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la gioia della fede - Parrocchia SS. Nazaro e Celso Bresso

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Signore,<br />

agisci con me<br />

nel modo che sai<br />

e nel modo che vuoi<br />

(san Filippo Neri)<br />

A cura dei tuoi Oratori<br />

52<br />

Filippo Neri<br />

Giovedì 27 dicembre<br />

ore 6 partenza da piazza Martini<br />

ore 14:00 arrivo a Roma<br />

pranzo al sacco<br />

1<br />

NOME<br />

Programma<br />

Roma ‘12<br />

ore 16:30 Visita S. Maria Nuova, Testimonianza e celebrazione Messa<br />

ore 18:30 trasferimento presso l’alloggio “al Casaletto”:<br />

sistemazione nelle camere.<br />

ore 20:00 cena<br />

serata


Venerdì 28 dicembre<br />

ore 8: sveglia<br />

ore 9.30: partenza per Roma quartiere Garbatel<strong>la</strong><br />

Incontro con Fr. Francesco all’oratorio S. Filippo Neri, testimonianza<br />

sul<strong>la</strong> vita di san Filippo, Celebrazione Messa<br />

Partenza per visita delle 7 Chiese - pranzo al sacco<br />

ore 18:30 trasferimento presso l’alloggio “al Casaletto”<br />

ore 19.30: Cena<br />

Serata o Roma<br />

Sabato 29 dicembre<br />

ADO 18\19enni<br />

MATTINATA<br />

DI CARITÀ<br />

E DI INCONTRO TESTIMONI<br />

ore 8: sveglia e Messa<br />

ore 9.30: partenza per Roma<br />

2<br />

MATTINATA<br />

DI “DESERTO”<br />

PRE<strong>SS</strong>O LE PICCOLE SORELLE<br />

DI CHARLES DE FOCAULD<br />

Pomeriggio libero per visitare e girare Roma<br />

Ore 18: Udienza del Papa con i ragazzi di Taizè<br />

Rientro in casa<br />

cena<br />

Serata o Roma<br />

Domenica 30 dicembre<br />

ADO 18\19enni<br />

Sveglia<br />

Celebrazione del<strong>la</strong> Messa e scambio riflessioni sui giorni passati<br />

Trasferimento in san Pietro e Angelus<br />

Pranzo<br />

Partenza<br />

e il suo amore<br />

t’avvolgerà con <strong>la</strong> sua ombra.<br />

Grembo di Dio<br />

venuto sul<strong>la</strong> terra,<br />

tu sarai madre<br />

di un uomo nuovo.<br />

Su ali d’aqui<strong>la</strong><br />

Tu che abiti al riparo del Signore<br />

e che dimori al<strong>la</strong> Sua ombra<br />

dì al Signore: “Mio rifugio,<br />

mia roccia in cui confido.<br />

E ti rialzerà, ti solleverà<br />

su ali d’aqui<strong>la</strong> ti reggerà<br />

sul<strong>la</strong> brezza dell’alba ti farà bril<strong>la</strong>re<br />

come il sole così nelle sue mani vivrai.<br />

Dal <strong>la</strong>ccio del cacciatore ti libererà<br />

e dal<strong>la</strong> carestia che distrugge.<br />

Poi ti coprirà con le sue ali<br />

e rifugio troverai.<br />

Non devi temere i terrori del<strong>la</strong> notte<br />

né freccia che vo<strong>la</strong> di giorno<br />

mille cadranno al tuo fianco<br />

ma nul<strong>la</strong> ti colpirà.<br />

Perché ai suoi angeli ha dato un comando<br />

di preservarti in tutte le tue vie<br />

ti porteranno sulle loro mani<br />

contro <strong>la</strong> pietra non inciamperai.<br />

E ti rialzerà...<br />

E ti rialzerò, ti solleverò<br />

su ali d’aqui<strong>la</strong> ti reggerò<br />

sul<strong>la</strong> brezza dell’alba ti farò bril<strong>la</strong>r<br />

come il sole, così nelle mie mani vivrai<br />

51


Come una donna in grembo, mio Signore,<br />

porta <strong>la</strong> vita nuova del figlio che l’è dato,<br />

così <strong>la</strong> terra intera attende il tuo ritorno,<br />

così <strong>la</strong> terra intera attende il tuo ritorno.<br />

Resto col lume acceso, mio Signore,<br />

rendi <strong>la</strong> mia speranza più forte dell’attesa,<br />

se tu mi stai vicino quel giorno ti vedrò,<br />

se tu mi stai vicino quel giorno ti vedrò.<br />

Santa Maria del cammino<br />

Mentre trascorre <strong>la</strong> vita<br />

solo tu non sei mai;<br />

Santa Maria del cammino<br />

sempre sarà con te.<br />

Vieni, o Madre in mezzo a noi,<br />

vieni, Maria quaggiù.<br />

Cammineremo insieme a te<br />

verso <strong>la</strong> libertà.<br />

Quando qualcuno ti dice:<br />

«Nul<strong>la</strong> mai cambierà»,<br />

lotta per un mondo nuovo,<br />

lotta per <strong>la</strong> verità!<br />

Giovane donna<br />

Giovane donna<br />

attesa dall’umanità;<br />

un desiderio<br />

d’amore e pura libertà,<br />

il Dio lontano<br />

è qui, vicino a te,<br />

voce e silenzio<br />

annuncio di novità.<br />

Ave Maria, Ave Maria<br />

Dio t’ha prescelta<br />

qual madre piena di bellezza<br />

50<br />

3<br />

“Mi raccomando, leggete libri<br />

che iniziano con <strong>la</strong> lettera<br />

S” (san Francesco, san Domenico…),<br />

amava ripetere san Filippo<br />

ai discepoli dell’Oratorio. Si,<br />

Filippo ha ragione: abbiamo bisogno<br />

del Santi per staccarci<br />

dal<strong>la</strong> banale mediocrità del nostro<br />

tempo.<br />

Il 22 luglio 1515 venne battez-<br />

zato nel fonte del<strong>la</strong> Chiesa di<br />

san Giovanni un bambino chiamato<br />

Filippo Romolo.<br />

Nel 1520 Filippo perdette <strong>la</strong><br />

madre e suo padre sposò Alessandra,<br />

una buona matrigna.<br />

Filippo era obbedientissimo e “burlevole” (cioè di buon umore), sempre<br />

disponibile nei confronti del padre...si guadagnò il soprannome “Pippo buono”.<br />

Nel 1534 si trasferisce a Roma senza un progetto preciso. Qui inizia<br />

una vita fatta di preghiere e incontri tanto da dare vita a una esperienza<br />

chiamata “Oratorio”.<br />

In questa esperienza ciò che attirava era <strong>la</strong> persona stessa di Filippo:<br />

affascinavano <strong>la</strong> sua preghiera semplice e fervorosa, il dialogo familiare<br />

sul<strong>la</strong> vita cristiana, le preghiere nel<strong>la</strong> lingua par<strong>la</strong>ta (non il <strong>la</strong>tino!!!), le allegre<br />

passeggiate.


Tutti amavano <strong>la</strong> compagnia di quel prete gentile e allegro che riusciva a par<strong>la</strong>re<br />

di cose “serie” senza essere noioso<br />

Il suo “metodo” di evangelizzazione era quello di favorire un incontro<br />

personale e gioioso con Gesù.<br />

23 maggio 1551: Filippo è ordinato sacerdote.<br />

Per Filippo <strong>la</strong> catechesi, <strong>la</strong> preghiera e<br />

l’Eucarestia devono spingere all’azione e all’amore<br />

concreto verso tutti, specialmente i più bisognosi.<br />

Egli sa che <strong>la</strong> carità è il banco di prova per dimostrare<br />

l’autenticità del<strong>la</strong> propria <strong>fede</strong>: “Carissimi,<br />

pregare va bene, ma <strong>la</strong> preghiera deve accompagnarsi<br />

con <strong>la</strong> carità. Se <strong>la</strong>sci Cristo nel Santissimo<br />

Sacramento non preoccuparti: lo ritroverai negli<br />

amma<strong>la</strong>ti e nei poveri!”.<br />

Se Filippo faceva di tutto per inculcare ai suoi<br />

discepoli <strong>la</strong> virtù dell’umiltà egli per primo cercava di viver<strong>la</strong>. Una volta a casa<br />

del<strong>la</strong> marchesa Rangona, <strong>la</strong> nobildonna gli chiese da quanti anni avesse<br />

“<strong>la</strong>sciato il mondo”. “non l’ho mai <strong>la</strong>sciato”, gli rispose prontamente il Santo…<br />

A volte, quando nobili o pre<strong>la</strong>ti lo andavano a visitare, egli si faceva trovare<br />

agghindato nei modi più buffi: berretto rosso, scarpette bienche, giacche<br />

trasandate…<br />

Tra le attività di Filippo vi era anche quel<strong>la</strong> di giocare con i ragazzi come<br />

fosse uno di loro. Gare di corsa, bocce o barzellette rientravano nel suo piano<br />

pastorale di guerra al<strong>la</strong> malinconia e al peccato. Sopportava volentieri il<br />

baccano e gli schiamazzi dei suoi giovani. Amava dire: “Purchè non facciano<br />

peccati sopporterei anche che i miei ragazzi mi spaccassero <strong>la</strong> legna addosso”.<br />

Quando il rumore superava il tollerabile raccomandava loro: “State<br />

buoni se potete”. A volte abbinava i suoi consigli con qualche scappellotto,<br />

e a chi si <strong>la</strong>mentava rispondeva: “Non l’ho dato a te, ma al demonio che<br />

ti voleva tentare”.<br />

Il 25 maggio 1595 scese in Chiesa a confessare prestissimo. Ritornato a<br />

letto, dopo qualche ora, fissando il cielo disse “Bisogna finalmente morire”.<br />

4<br />

Quando poi ci <strong>la</strong>sciò,<br />

e dal Padre ritornò,<br />

il Signore del<strong>la</strong> Croce<br />

il Suo Spirito donò.<br />

Nuova vita per noi<br />

questa Grazia che ci illumina<br />

è memoria tra noi<br />

dell’Amore che ci accoglie<br />

e non ci <strong>la</strong>scia mai. RIT.<br />

Quando venne tra noi<br />

come un Figlio e Dio tra noi<br />

fatto uomo in Maria<br />

<strong>la</strong> Salvezza ci portò.<br />

Noi credemmo in Lui<br />

vivo segno del<strong>la</strong> verità<br />

imparammo da Lui<br />

che l’amore non ha prezzo, non possiede mai. RIT.<br />

Quando <strong>la</strong> tua sapienza<br />

Quando <strong>la</strong> tua sapienza, mio Signore<br />

vide che il mondo vuoto restava senza amore,<br />

ne fece <strong>la</strong> dimora di un uomo e di una donna,<br />

ne fece <strong>la</strong> dimora di un uomo e di una donna.<br />

Quando vedesti l’uomo, mio Signore,<br />

vinto dal suo peccato vagare senza meta,<br />

ancora più l’amasti e a lui venisti incontro<br />

ancora più l’amasti e a lui venisti incontro.<br />

Mentre <strong>la</strong> tua Paro<strong>la</strong>, mio Signore,<br />

come una luce amica guidava i nostri passi,<br />

colmava il nostro cuore di <strong>fede</strong> e di speranza,<br />

colmava il nostro cuore di <strong>fede</strong> e di speranza.<br />

Tanto ci amasti infine, mio Signore,<br />

quanto <strong>la</strong> vita stessa dell’unico tuo Figlio,<br />

con noi divise il pane <strong>la</strong> <strong>gioia</strong> ed il dolore,<br />

con noi divise il pane <strong>la</strong> <strong>gioia</strong> ed il dolore.<br />

49


Io vedo <strong>la</strong> tua luce<br />

Io ora so chi sei, io sento <strong>la</strong> tua voce,<br />

io vedo <strong>la</strong> tua luce, io so che tu sei qui.<br />

E sul<strong>la</strong> tua Paro<strong>la</strong> io credo nell’amore,<br />

io vivo nel<strong>la</strong> pace, io so che tornerai.<br />

Tu sei prima d’ogni cosa, prima d’ogni tempo,<br />

d’ogni mio pensiero, prima del<strong>la</strong> vita.<br />

Una voce udimmo che gridava nel deserto<br />

preparate <strong>la</strong> venuta del Signore.<br />

Tu sei <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> eterna del<strong>la</strong> quale vivo<br />

che mi pronunciò soltanto per amore.<br />

E ti abbiamo visto predicare sulle strade<br />

del<strong>la</strong> nostra incomprensione senza fine.<br />

Tu sei l’apparire dell’immensa tenerezza<br />

di un Amore che nessuno ha visto mai.<br />

Ci fu dato il lieto annuncio del<strong>la</strong> tua venuta,<br />

noi abbiamo visto un uomo come noi.<br />

Tu sei verità che non tramonta, sei <strong>la</strong> vita che non muore,<br />

sei <strong>la</strong> via di un mondo nuovo.<br />

E ti abbiamo visto stabilire <strong>la</strong> tua tenda<br />

tra <strong>la</strong> nostra indifferenza d’ogni giorno.<br />

Nul<strong>la</strong> è impossibile a Dio<br />

Quando Dio ci chiamò<br />

ed il tempo ci donò come un Padre fiducioso<br />

nel suo cuore ci portò<br />

Egli fece di noi una storia,<br />

un solo popolo<br />

forte Lui ci guidò<br />

sulle strade che conducono<br />

al<strong>la</strong> libertà.<br />

RIT: Ecco il grande mistero dai secoli annunciato<br />

nul<strong>la</strong> è impossibile a Dio.<br />

Nasce nuova speranza, si compie ormai <strong>la</strong> promessa<br />

nul<strong>la</strong> è impossibile a Dio.<br />

48<br />

La strada per Filippo non è solo luogo di annuncio ma preghiera. Girando per<br />

