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UN FIUME DI ALI - Studio Naturalistico Diatomea

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<strong>UN</strong> <strong>FIUME</strong> <strong>DI</strong> <strong>ALI</strong><br />

L’AVIFA<strong>UN</strong>A DEL BASSO<br />

CORSO DEL <strong>FIUME</strong> MISA<br />

(2006-2010)<br />

A cura di:<br />

Mauro Mencarelli, Michela Risveglia,<br />

Francesca Morici, Niki Morganti<br />

Citazione raccomandata:<br />

Mencarelli M., Risveglia M., Morici F. e Morganti N. (a cura di), 2011. Un<br />

fiume di ali. L’Avifauna del basso corso del fiume Misa (2006-2010)<br />

Fotografia copertina di: Michela Risveglia - Garzetta (Egretta garzetta)


Coordinamento editoriale, redazione, rielaborazione dati e testi<br />

Mauro Mencarelli, Michela Risveglia, Francesca Morici, Niki Morganti<br />

Testi delle schede dedicate alle specie<br />

Mauro Mencarelli, Francesca Morici<br />

Realizzazione carte, grafici e tabelle<br />

Michela Risveglia<br />

Consulenza e stampa<br />

Graphic Marche, comunicazione e ambiente. Senigallia (AN)<br />

Selezione e ottimizzazione delle fotografie<br />

Mauro Mencarelli, Michela Risveglia


Foto di: Michela Risveglia - Airone rosso (Ardea purpurea)<br />

La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie a:<br />

COM<strong>UN</strong>E<br />

<strong>DI</strong> SENIGALLIA<br />

Per il materiale fotografico si ringrazia:<br />

Ercole Bruzzechesse, Roberto Ceccucci, Stefano Fagiolo, Giulietto Giulivi, Mauro<br />

Mencarelli, Niki Morganti, Francesca Morici, Michela Risveglia


Stampato su carta:


IN<strong>DI</strong>CE<br />

PRESENTAZIONI pag. 6<br />

PREMESSA pag. 12<br />

INTRODUZIONE pag. 13<br />

1. IL <strong>FIUME</strong> MISA<br />

1.1 Generalità<br />

1.2 Aspetti climatici<br />

1.3 Aspetti vegetazionali<br />

2. METO<strong>DI</strong><br />

2.1 Metodi di rilevamento<br />

2.2 Elaborazione cartografica<br />

2.3 Caratterizzazione degli habitat<br />

3. SINTESI DEI RISULTATI<br />

3.1 Risultati<br />

3.2 Chek-list<br />

3.3 Frequenze delle specie nei punti di monitoraggio<br />

3.4 Considerazioni conclusive<br />

4. L’AVIFA<strong>UN</strong>A DEL BASSO CORSO<br />

DEL <strong>FIUME</strong> MISA<br />

4.1 Come leggere le schede<br />

4.2 Le schede delle singole specie<br />

pag. 14<br />

pag. 15<br />

pag. 15<br />

pag. 16<br />

pag. 18<br />

pag. 19<br />

pag. 22<br />

pag. 22<br />

pag. 28<br />

pag. 29<br />

pag. 29<br />

pag. 31<br />

pag. 35<br />

pag. 38<br />

pag. 39<br />

pag. 40<br />

LIVELLI <strong>DI</strong> TUTELA pag. 188<br />

COROLOGIA pag. 189<br />

VOLUMI <strong>DI</strong> RIFERIMENTO pag. 192<br />

IN<strong>DI</strong>CE AN<strong>ALI</strong>TICO<br />

dei nomi volgari<br />

IN<strong>DI</strong>CE AN<strong>ALI</strong>TICO<br />

dei nomi scientifici<br />

pag. 193<br />

pag. 195


PRESENTAZIONI<br />

Cosa può significare un fiumiciattolo come il Misa-Nevola nell’era<br />

della globalizzazione? Appena più di niente. Anche alla percezione di chi gli<br />

vive accanto: i grandi viaggiatori d’oggi, forniti di voucher garantiti, hanno<br />

risalito il Nilo fino ad Assuan, disceso il Missisippi in Showboat,<br />

campeggiato sulle rive del Danubio, magari fatto il bagno nel Gange; ma<br />

forse non sono mai scesi nell’alveo del fiume di casa. Hanno visto anche<br />

fiumi inquinatissimi come lo Jang-tse, e constatato di persona come in tempi<br />

di globalizzazione la Cina non si faccia mancare nessun primato. Tutti questi<br />

fiumi, generatori ed eponimi di civiltà, attraversano crisi ambientali che<br />

potrebbero trascinare con sé territori grandi come continenti insieme con<br />

milioni di abitanti: si seccasse il Misa nessuno se ne accorgerebbe. La cosa in<br />

realtà è già successa e solo pochi se ne sono accorti.<br />

Eppure fino a cinquant’anni fa questo fiume, il nostro piccolo fiume,<br />

era ancora al centro della vita rurale e della percezione urbana. Mai stato<br />

niente di esaltante, beninteso: la grama letteratura che lo ricorda porta firme<br />

anche prestigiose; tutte volte però a sminuirlo. Machiavelli, per esempio,<br />

trovandosi a passare per Senigallia durante una missione, dopo un primo<br />

fraintendimento in cui gli era parso inaspettatamente grande, ricorda il Misa<br />

come “picciol fiume”. Oppure a criticarlo. Gli stessi cronachisti<br />

settecenteschi, i Mastai, i Siena, i Pesaresi, che più spesso lo citano, lo<br />

chiamano però in causa per motivi opposti: o perché non ha acqua<br />

sufficiente a tenere sbloccato l’ingresso al molo in tempo di fiera, o perché<br />

ne porta giù troppa tutta in una volta, allaga e fa danni dappertutto dove può<br />

arrivare. Assai più raramente il Misa riceve una lode per i benefici che<br />

silenziosamente nel tempo ci ha voluto dare: quei meandri paciosi hanno<br />

portato le sabbie della spiaggia di velluto; lungo le sue sponde c’è sempre<br />

stata un buona agricoltura; bevevamo l’acqua dei suoi pozzi vallivi quando<br />

ancora non usavamo quella di Gorgovivo; le lavandaie ci lavavano i panni e<br />

lungo l’asta a tutt’oggi non c’è un chilometro che non conservi memoria di<br />

un mulino ad acqua. Eppure, quasi inconsapevolmente, chi viveva presso le<br />

6


sue sponde mostrava di apprezzarlo: ne fruiva per quello che poteva e lo<br />

trattava, diremmo oggi, come una risorsa rinnovabile, rendendone più facile<br />

il rinnovamento.<br />

A partire dagli anni ’60, con la crisi della mezzadria e l’abbandono<br />

delle campagne, il fiume esce dal nostro campo percettivo. Da quello della<br />

città era uscito anche prima: probabilmente da quando non si fece più la<br />

fiera, rialzati gli argini, costruita la ferrovia. Lo scrittore concittadino Mario<br />

Puccini se n’era ben accorto quando, benevolmente, chiedeva alla sua città:<br />

“Chi l’ha visto il tuo Misa? Chi, tra tanta gente che ha soggiornato a<br />

Senigallia, o v’è stata di passaggio, ha fermato lo sguardo su questo tuo<br />

piccolo fiume placido d’estate, ma turbolento nelle stagioni piovose e<br />

sempre un poco biondo di fango, come se il suo letto gli sembri troppo<br />

stretto e per non soffocare ed esso strappi di continuo alle ripe argilla e<br />

terriccio?”. Sono stati questi gli anni della trascuratezza, anni in cui si<br />

pensava che il fiume servisse solo per essere attraversato. Abbiamo smesso<br />

perfino di farci la festa del Primo Maggio. Le sue acque erano scarse e di<br />

cattiva qualità; l’alveo affossato e inselvatichito. Nessuno più nemmeno lo<br />

studiava. Nessuno più nemmeno ne parlava. Un rudere naturale. Negli anni<br />

ottanta si spesero soldi da un fondo nazionale per l’occupazione: per<br />

controllarne le mattane, non per risanarlo o per rinvigorirlo.<br />

All’inizio degli anni duemila è possibile individuare nella coscienza<br />

civile timidi segnali di un ritrovato interesse nei confronti del fiume. Si<br />

comincia almeno a comprendere la sua natura e la natura dei suoi problemi.<br />

Soccorse da una nuova sensibilità verso l’ambiente domestico e le sue<br />

interdipendenze, e incalzate da obiettivi europei sempre più stringenti,<br />

alcune amministrazioni pubbliche, e particolarmente la Provincia, hanno<br />

cominciato a sostenere studi e ad avviare provvedimenti per riattivare quel<br />

binomio inscindibile che lo considera insieme come natura e come risorsa.<br />

E’ così che alcuni giovani professionisti hanno cominciato a studiarlo, a<br />

metterne a fuoco le criticità e a individuare possibili soluzioni. Sono nate<br />

associazioni che se ne prendono cura con attività volontarie. C’è tantissimo<br />

7


lavoro da fare, che, se visto in una prospettiva di risanamento dell’ambiente<br />

sul medio periodo, si rivela anche economicamente produttivo. Un interesse<br />

rivolto verso specifici segmenti, come quello della qualità dell’acqua, della<br />

quantità del deflusso e della sua regimazione con mezzi appropriati, del<br />

controllo delle captazioni, della biologia fluviale, della flora ripariale e<br />

dell’habitat faunistico, e infine della fruibilità pubblica, è in primo luogo una<br />

risposta consapevole a uno stato di perdurante malattia. Simili conoscenze<br />

non erano così indispensabili quando la fisiologia del corpo idrico e insieme<br />

la biocenosi del fiume si trovavano in condizioni di equilibrio dinamico,<br />

vitale, e riuscivano a compensare da sole ai fattori che potevano<br />

destrutturarle. La metafora umana può essere efficace. La respirazione è un<br />

atto spontaneo, non volontario. Quando stiamo bene non pensiamo a<br />

respirare e tanto meno pensiamo al pneumologo. Succede invece alle<br />

persone molto malate di dover dedicare tutte le proprie energie a mettere un<br />

respiro dopo l’altro. Il fiume è precisamente a questo punto: la sua natura è<br />

stata talmente sopraffatta che non riesce più a rigenerarsi da sola. Ecco<br />

perché gli autori di questo studio hanno visto l’avifauna sia come elemento<br />

naturale, sia come indicatore biologico. Non diversamente noi<br />

interpretiamo come sintomo, positivo o negativo, ogni evento che riguarda<br />

il malato.<br />

Tutta questa rinnovata attenzione non conduce affatto verso<br />

specializzazioni erudite e avulse dalla nostra vita quotidiana. Se restituiamo<br />

l’acqua al fiume ritroviamo anche il trasporto solido che forma le spiagge. Se<br />

risaniamo l’ambiente fluviale, la città che lo accoglie, come anche la<br />

campagna, diventano più vivibili e belle. Il fiume non è altro da noi. E’ linfa<br />

dell’ambiente in cui viviamo. Risanarlo significa anche risanare il nostro<br />

vivere e la nostra idea del vivere.<br />

Patrizia Casagrande<br />

Presidente Provincia di Ancona<br />

Marcello Mariani<br />

Assessore all’Ambiente Provincia di Ancona<br />

8


Senigallia viene solitamente associata alla sua Spiaggia di velluto,<br />

dimenticando il fiume che l’attraversa e che nel corso dei secoli ha avuto un<br />

ruolo importante nello sviluppo della città e nei suoi mutamenti: il fiume<br />

Misa.<br />

A causa dei ritmi frenetici che la società di oggi ci impone<br />

probabilmente nessuno più si ferma ad osservarlo mentre lentamente scorre<br />

verso il mare Adriatico; eppure se gli concedessimo solo un po’ del nostro<br />

tempo scopriremmo che il nostro fiume è ricco di biodiversità ed ambienti<br />

di interesse naturalistico. Pur avendo un percorso lungo pochi chilometri, il<br />

fiume Misa attraversa zone estremamente diverse del territorio del comune<br />

di Senigallia e nel suo progredire verso il mare, consente lo sviluppo di una<br />

diversità biologica a volte inaspettata. Con questa pubblicazione gli Autori<br />

intendono portare all’attenzione dei cittadini e degli appassionati l’enorme<br />

ricchezza avifaunistica che caratterizza il fiume Misa.<br />

Il Comune di Senigallia ha accettato quindi di buon grado di scrivere<br />

la prefazione di questo volume, in quanto lo ritiene un utile strumento di<br />

divulgazione scientifica e inoltre il suo contenuto può rappresentare un<br />

valore aggiunto alla città di Senigallia. Ciò è stato dimostrato con un<br />

sostegno che ha reso possibile la stesura della pubblicazione, supportando<br />

gli autori con i quali collabora per lo svolgimento di attività a tematiche<br />

ambientali.<br />

Simone Ceresoni<br />

Assessore all’ Urbanistica del Comune di Senigallia<br />

Gennaro Campanile<br />

Assessore all’Ambiente del Comune di Senigallia<br />

9


L’Associazione “Confluenze” di Senigallia ha sempre avuto tra le sue<br />

peculiarità la divulgazione e la salvaguardia della natura, operando a stretto<br />

contatto con le realtà naturalistiche della città di Senigallia. Dal 1996 opera<br />

direttamente lungo il Misa tramite la gestione di un tratto del fiume: qui,<br />

ogni primavera, accompagna centinaia di alunni delle scuole di Senigallia e<br />

dei dintorni per far conoscere quest’ambiente anche ai più piccoli. Un<br />

obiettivo della nostra Associazione è quello di poter estendere questo tipo di<br />

attività a tutta l’asta fluviale, partendo dal tratto ricadente all’interno del<br />

Comune di Senigallia, fino ad arrivare alla sua sorgente.<br />

Quando abbiamo saputo della possibilità di effettuare una ricerca<br />

ornitologica del basso corso del fiume Misa, abbiamo appoggiato con<br />

entusiasmo l’iniziativa e ci siamo adoperati affinché volgesse al termine nel<br />

miglior modo possibile. Abbiamo intravisto in questa ricerca un punto di<br />

forza per le nostre attività didattiche e la consideriamo come un primo<br />

tassello per la conoscenza più approfondita di questo ecosistema.<br />

Giovanni Zampini<br />

Presidente Associazione ‘Confluenze’ di Senigallia<br />

10


La passione per l’ornitologia ha spinto il nostro <strong>Studio</strong> ad<br />

intraprendere un importante lavoro di ricerca sul campo, concluso con la<br />

pubblicazione del presente volume: il libro vuol essere un’istantanea della<br />

situazione avifaunistica lungo il basso corso del fiume Misa dal 2006 al 2010.<br />

Durante questi quattro anni abbiamo avuto notevoli soddisfazioni;<br />

nessuno di noi, infatti, si aspettava di trovare una comunità ornitica così<br />

ricca. Se all’inizio qualcuno ci avesse chiesto cosa ci aspettavamo da questa<br />

ricerca, sicuramente non ci saremmo nemmeno avvicinati ad ipotizzare i<br />

risultati ottenuti. È stata una grande sorpresa censire specie ritenute<br />

“inusuali” nel nostro territorio, ma lo è stato ancora di più scoprire che nel<br />

corso dei quattro anni la loro era una presenza costante.<br />

Le difficoltà maggiori le abbiamo incontrate una volta terminato il<br />

lavoro sul campo, quando ci siamo ritrovati una gran mole di dati da<br />

analizzare, elaborare e tradurre in informazioni utili alla stesura del volume.<br />

Al lavoro non hanno collaborato solamente i soci dello <strong>Studio</strong> <strong>Diatomea</strong>,<br />

ma anche fotografi naturalisti che ci hanno accompagnato durante le<br />

ricerche e che hanno contribuito ad arricchire il testo con splendide<br />

fotografie.<br />

Il risultato finale è un libro che, con l’ausilio di schede, tabelle, cartine<br />

e numerose immagini, vuole essere accessibile a tutti, non solo ai<br />

professionisti ma anche ai semplici appassionati.<br />

Tutto ciò però non sarebbe stato possibile senza l’interessamento<br />

della Provincia di Ancona, del Comune di Senigallia e dell’Associazione<br />

“Confluenze” che hanno sostenuto le ricerche e reso possibile la<br />

pubblicazione del volume e che quindi meritano un ringraziamento<br />

particolare.<br />

Buona lettura.<br />

11<br />

<strong>Studio</strong> <strong>Naturalistico</strong> <strong>Diatomea</strong>


PREMESSA<br />

Da un’attenta analisi bibliografica è emersa la scarsità di ricerche o studi a<br />

tematiche naturalistiche riguardanti il fiume Misa: gli unici lavori di rilievo,<br />

infatti, sono una tesi di laurea (pubblicata dalla Provincia di Ancona) e delle<br />

brevi note relative ad una passeggiata effettuata dagli studenti del Liceo<br />

Scientifico “E. Medi” di Senigallia.<br />

Ultimamente tuttavia si è osservato un maggior interesse nei confronti del<br />

fiume Misa che è stato al centro del dibattito di numerosi forum organizzati<br />

negli anni scorsi a Senigallia nell’ambito del progetto “Peter Pan”<br />

dell’Agenda 21 Locale curata dalla Provincia di Ancona: nei relativi verbali di<br />

questi incontri viene evidenziata la carenza di attività di educazione<br />

ambientale e di informazioni dal punto di vista naturalistico e ambientale e,<br />

non da ultimo, l’estraneità del fiume nel contesto della città e del territorio.<br />

Per questo motivo la Provincia di Ancona, con la collaborazione dei<br />

Comuni del bacino del Misa, ha attivato il PercorriMisa, progetto volto alla<br />

realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali ecocompatibili lungo il corso del<br />

fiume Misa (Fiacchini, 2004).<br />

Da ultimo è stato avviato un progetto di ricerca svolto da giugno 2006 a<br />

settembre 2010 (Progetto Avifauna senigalliese: il fiume Misa), di cui questo<br />

libro rappresenta la conclusione. Il progetto ha permesso di stilare una<br />

check-list delle specie avifaunistiche presenti lungo il basso corso del fiume<br />

Misa e definire la qualità ambientale del fiume. Con questo volume si<br />

intende far conoscere al pubblico il patrimonio avifaunistico del fiume Misa<br />

nel territorio del Comune di Senigallia, il libro vuol essere anche un utile<br />

strumento di consultazione per la stesura di progetti di conservazione e<br />

gestione delle risorse naturali.<br />

12


INTRODUZIONE<br />

Perché incentrare uno studio sull’Avifauna?<br />

L’avifauna riveste un importante ruolo per valutare la qualità ambientale di<br />

un’area. La qualità ambientale viene definita come l’idoneità di una zona ad<br />

ospitare una popolazione riproduttrice di una o più specie (Maurer, 1986). È<br />

definito come indicatore biologico (o bioindicatore) una specie animale,<br />

pianta o fungo che, grazie alle sue caratteristiche, ci permette di valutare la<br />

modificazione di un ecosistema.<br />

Da numerosi studi effettuati è scaturito che alcune specie di uccelli possono<br />

essere utilizzate come indicatori biologici di qualità ambientale: gli uccelli<br />

sono infatti condizionati negativamente da numerosi fattori ambientali tra<br />

cui l’uso eccessivo di pesticidi, i cambiamenti delle pratiche in agricoltura e<br />

lo sviluppo delle colture di tipo estensivo, l’inquinamento atmosferico, la<br />

bonifica di zone umide e l’errata gestione delle aree boschive e dei fiumi.<br />

Poiché le diverse specie occupano determinati livelli delle catene alimentari,<br />

un loro declino può significare un disequilibrio nelle reti trofiche, anche se<br />

talvolta le risposte ai disequilibri stessi appaiono di difficile interpretazione.<br />

13


1. IL <strong>FIUME</strong> MISA<br />

Foto di: Mauro Mencarelli - Un ansa del fiume Misa<br />

14


1.1 Generalità<br />

Il fiume Misa è ubicato interamente all’interno della Provincia di Ancona,<br />

nasce in località San Donnino (Genga) alle pendici del Colle Ameno (793<br />

m.s.l.m.) nel pre-appennino marchigiano e, dopo un percorso di circa 48 km<br />

con direzione ovest-est, sfocia nel mare Adriatico all’altezza della città di<br />

Senigallia (AN). Il suo bacino, che si estende per 375 kmq, interessa i<br />

comuni di Arcevia, Castelcolonna, Castelleone di Suasa, Corinaldo,<br />

Monterado, Morro d’Alba, Genga, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Serra de'<br />

Conti, Serra san Quirico e Senigallia. In località Brugnetto di Ripe riceve il<br />

suo principale affluente, il fiume Nevola, che nasce ai margini della dorsale<br />

marchigiana ma più a nord rispetto al Misa.<br />

L’85% del bacino del fiume Misa presenta un substrato argilloso poco<br />

permeabile mentre la porzione più a monte è caratterizzata da formazioni<br />

calcaree. Le condizioni climatiche, la litologia e la morfologia del territorio<br />

fanno sì che i due corsi idrici presentino un regime prevalentemente<br />

torrentizio, caratterizzato da magre estive e piene invernali in relazione<br />

all’andamento delle precipitazioni come, d’altra parte, la maggior parte dei<br />

fiumi marchigiani.<br />

1.2 Aspetti climatici<br />

Il clima che caratterizza il basso corso del Misa rientra nel macroclima<br />

temperato e presenta i caratteri della regione marchigiana, i cui aspetti<br />

vengono influenzati dall’esposizione e dalla conformazione del territorio.<br />

L’area di studio ricade nella fascia costiera e collinare della Provincia di<br />

Ancona e rientra nel Piano bioclimatico submediterraneo.<br />

Durante l’estate si riscontrano frequenti periodi di aridità e semi-aridità<br />

soprattutto nei mesi di luglio e agosto, mentre nei restanti periodi dell’anno<br />

permane un clima semiumido-umido.<br />

Le temperature medie invernali sono di 7°C, mentre quelle estive si aggirano<br />

intorno ai 22°C. In inverno si verificano condizioni di gelo in media di 10-20<br />

giorni all’anno e le precipitazioni nevose sono molto rare; annualmente<br />

nell’area si calcolano circa 740-800 mm di pioggia.<br />

15


1.3 Aspetti vegetazionali<br />

La vegetazione lungo il corso del Misa è tipicamente ripariale, costituita da<br />

Salix sp., Populus sp., Roverella (Quercus pubescens), Olmo minore (Ulmus<br />

minor), Acero campestre (Acer campestre), Sambuco (Sambucus nigra), Berretta<br />

da prete (Euonymus europaeus), Biancospino (Crataegus monogyna), Prugnolo<br />

(Prunus spinosa), ecc.<br />

Lo stato della vegetazione però risulta alterato: solamente in alcuni tratti<br />

limitati si rinviene un grado di conservazione buono; in altre zone, in seguito<br />

ai forti interventi antropici, all’aumento delle colture estensive e<br />

all’insediamento di aree produttive, è avvenuta una drastica riduzione della<br />

vegetazione ripariale spontanea (Fiacchini D., 1999).<br />

La presenza di aree alterate favorisce l’insediamento di specie arboree non<br />

autoctone a rapida crescita come l’Acacia (Robinia pseudacacia), l’Albero del<br />

paradiso (Ailanthus altissima) e di alcune specie di canne (Arundo donax),<br />

sottolineando maggiormente la grande frammentazione della vegetazione.<br />

Foto di: Michela Risveglia - Ranuncolo (Ranunculus sp.)<br />

16


Foto di: Mauro Mencarelli - Roverella (Quercus pubescens)<br />

Foto di: Niki Morganti - Latte di Gallina (Ornithogalum umbellatum)<br />

17


2. METO<strong>DI</strong><br />

Foto di: Mauro Mencarelli - Bosco ripariale<br />

18


2.1 Metodi di rilevamento<br />

Il progetto ha avuto durata biennale (2006-2008) con inizio e fine nel mese<br />

di giugno: ai dati raccolti in questo biennio sono stati aggiunti quelli dei<br />

successivi due anni di monitoraggio. Lo studio effettuato ha preso in esame<br />

l’Avifauna del basso tratto del fiume Misa compreso nel Comune di<br />

Senigallia (AN) per un totale di 14 km di lunghezza e un altitudine compresa<br />

tra 0 e 31 m. L’area di studio comprende inoltre zone limitrofe al corso<br />

d’acqua come gli ambienti urbani e i coltivi andando ad interessare un’area<br />

totale di 950 ha.<br />

I dati raccolti in questo biennio sono stati ampliati con quelli raccolti fino a<br />

settembre 2010, tramite segnalazioni singole o giornate di monitoraggio<br />

predisposte. I rilevamenti si sono svolti in 28 punti georeferenziati di<br />

ascolto/osservazione, distanziati di circa 500 m l’uno dall’altro, visitati con<br />

cadenza mensile (Immagine 1). Questi punti sono stati scelti grazie all’analisi<br />

cartografica utilizzando la C.T.R. (1:10.000) e tramite dei sopralluoghi. Le<br />

specie ornitiche sono state rilevate tramite la metodologia del PAI, con soste<br />

nei punti di rilevamento di 15-20 minuti. È stata redatta una scheda di<br />

rilevamento (Immagine 2) dove vengono indicati i dati di stazione, la<br />

cartografia, la tipologia ambientale, il periodo di osservazione e le specie<br />

monitorate con il corrispettivo codice PAI.<br />

La presenza dei Rapaci notturni è stata verificata, oltre che all’ascolto e<br />

all’osservazione, anche tramite le risposte al playback.<br />

Per le specie nidificanti è stata indicata una categoria di nidificazione (certa,<br />

probabile e possibile) in base al comportamento dell’animale:<br />

• Nidificazione certa - Osservazione del nido con uova/pulli,<br />

giovani, adulti con trasporto imbeccate e materiale per il nido.<br />

• Nidificazione probabile - Osservazione dell’uccello in canto,<br />

comportamento territoriale, parata nuziale.<br />

• Nidificazione possibile - Osservazione della specie in stagione e<br />

habitat idonei per la riproduzione.<br />

19


I rilevamenti sono stati effettuati con binocoli 7x50, 8x50, registratori<br />

portatili e attrezzature fotografiche.<br />

Al progetto hanno partecipato tre rilevatori: Mauro Mencarelli, Niki<br />

Morganti e Francesca Morici. Hanno collaborato saltuariamente: Antonio<br />

Barnoffi, Mauro Furlani, Francesca Portavia, Michela Risveglia.<br />

Immagine 1: i 28 punti di monitoraggio<br />

20


Immagine 2: Scheda di rilevamento<br />

21


2.2 Elaborazione cartografica<br />

Attraverso il programma gvSIG sono state realizzate delle mappe:<br />

• I 28 punti di monitoraggio: il tratto di fiume monitorato con<br />

indicati i 28 punti scelti per i rilevamenti (Immagine 1);<br />

• Mappa della frequenza specifica: per ogni punto è stato calcolato<br />

il numero massimo di specie rilevato (Immagine 3);<br />

• Mappa specie specifica: nelle schede delle singole specie è stata<br />

realizzata una mappa di distribuzione che mostra il numero di<br />

avvistamenti.<br />

2.3 Caratterizzazione degli habitat<br />

Esclusa la zona cittadina, il porto e il tratto litoraneo limitrofo, il territorio<br />

del fiume Misa è caratterizzato da residue fasce boscate ripariali a Salix alba,<br />

S. purpurea, S. eleagnos, Populus alba e P. nigra con presenza di specie alloctone<br />

invasive come Robinia pseudoacacia e Ailanthus altissima, mentre nelle aree<br />

attigue si trovano aree agricole spesso monoculturali. Per effettuare la<br />

caratterizzazione degli habitat di ogni singolo punto di monitoraggio, è stato<br />

utilizzato il programma GIS gvSIG: al dwg del Comune di Senigallia,<br />

contenente informazioni sull’uso del suolo, sono stati sovrapposti i punti di<br />

monitoraggio/ascolto per ognuno dei quali è stata tracciata un’area circolare<br />

di raggio 100 mt; in questo modo è stato quindi possibile risalire alle<br />

tipologie ambientali presenti in ogni singolo punto.<br />

Nelle 28 aree identificate sono state individuate sei differenti tipologie di<br />

habitat, divise nei seguenti gruppi:<br />

Mare: porzione di mare in prossimità del porto;<br />

Spiaggia: tratto di arenile nell’area limitrofa al porto;<br />

Urbano: zona che include le unità abitative, i fabbricati e le<br />

infrastrutture;<br />

Verde urbano: giardini attrezzati a fruizione pubblica;<br />

Fiume: area compresa tra gli argini esterni del Misa;<br />

Area umida: area di ridotte dimensioni in cui è costante la presenza<br />

di acqua come una peschiera o un laghetto utilizzato a scopo<br />

venatorio.<br />

22


La caratterizzazione degli habitat nei singoli punti è di seguito rappresentata:<br />

Punto 1: PORTO<br />

Numero specie rilevate: 46<br />

Punto 3: CENTRO STORICO<br />

Numero specie rilevate: 46<br />

Punto 5: BORGO COLTELLONE<br />

Numero specie rilevate: 61<br />

23<br />

Punto 2: CENTRO STORICO<br />

Numero specie rilevate: 38<br />

Punto 4: STRADONE MISA<br />

Numero specie rilevate: 64<br />

Punto 6: BORGO MOLINO<br />

Numero specie rilevate: 62


Punto 7: BORGO BICCHIA<br />

Numero specie rilevate: 67<br />

Punto 9: BORGO CATENA<br />

Numero specie rilevate: 71<br />

Punto 11: CANNELLA<br />

Numero specie rilevate: 60<br />

24<br />

Punto 8: BORGO BICCHIA<br />

Numero specie rilevate: 59<br />

Punto 10: BORGO CATENA<br />

Numero specie rilevate: 60<br />

Punto 12: BORGO PASSERA<br />

Numero specie rilevate: 67


Punto 13: BORGO PASSERA<br />

Numero specie rilevate: 70<br />

Punto 15: VALLONE<br />

Numero specie rilevate: 56<br />

Punto 17: VALLONE<br />

Numero specie rilevate: 56<br />

25<br />

Punto 14: VALLONE<br />

Numero specie rilevate: 69<br />

Punto 16: MARAZZANA<br />

Numero specie rilevate: 62<br />

Punto 18: MARAZZANA<br />

Numero specie rilevate: 55


Punto 19: MARAZZANA<br />

Numero specie rilevate: 59<br />

Punto 21: VALLONE<br />

Numero specie rilevate: 61<br />

Punto 23: BETTOLELLE<br />

Numero specie rilevate: 64<br />

26<br />

Punto 20: VALLONE<br />

Numero specie rilevate: 64<br />

Punto 22: BETTOLELLE<br />

Numero specie rilevate: 66<br />

Punto 24: BETTOLELLE<br />

Numero specie rilevate: 51


Punto 25: BETTOLELLE<br />

Numero specie rilevate: 55<br />

Punto 27: BRUGNETTO<br />

Numero specie rilevate: 60<br />

27<br />

Punto 26: BRUGNETTO<br />

Numero specie rilevate: 65<br />

Punto 28: BRUGNETTO<br />

Numero specie rilevate: 79


3. SINTESI DEI RISULTATI<br />

Foto di: Mauro Mencarelli – Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus)<br />

28


3.1 Risultati<br />

Da giugno 2006 a settembre 2010 sono state effettuate 393 giornate di<br />

lavoro comprendenti quasi tutte le fasce orarie della giornata. Con i dati<br />

raccolti è stato possibile redigere un database di 11.775 dati. Il database<br />

comprende le specie rilevate durante i monitoraggi effettuati mensilmente e<br />

le segnalazioni al di fuori delle giornate predisposte per le uscite. La checklist<br />

conta 144 specie di cui 72 passeriformi. Le specie nidificanti sono 70 e<br />

rappresentano il 55,5% delle specie nidificanti nella Regione Marche (126<br />

specie - Giacchini, 2007) e il 28% delle specie nidificanti in Italia (250 specie<br />

- Brichetti e Massa, 1998). La ricchezza specifica, ovvero il numero di specie<br />

rilevate nei diversi punti, va da un minimo di 38 specie nel punto 2, ad un<br />

massimo di 79 specie nel punto 28; tendenzialmente il numero di specie<br />

aumenta sensibilmente a partire dal punto 3 (Immagine 3 e vedi par. 2.3 -<br />

caratterizzazione degli habitat).<br />

Delle 144, 33 sono le specie che rientrano nell’Allegato I della Direttiva<br />

79/409/CEE “Uccelli”: Marangone minore, Tarabuso, Tarabusino,<br />

Nitticora, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Falco<br />

pecchiaiolo, Nibbio bruno, Falco di palude, Albanella minore, Falco<br />

pescatore, Falco cuculo, Falco pellegrino, Starna, Schiribilla, Gru, Fratino,<br />

