UN FIUME DI ALI - Studio Naturalistico Diatomea
UN FIUME DI ALI - Studio Naturalistico Diatomea
UN FIUME DI ALI - Studio Naturalistico Diatomea
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<strong>UN</strong> <strong>FIUME</strong> <strong>DI</strong> <strong>ALI</strong><br />
L’AVIFA<strong>UN</strong>A DEL BASSO<br />
CORSO DEL <strong>FIUME</strong> MISA<br />
(2006-2010)<br />
A cura di:<br />
Mauro Mencarelli, Michela Risveglia,<br />
Francesca Morici, Niki Morganti<br />
Citazione raccomandata:<br />
Mencarelli M., Risveglia M., Morici F. e Morganti N. (a cura di), 2011. Un<br />
fiume di ali. L’Avifauna del basso corso del fiume Misa (2006-2010)<br />
Fotografia copertina di: Michela Risveglia - Garzetta (Egretta garzetta)
Coordinamento editoriale, redazione, rielaborazione dati e testi<br />
Mauro Mencarelli, Michela Risveglia, Francesca Morici, Niki Morganti<br />
Testi delle schede dedicate alle specie<br />
Mauro Mencarelli, Francesca Morici<br />
Realizzazione carte, grafici e tabelle<br />
Michela Risveglia<br />
Consulenza e stampa<br />
Graphic Marche, comunicazione e ambiente. Senigallia (AN)<br />
Selezione e ottimizzazione delle fotografie<br />
Mauro Mencarelli, Michela Risveglia
Foto di: Michela Risveglia - Airone rosso (Ardea purpurea)<br />
La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie a:<br />
COM<strong>UN</strong>E<br />
<strong>DI</strong> SENIGALLIA<br />
Per il materiale fotografico si ringrazia:<br />
Ercole Bruzzechesse, Roberto Ceccucci, Stefano Fagiolo, Giulietto Giulivi, Mauro<br />
Mencarelli, Niki Morganti, Francesca Morici, Michela Risveglia
Stampato su carta:
IN<strong>DI</strong>CE<br />
PRESENTAZIONI pag. 6<br />
PREMESSA pag. 12<br />
INTRODUZIONE pag. 13<br />
1. IL <strong>FIUME</strong> MISA<br />
1.1 Generalità<br />
1.2 Aspetti climatici<br />
1.3 Aspetti vegetazionali<br />
2. METO<strong>DI</strong><br />
2.1 Metodi di rilevamento<br />
2.2 Elaborazione cartografica<br />
2.3 Caratterizzazione degli habitat<br />
3. SINTESI DEI RISULTATI<br />
3.1 Risultati<br />
3.2 Chek-list<br />
3.3 Frequenze delle specie nei punti di monitoraggio<br />
3.4 Considerazioni conclusive<br />
4. L’AVIFA<strong>UN</strong>A DEL BASSO CORSO<br />
DEL <strong>FIUME</strong> MISA<br />
4.1 Come leggere le schede<br />
4.2 Le schede delle singole specie<br />
pag. 14<br />
pag. 15<br />
pag. 15<br />
pag. 16<br />
pag. 18<br />
pag. 19<br />
pag. 22<br />
pag. 22<br />
pag. 28<br />
pag. 29<br />
pag. 29<br />
pag. 31<br />
pag. 35<br />
pag. 38<br />
pag. 39<br />
pag. 40<br />
LIVELLI <strong>DI</strong> TUTELA pag. 188<br />
COROLOGIA pag. 189<br />
VOLUMI <strong>DI</strong> RIFERIMENTO pag. 192<br />
IN<strong>DI</strong>CE AN<strong>ALI</strong>TICO<br />
dei nomi volgari<br />
IN<strong>DI</strong>CE AN<strong>ALI</strong>TICO<br />
dei nomi scientifici<br />
pag. 193<br />
pag. 195
PRESENTAZIONI<br />
Cosa può significare un fiumiciattolo come il Misa-Nevola nell’era<br />
della globalizzazione? Appena più di niente. Anche alla percezione di chi gli<br />
vive accanto: i grandi viaggiatori d’oggi, forniti di voucher garantiti, hanno<br />
risalito il Nilo fino ad Assuan, disceso il Missisippi in Showboat,<br />
campeggiato sulle rive del Danubio, magari fatto il bagno nel Gange; ma<br />
forse non sono mai scesi nell’alveo del fiume di casa. Hanno visto anche<br />
fiumi inquinatissimi come lo Jang-tse, e constatato di persona come in tempi<br />
di globalizzazione la Cina non si faccia mancare nessun primato. Tutti questi<br />
fiumi, generatori ed eponimi di civiltà, attraversano crisi ambientali che<br />
potrebbero trascinare con sé territori grandi come continenti insieme con<br />
milioni di abitanti: si seccasse il Misa nessuno se ne accorgerebbe. La cosa in<br />
realtà è già successa e solo pochi se ne sono accorti.<br />
Eppure fino a cinquant’anni fa questo fiume, il nostro piccolo fiume,<br />
era ancora al centro della vita rurale e della percezione urbana. Mai stato<br />
niente di esaltante, beninteso: la grama letteratura che lo ricorda porta firme<br />
anche prestigiose; tutte volte però a sminuirlo. Machiavelli, per esempio,<br />
trovandosi a passare per Senigallia durante una missione, dopo un primo<br />
fraintendimento in cui gli era parso inaspettatamente grande, ricorda il Misa<br />
come “picciol fiume”. Oppure a criticarlo. Gli stessi cronachisti<br />
settecenteschi, i Mastai, i Siena, i Pesaresi, che più spesso lo citano, lo<br />
chiamano però in causa per motivi opposti: o perché non ha acqua<br />
sufficiente a tenere sbloccato l’ingresso al molo in tempo di fiera, o perché<br />
ne porta giù troppa tutta in una volta, allaga e fa danni dappertutto dove può<br />
arrivare. Assai più raramente il Misa riceve una lode per i benefici che<br />
silenziosamente nel tempo ci ha voluto dare: quei meandri paciosi hanno<br />
portato le sabbie della spiaggia di velluto; lungo le sue sponde c’è sempre<br />
stata un buona agricoltura; bevevamo l’acqua dei suoi pozzi vallivi quando<br />
ancora non usavamo quella di Gorgovivo; le lavandaie ci lavavano i panni e<br />
lungo l’asta a tutt’oggi non c’è un chilometro che non conservi memoria di<br />
un mulino ad acqua. Eppure, quasi inconsapevolmente, chi viveva presso le<br />
6
sue sponde mostrava di apprezzarlo: ne fruiva per quello che poteva e lo<br />
trattava, diremmo oggi, come una risorsa rinnovabile, rendendone più facile<br />
il rinnovamento.<br />
A partire dagli anni ’60, con la crisi della mezzadria e l’abbandono<br />
delle campagne, il fiume esce dal nostro campo percettivo. Da quello della<br />
città era uscito anche prima: probabilmente da quando non si fece più la<br />
fiera, rialzati gli argini, costruita la ferrovia. Lo scrittore concittadino Mario<br />
Puccini se n’era ben accorto quando, benevolmente, chiedeva alla sua città:<br />
“Chi l’ha visto il tuo Misa? Chi, tra tanta gente che ha soggiornato a<br />
Senigallia, o v’è stata di passaggio, ha fermato lo sguardo su questo tuo<br />
piccolo fiume placido d’estate, ma turbolento nelle stagioni piovose e<br />
sempre un poco biondo di fango, come se il suo letto gli sembri troppo<br />
stretto e per non soffocare ed esso strappi di continuo alle ripe argilla e<br />
terriccio?”. Sono stati questi gli anni della trascuratezza, anni in cui si<br />
pensava che il fiume servisse solo per essere attraversato. Abbiamo smesso<br />
perfino di farci la festa del Primo Maggio. Le sue acque erano scarse e di<br />
cattiva qualità; l’alveo affossato e inselvatichito. Nessuno più nemmeno lo<br />
studiava. Nessuno più nemmeno ne parlava. Un rudere naturale. Negli anni<br />
ottanta si spesero soldi da un fondo nazionale per l’occupazione: per<br />
controllarne le mattane, non per risanarlo o per rinvigorirlo.<br />
All’inizio degli anni duemila è possibile individuare nella coscienza<br />
civile timidi segnali di un ritrovato interesse nei confronti del fiume. Si<br />
comincia almeno a comprendere la sua natura e la natura dei suoi problemi.<br />
Soccorse da una nuova sensibilità verso l’ambiente domestico e le sue<br />
interdipendenze, e incalzate da obiettivi europei sempre più stringenti,<br />
alcune amministrazioni pubbliche, e particolarmente la Provincia, hanno<br />
cominciato a sostenere studi e ad avviare provvedimenti per riattivare quel<br />
binomio inscindibile che lo considera insieme come natura e come risorsa.<br />
E’ così che alcuni giovani professionisti hanno cominciato a studiarlo, a<br />
metterne a fuoco le criticità e a individuare possibili soluzioni. Sono nate<br />
associazioni che se ne prendono cura con attività volontarie. C’è tantissimo<br />
7
lavoro da fare, che, se visto in una prospettiva di risanamento dell’ambiente<br />
sul medio periodo, si rivela anche economicamente produttivo. Un interesse<br />
rivolto verso specifici segmenti, come quello della qualità dell’acqua, della<br />
quantità del deflusso e della sua regimazione con mezzi appropriati, del<br />
controllo delle captazioni, della biologia fluviale, della flora ripariale e<br />
dell’habitat faunistico, e infine della fruibilità pubblica, è in primo luogo una<br />
risposta consapevole a uno stato di perdurante malattia. Simili conoscenze<br />
non erano così indispensabili quando la fisiologia del corpo idrico e insieme<br />
la biocenosi del fiume si trovavano in condizioni di equilibrio dinamico,<br />
vitale, e riuscivano a compensare da sole ai fattori che potevano<br />
destrutturarle. La metafora umana può essere efficace. La respirazione è un<br />
atto spontaneo, non volontario. Quando stiamo bene non pensiamo a<br />
respirare e tanto meno pensiamo al pneumologo. Succede invece alle<br />
persone molto malate di dover dedicare tutte le proprie energie a mettere un<br />
respiro dopo l’altro. Il fiume è precisamente a questo punto: la sua natura è<br />
stata talmente sopraffatta che non riesce più a rigenerarsi da sola. Ecco<br />
perché gli autori di questo studio hanno visto l’avifauna sia come elemento<br />
naturale, sia come indicatore biologico. Non diversamente noi<br />
interpretiamo come sintomo, positivo o negativo, ogni evento che riguarda<br />
il malato.<br />
Tutta questa rinnovata attenzione non conduce affatto verso<br />
specializzazioni erudite e avulse dalla nostra vita quotidiana. Se restituiamo<br />
l’acqua al fiume ritroviamo anche il trasporto solido che forma le spiagge. Se<br />
risaniamo l’ambiente fluviale, la città che lo accoglie, come anche la<br />
campagna, diventano più vivibili e belle. Il fiume non è altro da noi. E’ linfa<br />
dell’ambiente in cui viviamo. Risanarlo significa anche risanare il nostro<br />
vivere e la nostra idea del vivere.<br />
Patrizia Casagrande<br />
Presidente Provincia di Ancona<br />
Marcello Mariani<br />
Assessore all’Ambiente Provincia di Ancona<br />
8
Senigallia viene solitamente associata alla sua Spiaggia di velluto,<br />
dimenticando il fiume che l’attraversa e che nel corso dei secoli ha avuto un<br />
ruolo importante nello sviluppo della città e nei suoi mutamenti: il fiume<br />
Misa.<br />
A causa dei ritmi frenetici che la società di oggi ci impone<br />
probabilmente nessuno più si ferma ad osservarlo mentre lentamente scorre<br />
verso il mare Adriatico; eppure se gli concedessimo solo un po’ del nostro<br />
tempo scopriremmo che il nostro fiume è ricco di biodiversità ed ambienti<br />
di interesse naturalistico. Pur avendo un percorso lungo pochi chilometri, il<br />
fiume Misa attraversa zone estremamente diverse del territorio del comune<br />
di Senigallia e nel suo progredire verso il mare, consente lo sviluppo di una<br />
diversità biologica a volte inaspettata. Con questa pubblicazione gli Autori<br />
intendono portare all’attenzione dei cittadini e degli appassionati l’enorme<br />
ricchezza avifaunistica che caratterizza il fiume Misa.<br />
Il Comune di Senigallia ha accettato quindi di buon grado di scrivere<br />
la prefazione di questo volume, in quanto lo ritiene un utile strumento di<br />
divulgazione scientifica e inoltre il suo contenuto può rappresentare un<br />
valore aggiunto alla città di Senigallia. Ciò è stato dimostrato con un<br />
sostegno che ha reso possibile la stesura della pubblicazione, supportando<br />
gli autori con i quali collabora per lo svolgimento di attività a tematiche<br />
ambientali.<br />
Simone Ceresoni<br />
Assessore all’ Urbanistica del Comune di Senigallia<br />
Gennaro Campanile<br />
Assessore all’Ambiente del Comune di Senigallia<br />
9
L’Associazione “Confluenze” di Senigallia ha sempre avuto tra le sue<br />
peculiarità la divulgazione e la salvaguardia della natura, operando a stretto<br />
contatto con le realtà naturalistiche della città di Senigallia. Dal 1996 opera<br />
direttamente lungo il Misa tramite la gestione di un tratto del fiume: qui,<br />
ogni primavera, accompagna centinaia di alunni delle scuole di Senigallia e<br />
dei dintorni per far conoscere quest’ambiente anche ai più piccoli. Un<br />
obiettivo della nostra Associazione è quello di poter estendere questo tipo di<br />
attività a tutta l’asta fluviale, partendo dal tratto ricadente all’interno del<br />
Comune di Senigallia, fino ad arrivare alla sua sorgente.<br />
Quando abbiamo saputo della possibilità di effettuare una ricerca<br />
ornitologica del basso corso del fiume Misa, abbiamo appoggiato con<br />
entusiasmo l’iniziativa e ci siamo adoperati affinché volgesse al termine nel<br />
miglior modo possibile. Abbiamo intravisto in questa ricerca un punto di<br />
forza per le nostre attività didattiche e la consideriamo come un primo<br />
tassello per la conoscenza più approfondita di questo ecosistema.<br />
Giovanni Zampini<br />
Presidente Associazione ‘Confluenze’ di Senigallia<br />
10
La passione per l’ornitologia ha spinto il nostro <strong>Studio</strong> ad<br />
intraprendere un importante lavoro di ricerca sul campo, concluso con la<br />
pubblicazione del presente volume: il libro vuol essere un’istantanea della<br />
situazione avifaunistica lungo il basso corso del fiume Misa dal 2006 al 2010.<br />
Durante questi quattro anni abbiamo avuto notevoli soddisfazioni;<br />
nessuno di noi, infatti, si aspettava di trovare una comunità ornitica così<br />
ricca. Se all’inizio qualcuno ci avesse chiesto cosa ci aspettavamo da questa<br />
ricerca, sicuramente non ci saremmo nemmeno avvicinati ad ipotizzare i<br />
risultati ottenuti. È stata una grande sorpresa censire specie ritenute<br />
“inusuali” nel nostro territorio, ma lo è stato ancora di più scoprire che nel<br />
corso dei quattro anni la loro era una presenza costante.<br />
Le difficoltà maggiori le abbiamo incontrate una volta terminato il<br />
lavoro sul campo, quando ci siamo ritrovati una gran mole di dati da<br />
analizzare, elaborare e tradurre in informazioni utili alla stesura del volume.<br />
Al lavoro non hanno collaborato solamente i soci dello <strong>Studio</strong> <strong>Diatomea</strong>,<br />
ma anche fotografi naturalisti che ci hanno accompagnato durante le<br />
ricerche e che hanno contribuito ad arricchire il testo con splendide<br />
fotografie.<br />
Il risultato finale è un libro che, con l’ausilio di schede, tabelle, cartine<br />
e numerose immagini, vuole essere accessibile a tutti, non solo ai<br />
professionisti ma anche ai semplici appassionati.<br />
Tutto ciò però non sarebbe stato possibile senza l’interessamento<br />
della Provincia di Ancona, del Comune di Senigallia e dell’Associazione<br />
“Confluenze” che hanno sostenuto le ricerche e reso possibile la<br />
pubblicazione del volume e che quindi meritano un ringraziamento<br />
particolare.<br />
Buona lettura.<br />
11<br />
<strong>Studio</strong> <strong>Naturalistico</strong> <strong>Diatomea</strong>
PREMESSA<br />
Da un’attenta analisi bibliografica è emersa la scarsità di ricerche o studi a<br />
tematiche naturalistiche riguardanti il fiume Misa: gli unici lavori di rilievo,<br />
infatti, sono una tesi di laurea (pubblicata dalla Provincia di Ancona) e delle<br />
brevi note relative ad una passeggiata effettuata dagli studenti del Liceo<br />
Scientifico “E. Medi” di Senigallia.<br />
Ultimamente tuttavia si è osservato un maggior interesse nei confronti del<br />
fiume Misa che è stato al centro del dibattito di numerosi forum organizzati<br />
negli anni scorsi a Senigallia nell’ambito del progetto “Peter Pan”<br />
dell’Agenda 21 Locale curata dalla Provincia di Ancona: nei relativi verbali di<br />
questi incontri viene evidenziata la carenza di attività di educazione<br />
ambientale e di informazioni dal punto di vista naturalistico e ambientale e,<br />
non da ultimo, l’estraneità del fiume nel contesto della città e del territorio.<br />
Per questo motivo la Provincia di Ancona, con la collaborazione dei<br />
Comuni del bacino del Misa, ha attivato il PercorriMisa, progetto volto alla<br />
realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali ecocompatibili lungo il corso del<br />
fiume Misa (Fiacchini, 2004).<br />
Da ultimo è stato avviato un progetto di ricerca svolto da giugno 2006 a<br />
settembre 2010 (Progetto Avifauna senigalliese: il fiume Misa), di cui questo<br />
libro rappresenta la conclusione. Il progetto ha permesso di stilare una<br />
check-list delle specie avifaunistiche presenti lungo il basso corso del fiume<br />
Misa e definire la qualità ambientale del fiume. Con questo volume si<br />
intende far conoscere al pubblico il patrimonio avifaunistico del fiume Misa<br />
nel territorio del Comune di Senigallia, il libro vuol essere anche un utile<br />
strumento di consultazione per la stesura di progetti di conservazione e<br />
gestione delle risorse naturali.<br />
12
INTRODUZIONE<br />
Perché incentrare uno studio sull’Avifauna?<br />
L’avifauna riveste un importante ruolo per valutare la qualità ambientale di<br />
un’area. La qualità ambientale viene definita come l’idoneità di una zona ad<br />
ospitare una popolazione riproduttrice di una o più specie (Maurer, 1986). È<br />
definito come indicatore biologico (o bioindicatore) una specie animale,<br />
pianta o fungo che, grazie alle sue caratteristiche, ci permette di valutare la<br />
modificazione di un ecosistema.<br />
Da numerosi studi effettuati è scaturito che alcune specie di uccelli possono<br />
essere utilizzate come indicatori biologici di qualità ambientale: gli uccelli<br />
sono infatti condizionati negativamente da numerosi fattori ambientali tra<br />
cui l’uso eccessivo di pesticidi, i cambiamenti delle pratiche in agricoltura e<br />
lo sviluppo delle colture di tipo estensivo, l’inquinamento atmosferico, la<br />
bonifica di zone umide e l’errata gestione delle aree boschive e dei fiumi.<br />
Poiché le diverse specie occupano determinati livelli delle catene alimentari,<br />
un loro declino può significare un disequilibrio nelle reti trofiche, anche se<br />
talvolta le risposte ai disequilibri stessi appaiono di difficile interpretazione.<br />
13
1. IL <strong>FIUME</strong> MISA<br />
Foto di: Mauro Mencarelli - Un ansa del fiume Misa<br />
14
1.1 Generalità<br />
Il fiume Misa è ubicato interamente all’interno della Provincia di Ancona,<br />
nasce in località San Donnino (Genga) alle pendici del Colle Ameno (793<br />
m.s.l.m.) nel pre-appennino marchigiano e, dopo un percorso di circa 48 km<br />
con direzione ovest-est, sfocia nel mare Adriatico all’altezza della città di<br />
Senigallia (AN). Il suo bacino, che si estende per 375 kmq, interessa i<br />
comuni di Arcevia, Castelcolonna, Castelleone di Suasa, Corinaldo,<br />
Monterado, Morro d’Alba, Genga, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Serra de'<br />
Conti, Serra san Quirico e Senigallia. In località Brugnetto di Ripe riceve il<br />
suo principale affluente, il fiume Nevola, che nasce ai margini della dorsale<br />
marchigiana ma più a nord rispetto al Misa.<br />
L’85% del bacino del fiume Misa presenta un substrato argilloso poco<br />
permeabile mentre la porzione più a monte è caratterizzata da formazioni<br />
calcaree. Le condizioni climatiche, la litologia e la morfologia del territorio<br />
fanno sì che i due corsi idrici presentino un regime prevalentemente<br />
torrentizio, caratterizzato da magre estive e piene invernali in relazione<br />
all’andamento delle precipitazioni come, d’altra parte, la maggior parte dei<br />
fiumi marchigiani.<br />
1.2 Aspetti climatici<br />
Il clima che caratterizza il basso corso del Misa rientra nel macroclima<br />
temperato e presenta i caratteri della regione marchigiana, i cui aspetti<br />
vengono influenzati dall’esposizione e dalla conformazione del territorio.<br />
L’area di studio ricade nella fascia costiera e collinare della Provincia di<br />
Ancona e rientra nel Piano bioclimatico submediterraneo.<br />
Durante l’estate si riscontrano frequenti periodi di aridità e semi-aridità<br />
soprattutto nei mesi di luglio e agosto, mentre nei restanti periodi dell’anno<br />
permane un clima semiumido-umido.<br />
Le temperature medie invernali sono di 7°C, mentre quelle estive si aggirano<br />
intorno ai 22°C. In inverno si verificano condizioni di gelo in media di 10-20<br />
giorni all’anno e le precipitazioni nevose sono molto rare; annualmente<br />
nell’area si calcolano circa 740-800 mm di pioggia.<br />
15
1.3 Aspetti vegetazionali<br />
La vegetazione lungo il corso del Misa è tipicamente ripariale, costituita da<br />
Salix sp., Populus sp., Roverella (Quercus pubescens), Olmo minore (Ulmus<br />
minor), Acero campestre (Acer campestre), Sambuco (Sambucus nigra), Berretta<br />
da prete (Euonymus europaeus), Biancospino (Crataegus monogyna), Prugnolo<br />
(Prunus spinosa), ecc.<br />
Lo stato della vegetazione però risulta alterato: solamente in alcuni tratti<br />
limitati si rinviene un grado di conservazione buono; in altre zone, in seguito<br />
ai forti interventi antropici, all’aumento delle colture estensive e<br />
all’insediamento di aree produttive, è avvenuta una drastica riduzione della<br />
vegetazione ripariale spontanea (Fiacchini D., 1999).<br />
La presenza di aree alterate favorisce l’insediamento di specie arboree non<br />
autoctone a rapida crescita come l’Acacia (Robinia pseudacacia), l’Albero del<br />
paradiso (Ailanthus altissima) e di alcune specie di canne (Arundo donax),<br />
sottolineando maggiormente la grande frammentazione della vegetazione.<br />
Foto di: Michela Risveglia - Ranuncolo (Ranunculus sp.)<br />
16
Foto di: Mauro Mencarelli - Roverella (Quercus pubescens)<br />
Foto di: Niki Morganti - Latte di Gallina (Ornithogalum umbellatum)<br />
17
2. METO<strong>DI</strong><br />
Foto di: Mauro Mencarelli - Bosco ripariale<br />
18
2.1 Metodi di rilevamento<br />
Il progetto ha avuto durata biennale (2006-2008) con inizio e fine nel mese<br />
di giugno: ai dati raccolti in questo biennio sono stati aggiunti quelli dei<br />
successivi due anni di monitoraggio. Lo studio effettuato ha preso in esame<br />
l’Avifauna del basso tratto del fiume Misa compreso nel Comune di<br />
Senigallia (AN) per un totale di 14 km di lunghezza e un altitudine compresa<br />
tra 0 e 31 m. L’area di studio comprende inoltre zone limitrofe al corso<br />
d’acqua come gli ambienti urbani e i coltivi andando ad interessare un’area<br />
totale di 950 ha.<br />
I dati raccolti in questo biennio sono stati ampliati con quelli raccolti fino a<br />
settembre 2010, tramite segnalazioni singole o giornate di monitoraggio<br />
predisposte. I rilevamenti si sono svolti in 28 punti georeferenziati di<br />
ascolto/osservazione, distanziati di circa 500 m l’uno dall’altro, visitati con<br />
cadenza mensile (Immagine 1). Questi punti sono stati scelti grazie all’analisi<br />
cartografica utilizzando la C.T.R. (1:10.000) e tramite dei sopralluoghi. Le<br />
specie ornitiche sono state rilevate tramite la metodologia del PAI, con soste<br />
nei punti di rilevamento di 15-20 minuti. È stata redatta una scheda di<br />
rilevamento (Immagine 2) dove vengono indicati i dati di stazione, la<br />
cartografia, la tipologia ambientale, il periodo di osservazione e le specie<br />
monitorate con il corrispettivo codice PAI.<br />
La presenza dei Rapaci notturni è stata verificata, oltre che all’ascolto e<br />
all’osservazione, anche tramite le risposte al playback.<br />
Per le specie nidificanti è stata indicata una categoria di nidificazione (certa,<br />
probabile e possibile) in base al comportamento dell’animale:<br />
• Nidificazione certa - Osservazione del nido con uova/pulli,<br />
giovani, adulti con trasporto imbeccate e materiale per il nido.<br />
• Nidificazione probabile - Osservazione dell’uccello in canto,<br />
comportamento territoriale, parata nuziale.<br />
• Nidificazione possibile - Osservazione della specie in stagione e<br />
habitat idonei per la riproduzione.<br />
19
I rilevamenti sono stati effettuati con binocoli 7x50, 8x50, registratori<br />
portatili e attrezzature fotografiche.<br />
Al progetto hanno partecipato tre rilevatori: Mauro Mencarelli, Niki<br />
Morganti e Francesca Morici. Hanno collaborato saltuariamente: Antonio<br />
Barnoffi, Mauro Furlani, Francesca Portavia, Michela Risveglia.<br />
Immagine 1: i 28 punti di monitoraggio<br />
20
Immagine 2: Scheda di rilevamento<br />
21
2.2 Elaborazione cartografica<br />
Attraverso il programma gvSIG sono state realizzate delle mappe:<br />
• I 28 punti di monitoraggio: il tratto di fiume monitorato con<br />
indicati i 28 punti scelti per i rilevamenti (Immagine 1);<br />
• Mappa della frequenza specifica: per ogni punto è stato calcolato<br />
il numero massimo di specie rilevato (Immagine 3);<br />
• Mappa specie specifica: nelle schede delle singole specie è stata<br />
realizzata una mappa di distribuzione che mostra il numero di<br />
avvistamenti.<br />
2.3 Caratterizzazione degli habitat<br />
Esclusa la zona cittadina, il porto e il tratto litoraneo limitrofo, il territorio<br />
del fiume Misa è caratterizzato da residue fasce boscate ripariali a Salix alba,<br />
S. purpurea, S. eleagnos, Populus alba e P. nigra con presenza di specie alloctone<br />
invasive come Robinia pseudoacacia e Ailanthus altissima, mentre nelle aree<br />
attigue si trovano aree agricole spesso monoculturali. Per effettuare la<br />
caratterizzazione degli habitat di ogni singolo punto di monitoraggio, è stato<br />
utilizzato il programma GIS gvSIG: al dwg del Comune di Senigallia,<br />
contenente informazioni sull’uso del suolo, sono stati sovrapposti i punti di<br />
monitoraggio/ascolto per ognuno dei quali è stata tracciata un’area circolare<br />
di raggio 100 mt; in questo modo è stato quindi possibile risalire alle<br />
tipologie ambientali presenti in ogni singolo punto.<br />
Nelle 28 aree identificate sono state individuate sei differenti tipologie di<br />
habitat, divise nei seguenti gruppi:<br />
Mare: porzione di mare in prossimità del porto;<br />
Spiaggia: tratto di arenile nell’area limitrofa al porto;<br />
Urbano: zona che include le unità abitative, i fabbricati e le<br />
infrastrutture;<br />
Verde urbano: giardini attrezzati a fruizione pubblica;<br />
Fiume: area compresa tra gli argini esterni del Misa;<br />
Area umida: area di ridotte dimensioni in cui è costante la presenza<br />
di acqua come una peschiera o un laghetto utilizzato a scopo<br />
venatorio.<br />
22
La caratterizzazione degli habitat nei singoli punti è di seguito rappresentata:<br />
Punto 1: PORTO<br />
Numero specie rilevate: 46<br />
Punto 3: CENTRO STORICO<br />
Numero specie rilevate: 46<br />
Punto 5: BORGO COLTELLONE<br />
Numero specie rilevate: 61<br />
23<br />
Punto 2: CENTRO STORICO<br />
Numero specie rilevate: 38<br />
Punto 4: STRADONE MISA<br />
Numero specie rilevate: 64<br />
Punto 6: BORGO MOLINO<br />
Numero specie rilevate: 62
Punto 7: BORGO BICCHIA<br />
Numero specie rilevate: 67<br />
Punto 9: BORGO CATENA<br />
Numero specie rilevate: 71<br />
Punto 11: CANNELLA<br />
Numero specie rilevate: 60<br />
24<br />
Punto 8: BORGO BICCHIA<br />
Numero specie rilevate: 59<br />
Punto 10: BORGO CATENA<br />
Numero specie rilevate: 60<br />
Punto 12: BORGO PASSERA<br />
Numero specie rilevate: 67
Punto 13: BORGO PASSERA<br />
Numero specie rilevate: 70<br />
Punto 15: VALLONE<br />
Numero specie rilevate: 56<br />
Punto 17: VALLONE<br />
Numero specie rilevate: 56<br />
25<br />
Punto 14: VALLONE<br />
Numero specie rilevate: 69<br />
Punto 16: MARAZZANA<br />
Numero specie rilevate: 62<br />
Punto 18: MARAZZANA<br />
Numero specie rilevate: 55
Punto 19: MARAZZANA<br />
Numero specie rilevate: 59<br />
Punto 21: VALLONE<br />
Numero specie rilevate: 61<br />
Punto 23: BETTOLELLE<br />
Numero specie rilevate: 64<br />
26<br />
Punto 20: VALLONE<br />
Numero specie rilevate: 64<br />
Punto 22: BETTOLELLE<br />
Numero specie rilevate: 66<br />
Punto 24: BETTOLELLE<br />
Numero specie rilevate: 51
Punto 25: BETTOLELLE<br />
Numero specie rilevate: 55<br />
Punto 27: BRUGNETTO<br />
Numero specie rilevate: 60<br />
27<br />
Punto 26: BRUGNETTO<br />
Numero specie rilevate: 65<br />
Punto 28: BRUGNETTO<br />
Numero specie rilevate: 79
3. SINTESI DEI RISULTATI<br />
Foto di: Mauro Mencarelli – Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus)<br />
28
3.1 Risultati<br />
Da giugno 2006 a settembre 2010 sono state effettuate 393 giornate di<br />
lavoro comprendenti quasi tutte le fasce orarie della giornata. Con i dati<br />
raccolti è stato possibile redigere un database di 11.775 dati. Il database<br />
comprende le specie rilevate durante i monitoraggi effettuati mensilmente e<br />
le segnalazioni al di fuori delle giornate predisposte per le uscite. La checklist<br />
conta 144 specie di cui 72 passeriformi. Le specie nidificanti sono 70 e<br />
rappresentano il 55,5% delle specie nidificanti nella Regione Marche (126<br />
specie - Giacchini, 2007) e il 28% delle specie nidificanti in Italia (250 specie<br />
- Brichetti e Massa, 1998). La ricchezza specifica, ovvero il numero di specie<br />
rilevate nei diversi punti, va da un minimo di 38 specie nel punto 2, ad un<br />
massimo di 79 specie nel punto 28; tendenzialmente il numero di specie<br />
aumenta sensibilmente a partire dal punto 3 (Immagine 3 e vedi par. 2.3 -<br />
caratterizzazione degli habitat).<br />
Delle 144, 33 sono le specie che rientrano nell’Allegato I della Direttiva<br />
79/409/CEE “Uccelli”: Marangone minore, Tarabuso, Tarabusino,<br />
Nitticora, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Falco<br />
pecchiaiolo, Nibbio bruno, Falco di palude, Albanella minore, Falco<br />
pescatore, Falco cuculo, Falco pellegrino, Starna, Schiribilla, Gru, Fratino,<br />
Piviere dorato, Piovanello pancianera, Piro piro boschereccio, Gabbiano<br />
corallino, Gabbianello, Sterna comune, Mignattino comune, Martin<br />
Pescatore, Calandrella, Tottavilla, Pispola, Forapaglie castagnolo, Averla<br />
piccola, Averla cenerina, Ortolano. Tra queste Tarabusino, Martin pescatore,<br />
Averla piccola e Ortolano sono nidificanti.<br />
3.2 Chek-list<br />
L’elenco delle specie descritte segue la chek-list stilata da Brichetti e Massa<br />
degli Uccelli italiani (1998). Nella seguente check-list sono state indicate le<br />
specie monitorate, il codice EURING e la fenologia.<br />
29
LEGENDA FENOLOGIA:<br />
S: stanziale; B: nidificante; M: migratrice; E: estivante; W: svernante;<br />
Reg: regolare; Irr: irregolare; R: ripopolamento.<br />
00070 Tachybaptus ruficollis (Mreg,B?,W)<br />
00090 Podiceps cristatus (Mreg,W)<br />
00120 Podiceps nigricollis (Mreg,W)<br />
00710 Morus bassanus (Mirr)<br />
00720 Phalacrocorax carbo (Mreg,W)<br />
00820 Phalacrocorax pygmaeus (Mirr)<br />
00950 Botaurus stellaris (Mirr)<br />
00980 Ixobrychus minutus (Mreg,B?)<br />
01040 Nycticorax nycticorax (Mreg,E)<br />
01110 Bubulcus ibis (Mirr,Wirr)<br />
01190 Egretta garzetta (Mreg,E)<br />
01210 Casmerodius albus (Mirr)<br />
01220 Ardea cinerea (S,Mreg,W, E)<br />
01240 Ardea purpurea (Mirr)<br />
01610 Anser anser (Mirr)<br />
01840 Anas crecca (Mirr)<br />
01860 Anas platyrhynchos (Mreg,B?)<br />
01910 Anas querquedula (Mirr)<br />
02310 Pernis apivorus (Mreg)<br />
02380 Milvus migrans (Mirr)<br />
02600 Circus aeruginosus (Mreg)<br />
02630 Circus pygargus (Mreg)<br />
02690 Accipiter nisus (B?,Mreg,W)<br />
02870 Buteo buteo (SB,Mreg,W)<br />
03010 Pandion haliaetus (Mirr)<br />
03040 Falco tinnunculus (SB,Mreg,W)<br />
03070 Falco vespertinus (Mirr)<br />
03100 Falco subbuteo (Mirr)<br />
03200 Falco peregrinus (Mreg)<br />
03670 Perdix perdix (Mirr,R)<br />
03700 Coturnix coturnix (Mreg,B)<br />
03940 Phasianus colchicus (SB,R)<br />
04100 Porzana parva (Mirr)<br />
04240 Gallinula chloropus (SB,Mreg,W)<br />
04290 Fulica atra (Mreg,W)<br />
04330 Grus grus (Mirr)<br />
04690 Charadrius dubius (Mreg,B)<br />
04770 Charadrius alexandrinus (Mirr)<br />
30<br />
04850 Pluvialis apricaria (Mirr)<br />
04930 Vanellus vanellus (Mreg,W)<br />
05090 Calidris ferruginea (Mreg)<br />
05120 Calidris alpina (Mreg)<br />
05180 Lymnocryptes minimus (Mirr)<br />
05190 Gallinago gallinago (Mreg,W)<br />
05530 Tringa ochropus (Mreg)<br />
05540 Tringa glareola (Mirr)<br />
05560 Actitis hypoleucos (Mreg,B,W)<br />
05750 Larus melanocephalus (Mreg,W)<br />
05780 Larus minutus (Mirr,Eirr)<br />
05820 Larus ridibundus (S,E,Mreg,W)<br />
05900 Larus canus (Mreg,W)<br />
05926 Larus michaellis (S,E,Mreg,W)<br />
06150 Sterna hirundo (Mirr)<br />
06270 Chlidonias niger (Mirr)<br />
06650 Columba livia var. domestica (SB)<br />
06700 Columba palumbus (Mreg)<br />
06840 Streptotelia decaocto (SB)<br />
06870 Streptotelia turtur (Mreg,B)<br />
07240 Cuculus canorus (Mirr,B?)<br />
07350 Tyto alba (SB?)<br />
07390 Otus scops (Mreg,B)<br />
07570 Athene noctua (SB?)<br />
07610 Strix aluco (Mirr)<br />
07670 Asio otus (SB)<br />
07950 Apus apus (Mreg,B)<br />
08310 Alcedo atthis (SB,Mreg,W)<br />
08400 Merops apiaster (Mreg,B)<br />
08460 Upupa epops (Mreg,B)<br />
08480 Jinx torquilla (Mreg,B)<br />
08560 Picus viridis (Mirr)<br />
08760 Dendrocopos major (SB,Mreg,W)<br />
08870 Dendrocopos minor (SB)<br />
09680 Calandrella brachydactyla (Mirr)<br />
09740 Lullula arborea (Mirr)<br />
09760 Alauda arvensis (Mreg,B?,W)<br />
09810 Riparia riparia (Mirr)
09920 Hirundo rustica (Mreg,B)<br />
09950 Delichon urbicum (Mreg,B)<br />
10110 Anthus pratensis (Mreg,W)<br />
10170 Motacilla flava (Mreg,B)<br />
10190 Motacilla cinerea (SB,Mreg,W)<br />
10200 Motacilla alba (SB)<br />
10660 Troglodytes troglodytes (SB)<br />
10840 Prunella modularis (Mreg,W)<br />
10990 Erithacus rubecola (SB,Mreg,W)<br />
11040 Luscinia megarhynchos (Mreg,B)<br />
11210 Phoenicurus ochruros (SB,Mreg,W)<br />
11220 Phoenicurus phoenicurus (Mreg,B)<br />
11370 Saxicola rubetra (Mirr)<br />
11390 Saxicola torquata (SB)<br />
11460 Oenanthe oenanthe (Mreg)<br />
11870 Turdus merula (SB)<br />
11980 Turdus pilaris (Mreg,Wirr)<br />
12000 Turdus philomelos (SB,Mreg,W)<br />
12010 Turdus iliacus (Mreg,W)<br />
12020 Turdus viscivorus (SB,Mreg,W)<br />
12200 Cettia cetti (SB)<br />
12260 Cisticola juncidis (SB,Mreg,W)<br />
12410 Acrocephalus melanopogon (Mirr)<br />
12430 Acrocephalus schoenobaenus (Mirr)<br />
12510 Acrocephalus scirpaceus (Mreg,B)<br />
12600 Hippolais polyglotta (Mreg,B)<br />
12650 Sylvia cantillans (Mirr)<br />
12670 Sylvia melanocephala SB,Mreg,W)<br />
12750 Sylvia communis (Mreg)<br />
12760 Sylvia borin (Mreg)<br />
12770 Sylvia atricapilla (SB)<br />
13080 Phylloscopus sibilatrix (Mreg)<br />
13110 Phylloscopus collybita (SB,Mreg,W)<br />
13140 Regulus regulus (Mirr,Wirr)<br />
13150 Regulus ignicapilla (Mirr,B?)<br />
31<br />
13350 Muscicapa striata (Mreg,B)<br />
13490 Ficedula hypoleuca (Mreg)<br />
14370 Aegithalos caudatus (SB)<br />
14610 Parus ater (Mirr)<br />
14620 Parus caeruleus (SB)<br />
14640 Parus major (SB)<br />
14790 Sitta europea (SB)<br />
14870 Certhia brachydactyla (SB)<br />
14900 Remiz pendulinus (SB,Mreg,W)<br />
15080 Oriolus oriolus (Mreg,B)<br />
5150 Lanius collurio (Mreg,B)<br />
15190 Lanius minor (Mirr)<br />
15390 Garrulus glandarius (Mirr)<br />
15490 Pica pica (SB)<br />
15600 Corvus monedula (SB)<br />
15670 Corvus corone cornix (SB)<br />
15820 Sturnus vulgaris (SB,Mreg)<br />
15912 Passer domesticus italiae (SB,Mreg)<br />
15920 Passer hispaniolensis (Mirr)<br />
15980 Passer montanus (SB,Mreg)<br />
16360 Fringilla coelebs (SB,Mreg,W)<br />
16380 Fringilla montifringilla (Mreg)<br />
16400 Serinus serinus (SB,Mreg,W)<br />
16490 Carduelis chloris (SB,Mreg,W)<br />
16530 Carduelis carduelis (SB,Mreg,W)<br />
16540 Carduelis spinus (Mreg,Wirr)<br />
16600 Carduelis cannabina (Mreg)<br />
18570 Emberiza citrinella (Mreg,B?)<br />
18580 Emberiza cirlus (SB,Mreg,W)<br />
18600 Emberiza cia (Mirr)<br />
18660 Emberiza hortulana (Mreg,B?)<br />
18770 Emberiza schoeniclus (Mreg,W)<br />
18820 Miliaria calandra (Mreg,B?)<br />
3.3 Frequenze delle specie nei punti di monitoraggio<br />
La tabella propone un valore di distribuzione delle singole specie attraverso<br />
l’indicazione del numero totale dei punti occupati e le relative frequenze di<br />
rilevamento in ordine decrescente.
