pdf, 2 MB - Sweden & Martina
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Focus sull’attività di ricerca<br />
Da molti anni <strong>Sweden</strong> & <strong>Martina</strong> ha avviato numerose collaborazioni con Università<br />
e liberi professionisti mirate ad approfondire le conoscenze sperimentali e cliniche<br />
sui propri prodotti. Questa attività ha portato allo svolgimento di numerosissime<br />
ricerche, che sono poi sempre state documentate da pubblicazioni su riviste nazionali<br />
e internazionali e presentate nel corso di meeting e congressi. Ricordiamo a titolo<br />
esemplificativo i lavori del Prof. Covani (et. al) che rappresentano pietre miliari<br />
della ricerca internazionale e sono diventati riferimenti universali sulle tecniche postestrattive,<br />
anche in associazione a carico immediato.<br />
Da questa edizione di “Numeri UNO”, sarà nostra cura aggiornarvi sempre<br />
tempestivamente con delle brevi recensioni sullo sviluppo di questi studi, per rendervi<br />
partecipi costantemente dei risultati. Vogliamo inoltre fornirvi in ogni numero delle<br />
indicazioni su alcuni dei numerosi studi in corso, affinché possiate conoscere le linee di<br />
sviluppo che ci proponiamo e che, nel tempo, ci forniranno indicazioni aggiornate su<br />
protocolli più semplici, più efficaci, su nuove applicazioni e su nuove soluzioni sempre<br />
più evolute.<br />
Recensioni<br />
Roberto Crespi, Paolo Capparè,<br />
Enrico Gherlone, George E. Romanos,<br />
IMMEDIATE OCCLUSAL LOADING<br />
OF IMPLANTS PLACED IN<br />
FRESH SOCKETS AFTER TOOTH<br />
EXTRACTION, INT J ORAL<br />
MAXILLOFAC IMPLANTS, 2007,<br />
22:955-962<br />
La cospicua bibliografia sugli impianti<br />
di <strong>Sweden</strong> & <strong>Martina</strong> si è arricchita<br />
recentemente con la pubblicazione<br />
sulla prestigiosa rivista JOMI di questo<br />
lavoro, il cui scopo è stato la valutazione<br />
dell’esito clinico e radiografico di 160<br />
impianti Outlink in uso postestrattivo<br />
sottoposti a carico immediato in 27<br />
pazienti, 15 donne e 12 uomini. Di<br />
questi impianti, 150 sono stati inseriti<br />
in siti postestrattivi immediatamente<br />
dopo l’estrazione del dente, 10 in siti<br />
postestrattivi differiti in presenza di osso<br />
già rimarginato. Il lavoro ha valutato<br />
l’esito degli impianti a 3 e 18 mesi. A 18<br />
mesi la sopravvivenza implantare è stata<br />
del 100% in assenza di complicanze;<br />
la perdita ossea marginale misurata<br />
radiograficamente è stata di 0.65 +<br />
0.58 mm mesialmente e 0.84 + 0.69<br />
mm distalmente nella mascella e 1.13<br />
+ 0.51 mm mesialmente e 1.24 + 0.60<br />
mm distalmente nella mandibola.<br />
Gli autori hanno concluso che tecniche<br />
postestrattive con carico immediato, nei<br />
limiti delle indicazioni proposte, possono<br />
considerarsi sufficientemente sicure<br />
e con buone prospettive di successo,<br />
anche in caso di edentulia totale. Questo<br />
studio, unico nel suo genere per vastità,<br />
durata e respiro, apre la strada verso<br />
l’abbreviazione dei tempi di trattamento<br />
e fornisce un protocollo ad un’unica<br />
Ricerche in atto<br />
Fra i molti studi in atto, ne citiamo in<br />
questo numero due estremamente<br />
interessanti.<br />
Il Prof. Franco Santoro e il Prof. Carlo<br />
Maiorana presso l’Università di Milano<br />
stanno conducendo una ricerca<br />
comparativa in vivo con impianti<br />
Global Switched Platform su<br />
minipig, in collaborazione con il<br />
Dipartimento di Scienze Animali.<br />
Lo studio ha come obiettivo l’analisi<br />
istologica in presenza o meno di<br />
Switching Platform e il comportamento<br />
dei tessuti molli perimplantari e ossei in<br />
presenza di impianti inseriti a diversi livelli<br />
di profondità. Inoltre si quantificherà<br />
il BIC (Bone to Implant Contact) degli<br />
impianti in uso. Dopo che il protocollo<br />
di ricerca ha recentemente ricevuto il<br />
nullaosta dal Ministero della Salute, i<br />
minipig sono stati selezionati e sottoposti<br />
all’intervento implantologico. Si è così<br />
recentemente conclusa la prima fase<br />
dei lavori e nei prossimi mesi saranno<br />
disponibili i primi risultati istologici.<br />
Presso l’Università di Parma, sotto la<br />
guida del Prof. Guido Macaluso, sono<br />
fase chirurgica semplice e in grado di<br />
consentire ai pazienti funzionalità ed<br />
estetica sin dal giorno dell’intervento.<br />
Luigi Canullo, Giulia Malagnino,<br />
Giorgia Iurlaro, IL CONCETTO DEL<br />
PLATFORM SWITCHING NELLA<br />
RIABILITAZIONE PROTESICA DI<br />
IMPIANTI SINGOLI A CARICO<br />
IMMEDIATO: STUDIO PROTESICO,<br />
DENTAL CADMOS, giugno 2008<br />
Segnaliamo questo interessante e<br />
