La responsabilità civile - Giuridico - Politico

La responsabilità 

civile 

La situazione sostanziale di base 

gioacchino la rocca 

dipartimento giuridico politico 

università statale di milano 

1

La responsabilità civile 

“Io danneggio gli altri soltanto guidando la mia 

macchina macchina. Contribuendo alla congestione del 

traffico, io aggiungo qualcosa al ritardo degli 

altri automobilisti, ,p per non parlare p della loro 

pressione del sangue. La presenza della mia 

auto sulla strada, anche se guido con 

attenzione, sia pure in minima parte aumenta la 

possibilità che gli altri abbiano un incidente. I 

gas di scarico della mia macchina inquinano 

l’aria che gli altri respirano” (McMillan, 119) 




2


Si sono già fatti esempi di atti dannosi: 

iimmissioni i i i che h non superano lla 

“normale tollerabilità” 

atti tti di concorrenza 

NOTARE: ci sono due attività in contrasto 

ttra loro; l una ddanneggia i l’ l’altra; lt nel l 

momento in cui il danno arrecato ad una 

attività non viene risarcito risarcito, 

automaticamente si privilegia l’altra. 




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1 

Quadro normativo 




4

Disposizio- 

ni di base 

del codice 


Responsabilità civile 

quadro normativo 

art. 1173:Fonti delle obbligazioni. Le 

obbligazioni derivano da contratto contratto, da fatto 

illecito, o da ogni altro atto o fatto idoneo a 

produrle in conformità dell'ordinamento giuridico 

art. 2043: Risarcimento per fatto 

illecito. Qualunque fatto doloso o 

colposo, che cagiona ad altri un danno 

ingiusto, obbliga colui che ha commesso il 

fatto a risarcire il danno 

Artt. 2047 ss. (v. libro IV, tit. IX, c.c.) 




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ALTRI ESEMPI NORMATIVI RILEVANTI 

a) Responsabilità del produttore (d (d.lgs. lgs 206/05) 

art. 114: “il produttore è responsabile del 

danno cagionato da difetti del suo 

prodotto” 

art art. 115: “ 11. Prodotto Prodotto, ai fini delle 

presenti disposizioni, è ogni bene 

mobile, anche se incorporato p in altro 

bene mobile o immobile. 2. Si considera 

prodotto anche l'elettricità” 




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b) Danno ambientale (art. 18, l. 349/1986) 

“1. Qualunque fatto doloso o colposo in 

violazione di disposizioni di legge o di 

provvedimenti adottati in base a legge 

che comprometta l'ambiente, ad esso 

arrecando danno, alterandolo, 

deteriorandolo o distruggendolo in tutto o 

in parte, obbliga l'autore del ffatto 

al 

risarcimento nei confronti dello Stato” 




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civile i il 

2 Analisi delle disposizioni di 

base del codice civile 




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analisi delle disposizioni di base 

art. 1173: Fonti delle 

obbligazioni. “Le obbligazioni 

derivano da contratto contratto, da fatto 

illecito illecito, o da ogni altro atto o 

fatto idoneo a produrle in 

conformità dell'ordinamento 

dell ordinamento 

giuridico”. 




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1. Quale obbligazione ha fonte 

nel fatto illecito? 

22. Chi ne sono i soggetti? tti? 

33. Quale è l’interesse l interesse del 

creditore soddisfatto dalla 

relativa l ti prestazione? t i ? (art. 1174 c.c.) 




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Rileggiamo l’art. 2043 c.c.: 

“qualunque fatto doloso o 

colposo colposo, che cagiona ad altri un 

danno ingiusto, obbliga colui 

che ha commesso il fatto a 

risarcire risarcire il danno danno” danno 




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analisi delle disposizioni p di base 

risposte 

1. obbligazione di risarcire il danno 

(riparare il pregiudizio sofferto; 

“reintegrazione”) 

2. “colui che ha commesso il fatto” (ma ( v. 

diapositiva 12, 15 s. ) ed il danneggiato 

33. Interesse alla eliminazione della lesione 

patrimoniale subita 




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Quali sono le differenze tra 

l’obbligazione che nasce da 

fatto illecito e ll’obbligazione obbligazione che 

sorge da contratto? 