Le specie rilevate in tutti i punti (100%) sono 13 che risultano essere anche<br />
le specie più comuni; 33 specie delle 144 sono invece state rilevate<br />
solamente in un solo punto di monitoraggio (3,6%).<br />
Specie N. Punti %<br />
Balestruccio 28 100,0<br />
Ballerina bianca 28 100,0<br />
Capinera 28 100,0<br />
Cardellino 28 100,0<br />
Cinciallegra 28 100,0<br />
Fringuello 28 100,0<br />
Merlo 28 100,0<br />
Passera d'Italia 28 100,0<br />
Pettirosso 28 100,0<br />
Rondone 28 100,0<br />
Tortora dal collare 28 100,0<br />
Verdone 28 100,0<br />
Verzellino 28 100,0<br />
Ballerina gialla 27 96,4<br />
Cinciarella 27 96,4<br />
Codibugnolo 27 96,4<br />
Cornacchia grigia 27 96,4<br />
Lui' piccolo 27 96,4<br />
Passera mattugia 27 96,4<br />
Rondine 27 96,4<br />
Scricciolo 27 96,4<br />
Storno 27 96,4<br />
Usignolo di fiume 27 96,4<br />
Airone cenerino 26 92,9<br />
Martin pescatore 26 92,9<br />
Passera scopaiola 26 92,9<br />
Poiana 26 92,9<br />
Tortora selvatica 26 92,9<br />
Beccamoschino 25 89,3<br />
Cutrettola 25 89,3<br />
Gallinella d'acqua 25 89,3<br />
Usignolo 25 89,3<br />
Zigolo nero 25 89,3<br />
Codirosso spazzacamino 24 85,7<br />
Gruccione 24 85,7<br />
Torcicollo 24 85,7<br />
Averla piccola 23 82,1<br />
Pigliamosche 23 82,1<br />
32
Rampichino 23 82,1<br />
Corriere piccolo 22 78,6<br />
Gheppio 22 78,6<br />
Gabbiano reale 21 75,0<br />
Piro piro piccolo 21 75,0<br />
Rigogolo 21 75,0<br />
Saltimpalo 21 75,0<br />
Gabbiano comune 20 71,4<br />
Occhiocotto 20 71,4<br />
Picchio muratore 20 71,4<br />
Gazza 19 67,9<br />
Picchio rosso maggiore 19 67,9<br />
Tordo bottaccio 19 67,9<br />
Canapino comune 18 64,3<br />
Fagiano comune 18 64,3<br />
Tordela 18 64,3<br />
Upupa 17 60,7<br />
Allodola 16 57,1<br />
Codirosso comune 16 57,1<br />
Garzetta 16 57,1<br />
Pendolino 14 50,0<br />
Tordo sassello 14 50,0<br />
Cannaiola comune 13 46,4<br />
Nitticora 13 46,4<br />
Colombo di città 13 46,4<br />
Picchio rosso minore 11 39,3<br />
Taccola 11 39,3<br />
Tuffetto 8 28,6<br />
Beccafico 7 25,0<br />
Civetta 7 25,0<br />
Falco di palude 7 25,0<br />
Gufo comune 7 25,0<br />
Migliarino di palude 7 25,0<br />
Sparviere 7 25,0<br />
Strillozzo 7 25,0<br />
Colombaccio 6 21,4<br />
Ortolano 6 21,4<br />
Quaglia comune 5 17,9<br />
Airone bianco maggiore 4 14,3<br />
Airone rosso 4 14,3<br />
Assiolo 4 14,3<br />
Barbagianni 4 14,3<br />
Beccaccino 4 14,3<br />
33
Cuculo 4 14,3<br />
Germano reale 4 14,3<br />
Ghiandaia 4 14,3<br />
Piro piro culbianco 4 14,3<br />
Pispola 4 14,3<br />
Regolo 4 14,3<br />
Albanella minore 3 10,7<br />
Balia nera 3 10,7<br />
Cesena 3 10,7<br />
Falco pecchiaiolo 3 10,7<br />
Fanello 3 10,7<br />
Lui' verde 3 10,7<br />
Sterpazzola 3 10,7<br />
Stiaccino 3 10,7<br />
Svasso maggiore 3 10,7<br />
Tarabusino 3 10,7<br />
Zigolo giallo 3 10,7<br />
Cormorano 2 7,1<br />
Fiorrancino 2 7,1<br />
Folaga 2 7,1<br />
Forapaglie castagnolo 2 7,1<br />
Frullino 2 7,1<br />
Lodolaio 2 7,1<br />
Marangone minore 2 7,1<br />
Pavoncella 2 7,1<br />
Peppola 2 7,1<br />
Picchio verde 2 7,1<br />
Piro piro boschereccio 2 7,1<br />
Sterpazzolina 2 7,1<br />
Svasso piccolo 2 7,1<br />
Airone guardabuoi 1 3,6<br />
Allocco 1 3,6<br />
Alzavola 1 3,6<br />
Averla cenerina 1 3,6<br />
Calandrella 1 3,6<br />
Cincia mora 1 3,6<br />
Culbianco 1 3,6<br />
Falco cuculo 1 3,6<br />
Falco pellegrino 1 3,6<br />
Falco pescatore 1 3,6<br />
Forapaglie comune 1 3,6<br />
Fratino 1 3,6<br />
Gabbianello 1 3,6<br />
34
Gabbiano corallino 1 3,6<br />
Gavina 1 3,6<br />
Gru 1 3,6<br />
Lucherino 1 3,6<br />
Marzaiola 1 3,6<br />
Mignattino comune 1 3,6<br />
Oca selvatica 1 3,6<br />
Passera sarda 1 3,6<br />
Piovanello comune 1 3,6<br />
Piovanello pancianera 1 3,6<br />
Piviere dorato 1 3,6<br />
Schiribilla 1 3,6<br />
Starna 1 3,6<br />
Sterna comune 1 3,6<br />
Sula 1 3,6<br />
Tarabuso 1 3,6<br />
Topino 1 3,6<br />
Tottavilla 1 3,6<br />
Zigolo muciatto 1 3,6<br />
Nibbio bruno 1 3,6<br />
3.4. Considerazioni conclusive<br />
Il numero totale di specie rilevate è stato considerevole, 144, tra cui 33 di<br />
importanza comunitaria. Le aree con ricchezza più elevata (67-79 specie)<br />
sono le zone interne, in cui il disturbo antropico è limitato esclusivamente<br />
alle coltivazioni estensive nei dintorni del fiume, che mantiene comunque un<br />
buon grado di naturalità.<br />
Le aree che presentano una ricchezza minore (max 38 specie) sono quelle<br />
cittadine e le aree periurbane, aree che risentono molto dell’elevata<br />
antropizzazione del territorio e che di conseguenza offrono riparo a un<br />
numero minore di specie (Immagine 3).<br />
La presenza di specie bioindicatrici ha evidenziato come il fiume presenti<br />
alcune aree di discreta qualità ambientale: l’habitat ripariale risulta di<br />
importanza strategica per la comunità ornitica, che qui trova riparo, cibo e<br />
habitat idonei alla nidificazione; riveste inoltre la funzione di corridoio<br />
ecologico che collega la montagna con il mare.<br />
35
Immagine 3: Mappa della frequenza specifica<br />
36<br />
38 - 53
Foto di: Mauro Mencarelli – Punto 28: area con ricchezza specifica più alta (79 specie)<br />
Foto di: Mauro Mencarelli – Punto 2: area con ricchezza specifica più bassa (38 specie)<br />
37
4. L’AVIFA<strong>UN</strong>A DEL BASSO CORSO<br />
DEL <strong>FIUME</strong> MISA<br />
Foto di: Mauro Mencarelli – Gheppio (Falco tinnunculus)<br />
38
4.1 Come leggere le schede<br />
Nelle schede vengono analizzate le specie singolarmente; per una facile lettura<br />
è bene tenere presente che in ogni scheda vengono indicati (Immagine 4):<br />
Nome della specie e nome scientifico<br />
Mappa di<br />
distribuzione<br />
Immagine 4: A titolo di esempio, una delle 144 schede<br />
39<br />
Foto della specie<br />
Fenologia e<br />
presenza<br />
durante<br />
l’anno
• La corologia, ossia la distribuzione geografica della specie; si rimanda<br />
a pagina 189 per la spiegazione delle singole corologie.<br />
• La mappa di distribuzione indica la distribuzione della specie nei 28<br />
punti e nella legenda viene indicato il numero di avvistamenti, ossia il<br />
numero delle volte che la specie è stata osservata in quel punto.<br />
• La fenologia* viene indicata con delle lettere: S: stanziale; B:<br />
nidificante; M: migratrice; E: estivante; W: svernante; Reg: regolare; Irr:<br />
irregolare; *: accidentale; ?: status incerto; R: ripopolamento. Nella tabella<br />
vengono indicati i 12 mesi: ad ogni mese corrisponde un colore relativo alla<br />
fenologia associata alla specie in questione. È necessario tenere presente, per<br />
evitare di male interpretare la tabella, che La categoria fenologica mensile è<br />
indicata in una tabella dove le diverse fenologie sono state indicate con<br />
colori diversi:<br />
s Stanziale S Specie presente tutto l’anno<br />
Nidificante B Specie che porta a termine la riproduzione<br />
Migratrice M Specie che transita in un territorio senza nidificare o svernare<br />
Estivante E Specie presente nel periodo di nidificazione ma che non si riproduce<br />
Svernante W Specie che passa l’inverno in un determinato territorio ripartendo in primavera<br />
Accidentale A Specie avvistata in maniera occasionale<br />
Per poter interpretare in modo corretto la tabella delle fenologie è necessario<br />
tenere presente che le fenologie delle specie sono state definite in base ai<br />
dati raccolti.<br />
* La fenologia si occupa dello studio dei fenomeni legati agli esseri viventi in<br />
relazione ai cambiamenti stagionali: indica lo status della specie riferita al<br />
territorio.<br />
4.2 Le schede delle singole specie<br />
Di seguito sono riportate le schede delle singole specie. Le schede non sono<br />
disposte in ordine alfabetico, ma seguono la chek-list stilata da Brichetti e<br />
Massa degli Uccelli italiani (1998).<br />
40
TUFFETTO<br />
Tachybaptus ruficollis (Pallas, 1764)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana.<br />
Descrizione generale<br />
L: 23-29 cm. È il più piccolo degli<br />
svassi italiani. Nidifica in zone umide<br />
d’acqua dolce, naturali o artificiali,<br />
anche non molto estese, ricoperte<br />
in parte da cannucce e tife. Durante<br />
il periodo invernale predilige le foci<br />
dei fiumi, lagune e paludi di acqua<br />
salmastra. Il piumaggio è di colore<br />
uniforme nero, con il collo rossastro<br />
in primavera e bruno-grigiastro in<br />
inverno. A differenza degli svassi<br />
non presenta ciuffi sul capo. Il richiamo<br />
è un trillo acuto molto veloce.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Il maggior numero di avvistamenti<br />
avviene all’interno del tratto cittadino<br />
nel periodo invernale, anche se<br />
41<br />
qualche individuo è stato osservato<br />
durante il periodo di nidificazione<br />
all’interno di laghetti delle zone più<br />
interne.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la popolazione<br />
nidificante presenta un trend positivo<br />
e lo stato di conservazione è definito<br />
sicuro. In Italia la popolazione è<br />
stabile, con fluttuazioni locali. A<br />
livello provinciale e locale la specie è<br />
influenzata negativamente<br />
dall’alterazione degli habitat acquatici<br />
e dagli sfalci della vegetazione in<br />
periodo riproduttivo.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
M reg, B?, W<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
? ? ? ? ?<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante
SVASSO MAGGIORE<br />
Podiceps cristatus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana.<br />
Descrizione generale<br />
L: 46-51 cm; WS: 59-73 cm. È il più<br />
grande tra gli svassi. Predilige zone<br />
umide di acqua dolce naturali o artificiali,<br />
con modesta quantità di vegetazione.<br />
Presenta corpo chiaro con<br />
collo tenuto in posizione eretta. Durante<br />
la stagione riproduttiva ha<br />
lunghi ciuffi neri sul capo e ampi<br />
ciuffi auricolari rosso-castani. Non<br />
c’è dimorfismo sessuale. La danza di<br />
corteggiamento è assai complessa:<br />
avviene in posizione eretta con<br />
scuotimento del capo, a volte con<br />
alghe nel becco. Termina con la<br />
danza del pinguino.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È un visitatore invernale abitudinale.<br />
Numerosi avvistamenti avvengo-<br />
42<br />
no all’interno del porto di Senigallia<br />
e anche nella porzione cittadina del<br />
fiume Misa.<br />
Conservazione<br />
A livello Europeo la popolazione<br />
presenta un trend positivo ed è stata<br />
valutata come sicura. Anche in Italia<br />
si è osservato questo trend.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
SVASSO PICCOLO<br />
Podiceps nigricollis (Brehm, 1831)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 23-29 cm. Predilige zone costiere<br />
di acqua dolce naturali o artificiali,<br />
con modesta quantità di vegetazione.<br />
In estate presenta dei caratteristici<br />
ciuffi auricolari; in inverno il<br />
piumaggio presenta tonalità grigie<br />
ed è ben visibile il rosso dell’occhio.<br />
Il becco è leggermente rivolto<br />
all’insù. Si può confondere con lo<br />
Svasso cornuto. Il richiamo è un<br />
rauco fischio lamentoso.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È un visitatore invernale abitudinale.<br />
Si può osservare insieme allo Svasso<br />
maggiore e, come per questo, il maggior<br />
numero di avvistamenti avviene<br />
all’interno del porto di Senigallia e<br />
lungo il tratto urbano del fiume Misa.<br />
43<br />
Conservazione<br />
A livello europeo lo stato di conservazione<br />
della specie è considerato<br />
sicuro. In Italia è diffusa in modo<br />
uniforme con prevalenza nei settori<br />
costieri, in particolare lungo<br />
l’Adriatico: è la seconda specie più<br />
abbondante tra gli svassi italiani.<br />
Nelle Marche è svernante regolare,<br />
fenologia che si riscontra anche nel<br />
tratto di fiume in esame.<br />
Categorie di tutela<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria NE<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
SULA<br />
Morus bassanus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
boreoanfiatlantica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 92 cm; apertura alare 175 cm.<br />
Nidifica in grandi colonie su scogliere<br />
inaccessibili soprattutto sulle isole<br />
delle coste atlantiche. Sverna in mare<br />
aperto e occasionalmente si spinge<br />
sulle coste e nell’entroterra. Presenta<br />
testa giallastra, ali e coda lunghe<br />
ed appuntite. Gli immaturi sono<br />
bruni e macchiettati. In migrazione<br />
vola spesso in formazioni lineari.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio è stata segnalata<br />
una sola volta all’interno del porto<br />
canale di Senigallia.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
con uno status di conserva-<br />
44<br />
zione sicuro.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
CORMORANO<br />
Phalacrocorax carbo (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 77-94 cm; WS: 121-149 cm. È presente<br />
sia lungo le coste che<br />
nell’entroterra; per la nidificazione predilige<br />
boschetti vicini alle acque interne,<br />
spesso insieme agli aironi. Grande e<br />
scuro, in primavera presenta gola,<br />
guance e cosce bianche. In inverno è<br />
interamente nero, e può essere confuso<br />
con il Marangone dal ciuffo. Ottimo<br />
pescatore, nuota con il corpo quasi<br />
immerso in acqua e compie lunghe<br />
immersioni. Può rimanere a lungo<br />
posato in posizione eretta su scogli o<br />
altri posatoi, con le ali aperte per asciugarle.<br />
Il volo è battente a pochi metri<br />
dalla superficie dell’acqua.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È un visitatore invernale abitudina-<br />
45<br />
le. Numerosi avvistamenti avvengono<br />
all’interno del porto di Senigallia,<br />
sulle barriere frangiflutto o in volo<br />
nella porzione terminale del fiume,<br />
nel tratto cittadino.<br />
Conservazione<br />
A livello Europeo la popolazione<br />
presenta un trend positivo ed è stata<br />
valutata come sicura.<br />
Categorie di tutela<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
MARANGONE MINORE<br />
Phalacrocorax pygmeus (Pallas, 1773)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 44-55 cm; WS: 75-90 cm. Predilige<br />
zone paludose, ruscelli e stagni;<br />
per la nidificazione sceglie i boschetti<br />
vicini alle acque interne,<br />
spesso insieme agli aironi. Si può<br />
confondere con il Cormorano ma<br />
presenta dimensioni inferiori, becco<br />
più piccolo e coda più pronunciata.<br />
Ottimo pescatore, cerca le sue prede<br />
anche nei ruscelli e negli stagni fuori<br />
delle zone paludose. Può rimanere a<br />
lungo posato in posizione eretta su<br />
scogli o altri posatoi, con le ali aperte<br />
per asciugarle. Il volo è battente<br />
e intercalato con planate.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La distribuzione lungo il Misa è<br />
molto variabile: si osserva in migra-<br />
46<br />
zione post-riproduttiva e in inverno.<br />
Gli avvistamenti avvengono<br />
all’interno del porto canale e nelle<br />
porzioni interne del fiume Misa.<br />
Conservazione<br />
In Europa la specie ha avuto una<br />
forte decrescita a cui è seguito un<br />
aumento: lo status di conservazione<br />
al momento è definito sicuro.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria NE<br />
• SPEC 1<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
TARABUSO<br />
Botaurus stellaris (Linnaeus. 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 75 cm. Poligamo. Nidifica in zone<br />
paludose d’acqua dolce caratterizzate<br />
da folta vegetazione, in particolare<br />
in canneti intercalati a specchi<br />
aperti. Nel periodo di svernamento<br />
può frequentare una maggiore varietà<br />
di spazi umidi. Presenta piumaggio<br />
bruno, se allarmato si immobilizza<br />
per mimetizzarsi tra le canne<br />
tendendo collo e becco verso l’alto.<br />
Tipico il richiamo emesso dal maschio<br />
simile ad un soffio in una bottiglia<br />
vuota.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio la specie è stata<br />
segnalata una sola volta in un canneto<br />
in un’area prossima al fiume.<br />
47<br />
Conservazione<br />
A livello europeo ha subito in passato<br />
una notevole flessione della popolazione,<br />
con successive fluttuazioni<br />
senza però avere recuperato i<br />
numeri precedenti al declino. In<br />
Italia la popolazione nidificante è<br />
stimata intorno a 70 coppie.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Roberto Ceccucci<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
TARABUSINO<br />
Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana.<br />
Descrizione generale<br />
L: 33-38 cm; WS: 49-58 cm. Si rinviene<br />
in folti canneti anche di ridotte dimensioni,<br />
fragmiteti misti a cespugli e<br />
bassa vegetazione arborea. Predilige<br />
zone umide artificiali o naturali, fiumi<br />
e canali. Si mimetizza immobilizzandosi<br />
con il collo eretto. In caso di pericolo<br />
non vola ma corre. Il maschio ha<br />
dorso nero e macchie bianche a camoscio;<br />
la femmina ha striature sul dorso,<br />
macchie alari più sporche e petto maggiormente<br />
striato. Il volo è caratterizzato<br />
da veloci colpi d’ala e lunghe planate:<br />
si osserva di solito in volo sopra i<br />
canneti. Il richiamo riproduttivo è un<br />
basso verso ripetuto ogni 2-3 secondi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Migratore primaverile regolare, fre-<br />
48<br />
quenta i canneti lungo gli argini del<br />
fiume. È stato osservato più di una<br />
volta in periodo riproduttivo in località<br />
Marazzana, ma non ne è stata<br />
accertata la nidificazione.<br />
Conservazione<br />
Lo stato di conservazione europeo<br />
non è buono, con un forte trend<br />
negativo registrato tra il 1970 e il<br />
1990 e che ancora non è stato recuperato.<br />
I fattori di rischio a livello<br />
locale sono i continui interventi antropici<br />
di consolidamento degli argini<br />
dei fiumi, i quali distruggono i siti<br />
riproduttivi della specie.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B?<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
? ?<br />
Nidificante<br />
Migratrice
NITTICORA<br />
Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 58-65 cm; WS: 90-100 cm. Frequenta<br />
le zone palustri ed i grandi corsi<br />
d’acqua, in coabitazione con altri<br />
ardeidi. Per la nidificazione utilizza<br />
alberi ad alto fusto (pioppi e salici).<br />
L’adulto ha livrea nera, grigia e bianca,<br />
con piedi e zampe gialle. Si rinviene<br />
principalmente all’alba e al tramonto<br />
quando si sposta nelle zone di alimentazione.<br />
Durante il volo tiene il corpo<br />
inarcato e becco rivolto leggermente<br />
verso il basso, i battiti d’ala sono lenti.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Si trova lungo la maggior parte del<br />
corso del fiume, nei canneti o posata<br />
sulla vegetazione ripariale. La presenza<br />
di individui giovani è dovuta alla dispersione<br />
post-riproduttiva dai siti di<br />
49<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
nidificazione ubicati lungo altri fiumi<br />
delle Marche. La specie può nidificare<br />
anche al suolo nascosta tra le canne, e<br />
non è da escludere una nidificazione<br />
lungo il fiume Misa, anche se ancora<br />
non è stata accertata.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo è stata registrata in<br />
passato una notevole flessione della<br />
popolazione, con successive fluttuazioni<br />
senza però avere recuperato i<br />
numeri precedenti al declino. A livello<br />
locale la specie risente della distruzione<br />
dei siti di riproduzione e della competizione<br />
con altri ardeidi.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, E<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Estivante<br />
Migratrice
AIRONE GUARDABUOI<br />
Bubulcus ibis (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione sub<br />
-cosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 45-52 cm; WS: 82-95 cm. Generalmente<br />
predilige zone asciutte con<br />
presenza di boschi di Ontano, Pioppo,<br />
Salice e boschi misti. Per<br />
l’alimentazione si reca a gruppi sui<br />
campi coltivati o in paludi prosciugate,<br />
spesso a seguito del bestiame.<br />
Il piumaggio sembra completamente<br />
bianco, ma è in realtà provvisto di<br />
un colore nocciola nel vertice, nella<br />
gola e in parte del dorso; le zampe<br />
sono rossicce e gialle. In volo il collo<br />
è più disteso rispetto alla Garzetta<br />
e il becco è rivolto all’insù.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
L’osservazione più numerosa è stata<br />
effettuata nel mese di febbraio 2009:<br />
12 individui in alimentazione in<br />
50<br />
un’area a coltivo nelle prossime vicinanze<br />
del fiume. Altre osservazioni<br />
sono state effettuate nei mesi invernali,<br />
ma non in maniera continuativa.<br />
Conservazione<br />
In Europa è stato registrato un forte<br />
aumento. Lo stesso trend si è riscontrato<br />
in Italia con un aumento<br />
degli individui nidificanti e svernanti<br />
negli ultimi anni.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />
Fenologia<br />
M irr; W irr<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
GARZETTA<br />
Egretta garzetta (Linnaeus, 1766)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana.<br />
Descrizione generale<br />
L: 55-65; WS: 88-106 cm. Gli habitat<br />
selezionati dalla specie sono strettamente<br />
collegati alla presenza di zone<br />
umide. Nidifica in grandi colonie in<br />
boschi idrofili, utilizzando alberi di<br />
medio fusto come ontani e salici, e in<br />
boschetti circondati da risaie o altre<br />
zone umide. Il piumaggio è bianco,<br />
becco nero, zampe nere e piedi gialli.<br />
Durante la stagione estiva la specie è<br />
provvista di una lunga cresta e scapolari<br />
allungate. Cattura le prede restando<br />
immobile nell’acqua o avanzando<br />
furtivamente.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Risulta assente nei mesi invernali. Nei<br />
periodi di nidificazione si hanno numerosi<br />
avvistamenti ma solamente di<br />
51<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
individui in alimentazione. Si osserva<br />
lungo quasi tutto il tratto del fiume,<br />
compresa la porzione cittadina, spesso<br />
immobile nell’acqua bassa mentre<br />
pesca.<br />
Conservazione<br />
In Europa è una specie in incremento,<br />
soprattutto nei paesi mediterranei<br />
ed è quindi considerata con stato di<br />
conservazione sicuro. Lo stesso trend<br />
si riscontra in Italia e nelle Marche,<br />
anche se non mancano numerose<br />
minacce come la scarsità dei siti idonei<br />
alla nidificazione e il disturbo antropico<br />
nei siti di alimentazione.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
M reg, E<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Estivante<br />
Migratrice
AIRONE BIANCO MAGGIORE<br />
Casmerodius albus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione cosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 85-100 cm; WS: 145-170 cm. Nidifica<br />
in colonie su alberi vicini a<br />
paludi, delta fluviali e pianure inondate.<br />
Molto più grande degli altri<br />
ardeidi, ha la livrea bianca con zampe<br />
nere e, nel periodo primaverile, il<br />
becco è giallo solamente alla base.<br />
Durante il volo ricorda l’Airone cenerino,<br />
con battiti d’ala lenti.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nelle nostre zone si osserva nei periodi<br />
invernali in maniera irregolare;<br />
lungo il Misa lo si può osservare tra<br />
la vegetazione ripariale e sulle rive<br />
mentre pesca.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è in e-<br />
52<br />
spansione ed è considerata con stato<br />
di conservazione sicuro. In Italia è<br />
parzialmente svernante, migratrice<br />
regolare. Dal 2002 sono state osservate<br />
delle coppie nidificanti soprattutto<br />
nel nord della Penisola. A livello<br />
locale la specie risulta migratrice<br />
irregolare.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria NE<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
AIRONE CENERINO<br />
Ardea cinerea (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 84-102 cm (con il collo esteso);<br />
WS: 155-175 cm. Frequenta ogni tipo<br />
di acque basse, anche marine. Per la<br />
nidificazione gli habitat utilizzati sono<br />
quelli a vegetazione palustre, pioppeti,<br />
zone umide con canneti, o comunque<br />
habitat strettamente connessi ad aree<br />
umide naturali o artificiali. Nidifica in<br />
grandi colonie. Il piumaggio è grigio,<br />
nero e bianco. Si può osservare immobile<br />
in acque basse dove aspetta la<br />
preda, che cattura con una veloce<br />
stilettata del becco. Durante il volo<br />
tiene il collo retratto a S, le ali incurvate,<br />
i battiti d’ala sono lenti e gravi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Si osserva durante tutto l’arco<br />
dell’anno. Gli avvistamenti della<br />
53<br />
specie sono più numerosi nei periodi<br />
autunno-invernali lungo il tratto<br />
cittadino del fiume, mentre nei mesi<br />
più caldi si può osservare sulla vegetazione<br />
ripariale in zone più interne.<br />
Fin’ora non è mai stata osservata la<br />
nidificazione, ad esclusione di un<br />
tentativo di costruzione di nidi su<br />
Salice bianco da parte di qualche<br />
giovane in dispersione postriproduttiva.<br />
Conservazione<br />
In Europa è una specie in incremento<br />
e con uno stato di conservazione<br />
buono. Lo stesso trend si riscontra<br />
in Italia e nelle Marche.<br />
Categorie di tutela<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
Fenologia:<br />
S, M reg, W, E<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Estivante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Sedentaria
AIRONE ROSSO<br />
Ardea purpurea (Linnaeus, 1766)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 70-90 cm; WS: 110-145 cm. In<br />
Europa centrale e meridionale è<br />
localmente comune in acquitrini e<br />
paludi. In Italia nidifica soprattutto<br />
in pianura padana da marzo ad agosto.<br />
Nidifica in colonie in canneti<br />
molto estesi. La livrea ha una colorazione<br />
rossastra, il collo e la testa<br />
sono esili, il becco è stretto, i piedi<br />
sono particolarmente grandi. In caso<br />
di pericolo, come per il Tarabusino,<br />
si immobilizza tenendo il collo e<br />
becco verso l’alto.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nel fiume Misa le osservazioni sono<br />
sporadiche e distribuite in più mesi,<br />
sottolineandone la migrazione irregolare:<br />
si possono osservare, infatti,<br />
54<br />
pochi individui nei periodi pre- e<br />
post-riproduttivi. Gli habitat utilizzati<br />
sono i canneti e le rive ghiaiose<br />
del fiume. È stato osservato pescare<br />
immobile nell’acqua, comportamento<br />
tipico degli ardeidi.<br />
Conservazione<br />
Lo stato di conservazione a livello<br />
europeo è considerato in declino: in<br />
Europa orientale ha subito un forte<br />
declino, mentre nel resto<br />
dell’Europa è in aumento.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
OCA SELVATICA<br />
Anser anser (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 74-84 cm; WS: 149-168 cm. Tipica<br />
degli ambienti umidi, nidifica in<br />
paludi, canneti lacustri e in piccole<br />
isole costiere. Ha ali relativamente<br />
larghe e smussate; il becco è piuttosto<br />
grosso e ha zampe rosa. A terra<br />
è caratteristico il dorso scuro che<br />
contrasta con la testa e il collo pallidi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Un piccolo gruppo di 5 Oche selvatiche<br />
è stato osservato in volo presso<br />
l’area del porto, nel novembre<br />
2006. Non essendo avvenute altre<br />
osservazioni la specie è stata definita<br />
come migratrice irregolare.<br />
55<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie ha avuto<br />
un aumento nel numero di individui.<br />
Come conseguenza lo status di<br />
conservazione è stato definito sicuro.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
ALZAVOLA<br />
Anas crecca (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 34-38 cm; WS: 53-59 cm. Preferisce<br />
acque interne isolate in estate,<br />
mentre si disperde nelle acque aperte<br />
e lungo le coste in inverno. È più<br />
facile trovarla in grandi e rumorosi<br />
stormi, in laghi circondati da canneti,<br />
dove vengono costruiti i nidi. Il<br />
maschio ha colori vivaci, con la testa<br />
rosso-arancio e una macchia oculare<br />
verde. La femmina ha una colorazione<br />
più omogenea con lo specchio<br />
alare di colore verde. È nota per la<br />
sua attitudine a tuffarsi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata solamente<br />
una volta nel mese di dicembre 2009<br />
presso un laghetto di caccia presente<br />
nelle aree più interne del fiume.<br />
56<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
stabile e lo status di conservazione<br />
è definito sicuro. A livello<br />
nazionale si registra un incremento<br />
consistente.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
GERMANO REALE<br />
Anas platyrhynchos (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 55-60 cm; WS: 81-95. Frequenta<br />
gli ambienti acquatici anche con<br />
forte pressione antropica. Per la<br />
nidificazione predilige zone umide<br />
costiere o interne, fiumi e canali,<br />
laghetti urbani e risaie, comunque<br />
aree con presenza di fitta vegetazione<br />
palustre. Lo specchio alare è di<br />
colore azzurro. La specie presenta<br />
un netto dimorfismo sessuale, con<br />
femmina di colore marroncino e<br />
maschio con testa verde e gola rossiccia.<br />
Durante il volo forma stormi<br />
molto grandi ed è riconoscibile per<br />
il corpo massiccio, le ali arrotondate<br />
con battute veloci.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Si può osservare soprattutto durante<br />
57<br />
il periodo pre-riproduttivo con una<br />
certa regolarità. La nidificazione non<br />
è stata ancora accertata, anche se<br />
sono stati monitorati alcuni esemplari<br />
nel periodo di riproduzione. È<br />
stata osservata nelle zone più interne<br />
del fiume a ridosso della vegetazione<br />
sulle rive.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è registrata<br />
con uno stato di conservazione<br />
buono e in Italia è in incremento.<br />
A livello locale i dati non risultano<br />
essere sufficienti per determinarne il<br />
trend.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
M reg, B?<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
?<br />
Nidificante<br />
Migratrice
MARZAIOLA<br />
Anas querquedula (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 37-41 cm; WS: 59-67 cm. Frequenta<br />
aree umide come stagni e paludi. In<br />
inverno si osserva vicino ai laghi e nei<br />
territori fluviali alluvionali. Ha una<br />
colorazione marrone-grigia e il maschio<br />
si distingue per la presenza di<br />
un sopracciglio bianco molto evidente<br />
che arriva fino alla nuca. Lo specchio<br />
alare ha una doppia bordatura<br />
bianca. Durante il volo si può riconoscere<br />
la penna interna di colore grigiastro<br />
e lo specchio grigio-azzurro in<br />
entrambi i sessi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La Marzaiola è stata osservata una<br />
sola volta nel mese di marzo 2009 in<br />
un ansa del fiume in prossimità della<br />
città.<br />
58<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è in moderato<br />
decremento e lo status di<br />
