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Giuliano Kremmerz, LA PORTA ERMETICA.pdf - Sito Mistero

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Cosi sia anche per la scuola integrale.<br />

Umili al punto di non imporre neanche con le chiacchiere le nostre generose utopie a nessuno,<br />

facciamo appello a tutti gli uomini di giudizio retto e di buona intenzione: si chiamino filosofi,<br />

professori di università, medici illustri o naturalisti, noi invochiamo la partecipazione di tutti<br />

all'opera di questa realizzazione ermetica.<br />

La medicina non è un'industria, è una scienza che prescinde dalle botteghe, e i medici sono o<br />

devono sentirsi sacerdoti innanzi al dolore che travaglia un corpo infermo. A questo sacerdote, fatto<br />

e preparato nelle scuole esperimentali, manca in mille momenti, mille volte in un giorno, l'anima di<br />

sentirsi in possesso di uno spirito vivificante e creatore, eminentemente ermetico, che possa ridare<br />

la salute a un organismo che si sfacela. La scienza umana è imperfetta. Dove arriva la clinica,<br />

l'esame chimico e microscopico, non arriva il potere terapico: tante le scuole, tante le imperfezioni.<br />

Similia similibus e contraria contrariis sono due vie che portano alla vittoria quando la Natura<br />

(un simbolo astratto che sa di paganesimo) est optima medicatrix. Quando no, le due vie<br />

conducono inesorabilmente al camposanto. Dove si combatte il morbo inafferrabile coi processi<br />

biochimici insufficienti e non si riesce si ricorre all'elettricità, alla opoterapia, ai sieri — ma le<br />

forme tormentose di certi sfaceli organici, si chiamino tubercolosi, diabete, morbo di Adison,<br />

malattia di Brigh, si chiamino semplicemente isterismo ed epilessia... trovano la terapia<br />

impotente. Ho visto un medico illustre morire di cancro e domandare un rimedio ad una strega di<br />

campagna. Dunque, io non denigro la scienza e la conquista progressiva della mente umana, e parlo<br />

al cuore generoso di quanti medici sanno che l'arte è manchevole anche quando la scienza della<br />

cattedra e profonda — e domando il loro ausilio intelligente a partecipare a questo tentativo di<br />

psicurgia e taumaturgia rosacruciana o ermetica.<br />

L'uomo ha delle forze in sé che sono terapiche per eccellenza. Sono emesse da noi, nello stato<br />

sano, delle invisibili, imponderabili correnti di vita animale che possono in molti casi donare<br />

all'organismo dolorante quel tanto di complemento di attività molecolare da determinare una<br />

convalescenza. Proviamolo. Mettiamoci al servizio dell'umanità. La scienza dei laboratorii se ne<br />

impadronirà dopo. È avvenuto così del magnetismo mesmeriano, diventato oggi ipnotismo in<br />

terapia. È un mezzo empirico passato alle università e adoperato a fine di bene. Tutti gli altri<br />

rimedii, dalla camomilla al chinino e al mercurio, ci son venuti dall'empirismo. Cosi di queste<br />

correnti ermetiche; di queste forze esteriorizzate che il corpo nostro irradia sotto certe impressioni o<br />

in certi stati speciali.<br />

È magnetismo lo stesso? è una corrente molecolare di virtù terapica? è una esteriorizzazione<br />

atomica di certe elaborazioni periferiche o centrali dell'apparecchio vitale umano? è una emissione<br />

amorfa di forza psichica, capace di assumere tutte le forme possibili dei medicamenti elaborati?<br />

Non lo so. Non debbo e non dobbiamo saperlo ora.<br />

È oggi innegabile che degli organismi eccezionali, in condizione di sonno patologico o no,<br />

chiamato trance o stato di trance, espellono parte di se stessi, oggettivando dei fenomeni di luce, di<br />

calore, di moto. Ora luce, calore, moto sono tre elementi di vita. Io affermo che ho sempre ottenuto<br />

dei miracoli dove la terapia comune era insufficiente e dei risultati rapidissimi nei casi opposti. Ho<br />

detto miracoli: non si creda che io voglia fare il Dulcamara dell'Elisir d'amore. Io non ho risorto dei<br />

cadaveri che puzzavano da tre giorni, come Cristo; non ho ordinato a un paralitico per emorragia<br />

interna di vincere una corsa podistica; non ho dato la vista a due orbite vuote... ho fatto delle<br />

piccole, piccolissime cose che non hanno diritto di essere chiamate miracoli dal pubblico ansioso di<br />

spavalderie, ma che sono veri miracoli, per quanto piccoli, per chi pratica la medicina. È il piccolo<br />

tentativo della pila per arrivare all'illuminazione elettrica. È il coperchio che il vapore di una<br />

marmitta solleva e che da l'idea della macchina a vapore.<br />

Ed ero solo. Ora siamo parecchi. Credo per certi miei calcoli, non so se giusti o meno, che se io<br />

solo, come unica pila, no potuto far suonare un campanello, molte pile faranno suonare una campana<br />

a stormo. Il circolo magico, di cui presento un'antica figura, doveva essere appunto una serie di<br />

focolari psichici che sintetizzavano una mèta a realizzarsi. La nostra scuola farà questo e su la sua<br />

opera disinteressata, generosa, di fratellanza ideale e umana domanda la benevolenza di tutti gli<br />

sperimentalisti di buona volontà.<br />

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