Piviere dorato, Piovanello pancianera, Piro piro boschereccio, Gabbiano<br />

corallino, Gabbianello, Sterna comune, Mignattino comune, Martin<br />

Pescatore, Calandrella, Tottavilla, Pispola, Forapaglie castagnolo, Averla<br />

piccola, Averla cenerina, Ortolano. Tra queste Tarabusino, Martin pescatore,<br />

Averla piccola e Ortolano sono nidificanti.<br />

3.2 Chek-list<br />

L’elenco delle specie descritte segue la chek-list stilata da Brichetti e Massa<br />

degli Uccelli italiani (1998). Nella seguente check-list sono state indicate le<br />

specie monitorate, il codice EURING e la fenologia.<br />

29


LEGENDA FENOLOGIA:<br />

S: stanziale; B: nidificante; M: migratrice; E: estivante; W: svernante;<br />

Reg: regolare; Irr: irregolare; R: ripopolamento.<br />

00070 Tachybaptus ruficollis (Mreg,B?,W)<br />

00090 Podiceps cristatus (Mreg,W)<br />

00120 Podiceps nigricollis (Mreg,W)<br />

00710 Morus bassanus (Mirr)<br />

00720 Phalacrocorax carbo (Mreg,W)<br />

00820 Phalacrocorax pygmaeus (Mirr)<br />

00950 Botaurus stellaris (Mirr)<br />

00980 Ixobrychus minutus (Mreg,B?)<br />

01040 Nycticorax nycticorax (Mreg,E)<br />

01110 Bubulcus ibis (Mirr,Wirr)<br />

01190 Egretta garzetta (Mreg,E)<br />

01210 Casmerodius albus (Mirr)<br />

01220 Ardea cinerea (S,Mreg,W, E)<br />

01240 Ardea purpurea (Mirr)<br />

01610 Anser anser (Mirr)<br />

01840 Anas crecca (Mirr)<br />

01860 Anas platyrhynchos (Mreg,B?)<br />

01910 Anas querquedula (Mirr)<br />

02310 Pernis apivorus (Mreg)<br />

02380 Milvus migrans (Mirr)<br />

02600 Circus aeruginosus (Mreg)<br />

02630 Circus pygargus (Mreg)<br />

02690 Accipiter nisus (B?,Mreg,W)<br />

02870 Buteo buteo (SB,Mreg,W)<br />

03010 Pandion haliaetus (Mirr)<br />

03040 Falco tinnunculus (SB,Mreg,W)<br />

03070 Falco vespertinus (Mirr)<br />

03100 Falco subbuteo (Mirr)<br />

03200 Falco peregrinus (Mreg)<br />

03670 Perdix perdix (Mirr,R)<br />

03700 Coturnix coturnix (Mreg,B)<br />

03940 Phasianus colchicus (SB,R)<br />

04100 Porzana parva (Mirr)<br />

04240 Gallinula chloropus (SB,Mreg,W)<br />

04290 Fulica atra (Mreg,W)<br />

04330 Grus grus (Mirr)<br />

04690 Charadrius dubius (Mreg,B)<br />

04770 Charadrius alexandrinus (Mirr)<br />

30<br />

04850 Pluvialis apricaria (Mirr)<br />

04930 Vanellus vanellus (Mreg,W)<br />

05090 Calidris ferruginea (Mreg)<br />

05120 Calidris alpina (Mreg)<br />

05180 Lymnocryptes minimus (Mirr)<br />

05190 Gallinago gallinago (Mreg,W)<br />

05530 Tringa ochropus (Mreg)<br />

05540 Tringa glareola (Mirr)<br />

05560 Actitis hypoleucos (Mreg,B,W)<br />

05750 Larus melanocephalus (Mreg,W)<br />

05780 Larus minutus (Mirr,Eirr)<br />

05820 Larus ridibundus (S,E,Mreg,W)<br />

05900 Larus canus (Mreg,W)<br />

05926 Larus michaellis (S,E,Mreg,W)<br />

06150 Sterna hirundo (Mirr)<br />

06270 Chlidonias niger (Mirr)<br />

06650 Columba livia var. domestica (SB)<br />

06700 Columba palumbus (Mreg)<br />

06840 Streptotelia decaocto (SB)<br />

06870 Streptotelia turtur (Mreg,B)<br />

07240 Cuculus canorus (Mirr,B?)<br />

07350 Tyto alba (SB?)<br />

07390 Otus scops (Mreg,B)<br />

07570 Athene noctua (SB?)<br />

07610 Strix aluco (Mirr)<br />

07670 Asio otus (SB)<br />

07950 Apus apus (Mreg,B)<br />

08310 Alcedo atthis (SB,Mreg,W)<br />

08400 Merops apiaster (Mreg,B)<br />

08460 Upupa epops (Mreg,B)<br />

08480 Jinx torquilla (Mreg,B)<br />

08560 Picus viridis (Mirr)<br />

08760 Dendrocopos major (SB,Mreg,W)<br />

08870 Dendrocopos minor (SB)<br />

09680 Calandrella brachydactyla (Mirr)<br />

09740 Lullula arborea (Mirr)<br />

09760 Alauda arvensis (Mreg,B?,W)<br />

09810 Riparia riparia (Mirr)


09920 Hirundo rustica (Mreg,B)<br />

09950 Delichon urbicum (Mreg,B)<br />

10110 Anthus pratensis (Mreg,W)<br />

10170 Motacilla flava (Mreg,B)<br />

10190 Motacilla cinerea (SB,Mreg,W)<br />

10200 Motacilla alba (SB)<br />

10660 Troglodytes troglodytes (SB)<br />

10840 Prunella modularis (Mreg,W)<br />

10990 Erithacus rubecola (SB,Mreg,W)<br />

11040 Luscinia megarhynchos (Mreg,B)<br />

11210 Phoenicurus ochruros (SB,Mreg,W)<br />

11220 Phoenicurus phoenicurus (Mreg,B)<br />

11370 Saxicola rubetra (Mirr)<br />

11390 Saxicola torquata (SB)<br />

11460 Oenanthe oenanthe (Mreg)<br />

11870 Turdus merula (SB)<br />

11980 Turdus pilaris (Mreg,Wirr)<br />

12000 Turdus philomelos (SB,Mreg,W)<br />

12010 Turdus iliacus (Mreg,W)<br />

12020 Turdus viscivorus (SB,Mreg,W)<br />

12200 Cettia cetti (SB)<br />

12260 Cisticola juncidis (SB,Mreg,W)<br />

12410 Acrocephalus melanopogon (Mirr)<br />

12430 Acrocephalus schoenobaenus (Mirr)<br />

12510 Acrocephalus scirpaceus (Mreg,B)<br />

12600 Hippolais polyglotta (Mreg,B)<br />

12650 Sylvia cantillans (Mirr)<br />

12670 Sylvia melanocephala SB,Mreg,W)<br />

12750 Sylvia communis (Mreg)<br />

12760 Sylvia borin (Mreg)<br />

12770 Sylvia atricapilla (SB)<br />

13080 Phylloscopus sibilatrix (Mreg)<br />

13110 Phylloscopus collybita (SB,Mreg,W)<br />

13140 Regulus regulus (Mirr,Wirr)<br />

13150 Regulus ignicapilla (Mirr,B?)<br />

31<br />

13350 Muscicapa striata (Mreg,B)<br />

13490 Ficedula hypoleuca (Mreg)<br />

14370 Aegithalos caudatus (SB)<br />

14610 Parus ater (Mirr)<br />

14620 Parus caeruleus (SB)<br />

14640 Parus major (SB)<br />

14790 Sitta europea (SB)<br />

14870 Certhia brachydactyla (SB)<br />

14900 Remiz pendulinus (SB,Mreg,W)<br />

15080 Oriolus oriolus (Mreg,B)<br />

5150 Lanius collurio (Mreg,B)<br />

15190 Lanius minor (Mirr)<br />

15390 Garrulus glandarius (Mirr)<br />

15490 Pica pica (SB)<br />

15600 Corvus monedula (SB)<br />

15670 Corvus corone cornix (SB)<br />

15820 Sturnus vulgaris (SB,Mreg)<br />

15912 Passer domesticus italiae (SB,Mreg)<br />

15920 Passer hispaniolensis (Mirr)<br />

15980 Passer montanus (SB,Mreg)<br />

16360 Fringilla coelebs (SB,Mreg,W)<br />

16380 Fringilla montifringilla (Mreg)<br />

16400 Serinus serinus (SB,Mreg,W)<br />

16490 Carduelis chloris (SB,Mreg,W)<br />

16530 Carduelis carduelis (SB,Mreg,W)<br />

16540 Carduelis spinus (Mreg,Wirr)<br />

16600 Carduelis cannabina (Mreg)<br />

18570 Emberiza citrinella (Mreg,B?)<br />

18580 Emberiza cirlus (SB,Mreg,W)<br />

18600 Emberiza cia (Mirr)<br />

18660 Emberiza hortulana (Mreg,B?)<br />

18770 Emberiza schoeniclus (Mreg,W)<br />

18820 Miliaria calandra (Mreg,B?)<br />

3.3 Frequenze delle specie nei punti di monitoraggio<br />

La tabella propone un valore di distribuzione delle singole specie attraverso<br />

l’indicazione del numero totale dei punti occupati e le relative frequenze di<br />

rilevamento in ordine decrescente.


Le specie rilevate in tutti i punti (100%) sono 13 che risultano essere anche<br />

le specie più comuni; 33 specie delle 144 sono invece state rilevate<br />

solamente in un solo punto di monitoraggio (3,6%).<br />

Specie N. Punti %<br />

Balestruccio 28 100,0<br />

Ballerina bianca 28 100,0<br />

Capinera 28 100,0<br />

Cardellino 28 100,0<br />

Cinciallegra 28 100,0<br />

Fringuello 28 100,0<br />

Merlo 28 100,0<br />

Passera d'Italia 28 100,0<br />

Pettirosso 28 100,0<br />

Rondone 28 100,0<br />

Tortora dal collare 28 100,0<br />

Verdone 28 100,0<br />

Verzellino 28 100,0<br />

Ballerina gialla 27 96,4<br />

Cinciarella 27 96,4<br />

Codibugnolo 27 96,4<br />

Cornacchia grigia 27 96,4<br />

Lui' piccolo 27 96,4<br />

Passera mattugia 27 96,4<br />

Rondine 27 96,4<br />

Scricciolo 27 96,4<br />

Storno 27 96,4<br />

Usignolo di fiume 27 96,4<br />

Airone cenerino 26 92,9<br />

Martin pescatore 26 92,9<br />

Passera scopaiola 26 92,9<br />

Poiana 26 92,9<br />

Tortora selvatica 26 92,9<br />

Beccamoschino 25 89,3<br />

Cutrettola 25 89,3<br />

Gallinella d'acqua 25 89,3<br />

Usignolo 25 89,3<br />

Zigolo nero 25 89,3<br />

Codirosso spazzacamino 24 85,7<br />

Gruccione 24 85,7<br />

Torcicollo 24 85,7<br />

Averla piccola 23 82,1<br />

Pigliamosche 23 82,1<br />

32


Rampichino 23 82,1<br />

Corriere piccolo 22 78,6<br />

Gheppio 22 78,6<br />

Gabbiano reale 21 75,0<br />

Piro piro piccolo 21 75,0<br />

Rigogolo 21 75,0<br />

Saltimpalo 21 75,0<br />

Gabbiano comune 20 71,4<br />

Occhiocotto 20 71,4<br />

Picchio muratore 20 71,4<br />

Gazza 19 67,9<br />

Picchio rosso maggiore 19 67,9<br />

Tordo bottaccio 19 67,9<br />

Canapino comune 18 64,3<br />

Fagiano comune 18 64,3<br />

Tordela 18 64,3<br />

Upupa 17 60,7<br />

Allodola 16 57,1<br />

Codirosso comune 16 57,1<br />

Garzetta 16 57,1<br />

Pendolino 14 50,0<br />

Tordo sassello 14 50,0<br />

Cannaiola comune 13 46,4<br />

Nitticora 13 46,4<br />

Colombo di città 13 46,4<br />

Picchio rosso minore 11 39,3<br />

Taccola 11 39,3<br />

Tuffetto 8 28,6<br />

Beccafico 7 25,0<br />

Civetta 7 25,0<br />

Falco di palude 7 25,0<br />

Gufo comune 7 25,0<br />

Migliarino di palude 7 25,0<br />

Sparviere 7 25,0<br />

Strillozzo 7 25,0<br />

Colombaccio 6 21,4<br />

Ortolano 6 21,4<br />

Quaglia comune 5 17,9<br />

Airone bianco maggiore 4 14,3<br />

Airone rosso 4 14,3<br />

Assiolo 4 14,3<br />

Barbagianni 4 14,3<br />

Beccaccino 4 14,3<br />

33


Cuculo 4 14,3<br />

Germano reale 4 14,3<br />

Ghiandaia 4 14,3<br />

Piro piro culbianco 4 14,3<br />

Pispola 4 14,3<br />

Regolo 4 14,3<br />

Albanella minore 3 10,7<br />

Balia nera 3 10,7<br />

Cesena 3 10,7<br />

Falco pecchiaiolo 3 10,7<br />

Fanello 3 10,7<br />

Lui' verde 3 10,7<br />

Sterpazzola 3 10,7<br />

Stiaccino 3 10,7<br />

Svasso maggiore 3 10,7<br />

Tarabusino 3 10,7<br />

Zigolo giallo 3 10,7<br />

Cormorano 2 7,1<br />

Fiorrancino 2 7,1<br />

Folaga 2 7,1<br />

Forapaglie castagnolo 2 7,1<br />

Frullino 2 7,1<br />

Lodolaio 2 7,1<br />

Marangone minore 2 7,1<br />

Pavoncella 2 7,1<br />

Peppola 2 7,1<br />

Picchio verde 2 7,1<br />

Piro piro boschereccio 2 7,1<br />

Sterpazzolina 2 7,1<br />

Svasso piccolo 2 7,1<br />

Airone guardabuoi 1 3,6<br />

Allocco 1 3,6<br />

Alzavola 1 3,6<br />

Averla cenerina 1 3,6<br />

Calandrella 1 3,6<br />

Cincia mora 1 3,6<br />

Culbianco 1 3,6<br />

Falco cuculo 1 3,6<br />

Falco pellegrino 1 3,6<br />

Falco pescatore 1 3,6<br />

Forapaglie comune 1 3,6<br />

Fratino 1 3,6<br />

Gabbianello 1 3,6<br />

34


Gabbiano corallino 1 3,6<br />

Gavina 1 3,6<br />

Gru 1 3,6<br />

Lucherino 1 3,6<br />

Marzaiola 1 3,6<br />

Mignattino comune 1 3,6<br />

Oca selvatica 1 3,6<br />

Passera sarda 1 3,6<br />

Piovanello comune 1 3,6<br />

Piovanello pancianera 1 3,6<br />

Piviere dorato 1 3,6<br />

Schiribilla 1 3,6<br />

Starna 1 3,6<br />

Sterna comune 1 3,6<br />

Sula 1 3,6<br />

Tarabuso 1 3,6<br />

Topino 1 3,6<br />

Tottavilla 1 3,6<br />

Zigolo muciatto 1 3,6<br />

Nibbio bruno 1 3,6<br />

3.4. Considerazioni conclusive<br />

Il numero totale di specie rilevate è stato considerevole, 144, tra cui 33 di<br />

importanza comunitaria. Le aree con ricchezza più elevata (67-79 specie)<br />

sono le zone interne, in cui il disturbo antropico è limitato esclusivamente<br />

alle coltivazioni estensive nei dintorni del fiume, che mantiene comunque un<br />

buon grado di naturalità.<br />

Le aree che presentano una ricchezza minore (max 38 specie) sono quelle<br />

cittadine e le aree periurbane, aree che risentono molto dell’elevata<br />

antropizzazione del territorio e che di conseguenza offrono riparo a un<br />

numero minore di specie (Immagine 3).<br />

La presenza di specie bioindicatrici ha evidenziato come il fiume presenti<br />

alcune aree di discreta qualità ambientale: l’habitat ripariale risulta di<br />

importanza strategica per la comunità ornitica, che qui trova riparo, cibo e<br />

habitat idonei alla nidificazione; riveste inoltre la funzione di corridoio<br />

ecologico che collega la montagna con il mare.<br />

35


Immagine 3: Mappa della frequenza specifica<br />

36<br />

38 - 53


Foto di: Mauro Mencarelli – Punto 28: area con ricchezza specifica più alta (79 specie)<br />

Foto di: Mauro Mencarelli – Punto 2: area con ricchezza specifica più bassa (38 specie)<br />

37


4. L’AVIFA<strong>UN</strong>A DEL BASSO CORSO<br />

DEL <strong>FIUME</strong> MISA<br />

Foto di: Mauro Mencarelli – Gheppio (Falco tinnunculus)<br />

38


4.1 Come leggere le schede<br />

Nelle schede vengono analizzate le specie singolarmente; per una facile lettura<br />

è bene tenere presente che in ogni scheda vengono indicati (Immagine 4):<br />

Nome della specie e nome scientifico<br />

Mappa di<br />

distribuzione<br />

Immagine 4: A titolo di esempio, una delle 144 schede<br />

39<br />

Foto della specie<br />

Fenologia e<br />

presenza<br />

durante<br />

l’anno


• La corologia, ossia la distribuzione geografica della specie; si rimanda<br />

a pagina 189 per la spiegazione delle singole corologie.<br />

• La mappa di distribuzione indica la distribuzione della specie nei 28<br />

punti e nella legenda viene indicato il numero di avvistamenti, ossia il<br />

numero delle volte che la specie è stata osservata in quel punto.<br />

• La fenologia* viene indicata con delle lettere: S: stanziale; B:<br />

nidificante; M: migratrice; E: estivante; W: svernante; Reg: regolare; Irr:<br />

irregolare; *: accidentale; ?: status incerto; R: ripopolamento. Nella tabella<br />

vengono indicati i 12 mesi: ad ogni mese corrisponde un colore relativo alla<br />

fenologia associata alla specie in questione. È necessario tenere presente, per<br />

evitare di male interpretare la tabella, che La categoria fenologica mensile è<br />

indicata in una tabella dove le diverse fenologie sono state indicate con<br />

colori diversi:<br />

s Stanziale S Specie presente tutto l’anno<br />

Nidificante B Specie che porta a termine la riproduzione<br />

Migratrice M Specie che transita in un territorio senza nidificare o svernare<br />

Estivante E Specie presente nel periodo di nidificazione ma che non si riproduce<br />

Svernante W Specie che passa l’inverno in un determinato territorio ripartendo in primavera<br />

Accidentale A Specie avvistata in maniera occasionale<br />

Per poter interpretare in modo corretto la tabella delle fenologie è necessario<br />

tenere presente che le fenologie delle specie sono state definite in base ai<br />

dati raccolti.<br />

* La fenologia si occupa dello studio dei fenomeni legati agli esseri viventi in<br />

relazione ai cambiamenti stagionali: indica lo status della specie riferita al<br />

territorio.<br />

4.2 Le schede delle singole specie<br />

Di seguito sono riportate le schede delle singole specie. Le schede non sono<br />

disposte in ordine alfabetico, ma seguono la chek-list stilata da Brichetti e<br />

Massa degli Uccelli italiani (1998).<br />

40


TUFFETTO<br />

Tachybaptus ruficollis (Pallas, 1764)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana.<br />

Descrizione generale<br />

L: 23-29 cm. È il più piccolo degli<br />

svassi italiani. Nidifica in zone umide<br />

d’acqua dolce, naturali o artificiali,<br />

anche non molto estese, ricoperte<br />

in parte da cannucce e tife. Durante<br />

il periodo invernale predilige le foci<br />

dei fiumi, lagune e paludi di acqua<br />

salmastra. Il piumaggio è di colore<br />

uniforme nero, con il collo rossastro<br />

in primavera e bruno-grigiastro in<br />

inverno. A differenza degli svassi<br />

non presenta ciuffi sul capo. Il richiamo<br />

è un trillo acuto molto veloce.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Il maggior numero di avvistamenti<br />

avviene all’interno del tratto cittadino<br />

nel periodo invernale, anche se<br />

41<br />

qualche individuo è stato osservato<br />

durante il periodo di nidificazione<br />

all’interno di laghetti delle zone più<br />

interne.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la popolazione<br />

nidificante presenta un trend positivo<br />

e lo stato di conservazione è definito<br />

sicuro. In Italia la popolazione è<br />

stabile, con fluttuazioni locali. A<br />

livello provinciale e locale la specie è<br />

influenzata negativamente<br />

dall’alterazione degli habitat acquatici<br />

e dagli sfalci della vegetazione in<br />

periodo riproduttivo.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

M reg, B?, W<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

? ? ? ? ?<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante


SVASSO MAGGIORE<br />

Podiceps cristatus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana.<br />

Descrizione generale<br />

L: 46-51 cm; WS: 59-73 cm. È il più<br />

grande tra gli svassi. Predilige zone<br />

umide di acqua dolce naturali o artificiali,<br />

con modesta quantità di vegetazione.<br />

Presenta corpo chiaro con<br />

collo tenuto in posizione eretta. Durante<br />

la stagione riproduttiva ha<br />

lunghi ciuffi neri sul capo e ampi<br />

ciuffi auricolari rosso-castani. Non<br />

c’è dimorfismo sessuale. La danza di<br />

corteggiamento è assai complessa:<br />

avviene in posizione eretta con<br />

scuotimento del capo, a volte con<br />

alghe nel becco. Termina con la<br />

danza del pinguino.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È un visitatore invernale abitudinale.<br />

Numerosi avvistamenti avvengo-<br />

42<br />

no all’interno del porto di Senigallia<br />

e anche nella porzione cittadina del<br />

fiume Misa.<br />

Conservazione<br />

A livello Europeo la popolazione<br />

presenta un trend positivo ed è stata<br />

valutata come sicura. Anche in Italia<br />

si è osservato questo trend.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


SVASSO PICCOLO<br />

Podiceps nigricollis (Brehm, 1831)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 23-29 cm. Predilige zone costiere<br />

di acqua dolce naturali o artificiali,<br />

con modesta quantità di vegetazione.<br />

In estate presenta dei caratteristici<br />

ciuffi auricolari; in inverno il<br />

piumaggio presenta tonalità grigie<br />

ed è ben visibile il rosso dell’occhio.<br />

Il becco è leggermente rivolto<br />

all’insù. Si può confondere con lo<br />

Svasso cornuto. Il richiamo è un<br />

rauco fischio lamentoso.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È un visitatore invernale abitudinale.<br />

Si può osservare insieme allo Svasso<br />

maggiore e, come per questo, il maggior<br />

numero di avvistamenti avviene<br />

all’interno del porto di Senigallia e<br />

lungo il tratto urbano del fiume Misa.<br />

43<br />

Conservazione<br />

A livello europeo lo stato di conservazione<br />

della specie è considerato<br />

sicuro. In Italia è diffusa in modo<br />

uniforme con prevalenza nei settori<br />

costieri, in particolare lungo<br />

l’Adriatico: è la seconda specie più<br />

abbondante tra gli svassi italiani.<br />

Nelle Marche è svernante regolare,<br />

fenologia che si riscontra anche nel<br />

tratto di fiume in esame.<br />

Categorie di tutela<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria NE<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


SULA<br />

Morus bassanus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

boreoanfiatlantica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 92 cm; apertura alare 175 cm.<br />

Nidifica in grandi colonie su scogliere<br />

inaccessibili soprattutto sulle isole<br />

delle coste atlantiche. Sverna in mare<br />

aperto e occasionalmente si spinge<br />

sulle coste e nell’entroterra. Presenta<br />

testa giallastra, ali e coda lunghe<br />

ed appuntite. Gli immaturi sono<br />

bruni e macchiettati. In migrazione<br />

vola spesso in formazioni lineari.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio è stata segnalata<br />

una sola volta all’interno del porto<br />

canale di Senigallia.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

con uno status di conserva-<br />

44<br />

zione sicuro.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


CORMORANO<br />

Phalacrocorax carbo (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 77-94 cm; WS: 121-149 cm. È presente<br />

sia lungo le coste che<br />

nell’entroterra; per la nidificazione predilige<br />

boschetti vicini alle acque interne,<br />

spesso insieme agli aironi. Grande e<br />

scuro, in primavera presenta gola,<br />

guance e cosce bianche. In inverno è<br />

interamente nero, e può essere confuso<br />

con il Marangone dal ciuffo. Ottimo<br />

pescatore, nuota con il corpo quasi<br />

immerso in acqua e compie lunghe<br />

immersioni. Può rimanere a lungo<br />

posato in posizione eretta su scogli o<br />

altri posatoi, con le ali aperte per asciugarle.<br />

Il volo è battente a pochi metri<br />

dalla superficie dell’acqua.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È un visitatore invernale abitudina-<br />

45<br />

le. Numerosi avvistamenti avvengono<br />

all’interno del porto di Senigallia,<br />

sulle barriere frangiflutto o in volo<br />

nella porzione terminale del fiume,<br />

nel tratto cittadino.<br />

Conservazione<br />

A livello Europeo la popolazione<br />

presenta un trend positivo ed è stata<br />

valutata come sicura.<br />

Categorie di tutela<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


MARANGONE MINORE<br />

Phalacrocorax pygmeus (Pallas, 1773)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 44-55 cm; WS: 75-90 cm. Predilige<br />

zone paludose, ruscelli e stagni;<br />

per la nidificazione sceglie i boschetti<br />

vicini alle acque interne,<br />

spesso insieme agli aironi. Si può<br />

confondere con il Cormorano ma<br />

presenta dimensioni inferiori, becco<br />

più piccolo e coda più pronunciata.<br />

Ottimo pescatore, cerca le sue prede<br />

anche nei ruscelli e negli stagni fuori<br />

delle zone paludose. Può rimanere a<br />

lungo posato in posizione eretta su<br />

scogli o altri posatoi, con le ali aperte<br />

per asciugarle. Il volo è battente<br />

e intercalato con planate.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La distribuzione lungo il Misa è<br />

molto variabile: si osserva in migra-<br />

46<br />

zione post-riproduttiva e in inverno.<br />

Gli avvistamenti avvengono<br />

all’interno del porto canale e nelle<br />

porzioni interne del fiume Misa.<br />

Conservazione<br />

In Europa la specie ha avuto una<br />

forte decrescita a cui è seguito un<br />

aumento: lo status di conservazione<br />

al momento è definito sicuro.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria NE<br />

• SPEC 1<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


TARABUSO<br />

Botaurus stellaris (Linnaeus. 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 75 cm. Poligamo. Nidifica in zone<br />

paludose d’acqua dolce caratterizzate<br />

da folta vegetazione, in particolare<br />

in canneti intercalati a specchi<br />

aperti. Nel periodo di svernamento<br />

può frequentare una maggiore varietà<br />

di spazi umidi. Presenta piumaggio<br />

bruno, se allarmato si immobilizza<br />

per mimetizzarsi tra le canne<br />

tendendo collo e becco verso l’alto.<br />

Tipico il richiamo emesso dal maschio<br />

simile ad un soffio in una bottiglia<br />

vuota.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio la specie è stata<br />

segnalata una sola volta in un canneto<br />

in un’area prossima al fiume.<br />

47<br />

Conservazione<br />

A livello europeo ha subito in passato<br />

una notevole flessione della popolazione,<br />

con successive fluttuazioni<br />

senza però avere recuperato i<br />

numeri precedenti al declino. In<br />

Italia la popolazione nidificante è<br />

stimata intorno a 70 coppie.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Roberto Ceccucci<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


TARABUSINO<br />

Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana.<br />

Descrizione generale<br />

L: 33-38 cm; WS: 49-58 cm. Si rinviene<br />

in folti canneti anche di ridotte dimensioni,<br />

fragmiteti misti a cespugli e<br />

bassa vegetazione arborea. Predilige<br />

zone umide artificiali o naturali, fiumi<br />

e canali. Si mimetizza immobilizzandosi<br />

con il collo eretto. In caso di pericolo<br />

non vola ma corre. Il maschio ha<br />

dorso nero e macchie bianche a camoscio;<br />

la femmina ha striature sul dorso,<br />

macchie alari più sporche e petto maggiormente<br />

striato. Il volo è caratterizzato<br />

da veloci colpi d’ala e lunghe planate:<br />

si osserva di solito in volo sopra i<br />

canneti. Il richiamo riproduttivo è un<br />

basso verso ripetuto ogni 2-3 secondi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Migratore primaverile regolare, fre-<br />

48<br />

quenta i canneti lungo gli argini del<br />

fiume. È stato osservato più di una<br />

volta in periodo riproduttivo in località<br />

Marazzana, ma non ne è stata<br />

accertata la nidificazione.<br />

Conservazione<br />

Lo stato di conservazione europeo<br />

non è buono, con un forte trend<br />

negativo registrato tra il 1970 e il<br />

1990 e che ancora non è stato recuperato.<br />

I fattori di rischio a livello<br />

locale sono i continui interventi antropici<br />

di consolidamento degli argini<br />

dei fiumi, i quali distruggono i siti<br />

riproduttivi della specie.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B?<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

? ?<br />

Nidificante<br />

Migratrice


NITTICORA<br />

Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 58-65 cm; WS: 90-100 cm. Frequenta<br />

le zone palustri ed i grandi corsi<br />

d’acqua, in coabitazione con altri<br />

ardeidi. Per la nidificazione utilizza<br />

alberi ad alto fusto (pioppi e salici).<br />

L’adulto ha livrea nera, grigia e bianca,<br />

con piedi e zampe gialle. Si rinviene<br />

principalmente all’alba e al tramonto<br />

quando si sposta nelle zone di alimentazione.<br />

Durante il volo tiene il corpo<br />

inarcato e becco rivolto leggermente<br />

verso il basso, i battiti d’ala sono lenti.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Si trova lungo la maggior parte del<br />

corso del fiume, nei canneti o posata<br />

sulla vegetazione ripariale. La presenza<br />

di individui giovani è dovuta alla dispersione<br />

post-riproduttiva dai siti di<br />

49<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

nidificazione ubicati lungo altri fiumi<br />

delle Marche. La specie può nidificare<br />

anche al suolo nascosta tra le canne, e<br />

non è da escludere una nidificazione<br />

lungo il fiume Misa, anche se ancora<br />

non è stata accertata.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo è stata registrata in<br />

passato una notevole flessione della<br />

popolazione, con successive fluttuazioni<br />

senza però avere recuperato i<br />

numeri precedenti al declino. A livello<br />

locale la specie risente della distruzione<br />

dei siti di riproduzione e della competizione<br />

con altri ardeidi.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, E<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Estivante<br />

Migratrice


AIRONE GUARDABUOI<br />

Bubulcus ibis (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione sub<br />

-cosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 45-52 cm; WS: 82-95 cm. Generalmente<br />

predilige zone asciutte con<br />

presenza di boschi di Ontano, Pioppo,<br />

Salice e boschi misti. Per<br />

l’alimentazione si reca a gruppi sui<br />

campi coltivati o in paludi prosciugate,<br />

spesso a seguito del bestiame.<br />

Il piumaggio sembra completamente<br />

bianco, ma è in realtà provvisto di<br />

un colore nocciola nel vertice, nella<br />

gola e in parte del dorso; le zampe<br />

sono rossicce e gialle. In volo il collo<br />

è più disteso rispetto alla Garzetta<br />

e il becco è rivolto all’insù.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

L’osservazione più numerosa è stata<br />

effettuata nel mese di febbraio 2009:<br />

12 individui in alimentazione in<br />

50<br />

un’area a coltivo nelle prossime vicinanze<br />

del fiume. Altre osservazioni<br />

sono state effettuate nei mesi invernali,<br />

ma non in maniera continuativa.<br />

Conservazione<br />

In Europa è stato registrato un forte<br />

aumento. Lo stesso trend si è riscontrato<br />

in Italia con un aumento<br />

degli individui nidificanti e svernanti<br />

negli ultimi anni.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />

Fenologia<br />

M irr; W irr<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


GARZETTA<br />

Egretta garzetta (Linnaeus, 1766)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana.<br />