Roma iniziava con una barzelletta e con qualche gioco, ma poi si improvvisava<br />

predicatore. Filippo cambiò <strong>la</strong> vita a molti usurai e <strong>la</strong>dri e tanti giovani ab-<br />

bracciarono <strong>la</strong> vita spirituale. Per strada….<br />

ATTRAVERSAVA LA CITTA’ da una Chiesa all’altra, incontrando uomini,<br />

donne, Santi...Filippo e i suoi (quei primi che diventeranno il nucleo del<strong>la</strong> Congregazione<br />

dell'Oratorio) le chiamavano familiarmente "visite". Proprio come<br />

andare a far visita al<strong>la</strong> casa di un amico, con l'unica differenza che le "case"<br />

visitate erano i luoghi cari al<strong>la</strong> memoria cristiana di Roma. E' nato così, con<br />

questa spontaneità, il pellegrinaggio più famoso di Roma: <strong>la</strong> visita alle Sette<br />

Chiese.<br />

5


Partenza<br />

Invito al<strong>la</strong> lode<br />

Lodate il Signore, popoli tutti,<br />

voi tutte, nazioni, dategli gloria;<br />

perché forte è il suo amore per noi<br />

e <strong>la</strong> <strong>fede</strong>ltà del Signore dura in eterno. (Salmo 117)<br />

Il contagio di Filippo<br />

Filippo non ha mai avuto un piano prestabilito riguardo al<strong>la</strong> riforma del<strong>la</strong> Chiesa o al<strong>la</strong><br />

nuova evangelizzazione. Filippo non ha mai avuto <strong>la</strong> pretesa di realizzare qualcosa di<br />

originale su qualunque piano, tanto meno di portare qualcosa di nuovo. La sua più grande<br />

lezione non proviene da un sistema che lui avrebbe potuto ideare, ma dal<strong>la</strong> sua<br />

vita. Metodo di evangelizzazione erano <strong>la</strong> sua persona e <strong>la</strong> sua vita. Chi incontrava<br />

Filippo, sentiva subito che quest'uomo non allontanava nessuno, malgrado avvertisse<br />

immediatamente cosa albergasse nel cuore e nel<strong>la</strong> coscienza di un uomo. Il suo primo<br />

approccio era sempre caratterizzato da un vivo interesse di sapere chi fosse l'altro<br />

e abbracciandolo con affetto gli raccontava subito <strong>la</strong> verità senza indugi, abbracciandolo<br />

di nuovo con ancora più calore. In questo modo accoglieva quell'uomo non solo<br />

una volta, ma ogni volta di nuovo, persino quando doveva mettere a nudo ripetutamente<br />

una verità spiacevole. Questo era il suo metodo di rapportarsi alle persone, che<br />

rifletteva perfettamente il suo atteggiamento verso tutti. Nelle persone era capace<br />

di suscitare <strong>la</strong> sensazione di rallegrarsi sempre di se stessi piuttosto che rattristarsi<br />

di qualcosa che in loro era meritevole di rifiuto. (H. TERCIC, Filippo Neri. L’amore vince<br />

ogni paura)<br />

Sono capace di contagiare? Come sto insieme alle persone? Chi ho contagiato<br />

fino ad ora? (Penso ad uno o due nomi concreti). In quali ambiti contagio <strong>la</strong><br />

gente? Dove riesco a contagiare meglio? Dove faccio più fatica?<br />

Signore, vogliamo iniziare questo pellegrinaggio<br />

<strong>la</strong>sciandoci innanzitutto contagiare da S. Filippo.<br />

Fa’ che, conoscendo S. Filippo e <strong>la</strong> sua vita,<br />

possiamo creare, come lui, rapporti sempre più autentici e calorosi<br />

con le persone che incontriamo nel<strong>la</strong> nostra vita.<br />

6<br />

Chiedo al<strong>la</strong> mia mente coraggio di pensare,<br />

chiedo alle mie mani <strong>la</strong> forza di donare,<br />

chiedo al cuore incerto passione per <strong>la</strong> vita,<br />

e chiedo a te, fratello, di credere con me.<br />

E tu, forza del<strong>la</strong> vita,<br />

Spirito d’amore, dolce Iddio,<br />

grembo d’ogni cosa, tenerezza immensa,<br />

verità del mondo sei per me.<br />

Pane del cielo<br />

Pane del cielo<br />

sei tu Gesù,<br />

via d’amore:<br />

tu ci fai come te.<br />

No, non è rimasta fredda <strong>la</strong> terra:<br />

tu sei rimasto con noi<br />

per nutrirci di te,<br />

pane di vita;<br />

ed infiammare col tuo amore<br />

tutta l’umanità.<br />

Sì, il cielo è qui su questa terra:<br />

tu sei rimasto con noi<br />

ma ci porti con te<br />

nel<strong>la</strong> tua casa<br />

dove vivremo insieme a te<br />

tutta l’eternità.<br />

No, <strong>la</strong> morte non può farci paura:<br />

tu sei rimasto con noi.<br />

E chi vive di te<br />

vive per sempre.<br />

Sei Dio con noi, sei Dio per noi,<br />

Dio in mezzo a noi.<br />

47


e non mi sembra vero<br />

che Tu esista così.<br />

Dove nasce amore<br />

Tu se <strong>la</strong> sorgente;<br />

dove c’è una Croce<br />

Tu sei <strong>la</strong> speranza;<br />

dove il tempo ha fine<br />

Tu sei vita eterna;<br />

e so che posso sempre<br />

contare su di Te!<br />

E accoglierò <strong>la</strong> vita come un dono<br />

e avrò il coraggio di morire anch’io<br />

e incontro a Te verrò col mio fratello<br />

che non si sente amato da nessuno. (2 volte)<br />

Ma <strong>la</strong> tua paro<strong>la</strong><br />

Oltre <strong>la</strong> memoria del tempo che ho vissuto,<br />

oltre <strong>la</strong> speranza che serve al mio domani,<br />

oltre il desiderio di vivere il presente,<br />

anch’io, confesso, ho chiesto che cosa è verità?<br />

E tu, come un desiderio<br />

che non ha memorie, Padre buono,<br />

come una speranza che non ha confini,<br />

come un tempo eterno sei per me.<br />

Io so quanto amore chiede<br />

questa lunga attesa del tuo giorno, o Dio.<br />

Luce in ogni cosa, io non vedo ancora,<br />

ma <strong>la</strong> tua Paro<strong>la</strong> mi rischiarerà.<br />

Quando le parole non bastano all’amore,<br />

quando il mio fratello domanda più del pane,<br />

quando l’illusione promette un mondo nuovo,<br />

anch’io rimango incerto nel mezzo del cammino.<br />

E tu, Figlio tanto amato,<br />

verità dell’uomo, mio Signore,<br />

come <strong>la</strong> promessa di un perdono eterno,<br />

libertà infinita sei per me.<br />

46<br />

I tappa<br />

ALLEGRAMENTE!<br />

Allegramente! Allegramente!<br />

Scrupoli e malinconia lontani da casa mia.<br />

Saluto a Gerusalemme<br />

Quale <strong>gioia</strong>, quando mi dissero: «Andremo al<strong>la</strong> casa del Signore».<br />

E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme!<br />

Gerusalemme è costruita come città salda e compatta.<br />

Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore,<br />

secondo <strong>la</strong> legge di Israele, per lodare il nome del Signore.<br />

Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi del<strong>la</strong> casa di Davide.<br />

Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano,<br />

sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi.<br />

Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!».<br />

Per <strong>la</strong> casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene. (Sal 122)<br />

Una <strong>gioia</strong> contagiosa<br />

Nel cuore del<strong>la</strong> vita spirituale di Filippo albergava una <strong>gioia</strong> contagiosa per gli uomini<br />

che lo incontravano. La sua era una <strong>gioia</strong> che zampil<strong>la</strong>va da un'esperienza serena e ad<br />

un tempo impetuosa di sentirsi infinitamente amato. La <strong>gioia</strong> di sapere che l'amore di<br />

Dio è più forte di ogni tradimento umano. La <strong>gioia</strong> di potersi risollevare dopo ogni<br />

caduta. La <strong>gioia</strong> di non dover disperare del proprio peccato e del<strong>la</strong> propria debolezza<br />

poiché nelle mani di Dio anche ciò poteva essere trasformato, con amore, in qualcosa<br />

di buono.<br />

Chi scrutava a lungo Filippo, scopriva che <strong>la</strong> sua <strong>gioia</strong> raggiungeva <strong>la</strong> pienezza soltanto<br />

quando, finalmente, non si prestava più attenzione al bene che Dio faceva a lui e agli<br />

altri, ma si guardava solo e soltanto a Dio stesso. Si tratta di quel<strong>la</strong> <strong>gioia</strong> piena che<br />

deriva da quello sguardo rivolto soltanto a Dio nel totale disinteresse. Filippo aveva<br />

raggiunto quel<strong>la</strong> <strong>gioia</strong> e si esprimeva in questo modo: «Mio Signore e mio Dio, io sono<br />

immensamente felice che Tu sei colui che sei. Mi rallegro e gioisco pienamente del<strong>la</strong><br />

tua infinita bontà, bellezza, gloria, grandezza, potenza, misericordia e di tutte <strong>la</strong> tue<br />

perfezioni, che insieme formano solo un'unica perfettissima perfezione. L'anima mia<br />

magnifica il Signore e il mio spirito gioisce in Dio, mio salvatore».<br />

Chi possedeva questa <strong>gioia</strong>, poteva sorridere del mondo e di se stesso, partendo da<br />

Dio. Per ricevere quel<strong>la</strong> <strong>gioia</strong>, però, era necessario anche sorridere di se stessi e del<br />

mondo. Per questo secondo Filippo alle persone gaie era più facile diventare sante. La<br />

tristezza indica spesso che si nutre troppa stima di se stessi per cui si presta più<br />

attenzione alle proprie sfortune e ai propri peccati che al<strong>la</strong> perfezione di Dio e al suo<br />

7


amore misericordioso. Ridere con <strong>gioia</strong> era invece espressione e esercizio di una <strong>fede</strong><br />

serena e poiché questa <strong>gioia</strong> e questo sorriso nascevano dall'amore di Dio, per Filippo<br />

avevano anche le caratteristiche di quell'amore: generoso, pieno di compassione e di<br />

speranza. Era una <strong>gioia</strong> che non induceva a serrare gli occhi davanti al dolore nel mondo,<br />

ma dava il coraggio di spa<strong>la</strong>ncarli per donare speranza. Filippo non allontanava <strong>la</strong><br />

sofferenza ridendo, ma il suo sorriso proveniente da Dio dava ad essa luce e speranza.<br />

La sua <strong>gioia</strong> era radicata nel<strong>la</strong> <strong>fede</strong>, tanto che nessuna situazione poteva essere<br />

disperata grazie all'amore di Dio, e non doveva essere mascherata in alcun modo ma<br />

al contrario diventava stimolo per offrire aiuto con amore paziente - e questo è compassione<br />

- anche in circostanze apparentemente senza via di uscita. (H. TERCIC, Filippo<br />

Neri)<br />

Sono una persona triste o gioiosa? So ridere al<strong>la</strong> maniera di Filippo? So<br />

essere gioioso con le persone che ho a fianco?<br />

Filippo rideva anche di sé: rido di me stesso qualche volta o me <strong>la</strong> prendo?<br />

Tengo lontani da me scrupoli e malinconie?<br />

Chi annuncia <strong>la</strong> salvezza non dovrebbe avere un volto splendente?<br />

Mettici Signore nel cuore <strong>la</strong> <strong>gioia</strong> contagiosa di San Filippo.<br />

Quel<strong>la</strong> che non rimane dentro noi stessi,<br />

ma che si manifesta zampil<strong>la</strong>ndo in mille maniere.<br />

Una <strong>gioia</strong> che nasca anche dal ridere di noi stessi.<br />

Signore con Te non possiamo non stare allegri.<br />

Allegramente! Allegramente!<br />

II tappa<br />

UMILTÀ<br />

“Vanità di Vanità, ogni cosa è vanità, tutto il mondo e ciò che ha.<br />

Se regnassi ben mill'anni, sano lieto, senz'affanni,<br />

al<strong>la</strong> morte che sarà ? Ogni cosa è vanità”.<br />

Il custode di Israele<br />

Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto?<br />

Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.<br />

Non <strong>la</strong>scerà vacil<strong>la</strong>re il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode.<br />