conservazione è definito in declino.<br />
In Italia ha una tendenza al graduale<br />
decremento anche se localmente<br />
può presentare degli aumenti. Estremamente<br />
irregolare in inverno.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
FALCO PECCHIAIOLO<br />
Pernis apivorus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
europea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 52-59 cm; WS: 113-135 cm. Migratore<br />
a lungo raggio. Predilige<br />
foreste isolate con radure. Il colore<br />
è brunastro, con ali larghe; può essere<br />
confuso con la Poiana, ma si distingue<br />
da essa per il collo più sottile,<br />
la testa sporgente, la coda più<br />
lunga e carpali sporgenti in avanti.<br />
Gli individui possono essere molto<br />
diversi uno dall’altro poiché esistono<br />
più fasi: scura e chiara. Il volo è<br />
caratterizzato da battiti d’ala profondi<br />
e fluidi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
In seguito agli avvistamenti effettuati<br />
nei periodi pre- e postriproduttivi,<br />
la specie è indicata come<br />
migratrice regolare Nel mese di<br />
59<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
maggio 2008 è stato avvistato uno<br />
stormo di 21 individui sorvolare il<br />
porto di Senigallia in direzione Ovest.<br />
Conservazione:<br />
Lo status di conservazione è sicuro<br />
e l’Europa rappresenta l’areale riproduttivo<br />
più utilizzato dalla specie.<br />
I principali fattori limitanti sono<br />
il bracconaggio, l’elettrocuzione, la<br />
collisione con linee elettriche, il disturbo<br />
antropico e una cattiva gestione<br />
forestale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
NIBBIO BR<strong>UN</strong>O<br />
Milvus migrans (Boddaert, 1783)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana.<br />
Descrizione generale<br />
L: 48-58 cm; WS: 130-155 cm. È<br />
specie ubiquitaria: frequenta boschi<br />
relitti maturi, aree aperte, prati,<br />
habitat acquatici come fiumi, laghi,<br />
zone umide e coste marine; per alimentarsi<br />
si spinge anche all’interno<br />
delle discariche e delle pescicolture.<br />
La coda è corta con una leggera forcatura,<br />
il piumaggio è bruno scuro<br />
uniforme con una banda pallida<br />
sopra l’ala. A volte forma dei gruppi<br />
numerosi e nidifica in colonie.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio la specie è stata<br />
osservata solamente una volta nel<br />
mese di maggio 2010 mentre sorvolava<br />
alta il corso del fiume. Pochi<br />
altri avvistamenti sono stati effettua-<br />
60<br />
ti negli anni precedenti in aree distanti<br />
dal fiume Misa e questo ha<br />
indotto a indicare la specie come<br />
migratrice irregolare.<br />
Conservazione<br />
Nel territorio europeo la specie risulta<br />
in declino, se non per alcune<br />
aree del centro Europa dove si è<br />
osservato un aumento; in Italia la<br />
specie è invece considerata stabile.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />
• SPEC3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Francesca Morici<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
FALCO <strong>DI</strong> PALUDE<br />
Circus aeruginosus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 43-55 cm; WS: 115-140 cm. Predilige<br />
le zone umide e i canneti ma<br />
nidifica anche in zone boschive con<br />
estesi prati. Il maschio è grigioargento<br />
sulle ali e sulla coda; la femmina<br />
è bruno scuro, l’addome è color<br />
giallo-biancastro. Durante la migrazione<br />
e la caccia vola molto basso<br />
sui coltivi e sui canneti alla ricerca<br />
di prede. Il volo è alternato a planate<br />
con rigidi battiti d’ala, che vengono<br />
tenute a V.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Il maggior numero di avvistamenti<br />
si hanno nei periodi di migrazione,<br />
soprattutto nel mese di aprile. Solitamente<br />
si osserva mentre sorvola<br />
l’asta fluviale in direzione N-NO, al<br />
61<br />
di sopra della vegetazione ripariale o<br />
in voli a raso sui coltivi alla ricerca<br />
di prede.<br />
Conservazione<br />
In Europa la specie è diffusa con<br />
continuità e lo status di conservazione<br />
è considerato sicuro. In Italia è in<br />
aumento e con un espansione territoriale.<br />
A livello locale è migratrice<br />
regolare e il numero di individui<br />
osservati sembra non variare nel<br />
corso degli anni.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
ALBANELLA MINORE<br />
Circus pygargus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
euroturanica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 39-55 cm; WS: 96-116 cm. Predilige<br />
aree aperte e cespugliose, aree<br />
umide, incolti e coltivi a cereali. Nidifica<br />
sul terreno tra la vegetazione<br />
erbacea e cespugliosa. Il maschio è<br />
grigio, con banda nera sulle ali e una<br />
striatura castana sull’addome; la<br />
femmina è bruna. Il volo è sfarfallante<br />
con ali appuntite che ne ricordano<br />
il Gheppio.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Non sono stati avvistati numerosi<br />
individui nell’area di studio; gli unici<br />
avvistamenti si sono registrati nei<br />
mesi di marzo, aprile e settembre, in<br />
pieno periodo di migrazione.<br />
62<br />
Conservazione<br />
In Europa la specie ha uno status di<br />
conservazione sicuro, con aumento<br />
della popolazione nidificante: è considerata<br />
specie non a rischio. In Italia<br />
non si contano molte coppie nidificanti,<br />
così come nelle Marche. A<br />
livello locale la specie è migratrice<br />
regolare.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato I<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
SPARVIERE<br />
Accipiter nisus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: ♂29-34 cm; ♀35-41; WS: ♂58-<br />
65; ♀67-80. Diffuso in zone alto<br />
collinari, in boschi fitti o zone aperte<br />
alberate. La femmina è molto più<br />
grande del maschio che è di color<br />
blu-ardesia sulla zona dorsale, barrato<br />
giallo-rossiccio sulla zona ventrale.<br />
La femmina è bruna con barratura<br />
più evidente sul dorso e sulla coda.<br />
Durante il volo alterna veloci<br />
battiti d’ala a planate discendenti.<br />
Vola facilmente anche all’interno<br />
delle zone alberate e cattura uccelli<br />
di piccola taglia volando a bassa<br />
quota e attaccando di sorpresa.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio si osserva nei<br />
periodi autunno-invernali, nei perio-<br />
63<br />
di pre-riproduttivi e riproduttivi, ma<br />
non è stata accertata la nidificazione.<br />
Frequenta le zone interne del fiume,<br />
a ridosso della vegetazione o negli<br />
incolti.<br />
Conservazione<br />
Lo status di conservazione in Europa<br />
è considerato sicuro; in aumento<br />
nella maggior parte dei paesi europei.<br />
Anche in Italia si osserva questo<br />
trend. A livello locale la specie non<br />
mostra un aumento di individui nel<br />
corso dell’anno.<br />
Categorie di tutela<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
M reg, W, B?<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
? ?<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante
POIANA<br />
Buteo buteo (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica con distribuzione<br />
eurasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 46-58 cm; WS: 110-132 cm. Specie<br />
molto adattabile, si trova in boschi<br />
di latifoglie con ampie zone<br />
aperte come ambienti agricoli, radure<br />
e praterie. Simile al Falco pecchiaiolo,<br />
ma più piccola. Esistono<br />
due fasi: scura e chiara. Tipica della<br />
specie è la “virgola” bianca nel petto.<br />
Ricerca le prede mentre resta<br />
appollaiata su posatoi spesso artificiali,<br />
oppure vola in alti cerchi facendo<br />
lo “spirito santo”. I battiti<br />
d’ala sono profondi e rigidi, alternati<br />
ad ampie planate.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Si rinviene lungo tutto il corso del<br />
fiume Misa ad esclusione di alcuni<br />
punti nel tratto urbano. Si può os-<br />
64<br />
servare mentre caccia negli incolti o<br />
posata sulla vegetazione del fiume.<br />
Curiosamente si osserva anche posata<br />
ai margini delle strade e<br />
dell’autostrada. Alcuni individui sono<br />
stanziali e nidificanti.<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata comune e<br />
sicura. Su scala nazionale presenta<br />
una diffusione continua ed abbondante,<br />
ad esclusione delle grandi<br />
pianure a coltivazione intensiva. A<br />
scala locale si rispecchia il trend europeo<br />
e italiano, con numerose coppie<br />
nidificanti e numerosi individui<br />
presenti durante tutto l’anno.<br />
Categorie di tutela<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Sedentaria
FALCO PESCATORE<br />
Pandion haliaetus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 52-60 cm; WS: 152-167 cm.<br />
L’habitat di nidificazione è caratterizzato<br />
dalla presenza di corpi idrici<br />
dolci o salmastri; frequenta le coste<br />
marine con vegetazione forestale, le<br />
acque poco agitate e gli ambienti<br />
ripariali. Le parti superiori sono brune<br />
con la testa bianca, le parti inferiori<br />
sono biancastre con il disegno<br />
alare costante in cui le carpali sono<br />
sempre più scure; la femmina ha la<br />
banda pettorale più evidente. Si nutre<br />
di pesce che cattura dopo voli a<br />
spirito santo ad altezze di 10-40 metri.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata solamente<br />
una volta nel mese di maggio<br />
65<br />
Foto di: Francesca Morici<br />
2009, durante il periodo di migrazione<br />
primaverile, mentre sorvolava<br />
il fiume. Il Falco pescatore non è<br />
stato più avvistato nelle vicinanze<br />
del fiume e per questo è stato indicato<br />
come migratore irregolare.<br />
Conservazione<br />
La popolazione europea nel complesso<br />
mostra tendenze demografiche<br />
stabili o positive. A livello nazionale<br />
la specie è considerata estinta<br />
per quanto riguarda la nidificazione;<br />
a livello locale i dati raccolti non<br />
aiutano a definirne un trend preciso.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria EX<br />
• SPEC3<br />
Fenologia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
GHEPPIO<br />
Falco tinnunculus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-tropicale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 31-37 cm; WS: 68-78 cm. Vive in<br />
quasi tutti gli ambienti aperti come<br />
coltivi, praterie, pascoli, brughiere,<br />
incolti ma anche in aree urbanizzate.<br />
Il maschio è bruno-rossiccio sul<br />
dorso, il capo e la coda sono grigioblu<br />
con una larga banda scura terminale.<br />
La femmina è invece brunorossiccia<br />
con la coda barrata brunonerastra.<br />
Si nutre di piccoli roditori<br />
e di insetti che avvista facendo lo<br />
“spirito santo”: resta immobile in<br />
aria battendo velocemente le ali.<br />
Nidifica in cavità anche artificiali.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Si rinviene lungo quasi tutto il corso<br />
del fiume Misa. Il numero di avvistamenti<br />
aumenta nei periodi pre e<br />
66<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
post-riproduttivi. Numerosi sono<br />
stati gli avvistamenti di giovani insieme<br />
ad adulti, soprattutto in prossimità<br />
di vecchi casolari abbandonati<br />
che usa per nidificare.<br />
Conservazione<br />
Lo status di conservazione è considerato<br />
in declino in Europa. In Italia<br />
la popolazione è limitata anche se<br />
nelle Marche è considerata specie<br />
comune e diffusa. Analogamente, a<br />
livello locale la specie è comune e<br />
ampiamente diffusa.<br />
Categorie di tutela<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W.<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Sedentaria
FALCO CUCULO<br />
Falco vespertinus (Linnaeus, 1766)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 28-34 cm; WS: 65-76 cm. Frequenta<br />
ambienti rurali aperti con presenza<br />
di filari, alberature sparse o pioppeti,<br />
pascoli e praterie con scarsa vegetazione.<br />
La specie è legata agli ambienti<br />
agricoli ma risente dell’uso dei pesticidi.<br />
Il maschio è grigio-ardesia con le<br />
remiganti più chiare, i calzoni e il sottocoda<br />
sono rosso-ruggine. La femmina<br />
ha una colorazione meno appariscente<br />
e dai colori più opachi. Si posa<br />
spesso sui pali e come il Gheppio effettua<br />
lo spirito santo; cattura insetti in<br />
volo, anche al tramonto, cacciando in<br />
stormo.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata solamente<br />
una volta durante i monitoraggi;<br />
67<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
l’osservazione è avvenuta nel mese di<br />
maggio 2010 in pieno periodo di migrazione<br />
primaverile: l’individuo osservato<br />
stava sorvolando l’area portuale<br />
in direzione Nord-Ovest verso i quartieri<br />
di nidificazione.<br />
Conservazione<br />
La specie in Europa ha uno stato di<br />
conservazione sfavorevole ed è ritenuta<br />
rara. Dai rilevamenti effettuati nel<br />
periodo seguente a quello indicato per<br />
il libro, sono avvenuti altri avvistamenti<br />
ma i dati raccolti non aiutano a definirne<br />
un trend preciso.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
LODOLAIO<br />
Falco subbuteo (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 29-35 cm; WS: 70-84 cm. Predilige<br />
zone pianeggianti, collinari, boscose<br />
e alberate circondate da aree<br />
aperte per cacciare; fondamentale è<br />
la disponibilità di prede come passeriformi<br />
e insetti. Le parti superiori<br />
sono grigio-ardesia, mentre le inferiori<br />
sono striate con calzoni e sottocoda<br />
rosso-ruggine. I mustacchi<br />
sono molto accentuati. Cacciatore<br />
molto agile, insegue in volo Rondini<br />
e Rondoni. Durante il volo si notano<br />
le lunghe ali a punta e la coda<br />
corta. Nidifica in vecchi nidi di Corvidi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Lungo il fiume Misa è stato avvistato<br />
solamente due volte nel 2008<br />
68<br />
durante il periodo migratorio, mentre<br />
cacciava dei Rondoni sopra i<br />
campi coltivati.<br />
Conservazione<br />
Lo stato di conservazione in Europa<br />
è provvisoriamente considerato sicuro.<br />
In Italia è diffusa nelle regioni<br />
settentrionali dalla Pianura Padana<br />
alle fasce collinari. A livello locale la<br />
presenza della specie è scarsa.<br />
Categorie di tutela<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
FALCO PELLEGRINO<br />
Falco peregrinus (Tunstall, 1771)<br />
Corologia<br />
Specie cosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: ♂ 38-45 cm; ♀46-51 cm; WS:<br />
♂89-100 cm; ♀104-113 cm. La specie<br />
è molto legata alla presenza di<br />
pareti rocciose e falesie dove costruisce<br />
il nido. Per la caccia predilige<br />
ambienti aperti e nei periodi invernali<br />
si trova anche in zone umide<br />
ed estuari. La femmina è molto più<br />
grande del maschio con la testa<br />
bianca e nera, mustacchio accentuato,<br />
parti superiori grigio-blu e sottogola<br />
bianco. Caccia uccelli in volo<br />
compiendo picchiate diagonali di<br />
centinaia di metri ad ali chiuse, raggiungendo<br />
anche velocità considerevoli.<br />
In volo i battiti d’ala sono rapidi<br />
e poco profondi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata avvistata solamente<br />
69<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
due volte nei periodi postriproduttivi<br />
nelle zone interne del<br />
fiume: in un occasione un individuo<br />
subiva mobbing da parte di Rondini<br />
e nell’altra la specie è stata osservata<br />
durante la caccia su un gruppo di<br />
Fanelli.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è distribuita<br />
in maniera localizzata, anche<br />
se dimostra una tendenza<br />
all’incremento. A livello nazionale la<br />
popolazione è invece vulnerabile. A<br />
livello regionale sembra esserci una<br />
leggera espansione verso Sud.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
STARNA<br />
Perdix perdix (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />
L’Italia, delle otto sottospecie<br />
riconosciute, probabilmente<br />
ospita la sottospecie Perdix perdix<br />
italica Hartert, 1917.<br />
Descrizione generale<br />
L: 30 cm. Specie originaria delle praterie<br />
naturali euroasiatiche; predilige<br />
zone ecotonali, aree pianeggianti anche<br />
intensamente coltivate e territori<br />
collinari. Più piccola del Fagiano, presenta<br />
colorazione grigio-bruna con<br />
coda rosso ruggine evidente in volo e<br />
capo arancione. Il maschio è caratterizzato<br />
da una grossa macchia bruno<br />
scuro nella parte inferiore, meno evidente<br />
nella femmina.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio è stata segnalata<br />
una sola volta in prossimità di un<br />
coltivo.<br />
70<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Conservazione<br />
Lo stato di conservazione della specie<br />
in Europa è considerata vulnerabile<br />
. La sottospecie P. p. italica è<br />
ritenuta estinta dalla Lista Rossa<br />
degli uccelli nidificanti. In Italia il<br />
trend della specie è in flessione a<br />
causa dell’eccessiva pressione venatoria,<br />
dell’alterazione e banalizzazione<br />
dell’habitat, della diffusione di<br />
fitofarmaci e pesticidi e<br />
dell’inquinamento genetico dovuto<br />
all’immissione di individui provenienti<br />
da paesi esteri.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato<br />
I (sottospecie italica)<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria EX<br />
(sottospecie italica)<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M irr (R)<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
QUAGLIA<br />
Coturnix coturnix (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 16-18 cm. Frequenta grandi zone<br />
aperte cerealicole e a praterie nascondendosi<br />
in mezzo alla vegetazione.<br />
Migratrice di lungo raggio.<br />
Piumaggio bruno con striature più<br />
chiare sul dorso. Il volo è basso e<br />
lento con corpo rannicchiato, testa<br />
ritratta e colpi d’ala molto veloci<br />
intervallati da piccole planate. Emette<br />
il richiamo durante tutta la stagione<br />
riproduttiva sia di giorno che di<br />
notte.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è diffusa nei campi coltivati<br />
delle zone più interne nelle immediate<br />
vicinanze del fiume. Di difficile<br />
osservazione, è contattabile<br />
grazie al suo particolare canto.<br />
71<br />
Conservazione<br />
In Europa ha subito nel periodo<br />
1970-1990 una notevole flessione<br />
della popolazione; nonostante in<br />
alcune zone la specie sia aumentata<br />
successivamente, non si sono recuperati<br />
i numeri precedenti al declino.<br />
È una delle specie che maggiorment<br />
e h a r i s e n t i t o<br />
dell’ammodernamento delle pratiche<br />
agricole.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
FAGIANO COM<strong>UN</strong>E<br />
Phasianus colchicus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica subcosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L.: 85 cm ♂, 69 cm ♀. Specie comune<br />
in zone aperte boscate e in zone coltivate<br />
caratterizzate da siepi e canneti. È<br />
stata introdotta in tempi storici ed è<br />
soggetta a diffuse immissioni a scopo<br />
venatorio con ibridazioni e scomparsa<br />
dei caratteri peculiari delle differenti<br />
sottospecie. È caratterizzata da coda<br />
lunga e appuntita ed ali corte e arrotondate.<br />
Il maschio presenta il piumaggio<br />
vivacemente colorato con macchie rosse<br />
sulle guance; il capo e il collo sono verdastri.<br />
La femmina ha tonalità più spente,<br />
bruno chiaro punteggiate di nero. Il<br />
volo è veloce ma solo per brevi distanze.<br />
Il richiamo del maschio è caratterizzato<br />
da note prorompenti.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie si rinviene lungo tutto il cor-<br />
72<br />
so del fiume Misa in aree agricole ed<br />
incolti con presenza di siepi e canneti,<br />
ad esclusione del tratto cittadino. Si<br />
può osservare su campi e aree aperte.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo lo stato di conservazione<br />
è considerato sicuro. Una gestione<br />
venatoria non corretta e<br />
l’intensificazione agricola sono i fattori<br />
più rilevanti che limitano la densità di<br />
popolazione. Altro fattore limitante è<br />
rappresentato dal disturbo o dalla predazione<br />
diretta da parte di cani, gatti e<br />
Corvidi.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
SB (R)<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
SCHIRIBILLA<br />
Porzana parva (Scopoli, 1769)<br />
Corologia<br />
Specie a distribuzione euroturanica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 19 cm. Frequenta zone palustri<br />
con fitti canneti e agglomerati di vegetazione<br />
galleggiante. Può utilizzare<br />
anche aree umide all’interno di centri<br />
urbani. Il maschio presenta barratura<br />
poco marcata sui fianchi, le zampe<br />
sono verdi ed è presente una macchia<br />
rossa alla base del becco. La femmina<br />
ha tonalità brunastre. È una specie<br />
piuttosto schiva ed elusiva. Durante il<br />
periodo riproduttivo il maschio emette<br />
un richiamo di corteggiamento<br />
molto singolare che ricorda un cucciolo<br />
di cane che abbaia.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La Schiribilla è stata osservata una<br />
sola volta nel mese di maggio 2008<br />
mentre si alimentava tra la vegetazione<br />
a ridosso del fiume.<br />
73<br />
Conservazione<br />
La specie è stata sottoposta negli<br />
ultimi anni a diversi fattori di disturbo<br />
antropico quali la distruzione, la<br />
frammentazione e la trasformazione<br />
degli habitat di riproduzione e alimentazione.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato I<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
GALLINELLA D’ACQUA<br />
Gallinula chloropus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 27-31 cm. Comune in specchi<br />
d’acqua come laghi, stagni, pozze,<br />
fiumi e canali anche di modeste dimensioni<br />
purché provvisti di vegetazione<br />
dalla quale difficilmente si<br />
allontana. Quando viene disturbata,<br />
vola “camminando” sull’acqua andando<br />
a nascondersi proprio tra la<br />
vegetazione. Il corpo è di colore<br />
nero-grigio, con becco rosso, zampe<br />
verdastre, una lunga stria bianca sui<br />
fianchi e sottocoda bianco. I richiami<br />
sono molto vari.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è segnalata lungo quasi<br />
tutto il corso del Misa. Si può osservare<br />
mentre nuota sull’acqua e mentre<br />
si ciba tra la vegetazione. Rara-<br />
74<br />
mente si osserva in volo. È presente<br />
tutto l’anno, anche se molti individui<br />
si possono rilevare in migrazione<br />
e nei periodi invernali. Nel<br />
periodo primaverile si osservano<br />
adulti accompagnati dai pulli.<br />
Conservazione<br />
Grazie alla sua ampia distribuzione<br />
e alla sua adattabilità ai cambiamenti<br />
ambientali, in Europa e in Italia lo<br />
status è considerato sicuro. Anche a<br />
livello locale la specie risulta stabile,<br />
infatti, benché in alcune aree non<br />
venga più segnalata, in altre viene<br />
accertata la presenza per la prima<br />
volta.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Sedentaria
FOLAGA<br />
Fulica atra (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione<br />
paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 36-42 cm. Frequenta diverse<br />
tipologie di zone umide, generalmente<br />
specchi d’acqua interni e<br />
costieri, con acque ferme e con<br />
sponde ricche di vegetazione. Si<br />
rinviene anche in risaie, canali irrigui,<br />
cave e parchi urbani. L’adulto<br />
è facilmente riconoscibile per il<br />
piumaggio nero, e per il becco e la<br />
fronte bianca. Come la Gallinella<br />
d’acqua è molto vocifera ed emette<br />
numerosi richiami.<br />
Distribuzione e tipologia di<br />
ambienti frequentati<br />
La presenza lungo il fiume è legata<br />
soprattutto ai periodi invernali e di<br />
migrazione; non è mai stata osservata<br />
nei periodi di nidificazione.<br />
Gli individui che frequentano<br />
75<br />
l’area di studio sono relativamente<br />
pochi e si osservano esclusivamente<br />
nelle zone più interne del fiume<br />
dove le sponde sono ricoperte da<br />
vegetazione palustre e i fondali<br />
sono ricchi di flora sommersa di<br />
cui si cibano.<br />
Conservazione<br />
La popolazione europea è considerata<br />
a status sicuro. Anche in<br />
Italia la specie segue questo trend,<br />
grazie anche alla sua adattabilità e<br />
alla sua tolleranza nei confronti<br />
dell’uomo. A livello locale non ci<br />
sono dati sufficienti per definirne<br />
lo status.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Bonn Allegato I<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
GRU<br />
Grus grus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 115-130 cm. WS: 185-220 cm.<br />
Nidifica in acquitrini e canneti di<br />
foresta; durante il periodo migratorio<br />
frequenta campi coltivati. Presenta<br />
colorazione grigio-argentea,<br />
con le terziarie allungate che ricoprono<br />
la coda. Vola con il collo disteso<br />
a differenza degli aironi. Durante<br />
la migrazione forma gruppi<br />
molto numerosi e vociferi. Il nome<br />
deriva dal verso emesso dalla specie.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata una sola<br />
volta nell’area di studio in prossimità<br />
di un laghetto utilizzato a scopo<br />
venatorio.<br />
Conservazione<br />
76<br />
La popolazione europea varia dalle<br />
51.000 alle 81.000 coppie, in netto<br />
decremento numerico negli ultimi<br />
tre secoli con estinzioni locali. La<br />
specie è estinta in Italia come nidificante<br />
con ultimi accertamenti di<br />
nidificazione in Veneto risalenti al<br />
1920. Come migratrice regolare ed<br />
estivante irregolare è segnalata tra<br />
ottobre e dicembre prevalentemente<br />
sul versante adriatico, nel medioalto<br />
Tirreno e sulle coste meridionali<br />
ed insulari.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC 2<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
CORRIERE PICCOLO<br />
Charadrius dubius (Scopoli, 1786)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L.: 16 cm. Specie che frequenta generalmente<br />
greti dei fiumi, lagune,<br />
litorali, aree portuali e bacini di zuccherifici.<br />
Nidifica sulle spiagge<br />
ghiaiose e sabbiose dei fiumi e delle<br />
lagune, più raramente lungo le coste.<br />
Il maschio presenta un caratteristico<br />
anello perioculare arancione molto<br />
evidente, che nella femmina è meno<br />
visibile. Il volo è nervoso e mai lineare,<br />
il richiamo è relativamente forte<br />
e squillante.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie si rinviene lungo quasi<br />
tutto il corso del fiume Misa, in particolare<br />
è frequente sulle rive ghiaiose<br />
del greto fluviale dove la vegetazione<br />
palustre è scarsa. I maggiori<br />
77<br />
rilevamenti si hanno nei mesi primaverili,<br />
durante i quali si possono<br />
osservare piccoli gruppi fino a 8<br />
individui.<br />
Conservazione<br />
Lo stato di conservazione della specie<br />
considerato sicuro. La specie è<br />
considerata specie a basso rischio<br />
(LR) nella Lista Rossa degli uccelli<br />
nidificanti italiani. Nella provincia di<br />
Ancona è relativamente comune<br />
negli alvei del medio e basso corso<br />
dei fiumi.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
FRATINO<br />
Charadrius alexandrinus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a corologia subcosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 15-17 cm. Frequenta zone aperte<br />
in prossimità di acqua salata o salmastra,<br />
luoghi ghiaiosi, sabbiosi,<br />
fangosi e cosparsi di vegetazione<br />
alofila. Ha la testa grande e il becco<br />
robusto, le parti superiori sono giallo<br />
chiare, mentre il ventre è bianco.<br />
Il collarino è interrotto al centro<br />
della gola e le zampe sono nere.<br />
Nidifica prevalentemente sulle<br />
spiagge all’interno di piccole buche.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Un esemplare è stato osservato sulla<br />
riva ghiaiosa del fiume in prossimità<br />
della città. La specie, anche se presente<br />
lungo il litorale, non era mai<br />
stata osservata lungo l’asta fluviale;<br />
per questo è stata indicata come<br />
78<br />
migratrice irregolare nell’area di studio.<br />
Conservazione<br />
Lo status di conservazione a livello<br />
europeo è considerato provvisoriamente<br />
sicuro.<br />
Il trend europeo risulta essere in<br />
decremento. A livello nazionale la<br />
specie è stabile con lieve aumento<br />
negli ultimi anni.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
PIVIERE DORATO<br />
Pluvialis apricaria (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 25-28 cm; WS: 53-59 cm. Frequenta<br />
le lande, le torbiere e gli acquitrini.<br />
In inverno frequenta campi<br />
arati e zone erbacee incolte, laghi<br />
ma anche spiagge. Le parti inferiori<br />
sono nere, il dorso ha una colorazione<br />
giallo-oro con macchie più<br />
scure. Ha un sopracciglio bianco<br />
che scende lungo il collo fino ad<br />
arrivare al ventre. Nel periodo invernale<br />
si riunisce in grandi gruppi.<br />
La voce è un triste fischio monotono<br />
talvolta ripetuto in due sillabe o<br />
in frasi elaborate.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata nei mesi<br />
di gennaio e settembre del 2009<br />
sempre nella stessa zona: nei campi<br />
79<br />
arati nei pressi della peschiera. Differentemente<br />
dalle sue caratteristiche<br />
si è osservato solamente 1 individuo<br />
solitario.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è definita<br />
a status di conservazione sicuro. A<br />
livello locale non esistono dati per<br />
definirne il trend.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
PAVONCELLA<br />
Vanellus vanellus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie a distribuzione euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L.: 30 cm. Nidifica in zone di pianura,<br />
aree umide, rive dei fiumi ed ambienti<br />
agricoli. Durante il periodo<br />
migratorio e lo svernamento predilige<br />
ambienti aperti costieri e zone<br />
interne caratterizzate da suoli umidi.<br />
Le aree di svernamento comprendono<br />
l’Europa sud-occidentale e<br />
l’Africa nord-occidentale. Il piumaggio<br />
è caratterizzato da disegni bianchi<br />
e neri con riflessi verdastri, singolare<br />
è la lunga cresta sottile sulla<br />
testa. Le ali sono larghe e arrotondate.<br />
I voli nuziali del maschio sono<br />
assai elaborati.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie si osserva durante il passo<br />
migratorio e durante il periodo invernale.<br />
Nel periodo invernale grup-<br />
80<br />
pi fino a 15 individui sono stati rilevati<br />
in un’area agricola limitrofa al<br />
fiume.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è stata<br />
definita in pericolo critico. Le popolazioni<br />
risentono sia di un errata<br />
gestione venatoria, sia della trasformazione<br />
e distruzione degli habitat<br />
di riproduzione; inoltre, la predazione<br />
diretta da parte di cani e Corvidi<br />
può rappresentare un altro fattore<br />
limitante.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Bonn Allegato I<br />
• SPEC 2<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
PIOVANELLO COM<strong>UN</strong>E<br />