Descrizione generale<br />

L: 55-65; WS: 88-106 cm. Gli habitat<br />

selezionati dalla specie sono strettamente<br />

collegati alla presenza di zone<br />

umide. Nidifica in grandi colonie in<br />

boschi idrofili, utilizzando alberi di<br />

medio fusto come ontani e salici, e in<br />

boschetti circondati da risaie o altre<br />

zone umide. Il piumaggio è bianco,<br />

becco nero, zampe nere e piedi gialli.<br />

Durante la stagione estiva la specie è<br />

provvista di una lunga cresta e scapolari<br />

allungate. Cattura le prede restando<br />

immobile nell’acqua o avanzando<br />

furtivamente.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Risulta assente nei mesi invernali. Nei<br />

periodi di nidificazione si hanno numerosi<br />

avvistamenti ma solamente di<br />

51<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

individui in alimentazione. Si osserva<br />

lungo quasi tutto il tratto del fiume,<br />

compresa la porzione cittadina, spesso<br />

immobile nell’acqua bassa mentre<br />

pesca.<br />

Conservazione<br />

In Europa è una specie in incremento,<br />

soprattutto nei paesi mediterranei<br />

ed è quindi considerata con stato di<br />

conservazione sicuro. Lo stesso trend<br />

si riscontra in Italia e nelle Marche,<br />

anche se non mancano numerose<br />

minacce come la scarsità dei siti idonei<br />

alla nidificazione e il disturbo antropico<br />

nei siti di alimentazione.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

M reg, E<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Estivante<br />

Migratrice


AIRONE BIANCO MAGGIORE<br />

Casmerodius albus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione cosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 85-100 cm; WS: 145-170 cm. Nidifica<br />

in colonie su alberi vicini a<br />

paludi, delta fluviali e pianure inondate.<br />

Molto più grande degli altri<br />

ardeidi, ha la livrea bianca con zampe<br />

nere e, nel periodo primaverile, il<br />

becco è giallo solamente alla base.<br />

Durante il volo ricorda l’Airone cenerino,<br />

con battiti d’ala lenti.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nelle nostre zone si osserva nei periodi<br />

invernali in maniera irregolare;<br />

lungo il Misa lo si può osservare tra<br />

la vegetazione ripariale e sulle rive<br />

mentre pesca.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è in e-<br />

52<br />

spansione ed è considerata con stato<br />

di conservazione sicuro. In Italia è<br />

parzialmente svernante, migratrice<br />

regolare. Dal 2002 sono state osservate<br />

delle coppie nidificanti soprattutto<br />

nel nord della Penisola. A livello<br />

locale la specie risulta migratrice<br />

irregolare.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria NE<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


AIRONE CENERINO<br />

Ardea cinerea (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 84-102 cm (con il collo esteso);<br />

WS: 155-175 cm. Frequenta ogni tipo<br />

di acque basse, anche marine. Per la<br />

nidificazione gli habitat utilizzati sono<br />

quelli a vegetazione palustre, pioppeti,<br />

zone umide con canneti, o comunque<br />

habitat strettamente connessi ad aree<br />

umide naturali o artificiali. Nidifica in<br />

grandi colonie. Il piumaggio è grigio,<br />

nero e bianco. Si può osservare immobile<br />

in acque basse dove aspetta la<br />

preda, che cattura con una veloce<br />

stilettata del becco. Durante il volo<br />

tiene il collo retratto a S, le ali incurvate,<br />

i battiti d’ala sono lenti e gravi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Si osserva durante tutto l’arco<br />

dell’anno. Gli avvistamenti della<br />

53<br />

specie sono più numerosi nei periodi<br />

autunno-invernali lungo il tratto<br />

cittadino del fiume, mentre nei mesi<br />

più caldi si può osservare sulla vegetazione<br />

ripariale in zone più interne.<br />

Fin’ora non è mai stata osservata la<br />

nidificazione, ad esclusione di un<br />

tentativo di costruzione di nidi su<br />

Salice bianco da parte di qualche<br />

giovane in dispersione postriproduttiva.<br />

Conservazione<br />

In Europa è una specie in incremento<br />

e con uno stato di conservazione<br />

buono. Lo stesso trend si riscontra<br />

in Italia e nelle Marche.<br />

Categorie di tutela<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

Fenologia:<br />

S, M reg, W, E<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Estivante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Sedentaria


AIRONE ROSSO<br />

Ardea purpurea (Linnaeus, 1766)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 70-90 cm; WS: 110-145 cm. In<br />

Europa centrale e meridionale è<br />

localmente comune in acquitrini e<br />

paludi. In Italia nidifica soprattutto<br />

in pianura padana da marzo ad agosto.<br />

Nidifica in colonie in canneti<br />

molto estesi. La livrea ha una colorazione<br />

rossastra, il collo e la testa<br />

sono esili, il becco è stretto, i piedi<br />

sono particolarmente grandi. In caso<br />

di pericolo, come per il Tarabusino,<br />

si immobilizza tenendo il collo e<br />

becco verso l’alto.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nel fiume Misa le osservazioni sono<br />

sporadiche e distribuite in più mesi,<br />

sottolineandone la migrazione irregolare:<br />

si possono osservare, infatti,<br />

54<br />

pochi individui nei periodi pre- e<br />

post-riproduttivi. Gli habitat utilizzati<br />

sono i canneti e le rive ghiaiose<br />

del fiume. È stato osservato pescare<br />

immobile nell’acqua, comportamento<br />

tipico degli ardeidi.<br />

Conservazione<br />

Lo stato di conservazione a livello<br />

europeo è considerato in declino: in<br />

Europa orientale ha subito un forte<br />

declino, mentre nel resto<br />

dell’Europa è in aumento.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


OCA SELVATICA<br />

Anser anser (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 74-84 cm; WS: 149-168 cm. Tipica<br />

degli ambienti umidi, nidifica in<br />

paludi, canneti lacustri e in piccole<br />

isole costiere. Ha ali relativamente<br />

larghe e smussate; il becco è piuttosto<br />

grosso e ha zampe rosa. A terra<br />

è caratteristico il dorso scuro che<br />

contrasta con la testa e il collo pallidi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Un piccolo gruppo di 5 Oche selvatiche<br />

è stato osservato in volo presso<br />

l’area del porto, nel novembre<br />

2006. Non essendo avvenute altre<br />

osservazioni la specie è stata definita<br />

come migratrice irregolare.<br />

55<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie ha avuto<br />

un aumento nel numero di individui.<br />

Come conseguenza lo status di<br />

conservazione è stato definito sicuro.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


ALZAVOLA<br />

Anas crecca (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 34-38 cm; WS: 53-59 cm. Preferisce<br />

acque interne isolate in estate,<br />

mentre si disperde nelle acque aperte<br />

e lungo le coste in inverno. È più<br />

facile trovarla in grandi e rumorosi<br />

stormi, in laghi circondati da canneti,<br />

dove vengono costruiti i nidi. Il<br />

maschio ha colori vivaci, con la testa<br />

rosso-arancio e una macchia oculare<br />

verde. La femmina ha una colorazione<br />

più omogenea con lo specchio<br />

alare di colore verde. È nota per la<br />

sua attitudine a tuffarsi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata solamente<br />

una volta nel mese di dicembre 2009<br />

presso un laghetto di caccia presente<br />

nelle aree più interne del fiume.<br />

56<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

stabile e lo status di conservazione<br />

è definito sicuro. A livello<br />

nazionale si registra un incremento<br />

consistente.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


GERMANO REALE<br />

Anas platyrhynchos (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 55-60 cm; WS: 81-95. Frequenta<br />

gli ambienti acquatici anche con<br />

forte pressione antropica. Per la<br />

nidificazione predilige zone umide<br />

costiere o interne, fiumi e canali,<br />

laghetti urbani e risaie, comunque<br />

aree con presenza di fitta vegetazione<br />

palustre. Lo specchio alare è di<br />

colore azzurro. La specie presenta<br />

un netto dimorfismo sessuale, con<br />

femmina di colore marroncino e<br />

maschio con testa verde e gola rossiccia.<br />

Durante il volo forma stormi<br />

molto grandi ed è riconoscibile per<br />

il corpo massiccio, le ali arrotondate<br />

con battute veloci.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Si può osservare soprattutto durante<br />

57<br />

il periodo pre-riproduttivo con una<br />

certa regolarità. La nidificazione non<br />

è stata ancora accertata, anche se<br />

sono stati monitorati alcuni esemplari<br />

nel periodo di riproduzione. È<br />

stata osservata nelle zone più interne<br />

del fiume a ridosso della vegetazione<br />

sulle rive.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è registrata<br />

con uno stato di conservazione<br />

buono e in Italia è in incremento.<br />

A livello locale i dati non risultano<br />

essere sufficienti per determinarne il<br />

trend.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

M reg, B?<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

?<br />

Nidificante<br />

Migratrice


MARZAIOLA<br />

Anas querquedula (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 37-41 cm; WS: 59-67 cm. Frequenta<br />

aree umide come stagni e paludi. In<br />

inverno si osserva vicino ai laghi e nei<br />

territori fluviali alluvionali. Ha una<br />

colorazione marrone-grigia e il maschio<br />

si distingue per la presenza di<br />

un sopracciglio bianco molto evidente<br />

che arriva fino alla nuca. Lo specchio<br />

alare ha una doppia bordatura<br />

bianca. Durante il volo si può riconoscere<br />

la penna interna di colore grigiastro<br />

e lo specchio grigio-azzurro in<br />

entrambi i sessi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La Marzaiola è stata osservata una<br />

sola volta nel mese di marzo 2009 in<br />

un ansa del fiume in prossimità della<br />

città.<br />

58<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è in moderato<br />

decremento e lo status di<br />

conservazione è definito in declino.<br />

In Italia ha una tendenza al graduale<br />

decremento anche se localmente<br />

può presentare degli aumenti. Estremamente<br />

irregolare in inverno.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


FALCO PECCHIAIOLO<br />

Pernis apivorus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

europea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 52-59 cm; WS: 113-135 cm. Migratore<br />

a lungo raggio. Predilige<br />

foreste isolate con radure. Il colore<br />

è brunastro, con ali larghe; può essere<br />

confuso con la Poiana, ma si distingue<br />

da essa per il collo più sottile,<br />

la testa sporgente, la coda più<br />

lunga e carpali sporgenti in avanti.<br />

Gli individui possono essere molto<br />

diversi uno dall’altro poiché esistono<br />

più fasi: scura e chiara. Il volo è<br />

caratterizzato da battiti d’ala profondi<br />

e fluidi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

In seguito agli avvistamenti effettuati<br />

nei periodi pre- e postriproduttivi,<br />

la specie è indicata come<br />

migratrice regolare Nel mese di<br />

59<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

maggio 2008 è stato avvistato uno<br />

stormo di 21 individui sorvolare il<br />

porto di Senigallia in direzione Ovest.<br />

Conservazione:<br />

Lo status di conservazione è sicuro<br />

e l’Europa rappresenta l’areale riproduttivo<br />

più utilizzato dalla specie.<br />

I principali fattori limitanti sono<br />

il bracconaggio, l’elettrocuzione, la<br />

collisione con linee elettriche, il disturbo<br />

antropico e una cattiva gestione<br />

forestale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


NIBBIO BR<strong>UN</strong>O<br />

Milvus migrans (Boddaert, 1783)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana.<br />

Descrizione generale<br />

L: 48-58 cm; WS: 130-155 cm. È<br />

specie ubiquitaria: frequenta boschi<br />

relitti maturi, aree aperte, prati,<br />

habitat acquatici come fiumi, laghi,<br />

zone umide e coste marine; per alimentarsi<br />

si spinge anche all’interno<br />

delle discariche e delle pescicolture.<br />

La coda è corta con una leggera forcatura,<br />

il piumaggio è bruno scuro<br />

uniforme con una banda pallida<br />

sopra l’ala. A volte forma dei gruppi<br />

numerosi e nidifica in colonie.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio la specie è stata<br />

osservata solamente una volta nel<br />

mese di maggio 2010 mentre sorvolava<br />

alta il corso del fiume. Pochi<br />

altri avvistamenti sono stati effettua-<br />

60<br />

ti negli anni precedenti in aree distanti<br />

dal fiume Misa e questo ha<br />

indotto a indicare la specie come<br />

migratrice irregolare.<br />

Conservazione<br />

Nel territorio europeo la specie risulta<br />

in declino, se non per alcune<br />

aree del centro Europa dove si è<br />

osservato un aumento; in Italia la<br />

specie è invece considerata stabile.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />

• SPEC3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Francesca Morici<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


FALCO <strong>DI</strong> PALUDE<br />

Circus aeruginosus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 43-55 cm; WS: 115-140 cm. Predilige<br />

le zone umide e i canneti ma<br />

nidifica anche in zone boschive con<br />

estesi prati. Il maschio è grigioargento<br />

sulle ali e sulla coda; la femmina<br />

è bruno scuro, l’addome è color<br />

giallo-biancastro. Durante la migrazione<br />

e la caccia vola molto basso<br />

sui coltivi e sui canneti alla ricerca<br />

di prede. Il volo è alternato a planate<br />

con rigidi battiti d’ala, che vengono<br />

tenute a V.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Il maggior numero di avvistamenti<br />

si hanno nei periodi di migrazione,<br />

soprattutto nel mese di aprile. Solitamente<br />

si osserva mentre sorvola<br />

l’asta fluviale in direzione N-NO, al<br />

61<br />

di sopra della vegetazione ripariale o<br />

in voli a raso sui coltivi alla ricerca<br />

di prede.<br />

Conservazione<br />

In Europa la specie è diffusa con<br />

continuità e lo status di conservazione<br />

è considerato sicuro. In Italia è in<br />

aumento e con un espansione territoriale.<br />

A livello locale è migratrice<br />

regolare e il numero di individui<br />

osservati sembra non variare nel<br />

corso degli anni.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


ALBANELLA MINORE<br />

Circus pygargus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

euroturanica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 39-55 cm; WS: 96-116 cm. Predilige<br />

aree aperte e cespugliose, aree<br />

umide, incolti e coltivi a cereali. Nidifica<br />

sul terreno tra la vegetazione<br />

erbacea e cespugliosa. Il maschio è<br />

grigio, con banda nera sulle ali e una<br />

striatura castana sull’addome; la<br />

femmina è bruna. Il volo è sfarfallante<br />

con ali appuntite che ne ricordano<br />

il Gheppio.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Non sono stati avvistati numerosi<br />

individui nell’area di studio; gli unici<br />

avvistamenti si sono registrati nei<br />

mesi di marzo, aprile e settembre, in<br />

pieno periodo di migrazione.<br />

62<br />

Conservazione<br />

In Europa la specie ha uno status di<br />

conservazione sicuro, con aumento<br />

della popolazione nidificante: è considerata<br />

specie non a rischio. In Italia<br />

non si contano molte coppie nidificanti,<br />

così come nelle Marche. A<br />

livello locale la specie è migratrice<br />

regolare.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato I<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


SPARVIERE<br />

Accipiter nisus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: ♂29-34 cm; ♀35-41; WS: ♂58-<br />

65; ♀67-80. Diffuso in zone alto<br />

collinari, in boschi fitti o zone aperte<br />

alberate. La femmina è molto più<br />

grande del maschio che è di color<br />

blu-ardesia sulla zona dorsale, barrato<br />

giallo-rossiccio sulla zona ventrale.<br />

La femmina è bruna con barratura<br />

più evidente sul dorso e sulla coda.<br />

Durante il volo alterna veloci<br />

battiti d’ala a planate discendenti.<br />

Vola facilmente anche all’interno<br />

delle zone alberate e cattura uccelli<br />

di piccola taglia volando a bassa<br />

quota e attaccando di sorpresa.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio si osserva nei<br />

periodi autunno-invernali, nei perio-<br />

63<br />

di pre-riproduttivi e riproduttivi, ma<br />

non è stata accertata la nidificazione.<br />

Frequenta le zone interne del fiume,<br />

a ridosso della vegetazione o negli<br />

incolti.<br />

Conservazione<br />

Lo status di conservazione in Europa<br />

è considerato sicuro; in aumento<br />

nella maggior parte dei paesi europei.<br />

Anche in Italia si osserva questo<br />

trend. A livello locale la specie non<br />

mostra un aumento di individui nel<br />

corso dell’anno.<br />

Categorie di tutela<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

M reg, W, B?<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

? ?<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante


POIANA<br />

Buteo buteo (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica con distribuzione<br />

eurasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 46-58 cm; WS: 110-132 cm. Specie<br />

molto adattabile, si trova in boschi<br />

di latifoglie con ampie zone<br />

aperte come ambienti agricoli, radure<br />

e praterie. Simile al Falco pecchiaiolo,<br />

ma più piccola. Esistono<br />

due fasi: scura e chiara. Tipica della<br />

specie è la “virgola” bianca nel petto.<br />

Ricerca le prede mentre resta<br />

appollaiata su posatoi spesso artificiali,<br />

oppure vola in alti cerchi facendo<br />

lo “spirito santo”. I battiti<br />

d’ala sono profondi e rigidi, alternati<br />

ad ampie planate.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Si rinviene lungo tutto il corso del<br />

fiume Misa ad esclusione di alcuni<br />

punti nel tratto urbano. Si può os-<br />

64<br />

servare mentre caccia negli incolti o<br />

posata sulla vegetazione del fiume.<br />

Curiosamente si osserva anche posata<br />

ai margini delle strade e<br />

dell’autostrada. Alcuni individui sono<br />

stanziali e nidificanti.<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata comune e<br />

sicura. Su scala nazionale presenta<br />

una diffusione continua ed abbondante,<br />

ad esclusione delle grandi<br />

pianure a coltivazione intensiva. A<br />

scala locale si rispecchia il trend europeo<br />

e italiano, con numerose coppie<br />

nidificanti e numerosi individui<br />

presenti durante tutto l’anno.<br />

Categorie di tutela<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Sedentaria


FALCO PESCATORE<br />

Pandion haliaetus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 52-60 cm; WS: 152-167 cm.<br />

L’habitat di nidificazione è caratterizzato<br />

dalla presenza di corpi idrici<br />

dolci o salmastri; frequenta le coste<br />

marine con vegetazione forestale, le<br />

acque poco agitate e gli ambienti<br />

ripariali. Le parti superiori sono brune<br />

con la testa bianca, le parti inferiori<br />

sono biancastre con il disegno<br />

alare costante in cui le carpali sono<br />

sempre più scure; la femmina ha la<br />

banda pettorale più evidente. Si nutre<br />

di pesce che cattura dopo voli a<br />

spirito santo ad altezze di 10-40 metri.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata solamente<br />

una volta nel mese di maggio<br />

65<br />

Foto di: Francesca Morici<br />

2009, durante il periodo di migrazione<br />

primaverile, mentre sorvolava<br />

il fiume. Il Falco pescatore non è<br />

stato più avvistato nelle vicinanze<br />

del fiume e per questo è stato indicato<br />

come migratore irregolare.<br />

Conservazione<br />

La popolazione europea nel complesso<br />

mostra tendenze demografiche<br />

stabili o positive. A livello nazionale<br />

la specie è considerata estinta<br />

per quanto riguarda la nidificazione;<br />

a livello locale i dati raccolti non<br />

aiutano a definirne un trend preciso.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria EX<br />

• SPEC3<br />

Fenologia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


GHEPPIO<br />

Falco tinnunculus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-tropicale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 31-37 cm; WS: 68-78 cm. Vive in<br />

quasi tutti gli ambienti aperti come<br />

coltivi, praterie, pascoli, brughiere,<br />

incolti ma anche in aree urbanizzate.<br />

Il maschio è bruno-rossiccio sul<br />

dorso, il capo e la coda sono grigioblu<br />

con una larga banda scura terminale.<br />

La femmina è invece brunorossiccia<br />

con la coda barrata brunonerastra.<br />

Si nutre di piccoli roditori<br />

e di insetti che avvista facendo lo<br />

“spirito santo”: resta immobile in<br />

aria battendo velocemente le ali.<br />

Nidifica in cavità anche artificiali.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Si rinviene lungo quasi tutto il corso<br />

del fiume Misa. Il numero di avvistamenti<br />

aumenta nei periodi pre e<br />

66<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

post-riproduttivi. Numerosi sono<br />

stati gli avvistamenti di giovani insieme<br />

ad adulti, soprattutto in prossimità<br />

di vecchi casolari abbandonati<br />

che usa per nidificare.<br />

Conservazione<br />

Lo status di conservazione è considerato<br />

in declino in Europa. In Italia<br />

la popolazione è limitata anche se<br />

nelle Marche è considerata specie<br />

comune e diffusa. Analogamente, a<br />

livello locale la specie è comune e<br />

ampiamente diffusa.<br />

Categorie di tutela<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W.<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Sedentaria


FALCO CUCULO<br />

Falco vespertinus (Linnaeus, 1766)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 28-34 cm; WS: 65-76 cm. Frequenta<br />

ambienti rurali aperti con presenza<br />

di filari, alberature sparse o pioppeti,<br />

pascoli e praterie con scarsa vegetazione.<br />

La specie è legata agli ambienti<br />

agricoli ma risente dell’uso dei pesticidi.<br />

Il maschio è grigio-ardesia con le<br />

remiganti più chiare, i calzoni e il sottocoda<br />

sono rosso-ruggine. La femmina<br />

ha una colorazione meno appariscente<br />

e dai colori più opachi. Si posa<br />

spesso sui pali e come il Gheppio effettua<br />

lo spirito santo; cattura insetti in<br />

volo, anche al tramonto, cacciando in<br />

stormo.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata solamente<br />

una volta durante i monitoraggi;<br />

67<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

l’osservazione è avvenuta nel mese di<br />

maggio 2010 in pieno periodo di migrazione<br />

primaverile: l’individuo osservato<br />

stava sorvolando l’area portuale<br />

in direzione Nord-Ovest verso i quartieri<br />

di nidificazione.<br />

Conservazione<br />

La specie in Europa ha uno stato di<br />

conservazione sfavorevole ed è ritenuta<br />

rara. Dai rilevamenti effettuati nel<br />

periodo seguente a quello indicato per<br />

il libro, sono avvenuti altri avvistamenti<br />

ma i dati raccolti non aiutano a definirne<br />

un trend preciso.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


LODOLAIO<br />

Falco subbuteo (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 29-35 cm; WS: 70-84 cm. Predilige<br />

zone pianeggianti, collinari, boscose<br />

e alberate circondate da aree<br />

aperte per cacciare; fondamentale è<br />

la disponibilità di prede come passeriformi<br />

e insetti. Le parti superiori<br />

sono grigio-ardesia, mentre le inferiori<br />

sono striate con calzoni e sottocoda<br />

rosso-ruggine. I mustacchi<br />

sono molto accentuati. Cacciatore<br />

molto agile, insegue in volo Rondini<br />

e Rondoni. Durante il volo si notano<br />

le lunghe ali a punta e la coda<br />

corta. Nidifica in vecchi nidi di Corvidi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Lungo il fiume Misa è stato avvistato<br />

solamente due volte nel 2008<br />

68<br />

durante il periodo migratorio, mentre<br />

cacciava dei Rondoni sopra i<br />

campi coltivati.<br />

Conservazione<br />

Lo stato di conservazione in Europa<br />

è provvisoriamente considerato sicuro.<br />

In Italia è diffusa nelle regioni<br />

settentrionali dalla Pianura Padana<br />

alle fasce collinari. A livello locale la<br />

presenza della specie è scarsa.<br />

Categorie di tutela<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


FALCO PELLEGRINO<br />

Falco peregrinus (Tunstall, 1771)<br />

Corologia<br />

Specie cosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: ♂ 38-45 cm; ♀46-51 cm; WS:<br />

♂89-100 cm; ♀104-113 cm. La specie<br />

è molto legata alla presenza di<br />

pareti rocciose e falesie dove costruisce<br />

il nido. Per la caccia predilige<br />

ambienti aperti e nei periodi invernali<br />

si trova anche in zone umide<br />

ed estuari. La femmina è molto più<br />

grande del maschio con la testa<br />

bianca e nera, mustacchio accentuato,<br />

parti superiori grigio-blu e sottogola<br />

bianco. Caccia uccelli in volo<br />

compiendo picchiate diagonali di<br />

centinaia di metri ad ali chiuse, raggiungendo<br />

anche velocità considerevoli.<br />

In volo i battiti d’ala sono rapidi<br />

e poco profondi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata avvistata solamente<br />

69<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

due volte nei periodi postriproduttivi<br />

nelle zone interne del<br />

fiume: in un occasione un individuo<br />

subiva mobbing da parte di Rondini<br />

e nell’altra la specie è stata osservata<br />

durante la caccia su un gruppo di<br />

Fanelli.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è distribuita<br />

in maniera localizzata, anche<br />

se dimostra una tendenza<br />

all’incremento. A livello nazionale la<br />

popolazione è invece vulnerabile. A<br />

livello regionale sembra esserci una<br />

leggera espansione verso Sud.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


STARNA<br />

Perdix perdix (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />

L’Italia, delle otto sottospecie<br />

riconosciute, probabilmente<br />

ospita la sottospecie Perdix perdix<br />

italica Hartert, 1917.<br />

Descrizione generale<br />

L: 30 cm. Specie originaria delle praterie<br />

naturali euroasiatiche; predilige<br />

zone ecotonali, aree pianeggianti anche<br />

intensamente coltivate e territori<br />

collinari. Più piccola del Fagiano, presenta<br />

colorazione grigio-bruna con<br />

coda rosso ruggine evidente in volo e<br />

capo arancione. Il maschio è caratterizzato<br />

da una grossa macchia bruno<br />

scuro nella parte inferiore, meno evidente<br />

nella femmina.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio è stata segnalata<br />

una sola volta in prossimità di un<br />

coltivo.<br />

70<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Conservazione<br />

Lo stato di conservazione della specie<br />

in Europa è considerata vulnerabile<br />

. La sottospecie P. p. italica è<br />

ritenuta estinta dalla Lista Rossa<br />

degli uccelli nidificanti. In Italia il<br />

trend della specie è in flessione a<br />

causa dell’eccessiva pressione venatoria,<br />

dell’alterazione e banalizzazione<br />

dell’habitat, della diffusione di<br />

fitofarmaci e pesticidi e<br />

dell’inquinamento genetico dovuto<br />

all’immissione di individui provenienti<br />

da paesi esteri.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato<br />

I (sottospecie italica)<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria EX<br />

(sottospecie italica)<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M irr (R)<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


QUAGLIA<br />

Coturnix coturnix (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 16-18 cm. Frequenta grandi zone<br />

aperte cerealicole e a praterie nascondendosi<br />

in mezzo alla vegetazione.<br />

Migratrice di lungo raggio.<br />

Piumaggio bruno con striature più<br />

chiare sul dorso. Il volo è basso e<br />

lento con corpo rannicchiato, testa<br />

ritratta e colpi d’ala molto veloci<br />

intervallati da piccole planate. Emette<br />

il richiamo durante tutta la stagione<br />

riproduttiva sia di giorno che di<br />

notte.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è diffusa nei campi coltivati<br />

delle zone più interne nelle immediate<br />

vicinanze del fiume. Di difficile<br />

osservazione, è contattabile<br />

grazie al suo particolare canto.<br />

71<br />

Conservazione<br />

In Europa ha subito nel periodo<br />

1970-1990 una notevole flessione<br />

della popolazione; nonostante in<br />

alcune zone la specie sia aumentata<br />

successivamente, non si sono recuperati<br />

i numeri precedenti al declino.<br />

È una delle specie che maggiorment<br />

e h a r i s e n t i t o<br />

dell’ammodernamento delle pratiche<br />

agricole.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


FAGIANO COM<strong>UN</strong>E<br />

Phasianus colchicus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica subcosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L.: 85 cm ♂, 69 cm ♀. Specie comune<br />

in zone aperte boscate e in zone coltivate<br />

caratterizzate da siepi e canneti. È<br />

stata introdotta in tempi storici ed è<br />

soggetta a diffuse immissioni a scopo<br />

venatorio con ibridazioni e scomparsa<br />

dei caratteri peculiari delle differenti<br />

sottospecie. È caratterizzata da coda<br />

lunga e appuntita ed ali corte e arrotondate.<br />

Il maschio presenta il piumaggio<br />

vivacemente colorato con macchie rosse<br />

sulle guance; il capo e il collo sono verdastri.<br />

La femmina ha tonalità più spente,<br />

bruno chiaro punteggiate di nero. Il<br />

volo è veloce ma solo per brevi distanze.<br />

Il richiamo del maschio è caratterizzato<br />

da note prorompenti.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie si rinviene lungo tutto il cor-<br />

72<br />

so del fiume Misa in aree agricole ed<br />

incolti con presenza di siepi e canneti,<br />

ad esclusione del tratto cittadino. Si<br />

può osservare su campi e aree aperte.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo lo stato di conservazione<br />

è considerato sicuro. Una gestione<br />

venatoria non corretta e<br />

l’intensificazione agricola sono i fattori<br />

più rilevanti che limitano la densità di<br />

popolazione. Altro fattore limitante è<br />

rappresentato dal disturbo o dalla predazione<br />

diretta da parte di cani, gatti e<br />

Corvidi.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

SB (R)<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


SCHIRIBILLA<br />

Porzana parva (Scopoli, 1769)<br />

Corologia<br />

Specie a distribuzione euroturanica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 19 cm. Frequenta zone palustri<br />

con fitti canneti e agglomerati di vegetazione<br />

galleggiante. Può utilizzare<br />

anche aree umide all’interno di centri<br />

urbani. Il maschio presenta barratura<br />

poco marcata sui fianchi, le zampe<br />

sono verdi ed è presente una macchia<br />

rossa alla base del becco. La femmina<br />

ha tonalità brunastre. È una specie<br />

piuttosto schiva ed elusiva. Durante il<br />

periodo riproduttivo il maschio emette<br />

un richiamo di corteggiamento<br />

molto singolare che ricorda un cucciolo<br />

di cane che abbaia.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La Schiribilla è stata osservata una<br />

sola volta nel mese di maggio 2008<br />

mentre si alimentava tra la vegetazione<br />

a ridosso del fiume.<br />

73<br />

Conservazione<br />

La specie è stata sottoposta negli<br />

ultimi anni a diversi fattori di disturbo<br />

antropico quali la distruzione, la<br />

frammentazione e la trasformazione<br />

degli habitat di riproduzione e alimentazione.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato I<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


GALLINELLA D’ACQUA<br />

Gallinula chloropus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione subcosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 27-31 cm. Comune in specchi<br />

d’acqua come laghi, stagni, pozze,<br />

fiumi e canali anche di modeste dimensioni<br />

purché provvisti di vegetazione<br />

dalla quale difficilmente si<br />

allontana. Quando viene disturbata,<br />

vola “camminando” sull’acqua andando<br />

a nascondersi proprio tra la<br />

vegetazione. Il corpo è di colore<br />

nero-grigio, con becco rosso, zampe<br />

verdastre, una lunga stria bianca sui<br />

fianchi e sottocoda bianco. I richiami<br />

sono molto vari.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è segnalata lungo quasi<br />

tutto il corso del Misa. Si può osservare<br />

mentre nuota sull’acqua e mentre<br />

si ciba tra la vegetazione. Rara-<br />

74<br />

mente si osserva in volo. È presente<br />

tutto l’anno, anche se molti individui<br />

si possono rilevare in migrazione<br />

e nei periodi invernali. Nel<br />

periodo primaverile si osservano<br />

adulti accompagnati dai pulli.<br />

Conservazione<br />

Grazie alla sua ampia distribuzione<br />

e alla sua adattabilità ai cambiamenti<br />

ambientali, in Europa e in Italia lo<br />

status è considerato sicuro. Anche a<br />

livello locale la specie risulta stabile,<br />

infatti, benché in alcune aree non<br />

venga più segnalata, in altre viene<br />

accertata la presenza per la prima<br />

volta.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Sedentaria


FOLAGA<br />

Fulica atra (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione<br />

paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 36-42 cm. Frequenta diverse<br />

tipologie di zone umide, generalmente<br />

specchi d’acqua interni e<br />

costieri, con acque ferme e con<br />

sponde ricche di vegetazione. Si<br />

rinviene anche in risaie, canali irrigui,<br />

cave e parchi urbani. L’adulto<br />

è facilmente riconoscibile per il<br />

piumaggio nero, e per il becco e la<br />

fronte bianca. Come la Gallinella<br />

d’acqua è molto vocifera ed emette<br />

numerosi richiami.<br />

Distribuzione e tipologia di<br />

ambienti frequentati<br />

La presenza lungo il fiume è legata<br />

soprattutto ai periodi invernali e di<br />

migrazione; non è mai stata osservata<br />

nei periodi di nidificazione.<br />

Gli individui che frequentano<br />

75<br />

l’area di studio sono relativamente<br />

pochi e si osservano esclusivamente<br />

nelle zone più interne del fiume<br />

dove le sponde sono ricoperte da<br />

vegetazione palustre e i fondali<br />

sono ricchi di flora sommersa di<br />

cui si cibano.<br />

Conservazione<br />

La popolazione europea è considerata<br />

a status sicuro. Anche in<br />

Italia la specie segue questo trend,<br />

grazie anche alla sua adattabilità e<br />

alla sua tolleranza nei confronti<br />

dell’uomo. A livello locale non ci<br />

sono dati sufficienti per definirne<br />

lo status.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Bonn Allegato I<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


