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UNICAM E L’OFFERTA FORMATIVA
Nello scenario accademico nazionale UNICAM si configura come uno dei più
piccoli Atenei italiani. Gli studenti di UNICAM sono scesi a circa 7000 studenti
(7277 è il dato fornito da ESSE3 al 12 Aprile 2011, ma in questo numero sono
compresi anche studenti di vecchie lauree quadriennali non più considerati dal
Ministero).
UNICAM ha 7 SARRF, che corrispondono a 5 Facoltà nello scenario
nazionale. In una situazione in cui le dimensioni sono così piccole, le nostre scelte
in fatto di offerta formativa devono essere valutate in maniera particolarmente
attenta. Il mio convincimento è che non possiamo permetterci tagli drastici al
numero di Facoltà/SARRF, né riduzioni ulteriori del numero degli studenti. Se
così fosse, verremmo a trovarci in una situazione di grosso rischio per la
sopravvivenza stessa di UNICAM.
D’altro canto, abbiamo il dovere di correggere situazioni di debolezza della
nostra offerta formativa; ma questo dobbiamo farlo con l’obiettivo di non ridurre
ulteriormente in maniera pesante un Ateneo già pericolosamente piccolo. Per
esplicitare il mio punto di vista al riguardo, posso dire che durante la mia
presidenza di Facoltà sono stati chiusi dei corsi a Farmacia. Sono state scelte per
certi aspetti sofferte, perché abbiamo chiuso corsi qualificati e ricchi di
contenuti scientifici come la Tossicologia e le Biotecnologie Farmaceutiche, ma
avevano un numero troppo basso di studenti. Queste scelte, elaborate e condivise
all’interno della allora Facoltà, non hanno generato danni, ma hanno lasciato spazio
ad altre iniziative didattiche di maggior successo.
Le scelte in materia di didattica devono essere affrontate
responsabilmente all’interno delle SARRF, perché questo è il contesto in cui si
esprimono le competenze scientifiche e culturali, e possono essere meglio
individuate le soluzioni ai problemi. Devono essere le SARRF a valutare elementi
di forza e di debolezza della loro offerta formativa, analizzando da un lato le
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