Calidris ferruginea (Pontoppidan, 1763)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
artica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 19-21 cm. Frequenta le aree costiere<br />
e a tundra aperta con depressioni<br />
paludose; in inverno si incontra<br />
soprattutto sulla costa, nelle lagune<br />
costiere, in estuari e paludi<br />
d'acqua salata. Si spinge anche in<br />
aree più interne nei margini fangosi<br />
di grandi fiumi, laghi, paludi, saline e<br />
zone allagate. Il piumaggio estivo è<br />
rossiccio, con la faccia e il collo grigio-beige,<br />
le zampe sono lunghe, il<br />
becco è lungo e curvo. Il piumaggio<br />
post-riproduttivo è più opaco: il<br />
rosso scompare e i lati del collo e il<br />
petto diventano chiari e leggermente<br />
macchiettati.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
2<br />
81<br />
Durante la migrazione primaverile<br />
(maggio) alcuni individui sono stati<br />
osservati in una pozza temporanea<br />
all’interno dell’area portuale. Nel<br />
periodo della migrazione postriproduttiva<br />
(settembre/ottobre) la<br />
specie si osserva principalmente<br />
lungo la costa intenta a cibarsi sul<br />
bagnasciuga.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie ha uno<br />
status di conservazione ancora da<br />
definire in quanto non è stato ancora<br />
stabilito il numero delle coppie<br />
nidificanti in Siberia.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
PIOVANELLO PANCIANERA<br />
Calidris alpina (Linnaeus 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione circumartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 17-21 cm. Nidifica nelle aree della<br />
Tundra su prati umidi a vegetazione<br />
bassa, vicino ad aree con ricca<br />
vegetazione e in prossimità di stagni.<br />
Durante la migrazione e in inverno<br />
frequenta le distese fangose,<br />
le spiagge, le praterie costiere, gli<br />
estuari, e occasionalmente le zone<br />
d'acqua dolce. In abito estivo ha<br />
l’addome nero, che schiarisce in<br />
inverno, il becco è pronunciato e<br />
curvo alla sommità. Il richiamo è un<br />
fischio affannoso e nei voli territoriali<br />
emettere una serie di suoni raschiati<br />
a velocità diverse.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie frequenta le zone limitrofe<br />
al porto principalmente nei periodi<br />
2<br />
82<br />
di migrazione primaverile e autunnale.<br />
In aprile e maggio del 2010 la<br />
presenza di una pozza temporanea<br />
all’interno dell’area portuale, ha permesso<br />
la sosta di alcuni individui.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie ha uno<br />
status di conservazione sfavorevole.<br />
A livello locale la specie è presente<br />
stabilmente durante i periodi migratori,<br />
ma i dati in possesso non riescono<br />
a definirne un trend certo.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
FRULLINO<br />
Lymnocryptes minimus (Brünnich, 1764)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 20 cm. Frequenta vaste aree acquitrinose<br />
durante il periodo di nidificazione,<br />
durante la migrazione si<br />
sposta verso paludi con fitta vegetazione<br />
ed in inverno non disdegna<br />
anche ambienti asciutti. È caratterizzato<br />
da un piumaggio brunastro con<br />
riflessi verdastri e purpurei e evidenti<br />
strisce sul dorso; il becco è lungo<br />
con apice scuro. Il volo è simile a<br />
quello del Beccaccino, ma meno<br />
nervoso.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata una sola<br />
volta in aprile 2008 nell’area di studio<br />
in prossimità di un laghetto utilizzato<br />
a scopo venatorio, nascosta<br />
tra l’erba.<br />
83<br />
Conservazione<br />
La popolazione europea varia tra<br />
22.000 e 130.000 coppie, in Italia è<br />
di passo in settembre-ottobre e in<br />
marzo-aprile, ma nelle zone più calde<br />
si ferma anche per il periodo invernale.<br />
In tempi storici le presenze<br />
erano più frequenti; attualmente si<br />
hanno concentrazioni in aree particolarmente<br />
favorevoli. Il Frullino,<br />
come il Beccaccino, risente degli<br />
effetti della trasformazione degli<br />
habitat di sosta e alimentazione.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
BECCACCINO<br />
Gallinago gallinago (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
subcosmpolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 23-28 cm; WS: 39-45 cm. Frequenta<br />
zone paludose come acquitrini<br />
erbosi, praterie allagate, risaie,<br />
torbiere, rive paludose di laghi, stagni<br />
e anche fiumi. In inverno occupa<br />
zone umide, sia interne che costiere,<br />
con acque basse. L’addome e<br />
il margine delle ali sono bianche, ha<br />
becco lungo e le zampe grigie. È<br />
attivo di notte, mentre di giorno<br />
rimane nascosto tra la vegetazione<br />
formando piccoli gruppi. In caso di<br />
pericolo rimane immobile fino ad<br />
una distanza di 10 metri, per poi<br />
involarsi verso l’alto emettendo dei<br />
suoni raschianti. Si posa spesso su<br />
paletti da dove emette una sorta di<br />
ticchettio.<br />
84<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio è stato rilevato in<br />
alimentazione solo in poche zone<br />
durante la migrazione primaverile e<br />
nel corso dell’inverno.<br />
Conservazione<br />
In Europa la specie è in declino, a<br />
causa soprattutto della contrazione<br />
dell’areale. In Italia la specie non è<br />
molto presente, soprattutto a causa<br />
della trasformazione degli habitat di<br />
sosta e alimentazione. L’influenza<br />
venatoria ne ha limitato la popolazione<br />
anche a livello locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
PIRO PIRO CULBIANCO<br />
Tringa ochropus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 20-24 cm; WS: 39-44 cm. Frequenta,<br />
in piccoli gruppi, i greti dei<br />
fiumi, le aree umide, i laghetti, i ruscelli<br />
e i canali. Predilige zone con<br />
acqua bassa e ricche di vegetazione.<br />
Si nota il contrasto tra il marrone<br />
del dorso e le parti inferiori bianche,<br />
ben separate dal petto chiazzato.<br />
L’interno dell’ala è molto scuro, il<br />
becco è di media lunghezza e le<br />
zampe sono grigio-verdastre. Il verso<br />
è ritmico e ripetuto più volte.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È stato osservato nelle zone più<br />
interne del Misa, in aree agricole<br />
coltivate a cereali e sulle sponde di<br />
un laghetto di caccia, dove sono<br />
stati osservati quattro individui in-<br />
85<br />
sieme. Si osserva regolarmente durante<br />
i periodi di migrazione in primavera<br />
e alla fine dell’estate.<br />
Conservazione<br />
La specie a livello europeo si presenta<br />
stabile, ciò ha portato a definire<br />
uno status di conservazione come<br />
sicuro. A livello locale non ci sono<br />
dati a sufficienza per definirne il<br />
trend.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
PIRO PIRO BOSCHERECCIO<br />
Tringa glareola (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 19-21 cm; WS: 35-39. Comune<br />
nelle paludi del Nord, ma anche in<br />
boschi montani di betulle. Frequenta<br />
cespi erbosi, paludi estese e piccole<br />
zone umide con poca acqua.<br />
Molto simile al Piro piro culbianco,<br />
ma con il dorso più chiaro e macchiettato.<br />
La macchiettatura del petto<br />
scende lungo i fianchi, le zampe<br />
sono olivastre e il becco è scuro.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Lungo il fiume Misa è visibile irregolarmente<br />
nei periodi di migrazione.<br />
Gli avvistamenti di esemplari<br />
isolati in alimentazione sono avvenuti<br />
nelle zone più interne del fiume:<br />
presso Borgo Passera e un laghetto<br />
di caccia.<br />
86<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
con uno stato di conservazione<br />
stabile, e quindi la specie non si<br />
avvicina alla soglia di rischio.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
PIRO PIRO PICCOLO<br />
Actitis hypoleucos (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
eurasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 18-20 cm; WS: 32-35. Frequenta<br />
soprattutto zone di greto, corsi<br />
d’acqua a regime torrentizio, alvei<br />
con suolo ghiaioso con presenza di<br />
vegetazione erbacea e cespugliosa.<br />
A volte si osserva in saline, fiumi<br />
urbani e cave di ghiaia e sabbia. Lo<br />
si può osservare in posizione eretta<br />
mentre muove continuamente la<br />
coda “su e giù”. Il dorso è di colore<br />
marrone, la zona ventrale è bianca,<br />
le zampe sono olivastre e il becco è<br />
scuro. Vola rapido sul pelo<br />
dell’acqua.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È presente tutto l’anno nell’area di<br />
studio. Si può osservare in alimentazione<br />
lungo le sponde del fiume con<br />
87<br />
il caratteristico movimento della<br />
coda o mentre volta velocemente<br />
sopra l’acqua.<br />
Conservazione<br />
La specie risente molto delle attività<br />
antropiche lungo i fiumi e di conseguenza<br />
non presenta un buon stato<br />
di conservazione. A livello europeo<br />
è considerata in declino, così come<br />
in Italia. A livello locale non si è<br />
assistito a questo trend anche perché<br />
il numero di esemplari risulta<br />
sempre molto ridotto.<br />
Categorie di tutela<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B, W<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante
GABBIANO CORALLINO<br />
Larus melanocephalus (Temminck, 1820)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
mediterraneo-pontica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 37-40 cm; WS: 94-102 cm. Forma<br />
grandi colonie su laghi steppici e su<br />
paludi costiere del sud-est europeo.<br />
Durante l’inverno frequenta le coste<br />
sabbiose e ghiaiose e le aree portuali.<br />
È leggermente più grande del<br />
Gabbiano comune, il becco è grande<br />
e arrotondato con una banda<br />
scura vicino alla punta, le primarie<br />
sono candide e il cappuccio estivo è<br />
nero. In inverno il cappuccio scompare<br />
se non per una macchia scura<br />
dietro l’occhio.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Le osservazioni della specie sono<br />
relative esclusivamente all’area portuale<br />
e alle zone della spiaggia limitrofe.<br />
Il numero di individui è molto<br />
6<br />
88<br />
variabile, da un minimo di 3 a un<br />
massimo di 50. I primi esemplari si<br />
osservano nel mese di ottobre, svernano,<br />
per poi ripartire verso i quartieri<br />
di nidificazione nel mese di<br />
aprile.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è in aumento<br />
con un trend considerato<br />
positivo; a livello locale le osservazioni<br />
negli ultimi anni sono aumentate<br />
considerevolmente andando ad<br />
incidere sul trend della popolazione,<br />
indicato come in aumento.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Legge 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
GABBIANELLO<br />
Larus minutus (Pallas, 1776)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 24-28 cm; WS: 62-69 cm. Specie<br />
prettamente costiera, nidifica nell’est<br />
-europeo in laghi e in paludi ricchi<br />
di canne. Durante il periodo di migrazione<br />
forma gruppi numerosi. È<br />
il più piccolo gabbiano europeo, le<br />
ali sono arrotondate di colore grigio<br />
chiaro sopra e nerastro sotto con<br />
evidente margine bianco; il cappuccio<br />
estivo è nerissimo ed esteso fino<br />
alla base del collo. Il becco e le zampe<br />
sono rossicce. Ha il volo rapido<br />
ed elegante e di sera caccia insetti<br />
sopra i canneti.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Un individuo di Gabbianello è stato<br />
osservato per la prima volta a maggio<br />
del 2010 nell’area del porto, do-<br />
4<br />
89<br />
ve è rimasto fino a luglio inoltrato.<br />
La specie è migratrice ma essendo<br />
stata rilevata esclusivamente nel<br />
2010 è stata indicata come irregolare:<br />
la presenza continuata fino al<br />
mese di luglio potrebbe indurre a<br />
indicare la categoria di estivante, ma<br />
i dati in possesso sono troppo pochi<br />
per questa indicazione.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie ha uno<br />
status di conservazione sfavorevole.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M irr, E irr?<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Estivante
GABBIANO COM<strong>UN</strong>E<br />
Larus ridibundus (Linnaeus, 1766)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 38 cm., WS: 91 cm. La specie<br />
frequenta le coste, gli isolotti e anche<br />
i fiumi. In inverno è presente in<br />
grandi stormi anche in aree coltivate<br />
ed antropizzate comprese le discariche.<br />
È caratterizzato da un tipico<br />
cappuccio nero estivo color marrone-cioccolato<br />
che in inverno scompare.<br />
Presenta un pannello bianco<br />
triangolare sulla faccia alare superiore,<br />
la faccia inferiore è grigio scura<br />
con una larga fascia bianca superiore.<br />
Negli adulti le zampe ed il becco<br />
sono rosso-bruni.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata segnalata lungo<br />
tutto il tratto del fiume Misa ad esclusione<br />
di pochi punti ed è stato<br />
90<br />
sempre osservato in gruppi formati<br />
da molti individui.<br />
Conservazione<br />
Il Gabbiano comune è sottoposto a<br />
fattori antropici di disturbo durante<br />
il periodo di nidificazione soprattutto<br />
lungo i greti fluviali. La specie è<br />
considerata vulnerabile in Italia, dove<br />
è presente solo in alcune zone<br />
costiere.<br />
Categorie di tutela<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />
• Non-SPEC E<br />
Fenologia<br />
S, E, M reg, W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Estivante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Sedentaria
GAVINA<br />
Larus canus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 43 cm; WS: 109 cm. Frequenta le<br />
coste e le acque interne. Comune<br />
nel Nord Europa dove nidifica lungo<br />
le coste in coppie isolate o in<br />
colonie, prediligendo siti sopraelevati.<br />
La specie presenta occhi scuri e<br />
becco esile e giallo privo della macchia<br />
rossa. Durante il periodo di<br />
migrazione stormi possono essere<br />
osservati su campi incolti dove cercano<br />
invertebrati.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio sono stati osservati<br />
2 individui solamente una volta<br />
nel mese di agosto 2006, all’interno<br />
del porto canale di Senigallia, insieme<br />
a Gabbiani reali e Gabbiani comuni.<br />
91<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la tendenza della<br />
popolazione non è nota, ma la specie<br />
non si crede sia in declino; la<br />
dimensione della popolazione, infatti,<br />
è piuttosto ampia, per questo<br />
motivo la specie viene valutata come<br />
poco preoccupante.<br />
Categorie di tutela<br />
• SPEC 2<br />
Fenologia<br />
M reg,W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
GABBIANO REALE<br />
Larus michahellis (Naumann, 1840)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione mediterraneo-macaronesica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 54-60 cm; WS: 123-148 cm. Frequenta<br />
le aree costiere, falesie e i porti<br />
ma si spinge anche nell’entroterra fino<br />
a colonizzare i centri urbani. In inverno<br />
forma grandi gruppi nelle darsene<br />
o in prossimità delle discariche. Nidifica<br />
su coste marine rocciose e in zone<br />
umide costiere. Nella regione Marche<br />
è noto, per ora, solo un sito riproduttivo<br />
in provincia di Ancona al Conero.<br />
Presenta occhi gialli e becco robusto<br />
giallo vivo con una macchia rossa.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio è stata osservata<br />
maggiormente all’interno del porto<br />
canale di Senigallia, ma è stato rilevato<br />
in volo anche nelle aree interne<br />
del fiume Misa.<br />
92<br />
Conservazione<br />
Lo stato di conservazione è ritenuto<br />
sicuro. La specie può risentire della<br />
trasformazione e distruzione<br />
dell’habitat riproduttivo per antropizzazione<br />
delle aree costiere, anche<br />
l’avvelenamento da sostanze tossiche<br />
e la contaminazione da metalli<br />
pesanti e idrocarburi può rappresentare<br />
una minaccia.<br />
Categorie di tutela<br />
• Non-SPEC E<br />
Fenologia<br />
S, E, M reg, W<br />
Foto di: Francesca Morici<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Estivante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Sedentaria
STERNA COM<strong>UN</strong>E<br />
Sterna hirundo (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 35 cm. La specie frequenta le aree<br />
costiere, i grandi fiumi e le isolette<br />
con scarsa vegetazione. Nidifica in<br />
coppie isolate o in piccole colonie<br />
su paludi costiere, isole e spiagge<br />
lacustri. Presenta becco rossoarancio<br />
con la punta nera, la testa in<br />
estate è di colore nero, le ali sono<br />
bianche e larghe e il dorso è segnato<br />
dal margine nerastro delle penne. Il<br />
volo, elegante, è caratterizzato da<br />
battute rigide e veloci. Si tuffa spesso<br />
per pescare.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata segnalata nell’area<br />
di studio solamente in due occasioni<br />
presso il porto: una volta posata<br />
sugli scogli e la seconda volta inten-<br />
93<br />
ta nella pesca all’interno del porto<br />
canale.<br />
Conservazione<br />
La specie può essere soggetta a fattori<br />
di disturbo antropico lungo i<br />
greti fluviali durante il periodo di<br />
nidificazione. A livello Europeo il<br />
trend della specie è in decremento e<br />
la popolazione è stata stimata in<br />
630.000-1.020.000 individui. La specie<br />
è considerata a basso rischio in<br />
Italia.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR.<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
MIGNATTINO<br />
Chlidonias niger (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 24 cm. La specie frequenta e seleziona<br />
come luogo di nidificazione le<br />
aree costiere, le acque interne, le<br />
paludi con acqua salmastra o dolce e<br />
bacini con vegetazione emergente e<br />
galleggiante; mentre fuori dal periodo<br />
riproduttivo si osserva principalmente<br />
lungo le coste. Il piumaggio<br />
estivo è completamente scuro<br />
(grigio e nero) escluse le copritrici<br />
inferiori della coda e delle ali che<br />
sono bianche. L’abito giovanile e<br />
invernale presenta macchie scure ai<br />
lati del collo, le ali sono leggermente<br />
più scure sulla parte superiore e il<br />
sopracoda è grigio.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata nell’area<br />
94<br />
di studio una sola volta: dieci individui<br />
nella zona del porto.<br />
Conservazione<br />
Il Mignattino risente dell’aumento<br />
dei cambiamenti dei tradizionali<br />
sistemi di coltivazione che determina<br />
la mancanza di habitat idonei alla<br />
nidificazione. In Europa la popolazione<br />
presenta un trend negativo<br />
così come a livello nazionale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR.<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
COLOMBO <strong>DI</strong> CITTA’<br />
Columba livia var. domestica (Gmelin 1789)<br />
Corologia<br />
La specie politipica cosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 33 cm. Frequenta i centri urbani<br />
dove nidifica, anche più volte<br />
l’anno, all’interno di torri, solai o<br />
nicchie di edifici. La specie è molto<br />
confidente e si ciba anche lungo le<br />
strade e presso i mercati. Il dorso, il<br />
ventre e le ali sono grigie chiare, e<br />
quest’ultime presentano due bande<br />
scure. La groppa è bianca, la coda<br />
grigia chiara con una fascia terminale<br />
nera. Ha piume iridescenti di colore<br />
viola, verdi e gialle sul collo. Il<br />
maschio e la femmina sono simili,<br />
ma il collare del maschio e più iridescente<br />
di quello della femmina.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è presente tutto l’anno<br />
soprattutto nelle aree urbanizzate<br />
dell’area di studio. I maggiori con-<br />
95<br />
tatti infatti si hanno nella porzione<br />
cittadina del fiume.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie presenta<br />
uno status di conservazione favorevole.<br />
In Italia è considerata vulnerabile<br />
principalmente a causa del rischio<br />
di ibridazione con il Piccione<br />
domestico. La specie, riguardo il<br />
tema della gestione, presenta una<br />
situazione critica: molte amministrazioni<br />
comunali tentano di contenere<br />
le popolazioni con metodi quanto<br />
più possibile incruenti.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
COLOMBACCIO<br />
Columba palumbus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 40 cm. Frequenta boschi d’alto<br />
fusto a conifere e latifoglie con radure<br />
e spazi aperti, coltivi ed anche<br />
zone costiere e parchi urbani. Presenta<br />
macchie bianche ai lati del<br />
collo, assenti negli immaturi, barre<br />
alari trasversali bianche. Fuori dal<br />
periodo riproduttivo si può osservare<br />
in stormi talvolta enormi. Il volo<br />
dimostrativo consiste in una breve<br />
risalita alla fine della quale le ali si<br />
toccano in alto, seguita da una corta<br />
planata discendente con le ali semichiuse.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è presente nelle aree coltivate<br />
e limitrofe al fiume; è possibile<br />
osservarlo in gruppi di 10 individui<br />
96<br />
mentre si ciba sul terreno.<br />
Conservazione<br />
Anche se la specie è ritenuta a status<br />
di conservazione sicuro, la sua presenza<br />
è limitata sia a livello nazionale<br />
che provinciale dalla pressione<br />
venatoria, dal taglio e<br />
dall’alterazione delle formazioni<br />
boschive.<br />
Categorie di tutela<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
TORTORA DAL COLLARE<br />
Streptopelia decaocto (Frivaldszky, 1838)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
In Italia è segnalata<br />
la sottospecie nominale decaocto<br />
(Frivaldszky, 1838).<br />
Descrizione generale<br />
L: 32 cm. Frequenta ambienti aperti,<br />
coltivi, spazi verdi, parchi e giardini<br />
di centri urbani e rurali, ma è stata<br />
segnalata anche lungo gli alvei fluviali.<br />
Può effettuare più covate da<br />
marzo fino a novembre inoltrato.<br />
Presenta piumaggio color sabbia e<br />
collare nero sottile, assente nei giovani.<br />
La coda, inferiormente, presenta<br />
la base nera e la parte terminale<br />
bianca. Il richiamo da ferma è un<br />
sonoro trisillabico.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è presente tutto l’anno in<br />
tutta l’area di studio comprese le<br />
zone urbane, a differenza della Tor-<br />
97<br />
tora selvatica. Sono stati osservati<br />
fino a 50 individui insieme nel mese<br />
di ottobre, ma può formare stormi<br />
anche molto più consistenti.<br />
Conservazione<br />
La specie non è considerata a rischio<br />
a livello europeo; in Italia è<br />
stata rilevata una tendenza<br />
all’espansione. Può però risentire<br />
localmente delle uccisioni illegali<br />
durante la stagione venatoria.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
TORTORA SELVATICA<br />
Streptopelia turtur (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />
In<br />
Italia è riconosciuta la sottospecie<br />
nominale turtur (Linnaeus, 1758).<br />
Descrizione generale<br />
L: 27 cm. Frequenta ambienti aperti<br />
di pianura e collina con siepi e boschetti,<br />
coltivi ed incolti, filari alberati,<br />
corsi d’acqua e altri ecosistemi<br />
umidi. Presenta ai lati del collo una<br />
“mezzaluna” nera che è assente nei<br />
giovani. Il petto è color rosa vino, la<br />
coda è scura con estremità bianca e<br />
l’addome chiaro la rende facilmente<br />
riconoscibile in volo.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata in buona<br />
parte dell’area di studio, prediligendo<br />
le zone poco urbanizzate come<br />
gli incolti e i coltivi a girasole. Si<br />
rileva dal mese di marzo fino al me-<br />
98<br />
se di ottobre periodo in cui forma<br />
grandi stormi.<br />
Conservazione<br />
La specie è ritenuta soggetta a moderato<br />
e progressivo declino sia a<br />
livello europeo che a livello nazionale;<br />
risente infatti della trasformazione<br />
e distruzione del mosaico agricolo,<br />
dell’utilizzo dei pesticidi e fitofarmaci<br />
e di un’eccessiva pressione<br />
venatoria.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
CUCULO<br />
Cuculus canorus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 33 cm. Predilige ambienti collinari<br />
e montani, boschi, zone coltivate<br />
con presenza di corsi d’acqua e vegetazione<br />
ripariale. Depone un uovo<br />
per nido parassitando molte specie<br />
di piccoli Passeriformi. Il maschio<br />
presenta piumaggio grigio-cenere<br />
con barratura sull’addome. La femmina<br />
presenta tonalità rossicce con<br />
leggera barratura trasversale<br />
sull’addome. È spesso inseguita da<br />
piccoli uccelli come la Ballerina<br />
bianca.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è presente esclusivamente<br />
nelle zone più interne dell’area di<br />
studio a ridosso della vegetazione<br />
fluviale. È presente dal mese di<br />
99<br />
aprile fino al mese di settembre; non<br />
è stato possibile accertarne la<br />
nidificazione poiché risulta<br />
estremamente difficile rilevare i nidi<br />
parassitati.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è definita<br />
stabile, con fluttuazioni locali. Lo<br />
stesso trend si osserva a livello nazionale;<br />
mentre a livello locale non<br />
vi sono dati sufficienti per definirne<br />
l’andamento.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
M irr, B?<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
? ?<br />
Nidificante<br />
Migratrice
BARBAGIANNI<br />
Tyto alba (Scopoli, 1769)<br />
Corologia<br />
Specie politipica cosmopolita.<br />
Descrizione generale<br />
L: 35 cm. Rapace notturno che predilige<br />
ambienti agricoli aperti con<br />
presenza di siepi, incolti e boschetti.<br />
Nidifica generalmente in cascine,<br />
granai, edifici abbandonati e campanili.<br />
Presenta caratteristica faccia a<br />
cuore, piumaggio molto chiaro. Le<br />
zampe, robuste e dotate di artigli,<br />
vengono spesso tenute penzolanti<br />
durante il volo. Il richiamo di corteggiamento<br />
consiste in strilli molto<br />
aspri e soffocati emessi anche in<br />
volo sia dai maschi che dalle femmine.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è presente tutto l’anno sia<br />
nelle aree interne del corso del fiume<br />
Misa che in quelle urbanizzate.<br />
La presenza della è stata rilevata<br />
100<br />
anche grazie all’utilizzo del<br />
playback.<br />
Conservazione<br />
La specie è in declino nell’areale<br />
europeo; anche la tendenza nazionale<br />
è di un moderato ma progressivo<br />
decremento. Risente<br />
dell’intensificazione dell’agricoltura e<br />
della conseguente distruzione di luoghi<br />
idonei alla nidificazione, inoltre<br />
l’utilizzo dei pesticidi tende ad accentuare<br />
il problema.<br />
Categorie di tutela<br />
• L. 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
SB?<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
? ? ? ? ? ?<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
ASSIOLO<br />
Otus scops (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 20 cm. Frequenta zone boscose<br />
alternate a spazi aperti e radure, zone<br />
urbane con parchi e giardini. Nidifica<br />
in cavità di alberi o edifici.<br />
Presenta un piumaggio grigio con<br />
variazioni bruno-rossicce e due ciuffi<br />
auricolari. Il canto è caratteristico:<br />
un monotono fischio monosillabico<br />
ripetuto ogni 3 secondi. La particolare<br />
conformazione delle penne garantisce<br />
a questo rapace notturno,<br />
come agli altri, un volo estremamente<br />
silenzioso.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata segnalata principalmente<br />
nelle aree interne del corso<br />
del fiume Misa ma anche in quelle<br />
urbanizzate. Il maggior numero di<br />
101<br />
contatti è avvenuto grazie al playback.<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata minacciata e<br />
in decremento sia a livello europeo<br />
che a livello nazionale. Come per il<br />
barbagianni e gli altri rapaci notturni<br />
risente della trasformazione e degradazione<br />
degli ecosistemi agricoli e<br />
dell’utilizzo eccessivo di pesticidi.<br />
Categorie di tutela<br />
• L. 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
• SPEC 2<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
CIVETTA<br />
Athena noctua (Scopoli, 1769)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterannea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 23-27 cm; WS: 50-57 cm. Frequenta<br />
ambienti ecotonali, zone<br />
coltivate con alternanza di piccoli<br />
boschi, fossi, case di campagna abbandonate<br />
e diroccate. Ha il corpo<br />
tozzo, il capo largo con sommità<br />
piatta e le zampe sono lunghe. Il<br />
piumaggio è bruno scuro macchiettato.<br />
Il volo è ondulato e si posa<br />
spesso su pali e fili. È attiva sia di<br />
giorno che di notte.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La Civetta è stata osservata in maniera<br />
disomogenea lungo il fiume. È<br />
stata monitorata al porto, lungo il<br />
tratto cittadino del fiume e nelle<br />
aree interne più naturali. È stanziale<br />
102<br />
e, sebbene siano state effettuate numerose<br />
osservazioni anche in periodo<br />
di nidificazione, questa è ancora<br />
da accertare.<br />
Conservazione<br />
La specie a livello europeo è in decremento<br />
e il suo status di conservazione<br />
è considerato in declino. A<br />
livello locale la specie sembra non<br />
risentire di questo trend, in quanto<br />
sembra essere ben rappresentata<br />
nell’area di studio.<br />
Categorie di tutela<br />
• L. 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
SB?<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
? ? ?<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
ALLOCCO<br />
Strix aluco (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 38 cm. Vive in boschi, parchi e<br />
giardini. Nidifica in cavità di alberi<br />
ed occasionalmente in edifici. Il piumaggio<br />
varia dal bruno al fulvo fino<br />
al grigiastro. Le parti inferiori generalmente<br />
sono bruno fulve con<br />
grosse strie scure. Ha un aspetto<br />
massiccio, la testa è grande, rotonda<br />
e senza ciuffi auricolari. Gli occhi<br />
sono neri a differenza degli altri Strigiformi<br />
che presentano solitamente<br />
iridi colorate. Il canto è emesso durante<br />
il tramonto, di notte o anche<br />
la mattina presto in particolare in<br />
primavera.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata segnalata una sola<br />
103<br />
volta con la tecnica del playback in una<br />
zona discretamente alberata nei pressi di<br />
un’area coltivata.<br />
Conservazione<br />
La specie presenta uno status di<br />
conservazione favorevole ed è considerata<br />
in progressivo incremento<br />
sia a livello europeo che a livello<br />
nazionale ma anche a livello provinciale.<br />
La specie può però risentire<br />
del’uso dei pesticidi in agricoltura.<br />
Categorie di tutela<br />
• L. 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
GUFO COM<strong>UN</strong>E<br />
Asio otus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 31-37 cm; WS: 86-98 cm. Seleziona<br />
habitat a boschi di conifere,<br />
boschetti in zone agricole, ambienti<br />
ripariali, spazi verdi urbani e aree<br />
aperte con vegetazione erbacea.<br />