GRU<br />

Grus grus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 115-130 cm. WS: 185-220 cm.<br />

Nidifica in acquitrini e canneti di<br />

foresta; durante il periodo migratorio<br />

frequenta campi coltivati. Presenta<br />

colorazione grigio-argentea,<br />

con le terziarie allungate che ricoprono<br />

la coda. Vola con il collo disteso<br />

a differenza degli aironi. Durante<br />

la migrazione forma gruppi<br />

molto numerosi e vociferi. Il nome<br />

deriva dal verso emesso dalla specie.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata una sola<br />

volta nell’area di studio in prossimità<br />

di un laghetto utilizzato a scopo<br />

venatorio.<br />

Conservazione<br />

76<br />

La popolazione europea varia dalle<br />

51.000 alle 81.000 coppie, in netto<br />

decremento numerico negli ultimi<br />

tre secoli con estinzioni locali. La<br />

specie è estinta in Italia come nidificante<br />

con ultimi accertamenti di<br />

nidificazione in Veneto risalenti al<br />

1920. Come migratrice regolare ed<br />

estivante irregolare è segnalata tra<br />

ottobre e dicembre prevalentemente<br />

sul versante adriatico, nel medioalto<br />

Tirreno e sulle coste meridionali<br />

ed insulari.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC 2<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


CORRIERE PICCOLO<br />

Charadrius dubius (Scopoli, 1786)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L.: 16 cm. Specie che frequenta generalmente<br />

greti dei fiumi, lagune,<br />

litorali, aree portuali e bacini di zuccherifici.<br />

Nidifica sulle spiagge<br />

ghiaiose e sabbiose dei fiumi e delle<br />

lagune, più raramente lungo le coste.<br />

Il maschio presenta un caratteristico<br />

anello perioculare arancione molto<br />

evidente, che nella femmina è meno<br />

visibile. Il volo è nervoso e mai lineare,<br />

il richiamo è relativamente forte<br />

e squillante.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie si rinviene lungo quasi<br />

tutto il corso del fiume Misa, in particolare<br />

è frequente sulle rive ghiaiose<br />

del greto fluviale dove la vegetazione<br />

palustre è scarsa. I maggiori<br />

77<br />

rilevamenti si hanno nei mesi primaverili,<br />

durante i quali si possono<br />

osservare piccoli gruppi fino a 8<br />

individui.<br />

Conservazione<br />

Lo stato di conservazione della specie<br />

considerato sicuro. La specie è<br />

considerata specie a basso rischio<br />

(LR) nella Lista Rossa degli uccelli<br />

nidificanti italiani. Nella provincia di<br />

Ancona è relativamente comune<br />

negli alvei del medio e basso corso<br />

dei fiumi.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


FRATINO<br />

Charadrius alexandrinus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a corologia subcosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 15-17 cm. Frequenta zone aperte<br />

in prossimità di acqua salata o salmastra,<br />

luoghi ghiaiosi, sabbiosi,<br />

fangosi e cosparsi di vegetazione<br />

alofila. Ha la testa grande e il becco<br />

robusto, le parti superiori sono giallo<br />

chiare, mentre il ventre è bianco.<br />

Il collarino è interrotto al centro<br />

della gola e le zampe sono nere.<br />

Nidifica prevalentemente sulle<br />

spiagge all’interno di piccole buche.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Un esemplare è stato osservato sulla<br />

riva ghiaiosa del fiume in prossimità<br />

della città. La specie, anche se presente<br />

lungo il litorale, non era mai<br />

stata osservata lungo l’asta fluviale;<br />

per questo è stata indicata come<br />

78<br />

migratrice irregolare nell’area di studio.<br />

Conservazione<br />

Lo status di conservazione a livello<br />

europeo è considerato provvisoriamente<br />

sicuro.<br />

Il trend europeo risulta essere in<br />

decremento. A livello nazionale la<br />

specie è stabile con lieve aumento<br />

negli ultimi anni.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


PIVIERE DORATO<br />

Pluvialis apricaria (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 25-28 cm; WS: 53-59 cm. Frequenta<br />

le lande, le torbiere e gli acquitrini.<br />

In inverno frequenta campi<br />

arati e zone erbacee incolte, laghi<br />

ma anche spiagge. Le parti inferiori<br />

sono nere, il dorso ha una colorazione<br />

giallo-oro con macchie più<br />

scure. Ha un sopracciglio bianco<br />

che scende lungo il collo fino ad<br />

arrivare al ventre. Nel periodo invernale<br />

si riunisce in grandi gruppi.<br />

La voce è un triste fischio monotono<br />

talvolta ripetuto in due sillabe o<br />

in frasi elaborate.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata nei mesi<br />

di gennaio e settembre del 2009<br />

sempre nella stessa zona: nei campi<br />

79<br />

arati nei pressi della peschiera. Differentemente<br />

dalle sue caratteristiche<br />

si è osservato solamente 1 individuo<br />

solitario.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è definita<br />

a status di conservazione sicuro. A<br />

livello locale non esistono dati per<br />

definirne il trend.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


PAVONCELLA<br />

Vanellus vanellus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie a distribuzione euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L.: 30 cm. Nidifica in zone di pianura,<br />

aree umide, rive dei fiumi ed ambienti<br />

agricoli. Durante il periodo<br />

migratorio e lo svernamento predilige<br />

ambienti aperti costieri e zone<br />

interne caratterizzate da suoli umidi.<br />

Le aree di svernamento comprendono<br />

l’Europa sud-occidentale e<br />

l’Africa nord-occidentale. Il piumaggio<br />

è caratterizzato da disegni bianchi<br />

e neri con riflessi verdastri, singolare<br />

è la lunga cresta sottile sulla<br />

testa. Le ali sono larghe e arrotondate.<br />

I voli nuziali del maschio sono<br />

assai elaborati.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie si osserva durante il passo<br />

migratorio e durante il periodo invernale.<br />

Nel periodo invernale grup-<br />

80<br />

pi fino a 15 individui sono stati rilevati<br />

in un’area agricola limitrofa al<br />

fiume.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è stata<br />

definita in pericolo critico. Le popolazioni<br />

risentono sia di un errata<br />

gestione venatoria, sia della trasformazione<br />

e distruzione degli habitat<br />

di riproduzione; inoltre, la predazione<br />

diretta da parte di cani e Corvidi<br />

può rappresentare un altro fattore<br />

limitante.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Bonn Allegato I<br />

• SPEC 2<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


PIOVANELLO COM<strong>UN</strong>E<br />

Calidris ferruginea (Pontoppidan, 1763)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

artica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 19-21 cm. Frequenta le aree costiere<br />

e a tundra aperta con depressioni<br />

paludose; in inverno si incontra<br />

soprattutto sulla costa, nelle lagune<br />

costiere, in estuari e paludi<br />

d'acqua salata. Si spinge anche in<br />

aree più interne nei margini fangosi<br />

di grandi fiumi, laghi, paludi, saline e<br />

zone allagate. Il piumaggio estivo è<br />

rossiccio, con la faccia e il collo grigio-beige,<br />

le zampe sono lunghe, il<br />

becco è lungo e curvo. Il piumaggio<br />

post-riproduttivo è più opaco: il<br />

rosso scompare e i lati del collo e il<br />

petto diventano chiari e leggermente<br />

macchiettati.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

2<br />

81<br />

Durante la migrazione primaverile<br />

(maggio) alcuni individui sono stati<br />

osservati in una pozza temporanea<br />

all’interno dell’area portuale. Nel<br />

periodo della migrazione postriproduttiva<br />

(settembre/ottobre) la<br />

specie si osserva principalmente<br />

lungo la costa intenta a cibarsi sul<br />

bagnasciuga.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie ha uno<br />

status di conservazione ancora da<br />

definire in quanto non è stato ancora<br />

stabilito il numero delle coppie<br />

nidificanti in Siberia.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


PIOVANELLO PANCIANERA<br />

Calidris alpina (Linnaeus 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione circumartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 17-21 cm. Nidifica nelle aree della<br />

Tundra su prati umidi a vegetazione<br />

bassa, vicino ad aree con ricca<br />

vegetazione e in prossimità di stagni.<br />

Durante la migrazione e in inverno<br />

frequenta le distese fangose,<br />

le spiagge, le praterie costiere, gli<br />

estuari, e occasionalmente le zone<br />

d'acqua dolce. In abito estivo ha<br />

l’addome nero, che schiarisce in<br />

inverno, il becco è pronunciato e<br />

curvo alla sommità. Il richiamo è un<br />

fischio affannoso e nei voli territoriali<br />

emettere una serie di suoni raschiati<br />

a velocità diverse.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie frequenta le zone limitrofe<br />

al porto principalmente nei periodi<br />

2<br />

82<br />

di migrazione primaverile e autunnale.<br />

In aprile e maggio del 2010 la<br />

presenza di una pozza temporanea<br />

all’interno dell’area portuale, ha permesso<br />

la sosta di alcuni individui.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie ha uno<br />

status di conservazione sfavorevole.<br />

A livello locale la specie è presente<br />

stabilmente durante i periodi migratori,<br />

ma i dati in possesso non riescono<br />

a definirne un trend certo.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


FRULLINO<br />

Lymnocryptes minimus (Brünnich, 1764)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 20 cm. Frequenta vaste aree acquitrinose<br />

durante il periodo di nidificazione,<br />

durante la migrazione si<br />

sposta verso paludi con fitta vegetazione<br />

ed in inverno non disdegna<br />

anche ambienti asciutti. È caratterizzato<br />

da un piumaggio brunastro con<br />

riflessi verdastri e purpurei e evidenti<br />

strisce sul dorso; il becco è lungo<br />

con apice scuro. Il volo è simile a<br />

quello del Beccaccino, ma meno<br />

nervoso.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata una sola<br />

volta in aprile 2008 nell’area di studio<br />

in prossimità di un laghetto utilizzato<br />

a scopo venatorio, nascosta<br />

tra l’erba.<br />

83<br />

Conservazione<br />

La popolazione europea varia tra<br />

22.000 e 130.000 coppie, in Italia è<br />

di passo in settembre-ottobre e in<br />

marzo-aprile, ma nelle zone più calde<br />

si ferma anche per il periodo invernale.<br />

In tempi storici le presenze<br />

erano più frequenti; attualmente si<br />

hanno concentrazioni in aree particolarmente<br />

favorevoli. Il Frullino,<br />

come il Beccaccino, risente degli<br />

effetti della trasformazione degli<br />

habitat di sosta e alimentazione.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


BECCACCINO<br />

Gallinago gallinago (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

subcosmpolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 23-28 cm; WS: 39-45 cm. Frequenta<br />

zone paludose come acquitrini<br />

erbosi, praterie allagate, risaie,<br />

torbiere, rive paludose di laghi, stagni<br />

e anche fiumi. In inverno occupa<br />

zone umide, sia interne che costiere,<br />

con acque basse. L’addome e<br />

il margine delle ali sono bianche, ha<br />

becco lungo e le zampe grigie. È<br />

attivo di notte, mentre di giorno<br />

rimane nascosto tra la vegetazione<br />

formando piccoli gruppi. In caso di<br />

pericolo rimane immobile fino ad<br />

una distanza di 10 metri, per poi<br />

involarsi verso l’alto emettendo dei<br />

suoni raschianti. Si posa spesso su<br />

paletti da dove emette una sorta di<br />

ticchettio.<br />

84<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio è stato rilevato in<br />

alimentazione solo in poche zone<br />

durante la migrazione primaverile e<br />

nel corso dell’inverno.<br />

Conservazione<br />

In Europa la specie è in declino, a<br />

causa soprattutto della contrazione<br />

dell’areale. In Italia la specie non è<br />

molto presente, soprattutto a causa<br />

della trasformazione degli habitat di<br />

sosta e alimentazione. L’influenza<br />

venatoria ne ha limitato la popolazione<br />

anche a livello locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


PIRO PIRO CULBIANCO<br />

Tringa ochropus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 20-24 cm; WS: 39-44 cm. Frequenta,<br />

in piccoli gruppi, i greti dei<br />

fiumi, le aree umide, i laghetti, i ruscelli<br />

e i canali. Predilige zone con<br />

acqua bassa e ricche di vegetazione.<br />

Si nota il contrasto tra il marrone<br />

del dorso e le parti inferiori bianche,<br />

ben separate dal petto chiazzato.<br />

L’interno dell’ala è molto scuro, il<br />

becco è di media lunghezza e le<br />

zampe sono grigio-verdastre. Il verso<br />

è ritmico e ripetuto più volte.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È stato osservato nelle zone più<br />

interne del Misa, in aree agricole<br />

coltivate a cereali e sulle sponde di<br />

un laghetto di caccia, dove sono<br />

stati osservati quattro individui in-<br />

85<br />

sieme. Si osserva regolarmente durante<br />

i periodi di migrazione in primavera<br />

e alla fine dell’estate.<br />

Conservazione<br />

La specie a livello europeo si presenta<br />

stabile, ciò ha portato a definire<br />

uno status di conservazione come<br />

sicuro. A livello locale non ci sono<br />

dati a sufficienza per definirne il<br />

trend.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


PIRO PIRO BOSCHERECCIO<br />

Tringa glareola (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 19-21 cm; WS: 35-39. Comune<br />

nelle paludi del Nord, ma anche in<br />

boschi montani di betulle. Frequenta<br />

cespi erbosi, paludi estese e piccole<br />

zone umide con poca acqua.<br />

Molto simile al Piro piro culbianco,<br />

ma con il dorso più chiaro e macchiettato.<br />

La macchiettatura del petto<br />

scende lungo i fianchi, le zampe<br />

sono olivastre e il becco è scuro.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Lungo il fiume Misa è visibile irregolarmente<br />

nei periodi di migrazione.<br />

Gli avvistamenti di esemplari<br />

isolati in alimentazione sono avvenuti<br />

nelle zone più interne del fiume:<br />

presso Borgo Passera e un laghetto<br />

di caccia.<br />

86<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

con uno stato di conservazione<br />

stabile, e quindi la specie non si<br />

avvicina alla soglia di rischio.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


PIRO PIRO PICCOLO<br />

Actitis hypoleucos (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

eurasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 18-20 cm; WS: 32-35. Frequenta<br />

soprattutto zone di greto, corsi<br />

d’acqua a regime torrentizio, alvei<br />

con suolo ghiaioso con presenza di<br />

vegetazione erbacea e cespugliosa.<br />

A volte si osserva in saline, fiumi<br />

urbani e cave di ghiaia e sabbia. Lo<br />

si può osservare in posizione eretta<br />

mentre muove continuamente la<br />

coda “su e giù”. Il dorso è di colore<br />

marrone, la zona ventrale è bianca,<br />

le zampe sono olivastre e il becco è<br />

scuro. Vola rapido sul pelo<br />

dell’acqua.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È presente tutto l’anno nell’area di<br />

studio. Si può osservare in alimentazione<br />

lungo le sponde del fiume con<br />

87<br />

il caratteristico movimento della<br />

coda o mentre volta velocemente<br />

sopra l’acqua.<br />

Conservazione<br />

La specie risente molto delle attività<br />

antropiche lungo i fiumi e di conseguenza<br />

non presenta un buon stato<br />

di conservazione. A livello europeo<br />

è considerata in declino, così come<br />

in Italia. A livello locale non si è<br />

assistito a questo trend anche perché<br />

il numero di esemplari risulta<br />

sempre molto ridotto.<br />

Categorie di tutela<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B, W<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante


GABBIANO CORALLINO<br />

Larus melanocephalus (Temminck, 1820)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

mediterraneo-pontica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 37-40 cm; WS: 94-102 cm. Forma<br />

grandi colonie su laghi steppici e su<br />

paludi costiere del sud-est europeo.<br />

Durante l’inverno frequenta le coste<br />

sabbiose e ghiaiose e le aree portuali.<br />

È leggermente più grande del<br />

Gabbiano comune, il becco è grande<br />

e arrotondato con una banda<br />

scura vicino alla punta, le primarie<br />

sono candide e il cappuccio estivo è<br />

nero. In inverno il cappuccio scompare<br />

se non per una macchia scura<br />

dietro l’occhio.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Le osservazioni della specie sono<br />

relative esclusivamente all’area portuale<br />

e alle zone della spiaggia limitrofe.<br />

Il numero di individui è molto<br />

6<br />

88<br />

variabile, da un minimo di 3 a un<br />

massimo di 50. I primi esemplari si<br />

osservano nel mese di ottobre, svernano,<br />

per poi ripartire verso i quartieri<br />

di nidificazione nel mese di<br />

aprile.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è in aumento<br />

con un trend considerato<br />

positivo; a livello locale le osservazioni<br />

negli ultimi anni sono aumentate<br />

considerevolmente andando ad<br />

incidere sul trend della popolazione,<br />

indicato come in aumento.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Legge 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


GABBIANELLO<br />

Larus minutus (Pallas, 1776)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 24-28 cm; WS: 62-69 cm. Specie<br />

prettamente costiera, nidifica nell’est<br />

-europeo in laghi e in paludi ricchi<br />

di canne. Durante il periodo di migrazione<br />

forma gruppi numerosi. È<br />

il più piccolo gabbiano europeo, le<br />

ali sono arrotondate di colore grigio<br />

chiaro sopra e nerastro sotto con<br />

evidente margine bianco; il cappuccio<br />

estivo è nerissimo ed esteso fino<br />

alla base del collo. Il becco e le zampe<br />

sono rossicce. Ha il volo rapido<br />

ed elegante e di sera caccia insetti<br />

sopra i canneti.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Un individuo di Gabbianello è stato<br />

osservato per la prima volta a maggio<br />

del 2010 nell’area del porto, do-<br />

4<br />

89<br />

ve è rimasto fino a luglio inoltrato.<br />

La specie è migratrice ma essendo<br />

stata rilevata esclusivamente nel<br />

2010 è stata indicata come irregolare:<br />

la presenza continuata fino al<br />

mese di luglio potrebbe indurre a<br />

indicare la categoria di estivante, ma<br />

i dati in possesso sono troppo pochi<br />

per questa indicazione.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie ha uno<br />

status di conservazione sfavorevole.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M irr, E irr?<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Estivante


GABBIANO COM<strong>UN</strong>E<br />

Larus ridibundus (Linnaeus, 1766)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 38 cm., WS: 91 cm. La specie<br />

frequenta le coste, gli isolotti e anche<br />

i fiumi. In inverno è presente in<br />

grandi stormi anche in aree coltivate<br />

ed antropizzate comprese le discariche.<br />

È caratterizzato da un tipico<br />

cappuccio nero estivo color marrone-cioccolato<br />

che in inverno scompare.<br />

Presenta un pannello bianco<br />

triangolare sulla faccia alare superiore,<br />

la faccia inferiore è grigio scura<br />

con una larga fascia bianca superiore.<br />

Negli adulti le zampe ed il becco<br />

sono rosso-bruni.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata segnalata lungo<br />

tutto il tratto del fiume Misa ad esclusione<br />

di pochi punti ed è stato<br />

90<br />

sempre osservato in gruppi formati<br />

da molti individui.<br />

Conservazione<br />

Il Gabbiano comune è sottoposto a<br />

fattori antropici di disturbo durante<br />

il periodo di nidificazione soprattutto<br />

lungo i greti fluviali. La specie è<br />

considerata vulnerabile in Italia, dove<br />

è presente solo in alcune zone<br />

costiere.<br />

Categorie di tutela<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria VU<br />

• Non-SPEC E<br />

Fenologia<br />

S, E, M reg, W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Estivante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Sedentaria


GAVINA<br />

Larus canus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 43 cm; WS: 109 cm. Frequenta le<br />

coste e le acque interne. Comune<br />

nel Nord Europa dove nidifica lungo<br />

le coste in coppie isolate o in<br />

colonie, prediligendo siti sopraelevati.<br />

La specie presenta occhi scuri e<br />

becco esile e giallo privo della macchia<br />

rossa. Durante il periodo di<br />

migrazione stormi possono essere<br />

osservati su campi incolti dove cercano<br />

invertebrati.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio sono stati osservati<br />

2 individui solamente una volta<br />

nel mese di agosto 2006, all’interno<br />

del porto canale di Senigallia, insieme<br />

a Gabbiani reali e Gabbiani comuni.<br />

91<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la tendenza della<br />

popolazione non è nota, ma la specie<br />

non si crede sia in declino; la<br />

dimensione della popolazione, infatti,<br />

è piuttosto ampia, per questo<br />

motivo la specie viene valutata come<br />

poco preoccupante.<br />

Categorie di tutela<br />

• SPEC 2<br />

Fenologia<br />

M reg,W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


GABBIANO REALE<br />

Larus michahellis (Naumann, 1840)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione mediterraneo-macaronesica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 54-60 cm; WS: 123-148 cm. Frequenta<br />

le aree costiere, falesie e i porti<br />

ma si spinge anche nell’entroterra fino<br />

a colonizzare i centri urbani. In inverno<br />

forma grandi gruppi nelle darsene<br />

o in prossimità delle discariche. Nidifica<br />

su coste marine rocciose e in zone<br />

umide costiere. Nella regione Marche<br />

è noto, per ora, solo un sito riproduttivo<br />

in provincia di Ancona al Conero.<br />

Presenta occhi gialli e becco robusto<br />

giallo vivo con una macchia rossa.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio è stata osservata<br />

maggiormente all’interno del porto<br />

canale di Senigallia, ma è stato rilevato<br />

in volo anche nelle aree interne<br />

del fiume Misa.<br />

92<br />

Conservazione<br />

Lo stato di conservazione è ritenuto<br />

sicuro. La specie può risentire della<br />

trasformazione e distruzione<br />

dell’habitat riproduttivo per antropizzazione<br />

delle aree costiere, anche<br />

l’avvelenamento da sostanze tossiche<br />

e la contaminazione da metalli<br />

pesanti e idrocarburi può rappresentare<br />

una minaccia.<br />

Categorie di tutela<br />

• Non-SPEC E<br />

Fenologia<br />

S, E, M reg, W<br />

Foto di: Francesca Morici<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Estivante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Sedentaria


STERNA COM<strong>UN</strong>E<br />

Sterna hirundo (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 35 cm. La specie frequenta le aree<br />

costiere, i grandi fiumi e le isolette<br />

con scarsa vegetazione. Nidifica in<br />

coppie isolate o in piccole colonie<br />

su paludi costiere, isole e spiagge<br />

lacustri. Presenta becco rossoarancio<br />

con la punta nera, la testa in<br />

estate è di colore nero, le ali sono<br />

bianche e larghe e il dorso è segnato<br />

dal margine nerastro delle penne. Il<br />

volo, elegante, è caratterizzato da<br />

battute rigide e veloci. Si tuffa spesso<br />

per pescare.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata segnalata nell’area<br />

di studio solamente in due occasioni<br />

presso il porto: una volta posata<br />

sugli scogli e la seconda volta inten-<br />

93<br />

ta nella pesca all’interno del porto<br />

canale.<br />

Conservazione<br />

La specie può essere soggetta a fattori<br />

di disturbo antropico lungo i<br />

greti fluviali durante il periodo di<br />

nidificazione. A livello Europeo il<br />

trend della specie è in decremento e<br />

la popolazione è stata stimata in<br />

630.000-1.020.000 individui. La specie<br />

è considerata a basso rischio in<br />

Italia.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR.<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


MIGNATTINO<br />

Chlidonias niger (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 24 cm. La specie frequenta e seleziona<br />

come luogo di nidificazione le<br />

aree costiere, le acque interne, le<br />

paludi con acqua salmastra o dolce e<br />

bacini con vegetazione emergente e<br />

galleggiante; mentre fuori dal periodo<br />

riproduttivo si osserva principalmente<br />

lungo le coste. Il piumaggio<br />

estivo è completamente scuro<br />

(grigio e nero) escluse le copritrici<br />

inferiori della coda e delle ali che<br />

sono bianche. L’abito giovanile e<br />

invernale presenta macchie scure ai<br />

lati del collo, le ali sono leggermente<br />

più scure sulla parte superiore e il<br />

sopracoda è grigio.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata nell’area<br />

94<br />

di studio una sola volta: dieci individui<br />

nella zona del porto.<br />

Conservazione<br />

Il Mignattino risente dell’aumento<br />

dei cambiamenti dei tradizionali<br />

sistemi di coltivazione che determina<br />

la mancanza di habitat idonei alla<br />

nidificazione. In Europa la popolazione<br />

presenta un trend negativo<br />

così come a livello nazionale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR.<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


COLOMBO <strong>DI</strong> CITTA’<br />

Columba livia var. domestica (Gmelin 1789)<br />

Corologia<br />

La specie politipica cosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 33 cm. Frequenta i centri urbani<br />

dove nidifica, anche più volte<br />

l’anno, all’interno di torri, solai o<br />

nicchie di edifici. La specie è molto<br />

confidente e si ciba anche lungo le<br />

strade e presso i mercati. Il dorso, il<br />

ventre e le ali sono grigie chiare, e<br />

quest’ultime presentano due bande<br />

scure. La groppa è bianca, la coda<br />

grigia chiara con una fascia terminale<br />

nera. Ha piume iridescenti di colore<br />

viola, verdi e gialle sul collo. Il<br />

maschio e la femmina sono simili,<br />

ma il collare del maschio e più iridescente<br />

di quello della femmina.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è presente tutto l’anno<br />

soprattutto nelle aree urbanizzate<br />

dell’area di studio. I maggiori con-<br />

95<br />

tatti infatti si hanno nella porzione<br />

cittadina del fiume.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie presenta<br />

uno status di conservazione favorevole.<br />

In Italia è considerata vulnerabile<br />

principalmente a causa del rischio<br />

di ibridazione con il Piccione<br />

domestico. La specie, riguardo il<br />

tema della gestione, presenta una<br />

situazione critica: molte amministrazioni<br />

comunali tentano di contenere<br />

le popolazioni con metodi quanto<br />

più possibile incruenti.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


COLOMBACCIO<br />

Columba palumbus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 40 cm. Frequenta boschi d’alto<br />

fusto a conifere e latifoglie con radure<br />

e spazi aperti, coltivi ed anche<br />

zone costiere e parchi urbani. Presenta<br />

macchie bianche ai lati del<br />

collo, assenti negli immaturi, barre<br />

alari trasversali bianche. Fuori dal<br />

periodo riproduttivo si può osservare<br />

in stormi talvolta enormi. Il volo<br />

dimostrativo consiste in una breve<br />

risalita alla fine della quale le ali si<br />

toccano in alto, seguita da una corta<br />

planata discendente con le ali semichiuse.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è presente nelle aree coltivate<br />

e limitrofe al fiume; è possibile<br />

osservarlo in gruppi di 10 individui<br />

96<br />

mentre si ciba sul terreno.<br />

Conservazione<br />

Anche se la specie è ritenuta a status<br />

di conservazione sicuro, la sua presenza<br />

è limitata sia a livello nazionale<br />

che provinciale dalla pressione<br />

venatoria, dal taglio e<br />

dall’alterazione delle formazioni<br />

boschive.<br />

Categorie di tutela<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


TORTORA DAL COLLARE<br />

Streptopelia decaocto (Frivaldszky, 1838)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

In Italia è segnalata<br />

la sottospecie nominale decaocto<br />

(Frivaldszky, 1838).<br />

Descrizione generale<br />

L: 32 cm. Frequenta ambienti aperti,<br />

coltivi, spazi verdi, parchi e giardini<br />

di centri urbani e rurali, ma è stata<br />

segnalata anche lungo gli alvei fluviali.<br />

Può effettuare più covate da<br />

marzo fino a novembre inoltrato.<br />

Presenta piumaggio color sabbia e<br />

collare nero sottile, assente nei giovani.<br />

La coda, inferiormente, presenta<br />

la base nera e la parte terminale<br />

bianca. Il richiamo da ferma è un<br />

sonoro trisillabico.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è presente tutto l’anno in<br />

tutta l’area di studio comprese le<br />

zone urbane, a differenza della Tor-<br />

97<br />

tora selvatica. Sono stati osservati<br />

fino a 50 individui insieme nel mese<br />

di ottobre, ma può formare stormi<br />

anche molto più consistenti.<br />

Conservazione<br />

La specie non è considerata a rischio<br />

a livello europeo; in Italia è<br />

stata rilevata una tendenza<br />

all’espansione. Può però risentire<br />

localmente delle uccisioni illegali<br />

durante la stagione venatoria.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


