cdr villafalletto - Consorzio Eco Carbon

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STABILIMENTI BUZZI UNICEM CEMENTO ITALIA page 14 Robilante Trino Stabilimenti autorizzati Stabilimenti di interesse futuro per utilizzo waste Riva del Garda Vernasca Settimello Siniscola Cadola Guidonia Travesio Cementi Moccia S.p.A. Augusta Barletta
NORMATIVA IN MATERIA DI CDR page 15 In Italia, il CDR e/o CDR-Q era classificato sulla base della norma UNI 9903 in 2 tipologie: qualità normale (CDR) e qualità elevata (CDR-Q). Entrambi classificati sulla base del DLgs 152/2006 – Testo Unico Ambientale (TUA) come rifiuto speciale. Il D.Lgs 3/12/2010 n. 205 ha recepito la Direttiva 2008/98/CE e prevede una nuova e unica definizione: “Combustibile Solido Secondario” (CSS), combustibile solido prodotto dai rifiuti, che rispetta le caratteristiche di classificazione e di specificazione individuate dalle norme tecniche UNI CEN/TS 15359:2010 e smi. Il CSS è classificato come rifiuto speciale In attuazione della Direttiva FER il DLgs 387/2003 e le sue s.m.i. prevede che entrambe le tipologie di CDR siano ammesse a beneficiare degli incentivi previsti per le FER sulla esclusiva base del contenuto di frazione biodegradabile. Conseguentemente l’energia elettrica prodotta attraverso la combustione di CDR è valida ai fini della generazione dei Certificati Verdi in quota pari al 50%. Per quanto riguarda la diminuzione delle emissioni di CO2 (Protocollo di Kyoto), per l’utilizzo del CDR vale la seguente formula: 1 ton CDR = -1.24 ton* CO2 A livello Europeo, la CEN/TC 15359:2010 “Solid recovered fuels” (SRF) classifica il SRF “di qualità” su tre parametri (e relative classi) riconosciuti stratecigi per importanza ambientale, tecnologica e prestazionale/economica, quali: PCI > 20 GJ/t (classe 2) Cl < 1% t.q. (classe 3) Hg < 0,06 mg/MJ (pari a circa 1 mg/kg) (classe 2)
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