8<br />

ora affido <strong>la</strong> mia mente,<br />

ora affido a te il mio cuore.<br />

O Signore, a te canto in umiltà.<br />

O Signore, non abbiamo più bisogno<br />

d’innalzare grandi torri fino al cielo,<br />

non il mio, ma il tuo volere<br />

sia annunziato sul<strong>la</strong> terra.<br />

O Signore, a te canto in umiltà.<br />

E sono solo un uomo<br />

Io lo so Signore<br />

che vengo da lontano<br />

prima nel pensiero<br />

e poi nel<strong>la</strong> Tua mano.<br />

Io mi rendo conto<br />

che Tu sei <strong>la</strong> mia vita<br />

e non mi sembra vero<br />

che tu esita così<br />

“Padre d’ogni uomo”<br />

- e non ti ho visto mai -<br />

“Spirito di vita”<br />

- e nacqui da una donna -<br />

“Figlio mio fratello”<br />

- e sono solo un uomo -<br />

eppure io capisco<br />

che Tu sei Verità.<br />

E imparerò a guardare tutto il mondo<br />

con gli occhi trasparenti di un bambino<br />

e insegnerò a chiamarti “Padre nostro”<br />

ad ogni figlio che diventa uomo (2 volte)<br />

Io lo so Signore<br />

che Tu mi sei vicino<br />

luce al<strong>la</strong> mia mente,<br />

guida al mio cammino,<br />

mano che sorregge,<br />

sguardo che perdona,<br />

45


1. Cantico dei redenti<br />

Il Signore è <strong>la</strong> mia salvezza<br />

e con lui non temo più,<br />

perché ho nel cuore <strong>la</strong> certezza,<br />

<strong>la</strong> salvezza è qui con me.<br />

Ti lodo Signore perché<br />

un giorno eri lontano da me:<br />

ora invece sei tornato<br />

e mi hai preso con te.<br />

Berrete con <strong>gioia</strong> alle fonti,<br />

alle fonti del<strong>la</strong> salvezza<br />

e quel giorno voi direte:<br />

lodate il Signore invocate il suo nome.<br />

Fate conoscere ai popoli<br />

tutto quello che lui ha compiuto<br />

e ricordino per sempre,<br />

ricordino sempre che il suo nome è grande.<br />

Cantate a chi ha fatto grandezze<br />

e si è fatto sapere nel mondo;<br />

grida forte <strong>la</strong> tua <strong>gioia</strong>, abitante di Sion,<br />

perché grande con te è il Signore.<br />

Canto d’umiltà<br />

O Signore, non si esalta il mio cuore,<br />

i miei occhi non si alzano superbi,<br />

non inseguo cose grandi,<br />

troppo grandi per me.<br />

O Signore, a te canto in umiltà.<br />

O Signore, ho p<strong>la</strong>cato il desiderio,<br />

ho finito di ambire all’infinito,<br />

44<br />

Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d’Israele.<br />

Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre,<br />

e sta al<strong>la</strong> tua destra. Di giorno non ti colpirà il sole,<br />

né <strong>la</strong> luna di notte. Il Signore ti proteggerà da ogni male,<br />

egli proteggerà <strong>la</strong> tua vita. Il Signore veglierà su di te,<br />

quando esci e quando entri, da ora e per sempre. (Sal 121)<br />

Umiltà: dall’io a Dio<br />

Questo è il significato dell'umiltà di Filippo: distaccarsi completamente dal proprio<br />

io, affidarsi completamente a Dio. «Dobbiamo abbandonarci completamente a Dio» e<br />

«Dio fa suo chi gli si dona interamente». L'umiltà è <strong>la</strong> via per raggiungere questa purezza<br />

e semplicità di cuore, non è quindi fine a se stessa, vuole superare l'egoismo,<br />

rompere l'egocentrismo dell'uomo, perché possa diventare uno strumento dell'amore<br />

di Dio, dello Spirito Santo. Filippo non si stanca mai di combattere il peccato originale<br />

del<strong>la</strong> superbia, l'egoismo e <strong>la</strong> cupidigia. Ogni genere di «singo<strong>la</strong>rità», il voler essere<br />

diversi e migliori, gli dà fastidio. Ma proprio a questo riguardo Filippo toccò nel vivo<br />

<strong>la</strong> cultura rinascimentale, <strong>la</strong> quale si vantava tanto delle sue conquiste.<br />

(P. TURKS, Una <strong>gioia</strong> contagiosa. San Filippo Neri)<br />

Cosa nel<strong>la</strong> mia vita è vanità? Quali aspetti e quali oggetti nel<strong>la</strong> mia vita<br />

sono inutili?<br />

Sono egoista? Quando mi capita di manifestarlo?<br />

Quali gesti potrei fare concretamente per assomigliare un po’ a Filippo<br />

nel suo modo di essere umile?<br />

RIT: Signore rendici più umili<br />

Fa’ che iniziamo a togliere dal<strong>la</strong> nostra vita le cose vane. RIT<br />

Rendici più umili nel giudicare, Signore. RIT<br />

Insegnaci a dimenticarci di noi stessi per mettere al centro Te. RIT<br />

III tappa<br />

PO<strong>SS</strong>EDUTO<br />

Un’anima veramente innamorata di Dio viene a tale stato<br />

che bisogna che dica: “Signore <strong>la</strong>sciatemi dormire”.<br />

9


De profundis<br />

Dal profondo a te grido, o Signore;<br />

Signore, ascolta <strong>la</strong> mia voce.<br />

Io spero nel Signore,<br />

l’anima mia spera nel<strong>la</strong> sua paro<strong>la</strong>.<br />

L’anima mia attende il Signore<br />

più che le sentinelle l’aurora.<br />

Israele attenda il Signore,<br />

perché presso il Signore è <strong>la</strong> misericordia<br />

e grande presso di lui <strong>la</strong> redenzione.<br />

Egli redimerà Israele<br />

da tutte le sue colpe. (Sal 130)<br />

La preghiera di Filippo<br />

Anche <strong>la</strong> cerchia di persone vicine a Filippo si era accorta da molto tempo che <strong>la</strong> potenza<br />

di Dio operava a Roma attraverso di lui. A questo riguardo vi è l'umoristica e<br />

oscura storia di una signora di nome Sulpizia, <strong>la</strong> quale, partecipando ad una Messa<br />

celebrata da Filippo, aveva visto <strong>la</strong> sua figura fluttuare sul pavimento al momento<br />

del<strong>la</strong> consacrazione eucaristica. Il primo pensiero del<strong>la</strong> donna fu: «Questo sacerdote<br />

è indemoniato». Poi, però, spaventatasi di aver avuto un tale pensiero e col cuore in<br />

go<strong>la</strong> andò a confessarsi da Filippo: «Padre, ho detto», e s'interruppe. Filippo <strong>la</strong> incoraggiò.<br />

Ma appena el<strong>la</strong> disse: «Padre, Vi ho visto fluttuare sul pavimento durante <strong>la</strong><br />

Messa...», Filippo <strong>la</strong> interruppe immediatamente: «Zitta» e si mise <strong>la</strong> mano sul<strong>la</strong> bocca.<br />

Allora Sulpizia confessò: «Ho pensato tra me: "O Dio, questo Padre è indemoniato"».<br />

Filippo allora rise e disse: «È vero, è proprio vero: sono indemoniato; sono indemoniato»<br />

(T 138).<br />

Lo Spirito di Dio era entrato a forza nel<strong>la</strong> vita di Filippo allorché aveva pregato con<br />

partico<strong>la</strong>re fervore. Spirito Santo e preghiera sono strettamente legati fra loro. Non<br />

c'è da stupirsi che Filippo sia diventato uno dei grandi maestri del<strong>la</strong> vira spirituale e<br />

soprattutto del<strong>la</strong> preghiera. Nel<strong>la</strong> sua modestia, Filippo riprende il nome «Oratorio»<br />

dal luogo, dall'ambiente dove <strong>la</strong> prima comunità si riuniva a pregare; ma il nome riguarda<br />

anche l'essenza di questa comunità, il cui compito è <strong>la</strong> preghiera; e questa<br />

intesa nel senso più ampio del termine, ossia vivere nell'amorosa presenza di Dio. Il<br />

Bacci dice: «A Filippo piaceva così tanto pregare, che tutti gli esercizi a cui dava vita<br />

nell'ambito dell’Oratorio avevano questo unico fine. E ciò lo indusse anche a chiamare<br />

<strong>la</strong> Congregazione con il nome di "Oratorio"» (BF 164).<br />

Il suo modo di pregare è un'arte liberatoria e naturale: libera dal<strong>la</strong> costrizione delle<br />

preghiere intese come pratiche dovute e dalle lunghe orazioni verbali. Filippo dimostra<br />

che si può pregare anche in mezzo al mondo. (P. TURKS, Una <strong>gioia</strong> contagiosa. San<br />

Filippo Neri)<br />

10<br />

Custodiscimi, Signore.<br />

Custodiscimi, Signore, *<br />

come pupil<strong>la</strong> degli occhi.<br />

Proteggimi all'ombra delle tue ali.<br />

Come pupil<strong>la</strong> degli occhi.<br />

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.<br />

Custodiscimi, Signore, *<br />

come pupil<strong>la</strong> degli occhi.<br />

CANTICO DI SIMEONE<br />

Ant. Salvaci, Signore, nel<strong>la</strong> veglia,<br />

difendici nel sonno; *<br />

il cuore vegli con Cristo,<br />

e il corpo riposi nel<strong>la</strong> pace.<br />

Ora <strong>la</strong>scia, o Signore, che il tuo servo *<br />

vada in pace secondo <strong>la</strong> tua paro<strong>la</strong>;<br />

perché i miei occhi han visto <strong>la</strong> tua salvezza, *<br />

preparata da te davanti a tutti i popoli,<br />

luce per illuminare le genti *<br />

e gloria del tuo popolo Israele.<br />

Gloria.<br />

Ant. Salvaci, Signore, nel<strong>la</strong> veglia,<br />

difendici nel sonno; *<br />

il cuore vegli con Cristo,<br />

e il corpo riposi nel<strong>la</strong> pace.<br />

ORAZIONE<br />

Nei nostri cuori risplenda, Padre, <strong>la</strong> luce del<strong>la</strong> tua verità, e sia distrutta per sempre<br />

<strong>la</strong> falsità del Nemico. Per Cristo Nostro Signore.<br />

Antifona al<strong>la</strong> beata vergine Maria<br />

O santa Madre del Redentore, porta dei cieli, stel<strong>la</strong> di mare,<br />

soccorri il tuo popolo che ane<strong>la</strong> a risorgere.<br />

Tu che, accogliendo il saluto dell'angelo, nello stupore di tutto il creato,<br />

hai generato il tuo Creatore, madre sempre vergine,<br />

pietà di noi peccatori.<br />

Dormiamo in pace<br />

Vigiliamo in Cristo<br />

43


Ti coprirà con le sue penne, *<br />

sotto le sue ali troverai rifugio.<br />

La sua <strong>fede</strong>ltà ti sarà scudo e corazza; *<br />

non temerai i terrori del<strong>la</strong> notte,<br />

né <strong>la</strong> freccia che vo<strong>la</strong> di giorno, +<br />

<strong>la</strong> peste che vaga nelle tenebre, *<br />

lo sterminio che devasta a mezzogiorno.<br />

Mille cadranno al tuo fianco +<br />

e diecimi<strong>la</strong> al<strong>la</strong> tua destra; *<br />

ma nul<strong>la</strong> ti potrà colpire.<br />

Solo che tu guardi, con i tuoi occhi *<br />

vedrai il castigo degli empi.<br />

Poiché tuo rifugio è il Signore *<br />

e hai fatto dell'Altissimo <strong>la</strong> tua dimora,<br />

non ti potrà colpire <strong>la</strong> sventura, *<br />

nessun colpo cadrà sul<strong>la</strong> tua tenda.<br />

Egli darà ordine ai suoi angeli *<br />

di custodirti in tutti i tuoi passi.<br />

Sulle loro mani ti porteranno *<br />

perché non inciampi nel<strong>la</strong> pietra il tuo piede.<br />

Camminerai su aspidi e vipere, *<br />

schiaccerai leoni e draghi.<br />

Lo salverò, perché a me si è affidato; *<br />

lo esalterò, perché ha conosciuto<br />

il mio nome.<br />

Mi invocherà e gli darò risposta; +<br />

presso di lui sarò nel<strong>la</strong> sventura, *<br />

lo salverò e lo renderò glorioso.<br />

Lo sazierò di lunghi giorni *<br />

e gli mostrerò <strong>la</strong> mia salvezza.<br />

Gloria.<br />

Ant. Agli angeli il Signore, ha ordinato di custodirti; *<br />

sulle mani ti porteranno<br />

perché non inciampi nel<strong>la</strong> pietra il tuo piede.<br />

LETTURA BREVE<br />

Dal Vangelo del giorno<br />

RESPONSORIO BREVE<br />

42<br />

Come prego? Come sto davanti al Signore? La preghiera per me è come un<br />

obbligo o come un’esperienza liberante? Al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> preghiera sono stanco<br />

o sono lieto e arricchito? Come scaturisce <strong>la</strong> mia preghiera nel<strong>la</strong> vita quotidiana?<br />

Mi <strong>la</strong>scio amare dal Signore?<br />

La preghiera del cuore<br />

Signore insegnaci a pregare.<br />

Una vita senza preghiera non sa di nul<strong>la</strong>.<br />

Fa’ che <strong>la</strong> nostra preghiera nasca dal<strong>la</strong> vita di ogni giorno.<br />