Vediamone alcune … 




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1. Oggetto dell’obbligazione 

Obbligazione da 

fatto illecito: (non 

un bene prima 

inesistente nel 

patrimonio del 

creditore ma) la 

“reintegrazione” (v. 

art. 2058) 





contratto: il bene 

dedotto in contratto, 

perseguito e voluto 

dal creditore, 

promesso dal 

debitore 

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2. I soggetti ed in particolare il debitore 

Obbligazione da Obbligazione da 

fatto illecito: “colui colui contratto: il 

che ha commesso il promittente (colui 

fatto” fatto (art. 2043) o il che ha concluso il 

soggetto di volta in contratto 

volta indicato dalla promettendo 

legge (artt. 2047 ss.) un’attribuzione 

patrimoniale) 




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3. Interesse del creditore 


fatto illecito: 

interesse alla 

riparazione del 

danno subito 

(ristabilimento dello 

status quo ante) 





contratto: interesse 

alla attribuzione 

patrimoniale prevista 

in contratto 

(ricezione di un bene 

ulteriore rispetto a 

quelli già nel 

patrimonio) 

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4. L’onere della prova 

Obbli Obbligazione i da d Obbli Obbligazione i da d 

fatto illecito: il 

contratto: il 

danneggiato deve creditore deve 

provare il fatto, la provare il contratto, 

colpa o comunque il dedurre 

collegamento col l’inadempimento, 

convenuto, i danni, il provare i danni ed il 

rapporto t di causalità lità nesso di causalità lità 




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Focus sul titolo IX IX, libro 

IV, , c.c. 

diretto a determinare gli 

elementi rilevanti per la 

individuazione del 

responsabile 




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Art. 2043 

2047 



Chi risarcisce: colui che 

ha commesso il danno 

condizioni:colpa - 

dolo / danno 

ingiusto 

2049 

Chi ha causato il 

danno:”domestici e 

commessi” commessi (dipendenti) 

Chi risarcisce:”padroni e 

committenti” 

Chi ha causato il danno: incapace Chi risarcisce:esercente 

attività pericolosa 

2050: 

Chi risarcisce:chi è tenuto 

Condizioni: collegamento 

alla sorveglianza 

del danno all’attività 




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Art. 2051 

2052 



Causa del danno:cosa 

Chi risarcisce: custode 

2053 

Causa del danno: rovina 

dell’edifico o della 

costruzione t i 

Chi risarcisce: proprietario 

Causa del danno: animale Causa del danno: circolazione 

del veicolo 

2054 

Chi risarcisce: 

Chi risarcisce:conducente, 

proprietario; chi se 

proprietario i i 

ne serve 




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Uno sguardo alla tecnica normativa: 

1. la responsabilità per colpa (art.2043 

c.c.) è configurata come regola 

generale in omaggio alla tradizione (e 

secondo l’impostazione dell’epoca) 

2. La fattispecie indeterminata e le 

clausole generali g 




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3. Il problema della responsabilità 





22

La responsabilità civile civile. 

Il problema 

Analizziamo a a o i segue seguenti t 

esempi tratti da 

disposizioni del codice 

ci civile ile o o di di leggi leggi speciali: speciali 




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Il problema 

art. 2043 c.c.: “qualunque fatto doloso o 

colposo obbliga … a risarcire il danno” danno 

art. 2048 2 : “I precettori e coloro che insegnano 

un mestiere o un'arte un arte sono responsabili del 

danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi 

e apprendisti …” 

art. 2049: “I padroni e i committenti sono 

responsabili per i danni arrecati dal fatto illecito 

dei loro domestici e commessi nell'esercizio 

delle incombenze …” 




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Il problema 

art. 2050 c.c.: “Chiunque cagiona danno ad altri 

nello svolgimento di un'attività un attività pericolosa, pericolosa per 

sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, 

è tenuto al risarcimento …” 

art. 114, d. lgs. N. 206/05: “il produttore è 

responsabile del danno cagionato da difetti del 

suo prodotto” prodotto 

art. 2600 c.c.: “se gli atti di concorrenza sleale 

sono compiuti con dolo o con colpa, l'autore è 

tenuto al risarcimento dei danni … accertati gli 

atti di concorrenza, la colpa si presume 




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Il problema 

art. 1681 c.c. : “… il vettore risponde dei 

sinistri i i t i che h colpiscano l i lla persona ddel l 

viaggiatore durante il viaggio e della 

perdita dit o ddell'avaria ll' i ddelle ll cose che h il 

viaggiatore porta con sé, …” (?) 




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Il problema 

art. 843 c.c.: “Il proprietario deve permettere 

l'accesso l accesso e il passaggio nel suo fondo … al fine 

di costruire o riparare un muro o altra opera 

propria p p del vicino oppure pp comune. Se l'accesso 

cagiona danno, è dovuta un'adeguata 

indennità” 

art. 1038 c.c.: “Prima di intraprendere la 

costruzione dell'acquedotto, chi vuol condurre 

acqua per il ffondo d altrui lt i ddeve 

pagare … 

l'indennità per i danni …” 




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Il problema 

art. 14, d. lgs. 22/1997: “L'abbandono e il 

ddeposito it iincontrollati t ll ti di rifiuti ifi ti sul l suolo l e 

nel suolo sono vietati. È altresì vietata 

l'i l'immissione i i di rifiuti ifi ti di qualsiasi l i i genere, 

allo stato solido o liquido, nelle acque 

superficiali fi i li e sotterranee tt …” ” 




