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Anno IX n. 32 - Provincia Italia

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DIDATTICA<br />

40<br />

PASQUA<br />

lasciarsi chiamare<br />

per nome da Cristo<br />

La Risurrezione è riscoprire il nostro nome davanti a Dio<br />

Enrico Sommadossi, docente lasalliano<br />

Dalla grotta di Betlemme alla salita del Golgota<br />

sino al giardino di Pasqua. In questo<br />

percorso è racchiusa tutta l’esistenza terrena<br />

di Gesù Cristo; caratterizzata da incontri, segni,<br />

che da più di 2000 anni continuiamo a fare<br />

memoria. D’altronde, anche la nostra vita è segnata<br />

in modo inequivocabile da questi eventi, perché<br />

è da lì che noi comprendiamo il significato della<br />

nostra umanità. Un Dio che si fa piccolo, entra nella<br />

nostra storia; è inerme in una grotta con le braccia<br />

aperte e conclude la sua vita da uomo allo stesso<br />

modo, ancora una volta “piccolo” con le braccia<br />

aperte, però sulla croce.<br />

Ma non possiamo e non dobbiamo pensare a<br />

queste tappe della vita di Gesù senza collegarle all’interno<br />

di quel grande evento che è la Sua Risurrezione.<br />

Dalla grotta è iniziata la Sua presenza tra<br />

noi, ma dalla croce è ripartita una nuova vita, vita<br />

donata a tutti noi.<br />

Che cosa ci dice quell’evento della Risurrezione?<br />

Una cosa straordinaria tanto che, se non cre-<br />

dessimo a questo fatto “vana sarebbe la nostra fede”,<br />

ci ricorda San Paolo nella sua Prima Lettera ai<br />

Corinzi (1 Cor 15,17).<br />

Ma proviamo ad andare più in profondità.<br />

Nel Vangelo di Giovanni viene riportato un fatto<br />

che non si trova nei Sinottici. Giovanni parla di<br />

un dialogo che avviene dopo la risurrezione tra<br />

Gesù e Maria Maddalena.<br />

Questo fatto mi ha sempre colpito e, in diversi<br />

ritiri che facciamo all’Istituto Filippin per preparare<br />

i nostri ragazzi alla S. Pasqua, ho notato che<br />

questo evento, che a volte passa inosservato, pone<br />

delle grosse domande.<br />

Perché Maria Maddalena non è entrata nel Sepolcro,<br />

si affaccia e basta; perché non incontra o<br />

gli angeli o un giovinetto e non riceve da loro l’annuncio<br />

della risurrezione né tantomeno qualche<br />

cosa da dire ai discepoli?<br />

Maria Maddalena rappresenta per certi aspetti<br />

il nostro modo di credere. Un credo che si deve basare<br />

su fatti concreti, che però sta solo all’uscio.<br />

Facciamo fatica a credere se non vediamo e questo<br />

vale anche per i nostri giovani, ai quali, se non<br />

sapremo toccare il cuore con l’emozione, perché<br />

sanno ancora emozionarsi, sarà difficile condurli<br />

alla fede. Partiamo allora dalla loro esperienza e<br />

portiamoli al convincimento che è possibile fare<br />

l’esperienza di Dio. Ma noi dobbiamo essere più<br />

credibili.<br />

Dobbiamo partire da lì, dalla loro incredulità e<br />

condurli per mano sino al sepolcro e far loro toccare<br />

con mano quelle bende piegate lì, su quello<br />

che è ora l’altare.

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