TORTORA SELVATICA<br />

Streptopelia turtur (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />

In<br />

Italia è riconosciuta la sottospecie<br />

nominale turtur (Linnaeus, 1758).<br />

Descrizione generale<br />

L: 27 cm. Frequenta ambienti aperti<br />

di pianura e collina con siepi e boschetti,<br />

coltivi ed incolti, filari alberati,<br />

corsi d’acqua e altri ecosistemi<br />

umidi. Presenta ai lati del collo una<br />

“mezzaluna” nera che è assente nei<br />

giovani. Il petto è color rosa vino, la<br />

coda è scura con estremità bianca e<br />

l’addome chiaro la rende facilmente<br />

riconoscibile in volo.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata in buona<br />

parte dell’area di studio, prediligendo<br />

le zone poco urbanizzate come<br />

gli incolti e i coltivi a girasole. Si<br />

rileva dal mese di marzo fino al me-<br />

98<br />

se di ottobre periodo in cui forma<br />

grandi stormi.<br />

Conservazione<br />

La specie è ritenuta soggetta a moderato<br />

e progressivo declino sia a<br />

livello europeo che a livello nazionale;<br />

risente infatti della trasformazione<br />

e distruzione del mosaico agricolo,<br />

dell’utilizzo dei pesticidi e fitofarmaci<br />

e di un’eccessiva pressione<br />

venatoria.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


CUCULO<br />

Cuculus canorus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 33 cm. Predilige ambienti collinari<br />

e montani, boschi, zone coltivate<br />

con presenza di corsi d’acqua e vegetazione<br />

ripariale. Depone un uovo<br />

per nido parassitando molte specie<br />

di piccoli Passeriformi. Il maschio<br />

presenta piumaggio grigio-cenere<br />

con barratura sull’addome. La femmina<br />

presenta tonalità rossicce con<br />

leggera barratura trasversale<br />

sull’addome. È spesso inseguita da<br />

piccoli uccelli come la Ballerina<br />

bianca.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è presente esclusivamente<br />

nelle zone più interne dell’area di<br />

studio a ridosso della vegetazione<br />

fluviale. È presente dal mese di<br />

99<br />

aprile fino al mese di settembre; non<br />

è stato possibile accertarne la<br />

nidificazione poiché risulta<br />

estremamente difficile rilevare i nidi<br />

parassitati.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è definita<br />

stabile, con fluttuazioni locali. Lo<br />

stesso trend si osserva a livello nazionale;<br />

mentre a livello locale non<br />

vi sono dati sufficienti per definirne<br />

l’andamento.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

M irr, B?<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

? ?<br />

Nidificante<br />

Migratrice


BARBAGIANNI<br />

Tyto alba (Scopoli, 1769)<br />

Corologia<br />

Specie politipica cosmopolita.<br />

Descrizione generale<br />

L: 35 cm. Rapace notturno che predilige<br />

ambienti agricoli aperti con<br />

presenza di siepi, incolti e boschetti.<br />

Nidifica generalmente in cascine,<br />

granai, edifici abbandonati e campanili.<br />

Presenta caratteristica faccia a<br />

cuore, piumaggio molto chiaro. Le<br />

zampe, robuste e dotate di artigli,<br />

vengono spesso tenute penzolanti<br />

durante il volo. Il richiamo di corteggiamento<br />

consiste in strilli molto<br />

aspri e soffocati emessi anche in<br />

volo sia dai maschi che dalle femmine.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è presente tutto l’anno sia<br />

nelle aree interne del corso del fiume<br />

Misa che in quelle urbanizzate.<br />

La presenza della è stata rilevata<br />

100<br />

anche grazie all’utilizzo del<br />

playback.<br />

Conservazione<br />

La specie è in declino nell’areale<br />

europeo; anche la tendenza nazionale<br />

è di un moderato ma progressivo<br />

decremento. Risente<br />

dell’intensificazione dell’agricoltura e<br />

della conseguente distruzione di luoghi<br />

idonei alla nidificazione, inoltre<br />

l’utilizzo dei pesticidi tende ad accentuare<br />

il problema.<br />

Categorie di tutela<br />

• L. 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

SB?<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

? ? ? ? ? ?<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


ASSIOLO<br />

Otus scops (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 20 cm. Frequenta zone boscose<br />

alternate a spazi aperti e radure, zone<br />

urbane con parchi e giardini. Nidifica<br />

in cavità di alberi o edifici.<br />

Presenta un piumaggio grigio con<br />

variazioni bruno-rossicce e due ciuffi<br />

auricolari. Il canto è caratteristico:<br />

un monotono fischio monosillabico<br />

ripetuto ogni 3 secondi. La particolare<br />

conformazione delle penne garantisce<br />

a questo rapace notturno,<br />

come agli altri, un volo estremamente<br />

silenzioso.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata segnalata principalmente<br />

nelle aree interne del corso<br />

del fiume Misa ma anche in quelle<br />

urbanizzate. Il maggior numero di<br />

101<br />

contatti è avvenuto grazie al playback.<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata minacciata e<br />

in decremento sia a livello europeo<br />

che a livello nazionale. Come per il<br />

barbagianni e gli altri rapaci notturni<br />

risente della trasformazione e degradazione<br />

degli ecosistemi agricoli e<br />

dell’utilizzo eccessivo di pesticidi.<br />

Categorie di tutela<br />

• L. 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

• SPEC 2<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


CIVETTA<br />

Athena noctua (Scopoli, 1769)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterannea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 23-27 cm; WS: 50-57 cm. Frequenta<br />

ambienti ecotonali, zone<br />

coltivate con alternanza di piccoli<br />

boschi, fossi, case di campagna abbandonate<br />

e diroccate. Ha il corpo<br />

tozzo, il capo largo con sommità<br />

piatta e le zampe sono lunghe. Il<br />

piumaggio è bruno scuro macchiettato.<br />

Il volo è ondulato e si posa<br />

spesso su pali e fili. È attiva sia di<br />

giorno che di notte.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La Civetta è stata osservata in maniera<br />

disomogenea lungo il fiume. È<br />

stata monitorata al porto, lungo il<br />

tratto cittadino del fiume e nelle<br />

aree interne più naturali. È stanziale<br />

102<br />

e, sebbene siano state effettuate numerose<br />

osservazioni anche in periodo<br />

di nidificazione, questa è ancora<br />

da accertare.<br />

Conservazione<br />

La specie a livello europeo è in decremento<br />

e il suo status di conservazione<br />

è considerato in declino. A<br />

livello locale la specie sembra non<br />

risentire di questo trend, in quanto<br />

sembra essere ben rappresentata<br />

nell’area di studio.<br />

Categorie di tutela<br />

• L. 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

SB?<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

? ? ?<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


ALLOCCO<br />

Strix aluco (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 38 cm. Vive in boschi, parchi e<br />

giardini. Nidifica in cavità di alberi<br />

ed occasionalmente in edifici. Il piumaggio<br />

varia dal bruno al fulvo fino<br />

al grigiastro. Le parti inferiori generalmente<br />

sono bruno fulve con<br />

grosse strie scure. Ha un aspetto<br />

massiccio, la testa è grande, rotonda<br />

e senza ciuffi auricolari. Gli occhi<br />

sono neri a differenza degli altri Strigiformi<br />

che presentano solitamente<br />

iridi colorate. Il canto è emesso durante<br />

il tramonto, di notte o anche<br />

la mattina presto in particolare in<br />

primavera.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata segnalata una sola<br />

103<br />

volta con la tecnica del playback in una<br />

zona discretamente alberata nei pressi di<br />

un’area coltivata.<br />

Conservazione<br />

La specie presenta uno status di<br />

conservazione favorevole ed è considerata<br />

in progressivo incremento<br />

sia a livello europeo che a livello<br />

nazionale ma anche a livello provinciale.<br />

La specie può però risentire<br />

del’uso dei pesticidi in agricoltura.<br />

Categorie di tutela<br />

• L. 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


GUFO COM<strong>UN</strong>E<br />

Asio otus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 31-37 cm; WS: 86-98 cm. Seleziona<br />

habitat a boschi di conifere,<br />

boschetti in zone agricole, ambienti<br />

ripariali, spazi verdi urbani e aree<br />

aperte con vegetazione erbacea.<br />

Prettamente notturno, ha il dorso<br />

bruno chiaro opaco e il ventre presenta<br />

delle striature. L’iride è rossa<br />

ed ha ciuffi auricolari. Le ali sono<br />

lunghe e strette ed ha un volo tranquillo<br />

con battiti veloci e lunghe<br />

planate.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È stato osservato principalmente<br />

nelle aree interne del fiume, in zone<br />

ricche di vegetazione e campi coltivati<br />

dove caccia. È stanziale e la<br />

nidificazione è stata accertata<br />

104<br />

dall’osservazione di un giovane. Il<br />

periodo di nidificazione va da marzo<br />

a giugno.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie ha uno<br />

status di conservazione definito sicuro.<br />

In Italia la specie è considerata<br />

a basso rischio, purché venga mantenuto<br />

un adeguato mosaico ambientale.<br />

A livello locale non ci sono<br />

dati sufficienti per definirne il trend.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


RONDONE COM<strong>UN</strong>E<br />

Apus apus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 17-19 cm; WS: 40-44 cm. Specie<br />

strettamente legata alla presenza di<br />

aree antropizzate e urbanizzate, frequenta<br />

infatti sia edifici isolati che<br />

quelli nei centri storici; il nido, viene<br />

costruito sotto le tegole dei tetti. Il<br />

piumaggio è molto uniforme e ha<br />

un colore nero-bruno opaco con la<br />

gola chiara. Le ali sono lunghe e<br />

strette e con battiti d’ala molto frequenti;<br />

cattura insetti in volo. Il richiamo<br />

è acuto e stridente.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È stato monitorato lungo tutto il<br />

tratto del fiume, ma il maggior numero<br />

di avvistamenti è avvenuto nei<br />

pressi dell’area storica e nella prima<br />

periferia della città. I primi individui<br />

105<br />

raggiungono le nostre latitudini verso<br />

la fine di marzo. Il rondone riparte<br />

subito dopo la nidificazione e<br />

dalla metà di agosto non ci sono più<br />

osservazioni.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

con uno status di conservazione<br />

sicuro. A livello nazionale e<br />

locale la specie è ben rappresentata<br />

e non sono stati rilevati decrementi.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


MARTIN PESCATORE<br />

Alcedo atthis (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 17-19 cm (incluso il becco di 4<br />

cm). È strettamente legato<br />

all’ambiente fluviale o lacustre, necessitando<br />

di acque calme ricche di<br />

posatoi per la pesca. Nidifica sulle<br />

sponde verticali dei fiumi dove scava<br />

delle lunghe gallerie. Ha la testa<br />

grossa, il becco lungo, le ali larghe,<br />

la coda e le zampe sono corte. Il<br />

dorso ha una colorazione azzurroverde,<br />

mentre il ventre è rossoarancio.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È presente lungo tutta l’asta fluviale,<br />

non disdegnando anche le aree antropizzate<br />

e il tratto di fiume con<br />

argini in muratura. Si osserva il più<br />

delle volte posato su rami di Salix<br />

106<br />

sp. intento nella pesca di piccoli<br />

pesci. Vola velocissimo a pochi centimetri<br />

dall’acqua. È stanziale e il<br />

periodo di nidificazione va da maggio<br />

ad agosto. Parte della popolazione<br />

è svernante e migratrice regolare.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo ha uno status di<br />

conservazione sfavorevole con una<br />

tendenza al decremento anche a<br />

livello nazionale. A livello locale la<br />

specie sembra essere diminuita nei<br />

vari anni di monitoraggio.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Sedentaria


GRUCCIONE<br />

Merops apiaster (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterannea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 25-29 cm. Predilige territori soleggiati<br />

e caldi, ambienti aperti con<br />

presenza di alberi isolati ma anche<br />

vallate strette e riparate, come pure<br />

le sponde dei corsi d’acqua. Il Gruccione<br />

è caratterizzato da un piumaggio<br />

dai colori vivacissimi, becco lungo<br />

e curvo. Caccia insetti in volo ed<br />

effettua lunghe planate intervallate a<br />

rapidi svolazzi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Ad eccezione del tratto cittadino del<br />

fiume e in località Marazzana, il<br />

Gruccione è presente lungo tutta<br />

l’area di studio. Si incontra principalmente<br />

sulle pareti verticali del<br />

fiume dove costruisce il nido, costituito<br />

da una lunga galleria scavata<br />

107<br />

con le zampe e il becco. Si osserva<br />

inoltre vicino ai campi coltivati e<br />

agli incolti intento a cacciare insetti,<br />

soprattutto imenotteri. La specie<br />

arriva verso la fine di aprile per rimanere<br />

fino a settembre.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo ha uno status di<br />

conservazione sfavorevole e definito<br />

in declino storico moderato. In<br />

Italia, così come a livello locale, si è<br />

osservato un incremento nel numero<br />

delle coppie nidificanti.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


UPUPA<br />

Upupa epops (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 25-29 cm; WS: 44-48 cm. Frequenta<br />

diversi ambienti ma predilige<br />

quelli rurali come zone aperte di<br />

collina o pianura con presenza di<br />

vecchi alberi. Si osserva lungo le<br />

strade alberate, lungo i fiumi, gli<br />

incolti e i frutteti. Nidifica in cavità<br />

di alberi o di case. Di colore rossiccio<br />

con bande nere sulle ali e cresta<br />

erettile. Ha un lungo becco ricurvo<br />

con il quale sonda il terreno alla<br />

ricerca di cibo costituito da insetti,<br />

ragni e lucertole. Il nome Upupa si<br />

deve al caratteristico verso emesso<br />

dal maschio.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Lungo il fiume si osserva nelle zone<br />

più interne: nei campi coltivati, sulla<br />

108<br />

vegetazione ripariale e ai bordi delle<br />

strade. Solitamente i primi individui<br />

arrivano a metà marzo e si osservano<br />

fino ad agosto inoltrato.<br />

Conservazione<br />

In Europa lo status è definito sfavorevole<br />

e la popolazione risulta minacciata.<br />

In Italia la specie è stabile<br />

con fluttuazioni a livello locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


TORCICOLLO<br />

Jynx torquilla (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 16-18 cm. Si può trovare in più di<br />

una tipologia ambientale: negli ambienti<br />

ecotonali, in boschi aperti con<br />

radure, frutteti, incolti e viali. Frequenta<br />

gli ambienti fluviali ma anche<br />

gli ambienti antropizzati come i<br />

parchi cittadini. Per il nido occupa<br />

le cavità degli alberi o i vecchi nidi<br />

di picchio. Il nome particolare è<br />

dovuto al fatto che in caso di pericolo<br />

inizia a muoversi serpeggiando<br />

con la testa e con il collo. Il piumaggio<br />

è molto mimetico, marrone con<br />

macchie scure, simile alle corteccia<br />

degli alberi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Migratore, si può incontrare lungo il<br />

109<br />

fiume da fine marzo ad agosto, dove<br />

arriva per riprodursi. Ad esclusione<br />

della porzione cittadina del Misa, si<br />

può incontrare lungo tutta l’asta<br />

fluviale, dove occupa ogni tipologia<br />

ambientale.<br />

Conservazione<br />

In Europa la specie è in leggero declino<br />

dagli anni ‘70, così come in<br />

Italia, in cui è stata osservata una<br />

moderata diminuzione della popolazione<br />

nidificante. A livello locale la<br />

specie sembra essere costante.<br />

Categorie di tutela<br />

• L. 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


PICCHIO VERDE<br />

Picus viridis (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione europea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 30-36 cm; WS: 45-51. Comune in<br />

boschi decidui in aree mosaicizzate<br />

dove a macchie, siepi e boschetti si<br />

alternano radure, coltivi ed altre aree<br />

aperte. Necessita sempre di alberi<br />

maturi dove scava il nido e di zone<br />

erbose dove cerca insetti. Il dorso è<br />

verde, con il groppone giallo-verde<br />

e la testa è rossa. Molto vocifero in<br />

primavera e autunno, mentre il tambureggio<br />

è molto raro.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Lungo il fiume è stato indicato come<br />

migratore irregolare, in quanto è<br />

stato osservato esclusivamente in<br />

due zone interne del fiume nei periodi<br />

della migrazione primaverile. Il<br />

contatto è avvenuto al canto presso<br />

110<br />

vecchi alberi.<br />

Conservazione<br />

In Europa la specie è ritenuta a stato<br />

di conservazione sfavorevole,<br />

anche perché ha subito negli anni<br />

’70/’90 un forte declino a causa di<br />

un’ampia opera di disboscamento.<br />

In Italia e nelle Marche si riscontra<br />

un calo moderato della popolazione.<br />

Categorie di tutela<br />

• L. 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

• SPEC 2<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


PICCHIO ROSSO MAGGIORE<br />

Dendrocopos major (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 23-26 cm; WS: 38-44. Comune in<br />

boschi decidui, in parchi e giardini.<br />

Il nido viene scavato, grazie al robusto<br />

becco, nei tronchi o nei rami di<br />

alberi vivi o preferibilmente marcescenti.<br />

Il dorso è nero, con una<br />

grossa macchia bianca sulle ali. Il<br />

sottocoda è rosso e nel maschio<br />

anche la nuca è rossa. Il tambureggio<br />

territoriale è molto veloce ed<br />

emesso da posatoi esposti. La dieta<br />

è molto varia: si nutre di semi in<br />

inverno e di insetti in primavera.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Ad eccezione del tratto cittadino del<br />

fiume, la specie si osserva nell’intera<br />

area di studio, prediligendo le zone<br />

111<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

alberate dove cerca cibo e tronchi<br />

idonei per scavare il nido. Durante il<br />

periodo primaverile si possono monitore<br />

più esemplari in migrazione, e<br />

si possono udire i forti tambureggi e<br />

non di rado si osservano anche violenti<br />

litigi tra maschi.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie non è<br />

minacciata e grazie alla sua notevole<br />

adattabilità il suo status è definito<br />

sicuro. A livello locale si è potuto<br />

osservare un incremento degli individui,<br />

anche se in piccole quantità.<br />

Categorie di tutela<br />

• L. 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Sedentaria


PICCHIO ROSSO MINORE<br />

Dendrocopos minor (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 14-16 cm; WS: 24-29. Frequenta<br />

aree boschive con alberi marcescenti<br />

o secchi, solitamente in zone ripariali.<br />

Si può osservare in frutteti e in<br />

canneti alla ricerca di cibo. Per il<br />

nido predilige alberi secchi dal legno<br />

più morbido. Il dorso è nero fortemente<br />

barrato, il sottocoda è bianco<br />

e il maschio ha la nuca rossa. Il tambureggio<br />

è veloce. Come il Picchio<br />

rosso maggiore ha una dieta variabile<br />

a seconda della stagione.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Data la sua natura molto elusiva,<br />

non è stato osservato molto facilmente<br />

lungo il fiume ma la sua presenza<br />

è stata rivelata grazie al canto<br />

112<br />

e al tambureggio. Nell’area di studio<br />

è stato monitorato nelle zone più<br />

interne, con presenza di alberi morti,<br />

dove scava il nido.<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata a status sicuro<br />

e favorevole, ma a causa del suo<br />

carattere schivo non si hanno dati<br />

certi. A livello locale la specie è in<br />

aumento, considerando il fatto che<br />

fino a pochi anni fa non si avevano<br />

dati sulla sua presenza.<br />

Categorie di tutela<br />

• L. 157/92<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria LR<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


CALANDRELLA<br />

Calandrella brachydactyla (Leisler, 1814)<br />

Corologia<br />

Specie a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 14-16 cm. Frequenta le aree aperte<br />

pianeggianti o collinari, gli incolti,<br />

le dune, i greti, i terreni ghiaiosi, le<br />

distese di fango essiccato ai margini<br />

di zone umide e le aree agricole; la<br />

nidificazione avviene a terra. Ha un<br />

sopracciglio chiaro netto, una colorazione<br />

del dorso color sabbia e il<br />

ventre è bianco. Il volo è basso e<br />

ondulante, il canto è simile a quello<br />

dell’Allodola.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Un esemplare di Calandrella è stato<br />

osservato nel mese di maggio 2008<br />

in un’area incolta nelle vicinanze del<br />

fiume, dove è inoltre presente una<br />

coltivazione a Lavanda e un fosso.<br />

113<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata in calo a<br />

livello europeo e lo status di conservazione<br />

è definito in declino. Poco<br />

nota la situazione nazionale, ma<br />

probabile diminuzione.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


TOTTAVILLA<br />

Lullula arborea (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-15 cm. Frequenta zone collinari<br />

e montane caratterizzate da aree<br />

aperte come pascoli, radure, incolti,<br />

campi coltivati, con presenza comunque<br />

di arbusteti, cespuglieti e<br />

alberi sparsi. Ha la coda corta, con<br />

un evidente sopracciglio chiaro che<br />

arriva fino alla nuca e una breve<br />

cresta. Nell’ala è tipica una macchia<br />

marrone scuro. Il volo è simile a<br />

quello dell’Allodola; solitamente sta<br />

posata su alberi e cespugli. Si può<br />

ascoltare il canto soprattutto di prima<br />

mattina e di sera, in giugno, talvolta<br />

in piena notte.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Due esemplari di Tottavilla sono<br />

114<br />

stati monitorati in canto ad aprile<br />

2007, in un zona con coltivazione<br />

estensiva di grano.<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata minacciata a<br />

livello europeo e lo status è definito<br />

in declino. In Italia risulta stabile,<br />

ma si prevedono misure gestionali<br />

per prevenirne un possibile declino.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• SPEC 2<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Francesca Morici<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


ALLODOLA<br />

Alauda arvensis Linnaeus, 1758<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 16-18 cm. L’habitat primario<br />

dell’Allodola è costituito da praterie,<br />

ma si può incontrare anche in campi<br />

coltivati e in incolti. È specie terrigena<br />

e il nido viene costruito a terra<br />

vicino a ciuffi d’erba o all’aperto. Il<br />

piumaggio è macchiettato di bruno<br />

chiaro, con margine alare bianco, la<br />

coda è di media lunghezza e presenta<br />

una piccola cresta. Il canto è un<br />

continuo richiamo che inizia a terra<br />

per poi proseguire in volo anche per<br />

diversi minuti. Proprio questo canto<br />

molto musicale consente immediatamente<br />

il riconoscimento della specie.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

115<br />

Nell’area di studio l’Allodola è legata<br />

soprattutto agli ambienti coltivi<br />

che si incontrano subito a ridosso<br />

del fiume Misa: ad esclusione del<br />

primo tratto cittadino, si rinviene<br />

infatti in quasi tutti i punti più interni.<br />

La specie è nidificante e in inverno<br />

si possono osservare gruppi fino<br />

a 20 individui.<br />

Conservazione<br />

A livello Europeo la specie è considerata<br />

minacciata. In Italia la popolazione<br />

ha avuto un forte declino;<br />

trend non riscontrato a livello locale<br />

in cui sembra godere di uno status<br />

di conservazione soddisfacente.<br />

Categorie di tutela<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B?, W<br />

Foto di:Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

? ? ?<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante


TOPINO<br />

Riparia riparia (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-13 cm. La specie è strettamente<br />

legata alla presenza di aree idonee<br />

alla costruzione dei nidi: pareti verticali<br />

sabbiose o argillose dei fiumi,<br />

laghi e canali. È tra le rondini più<br />

piccole; le parti superiori sono grigio<br />

-marroni, la gola e il petto sono<br />

bianchi separati da una banda pettorale<br />

bruna. Arriva in Italia ai primi<br />

di marzo e si osserva spesso vicino<br />

all’acqua; durante la migrazione si<br />

riposa in immensi dormitori comuni<br />

tra i canneti.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Alcuni esemplari di Topino sono<br />

stati osservati alla fine di marzo,<br />

durante il periodo migratorio, assie-<br />

116<br />

me a Rondini e Balestrucci, mentre<br />

sorvolavano velocemente il fiume<br />

alla ricerca di insetti.<br />

Conservazione<br />

Lo status di conservazione a livello<br />

europeo è in generale decremento e<br />

considerato sfavorevole, cosi come<br />

a livello nazionale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Roberto Ceccucci<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


RON<strong>DI</strong>NE<br />

Hirundo rustica (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 17-21 cm. La specie è presente in<br />

ogni tipologia ambientale ad esclusione<br />

degli ambienti aridi e forestali.<br />

Frequenta le aree urbanizzate e nidifica<br />

sulle pareti verticali, dove costruisce<br />

il nido con il fango. Si nutre<br />

di insetti che caccia sopra i campi<br />

coltivati, lungo i fiumi e nelle aree<br />

umide. Il dorso è nero con la pancia<br />

bianca, la fronte e le guancie sono<br />

rosse e la coda è forcuta , più lunga<br />

nei maschi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Si rileva ovunque: dalla città alle<br />

zone più interne del fiume. Nei mesi<br />

di marzo si osservano numerosi<br />

gruppi in migrazione verso nord, e<br />

117<br />

in aprile costruiscono i primi nidi.<br />

Rimane tutta l’estate per ripartire poi<br />

a settembre o nella prima decade di<br />

ottobre.<br />

Conservazione<br />

A scala europea è in lieve diminuzione<br />

ed è considerata non al sicuro.<br />

Studi svolti in Italia dall’INFS hanno<br />

dimostrato che a livello nazionale,<br />

provinciale e locale la riduzione<br />

di allevamenti, la trasformazione<br />

dell’agricoltura e il consumo eccessivo<br />

di pesticidi ha contribuito alla<br />

diminuzione della specie.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


BALESTRUCCIO<br />

Delichon urbicum (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-15 cm. È una specie antropofila<br />

e strettamente legata alla presenza<br />

dell’uomo, ma si può osservare<br />

anche in falesie o pareti naturali. Il<br />

nido è costituito da fango che viene<br />

fissato a edifici e pareti naturali. Le<br />

parti superiori del corpo sono neroblu<br />

lucido, con groppone e parti<br />

inferiori bianche, la coda è corta e<br />

forcuta. Il becco è corto e le fauci<br />

sono molto larghe per la cattura<br />

delle prede in volo.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È distribuita lungo tutta l’area di<br />

studio, dalle zone cittadine alle aree<br />

più interne. I primi individui in migrazione<br />

primaverile si osservano<br />

118<br />

nella prima decade di marzo e la<br />

data più precoce è stata il 28 febbraio.<br />

La specie riparte nel periodo a<br />

cavallo tra agosto e la prima settimana<br />

di settembre.<br />

Conservazione<br />

A livello Europeo la specie è considerata<br />

in declino ed è indicata tra le<br />

specie minacciate. Anche in Italia si<br />

è riscontrato un decremento nella<br />

popolazione nidificante, mentre a<br />

livello locale la specie non sembra<br />

accordarsi con il trend nazionale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


PISPOLA<br />

Anthus pratensis (Linnaeus 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 14-15 cm. Frequenta gli spazi<br />

aperti con vegetazione piuttosto<br />

bassa, i pascoli, le praterie costiere,<br />

le dune, i coltivi e le paludi pianura.<br />

La colorazione del piumaggio è verde-grigia,<br />

il mustacchio non è molto<br />

definito e l’unghia posteriore è dritta<br />

e lunga. Il groppone è debolmente<br />

striato così come il dorso. In inverno<br />

forma grandi stormi e si invola<br />

emettendo un sottile fischio. Si osserva<br />

spesso posata sui fili della luce.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie frequenta tipologie ambientali<br />

molto diverse tra loro: si<br />

incontra sulla spiaggia, in aree a pre-<br />

2<br />

119<br />

valenza di vegetazione ripariale, nei<br />

coltivi e negli incolti. Difficilmente<br />

si osserva un individuo da solo, in<br />

quanto forma gruppi che contano<br />

fino a 20 esemplari insieme. I primi<br />

esemplari arrivano con la migrazione<br />

autunnale in ottobre, svernano e<br />

permangono nelle nostre zone fino<br />

al mese di marzo.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è stabile<br />

con una popolazione molto consistente.<br />

A livello locale la specie sembra<br />

mantenersi costante se non addirittura<br />

in aumento.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


CUTRETTOLA<br />

Motacilla flava (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 15-16 cm. Frequenta zone aperte<br />

con substrati acquitrinosi o umidi,<br />

ma anche aree agricole. Durante la<br />

migrazione sosta vicino agli animali<br />

pascolanti per nutrirsi di insetti. Ha<br />

la coda lunga, parti inferiori gialle e<br />

dorso verdastro. Il colore del capo e<br />

del collo dipendono dalla razza. Il<br />

volo è ondulato e migra in gruppi<br />

numerosi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è distribuita in quasi la<br />

totalità dei punti del fiume. Gli avvistamenti<br />

più numerosi si hanno nei<br />

periodi di migrazione a partire dalla<br />

prima metà di marzo. La specie nidifica<br />

e alcuni individui sono stati<br />

120<br />

osservati fino a novembre.<br />

Conservazione<br />

Lo stato di conservazione è considerato<br />

sicuro. In Italia la specie è stabile,<br />

status riscontrato anche a livello<br />

locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


BALLERINA GIALLA<br />

Motacilla cinerea (Tunstall, 1771)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 17-20 cm. È specie una strettamente<br />

legata ai corsi d’acqua dove<br />

nidifica sulle rive scoscese ricoperte<br />

dalla vegetazione arborea. L’habitat<br />

ideale è costituito da ambienti umidi<br />

circondati da boschi con vegetazione<br />

ripariale. Ha la coda molto lunga,<br />

il sottocoda è giallo intenso, il basso<br />

ventre e le parti superiori sono grigie.<br />

La gola del maschio in estate è<br />

nera. Il volo ondulato è più pronunciato<br />

che nella Ballerina bianca.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È stata osservata lungo tutto il corso<br />

del fiume durante i periodi di migrazione<br />

e nei periodi invernali. Anche<br />

se predilige nidificare in aree monta-<br />

121<br />

ne, nel 2007 è stata verificata la nidificazione<br />

anche lungo il basso corso<br />

del fiume. Solitamente si osserva nel<br />

suo classico volo ondulato.<br />

Conservazione<br />

Specie con stato di conservazione<br />

sicuro a livello europeo, così come<br />

in Italia.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Stanziale


BALLERINA BIANCA<br />

Motacilla alba (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartica-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 16-19 cm. Molto comune in zone<br />

aperte, coltivi, città e di solito nei<br />

pressi di specchi d’acqua, ma riesce<br />

ad adattarsi anche a zone semidesertiche.<br />

Il nido è costruito in cavità<br />

naturali su argini fluviali, ambienti<br />

agricoli, pascoli, giardini, spiagge e<br />

zone urbanizzate. Il piumaggio del<br />

dorso è grigio, la nuca, la gola e parte<br />

del petto sono neri e le parti inferiori<br />

e le guance sono bianche. La<br />

coda è lunga di colore nero. Quando<br />

è posata ondeggia continuamente<br />

la coda e corre molto velocemente;<br />

il volo è ondulato.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La Ballerina bianca è presente in<br />

122<br />

tutta l’area di studio durante tutto<br />

l’anno. Nei periodi invernali, così<br />

come nei periodi migratori, si riunisce<br />

in piccoli gruppi. Frequenta tutte<br />

le tipologie di habitat del fiume: le<br />

rive, la vegetazione, i campi coltivati<br />

e le aree urbanizzate. Sono stati osservati<br />

numerosi nidi sulle rive<br />

ghiaiose del fiume.<br />

Conservazione<br />

Lo stato di conservazione è considerato<br />

sicuro. A livello nazionale la<br />

popolazione è ritenuta stabile, così<br />

come a livello locale, dove non sembra<br />

aver risentito delle variazioni<br />

degli habitat.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


SCRICCIOLO<br />

Troglodytes troglodytes (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 9-10 cm. Predilige ambienti boschivi<br />

anche di modeste dimensioni,<br />

purché con buona copertura del<br />

suolo. Buona la presenza anche lungo<br />

i corsi d’acqua, negli arbusteti e<br />

lungo le strade alberate. Raramente<br />

si trova in ambienti agricoli e aree<br />

umide. Molto piccolo, con la coda<br />

eretta e il piumaggio color nocciola.<br />

Il canto è forte, vario e rapido e lo si<br />

può ascoltare anche in inverno.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Tranne che per l’area limitrofa al<br />

porto, la specie è stata monitorata in<br />

tutta l’area di studio. Rimane sempre<br />

nascosto tra la vegetazione arbustiva<br />

e si può incontrare durante tutto<br />

123<br />

l’anno. Il periodo di nidificazione va<br />

da metà marzo ad agosto.<br />

Conservazione<br />

La popolazione europea non è minacciata,<br />

ed è stato osservato un<br />

moderato incremento; perciò la specie<br />

è considerata a stato di conservazione<br />

sicuro. Anche in Italia e a livello<br />

locale è stato osservato una<br />

tendenza all’incremento.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


PASSERA SCOPAIOLA<br />

Prunella modularis (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-14 cm. Frequenta ambienti<br />

con vegetazione densa come arbusteti<br />

e boschi. In molte regioni si<br />

adatta sia agli ambienti forestali sia a<br />

quelli antropici, come campi coltivati,<br />

parchi e giardini. Predilige comunque<br />

arbusteti e aree a vegetazione<br />

arborea bassa con una buona<br />

copertura erbacea. Ha la testa e il<br />

petto grigio-ardesia, con le parti<br />

superiori del dorso marroni striate.<br />

Si alimenta al suolo e canta da posatoi<br />

elevati.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio si osserva in inverno<br />

e nei periodi migratori. Ad<br />

esclusione del tratto cittadino si rileva<br />

lungo tutto il corso del fiume,<br />

124<br />

principalmente nelle aree ricche di<br />

arbusteti o di canne, dove può nascondersi.<br />

Durante il periodo invernale<br />

si possono ascoltare il canto e i<br />

richiami. Arriva nel mese di settembre-ottobre,<br />

per poi ripartire verso<br />

le aree di nidificazione a marzoaprile.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie risulta<br />

stabile con un status di conservazione<br />

sicuro; in Italia la specie risulta<br />

essere in incremento.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


PETTIROSSO<br />

Erithacus rubecula (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione europea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-14 cm. Utilizza varie tipologie<br />

ambientali: da quelle fluviali a quelle<br />

agricole, incolti erbacei ed arbustivi,<br />

giardini pubblici, periferie urbane,<br />

siepi e viali alberati e non disdegna<br />

aree fortemente urbanizzate.<br />

L’adulto ha un tipico petto rossoarancio<br />

che arriva fino alla fronte. Si<br />

muove sul terreno a piccoli saltelli<br />

mantenendo una postura eretta.<br />

Canta da posatoi bassi, ma anche<br />

dalla cima degli alberi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È distribuita in maniera uniforme<br />

lungo tutto il tratto del fiume, partendo<br />

dall’area antropizzata del porto,<br />

fino alle zone più interne e naturali.<br />

Buona parte della popolazione<br />

125<br />

presente è stanziale e nidificante,<br />

mentre un’altra piccola parte raggiunge<br />

le nostre latitudini per lo<br />

svernamento. Si osservano molti<br />

individui anche durante la migrazione<br />

primaverile e autunnale.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie ha uno<br />

status di conservazione sicuro. A<br />

livello nazionale, regionale e locale<br />

la specie evidenzia un trend abbastanza<br />

stabile.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Stanziale


USIGNOLO<br />

Luscinia megarhynchos (Brehm, 1831)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroturanica-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 15-16 cm. Occupa aree collinari e<br />

pianeggianti alberate e ricche di arbusti,<br />

frequenta inoltre aree ripariali<br />

e coltivazioni arboree, giardini e<br />

periferie urbane, purché provviste di<br />

aree arbustive. Il piumaggio è bruno<br />

uniforme con coda lunga brunorossiccia.<br />

Poco confidente, sta sempre<br />

nascosto nel folto della vegetazione.<br />

Il canto molto piacevole è<br />

emesso da posizioni ben nascoste e<br />

lo si può udire sia di giorno che di<br />

notte.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Difficilmente si riesce ad osservare<br />

un Usignolo, ma il suo canto melodioso<br />

ne tradisce la presenza. Ad<br />

eccezione delle aree cittadine è stato<br />

126<br />

rilevato nelle aree più interne e naturali.<br />

La data più precoce di avvistamento<br />

dell’Usignolo è febbraio, ma<br />

la maggior parte della popolazione<br />

inizia ad arrivare nei mesi di aprile e<br />

di maggio e si osserva fino alla metà<br />

di settembre.<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata a status sicuro<br />

a livello europeo e la popolazione<br />

italiana manifesta una sostanziale<br />

stabilità negli ultimi anni. A livello<br />

locale la specie rispecchia il trend<br />

italiano, con una buona stabilità.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