Prettamente notturno, ha il dorso<br />
bruno chiaro opaco e il ventre presenta<br />
delle striature. L’iride è rossa<br />
ed ha ciuffi auricolari. Le ali sono<br />
lunghe e strette ed ha un volo tranquillo<br />
con battiti veloci e lunghe<br />
planate.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È stato osservato principalmente<br />
nelle aree interne del fiume, in zone<br />
ricche di vegetazione e campi coltivati<br />
dove caccia. È stanziale e la<br />
nidificazione è stata accertata<br />
104<br />
dall’osservazione di un giovane. Il<br />
periodo di nidificazione va da marzo<br />
a giugno.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie ha uno<br />
status di conservazione definito sicuro.<br />
In Italia la specie è considerata<br />
a basso rischio, purché venga mantenuto<br />
un adeguato mosaico ambientale.<br />
A livello locale non ci sono<br />
dati sufficienti per definirne il trend.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
RONDONE COM<strong>UN</strong>E<br />
Apus apus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 17-19 cm; WS: 40-44 cm. Specie<br />
strettamente legata alla presenza di<br />
aree antropizzate e urbanizzate, frequenta<br />
infatti sia edifici isolati che<br />
quelli nei centri storici; il nido, viene<br />
costruito sotto le tegole dei tetti. Il<br />
piumaggio è molto uniforme e ha<br />
un colore nero-bruno opaco con la<br />
gola chiara. Le ali sono lunghe e<br />
strette e con battiti d’ala molto frequenti;<br />
cattura insetti in volo. Il richiamo<br />
è acuto e stridente.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È stato monitorato lungo tutto il<br />
tratto del fiume, ma il maggior numero<br />
di avvistamenti è avvenuto nei<br />
pressi dell’area storica e nella prima<br />
periferia della città. I primi individui<br />
105<br />
raggiungono le nostre latitudini verso<br />
la fine di marzo. Il rondone riparte<br />
subito dopo la nidificazione e<br />
dalla metà di agosto non ci sono più<br />
osservazioni.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
con uno status di conservazione<br />
sicuro. A livello nazionale e<br />
locale la specie è ben rappresentata<br />
e non sono stati rilevati decrementi.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
MARTIN PESCATORE<br />
Alcedo atthis (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 17-19 cm (incluso il becco di 4<br />
cm). È strettamente legato<br />
all’ambiente fluviale o lacustre, necessitando<br />
di acque calme ricche di<br />
posatoi per la pesca. Nidifica sulle<br />
sponde verticali dei fiumi dove scava<br />
delle lunghe gallerie. Ha la testa<br />
grossa, il becco lungo, le ali larghe,<br />
la coda e le zampe sono corte. Il<br />
dorso ha una colorazione azzurroverde,<br />
mentre il ventre è rossoarancio.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È presente lungo tutta l’asta fluviale,<br />
non disdegnando anche le aree antropizzate<br />
e il tratto di fiume con<br />
argini in muratura. Si osserva il più<br />
delle volte posato su rami di Salix<br />
106<br />
sp. intento nella pesca di piccoli<br />
pesci. Vola velocissimo a pochi centimetri<br />
dall’acqua. È stanziale e il<br />
periodo di nidificazione va da maggio<br />
ad agosto. Parte della popolazione<br />
è svernante e migratrice regolare.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo ha uno status di<br />
conservazione sfavorevole con una<br />
tendenza al decremento anche a<br />
livello nazionale. A livello locale la<br />
specie sembra essere diminuita nei<br />
vari anni di monitoraggio.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Sedentaria
GRUCCIONE<br />
Merops apiaster (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterannea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 25-29 cm. Predilige territori soleggiati<br />
e caldi, ambienti aperti con<br />
presenza di alberi isolati ma anche<br />
vallate strette e riparate, come pure<br />
le sponde dei corsi d’acqua. Il Gruccione<br />
è caratterizzato da un piumaggio<br />
dai colori vivacissimi, becco lungo<br />
e curvo. Caccia insetti in volo ed<br />
effettua lunghe planate intervallate a<br />
rapidi svolazzi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Ad eccezione del tratto cittadino del<br />
fiume e in località Marazzana, il<br />
Gruccione è presente lungo tutta<br />
l’area di studio. Si incontra principalmente<br />
sulle pareti verticali del<br />
fiume dove costruisce il nido, costituito<br />
da una lunga galleria scavata<br />
107<br />
con le zampe e il becco. Si osserva<br />
inoltre vicino ai campi coltivati e<br />
agli incolti intento a cacciare insetti,<br />
soprattutto imenotteri. La specie<br />
arriva verso la fine di aprile per rimanere<br />
fino a settembre.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo ha uno status di<br />
conservazione sfavorevole e definito<br />
in declino storico moderato. In<br />
Italia, così come a livello locale, si è<br />
osservato un incremento nel numero<br />
delle coppie nidificanti.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
UPUPA<br />
Upupa epops (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 25-29 cm; WS: 44-48 cm. Frequenta<br />
diversi ambienti ma predilige<br />
quelli rurali come zone aperte di<br />
collina o pianura con presenza di<br />
vecchi alberi. Si osserva lungo le<br />
strade alberate, lungo i fiumi, gli<br />
incolti e i frutteti. Nidifica in cavità<br />
di alberi o di case. Di colore rossiccio<br />
con bande nere sulle ali e cresta<br />
erettile. Ha un lungo becco ricurvo<br />
con il quale sonda il terreno alla<br />
ricerca di cibo costituito da insetti,<br />
ragni e lucertole. Il nome Upupa si<br />
deve al caratteristico verso emesso<br />
dal maschio.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Lungo il fiume si osserva nelle zone<br />
più interne: nei campi coltivati, sulla<br />
108<br />
vegetazione ripariale e ai bordi delle<br />
strade. Solitamente i primi individui<br />
arrivano a metà marzo e si osservano<br />
fino ad agosto inoltrato.<br />
Conservazione<br />
In Europa lo status è definito sfavorevole<br />
e la popolazione risulta minacciata.<br />
In Italia la specie è stabile<br />
con fluttuazioni a livello locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
TORCICOLLO<br />
Jynx torquilla (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 16-18 cm. Si può trovare in più di<br />
una tipologia ambientale: negli ambienti<br />
ecotonali, in boschi aperti con<br />
radure, frutteti, incolti e viali. Frequenta<br />
gli ambienti fluviali ma anche<br />
gli ambienti antropizzati come i<br />
parchi cittadini. Per il nido occupa<br />
le cavità degli alberi o i vecchi nidi<br />
di picchio. Il nome particolare è<br />
dovuto al fatto che in caso di pericolo<br />
inizia a muoversi serpeggiando<br />
con la testa e con il collo. Il piumaggio<br />
è molto mimetico, marrone con<br />
macchie scure, simile alle corteccia<br />
degli alberi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Migratore, si può incontrare lungo il<br />
109<br />
fiume da fine marzo ad agosto, dove<br />
arriva per riprodursi. Ad esclusione<br />
della porzione cittadina del Misa, si<br />
può incontrare lungo tutta l’asta<br />
fluviale, dove occupa ogni tipologia<br />
ambientale.<br />
Conservazione<br />
In Europa la specie è in leggero declino<br />
dagli anni ‘70, così come in<br />
Italia, in cui è stata osservata una<br />
moderata diminuzione della popolazione<br />
nidificante. A livello locale la<br />
specie sembra essere costante.<br />
Categorie di tutela<br />
• L. 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
PICCHIO VERDE<br />
Picus viridis (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione europea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 30-36 cm; WS: 45-51. Comune in<br />
boschi decidui in aree mosaicizzate<br />
dove a macchie, siepi e boschetti si<br />
alternano radure, coltivi ed altre aree<br />
aperte. Necessita sempre di alberi<br />
maturi dove scava il nido e di zone<br />
erbose dove cerca insetti. Il dorso è<br />
verde, con il groppone giallo-verde<br />
e la testa è rossa. Molto vocifero in<br />
primavera e autunno, mentre il tambureggio<br />
è molto raro.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Lungo il fiume è stato indicato come<br />
migratore irregolare, in quanto è<br />
stato osservato esclusivamente in<br />
due zone interne del fiume nei periodi<br />
della migrazione primaverile. Il<br />
contatto è avvenuto al canto presso<br />
110<br />
vecchi alberi.<br />
Conservazione<br />
In Europa la specie è ritenuta a stato<br />
di conservazione sfavorevole,<br />
anche perché ha subito negli anni<br />
’70/’90 un forte declino a causa di<br />
un’ampia opera di disboscamento.<br />
In Italia e nelle Marche si riscontra<br />
un calo moderato della popolazione.<br />
Categorie di tutela<br />
• L. 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
• SPEC 2<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
PICCHIO ROSSO MAGGIORE<br />
Dendrocopos major (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 23-26 cm; WS: 38-44. Comune in<br />
boschi decidui, in parchi e giardini.<br />
Il nido viene scavato, grazie al robusto<br />
becco, nei tronchi o nei rami di<br />
alberi vivi o preferibilmente marcescenti.<br />
Il dorso è nero, con una<br />
grossa macchia bianca sulle ali. Il<br />
sottocoda è rosso e nel maschio<br />
anche la nuca è rossa. Il tambureggio<br />
territoriale è molto veloce ed<br />
emesso da posatoi esposti. La dieta<br />
è molto varia: si nutre di semi in<br />
inverno e di insetti in primavera.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Ad eccezione del tratto cittadino del<br />
fiume, la specie si osserva nell’intera<br />
area di studio, prediligendo le zone<br />
111<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
alberate dove cerca cibo e tronchi<br />
idonei per scavare il nido. Durante il<br />
periodo primaverile si possono monitore<br />
più esemplari in migrazione, e<br />
si possono udire i forti tambureggi e<br />
non di rado si osservano anche violenti<br />
litigi tra maschi.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie non è<br />
minacciata e grazie alla sua notevole<br />
adattabilità il suo status è definito<br />
sicuro. A livello locale si è potuto<br />
osservare un incremento degli individui,<br />
anche se in piccole quantità.<br />
Categorie di tutela<br />
• L. 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Sedentaria
PICCHIO ROSSO MINORE<br />
Dendrocopos minor (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 14-16 cm; WS: 24-29. Frequenta<br />
aree boschive con alberi marcescenti<br />
o secchi, solitamente in zone ripariali.<br />
Si può osservare in frutteti e in<br />
canneti alla ricerca di cibo. Per il<br />
nido predilige alberi secchi dal legno<br />
più morbido. Il dorso è nero fortemente<br />
barrato, il sottocoda è bianco<br />
e il maschio ha la nuca rossa. Il tambureggio<br />
è veloce. Come il Picchio<br />
rosso maggiore ha una dieta variabile<br />
a seconda della stagione.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Data la sua natura molto elusiva,<br />
non è stato osservato molto facilmente<br />
lungo il fiume ma la sua presenza<br />
è stata rivelata grazie al canto<br />
112<br />
e al tambureggio. Nell’area di studio<br />
è stato monitorato nelle zone più<br />
interne, con presenza di alberi morti,<br />
dove scava il nido.<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata a status sicuro<br />
e favorevole, ma a causa del suo<br />
carattere schivo non si hanno dati<br />
certi. A livello locale la specie è in<br />
aumento, considerando il fatto che<br />
fino a pochi anni fa non si avevano<br />
dati sulla sua presenza.<br />
Categorie di tutela<br />
• L. 157/92<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
CALANDRELLA<br />
Calandrella brachydactyla (Leisler, 1814)<br />
Corologia<br />
Specie a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 14-16 cm. Frequenta le aree aperte<br />
pianeggianti o collinari, gli incolti,<br />
le dune, i greti, i terreni ghiaiosi, le<br />
distese di fango essiccato ai margini<br />
di zone umide e le aree agricole; la<br />
nidificazione avviene a terra. Ha un<br />
sopracciglio chiaro netto, una colorazione<br />
del dorso color sabbia e il<br />
ventre è bianco. Il volo è basso e<br />
ondulante, il canto è simile a quello<br />
dell’Allodola.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Un esemplare di Calandrella è stato<br />
osservato nel mese di maggio 2008<br />
in un’area incolta nelle vicinanze del<br />
fiume, dove è inoltre presente una<br />
coltivazione a Lavanda e un fosso.<br />
113<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata in calo a<br />
livello europeo e lo status di conservazione<br />
è definito in declino. Poco<br />
nota la situazione nazionale, ma<br />
probabile diminuzione.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
TOTTAVILLA<br />
Lullula arborea (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-15 cm. Frequenta zone collinari<br />
e montane caratterizzate da aree<br />
aperte come pascoli, radure, incolti,<br />
campi coltivati, con presenza comunque<br />
di arbusteti, cespuglieti e<br />
alberi sparsi. Ha la coda corta, con<br />
un evidente sopracciglio chiaro che<br />
arriva fino alla nuca e una breve<br />
cresta. Nell’ala è tipica una macchia<br />
marrone scuro. Il volo è simile a<br />
quello dell’Allodola; solitamente sta<br />
posata su alberi e cespugli. Si può<br />
ascoltare il canto soprattutto di prima<br />
mattina e di sera, in giugno, talvolta<br />
in piena notte.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Due esemplari di Tottavilla sono<br />
114<br />
stati monitorati in canto ad aprile<br />
2007, in un zona con coltivazione<br />
estensiva di grano.<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata minacciata a<br />
livello europeo e lo status è definito<br />
in declino. In Italia risulta stabile,<br />
ma si prevedono misure gestionali<br />
per prevenirne un possibile declino.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• SPEC 2<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Francesca Morici<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
ALLODOLA<br />
Alauda arvensis Linnaeus, 1758<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 16-18 cm. L’habitat primario<br />
dell’Allodola è costituito da praterie,<br />
ma si può incontrare anche in campi<br />
coltivati e in incolti. È specie terrigena<br />
e il nido viene costruito a terra<br />
vicino a ciuffi d’erba o all’aperto. Il<br />
piumaggio è macchiettato di bruno<br />
chiaro, con margine alare bianco, la<br />
coda è di media lunghezza e presenta<br />
una piccola cresta. Il canto è un<br />
continuo richiamo che inizia a terra<br />
per poi proseguire in volo anche per<br />
diversi minuti. Proprio questo canto<br />
molto musicale consente immediatamente<br />
il riconoscimento della specie.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
115<br />
Nell’area di studio l’Allodola è legata<br />
soprattutto agli ambienti coltivi<br />
che si incontrano subito a ridosso<br />
del fiume Misa: ad esclusione del<br />
primo tratto cittadino, si rinviene<br />
infatti in quasi tutti i punti più interni.<br />
La specie è nidificante e in inverno<br />
si possono osservare gruppi fino<br />
a 20 individui.<br />
Conservazione<br />
A livello Europeo la specie è considerata<br />
minacciata. In Italia la popolazione<br />
ha avuto un forte declino;<br />
trend non riscontrato a livello locale<br />
in cui sembra godere di uno status<br />
di conservazione soddisfacente.<br />
Categorie di tutela<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B?, W<br />
Foto di:Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
? ? ?<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante
TOPINO<br />
Riparia riparia (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-13 cm. La specie è strettamente<br />
legata alla presenza di aree idonee<br />
alla costruzione dei nidi: pareti verticali<br />
sabbiose o argillose dei fiumi,<br />
laghi e canali. È tra le rondini più<br />
piccole; le parti superiori sono grigio<br />
-marroni, la gola e il petto sono<br />
bianchi separati da una banda pettorale<br />
bruna. Arriva in Italia ai primi<br />
di marzo e si osserva spesso vicino<br />
all’acqua; durante la migrazione si<br />
riposa in immensi dormitori comuni<br />
tra i canneti.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Alcuni esemplari di Topino sono<br />
stati osservati alla fine di marzo,<br />
durante il periodo migratorio, assie-<br />
116<br />
me a Rondini e Balestrucci, mentre<br />
sorvolavano velocemente il fiume<br />
alla ricerca di insetti.<br />
Conservazione<br />
Lo status di conservazione a livello<br />
europeo è in generale decremento e<br />
considerato sfavorevole, cosi come<br />
a livello nazionale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Roberto Ceccucci<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
RON<strong>DI</strong>NE<br />
Hirundo rustica (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 17-21 cm. La specie è presente in<br />
ogni tipologia ambientale ad esclusione<br />
degli ambienti aridi e forestali.<br />
Frequenta le aree urbanizzate e nidifica<br />
sulle pareti verticali, dove costruisce<br />
il nido con il fango. Si nutre<br />
di insetti che caccia sopra i campi<br />
coltivati, lungo i fiumi e nelle aree<br />
umide. Il dorso è nero con la pancia<br />
bianca, la fronte e le guancie sono<br />
rosse e la coda è forcuta , più lunga<br />
nei maschi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Si rileva ovunque: dalla città alle<br />
zone più interne del fiume. Nei mesi<br />
di marzo si osservano numerosi<br />
gruppi in migrazione verso nord, e<br />
117<br />
in aprile costruiscono i primi nidi.<br />
Rimane tutta l’estate per ripartire poi<br />
a settembre o nella prima decade di<br />
ottobre.<br />
Conservazione<br />
A scala europea è in lieve diminuzione<br />
ed è considerata non al sicuro.<br />
Studi svolti in Italia dall’INFS hanno<br />
dimostrato che a livello nazionale,<br />
provinciale e locale la riduzione<br />
di allevamenti, la trasformazione<br />
dell’agricoltura e il consumo eccessivo<br />
di pesticidi ha contribuito alla<br />
diminuzione della specie.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
BALESTRUCCIO<br />
Delichon urbicum (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-15 cm. È una specie antropofila<br />
e strettamente legata alla presenza<br />
dell’uomo, ma si può osservare<br />
anche in falesie o pareti naturali. Il<br />
nido è costituito da fango che viene<br />
fissato a edifici e pareti naturali. Le<br />
parti superiori del corpo sono neroblu<br />
lucido, con groppone e parti<br />
inferiori bianche, la coda è corta e<br />
forcuta. Il becco è corto e le fauci<br />
sono molto larghe per la cattura<br />
delle prede in volo.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È distribuita lungo tutta l’area di<br />
studio, dalle zone cittadine alle aree<br />
più interne. I primi individui in migrazione<br />
primaverile si osservano<br />
118<br />
nella prima decade di marzo e la<br />
data più precoce è stata il 28 febbraio.<br />
La specie riparte nel periodo a<br />
cavallo tra agosto e la prima settimana<br />
di settembre.<br />
Conservazione<br />
A livello Europeo la specie è considerata<br />
in declino ed è indicata tra le<br />
specie minacciate. Anche in Italia si<br />
è riscontrato un decremento nella<br />
popolazione nidificante, mentre a<br />
livello locale la specie non sembra<br />
accordarsi con il trend nazionale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
PISPOLA<br />
Anthus pratensis (Linnaeus 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 14-15 cm. Frequenta gli spazi<br />
aperti con vegetazione piuttosto<br />
bassa, i pascoli, le praterie costiere,<br />
le dune, i coltivi e le paludi pianura.<br />
La colorazione del piumaggio è verde-grigia,<br />
il mustacchio non è molto<br />
definito e l’unghia posteriore è dritta<br />
e lunga. Il groppone è debolmente<br />
striato così come il dorso. In inverno<br />
forma grandi stormi e si invola<br />
emettendo un sottile fischio. Si osserva<br />
spesso posata sui fili della luce.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie frequenta tipologie ambientali<br />
molto diverse tra loro: si<br />
incontra sulla spiaggia, in aree a pre-<br />
2<br />
119<br />
valenza di vegetazione ripariale, nei<br />
coltivi e negli incolti. Difficilmente<br />
si osserva un individuo da solo, in<br />
quanto forma gruppi che contano<br />
fino a 20 esemplari insieme. I primi<br />
esemplari arrivano con la migrazione<br />
autunnale in ottobre, svernano e<br />
permangono nelle nostre zone fino<br />
al mese di marzo.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è stabile<br />
con una popolazione molto consistente.<br />
A livello locale la specie sembra<br />
mantenersi costante se non addirittura<br />
in aumento.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
CUTRETTOLA<br />
Motacilla flava (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 15-16 cm. Frequenta zone aperte<br />
con substrati acquitrinosi o umidi,<br />
ma anche aree agricole. Durante la<br />
migrazione sosta vicino agli animali<br />
pascolanti per nutrirsi di insetti. Ha<br />
la coda lunga, parti inferiori gialle e<br />
dorso verdastro. Il colore del capo e<br />
del collo dipendono dalla razza. Il<br />
volo è ondulato e migra in gruppi<br />
numerosi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è distribuita in quasi la<br />
totalità dei punti del fiume. Gli avvistamenti<br />
più numerosi si hanno nei<br />
periodi di migrazione a partire dalla<br />
prima metà di marzo. La specie nidifica<br />
e alcuni individui sono stati<br />
120<br />
osservati fino a novembre.<br />
Conservazione<br />
Lo stato di conservazione è considerato<br />
sicuro. In Italia la specie è stabile,<br />
status riscontrato anche a livello<br />
locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
BALLERINA GIALLA<br />
Motacilla cinerea (Tunstall, 1771)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 17-20 cm. È specie una strettamente<br />
legata ai corsi d’acqua dove<br />
nidifica sulle rive scoscese ricoperte<br />
dalla vegetazione arborea. L’habitat<br />
ideale è costituito da ambienti umidi<br />
circondati da boschi con vegetazione<br />
ripariale. Ha la coda molto lunga,<br />
il sottocoda è giallo intenso, il basso<br />
ventre e le parti superiori sono grigie.<br />
La gola del maschio in estate è<br />
nera. Il volo ondulato è più pronunciato<br />
che nella Ballerina bianca.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È stata osservata lungo tutto il corso<br />
del fiume durante i periodi di migrazione<br />
e nei periodi invernali. Anche<br />
se predilige nidificare in aree monta-<br />
121<br />
ne, nel 2007 è stata verificata la nidificazione<br />
anche lungo il basso corso<br />
del fiume. Solitamente si osserva nel<br />
suo classico volo ondulato.<br />
Conservazione<br />
Specie con stato di conservazione<br />
sicuro a livello europeo, così come<br />
in Italia.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Stanziale
BALLERINA BIANCA<br />
Motacilla alba (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartica-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 16-19 cm. Molto comune in zone<br />
aperte, coltivi, città e di solito nei<br />
pressi di specchi d’acqua, ma riesce<br />
ad adattarsi anche a zone semidesertiche.<br />
Il nido è costruito in cavità<br />
naturali su argini fluviali, ambienti<br />
agricoli, pascoli, giardini, spiagge e<br />
zone urbanizzate. Il piumaggio del<br />
dorso è grigio, la nuca, la gola e parte<br />
del petto sono neri e le parti inferiori<br />
e le guance sono bianche. La<br />
coda è lunga di colore nero. Quando<br />
è posata ondeggia continuamente<br />
la coda e corre molto velocemente;<br />
il volo è ondulato.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La Ballerina bianca è presente in<br />
122<br />
tutta l’area di studio durante tutto<br />
l’anno. Nei periodi invernali, così<br />
come nei periodi migratori, si riunisce<br />
in piccoli gruppi. Frequenta tutte<br />
le tipologie di habitat del fiume: le<br />
rive, la vegetazione, i campi coltivati<br />
e le aree urbanizzate. Sono stati osservati<br />
numerosi nidi sulle rive<br />
ghiaiose del fiume.<br />
Conservazione<br />
Lo stato di conservazione è considerato<br />
sicuro. A livello nazionale la<br />
popolazione è ritenuta stabile, così<br />
come a livello locale, dove non sembra<br />
aver risentito delle variazioni<br />
degli habitat.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
SCRICCIOLO<br />
Troglodytes troglodytes (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 9-10 cm. Predilige ambienti boschivi<br />
anche di modeste dimensioni,<br />
purché con buona copertura del<br />
suolo. Buona la presenza anche lungo<br />
i corsi d’acqua, negli arbusteti e<br />
lungo le strade alberate. Raramente<br />
si trova in ambienti agricoli e aree<br />
umide. Molto piccolo, con la coda<br />
eretta e il piumaggio color nocciola.<br />
Il canto è forte, vario e rapido e lo si<br />
può ascoltare anche in inverno.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Tranne che per l’area limitrofa al<br />
porto, la specie è stata monitorata in<br />
tutta l’area di studio. Rimane sempre<br />
nascosto tra la vegetazione arbustiva<br />
e si può incontrare durante tutto<br />
123<br />
l’anno. Il periodo di nidificazione va<br />
da metà marzo ad agosto.<br />
Conservazione<br />
La popolazione europea non è minacciata,<br />
ed è stato osservato un<br />
moderato incremento; perciò la specie<br />
è considerata a stato di conservazione<br />
sicuro. Anche in Italia e a livello<br />
locale è stato osservato una<br />
tendenza all’incremento.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
PASSERA SCOPAIOLA<br />
Prunella modularis (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-14 cm. Frequenta ambienti<br />
con vegetazione densa come arbusteti<br />
e boschi. In molte regioni si<br />
adatta sia agli ambienti forestali sia a<br />
quelli antropici, come campi coltivati,<br />
parchi e giardini. Predilige comunque<br />
arbusteti e aree a vegetazione<br />
arborea bassa con una buona<br />
copertura erbacea. Ha la testa e il<br />
petto grigio-ardesia, con le parti<br />
superiori del dorso marroni striate.<br />
Si alimenta al suolo e canta da posatoi<br />
elevati.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio si osserva in inverno<br />
e nei periodi migratori. Ad<br />
esclusione del tratto cittadino si rileva<br />
lungo tutto il corso del fiume,<br />
124<br />
principalmente nelle aree ricche di<br />
arbusteti o di canne, dove può nascondersi.<br />
Durante il periodo invernale<br />
si possono ascoltare il canto e i<br />
richiami. Arriva nel mese di settembre-ottobre,<br />
per poi ripartire verso<br />
le aree di nidificazione a marzoaprile.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie risulta<br />
stabile con un status di conservazione<br />
sicuro; in Italia la specie risulta<br />
essere in incremento.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
PETTIROSSO<br />
Erithacus rubecula (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione europea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-14 cm. Utilizza varie tipologie<br />
ambientali: da quelle fluviali a quelle<br />
agricole, incolti erbacei ed arbustivi,<br />
giardini pubblici, periferie urbane,<br />
siepi e viali alberati e non disdegna<br />
aree fortemente urbanizzate.<br />
L’adulto ha un tipico petto rossoarancio<br />
che arriva fino alla fronte. Si<br />
muove sul terreno a piccoli saltelli<br />
mantenendo una postura eretta.<br />
Canta da posatoi bassi, ma anche<br />
dalla cima degli alberi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È distribuita in maniera uniforme<br />
lungo tutto il tratto del fiume, partendo<br />
dall’area antropizzata del porto,<br />
fino alle zone più interne e naturali.<br />
Buona parte della popolazione<br />
125<br />
presente è stanziale e nidificante,<br />
mentre un’altra piccola parte raggiunge<br />
le nostre latitudini per lo<br />
svernamento. Si osservano molti<br />
individui anche durante la migrazione<br />
primaverile e autunnale.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie ha uno<br />
status di conservazione sicuro. A<br />
livello nazionale, regionale e locale<br />
la specie evidenzia un trend abbastanza<br />
stabile.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Stanziale
USIGNOLO<br />
Luscinia megarhynchos (Brehm, 1831)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroturanica-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 15-16 cm. Occupa aree collinari e<br />
pianeggianti alberate e ricche di arbusti,<br />
frequenta inoltre aree ripariali<br />
e coltivazioni arboree, giardini e<br />
periferie urbane, purché provviste di<br />
aree arbustive. Il piumaggio è bruno<br />
uniforme con coda lunga brunorossiccia.<br />
Poco confidente, sta sempre<br />
nascosto nel folto della vegetazione.<br />
Il canto molto piacevole è<br />
emesso da posizioni ben nascoste e<br />
lo si può udire sia di giorno che di<br />
notte.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Difficilmente si riesce ad osservare<br />
un Usignolo, ma il suo canto melodioso<br />
ne tradisce la presenza. Ad<br />
eccezione delle aree cittadine è stato<br />
126<br />
rilevato nelle aree più interne e naturali.<br />
La data più precoce di avvistamento<br />
dell’Usignolo è febbraio, ma<br />
la maggior parte della popolazione<br />
inizia ad arrivare nei mesi di aprile e<br />
di maggio e si osserva fino alla metà<br />
di settembre.<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata a status sicuro<br />
a livello europeo e la popolazione<br />
italiana manifesta una sostanziale<br />
stabilità negli ultimi anni. A livello<br />
locale la specie rispecchia il trend<br />
italiano, con una buona stabilità.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
CO<strong>DI</strong>ROSSO SPAZZACAMINO<br />
Phoenicurus ochruros (Gmelin, 1774)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-14 cm. Gli habitat che la specie<br />
predilige sono: le aree rocciose<br />
con praterie, brughiere e superfici<br />
con vegetazione sparsa. Occupa<br />
però anche zone antropizzate e a<br />
stretto contatto con l’uomo, come i<br />
centri abitati. Per la nidificazione<br />
predilige fessure e cavità. Il maschio<br />
è nerastro con coda rosso-ruggine e<br />
pannello alare bianco; mentre la<br />
femmina è più scura e grigiastra.<br />
Canta soprattutto all’alba e di notte<br />
da posatoi elevati.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Si trova in tutta l’area del fiume ad<br />
esclusione di pochi punti, non disdegnando<br />
anche la città e l’area<br />
portuale. È presente tutto l’anno ma<br />
127<br />
parte della popolazione giunge per<br />
lo svernamento. La nidificazione è<br />
accertata dal ritrovamento di nidi in<br />
vecchie case abbandonate. Frequenta<br />
tutte le tipologie di ambiente a<br />
disposizione: dalla vegetazione ripariale<br />
alla spiaggia, dalle aree urbanizzate<br />
ai coltivi.<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata a livello europeo<br />
con uno status di conservazione<br />
favorevole. A livello nazionale<br />
mostra una sostanziale stabilità e<br />
localizzati incrementi; localmente la<br />
specie è in aumento, tenendo presente<br />