Fa’ che <strong>la</strong> nostra preghiera sia un incontrare Te; un <strong>la</strong>sciarsi amare da Te<br />

liberamente.<br />

IV tappa<br />

IMPREVEDIBILE<br />

Bisogna desiderare di fare cose grandi per servizio di Dio, e non accontentarsi<br />

di una bontà mediocre ma aver desiderio se fosse possibile<br />

di passare in santità ed in amore anche S. Pietro e S. Paolo: <strong>la</strong> qual cosa,<br />

benché l’uomo non sia per conseguire, si deve con tutto ciò desiderare,<br />

per fare almeno col desiderio quello che non possiamo colle opere.<br />

Dio protegge i suoi<br />

Chi confida nel Signore è come il monte Sion:<br />

non vacil<strong>la</strong>, è stabile per sempre.<br />

I monti cingono Gerusalemme:<br />

il Signore è intorno al suo popolo<br />

ora e sempre.<br />

Egli non <strong>la</strong>scerà pesare lo scettro degli empi<br />

sul possesso dei giusti,<br />

perché i giusti non stendano le mani<br />

a compiere il male.<br />

La tua bontà, Signore, sia con i buoni<br />

e con i retti di cuore.<br />

Quelli che vanno per sentieri tortuosi<br />

il Signore li accomuni al<strong>la</strong> sorte dei malvagi.<br />

Pace su Israele! (Sal 125)<br />

11


La libertà liberante<br />

La vera libertà è soltanto dove è lo Spirito del Signore, perché è <strong>la</strong> verità che ci fa<br />

liberi, di quel<strong>la</strong> libertà che sarebbe per noi piena e assoluta, solo quando fossimo al<br />

centro del<strong>la</strong> verità e dell'amore (M. Blondel).<br />

La libertà, prerogativa delle persone mature e responsabili, che non <strong>la</strong> confondono<br />

con l'anarchia e con <strong>la</strong> capricciosità egocentrica ed adolescenziale, con <strong>la</strong> difesa dei<br />

propri interessi caratteristica dell'uomo vecchio…<br />

La vera libertà nasce dal<strong>la</strong> coscienza, quale può formarsi nel confronto quotidiano con<br />

<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio e nel<strong>la</strong> serena accoglienza del<strong>la</strong> discussione comunitaria e del<strong>la</strong> correzione<br />

fraterna.<br />

La libertà vera, infine, non può essere che liberante, creare libertà intorno a sé.<br />

L'uomo libero costruisce spazi di libertà e crea altri uomini liberi. Niente è più lontano<br />

dal<strong>la</strong> spiritualità filippina di certe impostazioni coartanti e possessive, di quel paternalismo<br />

che risulta insopportabile a chiunque abbia coscienza di una sua pur modesta<br />

maturità. (CITTADINI, Note di spiritualità Oratoriana)<br />

Dove c’è lo spirito del Signore c’è libertà (diceva S. Paolo): in cosa e dove il<br />

mio essere cristiano mi fa sentire libero? Quando, proprio facendo il cristiano,<br />

mi sono sentito più libero? Dove invece non mi sento libero? Cosa non mi<br />

rende libero?<br />

So creare libertà attorno a me? Quali gesti imprevedibili mi aiutano ad essere<br />

libero? (penso ad un gesto compiuto nel<strong>la</strong> mia vita che mi ha fatto sentire<br />

libero)<br />

RIT: Spezza le mie catene<br />

Signore, facci compiere gesti di Vangelo imprevedibili. RIT<br />

Signore continua a donarci lo Spirito, perché dove c’è lo Spirito c’è libertà.<br />

Signore, rendici liberi così da creare libertà attorno a noi. RIT<br />

V tappa<br />

MISERICORDIA<br />

La confessione frequente de’ peccati fa bene<br />

all’anima nostra, perché <strong>la</strong> purifica, <strong>la</strong> risana e <strong>la</strong> ferma nel servizio di Dio.<br />

12<br />

Convertici, Dio, nostra salvezza.<br />

E p<strong>la</strong>ca il tuo sdegno verso di noi.<br />

O Dio, vieni a salvarmi.<br />

Signore, vieni presto in mio aiuto.<br />

Gloria al Padre e al Figlio<br />

e allo Spirito Santo.<br />

Come era nel principio, e ora e sempre<br />

nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.<br />

INNO<br />

Prima che il giorno si chiuda,<br />

a te si leva un'ultima preghiera:<br />

con amore di padre<br />

vegliaci nel riposo.<br />

Quieta trascorra <strong>la</strong> notte.<br />

e senza torbidi sogni:<br />

l'astuzia del Nemico<br />

non arrivi a contaminarci.<br />

A te si innalza, o Dio, <strong>la</strong> nostra supplica<br />

per Gesù Cristo Signore,<br />

che nello Spirito santo<br />

vive con te nei secoli. Amen.<br />

SALMODIA<br />

Salmo 90<br />

Ant. Agli angeli il Signore, ha ordinato di custodirti; *<br />

sulle mani ti porteranno<br />

perché non inciampi nel<strong>la</strong> pietra il tuo piede.<br />

Tu che abiti al riparo dell'Altissimo *<br />

e dimori all'ombra dell'Onnipotente,<br />

di' al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza, *<br />

mio Dio, in cui confido".<br />

Egli ti libererà dal <strong>la</strong>ccio del cacciatore, *<br />

dal<strong>la</strong> peste che distrugge.—<br />

41


di lui e in vista di lui / siano riconciliate tutte le cose, / avendo pacificato<br />

con il sangue del<strong>la</strong> sua croce / sia le cose che stanno sul<strong>la</strong> terra, / sia quelle<br />

che stanno nei cieli.<br />

Vangelo<br />

Lettura del Vangelo secondo Giovanni 1, 1-14<br />

In principio era il Verbo, / e il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio. /<br />

Egli era, in principio, presso Dio: / tutto è stato fatto per mezzo di lui / e<br />

senza di lui nul<strong>la</strong> è stato fatto di ciò che esiste.<br />

In lui era <strong>la</strong> vita / e <strong>la</strong> vita era <strong>la</strong> luce degli uomini; / <strong>la</strong> luce splende nelle<br />

tenebre / e le tenebre non l’hanno vinta. / Venne un uomo mandato da Dio: /<br />

il suo nome era Giovanni. / Egli venne come testimone / per dare testimonianza<br />

al<strong>la</strong> luce, / perché tutti credessero per mezzo di lui. / Non era lui <strong>la</strong><br />

luce, / ma doveva dare testimonianza al<strong>la</strong> luce. / Veniva nel mondo <strong>la</strong> luce<br />

vera, / quel<strong>la</strong> che illumina ogni uomo. / Era nel mondo / e il mondo è stato<br />

fatto per mezzo di lui; / eppure il mondo non lo ha riconosciuto. / Venne fra i<br />

suoi, / e i suoi non lo hanno accolto. / A quanti però lo hanno accolto / ha dato<br />

potere di diventare figli di Dio: / a quelli che credono nel suo nome, / i<br />

quali, non da sangue / né da volere di carne / né da volere di uomo, / ma da<br />

Dio sono stati generati.<br />

E il Verbo si fece carne / e venne ad abitare in mezzo a noi; / e noi abbiamo<br />

contemp<strong>la</strong>to <strong>la</strong> sua gloria, / gloria come del Figlio unigenito / che viene dal<br />

Padre, / pieno di grazia e di verità.<br />

40<br />

I nemici del<strong>la</strong> pace<br />

Nel<strong>la</strong> mia angoscia ho gridato al Signore ed egli mi ha risposto.<br />

Signore, libera <strong>la</strong> mia vita dalle <strong>la</strong>bbra di menzogna,<br />

dal<strong>la</strong> lingua ingannatrice.<br />

Che ti posso dare, come ripagarti, lingua ingannatrice?<br />

Frecce acute di un prode, con carboni di ginepro.<br />

Me infelice: abito straniero in Mosoch, dimoro fra le tende di Cedar!<br />

Troppo io ho dimorato con chi detesta <strong>la</strong> pace.<br />

Io sono per <strong>la</strong> pace, ma quando ne parlo, essi vogliono <strong>la</strong> guerra.<br />

Salmo 120 (119)<br />

Il perdono<br />

Ciò che a quel tempo attirava gli uomini a Filippo e li induceva a confidare anche le<br />

colpe e i peccati più segreti e più ripugnanti, era <strong>la</strong> sua instancabile e paziente bontà.<br />

A coloro che gli confessavano i propri peccati, Filippo offriva bontà anziché severità.<br />

«Essere misericordiosi con coloro che hanno fallito, è il miglior mezzo per non cadere<br />

noi stessi», diceva, intendendo dire che solo per questo lui stesso ne era salvaguardato.<br />

Per Filippo <strong>la</strong> Confessione significava soprattutto incontro con Cristo, con l'amore<br />

di Cristo. Sapeva che questo amore e questa misericordia del Signore trasformano gli<br />

uomini. Per lui aveva importanza l'essenziale: il cuore. Ad un ricco che aveva offerto<br />

di fare ogni sorta di atti di penitenza, Filippo disse: «No, mio signore, date piuttosto<br />

in elemosina». E quando il cardinale Federigo Borromeo voleva sbarazzarsi delle sue<br />

posate d'argento, Filippo glielo proibì. Essere buoni anche in un ambiente di ricchezza<br />

e di raffinatezza, questo solo importa. Per questo motivo, non si sentì mai Filippo<br />

fare una ramanzina contro gli eccessi spesso selvaggi del<strong>la</strong> moda. Ad una signora che<br />

calzava scarpe con tacchi alti e che, un po' insicura, chiese consiglio a Filippo, questi<br />

disse semplicemente: «Stia solo attenta a non cadere».<br />

(P. TURKS, Una <strong>gioia</strong> contagiosa. San Filippo Neri)<br />

Come accolgo <strong>la</strong> misericordia del Signore? Perché ogni giorno Filippo<br />

confessava tantissime persone? Come vivo <strong>la</strong> mia confessione?<br />

Fa' Signore che riusciamo sempre più a vivere <strong>la</strong> confessione<br />

come momento di incontro con Te,<br />

un momento nel quale ci <strong>la</strong>sciamo amare da Te,<br />

e grazie al<strong>la</strong> tua misericordia,<br />

essere trasformati in uomini e donne nuovi.<br />

13


VI tappa<br />

CARITÀ<br />

Vorrei sapere da te come egli è fatta,<br />

questa rete di amor che tanti abbraccia.<br />

La vita fraterna<br />

Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!<br />

È come olio profumato sul capo, che scende sul<strong>la</strong> barba,<br />

sul<strong>la</strong> barba di Aronne, che scende sull’orlo del<strong>la</strong> sua veste.<br />

È come rugiada dell’Ermon, che scende sui monti di Sion.<br />

Là il Signore dona <strong>la</strong> benedizione e <strong>la</strong> vita per sempre. Salmo 133 (132)<br />

Il principio del<strong>la</strong> carità<br />

La vita di Filippo mostra un altro principio, quello del<strong>la</strong> carità. L'annuncio del Vangelo<br />

deve accompagnarsi ad un amore concreto. Lo stare al<strong>la</strong> presenza di Dio in solitudine<br />

spa<strong>la</strong>ncava ancor di più gli occhi di Filippo davanti alle necessità del suo prossimo e gli<br />

dava <strong>la</strong> forza di risolverle e di aiutare dove era necessario. Anche gli amici che con<br />

lui giravano per Roma, venivano prima o poi condotti da lui negli ospedali o in altri luoghi<br />

frequentati da bisognosi. I discorsi sull'amore sono credibili solo se si trasformano<br />

in fatti. (H. TERCIC, Filippo Neri. L’amore vince ogni paura)<br />

Amo secondo lo stile del<strong>la</strong> carità del Vangelo? Parole e fatti vanno di pari passo nel<strong>la</strong><br />

mia vita? Mi ricordo alcuni gesti concreti di carità: come li ho vissuti?<br />

RIT: Non ti amerò mai se non mi aiuti, mio Gesù<br />

Signore, rendici più attenti verso il prossimo iniziando a rega<strong>la</strong>re un po’ del<br />

nostro tempo. RIT<br />

Dacci il coraggio di confermare le parole con i fatti, proprio come fai Tu.<br />

Fa’ che <strong>la</strong> nostra carità sia sempre più una carità di Vangelo: che non si gonfia,<br />

che tutto spera, che tutto sopporta… RIT<br />

14<br />

quando ancora non aveva fatto <strong>la</strong> terra e i campi / né le prime zolle del mondo.<br />

Quando egli fissava i cieli, io ero là; / quando tracciava un cerchio<br />

sull’abisso, / quando condensava le nubi in alto, / quando fissava le sorgenti<br />

dell’abisso, / quando stabiliva al mare i suoi limiti, / così che le acque non ne<br />

oltrepassassero i confini, / quando disponeva le fondamenta del<strong>la</strong> terra, / io<br />

ero con lui come artefice / ed ero <strong>la</strong> sua delizia ogni giorno: / giocavo davanti<br />

a lui in ogni istante, / giocavo sul globo terrestre, / ponendo le mie delizie<br />

tra i figli dell’uomo».<br />

Salmo<br />

Sal 2<br />

® Oggi <strong>la</strong> luce risplende su di noi.<br />

Voglio annunciare il decreto del Signore.<br />

Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato.<br />

Chiedimi e ti darò in eredità le genti<br />

e in tuo dominio le terre più lontane». ®<br />

E ora siate saggi, o sovrani;<br />

<strong>la</strong>sciatevi correggere, o giudici del<strong>la</strong> terra;<br />

servite il Signore con timore<br />

e rallegratevi con tremore. ®<br />

«Io stesso ho stabilito il mio sovrano<br />

sul Sion, mia santa montagna».<br />

Beato chi in lui si rifugia. ®<br />

Episto<strong>la</strong><br />

Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 1, 13b. 15-20<br />

Fratelli, il Figlio del suo amore è immagine del Dio invisibile, / primogenito di<br />

tutta <strong>la</strong> creazione, / perché in lui furono create tutte le cose / nei cieli e<br />

sul<strong>la</strong> terra, / quelle visibili e quelle invisibili: / Troni, Dominazioni, / Principati<br />

e Potenze.<br />

Tutte le cose sono state create / per mezzo di lui e in vista di lui. / Egli è<br />

prima di tutte le cose / e tutte in lui sussistono. / Egli è anche il capo del<br />

corpo, del<strong>la</strong> Chiesa. / Egli è principio, / primogenito di quelli che risorgono<br />

dai morti, / perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.<br />

È piaciuto infatti a Dio / che abiti in lui tutta <strong>la</strong> pienezza / e che per mezzo<br />