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Il problema 

art. 41 Cost. “l’iniziativa economica 

privata i t è lib libera. NNon può ò svolgersi l i iin 

contrasto con l’utilità sociale o in modo 

dda recare ddanno alla ll sicurezza, i alla ll 

libertà e alla dignità umana” 




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Il problema 

Art. 104, d.lgs. 206/05: “il produttore 

iimmette tt sul l mercato t solo l prodotti d tti sicuri” i i” 

Art. 112 , d.lgs. 206/05: “il produttore che 

immette sul mercato prodotti p ppericolosi 

… è punito con la pena dell’arresto …” 




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il problema 

Al Alcune osservazioni i i 

… 




31


Il problema 

Tutti gli esempi sopra elencati fanno riferimento 

ad attività. attività 

Gli eventuali danni provocati a terzi (le c. d. 

“esternalità”) esternalità ) debbono essere risarciti (illecito) (illecito). 

Altre attività sono del pari permesse, ma le loro 

“esternalità” esternalità determinano a carico dell’agente dell agente 

solo l’obbligo di pagare “un’indennità” (c.d. “atto 

lecito dannoso”) 

Infine altre attività sono vietate (illecita è l’attività) 




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Il problema 

In altre parole, le disposizioni elencate 

mirano i a risolvere i l “il il problema problema della 

responsabilità civile” civile”: 

tutte le attività umane (possono 

determinare danni i quali) hanno un 

costo che si riverbera sugli altri. Chi 

deve sopportare questo costo ? Per 

evitare questo costo si deve rinunciare 

all’attività e ai suoi benefici? 




33


Il problema 

soluzioni possibili: 

Se il costo sociale è ritenuto 

insopportabile in rapporto ai benefici 

l’attività è vietata 




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Il problema 

Se non si vuole rinunciare ai benefici, 

occorre decidere cosa fare dei costi: 

Quali danni (e relativi costi) prendere in 

esame: tutti o solo alcuni 

Lasciarli a carico della vittima 

TTraslarli l li sull’agente ll’ t o su un tterzo 

Ripartirli tra questi soggetti e in che 

misura i 

Porli a carico della società 




35


Il problema p 

Funzione delle regole di 

responsabilità bilità civile: i il 

Allocare i i costi costi sociali sociali delle 

attività umane nel modo 

storicamente t i t ritenuto it t più iù 

efficiente 




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la responsabilità civile 

4. Un rapido inquadramento storico 




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inquadramento storico 

Si può p addirittura abbozzare 

una sorta di (mini) storia 

ddell’ordinamento ll’ di t 

economico-sociale economico sociale e dei 

suoi riflessi giuridici 




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Scarsa popolazione 

PPoche h attività tti ità 

No beni diversi dalle 

cose 

Cosa può tutelare 

l’istituto l istituto della 

responsabilità civile? 

39



il codice civile italiano del 1865 

costituisce tit i lla ttraduzione d i ddel l codice di civile i il 

francese del 1804. 

entrambi sono espressione delle ragioni 

dei proprietari terrieri (alla fine del 

settecento prevale e viene codificata la 

configurazione della proprietà come 

diritto “sacro ed inviolabile della 

persona”) 




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ai primi dell’ottocento dall’Inghilterra si 

diff diffonde d nell’Europa ll’E continentale ti t l 

quell’impetuoso impulso allo sviluppo 

economico-sociale i i l che h va sotto tt il nome 

di “rivoluzione industriale” 




41

Un panorama 

inglese 

del primo 

ottocento 






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in questo q contesto ggli 

istituti economico- 

giuridici al centro del sistema sono: 

• la proprietà p p in quanto q costituente la 

forma di ricchezza più diffusa e rilevante 

nella società 

•l’attività industriale in quanto fattore 

potente p di sviluppo pp e di pproduzione 

di una 

nuova forma di ricchezza 




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dunque, le esigenze economico-sociali 

all’epoca ll’ avvertite tit sono: 

tutela tutela della proprietà 

tutela dell’impresa, nel senso di 

non addossare ad essa costi 

tali che potessero frenarla 




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gli strumenti concettuali, che traducono all’interno 

della responsabilità civile queste esigenze esigenze, 

sono: 

la limitazione dei danni risarcibili alla 

lesione dei diritti soggettivi assoluti 

l’enfatizzazione dell’elemento soggettivo gg 

(“nessuna responsabilità senza colpa”) 