che nel 1999 era considerata<br />
accidentale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Stanziale
CO<strong>DI</strong>ROSSO COM<strong>UN</strong>E<br />
Phoenicurus phoenicurus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-14 cm. Frequenta aree forestali<br />
aperte, agro ecosistemi con colture<br />
arboree e aree alberate prive di sottobosco,<br />
giardini e periferie urbane.<br />
Nidifica nei buchi degli alberi, nei<br />
sottotetti, nei muri e nelle cassettenido.<br />
Il maschio ha faccia e gola<br />
neri, la fronte è bianca e il dorso<br />
grigio. Il ventre è rossiccio, il sottocoda<br />
bianco e la coda è rossiccia.<br />
Agita continuamente la coda e caccia<br />
gli insetti come il Pigliamosche.<br />
Il canto è emesso alle prime luci<br />
dell’alba.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La distribuzione è piuttosto frammentata<br />
e non occupa tutte le aree a<br />
disposizione, frequenta esclusiva-<br />
128<br />
mente le aree coltivate e gli incolti<br />
nei dintorni del fiume e si osserva a<br />
ridosso della vegetazione ripariale. È<br />
migratore regolare e i primi individui<br />
si osservano ad aprile.<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata in declino a<br />
livello europeo e soggetta a diminuzione<br />
diffusa. Rilevamenti recenti<br />
hanno rilevato un andamento non<br />
certo per la popolazione italiana. A<br />
livello locale la specie è diffusa, ma<br />
non troppo comune.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC2<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
STIACCINO<br />
Saxicola rubetra (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
europea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-14 cm. Predilige aree aperte, praterie<br />
umide con arbusti sparsi, brughiere<br />
e bassa vegetazione di ripa. Il maschio<br />
ha sopracciglio bianco ben evidente<br />
e la gola rossastra bordata di<br />
bianco, il dorso è marrone con macchie<br />
più scure; la femmina ha colori<br />
meno evidenti. Il canto, emesso soprattutto<br />
di notte, è breve e rapido e<br />
inizia e termina all’improvviso. Sta<br />
posato in vista ondeggiando spesso la<br />
coda.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio la specie è stata monitorata<br />
solamente 3 volte e tutte nel 2008<br />
in aree molto simili, con ampie zone<br />
aperte e incolte. I pochi avvistamenti<br />
delineano la specie come irregolare.<br />
129<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
non a rischio, con status<br />
provvisoriamente sicuro. Localmente<br />
la specie non era stata menzionata<br />
nel lavoro di Fiacchini del 1999,<br />
questo implica un attuale trend positivo<br />
della specie.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
SALTIMPALO<br />
Saxicola torquatus (Linnaeus, 1766)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 11-13 cm. Frequenta le aree collinari<br />
eterogenee e asciutte con arbusti<br />
e copertura arborea sparsa, ma<br />
anche i fianchi stradali e ferroviari,<br />
purché provvisti di arbusti. Il maschio<br />
ha il capo tutto nero, compresa<br />
la gola, il petto è color camoscio<br />
e il groppone è bianco. Sta spesso<br />
posato sui rami o sui pali a circa 1<br />
metro di altezza, da questi punti<br />
emette il canto.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Ad esclusione della zona del porto,<br />
è presente in tutta l’area di studio.<br />
Frequenta gli incolti, le aree coltive,<br />
la vegetazione ripariale e gli arbusteti.<br />
È presente tutto l’anno e la nidificazione<br />
va da marzo a luglio.<br />
130<br />
Conservazione<br />
La specie è indirizzata alla stabilità e<br />
ha uno stato di tutela indicato come<br />
provvisoriamente sicuro. La situazione<br />
italiana rivela una diminuzione<br />
moderata in seguito ai rilevamenti<br />
per il MITO. A livello locale i dati<br />
indicano una certa stabilità.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Stanziale
CULBIANCO<br />
Oenanthe oenanthe (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 14-16 cm. Frequenta aree sassose,<br />
aride, sabbiose e pietrose con scarsa<br />
vegetazione erbacea ed arbustiva; il<br />
nido è ricavato in cavità del terreno,<br />
tra i sassi, i muri e i muretti. Il maschio<br />
ha il vertice e il dorso grigiocenere,<br />
una striscia nera sull’occhio<br />
e il sopracciglio bianco, mentre la<br />
femmina ha una colorazione più<br />
bruna. Il nome della specie si deve<br />
al disegno bianco sulla coda e sul<br />
groppone.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Un esemplare di Culbianco femmina<br />
è stato osservato presso il porto<br />
nell’aprile 2008, durante il periodo<br />
migratorio primaverile, infatti la<br />
specie durante la migrazione fre-<br />
131<br />
quenta anche le coste. Altri esemplari<br />
sono stati osservati a fine estate<br />
2010 sempre nella stessa area.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è inserita<br />
tra le specie minacciate, ciò a causa<br />
di forti declini nella popolazione.<br />
Dai rilevamenti per il Progetto MI-<br />
TO è stato evidenziato un moderato<br />
aumento in Italia.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC3<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
MERLO<br />
Turdus merula (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 23-29 cm. È specie ubiquitaria e<br />
si incontra in molte tipologie ambientali<br />
come: formazioni forestali<br />
di latifoglie, rimboschimenti a conifere,<br />
ambienti agricoli con alberature<br />
e siepi, prati, macchie, incolti arbustivi,<br />
centri urbani, parchi e orti.<br />
Il maschio è facilmente riconoscibile<br />
per il piumaggio nero lucido e per il<br />
vivace becco giallo, la femmina ha il<br />
piumaggio bruno, quasi uniforme, e<br />
il becco di un giallo più spento. A<br />
terra si muove con piccoli balzi o<br />
con passi svelti seguiti da momenti<br />
di immobilità. Canta da posizione<br />
esposta, all’alba e al tramonto.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata monitorata in ogni<br />
132<br />
punto dell’area di studio, dalle zone<br />
più urbanizzate a quelle più naturali.<br />
Si può incontrare durante tutto<br />
l’anno, con incrementi nei mesi migratori.<br />
La nidificazione inizia eccezionalmente<br />
già a fine febbraio e si<br />
protrae fino ad agosto inoltrato.<br />
Conservazione<br />
L’ampia distribuzione a livello europeo<br />
ne ha portato a determinare<br />
uno status di conservazione sicuro.<br />
La stabilità è stata osservata anche a<br />
livello nazionale e locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
CESENA<br />
Turdus pilaris (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie a distribuzione eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 22-27 cm. Frequenta in particolare<br />
radure o aree boschive con ampia<br />
copertura arbustiva; raramente si<br />
rinviene in frutteti o in parchi urbani.<br />
La testa e il groppone sono grigi,<br />
la coda è lunga, il dorso è color bruno-castano<br />
e il petto brunogiallastro<br />
macchiettato. Sverna nelle<br />
aree mediterranee ed è un ottimo<br />
volatore: migra in grandi stormi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È stata osservata principalmente nel<br />
mese di febbraio, anche in gruppi di<br />
5 individui. Un’osservazione è stata<br />
effettuata anche a marzo, nel periodo<br />
migratorio. Le zone frequentate<br />
sono principalmente quelle in prossimità<br />
di aree coltivate e di piccole<br />
aree umide, vicino a filari di siepi.<br />
133<br />
Conservazione<br />
La consistenza in Europa è stabile e<br />
sono stati registrati incrementi a<br />
livello nazionale; la specie è attualmente<br />
considerata in buono stato di<br />
conservazione.<br />
Categorie di tutela<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg, W irr<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
TORDO BOTTACCIO<br />
Turdus philomelos (Brehm, 1831)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 20-22 cm. Frequenta boschi, parchi,<br />
giardini, siepi e zone aperte. Le<br />
parti superiori sono brune, mentre<br />
le parti inferiori sono macchiettate.<br />
Diagnostico è il sottoala brunogiallastro<br />
che ne permette un facile<br />
riconoscimento. Il canto è potente<br />
con note flautate alternate a note<br />
acute spesso ripetute.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Ad eccezione del tratto urbano e di<br />
alcuni punti più interni, la specie si<br />
incontra lungo tutto il corso del<br />
fiume: sulla vegetazione ripariale, su<br />
alberi isolati, su siepi e nei coltivi.<br />
Nel 2008 è stata verificata la nidificazione<br />
in due punti del fiume tramite<br />
l’individuazione dei nidi e il<br />
134<br />
trasporto di materiale per la costruzione.<br />
Il numero degli individui aumenta<br />
sensibilmente nei periodi<br />
migrazione primaverile.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
con uno status di conservazione<br />
sicuro. I rilevamenti del progetto<br />
MITO non hanno dimostrato<br />
un andamento certo in Italia. A livello<br />
locale i dati in nostro possesso<br />
dimostrano un leggero incremento<br />
della specie.<br />
Categorie di tutela<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Sedentaria
TORDO SASSELLO<br />
Turdus iliacus (Linnaeus, 1766)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 19-23 cm. L’habitat preferenziale<br />
della specie è costituito da boschi di<br />
conifere e campagne coltivate ricche<br />
di frutteti. In inverno forma densi<br />
stormi con altri tordi con i quali<br />
frequenta spesso coltivi. Ha il sopracciglio<br />
evidente, le parti inferiori<br />
sono striate, i fianchi e il sottoala<br />
sono color rosso-ruggine. Il canto è<br />
costituito da una breve serie di note<br />
lamentose, seguito da un basso e<br />
gracchiante chiacchiericcio.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è ben rappresentata<br />
nell’area di studio, distribuita pressoché<br />
in modo omogeneo nei coltivi<br />
e negli incolti adiacenti al fiume Misa.<br />
Frequenta l’area principalmente<br />
135<br />
in inverno e durante la migrazione<br />
primaverile. La migrazione avviene<br />
di notte ed è frequente sentire il<br />
verso proprio durante le ore notturne.<br />
Conservazione<br />
La specie è stabile a livello europeo<br />
con uno status di conservazione<br />
definito sicuro. Anche a livello locale<br />
la specie sembra seguire questo<br />
trend.<br />
Categorie di tutela<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di:Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
TORDELA<br />
Turdus viscivorus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 26-29 cm. Abbastanza comune in<br />
boschi, parchi, giardini, ambienti<br />
alberati, soprattutto con radure. Nidifica<br />
nei cespugli, sugli arbusti o sui<br />
rami bassi degli alberi, a volte anche<br />
a terra. In inverno frequenta i coltivi,<br />
di solito formando piccoli gruppi.<br />
Il petto è molto macchiettato,<br />
con sottoala bianco e parti superiori<br />
grigio-bruno. Quando è a terra mantiene<br />
una postura eretta. Canta nelle<br />
giornate assolate e il canto è molto<br />
simile a quello del Merlo.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è distribuita in maniera<br />
non uniforme nell’area di studio, e si<br />
concentra principalmente nelle zone<br />
centrali, dove sono stati osservati il<br />
136<br />
maggior numero di individui. Frequenta<br />
gli ambienti coltivi, gli incolti<br />
e si osserva sugli alberi. Lungo il<br />
fiume Misa è sedentaria nidificante,<br />
con individui che arrivano per lo<br />
svernamento. Il numero di avvistamenti<br />
aumenta durante il periodo<br />
migratorio ed è stata accertata la<br />
nidificazione mediante<br />
l’individuazione dei nidi.<br />
Conservazione<br />
Lo status a livello europeo è definito<br />
sicuro. La popolazione italiana è in<br />
leggero declino, mentre a livello<br />
locale la specie risulta stabile.<br />
Categorie di tutela<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Sedentaria
USIGNOLO <strong>DI</strong> <strong>FIUME</strong><br />
Cettia cetti (Temminck, 1820)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-14 cm. È specie prettamente<br />
legata agli ambienti umidi: si trova<br />
lungo i fiumi, nei fossi, negli acquitrini,<br />
nei laghetti e in aree con presenza<br />
di canneti a densa copertura<br />
arbustiva. Le parti superiori sono<br />
nocciola, senza striature e le parti<br />
inferiori sono biancastre. La coda è<br />
larga e arrotondata e le ali sono corte.<br />
Di indole molto schiva, si osserva<br />
difficilmente, ma si può ascoltare<br />
l’inconfondibile verso.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Ad esclusione dell’area del porto, si<br />
incontra lungo l’intero tratto del<br />
fiume. Di difficile osservazione.<br />
Frequenta i canneti a ridosso del<br />
fiume, raramente è stato rilevato nei<br />
137<br />
coltivi. Le ali piccole non gli permettono<br />
grandi migrazioni, e<br />
nell’area di studio è considerata sedentaria<br />
e nidificante.<br />
Conservazione<br />
La specie è ritenuta in uno stato di<br />
conservazione sicuro in Europa. In<br />
Italia tende alla stabilità, anche se<br />
risente molto di inverni particolarmente<br />
rigidi. A livello locale<br />
l’Usignolo di fiume è presente con<br />
un buon numero di individui.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
BECCAMOSCHINO<br />
Cisticola juncidis (Rafinesque, 1810)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 10-11 cm. È tipico di praterie sia<br />
umide che secche dominate da piante<br />
erbacee alte fino a 1 m e poco<br />
soggette al disturbo antropico. Occupa<br />
piane alluvionali, risaie, aree<br />
coltive e incolti. Nidifica a terra in<br />
aree inerbite dei coltivi; si ritrova<br />
anche lungo i bacini fluviali, lungo i<br />
fossi e nei calanchi. Molto piccolo,<br />
color nocciola con vertice e dorso<br />
con evidenti strisce più chiare, la<br />
coda è corta e arrotondata con punta<br />
bianca e nera. Rimane sempre<br />
nascosto tranne che per i lunghi voli<br />
canori effettuati ad un altezza massima<br />
di 10 metri. Il canto è una serie<br />
di ZIP penetranti e ripetuti.<br />
138<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È distribuito sostanzialmente lungo<br />
tutto il tratto del fiume. Occupa le<br />
zone con prevalenza di incolti e di<br />
piante erbacee, ma si osserva anche<br />
a ridosso della vegetazione arborea<br />
del fiume. Nelle zone più antropizzate<br />
si osserva nei periodi di migrazione.<br />
Parte della popolazione è<br />
sedentaria e nidificante, ma molti<br />
individui arrivano per lo svernamento.<br />
Conservazione<br />
La popolazione a livello europeo è<br />
ritenuta in stato favorevole di tutela.<br />
A livello nazionale l’andamento è<br />
stabile, riscontro ottenuto anche a<br />
livello locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Sedentaria
FORAPAGLIE CASTAGNOLO<br />
Acrocephalus melanopogon (Temminck, 1823)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-13 cm. È una specie tipica di<br />
canneto: frequenta fitti fragmiteti<br />
misti a carici, tife e giunchi, dove<br />
nidifica. Ha il dorso nocciola, il vertice<br />
scuro, la gola bianca e il sopracciglio<br />
candido; quando è posato<br />
muove la coda verso l’alto. Il canto<br />
è soffice e vivace con caratteristici<br />
fischi in crescendo emesso da posatoi<br />
visibili.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Lungo il tratto di fiume monitorato<br />
è stato osservato sul canneto solamente<br />
due volte nel periodo di migrazione<br />
primaverile (marzo). Le<br />
osservazioni non hanno avuto continuità,<br />
per questo motivo è stato<br />
indicato come migratore irregolare.<br />
139<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
sicura. In Italia si sono osservate<br />
delle leggere diminuzioni, a<br />
livello locale non ci sono dati per<br />
determinare il trend<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
FORAPAGLIE COM<strong>UN</strong>E<br />
Acrocephalus schoenobaenus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 11-13 cm. Frequenta le zone umide<br />
e i canneti estesi, dove seleziona<br />
per la nidificazione le fasce esterne<br />
costituite da vegetazione bassa con<br />
suoli umidi. Le parti superiori sono<br />
del corpo sono color nocciola striate,<br />
ha il sopracciglio lungo ed evidente<br />
di colore biancastro. Il groppone<br />
è giallognolo e non striato. Il<br />
canto è vario con imitazioni e note<br />
aspre e nervose.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Due individui sono stati osservati a<br />
dicembre 2006 presso il piccolo<br />
canneto di un laghetto di caccia nelle<br />
aree più interne del fiume. Non<br />
sono avvenute altre osservazioni e<br />
perciò la specie è stata definita mi-<br />
140<br />
gratrice irregolare.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie mantiene<br />
una certa stabilità nella popolazione<br />
e per questo il suo status di conservazione<br />
è definito sicuro. L’Italia<br />
rappresenta il confine meridionale<br />
dell’areale dove è considerato seriamente<br />
minacciata.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria CR<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Francesca Morici<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
CANNAIOLA COM<strong>UN</strong>E<br />
Acrocephalus scirpaceus (Hermann, 1804)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-14 cm. Abitante tipico dei<br />
canneti anche di piccoli dimensioni,<br />
dei bordi dei fiumi, laghi, paludi,<br />
stagni e canali; importante è la vicinanza<br />
con l’acqua per la nidificazione:<br />
raramente nidifica nei canneti<br />
asciutti o negli arbusteti. Il dorso è<br />
marrone, senza striature, con un<br />
piccolo sopracciglio bianco, il groppone<br />
è nocciola. Canta soprattutto<br />
all’alba e al tramonto.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Si incontra principalmente nel tratto<br />
cittadino del fiume, dove permangono<br />
canneti di modeste dimensioni.<br />
È una migratrice regolare, in quanto<br />
è stata osservata più volte nei vari<br />
anni di indagine, ed è nidificante. Si<br />
141<br />
osserva da aprile fino a settembre;<br />
un’osservazione eccezionale è stata<br />
effettuata a gennaio del 2007, fuori<br />
dal periodo di presenza alle nostre<br />
latitudini.<br />
Conservazione<br />
La popolazione europea è in incremento<br />
e il suo status è definito sicuro.<br />
Nella provincia di Ancona risulta<br />
essere presente con un trend positivo,<br />
lo stesso andamento è stato riscontrato<br />
anche a livello locale .<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
CANAPINO COM<strong>UN</strong>E<br />
Hippolais polyglotta (Vieillot, 1817)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
mediterraneo-atlantica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-13 cm. Specie tipica di ambienti<br />
ricchi di cespugli, di aree agricole,<br />
di zone umide, di coltivi e di<br />
incolti. Frequenta ambiti fluviali,<br />
laghi e stagni. Nidifica nel sottobosco<br />
e negli arbusteti. Le parti inferiori<br />
sono gialle, il dorso è color<br />
verde-oliva, le ali sono corte e le<br />
zampe brune. Il canto è vario e piacevole<br />
ed emesso da posatoi elevati.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La distribuzione è concentrata nelle<br />
zone con meno disturbo antropico,<br />
in presenza di arbusteti e fitta vegetazione<br />
ripariale. Non di rado è stato<br />
osservato all’interno dei campi<br />
coltivati. I primi individui sono stati<br />
avvistati a maggio e permangono<br />
142<br />
fino a settembre inoltrato. Nell’area<br />
di studio è definito come migratore<br />
regolare e nidificante.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie ha uno<br />
status di conservazione provvisoriamente<br />
sicuro. In Italia i recenti rilevamenti<br />
non hanno evidenziato un<br />
trend certo della popolazione. A<br />
livello locale la specie sembra essere<br />
in aumento, considerando che fino<br />
al 1999 non era segnalata.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
STERPAZZOLINA<br />
Sylvia cantillans (Pallas, 1764)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olomediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-13 cm. Predilige territori ricoperti<br />
da macchia mediterranea e<br />
vegetazione erbacea ed arbustiva, in<br />
presenza di alberature sparse. Occupa<br />
anche estensioni agricole, interrotte<br />
da vegetazione naturale, praterie<br />
naturali, aree di pascolo. Di colore<br />
grigio-azzurro sul dorso, con ali<br />
di colore più scuro; mento, gola,<br />
petto e fianchi sono invece color<br />
ruggine. Canta dalla cima degli arbusti<br />
o durante brevi voli canori.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata esclusivamente<br />
nel mese di aprile 2008, in periodo<br />
migratorio. Non sono avvenuti ulteriori<br />
avvistamenti e questo ha indotto ad<br />
indicarla come migratrice irregolare.<br />
143<br />
Conservazione<br />
La specie, a livello europeo, è considerata<br />
in stato di tutela favorevole.<br />
A livello nazionale e locale non è<br />
stata assegnata alla specie una tendenza<br />
definitiva.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
OCCHIOCOTTO<br />
Sylvia melanocephala (Gmelin, 1789)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione mediterraneo-macronesica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-14 cm. Caratteristico della<br />
macchia mediterranea, si osserva<br />
anche in arbusteti, boscaglie, querceti,<br />
siepi e incolti. Frequenta anche<br />
ambienti ripariali e aree antropizzate<br />
come giardini e parchi. Nidifica tra<br />
gli arbusti e i cespugli, prediligendo<br />
le specie spinose. Le parti superiori<br />
sono scure con i fianchi grigio sporco.<br />
Le parti inferiori sono opache,<br />
in contrasto con la gola bianca. Nel<br />
maschio la testa ha un cappuccio<br />
nero-ebano, con anello orbitale rosso<br />
ben visibile.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata rilevata nella maggioranza<br />
dei punti di monitoraggio,<br />
ad eccezione di quelli prossimi<br />
144<br />
all’area portuale. Gli habitat in cui si<br />
osserva l’Occhiocotto sono: gli arbusteti,<br />
i campi coltivati e gli incolti,<br />
la vegetazione ripariale e le aree antropizzate.<br />
È presente durante tutto<br />
l’anno ed è nidificante, ma molti<br />
individui sono anche migratori e<br />
svernanti.<br />
Conservazione<br />
La popolazione appare stabile e lo<br />
status europeo è considerato provvisoriamente<br />
sicuro. I monitoraggi<br />
condotti a livello nazionale fino al<br />
2005 hanno definito uno status in<br />
diminuzione moderata. A livello<br />
locale la specie sembra essere ben<br />
presente e ben distribuita nell’area di<br />
studio.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Stanziale
STERPAZZOLA<br />
Sylvia communis (Latham, 1787)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-15 cm. Frequenta terreni aperti<br />
con arbusti e alberature sparse,<br />
oppure superfici coltivate frammentate<br />
da siepi e boschetti. Occupa<br />
anche i filari di siepi lungo le strade<br />
e gli ambienti fluviali. Ha la gola<br />
bianca, il petto con sfumature beige<br />
e la testa marrone-grigiastra. La coda,<br />
di colore marrone con timoniere<br />
esterne chiare, è piuttosto lunga.<br />
Molto attiva e sempre in movimento<br />
nel folto degli alberi; il canto è<br />
emesso dalla cima degli arbusti o da<br />
fili sospesi o durante dei brevi voli<br />
canori.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Lungo il fiume la specie è presente<br />
durante il periodo migratorio ed è<br />
145<br />
stata osservata a maggio e a fine<br />
agosto. È stata rilevata nelle aree<br />
coltive nei dintorni del fiume, con<br />
presenza di zone incolte e di una<br />
piccola peschiera.<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata non a rischio<br />
a livello europeo. In Italia è<br />
ben distribuita, mentre a livello locale<br />
non si è riuscito a delinearne<br />
l’andamento.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
BECCAFICO<br />
Sylvia borin (Boddaert, 1783)<br />
Corologia<br />
Specie politica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-14 cm. Gli ambienti utilizzati<br />
dalla specie sono diversi: boschi<br />
cedui, rimboschimenti a conifere<br />
con fitto sottobosco, boschetti e<br />
siepi vicino a torrenti, parchi, giardini<br />
e frutteti. Le parti superiori sono<br />
marroncine con sfumature verdi, le<br />
parti inferiori sono biancogrigiastre.<br />
Rimane sempre nascosto<br />
tra il fogliame, anche quando canta.<br />
Il canto è simile a quello della Capinera,<br />
ma è leggermente più lungo e<br />
articolato.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie frequenta con regolarità le<br />
nostre zone e si osserva principalmente<br />
durante i flussi migratori primaverili,<br />
soprattutto nelle aree più<br />
146<br />
interne, con alberi e sottobosco. Da<br />
segnalare un avvistamento in dicembre,<br />
fuori dal suo periodo di frequentazione<br />
delle nostre latitudini.<br />
Conservazione<br />
La specie ha uno status europeo<br />
considerato provvisoriamente sicuro.<br />
A livello nazionale ha trend stabile,<br />
mentre a livello locale i dati in<br />
nostro possesso non ci permettono<br />
di delinearne lo status.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
CAPINERA<br />
Sylvia atricapilla (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-15 cm. Frequenta numerose<br />
tipologie di habitat, ad eccezione di<br />
quello rupicolo. Si può incontrare in<br />
ambienti boschivi, agricoli, tra i filari<br />
di alberi e arbusti lungo le strade,<br />
nelle colture arboree, in ambienti<br />
umidi, in prati, pascoli ma anche<br />
incolti e zone urbanizzate come<br />
parchi e giardini. Il corpo è di colore<br />
grigio: la variabilità è data dalla colorazione<br />
della testa che nel maschio è<br />
nera, e nella femmina marrone. Canta<br />
da posizioni nascoste.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area di studio è presente in tutti<br />
i punti di monitoraggio, andando ad<br />
occupare ogni tipologia ambientale:<br />
agricolo, coltivo, incolto, urbanizza-<br />
147<br />
to e ripariale. Canta durante tutto<br />
l’anno, ma è di difficile osservazione<br />
in quanto rimane nascosta. Essendo<br />
presente durante tutto l’anno, è stata<br />
definita stanziale e nidificante: il<br />
periodo di nidificazione va da marzo<br />
a luglio.<br />
Conservazione<br />
Specie a status sicuro in tutta Europa.<br />
La popolazione italiana si può<br />
considerare a status favorevole, status<br />
riscontrato anche a livello locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Sedentaria
LUÌ VERDE<br />
Phylloscopus sibilitrax (Bechstein, 1793)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
paleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 11-12 cm. Frequenta boschi ad<br />
alto fusto come faggete, quercete e<br />
castagneti. Ha petto e gola gialli, ben<br />
distinti dall’addome bianco. Il dorso<br />
è verde-giallastro con il sopracciglio<br />
bianco. Il canto è una serie di zip in<br />
accelerazione; effettua brevi e veloci<br />
voli canori orizzontali tra le chiome<br />
degli alberi, con discese verso il basso.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nel tratto in esame è stato monitorato<br />
in poche zone ricche di vegetazione<br />
ripariale. Si può osservare<br />
mentre vola freneticamente da un<br />
ramo ad un altro alla ricerca di cibo.<br />
Il periodo in cui frequenta il fiume<br />
Misa è marzo-aprile, durante la mi-<br />
148<br />
grazione primaverile e agosto.<br />
Conservazione<br />
La specie è a status di conservazione<br />
considerato in declino e sfavorevole.<br />
A livello locale non ci sono dati sufficienti<br />
per delinearne il trend.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC2<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
LUÌ PICCOLO<br />
Phylloscopus collybita (Vieillot, 1817)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 10-12 cm. Specie legata alle formazioni<br />
forestali, privilegia le zone<br />
di margine ed evita la vegetazione<br />
troppo fitta. Frequenta anche gli<br />
ambienti fluviali, gli incolti arbustivi<br />
e gli ambienti agricoli. Il dorso è<br />
grigio-bruno, con il sopracciglio<br />
poco distinto e le zampe scure. Il<br />
canto è ripetuto e facilmente riconoscibile.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Ad eccezione dell’area del porto, la<br />
specie è stata rilevata lungo tutto il<br />
tratto in esame. Si adatta alla presenza<br />
antropica ed è molto confidente.<br />
È stato osservato in alimentazione<br />
sui pini lungo il tratto cittadino del<br />
fiume, sulla vegetazione ripariale,<br />
149<br />
sulle canne, negli incolti e nei coltivi.<br />
È presente tutto l’anno ed è nidificante;<br />
molti individui sono svernanti.<br />
Conservazione<br />
Specie a status di conservazione<br />
considerato sicuro in Europa. In<br />
Italia le osservazioni effettuate hanno<br />
rilevato una tendenza ad un moderato<br />
declino. A livello locale la<br />
specie sembra essere stabile.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Stanziale
REGOLO<br />
Regulus regulus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 8-9 cm. È il più piccolo uccello<br />
europeo. Si osserva nei boschi di<br />
conifere, di abete e in boschi misti,<br />
ma anche in giardini, foreste di latifoglie<br />
e alberi isolati. Solitamente si<br />
muove freneticamente sui rami degli<br />
alberi, sfarfallando da uno all’altro.<br />
Il piumaggio è verde, con una larga<br />
striscia apicale gialla che attraversa il<br />
vertice, affiancata da due strisce nere.<br />
Nel periodo invernale si unisce<br />
alle cince e scende di quota.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area si osserva esclusivamente<br />
nel periodo invernale e non continuativamente<br />
negli anni. Frequenta<br />
le aree più interne del fiume con<br />
maggior presenza di vegetazione<br />
150<br />
ripariale. È stato osservato anche in<br />
città, mentre volava sui pini a ridosso<br />
degli argini in cemento.<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata non a rischio<br />
a livello Europeo. A livello<br />
locale i dati sono insufficienti per<br />
determinarne il grado di stabilità.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M irr, W irr<br />
Foto di:Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
FIORRANCINO<br />
Regulus ignicapilla (Temminck, 1820)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione europea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 9-10 cm. Le tipologie ambientali<br />
utilizzate dalla specie sono boschi<br />
misti, rimboschimenti a conifere e<br />
lecci. L’habitat di riproduzione è<br />
costituito da boschi montani ed alto<br />
-collinari di caducifoglie, ma si adatta<br />
anche a boschi di conifere. Simile<br />
al Regolo se non per la marcata striscia<br />
bianca sopra l’occhio e per la<br />
striscia nera che lo attraversa, il dorso<br />
è di colore verde. Il richiamo è<br />
simile a quello del Regolo ma le ultime<br />
note salgono di tono.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Non sono state numerose le osservazioni<br />
della specie avvenute lungo<br />
il tratto di fiume monitorato. La più<br />
importante è quella effettuata in<br />