CO<strong>DI</strong>ROSSO SPAZZACAMINO<br />

Phoenicurus ochruros (Gmelin, 1774)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-14 cm. Gli habitat che la specie<br />

predilige sono: le aree rocciose<br />

con praterie, brughiere e superfici<br />

con vegetazione sparsa. Occupa<br />

però anche zone antropizzate e a<br />

stretto contatto con l’uomo, come i<br />

centri abitati. Per la nidificazione<br />

predilige fessure e cavità. Il maschio<br />

è nerastro con coda rosso-ruggine e<br />

pannello alare bianco; mentre la<br />

femmina è più scura e grigiastra.<br />

Canta soprattutto all’alba e di notte<br />

da posatoi elevati.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Si trova in tutta l’area del fiume ad<br />

esclusione di pochi punti, non disdegnando<br />

anche la città e l’area<br />

portuale. È presente tutto l’anno ma<br />

127<br />

parte della popolazione giunge per<br />

lo svernamento. La nidificazione è<br />

accertata dal ritrovamento di nidi in<br />

vecchie case abbandonate. Frequenta<br />

tutte le tipologie di ambiente a<br />

disposizione: dalla vegetazione ripariale<br />

alla spiaggia, dalle aree urbanizzate<br />

ai coltivi.<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata a livello europeo<br />

con uno status di conservazione<br />

favorevole. A livello nazionale<br />

mostra una sostanziale stabilità e<br />

localizzati incrementi; localmente la<br />

specie è in aumento, tenendo presente<br />

che nel 1999 era considerata<br />

accidentale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Stanziale


CO<strong>DI</strong>ROSSO COM<strong>UN</strong>E<br />

Phoenicurus phoenicurus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-14 cm. Frequenta aree forestali<br />

aperte, agro ecosistemi con colture<br />

arboree e aree alberate prive di sottobosco,<br />

giardini e periferie urbane.<br />

Nidifica nei buchi degli alberi, nei<br />

sottotetti, nei muri e nelle cassettenido.<br />

Il maschio ha faccia e gola<br />

neri, la fronte è bianca e il dorso<br />

grigio. Il ventre è rossiccio, il sottocoda<br />

bianco e la coda è rossiccia.<br />

Agita continuamente la coda e caccia<br />

gli insetti come il Pigliamosche.<br />

Il canto è emesso alle prime luci<br />

dell’alba.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La distribuzione è piuttosto frammentata<br />

e non occupa tutte le aree a<br />

disposizione, frequenta esclusiva-<br />

128<br />

mente le aree coltivate e gli incolti<br />

nei dintorni del fiume e si osserva a<br />

ridosso della vegetazione ripariale. È<br />

migratore regolare e i primi individui<br />

si osservano ad aprile.<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata in declino a<br />

livello europeo e soggetta a diminuzione<br />

diffusa. Rilevamenti recenti<br />

hanno rilevato un andamento non<br />

certo per la popolazione italiana. A<br />

livello locale la specie è diffusa, ma<br />

non troppo comune.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC2<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


STIACCINO<br />

Saxicola rubetra (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

europea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-14 cm. Predilige aree aperte, praterie<br />

umide con arbusti sparsi, brughiere<br />

e bassa vegetazione di ripa. Il maschio<br />

ha sopracciglio bianco ben evidente<br />

e la gola rossastra bordata di<br />

bianco, il dorso è marrone con macchie<br />

più scure; la femmina ha colori<br />

meno evidenti. Il canto, emesso soprattutto<br />

di notte, è breve e rapido e<br />

inizia e termina all’improvviso. Sta<br />

posato in vista ondeggiando spesso la<br />

coda.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio la specie è stata monitorata<br />

solamente 3 volte e tutte nel 2008<br />

in aree molto simili, con ampie zone<br />

aperte e incolte. I pochi avvistamenti<br />

delineano la specie come irregolare.<br />

129<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

non a rischio, con status<br />

provvisoriamente sicuro. Localmente<br />

la specie non era stata menzionata<br />

nel lavoro di Fiacchini del 1999,<br />

questo implica un attuale trend positivo<br />

della specie.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


SALTIMPALO<br />

Saxicola torquatus (Linnaeus, 1766)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 11-13 cm. Frequenta le aree collinari<br />

eterogenee e asciutte con arbusti<br />

e copertura arborea sparsa, ma<br />

anche i fianchi stradali e ferroviari,<br />

purché provvisti di arbusti. Il maschio<br />

ha il capo tutto nero, compresa<br />

la gola, il petto è color camoscio<br />

e il groppone è bianco. Sta spesso<br />

posato sui rami o sui pali a circa 1<br />

metro di altezza, da questi punti<br />

emette il canto.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Ad esclusione della zona del porto,<br />

è presente in tutta l’area di studio.<br />

Frequenta gli incolti, le aree coltive,<br />

la vegetazione ripariale e gli arbusteti.<br />

È presente tutto l’anno e la nidificazione<br />

va da marzo a luglio.<br />

130<br />

Conservazione<br />

La specie è indirizzata alla stabilità e<br />

ha uno stato di tutela indicato come<br />

provvisoriamente sicuro. La situazione<br />

italiana rivela una diminuzione<br />

moderata in seguito ai rilevamenti<br />

per il MITO. A livello locale i dati<br />

indicano una certa stabilità.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Stanziale


CULBIANCO<br />

Oenanthe oenanthe (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 14-16 cm. Frequenta aree sassose,<br />

aride, sabbiose e pietrose con scarsa<br />

vegetazione erbacea ed arbustiva; il<br />

nido è ricavato in cavità del terreno,<br />

tra i sassi, i muri e i muretti. Il maschio<br />

ha il vertice e il dorso grigiocenere,<br />

una striscia nera sull’occhio<br />

e il sopracciglio bianco, mentre la<br />

femmina ha una colorazione più<br />

bruna. Il nome della specie si deve<br />

al disegno bianco sulla coda e sul<br />

groppone.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Un esemplare di Culbianco femmina<br />

è stato osservato presso il porto<br />

nell’aprile 2008, durante il periodo<br />

migratorio primaverile, infatti la<br />

specie durante la migrazione fre-<br />

131<br />

quenta anche le coste. Altri esemplari<br />

sono stati osservati a fine estate<br />

2010 sempre nella stessa area.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è inserita<br />

tra le specie minacciate, ciò a causa<br />

di forti declini nella popolazione.<br />

Dai rilevamenti per il Progetto MI-<br />

TO è stato evidenziato un moderato<br />

aumento in Italia.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC3<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


MERLO<br />

Turdus merula (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 23-29 cm. È specie ubiquitaria e<br />

si incontra in molte tipologie ambientali<br />

come: formazioni forestali<br />

di latifoglie, rimboschimenti a conifere,<br />

ambienti agricoli con alberature<br />

e siepi, prati, macchie, incolti arbustivi,<br />

centri urbani, parchi e orti.<br />

Il maschio è facilmente riconoscibile<br />

per il piumaggio nero lucido e per il<br />

vivace becco giallo, la femmina ha il<br />

piumaggio bruno, quasi uniforme, e<br />

il becco di un giallo più spento. A<br />

terra si muove con piccoli balzi o<br />

con passi svelti seguiti da momenti<br />

di immobilità. Canta da posizione<br />

esposta, all’alba e al tramonto.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata monitorata in ogni<br />

132<br />

punto dell’area di studio, dalle zone<br />

più urbanizzate a quelle più naturali.<br />

Si può incontrare durante tutto<br />

l’anno, con incrementi nei mesi migratori.<br />

La nidificazione inizia eccezionalmente<br />

già a fine febbraio e si<br />

protrae fino ad agosto inoltrato.<br />

Conservazione<br />

L’ampia distribuzione a livello europeo<br />

ne ha portato a determinare<br />

uno status di conservazione sicuro.<br />

La stabilità è stata osservata anche a<br />

livello nazionale e locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


CESENA<br />

Turdus pilaris (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie a distribuzione eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 22-27 cm. Frequenta in particolare<br />

radure o aree boschive con ampia<br />

copertura arbustiva; raramente si<br />

rinviene in frutteti o in parchi urbani.<br />

La testa e il groppone sono grigi,<br />

la coda è lunga, il dorso è color bruno-castano<br />

e il petto brunogiallastro<br />

macchiettato. Sverna nelle<br />

aree mediterranee ed è un ottimo<br />

volatore: migra in grandi stormi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È stata osservata principalmente nel<br />

mese di febbraio, anche in gruppi di<br />

5 individui. Un’osservazione è stata<br />

effettuata anche a marzo, nel periodo<br />

migratorio. Le zone frequentate<br />

sono principalmente quelle in prossimità<br />

di aree coltivate e di piccole<br />

aree umide, vicino a filari di siepi.<br />

133<br />

Conservazione<br />

La consistenza in Europa è stabile e<br />

sono stati registrati incrementi a<br />

livello nazionale; la specie è attualmente<br />

considerata in buono stato di<br />

conservazione.<br />

Categorie di tutela<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg, W irr<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


TORDO BOTTACCIO<br />

Turdus philomelos (Brehm, 1831)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 20-22 cm. Frequenta boschi, parchi,<br />

giardini, siepi e zone aperte. Le<br />

parti superiori sono brune, mentre<br />

le parti inferiori sono macchiettate.<br />

Diagnostico è il sottoala brunogiallastro<br />

che ne permette un facile<br />

riconoscimento. Il canto è potente<br />

con note flautate alternate a note<br />

acute spesso ripetute.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Ad eccezione del tratto urbano e di<br />

alcuni punti più interni, la specie si<br />

incontra lungo tutto il corso del<br />

fiume: sulla vegetazione ripariale, su<br />

alberi isolati, su siepi e nei coltivi.<br />

Nel 2008 è stata verificata la nidificazione<br />

in due punti del fiume tramite<br />

l’individuazione dei nidi e il<br />

134<br />

trasporto di materiale per la costruzione.<br />

Il numero degli individui aumenta<br />

sensibilmente nei periodi<br />

migrazione primaverile.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

con uno status di conservazione<br />

sicuro. I rilevamenti del progetto<br />

MITO non hanno dimostrato<br />

un andamento certo in Italia. A livello<br />

locale i dati in nostro possesso<br />

dimostrano un leggero incremento<br />

della specie.<br />

Categorie di tutela<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Sedentaria


TORDO SASSELLO<br />

Turdus iliacus (Linnaeus, 1766)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 19-23 cm. L’habitat preferenziale<br />

della specie è costituito da boschi di<br />

conifere e campagne coltivate ricche<br />

di frutteti. In inverno forma densi<br />

stormi con altri tordi con i quali<br />

frequenta spesso coltivi. Ha il sopracciglio<br />

evidente, le parti inferiori<br />

sono striate, i fianchi e il sottoala<br />

sono color rosso-ruggine. Il canto è<br />

costituito da una breve serie di note<br />

lamentose, seguito da un basso e<br />

gracchiante chiacchiericcio.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è ben rappresentata<br />

nell’area di studio, distribuita pressoché<br />

in modo omogeneo nei coltivi<br />

e negli incolti adiacenti al fiume Misa.<br />

Frequenta l’area principalmente<br />

135<br />

in inverno e durante la migrazione<br />

primaverile. La migrazione avviene<br />

di notte ed è frequente sentire il<br />

verso proprio durante le ore notturne.<br />

Conservazione<br />

La specie è stabile a livello europeo<br />

con uno status di conservazione<br />

definito sicuro. Anche a livello locale<br />

la specie sembra seguire questo<br />

trend.<br />

Categorie di tutela<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di:Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


TORDELA<br />

Turdus viscivorus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 26-29 cm. Abbastanza comune in<br />

boschi, parchi, giardini, ambienti<br />

alberati, soprattutto con radure. Nidifica<br />

nei cespugli, sugli arbusti o sui<br />

rami bassi degli alberi, a volte anche<br />

a terra. In inverno frequenta i coltivi,<br />

di solito formando piccoli gruppi.<br />

Il petto è molto macchiettato,<br />

con sottoala bianco e parti superiori<br />

grigio-bruno. Quando è a terra mantiene<br />

una postura eretta. Canta nelle<br />

giornate assolate e il canto è molto<br />

simile a quello del Merlo.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è distribuita in maniera<br />

non uniforme nell’area di studio, e si<br />

concentra principalmente nelle zone<br />

centrali, dove sono stati osservati il<br />

136<br />

maggior numero di individui. Frequenta<br />

gli ambienti coltivi, gli incolti<br />

e si osserva sugli alberi. Lungo il<br />

fiume Misa è sedentaria nidificante,<br />

con individui che arrivano per lo<br />

svernamento. Il numero di avvistamenti<br />

aumenta durante il periodo<br />

migratorio ed è stata accertata la<br />

nidificazione mediante<br />

l’individuazione dei nidi.<br />

Conservazione<br />

Lo status a livello europeo è definito<br />

sicuro. La popolazione italiana è in<br />

leggero declino, mentre a livello<br />

locale la specie risulta stabile.<br />

Categorie di tutela<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Sedentaria


USIGNOLO <strong>DI</strong> <strong>FIUME</strong><br />

Cettia cetti (Temminck, 1820)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-14 cm. È specie prettamente<br />

legata agli ambienti umidi: si trova<br />

lungo i fiumi, nei fossi, negli acquitrini,<br />

nei laghetti e in aree con presenza<br />

di canneti a densa copertura<br />

arbustiva. Le parti superiori sono<br />

nocciola, senza striature e le parti<br />

inferiori sono biancastre. La coda è<br />

larga e arrotondata e le ali sono corte.<br />

Di indole molto schiva, si osserva<br />

difficilmente, ma si può ascoltare<br />

l’inconfondibile verso.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Ad esclusione dell’area del porto, si<br />

incontra lungo l’intero tratto del<br />

fiume. Di difficile osservazione.<br />

Frequenta i canneti a ridosso del<br />

fiume, raramente è stato rilevato nei<br />

137<br />

coltivi. Le ali piccole non gli permettono<br />

grandi migrazioni, e<br />

nell’area di studio è considerata sedentaria<br />

e nidificante.<br />

Conservazione<br />

La specie è ritenuta in uno stato di<br />

conservazione sicuro in Europa. In<br />

Italia tende alla stabilità, anche se<br />

risente molto di inverni particolarmente<br />

rigidi. A livello locale<br />

l’Usignolo di fiume è presente con<br />

un buon numero di individui.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


BECCAMOSCHINO<br />

Cisticola juncidis (Rafinesque, 1810)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 10-11 cm. È tipico di praterie sia<br />

umide che secche dominate da piante<br />

erbacee alte fino a 1 m e poco<br />

soggette al disturbo antropico. Occupa<br />

piane alluvionali, risaie, aree<br />

coltive e incolti. Nidifica a terra in<br />

aree inerbite dei coltivi; si ritrova<br />

anche lungo i bacini fluviali, lungo i<br />

fossi e nei calanchi. Molto piccolo,<br />

color nocciola con vertice e dorso<br />

con evidenti strisce più chiare, la<br />

coda è corta e arrotondata con punta<br />

bianca e nera. Rimane sempre<br />

nascosto tranne che per i lunghi voli<br />

canori effettuati ad un altezza massima<br />

di 10 metri. Il canto è una serie<br />

di ZIP penetranti e ripetuti.<br />

138<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È distribuito sostanzialmente lungo<br />

tutto il tratto del fiume. Occupa le<br />

zone con prevalenza di incolti e di<br />

piante erbacee, ma si osserva anche<br />

a ridosso della vegetazione arborea<br />

del fiume. Nelle zone più antropizzate<br />

si osserva nei periodi di migrazione.<br />

Parte della popolazione è<br />

sedentaria e nidificante, ma molti<br />

individui arrivano per lo svernamento.<br />

Conservazione<br />

La popolazione a livello europeo è<br />

ritenuta in stato favorevole di tutela.<br />

A livello nazionale l’andamento è<br />

stabile, riscontro ottenuto anche a<br />

livello locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Sedentaria


FORAPAGLIE CASTAGNOLO<br />

Acrocephalus melanopogon (Temminck, 1823)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-13 cm. È una specie tipica di<br />

canneto: frequenta fitti fragmiteti<br />

misti a carici, tife e giunchi, dove<br />

nidifica. Ha il dorso nocciola, il vertice<br />

scuro, la gola bianca e il sopracciglio<br />

candido; quando è posato<br />

muove la coda verso l’alto. Il canto<br />

è soffice e vivace con caratteristici<br />

fischi in crescendo emesso da posatoi<br />

visibili.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Lungo il tratto di fiume monitorato<br />

è stato osservato sul canneto solamente<br />

due volte nel periodo di migrazione<br />

primaverile (marzo). Le<br />

osservazioni non hanno avuto continuità,<br />

per questo motivo è stato<br />

indicato come migratore irregolare.<br />

139<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

sicura. In Italia si sono osservate<br />

delle leggere diminuzioni, a<br />

livello locale non ci sono dati per<br />

determinare il trend<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


FORAPAGLIE COM<strong>UN</strong>E<br />

Acrocephalus schoenobaenus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 11-13 cm. Frequenta le zone umide<br />

e i canneti estesi, dove seleziona<br />

per la nidificazione le fasce esterne<br />

costituite da vegetazione bassa con<br />

suoli umidi. Le parti superiori sono<br />

del corpo sono color nocciola striate,<br />

ha il sopracciglio lungo ed evidente<br />

di colore biancastro. Il groppone<br />

è giallognolo e non striato. Il<br />

canto è vario con imitazioni e note<br />

aspre e nervose.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Due individui sono stati osservati a<br />

dicembre 2006 presso il piccolo<br />

canneto di un laghetto di caccia nelle<br />

aree più interne del fiume. Non<br />

sono avvenute altre osservazioni e<br />

perciò la specie è stata definita mi-<br />

140<br />

gratrice irregolare.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie mantiene<br />

una certa stabilità nella popolazione<br />

e per questo il suo status di conservazione<br />

è definito sicuro. L’Italia<br />

rappresenta il confine meridionale<br />

dell’areale dove è considerato seriamente<br />

minacciata.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria CR<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Francesca Morici<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


CANNAIOLA COM<strong>UN</strong>E<br />

Acrocephalus scirpaceus (Hermann, 1804)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-14 cm. Abitante tipico dei<br />

canneti anche di piccoli dimensioni,<br />

dei bordi dei fiumi, laghi, paludi,<br />

stagni e canali; importante è la vicinanza<br />

con l’acqua per la nidificazione:<br />

raramente nidifica nei canneti<br />

asciutti o negli arbusteti. Il dorso è<br />

marrone, senza striature, con un<br />

piccolo sopracciglio bianco, il groppone<br />

è nocciola. Canta soprattutto<br />

all’alba e al tramonto.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Si incontra principalmente nel tratto<br />

cittadino del fiume, dove permangono<br />

canneti di modeste dimensioni.<br />

È una migratrice regolare, in quanto<br />

è stata osservata più volte nei vari<br />

anni di indagine, ed è nidificante. Si<br />

141<br />

osserva da aprile fino a settembre;<br />

un’osservazione eccezionale è stata<br />

effettuata a gennaio del 2007, fuori<br />

dal periodo di presenza alle nostre<br />

latitudini.<br />

Conservazione<br />

La popolazione europea è in incremento<br />

e il suo status è definito sicuro.<br />

Nella provincia di Ancona risulta<br />

essere presente con un trend positivo,<br />

lo stesso andamento è stato riscontrato<br />

anche a livello locale .<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


CANAPINO COM<strong>UN</strong>E<br />

Hippolais polyglotta (Vieillot, 1817)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

mediterraneo-atlantica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-13 cm. Specie tipica di ambienti<br />

ricchi di cespugli, di aree agricole,<br />

di zone umide, di coltivi e di<br />

incolti. Frequenta ambiti fluviali,<br />

laghi e stagni. Nidifica nel sottobosco<br />

e negli arbusteti. Le parti inferiori<br />

sono gialle, il dorso è color<br />

verde-oliva, le ali sono corte e le<br />

zampe brune. Il canto è vario e piacevole<br />

ed emesso da posatoi elevati.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La distribuzione è concentrata nelle<br />

zone con meno disturbo antropico,<br />

in presenza di arbusteti e fitta vegetazione<br />

ripariale. Non di rado è stato<br />

osservato all’interno dei campi<br />

coltivati. I primi individui sono stati<br />

avvistati a maggio e permangono<br />

142<br />

fino a settembre inoltrato. Nell’area<br />

di studio è definito come migratore<br />

regolare e nidificante.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie ha uno<br />

status di conservazione provvisoriamente<br />

sicuro. In Italia i recenti rilevamenti<br />

non hanno evidenziato un<br />

trend certo della popolazione. A<br />

livello locale la specie sembra essere<br />

in aumento, considerando che fino<br />

al 1999 non era segnalata.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


STERPAZZOLINA<br />

Sylvia cantillans (Pallas, 1764)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olomediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-13 cm. Predilige territori ricoperti<br />

da macchia mediterranea e<br />

vegetazione erbacea ed arbustiva, in<br />

presenza di alberature sparse. Occupa<br />

anche estensioni agricole, interrotte<br />

da vegetazione naturale, praterie<br />

naturali, aree di pascolo. Di colore<br />

grigio-azzurro sul dorso, con ali<br />

di colore più scuro; mento, gola,<br />

petto e fianchi sono invece color<br />

ruggine. Canta dalla cima degli arbusti<br />

o durante brevi voli canori.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata esclusivamente<br />

nel mese di aprile 2008, in periodo<br />

migratorio. Non sono avvenuti ulteriori<br />

avvistamenti e questo ha indotto ad<br />

indicarla come migratrice irregolare.<br />

143<br />

Conservazione<br />

La specie, a livello europeo, è considerata<br />

in stato di tutela favorevole.<br />

A livello nazionale e locale non è<br />

stata assegnata alla specie una tendenza<br />

definitiva.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


OCCHIOCOTTO<br />

Sylvia melanocephala (Gmelin, 1789)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione mediterraneo-macronesica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-14 cm. Caratteristico della<br />

macchia mediterranea, si osserva<br />

anche in arbusteti, boscaglie, querceti,<br />

siepi e incolti. Frequenta anche<br />

ambienti ripariali e aree antropizzate<br />

come giardini e parchi. Nidifica tra<br />

gli arbusti e i cespugli, prediligendo<br />

le specie spinose. Le parti superiori<br />

sono scure con i fianchi grigio sporco.<br />

Le parti inferiori sono opache,<br />

in contrasto con la gola bianca. Nel<br />

maschio la testa ha un cappuccio<br />

nero-ebano, con anello orbitale rosso<br />

ben visibile.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata rilevata nella maggioranza<br />

dei punti di monitoraggio,<br />

ad eccezione di quelli prossimi<br />

144<br />

all’area portuale. Gli habitat in cui si<br />

osserva l’Occhiocotto sono: gli arbusteti,<br />

i campi coltivati e gli incolti,<br />

la vegetazione ripariale e le aree antropizzate.<br />

È presente durante tutto<br />

l’anno ed è nidificante, ma molti<br />

individui sono anche migratori e<br />

svernanti.<br />

Conservazione<br />

La popolazione appare stabile e lo<br />

status europeo è considerato provvisoriamente<br />

sicuro. I monitoraggi<br />

condotti a livello nazionale fino al<br />

2005 hanno definito uno status in<br />

diminuzione moderata. A livello<br />

locale la specie sembra essere ben<br />

presente e ben distribuita nell’area di<br />

studio.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Stanziale


STERPAZZOLA<br />

Sylvia communis (Latham, 1787)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-15 cm. Frequenta terreni aperti<br />

con arbusti e alberature sparse,<br />

oppure superfici coltivate frammentate<br />

da siepi e boschetti. Occupa<br />

anche i filari di siepi lungo le strade<br />

e gli ambienti fluviali. Ha la gola<br />

bianca, il petto con sfumature beige<br />

e la testa marrone-grigiastra. La coda,<br />

di colore marrone con timoniere<br />

esterne chiare, è piuttosto lunga.<br />

Molto attiva e sempre in movimento<br />

nel folto degli alberi; il canto è<br />

emesso dalla cima degli arbusti o da<br />

fili sospesi o durante dei brevi voli<br />

canori.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Lungo il fiume la specie è presente<br />

durante il periodo migratorio ed è<br />

145<br />

stata osservata a maggio e a fine<br />

agosto. È stata rilevata nelle aree<br />

coltive nei dintorni del fiume, con<br />

presenza di zone incolte e di una<br />

piccola peschiera.<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata non a rischio<br />

a livello europeo. In Italia è<br />

ben distribuita, mentre a livello locale<br />

non si è riuscito a delinearne<br />

l’andamento.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


BECCAFICO<br />

Sylvia borin (Boddaert, 1783)<br />

Corologia<br />

Specie politica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-14 cm. Gli ambienti utilizzati<br />

dalla specie sono diversi: boschi<br />

cedui, rimboschimenti a conifere<br />

con fitto sottobosco, boschetti e<br />

siepi vicino a torrenti, parchi, giardini<br />

e frutteti. Le parti superiori sono<br />

marroncine con sfumature verdi, le<br />

parti inferiori sono biancogrigiastre.<br />

Rimane sempre nascosto<br />

tra il fogliame, anche quando canta.<br />

Il canto è simile a quello della Capinera,<br />

ma è leggermente più lungo e<br />

articolato.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie frequenta con regolarità le<br />

nostre zone e si osserva principalmente<br />

durante i flussi migratori primaverili,<br />

soprattutto nelle aree più<br />

146<br />

interne, con alberi e sottobosco. Da<br />

segnalare un avvistamento in dicembre,<br />

fuori dal suo periodo di frequentazione<br />

delle nostre latitudini.<br />

Conservazione<br />

La specie ha uno status europeo<br />

considerato provvisoriamente sicuro.<br />

A livello nazionale ha trend stabile,<br />

mentre a livello locale i dati in<br />

nostro possesso non ci permettono<br />

di delinearne lo status.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


CAPINERA<br />

Sylvia atricapilla (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-15 cm. Frequenta numerose<br />

tipologie di habitat, ad eccezione di<br />

quello rupicolo. Si può incontrare in<br />

ambienti boschivi, agricoli, tra i filari<br />

di alberi e arbusti lungo le strade,<br />

nelle colture arboree, in ambienti<br />

umidi, in prati, pascoli ma anche<br />

incolti e zone urbanizzate come<br />

parchi e giardini. Il corpo è di colore<br />

grigio: la variabilità è data dalla colorazione<br />

della testa che nel maschio è<br />

nera, e nella femmina marrone. Canta<br />

da posizioni nascoste.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area di studio è presente in tutti<br />

i punti di monitoraggio, andando ad<br />

occupare ogni tipologia ambientale:<br />

agricolo, coltivo, incolto, urbanizza-<br />

147<br />

to e ripariale. Canta durante tutto<br />

l’anno, ma è di difficile osservazione<br />

in quanto rimane nascosta. Essendo<br />

presente durante tutto l’anno, è stata<br />

definita stanziale e nidificante: il<br />

periodo di nidificazione va da marzo<br />

a luglio.<br />

Conservazione<br />

Specie a status sicuro in tutta Europa.<br />

La popolazione italiana si può<br />

considerare a status favorevole, status<br />

riscontrato anche a livello locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Sedentaria


LUÌ VERDE<br />

Phylloscopus sibilitrax (Bechstein, 1793)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

paleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 11-12 cm. Frequenta boschi ad<br />

alto fusto come faggete, quercete e<br />

castagneti. Ha petto e gola gialli, ben<br />

distinti dall’addome bianco. Il dorso<br />

è verde-giallastro con il sopracciglio<br />

bianco. Il canto è una serie di zip in<br />

accelerazione; effettua brevi e veloci<br />

voli canori orizzontali tra le chiome<br />

degli alberi, con discese verso il basso.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nel tratto in esame è stato monitorato<br />

in poche zone ricche di vegetazione<br />

ripariale. Si può osservare<br />

mentre vola freneticamente da un<br />

ramo ad un altro alla ricerca di cibo.<br />

Il periodo in cui frequenta il fiume<br />

Misa è marzo-aprile, durante la mi-<br />

148<br />

grazione primaverile e agosto.<br />

Conservazione<br />

La specie è a status di conservazione<br />

considerato in declino e sfavorevole.<br />

A livello locale non ci sono dati sufficienti<br />

per delinearne il trend.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC2<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


LUÌ PICCOLO<br />

Phylloscopus collybita (Vieillot, 1817)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 10-12 cm. Specie legata alle formazioni<br />

forestali, privilegia le zone<br />

di margine ed evita la vegetazione<br />

troppo fitta. Frequenta anche gli<br />

ambienti fluviali, gli incolti arbustivi<br />

e gli ambienti agricoli. Il dorso è<br />

grigio-bruno, con il sopracciglio<br />

poco distinto e le zampe scure. Il<br />

canto è ripetuto e facilmente riconoscibile.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Ad eccezione dell’area del porto, la<br />

specie è stata rilevata lungo tutto il<br />

tratto in esame. Si adatta alla presenza<br />

antropica ed è molto confidente.<br />

È stato osservato in alimentazione<br />

sui pini lungo il tratto cittadino del<br />

fiume, sulla vegetazione ripariale,<br />

149<br />

sulle canne, negli incolti e nei coltivi.<br />

È presente tutto l’anno ed è nidificante;<br />

molti individui sono svernanti.<br />

Conservazione<br />

Specie a status di conservazione<br />

considerato sicuro in Europa. In<br />

Italia le osservazioni effettuate hanno<br />

rilevato una tendenza ad un moderato<br />

declino. A livello locale la<br />

specie sembra essere stabile.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Stanziale


REGOLO<br />

Regulus regulus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 8-9 cm. È il più piccolo uccello<br />

europeo. Si osserva nei boschi di<br />

conifere, di abete e in boschi misti,<br />

ma anche in giardini, foreste di latifoglie<br />

e alberi isolati. Solitamente si<br />

muove freneticamente sui rami degli<br />

alberi, sfarfallando da uno all’altro.<br />

Il piumaggio è verde, con una larga<br />

striscia apicale gialla che attraversa il<br />

vertice, affiancata da due strisce nere.<br />

Nel periodo invernale si unisce<br />

alle cince e scende di quota.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area si osserva esclusivamente<br />

nel periodo invernale e non continuativamente<br />

negli anni. Frequenta<br />

le aree più interne del fiume con<br />

maggior presenza di vegetazione<br />

150<br />

ripariale. È stato osservato anche in<br />

città, mentre volava sui pini a ridosso<br />

degli argini in cemento.<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata non a rischio<br />

a livello Europeo. A livello<br />

locale i dati sono insufficienti per<br />

determinarne il grado di stabilità.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M irr, W irr<br />