39


luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro:<br />

grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!<br />

Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo del<strong>la</strong> grazia di Dio<br />

che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti<br />

i doni, quelli del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> e quelli del<strong>la</strong> conoscenza. La testimonianza di Cristo<br />

si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi,<br />

che aspettate <strong>la</strong> manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà<br />

saldi sino al<strong>la</strong> fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo.<br />

Degno di <strong>fede</strong> è Dio, dal quale siete stati chiamati al<strong>la</strong> comunione con il<br />

Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!<br />

Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a<br />

essere tutti unanimi nel par<strong>la</strong>re, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate<br />

in perfetta unione di pensiero e di sentire.<br />

Vangelo<br />

Lettura del Vangelo secondo Matteo 2, 19-23<br />

In quel tempo. Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a<br />

Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre<br />

e va’ nel<strong>la</strong> terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere<br />

il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nel<strong>la</strong> terra<br />

d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nel<strong>la</strong> Giudea regnava Arche<strong>la</strong>o al<br />

posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si<br />

ritirò nel<strong>la</strong> regione del<strong>la</strong> Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret,<br />

perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti:<br />

«Sarà chiamato Nazareno».<br />

Domenica 30 dicembre<br />

DOMENICA NELL’OTTAVA DEL NATALE DEL SIGNORE<br />

(Cristo Verbo e Sapienza di Dio)<br />

Lettura<br />

Lettura del libro dei Proverbi 8, 22-31<br />

La Sapienza grida: «Il Signore mi ha creato come inizio del<strong>la</strong> sua attività, /<br />

prima di ogni sua opera, all’origine. / Dall’eternità sono stata formata, / fin<br />

dal principio, dagli inizi del<strong>la</strong> terra. / Quando non esistevano gli abissi, io fui<br />

generata, / quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua; / prima<br />

che fossero fissate le basi dei monti, / prima delle colline, io fui generata, /<br />

38<br />

VII tappa<br />

ESAGERATO<br />

Non è tempo di dormire<br />

perché il paradiso non è fatto pei poltroni.<br />

Il salvatore di Israele<br />

Se il Signore non fosse stato con noi, - lo dica Israele -<br />

se il Signore non fosse stato con noi, quando uomini ci assalirono,<br />

ci avrebbero inghiottiti vivi, nel furore del<strong>la</strong> loro ira.<br />

Le acque ci avrebbero travolti; un torrente ci avrebbe sommersi,<br />

ci avrebbero travolti acque impetuose.<br />

Sia benedetto il Signore, che non ci ha <strong>la</strong>sciati,<br />

in preda ai loro denti. Noi siamo stati liberati come un uccello<br />

dal <strong>la</strong>ccio dei cacciatori: il <strong>la</strong>ccio si è spezzato<br />

e noi siamo scampati. Il nostro aiuto è nel nome del Signore<br />

che ha fatto cielo e terra. Salmo 124 (123)<br />

La santità<br />

Non si deve abbandonare il mondo per condurre una vita spirituale. «Le persone che<br />

vivono nel mondo devono sforzarsi di diventare sante nelle proprie case, in quanto né<br />

<strong>la</strong> vita a corte, né il mestiere, né il <strong>la</strong>voro costituiscono un ostacolo se si vuole servire<br />

Dio». Non <strong>la</strong> ricerca di partico<strong>la</strong>ri atti di penitenza, bensì l'accettazione e <strong>la</strong> sopportazione<br />

di quello che ci accade nel bene e nel male. Ed in modo enigmatico dice:<br />

«Dobbiamo cercare Cristo <strong>la</strong>ddove non c'è, ovvero in croce e nelle prove, dove effettivamente<br />

ora Egli non c'è, ma lo troveremo nel<strong>la</strong> sua gloria se continueremo a cercare<br />

per questa strada». Questa strada del<strong>la</strong> imitazione attraversa il mondo del<strong>la</strong> nostra<br />

quotidianità e quasi sempre è una strada che passa inosservata. «Persino in mezzo<br />

al<strong>la</strong> fol<strong>la</strong> possiamo essere sul<strong>la</strong> strada che porta al<strong>la</strong> perfezione». Filippo sapeva<br />

quel che diceva: allorché una volta <strong>la</strong> moglie dell'ambasciatore spagnolo gli domandò<br />

da quando avesse abbandonato il mondo, Filippo rispose: «Non sapevo di averlo <strong>la</strong>sciato!».<br />

Questa è proprio <strong>la</strong> novità: mentre prima si riteneva che un'intensa vita spirituale<br />

fosse possibile solo a pochi privilegiati, Filippo ottenne che <strong>la</strong> vita spirituale<br />

«diventasse talmente familiare e domestica da essere possibile e benvenuta presso<br />

ogni ceto sociale. Di conseguenza ogni uomo, a prescindere dal tenore di vita o dal<strong>la</strong><br />

situazione, se a casa o nel<strong>la</strong> sua professione, se dignitario ecclesiastico o <strong>la</strong>ico, se<br />

cortigiano o padre di famiglia, istruito o non istruito, ovvero nobile o non nobile, commerciante<br />

o artigiano, davvero ogni uomo era in grado di condurre una vita spirituale».<br />

(P. TURKS, Una <strong>gioia</strong> contagiosa. San Filippo Neri)<br />

15


Penso al<strong>la</strong> santità come un dover uscire dal mondo? Penso di dover fare<br />

molte cose per diventare santo? Diventar santi richiede anche un agire:<br />

come penso di dover agire per diventar santo (guardo a Filippo)? Ho voglia<br />

di diventar santo un po’ sullo stile di San Filippo?<br />

Signore esco da questo pellegrinaggio con il desiderio di diventare santo<br />

nel<strong>la</strong> mia quotidianità, santo come S. Filippo,<br />

il quale non ha mai compiuto gesti estremi di perfezione<br />

ma piccoli gesti ordinari, a poco a poco.<br />

Signore, aiutami nel mio cammino, ho bisogno del tuo sostegno.<br />

Voglio cercarti ogni giorno e non perderti Signore.<br />

Non bisogna fare ogni cosa in un<br />

giorno e non si diventa santi in<br />

quattro giorni, ma poco a poco, e<br />

di grado in grado.<br />

16<br />

Sabato 29 dicembre<br />

V Giorno dell’ottava di Natale (Messa nel giorno)<br />

Lettura<br />

Lettura del profeta Michea 4, 1-4<br />

In quei giorni. Il Signore parlò a Michea dicendo: / «Al<strong>la</strong> fine dei giorni / il<br />

monte del tempio del Signore / sarà saldo sul<strong>la</strong> cima dei monti / e si innalzerà<br />

sopra i colli, / e ad esso affluiranno i popoli. / Verranno molte genti e diranno:<br />

/ “Venite, saliamo sul monte del Signore / e al tempio del Dio di Giacobbe,<br />

/ perché ci insegni le sue vie / e possiamo camminare per i suoi sentieri”.<br />

/ Poiché da Sion uscirà <strong>la</strong> legge / e da Gerusalemme <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> del Signore.<br />

/ Egli sarà giudice fra molti popoli / e arbitro fra genti potenti, / fino<br />

alle più lontane. / Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, / delle loro<br />

<strong>la</strong>nce faranno falci; / una nazione non alzerà più <strong>la</strong> spada / contro un’altra<br />

nazione, / non impareranno più l’arte del<strong>la</strong> guerra. / Sederanno ognuno tranquillo<br />

sotto <strong>la</strong> vite / e sotto il fico / e più nessuno li spaventerà, / perché <strong>la</strong><br />

bocca del Signore degli eserciti ha par<strong>la</strong>to!».<br />

Salmo<br />

Sal 95 (96)<br />

® Gloria nei cieli e <strong>gioia</strong> sul<strong>la</strong> terra.<br />

Cantate al Signore un canto nuovo,<br />

cantate al Signore, uomini di tutta <strong>la</strong> terra.<br />

Cantate al Signore, benedite il suo nome. ®<br />

Annunciate di giorno in giorno <strong>la</strong> sua salvezza.<br />

In mezzo alle genti narrate <strong>la</strong> sua gloria,<br />

a tutti i popoli dite le sue meraviglie. ®<br />

Il Signore ha fatto i cieli.<br />

Maestà e onore sono davanti a lui,<br />

forza e splendore nel suo santuario. ®<br />

Episto<strong>la</strong><br />

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1, 1-10<br />

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello<br />

Sòstene, al<strong>la</strong> Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati<br />

in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni<br />

37


Episto<strong>la</strong><br />

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8, 14-21<br />

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di<br />

Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nel<strong>la</strong> paura,<br />

ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale<br />

gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta<br />

che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio,<br />

coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare<br />

anche al<strong>la</strong> sua gloria.<br />

Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili<br />

al<strong>la</strong> gloria futura che sarà rive<strong>la</strong>ta in noi. L’ardente aspettativa del<strong>la</strong> creazione,<br />

infatti, è protesa verso <strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione dei figli di Dio. La creazione infatti<br />

è stata sottoposta al<strong>la</strong> caducità – non per sua volontà, ma per volontà di<br />

colui che l’ha sottoposta – nel<strong>la</strong> speranza che anche <strong>la</strong> stessa creazione sarà<br />

liberata dal<strong>la</strong> schiavitù del<strong>la</strong> corruzione per entrare nel<strong>la</strong> libertà del<strong>la</strong> gloria<br />

dei figli di Dio.<br />

Vangelo<br />

Lettura del Vangelo secondo Matteo 2, 13b-18<br />

In quel tempo. Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:<br />

«Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché<br />

non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».<br />

Egli si alzò, nel<strong>la</strong> notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto,<br />

dove rimase fino al<strong>la</strong> morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato<br />

detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».<br />

Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e<br />

mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo<br />

territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso<br />

con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per<br />

mezzo del profeta Geremia: «Un grido è stato udito in Rama, / un pianto e un<br />

<strong>la</strong>mento grande: / Rachele piange i suoi figli / e non vuole essere conso<strong>la</strong>ta, /<br />

perché non sono più».<br />

36<br />

1 Circo di Nerone<br />

e inizio del<br />

cimitero sulle<br />

pendici del colle<br />

Vaticano<br />

(sec I-III)<br />

Tomba di s. Pietro<br />

Sito del<strong>la</strong><br />

necropoli<br />

sotto s. Pietro<br />

3 La<br />

basilica<br />

attuale<br />

(dal XVI<br />

secolo)<br />

ROMA: LA CITTÀ DEGLI APOSTOLI<br />

SAN PIETRO<br />

Sito dell'antico circo di Nerone<br />

17<br />

2 La basilica<br />

costanti-niana<br />

(sec IV- XVI)


Un po' di storia…<br />

Siamo accanto al grande obelisco e guardiamo <strong>la</strong> facciata del<strong>la</strong> basilica.<br />

Facciamo un salto nel tempo. 1950 anni fa, qui c'era un colle, il<br />

colle Vaticano, che sale da sinistra a destra (verso i grandi Pa<strong>la</strong>zzi<br />

Apostolici). Ai piedi del colle, un circo, per le corse delle bighe e<br />

altri sport di...forte impatto. Al centro del circo, detto di Nerone, un<br />

obelisco. Una strada che esce da Roma,venendo dal Tevere <strong>la</strong><br />

costeggia. E lungo <strong>la</strong> strada, cosa comune allora, un cimitero. In<br />

quel circo, nel 67 viene crocifisso Pietro (a testa in giù secondo <strong>la</strong><br />

tradizione); con lui altri cristiani, accusati da Nerone di essere i<br />

responsabili dell'incendio di Roma, vengono barbaramente uccisi.<br />

Pietro, tolto dal<strong>la</strong> croce, viene deposto nel cimitero lì accanto, sulle<br />

pendici del colle Vaticano. Siamo nell'anno 67. I cristiani di Roma<br />

non scorderanno mai il luogo del<strong>la</strong> tomba di Pietro, ed erigeranno<br />

un piccolo monumento ('Trofeo') sul luogo del<strong>la</strong> sua sepoltura in<br />

quel cimitero che diventerà sempre più esteso. Siamo nel II secolo.<br />

2<br />

Inizio del IV secolo. Il circo<br />

non c'è più, c'è solo il cimitero, in<br />

pieno uso. Costantino imperatore Inizio 1500; <strong>la</strong> basilica è 3<br />

concede <strong>la</strong> libertà religiosa e fa logora, vecchia più di<br />

costruire un' imponente basilica. 1000 anni e si pensa al suo<br />

Con un progetto impressionante, rifacimento. Da allora fino al<br />

fa sbancare <strong>la</strong> sommità del colle, 1667, per 170 anni, (anno di<br />

copre di terra il cimitero, e lì crea sistemazione del<strong>la</strong> piazza e del<br />

il terrapieno per costruire <strong>la</strong> colonnato), vi <strong>la</strong>vorano i migliori<br />

basilica-memoriale di s.Pietro. architetti e artisti (Bramante,<br />

Perché tutti questi <strong>la</strong>vori, se più Raffaello, il Sangallo,<br />

in basso è piano e qui poteva Miche<strong>la</strong>ngelo, Maderno,<br />

costruir<strong>la</strong>? Perché là, e non qui, Bernini…) su impulso di 22<br />

c'è <strong>la</strong> tomba di Pietro, che rimane papi: <strong>la</strong> vecchia basilica, gioiello<br />

il cuore del<strong>la</strong> chiesa. Una chiesa del medioevo, viene abbattuta e<br />

bellissima, con un cinque navate nasce così il nuovo s. Pietro.<br />

e quadriportico, mosaici e marmi: Quello che vediamo.<br />

al centro, <strong>la</strong> tomba di Pietro.<br />

18<br />

1<br />

Venerdì 28 dicembre<br />

SANTI INNOCENTI MARTIRI (Festa)<br />

Lettura<br />

Lettura del profeta Geremia 31, 15-18. 20<br />

Così dice il Signore: «Una voce si ode a Rama, / un <strong>la</strong>mento e un pianto amaro:<br />

