Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
DIDATTICA<br />
40<br />
PASQUA<br />
lasciarsi chiamare<br />
per nome da Cristo<br />
La Risurrezione è riscoprire il nostro nome davanti a Dio<br />
Enrico Sommadossi, docente lasalliano<br />
Dalla grotta di Betlemme alla salita del Golgota<br />
sino al giardino di Pasqua. In questo<br />
percorso è racchiusa tutta l’esistenza terrena<br />
di Gesù Cristo; caratterizzata da incontri, segni,<br />
che da più di 2000 anni continuiamo a fare<br />
memoria. D’altronde, anche la nostra vita è segnata<br />
in modo inequivocabile da questi eventi, perché<br />
è da lì che noi comprendiamo il significato della<br />
nostra umanità. Un Dio che si fa piccolo, entra nella<br />
nostra storia; è inerme in una grotta con le braccia<br />
aperte e conclude la sua vita da uomo allo stesso<br />
modo, ancora una volta “piccolo” con le braccia<br />
aperte, però sulla croce.<br />
Ma non possiamo e non dobbiamo pensare a<br />
queste tappe della vita di Gesù senza collegarle all’interno<br />
di quel grande evento che è la Sua Risurrezione.<br />
Dalla grotta è iniziata la Sua presenza tra<br />
noi, ma dalla croce è ripartita una nuova vita, vita<br />
donata a tutti noi.<br />
Che cosa ci dice quell’evento della Risurrezione?<br />
Una cosa straordinaria tanto che, se non cre-<br />
dessimo a questo fatto “vana sarebbe la nostra fede”,<br />
ci ricorda San Paolo nella sua Prima Lettera ai<br />
Corinzi (1 Cor 15,17).<br />
Ma proviamo ad andare più in profondità.<br />
Nel Vangelo di Giovanni viene riportato un fatto<br />
che non si trova nei Sinottici. Giovanni parla di<br />
un dialogo che avviene dopo la risurrezione tra<br />
Gesù e Maria Maddalena.<br />
Questo fatto mi ha sempre colpito e, in diversi<br />
ritiri che facciamo all’Istituto Filippin per preparare<br />
i nostri ragazzi alla S. Pasqua, ho notato che<br />
questo evento, che a volte passa inosservato, pone<br />
delle grosse domande.<br />
Perché Maria Maddalena non è entrata nel Sepolcro,<br />
si affaccia e basta; perché non incontra o<br />
gli angeli o un giovinetto e non riceve da loro l’annuncio<br />
della risurrezione né tantomeno qualche<br />
cosa da dire ai discepoli?<br />
Maria Maddalena rappresenta per certi aspetti<br />
il nostro modo di credere. Un credo che si deve basare<br />
su fatti concreti, che però sta solo all’uscio.<br />
Facciamo fatica a credere se non vediamo e questo<br />
vale anche per i nostri giovani, ai quali, se non<br />
sapremo toccare il cuore con l’emozione, perché<br />
sanno ancora emozionarsi, sarà difficile condurli<br />
alla fede. Partiamo allora dalla loro esperienza e<br />
portiamoli al convincimento che è possibile fare<br />
l’esperienza di Dio. Ma noi dobbiamo essere più<br />
credibili.<br />
Dobbiamo partire da lì, dalla loro incredulità e<br />
condurli per mano sino al sepolcro e far loro toccare<br />
con mano quelle bende piegate lì, su quello<br />
che è ora l’altare.