’altro canto, la razionalizzazione dell’offerta formativa nelle <strong>Università</strong><br />

marchigiane verosimilmente non finirà con l’Accordo UNICAM-UNIMC. Nelle<br />

Marche ci sono 3 Facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza, 3 Facoltà <strong>di</strong> Scienze, 2 Facoltà <strong>di</strong><br />

Farmacia e per queste situazioni sono preve<strong>di</strong>bili ulteriori interventi regionali.<br />

Quin<strong>di</strong> l’Accordo con UNIMC non sarà conclusivo sulla strada della<br />

razionalizzazione dell’offerta formativa delle <strong>Università</strong> marchigiane; per <strong>di</strong> più<br />

se la conclusione della implementazione dell’Accordo dovesse suonare come una<br />

fusione tra UNICAM ed UNIMC (l’Accordo non è esplicito al riguardo), allora le<br />

tappe successive del confronto a livello regionale potrebbero vedere la realtà <strong>di</strong><br />

UNICAM in una situazione ancora più debole.<br />

In conclusione ritengo necessaria una revisione dell’Accordo, in maniera da<br />

non penalizzare pericolosamente l’offerta formativa <strong>di</strong> UNICAM. Nel frattempo<br />

bisogna vigilare attentamente sulla sua implementazione, affinché non si<br />

configurino situazioni <strong>di</strong> fusione dei due Atenei. L’Accordo ha vali<strong>di</strong>tà<br />

quinquennale e scadrà nell’anno accademico 2013/2014; nel frattempo UNICAM<br />

dovrà aver corretto le sue debolezze ed ottimizzato le sue performances per<br />

non essere più soggetta a penalizzazioni e tagli.<br />

IL POLO PICENO<br />

La situazione nel Polo Piceno, dopo una fase iniziale in cui molteplici attività<br />

formative sono state avviate con esiti <strong>di</strong> vario successo, <strong>di</strong>rei che oggi ha<br />

raggiunto un livello <strong>di</strong> maturazione decisamente maggiore.<br />

Nel Piceno abbiamo la SARRF <strong>di</strong> Architettura e Design, che risulta<br />

decisamente appealing per gli studenti e ricca <strong>di</strong> contenuti culturali e<br />

19


professionali, pertanto merita l’attribuzione <strong>di</strong> risorse ulteriori nell’ottica della<br />

allocazione delle risorse alle SARRF in funzione delle loro performances.<br />

L’offerta formativa attuale <strong>di</strong> altre SARRF <strong>di</strong> UNICAM nel Piceno, faccio<br />

riferimento ai corsi <strong>di</strong> Informatica, Tecnologie per la conservazione ed il<br />

restauro e Biologia della nutrizione attraggono numeri rilevanti <strong>di</strong> studenti e<br />

perciò meritano <strong>di</strong> essere consolidate. A questo riguardo dovrà essere garantito<br />

il supporto economico del CUP, nel rispetto rigoroso <strong>degli</strong> accor<strong>di</strong> intercorsi.<br />

Inoltre massima attenzione penso debba essere riservata a far sì che le<br />

opportunità derivanti dai corsi sopra menzionati possano tradursi in ricadute<br />

positive per i corsi magistrali tenuti a <strong>Camerino</strong>.<br />

CONCLUSIONI<br />

Nel mio intervento ho voluto far riferimento esplicito ai problemi<br />

dell’Ateneo, perché i problemi ci sono e non possiamo nasconderli. Questi<br />

problemi dobbiamo sottoporli in maniera trasparente ad un esame approfon<strong>di</strong>to<br />

perché si possa ad<strong>di</strong>venire a soluzioni con<strong>di</strong>vise ed efficaci, che possano garantire<br />

il mantenimento nel tempo della nostra <strong>Università</strong>.<br />

Se da un lato ho insistito sui <strong>di</strong>fficili problemi da affrontare, però, d’altro<br />

canto, ho voluto sottolineare che il nostro Ateneo ha indubbiamente anche forti<br />

potenzialità in relazione alla ricerca ed in relazione alla capacità <strong>di</strong> attrarre<br />

risorse. Questo non può che darci entusiasmo ed ottimismo per impegnarci<br />

insieme, spinti dal senso <strong>di</strong> appartenenza e <strong>di</strong> responsabilità nei confronti <strong>di</strong><br />

questa prestigiosa istituzione universitaria, che vogliamo mantenere nel tempo e<br />

passare alle future generazioni. Lavorare in maniera con<strong>di</strong>visa, e con regole chiare<br />

e trasparenti, può darci lo slancio per superare le <strong>di</strong>fficili sfide del momento.<br />