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“Diritti soggettivi assoluti” sono 

storicamente t i t i di diritti itti reali li e soprattutto tt tt lla 

proprietà e la vita, l’integrità fisica 




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la “ingiustizia” del danno 

art. 1151 c.c. 1865: “qualunque fatto 

dell’uomo dell uomo, che arreca danno ad altri altri, 

obbliga quello per colpa del quale è 

avvenuto avvenuto, a risarcire il danno” danno 

par. 823 BGB: “chi deliberatamente o 

per negligenza lede ingiustamente la 

vita, il corpo, la salute, la proprietà o un 

ulteriore simile diritto di altri, , è tenuto 

verso questi al risarcimento del danno 

che ne deriva” 




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il risultato operazionale di queste premesse 

(apparentemente) teoriche era che quanti 

esercitassero un’attività 

dovevano risarcire solo quei 

danni alla proprietà (o alla vita) 

che derivassero da una condotta 

negligente loro direttamente 

ascrivibile 

ascrivibile (riflessi – ad esempio - su danni ai terzi 

e infortuni sul lavoro) 




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questo impianto privilegiava (la proprietà e) 

l’impresa l impresa ed è stato scalzato quando lo 

scenario è mutato perché nel corso del 

900 

l’industria è giunta a maturazione e quindi non è 

più giustificata sul piano economico-sociale 

l’esenzione dal costo delle “esternalità” 

Lo sviluppo tecnologico ha reso possibile 

esercitare attività in numero sempre crescente 

e potenzialmente sempre più dannose … 




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… la ricchezza trascende la proprietà 

tterriera i 

anche grazie allo sviluppo economico 

assumono forza valori e interessi prima 

regressivi 




50



Tutto ciò si traduce (diap.41 e 42) 

iin ttermini i i di politica liti ddel l di diritto: itt 

Ampliamento dei danni risarcibili 

Mutamento della funzione della 

responsabilità civile che non mira più 

alla reintegrazione del singolo 

danneggiato, ma alla prevenzione dei 

danni onde limitarne il costo sociale 




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Tutto ciò si traduce (diap. 41 e 42). 

sul piano normativo: 

Art Art. 832 cc.c.: c : “il il proprietario ha il diritto di 

godere e disporre delle cose … con 

l’osservanza dei limiti stabiliti dall’ordinamento 

giuridico.” 

art. 844 c.c. 

Artt. 2049 e 2050 c.c. 




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I nuovi 

valori 



art. 2 Cost.: “la Repubblica riconosce e 

garantisce i diritti inviolabili dell’uomo dell uomo … e 

richiede l’adempimento dei doveri inderogabili 

di solidarietà … economica e sociale.” sociale. 

Art. 42 2 Cost.: “la proprietà privata è 

riconosciuta i i t e garantita tit ddalla ll llegge, che h ne 

determina … i limiti allo scopo di assicurarne la 

funzione sociale sociale. ” 




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art. 41 Cost. 

Responsabilità del produttore (da 

I nuovi “il produttore p è responsabile p del danno 

valori e 

l’internalizzazione 

cagionato da difetti del suo prodotto” del 1988, 

a “il produttore deve immettere sul mercato solo 

prodotti d tti sicuri” i i” ddel l 1995) 1995). 

sempre 

maggiore 

dei costi di 

impresa 




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5. La funzione 




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la funzione 

Obiettivi di politica del diritto connessi 

alla responsabilità civile: 

non (solo) la reintegrazione del 

singolo danneggiato, ma 

(soprattutto) la prevenzione dei 

danni onde limitarne il costo sociale 




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la funzione 

Una comune regola d’esperienza: 

La più banale forma di 

prevenzione di un incidente è 

quella di indurre i soggetti 

coinvolti a prendere tutte le 

misure necessarie per evitare il 

danno 




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la funzione 

Strumenti 

Responsabilità per colpa 

Concorso di colpa 

Vediamo come, perché e quando funzionano… 




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6. La colpa 




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la colpa 

Cos’è la colpa? 

Art. 43 c.p.: “è colposo, o contro 

l’intenzione, quando l’evento, anche se 

preveduto, non è voluto dall’agente e si 

verifica a causa di negligenza, 

imprudenza o imperizia, ovvero per 

inosservanza di leggi, regolamenti, ordini 

e discipline” 




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Colpa 

colpa 


la colpa 

Soggettiva 

oggettiva 

Grave 

Lieve 

lievissima 

colpa 

Generica 

specifica 




colpa 

difetto di prudenza, 

diligenza, perizia 

Violazione leggi, 

regolamenti ecc. 