151<br />
pieno periodo di nidificazione, che<br />
ha indotto ad indicare un possibile<br />
status di nidificazione da accertare.<br />
È stato osservato sulla vegetazione<br />
ripariale di alcune aree interne del<br />
fiume, anche in piccoli gruppi di 2-3<br />
individui.<br />
Conservazione<br />
Lo status di conservazione a livello<br />
Europeo è considerato provvisoriamente<br />
sicuro. In Italia e a livello<br />
locale le indagini condotte non hanno<br />
rilevato un andamento ben determinato.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M irr, B?<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
?<br />
Nidificante<br />
Migratrice
PIGLIAMOSCHE<br />
Muscicapa striata (Pallas, 1764)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-15 cm. Occupa superfici boscate<br />
con radure, aree aperte purché<br />
con presenza di fasce arboree e arbustive,<br />
ma frequenta anche parchi<br />
e giardini. Piumaggio grigio appena<br />
sfumato di marrone, con strie sul<br />
petto e sulla fronte. Si osserva posato<br />
sui rami sporgenti e penzolanti,<br />
dai quali si lancia per catturare insetti<br />
in volo. In questi casi rimane fermo<br />
in aria e frulla le ali.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Ad eccezione delle aree urbanizzate,<br />
si rinviene nella maggior parte degli<br />
ambienti interni del fiume: frequenta<br />
le aree ricche di vegetazione arborea<br />
e arbustiva, ma anche i coltivi.<br />
Nell’area di studio si osserva princi-<br />
152<br />
palmente nel periodo che va maggio<br />
a ottobre, ma sono state effettuate<br />
delle osservazioni eccezionali a dicembre<br />
e gennaio.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
in sfavorevole stato di conservazione,<br />
in quanto soggetta a<br />
moderato ma continuo decremento.<br />
Nelle Marche ha risentito<br />
dell’eliminazione di aree alberate,<br />
ma a livello locale la specie non<br />
sembra aver subito un decremento.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
B<strong>ALI</strong>A NERA<br />
Ficedula hypoleuca (Pallas, 1764)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-13 cm. Frequenta boschi d'alto<br />
fusto, sia di conifere, sia di faggio<br />
o misti, boschi cedui, zone prossime<br />
a torrenti, parchi e giardini, campagne<br />
con casolari e villaggi sparsi.<br />
Nidifica nelle cavità degli alberi. Il<br />
maschio è bianco e nero, talvolta<br />
marrone, con una macchia bianca<br />
sulla fronte, assente nella femmina.<br />
La femmina ha un piumaggio più<br />
chiaro, con dorso marroncino e<br />
ventre bianco. Come il Pigliamosche<br />
cattura gli insetti in volo, ma con<br />
più difficoltà. Quando è posata apre<br />
le ali e agita la coda.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Lungo il fiume Misa è stata osservata<br />
regolarmente nei periodi di mi-<br />
153<br />
grazione primaverile. Principalmente<br />
si osserva ad aprile e a maggio<br />
mentre caccia insetti posata sui rami<br />
degli alberi.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
a status sicuro. In Italia A<br />
livello locale le osservazioni effettuate<br />
non permettono di determinarne<br />
il trend.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Convenzione di Bonn Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
CO<strong>DI</strong>BUGNOLO<br />
Aegithalos caudatus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico<br />
e corologia euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-15 cm (inclusa la coda di 7-9<br />
cm). Colonizza i boschi e le campagne<br />
alberate e non di rado frequenta<br />
i frutteti. Gradisce i boschi fitti, gli<br />
ambienti a vegetazione ripariale e<br />
palustre, si trova anche in giardini,<br />
in parchi e nei centri abitati. Nidifica<br />
in ambiente boschivo e nella fascia<br />
arbustiva ai limiti dei boschi. Si riconosce<br />
per la lunga coda nera, la testa<br />
bianca e la larga striscia nera sopra<br />
l’occhio; il dorso è marrone chiaro e<br />
il ventre è bianco. Si riunisce in piccoli<br />
gruppi e può coprire una distanza<br />
di 7 Km al giorno .<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È presente pressoché lungo tutto il<br />
tratto del fiume Misa. È possibile<br />
154<br />
osservare piccoli gruppi formati da<br />
un massimo di 15 individui intenti<br />
ad alimentarsi e a spostarsi da un<br />
albero all’altro emettendo dei sottili<br />
fischi. Gli avvistamenti sono possibili<br />
non solo sugli alberi, ma anche<br />
in ambito coltivo, urbano, in aree di<br />
canneto e nelle aree incolte. È sedentario<br />
e il periodo di nidificazione<br />
va da aprile a luglio.<br />
Conservazione<br />
In Europa la specie manifesta uno<br />
stato favorevole di tutela ed è considerata<br />
sicura. A livello nazionale<br />
present aun trend non certo mentre<br />
a livello locale le condizioni di questa<br />
specie sembrano essere buone e<br />
con probabile trend positivo.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Stanziale
CINCIA MORA<br />
Parus ater (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 10-11 cm. È una specie strettamente<br />
legata ai boschi di conifere e<br />
meno ai boschi misti di latifoglie; è<br />
comunque abbastanza comune in parchi,<br />
giardini e boschi decidui. Ha la<br />
testa e il collo neri; le guance e la nuca<br />
sono bianche, il ventre ha un colore<br />
più chiaro e la coda è piuttosto corta.<br />
In inverno si unisce alle altre cince.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Lungo il fiume Misa è stata osservata<br />
solamente nel mese di febbraio e aprile<br />
2007. È stata osservata in alimentazione<br />
sulla vegetazione ripariale, in un<br />
area ricca di Populus sp. e Quercus sp.<br />
Queste poche segnalazioni fanno indicare<br />
la specie come migratrice irregolare.<br />
155<br />
Conservazione<br />
Nell’areale europeo la specie ha un<br />
trend positivo, e viene indicata<br />
provvisoriamente sicura. A livello<br />
nazionale i risultati ottenuti dai rilevamenti<br />
per il MITO non hanno<br />
fornito un dato certo. A livello locale<br />
la specie era indicata come Accidentale<br />
da Fiacchini (1999) e quindi<br />
definibile oggi in aumento.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Francesca Morici<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
CINCIARELLA<br />
Parus caeruleus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione europea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 10-12 cm. L’habitat preferenziale<br />
è rappresentato da formazioni boschive.<br />
Frequenta aree agricole, arbusteti<br />
e strade con siepi e alberature;<br />
inoltre si rinviene nelle zone umide<br />
e negli ambiti fluviali. Il ventre<br />
è giallo, con collarino nero, le guance<br />
e la fronte sono bianche con una<br />
stria oculare nera. Il vertice è azzurro<br />
come parte delle ali e della coda.<br />
Si sposta tra rami e tronchi in modo<br />
frenetico, tipico delle cince, raramente<br />
si vede a terra. Il canto è costituito<br />
da 2 note sottili seguite da un<br />
trillo cristallino.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Ad eccezione del porto, si osserva<br />
in tutte le aree del fiume. Frequenta<br />
156<br />
la vegetazione ripariale, le aree coltivate,<br />
gli incolti e le aree urbane. Raramente<br />
si osserva un individuo<br />
singolo. La specie è indicata come<br />
sedentaria e il periodo di nidificazione<br />
va da aprile e luglio.<br />
Conservazione<br />
A livello comunitario la specie è<br />
indicata come sicura, mostrandosi<br />
stabile. In Italia la specie manifesta<br />
un andamento non certo; mentre a<br />
livello locale, dai dati in possesso, le<br />
condizioni della specie sembrano<br />
non destare preoccupazioni.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Stanziale
CINCIALLEGRA<br />
Parus major (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie a distribuzione palearticoorientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-15 cm. Frequenta ambienti<br />
molto diversificati utilizzando principalmente<br />
quelli con una buona<br />
copertura arbustiva. Si trova in aree<br />
agricole, coltivi, vigneti, oliveti e<br />
sulla vegetazione presente ai margini<br />
delle strade. Ha il vertice e il collarino<br />
nero lucido, le guance sono bianche,<br />
il ventre è giallo solcato da una<br />
linea nera, il dorso è marroneazzurro.<br />
I richiami sono molto vari<br />
e assai più potenti rispetto a quelli<br />
delle altre cince.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Abita ogni genere di ambiente lungo<br />
il fiume e non disdegna le aree fortemente<br />
antropizzate. È stata osservata<br />
la maggior parte delle volte<br />
157<br />
mentre si alimentava freneticamente<br />
sui rami degli alberi o in alcuni casi<br />
nelle mangiatoie. La specie è indicata<br />
come sedentaria e il periodo di<br />
nidificazione va da marzo a luglio.<br />
Conservazione<br />
Specie è definita a status di conservazione<br />
sicuro con andamento stabile<br />
a livello europeo. Lo stesso andamento<br />
viene riscontrato a livello<br />
nazionale e locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Stanziale
PICCHIO MURATORE<br />
Sitta europaea (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-14 cm. Frequenta boschi decidui<br />
maturi, siepi alberate, vegetazione<br />
di ripa, frutteti e zone agricole<br />
con presenza di alberi. Nidifica nelle<br />
cavità degli alberi o delle vecchie<br />
case: se l’entrata è troppo grande la<br />
restringe apportando fango e altro<br />
materiale. Ha il becco appuntito e la<br />
coda corta, il dorso è grigio-azzurro<br />
con una lunga striscia nera<br />
sull’occhio, mentre il ventre ha colorazione<br />
bruno-rossiccio chiaro. Si<br />
arrampica sui tronchi e sui rami rimanendo<br />
anche a testa in giù.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Essendo strettamente legata alla<br />
presenza di alberi, non si incontra<br />
nelle aree cittadine del fiume e in<br />
158<br />
quelle con presenza di solo canneto.<br />
Raramente è stata anche osservata<br />
in ambito coltivo. È indicata come<br />
stanziale e l’inizio del periodo di<br />
nidificazione è piuttosto precoce,<br />
infatti nidifica a partire da febbraio.<br />
Conservazione<br />
Lo status di conservazione europeo<br />
è definito sicuro. A livello nazionale<br />
la specie risulta avere un andamento<br />
non certo.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Stanziale
RAMPICHINO COM<strong>UN</strong>E<br />
Certhia brachydactyla (Brehm, 1820)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione europea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-13 cm. La specie è strettamente<br />
connessa alla vegetazione arborea<br />
e occupa frutteti, giardini urbani e<br />
viali alberati. Il ventre è bianco, il<br />
dorso e il vertice sono marroncini, il<br />
sopracciglio è chiaro, il becco è sottile<br />
e ricurvo. Si muove a zig-zag sui<br />
tronchi degli alberi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Strettamente legato alla presenza di<br />
alberi o siepi, non si incontra nella<br />
porzione cittadina del fiume. Frequenta<br />
principalmente la vegetazione<br />
ripariale, in cui si può osservare in<br />
perlustrazione sui tronchi con il suo<br />
classico movimento a zig-zag. È indicata<br />
come stanziale e il periodo di<br />
nidificazione va da marzo a luglio.<br />
159<br />
Conservazione<br />
La popolazione europea non risulta<br />
minacciata, infatti i dati confermano<br />
un moderato incremento. A livello<br />
regionale è stata osservato un incremento<br />
della specie, trend riscontrato<br />
anche a livello locale, tenendo in<br />
considerazione che nel 1999 la specie<br />
era considerata come accidentale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Stanziale
PENDOLINO<br />
Remiz pendulinus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 10-11 cm. Il Pendolino è strettamente<br />
legato agli ambienti umidi di<br />
acqua dolce: laghi, stagni e fiumi<br />
purché correlati di vegetazione arborea<br />
e arbustiva, dove costruisce il<br />
suo particolare nido sospeso alle<br />
estremità dei rami. Ha la testa bianca<br />
con una mascherina nera intorno<br />
all’occhio, il dorso è bruno-castano.<br />
Il canto è tranquillo e viene emesso<br />
per brevi periodi, il richiamo è formato<br />
da una nota sottile e debole.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Lungo il tratto in esame la specie si<br />
osserva tra i fitti canneti, inclusi<br />
quelli in città, ma anche in alimentazione<br />
sugli alberi. I nidi sono stati<br />
osservati sui rami dei Salix sp. È<br />
160<br />
considerata una specie stanziale e<br />
nidificante (maggio-luglio), mentre<br />
una porzione della popolazione presente<br />
giunge per lo svernamento.<br />
Conservazione<br />
La specie a livello internazionale è<br />
ritenuta non minacciata. In Italia<br />
risulta essere in aumento e anche a<br />
livello locale la specie sembra in<br />
espansione, considerando che fino<br />
al 1999 era indicata come accidentale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Foto di:Giulietto Giulivi<br />
Stanziale
RIGOGOLO<br />
Oriolus oriolus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 22-25 cm. Frequenta boschetti<br />
maturi non troppo densi e intervallati<br />
da aree aperte, occupa anche la<br />
vegetazione dei giardini, dei tracciati<br />
stradali, dei bacini fluviali e dei frutteti.<br />
Il maschio ha il dorso e il ventre<br />
giallo acceso mentre le ali sono<br />
nere, come la coda. La femmina ha<br />
colori più sbiaditi. Tende a rimanere<br />
nascosto tra la vegetazione da dove<br />
emette un canto modulato e molto<br />
melodioso. Il volo è battuto con una<br />
pausa ad ali chiuse.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Frequenta le aree più interne del<br />
fiume, provviste di una discreta copertura<br />
arborea ed arbustiva. Di<br />
rado è stato osservato in zone colti-<br />
161<br />
ve. Difficile da vedere, se non durante<br />
le dispute per il territorio. È<br />
migratore regolare è arriva nelle nostre<br />
zone verso la fine di aprile, per<br />
poi ripartire a settembre.<br />
Conservazione<br />
La specie ha uno status di tutela<br />
favorevole a livello comunitario ed è<br />
indicata come sicura. A livello nazionale<br />
è ritenuta soggetta ad aumento<br />
moderato, trend riscontrato<br />
anche a livello locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
AVERLA PICCOLA<br />
Lanius collurio (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 16-18 cm. Frequenta gli ambienti<br />
agricoli, i margini dei boschi, le zone<br />
cespugliose e le aree sassose con<br />
alberi e cespugli. Il maschio ha il<br />
dorso nocciola, il vertice e la nuca<br />
sono grigio cenere, la coda è bianca<br />
e nera, le parti inferiori rosate e intorno<br />
all’occhio presenta una mascherina<br />
nera. Il becco scuro ha un<br />
uncino alla sommità. La femmina ha<br />
colori più opachi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Frequenta le zone coltive e incolte<br />
nei dintorni del fiume: ad eccezione<br />
del tratto cittadino è presente in<br />
tutta la restante area. Si osserva<br />
spesso posata sui fili della luce o sui<br />
rami, alla ricerca di insetti di cui si<br />
162<br />
ciba. È migratrice e giunge alle nostre<br />
latitudini ad aprile, per poi ripartire<br />
ad agosto. La nidificazione è<br />
stata accertata dall’osservazione di<br />
giovani in luglio e agosto.<br />
Conservazione<br />
La specie è considerata in moderato<br />
declino in Europa e il suo status è<br />
definito in leggero calo. Anche in<br />
Italia la specie è in leggero declino,<br />
trend non riscontrato però a livello<br />
locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M reg, B<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice
AVERLA CENERINA<br />
Lanius minor (Gmelin, 1788)<br />
Corologia<br />
Specie a distribuzione euroturanica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 19-21 cm. Frequenta ambienti<br />
steppici; predilige aree pianeggianti e<br />
collinari, prati, incolti, zone umide e<br />
ambienti aperti misti a formazioni<br />
arbustive e arboree. Ha il ventre<br />
color bianco-crema in contrasto con<br />
il dorso grigio e le ali nere e ha una<br />
mascherina nera intorno all’occhio.<br />
Il canto è una serie di note aspre e<br />
lente.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata solamente<br />
una volta a luglio 2006 in un ansa<br />
del fiume, adiacente a campi coltivati<br />
e ampie distese erbose.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie sta subendo<br />
un continuo e moderato de-<br />
163<br />
cremento, che ha portato a definire<br />
lo status come in declino. A livello<br />
nazionale sembra seguire lo stesso<br />
trend.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />
• SPEC 2<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Roberto Ceccucci<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Accidentale
GHIANDAIA<br />
Garrulus glandarius (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 32-35 cm; WS: 54-58 cm. La<br />
ghiandaia vive in boschi, prevalentemente<br />
cedui e misti, ma anche in<br />
sempreverdi; inoltre si può trovare<br />
in giardini e parchi. Ha il piumaggio<br />
bruno-rosato con la coda nera, le ali<br />
sono nere con una macchia bianca e<br />
una azzurra; ha una piccola cresta<br />
bianca e nera sul capo. Da vicino si<br />
nota il bianco sulle ali e sul groppone.<br />
Molto diffidente, in volo si notano<br />
le ali larghe e arrotondate, con<br />
battute irregolari.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Non sono stati numerosi gli avvistamenti<br />
della specie nell’area di studio.<br />
È stata osservata esclusivamente<br />
nelle aree più interne del fiume,<br />
164<br />
mentre si spostava da un albero<br />
all’altro alla ricerca di cibo. La presenza<br />
distribuita in diversi periodi<br />
dell’anno ne delinea un andamento<br />
irregolare.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
stabile e a status di conservazione<br />
sicuro. A livello nazionale la<br />
specie è in leggero aumento, mentre<br />
a livello locale i dati raccolti non<br />
aiutano a definirne un trend preciso.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
GAZZA<br />
Pica pica (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 40-51 cm (inclusa la coda 20-30<br />
cm). La specie riesce ad adattarsi a<br />
molteplici varietà ambientali: frequenta<br />
habitat agricoli con presenza<br />
di siepi e alberature, piccoli centri<br />
abitati, zone di periferia, habitat ripariali,<br />
giardini e parchi. I nidi formati<br />
da ramoscelli e a forma di cupola<br />
sono costruiti nella chioma<br />
degli alberi. Inconfondibile per il<br />
disegno bianco e nero del piumaggio<br />
e per la lunga coda con sfumature<br />
metalliche. Molto vigile e intelligente,<br />
è attratta dagli oggetti luccicanti.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È stata osservata in quasi tutte le<br />
tipologie ambientali annesse al fiu-<br />
165<br />
me: coltivi, incolti, aree urbane e<br />
vegetazione ripariale. È presente<br />
tutto l’anno e il periodo di nidificazione<br />
va da marzo a maggio.<br />
Conservazione<br />
La specie in Europa è considerata in<br />
buono stato di conservazione, anche<br />
se ultimamente ha subito un moderato<br />
declino. A livello locale la specie<br />
è costante e non si sono osservate<br />
variazioni particolari.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Stanziale
TACCOLA<br />
Corvus monedula (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 30-34 cm; WS: 64-73 cm. La specie<br />
è originaria di ambienti rupestri,<br />
ma grazie alla sua adattabilità, ha<br />
imparato a colonizzare molteplici<br />
tipologie ambientali prediligendo le<br />
aree antropizzate: vecchi edifici,<br />
torri, chiese, palazzi e ponti. Il piumaggio<br />
è grigio nerastro, con vertice<br />
più scuro. È un animale sociale e si<br />
incontra sempre in coppia o piccoli<br />
gruppi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È una specie strettamente legata alla<br />
presenza di costruzioni antropiche e<br />
si incontra principalmente nella prima<br />
parte del fiume, nel tratto cittadino.<br />
Si osservano sempre da 2 fino<br />
a 30 individui. È presente tutto<br />
166<br />
l’anno e nidifica da aprile a luglio.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
sicura, con un moderato incremento.<br />
A livello locale, seppur<br />
ristretta all’ambito cittadino, sembra<br />
essere costante senza variazioni moderate.<br />
Categorie di tutela<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Stanziale
CORNACCHIA GRIGIA<br />
Corvus corone cornix (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 44-51 cm; WS: 84-100 cm. Come<br />
tutti i corvidi è una specie facilmente<br />
adattabile alle varie tipologie ambientali<br />
che incontra. Frequenta<br />
siepi, boschetti, aree umide, coste,<br />
parchi, giardini e aree fortemente<br />
antropizzate. Il capo, il collarino, le<br />
ali e la coda sono neri mentre il dorso<br />
e il ventre sono grigi.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie frequenta tutta la fascia<br />
del fiume soggetta allo studio: dalla<br />
città alle zone più naturali interne. Si<br />
osserva un po' ovunque, in ambiti<br />
coltivi o incolti, in città, lungo il<br />
fiume, nei parchi e nei giardini. È<br />
molto coraggiosa e non di rado si<br />
osserva in mobbing su Poiane o<br />
167<br />
Gheppi. È presente tutto l’anno e la<br />
nidificazione va da marzo a giugno.<br />
Conservazione<br />
Secondo BirdLife International del<br />
2004, la specie è considerata a status<br />
sicuro, mostrando una certa stabilità.<br />
I monitoraggio per il progetto<br />
MITO hanno evidenziato una condizione<br />
di stabilità a livello nazionale<br />
, condizione riscontrata anche a<br />
livello locale.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Stanziale
STORNO<br />
Sturnus vulgaris (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 19-22 cm. Molto comune presso<br />
le aree coltivate e la abitazioni dove<br />
nidifica sotto le tegole. Si incontra<br />
nei parchi e nei giardini insieme ai<br />
passeri (Passer sp.). Ha la coda corta,<br />
il piumaggio macchiettato e il becco<br />
lungo e appuntito. Si nutre di insetti<br />
che cerca nel terreno. In volo forma<br />
grandi stormi soprattutto in inverno.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È presente in tutta l’area di studio<br />
ad esclusione dell’area portuale. Si<br />
osserva principalmente vicino alle<br />
case dove costruisce il nido, nei<br />
campi coltivati, negli incolti, sui<br />
frutteti, nei giardini, nei parchi e<br />
sulla vegetazione fluviale. Il più delle<br />
168<br />
volte si vede a terra alla ricerca di<br />
insetti. È presente tutto l’anno e il<br />
periodo di nidificazione va da marzo<br />
a luglio.<br />
Conservazione<br />
La specie a livello europeo è considerata<br />
a status in declino. In Italia i<br />
rilevamenti effettuati mostrano una<br />
moderata diminuzione, non riscontrabile<br />
a livello locale in cui sembra<br />
essere costante.<br />
Categorie di tutela<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
SB, M reg<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Stanziale
PASSERA D’IT<strong>ALI</strong>A<br />
Passer domesticus italiae (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica endemica italica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 14-16 cm. Frequenta campagne<br />
alberate, coltivi, incolti, centri urbani,<br />
giardini e parchi. ma comunque<br />
la presenza è legata alla disponibilità<br />
di cibo, soprattutto in relazione alla<br />
presenza umana. Il maschio ha il<br />
vertice marrone, il bavaglino nero e<br />
le guance bianche, ha una stria nera<br />
intorno all’occhio. Il dorso è marroncino<br />
e il ventre è chiaro con strie<br />
grigie. Si riunisce in grandi stormi<br />
chiassosi soprattutto durante la notte.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È presente in tutta l’area di studio: si<br />
osserva in città, vicino alle case, nei<br />
giardini, nei campi coltivati o incolti<br />
nei dintorni del fiume, sulla vegetazione<br />
ripariale e in spiaggia. Solita-<br />
169<br />
mente si riunisce in gruppi formati<br />
da 3 fino a 50 individui. È presente<br />
tutto l’anno e il periodo di nidificazione<br />
va da marzo a luglio.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è in attesa<br />
di definizione di uno status sistematico.<br />
A livello nazionale è stato<br />
evidenziato un trend in moderata<br />
diminuzione .<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
SB<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Stanziale
PASSERA SARDA<br />
Passer hispaniolensis (Temminck, 1820)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 14-16 cm. Nidifica in colonie<br />
formate da molti nidi in zone aperte,<br />
spesso su alberi frangivento e<br />
senza connessione diretta con gli<br />
insediamenti umani. Il maschio è<br />
facilmente distinguibile per il bavaglino<br />
largo, striature nere molte estese<br />
sui fianchi e sul dorso; le guance<br />
sono bianche e il vertice bruno. Il<br />
canto è potente e profondo.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Lungo il fiume è stata osservata nel<br />
mese di maggio e luglio 2007, in<br />
periodi di migrazione.<br />
L’osservazione limitata ha portato<br />
ad indicare la specie come migratrice<br />
irregolare. Sono stati rilevati sempre<br />
2 individui sulla vegetazione<br />
170<br />
ripariale e sempre nella stessa zona,<br />
ma non è stato osservato nessun<br />
comportamento riproduttivo nè<br />
tantomeno sono stati osservati i<br />
caratteristici nidi.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
a status sicuro con tendenza<br />
alla stabilità. In Italia i rilevamenti<br />
per il Progetto MITO hanno registrato<br />
un moderato decremento. A<br />
livello locale le poche segnalazioni<br />
effettuate nei due anni di studio non<br />
aiutano a definirne lo status.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
PASSERA MATTUGIA<br />
Passer montanus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-14 cm. Legata ad ambienti<br />
antropizzati, si trova in zone aperte<br />
alberate e boscate, in coltivazioni<br />
cerealicole con presenza di siepi, in<br />
filari e incolti. Il vertice è brunocastano,<br />
presenta un piccolo bavaglino<br />
nero con una macchietta scura<br />
sulla guancia di colore bianco. Il<br />
richiamo è aspro e chiaro. Di solito<br />
si accompagna alla Passera d’italia.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie si osserva lungo tutta la<br />
fascia del fiume, andando ad occupare<br />
le zone antropizzate, i coltivi,<br />
gli incolti e la vegetazione ripariale.<br />
È indicata come sedentaria e nidificante,<br />
con il periodo di nidificazione<br />
che va da marzo ad agosto.<br />
171<br />
L’aumento di individui nel periodo<br />
migratorio primaverile e autunnale<br />
la definisce anche come migratrice<br />
regolare.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
in declino e minacciata. I rilevamenti<br />
effettuati in Italia non hanno<br />
attribuito un trend preciso alla<br />
popolazione .<br />
Categorie di tutela<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
SB, M reg<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Stanziale
FRINGUELLO<br />
Fringilla coelebs (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 14-16 cm. Frequenta ambienti<br />
boscati, preferibilmente aperti. Si<br />
trova in boschi, macchie, fasce ripariali,<br />
rimboschimenti e in aree urbane<br />
come giardini, parchi e viali alberati.<br />
Il maschio ha colori vivaci, il<br />
vertice grigio-chiaro, il groppone<br />
verde, il ventre rosato e le guance<br />
rossastre. Evidenti sono le bande<br />
chiare sulle ali. Emette un forte,<br />
breve ma potente canto che scende<br />
di tono e termina con un chiacchiericcio<br />
aspro.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È presente in tutta l’area di studio:<br />
nei terreni incolti, nei coltivi, nelle<br />
aree urbane, lungo i filari di alberi e<br />
sulla vegetazione ripariale. Parte<br />
172<br />
della popolazione è stanziale e nidificante.<br />
Il numero di individui aumenta<br />
sensibilmente in inverno,<br />
quando si raduna in piccoli stormi,<br />
segnale che alcuni individui giungono<br />
per lo svernamento.<br />
Conservazione<br />
Le popolazioni europee hanno mantenuto<br />
una certa stabilità e lo status<br />
di conservazione è considerato sicuro.<br />
In Italia è stato evidenziato un<br />
trend stabile, trend riscontrato anche<br />
a livello locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Stanziale
PEPPOLA<br />
Fringilla montifringilla (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 14-16 cm. Frequenta principalmente<br />
habitat boschivi di conifere,<br />
ma si incontra anche in siepi, parchi<br />
urbani e giardini. Si confonde facilmente<br />
con il Fringuello se non per il<br />
vertice scuro e il groppone bianco.<br />
Forma stormi più piccoli di quelli del<br />
Fringuello e si può mescolare a<br />
quest’ultimo nei periodi invernali. Il<br />
canto secco e ripetuto in modo monotono<br />
viene emesso da posatoi esposti.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È stata osservata nella stessa area<br />
solamente nei mesi di gennaio e dicembre<br />
2007, nei coltivi e nella vegetazione<br />
ripariale. Le poche segnalazioni<br />
ne definiscono una andamento<br />
173<br />
irregolare.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è stabile<br />
e definita a status sicuro. Come per<br />
altre specie le poche segnalazioni<br />
non permettono di definirne il trend<br />
a livello locale.<br />
Categorie di tutela<br />
/<br />
Fenologia<br />
M irr.<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
VERZELLINO<br />
Serinus serinus (Linnaeus, 1766)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
europea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 11-12 cm. Frequenta diverse tipologie<br />
ambientali, tra cui quelle a<br />
stretto contatto con gli insediamenti<br />
umani: occupa i terreni agricoli, gli<br />
ambienti urbani, i giardini, i parchi,<br />
gli orti, le siepi e i viali alberati. Il<br />
piumaggio è striato con le parti inferiori<br />
e il groppone gialli. Il canto<br />
viene emesso da posatoi in vista<br />
oppure durante il volo.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È una delle specie più diffuse<br />
nell’area e si incontra lungo tutta<br />
l’asta fluviale: nelle zone urbane, nei<br />
parchi, nei giardini, tra i canneti e tra<br />
la vegetazione ripariale. È sedentaria<br />
e il periodo di nidificazione va da<br />
marzo ad agosto. Durante il periodo<br />
174<br />
migratorio, soprattutto postriproduttivo,<br />
si possono osservare<br />
grandi stormi fino a 300 individui,<br />
mentre in inverno il numero di esemplari<br />
diminuisce notevolmente .<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
a status di conservazione sicuro.<br />
In Italia i rilevamenti effettuati<br />
hanno evidenziato un trend in moderata<br />
diminuzione, mentre a livello<br />
locale la specie sembra avere un<br />
trend stabile.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Stanziale
VERDONE<br />
Carduelis chloris (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica con distribuzione<br />
euroturanico-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 14-16 cm. Specie legata a zone<br />
