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AGGIORNAMENTO PER I SOCI N° 25 - Le Nuvole

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Rig Veda significa letteralmente “ Inni della Conoscenza”; questi testi sono considerati in assoluto<br />

i più antichi dell’umanità, scritti in sanscrito arcaico, testimonianza diretta di un lontanissimo<br />

passato. Infatti ufficialmente la datazione risale a circa 3500 anni fa, anche se molte ricerche recenti<br />

su nuovi siti archeologici, quali Harappa e Mohenjo-daro, nonché Dwaraka, mitica città di Krishna<br />

(ultima incarnazione terrena del dio Vishnu, Signore dell’Universo) sommersa dal mare (Diluvio<br />

Universale?), fanno pensare che la datazione possa spingersi fino a 8000 anni fa.<br />

Il Rig Veda è il più antico del gruppo delle scritture Vediche, quali<br />

Sāmaveda, Yajurveda e Atharvaveda, basati appunto sul Rig<br />

Veda, nonché i successivi Brāhmana , Āranyaka, Upanisad, Sūtra,<br />

scritti questi ultimi per divulgare alle masse il messaggio spesso<br />

oscuro dello stesso Rig Veda. Altri scritti, denominati Vedanta,<br />

cioè la Bhagavad Gita e i Purana, sono splendidi esempi di<br />

rielaborazione del Rig Veda, che pertanto costituisce il vero e<br />

unico “libro della Rivelazione”.<br />

Nella sostanza il Rig Veda è la base della antica scienza spirituale<br />

che ha dato vita allo Yoga, all’Astrologia Vedica (Jyotish, la<br />

Scienza della Luce) e all’Ayurveda (medicina tradizionale<br />

indiana). Gli inni che lo compongono sono un compendio di<br />

poesia, leggenda, mitologia, riti, antica scienza e cultura, nonché<br />

antica religione, yoga e spiritualità, oltre a costituire una ricerca<br />

misteriosa, strana ed enigmatica degli aspetti più profondi e reconditi della mente umana.<br />

Mentre l’antico Egitto ci ha lasciato le piramidi, l’antica India ci ha lasciato i Veda, le Piramidi<br />

della Mente. Gli autori del Rig Veda furono i Rishi (Saggi o Veggenti) di ambo i sessi (la società<br />

indiana all’epoca era forse più aperta di quella odierna); le divinità degli Inni sono ad esempio<br />

Agni (dio del Fuoco), Indra (dio della folgore e della tempesta), Varuna (dio della pioggia, del<br />

cielo e del mondo sotterraneo), Vishnu (Signore dell’Universo), Savitri ( il dio sole, Surya), Rudra<br />

(antico nome di Shiva, il distruttore).<br />

Nella lettura del testo, quello che colpisce immediatamente è la freschezza e l’attualità del<br />

linguaggio, sempre profondo e spirituale. Ecco un brano tratto dal Libro I, Inno 92, dedicato<br />

all’Aurora:<br />

“Come una danzatrice che nella nudità mostra la bellezza delle sue forme,<br />

l’Aurora offre il suo seno senza timore alcuno, simile ad un’amante,<br />

rischiarando il mondo intero… l’Aurora si è tolta il suo manto di tenebra.<br />

La sua luce è diventata visibile, ampliandosi ed assalendo il Nero Denso.<br />

La Figlia del Cielo è penetrata nel variegato splendore. Abbiamo<br />

attraversato l’altro lato dell’oscurità e l’Aurora ha profuso le proprie<br />

rivelazioni di luce; sorride e risplende, ampia, come la Gioia di fronte alla<br />

Bellezza.<br />

O Divina, risveglia ogni anima vivente e dona la Parola a tutti coloro che<br />

aspirano… risplendi su di noi con estasi, o Dama delle verità. Amante del<br />

Sole, la sua luce proviene dall’occhio del suo Amante”.<br />

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