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la colpa 

Negligenza: violazione delle regole 

sociali che descrivono la condotta di un 

soggetto attento ed oculato nel 

raggiungimento dei suoi fini 

Imprudenza: violazione delle modalità 

imposte dalle regole sociali 

nell’espletamento di certe attività 

Imperizia: violazione delle regole 

tecniche generalmente seguite in un 

certo settore 




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la colpa 

L’indeterminatezza di queste definizioni 

non ddeve sorprendere. d Si ttratta tt di 

formule utilizzate per significare che un 

ddeterminato t i t comportamento t t concreto t è 

conforme a quello che ragionevolmente 

ci i si i attende tt d iin un d determinato t i t contesto t t 

economico economico-sociale sociale da chi svolge 

un’attività ’ tti ità dda cui i possa dderivare i un 

danno … 




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la colpa 

Cfr. ad es. Cass. 10 agosto 2004, n. 15424: 

Fatto: un notaio sbaglia nell’identificare la persona del venditore 

La vendita è nulla e l’acquirente q ppretende 

i 

danni dal notaio 

il notaio non è responsabile dei danni da taluno subiti 

per l’erronea identificazione di una delle parti di un 

contratto, se egli si sia convinto dell’identità di un 

soggetto sulla base di “elementi elementi idonei a giustificare il 

convincimento stesso secondo regole di diligenza, 

prudenza e perizia professionale” 




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la colpa 

NOTARE: i tre concetti (diligenza, prudenza, 

perizia) vengono usati usati come come una una sorta sorta di 

endiadi, senza che a nessuno di essi venga 

assegnato g in motivazione un senso 

caratterizzante. essi vogliono semplicemente 

indicare che nella specie il notaio aveva fatto 

quanto ci si attendeva da lui per identificare 

le parti senza avere l’obbligo di procedere ad 

una identificazione identificazione assolutamente assolutamente certa 

certa 

Cass. 15424/2004 




65

Cass. 15424/ 

2004 


la colpa 

Nella fattispecie il notaio aveva identificato 

lla parte t sulla ll bbase ddel l ddocumento, t sulla ll 

base della dichiarazione delle parti di 

conoscersi, i sulla ll bbase ddel l ffatto tt che h lla 

persona presentatasi come venditore ha 

prodotto d tt ordinanza di di estinzione ti i ddel l 

processo esecutivo sull’immobile 

venduto d t 




66


la colpa 

una valutazione più tecnica della 

redazione della norma in questo caso 

può aiutare a capire: 

si tratta di “clausole clausole generali” generali . di nozioni 

indeterminate che vengono 

concretizzate nel singolo caso concreto 

per esprimere il concetto che la condotta 

dell’agente g è qquella che ci si ppoteva 

ragionevolmente attendere nel caso 

concreto 




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la colpa 

cfr. art. 1176, secondo comma, c.c.: 

“nell’adempimento delle obbligazioni 

inerenti all’esercizio di un’attività 

professionale, la diligenza deve 

valutarsi con riguardo alla 

natura dell’attività esercitata esercitata” 




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la colpa 

la valutazione della “colpa” consiste nello 

stabilire t bili se il ddanneggiante i t – nel l 

compiere una determinata attività – ha 

adottato d tt t una “certa “ t quantità tità di cautele” t l ” 

onde evitare il danno. il ché equivale a 

di dire che h l’ l’obbligo bbli di risarcire i i i ddanni i 

arrecati “per colpa” rappresenta la 

sanzione i per lla mancata t adozione d i di 

quella “certa quantità di cautele” 




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la colpa 

quindi – una volta adottata quelle 

ddeterminate t i t misure i di prevenzione i – 

l’agente sarà esente da responsabilità 

ciò significa g che in questo q caso i 

danni rimarranno a carico del 

danneggiato danneggiato, il quale è pertanto è 

incentivato a “stare attento” 




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la colpa 

una prima conclusione: 

adottare il criterio della colpa al fine 

di disciplinare p la responsabilità p civile 

significa indurre le parti (potenziali 

danneggianti e potenziali vittime)ad 

agire in modo da adottare 

comportamenti diretti a ridurre gli 

incidenti (e quindi i costi sociali) 




71

quadro 

riassun 

ti tivo 


la colpa 

colpa: comportamenti indotti 

agente:adotta t d tt misure i 

di prevenzione 

“socialmente 

socialmente 

richieste” perché sa 

che esse sono 

sufficienti ad 

esonerarlo da 

vittima:adotta misure 

preventive del danno 

perché sa che costi 

rimarranno a suo 

carico se 

danneggiante ha 

adottato le misure 

preventive 

responsabilità bilità 

socialmente i l t richieste i hi t 




(v. art. 2046) 

72


la colpa 

una seconda conclusione: 

adottare il criterio della colpa p ha 

senso solo quando le parti sono 

in grado di fare qualcosa in 

concreto per impedire il danno 




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7. la responsabilità oggettiva 




74

presupposti 

“di fatto” 


la responsabilità oggettiva 

colpa: colpa p entrambe le parti p ppossono 

fare 

in concreto qualcosa per evitare 

l’incidente (“condizioni ( di prevenzione 

p 

bilaterale”) (es.: uso del prodotto) 

responsabilità oggettiva oggettiva: solo il 

danneggiante è in grado di adoperarsi 

per prevenire il danno (es.: difetto del prodotto) 