/ Rachele piange i suoi figli, / e non vuole essere conso<strong>la</strong>ta per i suoi figli,<br />

/ perché non sono più».<br />

Dice il Signore: «Trattieni il tuo pianto, / i tuoi occhi dalle <strong>la</strong>crime, / perché<br />

c’è un compenso alle tue fatiche / – oracolo del Signore –: / essi torneranno<br />

dal paese nemico. / C’è una speranza per <strong>la</strong> tua discendenza / – oracolo del<br />

Signore –: / i tuoi figli ritorneranno nel<strong>la</strong> loro terra.<br />

Ho udito Èfraim che si <strong>la</strong>mentava: “Mi hai castigato e io ho subito il castigo /<br />

come un torello non domato. / Fammi ritornare e io ritornerò, / perché tu sei<br />

il Signore, mio Dio”. / Non è un figlio carissimo per me Èfraim, / il mio bambino<br />

prediletto? / Ogni volta che lo minaccio, / me ne ricordo sempre con<br />

affetto. / Per questo il mio cuore si commuove per lui / e sento per lui profonda<br />

tenerezza». / Oracolo del Signore.<br />

Salmo<br />

Sal 123 (124)<br />

® A te grida, Signore, il dolore innocente.<br />

Se il Signore non fosse stato per noi,<br />

quando eravamo assaliti,<br />

allora ci avrebbero inghiottiti vivi,<br />

quando divampò contro di noi <strong>la</strong> loro collera. ®<br />

Allora le acque ci avrebbero travolti,<br />

un torrente ci avrebbe sommersi;<br />

allora ci avrebbero sommersi<br />

acque impetuose. ®<br />

Siamo stati liberati come un passero<br />

dal <strong>la</strong>ccio dei cacciatori:<br />

il <strong>la</strong>ccio si è spezzato e noi siamo scampati.<br />

Il nostro aiuto è nel nome del Signore:<br />

egli ha fatto cielo e terra. ®<br />

35


I monti fondono come cera davanti al Signore,<br />

davanti al Signore di tutta <strong>la</strong> terra.<br />

Annunciano i cieli <strong>la</strong> sua giustizia,<br />

e tutti i popoli vedono <strong>la</strong> sua gloria. ®<br />

Una luce è spuntata per il giusto,<br />

una <strong>gioia</strong> per i retti di cuore.<br />

Gioite, giusti, nel Signore,<br />

del<strong>la</strong> sua santità celebrate il ricordo. ®<br />

EPISTOLA<br />

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 10, 8c-15<br />

Fratelli, questa è <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>fede</strong> che noi predichiamo. Perché se con <strong>la</strong><br />

tua bocca proc<strong>la</strong>merai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che<br />

Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per<br />

ottenere <strong>la</strong> giustizia, e con <strong>la</strong> bocca si fa <strong>la</strong> professione di <strong>fede</strong> per avere <strong>la</strong><br />

salvezza. Dice infatti <strong>la</strong> Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso».<br />

Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore<br />

di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà<br />

il nome del Signore sarà salvato».<br />

Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno<br />

in colui del quale non hanno sentito par<strong>la</strong>re? Come ne sentiranno par<strong>la</strong>re senza<br />

qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati?<br />

Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto<br />

annuncio di bene!».<br />

VANGELO<br />

Lettura del Vangelo secondo Giovanni 21, 19c-24<br />

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Pietro: «Seguimi». Pietro si voltò e<br />

vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nel<strong>la</strong> cena si era<br />

chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?».<br />

Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di<br />

lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che<br />

importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli <strong>la</strong> voce che quel discepolo<br />

non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto,<br />

ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».<br />

Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo<br />

che <strong>la</strong> sua testimonianza è vera.<br />

34<br />

La piazza<br />

Un abbraccio. Questa piazza è<br />

pensata come un abbraccio per chi<br />

giunge alle soglie di Pietro, l'abbraccio<br />

di una Chiesa che vuole essere<br />

casa per tutti (cattolica vuol<br />

dire questo). Realizzato dal Bernini<br />

in travertino, il marmo romano, nel<br />

1667, il colonnato ha 284 colonne e<br />

8 pi<strong>la</strong>stri e d è decorato da 140<br />

statue, alte mt 3,10. Un gioco prospettico<br />

tipico del barocco: sul<strong>la</strong><br />

piazza ci sono due punti in cui le colonne<br />

si vedono tutte allineate. Cercali.<br />

Su questa piazza si svolgono le<br />

grandi liturgie del papa con migliaia<br />

di persone.<br />

* Dai pa<strong>la</strong>zzi apostolici al<strong>la</strong> domeni-<br />

ca il Papa prega l'Angelus (una preghiera antica) con i pellegrini<br />

di tutto il mondo.<br />

* La facciata del<strong>la</strong> Basilica (del Maderno, siamo nel 1612-14) ha<br />

al centro <strong>la</strong> loggia delle benedizioni, da cui viene annunciata <strong>la</strong><br />

nomina del nuovo papa e da cui il pontefice imparte le solenni<br />

benedizioni. Sul<strong>la</strong> sommità 13 statue (Gesù, il Battista, 11 apostoli).<br />

L'atrio<br />

L'atrio ha <strong>la</strong> funzione di introdurti in chiesa con...il cappello in<br />

mano, E questo atrio lo fa magnificamente: marmi preziosi, volte<br />

di stucco, ori, dicono: 'Occhio a dove stai entrando!'<br />

Nota le 5 porte d'ingresso, alcune antiche, altre moderne (<strong>la</strong><br />

19<br />

E l'obelisco sotto cui siamo?<br />

E' quello del circo di Nerone,<br />

al<strong>la</strong> fine del '500 trasportato<br />

qui. Al<strong>la</strong> sua ombra morì<br />

Pietro, ora è al centro del<strong>la</strong><br />

piazza a lui dedicata.


famosa porta santa - né <strong>la</strong> più grande<br />

né <strong>la</strong> più bel<strong>la</strong>- è l'ultima a destra.) Alle<br />

due estremità, le statue di Carlo<br />

Magno (a sin. di chi entra) e di Costantino<br />

(a ds.), che tanto significarono<br />

per il papato.<br />

Passati nell'atrio,<br />

eccoci nel<strong>la</strong> basilica. Fermati all'inizio del<strong>la</strong> navata centrale.<br />

L'interno<br />

Un ambiente immenso: ci stanno fino a 40.000 persone. Eppure<br />

non ci si sente schiacciati e persi. Sapienti architetti hanno voluto<br />

dare a chiunque entra un' impressione di bellezza e di accoglienza:<br />

nel<strong>la</strong> Chiesa sei sempre benvenuto!<br />

L'occhio corre subito al centro: lì, sotto innumerevoli strati di<br />

storia, è il sepolcro di Pietro. Questa chiesa è così splendida per<br />

quel<strong>la</strong> tomba!<br />

Cento pi<strong>la</strong>stri sorreggono <strong>la</strong> basilica;<br />

nelle navate <strong>la</strong>terali ad essi sono<br />

poggiati molti sepolcri dei papi, coloro<br />

che hanno lo stesso compito di<br />

Pietro: indicare con certezza <strong>la</strong> via<br />

di Gesù. (Molte tombe papali sono<br />

anche sotto <strong>la</strong> chiesa, nelle Grotte Vaticane)<br />

In alto, ecco le colossali statue di fondatori<br />

di ordini religiosi, uomini e donne che<br />

hanno mostrato le molte, diverse, geniali<br />

vie per seguire Gesù.<br />

L'unico eterno vangelo di Gesù ha mille modi<br />

diversi e veri per viverlo: tra questi il<br />

20<br />

Giovedì 27 dicembre<br />

SAN GIOVANNI APOSTOLO ED EVANGELISTA (Festa)<br />

LETTURA<br />

Lettura del<strong>la</strong> prima lettera di san Giovanni apostolo 1, 1-10<br />

Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo<br />

veduto con i nostri occhi, quello che contemp<strong>la</strong>mmo e che le nostre mani toccarono<br />

del Verbo del<strong>la</strong> vita – <strong>la</strong> vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta<br />

e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo <strong>la</strong> vita eterna, che era presso il<br />

Padre e che si manifestò a noi –, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo<br />

annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E <strong>la</strong> nostra<br />

comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi<br />

scriviamo, perché <strong>la</strong> nostra <strong>gioia</strong> sia piena.<br />

Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è<br />

luce e in lui non c’è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui<br />

e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica <strong>la</strong> verità.<br />

Ma se camminiamo nel<strong>la</strong> luce, come egli è nel<strong>la</strong> luce, siamo in comunione<br />

gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.<br />

Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e <strong>la</strong> verità non<br />

è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è <strong>fede</strong>le e giusto tanto da perdonarci<br />

i peccati e purificarci da ogni iniquità.<br />

Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e <strong>la</strong> sua paro<strong>la</strong><br />

non è in noi.<br />

SALMO - Sal 96 (97):<br />

® I tuoi amici, Signore, contempleranno il tuo volto.<br />

Il Signore regna: esulti <strong>la</strong> terra,<br />

gioiscano le isole tutte.<br />

Nubi e tenebre lo avvolgono,<br />

giustizia e diritto sostengono il suo trono. ®<br />

33


luogo di giochi spettaco<strong>la</strong>ri e cruenti. Anche molti cristiani vennero uccisi qui: per<br />

questo lo si ricorda come luogo di martirio. Nel medioevo divenne fortezza e cava di<br />

materiale, dopo un disastroso terremoto che lo ridusse come lo vediamo. Al venerdì<br />

santo una suggestiva Via crucis col Papa ricorda <strong>la</strong> passione di Gesù e dell'umanità.<br />

12 SAN GIROLAMO DELLA CARITA’<br />

La chiesa fu costruita sul luogo dove dimorava<br />

S. Filippo. Egli avrebbe sicuramente apprezzato<br />

gli allegri putti posti intorno al<strong>la</strong> sua statua nel<strong>la</strong><br />

cappel<strong>la</strong>, perché gli avrebbero ricordato i<br />

monelli romani di cui si prese cura. La principale<br />

attrattiva è <strong>la</strong> cappel<strong>la</strong> Spada di Borromini, ricca<br />

di marmi policromi e statue.<br />

13 SAN SEBASTIANO<br />

La chiesa è del IV sec. e fu fondata sul luogo dove ebbero momentanea sepoltura gli<br />

apostoli Pietro e Paolo e il martire S. Sebastiano. La prima cappel<strong>la</strong> custodisce, tra le<br />

altre, <strong>la</strong> pietra con impronta dei piedi <strong>la</strong>sciata, si dice, da Gesù nell’incontro sull’Appia<br />

con S. Pietro.<br />

32<br />

14 SANTA CROCE IN GERUSALEMME<br />

Fondata da Sant’Elena (madre<br />

dell’imperatore Costantino) nel 320 d.C.<br />

per riporvi le reliquie del<strong>la</strong> Croce.<br />

L’affresco nell’abside mostra le leggende<br />

medioevali nate attorno al<strong>la</strong> Croce.<br />

In fondo al<strong>la</strong> navata sinistra si scende poi<br />

al<strong>la</strong> suggestiva cappel<strong>la</strong> di Sant’Elena.<br />

15 SAN LORENZO FUORI LE MURA<br />

Fu fondata da Costantino (330) e ampliata successivamente. Venne semidistrutta nel<br />

1943 ed è stata poi restaurata. Precede <strong>la</strong> facciata un portico del 1220.<br />

L’interno è a tre navate su colonne antiche e colpisce per <strong>la</strong> sua nudità. Si sale al presbiterio<br />

costituito dall’antica basilica costantiniana a tre navate.<br />

tuo. Ecco <strong>la</strong> prima cosa che ti dice <strong>la</strong> basilica di s. Pietro.<br />

A destra, nel<strong>la</strong> prima cappel<strong>la</strong>, vedi il capo<strong>la</strong>voro del<strong>la</strong> 'Pietà'<br />

di Miche<strong>la</strong>ngelo. Sul<strong>la</strong> porta di casa, c'è Maria, madre di Gesù<br />

e dell'umanità.<br />

La navata centrale<br />

Pensa un po'<br />

+ Questa chiesa è<br />

importante non solo<br />

per <strong>la</strong> <strong>fede</strong>, ma anche<br />

per <strong>la</strong> storia. Al<strong>la</strong> porta<br />

centrale, sul<br />

pavimento c'è un<br />

grande disco di<br />

porfido (marmo<br />

rosso): è <strong>la</strong> 'Rota<br />

porfiretica'. Su di<br />

esso avveniva<br />

l'incoronazione<br />

imperiale, da Carlo<br />

Magno fino al '400.<br />

La <strong>fede</strong> si gioca<br />

sempre nel<strong>la</strong> storia,<br />

non sulle nuvole...<br />

Nel mezzo del<strong>la</strong><br />

navata sono scritte<br />

in lettere di bronzo,<br />

in buon <strong>la</strong>tino, i nomi<br />

e le lunghezze delle<br />

principali chiese del<br />

mondo. E s. Pietro è<br />

<strong>la</strong> più grande:<br />

lunghezza mt<br />

186,30; altezza mt<br />

45,50 al<strong>la</strong> volta, mt<br />

133.30 al<strong>la</strong> cupo<strong>la</strong>;<br />

pi<strong>la</strong>stri alti mt 25.<br />

Superficie mq<br />

20139. Non male..<br />

Al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> navata centrale, sul<strong>la</strong> destra<br />

vedi l'antica statua bronzea di s. Pietro, di<br />

data incerta (V sec? XII sec?) ma di certo<br />

affetto da parte dei pellegrini. Guarda come il<br />

piede è stato consumato dalle carezze di<br />

secoli…<br />

Sopra di lui il ritratto del papa che regnò di<br />

più: è Pio IX, che fu papa dal 1846 al 1878:<br />

32 anni.<br />

21<br />

+ Sai quanto è<br />

alto questo putto<br />

d' acquasantiera?<br />

2 metri!<br />

E due metri sono<br />

alte pure le<br />

lettere delle frasi<br />

che corrono<br />

intorno al<strong>la</strong> navata<br />

e al<strong>la</strong> cupo<strong>la</strong>:<br />

parole del vangelo<br />

riferite a Pietro e<br />

al suo compito.