alberate sia naturali che artificiali: si<br />
adatta ad una molteplicità di ambienti<br />
purché con presenza di alberi,<br />
siepi e arbusti, ma non disdegna le<br />
aree antropizzate occupando giardini<br />
e parchi. Il maschio presenta il<br />
ventre verde-giallastro e il dorso<br />
verde-oliva; la coda è forcuta e scura<br />
e il becco abbastanza possente. Canta<br />
in volo o posato in zone esposte.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Il Verdone rientra tra le specie che<br />
si adattano a molte tipologie ambientali<br />
e di conseguenza colonizza<br />
tutta l’area di studio. Si incontra<br />
nelle aree antropizzate, sugli alberi ai<br />
bordi delle strade, nei giardini, nei<br />
175<br />
parchi, nei coltivi e negli incolti e<br />
sulla vegetazione ripariale. È presente<br />
tutto l’anno e nidifica da aprile a<br />
luglio. Durante la migrazione autunnale<br />
forma grandi stormi anche di<br />
200 individui e sembra diminuire in<br />
numero nei periodi invernali.<br />
Conservazione<br />
La specie a livello europeo è considerata<br />
a status di conservazione sicuro<br />
mentre in Italia è stato evidenziato<br />
una diminuzione, trend non<br />
riscontrato a livello locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />
Stanziale
CARDELLINO<br />
Carduelis carduelis (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-13 cm. Predilige zone costituite<br />
da bassa copertura arborea e arbustiva,<br />
ma frequenta anche varie<br />
tipologie di ambienti a conferma<br />
della sua adattabilità. L’ambiente più<br />
frequentato risulta quello agricolo,<br />
insieme a zone urbanizzate come<br />
parchi e giardini. Gli adulti hanno la<br />
faccia rossa e il resto della testa<br />
bianco e nero, l’ala è nera con una<br />
banda gialla molto evidente anche<br />
durante il volo. È specializzato nel<br />
cibarsi di semi di Cardi, dal quale<br />
deriva il nome della specie.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata in tutta<br />
l’area di studio a testimonianza della<br />
sua adattabilità alle varie tipologie<br />
176<br />
ambientali. Frequenta infatti sia il<br />
tratto urbano che le aree più naturali<br />
interne, preferendo gli ambienti coltivi<br />
e incolti. La specie è stanziale e<br />
la nidificazione va da aprile a settembre.<br />
In inverno c’è un aumento<br />
degli individui che si radunano in<br />
stormi numerosi formati anche da<br />
60 unità.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie ha un<br />
andamento stabile ed è considerata<br />
come sicura; anche in Italia e a livello<br />
locale la specie non desta preoccupazione,<br />
essendo tra le più comuni<br />
e diffuse.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Stanziale
LUCHERINO<br />
Carduelis spinus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 14-16 cm. Predilige i boschi di<br />
conifere particolarmente quelli a<br />
Larice e ad Abete rosso ma gradisce<br />
molto anche i semi di Ontano e Betulla,<br />
oltre a quelli delle composite.<br />
Il piumaggio è verdastro e striato,<br />
con il lati della coda e le barre alari<br />
gialle. Il maschio ha il vertice nero.<br />
Si alimenta in silenzio stando appeso<br />
capovolto per poi involarsi in<br />
stormo per brevi giri circolari vociferi.<br />
Il canto è un veloce e cinguettante<br />
chiacchiericcio terminante con<br />
un flebile ronzio.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
La specie è stata osservata in piccoli<br />
gruppi fino a 5 individui<br />
nell’inverno del 2007 e nella prima-<br />
177<br />
vera 2008 nelle zone più interne del<br />
fiume con presenza di vegetazione<br />
ripariale e arbusteti. Successivamente<br />
non ci sono state più segnalazioni<br />
e per questo la specie è stata inserita<br />
come migratrice regolare e svernante<br />
irregolare.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
stabile con uno status di conservazione<br />
sicuro. A livello locale i<br />
pochi dati non ci permettono di<br />
definirne il trend.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg, W irr<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
FANELLO<br />
Carduelis cannabina (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurocentroasitica-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 12-14 cm. Frequenta ambienti<br />
collinari aperti con siepi, boschetti,<br />
coltivi e pascoli montani con cespugli<br />
sparsi. Ha la testa grigia con la<br />
macchia pettorale e la fronte di colore<br />
rosso, il dorso è color nocciola<br />
con il margine delle primarie e delle<br />
timoniere bianche. Il canto è molto<br />
variabile, piacevole e cinguettante ed<br />
è emesso da un posatoio esposto. A<br />
fine estate si riunisce in grandi stormi<br />
su campi di rape spesso insieme<br />
a Verdoni.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Le osservazioni sono avvenute in<br />
poche aree del fiume nelle zone con<br />
presenza di arbusti e canneti estesi.<br />
La specie è stata osservata nei perio-<br />
178<br />
di di migrazione primaverile e invernale,<br />
anche in consistenti stormi<br />
fino a 40 individui.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la popolazione è<br />
minacciata e considerata in declino a<br />
status sfavorevole. A livello nazionale<br />
la specie presenta un trend in<br />
moderato decremento. Le osservazioni<br />
effettuate a livello locale non<br />
aiutano a identificarne il trend.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 2<br />
Fenologia<br />
M reg<br />
Foto di: Stefano Fagiolo<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
ZIGOLO GIALLO<br />
Emberiza citrinella (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 15-17 cm. È legata ad ambienti<br />
aperti con alternanza di siepi, arbusti<br />
ed alberi isolati e ad ambienti ripariali<br />
e incolti. Il groppone è brunorossiccio<br />
con sfumature gialle. Ha la<br />
coda lunga, con il vertice e la gola<br />
giallo uniformi. Si riunisce in grandi<br />
stormi in campi di stoppie; ha dormitori<br />
in boscaglie di prugnolo.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Le osservazioni di Zigolo giallo non<br />
sono frequenti e sono avvenute nei<br />
periodi primaverili ed estivi. Le aree<br />
frequentate sono quelle più naturali<br />
ed interne del fiume, in prossimità<br />
di aree coltivate e incolti. La nidificazione<br />
non ne è stata accertata, ma<br />
la presenza in canto nei mesi di apri-<br />
179<br />
le e maggio non la escludono.<br />
Conservazione<br />
Lo status di conservazione a livello<br />
europeo è definito provvisoriamente<br />
sicuro. In Italia i rilevamenti effettuati<br />
per il Progetto MITO non<br />
hanno definito un trend preciso<br />
della popolazione .<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
M reg, B?<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
? ?<br />
Nidificante<br />
Migratrice
ZIGOLO NERO<br />
Emberiza cirlus (Linnaeus, 1766)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
mediterraneo-atlantica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 15-16 cm. Frequenta superfici<br />
agricole interrotte da vegetazione<br />
naturale, colture arboree, praterie,<br />
arbusteti e ambienti ripariali. Il ventre<br />
è giallo-limone con una banda<br />
pettorale verdastra, il collarino è<br />
nero, la testa verde, il vertice è scuro<br />
e presenta una stria nera nell’occhio.<br />
Il canto è emesso da posatoi esposti<br />
ed è caratterizzato da un rapido trillo<br />
un po’ aspro.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Non frequenta le zone antropizzate<br />
ma si osserva nelle aree più interne<br />
del fiume. Solitamente frequenta la<br />
vegetazione ripariale, i coltivi e gli<br />
incolti. È stanziale e il periodo di<br />
nidificazione va da aprile a agosto.<br />
180<br />
Non tollera temperature troppo<br />
rigide e in inverno si assiste ad un<br />
aumento del numero di individui,<br />
che giungono dalle aree montane.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie ha evidenziato<br />
un moderato incremento<br />
ed è definita a status sicuro. A livello<br />
italiano ha un andamento costante,<br />
trend riscontrato anche a livello<br />
locale.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• Non SPEC E<br />
Fenologia<br />
SB, M reg, W<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Nidificante<br />
Migratrice<br />
Svernante<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Stanziale
ZIGOLO MUCIATTO<br />
Emberiza cia (Linnaeus, 1766)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 15-16 cm. Frequenta ambienti<br />
rocciosi e calcarei dalla collina alla<br />
montagna. Predilige le aree semi-aride<br />
con vegetazione sparsa, alle basse e<br />
medie altitudini, frequentando i versanti<br />
esposti a Sud, spesso ripidi con<br />
sporgenze rocciose e pochi cespugli o<br />
alberi sparsi. La testa è nera e presenta<br />
un disegno grigio-cenere, la gola è<br />
sfumata di grigio senza striature, il<br />
groppone è bruno-castano. Spesso si<br />
vede sul terreno e si può osservare<br />
anche sugli alberi. Canta da posatoi<br />
esposti con melodia piacevole, veloce<br />
e variata come nello Scricciolo, ma<br />
con voce più stridula.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
È stata osservata solamente una<br />
181<br />
volta a marzo 2008, nei pressi di un<br />
incolto a ridosso della fascia ripariale.<br />
Conservazione<br />
La specie, a livello europeo, è considerata<br />
a status di conservazione non<br />
completamente sicuro e a status<br />
sfavorevole. La specie risulta essere<br />
in declino anche in Italia a causa<br />
della vulnerabilità della specie.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
• SPEC 3<br />
Fenologia<br />
M irr<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice
ORTOLANO<br />
Emberiza hortulana (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie monotipica a distribuzione<br />
euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 15-16 cm. In Italia è per lo più<br />
estivo e scende a svernare in Africa ed<br />
in India. Gli ortolani amano le regioni<br />
pianeggianti, i campi, le colline erbose,<br />
i versanti secchi e sassosi, i greti dei<br />
fiumi e torrenti, gli ambienti agricoli e<br />
gli incolti. La testa è grigio-cenereverde<br />
senza disegni, con la gola giallo<br />
chiara. Le zampe e il becco sono rosati.<br />
la regione dorsale è bruno-rossiccia<br />
con sfumature nere, dimorfismo sessuale<br />
rappresentato dai colori più opaci<br />
della femmina. Il canto è variabile<br />
ma sempre sonoro, con la seconda<br />
parte costituita da note più basse rispetto<br />
alla prima.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
L’Ortolano è stato rilevato nelle<br />
182<br />
aree più interne del fiume, nelle zone<br />
coltive e negli incolti. È presente<br />
da aprile fino a settembre e si può<br />
osservare posato sui fili della luce o<br />
sui rami degli alberi mentre emette il<br />
suo canto.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
in declino e a status di conservazione<br />
non completamente sicuro.<br />
A livello locale sembra avere un<br />
trend costante.<br />
Categorie di tutela<br />
• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />
• SPEC 2<br />
Fenologia<br />
M reg, B?<br />
Foto di: Giulietto Giulivi<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
? ? ? ?<br />
Nidificante<br />
Migratrice
MIGLIARINO <strong>DI</strong> PALUDE<br />
Emberiza schoeniclus (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />
Descrizione generale<br />
L: 13-15 cm. Frequenta zone umide,<br />
canneti ripariali, paludi e torbiere; in<br />
inverno frequenta anche coltivi. In<br />
inverno frequenta anche coltivi insieme<br />
ad altri zigoli e Fringillidi. Ha<br />
un collare bianco con cappuccio e<br />
bavaglino neri. Le timoniere esterne<br />
sono bianche. Il canto è piuttosto<br />
monotono, lento e nervoso, ma<br />
molto variabile.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Il Migliarino di palude frequenta il<br />
fiume Misa nel periodo invernale,<br />
durante il quale si possono osservare<br />
anche più individui insieme, principalmente<br />
nei pressi dei canneti e<br />
nelle piccole aree umide a ridosso<br />
del fiume. I primi individui si osser-<br />
183<br />
vano in agosto, permangono tutto<br />
l’inverno e ripartono verso le zone<br />
di nidificazione a marzo.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è considerata<br />
stabile e con uno status di<br />
conservazione favorevole. A livello<br />
locale la specie è presente tutti gli<br />
anni con un numero di individui<br />
costante.<br />
Categorie di tutela<br />
• Convenzione di Berna Allegato II<br />
Fenologia<br />
M reg, W<br />
Foto di: Michela Risveglia<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
Migratrice<br />
Svernante
STRILLOZZO<br />
Miliaria calandra (Linnaeus, 1758)<br />
Corologia<br />
Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea.<br />
Descrizione generale<br />
L: 16-19 cm. Specie tipica di habitat<br />
aperti in zone collinari e pianeggianti,<br />
si rinviene in ambienti agricoli<br />
con siepi, cespugli e alberi sparsi.<br />
Ha una colorazione piuttosto omogenea<br />
marrone chiaro con barrature.<br />
Il becco è molto grande e durante il<br />
volo tiene le zampe penzolanti. Il<br />
canto, emesso da posatoio esposti, è<br />
metallico e ripetuto ed è simile ad<br />
una pallina metallica che cade a terra.<br />
Distribuzione e tipologia di ambienti<br />
frequentati<br />
Nell’area del fiume Misa lo Strillozzo<br />
si incontra nelle zone coltive più<br />
interne adiacenti al corso d’acqua. Si<br />
osserva posato sui fili della luce che<br />
attraversano i campi, mentre emette<br />
184<br />
il canto. é di difficile rilevazione<br />
durante il resto dell’anno, e la nidificazione<br />
risulta probabile.<br />
Conservazione<br />
A livello europeo la specie è in decremento<br />
con uno status di conservazione<br />
in declino. I rilevamenti<br />
effettuati in Italia non hanno mostrato<br />
un trend preciso. A livello<br />
locale la specie sembra essere stabile.<br />
Categorie di tutela<br />
• SPEC 2<br />
Fenologia<br />
M reg, B?<br />
Foto di: Mauro Mencarelli<br />
Mesi<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />
? ?<br />
Nidificante<br />
Migratrice
185
186
Foto di: Mauro Mencarelli – Veduta del fiume Misa<br />
“...quanto più l'uomo impara a conoscere la natura,<br />
tanto più viene preso profondamente<br />
e tenacemente dalla sua viva realtà.”<br />
Konrad Lorenz,<br />
“L’anello di re Salomone”<br />
187
LIVELLI <strong>DI</strong> TUTELA<br />
Dal punto di vista conservazionistico molte specie rientrano nelle forme di<br />
tutela qui riportate:<br />
CEE I: specie inclusa nell’allegato I della Direttiva “Uccelli” (79/409/CEE)<br />
concernente la conservazione degli uccelli selvatici, che necessitano di<br />
misure di conservazione degli habitat e i cui siti di presenza richiedono<br />
l’istituzione di zone a protezione speciale (ZPS)<br />
L. 157/92: specie inclusa nella normativa per la protezione della fauna<br />
selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio. Le specie indicate sono<br />
quelle che rientrano nella categoria PP: particolarmente protette.<br />
Berna II: specie incluse nell’allegato II alla Convenzione di Berna<br />
concernente la conservazione della flora e della fauna selvatica e del loro<br />
habitat naturale, in particolare quando richiede la cooperazione trai i vari<br />
stati membri, considerate rigorosamente protette.<br />
Bonn II: specie inclusa nell’allegato II (specie migratrici minacciate) alla<br />
Convenzione di Bonn relativa alla conservazione delle specie migratrici<br />
appartenenti alla fauna selvatica.<br />
Lista Rossa: specie inclusa nella Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia<br />
(LIPU e WWF 1999), che considera le seguenti categorie:<br />
EX - Specie estinta<br />
CR - Specie in pericolo molto critico<br />
EN - Specie in pericolo<br />
VU - Specie vulnerabile<br />
LR - Specie a più basso rischio<br />
SPEC (Species of European Conservation Concern): suddivisione delle<br />
specie minacciate in categorie a diverso status di conservazione da parte di<br />
BirdLife International, organismo internazionale che si occupa della<br />
salvaguardia degli uccelli:<br />
SPEC 1: Specie presenti in Europa classificate come globalmente<br />
minacciate;<br />
SPEC 2: Specie la cui popolazione globale è concentrata in<br />
Europa con Status di conservazione sfavorevole;<br />
188
SPEC 3: Specie la cui popolazione globale non è concentrata in<br />
Europa e che hanno uno Status di conservazione sfavorevole in<br />
Europa;<br />
Non SPEC E: Specie la cui popolazione globale è concentrata in<br />
Europa e nella quale ha uno Status di conservazione favorevole;<br />
COROLOGIA<br />
La corologia indica l’areale di distribuzione della specie. Si utilizzano della<br />
categorie che fanno riferimento ai nome di zone convenzionali<br />
zoogeografiche. Le categorie sotto elencate sono prese da Brichetti P.,<br />
Gariboldi A. 1997:<br />
A. Cosmopolita<br />
A1. Cosmopolita: propria delle specie presenti in tutte le principali regioni<br />
zoogeografiche.<br />
A2. Subcosmopolita: delle specie assenti da una sola delle principali regioni<br />
zoogeografiche.<br />
B. Paleartico-paleotropicale-australasiana: delle specie la cui<br />
distribuzione interessa le regioni Paleartica, Afrotropicale, Orientale e<br />
Australiasana. Spesso le specie che presentano questa distribuzione, nella<br />
Paleartica sono limitate alle zone meridionali.<br />
C. Paleartico-paleotropicale: delle specie distribuite ampiamente nelle<br />
regioni Paleartica, Afrotropicale e Orientale. Anche la maggior parte di<br />
queste specie presenta una distribuzione ridotta alle zone meridionali della<br />
regione Paleartica.<br />
D. Paleartico-afrotropicale:<br />
D1. Palertico-afrotropicale: delle specie ad ampia distribuzione nelle due<br />
regioni.<br />
D2. Mediteranneo-afrotropicale: delle specie a distribuzione<br />
prevalentemente afrotropicale, limitata, nelle regione Paleartica, alle terre del<br />
Mediterraneo.<br />
D3. Saharo-sindica: delle specie distribuite prevalentemente lungo la fascia<br />
dei deserti del Sahara, dell’Arabia e del Belucistan<br />
189
E. Paleartico-orientale: delle specie la cui distribuzione interessa le regione<br />
Paleartica ed Orientale. Alcune specie (acquatiche) hanno una distribuzione<br />
estesa ad una limitata parte della regione Australiasana.<br />
F. Oloartica:<br />
F1. Oloartica: propria delle specie ampiamente distribuite nelle regioni<br />
Neartica e Paleartica (ove presentano di regola una distribuzione<br />
eurosibirica).<br />
F2. Artica (=circumartica): come sopra, ma limitata alle regioni artiche<br />
circumpolari. Le specie nidificanti in Italia appartenenti a questa categoria<br />
hanno una chiara distribuzione boreoalpina.<br />
F3. Boreoanfiatlantica: delle specie la cui distribuzione è limitata alle regione<br />
costiere dell’Atlantico settentrionale.<br />
G. Antartica:<br />
G1. Antartica: delle specie distribuite principalmente nell’Antartide ed isole<br />
circostanti.<br />
G2. Oceanica: delle specie distribuite nelle piccole isole dell’Oceano Pacifico<br />
tra il tropico del Cancro ed il 40° parallelo S, con esclusione delle isola<br />
circostanti la Nuova Zelanda e di altre dell’Atlantico meridionale.<br />
H. Neartica: distribuzione originariamente limitata al Nord-America (nel<br />
caso di specie nidificanti in Italia, la loro presenza è dovuta a introduzione<br />
da parte dell’uomo).<br />
I. Paleartica:<br />
I1. Olopaleartica: propria delle specie la cui distribuzione include tutte le<br />
sottoregioni della Paleartica. Alcune di queste specie presentano una<br />
distribuzione estesa ulteriormente a parte della regione Orientale.<br />
I2. Euroasiatica: come sopra, ad esclusione dell’Africa settentrionale.<br />
I3. Eurosibirica: come sopra, con l’ulteriore esclusione dell’Asia centrale.<br />
I4. Eurocentroasiatica: delle specie assenti dalla Siberia. In Europa la loro<br />
distribuzione è prevalentemente meridionale. Se presenti anche sulla costa<br />
meridionale del Mediterraneo la loro distribuzione viene definita<br />
eurocentroasiatico-mediterranea.<br />
190
I5. Centroasiatico-pontica: ulteriore riduzione della distribuzione in Europa,<br />
con esclusione dei settori occidentale e settentrionale.<br />
I6. Euroturanica: propria delle specie la cui distribuzione in Asia non supera<br />
ad oriente il basso piano arala-caspico. In Europa la loro distribuzione è<br />
prevalentemente meridionale. La distribuzione estesa alle coste meridionali<br />
del mediterraneo è definita euroturanico-mediterranea.<br />
I8. Centroasiatica: delle specie distribuite nell’Asia centrale, dalla depressione<br />
aralo-caspica al Deserto del Gobi.<br />
I9. Asiatica: delle specie ampiamente distribuite nel settore asiatico della<br />
Regione Paleartica.<br />
I10. Sibirica: delle specie limitate alla Siberia<br />
L. Europea<br />
L1. Europea (sensu lato): delle specie la cui distribuzione, principalmente<br />
incentrata sull’Europa, può interessare anche l’Anatolia e il Maghreb, oltre<br />
che estendersi ad Est degli Urali fino all’Ob.<br />
L2. Europea (sensu stricto): distribuzione limitata all’Europa od a parte di essa.<br />
M. Mediterranea<br />
M1. Mediterraneo-turanica: propria delle specie la cui distribuzione<br />
mediterranea si estende ad Est fino al bassopiano aralo-caspico.<br />
M2. Mediterraneo-pontica: delle specie la cui distribuzione interessa<br />
principalmente le regioni intorno al Mar Nero ed il Mediterraneo orientale.<br />
M3. Mediterraneo-atlantica: delle specie la cui distribuzione interessa anche<br />
le zone costiere atlantiche europee. Nel Mediterraneo presentano una<br />
distribuzione prevalentemente occidentale.<br />
M4. Mediterraneo-macronesica: delle specie presenti anche nelle isole<br />
dell’Atlantico orientale.<br />
M5. Olomediterannea: delle specie la cui distribuzione interessa tutta la sotto<br />
regione mediterranea definita in termini bio-climatici.<br />
M6 e M7. E-Mediterranea e W-Mediterranea: delle specie distribuite<br />
rispettivamente nel solo settore orientale o occidentale del Mediterraneo.<br />
191
VOLUMI <strong>DI</strong> RIFERIMENTO<br />
Per la stesura dei testi della premessa e quelli relativi alle specie trattate sono<br />
stati consultati i seguenti volumi:<br />
• BirdLife International, 2004 – Birds in Europe. Population Estimates,<br />
Trends and Conservation Status. BirdLife International, Cambridge U.<br />
K. BirdLife Conservation Series n°12.<br />
• Brichetti P. e Gariboldi A., 1997 – Manuale pratico di ornitologia.<br />
Edagricole<br />
• Brichetti P. e Massa B., 1998 - Check-list degli Uccelli italiani aggiornata<br />
a tutto il 1997. Rivista italiana di Ornitologia, 68 (2): 129-152.<br />
• Brunelli M., Corbi F., Sarrocco S., Sorace A. (a cura di), 2009.<br />
L’avifauna acquatica svernante nelle zone umide del Lazio. Edizioni ARP,<br />
Roma –Edizioni Belvedere, Latina, 176 pp.<br />
• Casini L., S. Gellini (a cura di), 2008. Atlante dei Vertebrati tetrapodi<br />
della provincia di Rimini. Provincia di Rimini, pp 512.<br />
• Fiacchini D., 1999 – Stato dell’ambiente del bacino del fiume Misa.<br />
Provincia di Ancona<br />
• Fiacchini D., 2004 – PercorriMisa. Progetto di studio: aree di interesse,<br />
criticità ambientali, interventi prioritari. Provincia di Ancona, Comuni di<br />
Arcevia, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Senigallia, Serra de’Conti<br />
• Giacchini P. (a cura di), 2007. Atlante degli uccelli nidificanti nella<br />
provincia di Ancona. Provincia di Ancona, IX Settore Tutela<br />
dell’Ambiente – Area Flora e Fauna. Ancona. 352 pp.<br />
• Maurer B.A.. 1986. Predicting habitat quality for grassland birds using<br />
density-habitat correlations.<br />
• Pandolfi M. e Frugis S., 1987 - Check-list degli Uccelli delle Marche. Riv.<br />
It. Ornit. 57 (3-4): 221-237<br />
• Poggiani L. e Dionisi V., 1988 – Uccelli del bacino del Metauro.<br />
Argonauta<br />
• Vigorita V., Cucè L.(a cura di), 2008. La fauna selvatica in Lombardia.<br />
Rapporto 2008 su distribuzione, abbondanza e stato di conservazione di uccelli<br />
e mammiferi. Regione Lombardia, pp. 364<br />
• SITO IUCN per tassonomia<br />
192
Airone bianco maggiore 52<br />
Airone cenerino 53<br />
Airone guardabuoi 50<br />
Airone rosso 54<br />
Albanella minore 62<br />
Allocco 103<br />
Allodola 115<br />
Alzavola 56<br />
Assiolo 101<br />
Averla cenerina 163<br />
Averla piccola 162<br />
Balestruccio 118<br />
Balia nera 153<br />
Ballerina bianca 122<br />
Ballerina gialla 121<br />
Barbagianni 100<br />
Beccaccino 84<br />
Beccafico 146<br />
Beccamoschino 138<br />
Calandrella 113<br />
Canapino comune 142<br />
Cannaiola comune 141<br />
Capinera 147<br />
Cardellino 176<br />
Cesena 133<br />
Cincia mora 155<br />
Cinciallegra 157<br />
Cinciarella 156<br />
Civetta 102<br />
Codibugnolo 154<br />
Codirosso comune 128<br />
Codirosso spazzacamino 127<br />
Colombaccio 96<br />
Colombo di città 95<br />
Cormorano 45<br />
IN<strong>DI</strong>CE AN<strong>ALI</strong>TICO<br />
dei nomi volgari<br />
193<br />
Cornacchia grigia 167<br />
Corriere piccolo 77<br />
Cuculo 99<br />
Culbianco 131<br />
Cutrettola 120<br />
Fagiano comune 72<br />
Falco cuculo 67<br />
Falco di palude 61<br />
Falco pecchiaiolo 59<br />
Falco pellegrino 69<br />
Falco pescatore 65<br />
Fanello 178<br />
Fiorrancino 151<br />
Folaga 75<br />
Forapaglie castagnolo 139<br />
Forapaglie comune 140<br />
Fratino 78<br />
Fringuello 172<br />
Frullino 83<br />
Gabbianello 89<br />
Gabbiano comune 90<br />
Gabbiano corallino 88<br />
Gabbiano reale 92<br />
Gallinella d'acqua 74<br />
Garzetta 51<br />
Gavina 91<br />
Gazza 165<br />
Germano reale 57<br />
Gheppio 66<br />
Ghiandaia 164<br />
Gru 76<br />
Gruccione 107<br />
Gufo comune 104<br />
Lodolaio 68<br />
Lucherino 177
Luì piccolo 149<br />
Lui verde 148<br />
Marangone minore 46<br />
Martin pescatore 106<br />
Marzaiola 58<br />
Merlo 132<br />
Migliarino di palude 183<br />
Mignattino comune 94<br />
Nibbio bruno 60<br />
Nitticora 49<br />
Oca selvatica 55<br />
Occhiocotto 144<br />
Ortolano 182<br />
Passera d'Italia 169<br />
Passera mattugia 171<br />
Passera sarda 170<br />
Passera scopaiola 124<br />
Pavoncella 80<br />
Pendolino 160<br />
Peppola 173<br />
Pettirosso 125<br />
Picchio muratore 158<br />
Picchio rosso maggiore 111<br />
Picchio rosso minore 112<br />
Picchio verde 110<br />
Pigliamosche 152<br />
Piovanello comune 81<br />
Piovanello pancianera 82<br />
Piro piro boschereccio 86<br />
Piro piro culbianco 85<br />
Piro piro piccolo 87<br />
Pispola 119<br />
Piviere dorato 79<br />
Poiana 64<br />
Quaglia comune 71<br />
Rampichino 159<br />
Regolo 150<br />
194<br />
Rigogolo 161<br />
Rondine 117<br />
Rondone comune 105<br />
Saltimpalo 130<br />
Schiribilla 73<br />
Scricciolo 123<br />
Sparviere 63<br />
Starna 70<br />
Sterna comune 93<br />
Sterpazzola 145<br />
Sterpazzolina 143<br />
Stiaccino 129<br />
Storno 168<br />
Strillozzo 184<br />
Sula 44<br />
Svasso maggiore 42<br />
Svasso piccolo 43<br />
Taccola 166<br />
Tarabusino 48<br />
Tarabuso 47<br />
Topino 116<br />
Torcicollo 109<br />
Tordela 136<br />
Tordo bottaccio 134<br />
Tordo sassello 135<br />
Tortora dal collare 97<br />
Tortora selvatica 98<br />
Tottavilla 114<br />
Tuffetto 41<br />
Upupa 108<br />
Usignolo 126<br />
Usignolo di fiume 137<br />
Verdone 175<br />
Verzellino 174<br />
Zigolo giallo 179<br />
Zigolo muciatto 181<br />
Zigolo nero 180
Accipiter nisus 63<br />
Acrocephalus melanopogon 139<br />
Acrocephalus schoenobaenus 140<br />
Acrocephalus scirpaceus 141<br />
Actitis hypoleucos 87<br />
Aegithalos caudatus 154<br />
Alauda arvensis 115<br />
Alcedo atthis 106<br />
Anas crecca 56<br />
Anas platyrhynchos 57<br />
Anas querquedula 58<br />
Anser anser 55<br />
Anthus pratensis 119<br />
Apus apus 105<br />
Ardea cinerea 53<br />
Ardea purpurea 54<br />
Asio otus 104<br />
Athene noctua 102<br />
Botaurus stellaris 47<br />
Bubulcus ibis 50<br />
Buteo buteo 64<br />
Calandrella brachydactyla 113<br />
Calidris alpina 82<br />
Calidris ferruginea 81<br />
Carduelis cannabina 178<br />
Carduelis carduelis 176<br />
Carduelis chloris 175<br />
Carduelis spinus 177<br />
Casmerodius albus 52<br />
Certhia brachydactyla 159<br />
Cettia cetti 137<br />
Charadrius alexandrinus 78<br />
Charadrius dubius 77<br />
Chlidonias niger 94<br />
Circus aeruginosus 61<br />
IN<strong>DI</strong>CE AN<strong>ALI</strong>TICO<br />
dei nomi scientifici<br />
195<br />
Circus pygargus 62<br />
Cisticola juncidis 138<br />
Columba livia var. domestica 95<br />
Columba palumbus 96<br />
Corvus corone cornix 167<br />
Corvus monedula 166<br />
Coturnix coturnix 71<br />
Cuculus canorus 99<br />
Delichon urbicum 118<br />
Dendrocopos major 111<br />
Dendrocopos minor 112<br />
Egretta garzetta 51<br />
Emberiza cia 181<br />
Emberiza cirlus 180<br />
Emberiza citrinella 179<br />
Emberiza hortulana 182<br />
Emberiza schoeniclus 183<br />
Erithacus rubecola 125<br />
Falco peregrinus 69<br />
Falco subbuteo 68<br />
Falco tinnunculus 66<br />
Falco vespertinus 67<br />
Ficedula hypoleuca 153<br />
Fringilla coelebs 172<br />
Fringilla montifringilla 173<br />
Fulica atra 75<br />
Gallinago gallinago 84<br />
Gallinula chloropus 74<br />
Garrulus glandarius 164<br />
Grus grus 76<br />
Hippolais polyglotta 142<br />
Hirundo rustica 117<br />
Ixobrychus minutus 48<br />
Jinx torquilla 109<br />
Lanius collurio 162
Lanius minor 163<br />
Larus canus 91<br />
Larus melanocephalus 88<br />
Larus michaellis 92<br />
Larus minutus 89<br />
Larus ridibundus 90<br />
Lullula arborea 114<br />
Luscinia megarhynchos 126<br />
Lymnocryptes minimus 83<br />
Merops apiaster 107<br />
Miliaria calandra 184<br />
Milvus migrans 60<br />
Morus bassanus 44<br />
Motacilla alba 122<br />
Motacilla cinerea 121<br />
Motacilla flava 120<br />
Muscicapa striata 152<br />
Nycticorax nycticorax 49<br />
Oenanthe oenanthe 131<br />
Oriolus oriolus 161<br />
Otus scops 101<br />
Pandion haliaetus 65<br />
Parus ater 155<br />
Parus caeruleus 156<br />
Parus major 157<br />
Passer domesticus italiae 169<br />
Passer hispaniolensis 170<br />
Passer montanus 171<br />
Perdix perdix 70<br />
Pernis apivorus 59<br />
Phalacrocorax carbo 45<br />
Phalacrocorax pygmaeus 46<br />
Phasianus colchicus 72<br />
Phoenicurus ochruros 127<br />
Phoenicurus phoenicurus 128<br />
Phylloscopus collybita 149<br />
Phylloscopus sibilatrix 148<br />
196<br />
Pica pica 165<br />
Picus viridis 110<br />
Pluvialis apricaria 79<br />
Podiceps cristatus 42<br />
Podiceps nigricollis 43<br />
Porzana parva 73<br />
Prunella modularis 124<br />
Regulus ignicapilla 151<br />
Regulus regulus 150<br />
Remiz pendulinus 160<br />
Riparia riparia 116<br />
Saxicola rubetra 129<br />
Saxicola torquata 130<br />
Serinus serinus 174<br />
Sitta europea 158<br />
Sterna hirundo 93<br />
Streptotelia decaocto 97<br />
Streptotelia turtur 98<br />
Strix aluco 103<br />
Sturnus vulgaris 168<br />
Sylvia atricapilla 147<br />
Sylvia borin 146<br />
Sylvia cantillans 143<br />
Sylvia communis 145<br />
Sylvia melanocephala 144<br />
Tachybaptus ruficollis 41<br />
Tringa glareola 86<br />
Tringa ochropus 85<br />
Troglodytes troglodytes 123<br />
Turdus iliacus 135<br />
Turdus merula 132<br />
Turdus philomelos 134<br />
Turdus pilaris 133<br />
Turdus viscivorus 136<br />
Tyto alba 100<br />
Upupa epops 108<br />
Vanellus vanellus 80