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NOTARE:è rimessa a colui 

che esercita l’attività l’analisi 

costi/benefici ee, dunque dunque, la 

valutazione della 

convenienza economica 

ddella ll medesima d i 




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la responsabilità civile è 

strumento di incentivazione alla 

adozione di misure di 

prevenzione degli incidenti 




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8. la nozione di “ingiustizia” del 

danno 




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Una premessa di carattere generale: vi è 

una connessione sistematica tra 

proprietà, beni e tutela aquiliana: i beni 

sono gli strumenti per la soddisfazione 

degli interessi ritenuti meritevoli di tutela 

da parte p dell’ordinamento. La distruzione 

di quegli strumenti determina il diritto al 

risarcimento del danno, che per tale via 

si configura come ulteriore forma di 

tutela di quegli stessi interessi 




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art. 1151 c.c. 1865: “qualunque fatto 

dell’uomo dell uomo, che arreca danno ad altri altri, 

obbliga quello per colpa del quale è 

avvenuto avvenuto, a risarcire il danno” danno 

par. 823 BGB: “chi deliberatamente o 

per negligenza lede ingiustamente la 

vita, il corpo, la salute, la proprietà o un 

ulteriore simile diritto di altri, , è tenuto 

verso questi al risarcimento del danno 

che ne deriva” 




80



art. 2043 c.c.: qualunque fatto doloso o 

colposo, l che h cagiona i ad d altri lt i un ddanno 

ingiusto ingiusto, obbliga colui che lo ha 

commesso a risarcire i i il d danno” ” 




81



art. 1151 c.c. 1865 sembra codificare in 

modo d assoluto l t il principio i i i alterum lt non 

laedere (neminem laedere) 

se così fosse, si 

paralizzerebbe di fatto 

qualsiasi attività umana 




82



gli artt. 823 B.G.B. e 2043 c.c. sembrano 

iindividuare di id il criterio it i selettivo l tti ddei i ddanni i 

risarcibili attraverso tecniche normative 

diff differenti ti 

tipicità o atipicità dell’illecito ? 




83



in realtà un criterio selettivo è sempre 

stato t t individuato i di id t - a prescindere, i d di ffatto, tt 

dalla lettera dei vari testi legislativi - in 

rapporto t alle ll condizioni di i i socio- i 

economiche (v. “inquadramento storico”) 




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“ingiusto” g 

l’interpretazione che ha dominato 

la dottrina fino a quaranta anni fa: 

“non iure”: l’attività dannosa non 

ddeve aver lluogo nell’esercizio ll’ i i di 

un diritto soggettivo 

“contra jus”: danno risarcibile è 

solo quello q consistente nella 

lesione di un “diritto soggettivo 

assoluto” 




85



evoluzione giurisprudenziale della nozione di 

ingiustizia del danno 

lesione del “diritto di lesione di ogni 

credito” credito “interesse interesse 

giuridicamente 

rilevante” rilevante 




86



9. Imputabilità 




87


imputabilità 

Il “fatto” di cui all’art. 2043 c.c. come si 

colloca ll rispetto i tt alla ll ttradizionale di i l griglia i li 

“fatto, atto, negozio”? 

dietro una questione 

apparentemente classificatoria si 

cela l un tema “id “ideologico” l i ” 




88

art. 414 c.c. 


imputabilità 

la tesi dello “atto” 

art art. 2046: “Non Non risponde delle 

conseguenze del fatto dannoso chi non 

aveva la capacità d'intendere d intendere o di volere 

al momento in cui lo ha commesso, a 

meno che lo stato d'incapacità d incapacità derivi da 

sua colpa” 




89


imputabilità 

cosa si intende per “capacità di intendere e 

volere”? l ”? 

• art art. 414: capacità di di provvedere provvedere ai propri interessi interessi, 

ossia di apprezzare la realtà, i propri bisogni in 

rapporto ad essa e la congruenza e le possibili 

conseguenze delle proprie azioni rispetto alla realtà 

stessa ; 

• dottrina: consapevole capacità di scelta tra diverse 

alternative di azione 




90


imputabilità 

giurisprudenza penale: si ha incapacità di 

intendere e volere quando siano 

compromessi “i processi conoscitivi, 

valutativi e volitivi del soggetto, gg , eliminando 

od attenuando grandemente la capacità di 

percepire il disvalore sociale del fatto e di 

autodeterminarsi autonomamente” 




91


imputabilità 

Ciò significa che per l’art. 2046 c.c., 

affinché ffi hé sia i produttivo d tti ddell’obbligo ll’ bbli di 

risarcire il danno, il fatto di cui all’art. 