Foto di:Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


FIORRANCINO<br />

Regulus ignicapilla (Temminck, 1820)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione europea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 9-10 cm. Le tipologie ambientali<br />

utilizzate dalla specie sono boschi<br />

misti, rimboschimenti a conifere e<br />

lecci. L’habitat di riproduzione è<br />

costituito da boschi montani ed alto<br />

-collinari di caducifoglie, ma si adatta<br />

anche a boschi di conifere. Simile<br />

al Regolo se non per la marcata striscia<br />

bianca sopra l’occhio e per la<br />

striscia nera che lo attraversa, il dorso<br />

è di colore verde. Il richiamo è<br />

simile a quello del Regolo ma le ultime<br />

note salgono di tono.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Non sono state numerose le osservazioni<br />

della specie avvenute lungo<br />

il tratto di fiume monitorato. La più<br />

importante è quella effettuata in<br />

151<br />

pieno periodo di nidificazione, che<br />

ha indotto ad indicare un possibile<br />

status di nidificazione da accertare.<br />

È stato osservato sulla vegetazione<br />

ripariale di alcune aree interne del<br />

fiume, anche in piccoli gruppi di 2-3<br />

individui.<br />

Conservazione<br />

Lo status di conservazione a livello<br />

Europeo è considerato provvisoriamente<br />

sicuro. In Italia e a livello<br />

locale le indagini condotte non hanno<br />

rilevato un andamento ben determinato.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M irr, B?<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

?<br />

Nidificante<br />

Migratrice


PIGLIAMOSCHE<br />

Muscicapa striata (Pallas, 1764)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-15 cm. Occupa superfici boscate<br />

con radure, aree aperte purché<br />

con presenza di fasce arboree e arbustive,<br />

ma frequenta anche parchi<br />

e giardini. Piumaggio grigio appena<br />

sfumato di marrone, con strie sul<br />

petto e sulla fronte. Si osserva posato<br />

sui rami sporgenti e penzolanti,<br />

dai quali si lancia per catturare insetti<br />

in volo. In questi casi rimane fermo<br />

in aria e frulla le ali.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Ad eccezione delle aree urbanizzate,<br />

si rinviene nella maggior parte degli<br />

ambienti interni del fiume: frequenta<br />

le aree ricche di vegetazione arborea<br />

e arbustiva, ma anche i coltivi.<br />

Nell’area di studio si osserva princi-<br />

152<br />

palmente nel periodo che va maggio<br />

a ottobre, ma sono state effettuate<br />

delle osservazioni eccezionali a dicembre<br />

e gennaio.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

in sfavorevole stato di conservazione,<br />

in quanto soggetta a<br />

moderato ma continuo decremento.<br />

Nelle Marche ha risentito<br />

dell’eliminazione di aree alberate,<br />

ma a livello locale la specie non<br />

sembra aver subito un decremento.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


B<strong>ALI</strong>A NERA<br />

Ficedula hypoleuca (Pallas, 1764)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-13 cm. Frequenta boschi d'alto<br />

fusto, sia di conifere, sia di faggio<br />

o misti, boschi cedui, zone prossime<br />

a torrenti, parchi e giardini, campagne<br />

con casolari e villaggi sparsi.<br />

Nidifica nelle cavità degli alberi. Il<br />

maschio è bianco e nero, talvolta<br />

marrone, con una macchia bianca<br />

sulla fronte, assente nella femmina.<br />

La femmina ha un piumaggio più<br />

chiaro, con dorso marroncino e<br />

ventre bianco. Come il Pigliamosche<br />

cattura gli insetti in volo, ma con<br />

più difficoltà. Quando è posata apre<br />

le ali e agita la coda.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Lungo il fiume Misa è stata osservata<br />

regolarmente nei periodi di mi-<br />

153<br />

grazione primaverile. Principalmente<br />

si osserva ad aprile e a maggio<br />

mentre caccia insetti posata sui rami<br />

degli alberi.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

a status sicuro. In Italia A<br />

livello locale le osservazioni effettuate<br />

non permettono di determinarne<br />

il trend.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Convenzione di Bonn Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


CO<strong>DI</strong>BUGNOLO<br />

Aegithalos caudatus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico<br />

e corologia euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-15 cm (inclusa la coda di 7-9<br />

cm). Colonizza i boschi e le campagne<br />

alberate e non di rado frequenta<br />

i frutteti. Gradisce i boschi fitti, gli<br />

ambienti a vegetazione ripariale e<br />

palustre, si trova anche in giardini,<br />

in parchi e nei centri abitati. Nidifica<br />

in ambiente boschivo e nella fascia<br />

arbustiva ai limiti dei boschi. Si riconosce<br />

per la lunga coda nera, la testa<br />

bianca e la larga striscia nera sopra<br />

l’occhio; il dorso è marrone chiaro e<br />

il ventre è bianco. Si riunisce in piccoli<br />

gruppi e può coprire una distanza<br />

di 7 Km al giorno .<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È presente pressoché lungo tutto il<br />

tratto del fiume Misa. È possibile<br />

154<br />

osservare piccoli gruppi formati da<br />

un massimo di 15 individui intenti<br />

ad alimentarsi e a spostarsi da un<br />

albero all’altro emettendo dei sottili<br />

fischi. Gli avvistamenti sono possibili<br />

non solo sugli alberi, ma anche<br />

in ambito coltivo, urbano, in aree di<br />

canneto e nelle aree incolte. È sedentario<br />

e il periodo di nidificazione<br />

va da aprile a luglio.<br />

Conservazione<br />

In Europa la specie manifesta uno<br />

stato favorevole di tutela ed è considerata<br />

sicura. A livello nazionale<br />

present aun trend non certo mentre<br />

a livello locale le condizioni di questa<br />

specie sembrano essere buone e<br />

con probabile trend positivo.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Stanziale


CINCIA MORA<br />

Parus ater (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 10-11 cm. È una specie strettamente<br />

legata ai boschi di conifere e<br />

meno ai boschi misti di latifoglie; è<br />

comunque abbastanza comune in parchi,<br />

giardini e boschi decidui. Ha la<br />

testa e il collo neri; le guance e la nuca<br />

sono bianche, il ventre ha un colore<br />

più chiaro e la coda è piuttosto corta.<br />

In inverno si unisce alle altre cince.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Lungo il fiume Misa è stata osservata<br />

solamente nel mese di febbraio e aprile<br />

2007. È stata osservata in alimentazione<br />

sulla vegetazione ripariale, in un<br />

area ricca di Populus sp. e Quercus sp.<br />

Queste poche segnalazioni fanno indicare<br />

la specie come migratrice irregolare.<br />

155<br />

Conservazione<br />

Nell’areale europeo la specie ha un<br />

trend positivo, e viene indicata<br />

provvisoriamente sicura. A livello<br />

nazionale i risultati ottenuti dai rilevamenti<br />

per il MITO non hanno<br />

fornito un dato certo. A livello locale<br />

la specie era indicata come Accidentale<br />

da Fiacchini (1999) e quindi<br />

definibile oggi in aumento.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Francesca Morici<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


CINCIARELLA<br />

Parus caeruleus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione europea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 10-12 cm. L’habitat preferenziale<br />

è rappresentato da formazioni boschive.<br />

Frequenta aree agricole, arbusteti<br />

e strade con siepi e alberature;<br />

inoltre si rinviene nelle zone umide<br />

e negli ambiti fluviali. Il ventre<br />

è giallo, con collarino nero, le guance<br />

e la fronte sono bianche con una<br />

stria oculare nera. Il vertice è azzurro<br />

come parte delle ali e della coda.<br />

Si sposta tra rami e tronchi in modo<br />

frenetico, tipico delle cince, raramente<br />

si vede a terra. Il canto è costituito<br />

da 2 note sottili seguite da un<br />

trillo cristallino.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Ad eccezione del porto, si osserva<br />

in tutte le aree del fiume. Frequenta<br />

156<br />

la vegetazione ripariale, le aree coltivate,<br />

gli incolti e le aree urbane. Raramente<br />

si osserva un individuo<br />

singolo. La specie è indicata come<br />

sedentaria e il periodo di nidificazione<br />

va da aprile e luglio.<br />

Conservazione<br />

A livello comunitario la specie è<br />

indicata come sicura, mostrandosi<br />

stabile. In Italia la specie manifesta<br />

un andamento non certo; mentre a<br />

livello locale, dai dati in possesso, le<br />

condizioni della specie sembrano<br />

non destare preoccupazioni.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Stanziale


CINCIALLEGRA<br />

Parus major (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie a distribuzione palearticoorientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-15 cm. Frequenta ambienti<br />

molto diversificati utilizzando principalmente<br />

quelli con una buona<br />

copertura arbustiva. Si trova in aree<br />

agricole, coltivi, vigneti, oliveti e<br />

sulla vegetazione presente ai margini<br />

delle strade. Ha il vertice e il collarino<br />

nero lucido, le guance sono bianche,<br />

il ventre è giallo solcato da una<br />

linea nera, il dorso è marroneazzurro.<br />

I richiami sono molto vari<br />

e assai più potenti rispetto a quelli<br />

delle altre cince.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Abita ogni genere di ambiente lungo<br />

il fiume e non disdegna le aree fortemente<br />

antropizzate. È stata osservata<br />

la maggior parte delle volte<br />

157<br />

mentre si alimentava freneticamente<br />

sui rami degli alberi o in alcuni casi<br />

nelle mangiatoie. La specie è indicata<br />

come sedentaria e il periodo di<br />

nidificazione va da marzo a luglio.<br />

Conservazione<br />

Specie è definita a status di conservazione<br />

sicuro con andamento stabile<br />

a livello europeo. Lo stesso andamento<br />

viene riscontrato a livello<br />

nazionale e locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Stanziale


PICCHIO MURATORE<br />

Sitta europaea (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-14 cm. Frequenta boschi decidui<br />

maturi, siepi alberate, vegetazione<br />

di ripa, frutteti e zone agricole<br />

con presenza di alberi. Nidifica nelle<br />

cavità degli alberi o delle vecchie<br />

case: se l’entrata è troppo grande la<br />

restringe apportando fango e altro<br />

materiale. Ha il becco appuntito e la<br />

coda corta, il dorso è grigio-azzurro<br />

con una lunga striscia nera<br />

sull’occhio, mentre il ventre ha colorazione<br />

bruno-rossiccio chiaro. Si<br />

arrampica sui tronchi e sui rami rimanendo<br />

anche a testa in giù.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Essendo strettamente legata alla<br />

presenza di alberi, non si incontra<br />

nelle aree cittadine del fiume e in<br />

158<br />

quelle con presenza di solo canneto.<br />

Raramente è stata anche osservata<br />

in ambito coltivo. È indicata come<br />

stanziale e l’inizio del periodo di<br />

nidificazione è piuttosto precoce,<br />

infatti nidifica a partire da febbraio.<br />

Conservazione<br />

Lo status di conservazione europeo<br />

è definito sicuro. A livello nazionale<br />

la specie risulta avere un andamento<br />

non certo.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Stanziale


RAMPICHINO COM<strong>UN</strong>E<br />

Certhia brachydactyla (Brehm, 1820)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione europea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-13 cm. La specie è strettamente<br />

connessa alla vegetazione arborea<br />

e occupa frutteti, giardini urbani e<br />

viali alberati. Il ventre è bianco, il<br />

dorso e il vertice sono marroncini, il<br />

sopracciglio è chiaro, il becco è sottile<br />

e ricurvo. Si muove a zig-zag sui<br />

tronchi degli alberi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Strettamente legato alla presenza di<br />

alberi o siepi, non si incontra nella<br />

porzione cittadina del fiume. Frequenta<br />

principalmente la vegetazione<br />

ripariale, in cui si può osservare in<br />

perlustrazione sui tronchi con il suo<br />

classico movimento a zig-zag. È indicata<br />

come stanziale e il periodo di<br />

nidificazione va da marzo a luglio.<br />

159<br />

Conservazione<br />

La popolazione europea non risulta<br />

minacciata, infatti i dati confermano<br />

un moderato incremento. A livello<br />

regionale è stata osservato un incremento<br />

della specie, trend riscontrato<br />

anche a livello locale, tenendo in<br />

considerazione che nel 1999 la specie<br />

era considerata come accidentale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Stanziale


PENDOLINO<br />

Remiz pendulinus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 10-11 cm. Il Pendolino è strettamente<br />

legato agli ambienti umidi di<br />

acqua dolce: laghi, stagni e fiumi<br />

purché correlati di vegetazione arborea<br />

e arbustiva, dove costruisce il<br />

suo particolare nido sospeso alle<br />

estremità dei rami. Ha la testa bianca<br />

con una mascherina nera intorno<br />

all’occhio, il dorso è bruno-castano.<br />

Il canto è tranquillo e viene emesso<br />

per brevi periodi, il richiamo è formato<br />

da una nota sottile e debole.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Lungo il tratto in esame la specie si<br />

osserva tra i fitti canneti, inclusi<br />

quelli in città, ma anche in alimentazione<br />

sugli alberi. I nidi sono stati<br />

osservati sui rami dei Salix sp. È<br />

160<br />

considerata una specie stanziale e<br />

nidificante (maggio-luglio), mentre<br />

una porzione della popolazione presente<br />

giunge per lo svernamento.<br />

Conservazione<br />

La specie a livello internazionale è<br />

ritenuta non minacciata. In Italia<br />

risulta essere in aumento e anche a<br />

livello locale la specie sembra in<br />

espansione, considerando che fino<br />

al 1999 era indicata come accidentale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Foto di:Giulietto Giulivi<br />

Stanziale


RIGOGOLO<br />

Oriolus oriolus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 22-25 cm. Frequenta boschetti<br />

maturi non troppo densi e intervallati<br />

da aree aperte, occupa anche la<br />

vegetazione dei giardini, dei tracciati<br />

stradali, dei bacini fluviali e dei frutteti.<br />

Il maschio ha il dorso e il ventre<br />

giallo acceso mentre le ali sono<br />

nere, come la coda. La femmina ha<br />

colori più sbiaditi. Tende a rimanere<br />

nascosto tra la vegetazione da dove<br />

emette un canto modulato e molto<br />

melodioso. Il volo è battuto con una<br />

pausa ad ali chiuse.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Frequenta le aree più interne del<br />

fiume, provviste di una discreta copertura<br />

arborea ed arbustiva. Di<br />

rado è stato osservato in zone colti-<br />

161<br />

ve. Difficile da vedere, se non durante<br />

le dispute per il territorio. È<br />

migratore regolare è arriva nelle nostre<br />

zone verso la fine di aprile, per<br />

poi ripartire a settembre.<br />

Conservazione<br />

La specie ha uno status di tutela<br />

favorevole a livello comunitario ed è<br />

indicata come sicura. A livello nazionale<br />

è ritenuta soggetta ad aumento<br />

moderato, trend riscontrato<br />

anche a livello locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


AVERLA PICCOLA<br />

Lanius collurio (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 16-18 cm. Frequenta gli ambienti<br />

agricoli, i margini dei boschi, le zone<br />

cespugliose e le aree sassose con<br />

alberi e cespugli. Il maschio ha il<br />

dorso nocciola, il vertice e la nuca<br />

sono grigio cenere, la coda è bianca<br />

e nera, le parti inferiori rosate e intorno<br />

all’occhio presenta una mascherina<br />

nera. Il becco scuro ha un<br />

uncino alla sommità. La femmina ha<br />

colori più opachi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Frequenta le zone coltive e incolte<br />

nei dintorni del fiume: ad eccezione<br />

del tratto cittadino è presente in<br />

tutta la restante area. Si osserva<br />

spesso posata sui fili della luce o sui<br />

rami, alla ricerca di insetti di cui si<br />

162<br />

ciba. È migratrice e giunge alle nostre<br />

latitudini ad aprile, per poi ripartire<br />

ad agosto. La nidificazione è<br />

stata accertata dall’osservazione di<br />

giovani in luglio e agosto.<br />

Conservazione<br />

La specie è considerata in moderato<br />

declino in Europa e il suo status è<br />

definito in leggero calo. Anche in<br />

Italia la specie è in leggero declino,<br />

trend non riscontrato però a livello<br />

locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M reg, B<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice


AVERLA CENERINA<br />

Lanius minor (Gmelin, 1788)<br />

Corologia<br />

Specie a distribuzione euroturanica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 19-21 cm. Frequenta ambienti<br />

steppici; predilige aree pianeggianti e<br />

collinari, prati, incolti, zone umide e<br />

ambienti aperti misti a formazioni<br />

arbustive e arboree. Ha il ventre<br />

color bianco-crema in contrasto con<br />

il dorso grigio e le ali nere e ha una<br />

mascherina nera intorno all’occhio.<br />

Il canto è una serie di note aspre e<br />

lente.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata solamente<br />

una volta a luglio 2006 in un ansa<br />

del fiume, adiacente a campi coltivati<br />

e ampie distese erbose.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie sta subendo<br />

un continuo e moderato de-<br />

163<br />

cremento, che ha portato a definire<br />

lo status come in declino. A livello<br />

nazionale sembra seguire lo stesso<br />

trend.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Lista Rossa d’Italia Categoria EN<br />

• SPEC 2<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Roberto Ceccucci<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Accidentale


GHIANDAIA<br />

Garrulus glandarius (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 32-35 cm; WS: 54-58 cm. La<br />

ghiandaia vive in boschi, prevalentemente<br />

cedui e misti, ma anche in<br />

sempreverdi; inoltre si può trovare<br />

in giardini e parchi. Ha il piumaggio<br />

bruno-rosato con la coda nera, le ali<br />

sono nere con una macchia bianca e<br />

una azzurra; ha una piccola cresta<br />

bianca e nera sul capo. Da vicino si<br />

nota il bianco sulle ali e sul groppone.<br />

Molto diffidente, in volo si notano<br />

le ali larghe e arrotondate, con<br />

battute irregolari.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Non sono stati numerosi gli avvistamenti<br />

della specie nell’area di studio.<br />

È stata osservata esclusivamente<br />

nelle aree più interne del fiume,<br />

164<br />

mentre si spostava da un albero<br />

all’altro alla ricerca di cibo. La presenza<br />

distribuita in diversi periodi<br />

dell’anno ne delinea un andamento<br />

irregolare.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

stabile e a status di conservazione<br />

sicuro. A livello nazionale la<br />

specie è in leggero aumento, mentre<br />

a livello locale i dati raccolti non<br />

aiutano a definirne un trend preciso.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


GAZZA<br />

Pica pica (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione oloartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 40-51 cm (inclusa la coda 20-30<br />

cm). La specie riesce ad adattarsi a<br />

molteplici varietà ambientali: frequenta<br />

habitat agricoli con presenza<br />

di siepi e alberature, piccoli centri<br />

abitati, zone di periferia, habitat ripariali,<br />

giardini e parchi. I nidi formati<br />

da ramoscelli e a forma di cupola<br />

sono costruiti nella chioma<br />

degli alberi. Inconfondibile per il<br />

disegno bianco e nero del piumaggio<br />

e per la lunga coda con sfumature<br />

metalliche. Molto vigile e intelligente,<br />

è attratta dagli oggetti luccicanti.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È stata osservata in quasi tutte le<br />

tipologie ambientali annesse al fiu-<br />

165<br />

me: coltivi, incolti, aree urbane e<br />

vegetazione ripariale. È presente<br />

tutto l’anno e il periodo di nidificazione<br />

va da marzo a maggio.<br />

Conservazione<br />

La specie in Europa è considerata in<br />

buono stato di conservazione, anche<br />

se ultimamente ha subito un moderato<br />

declino. A livello locale la specie<br />

è costante e non si sono osservate<br />

variazioni particolari.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Stanziale


TACCOLA<br />

Corvus monedula (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 30-34 cm; WS: 64-73 cm. La specie<br />

è originaria di ambienti rupestri,<br />

ma grazie alla sua adattabilità, ha<br />

imparato a colonizzare molteplici<br />

tipologie ambientali prediligendo le<br />

aree antropizzate: vecchi edifici,<br />

torri, chiese, palazzi e ponti. Il piumaggio<br />

è grigio nerastro, con vertice<br />

più scuro. È un animale sociale e si<br />

incontra sempre in coppia o piccoli<br />

gruppi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È una specie strettamente legata alla<br />

presenza di costruzioni antropiche e<br />

si incontra principalmente nella prima<br />

parte del fiume, nel tratto cittadino.<br />

Si osservano sempre da 2 fino<br />

a 30 individui. È presente tutto<br />

166<br />

l’anno e nidifica da aprile a luglio.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

sicura, con un moderato incremento.<br />

A livello locale, seppur<br />

ristretta all’ambito cittadino, sembra<br />

essere costante senza variazioni moderate.<br />

Categorie di tutela<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Stanziale


CORNACCHIA GRIGIA<br />

Corvus corone cornix (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 44-51 cm; WS: 84-100 cm. Come<br />

tutti i corvidi è una specie facilmente<br />

adattabile alle varie tipologie ambientali<br />

che incontra. Frequenta<br />

siepi, boschetti, aree umide, coste,<br />

parchi, giardini e aree fortemente<br />

antropizzate. Il capo, il collarino, le<br />

ali e la coda sono neri mentre il dorso<br />

e il ventre sono grigi.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie frequenta tutta la fascia<br />

del fiume soggetta allo studio: dalla<br />

città alle zone più naturali interne. Si<br />

osserva un po' ovunque, in ambiti<br />

coltivi o incolti, in città, lungo il<br />

fiume, nei parchi e nei giardini. È<br />

molto coraggiosa e non di rado si<br />

osserva in mobbing su Poiane o<br />

167<br />

Gheppi. È presente tutto l’anno e la<br />

nidificazione va da marzo a giugno.<br />

Conservazione<br />

Secondo BirdLife International del<br />

2004, la specie è considerata a status<br />

sicuro, mostrando una certa stabilità.<br />

I monitoraggio per il progetto<br />

MITO hanno evidenziato una condizione<br />

di stabilità a livello nazionale<br />

, condizione riscontrata anche a<br />

livello locale.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Stanziale


STORNO<br />

Sturnus vulgaris (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 19-22 cm. Molto comune presso<br />

le aree coltivate e la abitazioni dove<br />

nidifica sotto le tegole. Si incontra<br />

nei parchi e nei giardini insieme ai<br />

passeri (Passer sp.). Ha la coda corta,<br />

il piumaggio macchiettato e il becco<br />

lungo e appuntito. Si nutre di insetti<br />

che cerca nel terreno. In volo forma<br />

grandi stormi soprattutto in inverno.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È presente in tutta l’area di studio<br />

ad esclusione dell’area portuale. Si<br />

osserva principalmente vicino alle<br />

case dove costruisce il nido, nei<br />

campi coltivati, negli incolti, sui<br />

frutteti, nei giardini, nei parchi e<br />

sulla vegetazione fluviale. Il più delle<br />

168<br />

volte si vede a terra alla ricerca di<br />

insetti. È presente tutto l’anno e il<br />

periodo di nidificazione va da marzo<br />

a luglio.<br />

Conservazione<br />

La specie a livello europeo è considerata<br />

a status in declino. In Italia i<br />

rilevamenti effettuati mostrano una<br />

moderata diminuzione, non riscontrabile<br />

a livello locale in cui sembra<br />

essere costante.<br />

Categorie di tutela<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

SB, M reg<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Stanziale


PASSERA D’IT<strong>ALI</strong>A<br />

Passer domesticus italiae (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica endemica italica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 14-16 cm. Frequenta campagne<br />

alberate, coltivi, incolti, centri urbani,<br />

giardini e parchi. ma comunque<br />

la presenza è legata alla disponibilità<br />

di cibo, soprattutto in relazione alla<br />

presenza umana. Il maschio ha il<br />

vertice marrone, il bavaglino nero e<br />

le guance bianche, ha una stria nera<br />

intorno all’occhio. Il dorso è marroncino<br />

e il ventre è chiaro con strie<br />

grigie. Si riunisce in grandi stormi<br />

chiassosi soprattutto durante la notte.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È presente in tutta l’area di studio: si<br />

osserva in città, vicino alle case, nei<br />

giardini, nei campi coltivati o incolti<br />

nei dintorni del fiume, sulla vegetazione<br />

ripariale e in spiaggia. Solita-<br />

169<br />

mente si riunisce in gruppi formati<br />

da 3 fino a 50 individui. È presente<br />

tutto l’anno e il periodo di nidificazione<br />

va da marzo a luglio.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è in attesa<br />

di definizione di uno status sistematico.<br />

A livello nazionale è stato<br />

evidenziato un trend in moderata<br />

diminuzione .<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

SB<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Stanziale


PASSERA SARDA<br />

Passer hispaniolensis (Temminck, 1820)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 14-16 cm. Nidifica in colonie<br />

formate da molti nidi in zone aperte,<br />

spesso su alberi frangivento e<br />

senza connessione diretta con gli<br />

insediamenti umani. Il maschio è<br />

facilmente distinguibile per il bavaglino<br />

largo, striature nere molte estese<br />

sui fianchi e sul dorso; le guance<br />

sono bianche e il vertice bruno. Il<br />

canto è potente e profondo.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Lungo il fiume è stata osservata nel<br />

mese di maggio e luglio 2007, in<br />

periodi di migrazione.<br />

L’osservazione limitata ha portato<br />

ad indicare la specie come migratrice<br />

irregolare. Sono stati rilevati sempre<br />

2 individui sulla vegetazione<br />

170<br />

ripariale e sempre nella stessa zona,<br />

ma non è stato osservato nessun<br />

comportamento riproduttivo nè<br />

tantomeno sono stati osservati i<br />

caratteristici nidi.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

a status sicuro con tendenza<br />

alla stabilità. In Italia i rilevamenti<br />

per il Progetto MITO hanno registrato<br />

un moderato decremento. A<br />

livello locale le poche segnalazioni<br />

effettuate nei due anni di studio non<br />

aiutano a definirne lo status.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


PASSERA MATTUGIA<br />

Passer montanus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-14 cm. Legata ad ambienti<br />

antropizzati, si trova in zone aperte<br />

alberate e boscate, in coltivazioni<br />

cerealicole con presenza di siepi, in<br />

filari e incolti. Il vertice è brunocastano,<br />

presenta un piccolo bavaglino<br />

nero con una macchietta scura<br />

sulla guancia di colore bianco. Il<br />

richiamo è aspro e chiaro. Di solito<br />

si accompagna alla Passera d’italia.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie si osserva lungo tutta la<br />

fascia del fiume, andando ad occupare<br />

le zone antropizzate, i coltivi,<br />

gli incolti e la vegetazione ripariale.<br />

È indicata come sedentaria e nidificante,<br />

con il periodo di nidificazione<br />

che va da marzo ad agosto.<br />

171<br />

L’aumento di individui nel periodo<br />

migratorio primaverile e autunnale<br />

la definisce anche come migratrice<br />

regolare.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

in declino e minacciata. I rilevamenti<br />

effettuati in Italia non hanno<br />

attribuito un trend preciso alla<br />

popolazione .<br />

Categorie di tutela<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

SB, M reg<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Stanziale


FRINGUELLO<br />

Fringilla coelebs (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 14-16 cm. Frequenta ambienti<br />

boscati, preferibilmente aperti. Si<br />

trova in boschi, macchie, fasce ripariali,<br />

rimboschimenti e in aree urbane<br />

come giardini, parchi e viali alberati.<br />

Il maschio ha colori vivaci, il<br />

vertice grigio-chiaro, il groppone<br />

verde, il ventre rosato e le guance<br />

rossastre. Evidenti sono le bande<br />

chiare sulle ali. Emette un forte,<br />

breve ma potente canto che scende<br />

di tono e termina con un chiacchiericcio<br />

aspro.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È presente in tutta l’area di studio:<br />

nei terreni incolti, nei coltivi, nelle<br />

aree urbane, lungo i filari di alberi e<br />

sulla vegetazione ripariale. Parte<br />

172<br />

della popolazione è stanziale e nidificante.<br />

Il numero di individui aumenta<br />

sensibilmente in inverno,<br />

quando si raduna in piccoli stormi,<br />

segnale che alcuni individui giungono<br />

per lo svernamento.<br />

Conservazione<br />

Le popolazioni europee hanno mantenuto<br />

una certa stabilità e lo status<br />

di conservazione è considerato sicuro.<br />

In Italia è stato evidenziato un<br />

trend stabile, trend riscontrato anche<br />

a livello locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Stanziale


PEPPOLA<br />

Fringilla montifringilla (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 14-16 cm. Frequenta principalmente<br />

habitat boschivi di conifere,<br />

ma si incontra anche in siepi, parchi<br />

urbani e giardini. Si confonde facilmente<br />

con il Fringuello se non per il<br />

vertice scuro e il groppone bianco.<br />

Forma stormi più piccoli di quelli del<br />

Fringuello e si può mescolare a<br />

quest’ultimo nei periodi invernali. Il<br />

canto secco e ripetuto in modo monotono<br />

viene emesso da posatoi esposti.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È stata osservata nella stessa area<br />

solamente nei mesi di gennaio e dicembre<br />

2007, nei coltivi e nella vegetazione<br />

ripariale. Le poche segnalazioni<br />

ne definiscono una andamento<br />

173<br />

irregolare.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è stabile<br />

e definita a status sicuro. Come per<br />

altre specie le poche segnalazioni<br />

non permettono di definirne il trend<br />

a livello locale.<br />

Categorie di tutela<br />

/<br />

Fenologia<br />

M irr.<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


VERZELLINO<br />

Serinus serinus (Linnaeus, 1766)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

europea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 11-12 cm. Frequenta diverse tipologie<br />

ambientali, tra cui quelle a<br />

stretto contatto con gli insediamenti<br />

umani: occupa i terreni agricoli, gli<br />

ambienti urbani, i giardini, i parchi,<br />

gli orti, le siepi e i viali alberati. Il<br />

piumaggio è striato con le parti inferiori<br />

e il groppone gialli. Il canto<br />

viene emesso da posatoi in vista<br />

oppure durante il volo.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È una delle specie più diffuse<br />

nell’area e si incontra lungo tutta<br />

l’asta fluviale: nelle zone urbane, nei<br />

parchi, nei giardini, tra i canneti e tra<br />

la vegetazione ripariale. È sedentaria<br />

e il periodo di nidificazione va da<br />

marzo ad agosto. Durante il periodo<br />

174<br />

migratorio, soprattutto postriproduttivo,<br />

si possono osservare<br />

grandi stormi fino a 300 individui,<br />

mentre in inverno il numero di esemplari<br />

diminuisce notevolmente .<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

a status di conservazione sicuro.<br />

In Italia i rilevamenti effettuati<br />

hanno evidenziato un trend in moderata<br />

diminuzione, mentre a livello<br />

locale la specie sembra avere un<br />

trend stabile.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Stanziale


VERDONE<br />

Carduelis chloris (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica con distribuzione<br />

euroturanico-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 14-16 cm. Specie legata a zone<br />

alberate sia naturali che artificiali: si<br />

adatta ad una molteplicità di ambienti<br />

purché con presenza di alberi,<br />

siepi e arbusti, ma non disdegna le<br />

aree antropizzate occupando giardini<br />

e parchi. Il maschio presenta il<br />

ventre verde-giallastro e il dorso<br />

verde-oliva; la coda è forcuta e scura<br />

e il becco abbastanza possente. Canta<br />

in volo o posato in zone esposte.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Il Verdone rientra tra le specie che<br />

si adattano a molte tipologie ambientali<br />

e di conseguenza colonizza<br />

tutta l’area di studio. Si incontra<br />

nelle aree antropizzate, sugli alberi ai<br />

bordi delle strade, nei giardini, nei<br />

175<br />

parchi, nei coltivi e negli incolti e<br />

sulla vegetazione ripariale. È presente<br />

tutto l’anno e nidifica da aprile a<br />

luglio. Durante la migrazione autunnale<br />

forma grandi stormi anche di<br />

200 individui e sembra diminuire in<br />

numero nei periodi invernali.<br />

Conservazione<br />

La specie a livello europeo è considerata<br />

a status di conservazione sicuro<br />

mentre in Italia è stato evidenziato<br />

una diminuzione, trend non<br />

riscontrato a livello locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Foto di: Ercole Bruzzechesse<br />