recentissimo studio prospettico il<br />
cui scopo è stato la valutazione del<br />
comportamento osseo pericrestale<br />
in 10 pazienti in cui sono stati inseriti<br />
altrettanti impianti Global d. 5.5 mm<br />
in zone estetiche superiori, con tecnica<br />
postestrattiva immediata e carico<br />
immediato. Subito dopo l’intervento<br />
chirurgico, gli impianti sono stati<br />
protesizzati con pilastri di d. 3.8 mm,<br />
secondo il concetto di Switching Platform.<br />
A distanza di 20 mesi la sopravvivenza<br />
implantare è stata del 100% e il<br />
riassorbimento osseo medio a livello<br />
crestale misurato radiograficamente<br />
di 0.329 mm, (sd=0.156 mm). Tale<br />
riassorbimento è stato riscontrato a<br />
distanza di 6 mesi dal carico ed è rimasto<br />
poi sostanzialmente invariato nei mesi<br />
successivi. Anche questo studio, come già<br />
il precedente, offre indicazioni positive<br />
su tecniche chirurgiche e protesiche<br />
in grado di accorciare i tempi dei<br />
trattamenti. Buona è anche la valutazione<br />
del concetto di Switching Platform, che,<br />
nei casi esaminati, ha dimostrato un<br />
ottimo comportamento nei confronti<br />
del mantenimento del livello crestale<br />
dell’osso.<br />
in corso una serie di studi in vitro<br />
con l’obbiettivo di caratterizzare<br />
il comportamento delle cellule<br />
ossee sulle superfici <strong>Sweden</strong> &<br />
<strong>Martina</strong>, studiando sia gli aspetti<br />
morfologici che quelli funzionali.<br />
Alcuni risultati preliminari di questi studi<br />
sono stati presentati al Congresso IADR<br />
2007 di New Orleans e pubblicati<br />
nei relativi Atti. Viene dimostrato che<br />
tutte le superfici di <strong>Sweden</strong> & <strong>Martina</strong><br />
costituiscono un substrato adeguato per<br />
la crescita cellulare. All’interno di questo<br />
quadro generale di piena compatibilità<br />
con le cellule ossee umane vi sono poi<br />
alcune peculiarità, specifiche per le<br />
singole superfici, in termini di promozione<br />
del differenziamento cellulare che<br />
possono essere di aiuto al momento della<br />
scelta clinica della superficie da utilizzare.<br />
I risultati completi di queste ricerche<br />
saranno oggetto di presentazione, oltre a<br />
numerosi congressi internazionali, anche<br />
alla decima edizione del Premium Day, il<br />
Congresso Nazionale di Implantoprotesi<br />
organizzato da <strong>Sweden</strong> & <strong>Martina</strong>, che si<br />
svolgerà ad Abano Terme (PD) nei giorni<br />
19, 20 e 21 giugno 2009.<br />
Un elenco completo della bibliografia e maggiori informazioni sul<br />
“X Premium Day” possono essere richieste al Numero Verde 800-010789.<br />
08 | esse & emme news magazine<br />
Novità in implantoprotesi. Le no<br />
pre numerose. In questo numero<br />
SISTEMA IMPLANTOGICO<br />
CONICO, AD ESAGONO ESTERNO<br />
La decennale esperienza clinica con impianti Outlink ha recentemente portato<br />
all’introduzione di alcuni aggiornamenti alla sistematica, che ne ha beneficiato in<br />
termini di ergonomia, semplicità e funzionalità. E’ così nato il sistema Outlink2, che<br />
fin dal suo debutto nell’ottobre 2007 ha incontrato il favore di oltre duemila clinici. Le<br />
principali novità:<br />
La nuova morfologia delle fixture è oggi completamente autofilettante. L’apice ha una<br />
marcata progressione conica e tre ampie tacche dal disegno particolare che facilitano<br />
la penetrazione delle spire nell’osso. La preventiva maschiatura è così necessaria solo<br />
nei casi di osso molto compatto, corticalizzato e scarsamente vascolarizzato. Il più<br />
delle volte l’avvitamento degli impianti avviene in modo semplice e performante, senza<br />
necessità di maschiare, e difficilmente si supera la coppia di 50 Ncm durante la fase di<br />
inserimento, a beneficio di una procedura atraumatica e sicura.<br />
Oltre che con la collaudata superficie Trisurface, gli impianti sono ora disponibili<br />
anche con la ormai nota e testata superficie ZirTi, che offre un’ottima rugosità ed è in<br />
grado di promuovere la proliferazione e differenziazione osteoblastica precoce.<br />
I mounter di nuovo disegno sono piccoli, consentono un’ottima visibilità<br />
intraoperatoria, e grazie allo loro elevata precisione e a una tacca verticale di<br />
riposizionamento possono svolgere la funzione di transfer per prendere un’impronta di<br />
posizionamento.<br />
Oltre ai diametri consueti 3.75, 4.10 e 5.00 mm, sono disponibili dei nuovi impianti<br />
sottili di diametro 3.30 mm, con piattaforma protesica nel medesimo diametro. La<br />
connessione di queste fixture è caratterizzata da un esagono alto 1 mm, che consente<br />
di protesizzare con sicurezza corone singole sino a livello dei premolari.