2043 c.c. ddeve essere posto t iin 

essere 

da chi sia consapevole delle 

conseguenze ddel l ffatto tt medesimo d i e ciò iò 

malgrado lo compia egualmente 

ossia 

è non un fatto, , ma un atto giuridico g 




92


imputabilità 

in realtà la complessità DELLE 

ffattispecie tti i da d cui i dderiva i lla responsabilità bilità 

civile giustifica l’adozione del termine 

“f “fatto” tt ” 




93


imputabilità 

al di là dell’inquadramento dogmatico del 

“f “fatto” tt ” ex art. t 2043 c.c., l’ l’art. t 2046 c.c. 

pone due problemi: 

1. il suo significato all’interno delle regole 

di responsabilità civile 

2. la sua applicabilità solo alla 

responsabilità p pper colpa p o anche ad 

altri tipi di responsabilità 




94

significato 

dell’art. 2046 


imputabilità 

fine delle regole di responsabilità civile: 

incentivare l’adozione l adozione di un determinato livello 

di misure preventive degli incidenti 

a nessun incentivo può 

essere sensibile chi non sia 

capace di intendere e volere, volere 

con conseguente inutilità 

del sistema della 

responsabilità civile 




95


imputabilità 

in caso di responsabilità oggettiva non 

hha senso stabilire t bili se, al l momento t 

dell’incidente, l’esercente l’attività 

pericolosa i l o il custode t d ddell’immobile ll’i bil 

fossero capaci di intendere e volere 




96



10. Il nesso di causalità 




97


il nesso di causalità 

A cosa serve il nesso di causalità? 

“il problema bl ddel l nesso causale l assume il 

proprio senso giuridico come problema 

della estensione della responsabilità del 

soggetto convenuto in giudizio”, in 

quanto quanto, a seconda della teoria accolta accolta, si 

escludono o si includono determinati 

danni dall’ambito della risarcibilità 

In altre parole il “nesso di causalità” serve 

per p rispondere p alle seguenti g 

domande: 




98



Il nesso di causalità 

La lesione ingiusta riscontrata nel caso 

concreto è riconducibile all’agente, o 

comunque a colui che in astratto appare 

responsabile? 

Quali conseguenze della lesione devono 

essere traslate dalla vittima al 

responsabile? 




99


il nesso do causalità 

Le risposte a queste domande non sono 

rimesse i alla ll fi fisica i meccanica, i ma alla ll 

teoria della causalità giuridica adottata 

nel l caso concreto concreto. t 

E vedi infatti … 




100



Nesso di causalità 

t. della conditio sine qua non non: è 

responsabile dell’evento chiunque abbia 

posto in essere un qualsiasi fatto che, 

nella serie causale, costituisca un 

antecedente necessario dell’evento 

medesimo, il quale, dunque, non si 

sarebbe prodotto senza quel fatto 




101


il nesso di causalità Nesso di causalità 

t. della “prevedibilità dell’evento”: dell’evento” è 

responsabile bil l’ l’autore t ddell’antecedente ll’ t d t 

necessario che sia stato in grado di 

fi figurarsi i l’ l’evento t 

t. della “causalità adeguata”: sono 

conseguenze giuridicamente rilevanti 

solo gli eventi che rientrino – secondo la 

normale esperienza - in una normale 

sequenza causale 




102




Teoria dello scopo della norma violata: 

ad un determinato evento, posto in 

essere in violazione di una norma, 

possono ricondursi solo i danni che la 

norma medesima mirava ad evitare 




103




Proprio la varietà di teorie e la diversità 

delle conseguenze di ciascuna conferma 

come il “nesso di causalità” non sia un 

elemento di stampo naturalistico, ma 

giuridico-valutativo 

E se è tale, , il riferimento indeclinabile non 

può che essere alle norme 




104

art. 2056 



nesso di causalità: il quadro normativo 

art. 1223 c.c.: “Il risarcimento del danno per 

l'inadempimento o per il ritardo deve comprendere così la 

perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in 

quanto ne siano conseguenza immediata e diretta” 

art. 40 c.p.: “Rapporto di causalità. Nessuno può essere 

punito per un fatto preveduto dalla legge come reato reato, se 

l'evento dannoso o pericoloso, da cui dipende l'esistenza 

del reato, non è conseguenza della sua azione od 

omissione omissione. Non impedire un evento, evento che si ha l'obbligo 

giuridico di impedire, equivale a cagionarlo” 




105



nesso di causalità: il quadro normativo 

art. 41 c.p.: “Concorso Concorso di cause. Il concorso di cause 

preesistenti o simultanee o sopravvenute, anche se 

indipendenti dall'azione od omissione del colpevole, non 

esclude il rapporto pp di causalità fra l'azione od omissione 

e l'evento. Le cause sopravvenute escludono il rapporto 

di causalità, quando sono state da sole sufficienti a 

determinare l'evento. In tal caso, se l'azione od 

omissione precedentemente commessa costituisce per 

sé un reato, si applica la pena per questo stabilita. Le 

disposizioni precedenti si applicano anche quando la 

causa preesistente i o simultanea i l o sopravvenuta consiste i 

nel fatto illecito” 




106



Il nesso di causalità: lità il quadro d normativo ti 

El Elementi ti rilevanti: il ti 

Il danno, lo “evento dannoso”, quale 

“conseguenza conseguenza immediata e diretta” diretta della 

condotta del responsabile (art. 1223 c.c.; 40 

c.p.) 