Stanziale


CARDELLINO<br />

Carduelis carduelis (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione olopaleartica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-13 cm. Predilige zone costituite<br />

da bassa copertura arborea e arbustiva,<br />

ma frequenta anche varie<br />

tipologie di ambienti a conferma<br />

della sua adattabilità. L’ambiente più<br />

frequentato risulta quello agricolo,<br />

insieme a zone urbanizzate come<br />

parchi e giardini. Gli adulti hanno la<br />

faccia rossa e il resto della testa<br />

bianco e nero, l’ala è nera con una<br />

banda gialla molto evidente anche<br />

durante il volo. È specializzato nel<br />

cibarsi di semi di Cardi, dal quale<br />

deriva il nome della specie.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata in tutta<br />

l’area di studio a testimonianza della<br />

sua adattabilità alle varie tipologie<br />

176<br />

ambientali. Frequenta infatti sia il<br />

tratto urbano che le aree più naturali<br />

interne, preferendo gli ambienti coltivi<br />

e incolti. La specie è stanziale e<br />

la nidificazione va da aprile a settembre.<br />

In inverno c’è un aumento<br />

degli individui che si radunano in<br />

stormi numerosi formati anche da<br />

60 unità.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie ha un<br />

andamento stabile ed è considerata<br />

come sicura; anche in Italia e a livello<br />

locale la specie non desta preoccupazione,<br />

essendo tra le più comuni<br />

e diffuse.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Stanziale


LUCHERINO<br />

Carduelis spinus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 14-16 cm. Predilige i boschi di<br />

conifere particolarmente quelli a<br />

Larice e ad Abete rosso ma gradisce<br />

molto anche i semi di Ontano e Betulla,<br />

oltre a quelli delle composite.<br />

Il piumaggio è verdastro e striato,<br />

con il lati della coda e le barre alari<br />

gialle. Il maschio ha il vertice nero.<br />

Si alimenta in silenzio stando appeso<br />

capovolto per poi involarsi in<br />

stormo per brevi giri circolari vociferi.<br />

Il canto è un veloce e cinguettante<br />

chiacchiericcio terminante con<br />

un flebile ronzio.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

La specie è stata osservata in piccoli<br />

gruppi fino a 5 individui<br />

nell’inverno del 2007 e nella prima-<br />

177<br />

vera 2008 nelle zone più interne del<br />

fiume con presenza di vegetazione<br />

ripariale e arbusteti. Successivamente<br />

non ci sono state più segnalazioni<br />

e per questo la specie è stata inserita<br />

come migratrice regolare e svernante<br />

irregolare.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

stabile con uno status di conservazione<br />

sicuro. A livello locale i<br />

pochi dati non ci permettono di<br />

definirne il trend.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg, W irr<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


FANELLO<br />

Carduelis cannabina (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurocentroasitica-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 12-14 cm. Frequenta ambienti<br />

collinari aperti con siepi, boschetti,<br />

coltivi e pascoli montani con cespugli<br />

sparsi. Ha la testa grigia con la<br />

macchia pettorale e la fronte di colore<br />

rosso, il dorso è color nocciola<br />

con il margine delle primarie e delle<br />

timoniere bianche. Il canto è molto<br />

variabile, piacevole e cinguettante ed<br />

è emesso da un posatoio esposto. A<br />

fine estate si riunisce in grandi stormi<br />

su campi di rape spesso insieme<br />

a Verdoni.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Le osservazioni sono avvenute in<br />

poche aree del fiume nelle zone con<br />

presenza di arbusti e canneti estesi.<br />

La specie è stata osservata nei perio-<br />

178<br />

di di migrazione primaverile e invernale,<br />

anche in consistenti stormi<br />

fino a 40 individui.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la popolazione è<br />

minacciata e considerata in declino a<br />

status sfavorevole. A livello nazionale<br />

la specie presenta un trend in<br />

moderato decremento. Le osservazioni<br />

effettuate a livello locale non<br />

aiutano a identificarne il trend.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 2<br />

Fenologia<br />

M reg<br />

Foto di: Stefano Fagiolo<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


ZIGOLO GIALLO<br />

Emberiza citrinella (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurosibirica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 15-17 cm. È legata ad ambienti<br />

aperti con alternanza di siepi, arbusti<br />

ed alberi isolati e ad ambienti ripariali<br />

e incolti. Il groppone è brunorossiccio<br />

con sfumature gialle. Ha la<br />

coda lunga, con il vertice e la gola<br />

giallo uniformi. Si riunisce in grandi<br />

stormi in campi di stoppie; ha dormitori<br />

in boscaglie di prugnolo.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Le osservazioni di Zigolo giallo non<br />

sono frequenti e sono avvenute nei<br />

periodi primaverili ed estivi. Le aree<br />

frequentate sono quelle più naturali<br />

ed interne del fiume, in prossimità<br />

di aree coltivate e incolti. La nidificazione<br />

non ne è stata accertata, ma<br />

la presenza in canto nei mesi di apri-<br />

179<br />

le e maggio non la escludono.<br />

Conservazione<br />

Lo status di conservazione a livello<br />

europeo è definito provvisoriamente<br />

sicuro. In Italia i rilevamenti effettuati<br />

per il Progetto MITO non<br />

hanno definito un trend preciso<br />

della popolazione .<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

M reg, B?<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

? ?<br />

Nidificante<br />

Migratrice


ZIGOLO NERO<br />

Emberiza cirlus (Linnaeus, 1766)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

mediterraneo-atlantica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 15-16 cm. Frequenta superfici<br />

agricole interrotte da vegetazione<br />

naturale, colture arboree, praterie,<br />

arbusteti e ambienti ripariali. Il ventre<br />

è giallo-limone con una banda<br />

pettorale verdastra, il collarino è<br />

nero, la testa verde, il vertice è scuro<br />

e presenta una stria nera nell’occhio.<br />

Il canto è emesso da posatoi esposti<br />

ed è caratterizzato da un rapido trillo<br />

un po’ aspro.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Non frequenta le zone antropizzate<br />

ma si osserva nelle aree più interne<br />

del fiume. Solitamente frequenta la<br />

vegetazione ripariale, i coltivi e gli<br />

incolti. È stanziale e il periodo di<br />

nidificazione va da aprile a agosto.<br />

180<br />

Non tollera temperature troppo<br />

rigide e in inverno si assiste ad un<br />

aumento del numero di individui,<br />

che giungono dalle aree montane.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie ha evidenziato<br />

un moderato incremento<br />

ed è definita a status sicuro. A livello<br />

italiano ha un andamento costante,<br />

trend riscontrato anche a livello<br />

locale.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• Non SPEC E<br />

Fenologia<br />

SB, M reg, W<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Nidificante<br />

Migratrice<br />

Svernante<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Stanziale


ZIGOLO MUCIATTO<br />

Emberiza cia (Linnaeus, 1766)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 15-16 cm. Frequenta ambienti<br />

rocciosi e calcarei dalla collina alla<br />

montagna. Predilige le aree semi-aride<br />

con vegetazione sparsa, alle basse e<br />

medie altitudini, frequentando i versanti<br />

esposti a Sud, spesso ripidi con<br />

sporgenze rocciose e pochi cespugli o<br />

alberi sparsi. La testa è nera e presenta<br />

un disegno grigio-cenere, la gola è<br />

sfumata di grigio senza striature, il<br />

groppone è bruno-castano. Spesso si<br />

vede sul terreno e si può osservare<br />

anche sugli alberi. Canta da posatoi<br />

esposti con melodia piacevole, veloce<br />

e variata come nello Scricciolo, ma<br />

con voce più stridula.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

È stata osservata solamente una<br />

181<br />

volta a marzo 2008, nei pressi di un<br />

incolto a ridosso della fascia ripariale.<br />

Conservazione<br />

La specie, a livello europeo, è considerata<br />

a status di conservazione non<br />

completamente sicuro e a status<br />

sfavorevole. La specie risulta essere<br />

in declino anche in Italia a causa<br />

della vulnerabilità della specie.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

• SPEC 3<br />

Fenologia<br />

M irr<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice


ORTOLANO<br />

Emberiza hortulana (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie monotipica a distribuzione<br />

euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 15-16 cm. In Italia è per lo più<br />

estivo e scende a svernare in Africa ed<br />

in India. Gli ortolani amano le regioni<br />

pianeggianti, i campi, le colline erbose,<br />

i versanti secchi e sassosi, i greti dei<br />

fiumi e torrenti, gli ambienti agricoli e<br />

gli incolti. La testa è grigio-cenereverde<br />

senza disegni, con la gola giallo<br />

chiara. Le zampe e il becco sono rosati.<br />

la regione dorsale è bruno-rossiccia<br />

con sfumature nere, dimorfismo sessuale<br />

rappresentato dai colori più opaci<br />

della femmina. Il canto è variabile<br />

ma sempre sonoro, con la seconda<br />

parte costituita da note più basse rispetto<br />

alla prima.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

L’Ortolano è stato rilevato nelle<br />

182<br />

aree più interne del fiume, nelle zone<br />

coltive e negli incolti. È presente<br />

da aprile fino a settembre e si può<br />

osservare posato sui fili della luce o<br />

sui rami degli alberi mentre emette il<br />

suo canto.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

in declino e a status di conservazione<br />

non completamente sicuro.<br />

A livello locale sembra avere un<br />

trend costante.<br />

Categorie di tutela<br />

• Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I<br />

• SPEC 2<br />

Fenologia<br />

M reg, B?<br />

Foto di: Giulietto Giulivi<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

? ? ? ?<br />

Nidificante<br />

Migratrice


MIGLIARINO <strong>DI</strong> PALUDE<br />

Emberiza schoeniclus (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica.<br />

Descrizione generale<br />

L: 13-15 cm. Frequenta zone umide,<br />

canneti ripariali, paludi e torbiere; in<br />

inverno frequenta anche coltivi. In<br />

inverno frequenta anche coltivi insieme<br />

ad altri zigoli e Fringillidi. Ha<br />

un collare bianco con cappuccio e<br />

bavaglino neri. Le timoniere esterne<br />

sono bianche. Il canto è piuttosto<br />

monotono, lento e nervoso, ma<br />

molto variabile.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Il Migliarino di palude frequenta il<br />

fiume Misa nel periodo invernale,<br />

durante il quale si possono osservare<br />

anche più individui insieme, principalmente<br />

nei pressi dei canneti e<br />

nelle piccole aree umide a ridosso<br />

del fiume. I primi individui si osser-<br />

183<br />

vano in agosto, permangono tutto<br />

l’inverno e ripartono verso le zone<br />

di nidificazione a marzo.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è considerata<br />

stabile e con uno status di<br />

conservazione favorevole. A livello<br />

locale la specie è presente tutti gli<br />

anni con un numero di individui<br />

costante.<br />

Categorie di tutela<br />

• Convenzione di Berna Allegato II<br />

Fenologia<br />

M reg, W<br />

Foto di: Michela Risveglia<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

Migratrice<br />

Svernante


STRILLOZZO<br />

Miliaria calandra (Linnaeus, 1758)<br />

Corologia<br />

Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea.<br />

Descrizione generale<br />

L: 16-19 cm. Specie tipica di habitat<br />

aperti in zone collinari e pianeggianti,<br />

si rinviene in ambienti agricoli<br />

con siepi, cespugli e alberi sparsi.<br />

Ha una colorazione piuttosto omogenea<br />

marrone chiaro con barrature.<br />

Il becco è molto grande e durante il<br />

volo tiene le zampe penzolanti. Il<br />

canto, emesso da posatoio esposti, è<br />

metallico e ripetuto ed è simile ad<br />

una pallina metallica che cade a terra.<br />

Distribuzione e tipologia di ambienti<br />

frequentati<br />

Nell’area del fiume Misa lo Strillozzo<br />

si incontra nelle zone coltive più<br />

interne adiacenti al corso d’acqua. Si<br />

osserva posato sui fili della luce che<br />

attraversano i campi, mentre emette<br />

184<br />

il canto. é di difficile rilevazione<br />

durante il resto dell’anno, e la nidificazione<br />

risulta probabile.<br />

Conservazione<br />

A livello europeo la specie è in decremento<br />

con uno status di conservazione<br />

in declino. I rilevamenti<br />

effettuati in Italia non hanno mostrato<br />

un trend preciso. A livello<br />

locale la specie sembra essere stabile.<br />

Categorie di tutela<br />

• SPEC 2<br />

Fenologia<br />

M reg, B?<br />

Foto di: Mauro Mencarelli<br />

Mesi<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12<br />

? ?<br />

Nidificante<br />

Migratrice


185


186


Foto di: Mauro Mencarelli – Veduta del fiume Misa<br />

“...quanto più l'uomo impara a conoscere la natura,<br />

tanto più viene preso profondamente<br />

e tenacemente dalla sua viva realtà.”<br />

Konrad Lorenz,<br />

“L’anello di re Salomone”<br />

187


LIVELLI <strong>DI</strong> TUTELA<br />

Dal punto di vista conservazionistico molte specie rientrano nelle forme di<br />

tutela qui riportate:<br />

CEE I: specie inclusa nell’allegato I della Direttiva “Uccelli” (79/409/CEE)<br />

concernente la conservazione degli uccelli selvatici, che necessitano di<br />

misure di conservazione degli habitat e i cui siti di presenza richiedono<br />

l’istituzione di zone a protezione speciale (ZPS)<br />

L. 157/92: specie inclusa nella normativa per la protezione della fauna<br />

selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio. Le specie indicate sono<br />

quelle che rientrano nella categoria PP: particolarmente protette.<br />

Berna II: specie incluse nell’allegato II alla Convenzione di Berna<br />

concernente la conservazione della flora e della fauna selvatica e del loro<br />

habitat naturale, in particolare quando richiede la cooperazione trai i vari<br />

stati membri, considerate rigorosamente protette.<br />

Bonn II: specie inclusa nell’allegato II (specie migratrici minacciate) alla<br />

Convenzione di Bonn relativa alla conservazione delle specie migratrici<br />

appartenenti alla fauna selvatica.<br />

Lista Rossa: specie inclusa nella Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia<br />

(LIPU e WWF 1999), che considera le seguenti categorie:<br />

EX - Specie estinta<br />

CR - Specie in pericolo molto critico<br />

EN - Specie in pericolo<br />

VU - Specie vulnerabile<br />

LR - Specie a più basso rischio<br />

SPEC (Species of European Conservation Concern): suddivisione delle<br />

specie minacciate in categorie a diverso status di conservazione da parte di<br />

BirdLife International, organismo internazionale che si occupa della<br />

salvaguardia degli uccelli:<br />

SPEC 1: Specie presenti in Europa classificate come globalmente<br />

minacciate;<br />

SPEC 2: Specie la cui popolazione globale è concentrata in<br />

Europa con Status di conservazione sfavorevole;<br />

188


SPEC 3: Specie la cui popolazione globale non è concentrata in<br />

Europa e che hanno uno Status di conservazione sfavorevole in<br />

Europa;<br />

Non SPEC E: Specie la cui popolazione globale è concentrata in<br />

Europa e nella quale ha uno Status di conservazione favorevole;<br />

COROLOGIA<br />

La corologia indica l’areale di distribuzione della specie. Si utilizzano della<br />

categorie che fanno riferimento ai nome di zone convenzionali<br />

zoogeografiche. Le categorie sotto elencate sono prese da Brichetti P.,<br />

Gariboldi A. 1997:<br />

A. Cosmopolita<br />

A1. Cosmopolita: propria delle specie presenti in tutte le principali regioni<br />

zoogeografiche.<br />

A2. Subcosmopolita: delle specie assenti da una sola delle principali regioni<br />

zoogeografiche.<br />

B. Paleartico-paleotropicale-australasiana: delle specie la cui<br />

distribuzione interessa le regioni Paleartica, Afrotropicale, Orientale e<br />

Australiasana. Spesso le specie che presentano questa distribuzione, nella<br />

Paleartica sono limitate alle zone meridionali.<br />

C. Paleartico-paleotropicale: delle specie distribuite ampiamente nelle<br />

regioni Paleartica, Afrotropicale e Orientale. Anche la maggior parte di<br />

queste specie presenta una distribuzione ridotta alle zone meridionali della<br />

regione Paleartica.<br />

D. Paleartico-afrotropicale:<br />

D1. Palertico-afrotropicale: delle specie ad ampia distribuzione nelle due<br />

regioni.<br />

D2. Mediteranneo-afrotropicale: delle specie a distribuzione<br />

prevalentemente afrotropicale, limitata, nelle regione Paleartica, alle terre del<br />

Mediterraneo.<br />

D3. Saharo-sindica: delle specie distribuite prevalentemente lungo la fascia<br />

dei deserti del Sahara, dell’Arabia e del Belucistan<br />

189


E. Paleartico-orientale: delle specie la cui distribuzione interessa le regione<br />

Paleartica ed Orientale. Alcune specie (acquatiche) hanno una distribuzione<br />

estesa ad una limitata parte della regione Australiasana.<br />

F. Oloartica:<br />

F1. Oloartica: propria delle specie ampiamente distribuite nelle regioni<br />

Neartica e Paleartica (ove presentano di regola una distribuzione<br />

eurosibirica).<br />

F2. Artica (=circumartica): come sopra, ma limitata alle regioni artiche<br />

circumpolari. Le specie nidificanti in Italia appartenenti a questa categoria<br />

hanno una chiara distribuzione boreoalpina.<br />

F3. Boreoanfiatlantica: delle specie la cui distribuzione è limitata alle regione<br />

costiere dell’Atlantico settentrionale.<br />

G. Antartica:<br />

G1. Antartica: delle specie distribuite principalmente nell’Antartide ed isole<br />

circostanti.<br />

G2. Oceanica: delle specie distribuite nelle piccole isole dell’Oceano Pacifico<br />

tra il tropico del Cancro ed il 40° parallelo S, con esclusione delle isola<br />

circostanti la Nuova Zelanda e di altre dell’Atlantico meridionale.<br />

H. Neartica: distribuzione originariamente limitata al Nord-America (nel<br />

caso di specie nidificanti in Italia, la loro presenza è dovuta a introduzione<br />

da parte dell’uomo).<br />

I. Paleartica:<br />

I1. Olopaleartica: propria delle specie la cui distribuzione include tutte le<br />

sottoregioni della Paleartica. Alcune di queste specie presentano una<br />

distribuzione estesa ulteriormente a parte della regione Orientale.<br />

I2. Euroasiatica: come sopra, ad esclusione dell’Africa settentrionale.<br />

I3. Eurosibirica: come sopra, con l’ulteriore esclusione dell’Asia centrale.<br />

I4. Eurocentroasiatica: delle specie assenti dalla Siberia. In Europa la loro<br />

distribuzione è prevalentemente meridionale. Se presenti anche sulla costa<br />

meridionale del Mediterraneo la loro distribuzione viene definita<br />

eurocentroasiatico-mediterranea.<br />

190


I5. Centroasiatico-pontica: ulteriore riduzione della distribuzione in Europa,<br />

con esclusione dei settori occidentale e settentrionale.<br />

I6. Euroturanica: propria delle specie la cui distribuzione in Asia non supera<br />

ad oriente il basso piano arala-caspico. In Europa la loro distribuzione è<br />

prevalentemente meridionale. La distribuzione estesa alle coste meridionali<br />

del mediterraneo è definita euroturanico-mediterranea.<br />

I8. Centroasiatica: delle specie distribuite nell’Asia centrale, dalla depressione<br />

aralo-caspica al Deserto del Gobi.<br />

I9. Asiatica: delle specie ampiamente distribuite nel settore asiatico della<br />

Regione Paleartica.<br />

I10. Sibirica: delle specie limitate alla Siberia<br />

L. Europea<br />

L1. Europea (sensu lato): delle specie la cui distribuzione, principalmente<br />

incentrata sull’Europa, può interessare anche l’Anatolia e il Maghreb, oltre<br />

che estendersi ad Est degli Urali fino all’Ob.<br />

L2. Europea (sensu stricto): distribuzione limitata all’Europa od a parte di essa.<br />

M. Mediterranea<br />

M1. Mediterraneo-turanica: propria delle specie la cui distribuzione<br />

mediterranea si estende ad Est fino al bassopiano aralo-caspico.<br />

M2. Mediterraneo-pontica: delle specie la cui distribuzione interessa<br />

principalmente le regioni intorno al Mar Nero ed il Mediterraneo orientale.<br />

M3. Mediterraneo-atlantica: delle specie la cui distribuzione interessa anche<br />

le zone costiere atlantiche europee. Nel Mediterraneo presentano una<br />

distribuzione prevalentemente occidentale.<br />

M4. Mediterraneo-macronesica: delle specie presenti anche nelle isole<br />

dell’Atlantico orientale.<br />

M5. Olomediterannea: delle specie la cui distribuzione interessa tutta la sotto<br />

regione mediterranea definita in termini bio-climatici.<br />

M6 e M7. E-Mediterranea e W-Mediterranea: delle specie distribuite<br />

rispettivamente nel solo settore orientale o occidentale del Mediterraneo.<br />

191


VOLUMI <strong>DI</strong> RIFERIMENTO<br />

Per la stesura dei testi della premessa e quelli relativi alle specie trattate sono<br />

stati consultati i seguenti volumi:<br />

• BirdLife International, 2004 – Birds in Europe. Population Estimates,<br />

Trends and Conservation Status. BirdLife International, Cambridge U.<br />

K. BirdLife Conservation Series n°12.<br />

• Brichetti P. e Gariboldi A., 1997 – Manuale pratico di ornitologia.<br />

Edagricole<br />

• Brichetti P. e Massa B., 1998 - Check-list degli Uccelli italiani aggiornata<br />

a tutto il 1997. Rivista italiana di Ornitologia, 68 (2): 129-152.<br />

• Brunelli M., Corbi F., Sarrocco S., Sorace A. (a cura di), 2009.<br />

L’avifauna acquatica svernante nelle zone umide del Lazio. Edizioni ARP,<br />

Roma –Edizioni Belvedere, Latina, 176 pp.<br />

• Casini L., S. Gellini (a cura di), 2008. Atlante dei Vertebrati tetrapodi<br />

della provincia di Rimini. Provincia di Rimini, pp 512.<br />

• Fiacchini D., 1999 – Stato dell’ambiente del bacino del fiume Misa.<br />

Provincia di Ancona<br />

• Fiacchini D., 2004 – PercorriMisa. Progetto di studio: aree di interesse,<br />

criticità ambientali, interventi prioritari. Provincia di Ancona, Comuni di<br />

Arcevia, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Senigallia, Serra de’Conti<br />

• Giacchini P. (a cura di), 2007. Atlante degli uccelli nidificanti nella<br />

provincia di Ancona. Provincia di Ancona, IX Settore Tutela<br />

dell’Ambiente – Area Flora e Fauna. Ancona. 352 pp.<br />

• Maurer B.A.. 1986. Predicting habitat quality for grassland birds using<br />

density-habitat correlations.<br />

• Pandolfi M. e Frugis S., 1987 - Check-list degli Uccelli delle Marche. Riv.<br />

It. Ornit. 57 (3-4): 221-237<br />

• Poggiani L. e Dionisi V., 1988 – Uccelli del bacino del Metauro.<br />

Argonauta<br />

• Vigorita V., Cucè L.(a cura di), 2008. La fauna selvatica in Lombardia.<br />

Rapporto 2008 su distribuzione, abbondanza e stato di conservazione di uccelli<br />

e mammiferi. Regione Lombardia, pp. 364<br />

• SITO IUCN per tassonomia<br />

192


Airone bianco maggiore 52<br />

Airone cenerino 53<br />

Airone guardabuoi 50<br />

Airone rosso 54<br />

Albanella minore 62<br />

Allocco 103<br />

Allodola 115<br />

Alzavola 56<br />

Assiolo 101<br />

Averla cenerina 163<br />

Averla piccola 162<br />

Balestruccio 118<br />

Balia nera 153<br />

Ballerina bianca 122<br />

Ballerina gialla 121<br />

Barbagianni 100<br />

Beccaccino 84<br />

Beccafico 146<br />

Beccamoschino 138<br />

Calandrella 113<br />

Canapino comune 142<br />

Cannaiola comune 141<br />

Capinera 147<br />

Cardellino 176<br />

Cesena 133<br />

Cincia mora 155<br />

Cinciallegra 157<br />

Cinciarella 156<br />

Civetta 102<br />

Codibugnolo 154<br />

Codirosso comune 128<br />

Codirosso spazzacamino 127<br />

Colombaccio 96<br />

Colombo di città 95<br />

Cormorano 45<br />

IN<strong>DI</strong>CE AN<strong>ALI</strong>TICO<br />

dei nomi volgari<br />

193<br />

Cornacchia grigia 167<br />

Corriere piccolo 77<br />

Cuculo 99<br />

Culbianco 131<br />

Cutrettola 120<br />

Fagiano comune 72<br />

Falco cuculo 67<br />

Falco di palude 61<br />

Falco pecchiaiolo 59<br />

Falco pellegrino 69<br />

Falco pescatore 65<br />

Fanello 178<br />

Fiorrancino 151<br />

Folaga 75<br />

Forapaglie castagnolo 139<br />

Forapaglie comune 140<br />

Fratino 78<br />

Fringuello 172<br />

Frullino 83<br />

Gabbianello 89<br />

Gabbiano comune 90<br />

Gabbiano corallino 88<br />

Gabbiano reale 92<br />

Gallinella d'acqua 74<br />

Garzetta 51<br />

Gavina 91<br />

Gazza 165<br />

Germano reale 57<br />

Gheppio 66<br />

Ghiandaia 164<br />

Gru 76<br />

Gruccione 107<br />

Gufo comune 104<br />

Lodolaio 68<br />

Lucherino 177


Luì piccolo 149<br />

Lui verde 148<br />

Marangone minore 46<br />

Martin pescatore 106<br />

Marzaiola 58<br />

Merlo 132<br />

Migliarino di palude 183<br />

Mignattino comune 94<br />

Nibbio bruno 60<br />

Nitticora 49<br />

Oca selvatica 55<br />

Occhiocotto 144<br />

Ortolano 182<br />

Passera d'Italia 169<br />

Passera mattugia 171<br />

Passera sarda 170<br />

Passera scopaiola 124<br />

Pavoncella 80<br />

Pendolino 160<br />

Peppola 173<br />

Pettirosso 125<br />

Picchio muratore 158<br />

Picchio rosso maggiore 111<br />

Picchio rosso minore 112<br />

Picchio verde 110<br />

Pigliamosche 152<br />

Piovanello comune 81<br />

Piovanello pancianera 82<br />

Piro piro boschereccio 86<br />

Piro piro culbianco 85<br />

Piro piro piccolo 87<br />

Pispola 119<br />

Piviere dorato 79<br />

Poiana 64<br />

Quaglia comune 71<br />

Rampichino 159<br />

Regolo 150<br />

194<br />

Rigogolo 161<br />

Rondine 117<br />

Rondone comune 105<br />

Saltimpalo 130<br />

Schiribilla 73<br />

Scricciolo 123<br />

Sparviere 63<br />

Starna 70<br />

Sterna comune 93<br />

Sterpazzola 145<br />

Sterpazzolina 143<br />

Stiaccino 129<br />

Storno 168<br />

Strillozzo 184<br />

Sula 44<br />

Svasso maggiore 42<br />

Svasso piccolo 43<br />

Taccola 166<br />

Tarabusino 48<br />

Tarabuso 47<br />

Topino 116<br />

Torcicollo 109<br />

Tordela 136<br />

Tordo bottaccio 134<br />

Tordo sassello 135<br />

Tortora dal collare 97<br />

Tortora selvatica 98<br />

Tottavilla 114<br />

Tuffetto 41<br />

Upupa 108<br />

Usignolo 126<br />

Usignolo di fiume 137<br />

Verdone 175<br />

Verzellino 174<br />

Zigolo giallo 179<br />

Zigolo muciatto 181<br />

Zigolo nero 180


Accipiter nisus 63<br />

Acrocephalus melanopogon 139<br />

Acrocephalus schoenobaenus 140<br />

Acrocephalus scirpaceus 141<br />

Actitis hypoleucos 87<br />

Aegithalos caudatus 154<br />

Alauda arvensis 115<br />

Alcedo atthis 106<br />

Anas crecca 56<br />

Anas platyrhynchos 57<br />

Anas querquedula 58<br />

Anser anser 55<br />

Anthus pratensis 119<br />

Apus apus 105<br />

Ardea cinerea 53<br />

Ardea purpurea 54<br />

Asio otus 104<br />

Athene noctua 102<br />

Botaurus stellaris 47<br />

Bubulcus ibis 50<br />

Buteo buteo 64<br />

Calandrella brachydactyla 113<br />

Calidris alpina 82<br />

Calidris ferruginea 81<br />

Carduelis cannabina 178<br />

Carduelis carduelis 176<br />

Carduelis chloris 175<br />

Carduelis spinus 177<br />

Casmerodius albus 52<br />

Certhia brachydactyla 159<br />

Cettia cetti 137<br />

Charadrius alexandrinus 78<br />

Charadrius dubius 77<br />

Chlidonias niger 94<br />

Circus aeruginosus 61<br />

IN<strong>DI</strong>CE AN<strong>ALI</strong>TICO<br />

dei nomi scientifici<br />

195<br />

Circus pygargus 62<br />

Cisticola juncidis 138<br />

Columba livia var. domestica 95<br />

Columba palumbus 96<br />

Corvus corone cornix 167<br />

Corvus monedula 166<br />

Coturnix coturnix 71<br />

Cuculus canorus 99<br />

Delichon urbicum 118<br />

Dendrocopos major 111<br />

Dendrocopos minor 112<br />

Egretta garzetta 51<br />

Emberiza cia 181<br />

Emberiza cirlus 180<br />

Emberiza citrinella 179<br />

Emberiza hortulana 182<br />

Emberiza schoeniclus 183<br />

Erithacus rubecola 125<br />

Falco peregrinus 69<br />

Falco subbuteo 68<br />

Falco tinnunculus 66<br />

Falco vespertinus 67<br />

Ficedula hypoleuca 153<br />

Fringilla coelebs 172<br />

Fringilla montifringilla 173<br />

Fulica atra 75<br />

Gallinago gallinago 84<br />

Gallinula chloropus 74<br />

Garrulus glandarius 164<br />

Grus grus 76<br />

Hippolais polyglotta 142<br />

Hirundo rustica 117<br />

Ixobrychus minutus 48<br />

Jinx torquilla 109<br />

Lanius collurio 162


Lanius minor 163<br />

Larus canus 91<br />

Larus melanocephalus 88<br />

Larus michaellis 92<br />

Larus minutus 89<br />

Larus ridibundus 90<br />

Lullula arborea 114<br />

Luscinia megarhynchos 126<br />

Lymnocryptes minimus 83<br />

Merops apiaster 107<br />

Miliaria calandra 184<br />

Milvus migrans 60<br />

Morus bassanus 44<br />

Motacilla alba 122<br />

Motacilla cinerea 121<br />

Motacilla flava 120<br />

Muscicapa striata 152<br />

Nycticorax nycticorax 49<br />

Oenanthe oenanthe 131<br />

Oriolus oriolus 161<br />

Otus scops 101<br />

Pandion haliaetus 65<br />

Parus ater 155<br />

Parus caeruleus 156<br />

Parus major 157<br />

Passer domesticus italiae 169<br />

Passer hispaniolensis 170<br />

Passer montanus 171<br />

Perdix perdix 70<br />

Pernis apivorus 59<br />

Phalacrocorax carbo 45<br />

Phalacrocorax pygmaeus 46<br />

Phasianus colchicus 72<br />

Phoenicurus ochruros 127<br />

Phoenicurus phoenicurus 128<br />

Phylloscopus collybita 149<br />

Phylloscopus sibilatrix 148<br />

196<br />

Pica pica 165<br />

Picus viridis 110<br />

Pluvialis apricaria 79<br />

Podiceps cristatus 42<br />

Podiceps nigricollis 43<br />

Porzana parva 73<br />

Prunella modularis 124<br />

Regulus ignicapilla 151<br />

Regulus regulus 150<br />

Remiz pendulinus 160<br />

Riparia riparia 116<br />

Saxicola rubetra 129<br />

Saxicola torquata 130<br />

Serinus serinus 174<br />

Sitta europea 158<br />

Sterna hirundo 93<br />

Streptotelia decaocto 97<br />

Streptotelia turtur 98<br />

Strix aluco 103<br />

Sturnus vulgaris 168<br />

Sylvia atricapilla 147<br />

Sylvia borin 146<br />

Sylvia cantillans 143<br />

Sylvia communis 145<br />

Sylvia melanocephala 144<br />

Tachybaptus ruficollis 41<br />

Tringa glareola 86<br />

Tringa ochropus 85<br />

Troglodytes troglodytes 123<br />

Turdus iliacus 135<br />

Turdus merula 132<br />

Turdus philomelos 134<br />

Turdus pilaris 133<br />

Turdus viscivorus 136<br />

Tyto alba 100<br />

Upupa epops 108<br />

Vanellus vanellus 80

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