Percorri tutta <strong>la</strong> navata centrale e fermati arrivati in centro al<strong>la</strong> basilica.<br />

La Confessione<br />

Questa parte del<strong>la</strong> chiesa è chiamata CONFE<strong>SS</strong>IONE, che in<br />

<strong>la</strong>tino significa 'Professione di Fede'.<br />

Lì sotto anzitutto c'è <strong>la</strong> tomba di<br />

Pietro, meta dei pellegrinaggi di 20<br />

secoli. Grazie al<strong>la</strong> sua professione di<br />

<strong>fede</strong>, sino al sangue, possiamo anche<br />

noi dire il nostro 'ci sto!' a Gesù. Infatti<br />

il Vangelo giunge a noi attraverso<br />

<strong>la</strong> testimonianza degli apostoli<br />

e -dopo di loro- di tutti quelli che ci<br />

hanno preceduto nel<strong>la</strong> <strong>fede</strong>.<br />

Sopra c'è un altare, l'altare papale,<br />

perché solo il Papa può celebrare<br />

lì. La testimonianza di Pietro porta<br />

a Gesù, per cui ha dato <strong>la</strong> vita: nel<strong>la</strong> sua Paro<strong>la</strong> e nel suo<br />

Pane lo possiamo incontrare, conoscere, seguire anche noi.<br />

Sopra tutto, il baldacchino: un'audace opera bronzea del<br />

Bernini, che protegge, e insieme indica il cuore vivo del<strong>la</strong><br />

Chiesa: <strong>la</strong> testimonianza di Gesù data dai discepoli.<br />

E attende anche <strong>la</strong> tua!<br />

Pensa un po'<br />

Lo stemma del<strong>la</strong> famiglia del Papa Urbano VIII<br />

Barberini campeggia sul bronzo del baldacchino.<br />

Bronzo che venne tolto dalle trabeazioni del<br />

Pantheon, di età romana. Tanto che si disse:<br />

'Quel che non fecero i barbari, fecero i Barberini'.<br />

22<br />

9 Campidoglio<br />

E' l'antica rocca, l'acropoli di Roma c<strong>la</strong>ssica: qui vi erano<br />

templi del culto ufficiale. Nel medioevo fu sede delle istituzioni<br />

comunali. La sua sistemazione è dovuta a Miche<strong>la</strong>ngelo,<br />

che nel '500 disegnò il centrale pa<strong>la</strong>zzo Senatorio, oggi<br />

sede del Comune di Roma; e i pa<strong>la</strong>zzi dei Conservatori (a<br />

ds) e Nuovo (a sin), sedi museali.<br />

Al centro <strong>la</strong> bronzea nobile statua equestre di Marco Aurelio,<br />

di età imperiale (copia: l'originale è nel Pa<strong>la</strong>zzo Nuovo).<br />

Ora guarda il mezzo euro italiano…<br />

A sinistra, in alto, campeggia s. Maria in Aracoeli, chiesa<br />

medievale francescana sul sito dell'antico tempio di Giunone<br />

Moneta.<br />

10 Foro romano<br />

Oggi vediamo solo ruderi, ma qui c'era l'affol<strong>la</strong>tissimo cuore di Roma: templi, pa<strong>la</strong>zzi,<br />

luoghi di affari e tribunali (le basiliche), monumenti, archivi biblioteche. Poi il declino<br />

dell'impero, l'incuria, le ca<strong>la</strong>mità naturali, le spoliazioni. Nel medioevo si chiamava<br />

Campo Vaccino, perché qui pasco<strong>la</strong>vano le greggi. Molto materiale di chiese e pa<strong>la</strong>zzi<br />

romani proviene da qui. E alcuni edifici c<strong>la</strong>ssici diventarono chiese cristiane, come<br />

vedi.<br />

Da una terrazza sotto il pa<strong>la</strong>zzo senatorio vedi:<br />

A sin: <strong>la</strong> Curia (senato romano), <strong>la</strong> basilica Emilia, il tempio di Antonino e Faustina; in<br />

fondo le arcate del<strong>la</strong> basilica di Massenzio.<br />

A ds: templi di Saturno, di Vespasiano, del<strong>la</strong> Concordia. Poi <strong>la</strong> basilica Giulia, più in là<br />

le tre colonne del tempio dei Càstori e l'arco di Tito.<br />

Davanti: l'arco di Settimio Severo e <strong>la</strong> piazza del foro.<br />

Sullo sfondo: il Colosseo e a destra il colle Pa<strong>la</strong>tino.<br />

11 Colosseo<br />

Simbolo del<strong>la</strong> città, (guarda i 5 eurocent) fu<br />

eretto nell' anno 80 d. C., sull'area di un <strong>la</strong>ghetto<br />

e pagato con l'oro del<strong>la</strong> guerra giudaica.<br />

La facciata era tutta in bianco travertino, con<br />

tre ordini di 80 archi; poteva contenere fino a<br />

50.000 spettatori. Nei sotterranei erano ricavate<br />

gallerie per attrezzature sceniche, belve<br />

e ascensori.<br />

Il nome corretto è Anfiteatro F<strong>la</strong>vio: forse<br />

deve il nome attuale ad una statua del dio Sole<br />

detta Colosso posta lì accanto o a un nome dato<br />

nel medioevo data <strong>la</strong> sua mole. In età romana fu<br />

31


Monte Cavallo (nome medievale del luogo) con le statue dei Dioscuri di età imperiale<br />

(non ti ricordi delle vecchie 500 lire?) Sul<strong>la</strong> piazza c'è anche il settecentesco pa<strong>la</strong>zzo<br />

del<strong>la</strong> Consulta, oggi sede del<strong>la</strong> Corte Costituzionale del<strong>la</strong> Repubblica. * Non schiamazzate<br />

né sedetevi per terra: interviene subito <strong>la</strong> polizia per garantire <strong>la</strong> serietà<br />

del luogo.<br />

7 Piazza di Spagna<br />

Su questo luogo nel '600-700 si consumava <strong>la</strong> lotta d'immagine tra Francia e Spagna.<br />

Contesa che fece di questa piazza uno dei luoghi più famosi del mondo.<br />

I francesi fecero costruire nel 1723 per Innocenzo XIII <strong>la</strong> scenografica scalinata di<br />

Trinità de' Monti, che porta all'omonima chiesa. Ai piedi del<strong>la</strong> scalinata <strong>la</strong> Barcaccia,<br />

fontana del Bernini posta qui in ricordo di una disastrosa alluvione.<br />

Gli spagnoli, occuparono l'altra parte del<strong>la</strong> piazza con l' ambasciata presso <strong>la</strong><br />

s.Sede (lo è ancor oggi) e con <strong>la</strong> colonna dell'Immaco<strong>la</strong>ta, cara ai romani : il papa<br />

ogni 8 dicembre offre dei fiori al<strong>la</strong> Madonna e i vigili del fuoco li portano fin <strong>la</strong>ssù.<br />

Chiude l'area spagno<strong>la</strong> il pa<strong>la</strong>zzo di Propoganda Fide, sede dal 1622 del 'ministero'<br />

vaticano delle missioni: vi è <strong>la</strong> mano di Bernini e di Borromini.<br />

8 Piazza Venezia<br />

Antica piazza più volte risistemata è così chiamata per il quattrocentesco Pa<strong>la</strong>zzo<br />

Venezia, già ambasciata del<strong>la</strong> Serenissima e poi sede del Gran Consiglio del fascismo:<br />

al balcone si affacciava il duce nelle adunate oceaniche…<br />

Accanto il Vittoriano: fu costruito in onore del re Vittorio Emanuele II, che unificò<br />

l'Italia (sua <strong>la</strong> statua). Fu costruito a fine '800 fra mille polemiche per storie di tangenti<br />

(toh..) e poiché causò <strong>la</strong> distruzione dei quartieri medievali retrostanti. Suo<br />

cuore è l'Altare del<strong>la</strong> Patria, che ospita le ceneri del Milite Ignoto, soldato italiano<br />

morto nelle 1 guerra mondiale. Molte cerimonie istituzionali avvengono qui. Chiamato<br />

ironicamente 'macchina da scrivere' o 'pisciatoio di lusso' richiama i moduli c<strong>la</strong>ssici<br />

in candido marmo del Garda.<br />

Ambasciate a Roma<br />

L' ambasciata è <strong>la</strong> sede del<strong>la</strong> rappresentanza di un paese<br />

presso <strong>la</strong> capitale di un altro che ne riconosce l'esistenza.<br />

Ne vedrai molte a Roma; ma non tutte sono accreditate<br />

solo presso <strong>la</strong> Repubblica Italiana.<br />

Ci sono 177 paesi che hanno rapporti diplomatici con <strong>la</strong><br />

S.Sede, molti a livello di ambasciata, che è qui a Roma.<br />

C'è una terza rappresentanza: con il Sovrano Militare<br />

Ordine di Malta (SMOM): un antico ordine<br />

cavalleresco crociato che ebbe sede anche a Malta, che<br />

ora è una realtà religiosa caritativa. E' riconosciuta come<br />

'stato' anche se non ha un territorio, ma ha principe,<br />

francobolli e moneta propri. La sua sede è sull'Aventino.<br />

30<br />

La cupo<strong>la</strong><br />

Sopra di te, <strong>la</strong><br />

CUPOLA, capo<strong>la</strong>voro<br />

di Miche<strong>la</strong>ngelo<br />

E' come uno scrigno<br />

che racchiude il tesoro<br />

del<strong>la</strong> basilica, <strong>la</strong><br />

tomba di Pietro. Ma<br />

insieme <strong>la</strong> cupo<strong>la</strong>, con<br />

<strong>la</strong> sua altezza<br />

(133,30 metri), grida<br />

al mondo <strong>la</strong> bellezza<br />

del Vangelo, per il<br />

quale Pietro ha dato<br />

<strong>la</strong> vita.<br />

Guarda verso l'alto.<br />

Al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> cupo<strong>la</strong><br />

nei pennacchi sono<br />

raffigurati i 4 evangelisti,<br />

che rimandano<br />

al Vangelo di Gesù. Salendo vedi i magnifici mosaici che rappresentano<br />

<strong>la</strong> <strong>gioia</strong> del paradiso: ecco dove ci porta il Vangelo...<br />

In cima, dove c'è Dio Padre, dove entra <strong>la</strong> luce, l'apertura circo<strong>la</strong>re<br />

dell'occhio. E su, <strong>la</strong> <strong>la</strong>nterna.<br />

La cupo<strong>la</strong> poggia su quattro enormi pi<strong>la</strong>stri, progettati da Bramante.<br />

Le 4 grandi nicchie sono le logge delle reliquie, che custodiscono<br />

antichi segni del<strong>la</strong> passione di Gesù raffigurati da<br />

Elena, Veronica, Longino, Andrea.<br />

Tutto qui ti dice: il martirio di Pietro è il seguito del martirio in<br />

croce di Gesù. Questa è <strong>la</strong> via del cielo.<br />

23


La Cattedra<br />

Nell'abside è posto un monumento<br />

grandioso, dove si fonde marmo,<br />

oro, bronzo e luce, realizzato da<br />

Bernini nel 1633: <strong>la</strong> CATTEDRA.<br />

Cattedra significa 'sedia' più<br />

che tavolo dell'insegnante: e quel<strong>la</strong><br />

grande sedia in bronzo scuro,simile<br />

a un trono, raffigura proprio il compito<br />

del Papa, successore di Pietro,<br />

di insegnare <strong>la</strong> via del Vangelo.<br />

La cattedra è circondata e tenuta<br />

sospesa da nuvole dorate, tra<br />

una corona di angeli. Il contrasto<br />

tra lo scuro del bronzo e lo splendore<br />

dell'oro attira lo sguardo verso<br />

l'alto dove sembra avvenire qualcosa<br />

di prodigioso: <strong>la</strong> cattedra è<br />

illuminata dallo Spirito Santo, <strong>la</strong> cui luce entra inaspettata da fuori<br />

campo.<br />

Sotto il trono ci sono quattro statue di Dottori del<strong>la</strong> Chiesa (cioè<br />

sapienti conoscitori di Gesù), <strong>la</strong> cui saggezza sostiene il servizio<br />

dell'autorità del Papa.<br />

Si raffigura così <strong>la</strong> promessa di Gesù: non mancherà mai al<strong>la</strong> Chiesa<br />