Il ruolo delle cause “indipendenti dall’azione od 

omissione” del responsabile p … 

ed in particolare delle cause sopravvenute 




107

Nesso di 

causalità: 

il quadro 

normativo 



Se le cause “indipendenti dall’azione” del 

responsabile bil non escludono l d il rapporto t 

di causalità tra l’azione medesima e il 

ddanno, significa i ifi che h il llegislatore i l t hha 

adottato la t. della conditio sine qua non, 

vale l a di dire lla tt. secondo d lla quale l è 

responsabile l’autore di un qualsiasi 

evento t che h abbia bbi concorso alla ll 

verificazione del fatto medesimo 




108

Nesso di 

causalità: 

il quadro 

normativo 



Questo rilievo incide sull’interpretazione 

ddella ll llocuzione i “ “conseguenza iimmediata di t 

e diretta”, nel senso che le cause 

iindipendenti di d ti non ffanno venire i meno il 

rapporto di “immediatezza” tra fatto del 

responsabile bil e ddanno, sempre che h il 

fatto del responsabile sia configurabile 

come “ “antecedente t d t necessario” i ” del d l 

danno stesso 




109

nesso di 

causalità: 

il quadro 

normativo 



al contrario, il rapporto di immediatezza 

è reciso i ddalle ll “ “cause sopravvenute” t ” 

quando “sono state da sole sufficienti a 

ddeterminare t i l’ l’evento”. t ” lla 

causa 

sopravvenuta esclude la responsabilità 

ddel l ddanno quando d è sufficiente ffi i t dda sola l a 

spiegare il prodursi del danno stesso 




110

nesso di 

causalità: 

il quadro 

normativo 



rimane senza risposta nella legge l’interrogativo 

sulla natura del rapporto che deve sussistere 

tra un “evento dannoso” e l’azione del 

responsabile p pperché il pprimo ppossa 

dirsi 

“conseguenza” della seconda 

a questo interrogativo ha cercato di dare 

risposta la giurisprudenza 




111

nesso di 

causalità: 

la 

giurispru- i i 

denza 



il nesso di causalità tra un fatto e l'evento lesivo 

ricorre quando q qquesto rientri tra le conseguenze g 

normali ed ordinarie del fatto, e che 

l'antecedente medesimo non sia poi 

neutralizzato (Cass. ( 20 febbraio 1998 n. 1857). ) 

Per accertare il suddetto nesso il giudice deve 

valutare tutti gli elementi della fattispecie, al fine 

di stabilire se il fatto era obiettivamente e 

concretamente (cioè con riferimento a quel 

singolo caso contingente) idoneo a produrre 

l'evento l evento (Cass (Cass. 11 settembre 1998 nn. 9037; 

Cass. 15-02-2003, n. 2312). 




112



“Nel sistema risarcitorio civilistico un evento 

dannoso è da considerare causato da un altro 

nesso di 

causalità: se il primo non si sarebbe verificato in assenza 

la 

del secondo (cosiddetta teoria della "conditio 

giurispru- giurispru- sine qua q non"): ) ma nel contempo p non è 

denza sufficiente tale relazione causale per 

determinare una causalità giuridicamente 

rilevante, dovendosi, all’interno all interno delle serie 

causali così determinate, dare rilievo a quelle 

soltanto che, nel momento in cui si produce 

l’evento l evento causante, causante non appaiano del tutto 

inverosimili c.d. t. della causalità adeguata” 

(cass. 2 gennaio 2002, n. 5) 




113



Cass., sez. III, 29-10-2003, n. 16226: 

NNella ll responsabilità bilità oggettiva tti il nesso eziologico i l i 

tra il soggetto obbligato a risarcire il danno e 

quest’ultimo quest ultimo consiste in una fattispecie 

complessa costituita da un lato dalla 

causazione del danno ricollegabile g alla cosa, ad 

un animale o ad una persona; e dall’altro da un 

rapporto giuridico (e/o eccezionalmente di mero 

ffatto) tt ) tra t detto d tt soggetto tt obbligato bbli t e tale t l cosa, 

animale o persona. 




114

La responsabilità civile - Giuridico - Politico

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