20


PS: Il programma è <strong>di</strong>sponibile sul sito http://unicam.freeforums.org/ tramite<br />

il quale potete rivolgermi domande ed inviarmi suggerimenti.<br />

21


Riassunto dei punti principali del programma:<br />

1. Con<strong>di</strong>visione nelle tappe del processo decisionale. Adeguamento del Senato<br />

Accademico alla struttura ed ai compiti attribuitigli dalla legge Gelmini<br />

2. Serve una visione prospettica che abbia l’Ateneo al centro delle nostre<br />

attenzioni. Dobbiamo recuperare il senso <strong>di</strong> Ateneo. Una politica mirata<br />

soltanto su interessi <strong>di</strong> alcune SARRF può esser lesiva dell’interesse<br />

superiore dell’Ateneo.<br />

3. Lavorare per una Federazione <strong>degli</strong> Atenei delle Marche. E’ necessaria una<br />

politica più accorta nelle relazioni con gli altri Atenei marchigiani.<br />

4. Ottenere una revisione dell’attuale Accordo <strong>di</strong> programma in termini <strong>di</strong><br />

razionalizzazione dell’offerta formativa, in cui siano bilanciati i tagli tra le<br />

Facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza <strong>di</strong> <strong>Camerino</strong> e <strong>di</strong> Macerata e si tenga conto<br />

dell’accre<strong>di</strong>tamento europeo della SARRF <strong>di</strong> Scienze Me<strong>di</strong>che Veterinarie.<br />

5. Mantenimento della SARRF <strong>di</strong> Giurisprudenza; accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> razionalizzazione<br />

della sua offerta formativa vanno affrontati con la con<strong>di</strong>visione della SARRF<br />

stessa.<br />

6. Mantenimento della SARRF <strong>di</strong> Scienze Me<strong>di</strong>che Veterinarie e del corso <strong>di</strong><br />

laurea magistrale <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Veterinaria, unico peraltro nelle Marche.<br />

Cercare <strong>di</strong> cogliere al meglio a livello regionale le opportunità che questa<br />

SARRF offre alla Sanità regionale.<br />

22


7. L’Ateneo non può rassegnarsi ad un calo costante del numero dei suoi<br />

studenti, che costituisce danno rilevante al territorio, nonché rischio <strong>di</strong><br />

chiusura dell’Ateneo. Obiettivo per l’anno accademico 2014/2015 è <strong>di</strong> portare<br />

il numero <strong>degli</strong> studenti a 6000 a <strong>Camerino</strong> e 3000 nelle se<strong>di</strong> collegate.<br />

8. Grande attenzione alla ricerca nell’Ateneo. Un significativo ulteriore sviluppo<br />

della ricerca <strong>di</strong> UNICAM rappresenta un grosso strumento per correggere la<br />

<strong>di</strong>fficile situazione economica dell’Ateneo. Attenzione massima sia alla<br />

ricerca nell’ambito <strong>di</strong> programmi nazionali ed internazionali, sia alla attività <strong>di</strong><br />

ricerca in ambito <strong>di</strong> trasferimento tecnologico. Agevolare al massimo le spin-<br />

off e stimolare la costituzione <strong>di</strong> ulteriori spin-off.<br />

9. Scelte manageriali incentrate sulle SARRF; valutazione dei loro costi e della<br />

loro produttività in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e <strong>di</strong> ricerca. L’assegnazione <strong>di</strong><br />

risorse alle SARRF dovrà esser fatta sulla base <strong>di</strong> queste valutazioni.<br />

Adozione <strong>di</strong> scelte mirate a riduzione <strong>di</strong> inefficienze e miglioramento delle<br />

performances; queste scelte dovranno essere il risultato del confronto e<br />

della con<strong>di</strong>visione.<br />

10. Forte slancio verso l’internazionalizzazione per favorire la crescita<br />

scientifica dei gruppi <strong>di</strong> ricerca dell’Ateneo. Ottimizzazione delle scelte<br />

relative al reclutamento <strong>di</strong> dottoran<strong>di</strong> stranieri.<br />

11. Ritengo doveroso confermare gli impegni dell’Ateneo e supportare<br />

fermamente il percorso dei nostri RTD per farli arrivare alla prova<br />

idoneativa per Professore Associato; in caso <strong>di</strong> superamento della prova<br />

dovranno avere l’opportunità <strong>di</strong> prender servizio come PA. Eccessivi carichi<br />

23


<strong>di</strong>dattici per gli RTD rappresentano una minaccia per la loro produzione<br />

scientifica e per la loro competitività.<br />

12. Per il personale tecnico-amministrativo, occorre porre fine alle continue<br />

riorganizzazioni delle Aree e <strong>degli</strong> Uffici. E’ necessario rivolgere attenzione<br />

al personale anche nelle strutture periferiche, sia a <strong>Camerino</strong> che nelle se<strong>di</strong><br />

collegate, e non focalizzarla quasi esclusivamente sullo staff del rettorato.<br />

Valutare attentamente le esigenze <strong>di</strong> personale nelle SARRF dopo una prima<br />

fase sperimentale. Mantenere una struttura amministrativo-organizzativa<br />

autonoma rispetto ad UNIMC.<br />

13. Supportare il più possibile gli studenti meritevoli con borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

Assicurare ed aumentare la loro rappresentanza in organi dell’Ateneo.<br />

Supportare iniziative culturali. Dare slancio ulteriore a programmi <strong>di</strong> stage e<br />

placement, in relazione alle problematiche occupazionali del momento.<br />

<strong>Camerino</strong> 11 Maggio 2011<br />

24<br />

Prof. Maurizio Massi

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