<strong>la</strong> luce dello Spirito nell'insegnare al mondo il Vangelo. Grandi cose<br />

dette in un modo magnifico!<br />

Pensa un pò<br />

Nel<strong>la</strong> 'cattedra' è custodito<br />

un antico trono carolingio,<br />

simbolo dell'autorità di<br />

Pietro: una volta si credeva<br />

fosse il suo seggio.<br />

I 4 dottori sono Ambrogio e Agostino (padri<br />

<strong>la</strong>tini, del<strong>la</strong> chiesa d'Occidente) e Atanasio e<br />

Giovanni Crisostomo (padri greci, del<strong>la</strong><br />

chiesa d'Oriente). I primi hanno in capo <strong>la</strong><br />

mitria, i secondi no, perché oggi gli ortodossi<br />

non sono uniti ai cattolici: nel<strong>la</strong> gloria, una<br />

spina…<br />

24<br />

di s. Pietro del Bernini e per fondere 80 cannoni. Nel pantheon sono sepolti, oltre a<br />

Raffaello Sanzio, i re d'Italia.<br />

4 I pa<strong>la</strong>zzi del<strong>la</strong> politica<br />

1 PALAZZO MADAMA<br />

Sede del Senato del<strong>la</strong> Repubblica, è un<br />

elegante pa<strong>la</strong>zzo del '500 che deve il suo<br />

nome a una nobile vedova, Margherita d'Austria,<br />

detta dai romani 'Madama', che lo<br />

fece costruire e passò qui i suoi ultimi anni<br />

da... pensionata.<br />

2 MONTECITORIO<br />

Sede del<strong>la</strong> Camera dei Deputati dal 1871,<br />

venne progettato da Bernini e terminato da Fontana (fine '600) come sede dei tribunali<br />

dello stato pontificio. Davanti svetta un obelisco egizio (VI sec. a.C) portato qui<br />

da Augusto come asta del suo colossale orologio so<strong>la</strong>re (tracce sul selciato).<br />

3 PALAZZO CHIGI<br />

Sede del<strong>la</strong> Presidenza del Consiglio dei Ministri, cioè del Governo, venne costruito<br />

a fine 1500 dal<strong>la</strong> nobile famiglia senese Chigi, che dette più di un papa. Di fronte, <strong>la</strong><br />

colonna di marco Aurelio (180 d.C) con le sue imprese di guerra in bassorilievo . In<br />

cima statua di s. Paolo.<br />

5 Fontana di Trevi<br />

La più celebre tra le molte fontane romane ha una scenografia d'impatto, comparendo<br />

d'improvviso tra piccoli vicoli. Costruita al<strong>la</strong> metà del '700 su un <strong>la</strong>to di Pa<strong>la</strong>zzo<br />

Poli, è uno splendido matrimonio tra le forme c<strong>la</strong>ssiche e il barocco.<br />

Al centro campeggia <strong>la</strong> statua di Oceano su un cocchio, con cavalli marini e tritoni: ai<br />

<strong>la</strong>ti le statue del<strong>la</strong> Salubrità e dell'Abbondanza (l'acqua di Roma è tra le più salubri).<br />

In alto lo stemma di Papa Clemente XIII. Chi butta una monetina tornerà a Roma:<br />

anche chi non <strong>la</strong> butta può tornare…<br />

Sul<strong>la</strong> piazzetta, <strong>la</strong> secentesca chiesa dei ss Vincenzo e Anastasio, affidata ai padri<br />

cistercensi è <strong>la</strong> parrocchiale del vicino pa<strong>la</strong>zzo del Quirinale: per questo conserva i<br />

precordi (viscere e cuori) dei papi che li vi abitarono. Si usava coi sovrani dei tempi<br />

andati…<br />

6 Quirinale<br />

Sede del<strong>la</strong> Presidenza del<strong>la</strong> Repubblica, già del Papa e poi dei Savoia, in origine fu<br />

una vil<strong>la</strong> gentilizia,in seguito ampliata tra gli altri da Fontana, Maderno, e Bernini.<br />

Conserva opere d'arte pregevoli e splendidi giardini, dove si svolge il ricevimento<br />

ufficiale per l'anniversario del<strong>la</strong> nascita del<strong>la</strong> Repubblica (2 giugno 1946). La piazza<br />

sul punto più alto di Roma, offre un'ottima vista sul<strong>la</strong> città: al centro <strong>la</strong> fontana di<br />

29


Breve guida turistica<br />

Per non andare in giro come delle oche<br />

1 Castel s.Angelo<br />

Famoso esempio architettonico di mutazione d'uso, Castel s. Angelo era in<br />

origine <strong>la</strong> maestosa Tomba dell'imperatore Adriano (II sec): ne vedi le tracce<br />

nel<strong>la</strong> parte bassa dell'edificio. Già al<strong>la</strong> fine dell'impero e poi in età medievale<br />

divenne una rocca, <strong>la</strong> fortezza di Roma, e carcere. Da lì parte il muro che lo<br />

collega ai pa<strong>la</strong>zzi vaticani, detto Passetto, che salvò più di un papa in alcuni<br />

difficili momenti del<strong>la</strong> storia di Roma. Sul<strong>la</strong> terrazza vedi <strong>la</strong> maestosa statua<br />

di s.Michele arcangelo (da qui il nome del castello) che rinfodera <strong>la</strong> spada, segno<br />

del miracoloso terminare di una pestilenza nel primo medioevo.<br />

2 Piazza Navona<br />

Originariamente questa piazza era lo<br />

stadio di Domiziano, usato anche per le<br />

naumachie, vere e proprie battaglie navali.<br />

Ancora in età papalina si inondava <strong>la</strong><br />

piazza e si svolgevano fastose feste<br />

sull'acqua. Oggi è il salotto di Roma, popo<strong>la</strong>re<br />

(<strong>la</strong> festa del<strong>la</strong> Befana ha qui <strong>la</strong> sua<br />

più nota fiera), ma elegante nei suoi pa<strong>la</strong>zzi<br />

e case antiche, costruite sugli spalti<br />

dell'anfiteatro. Al centro <strong>la</strong> fontana dei<br />

fiumi del Bernini, davanti al<strong>la</strong> chiesa di s. Agnese in Agone (cioè prossima al<strong>la</strong><br />

martirio) opera del suo 'rivale' Borromini.<br />

3 Pantheon<br />

Tra i monumenti romani meglio conservati, è un capo<strong>la</strong>voro per grandiosità e<br />

sapienza costruttiva, modello per gli artisti rinascimentali. Era un tempio romano<br />

del I sec. dedicato a 'tutti gli dei' (il suo nome, greco, significa questo)<br />

che in età medievale diventò chiesa di s. Maria dei martiri. La luce all'interno<br />

è data dall'occhio aperto nel<strong>la</strong> cupo<strong>la</strong>, che scende a illuminare preziosi marmi e<br />

colonne antiche. Dalle sue trabeazioni venne tolto il bronzo per il baldacchino<br />

28<br />

La navata destra Anzitutto troviamo un capo<strong>la</strong>voro<br />

assoluto: <strong>la</strong> PIETA', opera del ventenne<br />

Miche<strong>la</strong>ngelo.E' detta così <strong>la</strong> raffigurazione<br />

del<strong>la</strong> scena in cui Gesù, morto, è<br />

posto tra le braccia di sua madre dopo <strong>la</strong><br />

crocifissione.<br />

Vedi il dolore di entrambi: intenso,<br />

ma pacificato: chi dona <strong>la</strong> vita, <strong>la</strong> trova.<br />

Vedi i volti: sono giovani, il rapporto d'età<br />

madre-figlio non è reale: genera giovinezza<br />

eterna una vita spesa nel<strong>la</strong> <strong>fede</strong> e<br />

nell'amore. Vedi, dov'è posta: all'entrata<br />

del<strong>la</strong> basilica (lì c'è <strong>la</strong> Porta Santa dei<br />

giubilei): ecco cosa ti propone <strong>la</strong> Chiesa,<br />

<strong>la</strong> giovinezza eterna seguendo <strong>la</strong> via dell'amore fino in fondo di<br />

Gesù.<br />

La Pietà è protetta da un vetro: nel 1972 uno squilibrato <strong>la</strong> prese a<br />

martel<strong>la</strong>te e fu un capo<strong>la</strong>voro anche il delicatissimo restauro.<br />

Poco più avanti vedi i monumenti<br />

funebri di due grandi donne:<br />

Matilde di Canossa e Cristina di<br />

Svezia. Non sono sante, ma due<br />

nobili cristiane forti e coraggiose.<br />

Vedi anche diverse tombe o monumenti ai papi, del '900 e dei secoli<br />

più lontani. Curioso quello di Gregorio XIII, che riformò il calendario,<br />

quello che è in uso tutt'ora.<br />

C'è l' armoniosissima CAPPELLA DEL SANTI<strong>SS</strong>IMO, accessibile solo<br />

per <strong>la</strong> preghiera. S. Pietro resta pur sempre una chiesa.<br />

25


I transetti<br />

I transetti (vedi i confessionali dove si<br />

confessa in strane lingue) sono arricchiti<br />

da altari dedicati al<strong>la</strong> Madonna, con riporti<br />

di affreschi del<strong>la</strong> antica basilica<br />

costantiniana. In tutto Maria ha circa 60 raffigurazioni qui.<br />

A ridosso delle navate trovi alcuni bellissimi monumenti papali.<br />

A destra c'è <strong>la</strong> tomba veneratissima di Papa Giovanni XXIII.<br />

Notevole è il monumento a Clemente XIII di Canova (XVIII sec)<br />

neoc<strong>la</strong>ssico e un po' freddo, con i leoni simbolo<br />

del<strong>la</strong> forza e del<strong>la</strong> mansuetudine che <strong>la</strong> modera:<br />

<strong>la</strong> potenza è nul<strong>la</strong> senza controllo.<br />

A sinistra trovi il celebre monumento ad Alessandro<br />

VII di Bernini, (XVII sec) barocco<br />

intenso nell'incredibile panneggio di marmo<br />

purpureo da cui spunta beffarda <strong>la</strong> morte. Il<br />

gusto secentesco...<br />

Guarda lì accanto anche l'altare dedicato a<br />

papa Leone Magno, che affrontò Atti<strong>la</strong> e lo<br />

allontanò da Roma. Un grande altorilievo lo ricorda.<br />

La navata sinistra<br />

Altre opere d'eccezionale valore sono:<br />

L'entrata del<strong>la</strong> Sacristia e al Tesoro con i doni preziosi dei secoli<br />

(ciò che è rimasto dei saccheggi saraceni e napoleonici).<br />

La cappel<strong>la</strong> del coro, per i preti del<strong>la</strong> basilica, detti canonici.<br />

Il monumento funebre di papa Innocenzo VIII, dei Pol<strong>la</strong>iolo (sec<br />

XV) che tiene in mano una <strong>la</strong>ncia: ricorda quel<strong>la</strong> che trafisse il petto<br />

a Gesù, donata al papa da un sultano turco. E' il monumento più antico<br />

(e più piccolo) del<strong>la</strong> basilica.<br />

Il monumento funebre degli Stuart, re cattolici di Scozia.<br />

Il Battistero: il fonte è il coperchio di un sarcofago imperiale romano,<br />

forse quello di Adriano, che fu poi di Ottone II, imperatore medievale.<br />

26<br />

Le Grotte vaticane<br />

Sotto il pavimento del<strong>la</strong> basilica non c'è subito il terreno, ma ampi vani,<br />

cappelle e lunghi corridoi poggiati sul livello dell' antica chiesa del<br />

IV secolo, di cui si vede qualche tratto. In questa intercapedine sono<br />

sepolti molti papi, i cui sepolcri furono posti qui man mano che si distruggeva<br />

<strong>la</strong> vecchia chiesa e avanzava <strong>la</strong> nuova. Tra i più noti ricordiamo<br />

Bonifacio VIII. Anche papi dei tempi recenti (Paolo VI e Giovanni<br />

Paolo II) hanno qui <strong>la</strong> loro ultima dimora.<br />

Tra le varie cappelle c'è quel<strong>la</strong> detta di s.Pietro: da lì, dietro un'ampia<br />

vetrata, è possibile vedere il sito del<strong>la</strong> tomba di Pietro, ricoperta da<br />

preziosi marmi, alcuni lì dai tempi di Costantino.<br />

Pensa un po'<br />

Nel sottosuolo c'è l'antica necropoli vaticana con <strong>la</strong> tomba di s.Pietro; nel<br />

II sec. si presentava così come vedi a sinistra. A destra cosa vedi oggi.<br />

Ci fu un'importante campagna di scavi negli anni '40 e nel<strong>la</strong> ritrovata<br />

tomba di Pietro furono rinvenute ossa appartenenti a un maschio adulto<br />

di circa 60 anni: le reliquie del primo degli apostoli?<br />

Sopra c'è l'altare papale del<strong>la</strong> Confessione e, esattamente sopra di essa,<br />

<strong>la</strong> cupo<strong>la</strong>.Che roba!<br />

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